Date post: | 02-May-2015 |
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Tutto ciò che è profondo ama la maschera
(F. W. Nietzsche)
Giunge alla V edizione la mostra dedicata all'estro assoluto ed all’innovazione della sperimentazione più geniale, la quintessenza della ricetta italiana: la creatività degli artisti contemporanei più originali esplode in una esposizione fuori dai canoni, sorprendente ed eccentrica.
In concomitanza con le celebrazioni del Carnevale Romano, promosso dal Comune di Roma, la mole dello splendido Castello Sangallo di Nettuno, affacciato sulla distesa azzurra della costa laziale, apre il 4 marzo, martedì grasso, alla pregevole selezione di opere di pittura, scultura, design, digital-art, alta moda proposta da “StrabiliArti, una festa per gli occhi”, la rassegna curata annualmente da Maria Claudia Simotti in luoghi d’interesse storico e architettonico, che raccoglie in questa occasione il patrocinio del Consiglio Regionale del Lazio oltre a quello del Comune di Nettuno e la partecipazione di un autorevole comitato d’onore.
Accomunato dall'astuta strategia immaginifica del colpo ad effetto, il corpus delle opere presentate accende l'apparato dell'artificio visivo, propagando il fuoco sacro di quella passione visionaria che genera da millenni, nella Capitale degli antichi Saturnalia, il brivido dello stupore e della meraviglia e avvolge la magia del rito carnascialesco del pathos suggestivo di un "barocco contemporaneo". Correda l’esposizione un prezioso video catalogo multimediale curato da Marco Nicolosi che ha voluto offrire il raffinato omaggio dei suoi bellissimi versi a questa straordinaria raccolta di opere, affiancando all’emozione visiva dell’arte la suggestione eloquente dei suoi intensi componimenti poetici.
Maria Claudia Simotti
OPERE
GIANFRANCO
MASCELLI
Nel primordiale,
oscuro formarsi
la ferita è vita,
l’ombra il cibo.
Madre e padre
della Terra,ancora
infante.
Tra stalattiti o
fontane
l’acqua tende al
cielo
mentre la terra,
come Narciso,
osserva se stessa
fino a cadere
nell’oscurità dello
specchio.
Pezzo dopo pezzo
l’io
si compone e si scopre
per superare
le ombre e le luci
fino all’Oltre
ELISABETTA PALMIERI
Il viso muore o
emerge,
Proserpina o Venere,
nel turbinio del bianco,
fiori da un lato,
abisso dall’altro.
Emerge la manonell’eclissi del voltoper donare nuovi occhi a chi non si accontenta di vedere.
Nella foresta della vitai rami di una mano
cercano risposte disegnando un nuovo
viso
MASSIMO
OLIVIERI
L’io si spacca,
l’occhio tra le ombre
ritrova
calore e colore.
Come nido d’uccello,
gli occhi dell’ispirazione
scaldano e nutrono
le arti, riunite in
gemiti d’inchiostro.
ANTONELLA
PINTAURO
L’anima si ribella,
l’ordine è sommerso
dalle onde del colore.
Tra bolle, sabbia e schiuma
emerge una rosea epifania.
Sbocciano i fiori,
come macchie di sangue
sullo specchio di un lago.
La magia di una foresta
nell’azzurro nel quale si mischiano
la solitudine della notte e la tenerezza della luna
mentre i fiori trovano il silenzio adatto
per ricominciare a vivere.
Sonorità assolute strabiliano
Timpaniche tutta la terra
Rodono i rumori della mente
Abilitano al bello le anime
Brulicano di luce l’etere
Infondono quiete alle cellule:
L’illimite ora straborda nella coscienza
Idea del qui senza nessun altrove:
Artalizzazione della gioia nella forma
Rapisci nella presenza a te stesso,
Tremore delle fibre dell’universo
Instillano di rugiada il presente.