Paradigma
Il paradigma è il quadro di riferimento teorico che orienta e dà senso all’attività scientifica.
Il paradigma è la cornice, all’ interno della quale lo scienziato individua i problemi e i metodi che, in una certa fase del cammino scientifico, sono
riconosciuti come validi e legittimi.
Materiale Prof. Giovanni Ciofalo
Paradigma
I paradigmideterminano i modi,la gamma dei problemi e i modelli disoluzione accettati dauna comunità scientifica di undeterminato periodo
T.S. Kuhn, La struttura delle rivoluzioni scientifiche, 1962
I sostenitori di paradigmi opposti conducono le loro ricerche all’interno di mondi differenti, ciò significa che i due gruppi di scienziati vedono cose diverse quando guardano dallo stesso punto, nella stessa direzione
Incommensurabilità
Paradigma
T.S. Kuhn, La struttura delle rivoluzioni scientifiche, 1962
Paradigma
T.S. Kuhn, La struttura delle rivoluzioni scientifiche, 1962
Nel mutamento paradigmaticoalcuni vecchi problemi possono venire trasferiti a
un’altra scienza o addirittura dichiarati non scientifici
La teoria che poneva la terra al centro dell’universo era il risultato di un paradigma di stampo religioso, che rimase in vigore fino
a quando la scienza non fu in grado di rendersi autonoma dal potere ecclesiastico
Nella costruzione dell’anamnesi e nella redazione della cartella clinica vengono inseriti gli elementi biografici all’interno di uno schema precostituito;
Viene ignorato il modo in cui una certa patologia si integra omeno nell’universo cognitivo e relazionale;
Modelli a confronto
presuppone un codice prestabilito e la collocazione dei sintomi nel quadro predittivo disegnato dal
medico
Illness-centered
Paradigmi medici
Materiale Prof. Giovanni Ciofalo
La domande formulate richiedono per lo più rispostebrevi e di tipo chiuso che determinano una riduzionedi complessità dannosa per la reale comprensione delpercorso terapeutico;
Vengono trascurate le possibili alternative di risposta;
L’ interlocutore viene inserito all’interno di categoriepredefinite.
Colloquio illness-centered
Paradigmi medici
Materiale Prof. Giovanni Ciofalo
In questo tipo di colloquio clinico, il medico non tenta di collocare sintomi e disturbi
all’interno di categorie e schemi preconcetti, ma cerca di interpretare la malattia
tenendo anche conto dei particolari significati che il paziente attribuisce alla
propria patologia
Vengono valorizzati la dimensione affettiva-empatica e gliaspetti non verbali della comunicazione, favorendo losviluppo di forme interattive più flessibili e dinamiche
Asimmetria inversa
Patient-centered
Paradigmi medici
Materiale Prof. Giovanni Ciofalo
Mutamento del rapporto
Da una concezione paternalistico-ippocratica, in cui la bilancia del sapere e del potere pendono dalla parte del medico…
… a una concezione in cui il paziente assume una maggiore autonomia
decisionale con un più ampio potere contrattuale.
Illness-centered Patient-centered
Paradigmi medici
Materiale Prof. Giovanni Ciofalo
Se il medico si limita ad elencare al paziente le possibili alternative di cura ed il soggetto assume un ruolo più attivo nelle decisioni finali che lo riguardano…
Controindicazioni
…la relazione rischiadi produrre unaasimmetria inversa.
Paradigmi medici
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Modello maieutico-discorsivo
Medico e paziente valorizzano la struttura narrativa della
relazione
Modello semiotico-testuale (Eco, Fabbri 1978)
Relazione comunicativa incentrata sulla cooperazione interpretativa
Paradigmi medici
Materiale Prof. Giovanni Ciofalo
La natura simmetrica della relazione contribuiscead una produzione di senso che accompagna lo svolgersidell’interazione comunicativa e non risulta predeterminatadall’interpretazione dell’emittente;
Modello maieutico-discorsivo
Punti nodali
Il paziente coopera alla costruzione di senso di sintomi e disturbi;
Il medico ricostruisce la particolare storia clinica divenendo complice epartner di una strategia terapeutica globale in cui si proiettano sia leproprie aspettative, sia quelle del paziente;
Paradigmi medici
Materiale Prof. Giovanni Ciofalo
Modello maieutico-discorsivo
Punti nodali
La costruzione di una trama narrativa offre lapossibilità di ricondurre a un contesto unitarioeventi, quali la malattia, che rappresentano unarottura rispetto alla routine quotidiana;
L ’ intreccio narrativo esprime la disponibilitàall’ascolto e alla contrattazione delle letture,dei tempi, e dei ritmi di guarigione.
Paradigmi medici
Materiale Prof. Giovanni Ciofalo
I paradigmi dellaComunicazione
Materiale Prof. Giovanni Ciofalo
Due differenti proposte teoriche:à approccio scientifico, sforzo di concettualizzazione forte. Si parla di trasporto (di informazione) non di trasformazione (Shannon)
à approccio coinvolgente, riflette una chiara prospettiva umanistica. La generazione di significato implica un processo di trasformazione, mutamento (Richards)
«Sebbene non necessariamente contraddittorie fra loro, nessuna delle due definizioni fa riferimento agli interessi
evocati dall’altro autore.» Em Griffin
Paradigmi comunicativi
Materiale Prof. Giovanni Ciofalo
James Carey, studioso di teorie e analista dei media, contrappone una definizione di comunicazione legata a una visione trasmissiva ad una collegata a una dimensione rituale, che valorizza la partecipazione e la condivisione come forze in grado di aumentare la compattezza di una
comunità sociale.
Le due diverse visioni della comunicazione di Carey riflettono i due paradigmi informazionale e relazionale.
Paradigmi comunicativi
Materiale Prof. Giovanni Ciofalo
Il paradigma informazionaleha subito un processo di usura maggiore rispetto al paradigmarelazionale.
Nato alla fine degli anni ’40 ha riscontrato un gran successo
Nel corso degli anni ’50 sembra poter assumere la guida degli studi sulla comunicazione, superando l’amalgama tra approccio umanistico e scientifico, natura e cultura, uomo e macchina, che li caratterizzava.
Paradigmi comunicativi
Materiale Prof. Giovanni Ciofalo
La sua rapida ascesa è stata seguita però da un altrettanto rapido declino e da critiche relative al suo eccessivo legame con il mondo delle macchine e le scienze dure, che rendeva il paradigma insufficiente e inadeguato per l’analisi della comunicazione tipicamente umana.
Il paradigma relazionale, invece, pur essendo più attento alla comunicazione umana e agli effetti degli scambi comunicativi, non sempre ha avuto gli strumenti adeguati per analizzali o misurarli con esattezza.
Paradigmi comunicativi
Materiale Prof. Giovanni Ciofalo
Paradigmi
I paradigmi relativi alla Comunicazione, secondo Le Scienze della Comunicazione,
sono :
Il paradigma relazionale
Il paradigma informazionale
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Movimento e mutamento
Le definizioni possono essere pensate come mattonicostruiti con due materiali fondamentali: movimento emutamento.
L ’ attenzione viene data al movimento quando ci sipreoccupa unicamente del processo trasmissivo di un attocomunicativo, concedendo molta attenzione alla tecnologiaadoperata e al funzionamento del processo.
Le definizioni costruite con il mutamento, invece, siconcentrano sulle conseguenze del processo comunicativo,sulle trasformazioni indotte su emittente e destinatario.
Materiale Prof. Giovanni Ciofalo
movimento mutamento
Trasporto di qualcosa da un punto a un altro
Modificazione della situazione esistente
COMUNICAZIONE
INFORMAZIONALE RELAZIONALE
Paradigmi
Materiale Prof. Giovanni Ciofalo
movimento mutamento
rispetto alle definizioni
1. condivisione2. relazione sociale
1. trasferimento di risorse2. influenza3. scambio di valori4. trasmissione
Paradigmi
Materiale Prof. Giovanni Ciofalo
Informazione
Materiale Prof. Giovanni Ciofalo
Informazione
Informazione s.f. (der. di informare, sul modello del lat. Informatio –onis “nozione, idea, rappresentazione” e in epoca tarda “istruzione, educazione, cultura”). –1 (ant., non com.) L’azione di dar forma a qualche cosa. 2. (fig.) a. Atto dell’informare o dell’informarsi, nel senso di dare o ricevere notizie: libertà di informazione.
G. Devoto, C.G. OliNuovo vocabolario illustrato della lingua italiana, Milano, Selezione dal Reader’s Digest, 1987 Ia edizione
Materiale Prof. Giovanni Ciofalo
Informazione s.f. b. Notizia, dato o elemento che consente di avere conoscenza di fatti, situazioni, modi di essere, ecc.: dare, chiedere, ricevere un’ i; ufficio informazioni. c. L’insieme delle persone e delle strutture (giornali, reti radiotelevisive, ecc.) attive nella produzione e diffusione delle informazioni, spec. giornalistiche: il mondo dell’informazione.
G. Devoto, C.G. OliNuovo vocabolario illustrato della lingua italiana, Milano, Selezione dal Reader’s Digest, 1987 Ia edizione
Informazione
Materiale Prof. Giovanni Ciofalo
Informazione s.f. 3. (biol.) I. genetica, l’insieme dei messaggi ereditari contenuti nei geni dei cromosomi di una cellula. 4 (inform.) Dato elaborato o memorizzato all’interno di un’unità di elaborazione. 5. Teoria dell’i., scienza che studia i messaggi in quanto successioni statistiche di eventi, a ciascuno dei quali è associata una certa quantità d’informazione. 6. (giur.) I. di garanzia, denominazione…
G. Devoto, C.G. OliNuovo vocabolario illustrato della lingua italiana, Milano, Selezione dal Reader’s Digest, 1987 Ia edizione
Informazione
Materiale Prof. Giovanni Ciofalo
Dal latino Informo Do forma,plasmo
• Privilegio del movimento
• Neutralizzazione del mutamento
• Attenzione al processo di trasmissione
• Scarsa attenzione agli effetti successivi alla ricezione del messaggio
Paradigma informazionale
Materiale Prof. Giovanni Ciofalo
Paradigma informazionale
Metafora del viaggio
Caratteristiche principali:
1. trasporto di informazioni preconfezionate
2. trasmissione di significati
Materiale Prof. Giovanni Ciofalo
La comunicazione informazionale è una comunicazionefinalizzata, intenzionale, ma che per contro non è né“persuasiva” né “d’ influenza” . Taluni dicono che è“scientifica” – a condizione che s’intenda chiaramenteche si applica a tutte le scienze: umane, sociali, esatte eapplicate. Il che le conferisce un carattere neutrale ouniversale.
La comunicazione informazionale ha una componente“trasmissione” che non può essere ignorata (modelloE-R), poiché l’autore utilizza tutti i mezzi tecnici possibiliper raggiungere il suo obiettivo di farsi conoscere
Paradigma informazionale
Materiale Prof. Giovanni Ciofalo
I significati della comunicazione sono prodotti in un luogo esterno ad essa e da qui trasferiti diffusivamente nello spazio circostante per esercitarvi forme di controllo e di influenza
Paradigma informazionale
Materiale Prof. Giovanni Ciofalo
Relazione
Materiale Prof. Giovanni Ciofalo
Relazionerelazione s.f. (dal lat. Relatio –onis, der. di referre “riferire”). – 1.a. L’azione e il fatto di riferire il testo stesso con cui si riferisce, e la sua forma: fare, presentare una r.; di un viaggio, di una spedizione scientifica; r. su un’inchiesta; r. introduttiva. b. Illustrazione con cui il governo o un’assemblea legislativa accompagna un disegno di legge…; c. (giur.) Esposizione dello svolgimento di un processo…;
G. Devoto, C.G. OliNuovo vocabolario illustrato della lingua italiana, Milano, Selezione dal Reader’s Digest, 1987 Ia edizione
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relazione s.f. 2. Connessione o corrispondenza che intercorre in modo essenziale o accidentale, tra due o più enti: tra i due fatti sussiste una precisa r. di causa e di effetto; ma in che…;3. a. Con riferimento a persone o a gruppi, rapporto, legame o vincolo reciproco: r. di parentela, di amicizia, di lavoro, di affari. °
G. Devoto, C.G. OliNuovo vocabolario illustrato della lingua italiana, Milano, Selezione dal Reader’s Digest, 1987 Ia edizione
Relazione
Materiale Prof. Giovanni Ciofalo
relazione s.f. Espressioni: essere in buone r., o rompere, troncare le r. con qualcuno; r. sociali, le forme elementari soggettive, di interconnessione tra due o più soggetti, individuali o collettivi; pubbliche r. (traduz. dall’inglese public relations), i rapporti e i contatti che un ente ha con il pubblico e con i rappresentanti di altri enti o gruppi: ufficio di pubbliche r.; vita di r.; il complesso delle funzioni vitali…
G. Devoto, C.G. OliNuovo vocabolario illustrato della lingua italiana, Milano, Selezione dal Reader’s Digest, 1987 Ia edizione
Relazione
Materiale Prof. Giovanni Ciofalo
• Privilegio del mutamento
• Neutralizzazione del movimento
• Grande attenzione agli effetti successivi alla ricezione del messaggio
• Scarsa attenzione al processo di trasmissione
Paradigma relazionale
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Esalta il valore della relazione
Grande attenzione agli effetti successivi alla ricezione del messaggio
Scarsa attenzione al processo di trasmissione
Elemento fondativo della socialità
Paradigma relazionale
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Caratteristiche principali:
Forma di comunione, rito collettivo
Metafora del legame
Mantenimento dell’integrazione sociale di una cultura nel tempo
Significati non recepiti nella forma in cui vengono prodotti dalla fonte, ma risultato di una costruzione intersoggettiva
Paradigma relazionale
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Paradigma relazionale
Interpretazione continua (ermeneutica): la ricerca del senso non avviene all’interno del segnale per ricostruire l’intenzione dell’emittente, ma nella rete contestuale ed extratestuale attivata dal ricevente
Materiale Prof. Giovanni Ciofalo
Differenze tra i paradigmi
Una sinossi che contrappone analiticamente i due paradigmi permette di coglierne ledifferenze in termini di:
• modalità comunicativa,• connessione del rapporto,• ruolo dei soggetti coinvolti nel processo
comunicativo, • struttura del messaggio e del codice.
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Modalità comunicativa
Nel paradigma relazionale la modalità comunicativa è il
dialogoà flusso comunicativo bidirezionale
Nel paradigma informazionale la modalità comunicativa è il monologoàflusso comunicativo unidirezionale, direttivo
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Modalità comunicativa
Informazione Relazionemonologo dialogo
Carattere monologico:ricevente con un ruolo
passivo, esaltazione del ruolo dell’emittente
Pratica dialogica:interlocutori impegnati in senso attivo
Trasmissione di idee Confronto di idee
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Connessione del rapportoNel paradigma informazionale la connessione del rapporto è morfologica.
Per morfologica intendiamo una comunicazione in cui è necessario prestare attenzione alla corrispondenza tra il senso che si intende comunicare e il mezzo che veicola il messaggio. Il problema in quest’ottica è il confezionamento del messaggio, affinché sia chiaro per il destinatario.
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Nel paradigma relazionale la connessione del rapporto è funzionale.
La connessione funzionale è quella che si instaura tra i parlanti in un processo comunicativo bidirezionale, tramite il quale emittente e destinatario mettono in relazione i segni comunicabili (significanti) con le loro esperienze (significati).
Connessione del rapporto
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Connessione del rapporto
Morfologica Funzionale
La forma del messaggio che deve essere trasmesso è
legata al tipo di mezzo che viene utilizzato per
la trasmissione
Ogni messaggio prevede una distinzione tra significante e significato. L’operazione che permette di abbinare i due termini è funzionale alla
comunicazione
segnale segno
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Ruolo del soggetto
Passivo Attivo
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Ruolo del soggetto
Il carattere monologico della comunicazione iscritta nel paradigma informazionale relega il ricevente ad un ruolo rigido e passivo, rispetto all’emittente.
Il contesto della conversazione presupposto dal paradigma relazionale indica necessariamente un coinvolgimento attivo degli interlocutori.
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Struttura messaggio e codice
Il paradigma informazionale presuppone la condivisione del codice da parte di emittente e destinatario, dunque una struttura del codice e del messaggio di tipo isomorfico.
Nel paradigma relazionale, invece, la comunicazione è considerata un processo interpretativo, dunque la struttura del codice e del messaggio è di tipo ermeneutico.
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Struttura messaggio e codice
Isomorfica Ermeneutica
Pratiche comunicative e codici standardizzati e univoci e con una
densità semantica assai povera
Il significato nasce dalla interpretazione, o meglio dalla
sistematica cooperazione interpretativa dovuta alla
interazione tra emittente e ricevente
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Paradigmi comunicativi
Informazionale Relazionale
Modalità comunicativa Informazione Discorso
Connessione del rapporto Morfologica Funzionale
Ruolo del soggetto Passivo Attivo
Struttura messaggio e codice Isomorfica Ermeneutica
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