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PDTA osso

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PDTA osso

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    Come inizia.

    Approccio multidisciplinare allinterno dellattivit del CDO

    Approccio monodisciplinare con attivazione di consulenza fisiatrica dal Reparto di Degenza o dal DH Oncologico

    utenteSticky NoteCome inizia. Approccio multidisciplinare allinterno dellattivit del CDO Approccio monodisciplinare con attivazione di consulenza fisiatrica dal Reparto di Degenza o dal DH Oncologico

  • 2CDOIl Centro di Osteoncologia inizia

    lattivit il 20 gennaio 2005 per lesigenzadi fornire al paziente con metastasi osseeun percorso sanitario completo a valenzamultiprofessionale e multidisciplinare conaccessi facilitati, nellottica di presa in caricodel paziente sia in termini organizzativi checlinico-assistenziali

    Organizzazione

    Lambulatorio organizzato con la partecipazione di tutte le figure professionali coinvolte nel percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale: oncologo medico, radiologo, medico nucleare, radioterapista, ortopedico, palliativista, fisiatra, infermiere professionale

    utenteSticky Notefornire al paziente con metastasi osseeun percorso sanitario completo a valenzamultiprofessionale e multidisciplinare conaccessi facilitati, nellottica di presa in caricodel paziente sia in termini organizzativi checlinico-assistenziali

    utenteSticky NoteOrganizzazione Lambulatorio organizzato con la partecipazione di tutte le figure professionali coinvolte nel percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale: oncologo medico, radiologo, medico nucleare, radioterapista, ortopedico, palliativista, fisiatra, infermiere professionale

  • 3Nellorganizzazione del CDO troviamo applicati i cardini dellapproccio riabilitativo Centralit del paziente nella

    pianificazione degli interventi diagnostici e terapeutici

    Necessit di un approccio globale al paziente comprendente le diverse problematiche presenti e finalizzato alla loro reale presa in carico

    Necessit di un intervento coordinatoed integrato

    EPIDEMIOLOGIA

    Lo scheletro rappresenta la terza sede pi comune di metastasi dopo polmone e fegato

    M.O. sono la forma maligna pifrequente nellosso

    Circa l80% proviene dal tumore della mammella, prostata, polmone, rene (frequente interessamento di sedi multiple)

    utenteSticky NoteNellorganizzazione del CDO troviamo applicati i cardini dellapproccio riabilitativo Centralit del paziente nella pianificazione degli interventi diagnostici e terapeutici Necessit di un approccio globale al paziente comprendente le diverse problematiche presenti e finalizzato alla loro reale presa in carico Necessit di un intervento coordinatoed integrato

    utenteSticky NoteEPIDEMIOLOGIA Lo scheletro rappresenta la terza sede pi comune di metastasi dopo polmone e fegato M.O. sono la forma maligna pifrequente nellosso Circa l80% proviene dal tumore della mammella, prostata, polmone, rene (frequente interessamento di sedi multiple)

  • 4MammellaMammella 6565--75 %75 %

    ProstataProstata 6565--75 %75 %

    TiroideTiroide 60 %60 %VescicaVescica 40 %40 %PolmonePolmone 3030--40 %40 %ReneRene 2020--25 %25 %MelanomaMelanoma 1414--45 %45 %

    Coleman RE, Coleman RE, CancerCancer, 1997, 1997

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    CRANIO

    VERTEBRE

    CERVICALI

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    TIBIA

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    VERTEBRE

    LOMBARI

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    Byrne 1992, Byrne 1992, SiegalSiegal 1995, Nelson 20001995, Nelson 2000

    METASTASI VERTEBRALIMETASTASI VERTEBRALI

    1.1. PRIMA: SPONGIOSA OSSEAPRIMA: SPONGIOSA OSSEA2.2. A SEGUIRE: INTERESSAMENTO CORTICALE A SEGUIRE: INTERESSAMENTO CORTICALE

    INSTABILITA VERTEBRALE

    FRATTURE VERTEBRALI

    TESSUTO PATOLOGICO EXTRAVERTEBRALE

    COMPRESSIONE MIDOLLARE METASTATICA

    utenteSticky Note

  • 6METASTASI VERTEBRALIMETASTASI VERTEBRALI3 tipi di 3 tipi di osteolisiosteolisi secondaria secondaria vertebrale + coinvolgimento del muro vertebrale + coinvolgimento del muro posterioreposteriore

    RISONANZA MAGNETICACMM IN 2 DIVERSE PAZIENTI AFFETTE DA SECONDARISMI OSSEI DA

    CARCINOMA DUTTALE INFILTRANTE DELLA MAMMELLA

    Sequenze FSE e SE T1w, T2w e T1w+ mdc Sequenze FSE T1w ed T2 STIR

  • 7Rx rachide Sagittale FSE T2w Assiale T1w+mdc

    La mediana di sopravvivenza dei pazienti con tumore in fase metastatica scheletrica in continuo aumento

    Ci comporta levidenziarsi di una nuova disabilit

    PAZIENTE ONCOLOGICO CRONICO

    utenteSticky Note La mediana di sopravvivenza dei pazienti con tumore in fase metastatica scheletrica in continuo aumento Ci comporta levidenziarsi di una nuova disabilitPAZIENTE ONCOLOGICO CRONICO

  • 8Principali obiettivi dellintervento riabilitativo

    prevenzione delle complicanze

    controllo dei sintomi

    ottimizzazione delle capacitfunzionali residue

    25% Asintomatiche

    75% Sintomatiche Dolore Fratture patologiche Compressione midollare Ipercalcemia Soppressione midollare

    Clinica delle metastasi ossee

    RIDUZIONE MOBILITA

    utenteSticky NotePrincipali obiettivi dellintervento riabilitativo prevenzione delle complicanzecontrollo dei sintomiottimizzazione delle capacitfunzionali residue

    utenteSticky Note1,O3HUFRUVRGHO,O3HUFRUVRGHO,O3HUFRUVRGHO,O3HUFRUVRGHOSD]LHQWHFRQSD]LHQWHFRQSD]LHQWHFRQSD]LHQWHFRQ0HWDVWDVL2VVHH0HWDVWDVL2VVHH0HWDVWDVL2VVHH0HWDVWDVL2VVHHDott.ssa M.C. FalasconiDott.ssa R.M. RossiUOMR FORLICome inizia. Approccio multidisciplinare allinterno dellattivit del CDO Approccio monodisciplinare con attivazione di consulenza fisiatrica dal Reparto di Degenza o dal DH Oncologico

    2CDOIl Centro di Osteoncologia inizialattivit il 20 gennaio 2005 per lesigenzadi fornire al paziente con metastasi osseeun percorso sanitario completo a valenzamultiprofessionale e multidisciplinare conaccessi facilitati, nellottica di presa in caricodel paziente sia in termini organizzativi checlinico-assistenzialiOrganizzazione Lambulatorio organizzato con la partecipazione di tutte le figure professionali coinvolte nel percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale: oncologo medico, radiologo, medico nucleare, radioterapista, ortopedico, palliativista, fisiatra, infermiere professionale

    3Nellorganizzazione del CDO troviamo applicati i cardini dellapproccio riabilitativo Centralit del paziente nella pianificazione degli interventi diagnostici e terapeutici Necessit di un approccio globale al paziente comprendente le diverse problematiche presenti e finalizzato alla loro reale presa in carico Necessit di un intervento coordinatoed integratoEPIDEMIOLOGIA Lo scheletro rappresenta la terza sede pi comune di metastasi dopo polmone e fegato M.O. sono la forma maligna pifrequente nellosso Circa l80% proviene dal tumore della mammella, prostata, polmone, rene (frequente interessamento di sedi multiple)

    4MammellaMammella6565--75 %75 %ProstataProstata6565--75 %75 %TiroideTiroide60 %60 %VescicaVescica40 %40 %PolmonePolmone3030--40 %40 %ReneRene2020--25 %25 %MelanomaMelanoma1414--45 %45 %Coleman RE, Coleman RE, CancerCancer, 1997, 1997/RVFKHOHWURDVVLDOHFUDQLRUDFKLGH/RVFKHOHWURDVVLDOHFUDQLRUDFKLGH/RVFKHOHWURDVVLDOHFUDQLRUDFKLGH/RVFKHOHWURDVVLDOHFUDQLRUDFKLGHFRVWHHEDFLQRFRVWHHEDFLQRFRVWHHEDFLQRFRVWHHEDFLQR FRLQYROWRSLFRLQYROWRSLFRLQYROWRSLFRLQYROWRSLIUHTXHQWHPHQWHGLTXHOORDSSHQGLFRODUHIUHTXHQWHPHQWHGLTXHOORDSSHQGLFRODUHIUHTXHQWHPHQWHGLTXHOORDSSHQGLFRODUHIUHTXHQWHPHQWHGLTXHOORDSSHQGLFRODUHOHHVWUHPLWOHHVWUHPLWOHHVWUHPLWOHHVWUHPLW0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL ,,,SURVVLPDOHGHLIHPRUL,,,SURVVLPDOHGHLIHPRUL,,,SURVVLPDOHGHLIHPRUL,,,SURVVLPDOHGHLIHPRUL RPHURRPHURRPHURRPHUR UDUHRVVDPDQLHSLHGLSROPRQHUDUHRVVDPDQLHSLHGLSROPRQHUDUHRVVDPDQLHSLHGLSROPRQHUDUHRVVDPDQLHSLHGLSROPRQHCRANIOVERTEBRE CERVICALIOMEROCOSTEULNABACINOTIBIARADIOFEMOREFIBULAVERTEBRE LOMBARI6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,',',',',',',',',/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($

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    6METASTASI VERTEBRALIMETASTASI VERTEBRALI3 tipi di 3 tipi di osteolisiosteolisisecondaria secondaria vertebrale + coinvolgimento del muro vertebrale + coinvolgimento del muro posterioreposterioreRISONANZA MAGNETICACMM IN 2 DIVERSE PAZIENTI AFFETTE DA SECONDARISMI OSSEI DA CARCINOMA DUTTALE INFILTRANTE DELLA MAMMELLASequenze FSE e SE T1w, T2w e T1w+ mdcSequenze FSE T1w ed T2 STIR

    7Rx rachide Sagittale FSE T2wAssiale T1w+mdc La mediana di sopravvivenza dei pazienti con tumore in fase metastatica scheletrica in continuo aumento Ci comporta levidenziarsi di una nuova disabilitPAZIENTE ONCOLOGICO CRONICO

    8Principali obiettivi dellintervento riabilitativo prevenzione delle complicanzecontrollo dei sintomiottimizzazione delle capacitfunzionali residue 25% Asintomatiche 75% Sintomatiche Dolore Fratture patologiche Compressione midollare Ipercalcemia Soppressione midollareClinica delle metastasi osseeRIDUZIONE MOBILITA

    9Dolore Presentazione iniziale pi frequente nella metastasi ossea vertebrale Focale Multifocale Irradiato o riferito Misto (associato a componente neuropatica o viscerale) PEGGIORATO DALLATTIVITA E DAGLI SFORZI Fratture patologiche Spontanee, avvengono anche in assenza di traumi Sedi pi frequenti: rachide, bacino, femore, omero Rischio di comparsa in relazione con estensione della lesione, entitinterruzione della corticale, entit del carico

    10Compressione midollareDeficit neurologici ad esordio insidioso o acuto a seconda della progressione o della localizzazione della metastasi o della comparsa di frattura patologica Deficit a progressione lenta metastasi del tratto lombare Deficit ad esordio acuto metastasi del tratto dorsale che possono causare crolli vertebrali improvvisiPercorso del paziente nellambulatorio multidisciplinare Accoglienza (infermiera) Presentazione del CDO e iter Inserimento nel data base del CDO Somministrazione del BPI Prelievo ematochimico Presentazione del caso e discussione collegiale Valutazione criticit Strategie diagnostiche e terapeutiche Visita del paziente alla presenza di tutti gli specialisti

    11Approccio multidisciplinare al paziente Programmazione di indagini strumentali supplementari Terapia farmacologica specifica Terapia del dolore Radioterapia Terapia radiometabolica Indicazione alla chirurgia Intervento riabilitativoRUOLO DEL FISIATRA Al fisiatra compete la valutazione del quadro clinico-patologico e lattivazione del progetto riabilitativo individuale, attraverso la diagnosi e la prognosi riabilitativa e la revisione del percorso terapeutico Nellambito del progetto deve essere inserita la prescrizione di ortesi, protesi ed ausili idonei a facilitare lautonomia del paziente nella vita quotidiana

    12Ortesi: indicazioni Le ortesi hanno il compito di stabilizzare, ridurre il carico e il dolore sul segmento interessato Le ortesi costituiscono un importante strumento terapeutico Nel pre e post-operatorio Nei paziente candidati a trattamento radio-chemioterapici Nei pazienti non candidabili ad intervento chirurgico o adiuvanteOrtesi: caratteristiche Le ortesi devono essere sicure, leggere, confortevoli e di facile indossabilit e estraibilit La scelta dellortesi subordinata a Tipo di lesione ( stabile o instabile) Livello della lesione Funzione deputata allortesiImmobilizzazioneimmobilizzazione e sostegno statico

    13ORTESI CERVICALIORTESI COLLARE PHILADELPHIA +STABILIZZATORE STERNO-DORSALE

    14ORTESI SPINALIORTESI IPERESTENSORE A TRE PUNTI

    15

    16ORTESI TUTORE DANCAScelta dellortesi spinale Si preferisce lortesi rigida a quella semirigidain caso di lesioni che comportano lelisione pio meno completa del soma vertebrale o dellarco posteriore con conseguente rischio di danno midollare In casi ad elevata instabilit o in pz con lesioni multiple possibile confezionare ortesi su misura in materiale plastico con appoggio prossimale occipito-cervicale e distale iliaco

    17Dalla prescrizionealluso Addestramento del pz e del care giver al corretto utilizzo Eventuale prescrizione di trattamento riabilitativo personalizzato volto al rinforzo/mantenimento abilit e funzioni residueCriticit pi frequenti Problematiche respiratorie Problematiche digestive Obesit Presenza del porth-a-cath/stomie Difficolt ad indossare correttamente lortesi Dolore Problematiche cutanee: vescicole arrossamenti, edema, lesioni da pressione

    18Nostra esperienza Nellanno 2011 effettuate 328 visite di cui: 184 1visite; 144 controlli M.O assiali rachide 158 casi Ortesi Prescritte 20 Ortesi cervicali(3 con stabilizzatore toracico) 70 Ortesi toraco-lombari 58 RIGIDE 12 SEMIRIGIDESD]LHQWLSD]LHQWLSD]LHQWLSD]LHQWLGLSD]LHQWLFRQGLSD]LHQWLFRQGLSD]LHQWLFRQGLSD]LHQWLFRQSXQWHJJLRDO7SXQWHJJLRDO7SXQWHJJLRDO7SXQWHJJLRDO7GLSD]LHQWLFRQGLSD]LHQWLFRQGLSD]LHQWLFRQGLSD]LHQWLFRQULGX]LRQHGLSXQWHJJLRGLULGX]LRQHGLSXQWHJJLRGLULGX]LRQHGLSXQWHJJLRGLULGX]LRQHGLSXQWHJJLRGLDOPHQRXQLWDOPHQRXQLWDOPHQRXQLWDOPHQRXQLW DO7DO7DO7DO7'RORUH'RORUH'RORUH'RORUHPD[PD[PD[PD[ 'RORUHPLQ'RORUHPLQ'RORUHPLQ'RORUHPLQ 'RORUHPHGLR'RORUHPHGLR'RORUHPHGLR'RORUHPHGLR 'RORUHDWWXDOH'RORUHDWWXDOH'RORUHDWWXDOH'RORUHDWWXDOH 6ROOLHYR6ROOLHYR6ROOLHYR6ROOLHYR ,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDWWLYLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDWWLYLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDWWLYLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDWWLYLW LQJHQHUHLQJHQHUHLQJHQHUHLQJHQHUH ,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQXPRUH,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQXPRUH,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQXPRUH,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQXPRUH ,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQSRVVLELOLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQSRVVLELOLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQSRVVLELOLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQSRVVLELOLW GLGLGLGLFDPPLQDUHFDPPLQDUHFDPPLQDUHFDPPLQDUH ,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQODYRUR,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQODYRUR,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQODYRUR,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQODYRUR ,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDOWUHSHUVRQH,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDOWUHSHUVRQH,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDOWUHSHUVRQH,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDOWUHSHUVRQH ,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQVRQQR,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQVRQQR,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQVRQQR,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQVRQQR ,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQFDSDFLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQFDSDFLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQFDSDFLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQFDSDFLW GLGLYHUWLUVLGLGLYHUWLUVLGLGLYHUWLUVLGLGLYHUWLUVL 9DORULGL%3,9DORULGL%3,9DORULGL%3,9DORULGL%3,GRORUHPRGHUDWRGRORUHPRGHUDWRGRORUHPRGHUDWRGRORUHPRGHUDWRVHYHURDOVHYHURDOVHYHURDOVHYHURDOEDVHOLQHEDVHOLQHEDVHOLQHEDVHOLQH 7HD7**7HD7**7HD7**7HD7**

    19Percorso del paziente chirurgico- PRIMA SEGNALAZIONE: direttamente dal CDOoppure dallUO Traumatologia-VALUTAZIONE FISIATRICA PRE-INTERVENTO Le condizioni generali del pz Le comorbilit generali Lo stato cognitivo e la possibilit di collaborazione Il gradiente di modificabilit Le risorse complessive comprese la situazione famigliare e sociale.E DOPO ?VALUTAZIONE FISIATRICA POSTINTERVENTO: Confronto con chirurgo e oncologo per la programmazione dei tempi di ricovero in relazione alla ripresa del carico Setting di ricovero pi idoneo in base alla necessit di terapie specifiche Valutazione dei fattori post-intervento che possono interferire con il recuperoDefinizione del Progetto Riabilitativo Individuale

    20 Per lattuazione del progetto riabilitativo sono necessari Periodi di ricovero e trattamento prolungati Confronto periodico con il collega oncologo ed ortopedico per lestrema variabilit del quadro clinico Follow-up ravvicinati e presa in carico prolungata nel tempo

  • 9Dolore

    Presentazione iniziale pi frequente nella metastasi ossea vertebrale

    Focale Multifocale Irradiato o riferito Misto (associato a componente

    neuropatica o viscerale) PEGGIORATO DALLATTIVITA E

    DAGLI SFORZI

    Fratture patologiche

    Spontanee, avvengono anche in assenza di traumi

    Sedi pi frequenti: rachide, bacino, femore, omero

    Rischio di comparsa in relazione con estensione della lesione, entitinterruzione della corticale, entit del carico

    utenteSticky Note1,O3HUFRUVRGHO,O3HUFRUVRGHO,O3HUFRUVRGHO,O3HUFRUVRGHOSD]LHQWHFRQSD]LHQWHFRQSD]LHQWHFRQSD]LHQWHFRQ0HWDVWDVL2VVHH0HWDVWDVL2VVHH0HWDVWDVL2VVHH0HWDVWDVL2VVHHDott.ssa M.C. FalasconiDott.ssa R.M. RossiUOMR FORLICome inizia. Approccio multidisciplinare allinterno dellattivit del CDO Approccio monodisciplinare con attivazione di consulenza fisiatrica dal Reparto di Degenza o dal DH Oncologico

    2CDOIl Centro di Osteoncologia inizialattivit il 20 gennaio 2005 per lesigenzadi fornire al paziente con metastasi osseeun percorso sanitario completo a valenzamultiprofessionale e multidisciplinare conaccessi facilitati, nellottica di presa in caricodel paziente sia in termini organizzativi checlinico-assistenzialiOrganizzazione Lambulatorio organizzato con la partecipazione di tutte le figure professionali coinvolte nel percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale: oncologo medico, radiologo, medico nucleare, radioterapista, ortopedico, palliativista, fisiatra, infermiere professionale

    3Nellorganizzazione del CDO troviamo applicati i cardini dellapproccio riabilitativo Centralit del paziente nella pianificazione degli interventi diagnostici e terapeutici Necessit di un approccio globale al paziente comprendente le diverse problematiche presenti e finalizzato alla loro reale presa in carico Necessit di un intervento coordinatoed integratoEPIDEMIOLOGIA Lo scheletro rappresenta la terza sede pi comune di metastasi dopo polmone e fegato M.O. sono la forma maligna pifrequente nellosso Circa l80% proviene dal tumore della mammella, prostata, polmone, rene (frequente interessamento di sedi multiple)

    4MammellaMammella6565--75 %75 %ProstataProstata6565--75 %75 %TiroideTiroide60 %60 %VescicaVescica40 %40 %PolmonePolmone3030--40 %40 %ReneRene2020--25 %25 %MelanomaMelanoma1414--45 %45 %Coleman RE, Coleman RE, CancerCancer, 1997, 1997/RVFKHOHWURDVVLDOHFUDQLRUDFKLGH/RVFKHOHWURDVVLDOHFUDQLRUDFKLGH/RVFKHOHWURDVVLDOHFUDQLRUDFKLGH/RVFKHOHWURDVVLDOHFUDQLRUDFKLGHFRVWHHEDFLQRFRVWHHEDFLQRFRVWHHEDFLQRFRVWHHEDFLQR FRLQYROWRSLFRLQYROWRSLFRLQYROWRSLFRLQYROWRSLIUHTXHQWHPHQWHGLTXHOORDSSHQGLFRODUHIUHTXHQWHPHQWHGLTXHOORDSSHQGLFRODUHIUHTXHQWHPHQWHGLTXHOORDSSHQGLFRODUHIUHTXHQWHPHQWHGLTXHOORDSSHQGLFRODUHOHHVWUHPLWOHHVWUHPLWOHHVWUHPLWOHHVWUHPLW0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL ,,,SURVVLPDOHGHLIHPRUL,,,SURVVLPDOHGHLIHPRUL,,,SURVVLPDOHGHLIHPRUL,,,SURVVLPDOHGHLIHPRUL RPHURRPHURRPHURRPHUR UDUHRVVDPDQLHSLHGLSROPRQHUDUHRVVDPDQLHSLHGLSROPRQHUDUHRVVDPDQLHSLHGLSROPRQHUDUHRVVDPDQLHSLHGLSROPRQHCRANIOVERTEBRE CERVICALIOMEROCOSTEULNABACINOTIBIARADIOFEMOREFIBULAVERTEBRE LOMBARI6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,',',',',',',',',/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($

    56(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,',',',',',',',',/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(0(7$67$7,&$266($1(/5$&+,'(0(7$67$7,&$266($1(/5$&+,'(0(7$67$7,&$266($1(/5$&+,'(0(7$67$7,&$266($1(/5$&+,'(0(7$67$7,&$266($1(/5$&+,'(0(7$67$7,&$266($1(/5$&+,'(0(7$67$7,&$266($1(/5$&+,'(0(7$67$7,&$266($1(/5$&+,'( 1HOGHLFDVLVLKDFRLQYROJLPHQWRGLVHGLPXOWLSOHByrne 1992, Byrne 1992, SiegalSiegal1995, Nelson 20001995, Nelson 2000METASTASI VERTEBRALIMETASTASI VERTEBRALI1.1.PRIMA: SPONGIOSA OSSEAPRIMA: SPONGIOSA OSSEA2.2.A SEGUIRE: INTERESSAMENTO CORTICALE A SEGUIRE: INTERESSAMENTO CORTICALE INSTABILITA VERTEBRALE FRATTURE VERTEBRALI TESSUTO PATOLOGICO EXTRAVERTEBRALECOMPRESSIONE MIDOLLARE METASTATICA

    6METASTASI VERTEBRALIMETASTASI VERTEBRALI3 tipi di 3 tipi di osteolisiosteolisisecondaria secondaria vertebrale + coinvolgimento del muro vertebrale + coinvolgimento del muro posterioreposterioreRISONANZA MAGNETICACMM IN 2 DIVERSE PAZIENTI AFFETTE DA SECONDARISMI OSSEI DA CARCINOMA DUTTALE INFILTRANTE DELLA MAMMELLASequenze FSE e SE T1w, T2w e T1w+ mdcSequenze FSE T1w ed T2 STIR

    7Rx rachide Sagittale FSE T2wAssiale T1w+mdc La mediana di sopravvivenza dei pazienti con tumore in fase metastatica scheletrica in continuo aumento Ci comporta levidenziarsi di una nuova disabilitPAZIENTE ONCOLOGICO CRONICO

    8Principali obiettivi dellintervento riabilitativo prevenzione delle complicanzecontrollo dei sintomiottimizzazione delle capacitfunzionali residue 25% Asintomatiche 75% Sintomatiche Dolore Fratture patologiche Compressione midollare Ipercalcemia Soppressione midollareClinica delle metastasi osseeRIDUZIONE MOBILITA

    9Dolore Presentazione iniziale pi frequente nella metastasi ossea vertebrale Focale Multifocale Irradiato o riferito Misto (associato a componente neuropatica o viscerale) PEGGIORATO DALLATTIVITA E DAGLI SFORZI Fratture patologiche Spontanee, avvengono anche in assenza di traumi Sedi pi frequenti: rachide, bacino, femore, omero Rischio di comparsa in relazione con estensione della lesione, entitinterruzione della corticale, entit del carico

    10Compressione midollareDeficit neurologici ad esordio insidioso o acuto a seconda della progressione o della localizzazione della metastasi o della comparsa di frattura patologica Deficit a progressione lenta metastasi del tratto lombare Deficit ad esordio acuto metastasi del tratto dorsale che possono causare crolli vertebrali improvvisiPercorso del paziente nellambulatorio multidisciplinare Accoglienza (infermiera) Presentazione del CDO e iter Inserimento nel data base del CDO Somministrazione del BPI Prelievo ematochimico Presentazione del caso e discussione collegiale Valutazione criticit Strategie diagnostiche e terapeutiche Visita del paziente alla presenza di tutti gli specialisti

    11Approccio multidisciplinare al paziente Programmazione di indagini strumentali supplementari Terapia farmacologica specifica Terapia del dolore Radioterapia Terapia radiometabolica Indicazione alla chirurgia Intervento riabilitativoRUOLO DEL FISIATRA Al fisiatra compete la valutazione del quadro clinico-patologico e lattivazione del progetto riabilitativo individuale, attraverso la diagnosi e la prognosi riabilitativa e la revisione del percorso terapeutico Nellambito del progetto deve essere inserita la prescrizione di ortesi, protesi ed ausili idonei a facilitare lautonomia del paziente nella vita quotidiana

    12Ortesi: indicazioni Le ortesi hanno il compito di stabilizzare, ridurre il carico e il dolore sul segmento interessato Le ortesi costituiscono un importante strumento terapeutico Nel pre e post-operatorio Nei paziente candidati a trattamento radio-chemioterapici Nei pazienti non candidabili ad intervento chirurgico o adiuvanteOrtesi: caratteristiche Le ortesi devono essere sicure, leggere, confortevoli e di facile indossabilit e estraibilit La scelta dellortesi subordinata a Tipo di lesione ( stabile o instabile) Livello della lesione Funzione deputata allortesiImmobilizzazioneimmobilizzazione e sostegno statico

    13ORTESI CERVICALIORTESI COLLARE PHILADELPHIA +STABILIZZATORE STERNO-DORSALE

    14ORTESI SPINALIORTESI IPERESTENSORE A TRE PUNTI

    15

    16ORTESI TUTORE DANCAScelta dellortesi spinale Si preferisce lortesi rigida a quella semirigidain caso di lesioni che comportano lelisione pio meno completa del soma vertebrale o dellarco posteriore con conseguente rischio di danno midollare In casi ad elevata instabilit o in pz con lesioni multiple possibile confezionare ortesi su misura in materiale plastico con appoggio prossimale occipito-cervicale e distale iliaco

    17Dalla prescrizionealluso Addestramento del pz e del care giver al corretto utilizzo Eventuale prescrizione di trattamento riabilitativo personalizzato volto al rinforzo/mantenimento abilit e funzioni residueCriticit pi frequenti Problematiche respiratorie Problematiche digestive Obesit Presenza del porth-a-cath/stomie Difficolt ad indossare correttamente lortesi Dolore Problematiche cutanee: vescicole arrossamenti, edema, lesioni da pressione

    18Nostra esperienza Nellanno 2011 effettuate 328 visite di cui: 184 1visite; 144 controlli M.O assiali rachide 158 casi Ortesi Prescritte 20 Ortesi cervicali(3 con stabilizzatore toracico) 70 Ortesi toraco-lombari 58 RIGIDE 12 SEMIRIGIDESD]LHQWLSD]LHQWLSD]LHQWLSD]LHQWLGLSD]LHQWLFRQGLSD]LHQWLFRQGLSD]LHQWLFRQGLSD]LHQWLFRQSXQWHJJLRDO7SXQWHJJLRDO7SXQWHJJLRDO7SXQWHJJLRDO7GLSD]LHQWLFRQGLSD]LHQWLFRQGLSD]LHQWLFRQGLSD]LHQWLFRQULGX]LRQHGLSXQWHJJLRGLULGX]LRQHGLSXQWHJJLRGLULGX]LRQHGLSXQWHJJLRGLULGX]LRQHGLSXQWHJJLRGLDOPHQRXQLWDOPHQRXQLWDOPHQRXQLWDOPHQRXQLW DO7DO7DO7DO7'RORUH'RORUH'RORUH'RORUHPD[PD[PD[PD[ 'RORUHPLQ'RORUHPLQ'RORUHPLQ'RORUHPLQ 'RORUHPHGLR'RORUHPHGLR'RORUHPHGLR'RORUHPHGLR 'RORUHDWWXDOH'RORUHDWWXDOH'RORUHDWWXDOH'RORUHDWWXDOH 6ROOLHYR6ROOLHYR6ROOLHYR6ROOLHYR ,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDWWLYLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDWWLYLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDWWLYLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDWWLYLW LQJHQHUHLQJHQHUHLQJHQHUHLQJHQHUH ,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQXPRUH,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQXPRUH,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQXPRUH,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQXPRUH ,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQSRVVLELOLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQSRVVLELOLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQSRVVLELOLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQSRVVLELOLW GLGLGLGLFDPPLQDUHFDPPLQDUHFDPPLQDUHFDPPLQDUH ,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQODYRUR,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQODYRUR,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQODYRUR,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQODYRUR ,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDOWUHSHUVRQH,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDOWUHSHUVRQH,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDOWUHSHUVRQH,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDOWUHSHUVRQH ,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQVRQQR,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQVRQQR,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQVRQQR,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQVRQQR ,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQFDSDFLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQFDSDFLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQFDSDFLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQFDSDFLW GLGLYHUWLUVLGLGLYHUWLUVLGLGLYHUWLUVLGLGLYHUWLUVL 9DORULGL%3,9DORULGL%3,9DORULGL%3,9DORULGL%3,GRORUHPRGHUDWRGRORUHPRGHUDWRGRORUHPRGHUDWRGRORUHPRGHUDWRVHYHURDOVHYHURDOVHYHURDOVHYHURDOEDVHOLQHEDVHOLQHEDVHOLQHEDVHOLQH 7HD7**7HD7**7HD7**7HD7**

    19Percorso del paziente chirurgico- PRIMA SEGNALAZIONE: direttamente dal CDOoppure dallUO Traumatologia-VALUTAZIONE FISIATRICA PRE-INTERVENTO Le condizioni generali del pz Le comorbilit generali Lo stato cognitivo e la possibilit di collaborazione Il gradiente di modificabilit Le risorse complessive comprese la situazione famigliare e sociale.E DOPO ?VALUTAZIONE FISIATRICA POSTINTERVENTO: Confronto con chirurgo e oncologo per la programmazione dei tempi di ricovero in relazione alla ripresa del carico Setting di ricovero pi idoneo in base alla necessit di terapie specifiche Valutazione dei fattori post-intervento che possono interferire con il recuperoDefinizione del Progetto Riabilitativo Individuale

    20 Per lattuazione del progetto riabilitativo sono necessari Periodi di ricovero e trattamento prolungati Confronto periodico con il collega oncologo ed ortopedico per lestrema variabilit del quadro clinico Follow-up ravvicinati e presa in carico prolungata nel tempo

    utenteSticky Note1,O3HUFRUVRGHO,O3HUFRUVRGHO,O3HUFRUVRGHO,O3HUFRUVRGHOSD]LHQWHFRQSD]LHQWHFRQSD]LHQWHFRQSD]LHQWHFRQ0HWDVWDVL2VVHH0HWDVWDVL2VVHH0HWDVWDVL2VVHH0HWDVWDVL2VVHHDott.ssa M.C. FalasconiDott.ssa R.M. RossiUOMR FORLICome inizia. Approccio multidisciplinare allinterno dellattivit del CDO Approccio monodisciplinare con attivazione di consulenza fisiatrica dal Reparto di Degenza o dal DH Oncologico

    2CDOIl Centro di Osteoncologia inizialattivit il 20 gennaio 2005 per lesigenzadi fornire al paziente con metastasi osseeun percorso sanitario completo a valenzamultiprofessionale e multidisciplinare conaccessi facilitati, nellottica di presa in caricodel paziente sia in termini organizzativi checlinico-assistenzialiOrganizzazione Lambulatorio organizzato con la partecipazione di tutte le figure professionali coinvolte nel percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale: oncologo medico, radiologo, medico nucleare, radioterapista, ortopedico, palliativista, fisiatra, infermiere professionale

    3Nellorganizzazione del CDO troviamo applicati i cardini dellapproccio riabilitativo Centralit del paziente nella pianificazione degli interventi diagnostici e terapeutici Necessit di un approccio globale al paziente comprendente le diverse problematiche presenti e finalizzato alla loro reale presa in carico Necessit di un intervento coordinatoed integratoEPIDEMIOLOGIA Lo scheletro rappresenta la terza sede pi comune di metastasi dopo polmone e fegato M.O. sono la forma maligna pifrequente nellosso Circa l80% proviene dal tumore della mammella, prostata, polmone, rene (frequente interessamento di sedi multiple)

    4MammellaMammella6565--75 %75 %ProstataProstata6565--75 %75 %TiroideTiroide60 %60 %VescicaVescica40 %40 %PolmonePolmone3030--40 %40 %ReneRene2020--25 %25 %MelanomaMelanoma1414--45 %45 %Coleman RE, Coleman RE, CancerCancer, 1997, 1997/RVFKHOHWURDVVLDOHFUDQLRUDFKLGH/RVFKHOHWURDVVLDOHFUDQLRUDFKLGH/RVFKHOHWURDVVLDOHFUDQLRUDFKLGH/RVFKHOHWURDVVLDOHFUDQLRUDFKLGHFRVWHHEDFLQRFRVWHHEDFLQRFRVWHHEDFLQRFRVWHHEDFLQR FRLQYROWRSLFRLQYROWRSLFRLQYROWRSLFRLQYROWRSLIUHTXHQWHPHQWHGLTXHOORDSSHQGLFRODUHIUHTXHQWHPHQWHGLTXHOORDSSHQGLFRODUHIUHTXHQWHPHQWHGLTXHOORDSSHQGLFRODUHIUHTXHQWHPHQWHGLTXHOORDSSHQGLFRODUHOHHVWUHPLWOHHVWUHPLWOHHVWUHPLWOHHVWUHPLW0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL ,,,SURVVLPDOHGHLIHPRUL,,,SURVVLPDOHGHLIHPRUL,,,SURVVLPDOHGHLIHPRUL,,,SURVVLPDOHGHLIHPRUL RPHURRPHURRPHURRPHUR UDUHRVVDPDQLHSLHGLSROPRQHUDUHRVVDPDQLHSLHGLSROPRQHUDUHRVVDPDQLHSLHGLSROPRQHUDUHRVVDPDQLHSLHGLSROPRQHCRANIOVERTEBRE CERVICALIOMEROCOSTEULNABACINOTIBIARADIOFEMOREFIBULAVERTEBRE LOMBARI6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,',',',',',',',',/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($

    56(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,',',',',',',',',/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(0(7$67$7,&$266($1(/5$&+,'(0(7$67$7,&$266($1(/5$&+,'(0(7$67$7,&$266($1(/5$&+,'(0(7$67$7,&$266($1(/5$&+,'(0(7$67$7,&$266($1(/5$&+,'(0(7$67$7,&$266($1(/5$&+,'(0(7$67$7,&$266($1(/5$&+,'(0(7$67$7,&$266($1(/5$&+,'( 1HOGHLFDVLVLKDFRLQYROJLPHQWRGLVHGLPXOWLSOHByrne 1992, Byrne 1992, SiegalSiegal1995, Nelson 20001995, Nelson 2000METASTASI VERTEBRALIMETASTASI VERTEBRALI1.1.PRIMA: SPONGIOSA OSSEAPRIMA: SPONGIOSA OSSEA2.2.A SEGUIRE: INTERESSAMENTO CORTICALE A SEGUIRE: INTERESSAMENTO CORTICALE INSTABILITA VERTEBRALE FRATTURE VERTEBRALI TESSUTO PATOLOGICO EXTRAVERTEBRALECOMPRESSIONE MIDOLLARE METASTATICA

    6METASTASI VERTEBRALIMETASTASI VERTEBRALI3 tipi di 3 tipi di osteolisiosteolisisecondaria secondaria vertebrale + coinvolgimento del muro vertebrale + coinvolgimento del muro posterioreposterioreRISONANZA MAGNETICACMM IN 2 DIVERSE PAZIENTI AFFETTE DA SECONDARISMI OSSEI DA CARCINOMA DUTTALE INFILTRANTE DELLA MAMMELLASequenze FSE e SE T1w, T2w e T1w+ mdcSequenze FSE T1w ed T2 STIR

    7Rx rachide Sagittale FSE T2wAssiale T1w+mdc La mediana di sopravvivenza dei pazienti con tumore in fase metastatica scheletrica in continuo aumento Ci comporta levidenziarsi di una nuova disabilitPAZIENTE ONCOLOGICO CRONICO

    8Principali obiettivi dellintervento riabilitativo prevenzione delle complicanzecontrollo dei sintomiottimizzazione delle capacitfunzionali residue 25% Asintomatiche 75% Sintomatiche Dolore Fratture patologiche Compressione midollare Ipercalcemia Soppressione midollareClinica delle metastasi osseeRIDUZIONE MOBILITA

    9Dolore Presentazione iniziale pi frequente nella metastasi ossea vertebrale Focale Multifocale Irradiato o riferito Misto (associato a componente neuropatica o viscerale) PEGGIORATO DALLATTIVITA E DAGLI SFORZI Fratture patologiche Spontanee, avvengono anche in assenza di traumi Sedi pi frequenti: rachide, bacino, femore, omero Rischio di comparsa in relazione con estensione della lesione, entitinterruzione della corticale, entit del carico

    10Compressione midollareDeficit neurologici ad esordio insidioso o acuto a seconda della progressione o della localizzazione della metastasi o della comparsa di frattura patologica Deficit a progressione lenta metastasi del tratto lombare Deficit ad esordio acuto metastasi del tratto dorsale che possono causare crolli vertebrali improvvisiPercorso del paziente nellambulatorio multidisciplinare Accoglienza (infermiera) Presentazione del CDO e iter Inserimento nel data base del CDO Somministrazione del BPI Prelievo ematochimico Presentazione del caso e discussione collegiale Valutazione criticit Strategie diagnostiche e terapeutiche Visita del paziente alla presenza di tutti gli specialisti

    11Approccio multidisciplinare al paziente Programmazione di indagini strumentali supplementari Terapia farmacologica specifica Terapia del dolore Radioterapia Terapia radiometabolica Indicazione alla chirurgia Intervento riabilitativoRUOLO DEL FISIATRA Al fisiatra compete la valutazione del quadro clinico-patologico e lattivazione del progetto riabilitativo individuale, attraverso la diagnosi e la prognosi riabilitativa e la revisione del percorso terapeutico Nellambito del progetto deve essere inserita la prescrizione di ortesi, protesi ed ausili idonei a facilitare lautonomia del paziente nella vita quotidiana

    12Ortesi: indicazioni Le ortesi hanno il compito di stabilizzare, ridurre il carico e il dolore sul segmento interessato Le ortesi costituiscono un importante strumento terapeutico Nel pre e post-operatorio Nei paziente candidati a trattamento radio-chemioterapici Nei pazienti non candidabili ad intervento chirurgico o adiuvanteOrtesi: caratteristiche Le ortesi devono essere sicure, leggere, confortevoli e di facile indossabilit e estraibilit La scelta dellortesi subordinata a Tipo di lesione ( stabile o instabile) Livello della lesione Funzione deputata allortesiImmobilizzazioneimmobilizzazione e sostegno statico

    13ORTESI CERVICALIORTESI COLLARE PHILADELPHIA +STABILIZZATORE STERNO-DORSALE

    14ORTESI SPINALIORTESI IPERESTENSORE A TRE PUNTI

    15

    16ORTESI TUTORE DANCAScelta dellortesi spinale Si preferisce lortesi rigida a quella semirigidain caso di lesioni che comportano lelisione pio meno completa del soma vertebrale o dellarco posteriore con conseguente rischio di danno midollare In casi ad elevata instabilit o in pz con lesioni multiple possibile confezionare ortesi su misura in materiale plastico con appoggio prossimale occipito-cervicale e distale iliaco

    17Dalla prescrizionealluso Addestramento del pz e del care giver al corretto utilizzo Eventuale prescrizione di trattamento riabilitativo personalizzato volto al rinforzo/mantenimento abilit e funzioni residueCriticit pi frequenti Problematiche respiratorie Problematiche digestive Obesit Presenza del porth-a-cath/stomie Difficolt ad indossare correttamente lortesi Dolore Problematiche cutanee: vescicole arrossamenti, edema, lesioni da pressione

    18Nostra esperienza Nellanno 2011 effettuate 328 visite di cui: 184 1visite; 144 controlli M.O assiali rachide 158 casi Ortesi Prescritte 20 Ortesi cervicali(3 con stabilizzatore toracico) 70 Ortesi toraco-lombari 58 RIGIDE 12 SEMIRIGIDESD]LHQWLSD]LHQWLSD]LHQWLSD]LHQWLGLSD]LHQWLFRQGLSD]LHQWLFRQGLSD]LHQWLFRQGLSD]LHQWLFRQSXQWHJJLRDO7SXQWHJJLRDO7SXQWHJJLRDO7SXQWHJJLRDO7GLSD]LHQWLFRQGLSD]LHQWLFRQGLSD]LHQWLFRQGLSD]LHQWLFRQULGX]LRQHGLSXQWHJJLRGLULGX]LRQHGLSXQWHJJLRGLULGX]LRQHGLSXQWHJJLRGLULGX]LRQHGLSXQWHJJLRGLDOPHQRXQLWDOPHQRXQLWDOPHQRXQLWDOPHQRXQLW DO7DO7DO7DO7'RORUH'RORUH'RORUH'RORUHPD[PD[PD[PD[ 'RORUHPLQ'RORUHPLQ'RORUHPLQ'RORUHPLQ 'RORUHPHGLR'RORUHPHGLR'RORUHPHGLR'RORUHPHGLR 'RORUHDWWXDOH'RORUHDWWXDOH'RORUHDWWXDOH'RORUHDWWXDOH 6ROOLHYR6ROOLHYR6ROOLHYR6ROOLHYR ,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDWWLYLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDWWLYLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDWWLYLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDWWLYLW LQJHQHUHLQJHQHUHLQJHQHUHLQJHQHUH ,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQXPRUH,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQXPRUH,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQXPRUH,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQXPRUH ,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQSRVVLELOLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQSRVVLELOLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQSRVVLELOLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQSRVVLELOLW GLGLGLGLFDPPLQDUHFDPPLQDUHFDPPLQDUHFDPPLQDUH ,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQODYRUR,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQODYRUR,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQODYRUR,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQODYRUR ,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDOWUHSHUVRQH,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDOWUHSHUVRQH,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDOWUHSHUVRQH,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDOWUHSHUVRQH ,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQVRQQR,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQVRQQR,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQVRQQR,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQVRQQR ,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQFDSDFLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQFDSDFLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQFDSDFLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQFDSDFLW GLGLYHUWLUVLGLGLYHUWLUVLGLGLYHUWLUVLGLGLYHUWLUVL 9DORULGL%3,9DORULGL%3,9DORULGL%3,9DORULGL%3,GRORUHPRGHUDWRGRORUHPRGHUDWRGRORUHPRGHUDWRGRORUHPRGHUDWRVHYHURDOVHYHURDOVHYHURDOVHYHURDOEDVHOLQHEDVHOLQHEDVHOLQHEDVHOLQH 7HD7**7HD7**7HD7**7HD7**

    19Percorso del paziente chirurgico- PRIMA SEGNALAZIONE: direttamente dal CDOoppure dallUO Traumatologia-VALUTAZIONE FISIATRICA PRE-INTERVENTO Le condizioni generali del pz Le comorbilit generali Lo stato cognitivo e la possibilit di collaborazione Il gradiente di modificabilit Le risorse complessive comprese la situazione famigliare e sociale.E DOPO ?VALUTAZIONE FISIATRICA POSTINTERVENTO: Confronto con chirurgo e oncologo per la programmazione dei tempi di ricovero in relazione alla ripresa del carico Setting di ricovero pi idoneo in base alla necessit di terapie specifiche Valutazione dei fattori post-intervento che possono interferire con il recuperoDefinizione del Progetto Riabilitativo Individuale

    20 Per lattuazione del progetto riabilitativo sono necessari Periodi di ricovero e trattamento prolungati Confronto periodico con il collega oncologo ed ortopedico per lestrema variabilit del quadro clinico Follow-up ravvicinati e presa in carico prolungata nel tempo

  • 10

    Compressione midollare

    Deficit neurologici ad esordio insidioso o acuto a seconda della progressione o della localizzazione della metastasi o della comparsa di frattura patologica

    Deficit a progressione lenta metastasi del tratto lombare

    Deficit ad esordio acuto metastasi del tratto dorsale che possono

    causare crolli vertebrali improvvisi

    Percorso del paziente nellambulatorio multidisciplinare Accoglienza (infermiera)

    Presentazione del CDO e iter Inserimento nel data base del CDO Somministrazione del BPI Prelievo ematochimico

    Presentazione del caso e discussione collegiale Valutazione criticit Strategie diagnostiche e terapeutiche

    Visita del paziente alla presenza di tutti gli specialisti

    utenteSticky Note1,O3HUFRUVRGHO,O3HUFRUVRGHO,O3HUFRUVRGHO,O3HUFRUVRGHOSD]LHQWHFRQSD]LHQWHFRQSD]LHQWHFRQSD]LHQWHFRQ0HWDVWDVL2VVHH0HWDVWDVL2VVHH0HWDVWDVL2VVHH0HWDVWDVL2VVHHDott.ssa M.C. FalasconiDott.ssa R.M. RossiUOMR FORLICome inizia. Approccio multidisciplinare allinterno dellattivit del CDO Approccio monodisciplinare con attivazione di consulenza fisiatrica dal Reparto di Degenza o dal DH Oncologico

    2CDOIl Centro di Osteoncologia inizialattivit il 20 gennaio 2005 per lesigenzadi fornire al paziente con metastasi osseeun percorso sanitario completo a valenzamultiprofessionale e multidisciplinare conaccessi facilitati, nellottica di presa in caricodel paziente sia in termini organizzativi checlinico-assistenzialiOrganizzazione Lambulatorio organizzato con la partecipazione di tutte le figure professionali coinvolte nel percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale: oncologo medico, radiologo, medico nucleare, radioterapista, ortopedico, palliativista, fisiatra, infermiere professionale

    3Nellorganizzazione del CDO troviamo applicati i cardini dellapproccio riabilitativo Centralit del paziente nella pianificazione degli interventi diagnostici e terapeutici Necessit di un approccio globale al paziente comprendente le diverse problematiche presenti e finalizzato alla loro reale presa in carico Necessit di un intervento coordinatoed integratoEPIDEMIOLOGIA Lo scheletro rappresenta la terza sede pi comune di metastasi dopo polmone e fegato M.O. sono la forma maligna pifrequente nellosso Circa l80% proviene dal tumore della mammella, prostata, polmone, rene (frequente interessamento di sedi multiple)

    4MammellaMammella6565--75 %75 %ProstataProstata6565--75 %75 %TiroideTiroide60 %60 %VescicaVescica40 %40 %PolmonePolmone3030--40 %40 %ReneRene2020--25 %25 %MelanomaMelanoma1414--45 %45 %Coleman RE, Coleman RE, CancerCancer, 1997, 1997/RVFKHOHWURDVVLDOHFUDQLRUDFKLGH/RVFKHOHWURDVVLDOHFUDQLRUDFKLGH/RVFKHOHWURDVVLDOHFUDQLRUDFKLGH/RVFKHOHWURDVVLDOHFUDQLRUDFKLGHFRVWHHEDFLQRFRVWHHEDFLQRFRVWHHEDFLQRFRVWHHEDFLQR FRLQYROWRSLFRLQYROWRSLFRLQYROWRSLFRLQYROWRSLIUHTXHQWHPHQWHGLTXHOORDSSHQGLFRODUHIUHTXHQWHPHQWHGLTXHOORDSSHQGLFRODUHIUHTXHQWHPHQWHGLTXHOORDSSHQGLFRODUHIUHTXHQWHPHQWHGLTXHOORDSSHQGLFRODUHOHHVWUHPLWOHHVWUHPLWOHHVWUHPLWOHHVWUHPLW0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL ,,,SURVVLPDOHGHLIHPRUL,,,SURVVLPDOHGHLIHPRUL,,,SURVVLPDOHGHLIHPRUL,,,SURVVLPDOHGHLIHPRUL RPHURRPHURRPHURRPHUR UDUHRVVDPDQLHSLHGLSROPRQHUDUHRVVDPDQLHSLHGLSROPRQHUDUHRVVDPDQLHSLHGLSROPRQHUDUHRVVDPDQLHSLHGLSROPRQHCRANIOVERTEBRE CERVICALIOMEROCOSTEULNABACINOTIBIARADIOFEMOREFIBULAVERTEBRE LOMBARI6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,',',',',',',',',/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($

    56(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,',',',',',',',',/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(0(7$67$7,&$266($1(/5$&+,'(0(7$67$7,&$266($1(/5$&+,'(0(7$67$7,&$266($1(/5$&+,'(0(7$67$7,&$266($1(/5$&+,'(0(7$67$7,&$266($1(/5$&+,'(0(7$67$7,&$266($1(/5$&+,'(0(7$67$7,&$266($1(/5$&+,'(0(7$67$7,&$266($1(/5$&+,'( 1HOGHLFDVLVLKDFRLQYROJLPHQWRGLVHGLPXOWLSOHByrne 1992, Byrne 1992, SiegalSiegal1995, Nelson 20001995, Nelson 2000METASTASI VERTEBRALIMETASTASI VERTEBRALI1.1.PRIMA: SPONGIOSA OSSEAPRIMA: SPONGIOSA OSSEA2.2.A SEGUIRE: INTERESSAMENTO CORTICALE A SEGUIRE: INTERESSAMENTO CORTICALE INSTABILITA VERTEBRALE FRATTURE VERTEBRALI TESSUTO PATOLOGICO EXTRAVERTEBRALECOMPRESSIONE MIDOLLARE METASTATICA

    6METASTASI VERTEBRALIMETASTASI VERTEBRALI3 tipi di 3 tipi di osteolisiosteolisisecondaria secondaria vertebrale + coinvolgimento del muro vertebrale + coinvolgimento del muro posterioreposterioreRISONANZA MAGNETICACMM IN 2 DIVERSE PAZIENTI AFFETTE DA SECONDARISMI OSSEI DA CARCINOMA DUTTALE INFILTRANTE DELLA MAMMELLASequenze FSE e SE T1w, T2w e T1w+ mdcSequenze FSE T1w ed T2 STIR

    7Rx rachide Sagittale FSE T2wAssiale T1w+mdc La mediana di sopravvivenza dei pazienti con tumore in fase metastatica scheletrica in continuo aumento Ci comporta levidenziarsi di una nuova disabilitPAZIENTE ONCOLOGICO CRONICO

    8Principali obiettivi dellintervento riabilitativo prevenzione delle complicanzecontrollo dei sintomiottimizzazione delle capacitfunzionali residue 25% Asintomatiche 75% Sintomatiche Dolore Fratture patologiche Compressione midollare Ipercalcemia Soppressione midollareClinica delle metastasi osseeRIDUZIONE MOBILITA

    9Dolore Presentazione iniziale pi frequente nella metastasi ossea vertebrale Focale Multifocale Irradiato o riferito Misto (associato a componente neuropatica o viscerale) PEGGIORATO DALLATTIVITA E DAGLI SFORZI Fratture patologiche Spontanee, avvengono anche in assenza di traumi Sedi pi frequenti: rachide, bacino, femore, omero Rischio di comparsa in relazione con estensione della lesione, entitinterruzione della corticale, entit del carico

    10Compressione midollareDeficit neurologici ad esordio insidioso o acuto a seconda della progressione o della localizzazione della metastasi o della comparsa di frattura patologica Deficit a progressione lenta metastasi del tratto lombare Deficit ad esordio acuto metastasi del tratto dorsale che possono causare crolli vertebrali improvvisiPercorso del paziente nellambulatorio multidisciplinare Accoglienza (infermiera) Presentazione del CDO e iter Inserimento nel data base del CDO Somministrazione del BPI Prelievo ematochimico Presentazione del caso e discussione collegiale Valutazione criticit Strategie diagnostiche e terapeutiche Visita del paziente alla presenza di tutti gli specialisti

    11Approccio multidisciplinare al paziente Programmazione di indagini strumentali supplementari Terapia farmacologica specifica Terapia del dolore Radioterapia Terapia radiometabolica Indicazione alla chirurgia Intervento riabilitativoRUOLO DEL FISIATRA Al fisiatra compete la valutazione del quadro clinico-patologico e lattivazione del progetto riabilitativo individuale, attraverso la diagnosi e la prognosi riabilitativa e la revisione del percorso terapeutico Nellambito del progetto deve essere inserita la prescrizione di ortesi, protesi ed ausili idonei a facilitare lautonomia del paziente nella vita quotidiana

    12Ortesi: indicazioni Le ortesi hanno il compito di stabilizzare, ridurre il carico e il dolore sul segmento interessato Le ortesi costituiscono un importante strumento terapeutico Nel pre e post-operatorio Nei paziente candidati a trattamento radio-chemioterapici Nei pazienti non candidabili ad intervento chirurgico o adiuvanteOrtesi: caratteristiche Le ortesi devono essere sicure, leggere, confortevoli e di facile indossabilit e estraibilit La scelta dellortesi subordinata a Tipo di lesione ( stabile o instabile) Livello della lesione Funzione deputata allortesiImmobilizzazioneimmobilizzazione e sostegno statico

    13ORTESI CERVICALIORTESI COLLARE PHILADELPHIA +STABILIZZATORE STERNO-DORSALE

    14ORTESI SPINALIORTESI IPERESTENSORE A TRE PUNTI

    15

    16ORTESI TUTORE DANCAScelta dellortesi spinale Si preferisce lortesi rigida a quella semirigidain caso di lesioni che comportano lelisione pio meno completa del soma vertebrale o dellarco posteriore con conseguente rischio di danno midollare In casi ad elevata instabilit o in pz con lesioni multiple possibile confezionare ortesi su misura in materiale plastico con appoggio prossimale occipito-cervicale e distale iliaco

    17Dalla prescrizionealluso Addestramento del pz e del care giver al corretto utilizzo Eventuale prescrizione di trattamento riabilitativo personalizzato volto al rinforzo/mantenimento abilit e funzioni residueCriticit pi frequenti Problematiche respiratorie Problematiche digestive Obesit Presenza del porth-a-cath/stomie Difficolt ad indossare correttamente lortesi Dolore Problematiche cutanee: vescicole arrossamenti, edema, lesioni da pressione

    18Nostra esperienza Nellanno 2011 effettuate 328 visite di cui: 184 1visite; 144 controlli M.O assiali rachide 158 casi Ortesi Prescritte 20 Ortesi cervicali(3 con stabilizzatore toracico) 70 Ortesi toraco-lombari 58 RIGIDE 12 SEMIRIGIDESD]LHQWLSD]LHQWLSD]LHQWLSD]LHQWLGLSD]LHQWLFRQGLSD]LHQWLFRQGLSD]LHQWLFRQGLSD]LHQWLFRQSXQWHJJLRDO7SXQWHJJLRDO7SXQWHJJLRDO7SXQWHJJLRDO7GLSD]LHQWLFRQGLSD]LHQWLFRQGLSD]LHQWLFRQGLSD]LHQWLFRQULGX]LRQHGLSXQWHJJLRGLULGX]LRQHGLSXQWHJJLRGLULGX]LRQHGLSXQWHJJLRGLULGX]LRQHGLSXQWHJJLRGLDOPHQRXQLWDOPHQRXQLWDOPHQRXQLWDOPHQRXQLW DO7DO7DO7DO7'RORUH'RORUH'RORUH'RORUHPD[PD[PD[PD[ 'RORUHPLQ'RORUHPLQ'RORUHPLQ'RORUHPLQ 'RORUHPHGLR'RORUHPHGLR'RORUHPHGLR'RORUHPHGLR 'RORUHDWWXDOH'RORUHDWWXDOH'RORUHDWWXDOH'RORUHDWWXDOH 6ROOLHYR6ROOLHYR6ROOLHYR6ROOLHYR ,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDWWLYLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDWWLYLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDWWLYLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDWWLYLW LQJHQHUHLQJHQHUHLQJHQHUHLQJHQHUH ,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQXPRUH,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQXPRUH,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQXPRUH,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQXPRUH ,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQSRVVLELOLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQSRVVLELOLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQSRVVLELOLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQSRVVLELOLW GLGLGLGLFDPPLQDUHFDPPLQDUHFDPPLQDUHFDPPLQDUH ,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQODYRUR,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQODYRUR,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQODYRUR,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQODYRUR ,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDOWUHSHUVRQH,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDOWUHSHUVRQH,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDOWUHSHUVRQH,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDOWUHSHUVRQH ,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQVRQQR,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQVRQQR,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQVRQQR,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQVRQQR ,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQFDSDFLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQFDSDFLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQFDSDFLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQFDSDFLW GLGLYHUWLUVLGLGLYHUWLUVLGLGLYHUWLUVLGLGLYHUWLUVL 9DORULGL%3,9DORULGL%3,9DORULGL%3,9DORULGL%3,GRORUHPRGHUDWRGRORUHPRGHUDWRGRORUHPRGHUDWRGRORUHPRGHUDWRVHYHURDOVHYHURDOVHYHURDOVHYHURDOEDVHOLQHEDVHOLQHEDVHOLQHEDVHOLQH 7HD7**7HD7**7HD7**7HD7**

    19Percorso del paziente chirurgico- PRIMA SEGNALAZIONE: direttamente dal CDOoppure dallUO Traumatologia-VALUTAZIONE FISIATRICA PRE-INTERVENTO Le condizioni generali del pz Le comorbilit generali Lo stato cognitivo e la possibilit di collaborazione Il gradiente di modificabilit Le risorse complessive comprese la situazione famigliare e sociale.E DOPO ?VALUTAZIONE FISIATRICA POSTINTERVENTO: Confronto con chirurgo e oncologo per la programmazione dei tempi di ricovero in relazione alla ripresa del carico Setting di ricovero pi idoneo in base alla necessit di terapie specifiche Valutazione dei fattori post-intervento che possono interferire con il recuperoDefinizione del Progetto Riabilitativo Individuale

    20 Per lattuazione del progetto riabilitativo sono necessari Periodi di ricovero e trattamento prolungati Confronto periodico con il collega oncologo ed ortopedico per lestrema variabilit del quadro clinico Follow-up ravvicinati e presa in carico prolungata nel tempo

    utenteSticky Note1,O3HUFRUVRGHO,O3HUFRUVRGHO,O3HUFRUVRGHO,O3HUFRUVRGHOSD]LHQWHFRQSD]LHQWHFRQSD]LHQWHFRQSD]LHQWHFRQ0HWDVWDVL2VVHH0HWDVWDVL2VVHH0HWDVWDVL2VVHH0HWDVWDVL2VVHHDott.ssa M.C. FalasconiDott.ssa R.M. RossiUOMR FORLICome inizia. Approccio multidisciplinare allinterno dellattivit del CDO Approccio monodisciplinare con attivazione di consulenza fisiatrica dal Reparto di Degenza o dal DH Oncologico

    2CDOIl Centro di Osteoncologia inizialattivit il 20 gennaio 2005 per lesigenzadi fornire al paziente con metastasi osseeun percorso sanitario completo a valenzamultiprofessionale e multidisciplinare conaccessi facilitati, nellottica di presa in caricodel paziente sia in termini organizzativi checlinico-assistenzialiOrganizzazione Lambulatorio organizzato con la partecipazione di tutte le figure professionali coinvolte nel percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale: oncologo medico, radiologo, medico nucleare, radioterapista, ortopedico, palliativista, fisiatra, infermiere professionale

    3Nellorganizzazione del CDO troviamo applicati i cardini dellapproccio riabilitativo Centralit del paziente nella pianificazione degli interventi diagnostici e terapeutici Necessit di un approccio globale al paziente comprendente le diverse problematiche presenti e finalizzato alla loro reale presa in carico Necessit di un intervento coordinatoed integratoEPIDEMIOLOGIA Lo scheletro rappresenta la terza sede pi comune di metastasi dopo polmone e fegato M.O. sono la forma maligna pifrequente nellosso Circa l80% proviene dal tumore della mammella, prostata, polmone, rene (frequente interessamento di sedi multiple)

    4MammellaMammella6565--75 %75 %ProstataProstata6565--75 %75 %TiroideTiroide60 %60 %VescicaVescica40 %40 %PolmonePolmone3030--40 %40 %ReneRene2020--25 %25 %MelanomaMelanoma1414--45 %45 %Coleman RE, Coleman RE, CancerCancer, 1997, 1997/RVFKHOHWURDVVLDOHFUDQLRUDFKLGH/RVFKHOHWURDVVLDOHFUDQLRUDFKLGH/RVFKHOHWURDVVLDOHFUDQLRUDFKLGH/RVFKHOHWURDVVLDOHFUDQLRUDFKLGHFRVWHHEDFLQRFRVWHHEDFLQRFRVWHHEDFLQRFRVWHHEDFLQR FRLQYROWRSLFRLQYROWRSLFRLQYROWRSLFRLQYROWRSLIUHTXHQWHPHQWHGLTXHOORDSSHQGLFRODUHIUHTXHQWHPHQWHGLTXHOORDSSHQGLFRODUHIUHTXHQWHPHQWHGLTXHOORDSSHQGLFRODUHIUHTXHQWHPHQWHGLTXHOORDSSHQGLFRODUHOHHVWUHPLWOHHVWUHPLWOHHVWUHPLWOHHVWUHPLW0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL ,,,SURVVLPDOHGHLIHPRUL,,,SURVVLPDOHGHLIHPRUL,,,SURVVLPDOHGHLIHPRUL,,,SURVVLPDOHGHLIHPRUL RPHURRPHURRPHURRPHUR UDUHRVVDPDQLHSLHGLSROPRQHUDUHRVVDPDQLHSLHGLSROPRQHUDUHRVVDPDQLHSLHGLSROPRQHUDUHRVVDPDQLHSLHGLSROPRQHCRANIOVERTEBRE CERVICALIOMEROCOSTEULNABACINOTIBIARADIOFEMOREFIBULAVERTEBRE LOMBARI6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,',',',',',',',',/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($

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    6METASTASI VERTEBRALIMETASTASI VERTEBRALI3 tipi di 3 tipi di osteolisiosteolisisecondaria secondaria vertebrale + coinvolgimento del muro vertebrale + coinvolgimento del muro posterioreposterioreRISONANZA MAGNETICACMM IN 2 DIVERSE PAZIENTI AFFETTE DA SECONDARISMI OSSEI DA CARCINOMA DUTTALE INFILTRANTE DELLA MAMMELLASequenze FSE e SE T1w, T2w e T1w+ mdcSequenze FSE T1w ed T2 STIR

    7Rx rachide Sagittale FSE T2wAssiale T1w+mdc La mediana di sopravvivenza dei pazienti con tumore in fase metastatica scheletrica in continuo aumento Ci comporta levidenziarsi di una nuova disabilitPAZIENTE ONCOLOGICO CRONICO

    8Principali obiettivi dellintervento riabilitativo prevenzione delle complicanzecontrollo dei sintomiottimizzazione delle capacitfunzionali residue 25% Asintomatiche 75% Sintomatiche Dolore Fratture patologiche Compressione midollare Ipercalcemia Soppressione midollareClinica delle metastasi osseeRIDUZIONE MOBILITA

    9Dolore Presentazione iniziale pi frequente nella metastasi ossea vertebrale Focale Multifocale Irradiato o riferito Misto (associato a componente neuropatica o viscerale) PEGGIORATO DALLATTIVITA E DAGLI SFORZI Fratture patologiche Spontanee, avvengono anche in assenza di traumi Sedi pi frequenti: rachide, bacino, femore, omero Rischio di comparsa in relazione con estensione della lesione, entitinterruzione della corticale, entit del carico

    10Compressione midollareDeficit neurologici ad esordio insidioso o acuto a seconda della progressione o della localizzazione della metastasi o della comparsa di frattura patologica Deficit a progressione lenta metastasi del tratto lombare Deficit ad esordio acuto metastasi del tratto dorsale che possono causare crolli vertebrali improvvisiPercorso del paziente nellambulatorio multidisciplinare Accoglienza (infermiera) Presentazione del CDO e iter Inserimento nel data base del CDO Somministrazione del BPI Prelievo ematochimico Presentazione del caso e discussione collegiale Valutazione criticit Strategie diagnostiche e terapeutiche Visita del paziente alla presenza di tutti gli specialisti

    11Approccio multidisciplinare al paziente Programmazione di indagini strumentali supplementari Terapia farmacologica specifica Terapia del dolore Radioterapia Terapia radiometabolica Indicazione alla chirurgia Intervento riabilitativoRUOLO DEL FISIATRA Al fisiatra compete la valutazione del quadro clinico-patologico e lattivazione del progetto riabilitativo individuale, attraverso la diagnosi e la prognosi riabilitativa e la revisione del percorso terapeutico Nellambito del progetto deve essere inserita la prescrizione di ortesi, protesi ed ausili idonei a facilitare lautonomia del paziente nella vita quotidiana

    12Ortesi: indicazioni Le ortesi hanno il compito di stabilizzare, ridurre il carico e il dolore sul segmento interessato Le ortesi costituiscono un importante strumento terapeutico Nel pre e post-operatorio Nei paziente candidati a trattamento radio-chemioterapici Nei pazienti non candidabili ad intervento chirurgico o adiuvanteOrtesi: caratteristiche Le ortesi devono essere sicure, leggere, confortevoli e di facile indossabilit e estraibilit La scelta dellortesi subordinata a Tipo di lesione ( stabile o instabile) Livello della lesione Funzione deputata allortesiImmobilizzazioneimmobilizzazione e sostegno statico

    13ORTESI CERVICALIORTESI COLLARE PHILADELPHIA +STABILIZZATORE STERNO-DORSALE

    14ORTESI SPINALIORTESI IPERESTENSORE A TRE PUNTI

    15

    16ORTESI TUTORE DANCAScelta dellortesi spinale Si preferisce lortesi rigida a quella semirigidain caso di lesioni che comportano lelisione pio meno completa del soma vertebrale o dellarco posteriore con conseguente rischio di danno midollare In casi ad elevata instabilit o in pz con lesioni multiple possibile confezionare ortesi su misura in materiale plastico con appoggio prossimale occipito-cervicale e distale iliaco

    17Dalla prescrizionealluso Addestramento del pz e del care giver al corretto utilizzo Eventuale prescrizione di trattamento riabilitativo personalizzato volto al rinforzo/mantenimento abilit e funzioni residueCriticit pi frequenti Problematiche respiratorie Problematiche digestive Obesit Presenza del porth-a-cath/stomie Difficolt ad indossare correttamente lortesi Dolore Problematiche cutanee: vescicole arrossamenti, edema, lesioni da pressione

    18Nostra esperienza Nellanno 2011 effettuate 328 visite di cui: 184 1visite; 144 controlli M.O assiali rachide 158 casi Ortesi Prescritte 20 Ortesi cervicali(3 con stabilizzatore toracico) 70 Ortesi toraco-lombari 58 RIGIDE 12 SEMIRIGIDESD]LHQWLSD]LHQWLSD]LHQWLSD]LHQWLGLSD]LHQWLFRQGLSD]LHQWLFRQGLSD]LHQWLFRQGLSD]LHQWLFRQSXQWHJJLRDO7SXQWHJJLRDO7SXQWHJJLRDO7SXQWHJJLRDO7GLSD]LHQWLFRQGLSD]LHQWLFRQGLSD]LHQWLFRQGLSD]LHQWLFRQULGX]LRQHGLSXQWHJJLRGLULGX]LRQHGLSXQWHJJLRGLULGX]LRQHGLSXQWHJJLRGLULGX]LRQHGLSXQWHJJLRGLDOPHQRXQLWDOPHQRXQLWDOPHQRXQLWDOPHQRXQLW DO7DO7DO7DO7'RORUH'RORUH'RORUH'RORUHPD[PD[PD[PD[ 'RORUHPLQ'RORUHPLQ'RORUHPLQ'RORUHPLQ 'RORUHPHGLR'RORUHPHGLR'RORUHPHGLR'RORUHPHGLR 'RORUHDWWXDOH'RORUHDWWXDOH'RORUHDWWXDOH'RORUHDWWXDOH 6ROOLHYR6ROOLHYR6ROOLHYR6ROOLHYR ,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDWWLYLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDWWLYLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDWWLYLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDWWLYLW LQJHQHUHLQJHQHUHLQJHQHUHLQJHQHUH ,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQXPRUH,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQXPRUH,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQXPRUH,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQXPRUH ,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQSRVVLELOLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQSRVVLELOLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQSRVVLELOLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQSRVVLELOLW GLGLGLGLFDPPLQDUHFDPPLQDUHFDPPLQDUHFDPPLQDUH ,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQODYRUR,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQODYRUR,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQODYRUR,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQODYRUR ,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDOWUHSHUVRQH,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDOWUHSHUVRQH,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDOWUHSHUVRQH,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDOWUHSHUVRQH ,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQVRQQR,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQVRQQR,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQVRQQR,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQVRQQR ,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQFDSDFLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQFDSDFLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQFDSDFLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQFDSDFLW GLGLYHUWLUVLGLGLYHUWLUVLGLGLYHUWLUVLGLGLYHUWLUVL 9DORULGL%3,9DORULGL%3,9DORULGL%3,9DORULGL%3,GRORUHPRGHUDWRGRORUHPRGHUDWRGRORUHPRGHUDWRGRORUHPRGHUDWRVHYHURDOVHYHURDOVHYHURDOVHYHURDOEDVHOLQHEDVHOLQHEDVHOLQHEDVHOLQH 7HD7**7HD7**7HD7**7HD7**

    19Percorso del paziente chirurgico- PRIMA SEGNALAZIONE: direttamente dal CDOoppure dallUO Traumatologia-VALUTAZIONE FISIATRICA PRE-INTERVENTO Le condizioni generali del pz Le comorbilit generali Lo stato cognitivo e la possibilit di collaborazione Il gradiente di modificabilit Le risorse complessive comprese la situazione famigliare e sociale.E DOPO ?VALUTAZIONE FISIATRICA POSTINTERVENTO: Confronto con chirurgo e oncologo per la programmazione dei tempi di ricovero in relazione alla ripresa del carico Setting di ricovero pi idoneo in base alla necessit di terapie specifiche Valutazione dei fattori post-intervento che possono interferire con il recuperoDefinizione del Progetto Riabilitativo Individuale

    20 Per lattuazione del progetto riabilitativo sono necessari Periodi di ricovero e trattamento prolungati Confronto periodico con il collega oncologo ed ortopedico per lestrema variabilit del quadro clinico Follow-up ravvicinati e presa in carico prolungata nel tempo

  • 11

    Approccio multidisciplinare al paziente Programmazione di indagini strumentali

    supplementari Terapia farmacologica specifica Terapia del dolore Radioterapia Terapia radiometabolica Indicazione alla chirurgia Intervento riabilitativo

    RUOLO DEL FISIATRA

    Al fisiatra compete la valutazione del quadro clinico-patologico e lattivazione del progetto riabilitativo individuale, attraverso la diagnosi e la prognosi riabilitativa e la revisione del percorso terapeutico

    Nellambito del progetto deve essere inserita la prescrizione di ortesi, protesi ed ausili idonei a facilitare lautonomia del paziente nella vita quotidiana

    utenteSticky Note1,O3HUFRUVRGHO,O3HUFRUVRGHO,O3HUFRUVRGHO,O3HUFRUVRGHOSD]LHQWHFRQSD]LHQWHFRQSD]LHQWHFRQSD]LHQWHFRQ0HWDVWDVL2VVHH0HWDVWDVL2VVHH0HWDVWDVL2VVHH0HWDVWDVL2VVHHDott.ssa M.C. FalasconiDott.ssa R.M. RossiUOMR FORLICome inizia. Approccio multidisciplinare allinterno dellattivit del CDO Approccio monodisciplinare con attivazione di consulenza fisiatrica dal Reparto di Degenza o dal DH Oncologico

    2CDOIl Centro di Osteoncologia inizialattivit il 20 gennaio 2005 per lesigenzadi fornire al paziente con metastasi osseeun percorso sanitario completo a valenzamultiprofessionale e multidisciplinare conaccessi facilitati, nellottica di presa in caricodel paziente sia in termini organizzativi checlinico-assistenzialiOrganizzazione Lambulatorio organizzato con la partecipazione di tutte le figure professionali coinvolte nel percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale: oncologo medico, radiologo, medico nucleare, radioterapista, ortopedico, palliativista, fisiatra, infermiere professionale

    3Nellorganizzazione del CDO troviamo applicati i cardini dellapproccio riabilitativo Centralit del paziente nella pianificazione degli interventi diagnostici e terapeutici Necessit di un approccio globale al paziente comprendente le diverse problematiche presenti e finalizzato alla loro reale presa in carico Necessit di un intervento coordinatoed integratoEPIDEMIOLOGIA Lo scheletro rappresenta la terza sede pi comune di metastasi dopo polmone e fegato M.O. sono la forma maligna pifrequente nellosso Circa l80% proviene dal tumore della mammella, prostata, polmone, rene (frequente interessamento di sedi multiple)

    4MammellaMammella6565--75 %75 %ProstataProstata6565--75 %75 %TiroideTiroide60 %60 %VescicaVescica40 %40 %PolmonePolmone3030--40 %40 %ReneRene2020--25 %25 %MelanomaMelanoma1414--45 %45 %Coleman RE, Coleman RE, CancerCancer, 1997, 1997/RVFKHOHWURDVVLDOHFUDQLRUDFKLGH/RVFKHOHWURDVVLDOHFUDQLRUDFKLGH/RVFKHOHWURDVVLDOHFUDQLRUDFKLGH/RVFKHOHWURDVVLDOHFUDQLRUDFKLGHFRVWHHEDFLQRFRVWHHEDFLQRFRVWHHEDFLQRFRVWHHEDFLQR FRLQYROWRSLFRLQYROWRSLFRLQYROWRSLFRLQYROWRSLIUHTXHQWHPHQWHGLTXHOORDSSHQGLFRODUHIUHTXHQWHPHQWHGLTXHOORDSSHQGLFRODUHIUHTXHQWHPHQWHGLTXHOORDSSHQGLFRODUHIUHTXHQWHPHQWHGLTXHOORDSSHQGLFRODUHOHHVWUHPLWOHHVWUHPLWOHHVWUHPLWOHHVWUHPLW0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL ,,,SURVVLPDOHGHLIHPRUL,,,SURVVLPDOHGHLIHPRUL,,,SURVVLPDOHGHLIHPRUL,,,SURVVLPDOHGHLIHPRUL RPHURRPHURRPHURRPHUR UDUHRVVDPDQLHSLHGLSROPRQHUDUHRVVDPDQLHSLHGLSROPRQHUDUHRVVDPDQLHSLHGLSROPRQHUDUHRVVDPDQLHSLHGLSROPRQHCRANIOVERTEBRE CERVICALIOMEROCOSTEULNABACINOTIBIARADIOFEMOREFIBULAVERTEBRE LOMBARI6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,',',',',',',',',/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($

    56(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,',',',',',',',',/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(0(7$67$7,&$266($1(/5$&+,'(0(7$67$7,&$266($1(/5$&+,'(0(7$67$7,&$266($1(/5$&+,'(0(7$67$7,&$266($1(/5$&+,'(0(7$67$7,&$266($1(/5$&+,'(0(7$67$7,&$266($1(/5$&+,'(0(7$67$7,&$266($1(/5$&+,'(0(7$67$7,&$266($1(/5$&+,'( 1HOGHLFDVLVLKDFRLQYROJLPHQWRGLVHGLPXOWLSOHByrne 1992, Byrne 1992, SiegalSiegal1995, Nelson 20001995, Nelson 2000METASTASI VERTEBRALIMETASTASI VERTEBRALI1.1.PRIMA: SPONGIOSA OSSEAPRIMA: SPONGIOSA OSSEA2.2.A SEGUIRE: INTERESSAMENTO CORTICALE A SEGUIRE: INTERESSAMENTO CORTICALE INSTABILITA VERTEBRALE FRATTURE VERTEBRALI TESSUTO PATOLOGICO EXTRAVERTEBRALECOMPRESSIONE MIDOLLARE METASTATICA

    6METASTASI VERTEBRALIMETASTASI VERTEBRALI3 tipi di 3 tipi di osteolisiosteolisisecondaria secondaria vertebrale + coinvolgimento del muro vertebrale + coinvolgimento del muro posterioreposterioreRISONANZA MAGNETICACMM IN 2 DIVERSE PAZIENTI AFFETTE DA SECONDARISMI OSSEI DA CARCINOMA DUTTALE INFILTRANTE DELLA MAMMELLASequenze FSE e SE T1w, T2w e T1w+ mdcSequenze FSE T1w ed T2 STIR

    7Rx rachide Sagittale FSE T2wAssiale T1w+mdc La mediana di sopravvivenza dei pazienti con tumore in fase metastatica scheletrica in continuo aumento Ci comporta levidenziarsi di una nuova disabilitPAZIENTE ONCOLOGICO CRONICO

    8Principali obiettivi dellintervento riabilitativo prevenzione delle complicanzecontrollo dei sintomiottimizzazione delle capacitfunzionali residue 25% Asintomatiche 75% Sintomatiche Dolore Fratture patologiche Compressione midollare Ipercalcemia Soppressione midollareClinica delle metastasi osseeRIDUZIONE MOBILITA

    9Dolore Presentazione iniziale pi frequente nella metastasi ossea vertebrale Focale Multifocale Irradiato o riferito Misto (associato a componente neuropatica o viscerale) PEGGIORATO DALLATTIVITA E DAGLI SFORZI Fratture patologiche Spontanee, avvengono anche in assenza di traumi Sedi pi frequenti: rachide, bacino, femore, omero Rischio di comparsa in relazione con estensione della lesione, entitinterruzione della corticale, entit del carico

    10Compressione midollareDeficit neurologici ad esordio insidioso o acuto a seconda della progressione o della localizzazione della metastasi o della comparsa di frattura patologica Deficit a progressione lenta metastasi del tratto lombare Deficit ad esordio acuto metastasi del tratto dorsale che possono causare crolli vertebrali improvvisiPercorso del paziente nellambulatorio multidisciplinare Accoglienza (infermiera) Presentazione del CDO e iter Inserimento nel data base del CDO Somministrazione del BPI Prelievo ematochimico Presentazione del caso e discussione collegiale Valutazione criticit Strategie diagnostiche e terapeutiche Visita del paziente alla presenza di tutti gli specialisti

    11Approccio multidisciplinare al paziente Programmazione di indagini strumentali supplementari Terapia farmacologica specifica Terapia del dolore Radioterapia Terapia radiometabolica Indicazione alla chirurgia Intervento riabilitativoRUOLO DEL FISIATRA Al fisiatra compete la valutazione del quadro clinico-patologico e lattivazione del progetto riabilitativo individuale, attraverso la diagnosi e la prognosi riabilitativa e la revisione del percorso terapeutico Nellambito del progetto deve essere inserita la prescrizione di ortesi, protesi ed ausili idonei a facilitare lautonomia del paziente nella vita quotidiana

    12Ortesi: indicazioni Le ortesi hanno il compito di stabilizzare, ridurre il carico e il dolore sul segmento interessato Le ortesi costituiscono un importante strumento terapeutico Nel pre e post-operatorio Nei paziente candidati a trattamento radio-chemioterapici Nei pazienti non candidabili ad intervento chirurgico o adiuvanteOrtesi: caratteristiche Le ortesi devono essere sicure, leggere, confortevoli e di facile indossabilit e estraibilit La scelta dellortesi subordinata a Tipo di lesione ( stabile o instabile) Livello della lesione Funzione deputata allortesiImmobilizzazioneimmobilizzazione e sostegno statico

    13ORTESI CERVICALIORTESI COLLARE PHILADELPHIA +STABILIZZATORE STERNO-DORSALE

    14ORTESI SPINALIORTESI IPERESTENSORE A TRE PUNTI

    15

    16ORTESI TUTORE DANCAScelta dellortesi spinale Si preferisce lortesi rigida a quella semirigidain caso di lesioni che comportano lelisione pio meno completa del soma vertebrale o dellarco posteriore con conseguente rischio di danno midollare In casi ad elevata instabilit o in pz con lesioni multiple possibile confezionare ortesi su misura in materiale plastico con appoggio prossimale occipito-cervicale e distale iliaco

    17Dalla prescrizionealluso Addestramento del pz e del care giver al corretto utilizzo Eventuale prescrizione di trattamento riabilitativo personalizzato volto al rinforzo/mantenimento abilit e funzioni residueCriticit pi frequenti Problematiche respiratorie Problematiche digestive Obesit Presenza del porth-a-cath/stomie Difficolt ad indossare correttamente lortesi Dolore Problematiche cutanee: vescicole arrossamenti, edema, lesioni da pressione

    18Nostra esperienza Nellanno 2011 effettuate 328 visite di cui: 184 1visite; 144 controlli M.O assiali rachide 158 casi Ortesi Prescritte 20 Ortesi cervicali(3 con stabilizzatore toracico) 70 Ortesi toraco-lombari 58 RIGIDE 12 SEMIRIGIDESD]LHQWLSD]LHQWLSD]LHQWLSD]LHQWLGLSD]LHQWLFRQGLSD]LHQWLFRQGLSD]LHQWLFRQGLSD]LHQWLFRQSXQWHJJLRDO7SXQWHJJLRDO7SXQWHJJLRDO7SXQWHJJLRDO7GLSD]LHQWLFRQGLSD]LHQWLFRQGLSD]LHQWLFRQGLSD]LHQWLFRQULGX]LRQHGLSXQWHJJLRGLULGX]LRQHGLSXQWHJJLRGLULGX]LRQHGLSXQWHJJLRGLULGX]LRQHGLSXQWHJJLRGLDOPHQRXQLWDOPHQRXQLWDOPHQRXQLWDOPHQRXQLW DO7DO7DO7DO7'RORUH'RORUH'RORUH'RORUHPD[PD[PD[PD[ 'RORUHPLQ'RORUHPLQ'RORUHPLQ'RORUHPLQ 'RORUHPHGLR'RORUHPHGLR'RORUHPHGLR'RORUHPHGLR 'RORUHDWWXDOH'RORUHDWWXDOH'RORUHDWWXDOH'RORUHDWWXDOH 6ROOLHYR6ROOLHYR6ROOLHYR6ROOLHYR ,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDWWLYLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDWWLYLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDWWLYLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDWWLYLW LQJHQHUHLQJHQHUHLQJHQHUHLQJHQHUH ,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQXPRUH,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQXPRUH,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQXPRUH,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQXPRUH ,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQSRVVLELOLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQSRVVLELOLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQSRVVLELOLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQSRVVLELOLW GLGLGLGLFDPPLQDUHFDPPLQDUHFDPPLQDUHFDPPLQDUH ,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQODYRUR,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQODYRUR,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQODYRUR,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQODYRUR ,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDOWUHSHUVRQH,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDOWUHSHUVRQH,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDOWUHSHUVRQH,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQDOWUHSHUVRQH ,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQVRQQR,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQVRQQR,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQVRQQR,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQVRQQR ,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQFDSDFLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQFDSDFLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQFDSDFLW,QWHUIHUHQ]DGRORUHFRQFDSDFLW GLGLYHUWLUVLGLGLYHUWLUVLGLGLYHUWLUVLGLGLYHUWLUVL 9DORULGL%3,9DORULGL%3,9DORULGL%3,9DORULGL%3,GRORUHPRGHUDWRGRORUHPRGHUDWRGRORUHPRGHUDWRGRORUHPRGHUDWRVHYHURDOVHYHURDOVHYHURDOVHYHURDOEDVHOLQHEDVHOLQHEDVHOLQHEDVHOLQH 7HD7**7HD7**7HD7**7HD7**

    19Percorso del paziente chirurgico- PRIMA SEGNALAZIONE: direttamente dal CDOoppure dallUO Traumatologia-VALUTAZIONE FISIATRICA PRE-INTERVENTO Le condizioni generali del pz Le comorbilit generali Lo stato cognitivo e la possibilit di collaborazione Il gradiente di modificabilit Le risorse complessive comprese la situazione famigliare e sociale.E DOPO ?VALUTAZIONE FISIATRICA POSTINTERVENTO: Confronto con chirurgo e oncologo per la programmazione dei tempi di ricovero in relazione alla ripresa del carico Setting di ricovero pi idoneo in base alla necessit di terapie specifiche Valutazione dei fattori post-intervento che possono interferire con il recuperoDefinizione del Progetto Riabilitativo Individuale

    20 Per lattuazione del progetto riabilitativo sono necessari Periodi di ricovero e trattamento prolungati Confronto periodico con il collega oncologo ed ortopedico per lestrema variabilit del quadro clinico Follow-up ravvicinati e presa in carico prolungata nel tempo

    utenteSticky Note1,O3HUFRUVRGHO,O3HUFRUVRGHO,O3HUFRUVRGHO,O3HUFRUVRGHOSD]LHQWHFRQSD]LHQWHFRQSD]LHQWHFRQSD]LHQWHFRQ0HWDVWDVL2VVHH0HWDVWDVL2VVHH0HWDVWDVL2VVHH0HWDVWDVL2VVHHDott.ssa M.C. FalasconiDott.ssa R.M. RossiUOMR FORLICome inizia. Approccio multidisciplinare allinterno dellattivit del CDO Approccio monodisciplinare con attivazione di consulenza fisiatrica dal Reparto di Degenza o dal DH Oncologico

    2CDOIl Centro di Osteoncologia inizialattivit il 20 gennaio 2005 per lesigenzadi fornire al paziente con metastasi osseeun percorso sanitario completo a valenzamultiprofessionale e multidisciplinare conaccessi facilitati, nellottica di presa in caricodel paziente sia in termini organizzativi checlinico-assistenzialiOrganizzazione Lambulatorio organizzato con la partecipazione di tutte le figure professionali coinvolte nel percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale: oncologo medico, radiologo, medico nucleare, radioterapista, ortopedico, palliativista, fisiatra, infermiere professionale

    3Nellorganizzazione del CDO troviamo applicati i cardini dellapproccio riabilitativo Centralit del paziente nella pianificazione degli interventi diagnostici e terapeutici Necessit di un approccio globale al paziente comprendente le diverse problematiche presenti e finalizzato alla loro reale presa in carico Necessit di un intervento coordinatoed integratoEPIDEMIOLOGIA Lo scheletro rappresenta la terza sede pi comune di metastasi dopo polmone e fegato M.O. sono la forma maligna pifrequente nellosso Circa l80% proviene dal tumore della mammella, prostata, polmone, rene (frequente interessamento di sedi multiple)

    4MammellaMammella6565--75 %75 %ProstataProstata6565--75 %75 %TiroideTiroide60 %60 %VescicaVescica40 %40 %PolmonePolmone3030--40 %40 %ReneRene2020--25 %25 %MelanomaMelanoma1414--45 %45 %Coleman RE, Coleman RE, CancerCancer, 1997, 1997/RVFKHOHWURDVVLDOHFUDQLRUDFKLGH/RVFKHOHWURDVVLDOHFUDQLRUDFKLGH/RVFKHOHWURDVVLDOHFUDQLRUDFKLGH/RVFKHOHWURDVVLDOHFUDQLRUDFKLGHFRVWHHEDFLQRFRVWHHEDFLQRFRVWHHEDFLQRFRVWHHEDFLQR FRLQYROWRSLFRLQYROWRSLFRLQYROWRSLFRLQYROWRSLIUHTXHQWHPHQWHGLTXHOORDSSHQGLFRODUHIUHTXHQWHPHQWHGLTXHOORDSSHQGLFRODUHIUHTXHQWHPHQWHGLTXHOORDSSHQGLFRODUHIUHTXHQWHPHQWHGLTXHOORDSSHQGLFRODUHOHHVWUHPLWOHHVWUHPLWOHHVWUHPLWOHHVWUHPLW0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL0HWDVWDVLDSSHQGLFRODUL ,,,SURVVLPDOHGHLIHPRUL,,,SURVVLPDOHGHLIHPRUL,,,SURVVLPDOHGHLIHPRUL,,,SURVVLPDOHGHLIHPRUL RPHURRPHURRPHURRPHUR UDUHRVVDPDQLHSLHGLSROPRQHUDUHRVVDPDQLHSLHGLSROPRQHUDUHRVVDPDQLHSLHGLSROPRQHUDUHRVVDPDQLHSLHGLSROPRQHCRANIOVERTEBRE CERVICALIOMEROCOSTEULNABACINOTIBIARADIOFEMOREFIBULAVERTEBRE LOMBARI6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,',',',',',',',',/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($0(7$67$7,&$266($

    56(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,6(',35,1&,3$/,',',',',',',',',/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(/2&$/,==$=,21(0(7$67$7,&$266($1(/5$&+,'(0(7$67$7,&$266($1(/5$&+,'(0(7$67$7,&$266($1(/5$&+,'(0(7$67$7,&$266($1(/5$&+,'(0(7$67$7,&$266($1(/5$&+,'(0(7$67$7,&$266($1(/5$&+,'(0(7$67$7,&$266($1(/5$&+,'(0(7$67$7,&$266($1(/5$&+,'( 1HOGHLFDVLVLKDFRLQYROJLPHQWRGLVHGLPXOWLSOHByrne 1992, Byrne 1992, SiegalSiegal1995, Nelson 20001995, Nelson 2000METASTASI VERTEBRALIMETASTASI VERTEBRALI1.1.PRIMA: SPONGIOSA OSSEAPRIMA: SPONGIOSA OSSEA2.2.A SEGUIRE: INTERESSAMENTO CORTICALE A SEGUIRE: INTERESSAMENTO CORTICALE INSTABILITA VERTEBRALE FRATTURE VERTEBRALI TESSUTO PATOLOGICO EXTRAVERTEBRALECOMPRESSIONE MIDOLLARE METASTATICA

    6METASTASI VERTEBRALIMETASTASI VERTEBRALI3 tipi di 3 tipi di osteolisiosteolisisecondaria secondaria vertebrale + coinvolgimento del muro vertebrale + coinvolgimento del muro posterioreposterioreRISONANZA MAGNETICACMM IN 2 DIVERSE PAZIENTI AFFETTE DA SECONDARISMI OSSEI DA CARCINOMA DUTTALE INFILTRANTE DELLA MAMMELLASequenze FSE e SE T1w, T2w e T


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