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Palazzo San Felice Via Della Dataria, 21 – Roma · Il Fabbricato San Felice si colloca a ridosso...

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STUDIO PRELIMINARE Palazzo San Felice Via Della Dataria, 21 – Roma
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STUDIO PRELIMINARE

Palazzo San Felice Via Della Dataria, 21 – Roma

Studio di Fattibilità Tecnico Economica Pagina 1

INDICE

• STUDIO PRELIMINARE

• SCHEMI PRELIMINARI – ARCH. MARIO BOTTA

• SCHEMI PRELIMINARI DI PROGETTO

Studio di Fattibilità Tecnico Economica Pagina 2

STUDIO PRELIMINARE Per Un Nuovo Polo Bibliotecario E Culturale

Biblioteca Italiana Di Archeologia E Storia Dell’ar te

Palazzo San Felice Via Della Dataria, 21 – Roma

APPROFONDIMENTI ISTRUTTORI RELATIVI AL PROGRAMMA DI VALORIZZAZIONE DEL FABBRICATO SAN FELICE

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Inquadramento urbanistico: Il Fabbricato San Felice si colloca a ridosso del Palazzo del Quirinale, nel pieno centro della Città Storica ed individuato nel Piano Regolatore Generale come area T2, Tessuto di espansione rinascimentale e moderna pre-unitaria, individuato anche nella Carta della Qualità e con preesistenze certe, di carattere archeologico.

Da una prima lettura degli strumenti urbanistici, l’intervento di valorizzazione del fabbricato, consistente nella trasformazione in polo culturale e bibliotecario, sulla base delle esigenze manifestate dal MiBACT, risulta compatibile con gli strumenti vigenti; a tale riguardo si rimanda alla tavola di inquadramento generale allegata.

Si premette che la complessità delle preesistenze archeologiche, i vincoli sull’area e sul fabbricato, impongono alcune limitazioni di carattere progettuale ed esecutivo che potranno essere chiarite solamente al termine della campagna delle indagini conoscitive.

In esito a dette indagini si potranno definire con maggior dettaglio, gli indirizzi e le scelte progettuali da adottare e sviluppare con il coinvolgimento degli Enti preposti alla tutela al fine di attenere, fin dalle prime fasi, i pareri e le autorizzazioni finali che verranno a valle della Conferenza dei Servizi, quale unico strumento di autorizzazione ai sensi del DPR 383/94 e ss.mm.ii.

Esigenze MiBACT:

L’ipotesi di progetto si sviluppa su una superficie utile netta di circa 6.150 mq oltre le corti esterne ed i terrazzi, il tutto articolato su 5 livelli di cui uno seminterrato e 4 fuori terra, come da tabella riepilogativa delle destinazioni d’uso previste e delle superfici assegnate di seguito riportata.

Ipotesi di Progetto - Palazzo San Felice

Superfici Utili Nette descrizione mq piano descrizione mq

depositi 1373,44 seminterrato

depositi 334,55 514,82 locali tecnici 180,27 locali tecnici 180,27 zone espositive 275,73

terra

depositi 344,2

1566,18 spazio esterno per eventi 469,72 zone espositive 275,73 accoglienza 191,38 spazio esterno per eventi 469,72 servizi - bar - tav. calda 355,5 accoglienza 191,38 sale lettura 1982,07 servizi/bar/tavola calda 285,15 uffici 1328,25

primo

depositi 349,16 1403,17 TOTALE 6156,36 sale lettura 857,35

uffici 196,66

secondo

depositi 345,53 1770,95 sale lettura 1124,72

uffici 300,7

terzo servizi/bar/tavola calda 70,35

901,24 uffici 830,89

TOTALE 6156,36 6156,36

Per un maggiore dettaglio delle distribuzioni e delle funzioni si rimanda all’elaborato grafico redatto dal MiBACT.

L’idea progettuale sviluppata dall’architetto Mario Botta, è incentrata sulla valorizzazione e fruibilità degli spazi con particolare riferimento a quelli espositivi previsti al piano terra, ovvero alle due corti esterne.

Primariamente focalizzato su una diversa accessibilità al fabbricato, il progetto, sfruttando la naturale pendenza del colle Quirinale, punterebbe alla realizzazione di uno spazio ipogeo coperto a pianta circolare, quale spazio espositivo dedicato, e ad una copertura della corte minore con funzioni di connettivo e ulteriore spazio espositivo.

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Attività preliminari:

Come già accennato in precedenza, la campagna di indagine conoscitiva del bene oggetto della trasformazione parte, appunto, dalla conoscenza dettagliata del fabbricato in tutti i suoi aspetti, mediante una prima fase di raccolta dati e di analisi, con particolare riferimento a: � rilievo architettonico; � analisi storico critica; � rilievo strutturale; � rilievo dello stato fessurativo; � caratterizzazione dei materiali e delle strutture; � indagini strumentali sulle strutture, sui materiali e sulla geotecnica, � modellazione e verifica strutturale

e da una seconda fase che individui i criteri di intervento compatibili con le ipotesi progettuali.

Resta inteso che tutti gli affidamenti a professionalità esterne per la acquisizione degli elaborati conoscitivi e lo svolgimento delle analisi e campionamenti verrà svolto esclusivamente in applicazione del D.Lgs 50/2016.

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Schema delle superfici accorpate

Superfici Lorde

corti esterne terrazzi area spazi bianchi falde

piano seminterrato 800

piano terra 2021 2043

primo piano 101 2100

secondo piano 2525 330

terzo piano 438 1335

coperture 600

totali 2021 539 8803 330 600

TOTALI RAGGRUPPATI

9133

9342

9942

9672

10272

12293

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MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA’ CULTURALI E D EL TURISMO Segretariato Generale

PALAZZO SAN FELICE Nuova Sede Della Biblioteca Di Archeologia E Storia Dell’arte Al Quirinale

Polo Bibliotecario E Culturale

Obiettivo di questo lavoro è quello effettuare una prima valutazione circa la fattibilità tecnica del cambio di destinazione d’uso del Palazzo San Felice, da uso residenziale a polo culturale-Bibliotecario.

La Biblioteca di archeologia e storia dell’arte si classifica come biblioteca pubblica di medie dimensioni (compresa tra i 3.000 e 12.000 mq.) inserita in un grande Comune. Nell’ipotesi di spostamento previsto nel nuovo progetto da palazzo Venezia a palazzo San Felice in via della Dataria, che dovrà essere sottoposto ad interventi di recupero, integrazione funzionale e ampliamento, anche la Biblioteca subirà un processo di riorganizzazione e riallestimento.

La scelta della localizzazione influisce sul ruolo che la biblioteca assume nel contesto urbano e sulla capacità di richiamo nei confronti delle diverse categorie di utenti. Abbinata ad una buona accessibilità garantisce un afflusso costante di pubblico e una possibile integrazione nel tessuto urbano caratterizzato da importanti flussi turistici, data la vicinanza di numerosi siti di interesse, in particolare la Fontana di Trevi.

Trattandosi inoltre di una biblioteca specializzata in archeologia e storia dell’arte unica in Italia nel novero delle biblioteche pubbliche statali, potrà, attraverso un’adeguata progettazione degli spazi e dei servizi, diventare un polo di attrazione e di valorizzazione del patrimonio culturale della città, aperto a un pubblico più vasto, grazie all’offerta integrata di nuovi servizi polivalenti e di attività attrattive, quali mostre, concerti, letture, performances, realizzati attraverso sistemi multimediali ed informatici all’avanguardia.

Requisiti fondamentali per la nuova realizzazione saranno in primo luogo l’accessibilità, l’eliminazione delle barriere architettoniche, la flessibilità degli spazi ad usi o esigenze differenti.

L’operazione di recupero dovrà garantire l’efficacia della distribuzione interna degli spazi e dei servizi e un livello di confort ambientale nelle diverse zone di fruizione nelle quali sarà necessario prevedere una adeguata illuminazione naturale, oltre che una corretta sostenibilità energetica.

Particolarmente significativo sarà lo studio dell’organizzazione distributiva essenziale al fine di determinare la fluidità e la funzionalità dell’impianto architettonico.

Nel settore di ingresso, deputato a gestire le relazioni tra il pubblico e la struttura, saranno allocati i servizi di accoglienza, orientamento e informazione. Sarà studiato in modo tale da rendere positivo il primo impatto con la biblioteca offrendo uno spazio accogliente, capace di attrarre non solo i potenziali utilizzatori del servizio, ma anche i flussi di turisti in transito tra il Quirinale, Fontana di Trevi e gli altri siti di pregio che si trovano nella zona. In particolare il piano terreno sarà dedicato a servizi polifunzionali, fra cui anche un punto ristoro e sale espositive e multimediali di accesso e informazione immediata all’utenza.

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Le sale di lettura sia tradizionali che multimediali, spazio centrale della biblioteca, saranno ubicate a vari livelli, così come i deposti che occuperanno un’intera sezione verticale del palazzo, dal seminterrato al 2° piano. In corrispondenza delle sale di lettura si troveranno anche uffici e servizi. Al terzo piano è previsto un piccolo bar che affaccia sul grande terrazzo.

Inquadramento territoriale Il Palazzo San Felice, scelto per la collocazione della nuova Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte è ubicato nel rione Trevi secondo rione di Roma, tra i più antichi. E’ delimitato da: via Ventiquattro Maggio, via del Quirinale, via Venti Settembre, piazza San Bernardo, via di Santa Susanna, via San Nicola da Tolentino, via di San Basilio, piazza Barberini, via del Tritone, via del Corso e comprende gran parte del Quirinale e le zone situate ad occidente e a meridione del suddetto colle.

L'origine del suo nome non è ancora sicura, tuttavia l'ipotesi più accreditata è che provenga dal latino trivium, che sta ad indicare la confluenza di tre vie nella piazzetta dei Crociferi, situata al lato della moderna piazza di Trevi.

Nell'antica Roma, nel rione Trevi c'erano ampi raggruppamenti di case private da cui si ergevano alcuni edifici monumentali. Sin dal periodo romano tale zona fu suddivisa in due parti principali: quella bassa, pianeggiante e vicino al fiume, e quella alta, collinare e quindi rialzata. La prima era centro di attività cittadine, mentre la seconda rimase essenzialmente una ricca zona residenziale.

Nel 1600 l'urbanizzazione, la costruzione di strade, chiese e fontane avevano fatto sì che tutto il rione Trevi fosse densamente popolato, e il suo aspetto rimase essenzialmente inalterato fino alla fine del XIX secolo.

Il Quirinale, parzialmente isolato dalla parte densamente popolata nei pressi del Tevere, tendeva a trasformarsi in un centro di potere ospitando numerosi palazzi rappresentativi della potenza papale.

Durante il periodo napoleonico, nel 1811, si decise che il Quirinale dovesse diventare un vero centro di potere imperiale. Tale progetto non fu realizzato a causa della caduta di Napoleone, tuttavia l'idea fu ripresa parzialmente nella pianificazione dell'assetto urbanistico di Roma capitale dopo il 1870. Infatti molti ministeri si trovano ancora nel rione Trevi.

Ciò trasformò completamente il volto della parte collinare del rione, che allora era una zona non densamente abitata ricca di viottoli, di chiese e di palazzi monumentali.

Il monumento più celebre nel rione è la Fontana di Trevi, che è uno dei simboli di Roma e ne rappresenta il cuore, ricevendo ogni giorno la visita di migliaia di turisti da ogni parte del mondo.

Il Palazzo Il Palazzo San Felice attualmente ospita uffici della Presidenza della Repubblica.

Il Complesso attualmente si presenta composto da 4 corpi di fabbrica di forma rettangolare allungata che delimitano 2 cortili: uno principale di circa 1200 mq e uno secondario di circa 400 mq. L’ingresso principale è da via Dataria 21, un ingresso secondario carrabile è su vicolo dei Lucchesi (vedi planimetria).

Il corpo A si presenta su 4 piani, nella parte principale e 2 in quella rimanente, con superficie lorda di circa 1000 mq e netta di circa 700 mq ai primi 3 piani, mentre presenta una superficie di circa 700 mq lorda e netta di circa 550 mq al terzo piano.

La larghezza esterna è variabile, 13 m nella parte principale, 9 nella parte più stretta e nella parte terminale arriva fino a circa 16 m. Le pareti portanti in muratura hanno uno spessore anche esso variabile nei diversi corpi da circa 1 m a 70 cm a piano terra.

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Il corpo B sulla parte opposta del cortile è composto di 3 piani ed ha una superficie lorda di circa 300 mq e netta di circa 200 mq per ogni piano ed una larghezza media di 5,90 m sul filo esterno e all’interno di circa 4,90 m.

Il corpo trasversale C che delimita il cortile principale è composto di 3 piani ed ha una superficie lorda di circa 250 mq e netta di circa 160 mq a piano, con una larghezza media di circa 6,90 m sul filo esterno e all’interno di circa 5,90 m. Al terzo piano rimane disponibile una superficie lorda di circa 120 mq.

Il corpo trasversale D prospiciente il cortile secondario ha una superficie lorda di circa 700 mq e netta di circa 550 mq e presenta una larghezza variabile, dalla parte più stretta di circa 14 m a quella più larga di quasi 22 m. Esso si sviluppa su 3 piani nella parte opposta a via Dataria e su 4 in quella opposta.

Al piano interrato sono disponibili 3 ambienti di circa 180 mq complessivi nel corpo A ed altri ambienti nel corpo B e C di circa 350 mq.

Al secondo piano sono disponibili un corpo di magazzini di circa 200 mq in corrispondenza del lato lungo salita Montecavallo di fronte al corpo D. Tale corpo al di sotto è interrato per seguire l’andamento altimetrico del terreno che verso la salita Montecavallo si alza notevolmente, al paino superiore terzo e parte del quarto, sono presenti appartamenti con ingresso diretto da salita Montecavallo, al di fuori della disponibilità del polo culturale. Sempre al piano secondo risulta esclusa la parte lungo il corpo A compresa tra il corpo C e il D, in quanto sempre destinata ad alloggi con entrata diretta da via Dataria.

Al terzo piano rimane esclusa la zona d’angolo tra il corpo B e il D.

Lo schema di layout è quello di seguito riportato:

In totale risultano disponibili circa: � 560 mq al piano interrato (locali isolati nei corpi A, B e C); � 1160 mq al piano terreno (corpi in comunicazione quasi sempre solo esternamente); � 1250 mq al primo piano; � 1980 mq al secondo piano (che risulta anche quello in cui i corpi possono quasi tutti essere

messi in comunicazione); � 1190 mq al terzo piano.

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La valutazione preliminare riguarda vari aspetti: � compatibilità urbanistica-territoriale � compatibilità in termini di sicurezza delle persone e del patrimonio culturale � compatibilità in termini di funzionalità e fruibilità in relazione alle attività previste � compatibilità in termini di standard di servizi al pubblico.

Per quanto riguarda la valutazione in termini urbanistici, sebbene il Palazzo sia inserito nell’ambito della dotazione della Presidenza della Repubblica e quindi in uso ad un organo costituzionale, appare opportuno procedere comunque alla richiesta di cambio di destinazione d’uso, anche al fine di consentire all’amministrazione comunale di fornire le eventuali prescrizioni connesse all’interazione tra la nuova destinazione e il tessuto urbano (viabilità, parcheggi, servizi,…).

La valutazione della sicurezza dovrà riguardare: � la sicurezza strutturale � la sicurezza antincendio � la sicurezza anticrimine � la sicurezza nell’uso.

Rimane evidente che la suddetta valutazione dovrà essere approfondita man mano che verranno definite compiutamente le scelte progettuali in termini di destinazione d’uso e di dislocazione spaziale delle diverse attività.

Per quanto riguarda la sicurezza strutturale , la sua valutazione dovrà seguire un percorso articolato nelle fasi: fase conoscitiva, fase di seconda analisi e fase di progettazione.

La fase conoscitiva volta a riconoscere la storia, la morfologia e le caratteristiche strutturali comporta numerose attività: il rilievo geometrico completo dell'edificio, il rilievo del quadro fessurativo e l'analisi storico-critica della costruzione, le analisi geotecniche, i saggi sulle strutture verticali (setti murari) ed orizzontali (solai e volte) e l'analisi dei materiali costituenti le strutture, il rilievo del tetto di copertura nonché il rilievo delle fondazioni dei diversi corpi di fabbrica l'edificio.

Una volta terminata la fase di conoscenza, potranno quindi essere eseguite le verifiche statiche (prioritariamente con riferimento ai solai) ed iniziare le verifiche strutturali e sismiche. In questa fase sarà possibile stabilire le destinazioni d'uso delle diverse parti dell'edificio, compatibilmente con le risorse strutturali presenti.

Sarà quindi possibile effettuare la verifica finale della sicurezza statica e sismica dell'edificio, tenendo conto delle nuove destinazioni d'uso individuando conseguentemente le misure necessarie al fine di garantire un'adeguata sicurezza nei confronti dei carichi statici di esercizio e la riduzione della vulnerabilità nei confronti delle azioni sismiche. Nell'ambito di tali misure potrà anche rientrare l'eventuale ridislocazione di sovraccarichi eccessivi e quindi la necessità di valutare l'eventuale parte di materiale bibliografico da collocare in ambienti diversi.

Per quanto riguarda la sicurezza in caso di incendio si può evidenziare che la forma prevalentemente lineare dei singoli corpi di fabbrica costituenti il complesso, presuppone la probabile presenza di sale dislocate in sequenza, determinate dalla demolizione delle tramezzature attuali che delimitano i singoli appartamenti, con un percorso di visita quindi prevalentemente di tipo unidirezionale, relativamente semplice da compartimentare. La presenza di 8 corpi scala a quasi tutti gli estremi consentono di prevedere vie di esodo con lunghezze adeguate.

Considerazione analoga può essere fatta per quanto riguarda la dotazione impiantistica di servizio.

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La valutazione della sicurezza anticrimine e d’uso è evidentemente subordinata all’individuazione delle singole destinazioni d’uso degli ambienti, della tipologia di servizi proposti e delle modalità di gestione del complesso. Appare comunque sin da ora evidente che, in considerazione della sua collocazione di fronte al Palazzo del Quirinale, le funzioni in esso previste dovranno prevedere una modalità di vigilanza compatibile con tale contesto e le attività previste all’interno, almeno relativamente all’accesso nella parte del complesso prospiciente via Dataria, dovranno prevedere specifici vincoli in termini di vigilanza e di limitazioni (ad esempio l’uso del terrazzo e la possibilità di affaccio).

Nell’ipotesi che nel complesso il polo culturale abbia come elemento caratterizzante la presenza della Biblioteca di Storia dell’arte e di archeologia, la prima delle valutazioni va effettuata sulla base di una preliminare ipotesi di dislocazione di uso per corpi di fabbrica anche al fine di verificare la possibilità di avere spazi necessari ai diversi servizi e necessità connessi con la destinazione.

La prima necessità è stata quindi connessa con la conoscenza del patrimonio bibliotecario sia in termini quantitativi che qualitativi: numerosità dei suoi elementi, ma anche dimensioni, tipologia materica, esigenze in termini di depositi e condizioni conservative, articolazione dei vari fondi librari e quindi “lotti minimi” non scindibili sia in termini fisici che di fruibilità scientifica, esigenze in termini di fruizione (attrezzature, condizioni termoigrometriche, luminosità,…).

Le suddette informazioni hanno consentito di definire le esigenze in termini di lay-out degli spazi e di verifica preliminare sulle conseguenti compatibilità con gli ambienti del complesso.

La presenza di una zona con cantine e di ambienti al piano seminterrato consente, previa verifica dell’effettiva tipologia del solaio di calpestio (poggiante direttamente su terreno o su altre strutture), di mettere in conto la possibilità di attrezzare tali ambienti con scaffalature compattate e quindi garantire una zona deposito di una certa consistenza.

Pur tuttavia, essendo critico il collegamento verticale fra i vari piani (ascensori e scale di larghezza modesti) emerge la conseguente necessità di individuare soluzioni funzionali che minimizzino la necessità di spostamento sia del materiale bibliotecario che delle persone (visitatori, fruitori, dipendenti...).

L’articolazione del complesso in corpi di fabbrica allungati comporta altresì un impegno ad identificare destinazioni d’uso, e quindi percorsi di fruizione, il più possibile omogenei per ottimizzare la gestione del complesso anche in relazione agli spazi esterni. Questi ultimi, almeno in linea generale, dovrebbero prevedere un centro di servizi di accoglienza e smistamento in corrispondenza del cortile principale a ridosso dell’ingresso al polo culturale. Appare probabile anche la necessità di realizzare vani di collegamento con corpo scala e ascensore, esterni agli edifici in corrispondenza del cortile per garantire collegamenti verticali idonei e compatibili con una fruibilità pubblica allargata e in sicurezza.

Ai piani seminterrati potranno essere individuati locali idonei da destinare per le centrali tecnologiche; probabile anche la necessità di creare in qualche cortile interno anche spazi attrezzati per gli impianti.

Le soluzioni interrate di impianti (es. la riserva idrica antincendio) andranno valutate con cautela e verificate preventivamente, per possibili interferenze con reperti archeologici, la cui presenza si ritiene molto probabile.

L’approfondimento della fase di ricognizione e di acquisizione documentale ha consentito di affinare alcune ipotesi progettuali, compatibili con la struttura e specialmente con la funzionalizzazione del complesso per finalità di polo culturale pubblico.

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In particolare è stata verificata la presenza a piano terra di locali idonei ad essere utilizzati per le centrali tecnologiche necessarie ed in particolare per centrale termica, centrale idrica antincendio, cabina elettrica di trasformazione; per la control room di sicurezza, per la portineria e per magazzini connessi alla funzionalità del complesso.

Per quanto riguarda il materiale bibliotecario in termini di esigenze occorre tenere conto che la consistenza in termini di spazio è di 10.500 metri lineari .

Da un punto di vista logistico funzionale si potrebbero destinare a deposito dei libri i corpi B e C del complesso che hanno una distribuzione architettonica regolare, con collegamento per distribuzione del materiale bibliotecario al 2 piano.

Da una verifica approssimativa considerando l’utilizzo di scaffalatura compattata negli ambienti del piano interrato e terreno, si arriverebbe ad una capacità di circa 11 km di scaffalatura compatibile con il materiale in dotazione alla biblioteca attuale.

Funzioni proprie della Biblioteca

L'obiettivo è quello di rendere fluide e immediatamente comprensibili le interrelazioni che legano tra di loro le diverse attività professionali e i percorsi dell'utente, facilitando l'utilizzazione dei servizi offerti al pubblico.

Il "sistema biblioteca" dovrà tenere conto del contesto ambientale, del pubblico di riferimento e della rispondenza delle sue attività alle esigenze dell'utenza; dovrà pertanto essere un organismo flessibile, pronto a modificare, oppure orientare diversamente, i suoi comportamenti a seconda delle variazioni che dovessero intervenire nel contesto in cui agisce, nel profilo della comunità a cui è rivolto il servizio, nelle reali necessità espresse dal pubblico (cd. "progettazione continua").

Attività e uffici della Biblioteca (back office) � Acquisizione e gestione document i (uffici: acquisti di libri e banche dati elettroniche;

doni e scambi) � Catalogazione del libro moderno (uffici: catalogazione per autore; per soggetto;

classificazione) � Catalogazione e gestione dei libri antichi e dei ma noscritti (Ufficio del libro antico) � Conservazione (uffici: tutela del materiale bibliografico; tutela degli ambienti di

conservazione) � Gestione del materiale periodico (uffici: periodici; giornali) � Distribuzione dei documenti (ufficio: gestione servizi) � Prestito (uffici: prestito locale; prestito interbibliotecario; prestito internazionale) � Riproduzioni (ufficio fornitura documenti in fotocopia e digitale, per studio e per

pubblicazione) � Digitalizzazione (ufficio digitalizzazione e conservazione a lungo termine delle risorse

elettroniche) � Comunicazione e attività culturali (uffici: ufficio stampa; pubblicazioni; organizzazione di

mostre, eventi, presentazioni di libri) � Accoglienza (uffici: controllo sui locali e sugli accessi; sorveglianza; prima informazione al

pubblico) � Informazioni bibliografiche (ufficio: ricerche bibliografiche e informazioni bibliografiche

per e-mail) � Amministrazione (uffici: amministrativo-contabile; personale; protocollo; contenzioso) � Manutenzione (ufficio tecnico) � Direzione .

La struttura organizzativa di back office è ciò che consente la comunicazione fra i documenti e l'utenza .

Il suo compito è quello di arricchire le raccolte in modo omogeneo, secondo i fini istituzionali e i bisogni espressi dal pubblico, aggiornare rapidamente i cataloghi on line immediatamente accessibili, assistere gli utenti nel loro percorso di ricerca, fornire

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alternative alla consultazione tradizionale ("massimo beneficio con il minimo sacrificio", in termini di tempo e di denaro).

Nell'espletamento delle funzioni di back office sono coinvolte le più alte professionalità tecniche, sia in campo biblioteconomico, che nel settore tecnico e in quello amministrativo.

Tali attività sono normalmente svolte dal personale di ruolo della Biblioteca; ciò non toglie che, sulla base di progetti speciali elaborati dalla Biblioteca, alcune procedure (per esempio, la catalogazione, sia del libro antico, che dei manoscritti e del libro moderno), possano essere affidate in outsourcing.

Servizi all'utenza (front office) � Servizio di accoglienza e URP (ricevimento del pubblico, rilascio tessere, orientamento) � Servizio di reference (informazioni bibliografiche e fattuali) e virtual reference desk � Lettura e consultazione (distribuzione dei materiali bibliografici e assistenza agli utenti per

le opere disponibili a "scaffale aperto") � Prestito e document delivery � Servizi di riproduzione (cartaceo e digitale) � Servizi telematici e multimediali (consultazione risorse elettroniche e banche dati

bibliografiche) � Servizi speciali (ambienti di lettura specializzati: Sala Romana e Fondo Lanciani) � Servizi per la formazione e l'e-learning attività di formazione nell'ambito delle

discipline biblioteconomiche e delle funzioni istituzionali; attività di educazione dell'utente, allo scopo di fornire abilità, competenze e autonomia per tutte le esigenze di informazione e conoscenza.

I servizi di front office dovranno essere dimensionati sulla base della quantità di utenza e dislocati negli spazi disponibili seguendo la logica del percorso del pubblico. Una adeguata segnaletica è essenziale.

Fra i diversi tipi di servizio, il reference presuppone una attività di consulenza e di assistenza molto qualificata. Il personale addetto al reference deve avere la capacità interpretare i bisogni informativi dell'utente utilizzando i documenti posseduti dalla Biblioteca o ricorrendo a risorse remote, accessibili in rete (profilo professionale del "reference librarian").

Altri servizi (ad esempio il servizio di riproduzione) possono essere affidati in outsourcing. Il servizio deve assolvere alle funzioni di base di fotocopiatura dei documenti cartacei e acquisizione digitale e successiva stampa dei documenti cartacei e microfilm.

L’obiettivo da perseguire è quello di offrire un servizio efficiente e competitivo, anche da remoto, che preveda tempi di attesa ridotti, elevata qualità delle riproduzioni, l’utilizzo diretto di alcune macchine da parte degli utenti.

Servizi aggiuntivi

Guardaroba

� Servizio di caffetteria e ristorazione Il servizio di caffetteria e ristorazione prevede la vendita di cibo e bevande e l’offerta di spazi per la convivialità ad utenti esterni nelle ore di apertura della Biblioteca.

Si prevede anche la possibilità di allestire un punto di incontro conviviale aperto nelle ore di chiusura al pubblico della Biblioteca per l’organizzazione di incontri ed eventi legati all’arte, alla musica, al cibo e per la fornitura di catering, in occasione di eventi.

Il servizio di caffetteria e ristorazione rappresenta un punto di incontro che accoglie le pause degli utenti e, di sera, rappresenta uno spazio conviviale. Gli spazi hanno l’obiettivo di richiamare non solo gli utenti della Biblioteca, ma anche i turisti di passaggio.

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Servizi culturali integrativi � Servizio di didattica (informazione, guida e assistenza)

Le attività offerte dal servizio sono allineate con la mission della Biblioteca e favoriscono l’accesso del pubblico alle risorse documentali. Le attività hanno l’obiettivo di promuovere i contenuti della Biblioteca e di educare ai temi del patrimonio, soprattutto per avvicinare i giovani. Questo avverrà attraverso una regolare programmazione di incontri, laboratori, corsi, visite guidate, iniziative didattiche e formative.

I destinatari saranno: scuole, famiglie, gruppi specifici, come per esempio centri di formazione professionale, associazioni, circoli culturali e ricreativi, università della terza età.

� Servizio di mostre ed eventi culturali Ad integrazione degli eventi organizzati dalla Biblioteca nell'ambito dei suoi fini istituzionali, per la valorizzazione del patrimonio posseduto, si intende allestire spazi destinati a mostre di arte o di fotografia, a manifestazioni di giovani artisti, a spettacoli culturali da svolgersi in collaborazione con associazioni culturali.

Il servizio contribuisce all'implementazione di eventi quali conferenze, concerti, presentazione di libri, readings, installazioni artistiche, conferenze, workshop, proiezioni, etc.

Una ampia partecipazione del pubblico a tali eventi è facilitata dalla posizione strategica della Biblioteca.

� Bookshop Si prevede di utilizzare uno spazio per la vendita di prodotti editoriali, cartotecnica e merchandising per promuovere l’immagine della biblioteca.

I destinatari saranno gli utenti della Biblioteca, ma anche turisti di passaggio e il pubblico richiamato dagli eventi proposti.

� Spazi La nuova Biblioteca-Polo culturale potrà disporre, nella sede di palazzo San Felice dei seguenti spazi: � Depositi per circa mq. 1.500 � Sale di lettura/sale lettura dedicate/consultazione per circa mq. 2000 � Uffici per un totale di circa mq. 1.200 distribuiti su tre piani (direzione,

amministrazione, � acquisti, collocazione, catalogazione, prestito, tutela, periodici, riproduzione) � Accoglienza mq. 200; � Sala conferenze mq. 300; � Bar/tavola calda mq. 350; � Zone espositive mq. 250; � Spazi esterni per eventi circa mq. 400; � Bookshop mq. 150 � Locali tecnici mq. 200.

Il totale dei mq. calcolati nel nuovo progetto di collocazione in Palazzo San Felice è di circa 6.000 mq., che rappresentano circa il doppio degli spazi attualmente occupati dalla Biblioteca in Palazzo Venezia.

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SCHEMI PRELIMINARI DI PROGETTO

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