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ornI - San Felice · $ L'occasione per un atto natalizio di bontà e di solidarietà ci è offerta...

Date post: 28-Jun-2020
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Quindicinale. Anno 1 . N. 6 . 17 dicembre 1972 . . _ornI A SAN FELICE Buon Natale Confezioniamo questo numero (doppio e sen- za aumento di prezzo!!) mentre incombono le festività natalizie. Gli auguri sono di prammatica. Un «Buon Natale" e un «grazie", prima di tutto agli abbonati; a quelli che hanno preso in simpatia questa iniziativa e l'hanno dimo- strato in maniera tangibile. Buon Natale anche a tutti quelli che vogliono abbonarsi, ma che non sono ancora riusciti a farlo: siamo certi che (grazie alla tredicesima) riusciranno anche loro a darci una mano. Buon Natale ai collaboratori. Di tutti i generi. A quelli che hanno scritto articoli a quelli che hanno scritto lettere a quelli che hanno man- dato annunci. E buon Natale anche a quelli che avrebbero voluto scriverci (magari per dissen- tire) , ma che non hanno ancora trovato il tempo per farlo. Siamo certi che (grazie al tempo li- bero offerto dalle Feste) riusciranno anche loro a mandarci qualcosa. Buon Natale a Galimberti e ai suoi uomini. Chi sono? Sono i tipografi che con molta pazienza sopportano i ritardi, "approssimazione, l'inespe- rienza di una redazione giovane come la nostra. Buon Natale agli amici e ai meno amici. Buon Natale al nuovo "consiglio", alla CAF, a Pugnet- ti e soci, a quelli dell'associazione genitori-scuo- la, al Comune di Segrate, al vigile di zona, ai cani educati e a quelli invadenti, ai ragazzi in bici e a quelli in moto, alle bibliotecarie scate- nate, ai bambini con la scarlattina, a quelli sen- za, ai guardiani (non arrabiatevi se qualche vol- ta vi abbiamo preso un po 'in giro), alla Busnel- li a chi ha rogato e a chi deve rogare a Poppi e a Piatti, a Gabriele e ad Alberto, ad Anatrini e al palleggiatore, al massaggiatore e alla "por. tiera", a Brambilla e alla Puligiambi, ai notai, a Frigeni, ai negozianti, a Fortunato e ai suoi col- leghi. Eccetera, eccetera, eccetera. Buon Natale e auguri per un 1973 migliore del 1972. D'altra parte ci vuole poco, dato che que- sto era "bisestile". ABBONATEVI Rinnoviamo il nostro appello per i "non abbonati": sappiamo che vorreste darci anche voi le "1000 lire per 4 mesi", ma nessuno è venuto a casa vostra a chieder. vele. Fate un piccolo sforzo e Qortatele in uno di questi tre recapiti: 1) Biblioteca (sopra il Bar al centro Com. merciale) ; 2) Casa Limentarii (VIII strada N. 12); 3) Casa Coen (VII strada .N. 28). SE FOSSE"ERO No, non sono pessimista, penso anzi che a San Felice ci siano tanti ottimi cristiani, migliori di me, ma vi confesso, sono porta- to più a preoccuparmi per uno che non cre- de o, ed è poi la stessa cosa, non pratica la vita cristiana, che non a gioire per novan- tanove che vivono da perfette immagini di Cristo risorto. Perdonatemi quindi se spesso parlo e scrivo come se mi rivolgessi ad una massa di mi- scredenti. Sebbene in questo caso un po' miscredenti, penso, lo siamo davvero tutti. Chi non crede al Natale? Ma tutti, o quasi, ci credono. Infatti le Chiese in quel giorno rigurgitano e quelli che in Chiesa neppure quel giorno vanno, essi pure, celebrano la nascita di Cristo con una loro liturgia laica a base di spumante e panettone. Neppure per loro Natale è un giorno come un altro. Ed invece se c'è qualcosa che tutti noi non prendiamo abbastanza sul serio è proprio il Natale. Ma ve lo immaginate se noi credes- simo veramente che Dio si è fatto uomo ed è venuto ad abitare fra noi? Per lo meno sa- remmo tutti meglio informati di quello che lui è venuto a dirci, che non di quello che ci insegna la TV. Gesù è venuto per i poveri, ma non è una scelta di classe, è che i poveri sono liberi, disponibili, non hanno nulla da perdere e tutto da guadagnare dal fatto che questa strabiliante notizia sia vera. Chi, come nelle corse dei cani, è occupato a rincorrere una lepre che non si raggiunge mai, non ha tempo di fermarsi per prendere seriamente in considerazione l'eventualità che Dio si sia fatto uomo, al massimo ci da- una sbirciatina in quel giorno di rallen- tamento della corsa che è il Natale. Poi la corsa riprende: c'è da comprare una barca come quella dell'amico, c'è da conquistare la moglie del vicino di casa, c'è da farla a quel tale che crede di essere più furbo di noi. Non importa se, con tutto il nostro cor- rere, la lepre della felicità non la rag-giungia- mo mai. E se provassimo a prendere un po' più sul serio quel bambino? Don Enrico
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Page 1: ornI - San Felice · $ L'occasione per un atto natalizio di bontà e di solidarietà ci è offerta dalla situazione drammatica in cui sono venute a trovarsi le 180 famiglie dei dinendenti

Quindicinale. Anno 1 . N. 6 . 17 dicembre 1972. ._ornIA SAN FELICE

Buon NataleConfezioniamo questo numero (doppio e sen-

za aumento di prezzo!!) mentre incombono lefestività natalizie. Gli auguri sono di prammatica.

Un «Buon Natale" e un «grazie", prima ditutto agli abbonati; a quelli che hanno presoin simpatia questa iniziativa e l'hanno dimo-strato in maniera tangibile. Buon Natale anchea tutti quelli che vogliono abbonarsi, ma che nonsono ancora riusciti a farlo: siamo certi che(grazie alla tredicesima) riusciranno anche loroa darci una mano.

Buon Natale ai collaboratori. Di tutti i generi.A quelli che hanno scritto articoli a quelli chehanno scritto lettere a quelli che hanno man-dato annunci. E buon Natale anche a quelli cheavrebbero voluto scriverci (magari per dissen-tire) , ma che non hanno ancora trovato il tempoper farlo. Siamo certi che (grazie al tempo li-bero offerto dalle Feste) riusciranno anche loroa mandarci qualcosa.

Buon Natale a Galimberti e ai suoi uomini. Chisono? Sono i tipografi che con molta pazienzasopportano i ritardi, "approssimazione, l'inespe-rienza di una redazione giovane come la nostra.

Buon Natale agli amici e ai meno amici. BuonNatale al nuovo "consiglio", alla CAF, a Pugnet-ti e soci, a quelli dell'associazione genitori-scuo-la, al Comune di Segrate, al vigile di zona, aicani educati e a quelli invadenti, ai ragazzi inbici e a quelli in moto, alle bibliotecarie scate-nate, ai bambini con la scarlattina, a quelli sen-za, ai guardiani (non arrabiatevi se qualche vol-ta vi abbiamo preso un po 'in giro), alla Busnel-li a chi ha rogato e a chi deve rogare a Poppie a Piatti, a Gabriele e ad Alberto, ad Anatrini eal palleggiatore, al massaggiatore e alla "por.tiera", a Brambilla e alla Puligiambi, ai notai, aFrigeni, ai negozianti, a Fortunato e ai suoi col-leghi. Eccetera, eccetera, eccetera.

Buon Natale e auguri per un 1973 migliore del1972. D'altra parte ci vuole poco, dato che que-sto era "bisestile".

ABBONATEVIRinnoviamo il nostro appello per i "nonabbonati": sappiamo che vorreste darcianche voi le "1000 lire per 4 mesi", manessuno è venuto a casa vostra a chieder.vele. Fate un piccolo sforzo e Qortatele inuno di questi tre recapiti:1) Biblioteca (sopra il Bar al centro Com.

merciale) ;2) Casa Limentarii (VIII strada N. 12);3) Casa Coen (VII strada .N. 28).

SE FOSSE"ERONo, non sono pessimista, penso anzi chea San Felice ci siano tanti ottimi cristiani,migliori di me, ma vi confesso, sono porta-to più a preoccuparmi per uno che non cre-de o, ed è poi la stessa cosa, non pratica lavita cristiana, che non a gioire per novan-tanove che vivono da perfette immagini diCristo risorto.Perdonatemi quindi se spesso parlo e scrivocome se mi rivolgessi ad una massa di mi-scredenti.Sebbene in questo caso un po' miscredenti,penso, lo siamo davvero tutti.Chi non crede al Natale? Ma tutti, o quasi,ci credono. Infatti le Chiese in quel giornorigurgitano e quelli che in Chiesa neppurequel giorno vanno, essi pure, celebrano lanascita di Cristo con una loro liturgia laicaa base di spumante e panettone. Neppureper loro Natale è un giorno come un altro.Ed invece se c'è qualcosa che tutti noi nonprendiamo abbastanza sul serio è proprio ilNatale. Ma ve lo immaginate se noi credes-simo veramente che Dio si è fatto uomo edè venuto ad abitare fra noi? Per lo meno sa-remmo tutti meglio informati di quello chelui è venuto a dirci, che non di quello che ciinsegna la TV.Gesù è venuto per i poveri, ma non è unascelta di classe, è che i poveri sono liberi,disponibili, non hanno nulla da perdere etutto da guadagnare dal fatto che questastrabiliante notizia sia vera.Chi, come nelle corse dei cani, è occupato arincorrere una lepre che non si raggiungemai, non ha tempo di fermarsi per prendereseriamente in considerazione l'eventualitàche Dio si sia fatto uomo, al massimo ci da-rà una sbirciatina in quel giorno di rallen-tamento della corsa che è il Natale. Poi lacorsa riprende: c'è da comprare una barcacome quella dell'amico, c'è da conquistarela moglie del vicino di casa, c'è da farla aquel tale che crede di essere più furbo dinoi. Non importa se, con tutto il nostro cor-rere, la lepre della felicità non la rag-giungia-mo mai.E se provassimo a prendere un po' più sulserio quel bambino?

Don Enrico

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Sulle PensilineCome già era stato detto, si è tenuta in por-

tineria, il 5 dicembre scorso, una riunione infor-male dei proprietari delle ville per l'esame delproblema "pensiline" (o meglio per la proget-tazione della porta d'ingresso delle villette).

Presenti diciotto contro i settanta invitati! Ilproblema chiaramente non è sentito.

Il geom. Corbella e l'arch. Malcaus hanno com-mentato alcuni progettini in plastica da loro stu-diati e proposti. Ma, in sostanza, il problema re-sta di carattere squisitamente giuridico. Infatti,è risultato chiaro anche all'avvocato Titobello,legale dei tre proprietari che avevano iniziatola costruzione della "protezione" che il reqola-mento del Condominio (integrato, a mio avviso,da quello del Comune) è assolutamente rigidosu questo punto, per non dire ferreo., E' stata esaminata anche una proposta ten-dente alla modifica del regolamento di Condo-minio che - allo stato - appare assolutamen-te inattaccabile per due ordini di motivi:- perchè "approvazione di una modifica al re-

golamento richiederebbe l'unanimità di tuttii partecipanti di oqnuno e di tutti i condomini;

--'- perchè una modifica sul punto in questionecomporterebbe un qrave rischio: quello diveder proliferare senza più alcun freno, ini-ziative architettoniche (e non!?) che in brevepotrebbero mutare e snaturare completamen-te l'aspetto del nostro centro.

Date queste premesse di fatto e di diritto ètnio sommesso avviso che il discorso deve es-sere definitivamente abbandonato.

Ettore Mori

Habemus Presidentem!Il Consiglio dell'Associazione Proprietari diMilano San Felice, dopo una riunione preli-minare, ha eletto all'unanimità il Presidentenella persona del Prof. Citro.Al neo-presidente i nostri migliori au~uri dibuon lavoro e, con esso, a tutti i Consiglieri!Lo stesso Presidente ci ha pregato di infor-mare gli associati che il Consiglio ha già af-frontato una prima messa a punto dei pro-blemi più urgenti e che, quanto prima, i So-ci verranno informati dell'attività del Consi-glio con apposita circolare.

DON ENRICO COMUNICA$ L'occasione per un atto natalizio di bontà edi solidarietà ci è offerta dalla situazionedrammatica in cui sono venute a trovarsi le180 famiglie dei dinendenti della SocietàGBM di Segrate. Dopo che per sette annihanno lavorato senza che fossero loro paga-ti i contributi sociali, sono ora da due mesisenza stipendio e senza lavoro. In tutte leParrocchie del Comune di Segrate, domeni-ca 17 dicembre si raccoglieranno offerte Derloro.e Notte di Natale. Due anni or sono si cele-brava a San Felice la prima Messa. An-che quest'anno festeggeremo l'avvenimen-to con la Messa di mezzanotte.. 26 dicembre S. Stefano. Non è festa diprecetto. Celebreremo la S. Messa solo al-le 11.30." Ancora due Battesimi: Eleonora De Bel-lis VII n. 18 e Zerbi Giovanni VIII n. 86.

Con Tanti AuguriTutti quelli che mi cono-

scono sanno bene che l'ideadi collaborare a questo gior-nalino mi ha affascinato su-bito per lavossibilità che misi offriva di polemizzare unpo' col mondo: le filastroc-che giulebbose non sono ilmio genere. Purtroppo, colpassare dei numeri, mi sonoreso conto che lo "stile" delaiornalino consiste soprat-tutto nell' affrontare teminon particolarmente scabro-si e nel tenersi vrudentemen-te sulle generaii, evitando diapprofondire alcunchè. Vistoche siamo a Natale, festache invita ai ripensamentied ai buoni propositi, che nedireste di "f!,uardarci dentroun po' meglio? Per esempio,cosa vuoi dire "essere a SanFelice": abitare in un datoquartiere con lo spirito an-tico, od abitare un quartierenuovo con animo diverso?

. Sapendo che in un paesinocom'è il nostro gli effetti ne-f!,ativi o positivi delle nostreazioni sono molto viù evi-denti, non pensate che certiegoismi sarebbero da evita-re, affinchè non finiscano per

diventare "moda" cui divie-ne impossibile sottrarsi? Sis-signore, io ho paura ver miofiglio: non vorrei che cre-scesse come alcuni bambinidel vicinato, tutto preso da"quanti televisori hai, io ho lafilodiffusione in tutte le stan-ze, con quelli delle torri nonci gioco"; per fortuna il suomigliore amico è un bambi-no meridionale di Segrateche si chiama Salvatore an-che se probabilmente qual-che madre di quelle che hachiesto per il proprio figliouna classe di "tutti sanfeli-cini" ,tipo puro ariano, siscandalizzerà molto. Ho pau-ra che impari che esistono(!) certe differenze, per cuiqualcuno ha pensato che sipotesse istituire una ridlco-la "associazione proprietaridi ville"; ho paura che im-pari a giudicare in fretta, co-me quella signora non me-glio identificata che un po'di giorni fa, additandu algeometra Pugnetti un grup-po di impiegati della "3M"che si dirigevano al bar (chefinalmente lavora: se avessedovuto aspettare i residen-ti...!), è sbottata in un:"Gl!ardi un po' se devono

bighellonare nella nostra SanFelice! Ma li guardi comecamminano...! ", con uno sde-gno deano del miglior Goeb-bels. Il Pugnetti, povera a-nima, si è limitato ad un iro-nico: « Sa, cosa vuole, sotto-specie impiegati..." che ov-viamente non è stato com-preso. Vi fa sorridere? Pen-sate che è tutto vero! Pen-sate che c'è gente che nonviene ad abitare qui perchènon è "abbastanza esclusi-vo"! In effetti bisognerà di-scutere l'installazione di reti-colati e nidi di mitraglia-trici...

E qui vorrei si aprisse ildibattito tra di noi: io, peresempio ho il sospetto chela nostra concezione dellaproprietà privata sia un re-taggio della paura antica de-gli "altri", del loro diversomodo di pensare, di vivere,sia cioè il segno della nos[raprofonda "illiberalità." Nonvorrei che il cartello "vieta-to ai non residenti" tenessefuori da San Felice anche lavita moderna con i suoi trau-mi e le sue dolorose lacera-zioni. Con tanti auguri pe"chè d.iJ non accada. BuonNatale. Bruno Lauzi

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Ecco i I progetto della nuova Chiesa

La nuova chiesa di S. Feli-ce, il cui progetto è espostonel seminterrato dove ora sisvolgono le funzioni religio'5enon è altro che la rielaborazio-ne dell'originario progetto del.lo Studio Bonomi come è pre.cisato nel documento di rogito.

Gli architetti Buttura e Mal.caus, a cui è stata affidata larielaborazione succitata, si so-no preoccupati di rendere l'ar-chitettura il più possibile ade-rente all'ambiente circostantee alle necessità di una parrocochia moderna. Non appena ilprogetto sarà approvato dalleautorità Comunali, l'arch. But-tura, cui è stata affidata la di-rezione dei lavori, provvederàa bandire la relativa gara d'ap-palto ...er la costruzione che, sispera, non sarà tanto lontana.

Il fabbricato è di quelli chesi possono chiamare a mono-blocco 11.91senso che nel me-desimo corpo vengono a tro-varsi la chiesa, le opere par-rocchiali, le abitazioni per ilparroco, coadiutore sacresta-no. Per la particolare confor-mazione del terrapieno mes-so artificialmente, la chie-sa vera e propria, si trova sul-la cima di un rilievo, al qualesi accede per mezzo di duerampe semicircolari e di scali-nate. Nella seminterrata si tro-vano le opere parrocchiali edove il dislivello è maggioresono situate le abitazioni. Iltutto organicamente dispostoin modo che un ampio tettocopra !'intero complesso.

'lil PERCHE' ' 1

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?.Andate a vedere la "vasca" circolare del golfo centrale!Quella che dovrebbe essere una vasca per i pesci rossi o unafontana è invece una pozzanghera piena di ogni sorta di por-cheria.

Perchè?Prima i tubi di scarico e di alimentazione erano costantemen-te. otturati da pezzi di carta, foglie, sacchetti di plastica ealtro che i "bravi bambini" gettavano dentro.Viste le difficoltà di mantenere in efficienza questa "scoccia-tura", qualcuno ha allora deciso di riempire la vasca di sab-bia per farne una buca giochi.Questa decisione, per altro arbitraria, ha portato due ottimirisultati: sabbia anche fuori della vasca e mancanza di drenaggio della stessa che, dopo piogge consistenti, si trasformain pozzanghera infetta.Ho visto nel fondo dell'acquitrinio alcune zolle di terra conciuffi d'erba ancora fresca. Qua e là intorno, buchette nel man-to erboso (sigh, sigh) che lasciavano ben capire da dove arri-vavano i "proiettili" per bombardare una piccola nave di pla-stica che si era arenata al centro della laguna.Eppure molti bambini sono accompagnati dai rispettivi geni-tori. Persone che, in massima parte, abitano a San Felice.

Perchè questi adulti, che tanto si scandalizzano dei grossidrammi ecologici provocati dall'uomo, non insegnano ai lorofigli, cioè ai futuri uomini, a rispettare maggiormente le bellecose che la natura e l'uomo stesso possono fare?

Perchè i Sigg. Amministratori dei golfi non provvedono con re-golarità alla pulizia di quelle zone che si sporcano maggior-mente per assicurarne il funzionamento e la durata nel tempo?Personalmente preferirei che la "vasca" in causa fosse trasfor-mata in bella fontana magari con zampillo illuminato ma, se,ciò fosse impossibile, mi accontenterei di un'altra cosa pur-chè questa abbia un aspetto civile e pulito.Pensate che questo sia impossibile?

Renzo Robbiani

li ~

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NESSUNO E' MAI SOLOTutta la foresta era al corrente della cosa,ma tutti ne tacevano come di una vergognacomune. I più ne avevano una nozione va-ga, confusa, ma era sufficiente per crearein essi un oscuro senso di timore misto arepulsione.Il piccolo scoiattolo entrò nella tana turbatoquella sera e mamma se ne accorse subito.Gli si avvicinò e leccando gli affettuosamentela piccola testolina: «Che c'è piccolo mio? »chiese.« E' la quercia, mamma. Stavo correndo peril bosco assieme ai figli del vecchio tasso,quando improvvisamente mi trovai solo da-vanti a Lei. Il suo aspetto mi impressionò,così vecchia e triste com'è, pure mi avvici-nai. Ma Lei mi ha cacciato, gridandomi chefacessi come tutti, che la lasciassi stare, per-chè Lei era cattiva. A me non sembra catti-va, mamma, ma solo triste, tanto triste. Co-s'ha mamma? ».«E' una vecchia storia piccolo, una bruttafaccenda. Tu non eri ancora nato, allora, maio me ne ricordo. Vedi, la vecchia quercianon è sempre stata così. Una volta, moltotempo fa, anch'essa partecipava della nostravita comune, ed ogni anno a primavera i suoifiori erano i più belli di tutti i fiori dellaforesta, ed il cinghiale andava a Lei con cuo-re lieto e grato per cibarsi dei suoi magnificifrutti. Allora anche noi scoiattoli vivevamonel suo tronco, e gli animali si rivolgevanospesso a Lei per chiedere consigli e confortoalla sua antica saggezza.La comunità andava sovente a riposarsi sot-to la sua fresca ombra, quando il sole ciscacciava dalle radure, ed Essa scuoteva fe-lice la sua verde cupola. Poi, un brutto mat-tino accadde qualcosa di orribile. Fu tuopadre a scoprirlo per primo ».E, rabbrividendo ancora spiegò come dal piùgrosso ramo della pianta pendesse una gros-sa fune, con appeso uno dei "loro". Il fattosconvolse la foresta, ed in breve tutti ab-bandonarono la vecchia quercia, che in pocotempo si trovò sola, circondata solo da di-sprezzo e timore. Ogni membro della Comu-nità che doveva passare presso di Lei, affret-tava il passo e la guardava furtivamente consguardi di muto rimprovero o non la guar-dava addirittura. Gli uccelli abbandonaronoi suoi rami; la primavera parve dimenticar-la. Pochi fiori, radi e semi avvizziti spuntava-no e subito il vento li strappava con rabbia,e li scagliava contro la montagna come pernegarle il diritto alla progenie. Era tropDograve, quanto aveva fatto, e non meritavapietà alcuna.«Mi meraviglio come "loro" non l'abbianoabbattuta! Ma ora non pensarci più, sono co-se brutte, e la vita ne ha già tante di cosebrutte, perchè tu debba aggiungerne altre.Vai a dormire, figliolo, e dimentica! ».Lo scoiattolo rimase silenzioso, finse di nul-la e si coricò sorridendo per tranquillizzarla.Ma la notte non dormì. Si voltava e rivol-tava sulle foglie, senza riuscire a chiudereocchio, ossessionato da un pensiero che loturbava.

« Perchè, perchè la Comunità aveva agito co-sì? Che colpa ne aveva la vecchia Quercia?Non Lei aveva voluto che la cosa accadesse.Non poteva averlo voluto Lei, Lei così buona,così materna. Possibile che la Foresta non loavesse capito? "Loro", andavano accusati,loro, che, avevano violato il patto vecchiocome il mondo. Perchè? Perchè? ».La mattina seguente lo scoiattolo si alzòpresto, e piano piano uscì, e si inoltrò nelbosco. Giunto a pochi passi dall'albero sifermò un attimo, esitando, poi risolutamen-te si arrampicò sul tronco, fermandosi sulramo famoso.La Quercia rimase un momento ammutolita,incredula se credere a quanto accadeva, "'oichiese burbera:« Che fai qui? Non ti ho p"ià detto di andar-tene? Non è posto per te, quello, non è postoper nessuno. Che vuoi da un essere maledet-to? Ti incoglierà male, se ti avvicini a me.Vattene finchè sei in tempo. Lasciami sola,. IVIa. ».« Non credo mi capiti nulla» e nel dirlo tre-mò per il timore.«Ma non capisci che nessuno deve venire ame? ».«lo voglio esserti amico ».« Non ho amici ».«Devi averne vecchia quercia. Tu non haicolDa. Sono stati stupidi a credere che fossecolpa tua, ma io spiegherò loro l'errore. Tudevi convincerti di questo ».«lo sono cattiva ».</Vuoi esserlo, perchè ti sei circondata di so-litudine... ».... Tacque perchè capìJ'errore. Lei si era cir-condata di solitudiner L'avevano abbando-nata; mentre più aveva bisogno di compren-sione e di affetto.Si allontanò in silenzio.Passò l'estate, le piante cominciarono a spo-gliarsi del loro verde mantello, e gli ani-mali si preparavano a trascorrere un'altroinverno, come sempre.Lo scoiattolo non andò più a trovare la vec-chia Quercia, occupato com'era ad aiutare lafamiglia nel procurare provviste. La pianta

PER CHI NON LO SAPESSEDue anni fa, vicino al gioco dei bambini, due

cani hanno cominciato a fare all'amore. Molte per-siane socchiuse si sono sollevate, alcune finestre sisono aperte, volti incuriositi sono a!Jparsi dietro aivetri appannati; infine la gente si è portata sui bal-coni e sui loggiati e parole scherzose si sono intrec-ciate nell'aria fredda.

AI momento buono gli amanti sono entrati misti-camente nell 'arena, attorno alla quale è stato erettoun altissimo muro volto probabilmente a evitare chesguardi inquisitori e preoccupati disturbino il giocodei propri figli. Il golfo ha mostrato allora una suafisionomia ancora sconosciuta di corte-strada medie.vale, di teatro di !Jiazza, di scena a!Jerta ad attori espettatori. Deve essere stato proprio in quel mo-mento che nello scheletro di ferro e nei oezzi digesso delle case di San Felice si è insinuata la pri-ma fiammella della sua vita, fino ad allora so!)ita oinesistente (e da qui il canile che abbiamo in giro).

Giorgio Pugliese

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Il nostro giomalino offre ai suoi letto-ri in questo numero natalizio qualchecosa di diverso, oltre alle notizie, alleinformazioni, ai comunicati, alle pole-miche. E' un racconto. A noi è piaciu-to e Quindi pensiamo che possa servireda "strenna". Se piacerà anche a voi,fatecelo sapere. Dato che l'ha scrittoun sanfelicino può darsi che gli vengavoglia di farci e di farvi ancora qual-che bel regalo del genere"

Piccirillo Manlio

continuò la sua solitaria vita, che era quasiuna morte, ma a volte pensava alle sue pa-role, e la lasciavano sempre sconcertata emeditabonda.Poi venne la neve, come sempre. La Forestasi addormentò, e solo Lei vegliava, eterna-mente agitata. E una notte accadde qualcosache la sconvolse.Faceva freddo, molto freddo, e sibilava unvento gelato che sollevava turbini di nevee scuoteva gli alberi facendoli dolorosamen-te gemere.Improvvisamente dal buio uscirono due dei"loro" e stentatamente si trascinarono finsotto la vecchia Quercia. Caddero, esausti,abbracciati nel disperato tentativo di scal-darsi, e la neve cominciò a ricoprirli.L'albero li considerò stupito e irato Erano"loro"! "Loro", i maledetti che avevano di-strutto la sua esistenza, erano giù, sotto dilei e li vedeva morire!Pensò di abbandonarsi al vento e morire tra-scinandoli con se nel turbine, ma si tratten-ne. Sarebbe stata troppo breve la loro ago-nia, e Lei voleva gustare istante per istantela loro fine.«Sono cattiva» sogghignò.«No, sei buona! ricordatene, non fu tua lacolpa. Tu sei buona!... ».Di chi era quella voce? Tentò di scacciarla,ma la voce tornava, insistente, forse la por-tava il vento.Ma erano lì, sotto di Lei, e vedeva compier-si la sua vendetta. «Eccoli che sussultanopresi dai morsi del freddo, e Lei riderà, frapoco ».Ma la voce si faceva più forte, più forte egli echi della montagna la ingigantivano. Ri-vide il piccolo scoiattolo sul ramo,e tentòdi scacciare la visione, ma non riuscì.Fu presa dal terrore, non capiva cosa stesseaccadendo in Lei, era ossessionata da quelleparole, poi si calmò, stupita di quanto avevafatto.Un ramo, secco, era caduto ai piedi di "loro"e con un ultimo disperato sforzo uno dei dueriuscì ad accenderlo. Poco dopo brillava unfuoco e il vento si arrestò, con riverenza, difronte al miracolo della vita che risorgeva.Il mattino, il sole trovo due uomini che ride-vano sotto una vecchia Quercia, guardandolaogni tanto con riconoscenza, circondati daogni genere di animali che osservavano, stu-piti e compiaciuti.Su di un ramo di essa, un piccolo scoiattolopiangeva, in silenzio.

Manlio Piccirillo

PrimaVisioneNon avendo letto più niente sul giornalinoa proposito di cinema e di biblioteca, avretepensato che tutto è finito nella soffitta delleillusioni, ma forse dimenticate che avete ache fare con delle "bibliotecarie scatenate"!Tranquillizzatevi quindi: la biblioteca ha fat-to il suo rodaggio, si è ampliata, si è arric-chita di due splendidi divani dei r.uali dob-biamo essere grati ai signori Pugnetti e Ma-grini nostri sostenitori, sempre pronti a ve-nire incontro alle nostre esigenze. Sono arri-vate anche due belle librerie, un tavolo, po-sters, lampade. I libri, tra le donazionie gli acquisti sono già circa 320, le per-sone iscritte 63. Abbiamo dei validi collabo-ratori che ci aiutano nell'approvvigionamen-to dei libri e li vogliamo ringraziare. Un gra-zie anche alla ditta Puligiambi che ci ha of-ferto la prima pulizia dei locali gratis.Abbiamo già preso contatti con le case edi-trici per fare delle mostre di libri alle qualivi invitiamo a partecipare numerosi, appro-fittando magari dell'occasione, per dirci cosadesiderate leggere.Abbiamo pensato anche ai figli, lasciando lo-ro addirittura un locale dove, per adesso, c'èuna raccolta di gialli Mondadori per ragaz-zi e alcuni volumi di letteratura infantile.Cercheremo di far buoni acquisti anche perloro interpellando magari qualche inse-gnante.A questo punto vorrei darvi l'orario ufficialedi apertura della biblioteca: Martedì dalleore 9 alle 12 e dalle 16 alle 20. Sabato dalleore 9 alle 12 e dalle 15 alle 20. Speriamo checoncili le esigenze di casalinghe, lavoratrici,managers, chirurghi, esercenti, sportivi equant' altri ce n'è.Il cinema inizierà la sua vita domenica conuno spettacolo per i ragazzi, per la precisio-ne si tratta di "Principessa per una notte"La proieziqne durerà dalle 15 alle 16.45 circa.Un paio di robusti giovanotti sorveglierannoi ragazzi con l'incarico di essere della massi-ma severità.Non sono ammessi schiamazzi. Ragazzi, miappello al vostro buon senso e ai buoni prin-cipi che da anni cercano di inculcarvi i vo-stri genitori. Il buon esito di questa iniziati-va è affidato a voi! I biglietti devono essereritirati presso la biblioteca.Per gli adulti il primo spettacolo sarà mar-tedì 19 alle 21,30. Per l'inaugurazione c'è sem-brato bello scegliere "Il Gattopardo". Il val-zer di Claudia Cardinale aprirà sontuosamen-te la stagione. Per le sedie hanno offerto unprestito i signori Fagnani, Sbisà, Cimatti,Brambilla, Migliarini, Castelvetri, Toniolo,Piaia, Grigoletto, Rossi C. Costantini, Borgo-novo, Rossi, De Bartolo, Citro. Grazie dellafiducia e della tangibile collaborazione, con-fidiamo che anche l'associazione ci darà ilsuo appoggio.Presto acquisteremo le sedie. Per ora i ra-gazzi si siederanno sulle gradinate e per gliadulti procureremo delle seggiole prese inprestito.

Anna Ferrucci

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GRUPPO ECOLOGICO:FATTI E CIFREOggi ancora un "Gruppo Eco-logico San Felice" non esisteche in embrione. E' stato in-ventato la primavera scorsain fretta e furia per premeresul Comitato Caccia della Provincia perchè facesse un'oasiattorno a noi, ha sortito l'ef-fetto desiderato, ha raccoltodei fondi, è stato sui giornali,e da allora non si è pratica-mente più mosso. Ora peròvarrebbe la pena di uscire'da110stato di embrione crean-do un organismo più allargato,che abbia scopi precisi e no-ti, D, soprattutto, che sia ope-rante in continuazione e non asinghiozzo come è stato finoa ora. Perciò chi si sente didedicare un po' di tempo pergarantire la continuità dei ri-sultati fin'ora ottenuti e perconseguire quelli che, a titolodi esempio, vengono indicati incoda a questo articolo, si fac-cia vivo al più presto con loscrivente al fine di prendereparte alla prima riunione uffi-ciale che verrà tenuta non ap-pena possibile.Quando si invita -della gente aunirsi a qualcuno, è bene pe-rò che si dica chi sia questoqualcuno, cosa abbia fatto, checosa voglia. Ecco in breve:

o Componenti ad oggi:

Bruno Lauzi, il "portavoce".Giovanni Battista Lavizzari, lo"organizzatore" .Egidio Gavazzi, il "naturalista".

. Risultati ottenuti:

- Oasi di protezione della fau-na stanziale e migratoria di cir-ca 300 ettari di superficie utileavente come confini: a nord laRivoltana nel tratto San Feli-ce-Limito, a ovest la stradaSan Felice-Mirazzano nel trattoSan Felice-Longhignana, a estla Limito-Pantigliate nel trattoLimito- incrocio con la stradadi accesso a cascina Benza,a sud un percorso irregolareche unisce Longhignana a SanBovio e a Cascina Benzo.- Lancio nell'oasi da partedel Comitato Caccia di 900 fa

-.

giani e promessa di continuirifornimenti di fagiani, lepri, e,forse, starne.- "Tabellazione" e sorveglian-za del territorio dell'oasi.- Divieto di raccolta di funghinel territorio dell'oasi (in quan-to vengono cercati rovistandocon un bastone lungo le rived'ei fossi proprio nei soli pun-ti dove la selvaggina può rifu-giarsi.

. Patrimonio:

Esiste un conto corrente pres-so il Credito Artigiano intesta-to a "Gavazzi E. & LavizzariG.B. in contro Gruppo Ecoloqi-co San Felice" su cui sono,più interessi, lire 236.295, cosìottenute:

dalla cassetta of-ferte collocata inportineria tra giu-gno e luglio del1972

L. 50.000 offerte dall' Asso-ciazione Proprietari

L. 149.795 raccolte porta aporta da una squa-dra di ragazzini

L. 36.500

L. 236.295 Totale

. Risultati da conseguire (atitolo di esempio):

All'esterno:

1) Ripristino dell'oasi nei suoiprimitivi confini che la faceva-no quattro volte più estesa einglobavano zone di maggiorinteresse ambientale.

2) Concorso alla gestione del-l'oasi: lancio di animali nonprevisti dal Comitato Caccia(ad esempio: scoiattoli), puli-zia dei fossi, posa di nidi ar-tificiali, pastura degli animali.sorveglianza, ecc.etera. Miglio-ramento, ove possibile, dell'as-setto ecologico del territorio.3) Campagna di sensibilizzazione e di proselitismo pressola popolazione del circondariosia adulta che scolastica.

4) Denuncia degli inquinatori.

5) Consulenza alla ISI per lasistemazione definitiva del La-go Malaspina e delle sue SpO:1-de.

All'interno:

1) Faunizzazione del quartieremediante incoraggiamento allespecie esistenti nel circonda-rio ad eleggere San Felice apropria dimora: posa di nidiartificiali, di mangiatoie; semi-na di vegetali commestibili;studio di varianti ali'accessoai sottotetti, posa di appiglisotto i balconi, eccetera.

2) Introduzione di specie a-datte alla sopravvivenza nelquartiere e non moleste: sco-iattolo, tortore orientale, ecc.

3) Denuncia degli inquinatori.Ecco insomma una specie di"manifesto programmatico" delGruppo Ecologico, l'appelloperchè altri vi confluiscano.Quest'ultima voce sta anche aindicare che si desidera potercontare SI:!~sone disposte adifendere la natura anche e-sponendosi pubblicamente.

Egidio Gavazzi

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LA ,POSTALTORRAZZISMOLo sapevate che in un piccolo centro come il nostro esiste,da vario tempo, anche il "razzismo"? In modo piuttosto sin-golare e unico nel suo genere, ma è un fatto accertato.Qualcuno, dunque, ha sentenziato (con quale autòrità e "me-tro" rimane un mistero), e divulgato in maniera abbastanzaseria, che gli inquilini delle "Torri" sono da considerarsi "so-cialmente" inferiori a quelli (o proprietari) delle "case a schie-ra" e ville. Naturalmente questa "Voce" sarebbe da non pren'dersi in considerazione, se si fosse limitata a colpire gli adultie ad una "guerra fredda" tra alcune "Signore" (almeno si spe-ra!), piuttosto grette e dedite magari solo allo sfoggio dellapelliccia ultima moda, e per questo più "importanti", ma pur-troppo si è estesa sino ai ragazzi, nelle scuole, creando cosìincresciosi episodi e inutili, nonchè stupide umiliazioni a chinon ha saputo difendersi appropriatamente.E' bene quindi che tutte le persone intelligenti, attive e dina-miche di S. Felice provvedano a ridicolizzare al massimo, pres-so i propri figli, questa assurda discriminazione e rivalità.Grazie. Cordiali saluti. Annamaria Romanelli

P.s. - Sorveglianza domenicale per "Torristi".Alla nostra logica e giusta domanda del perchè la sorveglian-za nei giorni festivi inizi dalla VII strada, anzichè dal "Gira-sole", c'è stato risposto (forse da incompetenti) in manierapiuttosto dubbia. Non vorrei che i "soliti ignoti razzisti", con-fusi dai nomi americani delle strade, avessero intravisto lapossibilità di creare una piccola seppur vaga "seconda Ameri-ca". Qualcuno può fornirci delucidazioni in merito? Grazie.

A.M.R.

ANCORA CANI. . . CEPOI BASTADGent. Dott. Giulio Frigenie p.c. Redazione "7 giorni a S. Felice"Dato che tempo fa lei - molto giustamente - ci inviò due-trelettere affinchè gli ingressi delle case fossero tenuti liberi dabiciclette, carrozzine ecc., per rispettare un certo ordine eduna certa disciplina dei nostri condominii, adesso sono io a sot-toporle un problema che a me sembra altrettanto importanteed urgente e per il quale la pregherei di prendere quanto pri-ma seri provvedimenti.Si tratta dei famosi cani di S. Felice che, ultimamente, misembrano oltremodo aumentati e tutti di grosse taglie!!! Pre-metto che io amo le bestie e che ho anch'io un cocker, matalvolta questi cani, anche se provvisti di museruole (chespesso ciondolano al collo e non servono a niente), possonoprovocare dei danni.Un lupo ha fatto ribaltare il passeggino del mio bambino di1 anno. Si capisce che il cane voleva giocare, ma il risultato èstato disastroso.Questi cani corrono dietro alle biciclette, alle carrozzine e al-la gente stessa, cinque o sei lupi, un bob-tail, due o tre boxer,un altro di razza non ben definita che sembra un montone egli mancano solo le corna (!!); un boxer viene spesso a tro-varci in casa (non sapendo leggere i numeri); il bob-tail, chetutti conoscono, fa perfino lo scivolo, ma vari bambini - imiei compresi - hanno paura e non lo fanno più loro! Ieriun lupo ha rincorso e fatto cadere di bicicletta due bambineche non conosco e che dopo piangevano tutte impqurite.E' possibile tutto questo? E' giusto? Non mi sembra!Dato che pago un condominio in cui sarebbero compresi iprati e i giochi per i bambini, posso pretendere anch'io qual-cosina? E naturalmente non parlo solo per me, ma vorrei gio-vare con questa mia anche agli altri e spero che qualcuno siunisca alle mie lamentele.Se no, non rimane altro che allestire una mostra canina a li-vello europeo, perchè S. Felice possiede senza dubbio tutti gliesemplari richiesti e anche in più copie!!Anticipatamente ringrazio porgendo distinti saluti.

Ludovica Pincider

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ANDATE. PIANO! .

Vorrei sottoporvi un proble-ma èhe a me pare hnportan-te e... vitale: .teccesso di ve-locità di una buòna partedei guidatori sanfeliciani.Forse ad alcuni sembreràmeno importante dei torneidi bridge e di tennis,ma ame, venuta a San Felice pergodere di nessun altro benese non quello della tranquil-lità e, soprattutto, dell'inco-lumità della mia bambina,appare di primaria impor-tanza. E allora perchè nonchiedere in tutta umiltà aimiei concittadini, che riten-go accomunati ai miei inteIl-ti, di rispettare il tanto com-battuto e sospirato limite divelocità dei 30 Km. orari?Se qualcuno vorrà con unpiccolo sforzo, rispettarlo,avrà la mia incommensura-bile riconoscenza.

Santa Bosco Di Pierro

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UN PO' DI BENEVorrei approfittare di unangolo del vostro spazio per:segnalarvi due casi che misembrano degni di attenzio-Qe. Il primo è quello di unamadre. di sette figli (duefemmine di 4 e 10 anni; cin-que maschi di 6, 8, 9, 12 e16 anni) che è a serviziopresso una famiglia di S. Fe-lice; non mi dilungo nel de-scrivere le condizioni di indi-genza di questa famiglia.Vengo al sodo: ci sarebbeda dar le una mano racco-gliendo vestiario (particolar-mente graditi stivali di gom-ma n. 36-37), giocattoli edanche generi alimentari.Secondo caso: tre bambini diSegrate rimasti orfani di pa-dre in questi giorni, potreb-bero addolcire il loro Nata-le se magari procurassimoloro qualche giocattolo (han-no 7, 9 e 12 anni). Potrebbeessere utile anche qualcheofferta in denaro alla vedo-va. Fino al giorno 22 chi vo-lesse rispondere a questoappello può rivolgersi a me(7' strada n. 21 - te!. 7530068).

Pregaglia

ac ~

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PINEIDER,BOTTOLI,

RIVELAZIONELUSSAZIONE

Nonostante l'arrivo del freddo e della pioggia,i calciatori sanfelicini proseguono a giocare.Ci sono stati tre incontri con la squadra di SanBovio (sempre sul loro campo): il primo èstato vinto dalla nostra formazione per sei acinque. Il secondo l'abbiamo perso per cinquea sei. Ci voleva la bella e ci è andata male: ab-biamo perso per sei a due. Nota lieta: l'arrivoin squadra del Pineider, un acquisto molto inte-ressante. Nota triste: il Bottoli che aveva se-gnato le uniche due nostre reti nell'ultimo in-contro si è infortunato seriamente alla spalladestra. A lui tutti i nostri auguri di pronta gua-rigione.Adesso proviamo a giocare su un campo rego-lare (da undici): un esperimento per proseguiremagari su questa strada.Le festività natalizie, la neve, lo sci rallenterannoprobabilmente la nostra attività. Ma è chiaroche a primavera si riprenderà con nuova lena e,speriamo, anche con maggiori soddisfazioni.

Luciano Buttura

la fiera dei sogniCestisti sotto pressione. E; arrivato il momentodi iniziare gli allenamenti seri (il più possibile).Dusi quanto prima convocherà tutti in una pa-lestra (probabilmente il Giuriati al martedì e algiovedì dalle 19 alle 20). L'attivo dirigente delBasket Club (al second'anno di attività) staanche portando avanti l'operazione di cartellina-mento di alcuni "nuovi" che dovrebbero rinfor-zare notevolmente la squadra: ci aspettiamo uncampionato di "prima divisione" eccellente. Ac-canto a Pagani e a Riminucci (meraviglia dellemeraviglie) dovrebbe arrivare anche Pieri. Dopo-dichè sarebbe giusto cambiare il colore dellemaglie e passare dal verde... all'aiZzurro. Sognidi grandezza a parte (ma forse non sono soltan-to sogni), sono in arrivo un nuovo pivot che do-vrebbe subentrare a Mognoni e un giovane disedici anni ben !>iazzato e tecnicamente a po-sto. L'accordo col Malaspina Sporting Club è sta-to perfezionato. Ora per poter arrivare a unabuona continuità negli allenamenti mancano soloi canestri nella Dalestra delle scuole medie e...l'impegno dei giocatori.

LA PIERAAgli ordini di capitan Vac-cari la "San Felice uno" hapassato il turno in Coppa I-talia ed a gennaio disputeràun'ulteriore eliminatoria peraccedere ai sedicesimi di fi-nale. I profani ci credano:non è poco. La squadra for-mata da Vaccari, Rossi, Pa-sini, Frangipane, Perri, Pi-sani e Ferrucci ha vinto tut-ti e quattro gli incontri delsuo girone battendo "San Fe-lice Due" di Totò D'Auria,

DEICrema Uno, Crema Due eCrema Tre. La squadra D'Au-ria è finita invece all'ultimoposto oltre a tutto senzanemmeno disputare l'ultimoincontro.Sul fronte interno poche no-vità per il torneo a squadree cambiamenti invece nellagraduatoria sociale realizza-ta in base ai risultati neitornei Mitchell: Pisani havinto l'ultima edizione incoppia con Piera Pasini (che

SOGNIsogna nuovi primati), ed hascavalcato Ferrucci. Ecco ipunteggi:

1) Pisani 196; 2) Ferrucci194; 3) Vaccari 180; 4) Ma-rina Aloisi 172; 5) GeorgianaBareato 141; 6) Piera Pasini137; 7) De Bortoli 135; 8)Luciano Mussi 133); 9) Car-la D'Auria 125; 10) Ege Per-ri 121; 11) Manzotti 118; 12)Rossana Mussi e GiampaoloLimentani 113.

. SS. MESSEFestive: ore 10 specialmenteper i ragazzi), 11,30, 19.Feriali: ore 19 (la vigilia deifestivi vale per il precetto).Confessioni. Prima delle SS.Messe e sabato dalle ore 16alle ore 19.Battesimi. Prima e terza dome-nica del mese alle ore 16 (ènecessario accordarsi con donEnrico almeno 10 giorni pri-ma).

. BABY.SITTERAndrea BollinoMassimo CrociRita MorigiPatrizia BrighiRoberta LaiLuisa CoenPiera VaccariClaudia Pinali

Tel. 7530027Tel. 7530279Tel. 7530120Tel. 7530140Tel. 7530250Tel. 7530386Tel. 7530459Tel. 7530320

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Pietro Bianchi Tel. 7530053Alessandra Ortolani T. 7530377Isabella D'Este Tel. 7530385Manuel Capsoni Tel.7530364

. MEDICI DI TURNOServizio di guardia festiva pervisite urgenti domiciliari nelmese di dicembre:17: dotto Gottuso, te1.2131192;23: dotto Zavaglia, tel. 2133302;24: dotto Longo, tel. 746637; 26dotto Pisani, tel. 7530030; 30:dotto Bignatti, tel. 588912: 31:dotto Scurati, tel. 2131724.

. PULLMAN S.A.I.A.Partenza da Milano Lambrate,via Salieri (feriale): 6,40, 7,50,8,40, 12,30, 13,35, 15,50, 16,40,17,35, 18,40, 19,30; (festive):7,50, 12,20, 15, 16, 17, 18,30,19,30.

Partenza da San Felice (feria-li): 7,15, 8,15, 9,05, 12,55, 14,15,16,10, 17,10, 18,15, 19,05, 20;

(festive): 8,15, 12,45, 15,25,16,20, 17,20, 18,50, 20.

Il pullman SAlA ferma ir.fondo al viale Forlanini (TrePonti) e in Largo Murani (ca-polinea della "O").

. FARMACIE DI TURNO(Festivo e notturno)

Seggi ano: Via D'Annunzio 44,Tel. 9046493. Da domenica 17a sabato 23 dicembre.

Villaggio Ambrosiano: Via S.Carlo 9, Tel. 2134100. Da lune-dì 18 a domenica 24.

Pioltello: Via Don Carrera. Tel.9040668. Da domenica 24 a sa-bato 30 dicembre.


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