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Pagina 1 n. 140 giugno 2013 - murialdopinerolo.it · Gabriella Fornero, anche lei accolta alla cena...

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Pagina 1 n. 140 giugno 2013 Che gioia! Dio mi ama per primo, in modo misericordioso, personale, tene- ro, attuale, infinito Non conta nella vita fare cose grandi o picco- le, vistose o insignificanti, ma soltanto conta l’amore con cui esse si effettuano Papa Giovanni XXIII) La nostra chiesa è arricchita dalle vetrate che creano un’atmosfera calda ed accogliente. Sui lati della chiesa le vetrate raccontano la vita e l’opera del nostro santo: Leonardo Murialdo. Viene lungamente illustrata la sua opera sociale ed a favore dei giovani: non deve però passa- re inosservata la sua dimensione spirituale e carismatica. In una di queste formelle è ritratto il Murialdo con le braccia levate verso l’alto ed attorniato da alcuni bambini. La frase di commento riportata sotto l’illustrazione dice: “Che gioia! Dio mi ama per primo, in modo misericordioso, personale, tenero, attuale, infinito”. L’illustrazione e la frase vogliono riassumere l’esperienza spirituale del Murialdo, esperienza che ha vissuto in prima persona e che ha comunicato agli altri, ovvero l’esperienza che Dio ci ama e che questa può diventare la più bella esperienza della vita. Alcuni giorni fa, il 26 maggio, come parrocchia abbiamo festeggiato san Leonardo Murialdo. Credo sia importante per noi sentirci suoi imitatori e lo vogliamo certamente essere nei vari momenti della nostra vita con tutte le persone che incontriamo. Diventa allora bello vivere la frase del Murialdo che mi permetto di parafrasare così: Dio mi ama per primo (se mi sforzo di amare Dio e gli altri certamente arrivo sempre dopo) in modo misericordioso (“Dio non è stanco di perdonar- ci, siamo noi che siamo stanchi di chiedergli perdono”, così ci ha ricordato ultimamente papa Francesco) personale (Dio ci dà il meglio per noi, il suo non è un amore generico che va bene per tutti ) tenero (la mamma ha un amore tenero verso il proprio figlio, così ) attuale (non ci ha amati solamente quando si è fatto uo- mo ed è morto in croce, ma mi ama adesso, in questo momento) infinito (la misura del suo amore non poteva che essere infinita). Don Franco Pairona N. 140 GIUGNO 2013
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Pagina 1 n. 140 giugno 2013

Che gioia! Dio mi ama per primo, in

modo misericordioso, personale, tene-

ro, attuale, infinito

Non conta nella vita fare cose grandi o picco-

le, vistose o insignificanti, ma soltanto conta

l’amore con cui esse si effettuano

Papa Giovanni XXIII)

La nostra chiesa è arricchita dalle vetrate che creano un’atmosfera calda ed accogliente. Sui lati della chiesa le vetrate raccontano la vita e l’opera del nostro santo: Leonardo Murialdo. Viene lungamente illustrata la sua opera sociale ed a favore dei giovani: non deve però passa-re inosservata la sua dimensione spirituale e carismatica. In una di queste formelle è ritratto il Murialdo con le braccia levate verso l’alto ed attorniato da alcuni bambini. La frase di commento riportata sotto l’illustrazione dice: “Che gioia! Dio mi ama per primo, in modo misericordioso, personale, tenero, attuale, infinito”. L’illustrazione e la frase vogliono riassumere l’esperienza spirituale del Murialdo, esperienza che ha vissuto in prima persona e che ha comunicato agli altri, ovvero l’esperienza che Dio ci ama e che questa può diventare la più bella esperienza della vita. Alcuni giorni fa, il 26 maggio, come parrocchia abbiamo festeggiato san Leonardo Murialdo. Credo sia importante per noi sentirci suoi imitatori + e lo vogliamo certamente essere nei vari momenti della nostra vita con tutte le persone che incontriamo. Diventa allora bello vivere la frase del Murialdo che mi permetto di parafrasare così: Dio mi ama per primo (se mi sforzo di amare Dio e gli altri certamente arrivo sempre dopo) in modo misericordioso (“Dio non è stanco di perdonar-ci, siamo noi che siamo stanchi di chiedergli perdono”, così ci ha ricordato ultimamente papa Francesco) personale (Dio ci dà il meglio per noi, il suo non è un amore generico che va bene per tutti +) tenero (la mamma ha un amore tenero verso il proprio figlio, così +) attuale (non ci ha amati solamente quando si è fatto uo-mo ed è morto in croce, ma mi ama adesso, in questo momento) infinito (la misura del suo amore non poteva che essere infinita).

Don Franco Pairona

N. 140 GIUGNO 2013

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Lettera di un “anziano” padre al figlio.

Se mi sporco quando mangio e non riesco a ve-

stirmi...

abbi pazienza, ricorda il tempo che ho trascorso

ad insegnartelo.

Se quando parlo con te ripeto sempre le stesse

cose... non mi interrompere... ascoltami. Quando

eri piccolo dovevo raccontarti ogni sera la stessa

storia finché non ti addormentavi.

Quando non voglio lavarmi non biasimarmi e

non farmi vergognare.., ricordati quando dovevo

correrti dietro inventando delle scuse perché non

volevi fare il bagno.

Quando vedi la mia ignoranza per le nuove tec-

nologie, dammi il tempo necessario e non guar-

darmi con quel sorrisetto ironico: ho avuto tutta

la pazienza per insegnarti l’ABC; quando ad un

certo punto non riesco a ricordare o perdo il filo

del discorso, dammi il tempo necessario per ri-

cordare e se non ci riesco non ti innervosire. La

cosa più importante non è quello che dico ma il

mio bisogno di essere con te ed averti lì che mi

ascolti.

Quando le mie gambe stanche non mi consento-

no di tenere il tuo passo, non trattarmi come fos-

si un peso: vieni verso di me con le tue mani

forti, nello stesso modo in cui l’ho fatto con te

quando muovevi i primi passi. Quando dico che

vorrei essere morto.., non arrabbiarti, un giorno

comprenderai che cosa mi spinge a dirlo. Cerca

di capire che alla età non si vive, si sopravvive.

Un giorno scoprirai che nonostante i miei errori

ho sempre voluto il meglio per te, che ho tentato

di spianarti la strada. Dammi un po’ del tuo tem-

po, dammi un po’ della tua pazienza, dammi una

spalla su cui poggiare la testa, allo stesso modo

in cui io l’ho fatto per te.

Aiutami a camminare, aiutami a finire i miei

giorni con amore e pazienza. In cambio io ti da-

rò un sorriso e l’immenso amore che ho sempre

avuto per te.

Ti amo figlio mio e prego per te anche se mi

ignori.

(Autore anonimo)

Nel mese di maggio abbiamo celebrato per quat-

tro martedì la santa messa ospiti in quattro case

diverse della Parrocchia.

Mentre si prende l’occasione per ringraziare co-

loro che con semplicità ma anche con tanta ge-

nerosità ci hanno accolti, viene spontanea la se-

guente domanda.

Che senso ha andare a celebrare la messa in una

casa? Non è sufficiente che chi desidera venga a

messa in chiesa?

Il senso lo si trova a partire dal clima che si crea

con la messa in casa. Essendo ospiti nel giardino

di una famiglia oppure di un condominio si crea

un clima di maggior familiarità. E’ un modo per

uscire un po’ dall’anonimato che si riscontra

talvolta anche nelle nostre assemblee liturgiche.

E’ l’opportunità per tessere dei rapporti più fa-

miliari e maggiormente sentiti. E’ un’occasione

per cemen-

tarci mag-

g io rmen t e

come comu-

nità parroc-

chiale.

In altre pa-

role si ha

modo di vi-

vere più da

vicino se-

condo quan-

to descritto

della prima comunità cristiana nel libro degli

Atti degli Apostoli:

“Ogni giorno tutti insieme frequentavano il tem-

pio e spezzavano il pane a casa prendendo i pa-

sti con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio

e godendo la simpatia di tutto il popolo”. (At 2,

46-47)

Ed allora ben vengano le messe nelle case e ben

vengano tutte le altre iniziative che ci aiutano a

crescere come comunità, come comunità che

cresce intorno al Signore Risorto e presente in

mezzo a noi.

Orario festivo delle sante Messe: Sabato ore 18.00 Domenica ore 9.30 e 11.00

(nei mesi di luglio ed agosto è sospesa la messa festiva delle ore 11.00)

Orario feriale della Messa: dal lunedì al venerdì ore 18.00

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Pagina 3 n. 140 giugno 2013

Nel Branco ci sono i Lupetti o le Coccinelle.

Ora vorrei parlarvi dei Lupetti, dei loro compo-

nenti che incominciano un cammino verso la

loro carriera scout.

Essere un Lupetto vuol dire imparare a miglio-

rarsi e impegnarsi nelle attività proposte dai Ca-

pi Branco.

Arrivati in Branco si ci impongono quattro pre-

de e, una volta conquistate, si fa la Promessa del

Lupetto, diventando Lupo della Legge. Dopodi-

ché si ci impongono altre quattro prede e si di-

venta Lupo della Rupe quando le si è conquista-

te. Ancora quattro prede e si è Lupo Anziano.

Non dimentichiamoci le specialità: ce ne sono di

diverso tipo, ognuna adatta per ogni esigenza di

ognuno di noi. Prima di incominciare a prendere

le prede per il Lupo della Rupe e per Lupo An-

ziano bisogna fare almeno tre impegni e poi si

iniziano a prendere le prede proposte.

Con i Lupetti si fanno tante attività divertenti e

di ogni tipo, in modo da far divertire tutti; un’

altra cosa che si fa insieme a loro sono le cacce,

in cui si cammina in diversi luoghi e ci si ferma

per fare delle attività.

Le cose più belle e divertenti sono i bivacchi (o i

trivacchi per il C.D.A: la sigla significa Consi-

glio di Akela o Consiglio degli Anziani).

Nel Branco ci sono cinque sestiglie, ognuna del-

le quali è guidata da un Capo sestiglia e da un

Vicecapo sestiglia. Ogni singola sestiglia deve

cercare di vincere il Trofeo di Santa Chiara e il

Trofeo di San Francesco alle V.D.B. (=Vacanze

Di Branco).

Alessia Cafarelli

Sabato 27 aprile 2013 durante la santa messa

delle ore 18.00 il vescovo Pier Giorgio Deber-

nardi ci ha consegnato la lampada della fede.

Abbiamo collocato la lampada in posizione mol-

to visibile ai piedi dell’altare.

E’ stato un gesto simbolico che si inserisce nel-

l’anno della fede che stiamo vivendo in sintonia

con tutta la Chiesa.

Al vescovo abbiamo promesso due cose: la pri-

ma (quella più semplice) è quella di accendere

la lampada durante le sante messe fino al termi-

ne dell’anno della fede (24 novembre 2013); la

seconda è quella di impe-

gnarci a tenere sempre

accesa la fede nel nostro

cuore, riaccendendola

quando avesse a spegner-

si.

Ci auguriamo di essere

fedeli in questi nostri im-

pegni.

Defunti del Coro (ricordati nella santa messa

del 16 maggio):

Abrate Bruno

Audenino Sergio

Berteotti Giovanni

Bonansea Giuseppe

Caffaro Claudio

Fissore Angela

Priotti Franco

Tosco Venusta

Trossi Ermanno

Giovedì 16 maggio, dopo la santa messa in cui

ha fatto ricordo dei suoi cari amici scomparsi, il

Coro ha festeggiato con allegria ed una lauta

cena (chef insuperabile il nostro “grande” Livio

con la sua équipe instancabile e volenterosa) i

suoi 25 anni di vita.

Nato come gruppetto di amici che si ritrovavano

con don Modesto Sibona e cantavano per diver-

timento, cresciuto con l’intervento della maestra

Gabriella Fornero, anche lei accolta alla cena

con grande affetto, e la guida di don Jonh Ober-

to, maturato poi con il cambio di staffetta con

l’attuale insegante e l’insostituibile appoggio

dell’eccellente Enrico Grangetto all’organo, il

coro prova ogni venerdì e canta con impegno e

serenità nelle festività.

Il tempo passa ma la musica ci unisce in amici-

zia e fratellanza, speriamo per tanti e tanti anni

ancora.

Anna Maria Palazzo

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Pagina 4 n. 140 giugno 2013

Martedì 28-05: ore 21.00: messa in via Toscanini 7

Venerdì 07-06: ore 18.00: messa con l’unzione de-

gli infermi

Domenica 09-06: Festa di chiusura annuale del gruppo scout “Pinerolo 2”

Domenica 16-06: Inizio Giungo al Murialdo

La messa domenicale delle 11.00 è sospesa a lu-

glio ed agosto

Sabato 06-07: Chiusura del Giugno al Murialdo

Domenica 07-07: Inizio settimana in montagna a Gressoney fino al 14 luglio

Domenica 28-07: Inizio vacanze di branco e campo

del reparto del Pinerolo 2 - fino al 4

agosto Giovedì 15-08: Solennità dell’Assunzione di Maria

Domenica 01-09: ore 11.00: Matrimonio Manfredi

Claudio - Nota Lisa Sabato 07-09: ore 10.30: Matrimonio Testaì Lucia-

no - Fenoglio Chiara

Sabato 21-09: ore 11.00: Matrimonio Tota Giusep-

pe - Cannata Santa

La Campana - ciclostilato in proprio Parrocchia San Leonardo Murialdo Via De Bernard, 40 PINEROLO Tel. 0121 39.69.52 oppure 340-3861265 www.murialdopinerolo.it

Se vuoi essere informato di tutte le iniziative della

parrocchia … visita spesso il nostro sito: www.murialdopinerolo.it

La settimana in montagna è un’esperien- za

spettacolare per molti motivi. Innanzitutto offre

la possibilità di vivere insieme ai propri coetanei

e non solo, come una grande famiglia, 24 ore su

24; fa quindi sì che i legami diventino più stretti

e che si creino nuove amicizie. In secondo luogo

permette di stare a stretto contatto con la natura

e dunque di godersi paesaggi mozzafiato e im-

mensi cieli stellati. Ma l’aspetto più importante

della settimana in montagna è la crescita. Difatti

in mezzo al tanto divertimento e alle faticose

camminate sono nascosti molti e preziosi inse-

gnamenti. I turni di pulizia, i momenti formativi,

le riflessioni fatte davanti ad un falò o le canzo-

ni sotto le stelle sono tutti mezzi, dico per espe-

rienza sia da animato che da animatore, per re-

sponsabilizzare, educare a diventare più grandi.

Anche la fede personale trae benefici da questa

avventura: una preghiera detta insieme ai tuoi

amici e animatori (sempre amici ma con un po’

più d’esperienza) può essere molto più sentita e

vissuta, specialmente se accompagnata dai ru-

mori della natura e degli esseri viventi creati dal

Signore che ti circondano.

Consiglio dunque a chiunque ne abbia la possi-

bilità di parteciparvi, anche per coloro che non

amano troppo camminare, perché durante questo

percorso di vita grazie a chi hai affianco e alla

certezza che quando torni alla casa trovi un buo-

nissimo piatto cucinato da una cuoca fantastica

(la grande Ceci) la voglia di camminare ti viene

eccome.

Marco Morra

Catechesi Con la festa del Murialdo (26 maggio) è termi-

nato l’anno di catechesi.

Grazie ai catechisti/e che hanno dedicato del

loro prezioso tempo per trasmettere la fede ai

ragazzi.

Grazie ai ragazzi che hanno dimostrato il loro

impegno e la loro partecipazione.

Sul sito della parrocchia è già possibile prende-

re visione degli orari previsti per il prossimo

anno.

Se vuoi visitare la pagina:

http://www.murialdopinerolo.it/?page_id=90

Unzione degli infermi Venerdì 7 giugno 2013 alle ore 18.00:

Santa messa con l’unzione degli infermi.

Durante la funzione viene amministrato il sacra-

mento dell’unzione degli infermi alle persone

che desiderano riceverlo, in particolare agli an-

ziani ed agli ammalati.

Può essere l’occasione per riscoprire un sacra-

mento che rischia di essere dimenticato.

Settimana in montagna

Per i ragazzi dagli otto ai tredici anni vi è la

possibilità della settimana in montagna dal 7 al

14 luglio 2013. Andiamo a Gressoney (Valle

d’Aosta)

Sono aperte le iscrizioni: approfittane!


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