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OrdineInforma n. 04 Aprile 2012

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Notiziario dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Ragusa
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TORRI ENERGETICHE PER LE CITTA’ DEL FUTURO GEOTERMIA, FONTE DI ENERGIA RINNOVABILE POCO CONOSCIUTA ORDINE ACATE, WORKSHOP SUL SISTEMA DUNALE DI MACCONI NFORMA Notiziario dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Ragusa Anno II n°4 aprile 2012
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O R D I N E NFORMA

TORRI ENERGETICHE

PER LE CITTA’ DEL FUTURO

GEOTERMIA,

FONTE DI ENERGIA RINNOVABILE

POCO CONOSCIUTA

ORDINE

ACATE,

WORKSHOP SUL SISTEMA DUNALE

DI MACCONI

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Anno II n°4 aprile 2012

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O R D I N E NFORMA

Via E. Fieramosca, 88 – 97100 Ragusa Telefono 0932.641870 Telefax 0932.643266 www.ordineingegneri.rg.it [email protected]

Orari di Segreteria: dal lunedì al venerdì: dalle 10,00 alle 12,55 martedì e venerdì: dalle 16,00 alle 18,00 Contatti Immediati con la Segreteria skype: ordineingegneriragusa msn: [email protected]

CONSIGLIO DELL’ORDINE

Giuseppe di Natale, Presidente

Giovanni Bellomia, Vice Presidente

Arrabito Giuseppe, Segretario

Santo La Terra, Tesoriere

Giovanni Biazzo, Consigliere

Biagio Flaccavento, Consigliere

Giancarlo Licitra, Consigliere

Giorgio Linguanti, Consigliere

Carmelo Mezzasalma, Consigliere

Anna Raniolo, Consigliere

Giovanni Burrometo, Consigliere

ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI RAGUSA

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O R D I N E NFORMA

sommario

04/2012

4 L’Editoriale

5 Macconi, sistema dunale e scenari possibili

10 Geotermia, fonte di energia rinnovabile

12 Le città del futuro? Fatte di torri energetiche

Notiziario dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Ragusa Anno II - Numero 4 APRILE 2012 Copia gratuita Gli articoli firmati esprimono solo l’opinione dell’autore e non impe-gnano in alcun modo l’Ordine.

13 La Bacheca

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L’Ambiente, risorsa di sviluppo economico

l quarto numero del 2012 di Ordi-ne Informa punta l’attenzione sull’ambiente e sulle possibilità di sviluppo che il settore potrebbe

avere nel terr itorio ragusano. L’importantissimo workshop organizzato dall’Ordine degli Ingegneri di Ragusa e da Outlook Tower e svoltosi ad Acate a fine aprile, ha voluto accendere i riflettori sul sistema dunale di Macconi, che oggi più che mai, “grida” il bisogno di essere tutelato e conservato. Ma conservare, come più volte abbiamo ribadito, non significa “ingessare”. Il territorio di Macco-ni ha bisogno di essere rivitalizzato, rilan-ciato dal punto di vista economico grazie alla creazione di una rete che lo connetta all’entroterra ragusano di cui, per mezzo delle sue peculiarità, diverrebbe la punta di diamante dei sistemi ambientali co-stieri. Per questo l’Ordine si è speso e si spenderà continuamente nella formazio-ne e nell’informazione dei propri associati in materie legate all’ambiente e allo sfruttamento delle risorse energetiche pulite e rinnovabili. Oggi non ci si può più chiudere gli occhi davanti al bisogno di “rinnovare” il nostro rapporto con l’ambiente, non si può pensare ad uno sfruttamento massiccio delle risorse am-bientali, ma si deve puntare alla rivalu-tazione di un patrimonio troppo spesso considerato, con errore, inesauribile e im-mutabile. Gli ingegneri ragusani hanno capito ed apprezzato il percorso avviato e portato avanti dall’Ordine e, ne siamo certi, si faranno promotori di una politica ambientale innovativa presso le comuni-tà in cui operano e lavorano. Le città della provincia iblea soffrono in questo inizio 2012 la crisi economica che ha già investito il resto del Mondo e hanno biso-gno di individuare delle vie di sviluppo

economico. Le risorse paesaggisti-che e natu-ralistiche so-no e devono essere uno dei punti cardini dello sviluppo del t e r r i t o r i o ibleo, le cui peculiarità e s p e c i f i c i tà sono uniche al Mondo. A b b i a m o già promos-so l’uso delle b i o m a s s e come fonte di energia rinnovabile e, in un’area come la nostra, caratterizzata dall’antropiz-zazione del territorio rurale e dalla zoo-tecnia e dall’agricoltura, pensiamo che le biomasse possano svolgere un ruolo fon-damentale per la “sete” di energia delle aziende zootecniche e agricole iblee. Ma siamo andati oltre e nel mese di aprile abbiamo puntato l’attenzione anche sul-la Geotermia, una fonte di energia poco conosciuta, ma che sarebbe ora di rivalu-tare e sfruttare in una terra baciata dal sole per il 90% dei giorni dell’anno. Ecco, dunque, spiegato il motivo per cui que-sto numero di Ordine Informa è total-mente dedicato alle iniziative di caratte-re ambientale, paesaggistico e naturali-stico. Buona lettura.

Giuseppe di Natale

I L’Editoriale del presidente di Natale

Una foto del presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Ragusa, Giuseppe di Natale

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cate si è trasformata per quat-tro giorni (dal 18 al 21 aprile) in una cittadella di studi di archi-

tettura e urban design. Protagonista assoluto delle giornate di studio è stato il sistema dunale dell’area di Macconi, ve-ro tesoro ambientale e naturalistico del-la cittadina iblea. L’Ordine degli Inge-gneri della provincia di Ragusa e Outlook Tower Ragusa, in collaborazio-ne con l’Università degli Studi di Cata-nia (Facoltà di Ingegneria, area tecnica e pianificazione urbanistica; Laboratorio

di progettazione per il Paesaggio Urba-no e la mobilità) e col patrocinio degli Ordini degli Ingegneri delle altre provin-ce siciliane, della Provincia regionale di Ragusa, di sette Comuni della Provincia iblea (Comune di Ragusa, Comune di Acate, Comune di Vittoria, Comune di Scicli, Comune di Pozzallo, Comune di Modica, Comune di Santa Croce Came-

rina), della Camera di Commercio ragu-sana, del Genio Civile e della Protezione Civile di Ragusa, oltre che di alcune as-sociazioni ambientaliste (FAI delegazio-ne di Ragusa, Club UNESCO di Ragusa, Fare Ambiente, Movimento Azzurro, Italia Nostra, ArcheoClub di Ragusa, WWF Ragusa, Legambiente), hanno organizzato un workshop sul “Recupero delle aree dunali di Macconi – scenari possibili”, un evento dedicato all’Architettura e all’Urban design che ha coinvolto molti studenti e professioni-

sti del settore, sponsorizzato dalla Banca Agricola Popolare di Ragusa, dall’Interprofidi Soc. Coop., e da Cap-pello Group. Splendida cornice del workshop è stato il Castello dei Principi di Biscari. Gli esperti hanno discusso degli scenari possibili per il recupero del terri-torio di “Macconi”, caratterizzato da un patrimonio ambientale e naturalistico

Macconi, sistema dunale e scenari possibili

A Workshop di quattro giorni ad Acate

Una foto dei partecipanti al workshop di Acate

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unico e di eccezionale valore, ma che oggi richiede interventi di riqualificazio-ne rivolti soprattutto alla salvaguardia delle testimonianze storiche e paesaggi-stiche presenti. Il paesaggio costiero dei “Macconi” era caratterizzato dalla pre-senza di dune che raggiungevano quasi i 30 metri di altezza proteggendo il terri-torio retrostante dal vento e favorendo il propagarsi di una rigogliosa macchia mediterranea caratterizzata, in alcuni casi, dalla presenza di pantani. L’ecosistema dunale era contraddistinto dalla presenza di vegetazione pioniera capace di resistere a condizioni estreme di siccità ed elevata salinità. Mentre, le col-ture praticate nell’area retrodunale erano l’olivo, il carrubo, gli agrumi e la vite, che rappresentava la realtà produttiva più preponderante del territorio. La docu-mentazione storica mostra come molta parte del territorio era considerata “gerbe”, cioè suolo coperto da una vege-tazione consistente in praterie di stinco, rosella, rosmarino, ginestra, brucchi, ilici ed altre di queste specie carbonare. La dispo-sizione delle dune era (ed è ancor oggi) con direzione ortogonale al soffiare dei venti dominanti, mentre la composizione della spiaggia era a sabbia fine, con detri-ti di natura non antropica, insie-me a resti di molluschi bival-vi, ma anche di gasteropodi marini. Le “leve” della conservazione e dello sviluppo del sistema du-nale e della contemporane-a rivalorizza-zione dell’area

e del territorio potrebbero fare perno sulla rigenerazione del paesaggio costiero. L’ambito costiero, del quale si è occupato il workshop, ha per confine da una parte il fiume Dirillo e in particolare la sua riva sinistra e dall’altra punta di Zafaglione e si estende per circa 10 km: un litorale es-senzialmente sabbioso, prevalentemente pianeggiante, con vaste formazioni dunali denominate “Macconi”. L’area è uno dei più importanti habitat dunali d’Italia e ricade all’interno dei Comuni di Acate e Vittoria. Purtroppo, manifesta anche un intenso fenomeno di erosione che ha cau-sato l’arretramento della linea di riva. “E’ oltremodo importante – ha dichiarato il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Ragusa, l’ing. di Natale – effettuare

Il sistema dunale di Macconi

L’apertura ufficiale dei lavori al Castello dei Principi di Biscari

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interventi di riqualificazione rivolti alla salvaguardia delle ultime testimonianze storiche e paesaggistiche presenti, con la messa in atto di processi di rigenerazio-ne del paesaggio costiero”. Oggi, nel ter-ritorio prima interamente interessato dal sistema dunale, coesistono impianti serricoli e un insediamento abitativo che nel periodo estivo viene popolato so-prattutto dai cittadini di Acate. Per quattro giorni gli esperti hanno propo-sto e cercato idee per la riqualificazione

del sistema dunale esistente. A dare il benvenuto nella città di Acate ai giova-ni studenti, ai laureati in Architettura, Ingegneria, Geologia e Biologia (ai qua-li, a fine lavori, è stato consegnato un diploma di partecipazione valido anche per acquisire crediti formativi) e al Co-mitato Scientifico, sono stati il sindaco di Acate, Giovanni Caruso, ed il presidente

del consiglio comunale, Giuseppe di Na-tale. “Benvenuti nella nostra città – hanno affermato il sindaco ed il presi-dente del consiglio comunale -, ricca per la storia, l’ambiente, l’agricoltura, ricca per la gente che ci abita, semplice, sin-cera e disponibile. La città di Acate è onorata della Vostra presenza, dei vostri studi e delle vostre ricerche che, come città, ci impegniamo a divulgare ed a valorizzare”. Ad introdurre i lavori della prima giornata è stato il prof. Maurizio

Spina, docente di Urbanistica del Dipar-timento di Architettura della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Catania. Gli studenti e i laureati, divisi in gruppi di lavoro, hanno avuto, quin-di, l’opportunità di apprezzare i beni architettonici e monumentali di Acate (primo fra tutti il Castello dei Principi di Biscari), ma hanno anche visitato la fa-

La visita alla zona co-stiera caratterizzata dalla presenza di dune e impianti serricoli

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scia di mare denominata “Macconi”, che si estende, come detto, dalla foce del Dirillo a Scoglitti e che, grazie al vento di libec-cio, si trasforma in alcuni periodi dell’anno in un paesaggio di tipo sahariano; hanno conosciuto gli impianti serricoli che insisto-no nella zona oggetto degli studi e hanno avuto l’opportunità di visitare l’insediamento abitativo di Marina di A-cate, usato per lo più come residenza esti-va dagli acatesi e stabilmente dai molti lavoratori impiegati nel settore dell’agricoltura e della serricoltura. L’esperienza di studi è stata proficua e ha portato eccellenti frutti dal punto di vista tecnico e scientifico, esaltando le poten-zialità turistiche che il territorio interessa-to, per la sua bellezza paesaggistica e na-turalistica, ha e deve valorizzare e pro-muovere anche in chiave di ripresa e svi-luppo economico. E in questo senso i tanti progetti presentati a chiusura del workshop fungono da stimolo per il terri-torio affinché si possa pensare e avviare

un percorso di rivalorizzazione dell’area in chiave di “turismo verde”. Gli scenari, che i laureandi e i laureati hanno immagina-to, prevedono piste ciclabili percorse da bici elettriche, le cui pile verrebbero ricari-cate, magari, tramite l’energia prodotta da impianti di minieolico, installati a ri-dosso della fascia di spiaggia per sfruttare il forte vento di libeccio e nel contempo rispettosi del sistema dunale; filari di albe-ri che seguono l’andamento delle trazzere di campagna che digradano dolcemente, attraversando gli impianti

Uno dei gruppi di lavoro che hanno preso parte al workshop

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serricoli, verso il mare; argini del fiume Dirillo rivisti progettualmen-te e maggiormente integrati con il contesto ambientale al fine di evi-tare le sempre più frequenti eson-dazioni ai danni dei terreni limitro-fi; nuovi impianti serricoli che sfrut-tano il vetro ed il legno come ma-teriali da costruzione, o che possa-no usare plastica colorata e mag-g i o r m e n t e i n t e g r a t a c o n l’ambiente; installazione di impian-t i f o to vo l ta i c i a s e r vi z io dell’agricoltura e degli insediamenti abi-tativi. Gli obiettivi a cui tendeva la quat-tro giorni di lavoro erano di tipo eco-

paesistico, mirati alla possibile creazione di reti di relazioni “virtuose” tra il sistema antropico e quello agricolo e na-turale e, pertanto, sono state i-potizzate azioni di riqualificazio-ne e recupero delle risorse natu-rali, di ricucitura del tessuto agri-colo tradizionale mediante la tutela e la valorizzazione dell’edilizia rurale e storica e del recupero della connettività tra l’entroterra e il mare attraverso la creazione di nuovi scenari eco-s o s t e n i b i l i n e l r i s p e t t o dell’identità dei luoghi e delle

normative specifiche ambientali anche a livello internazionale. Un risultato lusin-ghiero per il workshop organizzato

dall’Ordine degli Ingegneri e da Outlook Tower Ra-gusa che ha ripor-tato l’attenzione sul patrimonio am-bientale e culturale di cui gode la città di Acate al fine di valorizzarlo, farlo conoscere, tutelarlo e usarlo come chia-ve per un nuovo tipo di sviluppo

economico, quello turistico-ambientale.

Un altro dei gruppi di lavoro che hanno preso parte al workshop

A sinistra una visita al territorio. In alto, a centro pagina, un momento dei lavori

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Geotermia, fonte di energia rinnovabile

a Geotermia, fonte di energia puli-ta e rinnovabile, ma ancora poco sfruttata nel territorio italiano. E’ stato questo il tema del seminario

tecnico dal titolo “L’energia geotermica: una rinnovabile poco utilizzata” che si è

svolto il 13 aprile presso la sede della Cna di Ragusa, nella sala intitolata a Pippo Tumino. L’evento, organizzato dall’Ordi-ne degli Ingegneri della provincia di Ra-gusa, rientra nella serie di step che l’Ordine stesso da diversi anni compie

L Un seminario tecnico per gli ingegneri iblei

Un’altra fase dell’incontro sulla Geotermia

Una fase dell’incontro sulla Geotermia

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per la formazione e l’informazione de-gli ingegneri iblei e non solo. Un percor-so che nelle ultime settimane ha visto l’Ordine approfondire le tematiche le-gate all’Ambiente e allo sfruttamento delle energie pulite e rinnovabili (si ri-cordi il congresso sulle Biomasse svoltosi a Ragusa Ibla). Ad aprire i lavori è sta-to il presidente provinciale dell’Ordine degli Ingegneri di Ragusa, l’ing. Giusep-pe di Natale, che ha poi chiuso l’incontro. A relazionare sulla Geoter-mina è stato l’ingegnere Francesco Tinti dell’Università di Bologna. L’ingegnere Tinti ha presentato all’interessata pla-tea le possibilità di sfruttamento dell’energia presente sotto forma di calore sotto la superficie della terra so-lida, i modi per realizzare degli impian-ti che attingano tale energia e la metta-no a disposizione degli esseri umani. L’ingegnere Tinti ha illustrato la distribu-zione nel globo delle temperature super-ficiali e portato esempi significativi della progettazione di un impianto per la geo-termia. Maggiore attenzione è stata ri-volta agli “geoscambiatori”, spiegando il funzionamento di sonde geotermiche verticali ad U, ma anche quello delle son-de geotermiche verticali coassiali e quello

dei pali energetici. Come geoscambiatori, l’inge-gnere Tinti ha parlato anche delle serpentine orizzontali, dello scambio a-perto con acqua di falda. Un approfondi-mento ha riguardato le tipologie impian-tistiche e le soluzioni ibride (che coniuga-no la produzione di energia rinnovabile da fonti geotermiche e da altre fonti na-turali). Ovviamente, larga parte dell’incontro è stata dedicata alla pro-gettazione.

L’ing. Di Natale e l’ing. Tinti durante l’avvio dei lavori del seminario tecnico

L’ing. Tinti durante i lavori del seminario sulla Geotermia

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Le città del futuro? Fatte di torri energetiche

li studi del Centro di ricerca sulle biomasse (Crb) di Perugia, diretti dal professor Franco Cotana,

membro della New York Aca-demy of Sciences, hanno porta-to all’avvio di un progetto ma-de in Italy che disegna il pae-saggio urbano del futuro in maniera innovativa. Del pro-getto si è interessato anche il C o r r i e r e d e l l a S e r a . All’Università di Perugia sono state brevettate delle torri energetiche ambientali multifunzionali, dette Team, che, inserite nel contesto urbano, hanno la capacità di generare servizi ed energia pulita. Si tratta di edifici che ben si adat-tano al concetto di smart city, dotati di sistemi energetici integrati e regolati da intelligenze artificiali, dell’altezza di circa 30 metri. I primi due prototipi saranno costruiti nell’area industriale di Perugia Sant’Andrea, con i finanziamenti del mi-nistero dell’Ambiente, e grazie alla loro connessione potranno fornire energie rin-novabili e servizi ambientali e informativi alle utenze produttive. Le possibilità di applicazione delle torri energetiche sono molteplici: biodigestione anaerobica, o smaltimento, dei rifiuti organici, energia fotovoltaica e minieolica, trasmissione di calore in sonde geotermiche, accumulo di energia termica e gravitazionale. E non solo, infatti, le reti di tubazioni possono essere usate anche per il trasporto merci, sono dotate di un sistema di raccolta di acqua piovana e di fitodepurazione, di trigenerazione, illuminazione a led e di colonnine di ricarica per le macchine e-lettriche e ancora funzioni di trasmissioni wireless e ripetitori per telefonia mobile. Non mancano dispositivi di sicurezza e

videosorveglianza collegati fra loro e si-stemi antincendio, monitoraggio am-bientale e del traffico. L’utilità e versatili-

tà di questo tipo di architettura intelli-gente ha destato l’interesse di altre realtà fuori dall’Italia, come i Paesi del Golfo e gli Emirati Arabi, dove, grazie all’intermediazione di uno studio d’architettura di Terni impegnato in quelle aree, le torri energetiche sono co-nosciute e potrebbero essere utilizzate sia per aree industriali, sia per edifici sportivi. In Qatar, infatti, si terranno i mondiali di calcio del 2022 e le torri multifunzionali potrebbero essere usate come stadi in cui la funzione architettonica sarebbe af-fiancata da quella energetica, con sistemi di irrigazione del manto erboso del tutto autosufficiente. Le Team in futuro po-trebbero rivelarsi utili anche in contesti urbani e avere funzione residenziale. In-nanzitutto, la loro struttura è concepita per essere antisismica e, inoltre, produr-rebbero energia per altri edifici carenti da questo punto di vista. Come spiega lo stesso professor Catana, le torri possono essere anche ottime soluzioni in aree a-gricole, senza intaccare il paesaggio, ma riutilizzando costruzioni preesistenti in disuso, come colombaie e essiccatori di tabacco dismessi*.

Il presente articolo è tratto dal sito internet www.ingegneri.info

G Studi innovativi del Crb di Perugia

Un’immagine Del progetto in 3D delle torri Team tratta dal sito www.ingegneri.info

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O R D I N E NFORMA

La bacheca

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DEFINITIVO DELLE MURATURE CON

PATOLOGIA DI UMIDITA' DI RISALI-

TA”

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[email protected] A tutti i partecipanti

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Aquapol e relative brochure informa-

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STI ATTRAVERSO IL MIGLIORAMEN-

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mento della Manutenzione degli Im-

pianti Industriali". L’evento è in pro-

gramma per il 24 Maggio 2012 con

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Maggio 2012 dalle 9.30 alle 18.30 e a

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alle 18.30. Per partecipare al corso è

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Formazione. Al raggiungimento del

numero minimo di 12 partecipanti,

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rona dal 9 all’11 maggio Solarexpo -

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