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ORDINE DEGLI AVVOCATI DI NAPOLI - coanapoli.it · roma Le cause di lavoro erano ... sanzionatorio...

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19/07/2018 Il Roma Pagina 14

18/07/2018 larepubblica.it (Napoli)

19/07/2018 Il Mattino Pagina 8 Gigi Di Fiore

19/07/2018 La Repubblica Pagina 20 ROSARIA AMATO

19/07/2018 Il Dubbio Pagina 2 ERRICO NOVI

19/07/2018 Il Dubbio Pagina 3 ERRICO NOVI

Gli Ordini si confrontano con la pubblica amministrazione 1

Avvocati e Asl Napoli3 Sud: protocollo per l' accoglienza delel donen... 2

Migranti, centri al verde a Napoli è rischio stop 3

"E il ritorno della causale farà aumentare i processi" 6

«C' è chi vuol far passare noi avvocati per complici: basta... 8

E sulla prescrizione il ministro va piano: prima le assunzioni 11

ORDINE DEGLI AVVOCATI DI NAPOLIGiovedì, 19 luglio 2018

Maurizio Bianco

Ordine degli Avvocati di Napoli

Gli Ordini si confrontano con la pubblicaamministrazione

N A P O L I . E s p o n e n t i d e l m o n d o d e l l eprofessioni e del mondo del le impresemettono a disposizione le proprie esperienze ecompetenze per definire un' idea di pubblicaamministrazione più vic ina ai c i t tadini ,moderna ed efficiente. Se ne discute domani,a partire dalle ore 9, in un convegno allaCamera di Commercio di Napoli, che ha pertema "Professionisti e imprenditori al serviziode l l a Pubb l i ca Ammin i s t r az i one " . Lamanifestazione è organizzata dagli Ordininapoletani degli Ingegneri, degli Avvocati, deiDottori Commercialisti e dal Gruppo Giovanidella Confapi. «L' idea alla base di questoincontro - spiega Ettore Nardi, promotore delconvegno, consigliere dell ' Ordine degliingegneri, - è sviluppare un confronto con leist i tuzioni da cui vogl iamo far scaturireproposte concrete. Ai lavori parteciperà infattianche i l so t tosegre ta r io d i S ta to a l l aPresidenza del Consiglio, Mattia Fantinati, uncollega ingegnere, già consigliere dell' Ordinedi Verona, con cui abbiamo condiviso ancheesperienze nel network nazionale dei GiovaniIngegneri». I lavori si apriranno con i saluti delCommissario dell' Ente Camerale, GirolamoPettrone, e a seguire dei presidenti degliOrdini degli Avvocati, degli Ingegneri e deiDottori Commercial ist i (r ispett ivamenteMaurizio Bianco, Edoardo Cosenza, VincenzoMoretta). Sono previsti poi gli interventi di Maria D' Elia, Ciro Verdoliva, Matteo De Lise, RaffaeleMarrone, Barbara Del Duca, Ciro Cozzolino.

19 luglio 2018Pagina 14 Il Roma

1A CURA DI ASITNEWS

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Avvocati e Asl Napoli3 Sud: protocollo per l'accoglienza delel donen vittime di Stalking

E' stato firmato tra Ordine degli avvocati diNapoli e Asl NA 3 SUD il protocollo d' intesaper l' accoglienza e l' orientamento delle donnevittime di stalking e di altre forme di violenza.Maurizio Bianco, presidente degli avvocati coni consiglieri Vincenzo Pecorella, Luca Zanchini,Nathalie Mensitieri, Alba Salvati e AntoniettaCostantini, direttore generale di Asl NA 3,hanno sottoscritto l' accordo per i programmidi ass is tenza e d i formazione at t i a l laprevenzione e alla riduzione dell' impattosociale delle vitt ime. "I l fenomeno dellostalking è ancora fortemente sommerso inconsiderazione della posizione emotiva nellaquale si trovano speso le donne - hannospiegato Maur iz io Bianco e Antoniet taCostantini - ma con l' inizio di questo nuovopercorso tra Avvocatura e Asl intendiamogarantire al le vi t t ime maggiori forme diconsapevolezza sui mezzi di tutela, grazie allavoro coordinato e special ist ico tra leistituzioni. Verranno realizzati centri di ascolto,accoglienza e orientamento legale e sanitarioper la tutela delle donne vittime di stalking e dialtre violenze".

18 luglio 2018 larepubblica.it (Napoli)

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"E il ritorno della causale farà aumentare i processi"

roma Le cause d i l avo ro e rano quas iscomparse dopo la legge Fornero e il JobsAct, ma con il decreto Dignità le aule deitribunali potrebbero tornare ad animarsi. Apreoccupare le imprese sono in particolare lerestrizioni nei contratti a termine .

«Prima dell' abolizione dell' obbligo di causalenei contratt i a termine - r i leva AmedeoRampolla, partner dello studio Bird & Bird - lecause di lavoro erano in media 8.000 all' anno.Nel primo semestre del 2017 sono state menodi 500. Non credo ci possano essere dubbi sulfatto che il contenzioso tornerà ad aumentare:la nuova norma impone delle causali che sonoespresse in termin i a lquanto gener ic i ,suscettibili di non univoca interpretazione eche diventeranno inevitabilmente oggetto dicontenzioso » .

« Obbligare il datore di lavoro a inserire lecausali nel contratto significa esporlo a unasituazione di incertezza. - conferma CarloMayer, partner del lo studio Lit t ler - E l 'inaspr imento d isorgan ico de l s is temasanzionatorio per i licenziamenti illegittimi inregime di Jobs Act , senza il corrispondenteadeguamento della previsione relativa all' offerta reale di conciliazione, che aveva avuto il pregio didisinnescare molti contenziosi, avrà l' effetto di incrementarne il numero».

Sul fatto che le cause di lavoro potrebbero riesplodere è d' accordo anche Michelangelo Salvagni,avvocato specializzato nella difesa dei lavoratori. A differenza dei suoi colleghi che di solito in tribunaleaffiancano le imprese, però, non ritiene che questo sia un male.

Anzi, insieme ad altri nove giuslavoristi ha lanciato un appello per " migliorare" il decreto Dignità,chiedendo che l' obbligo di causale sia in vigore dal primo mese, e non dopo i primi dodici, e che torni l'obbligo di reintegro nel caso di licenziamento ingiusto: « Negli ultimi sei anni, dalla legge Fornero in poi,il legislatore si è preoccupato più di tutelare la flessibilità in entrata e in uscita nel mercato del lavoroche la stabilità e la dignità dei prestatori di lavoro. - osserva Salvagni.

- I lavoratori sono da tempo nel tunnel di un precariato che non finisce mai. In realtà c' è stata unadiminuzione del contenzioso perché sono sparite le regole. Non si tratta solo dei contratti a termineacausali, anche il Jobs Act ha inciso: quale avvocato patrocina un dipendente che in caso dilicenziamento ingiusto può aspirare al massimo a quattro mensilità, a due se l' azienda ha meno di 15

19 luglio 2018Pagina 20 La Repubblica

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dipendenti? » . « Il vero punto, a mio avviso - obietta Rampolla - è la situazione economica complessivadel Paese: raramente ho visto un' azienda non assumere i dipendenti di cui ha davvero bisogno, aprescindere dalla forma contrattuale: il problema vero è come mai non ci sia bisogno di dipendenti » . «Il problema è invece se nel nostro ordinamento il contratto a termine è diventato la forma normale, o lo èquello a tempo indeterminato. - sottolinea Salvagni - Bisogna dare ai lavoratori, ai giovani, almeno lasperanza di stabilità».

© RIPRODUZIONE RISERVATA Giuslavoristi sui due fronti A sinistra, l' avvocato Amedeo Rampolla,dello studio Bird & Bird, segue quasi esclusivamente le imprese.

A destra, l' avvocato Michelangelo Salvagni, si occupa della tutela del lavoratore.

ROSARIA AMATO

19 luglio 2018Pagina 20 La Repubblica<-- Segue

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«C' è chi vuol far passare noi avvocati per complici:basta uscite alla Gratteri»

«Un clima ostile agli avvocati e pericoloso perla tenu ta de l l e ga ranz ie» , secondo i lpresidente dell' Ucpi.

Gratteri non è solo e a fargli compagnia non c'è solo Davigo.

Gratteri non è solo così come va segnalato cheil procuratore di Catanzaro commette di nuovoun errore per il quale aveva ritenuto di doversiscusare. L' altra volta disse che non intendevacolp i re la genera l i tà degl i avvocat i : c iaspettiamo che dica lo stesso anche adesso. Iltono è offensivo, ma dietro c' è qualcosa didiverso dalla eco di fatti specifici che sipossono anche essere verificati.

A cosa si riferisce?A l r e t r opens ie ro che i l d i f enso re s i asovrapponibile al suo assistito, che nondifenda la persona ma il reato. In Gratteri main generale nell' opinione pubblica avanza unaidentificazione, indebita, tra chi è accusato direati e chi semplicemente assicura il dirittocostituzionale alla difesa in giudizio.

Se non ci fosse un elemento simile sullo sfondo della sua incursione, Gratteri si sarebbe limitato a direche sì, in alcuni rarissimi e specifici casi l' avvocato o il commercialista concorrono nel compimento direati. Perché non si è espresso così? Perché c' è quell' idea di cui le ho detto: se l' avvocato difende uncriminale, per questo fatto stesso ne è ritenuto complice.

Nasce da qui l' insofferenza generale alle garanzie?

Di certo frasi come quelle di Gratteri favoriscono il perpetuarsi un circuito vizioso, per cui l' opinionepubblica sviluppa diffidenza nei confronti degli avvocati. Poi magari, quando un difensore si trova adassistere l' autore di determinati reati, si arriva inviargli pallottole, a minacciarlo in ogni modo, sui sociale non solo.

19 luglio 2018Pagina 2 Il Dubbio

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Anche l' Anm comincia ad assecondare quest' insofferenza?

Voglio essere chiaro: negli ultimi tempi l' Anm mi pare che abbia assunto un atteggiamento ambiguo.

Usciamo da un periodo in cui ci eravamo trovati d' accordo su diverse questioni: dagli appelli in favoredel nuovo ordinamento penitenziario alla posizione prudente sulla legittima difesa. Adesso mi pare chesu diverse cose l' Associazione magistrati preferisca un profilo che definirei sornione, con l' idea di nondisturbare troppo il governo su certi temi, penso anche al caso Bari, in modo da ottenere interventi suiquali il precedente esecutivo aveva detto no.

Mi riferisco, è evidente, alla prescrizione sospesa dopo il primo grado e a ipotesi assurde come lareformatio in peius.

L' Anm pensa che certe controriforme arriveranno, per così dire, "ora o mai più"?

Mi pare si pensi questo e che ci si sia opportunisticamente messi a tacere su temi meno potabili per lanuova maggioranza. Vuole un altro esempio?

Prego.Con il precedente leader dell' Anm, Eugenio Albamonte, eravamo arrivati a convergere sulla necessitàdi limitare il cosiddetto processo a distanza ai soli detenuti per reati di mafia e terrorismo.

Mi pare che ora l' Associazione magistrati non sia neppure lontanamente disponibile a ragionare diquesto, ma solo di prescrizione bloccata.

Pallino dell' ala dura dei pm.

Parliamo del rischio che una persona muoia da condannato in primo grado. Dopo anni e anni, in checondizioni un cittadino distrutto da una sentenza ingiusta può mai pensare di difendersi e ribaltare inappello quel giudizio?

Come si fa a resistere dopo che magari ti hanno sequestrato tutto e fatto perdere il lavoro? A questo siaggiunge l' assurdo dell' abolizione del divieto di reformatio in peius.

Il presidente Anm Minisci l' ha proposta al guardasigilli.

Significa che lo Stato minaccia ti punirti se osi fare appello. E non ci si trattiene dall' ammettere appuntoche una norma simile avrebbe la ratio di scoraggiare le impugnazioni. Vuol dire che un innocente, inbase a tale discorso, dovrebbe essere scientificamente indotto ad accettare una condanna magari lievepur di non correre il rischio che in secondo grado vada peggio e se ne torni con una pena ancora piùpesante. C' è naturalmente chi volgarizza e dice che la possibilità di una condanna ancora piu pesantein appello serve a disinnescare la presunta perfidia con cui gli avvocati incoraggerebbero il cliente aricorrere sempre e comunque. Ma è appunto una volgarizzazione: il nocciolo è che si vuole minacciarela persona sottoposta a giudizio, anche se innocente.

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Legittima difesa: si deve scongiurare che la persona sia sottoposta al processo, o si rischia diincoraggiare un uso disinvolto delle armi?

È inutile illudersi di trovare la legge perfetta: può sempre capitare che il giudice la interpreti male.

Ma la disciplina attuale già di fatto presume la difesa legittima se chi è aggredito si trova nel propriodomicilio, basta leggere il secondo comma dell' articolo 52. Si potrebbe forse pensare a limitare il reatodi eccesso colposo di legittima difesa ai soli casi di colpa grave. Ma credo sia meglio non toccare quelche abbiamo. Con una sola eccezione: sarebbe giusto prevedere che la persona rinviata a giudiziopossa vedersi restituite dallo Stato le somme impiegate per difendersi, una volta riconosciuto innocente.Sarebbe doveroso: ma non farei altro.

ERRICO NOVI

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E sulla prescrizione il ministro va piano: prima leassunzioni

C' è un passaggio breve, in apparenzainnocuo, che il ministro Alfonso Bonafede fadiverse ore prima della mossa sulla legittimadifesa. Riguarda la prescrizione. Parla su Rai3, ad "Agorà", e dice che «i l peso dellaragionevole durata del processo non può piùscaricarsi sulle vittime» ma neppure «sugliimputati». È lo stato, aggiunge, che devefarsene carico. E poi, certo, affonda il colpocon il suo vecchio pallino, quello del «reatoprescritto» come evento non «ragionevole»,«inaccettabile per i reati gravi e i reati menogravi».

Da frasi del genere sembrerebbe annunciarsiuna riforma draconiana come quella, ipotizzatada Bonafede, della sospensione definitivadella prescrizione una volta pronunciata lasentenza di primo grado. Ma quel riferimentoiniziale esteso anche «agli imputati» che,come le vittime dei reati, non possono pagareil prezzo di processi dalla durata irragionevole,nasconde anche un' idea meno sbrigativa.Senza dirlo, i l ministro della Giustizia siriferisce a un' affermazione fatta fin dai suoiprimi giorni a via Arenula e ripetuta nelladoppia audizione della scorsa settimanadavanti alle commissioni Giustizia di Camera eSenato: quella secondo cui a un eventuale intervento sui termini di estinzione dei reati va affiancata lavelocizzazione dei processi, attraverso immissioni di nuove unità di magistrati e, soprattutto, dipersonale amministrativo.

Non a caso ieri, nel successivo question time a Montecitorio, Bonafede ha annunciato di aver dato«preciso mandato agli uffici di apprestare quanto necessario per la definizione dello scorrimento delle420 unità di assistente giudiziario individuate dalla graduatoria dell' ultimo concorso». L' immissione deineoassunti arriverà ai primi di agosto: il nesso tra prescrizione e assunzioni dà l' idea di un percorsoche sarà quanto meno assai lungo. Sul tema dei termini processuali il ministro ha ripetuto che quello disospendere tutto una volta dopo il primo grado di giudizio è «un punto di partenza». Va tenuto conto chenel programma sottoscritto con la Lega si parla di riforma della prescrizione in modo assolutamentegenerico. E che comunque Bonafede dà l' impressione di non voler fare riforme a colpi di decreto.

Anche sulle intercettazioni ha tenuto a dire ieri in tv, ascolterà «magistrati e avvocati» per riscrivere la

19 luglio 2018Pagina 3 Il Dubbio

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norma. Intanto chiarisce che «è pronto il provvedimento di blocco» del decreto Orlando. Poco dopo saràil ministro ai Rapporti col Parlamento Riccardo Fraccaro ad aggiungere che il rinvio della riforma saràinserito la settimana prossima nel milleproroghe. Bonafede non procede come uno schiacciasassi,anche se ha idee molto restrittive sul processo penale. Peccato che tale opportuna cautela finisca perdestinare al macero il nuovo ordinamento penitenziario: al question time pomeridiano Bonafede parlaanche di carcere, ma solo riguardo alla «funzione rieducativa» della «detenzione», non della «pena».Resta convinto che il reinserimento del condannato si realizzi solo dentro gli istituti, non con le misurealternative. Non accoglie l' invito rivoltogli implicitamente, venerdì scorso, da Beppe Grillo.

Magari anche in materia penitenziaria eviterà accelerazioni brusche. Ma intanto perderà l' occasione,forse irripetibile, di una riforma equilibrata e, soprattutto, imposta dalla Costituzione.

«LE NUOVE NORME SULLE INTERCETTAZIONI DISCUSSE CON AVVOCATI E GIUDICI»,RIBADISCE, «PRONTO LO STOP AL DECRETO ORLANDO». CHE ARRIVERÀ LA SETTIMANAPROSSIMA CON IL MILLEPROROGHE.

ERRICO NOVI

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