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Pavia Magazine - 02 / 2012

Date post: 20-Feb-2016
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Edizione Marzo/Aprile 2012
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02/2012 STAR STAR mondiali mondiali impazzite impazzite per per il il vigevanese vigevanese Yuri Yuri BUZZI BUZZI Pavia Pavia capitale della capitale della cultura cultura Un collegamento ciclabile Un collegamento ciclabile tra tra Pavia Pavia e il e il Siccomario Siccomario Piani di ZONA Piani di ZONA in prima linea in prima linea contro la contro la CRISI CRISI Terme di Terme di Salice, Salice, ora si comincia ! ora si comincia ! ON Stage ON Stage al al Palaoltrepò Palaoltrepò Perchè sono andato a Perchè sono andato a L’isola dei Famosi L’isola dei Famosi Report: Report: Vinitaly Vinitaly 2012 2012 Hell’s Hell’s GATE GATE Report: Report: Ginevra Ginevra 2012 2012 DISTRIBUZIONE GRATUITA Iscrizione al ROC n°21891 del 07 dicembre 2011 - Pavia - Anno II DISTRIBUZIONE GRATUITA Iscrizione al ROC n°21891 del 07 dicembre 2011 - Pavia - Anno II
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S TA RS TA R mondialimondialii m p a z z i t ei m p a z z i t e per perilil v i g e v a n e s e v i g e v a n e s e

Y u r iY u r iBUZZIBUZZI

Pavia Pavia capitale della capitale della culturacultura

Un collegamento ciclabileUn collegamento ciclabiletra tra PaviaPavia e il e il SiccomarioSiccomario

Piani di ZONAPiani di ZONAin prima lineain prima linea contro la contro la CRISICRISI

Terme di Terme di Salice,Salice,ora si comincia !ora si comincia !

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S TA RS TA R mondialimondial ii m p a z z i t ei m p a z z i t e per peril v i g e v a n e s eil v i g e v a n e s e

Y u r iY u r iBUZZIBUZZI

Pavia Pavia capitale della capitale della culturacultura

Un collegamento ciclabileUn collegamento ciclabiletra tra PaviaPavia e il e il SiccomarioSiccomario

Piani di ZONAPiani di ZONA in prima linea in prima linea contro la contro la CRISICRISI

Terme di Terme di Salice,Salice,ora si comincia !ora si comincia !

ON Stage ON Stage al al PalaoltrepòPalaoltrepò

Perchè sono andato aPerchè sono andato aL’isola dei FamosiL’isola dei Famosi

Report: Report: VinitalyVinitaly 2012 2012

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C O P E R T I N A

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Y U R IB U Z Z I

Foto e info:Klaus Davi & CoC.D.A. Studio Di Nardo

www.yuribuzzi .com

P A V I AP A V I AC A P I T A L E D E L L A C U L T U R AC A P I T A L E D E L L A C U L T U R A

R E P O R T :R E P O R T :G I N E V R A 2 0 1 2G I N E V R A 2 0 1 2

s o m m a r i os o m m a r i oStar mondiali impazzite per YURI BUZZIA Pavia si prendono a pugniPavia capitale della cultura8 Marzo a S.Martino SiccomarioUn collegamento ciclabile tra Pavia e il SiccomarioPiani di ZONA in prima linea contro la CRISILe iniziative in atto per rilanciare e Valli MontaneIl progetto di TorrevillaTerme di Salice, ora si comincia !Per Ferrera Erbognone il nuovo Centro SportivoPresto un nuovo PGT per GARLASCOON Stage al PalaoltrepòLa SINDROME della cantina pienaPerchè sono andato a L’isola dei FamosiNovità in arrivo nel mondo del LAVOROLa PITTURA italiana del XIX SecoloTerme di Salice, da S.Pietroburgoalla ricerca del benessere..!Report: Vinitaly 2012Touring del GUSTOCasting: Roberta PelizerHell ’s G AT EReport: Ginevra 2012

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Periodico mensile “Pavia Magazine”Sped. in a.p. le era B

Rivista Edita da Xaus di Ma eo CampaniniAnno 02 - Marzo - Aprile 2012

DIRETTORE RESPONSABILE: MATTIA TANZIDIRETTORE EDITORIALE: MATTEO CAMPANINI

HANNO COLLABORATO:DaMa Comunicazione, Maurizio Bianchi, Ma eo Colombo,

Gaetano Crisci, Mauro Depaoli, Osvaldo Murri, Michela Rossi,Luca Sforzini, Massimiliano Tana

REDAZIONEVia F. Cavallo 6 - 27058 Voghera

Tel 0383 19 11 578 e-mail: [email protected]: PV-Print - 27100 PAVIA

Iscrizione ROC 21891 del 7 Dicembre 2011 - art. 16 legge 7 marzo 2001, n 62È proibita la riproduzione anche parziale del contenuto senza l’autorizzazione scri a dell’Editore

DIRETTORE RESPONSABILE:Mattia TANZICellulare: 338 - 30 70 999

e-mail: tanzi-ma [email protected]

Per la tua PUBBLICITA’:Erika DELBO’Cellulare: 388 - 32 60 195

e-mail: [email protected]

DIRETTORE EDITORIALE:Matteo CAMPANINI

Tel Uffi cio: 0383 - 19 11 578

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sfogliami anchein formatodigitale

www.paviamagazine.it

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Le pop star Madonna e Lady Gaga an-cora una volta sarebbero in ro a di collisione per ques oni professionali. Mo vo del contendere questa volta sarebbe l’a ore di origini vigevanesi Yuri Buzzi che ha recentemente spo-destato Gorge Cloneey nel ruolo di

tes monial e sex simbol della Mar ni. Le due ar ste starebbero facendo entrambe carte false per averlo nel loro prossimo video, pronte, se il caso, a me ere in moto valen impresari e studi legali. Alla fi ne, c’è da giurarlo, vincerà la miglior off erente. Per il momento non c’è ancora nulla di uffi ciale, ma i rumor che giungono dal mondo della musica a livello internazionale sarebbero ormai marca . La stessa Radio DeeJay, emit-tente radiofonica milanese a enta al gossip ed alla musica trendy, ha evidenziato la querelle in maniera evidente. Trentatre anni originario di Vigevano ai primi passi nel mondo del cinema Buzzi lo scorso novembre è diventato il protago-nista scelto da Mar ni tra migliaia di aspiran kisser «baciato» dalla fortuna, che gli ha consen-

to di incassare 150.000 euro, e di poter inoltre baciare le 10 bellissime modelle che lo affi an-cano nello spot. Yuri Buzzi, nato a Vigevano, il 26 se embre 1978, vive a Roma da diversi anni per inseguire con caparbietà le sue aspirazioni: intraprendere la carriera di a ore e produ ore. Yuri era stato scelto «perché posi vo, con voglia di emergere ma allo stesso tempo auten co e dotato di innato s le». Lo spot è stato girato a Milano dal famoso regista pubblicitario Peter Thwaites. La consacrazione di Yuri come a ore, dopo diversa gave a, risale al 2009, anno in cui ha recitato nel fi lm “Oggi sposi” di Luca Lucini. Da allora ha con nuato con alcune piccole espe-rienze nel mondo pubblicitario, anche se il suo sogno è sempre stato quello di lavorare dietro la macchina da presa, tanto che ha già dichiarato di voler inves re la cifra guadagnata in una società di produzione cinematografi ca. In realtà già in precedenza Buzzi aveva avuto parte a produzi-oni cinematografi che e televisive di rilievo. Nel 2006 una parte nel cortometraggio “Un cuore che vede” di Giuseppe Miele e nel cortometrag-

MadonnaMadonna e Lady GagaLady Gaga stanno facendo carte falseper averlo nel loro prossimo videoclip

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gio “L’ul mo mimo di Roma” di Ales-sandro Zizzo. Nel 2005 una parte nel fi lm tv “Il giudice Mastrangelo” con Diego Abantantuono, Amanda San-drelli e con la regia di Enrico Oldoini. A ualmente Yuri si trova sul set del fi lm “Il coraggio di dirlo” per la regia di Sebas ano Rizzo. Le riprese iniziate il 26 marzo 2012 dureranno cinque se mane.

Mauro DePaoli - Vigevano

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Democrazia è un proge o fotogra-fi co nato e sviluppatosi a Pavia, che ha già raggiunto dopo poche se mane risulta impressionan : più di 200 persone hanno già pre-so un pugno, diciamo “posato”, tra cui sicuramente spiccano i nomi di

Alessandro Ca aneo e Gian Marco Cen naio, ris-pe vamente sindaco e vice-sindaco di Pavia ap-punto. Ora le richieste stanno arrivando anche da altre ci à, il mezzo principale di diff usione sono i social network, e pare che mol altri sindaci sulle orme di Ca aneo vogliano “ricevere un pugno”, anche oltre mare. Il proge o par to dalla cucina dell’ar sta è ora diventato i nerante a tu gli ef-fe , partecipa con entusiasmo a even , mostre, o non disdegna mai la piazza o la strada, dove folle di curiosi si radunano intorno allo stand e

aspe ano con ansia il loro turno: già, perchè tu possono posare per Democrazia. Con la poli ca questo proge o ha ben poco a che fare, o meglio, con quella tradizionale. Gli input son ben diversi: mancanza di desiderio di collaborazione, aggres-sività, ipertecnologia. Comba u con gli stru-men di sempre: realismo, uguaglianza e sorrisi! Nello specifi co il proge o si basa su un di co fotografi co, due foto affi ancate che ritraggono il prima e il “durante”, di solito lo sfondo è neu-tro, ma nei casi più par colari ritrae un contesto iden tario del personaggio. L’ideatore è Stanislao Spezziga (in arte Vedo), ha 26 anni e non è un fotografo professionista, ma un ex studente che oscilla costantemente fra Pavia, dalla quale non riesce proprio a staccarsi completamente, e Valle-doria, ci adina del nord Sardegna dove svolge la professione di ingegnere e archite o. Non a caso

A Pavia...

si prendono a

PUGNI !Sindaco e vice-sindaco di Pavia prendono un pugno...

per un proge o fotografi co chiamato Democrazia

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il secondo sindaco d’Italia ad aver posato è ap-punto quello di Valledoria. Il proge o reale che si cela dietro il paravento fotografi co è in realtà culturale, il pugno infa , oltre ad esser molto di-vertente in se come esperienza, vuole rappresen-tare ben altro, ed è carico di parecchi signifi ca .Tra tu spicca quello della “condanna comune” a cui s amo assistendo da qualche tempo a questa parte. Si è diff usa infa la moda di condannare la singola persona in massa, sopra u o su facebook o twi er, come se fosse un tribunale. Democrazia vuole rispondere a tu o ciò. Prende il singolo, lo me e davan ad un obie vo, lo colpisce e mostra che in realtà lui rimane al suo posto. Fi-ero, orgoglioso, come a dire che «al di là della crava a o del mio ruolo, i colpi li so sopportare anch’io». L’adesione in massa non deve confond-ere o far pensare che anche prendersi un pugno sia diventato una moda, perchè in realtà le mode c’entrano solo con le cose che la tua mente cata-loga come “belle”, insomma “non fa fi go” dire «ho preso un pugno!». Tanto che fi nora non ho mai sen to nessuno vantarsi dicendo “pago le tasse perchè le pagan tu !», semmai il contrario.. Chi ra il pugno? Dipende, quando si tra a di un Di-

re ore lo ra il dipendente, quando si tra a di un padre lo ra il fi glio, poi c’è chi preferisce l’amico, chi lo sconosciuto, chi il genitore, chi la ragazza, chi il nonno. Insomma ce n’è per tu . Ma entriamo più nel de aglio. La prima foto che compone il di co è un ritra o, che come tolo ha la biografi a del sogge o, il tu o reso centrale da una vignet-tatura nera appena accennata che proie a diret-tamente all’interno della vita del personaggio. La

seconda è anch’essa un ritra o, ma molto più di-namica, e quasi sempre divertente. Ritrae infa il momento esa o in cui il sogge o prende il pugno. La faccia si distorce, si piega, gli occhi si chiudono, la bocca mostra un accenno di dolore. Ve ne sono poi altre che in realtà non compaiono nel proget-to, quasi sempre vi è un sorriso. Peccato non si possano immortalare anche le frasi del po: «non avevo mai rato un pugno prima d’ora!», oppure «ora so cosa voglia dire prendere un pugno..». Ecco perchè culturale, o meglio intelle uale, per-chè insegna a conoscersi, e questo è stato fi n da subito uno degli obbie vi del proge o. E’ anche questo il bello: nell’archivio di fi anco alla foto del vip troviamo quella del muratore anonimo, che si scopre però nella biografi a sia un talento con la chitarra; oppure quella del pakistano che vende le rose per strada di fi anco a quella dell’avvocato penalista, o dell’ingegnere di fi anco al pizzaiolo o ancora al mimo che imita charlie chaplin. Chissà se questa sia veramente equità sociale, oppure no, sta di fa o che Democrazia sta riportando alla luce un’an ca voglia di condividere qualcosa, anche solo semplici regole di posa, verità nella fo-tografi a, e sopra u o voglia di me ersi in gioco, di rischiare, e quindi umiltà. Quanto durerà il pro-ge o? Quando si fermerà? Quale obbie vo rag-giungerà? Non ci sono risposte, anche perchè il proge o è appena iniziato. Vi segnaliamo che lo stand di Democrazia sarà al Fuori Salone a Milano il mese prossimo.Abusivo, come sempre…

Presentazione elaborata daVedo Aldo Rossi e Da.Ma. Comunicazione

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E’ stata inaugurata lo scorso 17 marzo presso le scuderie del castello viscon-teo di pavia, la mostra “Rembrandt. Incidere la luce. I capolavori della grafi ca”. L’esposizione presenta quaranta incisioni del grande ar sta olandese, Rembrandt Harmenszoon

Van Rijn, noto come pi ore ma celebre anche e sopra u o quale incisore, grazie alla sua straor-dinaria abilità nell’uso della luce. Le opere es-poste sono tu e provenien dalla Collezione

Malaspina, proprietà degli stessi Musei Civici di Pavia. In momen di austerità come quelli odi-erni, quindi, l’inizia va di Pavia va a fare tesoro dei propri gioielli d’arte, senza dover ricorrere ad opere prese “in pres to” da altri en , collezioni o musei. Questo me e al contempo gli organizza-tori in condizione di esportare la mostra anche al di fuori della stessa ci à di Pavia. Un fa o impor-tante, come so olineano sia il Sindaco Alessan-dro Ca aneo che Il Vice Sindaco ed Assessore alla Cultura Gian Marco Cen naio. “Le scuderie del

Pavia

CAPITALE di culturadi cultura

Presentata a Pavia la mostra dedicata a RembrandtIl Vi

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castello visconteo diventano così un brand - af-ferma Cattaneo - un nome che si associa subito a mostre importanti, eventi con un importante riscontro in termini di pubblico e visitatori. Avevamo avuto il coraggio di scommettere su un argomento difficile, ed io continuo a dire che se in momenti difficili si ha un pò di corag-gio e di ambizione, ed il territorio si unisce e partecipa attivamente, come siamo riusciti ad ottenere con questa mostra..Credo che il risul-tato venga moltiplicato proporzionalmente al coraggio che un’amministrazione ci mette. Bi-sogna continuare ad essere positivi.” I ringra-ziamenti del sindaco Cattaneo vanno poi in maniera sentita ad ALEF: “In pochi hanno il coraggio di scommettere in un settore come quello della cultura, l’interazione pubblico-privato è cosa rara e meritano quindi il nostro sostegno. Sono rimasto colpito e sorpreso, os-servando questa mostra, di quanto i nostri ar-chivi contengano tesori che magari nemmeno molti di noi pavesi sanno di avere. Ringrazio anche sponsor importanti quali la banca del

monte, qui rappresentata dal presidente Aldo Poli, e concludo sottolineando l’ottimo lavo-ro di squadra che si sta portando avanti con l’amministrazione provinciale.”Così l’Assessore alla Cultura Gian Marco Cen-tinaio: “Quando alla fine del 2011 avevamo davanti l’incredibile risultato di 100.000 visi-tatori al Castello Visconteo, è subito scattata una sfida per cercare di fare almeno altrettan-to quest’anno. Una sfida difficile, che la crisi economica in atto rende ancor più incerta. Abbiamo però voluto che i nostri visitatori, affezionati alle nostre mostre ed ai Musei Ci-vici, potessero avere da subito un programma di grandi iniziative. Questa mostra porta un nome importante, Rembrandt, e questo ha destato immediatamente interesse ed entu-siasmo, grazie al quale andremo sicuramente a mettere un tassello importante nel raggiungi-mento del traguardo di quei 100.000 visitatori. Voglio evidenziare anch’io l’ottimo rapporto di collaborazione con ALEF, una sinergia iniziata tre anni fa con DeChirico che non si limita ad

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un rapporto con un singolo assessorato, o una amministrazione, ma che va ad abbracciare tutta la città di Pavia. E’ infatti importante aver rafforzato tutta una serie di rapporti che dal privato ALEF, attraverso il Comune, si sono instaurati con il mondo dell’imprenditoria lo-

cale, le associazioni di categoria e associazioni culturali. Il mio compito spesso è quello di fare da catalizzatore, mettendo in rapporto di col-laborazione i privati, agevolando così il loro la-voro ed ottenendo gli obbiettivi che tutti oggi vediamo.”

Centinaio evidenzia poi gli importanti riflessi positivi che hanno su Pavia mos-tre ed eventi come questi: “Gli obbiettivi che stiamo raggiungendo fanno bene agli imprenditori locali, alla città, ai commercianti: quando arrivano i turisti a visitare le mostre, non si fermano al castello per ripartire un secondo dopo, ma entrano in città, vengono a visitarla e, di conseguenza, vengono a spendere e a far circolare così un pò più di mon-eta nella nostra città.” Anche l’Assessore alla Cultura si sofferma poi a evidenzi-are l’ottimo rapporto di collaborazione con l’Amministrazione Provinciale: “Il fatto che le istituzioni ragionino assieme e collaborino, in tempi di crisi, assieme anche a partner quali la Fondazione Banca del Monte di Aldo Poli e alla Cam-era di Commercio, è importante. Se si è in tanti a collaborare ad un progetto,è sicuramente più facile raggiungere il successo. Questa mostra non si fermerà a Pavia, ma si sposterà a Trieste. Ques-to mi fa molto piacere perchè dimostra come Pavia abbia tesori talmente di pre-gio da permetterci di esportarli in altre città, portando al di fuori della provincia il nome di Pavia.”

Matteo Campanini - Pavia

La presentazione della mostra presso le Scuderie del Castello Visconteo

Il Sindaco di Pavia Alessandro Ca aneo 1312

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Nella serata del 10 marzo un suc-cesso la celebrazione della festa delle donne con il quinte o d’archi e fl auto Le Muse, componen del famoso ensemble musicale Rondò Veneziano ed accompag-nate dal Tenore Giorgio Trucco. A

dirigere magistralmente la serata, il Maestro An-drea Alber ni: presentando i pezzi al pianoforte, si è anche esibito suonando la fi sarmonica e can-tando un pezzo assieme al tenore Giorgio Trucco. Grazie al Maestro Alber ni si è creata una per-fe a sintonia, con il pubblico del Teatro Mastroi-anni, più simile a quello che si potrebbe davvero ritrovare in un salo o, fra amici. “Questo è molto importante -so olinea l’assessore Renato Abbia - perchè dimostra come tu o il pubblico presente

alla serata, che gremiva il teatro, oltre a gradire la splendida serata si sia anche lasciato coinvolgere, fi no ad arrivare a sen rsi compartecipe dello spe acolo stesso, gra fi cando col proprio calore queste bravissime ar ste e lo stesso Maestro. Quale assessore promotore di questo evento sono stato avvicinato, nei giorni successivi, da tan cit-tadini che oltre a fare i complimen per la serata organizzata al Teatro Mastroianni, si chiedevano quanto fosse stato speso per la sua realizzazi-one. E’ stato un doppio piacere per me ricevere tali complimen , potendo contemporaneamente rassicurare ognuno di loro circa la somma più che ragionevole inves ta dal Comune di San Mar no Siccomario”

Ma eo Campanini - San Mar no Siccomario

Le Muse delRONDO’ VENEZIANO

. .aSan Martino Siccomarioper un 8 Marzo memorabilememorabile

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Il quinte o Le Muse, del celebre Rondò Veneziano

Il Maestro Andrea Alber ni, il quinte o Le Muse, l’Assessore Renato Abbia ed il Presidente della Pro Loco di San Mar no Siccomario Massimo Ga

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Esiste un annoso problema legato alla pista ciclabile che unisce, o dovrebbe unire, Pavia a San Mar no Siccomario e dovrebbe poi, a raverso quel Co-mune, collegare il capoluogo di pro-vincia a tu a una rete di piste ciclabili che si estende a sud del Ticino fi no a

lambire il Po, nei Comuni di S.Mar no e di Travacò Siccomario. Nella precedente legislatura, l’allora Sindaco di San Mar no Siccomario Renato Abbi-a aveva stre o un accordo di programma con il Commissario Prefe zio di Pavia per la realizzazi-one di una pista ciclabile che portasse fi no a Bor-go Ticino. Ci spiega infa Abbia , a ualmente Assessore alla Cultura del Comune di S.Mar no Siccomario: “L’accordo di programma è tu ’ora vigente, e noi con nuiamo in occasione di ogni in-contro con l’amministrazione di Pavia a me ere in evidenza questa situazione. Con la realizzazione di se ecento/o ocento metri di pista ciclabile si potrebbe me ere i ci adini di San Mar no e Tra-vacò in condizione di entrare in Pavia senza l’uso di mezzi a motore, che oltre ad essere inquinan , vanno indubbiamente ad occupare i sempre più

preziosi parcheggi auto. Oltre a questo, ci sareb-be un grande benefi cio per i ci adini di Pavia, che potrebbero così essere messi in dire o collega-mento con le cen naia di chilometri di piste cicla-bili già esisten nel Siccomario, per passare qui in relax i loro fi ne se mana. Siccome il confi ne tra i due Comuni corre lungo il canale Gravellone, la nostra amministrazione ha deciso di farsi carico della realizzazione di una nuova passerella sul ponte a uale, che servirà come pista ciclabile e pedonabile. S amo dialogando con i competen funzionari del Comune di Pavia per poter riuscire ad “entrare” nel territorio del Comune di Pavia per realizzare questo proge o. Andremo anche a realizzare una nuova piazzuola di sosta per gli autobus. A ualmente la fermata è posizionata in una zona piu osto pericolosa e molto conges o-nata, si tra erebbe di spostare la fermata appena oltre il Gravellone, dove il maggior spazio con-sen rà la realizzazione di pensiline, ora assen . Sembrerà cosa banale, ma di ques tempi certa-mente non lo è: spostare la fermata all’interno del Comune di Pavia porterà i ci adini di SanMar no in ingresso a Pavia a poter usufruire della tariff a

Un importante passo avan per i collegamen fra S. Mar no Siccomario e Pavia

Un collegamento ciclabiletra Pavia e il Siccomario

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urbana. Abbiamo già l’accordo con la Line, sicuramente i ci adini del nostro Comune ne trarranno certamente un benefi cio eco-nomico. Da inizio Aprile, inoltre, è stata anche modifi cata la percorrenza delle linee 21 e 22 provenien da Mezzana Cor e da Travacò portandole ad a raversare tu o il Borgo Ticino fi no al Ponte Coperto, per poi arrivare alla stazione ferroviaria. Gli orari in par colare sono sta o mizza- in funzione delle coincidenze della nuova

linea S16 per Milano. Si incen va quindi un maggiore u lizzo del mezzo pubblico portando sempre più i ci adini a lasciare così l’auto a casa, il tu o a loro risparmio. Parlando di cos , l’intero proge o verrà realizzato in virtù degli accordi presi a suo tempo per la realizzazione della Mul sala di San Mar no. Sarà infa l’impresa che ha realizzato l’opera a farsi carico dei la-vori previs . Ci auguriamo quindi che da parte del Comune di Pavia, facendoci oggi carico noi di realizzare quanto descri o, si possa trovare la soluzione per poter con-cludere il pezzo di pista ciclabile mancante, a collegamento delle nostre due ci à.”

Ma eo CampaniniS.Mar no Siccomario

Alcune viste del sito di proge o presso il confi ne sul Gravellone, tra San Mar no Siccomario e Pavia

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Belgioioso è recentemente suben-trato ad Albuzzano come Comune capofi la del Piano di Zona di Cor-teolona ed il suo Sindaco, Fabio Zucca, è stato nominato Presidente dell’assemblea dei sindaci dell’ASL. Si sta infa cercando di riorganizzare i

servizi socio sanitari dispensa dai Piani di Zona ai ci adini più bisognosi di a enzione, all’interno della programmazione regionale e del piano con-cordato con L’ASL. “Bisogna par re da un dato - ci spiega Fabio Zucca - quest’anno i fi nanziamen statali rispe o agli interven sul sociale sono dimezza . Noi avevamo circa 180.000€ di fi nan-ziamen statali per gli interven socio assisten-ziali, quest’anno sono diventa 91.000€. Allo stesso tempo la Regione, che fi nanziava i Piani di Zona con 300.000€, quest’anno darà un fi nanzia-mento pari a zero. L’assistenza socio sanitaria va quindi da quest’anno a ricadere tu a sulle spalle dei Comuni. Da qui la necessità di una profonda

riorganizzazione, partendo dall’o mizzazione e riduzione dei cos . Prima di Marzo, quando il nostro Comune di Belgioioso si è fa o capofi la del Piano di Zona, la sede era presa in affi o ed i cos erano a carico dei Comuni. Ora invece l’uffi cio di presidenza e la sede amministra va sono ospita gratuitamente presso locali messi a disposizione dallo stesso Comune di Belgioioso, il quale si fa carico pure delle spese generali. La sede opera va è invece presso il Comune di Corteolona, che ha messo a disposizione, sempre a tolo gratuito, i locali necessari. Abbiamo quindi rido o all’osso le spese, anche a raverso una riorganizzazione del personale, e tu o quello che siamo riusci a ris-parmiare lo giriamo sui servizi ai ci adini. Ques verranno ovviamente rido nostro malgrado, perchè se da un budget di circa 800.000 euro si arriva oggi, per via dei tagli opera a livello statale e regionale, ad una cifra di 300.000 (i 91.000 di fi nanziamento statale più la quota versata dai Co-muni), è evidente che i servizi verranno rido .

Piani di Zonain prima linea

contro la crisi

Contro i tagli di Stato e Regione, a sostenere le fasce più deboli

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L’obbie vo è quello di cercare di risparmiare e riorganizzarci a favore dei ci adini, ed è ciò che come Presidente mi pongo per questo e per i prossimi anni. C’è però una ba aglia che dovremo tu dovremo fare, perchè è illogico penalizzare sempre maggiormente le fasce più deboli. Si con- nua a creare disagio sociale, che si ripercuote

poi non solo sui singoli ci adini ma anche sulle colle vità locali: se non puoi assistere una perso-

na nella sua stessa casa, grazie magari ai voucher, questo anziano verrà sicuramente ospitato in una casa di riposo, gravando maggiormente sui cos . La regione e lo stato dovrebbero rendersi conto che non basta parlare di famiglia, bisogna adot-tare delle poli che più lungimiran che fra l’altro, sul lungo periodo, portano risparmi!”

Ma eo Campanini- Belgioioso

Specialità:Specialità:

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La sede opera va del Piano di Zona presso il Municipio di Corteolona

Page 20: Pavia Magazine - 02 / 2012

Nel territorio montano delle valli Staff ora, Tidone, Nizza, Ardives-tra, Schizzola stanno nascendo importan stru ure, nuovi servi-zi e numerose inizia ve volte a contrastare lo spopolamento e a rilanciare le peculiarità di un’area

che deve risollevarsi. I principali a ori di questa operazione di sviluppo sono la Comunità Mon-tana dell’Oltrepò Pavese, la Fondazione Gal Alto Oltrepò, i distre del Commercio e sindaci dei 19 comuni montani: Borgo Priolo, Borgora o Mormorolo, Bagnaria, Godiasco, Cecima, Fortu-nago, Montesegale, Montalto Pavese, Rocca Su-sella, Ruino, Menconico, Brallo di Pregola, Santa Margherita di Staff ora, Ponte Nizza, Val di Nizza, Romagnese, Valverde, Varzi e Zava arello. Ques-to territorio che confi na con le province di Pia-cenza, Alessandria e Genova vive principalmente di turismo, agricoltura e commercio. Grazie ai va-lidi proge presenta sui bandi di Regione Lom-bardia, da Comunità Montana e Ga, il Pirellone ha stanziato importan fi nanziamen . A Varzi è stato infa fi nanziato con il Piano di Sviluppo Locale del

Comunità Montana, Fondazione Gal, distre del commercioe comuni stanno proge ando il futuro del nostro Appennino

Le iniziativein atto..

per rilanciare le Valli Montane

Il Presidente della Comunità Montana Bruno Tagliani

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GAL, per oltre 600 mila euro, il proge o di realiz-zazione della “Casa Servizi Terre Alte”. L’obie vo è quello di creare un polo tecnologico al servizio dei ci adini, dei turis e del sistema produ vo rurale. Il centro, che nascerà nell’ex mercato co-perto di Varzi, sarà dotato di strumen informa- vi avanza e off rirà spazi, a rezzature, servizi

e assistenza tecnica alle microa vità nel campo del turismo, dell’agroalimentare, dell’agricoltura/ambiente e dell’ar gianato. Importante anche il ruolo che il centro svolgerà a favore della pro-mozione del turismo rurale a raverso azioni volte alla creazione di nuove forme di promozione dell’area appenninica lombarda, puntando ad esempio sullo sfru amento delle risorse natu-ralis che, ambientali e culturali, la diff usione di una nuova immagine turis ca del territorio volta ad a rarre un’utenza più giovane e diversifi cata, orientata al benessere, allo sport e alla qualità

della vita. I lavori di adeguamento, alles mento della stru ura e apertura del centro dovranno essere realizza entro un anno e mezzo. La Co-munità Montana ha invece aperto un bando per il sostegno dell’agricoltura nelle aree montane. Si tra a di un’importane serie di possibili contribu a fondo perduto che saranno stanzia dalla Re-gione Lombardia sulla legge 31 del 2008. Gli ag-ricoltori potranno richiedere fi nanziamen sulla realizzazione e adeguamento dei fabbrica rurali, sull’acquisto di a rezzature per la modernizzazi-one delle stalle e sull’adeguamento e moderniz-zazione del parco macchine e a rezzature. Inol-tre, potranno essere fi nanzia impian di colture arbus ve e arboree di par colare pregio (meli, peri, vite ecc…) e opere di miglioramento fondiar-io (drenaggi, fossi). Sono poi ammissibili interven- stru urali: acquisto di impian e a rezzature,

per le a vità di trasformazione, conservazione,

Locale storico premiato con medaglia d’oro dalla Camera di Commercio di PaviaBar con colazioni fi n dal primo mattino e alla sera per un caff è o una birra in compagnia

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La cucina del territorio

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e commercializzazione dei prodo agricoli. (es-empio laboratori per confezionare, il miele la fru a ecc..). Grazie a questo bando gli agricoltori di montagna potranno ricevere contribu anche sulla commercializzazione dei prodo agricoli. Si tra a quindi di un importante sostegno alla fi liera corta. Sempre a Varzi è stato approvato il logo e il regolamento defi ni vo del Distre o del Commer-cio Alta Val Tidone. L’adozione di questo logo è ve-ramente signifi ca va, poiché nasce dalla collabo-razione con il Distre o della Val Staff ora, cui fa da capofi la Varzi. I due ambi hanno so oscri o un protocollo d’intesa in occasione del seminario tenutosi alla Penicina il 22 o obre 2011: uno dei primi pun dell’accordo era proprio l’adozione di un logo comune, sia pur diff erenziato nel nome

nel colore, a so olineare l’unicità d’inten e l’omogeneità di questa parte dell’Oltrepò Pavese più montano. Nato per iden fi care le imprese del commercio e del turismo, ne è stato ampliato l’uso anche alle aziende dell’ar gianato, della ag-ricoltura e dell’agro-alimentare ad evidenziare la stre a correlazione di tu i compar per la pro-mozione e lo sviluppo dell’area. Questo è’ l’inizio di un percorso di crescita e messa in valore delle risorse umane del Distre o, in quanto il disciplin-are prevede proprio una costante a enzione al cliente, l’u lizzo di prodo del territorio, il ris-pe o dell’ambiente e l’adozione delle regole base della sostenibilità.

Ma a Tanzi - Varzi

Il borgo ed il castello di Zava arello

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Una terra da amare anzitu o per il suo vino, quella dell’Oltrepò Pavese. Una terra che produce Pinot nero di qualità, ma anche spuman di pari livello. Eppure sono in pochi a saperlo in Italia e all’estero: tante risorse non

sfru ate che andrebbero o mizzate meglio me-diante un approfondito proge o. Finora sono state de e tante parole, ora ci ha pensato Tor-revilla a me erle in pra ca: il marchio è proprio sinonimo di Oltrepò, d’altronde oltre 100 anni di vini non possono non fare la diff erenza. In azienda il dire ore Guerrino Savio , enologo di fama e

grande appassionato del territorio, con nua il programma di inves men in campo tecnologi-co e commerciale: fi n dagli anni 90 ha avviato il proge o “Uve di qualità” in collaborazione con l’Is tuto di Vi coltura dell’Università di Milano. Ora è pronto per una nuova sfi da: un proge o presentato a Riccagioia, in collaborazione con lo stesso Ateneo, per conoscere più a fondo il terri-torio, proprio come strumento indispensabile per una vi coltura di qualità. “Oggi è determinante l’o mizzazione del rapporto tra vi gno e ambi-ente. Fondamentale è che i vini evidenzino una riconoscibilità che il consumatore iden fi chi come pica di quella zona”. In un momento diffi cile per

conoscere il territorioper una viticolturadi qualità

Il progetto diTorrevilla

Al convegno di Riccagioia tante le scommesse da vincere, puntando su Pinot nero e Spuman

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il se ore vinicolo si vede sempre l’Oltrepò come un territorio dalle potenzialità inespresse. Savio vuole andare oltre e da Riccagioia lancia un chiaro messaggio a tu gli adde del se ore ma anche ai poli ci e a chi ama questa terra: “Dobbi-amo fare strategie insieme per uscire da questa crisi che sta toccando da vicino anche il nostro se ore. Dobbiamo puntare tu uni sulle nos-tre eccellenze, a par re dal Pinot nero. Quando negli anni 70 andavo in giro per l’Europa, sopra u o nelle terre per eccellenza del vino (Borgogna, Champagne e Bordeaux) rimanevo stupito dalle strategie vincen di quelle aziende. Noi vinceremo la nostra scommessa quando riusciremo a tras-me ere qualità, impegno, sopra u o scien fi co, dal quale non possiamo più prescindere. E dobbi-amo impegnarci seriamente con i nostri vi coltori a garan re le giuste basi economiche per soste-nere dei proge vincen , per esempio quello che presen amo per la col vazione del Pinot nero in questa terra”. Ecco allora le basi per questo

proge o, come le illustra Luigi Mariani, docente di Vi coltura presso l’Università degli Studi di Milano: “Abbiamo diviso il territorio in esame in zone areali, per verifi care temperature, piogge, mala e, precocità. E individuare aree omoge-nee per zonazione del territorio, studiando clima, suolo, comportamento vegeto-produ vo dei vi-gne (fenologie, patologie)”. Leonardo Valen , altro docente presso l’Università di Milano, spiega che “la zonazione vi cola può essere considerata alla stregua dell’innovazione di processo e di pro-do o all’interno della fi liera vite-vino. A raverso

Guerrino Savio e Costante Bonzio di Banca Centropadana

I partecipan al convegno di Riccagioia

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l’o mizzazione dei rappor intera vi tra vite e ambiente l’uva subisce cambiamen composi vi (anche di valore economico) profondi, che impon-gono strategie di vinifi cazione adeguate al nuovo livello di qualità. Le acquisizioni della zonazione possono servire inoltre per migliorare il processo di cer fi cazione, facendolo fi nalmente par re non dall’imbo gliamento, come spesso capita, ma dal controllo della materia prima”. Ecco dunque che sono state posizionate qua ro stazioni per creare una vera e propria rete meteorologica di Can ne Torrevilla: a Torrazza Coste, Schizzola, Garlassolo e Costa. Aree che sono cara erizzate anche da diff eren temperature. Queste stazioni a raverso il wireless comunicano i da ad un dis-play ogni 30 minu e a raverso un modem ven-gono trasferi su web: andando sul sito di torre-villa.it si potranno vedere dunque da aggiorna in tempo reale. C’è anche un commento meteo dell’Università di Milano e dell’area tecnica di Can ne Torrevilla, per indicare gli interven da fare nei nostri vigne . Senza dimen care che è stato anche a vato un servizio sms per i soci, per un discorso di qualità, per una ges one più ocula-ta dei vigne : sarà possibile per esempio visualiz-zare temperatura minima e massima, umidità rel-

a va, velocità del vento.. La tecnologia al servizio della vi coltura, per una sfi da vincente. Ma non basta, bisogna anche saper promuovere queste risorse. “Noi abbiamo vini di qualità ma che non vengono promossi nella giusta misura – osserva il Presidente della Camera di Commercio Giacomo De Ghislanzoni - Così però non andiamo da nes-suna parte. Non si può dare un valore ad una terra se non si valorizza il prodo o. Dobbiamo entrare nell’o ca di coesione e condivisione di questo proge o, usciamo dalla logica della sagra paesana. Qui bisogna fare sistema, ma non con 7 o 8 vi coltori che fondano un club. Non è una valle che fa la diff erenza. Pensiamo per esempio a creare un distre o agroalimentare di qualità, un percorso nel quale il vino abbia un ruolo da pro-tagonista! A par re proprio dalla nostra provin-cia: io mi sono rifi utato di brindare al termine di una conferenza stampa a Pavia con un Prosecco. Voglio vedere il nostro vino in tavola, al ristorante, in un agriturismo. E’ vergognoso vedere come al-tri vini a prezzi low cost prendano il sopravvento nei nostri supermerca , nei nostri bar..andate un po’ a vedere nel vicino Piemonte se succede la stessa cosa.. Pavia con la sua Università ha bisogno di una facoltà di Agraria, abbiamo una

Il Presidente della Provincia Daniele Bosone e, seduto, il Consigliere Regionale Vi orio Pesato

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provincia che è leader anche nel se ore del riso, un Pil agricolo del 17,5% contro una media nazi-onale del 2%. Abbiamo un centro come quello di Riccagioia in cui sperimentazione e specializzazi-one vanno a bracce o, quan giovani qui potreb-bero approcciarsi al mondo dell’enologia con un serio percorso di studi. Forza, sfru amo queste occasioni! ”. Va nella stessa direzione il Presidente della Provincia Daniele Bosone: “Senza dubbio la scelta di creare un distre o agroalimentare di qualità va nella giusta direzione. E poi dobbiamo puntare ad un discorso di e che atura di qual-ità. Bisogna capire cosa vogliamo eff e vamente valorizzare e dove vogliamo arrivare. Io oltre al Pinot nero e allo Spumante aggiungerei anche il Bonarda, dato che è molto richiesto e apprez-zato”. Anche la Regione Lombardia crede molto al comparto vi vinicolo della provincia di Pavia. Spiega il consigliere regionale del Pdl Vi orio Pesato: “Guardiamo al Prodo o Interno Lordo del nostro se ore agricolo e rendiamoci conto della grande risorsa che abbiamo. Ma dobbiamo anche capire i ruoli dei protagonis , a par re dalle Can- ne sociali: occorre meno campanilismo a casa

nostra e più a casa d’altri. Dobbiamo favorire una crescita delle Can ne, basta guardare a quello che fanno gli altri territori voca per rendercene conto. Cosa può fare la poli ca in tal senso? Par- amo da un discorso di semplifi cazione, dunque

semplifi chiamo la vita ai nostri agricoltori dal punto di vista burocra co. E poi apriamo la nos-tra mentalità puntando al mercato estero, pen-siamo al mercato globale, usciamo dalle logiche di appartenenza, con le divisioni indeboliamo solamente il territorio. Qui invece occorre crederci tu quan insieme”. E allora, come incita Mat-

teo Marenghi, Dire ore Consorzio vini Oltrepò, “pun amo su vini omogenei per quest’area, Pinot nero e spuman , ma pun amo anche su una buona distribuzione. L’Oltrepò si deve presentare in modo massiccio e uniforme nella Docg, far sì che nella carta dei vini di ogni ristorante compaia un nostro vino, che nei nostri supermerca non ci sia l’invasione di vini a basso costo provenien da altre regioni ma che le nostre eccellenze vengano valutate per il loro valore”. Insomma, iniziamo a crederci tu insieme e a diff ondere un unico messaggio: l’Oltrepò è davvero la patria del vino buono e di qualità.

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Giacomo De Ghislanzoni, Presidente della Camera di Commercio di Pavia

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Con l’anno 2011 si chiude un periodo che ha a che fare con il passato. Siamo spesso indo a vedere i fenomeni di cambiamento come fa ori nega vi, forse perché culturalmente non siamo abitua ai cambiamen , e li vediamo con

more. In realtà Le Terme di Salice sono state priva zzate nel 2006 ma questo non signifi ca automa co miglioramento. Ci sono volu mol sforzi di conduzione societaria e cambiamento culturale a livello ges onale, che sono ancora in corso di completamento. Il cambio dei ver ci aziendali è stato visto dall’esterno con preoccupazione, associandolo erroneamente a dei luoghi comuni. In realtà è un cambio posi vo. L’ing Longa ha guidato le Terme sin dal loro passaggio dalla Camuzzi interna onal, che voleva fare delle Terme un ricovero per debilita , ad un Centro della Salute Naturale quale culturalmente è e si sta sempre più aff ermando come tale. Dal punto di vista ges onale, per

usare i riferimen della minoranza comunale, si è passa da perdite di 3 milioni di euro all’anno a 300.000, ovvero un decimo. Ma il cambiamento non si misura solo in numeri. La Società si è progressivamente appropriata del proprio know how. Si è inves to tan ssimo nel risanamento delle nostre miniere, abbiamo risanato tu a l’impian s ca, abbandonate da anni, abbiamo realizzato un nuovo reparto inalatorio all’avanguardia, ci siamo ripresi la ges one delle nostre a vità, s amo investendo con le nostre forze nel risanamento del Parco, abbiamo realizzato un nuovo sito, tu o senza chiedere un soldo ai Soci, questo evidentemente perché la Società gode di estrema credibilità anche sul mercato fi nanziario. Il cambio di una loca on è un processo molto lungo e complesso. Il Comune ci ha dato grande sostegno e fi ducia fi no ad ora e con nua a farlo nonostante lo Stato e non la Società o i Soci gli s ano imponendo di disme ere la sua partecipazione. Ciò non signifi ca aff a o che la Società s a andando

Terme di Salice,

ora si comincia..!L’ing. Gianluca Fabiani fa il punto sullo stato di salute del centro termale oltrepadano

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male, ma piu osto che a volte le norma ve a livello nazionale non sempre si sposano con la realtà locale. Ben diverso se a chiedere di disme ere la sua partecipazione fosse stato il socio privato che fa capo ad Afi n. Afi n si è presa un impegno, che è quello di rilanciare le Terme di Salice. Lo sta facendo e certo in un contesto di crisi globale come quello che s amo a raversando, con nuare i propri proge industriali è già un successo. Ringrazio l’ing Longa per il contributo di stabilità che ha dato in ques anni, ringrazio il socio Comune di Godiasco, che spero e auspico riesca a trasferire a chi gli chiede di rinunciare alla sua partecipazione più importante, che sarebbe un grande errore per il territorio, a prescindere dal prezzo, ma ringrazio anche il Socio privato che non abbandona una Società a cui territorialmente non appar ene, ma in cui con nua ad impegnare consisten risorse ed energie, oltreché i propri manager per un proge o di rilancio, che fi no a prova contraria sta durando molto meno di quanto ha impiegato Salice Terme a sprofondare dal suo glorioso passato.

Ing. Fabiani - AD Terme di Salice SpA

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Ferrera Erbognone, nonostante il periodo di crisi economica che non ha risparmiato nessuno, può essere tranquillamente defi nita un’isola felice. Gran merito va sicuramente all’amministrazione comunale gui-data dal sindaco Giovanni Fassina,

che sin dal periodo dell’insediamento, si è su-bito rimboccata le maniche andando a realiz-zare importan interven che rendono Ferrera, un paese dai servizi effi cien . Entrando nello specifi co delle opere pubbliche va ricordato l’intervento di riqualifi cazione di Corso della Re-pubblica. “I lavori che sono par comprendo-no la realizzazione di nuovi parcheggi (20 pos auto), – spiega il sindaco Giovanni Fassina –la ristru urazione del “cave o” che passa so o il paese e nuovi marciapiedi a raverso l’u lizzo del porfi do. Il costo di quest’opera che si concluderà entro la fi ne dell’estate, ammonta a circa 300 mila euro”. Un importante intervento che si con-cluderà entro fi ne anno, è quello che riguarda

la realizzazione di un centro spor vo super at-trezzato sulla strada che porta alla località Cor-radina. La stru ura prevede un mini parco ac-qua co (piscina con giochi d’acqua), due campi polifunzionali coper (tennis, calce o, pallavolo ecc…), una palestra, un campo da beach volley vicino alla vasca, un ristorante pizzeria, una pista d’atle ca (10 metri) con la buca per il salto in lungo, una copertura per i centri es vi e un’area all’aperto che ospiterà even musicali. Questo centro es vo (3 milioni di euro il costo) sarà un importante punto d’a razione non solo per Ferrera Erbognone ma per gran parte del ter-ritorio lomellino. “Adiacente al centro spor vo, - spiega l’assessore ai lavori pubblici Paolo Sala - è entrato in funzione un campo fotovoltaico da 1 megawa di proprietà del comunale. Inol-tre entro il mese di maggio sarà realizzata una pista ciclabile, in una vecchia strada campestre, che collegherà Ferrera Erbognone a Sannaz-zaro. Il percorso, illuminato di no e, consen rà anche di raggiungere il nuovo centro spor vo

Per Ferrera Erbognoneil nuovo Centro Sportivo

con Parco Acquatico e spaziper eventi musical i

La stru ura che costerà 3 milioni di euro, sarà terminata entro la fi ne dell’anno

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In piedi da sinistra: MarioGuidi asssessore ai Servizi Sociali, Angelo Blaseo o, consigliere comunale con delega alla Protezione Civile e Paolo Sala assessore ai Lavori Pubblici

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sia in bicicle a che a piedi”. Infi ne, nell’ul mo consiglio comunale è stato deliberata la messa in liqui-dazione di Amf (Azienda Municipal-izzata Ferrera) che sarà trasformata in una Fondazione. Amf, braccio opera vo del comune, si occupa dalla ges one della residenza san-itario-assistenziale, del centro di-urno integrato di piazza Giordano Bruno, del trasporto scolas co, del verde pubblico, della piazzola eco-logica, dell’organizzazione dei sog-giorni clima ci per anziani e delle cure termali.

Ferrera Erbognone

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Partenze

ore 7.00 da Pavia (Piazza Castello), davanti all’ingresso principaledel Castello Visconteo.

ore 7.15 da San Martino Siccomario, davanti al Comune.

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Il nuovo Piano di governo del territorio ap-provato solo lo scorso anno a Garlasco sarà riveduto e corre o. L’amministrazione comu-nale ha dato mandato ad un pool di tecnici che vede, tra l’altro la presenza dell’archite o Paolo Lucchiari, per ridefi nire alcuni aspe importan dello strumento che disciplina lo

sviluppo urbanis co della ci à. «Vogliamo dar vita – evidenzia il sindaco Pierfrancesco Farina – ad uno strumento più snello che dia la possibil-ità ai garlaschesi di realizzare alcune importan migliorie anche nel centro storico». Del resto l’a uale amministrazione comunale quando era in minoranza aveva già avuto modo di presen-tare alcune rimostranze al da poco approvato documento. «Riteniamo che la pianifi cazione non abbia operato per incen vare il recupero dell’esistente – aveva avuto modo di aff ermare Francesco Santagos no (oggi assessore ai Lavori pubblici) quando era capogruppo di “Pa o delle libertà” – a par re dalla mancata possibilità di intervenire con il recupero dei so ote nella ci à storica , per passare ad indici troppo bassi, visto il frazionamento delle proprietà , per i tessu ad alta e media densità , senza tralasciare il tessuto discon nuo rado dove il nuovo sistema di calcolo delle superfi ci accessorie e le distanze dai con-fi ni risultano penalizzan rispe o al Prg vigente. Pertanto si chiede di rivedere e di adeguare gli

indici in ques one a dei livelli tali da perme ere ai ci adini garlaschesi maggiori possibilità di in-tervento. Per fi nire rimangono tu e quelle case rurali che non rientrano nel perimetro “Ic” che, a nostro giudizio , dovevano rientrare nelle “case sparse” con un ar colo che ne consen sse in toto il recupero residenziale , questo per perme ere a chi le abita di usufruire in modo completo della sua proprietà ma sopra u o per salvaguardare un patrimonio pologico che rischia di andare perduto». Il nuovo Pgt è diventato esecu vo l’anno scorso a maggio. Proprio qualche giorno prima della tornata ele orale che ha determi-nato il cambio dell’amministrazione comunale, dalla Regione Lombardia era arrivato il via libera per l’opera vità del nuovo Piano di governo del territorio. La nuova giunta municipale ha preso a o del nuovo strumento a disposizione, ma, ov-viamente ha potuto verifi care alcune cose, per esempio gli indici di edifi cabilità che erano sta anche mo vo di diba to tra centrosinistra e cen-trodestra in consiglio comunale. Allo stato a uale il nuovo Pgt di Garlasco prevede un’espansione edilizia con l’aumento della popolazione sino a 1000 abitan in più nel medio termine. «Una previsione che potrebbe apparire azzardata ma non lo è – evidenziava l’ex sindaco Enzo Spial ni – se pensiamo per esempio alla realizzazione del nuovo casello autostradale in entrata ed in uscita

foto:

Marcella M

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Marcella M

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Presto un nuovo PGTper Garlasco

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previsto sul nostro territorio nella nuova Broni-Stradella – Pavia/Mortara. Il Piano urbanis co contempla la costruzione di nuove 400 ville e, ma allo stato a uale si punta su uno sviluppo organico». Piano di governo del territorio che però non convinceva completamente la minoranza di Pa o delle libertà che aveva presen-tato una serie di osservazioni a raverso un documento molto circostanziato. Le maggiori cri cità che venivano evidenzi-ate anche nella zona sud di Garlasco. «Nel piano dei Servizi – so olineava invece Francesco Santagos no - non è prevista e nemmeno abbozzata una previsione di col-legamento viabilis co tra la zona indus-triale di Via Borgo San Siro e il futuro ca-sello autostradale che sorgerà in zona sud sulla a uale Via Dorno. A nostro parere sarebbe necessario prevedere questo col-legamento u lizzando la parte Ovest della ci à passando tramite l’incrocio di via Tromello oltre il cimitero Comunale per poi raggiungere la via Dorno». Il centro destra da tempo cri cava anche aspe a nen al recupero dell’esistente.

Mauro Depaoli - Garlasco

Il Sindaco Pierfrancesco Farina

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La ci à di Voghera per una giornata è di-ventata capitale della Danza. Nei gior-ni scorsi, al PalaOltrepo’ si è svolto con grande successo “On Stage”, un evento organizzato da Dario Laff ranchi crea-tore della compagnia “Il Movimento” di Balossa Bigli in collaborazione con la

scuola di Pavia “Idea Danza” e con il patrocinio del comune di Voghera. Cinque personaggi illus-tri della danza tu insieme, non si erano mai vis- da queste par . Dario Laff ranchi, Kledi Kadiu,

condu ore su Rai 5 di “Pro-ge di Danza”, Loredana Sartori, regina del musical, Luca Peluso, da diversi anni impegnato nel Notedrame De Paris di Cocciante e Roberta Fontana, inseg-nante e coreografa inter-nazionale hanno insegnato per una giornata i segre e le tecniche a mol giovani che desiderano entrare nel mondo del professionismo. L’evento è stato un vero e proprio successo che

ha visto la partecipazione di tan aman della danza che hanno potuto seguire lezioni di alto livello da veri de propri maestri. “Lo scopo vero di On Stage è stato quello di promuovere la dan-za a raverso personalità di spicco senza dover costringere i giovani della zona a dover aff ron-tare trasferte costose. – racconta l’organizzatore Dario Laff ranchi - La mia intenzione è quella di organizzare al PalaOltrepo, che ha dato la sua disponibilità, altri even di questo livello”.

Ma a Tanzi - Voghera

ON STAGEal PALA Oltrepò

Con “On Stage” Voghera è diventata per un giorno la capitale della danza

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Kledi Kadiu, condu ore su Rai 5 di “Proge di Danza”

foto: foto: © © Barbara BuschiazzoBarbara Buschiazzo

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Se non riuscite a liberarvi di un vec-chio materasso, di un cerchione della bicicle a del nonno e nemmeno di un paio di jeans dell’Americanino che indossavate negli anni 80’ quando spopolavano i Paninari vuol dire che siete aff e dalla cosidde a sindrome

della can na piena che in termini scien fi ci porta il nome di disposofobia. Non preoccupatevi non è una cosa gravissima ma siete semplicemente de-gli accumulatori ossessivi di ogni sorta di cianfrus-aglie e la vostra can na è des nata a diventare un piccolo mercato delle pulci. Questa vostra con-dizione vi porta spesso ad acquistare ogge inu li di ogni genere che non potendo più essere collo-ca nella vostra casa già stracolma siete costre a portarli nella solita can na che potrebbe “esplo-dere” da un momento all’altro. Quindi la can na sarà sempre piena, e così la soffi a, le mensole, il soppalco; quindi con nuerete a soff rire ogni volta che vi toccherà liberare qualche cen met-ro di scaff ale e ge are un souvenir inguardabile o una cartolina di 15 anni fa nella spazzatura. E con nuerete a far penare i vostri famigliari con acquis sconsidera . E se qualcuno oserà chied-ervi ad esempio: “Perché quella parrucca s le Madame Bovary non la bu nella spazzatura?”.

Voi gli risponderete di non “rompere le scatole” in quanto tra dieci anni tornerà sicuramente di moda. Di queste risposte ne avrete una, per ogni assurdo ogge o, che volete morbosamente tenere nella vostra can na non ancora “esplosa” ma non in grado di ospitare nemmeno un ragnet- no. In alcuni casi questo po di comportamento

assurdo può nascondere ansie ed incertezze che vi porteranno a comprare ogge inu li che dopo qualche se mana fi niranno nella solita, unica, tanto cara can na ormai diventata un Iper Mer-cato delle cianfrusaglie.La sindrome della can na piena si è trasformata con l’avvento della tecnologia nella sindrome del computer pieno. E in una versione digitale di questa vostra ossessione siete pron a conservare nel computer ogni sorta di fi le inu li, e mail e gi-ochini. Inu li come i vecchi computer po Com-modore 64 acquista negli anni preceden che ora vi mandano i salu dalla can na. Ma alla fi ne non siate tris solo perché non potete fare a meno di un vecchio portacenere a forma di pesce palla. Ricordatevi che come voi ci siano migliaia di persone anzi pare che la vostra condizione ap-partenga al 2% della popolazione mondiale.

Ma a Tanzi - Voghera

La Sindromedella cantina piena

La disposofobia: “Qui non si bu a via niente, può sempre servire...”

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È giovedì sera e il cellulare di Ma eo Colombo (35 anni, di Cervesina) non è più raggiungibile o non è ancora raggiungibile. Però, prima delle 21, lui risponde. Il fa o è che non riesco a dirgli nul-la perché mi comunica che sta per entrare negli studi della Rai di via Mecenate dove va in onda in dire a una nuova puntata dell’Isola dei famosi. Non è esa amente il posto in cui mi aspe avo di trovarlo. Però va bene così, mi viene un’idea. A lui che fa il giornalista (per “Il Popolo”) e che fa lo scri ore (il 22 se embre scorso è uscito per

gli Inedi d’Autore del Corriere della Sera il suo racconto “Magari disturbiamo”) chiedo un pezzo sull’Isola. Un “pezzo d’autore”. “Ma cosa mi volevi dire?” – mi chiede. “Non importa” – gli rispondo – “me lo scrivi il pezzo?”. Tra un impegno e l’altro (mentre nelle librerie dell’Oltrepò è in vendita il suo “In volo sull’Oltrepò”, volume realizzato con il fotografo Flavio Chiesa e il pilota Nando Groppo) l’ar colo me lo scrive. E noi ve lo facciamo leg-gere. Qui di seguito.

Ma a Tanzi

Giovedì scorso sono andato all’Isola dei famosi perché Vi o-ria, che lavora in Rai, mi ha proc-urato due biglie . Poi ci sono andato perché io e la Manu ci eravamo fa una promessa. In-fi ne, perché volevo vedere come

funzionava, da dentro, una trasmissione televisiva in dire a.

Ci sono andato anche se è un reality costruito sul vuoto spinto (seguito da più di tre milioni di tel-espe atori), i concorren non sono tu poi così tanto famosi e le cose che fanno e che dicono (su un atollo sperduto delle Honduras) non è esa a-mente il mio primo pensiero quando mi sveglio la ma na. Ci sono andato per diver rmi, anche se quelli a cui l’ho de o mi guardavano male e storcevano il naso. “Ma come si fa a digerire il trash?” “Ma cosa t’importa del Mago Otelma, di Valeria Marini, di Mariano Apicella?” “Chi sono Max Bertolani e la Guenda?” E io a rispondere che sono, vi piaccia o no, i protagonis dello show business di Mamma Rai, paga anche dal nostro canone. Ci sono andato perché faccio il giornalista e non mi sogno di scrivere ciò che voglio, ma ciò che accade (se mi va di prendermi delle libertà,

Abbiamo chiesto alo scri ore Matteo Colomboun pezzo d’autore sullanota trasmissione della Rai

Perchè sono andato a..l’ Isola dei Famosi

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scrivo raccon ). Perché per fare la cronaca del mondo, bi-sogna conoscerlo, imbra arsi di mondo, scendere dai pul-pi , osservare la gente, tu a, com’è e non come vorremmo che fosse. Bisogna sme erla di fare i grilli parlan , i mor-alis dell’ul ma ora e, tanto meno, con nuare a dispen-sare giudizi sugli altri senza mai averli ascolta . Ci sarà o no un mo vo per cui il gio-vedì sera una fi umana di teste pensan stacca il cervello e s’incolla davan al televisore? Sarà o no lo specchio del nos-tro tempo, una ques one sociologica, una realtà? Tre, due, uno… si va in onda. Esce Nicola Savino (ma ormai in Ita-lia lo chiamano solo Nicola) e noi siamo costre ad alzarci in piedi e ad accoglierlo trion-fan (io, di mio, l’avrei anche fa o spontaneamente perché lui mi fa morire dal ridere). Poi partono due programmi, contemporaneamente, ma da casa l’altro non lo vedi: c’è la trasmissione vera e propria e c’è lo spe acolo del pubblico in cui teenager, signore a empate, padri di famiglia fanno carte false per essere inquadra , assimilandosi ai loro beniamini cioè a quegli stessi non-più-famosi che puntano sull’Isola per rilanciarsi. È chiaro che oggi la gente sia disposta a fare di tu o pur di apparire in tv, anche solo come l’imbecille che saluta dietro all’intervistato. Pur di salire alla ribalta c’è chi è fe-lice di dichiararsi tradito, orfano, truff atore; di fare la donna cannone o l’uomo lupo. Proprio come il serial killer che, come è noto, desidera in mam-ente essere arrestato per diventare celebre. Per-ché? Forse ciò dipende dal fa o che l’uomo non crede più in Dio. L’interessante ipotesi viene da lontano. Già anni fa, Umberto Eco, ne parlava in una delle sue “bus ne di Minerva”, con nuando il discorso sulla comunicazione massmediale che aveva avanzato con la dis nzione tra “apocali ci e integra ”. Non credo sia una soluzione campata per aria, anzi. Non è forse vero che un tempo gli uomini erano convin che ogni loro azione avesse almeno uno spe atore, cioè Dio, appunto? Lui conosceva ogni loro gesto; lo comprendeva o lo condannava. Si diceva “Solo Dio sa ciò che ho pas-

sato”, “Dio sa che sono innocente”, “Dio sa quan-to amo”. Era sempre Dio che si chiamava a tes- mone, a Lui nulla sfuggiva, il suo sguardo dava

senso alla vita. Noi ci lasciavamo guardare da Dio. Se oggi Lui non ci interessa più, non ci rimangono che gli altri. L’occhio della società alla quale dob-biamo mostrarci per non cadere nell’anonimato, anche a costo di fare l’orso che balla mentre una scimmia suona. Apparire in uno schermo ci rende immortali, trascenden nell’a mo in cui accade, ci trasporta un po’ nell’aldilà, ma, nello stesso tempo, ci consente di stare anche nell’aldiqua, nel salo o di chi ci segue. Il guaio è che pensiamo di essere riconosciu e riconoscibili, ma di fa o, chi il giorno dopo ci ferma per strada, ci dice che ha riconosciuto soltanto la nostra faccia. E non le nostre qualità, i nostri meri . Insomma, c’è una bella diff erenza. Non che poi qualcuno mi abbia riconosciuto, a dire il vero. Non che pensassi a tu o ciò mentre ero nello studio di via Mecenate a Milano. Ci ho pensato dopo, quando ho scri o questo ar colo. E mi è venuta voglia di dirvi per-ché sono andato all’Isola dei famosi.

Ma eo Colombo

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La disciplina del lavoro cambia: il suo obbie vo è quello di promuovere l’occupazione stabile e a tempo indeterminato a raverso la penalizzazi-one per le forme fl essibili, come per i contra a tempo indeterminato le collaborazioni e i tolari di par ta IVA. Il nuovo piano del Governo sulla riforma del mercato del lavoro si propone due obbie vi e cioè rendere più dinamico il mercato del lavoro contrastando al contempo il fenomeno

della precarizzazione della forza lavoro. Si tra a di un traguardo diffi cile da raggiungere e, per farlo si intende agire sulla leva della convenienza contra uale Vediamo nel de aglio le regole delle nuove forme di impiego previste:

Per i contra a Tempo determinato, la durata limitata (massimo 36 mesi), è sogge a a limi quan ta vi (la sua diff usione è di circa il

LAVORARE oggi:una pratica GUIDA all’uso..

NOVITA’ in arrivonel mondo del LAVORO

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10%) e, garan sce l’applicazione di tu gli is tu pici del contra o subordinato.

Il Governo punta a disincen vare il suo u lizzo con l’aumento del costo mediante un meccan-ismo di bonus malus. La maggiorazione con-tribu va potrà essere recuperata dall’impresa se trasformerà il contra o a termine in assunzione a tempo indeterminato. Quindi: Aumenterà il costo contribu vo per dis-incen vare l’uso del contra o a tempo deter-minato e limitare il fenomeno della successione abusiva dei contra a termine. Si ipo zza inoltre di eliminare l’impugnazione stragiudiziaria entro 60 giorni dalla cessione dello stesso.

Contra o di Apprendistato: il Governo ha più volte aff ermato la volontà di incen vare l’apprendistato come contra o di lavoro da u -lizzare in maniera prevalente per l’accesso del la-voro. Le linee guida prevedono l’introduzione di un limite, cioè l’obbligo di trasformare una per-centuale degli apprendis in lavoratori a tempo indeterminato. Inoltre verrà prevista una durata minima per il contra o. Quindi: Durata minima dell’apprendistato, salvo soluzioni a termine per le a vità stagionali e, inoltre la fi gura del tutore è obbligatoria. In tale prospe va le modifi che norma ve che sono state proposte si muovono nello spirito del Testo unico.Gli interven ipo zza prevedono diversi aspe di questa forma contra uale.

1. Contra o Part- me: sarà reintrodo a la comunicazione amministra va per i casi di u -lizzo delle clausole elas che e fl essibili. Quindi: obbligo di comunicazione amministra va per ogni variazione di orario al fi ne di limitare gli abusi. La proposta prevede di is tuire l’obbligo di comunicazione amministra va ad ogni variazi-one di orario; la comunicazione amministra va dovrà essere contestuale al preavviso da fornire al singolo lavoratore.

2. Lavoro intermi ente: arriva l’obbligo di comunicazione, anche telefonica, a ogni chiama-ta del lavoratore.Quindi: Il job on call è un contra o di lavoro subordinato tramite il quale il lavoratore eff et-tua prestazione di cara ere discon nuo. Al fi ne di ridurre il rischio che tale pologia contra uale venga u lizzata a copertura di forme di impiego irregolare, dovrebbe essere prevista una comuni-cazione amministra va in occasione di ogni chia-mata anche in via telema ca.

3. Collaborazione a proge o: sarà messa a punto una defi nizione più stringente del “pro-ge o” e, aumenterà la quota di contribuzione.Quindi: Si prevede una defi nizione maggiorante astringente di proge o, in questo caso verrà abo-lito il conce o di programma, non potranno es-sere introdo e clausole individuali nel contra o che consentono il recesso del commi ente prima del termine o del completamento del proge o. Qualora l’a vità di proge o sia analoga a quella dei dipenden , sca erà la presunzione al carat-tere subordinato di collaborazione e, aumenterà l’aliquota contribu va. La conseguenza è che le collaborazioni a proge o dovranno essere meg-lio defi nite in fase contra uale e, saranno più on-erose dal punto di vista contribu vo.

4. Par ta IVA: meno spazio per le par te IVA, è necessario considerare tre parametri (du-rata, ricavi, luogo di a vità) sca a la presunzi-one di con nuità.Quindi. I tolari di par ta IVA saranno consider-ate un rapporto coordinato e con nua vo salvo prova contraria qualora si realizzano le tre seg-uen condizioni: durata maggiore di sei mesi in un anno; il collaboratore ricava oltre il 75% dei suo corrispe vi anche fa ura più sogge ri-conducibili alla stessa a vità; il lavoratore ha una postazione presso il commi ente. Una volta accertato il cara ere coordinato e con nua vo del rapporto, sca a il cara ere subordinato. Restano comunque escluse dalla presunzione di rapporto subordinatole collaborazioni profes-sionali dei professionis iscri agli albi profes-sionali .

5. Associazione in partecipazione: verrà imposto il te o massimo di cinque sogge , fa e salve le associazioni familiari e professionali.Quindi: Te o al numero di associa di lavoro o di capitale lavoro, per escludere le associazioni con più di cinque persone, associante incluso.

6. Lavoro accessorio: Ristre o il campo di azione di questo is tuto ma la comunicazione d’inizio a vità sarà più sempliceQuindi: Secondo le indicazioni fornite dal Gov-erno le fi nalità sono : ristringere il campo di op-era vità dell’is tuto; modifi care il regime orario dei voucher con cui si paga il lavoratore; sempli-fi care le comunicazioni amministra ve di inizio dell’a vità. Quindi da una parte si vuole restrin-gere il suo campo di opera vità, dall’altra si in-tende snellire alcuni adempimen correla .

M.B.

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E’ dolce il profumo di casa per chi si spinge fi no in Russia in cerca di con-fron , e conferme. Pavia può trarne certezza dalla splendida Mostra sulla Pi ura italiana nel XIX secolo.Non può certo destare meraviglia quanto riferito da Susanna Za , Diret-

tore dei Musei Civici e co-curatrice della Mostra : a San Pietroburgo il consenso del pubblico ha

premiato il tri co di Giorgio Kienerk, “L’enigma umano”, un’opera simbolista, perla della nostra Quadreria dell’800, assai prossima alla sensibilità mi eleuropea.Ciò che desta meraviglia è invece quanto Pavia regga la scena nel panorama dell’800.Ne è sintesi mirabile un’opera pavese che più pavese non si può : “La madre di Ricciardino Lan-gosco in cerca del fi glio morto”, vicenda pave-

A R T E E C U L T U R AA R T E E C U L T U R A

La PITTURAi t a l i a n a

del XIX SecoloMassacra regge il confronto con Hayez, e Pavia tiene testa al mondo

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sissima magistralmente resa dal pavesissimo Pasquale Massacra (Pavia 1819-1849). Alberto Arecchi, narrando le vicende di Opicino de Canis-tris, ricostruisce quell’episodio : i Langosco, guelfi , sono “signori di Lomello e di Pavia; il 6 o obre 1315 la ci à di Pavia cade in mano ai Viscon , per il tradimento di Marche o Salerno. I Ghibel-lini uccidono Ricciardino Langosco in piazza San Giovanni (l’a uale piazza Borromeo). Racconta il cronista Pietro Azario: I ghibellini, che stavano o enendo la vi oria, furono così accor che en-trarono fur vamente nella ci à di Pavia, insieme ai Beccaria, dalla parte verso il Ticino. Il signor

conte Ricciardino, fratello del signor conte Filip-pone, che doveva me ere in azione la guardia, udì il rumore mentre era aff accendato in giochi d’amore con una donna pavese, scese in piazza e fu ucciso”.Nulla di più universalmente rilevante di quest’opera in mamente locale. Non vi è chi non veda come questa tela squisitamente pavese tragga dall’accostamento, in Mostra, alla “Ricon-ciliazione di O one II con Adelaide di Borgogna” - opera del ben più noto e celebrato Francesco Hayez - conferma del suo assoluto valore e ro-man ca forza espressiva. Massacra, scomparso a

Il dipinto di Pasquale Massacra (a sinistra) non teme il confronto con l’opera di Hayez (a destra)

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L’enigma umano, tri co di Kienerk (per 30 anni Dire oredella Civica Scuola di Pi ura a Pavia) - grande successo a San Pietroburgo

Le opere di Buzio (a sinistra) e De Amen (a destra) per il Premio Frank della Civica Scuola di Pi ura

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soli 30 anni in una tragica azione patri-o ca, regge il confronto col suo maes-tro Hayez, così come Pavia regge il con-fronto con l’Italia intera.L’intera Mostra in corso al Castello Vis-conteo evidenzia chiaramente come il secondo ‘800 italiano, dopo i modelli Canoviani del Neoclassicismo, e prima di lasciare il campo al Futurismo, diven-ga sublime pi ura “diale ale”, che trae grande forza d’insieme proprio dalle sue eterogenee declinazioni geogra-fi che. Raggiunta l’Unità d’Italia, il mito ideologico e poli co che per secoli ha donato alla civiltà italiana unità linguis- ca in le eratura e s lis ca in pi ura,

tu o defl agra. La scuola meridionale, i macchiaioli, la scapigliatura, la scuola di Venezia, i vari “diale ” pi orici insom-ma, riaff ermano con orgoglio le loro par colarità, come se queste venissero in qualche modo minacciate dall’Italia poli camente unita. Tra ques sublimi “diale ”, il diale o pavese risuona con vigore.Come non notare il fascino dandy del “Ritra o di Nicola Massa”, magne ca opera dell’alunno del Liceo Foscolo Tranquillo Cremona (Pavia 1837-Milano 1878), campione della Scapigliatura di fama internazionale? Anche le opere di Pacifi co Buzio ed Emilio De Amen per il Premio Frank, in me madeleines sul concorso che la Civica Scuola di Pi ura bandiva ogni anno su tema storico, reggono il confronto col Roman cismo storico coevo.Par da Pavia a conquistare il Mondo, e scopri che un pezzo di Mondo è già qui, ai Civici Musei.

Luca Sforzini - PaviaRitra o di Nicola Massa, opera di Tranqullo Cremona

allievo del Liceo Classico Ugo Foscolo

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Ta ana e Olga Khachaturova hanno apprezzato la professionalità delle Terme di Salice, l’accoglienza dell’Hotel Milano e la cucina del Camine o

Da San Pietroburgo a Salice Terme alla scoperta di una località ter-male che sa accogliere e soddis-fare anche i turis più esigen . Ta ana Khachaturova e la fi glia Olga provenien dalla metropoli russa hanno deciso di passare una

decina di giorni nella nota località turis ca oltre-padana. Le due donne hanno soggiornato presso l’Hotel Milano, hanno fa o le cure termali alle Terme di Salice, cenato presso il ristorante il Camine o e visitato alcune delle “perle” presen sul territorio della Valle Staff ora. Al termine della loro vacanza termale sono rimaste colpite favor-evolmente dalla cultura dell’accoglienza che si respira non solo a Salice Terme ma in tu o il terri-

torio collinare. “All’Hotel Milano abbiamo trovato una grande ospitalità e un servizio o mo. - spie-ga Ta ana - Inoltre per dodici giorni abbiamo fat-to le cure presso le Terme di Salice riscontrando un’o ma professionalità da parte del personale e un centro termale di grande livello. Un livello che riteniamo superiore rispe o a quello delle terme austriache”. Inoltre, le due donne, di religione or-todossa, che in questo periodo possono mangiare solo cibi vegetariani e pesce, hanno trovato una grande disponibilità nel ristorante il Camine o che ha saputo soddisfarne le esigenze. “Ta ana e Olga sono arrivate all’Hotel Milano su indicazione di una do oressa russa e di un agente del turismo che erano sta da noi l’anno scorso - spiega Pa-tricia Raina, tolare dell’Hotel Milano - In par-

In collaborazione con le Terme di Salice S.p.A.

Da San Pietroburgo alla ricerca del benessere

I.P.I.P.

S A L U T E E B E L L E Z Z AS A L U T E E B E L L E Z Z A

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colare è stata la do oressa ha consigliare alle sue due pazien le cure termali a Salice Terme. Le due donne hanno de o di essersi trovate a loro agio durante la loro permamenza. Sono rimaste col-pite dalla presenza del verde, dal nostro clima (in Russia ora nevica e le temperature sono so o lo zero) e dal territorio incontami-nato”. Le due donne hanno in-fa visitato il borgo medievale di Varzi, l’eremo di Sant’Alberto di Butrio e hanno fa o shopping nei negozi di Voghera accompagnate dalla guida turis ca dell’Hotel Milano. “E’ stata una piacevole esperienza. - dicono le due donne – Un’esperienza che vogliamo ripetere anche il prossimo anno. Naturalmente cercheremo di rac-contare ad altre persone i bei mo-men trascorsi a Salice Terme”. Il nostro territorio piace molto ai russi e speriamo di subire una vera e propria “invasione”.

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Vi aspettiamo con trattamenti unici: scoprite la dolcezza dei migliori alleati

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DOLCE PAUSA1 ingresso alla piscina termale

1 ingresso alla zona vapori o stanza del sale1 Massaggio corpo alla panna

RELAX GOLOSO1 ingresso alla piscina termale

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1 massaggio corpo avvolgente alla panna 30’ 1 Dolce Delizia al Caffè delle Terme

DELIZIA DI BENESSERE1 ingresso alla piscina termale

1 ingresso alla zona vapori1 ingresso stanza del sale

1 rituale viso e mani al sapore di mandorle 1 trattamento corpo all’essenza di gianduja e

massaggio alla panna 1 Dolce Delizia al Caffè delle Terme

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In piedi da destra: Patricia Raina - Hotel Milano, Luisella Piedicorcia eSofi a Stringa - Terme di Salice, Ta ana e Olga Khachaturova e la loro interprete

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Si è conclusa da poco l’edizione 2012 del Vinitaly. L’Oltrepò Pavese si è presentato al vinitaly con degustazioni e conferenze stampa, puntando con decisione sul Pinot Nero, vi gno di cui è primo produ ore italiano e secondo nel mondo,

appena dietro la Francia. E’ l’uva più pregiata, quella che in francia viene da sempre valorizzata dallo Champagne e dal rosso di Bourgogne, e non è certo la più semplice da lavorare. L’Oltrepò punterà sul Pinot Nero nelle sue tre versioni: il metodo classico in bianco e sopra u o in rosa, col Cruasè lanciato tre anni fa, ed il Pinot

il punto sul vino dell’Oltrepò...e non solo

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Nero vinifi cato rosso. Troviamo in quest’ul ma versione aziende leader come Mazzolino con il Noir, Conte Vistarino con il Pernice, Montelio con il Costarsa, il Marchese Adorno con il suo riserva Rile Nero ed il Brugherio, Cabanon Noir per Cabanon, più aziende emergen come il Prime Alture di Casteggio, col suo Pinot Noir. Per il Cruasè possiamo oggi contare su un discreto numero di case, impegnate nella produzione. Quando è nato aveva il cara eris co colore di buccia di cipolla, oggi troviamo già diverse varietà, fi no al rosa acceso. Staremo a vedere se si svilupperà la tendenza a “personalizzare” il Cruasè can na per can na o se si punterà a uniformare maggiormente le cara eris che del prodo o Cruasè. Se vuoi conquistare il mercato internazionale devi poi andare sulle quan tà, e viene quindi immediato puntare anche sullo “storico” Bonarda.Allargando l’analisi al di fuori di quanto presentato al Vinitaly, tra le novità interessan del nostro Oltrepò troviamo una nuova produzione di Quaquarini, can na già pluripremiata, uno spumante di Sangue di Giuda: un vino “easy”, fresco, fru ato, una bollicina a bassa gradazione.Un vino quindi importante per le esportazioni internazionali e davvero o mo per un aperi vo es vo. Guardando infa al mercato internazionale, se pur in prima linea troviamo il

Pinot Nero, è anche importante so olineare come l’unica Doc internazionale che ha origine solo in Italia e nell’oltrepò in par colare è rappresentata dal Bu afuoco, che assieme al Sangue di Giuda potrebbero iden fi care perfe amente l’Est Oltrepò. Uscendo poi dall’oltrepò, dando un’occhiata fuori dai confi ni locali, troviamo come fi lone portante la bollicina, con il Prosecco come elemento trainante: l’unico vino capace di incrementare, nel 2012, del 5/10% il suo prezzo. Siamo infa in presenza di un mercato che arriva a spingere can ne come quella di Tommasi, azienda storicamente leader dell’Amarone della Valpolicella, addiri ura a presentare un proprio prosecco, proprio al Vinitaly. Non dimen chiamo infa che già negli Sta Uni la crisi ha portato da un lato ad un deciso ribasso dei prezzi, dall’altro alla tendenza a scegliere prodo meno “evolu ”. Prodo freschi, giovani (come appunto il Prosecco) vengono scel perchè più beverini, un vino che “va”: il pubblico lo richiede perchè facile e, dote da non so ovalutare al giorno d’oggi..perchè costa poco.

A cura di M a s s i m i l i a n o Ta n aOltre l’enoteca - WSM Selezione

Vi orio Sgarbi, ospite di Vinitaly 2012

Belen Rodriguez, ospite di Vinitaly 2012

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Il pinot nero è il vero tesore o dell’Oltrepò Pavese, un vi gno inter-nazionale che perme e quindi un con-fronto con le più blasonate zone vi cole mondiali. Una carta che giochiamo a 360° con vini che vanno dagli spuman a metodo Charmat o Classico in bianco o sopra u o in rosa, rappresentato dal nostro brand Cruasè, e poi la versione in rosso, nella quale si cimentano i più bravi enologi di tu o il mondo. E’ im-portante il lavoro di immagine che ha trovato un punto importante di visibil-ità già all’areoporto Catullo di Verona, durante il Vinitaly, dove i visitatori provenien dall’estero appena a erra in Italia torvavano ad accoglierli il nostro spot “Oltrepo Pavese: tu i colori del Pinot Nero”. Di rilievo è stato il convegno organizzato nel corso del Vinitaly sul Pinot Nero, volto a ricordare sia la tradizione spuman s ca avviata in oltrepò già agli inizi del secolo scorso, che la capacità di innovazione del nostro territorio, rappresentata splendidamente dal Cruasè. Mentre tu e le storiche zone spuman s che mondiali puntano sul metodo classico bianco, noi scomme amo su quello rosa, consapevoli che rappresenta una percentuale minima del consumo mondiale, pun amo però su un messaggio semplice: quando bevete bianco, scegliete il metodo classico che preferite, quando bevete rosa..scegliete il Cruasè!

Ma eo Marenghi - Dire ore del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese

Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Paveseal Vinitaly: “Tutti i colori del Pinot Nero”

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Il “Touring del Gusto” è il tenta vo di recuper-are pia della tradizione italiana (territoriale - regionale) in via di estenzione e riproporli nella ristorazione anche in chiave moderna. Proporre vini autoctoni e storici Italiani an-cora sconosciu .E’ una selezione del cibo e del vino Italiano,

fa a dai commensali che partecipano alla sera-ta, esprimendo il proprio voto con una apposita scheda. Si valuta la piacevolezza, l’originalità e la presentazione del miglior pia o e il miglior abbi-namento cibo/vino. Il pia o e il vino prescelto accedono alla fi nale nel mese di giugno di ogni anno per l’assegnazione del tolo “Qualità Italiana” ed entrare nel siste-ma informa vo di ISNART a lvello internazionale.Lo scopo è quello di rivalutare la cucina locale, territoriale Italiana e i vini autoctoni e storici dei nostri territori in una dimensione globale nazi-onale e promuoverla a raverso la ristorazione e i media.Ha completamente stupito la quinta tappa del Touring del Gusto al Ristorante Cà de Mazzoli di Livraga, in provincia di Lodi, dove i due chef Adri-ano e Ma eo (padre e fi glio) hanno sbalordito i

commensali e la giuria tecnica, per la par colarità del menu proposto, la qualità professionale di-mostrata, la preparazione dei pia esegui e la loro piacevolezza.Iden camente i vini dell’Azienda Montesissa di Travazzano di Carpaneto (Pc) che, con la qualità dei suoi vini e gli abbinamen propos , si sono perfe amente sposa con i pia della serata ed o enendo al risulta valuta vi.O ma anche l’accoglienza e il servizio in sala, condo a dalla Signora Costa Vi orina (moglie dello Chef Adriano e mamma di Ma eo) e suo fi glio Boschi Giovanni, che in modo impeccabile hanno messo i presen a loro agio, e con un im-peccabile servizio ai tavoli, li hanno fa o sen re a casa propria.Ha trionfato il Tor no di Polenta al Malghese di casa Croci (Lodi) con Guacialino Brasato, abbinato con lo stupendo Gu urnio Classico Superiore, che insieme parteciperanno alla tappa fi nale del Touring del Gusto di Giugno 2012, per conquistar-si l’ambito tolo di “Qualità Italiana”, del Touring del Gusto.

www.osvaldomurri.it

Cucine d’eccellenza peril Touring del GUSTO

Qualità, ospitalità e picità territoriale.. le parole d’ordine!

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• Nome: Roberta Pelizer• Vive a: Alessandria• Residenza d’origine: Salice Terme• Occupazione: modella

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Week end Speciale: Una visita all’Inferno mi ha portato in Cielo!. Tra tu , sono mol i com-plimen ricevu , questo è il commento più sug-ges vo su Hell’s Gate

2012. Lo ha scri o un giornalista (un Grande), inviato davvero speciale di una importante tes-tata spagnola. Il commento è il profi lo emo vo dell’esperienza personale, ma rappresenta meg-lio di qualsiasi ar colo la sintesi di Hell’s Gate 2012.Fabio Fasola ha dato forma al pensiero di una gara straordinaria in una no e di se embre dell’ormai lontano 2003, me endola defi ni -vamente a fuoco in perfe a coincidenza con l’equinozio d’autunno. Tre mesi dopo Hell’s Gate era pronta, e non è più cambiata. Una buona idea, ben realizzata. Dal 2004 Hell’s Gate si svolge ogni anno sempre a Febbraio, sempre nella tenuta turis ca de Il Ciocco, sull’Appennino Toscano. Un paradiso naturale dentro il quale è possibile tracciare qualsiasi po di percorso, in-

cluso naturalmente quello “terrifi cante” di Hell’s Gate.Superato lo sce cismo iniziale, che aveva cos-tre o l’organizzazione a grandi sacrifi ci per realizzarne la prima edizione, Hell’s Gate ha conquistato immediatamente l’intero universo legato alla corsa. Gli appassiona , i media, i pi-lo , che farebbero carte false per partecipare, le case costru rici di moto da fuoristrada. Come KTM che, da quel momento, ha deciso di arruo-lare i migliori specialis per partecipare alle gare di enduro estremo, che sarebbero nate numer-ose sulla scia di Hell’s Gate senza peraltro rius-cire a ricrearne le speciali atmosfere.Hell’s Gate è una corsa in due fasi. Al ma no una gara di enduro eliminatoria; i primi 30 clas-sifi ca accedono alla gara vera e propria, la fi -nale di Hell’s Gate. Griglia di partenza come GP e poi l’Inferno: 4 o 5 giri, una prova speciale non-stop, con i soli controlli di passaggio. I pilo che transitano con un ritardo superiore ai 30 minu rispe o al concorrente in testa alla gara sono elimina dalla compe zione. Ai pilo è consen- to di ricevere l’aiuto di pubblico, indispensa-

Da un’idea del vogherese Fabio Fasola, un weekend d’inferno per l’enduro mondiale

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bile per aff rontare la salita fi nale, dell’inviolabile Hell’s Peak.Il percorso dell’Hell’s Gate è duris-simo e ”non negoziabile”. Un anello irto di diffi coltà di ogni genere: cas-cate, torren in piena, mula ere su pietraie impossibili. Un percorso decisamente tecnico e “fi sico”. Le stazioni sono i controlli di passaggio di Hell’s Gate, sistema nei pressi dei passaggi spe acolari più facil-mente accessibili da parte del pub-blico. Giunta alla sua nona edizione, Hell’s Gate è una gara che si con-sidera “classica”, una di quelle che è come se ci fosse sempre stata, di quelle che appartengono alla storia delle compe zioni. Nove edizioni, di solito non bastano perché la storia cominci a farsi interessante. Non è il

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Fabio Fasola

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caso di Hell’s Gate, sin dalla prima “apparizione” assurta al ruolo di evento simbolo dell’estremo moderno. Anche questo è un inedito, un fa o d’altri tempi, legato al clamore che solo i grandi even riescono, di tanto in tanto, a suscitare.L’Hell’s Peak, la salita impossibile che sancisce la chiusura defi ni va del cancello dell’inferno è il concentrato emo vo dell’intera corsa. Vi con-fl uiscono pochi Pilo , scampa al “massacro” di Hell’s Gate. La salita diventa parte a va della corsa e del coinvolgimento del pubblico, che accorre a condividere l’ul mo a o della fa ca

estrema nel momento risolu vo, bilanciamento perfe o di un evento in cui il culmine emo vo coincide con l’epilogo. L’inglese Graham Jarvis, Campione in carica, ha ancora una volta avuto ragione dell’Hell’s Peak e degli avversari rimas in pochi, pochissimi, qua ro soltanto, a conten-dergli lo sce ro che ha reso famoso l’inglese sull’olimpo dell’Enduro nella sua forma più spet-tacolare e cri ca, l’Estremo.

www.fasola.comwww.hellsgate.it

Anche la nota azienda vogherese INTRA protagonista di Hell's Gate, ne parliamo con Andrea Degli Al-ber : "Abbiamo deciso di sponsorizzare questa inizia va per la storica amicizia che ci lega con Fabio Fasola, vogherese doc. Una manifestazione importante nell'enduro europeo e mondiale. Questo si in-serisce nel contesto delle sponsorizzazioni spor ve che INTRA sos ene da quando è nata, dieci anni fa. Inizialmente l'obbie vo era quello di sostenere società spor ve locali. Oggi, pur mantenendo rap-por di sponsorizzazioni con realtà locali, INTRA è orgogliosa di sponsorizzare anche quest’anno il team Honda LCR di Lucio Cec-chinello, che partecipa al Mondiale MotoGP con il pilota Stefan Bradl, campione mondiale per la Moto2 del 2011. Già l'anno scorso il nostro logo era infa presente sulla moto di Tony Elias, sempre con il team di Lucio Cecchinello. E' quindi mo vo di es-trema soddisfazione vedere il logo della nostra azienda nel cor-so delle trasmissioni di MotoGP a livello internazionale. Abbi-amo instaurato un o mo rapporto di collaborazione reciproca grazie al quale INTRA, oltre a sponsorizzare la moto ed il Team, avrà la possibilità di far conoscere i propri prodo ad aziende di livello internazionale del Circus della Moto GP”.

Anche la azienda vogherese INTRAprotagonista all’HELL’s GATE

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L’82° Salone Internazionale di Ginevra, aperto dall’ 8 al 18 Marzo, porta con se sempre tante no-vità e anteprime mondiali, e, considerata la neu-tralità del territorio in cui si trova, si è guadagnato negli anni una posizione privilegiata tra i motor show europei. Lo abbiamo visitato per voi e vi presen amo qui le più pres giose Top Car che l’Italia ha portato alla vetrina internazionale.Ferrari presenta a Ginevra la F12 berline a, il gap che la Rossa segna con la 599 Fiorano da cui è derivata è smisurato. La nuova Motore anteriore e Trazione posteriore di Ferrari è dotata di un 12 cilindri a V di 65° completamente nuovo da 6.262 cm3 che sviluppa la sfacciata potenza di 740 CV a 8.250 giri/min, raggiunge il regime massimo di rotazione a 8.700 giri/min ed esprime una coppia massima di 690 Nm, di cui l’80% disponibili già a 2.500 giri/min. Cara eris che che le perme ono di bruciare lo 0 100 Km/h in 3.1 secondi, raggiun-gere la velocità massima di oltre 340 Km/h e com-piere un giro della pista di Fiorano in 1 minuto e 23 secondi, addiri ura 2 secondi in meno della Enzo. La nuova Ferrari F12 berline a pesa sola-mente 1.525 Kg ed il suo telaio spaceframe ha una

rigidità torsionale aumentata del 20%. Da notare inoltre il mirabile lavoro svolto sull’aerodinamica che prevede, grazie all’Areo Bridge, di aumen-tare il carico aerodinamico ver cale a raverso il cofano motore; l’Ac ve Brake Cooling provvede, esclusivamente quando richiesto, ad incanalare dal frontale aria fresca sui freni. Un gioiello da 272mila euro in arrivo a fi ne 2012.Masera rinnova la GranTurismo Sport, il po-tente 8 cilindri a V da 4.7 litri eroga ora 460 CV e 520 Nm di coppia massima, le prestazioni, anche grazie al cambio a doppia frizione a secco da 6 rappor con cambiate da 100ms, le perme ono di accelerare da 0 a 100 Km/m in 4.7 secondi e toccare la velocità massima di 300 Km/h; è dis-ponibile come sempre anche il più confortevole cambio automa co ZF a 6 rappor che perme e anch’esso prestazioni di tu o ripe o con 4.8 secondi nello 0 100 Km/h e 298 Km/h di veloc-ità massima. Le sospensioni della nuova Masera GranTurismo Sport si avvalgono del sistema Sport Skyhook, evoluzione del sistema con nuo di con-trollo dello smorzamento delle sospensioni, con la possibilità di essere confi gurate in modalità

Le pres giose spor ve italiane, ambasciatrici del Made in Italy all’82° Salone di Ginevra

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Ferrari F12 Berline a

Masera GranTurismo Sport

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Sport per reazioni precise e veloci. Un par co-lare: le pinze dei freni a 6 pistoni all’anteriore e 4 al posteriore fornite da Brembo e ospitate dai bel-lissimi cerchi Astro da 20”, sono fi nite in inedito colore blu ossidato.Lamborghini presenta Aventador J, un esercizio di s le, che reinterpreta la Aventador in versione roadster. La le era J fa riferimento all’allegato J che defi nisce le norme tecniche per le ve ure da compe zione nella regolamentazione FIA, ma strizza l’occhio anche alla Lamborghini Jota del 1970. Dotata di due minimali defl e ori al posto del parabrezza, Aventador J presenta di-verse soluzioni completamente personalizzate, per questo esemplare da pista omologato per la strada, ma man ene il potente 12 cilindri, 6.5 litri da 700 CV della Aventador. Il punto più alto della ve ura rappresentato dallo specchie o a perisco-pio collocato tra i due defl e ori è a 1110 mm dal suolo, la personalizzazione ad hoc per tu e le ap-pendici aereodinamiche della ve ura le conferisce solo una vaga somiglianza con l’originale Aventa-dor. Certamente chi sarà il fortunato acquirente di quest’unico gioiello dovrà dotarsi di casco e ab-bigliamento adeguato per poter raggiungere i 300

Km/h di velocità massima.Buga porta il motore della Veyron Super Sport sulla roadster Grand Sport, creando così la più veloce roadster esistente (anche se forse ora la Agera R, col suo te uccio rimuovibile, potrebbe concorrere al tolo). Ba ezzata Grand Sport Vitesse sarà dotata del propulsore 7.9 litri W16 da 1200 CV di potenza e 1500 Nm di coppia che ha permesso alla Super Sport di aggiudicarsi il re-cord di velocità massima per auto di produzione, e anch’essa dotata di trazione integrale permet-terà accelerazioni a cielo aperto da 0 a 100 Km/h in appena 2.6 secondi ed una velocità massima di 410 Km/h. A Ginevra è stata presentata nelle due colorazioni: Blue e e Jet Grey.Abarth presenta al salone di Ginevra 2012 due nuove bellissime 500 rielaborate, dal nome Abarth 595 “turismo” per chi predilige abbinare spor vità e prestazioni a eleganza e dis n v-ità, e Abarth 595 “compe zione” per gli aman della spor vità senza compromessi; motorizzate entrambe con il solido 1.4 turbo T-Jet, sovrali-mentato con turbocompressore IHI a geometria fi ssa, da 160 CV di potenza e ben 230 Nm di cop-pia massima a 3000 giri/min (in modalità Sport); accelerano da 0 a 100 Km/ in 7.4 secondi e rag-

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Lamborghini Aventador J6564

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giungono i 211 Km/h di velocità massima; la modalità Sport in-fl uisce non solo sulla mappatura della centralina, ma anche sulla pressione del turbo e sul carico al volante. Il disposi vo di ul ma generazione TTC (Torque Transfer Control), per la ripar zione della coppia sulle ruote anteriori, perme e traie orie pulite in uscita di curva anche in piena accelerazione. La versione turis-mo e quella compe zione si diff erenziano a livello tecnico per l’adozione di un cambio meccanico ele roa uato con comandi al volante per la versione turismo, e del manuale a 5 rappor per la versione compe zione; este camente la versione turismo ha una livrea bicolore grigio pista metallizzato e rosso offi cina, con liner argento, mentre la versione compe zione viene realizzata nella livrea grigio record metallizzato. Entrambe fanno sfoggio della targhe a in alluminio con logo 595 e 595 compe zione su fi ancate e portellone.

Gaetano Crisci - GT Evoluzione - Ginevraw w w. g te v o l u z i o n e . i t

Buga Gran Sport Vitesse

Abarth 595 turismo

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