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paco
rocaalbum
la narrazione è l’elemento principa-le, ancor prima del disegno e dellasceneggiatura: il sapere raccontareuna storia. quello che più mi ha aiu-tato è il cercare di escogitare nuovistratagemmi, nuove modalità perfar funzionare le scene narrate. avolte c’è il rischio di diventare pigroe di raccontare utilizzando formenarrative già viste. il fumetto ha an-cora tante possibilità da esplorare:è obbligatorio per un autore tenta-re e battere nuove strade.
paco roca (valenzia, 1969) dalla metà degli anni no-
vanta si impone sulla scena del fumetto iberico come
un autore versatile e capace di raccontare e disegna-
re con intensità storie dalle atmosfere diverse. è tra-
dotto in molti paesi. rughe, il suo pluripremiato gra-
phic novel, è ormai un classico contemporaneo.
euro 9,90
roca
alb
um
8
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album
rocapaco
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paco rocacollana «album» n. 8
1a edizione - ottobre 2009
profilo biografico e intervistaa cura di
giovanni marchese
traduzionetunué
copyright © immaginipaco roca
progetto graficomandarinoadv.com
impaginazionetunué.com
stampaandersen
pubblicità e marketingvia brughera iv
28010 frazione piano rosa - boca (no)
isbn-13 gs1978-88-89613-66-5
tunué s.r.l.via bramante 32
04100 latina - italiatel 0773661760 | fax 07731875156
[email protected] | www.tunue.com
altri volumi della collanaalfred (#1), mauro cao (#2), gud (#3), francesco mattioli (#4)
davide pascutti (#5), luca g. patané (#6)michele petrucci (#7), luca russo (#9), paola cannatella (#10),
david rubin (#11), stefano piccoli (#12)
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an Miguel Aguilera illustra Gog
(Ediciones La Cúpula).
In seguito comincerà a illustra-
re, su testi propri, diversi fumet-
ti tradotti sia in Francia sia in al-
tri paesi europei come l’Italia.
El juego lúgubre (Ediciones La
Cúpula, 2001; trad. it. Il gioco lu-
gubre, Alessandro Editore, 2002),
ambientato in Spagna nel 1936
all’inizio della Guerra Civile, è
una narrazione surreale che pro-
cede attraverso il punto di vista
di Jonas, segretario di Salvador
Deseo, un pittore dall’indole te-
Paco Roca (Valenzia, 1969), do-
po una formazione da autodi-
datta, intorno alla metà degli
anni Novanta si impone sulla
scena del fumetto iberico come
un autore versatile e capace di
raccontare e disegnare con in-
tensità storie dalle atmosfere
diverse. Pubblica racconti brevi
per la rivista spagnola La Cúpu-
la (Road Cartoons, Para un puto
vicio..., Historias Kiss Comix, El
Señor Osiris, Nuestros muertos,
Como cagallón por acequia), poi
nel 2000 su sceneggiatura di Ju-
profilo
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trarranno ragioni di vita e un
nuovo significato dell’esistenza.
Rides (Delcourt, 2007) arriva in
Italia nel 2008 tradotto da Tu-
nué come Rughe. Il graphic no-
vel ruota attorno alle vicissitu-
dini quotidiane di anziani affet-
ti dal morbo di Alzheimer: una
narrazione delicata e coinvol-
gente sul senso della vita. Ru-
ghe ha ottenuto vari riconosci-
menti di critica e di pubblico in
Francia, Spagna e Italia vincen-
do numerosi premi tra cui Mi-
glior opera e Miglior sceneggia-
tura al Salone internazionale
del fumetto di Barcellona, il
Premio nazionale di Spagna, il
Gran Guinigi come Migliore
opera lunga al Salone interna-
zionale del fumetto di Lucca e il
Gran Premio al Festival del fu-
metto di Roma, Romics.
In Italia, una sua monotavola è
apparsa sul terzo numero di
Mono (Tunué, 2007), mentre il
suo ultimo lavoro Les rues de
sable (Delcourt, 2009), è tradot-
to ancora da Tunué come Le
strade di sabbia.
www.pacoroca.com
tra e tenebrosa, versione malefi-
ca del celebre Salvador Dalì (che
nel 1929 realizzò un dipinto inti-
tolato appunto Gioco lugubre).
I figli dell’Alhambra (Planeta De
Agostini, 2007) è il primo tomo
della serie I viaggi di Alexander
Icaro (pubblicato in Francia da
Erko nel 2003), un fumetto che
mescola avventura, mito e sto-
ria e in cui il protagonista inda-
ga sui misteri dell’Alhambra di
Granada.
Il 2004 segna una svolta nella sua
produzione, con El faro (Asti-
berri) si allontana dalle atmo-
sfere puramente avventurose e
intrise di fantasia per immerger-
si in una realtà dai contorni più
solidi. Illustrato con un segno
fluido e dinamico che si dipana
attraverso una bicromia sugge-
stiva, il graphic novel è stato tra-
dotto in Italia nel 2006 da Tu-
nué come Il faro e racconta la
storia di Francisco Guarido, gio-
vane soldato repubblicano feri-
to che fugge dalla Guerra Civile.
Trovato rifugio presso un vec-
chio faro in disuso, conosce l’an-
ziano guardiano Telmo. Dalla
amicizia entrambi i personaggi
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Quale è stata la tua formazione
come autore di comics?
Ognuno degli autori citati mi
ha influenzato quando li ho let-
ti. Da alcuni ho imparato a co-
struire il racconto, da altri a ma-
turare un mio stile nel disegna-
re o a comporre la tavola. Come
quasi tutti gli autori sono un
autodidatta. Provengo dall’illu-
strazione, che influenza molto
il mio lavoro, tutto il resto l’ho
imparato leggendo molti fu-
metti.
Cosa o chi ti ha portato a intra-
prendere professionalmente la
strada del fumetto? Qual è sta-
ta la motivazione che ti ha spin-
to a credere di poter diventare
fumettista?
È difficile cercare una sola causa
o un momento specifico che mi
abbia spinto a diventare autore
di fumetti, che era il mio sogno
Parliamo delle tue origini. Dove
sei nato, cresciuto? Quale il con-
testo in rapporto ai fumetti?
Sono nato a Valenzia, dove vivo
tuttora, una città relativamente
piccola che si affaccia sul mar
Mediterraneo. Leggo fumetti
fin da bambino: ho cominciato
con i personaggi umoristici spa-
gnoli per passare a Tintin e
Asterix; dopo ho iniziato a leg-
gere i supereroi americani, e in
seguito mi sono interessato ai
grandi autori: Frank Miller, Mœ-
bius, Richard Corben, Enki Bilal,
Tanino Liberatore, Vittorio Giar-
dino, Katsuhiro Otomo, Daniel
Clowes, Jason Lutes, Chris Ware,
Jason e Jiro Taniguchi, tra gli al-
tri. Nei fumetti ho sempre trova-
to una lettura interessante in
ogni periodo della mia vita.
Come e in che modo questo
pensi che ti abbia influenzato?
intervista
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Hollywood party di Blake Ed-
wards oppure Le avventure ac-
quatiche di Steve Zissou di Wes
Anderson sono tra i miei film
preferiti. Quanto alla musica,
non posso lavorare senza. Ascol-
to indifferentemente musica
spagnola, rock, blues, jazz: di-
pende dal momento e dalla fase
del lavoro in cui mi trovo.
Quanto la vita quotidiana in-
fluisce sul tuo lavoro? Mantieni
distacco o no? In definitiva, nel-
le tue storie quanto pesano
l’elemento autobiografico e
l’invenzione di personaggi e si-
tuazioni?
Normalmente prendo ispirazio-
ne dai libri che ho letto, da un
film, ma la maggior parte del-
l’ispirazione viene dalla vita
quotidiana, dalle cose che mi so-
no capitate o che qualcuno mi
ha raccontato oppure che ho let-
to sui giornali. L’obiettivo è che
tutti i personaggi che creo siano
basati, per qualcosa, su individui
reali. Così mi è più facile sapere
come agiscono. La speranza è
che la persona a cui mi sono in-
spirata non lo scopra mai!
di quando ero bambino. C’era
specialmente un albo a fumetti
di un autore spagnolo, Carlos
Giménez, che si intitolava Para-
cuellos e che narrava l’infanzia
dell’autore trascorsa in un orfa-
notrofio nel dopoguerra. Fino a
quel momento non pensavo che
un fumetto potesse parlare di
quel tipo di cose, dei sentimenti
delle persone. Mi aprì una nuo-
va visione rispetto al linguaggio
del fumetto.
Qual è il tuo primo ricordo lega-
to al fumetto, il primo che hai
letto, gli autori e i personaggi
che ti hanno colpito all’inizio?
Magari il primo ricordo lo asso-
cio all’essere ammalato, da bam-
bino. Quando succedeva e dove-
vo rimanere a letto mia madre
ritornava con una bella busta di
fumetti. Quei giorni a leggere a
letto sono i più bei ricordi della
mia infanzia.
Interessi extra fumetto. Lettu-
re. Cinema. Musica. Altro?
Mi piace leggere libri, da Paul
Auster a Jules Verne. Il cinema:
Blade runner di Ridley Scott,
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album
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Colegio de PeriodistasIllustrazione per la Scuola di giornalismo di Barcelona © Paco Roca
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Il gioco lugubreBozzetto tavola 1. © Paco Roca
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Il gioco lugubreBozzetto tavola 2. © Paco Roca
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GogBozzetto tavola 24. © Paco Roca
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GogBozzetto tavola 37. © Paco Roca
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I figli dell’AlhambraBozzetto tavola 5. © Paco Roca
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I figli dell’AlhambraBozzetto tavola 9. © Paco Roca
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paco
rocaalbum
la narrazione è l’elemento principa-le, ancor prima del disegno e dellasceneggiatura: il sapere raccontareuna storia. quello che più mi ha aiu-tato è il cercare di escogitare nuovistratagemmi, nuove modalità perfar funzionare le scene narrate. avolte c’è il rischio di diventare pigroe di raccontare utilizzando formenarrative già viste. il fumetto ha an-cora tante possibilità da esplorare:è obbligatorio per un autore tenta-re e battere nuove strade.
paco roca (valenzia, 1969) dalla metà degli anni no-
vanta si impone sulla scena del fumetto iberico come
un autore versatile e capace di raccontare e disegna-
re con intensità storie dalle atmosfere diverse. è tra-
dotto in molti paesi. rughe, il suo pluripremiato gra-
phic novel, è ormai un classico contemporaneo.
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