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Organizzazione della didattica e gestione delle risorse umane Maggio 2002
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UFFICIO SCOLASTICO DELLA CALABRIAUFFICIO SCOLASTICO DELLA CALABRIA
29 -30 -31 MAGGIO 200229 -30 -31 MAGGIO 2002ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA E ORGANIZZAZIONE DELLA DIDATTICA E
GESTIONE DELLE RISORSE UMANE NELLA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE NELLA SCUOLA DELL’AUTONOMIASCUOLA DELL’AUTONOMIA
Prof.ssa Giuditta AlessandriniProf.ssa Giuditta Alessandrini
Università degli Studi Roma TREUniversità degli Studi Roma TRE
Organizzazione della didattica e gestione delle risorse umane Maggio 2002
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Scaletta degli argomenti
La gestione dell’autonomia nel contesto delle riforme
La scuola come organizzazione e sistema aperto Modelli di scuola e contenuti di professionalità L’approccio al modello delle competenze La scuola come luogo di apprendimento Il modello dell’apprendimento organizzativo La scuola “competente” Motivare le risorse umane nella scuola Gli strumenti di autoanalisi e di valutazione di
istituto Dibattito e conclusioni
La gestione dell’autonomia nel contesto delle riforme
La scuola come organizzazione e sistema aperto Modelli di scuola e contenuti di professionalità L’approccio al modello delle competenze La scuola come luogo di apprendimento Il modello dell’apprendimento organizzativo La scuola “competente” Motivare le risorse umane nella scuola Gli strumenti di autoanalisi e di valutazione di
istituto Dibattito e conclusioni
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Il concetto etico politico di “autonomia”
La scuola come sistema apertoFormazione continua e risorse
umaneMutamenti negli scenarii
organizzativi
La gestione dell’autonomia La gestione dell’autonomia nel contesto delle riforme”nel contesto delle riforme”
La gestione dell’autonomia La gestione dell’autonomia nel contesto delle riforme”nel contesto delle riforme”
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Obiettivi prioritari della trasformazione del sistema scolastico
previsti dall’Autonomia
Il sistema scolastico come efficace strumento di sviluppo sociale- economico-culturale anche a livello locale
Ampliamento dell’offerta formativaFlessibilità dei curricoliIndividuazione nuovi percorsi nel sistema
integrato Le scuole come centro di servizi formativi
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Quadro complessivo della riforma della dirigenza pubblica
Mutamento della fisionomia degli Istituti Scolastici (come centri dotati di una propria personalità giuridica non solo contabile )
Trasformazione dell’organizzazione scolastica nel senso di una ridistribuzione del potere dal centro alla periferia ( definizione di figure intermedie )
Apertura del sistema scolastico al territorio ed agli altri segmenti della formazione
Il concetto etico-politico di autonomiaIl concetto etico-politico di autonomia
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Ristrutturazione della rete scolasticaRidefinizione delle competenze, delle
responsabilità,dell’organizzazione degli organi di governo della scuola
Selezione e formazione dei dirigentiNuova formazione per i docenti ( FaD )Rafforzamento della leadership
diffusa
Segue...
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L’autonomia scolasticaL’autonomia scolastica ed il decentramentodecentramentoamministrativo spostano l’attenzione dalla prestazione del servizio didattico alla costruzione dell’offerta didattica e formativa,alle “figure di sistema”,alle figure professionali di governo degli istituti
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Tre definizioni di organizzazione
SISTEMA RAZIONALESISTEMA
RAZIONALE
SISTEMA NATURALESISTEMA
NATURALE
SISTEMA APERTO
SISTEMA APERTO
organizzazione
COME
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GLI ELEMENTI DI UN’ORGANIZZAZIONE
LALA STRUTTURASTRUTTURA
LALATECNOLOGIATECNOLOGIA
IIPARTECIPANTIPARTECIPANTI
GLIGLI SCOPISCOPI
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Le definizioni di sistema razionale
Un’organizzazione è una collettività orientata al
raggiungimento di fini relativamente specifici che
presenta una struttura sociale relativamente
formalizzata.
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Una definizione adatta alla prospettiva di sistema aperto
L’ORGANIZZAZIONE E’ INTESA COME UN SISTEMA
CARATTERIZZATO DA
PERMEABILITA’ E PLASTICITA’ ED IN GRADO
DI SCAMBIARE
FLUSSI COMUNICATIVI E PROGETTUALI
CON L’ESTERNO
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Una definizione adatta alla prospettiva di sistema naturale
Un’organizzazione è una collettività i cui partecipanti
sono poco influenzati dalla struttura formale o dai fini
ufficialmente vasti, ma condividono un interesse alla
sopravvivenza del sistema e si impegnano in attività
collettive, strutturate informalmente, per garantire tale
sopravvivenza.
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AMBIENTE ESTERNOAMBIENTE ESTERNO
AMBIENTE AMBIENTE ESTERNOESTERNO
AMBIENTE INTERNOAMBIENTE INTERNO
Sottosistema razionale(strutture organizzative, meccanismi operativi.,ruoli....)
Sottosistema sociale (risorse umane, competenze
comportamenti, sist. premianti,...)
AMBIENTE INTERNOAMBIENTE INTERNO
Sottosistema razionale(strutture organizzative, meccanismi operativi.,ruoli....)
Sottosistema sociale (risorse umane, competenze
comportamenti, sist. premianti,...)
Referenti locali e nazionali
Reti,sistema formativo integrato
Accordi e partenariati
Obiettivi e strategie
istituzionali
Risultati
Nuovi attori : associazioni,università
La Scuola come Sistema Aperto
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L’evoluzione dei Modelli Organizzativi negli istituti scolastici
Il modello burocratico …..Il modello burocratico ….. Struttura gerarchica rigidaApparato decisionale fortemente centralizzatoEsecuzione formale delle direttive L’efficienza è data dalla “buona amministrazione” Contano soprattutto i volumi Strutture organizzative burocratico/gerarchiche
Il modello professionale...Il modello professionale...Nuove strutture organizzative (“piatte”, a “matrice”, ecc.) Qualità dei serviziValorizzazione delle professionalità e delle potenzialitàSviluppo della propria vocazione formativa specificaAutonomia di scopoAutovalutazione
MODELLO ORGANIZZATIVO “MECCANICO”MODELLO ORGANIZZATIVO “MECCANICO”
MODELLO ORGANIZZATIVO “ORGANICO”MODELLO ORGANIZZATIVO “ORGANICO”
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Stili di direzione ispirati a modelli “professionali”
Decentramento decisionale Visione dinamica dei
compiti (“problem solving”) Maggiore discrezionalità,
elasticità procedure e responsabilità diffuse
Gerarchia vista come detentrice di competenze distintive e di informazioni
Status connesso all’autorevolezza prof.le ed ai contributi forniti
Orientamento ai risultati Cultura innovativa e di
rischio
MODELLO ORGANIZZATIVO “ORGANICO”MODELLO ORGANIZZATIVO “ORGANICO”
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PROFESSIONALITA’ E LAVORO : TENDENZE
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Dal “Memorandum”...
IL DIRITTO ALL’APPRENDIMENTO per tutti e durante tutta la vita
Complementarità tra apprendimento formale ed informale
L’apprendimento “vicino casa “
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Dimensioni del cambiamentonel lavoroDal profilo
professionale
Incomparabilità
Certificazione generica
CompetenzeCompetenze del soggetto
Standard minimiStandard minimi omogenei
Certificazione analitica
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Formazione capitalizzabile
Formale riconoscimento
Rigidità nell’accesso alla formazione
Trasparenza delle competenze
Flessibilità
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L’approccio al modello delle competenze….Dai ruoli …. alle competenze
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Definizione classica di ruolo
Le “parti organizzative ”giocate” dai diversi attori del sistema-organizzazione in base alle deleghe di autorità assegnate e ai compiti / responsabilità organizzativamente previsti. Sistema delle norme sociali e delle atteseriguardanti una prevista posizione organizzativa
ALTA DIREZIONE
RUOLI ESTERNI TITOLARE DEL RUOLO COLLEGHI
COLLABORATORI
CAPO
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AL DI LA’ DEL RUOLOAL DI LA’ DEL RUOLO…..
Logiche organizzative per progetto
Decisionalità diffusa
Apprendimento organizzativo
Analisi delle competenze
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MAPPA DELLE COMPETENZE
Fonte: Spencer e Spencer,Boyazzis,..
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COMPETENZE TRASVERSALICOMPETENZE TRASVERSALI
AffrontareAffrontare
RELAZIONARSIRELAZIONARSIISFOL
ISFOL
DIAGNOSTICAREDIAGNOSTICARE
RIFLETTERE...RIFLETTERE...
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Il termine competenze “trasversali “
Competenze che si riferiscono ad abilità della
persona ,comuni ad una larga gamma di situazioni
non relative unicamente alla situazione lavorativa
specifica,ma alle modalità di comportamento
nei contesti sociali,alle strategie cognitive,
di apprendimento e di autodiagnosi dei
comportamenti
Una nota semantica
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Dall’apprendimento individuale Dall’apprendimento individuale all’apprendimento all’apprendimento organizzativo…...organizzativo…...
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L’APPRENDIMENTO ORGANIZZATIVO
“L’apprendimento organizzativo avviene quando i membri dell’organizzazione agiscono come attori di
apprendimento per l’organizzazione, quando cioè,informazioni, esperienze, scoperte, valutazioni di ciascun
individuo diventano patrimonio comune dell’intera organizzazione, codificandole
in norme, valori, mappe mentali in base alle quali ciascuno agisce. Se questa codificazione non avviene gli individui avranno imparato, ma non le organizzazioni”
(Argyris e Schon, 1978,G.Alessandrini,1994)
L’APPRENDIMENTO ORGANIZZATIVO
“L’apprendimento organizzativo avviene quando i membri dell’organizzazione agiscono come attori di
apprendimento per l’organizzazione, quando cioè,informazioni, esperienze, scoperte, valutazioni di ciascun
individuo diventano patrimonio comune dell’intera organizzazione, codificandole
in norme, valori, mappe mentali in base alle quali ciascuno agisce. Se questa codificazione non avviene gli individui avranno imparato, ma non le organizzazioni”
(Argyris e Schon, 1978,G.Alessandrini,1994)
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APPRENDIMENTOAPPRENDIMENTOORGANIZZATIVOORGANIZZATIVO
POTENZIARE POTENZIARE LA CAPACITÀLA CAPACITÀ
DI APPRENDEREDI APPRENDERE
POTENZIARE POTENZIARE LA CAPACITÀLA CAPACITÀ
DI APPRENDEREDI APPRENDERE
DIFFONDERE UNADIFFONDERE UNA CONSAPEVOLEZZACONSAPEVOLEZZA
CONDIVISA DELCONDIVISA DELVALORE DELLA VALORE DELLA
FORMAZIONEFORMAZIONE
DIFFONDERE UNADIFFONDERE UNA CONSAPEVOLEZZACONSAPEVOLEZZA
CONDIVISA DELCONDIVISA DELVALORE DELLA VALORE DELLA
FORMAZIONEFORMAZIONE
SVILUPPARESVILUPPARE FORME DI SCAMBIO FORME DI SCAMBIO
DI CONOSCENZEDI CONOSCENZE
SVILUPPARESVILUPPARE FORME DI SCAMBIO FORME DI SCAMBIO
DI CONOSCENZEDI CONOSCENZE
AMPLIARE LA SUPERFICIEAMPLIARE LA SUPERFICIE DI CONTATTO CON ILDI CONTATTO CON IL
TERRITORIOTERRITORIO
AMPLIARE LA SUPERFICIEAMPLIARE LA SUPERFICIE DI CONTATTO CON ILDI CONTATTO CON IL
TERRITORIOTERRITORIO
PRINCIPIPRINCIPI OPERATIVIOPERATIVI
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CARATTERISTICHE DELLE ORGANIZZAZIONI CHE
APPRENDONO
Cultura della qualità (intesa come continuo miglioramento dei processi)
Valorizzazione delle competenzecompetenze professionali e
della creatività ad ogni livello organizzativo
Diffusività dei “saper fare” ed integrazione dei ruoli
Dalle guida e stimolo delle competenze regole agli obiettivi
Management come
professionali (e non solo come produttore di regole)
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L’INTRODUZIONE DEL CONCETTO DI APPRENDIMENTO ORGANIZZATIVO
PREVEDE…….
L’INTRODUZIONE DEL CONCETTO DI APPRENDIMENTO ORGANIZZATIVO
PREVEDE…….
IL CONTINUO MIGLIORAMENTO DELL’ABILITA’ DI INTERPRETAZIONE DELLE INFORMAZIONI E DELLE CONOSCENZE
LA CAPACITA’ DI INCREMENTARE IL FEEDBACK COMUNICATIVO
TRADURRE IN LINGUAGGIO PEDAGOGICO OPERATIVO GLI STIMOLI E LE PROPOSTE CHE ARRIVANO ALLA SCUOLA DALLA SOCIETA CIVILE
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LA SCUOLA “COMPETENTE”…...
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STRATEGIE DI FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTIda G.Alessandrini,”Formazione ed organizzazione nella scuola dell’autonomia “,Guerini, Milano,2000
STRATEGIE DI FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTIda G.Alessandrini,”Formazione ed organizzazione nella scuola dell’autonomia “,Guerini, Milano,2000
1. SCORGERE LA SCUOLA COME LUOGO DI APPRENDIMENTO
2. RILEGGERE IL MESTIERE DELL’INSEGNANTE COME “PROFESSIONISTA” DELL’APPRENDIMENTO
3. ORGANIZZARE PROCESSI DI FORMAZIONE “LEGGERA”E FLESSIBILE
4. COSTRUIRE LE CONDIZIONI PER LO SVILUPPO DI PROCESSI DI FORMAZIONE “ORIZZONTALE”.
5. GARANTIRE L’ACCESSO ALLE RISORSE ED ALLE ISTITUZIONI SPECIALIZZATE NELLA FORMAZIONE
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STRATEGIE DI FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTIcontinua...
STRATEGIE DI FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTIcontinua...
6. STIMOLARE UNA CULTURA DELLE CONNESSIONI
7. FAVORIRE LA CAPITALIZZAZIONE DELLE ESPERIENZE
8. INDIVIDUARE,
SVILUPPARE E RESPONSABILIZZARE I DETENTORI DI COMPETENZE “PREGIATE”
9. DIFFERENZIARE LA PROPOSTA FORMATIVA
10. VALORIZZARE L’AUTOFORMAZIONE E LA CULTURA DELL’APPARTENENZA
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COME MOTIVARE LE RISORSE UMANE ?
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FATTORI CHIAVE PER UNA LEADERSHIP PARTECIPATIVA
IMPEGNO
FIDUCIACONDIVI-SIONE DI
OBIETTIVI
COMUNICA-ZIONE
COINVOL-GIMENTO
ORIENTA-MENTO AI PROCESSO
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Modello generale di analisi dell’efficaciascolastico
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Porre nuovi problemi…..
Bisogna considerare la formazione come la condizione che permette agli individui non solo di risolvere i problemi,ma di porli ;Non solo di adattarsi a ruoli prestabiliti madi suddividerli, orientarli ed al limite a crearli
Michel Crozier
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Bibliografia
- Alessandrini G., “Formazione e organizzazione
nella scuola dell’autonomia”, Guerini, Roma, 2001.
- Manuale per l’esperto dei processi
formativi, Carocci editore, Roma, 1998.
-Risorse umane e new economy, Carocci editore, Roma, 2001.
- Pedagogia e formazione nella società della conoscenza
Franco Angeli ,Milano 2002
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Per approfondimenti:
Prof.ssa Giuditta AlessandriniUniversità degli Studi Roma TreFacoltà di Scienze della FormazioneVia del Castro Pretorio, 20, 00185 RomaTel. 06/4462552 e 0649229231E-mail: [email protected]
Per approfondimenti:
Prof.ssa Giuditta AlessandriniUniversità degli Studi Roma TreFacoltà di Scienze della FormazioneVia del Castro Pretorio, 20, 00185 RomaTel. 06/4462552 e 0649229231E-mail: [email protected]