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Pareti Di Roure

Date post: 03-Nov-2014
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13
Val Chisone LE PARETI DI ROURE Il comune di Roure, situato nella media Val Chisone, comprende i paesi di Castel del Bosco, Roreto, Balma e Villaretto. Questa zona è caratterizzata sui due versanti della valle da numerose pareti e pilastri di roccia granitica sui quali, già a partire dagli anni 70, sono stati aperti i primi itinerari di arrampicata. Dopo un periodo di relativo abbandono, queste pareti sono state poi recentemente rivalutate dal punto di vista alpinistico con l’apertura di numerose vie nuove attrezzate in modo moderno, che hanno trasformato questa zona in un centro di arrampicata fra i più interessanti delle valli circostanti. La comodità di accesso, la quota relativamente bassa che permette di arrampicare per quasi tutto l’anno, unite al discreto sviluppo delle vie che in alcuni casi raggiungono i 300 metri di lunghezza, sono in grado di soddisfare la maggior parte degli arrampicatori sia classici che moderni. DISLOCAZIONE DEI SETTORI DI ARRAMPICATA RO CCA M OREL TO RR E FALC O N ERA CIM A DELLE GRANGE PILAS TR O DIVIG NAL PARETIDEL VALLO NE DI BOURCET CASTEL DEL BO SCO RORETO BALMA V ILLA R E TTO PI N ERO LO Km 25 SESTRIERE Km 30 A LB A R E A LA R OUNC
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Page 1: Pareti Di Roure

Val Chisone LE PARETI DI ROURE

Il comune di Roure, situato nella media Val Chisone, comprende i paesi di Castel del Bosco, Roreto, Balma e Villaretto.Questa zona è caratterizzata sui due versanti della valle da numerose pareti e pilastri di roccia granitica sui quali, già a partire dagli anni 70, sono stati aperti i primi itinerari di arrampicata.Dopo un periodo di relativo abbandono, queste pareti sono state poi recentemente rivalutate dal punto di vista alpinistico con l’apertura di numerose vie nuove attrezzate in modo moderno, che hanno trasformato questa zona in un centro di arrampicata fra i più interessanti delle valli circostanti.La comodità di accesso, la quota relativamente bassa che permette di arrampicare per quasi tutto l’anno, unite al discreto sviluppo delle vie che in alcuni casi raggiungono i 300 metri di lunghezza, sono in grado di soddisfare la maggior parte degli arrampicatori sia classici che moderni.

DISLOCAZIONE DEI SETTORI DI ARRAMPICATA

ROCCA MOREL

TORRE FALCONERA

CIMA DELLEGRANGE

PILASTRO DI VIGNAL

PARETI DEL VALLONE D

I

BOURCET CASTEL DEL BOSCO

RORETO

BALMA

VILLARETTO

PINEROLO Km 25

SESTRIERE Km 30

ALBAREALA ROUNC

Page 2: Pareti Di Roure

CIMA DELLE GRANGE E PILASTRO DI VIGNAL 1400m (esposizione SUD-OVEST )

Sul versante sinistro orografico della Val Chisone, sopra il paese di Roreto, sono visibili, alcuni speroni rocciosi: quello più imponente è localmente chiamato “Rocca dei Brun”, mentre è stato battezzato “Pilastro di Vignal “dai primi salitori. Quello che si trova a sinistra è invece denominato “Cima delle Grange”Su queste pareti, a partire dal 1978, sono state aperte numerose vie, sinteticamente riportate sullo schizzo e tabella seguenti.

ACCESSO:Risalire la Val Chisone fino a Roreto, all’uscita del paese, subito dopo il bivio per il vallone di Bourcet, prendere sulla destra una stradina, prima asfaltata e poi sterrata e seguirla fino alla borgata Chambellier.Oltrepassare la borgata e giunti ad un bivio, continuare dritto fino ad un tornante a breve distanza dalla sommità della Cima delle Grange (1Km. da Chambellier). Salire 50 metri nel bosco, poi scendere nel canalone fra la Cima delle Grange e il Pilastro di Vignal, raggiungendo in pochi minuti l’attacco delle vie (vedi schizzo).

C

E1

D

I

F

G

O

P

Q R S

E

B

A

ML NH

CIMA DELLE GRANGE

PILASTRO DI VIGNAL

A1

FALESIA DELLE GRANGE

Page 3: Pareti Di Roure

CIMA DELLE GRANGE E PILASTRO DI VIGNAL (Elenco vie)

N° NOME VIA SVILUPPO

DIFFICOLTA’ NOTE DISCESA

MAX OBBLIGA VIA DEL DIEDRO

A. Morini, F. Michelin, A. De Poli, R. Carignano (nov. 79)

100 m (4 L)

5c 5a Attrezzata

(friends medi utili)

A piedi

A1 VIA DELLO SPIGOLOF. Michelin, F. Martinelli ( ott. 2007)

100 m (4L)

6a+ 5b Attrezzata

A piedi

B VIA DELLO SFRAPIOMBO F. Michelin e G. Rossetto (apr.88)

80 m (2L)

6a 5c Attrezzata

A piedi

C VIA DEL CAMINO F. Michelin, B. e W. Canepa (nov. 95)

70 m (3L)

6b 5c Attrezzata

A piedi

D OTTOBRE ROSSO F. Michelin, B. e W. Canepa (nov. 95)

90 m (4L)

6b+ 5c Attrezzata

Doppie 25 m oppure a piedi

E VIA MICHELIN – DE POLI F. Michelin, A. De Poli (dic. 79)

100 m (4L)

5b 5a Attrezzata

Doppie 25 m

E1 VENA DI QUARZO F. Michelin, B. e W. Canepa (dic. 93)

10 m 5c 5a Attrezzata

F GOCCE DI ACQUA Michele e Ezio Ferrero 1999

110 m (4L)

6b 6a Attrezzata

G SPERONE DEL VENTO R. Brun, 1999

130 m (5L)

6a 5b Attrezzata

H VIA DI TANGOA. Sorbino & C.

35 m (2L)

6a Attrezzata

I TIRAMISU'A,.Sorbino & C.

90 m (3L)

6b /A0 6a Attrezzata

L NABIR AL BAR A. Sorbino & C.

20 m 5c Attrezzata

M STRETCHING A. Sorbino & C.

20 m 5c Attrezzata

N ECLISSI DELLO SPIT A. Sorbino & C.

90 m (4L)

6a 5c Attrezzata

O VIA GAIDO – MARONE (prima salita del Pilastro)A. Gaido, M. Marone (nov. 78)

90 m (4L)

4c Non attrezzata

P LULU' E MARLENE Riccardo Brun e Alain Gorlier (1997)

220 m (10L)

6b 5c Attrezzata

Q DELIRIO DEI NANI A. Sorbino & C.

25 m 6a Attrezzata

R PROVA ANCORA FORSE A. Sorbino & C.

110 m (4L)

6a 5c Attrezzata

S PSICO SINTESIA. Sorbino & C.

90 m (4L)

6c 6a Attrezzata

NOTA: La VIA DELLO SPIGOLO (apertura recente) si raggiunge dopo aver percorso il 1° tiro della Via del Diedro

Page 4: Pareti Di Roure

FALESIA DELLE GRANGE 1400 m

Bella placconata situata a sinistra della parte superiore della Cima delle Grange dove sono stati attrezzati 7 monotiri con arrampicata prevalentemente in stile classico (primavera 2008 F. Michelin e F. Martinelli)Esposizione: Sud Ovest

Accesso: Dal parcheggio utilizzato per la Cima delle Grange e il Pilastro di Vignal, , attraversare a destra in leggera discesa per circa 30 metri, poi svoltare a sinistra raggiungendo in pochi minuti dall’auto la base della falesia.

1 Diedro amaro 6b+ 10 m Breve ma impegnativo diedro2 Danza classica 5b 20 m Arrampicata classica su spigolo aereo3 Missione impossibile ? 25 m Placca con partenza molto impegnativa (non ancora liberata)4 Viaggio trasversale 5b 25 m Opposizione e placca con buchi5 La placca 6a 25 m Placca e breve muro verticale6 Il volo 5a 10 m Arrampicata facile su fessura e placca7 La fessura 6a 15 m Fessura verticale8 La lama 6a+ 20 m Arrampicata in opposizione e placca delicata

Via dello spigolo

6a+

6a5a5b

?

5b

6b+

1

23

4 6 7 85

6a+

5b

3a

5c

6a

CIMA DELLE GRANGE

Page 5: Pareti Di Roure

TORRE FALCONERA 1200 m

Sulle pareti rocciose che si trovano a sinistra di Rocca Morel, appare evidente, guardando da Castel del Bosco, un’evidente torrione caratterizzato da un’affilata cresta rivolta a Nord.Questo bel monolito, conosciuto con il nome di Torre Falconera o Pollice della Falconera, fu salito per la prima volta il 1° maggio 1938 da L. Camussi e D. Piazza , che superarono con difficoltà non indifferenti per l’epoca , la verticale parete Nord-Ovest attaccando circa 15 metri prima del colletto ove termina il canale Nord. (Difficoltà di V,VI ,A1 / non attrezzata)A partire dal 1979 sono poi state aperte altre vie sulle placche rossastre del versante Nord - Est e sulle placche che iniziano più in basso a fianco della parte inferiore della cresta Nord.Sullo schizzo sono indicati tutti gli itinerari esistenti, mentre verranno descritte in modo dettagliato solo le vie “Michelin – Rossetto” e “Residuato Bellico” che sono attualmente le più ripetute.

ACCESSO:Risalire la Val Chisone fino a Castel del Bosco (Roure), svoltare a sinistra di fronte alla Trattoria dei Cacciatori, attraversare il torrente Chisone e giunti nei pressi di una segheria continuare a sinistra lungo la strada sterrata fino al bivio per la borgata “La Rounc” (856 m).Lasciare l’auto poco dopo il bivio, passare in mezzo alla borgata, attraversarla verso sinistra e risalire un costone nel bosco per una decina di minuti.Poco prima di un salto roccioso, attraversare a destra e risalire una pietraia in direzione della base della cresta Nord. Attraversare poi a sinistra raggiungendo l’attacco della via Michelin - Rossetto (30 minuti di marcia).

A Spigolo Ruffino – PennacchioG. Ruffino, L . Pennacchio (autunno 1990)

200 m D+ (non attrezzata)

B La tromba di EustachioA. Gaido, M. Corna, R. Geuna, N.Devenere (1979)

200 m TD (parzialmente attrezzata)

C La MonaG. Ruffino & C (primavera 1990)

150 m D+ (attrezzata)

D Diretta al grande cembroG. Ruffino, B. Violi, L. Pennacchio (autunno 1990

160 m TD (parzialmente attrezzata)

5c

5b

4b

6a

4c

5c

5a

5b

5a

5a

5b

5b

5c /6a

TORRE FALCONERA

PUNTA FALCONERA

M. F

6a 6a +

A

B

C

F

E

D

Page 6: Pareti Di Roure

EVia “Michelin – Rossetto”F. Michelin, G. Rossetto (novembre 1995)

260 m TD- (attrezzata)

FVia del residuato bellico F. Michelin, F. Martinelli (sett. 2005)

140m TD- (attrezzata)

E VIA “MICHELIN - ROSSETTO” F. Michelin, G. Rossetto novembre 1995

La via attacca nel punto più basso delle placche, una ventina di metri a sinistra dei primi salti della cresta Nord e si unisce poi con quest’ultima negli ultimi 70 metri. L’itinerario è il più lungo della Falconera ed è completamente attrezzato anche per la discesa in corda doppia.Bella arrampicata classica, molto varia e con difficoltà omogenee, attualmente la più interessante della Falconera.

RELAZIONE1) Superare in aderenza una placca grigia (5b), poi salire verso sinistra fino ad un punto di sosta su placche inclinate (4c). 2) Continuare lungo una lama staccata e poi lungo un diedro inclinato a sinistra e sostare su una cengia (4b).3) Proseguire direttamente su fessure , placche e diedri fino ad un grande pino alla base di una fascia strapiombante (5c) 4) Attraversare a sinistra (5a) superare una fascia strapiombante (6a) e continuare su ripide placche fino ad un altro pino (4c).5) Superare verso sinistra una grande placca inclinata, poi un leggero strapiombo e altre placche più ripide fino a raggiungere, a destra, un

terrazzo con piante (4c)6) Salire, con bella arrampicata, su lame staccate e diedri fino ad un grande terrazzo alla base del tratto finale della cresta Nord (5a).7) Spostarsi sulla parete a sinistra, superare una placca e poi una spaccatura dopo la quale si raggiunge un punto di sosta sulla cresta (5c)8) Continuare con bella e aerea arrampicata seguendo la cresta fino alla sommità della Torre (5b, 5a).

SVILUPPO: 260 metri ESPOSIZIONE: Nord - EstDIFFICOLTÀ: TD- (Obblig. 5b) Via attrezzata (friends medi utili)TEMPO: ore 2,5 – 3,5DISCESA: Scendendo leggermente sul versante opposto, si trova un ancoraggio che permette con una sola doppia da 25 metri di calarsi al colletto dove termina il canale Nord che si può scendere a piedi fino all’attacco della via (tratti di 1° grado - 40 minuti)E’ anche possibile scendere sulla via con doppie da 50 metri.

PUNTA FALCONERA 1300 m

F VIA DEL RESIDUATO BELLICO (F. Michelin, F. Martinelli settembre 2005)

La Punta Falconera , situata a destra della Torre Falconeria, presenta verso Nord una parete costituita da placche inclinate con un tratto finale verticale.Su questa parete è stata aperta una via da abbinare alla salita della via “Michelin-Rossetto” alla Torre.Si ottiene cosi un’arrampicata di 400 metri di sviluppo senza eccessive difficoltà, fra le più belle della valle.

RELAZIONEDopo aver salito la via “ Michelin – Rossetto” (vedi relazione precedente) ci si cala con una doppia da 25 metri al colletto fra la Torre e la Punta Falconera; si scende per una cinquantina di metri il canale nord tenendosi sulla sinistra e si raggiunge l’attacco della via del Residuato Bellico. Si sale per due tiri su placche inclinate (5°, 5b), poi dopo un breve trasferimento si supera un’altra bella placca (5c), dopo la quale si attraversa a destra sotto ad un tetto (5c, passo 6a+).Si supera infine il bel muro finale (6a, 6a+) raggiungendo il panoramico pianoro sommitale.

SVILUPPO: 160 metri (TOTALE 400m , con la via Michelin - Rossetto )ESPOSIZIONE: NordDIFFICOLTÀ: TD- (Obblig. 6a) Via attrezzata TEMPO TOTALE: ore 4 - 6DISCESA: Doppie da 25 sulla via fino nel canale che si scende poi a piedi fino nel bosco sottostante,Attraversando poi a destra si ritorna all’attacco della via della Torre Falconera.

Page 7: Pareti Di Roure

ROCCA MOREL 1450 m

La Rocca Morel, situata sul versante destro orografico della Val Chisone, presenta verso Nord - Est un’imponente parete verticale ben visibile dal paese di Castel del Bosco.La prima via aperta su questa parete risale al 1976, quando Angelo Gaido e Mario Marone superarono l’evidente pilastro situato sulla destra della parete principale (Via di doi gabia).Nel 1977 venne poi percorsa la lunga cresta Nord da Michele Ghirardi e compagni, mentre l’evidente crestone che dalla base della parete scende fra le lunghe pietraie è stato percorso da Giovanni Ruffino. Nel ‘95 sono state aperte due interessanti vie sul settore sinistro della parete da F. Michelin, G. Rossetto, B. e W. Canepa e nella primavera 2003 Marco Conti e Mirella Becciu hanno aperto una via sullo sperone a sinistra della Via delle placche. Infine nella primavera 2007 un impegnativo itinerario è stato aperto dai fratelli Segatel sul margine sinistro della parete.

ACCESSO :Risalire la Val Chisone fino a Castel del Bosco ( 6 Km dopo Perosa Argentina) poi svoltare a sinistra di fronte al ristorante Cacciatori e imboccare una stradina che attraversa il torrente Chisone. Svoltare a destra nei pressi di una segheria e lasciare l’auto dopo un centinaio di metri. Continuare a sinistra lungo la strada sterrata fino alla borgata Albarea, svoltare a destra dopo la prima casa e salire direttamente nel bosco per una ventina di minuti; raggiunta una pietraia, risalirla verso destra (tracce di sentiero) poi direttamente fino alla base della parete (50 minuti di marcia)

A= VIA COL VENTOB= VIA DELLE PLACCHEC= SPERONE DELLA LIBERAZIONED= L’ARCO DEI FANTASMIE= VIA DII DOI GABIA

6a

6a

6b

5b

5c

5b

4c

5a5b

6a, passo 6b

6a+

5b

4c

5b

4c

4c

6a

5c

6a

6b5c

6a

5a

5b

4b

6a6a, passo A0

6b

6b

7b?

6b

5c

6b

6c

AB

C

D

E

Page 8: Pareti Di Roure

A VIA COL VENTO 1ª salita: F. Michelin, G. Rossetto, B. e W. Canepa aprile 1995

L’itinerario percorre un’evidente sperone sul lato sinistro della parete poi spostandosi a destra supera direttamente gli strapiombi finali uscendo sul panoramico pianoro sommitale a breve distanza dalla croce.Si tratta di un’arrampicata lunga e varia, fra le più interessanti della valle (spettacolare la parte finale).

RELAZIONE :1) Attaccare sul margine sinistro della parete e salire per una ventina di metri su placche e lame e sostare alcuni metri al di sotto di una fascia

strapiombante (4c, 5a)2) Salire sotto allo strapiombo, spostarsi a destra e salire verticalmente per una decina di metri; passare a destra di alcuni massi instabili e

continuare lungo lo sperone raggiungendo poi a sinistra, un punto di sosta su un terrazzo vicino a una grande quercia (5b, friends utili)3) Spostarsi a sinistra e salire su belle placche fino ad un punto di sosta (6a, passo 6a+)4) Continuare con bella arrampicata su lame staccate e fessure fino a una cengia (5c)5) Salire verso destra fino ad un piccolo punto di sosta (5b)6) Proseguire fin sotto ad un piccolo tetto, alzarsi sulla placca sovrastante (passo di 6a+) e continuare su placche fessurate fino ad un

terrazzino con pianta (5b)7) Spostarsi a destra, superare un diedrino (5b), poi scendere leggermente a destra e superare un diedro verticale (4c)8) Attraversare a destra per circa 10 metri (4b) poi salire direttamente su parete verticale e sostare su una cengia sotto ad un enorme tetto (5b)9) Attraversare a destra e risalire uno sperone strapiombante ma ben appigliato fino ad un piccolo punto di sosta sul margine destro del tetto

(6a, 6b)10) Continuare verticalmente sulla parete strapiombante fino ad uscire sul panoramico pianoro sommitale (passo di 6b+, poi 6a)

SVILUPPO : 300 metri TEMPO: ore 3 - 4 DIFFICOLTÀ : TD / TD+ ( Obblig. 6a ) Via attrezzata (nuts e friends medi utili) DISCESA :A) Scendere lungo la cresta a sinistra per circa 40 metri poi calarsi con due doppie da 50 metri (partenza su pianta) alla sosta 4, da

dove si prosegue in doppia lungo l’itinerario di salita. B) Dal pianoro sommitale scendere sul versante opposto alla parete e seguire il comodo sentiero che scendendo verso destra porta nel

vallone di Bourcet. Al termine del vallone si ritorna all’auto seguendo una stradina nell’inverso della Val Chisone (totale 1 ora). Questa soluzione è consigliabile per abbinare la salita ad altre vie del vallone di Bourcet.

C) Seguire per un breve tratto il sentiero che scende sul versante opposto alla parete poi, quando questo svolta a destra, scendere verso sinistra passando sopra ai salti rocciosi fino a raggiungere un canalone sul margine destro orografico della parete che consente di ritornare alla base senza effettuare corde doppie (30 minuti / percorso non molto agevole).

B VIA DELLE PLACCHE 1ª salita: F. Michelin, G. Rossetto ottobre 1995

La via supera le belle placche inclinate che si trovano sul lato sinistro della parete.E’ possibile, dopo i primi 100 metri di questa via, raggiungere a destra la sosta 3 di "Via col vento" e proseguire su quest’ultima ottenendo il percorso più lungo e interessante. della parete.

RELAZIONE: Dall’attacco di “Via col vento”, attraversare a sinistra su cenge erbose per una dozzina di metri (l’attacco originale della via si trova 20 metri più in basso ma questo tiro è di scarso interesse).

1) Salire lungo un facile sperone, superare a sinistra una placca delicata (5c), poi due piccoli tetti (6a) e raggiungere salendo verso destra un buon terrazzino (6a).

2) Continuare lungo una fessura poi sostare a destro sopra una lama staccata al di sotto di una fascia strapiombante (5b).3) Spostarsi a sinistra, superare tre piccoli tetti intervallati da placche, poi continuare su placche meno ripide fino ad un punto di sosta (6a). A questo punto è possibile, spostandosi a destra e salendo lungo una fessura, raggiungere la sosta 3 di “Via col vento” (4b)4-5) Continuare direttamente sulle placche fino a una stretta cengia (5a).6) Risalire un diedrino poi aggirare a destra un lastrone dall’apparenza instabile e continuare su placche più ripide fino a un piccolo punto

di sosta (5b)E consigliabile terminare qui la via in quanto il tiro seguente è poco interessante e sovente bagnato.

7) Spostarsi a sinistra e salire direttamente fino al termine della placconata (4c)

SVILUPPO : 200 metri TEMPO: ore 2 - 3DIFFICOLTÀ: TD / TD - (Obblig. 5b) Via attrezzata DISCESA: Doppie da 50 metri sulla via

NOTA: Nella primavera 2004, si è verificato un crollo sulla sinistra della via delle placche.

Page 9: Pareti Di Roure

La frana non ha comunque danneggiato la via, che è stata in seguito più volte ripetuta.

C) SPERONE DELLA LIBERAZIONE M. Conti, M. Becciu 25 aprile 2003

La via supera l’evidente sperone che si trova sulla sinistra della parete principale di Rocca Morel.Itinerario logico e interessante, attrezzato solo parzialmente con chiodi tradizionali (le soste sono tutte attrezzate).RELAZIONE:1) Attaccare nel punto più basso dello sperone, superare un tettino con spaccatura (4c), poi proseguire in placca verso

sinistra e direttamente su un muretto delicato (5c)2) Continuare verticalmente sopra la pianta (6a), poi in direzione di una lama (5a) e raggiungere la sosta sotto ad un

piccolo strapiombo.3) Si supera lo strapiombo (6a), si passa a sinistra di un ginepro, si prosegue verticalmente su un vago pilastrino, poi in

fessura si lascia a sinistra la pianta utilizzata per le doppie e si raggiunge la sosta 3 sotto l’enorme tetto triangolare ( E’ possibile fare una sosta intermedia alla pianta).

4) Ci si alza a destra di un friend incastrato, ci si cala e si pendola leggermente a destra. Si sale poi verticalmente prendendo la bella fessura/lama che permette di salire e uscire al tetto (5c). Dalla sosta 3 è anche possibile salire direttamente con bella ed esposta arrampicata raggiungendo poi a destra la sosta 4 (6b, variante non attrezzata)

5) Salire obliquando leggermente a sinistra con passaggi non sempre evidenti (5a) e uscire ad una spalletta.6) Superare un bel muretto un po’ verso sinistra (5b) poi lo sperone si abbatte e con bella arrampicata non obbligata si sale

direttamente per 40 metri fino ad una pianta (3b)7) Attraversare a sinistra, superare un divertente muretto ben appigliato e per gradoni raggiungere una cengia con pianta

alla base di un diedro fessurato (4b).8) Superare il diedro con bella arrampicata e al suo termine un muro verticale (6a) . Continuare poi in placca verso sinistra

fino ad una cengia con un grande blocco incastrato (4c).9) Attraversare a destra per una quindicina di metri sotto ad un enorme tetto, superare una fessurina con difficile

arrampicata fino al termine delle difficoltà (6a, passo A0)10) Si raggiungono i prati sommitali con un breve passaggio ed alcuni facili gradoni.

SVILUPPO: 280 metriTEMPO: ore 4 - 5DIFFICOLTÀ: TD / D + (Obblig. 5c) Attrezzatura Materiale necessario: Alcuni chiodi a lama, martello, friends medi. DISCESA: Doppie da 50m sulla via, oppure si può raggiungere verso destra la sommità di Rocca Morel e scendere poi sulle doppie di Via col Vento.E’ anche possibile scendere a piedi nel canale che si trova sulla destra idrografica della via,

D L’ARCO DEI FANTASMI 1ª salita: F. Segatel, M. Segatel, G Latini primavera 2007

Via impegnativa che supera la parete sul margine sinistro a fianco dello Sperone della Liberazione.

RELAZIONE:Superare un piccolo tetto e poi una bella placca (6b).Continuare su un muretto verticale (6b+) e salire obliquando vero sinistra con passo tecnico nella sua parte terminale per poi affrontare uno strapiombo ben appigliato.Segue il tiro più impegnativo che passa sotto un arco per poi superarlo e risalire una placca molto tecnica (7b?).Affrontare un diedro (6b) per poi uscire su un comodo terrazzino.Risalire uno speronino (5c) e spostarsi verso sinistra una pianta su un comodo cengione.Scendere lungo la cengia per circa 10 metri fino a raggiungere una piccola pianta dove parte una bellissima fessura (6b+) che termina con dei diedri verso sinistra (sosta su pianta).Superare un muretto verticale con un piccolo tetto (6c) e proseguire lungo una fessura fino alla sosta.Se si vuole continuare fino in punta superare le ultime placche non attrezzate (3b)

SVILUPPO : 200 metri DIFFICOLTÀ: ED- (Obblig. 6b+) Via attrezzata Necessari 14 rinvii

DISCESA: Dall’ultima sosta, con due doppie da 40 metri si raggiunge il cengione che si percorre poi a piedi fino al canale che riporta all’attacco della via.

Page 10: Pareti Di Roure

E VIA DII DOI GABIA 1ª salita: Angelo Gaido e Mario Marone settembre 1976

La via, che risulta la prima a essere stata aperta sulla Rocca Morel, supera un evidente pilastro verticale, a forma di pera, sulla destra della parete principale.Si tratta di un’itinerario aperto in più riprese con arrampicata prevalentemente artificiale (tutti i chiodi a pressione sono stati infissi con il perforatore manuale !).Dopo alcune ripetizioni avvenute in seguito all’apertura, la via è caduta in disuso ed è stata abbandonata per oltre 20 anni. . Recentemente è stata ripetuta con non poche difficoltà, a causa della vegetazione e delle zolle erbose che avevano invaso buona parte dei tratti da salire in arrampicata libera (F. Michelin e E. Messina ottobre 2007)Successivamente la via è stata sommariamente ripulita nei tratti più critici e sono state rinforzate le soste per consentire la discesa in doppia (F. Michelin e E. Messina).Gli amanti dei terreni d’avventura potranno trarre soddisfazione nel percorrere ancora questa via, che fa parte della storia dell’arrampicata della Val Chisone.

ACCESSO:A) Salire nel bosco dietro alle case della borgata Albarea come per gli itinerari precedenti; dopo pochi minuti si raggiunge un sentiero

pianeggiante che si segue verso destra fino a raggiungere la grande pietraia che scende dalla base del pilastro.Risalirla fino all’attacco della via (ore 1,20)

B) Dal parcheggio del Bourcet seguire la strada sulla sinistra e lasciare l’auto nei pressi degli impianti sportivi.Salire nel bosco piegando verso sinistra fino a portarsi in direzione della pietraia che porta alla base del Pilastro (0re 1,10

RELAZIONE:1-2)Risalire per 45 metri un ripido canale erboso a sinistra della base del pilastro poi attraversare a destra e salire fino a raggiungere una grossa

cengia (sosta su pianta IV+).3) Salire a destra della pianta lungo un diedrino verticale non attrezzato ( IV+. V+) e poi lungo una fila di chiodi a pressione fino ad uscire su

un’altra comoda cengia (A0, V). 4) Salire verso destra fino ad un piccolo terrazzino (AO, IV+))5) Proseguire verticalmente passando in mezzo a due tetti poi portarsi a destra su una cengia erbosa ( AO, V ).6) Alzarsi per qualche metro, superare una lama staccata poi attraversare a destra e riprendere un’altra fila di chiodi a pressione (V, A0);

raggiunto un diedro, risalirlo per qualche metro poi uscire a destra lungo una fessura e sostare vicino ad una quercia secca (V, V+) 7) Proseguire verso sinistra su una cengia erbosa fino alla base di un muro con un chiodo a pressione, attraversare sulle placche a destra fino

a raggiungere lo spigolo che si segue poi fino alla sommità del pilastro ( V, IV).

SVILUPPO: 150 metri (+ 40 metri di canale) TEMPO: ore 3 - 4DIFFICOLTÀ: TD (Obblig. V, A1) Via attrezzata con vecchi chiodi a pressione (ancora affidabili) nei tratti in artificiale e parzialmente attrezzata con chiodi tradizionali nei tratti in libera MATERIALE NECESSARIO: 2 corde da 50 metri, 15 rinvii, una staffa, cordini, martello, quattro o cinque chiodi e alcuni friends medi.DISCESA: in doppia sfruttando le soste della via.


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