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Parrocchia S. Cuore di Gesù Salesiani - Livorno Quaresima.pdf · da non scambiare con un Dio di...

Date post: 15-Feb-2019
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Tra le sabbie del mio deserto, sotto il sole infuocato del mio tempo, cerco un pozzo che abbia acqua pulita, capace di togliere la sete d'infinito che è dentro di me. So che esiste da qualche parte perché sono inquietato dal mistero e devo trovarlo prima che scenda la notte. Attingo acqua dal pozzo del denaro ed ho sempre più sete; al pozzo del piacere e sento prosciugarmi la gola. Attingo acqua al pozzo del successo e mi sento annebbiare la vista, al pozzo della pubblicità e mi ritrovo come uno schiavo. Sono forse condannato a morire di sete, inappagato cercatore di certezze assolute? Ma se scavo dentro di me, sotto la sabbia alta del mio peccato; se scavo nei segni del tempo, sotto la sabbia ammucchiata dal vento arruffato del quotidiano, trovo la sorgente di un'acqua viva e pura, che disseta in eterno, tanto che chi ne beve non ha più sete perché è generata e filtrata dal tuo amore, o Signore, generoso e gratuito, era già promessa nei tempi antichi ed ora è sgorgata in abbondanza nel segno della tua Parola. Mi disseto a questa sorgente, custodita dalla mia Chiesa, che per questo si fa ogni giorno fontana del villaggio per salvare tutti gli assetati del mondo. Amen. Parrocchia S. Cuore di Gesù Salesiani - Livorno QUARESIMA 2011 “Quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo” (Gal 3,27) SUSSIDIO PER LA PREGHIERA IN FAMIGLIA
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Tra le sabbie del mio deserto, sotto il sole infuocato del mio tempo,

cerco un pozzo che abbia acqua pulita, capace di togliere la sete d'infinito che è dentro di me.

So che esiste da qualche parte perché sono inquietato dal mistero

e devo trovarlo prima che scenda la notte.

Attingo acqua dal pozzo del denaro ed ho sempre più sete; al pozzo del piacere e sento prosciugarmi la gola.

Attingo acqua al pozzo del successo e mi sento annebbiare la vista,

al pozzo della pubblicità e mi ritrovo come uno schiavo.

Sono forse condannato a morire di sete, inappagato cercatore di certezze assolute?

Ma se scavo dentro di me, sotto la sabbia alta del mio peccato;

se scavo nei segni del tempo, sotto la sabbia ammucchiata

dal vento arruffato del quotidiano, trovo la sorgente di un'acqua viva e pura,

che disseta in eterno, tanto che chi ne beve non ha più sete

perché è generata e filtrata dal tuo amore, o Signore, generoso e gratuito,

era già promessa nei tempi antichi ed ora è sgorgata in abbondanza nel segno della tua Parola.

Mi disseto a questa sorgente, custodita dalla mia Chiesa,

che per questo si fa ogni giorno fontana del villaggio per salvare tutti gli assetati del mondo.

Amen.

Parrocchia S. Cuore di Gesù Salesiani - Livorno

QUARESIMA 2011

“Quanti siete stati battezzati in Cristo,vi siete rivestiti di Cristo”

(Gal 3,27)

SUSSIDIO PER LA PREGHIERA IN FAMIGLIA

QUARESIMA:

tempo propizio per scegliere chi diventare

E’ vero che siamo dei cercati da Dio, egli squarcia la nostra solitudine, mettendosi sulle strade della storia, ma anche dei cercatori di Dio. Diventiamo quello che cerchiamo. Quaresima tempo per cercare e così scegliere ciò che sarà la nostra vita, stagione dello spirito che ci prepara all’arcobaleno di Pasqua. “Non vorrei essere solo credente, vorrei essere credibile” (giudice Livatino ucciso dalla mafia). Questo è il traguardo del cristiano!

Quaresima, tempo di allenamenti spirituali. Gli atleti c’insegnano a presentarsi alla gara allenati. Dobbiamo imitare gli sportivi, allenare il cervello (lo studio) e il cuore-coscienza (amore, affetto, preghiera, silenzio).

Allenarsi, cioè comprendere chi siamo come credenti, per incontrarsi con Dio, per accogliere e seguire l’Incontrato; un Dio da non confondere con i nostri idoli, da non scambiare con un Dio di comodo per giustificare egoismi e pigrizie, è Lui il centro di gravità della nostra vita.

Luogo dell’allenamento è il “deserto”, uno spazio per ascoltare pensare, leggere. Pratiche rese ardue da ritmi e abitudini dettate da velocità, immagini, rumori. Fermiamoci per rielaborare quanto ascoltiamo. Dio parla al cuore di chi sa tacere. Silenzio per ascoltare, cioè lasciar essere presente l’altro/l’Altro nella mia vita.

Quaresima è tempo di verità: “Ricordati che sei cenere” è la cenere del nostro egoismo e dell’abitudine a pensare solo a noi stessi e al nostro tornaconto; è la cenere del nostro orgoglio e dei nostri affanni; è la cenere; è la cenere del bisogno incontrollato di successo e accumulo di beni; è la cenere della preghiera uccisa dall’ipocrisia e dell’armonia della vita intaccata dal bisogno di apparire. E’ tempo di togliere questo velo di cenere.

“Convertiti e credi al Vangelo”, cioè coltivare altri desideri: di un’esistenza buona che Gesù ci fa cogliere attraverso le sue parole (conversione); di armonia con se stessi, liberi da ansie e affanni, capaci di disfarci di tanta zavorra per ritrovare fame di ciò che conta (digiuno, per un giusto rapporto con se stessi); di un rapporto autentico con Dio attraverso il dialogo della preghiera che viene dal cuore (preghiera, per un giusto rapporto con Dio); di una relazione vera con gli altri, in cui si è accolti e si accoglie, si coltiva una solidarietà che non umilia, di una fraternità che considera l’altro una ricchezza (l’elemosina, per un giusto rapporto con il prossimo).

Comprendiamo che Quaresima è un tempo per non far morire la speranza, in noi e nel prossimo, lo possiamo fare con la grazia di Dio. Buon cammino: facciamo risplendere con la nostra vita la speranza di Pasqua.

Don Gino

Calendario della Quaresima

Venerdì 11 marzo ore 17.00 Via Crucis

Lunedì 14 marzo ore 21.00 - 21.30 Preghiera

Venerdì 18 marzo ore 17.00 Via Crucis

Lunedì 21 marzo ore 21.00 - 21.30 Preghiera

Venerdì 25 marzo ore 17.00 Via Crucis

Lunedì 28 marzo ore 21.00 - 21.30 Preghiera

Venerdì 1 aprile ore 17.30 Via Crucis

Lunedì 4 aprile ore 21.00 - 21.30 Preghiera

Venerdì 8 aprile ore 17.30 Via Crucis

Lunedì 11 aprile ore 21.00 - 21.30 Preghiera

Venerdì 15 aprile ore 17.30 Via Crucis

ore 21.00 Liturgia Penitenziale

Lunedì 18 aprile ore 21.00 - 21.30 Preghiera

Riti della Settimana SantaMercoledì 21 aprile ore 17.00 Messa del Crisma (in Cattedrale)

Giovedì 24 aprile ore 08.00 Ufficio delle Letture

ore 18.00 Messa in Cena Domini

ore 19.00 – 23.00 Adorazione Eucaristica (guidata)

Venerdì 23 aprile ore 08.00 Ufficio delle Letture

ore 13.00 – 14.00 Adorazione Eucaristica e Pranzo del Digiuno

ore 15.00 solenne Via Crucis

ore 18.00 Passione del Signore

ore 21.00 Via Crucis (Caccia Francescana)

Sabato 24 aprile ore 08.00 Ufficio delle Letture

ore 22,00 Veglia di Pasqua

Una scelta concretaper i più piccoli

IL SALVADANAIO DELLA CARITA’

La Parola di Dio illumina ogni giorno del tempo quaresimale, ma ascoltando il Signore sono le urgenze di chi ha fame che devono destare le nostre attenzioni.

Le esperienze di povertà, in sintonia con il cammino della Caritas in questo anno europeo dedicato al volontariato, ci

suscitano una domanda: dove possiamo comprare il pane per sfamare tutti? La risposta di Gesù chiede il coinvolgimento di ciascuno: “Voi stessi date loro da mangiare”.

Ma è possibile dare da mangiare a tutti quelli che hanno fame? A tutti no, ma a qualcuno in più sì. Come? Con un piccolo gesto. Una piccola rinuncia. Un piccolo sacrificio.

Gesto, rinuncia e sacrificio (piccoli) da parte di ognuno e, quindi, anche dei ragazzi. E’ per questo che nel tempo di Quaresima a ogni Gruppo del nostro catechismo verrà consegnato un “salvadanaio della carità”. Il salvadanaio è uno strumento semplice che deve farci riflettere, che deve accompagnarci nel cammino della Quaresima facendoci ricordare gesti piccoli ma concreti.

Un euro, 50 centesimi o anche meno. A ben guardare sono veramente poca cosa. Quale bimbo non riesce a togliersi dalla paghetta settimanale un euro? Per noi sono pochissima cosa, ma possono diventare importanti per chi ha bisogno di tutto. Nel nostro quartiere ci sono realtà difficili, molto difficili. Famiglie che si rivolgono al nostro Centro Ascolto Caritas per mangiare. E spesso queste famiglie hanno bambini piccolissimi o adolescenti.

In questo tempo di Quaresima, di riflessione, preghiera e solidarietà, la nostra Comunità destinerà tutte le offerte raccolte attraverso il “salvadanaio della carità” a queste famiglie, bisognose e con bambini di ogni fascia di età che il Centro Ascolto della Caritas segue. Non tirati indietro. Sii generoso. Una piccola rinuncia può valere tanto.

Almeno per iniziare, possiamo prenderci questo impegno

la Domenica, con l'aiuto di questo sussidio, dedicare al Signore almeno un quarto d'ora

• entriamo nella preghiera• leggiamo con calma il brano della Parola di Dio proposto• leggiamo il commento al brano• fermiamoci qualche istante in silenzio...• usando la traccia proposta condividiamo ciò che il Signore ci ha ispirato• traduciamo in preghiera ciò che ci dice il cuore

• preghiamo, con le nostre parole o con la preghiera proposta

ogni giorno dare almeno 5 minuti alla Parola di Dio (leggerla, rileggerla e scegliere di vivere una parola) ed alla preghiera. Anche noi allora come Gesù saremo capaci di rispondere alle scelte della vita, con la luce della Parola, saremo cioè capaci di vagliare le diverse alternative che ogni scelta comporta secondo la volontà di Dio così da non rimanere confusi di fronte a tante luci illusorie che il mondo ci offre.

1. Per entrare nella preghiera

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

Per poter credere al tuo Vangelo. Rit. Converti a te, Signore, il mio cuore

Per diventare tuo vero discepolo. Rit. Converti a te, Signore, il mio cuore

Per essere luce in famiglia, a scuola, sul lavoro. Rit. Converti a te, Signore, il mio cuore

Per donare la gioia agli altri. Rit. Converti a te, Signore, il mio cuore

Per essere leale e grande in generosità. Rit. Converti a te, Signore, il mio cuore

Per poter giungere alla vita eterna. Rit. Converti a te, Signore, il mio cuore

 I Domenica di QuaresimaL'olio   dei   catecumeni   rappresenta   la   forza   di   Dio   e   rende   forte   il catecumeno   contro   le   tentazioni   e   le   insidie   del   male   e   come   gli   antichi gladiatori  si  ungevano con olio per rendere più  tonica la muscolatura e più difficile la presa all'avversario così l'olio dei catecumeni rappresenta la forza di Dio contro l'avversario, Satana.

1. Leggiamo la Parola

Dal vangelo secondo Matteo (Mt 4,1-11)

In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”».Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”». Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

2. ApprofondiamoTra Gesù e il diavolo c'è una bella lotta sull'interpretazione della Bibbia: tutto si gioca sullo "sta scritto". C'è infatti una sostanziale differenza di motivazione. Il Signore si è fatto uomo perché vuole compiere l'opera del Padre, cioè vuol far vedere a tutte le persone la grandezza e la bellezza di essere... persone umane! E la Parola di Dio in questo aiuta molto. Il diavolo invece vuole distruggere la creatura più amata da Dio e fa di tutto per mettere i bastoni tra le ruote al suo progetto: strumentalizza, per i suoi loschi fini, perfino la sacra scrittura che, in effetti, conosce a memoria. Ma gli manca qualcosa: gli manca lo Spirito! E' proprio Lui, lo Spirito Santo che ha ispirato ogni pagina della Bibbia: se la si sa a memoria, ma non si ha lo Spirito, non ci si capisce nulla! Cioè non c'è la motivazione autentica, senza la quale non si comprende.E' la storia di ognuno di noi: dopo aver fatto una scelta impegnativa, dopo esserci rafforzati... siamo tentati. La tentazione è un segno di fortezza, mentre quando una cosa vale l'altra, quando si tira avanti senza capire quali sono i bisogni veri e quali quelli falsi, non è un buon segno, ma semmai un segnale di debolezza...

momenti di buio e di difficoltà. Ci sprona a fare del nostro meglio ed è come disposto a donare la vita per noi. Questa caratteristica è particolarmente richiamata da Gesù: "Non c'è amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici". E Gesù è proprio così, l'amico vero che dà la vita. E' profondamente addolorato per la morte di Lazzaro, si commuove, piange ed è affranto, ma non si arrende alla tristezza ed esorta a continuare a credere nell'amicizia e nella vita. È l'amico vero che, quando è necessario, rimprovera perché ama così tanto chi gli è amico da non poter permettere che le "pietre" che ostacolano il cammino diventino un blocco al profondo desiderio di vita vera. Le sconfitte dell'esistenza ci sono ma con Gesù sono solo partite perse, ma il campionato si può ancora vincere! Anche noi possiamo mostrare di essergli Amici, e seguirlo senza paura, fidandoci di lui, comportandoci da Veri amici con chi ci è accanto e vive ogni giorno con noi. Affrontiamo le sfide della vita abbandonandoci senza timore all'amicizia che Egli ci offre. Viviamo con la consapevolezza che questi nostri giorni sono il preludio alla vita senza fine che la morte non può distruggere e che solo il credere in Gesù Cristo può farci assaporare. Gesù dice anche a noi: "Togliete la pietra", ma gli uomini sono restii a farlo perché il morto è sepolto da quattro giorni e già manda cattivo odore. Ma Gesù risponde: "Non ti ho detto che, se credi, vedrai la gloria di Dio?". La risurrezione di Lazzaro ci introduce nel mistero di Gesù e suggerisce il nostro rapporto con lui. Anche noi oggi, come Lazzaro, moriamo nel peccato.Riscopriamo anche il ruolo di amici di Gesù, amicizia che è nata attraverso il Battesimo e che è rappresentata nella nostra vita quando scegliamo Gesù, seguiamo i suoi insegnamenti e abbiamo fede. Ma il nostro essere umani, i nostri atteggiamenti ci portano anche a ferire Dio, tanto che in questo brano lo vediamo commosso; egli però non ci abbandona, non si arrabbia ma ci esorta a credere, a fidarci ancora di Lui, a rialzarci e camminare!!

3. Un momento di condivisione...- Trovo nella Parola la vera luce che Cristo ci propone?- So essere nel mio quotidiano luce per coloro che incontro?- Riesco ad essere segno visibile dell'amore di Cristo?

Dopo aver riflettuto, prova a formulare una preghiera.

4. Preghiamo insieme

La preghiera ci aiuta a crescere nella fede e quindi ci dona  luce  per comprendere il senso della nostra vita e di quello che ci succede. 

Signore Gesù, tu ci assicuri che Dio ascolta sempre la nostra preghiera perché è un Padre molto buono. Ti ringraziamo per le cose buone che sono dono dell'amore di Dio per noi e ti preghiamo di saper dare agli altri a nostra volta,quanto ci chiedono ogni giorno. Donaci il tuo Spirito di compassione. Tu vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

V Domenica di Quaresima

Il  cero   pasquale   è  simbolo di  Cristo  risorto che noi  riceviamo per essere anche noi luce per il mondo.

1. Leggiamo la Parola

Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 11,3-7.17.20-27.33-45)In quel tempo, un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era malato. Le sorelle mandarono dunque a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato». All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!».

Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo». Gesù si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?».Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la

pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberàtelo e lasciàtelo andare».Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui.

2. Approfondiamo

In questo brano del Vangelo Gesù viene presentato come amico. Che caratteristiche ha un amico vero? Che cosa vuol dire AMICIZIA? L'amico è colui che condivide la nostra vita e noi la sua. Ci è vicino nella gioia ma anche nei

Chi è più grande? Chi soddisfa tutti i suoi bisogni, o chi sa dire anche no? Bisogna imparare a dire no alle tentazioni di oggi, alla grande tentazione del fare "come fan tutti", alla grande tentazione di mandare a quel paese Dio e la fede. Bisogna saper dire no, con coraggio. Forse è quello che manca oggi: il coraggio di essere di Dio. Solo chi ha coraggio è grande..., è forte … Saper dire tanti no...e pochi e importanti sì nella propria vita ci farà scoprire una felicità grande, forse proprio quella che cerchiamo da tanto e non sapevamo dove trovare. E' la libertà che ci farà vincere ogni tentazione, che ci farà grandi.

3. Un momento di condivisione...- Mi trovo spesso in occasioni dove sono tentato a compiere azioni contrarie all'insegnamento di Cristo?

- Riesco a vincere queste situazioni per non perdere l'amicizia con Gesù?

- Se non riesco provo il desiderio di correggermi?

Dopo aver riflettuto, prova a formulare una preghiera.

4. Preghiamo insieme

Gesù, rivolgendosi ai suoi discepoli nel Getsemani, dice: "Vegliate e pregate, per non entrare in  tentazione" (Mt 26,41).  Non c'è tentazione, lotta o prova, che la preghiera non possa superare, perché con essa c'è in noi la potenza di Dio. 

O Padre, il tuo Figlio Gesù,con il digiuno e la preghiera,nel deserto riportò vittoria sul tentatoree rimase fedele a te ed alla missioneche gli avevi affidato.

E nel Getsemani egli pregò intensamentee ci chiese di vigilare e di pregareper avere la forza di resisterenel momento della tentazione.

Signore, la mia fragilità è grandee debolissima la mia capacitàdi resistenza alle tentazioni.

Donami, mio Dio,di seguire l'esempio di Gesùper attingere forza dalla preghiera.

Non permettere, Padre, Vieni in mio aiuto, o Padre:che gli uomini cedano alla tentazione liberami dalle pressioni del malignodi allontanarsi da te, Dio vivo e vero, e infondi in me la dolcezza del tuo amore,per adorare se stessi e gli idoli morti perché possa amarti in ogni cosadel successo, della ricchezza, del piacere. e sopra ogni cosa.

II Domenica di Quaresima

La  veste   bianca  è il segno che nel Battesimo siamo stati «rivestiti di Cristo», che siamo divenuti una nuova creatura come lui, pieni di grazia e di verità il segno dell’uomo nuovo creato da Dio. E’ bianca perché indica l’uomo pulito, senza macchia di peccato.

1. Leggiamo la Parola

Dal vangelo secondo Matteo (Mt 17,1-9)In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».

2. Approfondiamo

In questo brano del Vangelo Gesù si presenta ai suoi discepoli “trasfigurato”, rivestito da un abito candido, segno di purezza, e dall'aspetto luminoso, segno della sua realtà divina.Il Padre torna a parlare attraverso una nuvola luminosa, presentandoci suo Figlio come fece per il suo Battesimo nel Giordano, a confermazione della sua missione di salvatore dell'umanità.Questo passo del Vangelo cerca di dare una risposta a cos'è la felicità. La trasfigurazione di Gesù è un'anticipazione della gioia eterna che ci attende. L'invito del Padre ad ascoltare il Figlio ci indica la strada per arrivare a Lui.

di noi. Sento che ci rinnova ogni giorno quando viviamo la Messa, ci fa rifiorire quando ci confessiamo, ci nutre quando preghiamo, rischiara le nostre tenebre quando invochiamo il suo Santo Spirito. Noi facciamo esperienza dell'amore di Gesù quando sentiamo in noi lo stesso amore di Gesù verso i fratelli e le sorelle nostre; facciamo esperienza dell'intimità di Dio quando abbiamo i fratelli e le sorelle nel nostro cuore come li ha Gesù. Noi diamo libertà allo Spirito di Dio in noi, quando amiamo al punto tale che gioiamo con chi gioisce, sentiamo come nostro il limite del nostro fratello, piangiamo per il suo peccato e facciamo festa per ogni bene che compie.

3. Un momento di condivisione...

- Che cosa è più importante in una persona? (L'aspetto fisico, la fede, il sentimento …).- Sei consapevole che il Signore ti chiama? Tu come rispondi?- Siamo capaci di essere testimoni della Parola del Signore e di parlare di Gesù agli altri, in famiglia?

Dopo aver riflettuto, prova a formulare una preghiera.

4. Preghiamo insieme

Pregando,   si   diventa   amore,   e   la   vita   acquista   i l   senso   e   la   bel lezza  per   cui   è   stata  voluta   da   Dio.   Pregando,   s i   avverte   sempre   pi ù   l 'urgenza   di   portare   i l   Vangelo   a  tutti ,   f ino   agli   estremi   conf ini   della   ter ra.   Pregando,   si   scoprono   gli   inf init i   doni  del l 'Amato e  si   impara sempre di  pi ù  a  rendere grazie a Lui   in  ogni cosa.

Benedici il Signore anima mianon dimenticare i suoi doni!

Buono e misericordioso è il Signoregrande nell'amore:come il cielo è alto sulla terra,così è grande il suo amore per noi;come un Padre ama i suoi figli,così il Signore ama noi.

IV Domenica di Quaresima

Nella Bibbia i re, i profeti, i sacerdoti erano consacrati con olio. Questo olio, il Cr isma,  rappresenta lo Spirito di Dio che prende possesso del suo consacrato... Gesù è il Consacrato per eccellenza il vero Re, il vero Sacerdote e   il  vero Profeta...   con  il  Battesimo anche noi  diveniamo  in Cristo: Sacerdoti, Re e Profeti.

 1. Leggiamo la Parola

Dal primo libro di Samuele (1Sam 16,1.4.6-7.10-13)

In quei giorni, il Signore disse a Samuele: "Riempi d’olio il tuo corno e parti. Ti mando da Iesse il Betlemmita, perché mi sono scelto tra i suoi figli un re". Samuele fece quello che il Signore gli aveva comandato. Quando fu entrato, egli vide Eliàb e disse: "Certo, davanti al Signore sta il suo consacrato!". Il Signore replicò a Samuele: "Non guardare al suo aspetto né alla sua alta statura. Io l’ho scartato, perché non conta quel che vede l’uomo: infatti l’uomo vede l’apparenza, ma il Signore vede il cuore". Iesse fece passare davanti a Samuele i suoi sette figli e Samuele ripeté a Iesse: "Il Signore non ha scelto nessuno di questi". Samuele chiese a Iesse: "Sono qui tutti i giovani?". Rispose Iesse: "Rimane ancora il più piccolo, che ora sta a pascolare il gregge". Samuele

disse a Iesse: "Manda a prenderlo, perché non ci metteremo a tavola prima che egli sia venuto qui". Lo mandò a chiamare e lo fece venire. Era fulvo, con begli occhi e bello di aspetto. Disse il Signore: "Àlzati e ungilo: è lui!". Samuele prese il corno dell’olio e lo unse in mezzo ai suoi fratelli, e lo spirito del Signore irruppe su Davide da quel giorno in poi.

2. Approfondiamo

Il Signore vede il cuore; non è come gli uomini che si fermano alle apparenze. Ciò significa che la sorella, il fratello che mi è accanto è prezioso per Gesù, il quale mi dice: “Ama questo fratello, sorella. Lui, lei: il mio cuore”. Poi mi accorgo di ciò che di bello c'è nel cuore di questi fratelli e ringrazio il Signore perché sono ancora capace di ammirarli e di stupirmi ogni giorno difronte a loro. Poi penso a me. Sento tutti i miei limiti, le mie miserie, le mie innumerevoli carenze. E dico: “Signore, tu mi hai scelto!”. Lui ci chiede che noi gli diamo ”mano libera” perché possa operare senza intoppi dentro

3. Un momento di condivisione...

- Mi lascio cambiare dal Signore avendo il desiderio di fare del miomeglio per vivere secondo il suo insegnamento?

- Pietro disse a Gesù: "Maestro, è bello per noi stare qui; facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia!". In quali momenti stai con Gesù? Che cosa provi? Come pensi sia il tuo volto?

- Dove posso incontrare Gesù?

- E come si fa a credere in Lui?

Dopo aver riflettuto, prova a formulare una preghiera.

4. Preghiamo insieme

Il momento della preghiera è il momento della trasfigurazione dell'anima.“Solo chi prega,  infatti,  cioè  chi si  affida a Dio con amore filiale,  può  entrare nella vita eterna, che è Dio stesso”. 

Signore Gesù,imprimi il tuo volto in meperché il Padre, vedendo te in me,possa ripetere: «Tu sei il figlio che amo»,e chiunque mi incontrapossa vedere in mecome un riflesso del Padre.

Imprimi il tuo volto in me, Signore,perché possa essere testimonedella tua luce, della tua bontàe della infinita tenerezzache hai per ogni creatura.

Imprimi il tuo volto in me, Signore, perché possa diventareun segno del tuo amoreper i piccoli e i poveri,per gli ammalati e per gli esclusi.

Fa' Splendere il tuo volto su di mee io sarò salvo, Signore.

III Domenica di Quaresima

L’acqua  è un dono di Dio per la vita dell’uomo. È dunque simbolo della vita. l’acqua purifica, toglie le macchie, lava ciò che è sporco,È perciò simbolo di purificazione.

1. Leggiamo la Parola

Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 4,5-15) In quel tempo, Gesù giunse a una città della Samarìa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?». Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore – gli dice la donna –, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua».

2. Approfondiamo

E' una donna samaritana la protagonista del Vangelo. A lei Gesù fa una delle promesse più importanti: le dice che chi berrà l'acqua che lui è venuto a portare, non avrà mai più sete. Se ci pensiamo bene, le svela il segreto della sua venuta, le spiega il motivo per cui il Padre l'ha mandato in mezzo a noi. Una cosa così grande, Gesù non può averla detta a una qualsiasi, deve aver scelto una persona davvero speciale!Chi è quella donna? Ti sei accorto che il suo nome non compare nemmeno una volta nel testo? Tutto quello che sappiamo di lei è che viene dalla Samaria, una

regione vicina alla Giudea. Tutto quello che sappiamo di lei è che va al pozzo a prendere dell'acqua.Ma allora chi è? La Samaritana sei tu! La Samaritana sei tu con le mille cose che ti impegnano, con la tua fretta, con le tue corse, con il tuo darti da fare semplicemente perché devi.La Samaritana sei tu con tutti quei dubbi, quella diffidenza, quel continuo domandarti "Ma ha davvero un senso credere oggi?" La Samaritana sei tu col tuo immenso bisogno d'amore!Quell'uomo, lo straniero, ha scelto di rivelare a te il motivo della sua venuta. Quell'uomo, lo straniero, è disposto a regalare a te, persona speciale, la sua acqua viva! E' anche per te, anzi... è proprio per te, che Gesù se ne sta al bordo del pozzo sotto il sole cocente di mezzogiorno: ti sta ad aspettare! E tu, che fai?

3. Un momento di condivisione...

- Colmo la mia sete di conoscenza del Signore cercando diapprofondirla attraverso la lettura del Vangelo?

- Provo quella sete di Cristo che mi spinge a cercarlo nell'incontrodomenicale alla S. Messa o negli incontri di preghiera?

Dopo aver riflettuto, prova a formulare una preghiera.

4. Preghiamo insieme

La preghiera ci unisce a Colui che è la nostra Sorgente, la Sorgente di ogni vita

La Chiesa, diceva papa Giovanni, è come la fontana di un villaggio, è per tutti e tutti possono avvicinarsi per prendere l'acqua dell'amore e della consolazione.

Signore, fa che i nostri cuori, possessivi e peccatori, sappiano trasformarsi in fonte d'amore, servendo chi ha sete.


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