Date post: | 01-Jul-2015 |
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Pedagogia dei saperiProblemi, luoghi e pratiche per l’educazione
Berta Martini
Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”
Pedagogia come attività razionale
Pedagogia dei saperi
Pedagogia come attività razionale Pedagogia dei saperi
Un proprio campo di esperienza esperienza nei luoghi della formazione al sapere Rapporto personale e pubblico al sapere
Uno schema concettuale costrutti della pedagogia e della didattica
Un insieme di problemi evoluzione, trasmissione, selezione, valore formativo
Pedagogia dei saperi
educazioneeducazionesaperisaperi
Rilevanza della dimensione conoscitiva dell’esperienzaAzione educativa di tipo razionale
I saperi segnano in senso oggettivo e
soggettivo l’esperienza
individuale e sociale
Individuare le condizioni
pedagogiche che qualificano
l’esperienza educativa
Sommario1. Oggetti e problemi della pedagogia dei saperi
1.1. Questioni di confine: i saperi e i loro rapporti1.2. I saperi e la tecnica1.3. I saperi e la mente2. Epistemologie pubbliche: saperi per formare
2.1. I saperi e “lo spirito del tempo”2.2. I saperi tra conservazione e innovazione3. Epistemologie personali: le immagini del sapere
3.1. Paradigmi e filosofie implicite
Oggetti e problemi
Dispositivi euristici
3.1. Paradigmi e filosofie implicite3.2. Il rapporto al sapere4. Saperi e pratiche formative
4.1. La lettura4.2. L’ascolto musicale4.3. La risoluzione di problemi matematici5. I luoghi della formazione ai saperi
5.1. Il museo5.2. La biblioteca5.3. La scuola
Prasseologia
Oggetti e problemi della pedagogia dei saperi
“la mente e il mondo sorgono insieme” (F.J. Varela)
questioni epistemologichei saperi e i loro rapporti
questioni formativedisciplinarità/interdisciplinaritàdisciplinarità/interdisciplinarità
Ipotesi di lavoro: interpretazione dei saperi come sistemi di conoscenze autonomi e
capaci di auto-organizzazione, ossia “come se” fossero sistemi “autopoietici”.
Modello metodologicoModello metodologico Impegno ontologicoImpegno ontologico
Saperi di conoscenze
Sistemi viventianalogia
I saperi come “sistemi”
sguardo “esterno”
sguardo compiuto da un osservatore esterno
sguardo “esterno”
sguardo compiuto da un osservatore esterno
sguardo “interno”
sguardo compiuto da un osservatore interno al
sistema
sguardo “interno”
sguardo compiuto da un osservatore interno al
sistema
La prospettiva sistemica ci permette:
Relazione sistema-ambiente
visione “statica” visione “dinamica”
forme e organizzazione sviluppo ed evoluzionevisione “statica” visione “dinamica”
forme e organizzazione sviluppo ed evoluzione
La prospettiva sistemica
“Sistema” → synestanai → “porre insieme”
Il tutto è maggiore della somma delle parti
Approccio cartesiano Approccio sistemico
riduzionismo olismo
versus
riduzionismo olismo
vitalismo
organicismo
Approccio riduttivistico e sistemico costituiscono due diverse descrizioni dei sistemi, rispettivamente statica e dinamica.
Evidenza storica della necessità delle due descrizioni per la scienza.
La teoria generale dei sistemi (Tgs)
L’affermarsi di un nuovo paradigma:
Concetti della Tgs: interazione e apertura/chiusura
Interazione: P1 R P2 due elementi sono in interazione quando modificano il proprio comportamento in dipendenza del comportamento dell’altro.
(Comportamento P1 )R P2 ≠≠≠≠ (Comportamento P1 )R P3
Apertura/chiusura: un sistema è aperto (chiuso) se (non) ha uno scambio continuo verso l’esterno e verso l’interno. Un sistema aperto ha una successione di stati
stazionari.
Sistemi aperti: organismi viventi
Sistemi chiusi: sistemi della fisica classica
M
Il sistema dei saperi
Sistema -saperesapere
Ambiente-mondo
Relazioni interne: responsabili dei processi di specializzazione disciplinare delle conoscenze.
Relazioni esterne: responsabili delle contaminazioni interdisciplinari.
La disciplinarità e l’interdisciplinarità come “fenomeni sistemici”: fenomeni
“emergenti “ dall’interazione dei sottosistemi
Saperi ≈≈≈≈ Sistemi della TGS
• I sistemi dei saperi sono costituiti di parti interagenti;
• è possibile considerare ogni sistema-sapere come parte di un supersistema e come insieme di parte di un supersistema e come insieme di sottosistemi;
• ogni sistema-sapere è aperto, nel senso che scambia, attraverso la comunicazione, informazioni con l’esterno.
obiezioni (ovvero: a quale tipo di sistemi assimiliamo i
saperi)
D1.: qual è la natura dello scambio tra sapere e ambiente esterno
D2.: in che modo l’apertura del sistema garantisce autonomia ed eteronomia
Identità disciplinareEvoluzione all’interno di una cultura
analogia tra l’evoluzione della conoscenza e l’evoluzione biologica
• Il contributo di Karl Popper
• Il contributo di Luca Cavalli Sforza
analogia tra l’evoluzione della conoscenza e
l’evoluzione biologica
Hp.: i saperi sono sistemi di tipo adattivo
Il contributo di Karl Popper
Mondo 1: mondo degli stati fisici
Mondo due: mondo degli stati di coscienza o degli stati mentaliMondo due: mondo degli stati di coscienza o degli stati mentali
Mondo tre: mondo dei contenuti oggettivi di pensiero
Epistemologia come storia dell’accrescimento della conoscenza: la conoscenza del “mondo tre” si accresce secondo il metodo delle congetture e confutazioni
P1 → TT → EE → P2
Problema di partenza
Tentativo di soluzione o teoria provvisoria
Eliminazione errori o critica
Problema nuovo
evoluzione della conoscenza oggettiva ≈≈≈≈evoluzione biologica
Approccio biologico al mondo tre
P1 →→→→ TT →→→→ EE →→→→ P2
processo di tipo evoluzionisticoprocesso di tipo evoluzionistico
soluzioni provvisorie in competizione e eliminazione dell’errore
Mondo tre (contenuti oggettivi di conoscenza)
teorie
Mondo della vita (piante, animali)
soluzioni di problemi
Autonomia relativa del mondo tre: i nuovi problemi emergono come sottoprodotti non intenzionali delle soluzioni effettivamente prodotte.
analogia tra evoluzione della conoscenza ed
evoluzione biologica
Il contributo di Luca Cavalli Sforza
Hp.: la cultura è un meccanismo biologico in quanto dipendente dagli
organi che ne permettono la produzione
Secondo la teoria neo-darwiniana, ogni variazione evolutiva è il risultato di mutazioni casuali seguiti da selezione naturale
Estensione dei concetti della teoria dell’evoluzione al dominio della culturaEstensione dei concetti della teoria dell’evoluzione al dominio della cultura
Evoluzione biologica Evoluzione della cultura
Trasmissione di unità genetiche; corredo delle sequenze nucleotidiche del (DNA).Verticale/lenta/conservatrice
Trasmissione di “idee”; corredo di conoscenze di una certa generazione.Verticale e orizzontale/più gradi di velocità
Mutazione (provoca un cambiamento del gene); è casuale
Creazione
non è casuale
Selezione naturale (la variazione ereditata viene selezionata in modo da migliorare l’adattamento)
Selezione: accettare o rifiutare un’idea
analogia tra evoluzione della conoscenza ed
evoluzione biologica
obiezioni all’ipotesi di Cavalli Sforza
1. La prospettiva privilegia un approccio riduzionista che contrasta con l’interpretazione dei saperi come sistemi;
2. il legame conoscenza e vita non è di tipo diretto, ma mediato dall’uomo come artefice dei prodotti culturali;.
3. la prospettiva non dice nulla sui rapporti reciproci tra saperi.
Il contributo di Vernadskij
1. Recupera un approccio sistemico;2. presenta una concezione dell’evoluzione che include il sistema delle conoscenze
nel sistema della vita;3. attraverso il concetto di “confine” tra sistemi interagenti permette
un’interpretazione coerente degli scambi tra interno ed esterno del sistema
Il contributo di Vernadskij
noosfera
biosfera
geosfere
Grande sistemasiste
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tatto
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Gli organismi viventi non subiscono solo la pressione dell’ambiente. Essi scelgono, sulla base della loro organizzazione interna, i frammenti del mondo esterno rilevanti per il loro sviluppo.
sistem
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Il contributo di Vernadskij
L’ambiente, è il mondo in cui gli organismi sono immersi e del quale tendono a modificare la struttura fisica in conformità con la propria struttura interna.
Questa modificazione è massima nel caso della noosfera, ultimo degli stadi di evoluzione della biosfera.
In quest’ultima opera una nuova “forza geologica”, il pensiero scientifico, da cui è plasmata e trasformata in noosferanoosfera
la scienza è un sistema autopropulsivo e autonomo generato dall’attività
della noosfera
“la noosfera è zona di confine”: zona di demarcazione (garantisce identità e autonomia al sistema) e linea di contatto (mette in relazione il sistema con l’ambiente esterno e attraverso processi di trasformazione e traduzione permette l’accrescimento del sistema in senso eteronomo)
Il contributo di Vernadskij
I saperi sono sistemi adattivi autonomi ed eteronomi.
La costruzione dei saperi e dei loro rapporti sono descrivibili in base alla loro relativa
autonomia organizzativa e alla loro eteronomia.
La relativa indipendenza dell’organizzazione del sistema dall’ambiente esterno La relativa indipendenza dell’organizzazione del sistema dall’ambiente esterno avviene a mezzo dell’attività all’interno e sul confine della noosfera.
L’ambiente esterno, costituito dal super-sistema dei saperi, non determina univocamente l’organizzazione del sistema considerato. È quest’ultimo che all’interno del dominio in cui è immerso seleziona e traduce gli elementi compatibili con la sua organizzazione interna e utili al suo accrescimento e alla sua evoluzione.
Apertura e chiusura organizzativa dei saperi
•Il contributo di Piaget•Il contributo di Maturana e Varela
Piaget: ricercare le connessioni (“filiazioni”) epistemologiche tra le Scienze dell’uomo le quali costituiscono un sistema dinamico il cui sviluppo dipende sia dai legami fra le varie discipline sia dai legami fra i domini interne ad esse.
Le Scienze dell’uomo convergono verso alcuni grandi problemi di tipo “biologico”
•Produzione (di strutture nuove)
•Scambio (di materiali e informazioni)
•Equilibrio (regolazione interna dei sistemi: il prodotto di
trasformazioni interne è ancora un elemento del sistema)
Meccan
ismi co
mu
ni alle
scienze u
man
e e alle scienze
bio
logich
e
Lo scambio continuo fra esterno e interno del sistema (apertura) sussiste con la
costruzione di cicli strutturali interni che assicurano la conservazione del sistema
Apertura e chiusura organizzativa dei saperi
Sistema -saperesapere
La complementarietà tra
le nozioni di apertura e di
chiusura ci permette
un’interpretazione delle
nozioni di disciplinarità e
interdisciplinarità
Ogni tendenza innovatrice agisce nella ridefinizione dei confini disciplinari
(intensione ed estensione del dominio).
Ogni scambio fra discipline si configura come uno scambio di ricombinazione
costruttiva (o “ibridazione”)
Scambio e conservazione del sistema
Apertura e chiusura organizzativa dei saperi
Maturana e Varela: chiariscono la complementarietà tra apertura e chiusura di un sistema riconducendola a quella tra struttura e forma del sistema.
comprensione della forma ≡≡≡≡ comprensione della
possibile organizzazione della vita
D.: ∃ Uno schema di organizzazione valido per tutti i sistemi viventi?
Modo concreto con il quale una certa organizzazione si realizza in un certo momento.La struttura varia (per garantire
l’invarianza dell’organizzazione)
Modo che astrae dal particolare modo di realizzazione .L’organizzazione è invariante
(per garantire l’identità al
sistema)
L’autonomia del sistema dipende dalla relazione tra apertura e chiusura,
ovvero dalla capacità del sistema di variare le proprie strutture vincolandole
all’invarianza della propria organizzazione
Apertura e chiusura organizzativa dei saperi
Schema di organizzazione della vita
Rappresentazione dello schema
Autopoiesi
capacità del sistema di produrre la
propria organizzazione
ReteSchema rappresentazionale
Processo di cognizioneIl processo di continua trasformazione del sistema per mantenere invariata la sua organizzazione è il processo cognitivo
I sistemi viventi sono sistemi cognitivi e la vita come processo è un processo
di cognizione.
Apertura e chiusura organizzativa dei saperi
I saperi, come sistemi adattivi, “analoghi” ai sistemi viventi, sono sistemi aperti
e chiusi da un punto di vista organizzazionale.
In analogia con l’organizzazione dei sistemi viventi, essi subordinano le proprie trasformazioni interne (variazione, produzione o perdita di strutture) alla conservazione della propria organizzazione .
Aggiornamento, Rete di processi
Sistema -sapereSapere
Aggiornamento, revisione, specializzazione
Contaminazione, collaborazione interdisciplinare
Rete di processi che costruisce sé stessa mantenendo invariata la propria identità
Torniamo all’ipotesi
Ipotesi di lavoro: interpretazione dei saperi come sistemi di conoscenze autonomi e
capaci di auto-organizzazione, ossia “come se” fossero sistemi “autopoietici”.
A mezzo della comunicazione e della trasmissione culturale ogni sapere si accresce e si trasforma in connessione con l’ambiente esterno;Lo scamblio, che avviene al confine tra sistemi e sottosistemi permette la modifica delle strutture interne dei saperi, ma mantiene analterata la loro organizzazione
Disciplinarità e interdisciplinarità riflettono la complementarità tra la natura autonoma ed eteronoma del sistema-sapere. Ad ogni livello della sua organizzazione, infatti, si verifica sia la produzione di nuovi elementi, sia la conservazione della propria identità