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Parrocchia S. Maria Assunta - Diocesi di Ischia | Marzo ... marzo 2013.… · quella di ciascun...

Date post: 02-Oct-2020
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Il Risorto guida la Chiesa! La fontana La fontana del villaggio del villaggio Parrocchia S. Maria Assunta - Diocesi di Ischia | Marzo 2013 Avviso Sacro La lettera del Parroco Il Risorto vivifica la sua Chiesa Giubileo Patronale Peregrinatio e Novenario Benedizioni delle Famiglie Pasqua 2013 marzo 2013_Layout 1 18/03/13 00:45 Pagina 1
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Page 1: Parrocchia S. Maria Assunta - Diocesi di Ischia | Marzo ... marzo 2013.… · quella di ciascun uomo. La pietra coincide con il nostro peccato, che si intromette tra noi e Dio separandoci,

Il Risorto

guida

la Chiesa!

La fontanaLa fontana

del villaggiodel villaggioParrocchia S. Maria Assunta - Diocesi di Ischia | Marzo 2013 Avviso Sacro

La lettera del ParrocoIl Risorto vivifica la sua Chiesa

Giubileo PatronalePeregrinatio e Novenario

Benedizioni delle FamigliePasqua 2013

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Carissimi, il Signore è Ri-sorto!

Ancora una volta la chiesa celebrala Pasqua, ancora una volta i cri-stiani annunciano qualcosa che permolti suona strano, incomprensi-bile se non addirittura impossibile:Gesù è vivo!Dopo la sua passione, dopo la con-danna alla crocifissione e dopo lasua morte, Gesù è ancora vivo e inmolti, nei giorni successivi lohanno visto, alcuni non lo hannoriconosciuto subito, eppure hannotestimoniato questa notizia incre-dibile: Gesù è risorto!Una storia racconta: “Ero sordocome una campana. Vedevo lagente che si alzava e faceva ognisorta di giravolta. La chiamavanodanza. A me pareva così assurdo...Poi un giorno sentii la musica. Eallora capii: quant’era bella ladanza”. Se un giorno sentirai la“musica” allora saprai veramentecos’è “la danza”! Resurrezione è poter cogliere l’in-visibile nel visibile. Ma ci servonodegli “occhi speciali”, gli occhidella fede, quegli occhi che var-cano la soglia della materia, percogliere la vera realtà delle cose.I Vangeli ci dicono che le donnequel mattino andando al sepolcro sichiedevano: ”chi ci aiuterà a to-gliere la pietra davanti al sepol-cro?”Cosa può significare questo?Già il profeta Ezechiele chiarivache Dio apre le nostre tombe e i no-stri sepolcri, perché desidera farciuscire, liberarci e farci venire fuorida ciò che ci imprigiona; Dio cidona il Suo Santo Spirito per poterfarci ri-vivere eternamente, persempre.Anche San Paolo affermava che lo

Spirito Santo di Dio abita in noi; èquesto Spirito d’Amore che ci faappartenere a Cristo; solo con que-sto Suo Spirito potremo vivere persempre, perché noi siamo fatti perla vita, per la risurrezione, nonper la morte.Ma togliere la pietra allora come èda intendere?Per venire fuori dal nostro sepolcro,occorre rotolare via questa pietra.La pietra è tutto ciò che uccide ilnostro cuore e lo calcifica al puntoda non farlo più essere un cuore cheama, capace di riflettere l’Amore ri-cevuto da Dio e da donare agli altri.La pietra è ciò che imprigiona loSpirito Santo di Dio e lo sigilla den-tro noi stessi sotto chiave, chiuden-dolo come in una cassaforte acombinazione che custodisce soloper sé il proprio contenuto.La pietra rappresenta i nostri dubbie le nostre incredulità davanti ad unGesù che ha vinto la morte e anchequella di ciascun uomo.La pietra coincide con il nostropeccato, che si intromette tra noi eDio separandoci, allontanandoci daLui con l’intento di farci marcire eimputridire per sempre.La pietra concretizza il nostroegoismo che ci chiude in noi stessi,non ci fa essere pienamente liberitanto da farci morire eternamente.Incontrare Gesù nei Sacramenti,nella Sua Parola Divina, nella Pre-ghiera e nella Comunità, credere inLui e restare con Lui, è togliere lapietra, rotolarla via da noi, per ri-sorgere e vivere la nostra veraVita che il Signore dall’Eternità de-sidera offrire.Scegliamo di venire fuori dalle no-stre tombe per ritornare a vivereeternamente in Cristo.Noi siamo fatti per la risurrezione

e non per la morte.Questa è la Pasqua dei credenti, ilfelice ritorno dalle tombe, la lucenuova che illumina gli inferni co-struiti sulla terra, la pace già com-promessa dall’odio. La fratellanzariscoperta con il dono della vita e lelacrime asciugate con il sorriso delDio Vivente. Cristo è la Pasqua!E’ Lui che ci dà gioia, è Lui il mo-tivo perenne della festa. Ormai ilmale è uscito per sempre dai sepol-cri, la morte ha ritrovato finalmentela sua vita e il peccato è stato can-cellato dall’Amore. Doniamoci lagioia che solo Cristo ci sa dare!Cristo è Risorto, Cristo risorga nellenostre famiglie e in tutti noi. Cristo risorge col suo corpo, laChiesa, risorge nella Chiesa. E’anche per la nostra Chiesa partico-lare che risorge, la Chiesa che inIschia ha ricevuto da Papa Bene-detto XVI il suo nuovo pastore,Mons. Pietro Lagnese che da su-bito ci ha invitati a prendere illargo.E ringraziamo il Signore Risortoche ha donato alla sua Chiesa unPastore Buono nella persona diPapa Francesco. Ancora una voltaci troviamo di fronte alle sorpresedello Spirito Santo. E’ passato circa un mese dal gestoclamoroso della rinuncia di PapaBenedetto XVI e la Chiesa ha unnuovo Pontefice. Con questa pe-sante eredità comincia il viaggioapostolico del primo Papa non eu-ropeo in duemila anni di storia.Forse non ci rendiamo ancoraconto degli avvenimenti che ab-biamo vissuto nell’ultimo mese,mai nella Chiesa cattolica un Papaaveva “spontaneamente” rinun-ciato al proprio incarico, noi ab-biamo preso parte in prima

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persona ad una pagina importantedella storia umana. Quando èuscita la fumata bianca, il mondosi è fermato, chi per curiosità, masicuramente la maggior parte peramore e devozione per conosceree vedere il nuovo Pontefice. Nonnascondo che quando ho visto SuaSantità per la prima volta, quandoho sentito le Sue prime parole, misono emozionato. La scelta del nome Francesco rac-chiude molti significati ma forseuno dei più importanti è quello diun ritorno al Vangelo. Un Francesco sul seggio papalenon si aspettava. Suscita unalunga serie di consensi la sceltadel nome del poverello d’Assisi daparte del nuovo Papa. Francesco ènome di riforma della Chiesa. Lavera riforma, quella possibile edefficace perché non mette in peri-colo l’unità e la pace interna. ‘’Lamia gente è povera e io sono po-vero’’Un Francesco sul seggio papalenon si aspettava. L’abbiamo sem-pre immaginato e visto negli affre-schi ai piedi, in umile e rispettosareverenza, davanti a Papa Inno-cenzo o Onorio. Ora invece ènel trono più alto. Tutto ilmondo lo guarda ed è aisuoi piedi. Ma qualetrono!? Egli si china echiede la benedizione delpopolo, prima dellasua benedizioneinvocata sul po-polo. “Nomenest omen”,il nome èun pre-sagio.Quando èscelto, senon è nomed’arte o di teatro, è pro-gramma. Una sceltachiara di campo, di stiledi vita e d’impegno. Tuttisanno chi è Francesco

nella e per la Chiesa. Diciamo dipiù, Francesco nel e per il mondo:“Vir catholicus” e “vere apostoli-cus”, un uomo universale, un uni-versale concreto, personale. Nelsuo nome si ritrovano amanti dellanatura e dell’ambiente, operatoridi pace e tutto il mondo della po-vertà e dell’emarginazione. SanFrancesco si convertì incontrandoi lebbrosi e oltre alla povertà ebbeil dono di poter fare misericordia,cioè di poter amare con sentimentivivi e profondi. Nel Testamentoafferma che fu il Signore Dio acondurlo tra i lebbrosi: feci conloro “misericordia” - scrive - e“ciò che prima mi sembravaamaro divenne dolce come ilmiele”. Francesco d’Assisi ha unforte legame con il Pontefice ro-mano che egli chiamava semplice-mente il signor Papa, e si recò dalui per ottenere l’indulgenza dellaPorziuncola e l’approvazione dellaregola per i suoi frati. Francesco èanche nome di riforma dellaChiesa. Questa parola, di cui tanti

hanno paura, è stata in-tesa da Francescocome un compito alui affidato dalCrocifisso di sanDamiano, che gliparlò e gli disse:“Francesco, va’,

ripara la

mia casa che è in rovina”. La pa-rola del Crocifisso di san Damianosuona anche più forte e impegna-tiva di quella usata dal ConcilioVaticano II, ove afferma che laconversione del cuore e la riformadella Chiesa, insieme alla pre-ghiera, sono le condizioni essen-ziali della vita e dell’unità dellaChiesa.Il rinnovamento della Chiesache il movimento originato daFrancesco operò all’interno dellaChiesa nel segno dell’umiltà e del-l’obbedienza è riconosciuto comela vera riforma o meglio il verotipo di riforma possibile ed effi-cace perché non mette in pericolol’unità e la pace interna. In una di-chiarazione del cardinale Bergo-glio di qualche tempo fa abbiamoletto: “La mia gente è povera e iosono povero”, per spiegare il mo-tivo per cui abitava in un apparta-mentino a Buenos Aires e sipreparava la cena da solo. Leg-giamo anche che ai preti racco-mandava di tenersi lontani da“quella che De Lubac - un gesuitacome Bergoglio - chiama monda-nità spirituale”, che significa“mettere al centro se stessi”.Tutto ciò e molto altro ancora innome di un nome, Francesco,che, a Dio piacendo, non sarà statoscelto invanoI nostri ragazzi, i nostri giovani, inostri bambini, le nostre famiglie,gli adulti, gli anziani, i malati, i fi-danzati attendono che qualcunorivolga loro, “cuore a cuore”,personalmente, in una cor-diale amicizia, la salvezzaofferta da Gesù.Andiamo avanti con fi-ducia. Sono vicino a

tutti, specialmente versocoloro che non hanno più unlavoro, che sono nella soffe-renza per qualche difficoltào malattia, a tutti voi tantiAuguri di Buona Pasqua, il

vostro parroco don Carlo

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Sua SantitàFrancesco

Jorge Mario Bergoglio15 marzo 2013

«Incominciamo questo cammino: Vescovo e popolo. Questo cam-mino della Chiesa di Roma, che è quella che presiede nella carità

tutte le Chiese. Un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi.Preghiamo sempre per noi: l’uno per l’altro. Preghiamo per tutto ilmondo, perché ci sia una grande fratellanza».

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S. Ecc.za Mons.Pietro Lagnese

Vescovo di Ischia23 febbraio 2013

«Chiesa di Ischia accogli Cristo nel Pastore che Egli invia! Accoglimicon gioia, pregando fin d’ora per me: impareremo a conoscerci

e a volerci bene. E tu mostrami la bellezza del tuo volto, quello di unaChiesa che, nonostante le umane fragilità, desidera essere, con la graziadi Cristo, icona della Trinità e, nella forza dello Spirito, casa e scuola dicomunione. Duc in altum! - Prendi il largo!».

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Nonostante siano trascorsi solopochi mesi dall’inizio di que-

sto nuovo anno, le Grazie ricevutesono già difficili da contare. Una frale tante, l’Anno Giubilare del no-stro Santo Patrono, che è stato ce-lebrato con un evento unico nellastoria: la PEREGRINATIO del-l’Urna con le sue spoglie, per tuttele parrocchie dell’isola, voluta for-temente dal nostro parroco in occa-sione dei 50 anni del patronato sulladiocesi di Ischia e come testimo-nianza viva per celebrare ancor me-glio quest’anno della Fede.Il nostro amato

Santo ha visitato re-altà diverse e, insieme ad alcuniamici collaboratori, abbiamo avutol’onore e la gioia di accompagnarloin questo lungo viaggio: è stato unvero e proprio dono, sia perché ciha permesso di riscoprire la nostraappartenenza a San Giovan Giu-seppe, ma anche di toccare conmano la Grazia di Dio che con ilsuo amore ha unito tutta l’isola inpreghiera.Significativa è stata l’acco-g l i e n z ache glihanno ri-s e r v a t otutte le par-r o c c h i e ,anche quellepiù lontanedai luoghi incui ha abi-

tato. In ogni posto abbiamo vissutomomenti emozionanti,dove si percepivaforte la fede di cia-scuno.Una delle circo-stanze più toc-canti è stataquella in cui l’urnaè passata per l’ospe-dale per un saluto agliammalati, ma anche il gemellaggiocon la parrocchia di Santa Restituta,custode della Santa che insieme aGiovan Giuseppe veglia sulla no-stra isola. Qui c’è stato l’incontrocon il comitato organizzativo deifesteggiamenti in onore dellaSanta, una delle tante occasioni dicomunione vissute durante questaesperienza. Il Santo ha raggiuntopoi il punto più alto dell’Isola, aSerrara Fontana, dove in una pre-ghiera molto emozionanteci siamo fermati ad invo-

carlo nella speranza che con-tinui a custodire e proteggerel’intera nostra isola.Dopo quasi un mese il SantoPatrono è stato riaccolto nellasua terra natìa da una folla im-mensa e festante che aveva amo-revolmente addobbato le strade,le case e i balconi.E così, in questo clima di grazia epreghiera, è iniziato un novenariodavvero speciale, che ha unito tan-tissime realtà.

È stata con noi du-rante tutto il nove-nario, l’immaginedella Madonninatanto cara a Gio-van Giuseppe,che egli custo-diva nella suacella e che, se-condo la tradi-

zione, emanando un

raggio di purezza aveva abbagliatoil santo, ragion per cui viene sem-

pre raffigurato con un occhioaccecato. Una delle novità è statal’animazione delle Messeaffidata ogni giorno a unadiversa corale dell’isola,proprio a sottolineare il mes-

saggio di Comunione lasciatodal nostro amato Santo.Inoltre ci sono stati tante giornategiubilari: per i Sacerdoti, per le fa-miglie con una richiesta di affida-mento particolare per quelle indifficoltà, per i bambini, per i cate-chisti, per i medici e operatori sani-tari, per gli ammalati e infine per igiovani. Nessuno è stato dimenticato nellepreghiere al nostro Santo, che è tor-nato al convento dei frati

minori di S.Antonio, ma è rimasto nei nostricuori con una memoria ancora piùviva di prima.Ci sarebbe ancora tanto da ricor-dare, come il gemellaggio con lacittà di Cascia, che ha permesso unulteriore momento di comunionecon i fedeli giunti ad Ischia.Un’altra occasione che non può es-sere dimenticata è stata la S. MessaPontificale, durante la quale, in pre-senza di moltissime persone cheriempivano la chiesa e gli spazi an-tistanti in ogni angolo possibile,Sua Ecc.za Mons. Dini, ci invitavaa “deciderci a seguire Gesù sulle

Seguire Gesù sulle orme del PatronoNel Giubileo di San Giovan Giuseppe della croce la peregrinatio dell’urna e il Solenne Novenario

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Benedizioni delle Famiglie

nel TempoPasquale

27 aprile 2013pellegrinaggio diocesano Piedimonte Matese - Monte Muto

iscrizioni in parrocchia

7 aprile 2013Domenica della Divina Misericordia

giubileo degli sportiviore 19,00 S. Messa,

a seguire testimonianza di Ania Golędzinowska,

“Dalla droga a Dio Amore”

giubileventi

APRILE - MAGGIO 2013Carissimi,per antica tradizione in occasione della Pasqua,la Chiesa invita noi sacerdoti ad entrare nelle vo-stre famiglie per invocare la Benedizione del Si-gnore.Essa è per tutti il segno della vita nuova che ciè data nel sacramento del Battesimo.Ma è anche un momento per incontrarci in undialogo fraterno che vuole essere un sengo diDio. vuole anche essere segno di una Chiesa chescende sulle strade degli uomini per portare atutti la speranza nelle varie crisi economiche esoprattutto dei valori che stiamo vivendo in que-sti ultimi tempi.Il nostro bussare alle porte delle vostre casetrova solitamente una risposta cordiale e acco-gliente che ci incoraggia. Per ben accogliere labenedizione, vorremmo suggerirvi alcune cose:1) la presenza di tutta la famiglia: papà,mamma e figli2) le persone dello stesso condominio oparco si radunino tutti nell’androne delpiano terra o nel cortile per un breve mo-mento di preghiera comunitaria. Poi passeròin ciascun appartamento per la benedizione.3) Se è possibile, come segno della luce del Cri-sto Risorto, in ogni casa si accenda un piccolocero. Ci aiuterà a compiere il rito con maggioredecoro. È auspicabile che chi desidera la bene-dizione elimini dalla propria casa, all’interno eall’esterno, qualsiasi segno di superstizione(amuleti, corni, ferri di cavallo, forbici…).Vi arriverà nei prossimi giorni, attraverso iperni di territorio, il calendario con l’orario eil giorno fissato per la benedizione delle vo-stre case.

Il Parroco

orme di San Giovan Giuseppe, e di dare un giu-sto valore alle cose che il mondo ci offre senzafarci ingannare.”Dopo la Messa della sera ci preparavamo peruscire in processione, accompagnati dall’imma-gine della Madonnina, per poi riaccompagnarlo alconvento. Ancora una volta abbiamo assistito a unevento incredibile, la pioggia non promettevanulla di buono, ma con un grande atto di fede cisiamo affidati alla sua volontà: il vento si è cal-mato permettendoci di uscire in processione perriportare il Santo al convento.

Ciò che mi porto di questi giorni e di questa pre-senza del nostro Santo per l’isola, è sicuramenteil rinnovato impegno a sforzarmi di seguire le vieche ha tracciato, il suo esempio che ci ricordal’UMILTA’, la CARITA’ e la PAZIENZA. Inoltre“peregrinando” anche io per l’isola ho avutomodo di conoscere molte persone delle varie par-rocchie e quindi di confrontarmi con loro. Tuttociò nella speranza che il nostro Santo continui aproteggere la sua “diletta Ischia” e che il suomessaggio di FRATERNITA’ sia raccolto in primisda noi miseri devoti, uscendo dal nostro indivi-dualismo ed egoismo, e poi, sul nostro esempio,da coloro che amministrano la nostra isola.

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24 marzo - Domenica delle Palme e della Passione del SignoreOre 8.00 Benedizione delle Palme e S. Messa (Congrega)Ore 9.00 Benedizione delle Palme, processione e S. Messa (parrocchia)Ore 9.00 Benedizione delle Palme e S. Messa (Madonna del Carmine)Ore 10.30 Benedizione delle Palme (piazzale Aragonese) e S. Messa (parrocchia)Ore 18.30 Benedizione delle Palme (largo Convento) e S. Messa (parrocchia)

28 marzo - Giovedì Santo – In Coena Dominiore 10.00 S. Messa Crismale in CattedraleOre 18.30 S. Messa nella Cena del Signore (Cattedrale)Ore 22.30 Adorazione comunitaria (Cattedrale)

29 marzo - Venerdì Santo – In Passione DominiOre 15.00 Coroncina alla Divina Misericordia e inizio della novenaOre 18.00 Actio liturgica della Passione del Signore (Cattedrale)Ore 19.30 Via Crucis dalla Cattedrale al Palazzo Reale

30 marzo - Sabato Santo – In Risurrectione DominiOre 15.00 CoroncinaOre 23.00 Solenne Veglia di Pasqua e Messa di Resurrezione (Cattedrale)

31 marzo - Domenica di Pasqua – De Resurrectione DominiSs. Messe ore 9.00 - 11.30 (con dono ai bambini) - 19.00

1 aprile - Lunedì dell’ AngeloOre 10.00 S. Messa

7 aprile – II Domenica di Pasqua in albis – Festa della Divina MisericordiaOre 9.00 - 11.30 - 19.00 Ss. MesseOre 17.30 Adorazione Eucaristica

SACRAMENTO DELLA RICONCILIAZIONE

CONFESSIONILunedì 25 marzoore 10.00 - 11.30; ore 17.00 - 18.30 ore 19.45 Liturgia Penitenziale (con confessioni individuali)Martedì 26 marzoore 10.00 - 12.00; ore 17.00 - 18.30; ore 19.30 - 21.00Mercoledì 27 marzoore 17.00 - 18.30 Giovedì 28 marzoore 16.30 - 18.30Venerdì 29 marzoore 16.00 - 17.30Sabato 30 marzoore 10.00 - 12.30; ore 17.00 - 19.30

Settimana SantaPASQUA 2013

Parrocchia di S. Maria Assunta nel Santuario di S. Giovan Giuseppe della Croce

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