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Pee centrale enel sp 2015

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44
Prefettura Ufficio Territoriale del Governo della Spezia Piano di Emergenza Esterna Centrale Termoelettrica “Eugenio MONTALE” ENEL Produzione S.p.A. Località Vallegrande La Spezia EDIZIONE 2015
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Prefettura

Ufficio Territoriale del Governo della Spezia

Piano di Emergenza Esterna Centrale Termoelettrica “Eugenio MONTALE”

ENEL Produzione S.p.A. Località Vallegrande La Spezia

EDIZIONE 2015

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Piano di Emergenza Esterna ENEL – Edizione 2015 2

PIANIFICAZIONE DELL’EMERGENZA ESTERNA DELLO

STABILIMENTO A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE

CENTRALE TERMOELETTRICA “EUGENIO MONTALE”

ENEL PRODUZIONE S.P.A

LOCALITA’ VALLEGRANDE LA SPEZIA

EDIZIONE 2015

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Piano di Emergenza Esterna ENEL – Edizione 2015 3

IL PRESENTE DOCUMENTO COSTITUISCE IL “PIANO DI

EMERGENZA ESTERNA PER INCIDENTE RILEVANTE” DELLA

CENTRALE TERMOELETTRICA “EUGENIO MONTALE” DI ENEL

PRODUZIONE S.P.A., SITA IN LOCALITA’ VALLEGRANDE - LA

SPEZIA ED È IMMEDIATAMENTE OPERATIVO, IN ATTESA DELLA

DEFINITIVA APPROVAZIONE, A SEGUITO DEL RILASCIO

DELL’INTESA (ex art. 20 D.P.R. 334/99e s.m.i.) DA PARTE DELLA

REGIONE LIGURIA E DEL COMUNE DELLA SPEZIA

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Piano di Emergenza Esterna ENEL – Edizione 2015 4

Atto di Approvazione

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Piano di Emergenza Esterna ENEL – Edizione 2015 5

Registrazione delle Aggiunte o Varianti

Nella tabella sottostante dovranno essere registrate, in ordine progressivo, tutte le

aggiunte e varianti al presente piano.

Ogni singola aggiunta o variante richiede la compilazione per intero di una riga della

tabella e la firma del Dirigente dell’Area V per la validazione.

Le lettere di trasmissione delle aggiunte e varianti agli organi di cui all’elenco di

distribuzione dovranno essere custodite in apposito fascicolo.

Le varianti dovranno essere apportate in maniera tale da consentire il recupero, anche

su supporto magnetico, della dicitura modificata.

Numero

progressivo

Riferimento

numero di pagina

o allegato

Data della modifica Firma Dirigente Area V

per validazione

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

11

12

13

14

15

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Piano di Emergenza Esterna ENEL – Edizione 2015 6

Elenco di Distribuzione - Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Protezione Civile

- Ministero dell’Interno - Gabinetto, Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del

Soccorso Pubblico e della Difesa Civile

- Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare - Gabinetto

- Ministero della Salute - Gabinetto

- Presidente della Giunta Regionale della Liguria

- Presidente della Provincia della Spezia

- Sindaco del Comune della Spezia

- Direttore Regionale Vigili del Fuoco per la Liguria - Genova

- Comandante Provinciale Vigili del Fuoco della Spezia

- Comandante Capitaneria di Porto della Spezia

- Questore della Spezia

- Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri della Spezia

- Comandante Provinciale della Guardia di Finanza della Spezia

- Comandante Provinciale del Corpo Forestale dello Stato della Spezia

- Comando Marittimo Nord La Spezia

- Presidente Autorità Portuale della Spezia

- Direzione Generale dell’ A.S.L. n. 5 “Spezzino” - La Spezia

- Direzione Servizio 118 A.S.L. n. 5 “Spezzino” - La Spezia

- Direzione ARPAL - Genova

- Direzione ARPAL - La Spezia

- Comandante Polizia Stradale - Sezione della Spezia

- Comandante Corpo di Polizia Municipale del Comune della Spezia

- Dirigente Esercizio Liguria Levante ENEL Distribuzione S.p.A. - La Spezia

- Direttore Stabilimento ENEL Produzione S.p.A.

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Piano di Emergenza Esterna ENEL – Edizione 2015 7

Indice

A - Premessa

A.1 Introduzione

A.2 Campo di applicazione

A.3 Quadro normativo di riferimento

A.4 Aggiornamento del Piano di Emergenza Esterno

B - Parte generale

B.1 Adempimenti normativi di Enel Produzione S.p.A.

B.2 Descrizione del sito

B.3 Dati identificativi della Centrale

B.4 Principali pertinenze esterne all’impianto

B.5 Descrizione delle attività della Centrale

B.6 Rischi naturali del territorio su cui insiste la Centrale

C - Scenari incidentali

C.1 Individuazione degli scenari incidentali

C.2 Descrizione degli scenari incidentali ipotizzati

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Piano di Emergenza Esterna ENEL – Edizione 2015 8

C.2.1 Rilascio di OCD e spandimento in mare per rottura manichetta nel corso

C.2.1.1 Rappresentazione delle aree di danno prodotto

35

C.2.2 Rilascio di OCD per rottura completa delle linee da 12’’ o da 16’’ di trasferimento dell’ OCD dal pontile alla Centrale e contaminazione del terreno

C.2.2.1 Rappresentazione delle aree di danno prodotto

C.3 Categoria di danno atteso ai sensi del D.M. 9 maggio 2001

C.3.1 Rilascio di OCD in mare per rottura manichetta di scarico dalle navi petroliere

C.3.2 Rilascio di OCD per rottura totale delle linee 12’’ e 16’’ di trasferimento OCD dal pontile alla Centrale e contaminazione del terreno

C.3.3 Valutazioni

C.4 Procedure di intervento operativo in caso di accadimento incidentale

C.4.1 Procedura di intervento operativo in caso di rilascio di OCD e spandimento

in mare per rottura manichetta nel corso delle operazioni di scarico da nave

petroliera

C.4.2 Procedura di intervento operativo in caso di rilascio di OCD per rottura

completa delle linee da 12’’ o da 16’’ di trasferimento dell’ OCD dal pontile alla Centrale e contaminazione del terreno

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Piano di Emergenza Esterna ENEL – Edizione 2015 9

D - Elementi territoriali ed ambientali vulnerabili

E - Sezione riservata all’informazione della popolazione

E.1 Campagna informativa preventiva

E.2 Riproduzione della scheda informativa di cui all’allegato V del D. Lgs.334/99

E.3 Evacuazione assistita di persone

E.4 Il messaggio informativo preventivo di emergenza

F - Cessata Emergenza

G - Riepilogo azioni soggetti partecipanti alla gestione dell’emergenza

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Piano di Emergenza Esterna ENEL – Edizione 2015 10

Allegati

I Rubrica delle comunicazioni di emergenza

II Scheda riepilogativa delle esercitazioni

III Dati meteo climatici

IV Planimetria Generale della Centrale in scala 1:1.000

V Planimetria tracciato oleodotto

VI Corografia della zona in scala 1:25.000

VII Informazioni sulle sostanze pericolose

VIII Analisi delle conseguenze degli eventi incidentali ipotizzati

IX Funzioni di Supporto

X

Scheda di informazione sui rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori

ed i lavoratori

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Piano di Emergenza Esterna ENEL – Edizione 2015 11

A - Premessa

A. 1 Introduzione

La pianificazione dell’emergenza esterna, per gli stabilimenti industriali a rischio di

incidente rilevante, oltre che obbligo normativo, è opportunità civile di garanzia, di

sicurezza per la popolazione e in generale per l’ambiente.

Lo strumento di pianificazione prende il nome di Piano di Emergenza Esterna e viene

redatto secondo le previsioni delle Linee Guida predisposte dalla Presidenza del

Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile – di cui al DPCM del

25.2.2005 e a quelle successive “Per l’informazione alla popolazione sul rischio

industriale” del novembre 2006.

Il Prefetto, in relazione alla presenza di impianti industriali, preso atto della valenza

dell’articolo 8 del D.Lgs 334/99, sulla scorta delle informazioni fornite dal gestore e

delle conclusioni dell’istruttoria del Comitato Tecnico Regionale, predispone, ai

sensi dell’art. 20 dello stesso decreto, il Piano di Emergenza Esterno e ne coordina

l’attuazione.

Il Piano si basa sugli scenari incidentali emergenti dal Rapporto di Sicurezza,

elaborato dal Gestore dell’impianto, ai fini dell’istruttoria prevista dall’art. 21 del

D.Lgs. 334/99.

La Centrale di Produzione ENEL è risultata soggetta agli adempimenti previsti dal D.

Lgs. 334/99 e s.m.i. e, in particolare, alla redazione del PEE, a seguito dell’entrata in

vigore del Regolamento (CE) n.1272 CLP del 16 dicembre 2008, relativo alla

classificazione, all’etichettatura e all’imballaggio delle sostanze e delle miscele,

recante modifiche al Regolamento CE n. 1907/2006, che aveva riclassificato l’Olio

Combustibile Denso (OCD) come sostanza pericolosa per l’ambiente - molto tossica

per gli organismi acquatici di cui alla parte 2 dell’All. I (categorie di sostanze e

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Piano di Emergenza Esterna ENEL – Edizione 2015 12

preparati non indicati in modo specifico nella parte 1), con frase di rischio R50

(quantità limite pari a 100/200 tonnellate) o R51/53 (quantità limite pari a 200/500

tonnellate).

Successivamente l’Unione Europea ha emesso la Direttiva 2012/18/UE - Seveso Ter in

materia di controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con determinate

sostanze pericolose, il cui art. 30 è stato recepito con il D. Lgs 14 marzo 2014, n. 48,

in vigore dal 12 aprile 2014.

Tale intervento normativo prevede che, nella sezione “prodotti petroliferi” della parte

1 dell’All. I del D. Lgs. 17 agosto 1999, n. 334, e successive modificazioni e

integrazioni, dopo la lettera c), sia aggiunta, in fine, la lettera d) “oli combustibili

densi”; trovano, pertanto, applicazione le soglie previste per i prodotti petroliferi, pari

a 2500 tonnellate per l’applicazione degli artt. 6 e 7 del D. Lgs. 334/99 e a 25.000

tonnellate per l’applicazione degli artt. 6,7 e 8 dello stesso Decreto.

L’inserimento degli olii combustibili densi tra i prodotti petroliferi adegua le soglie

nazionali, che individuano gli stabilimenti in cui sono presenti olii combustibili densi,

sottoposti agli obblighi di cui al D. Lgs. 334/99, alle nuove soglie comunitarie stabilite

per tali sostanze dalla Direttiva 2012/18/UE.

La quantità di sostanza pericolosa per l’ambiente OCD, stoccata presso la Centrale

Enel, superando il valore del limite previsto, ha comportato l’assoggettamento all’art.

8 del D.P.R. 334/1999, per cui il Gestore dell’impianto è tenuto a redigere un Rapporto

di Sicurezza (R.d.S.).

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Piano di Emergenza Esterna ENEL – Edizione 2015 13

A.2 Campo di applicazione

Il piano, per definizione, non prende in considerazione situazioni di emergenza interna

allo stabilimento, né situazioni derivanti da eventi non occasionati dalle attività che

avvengono all’interno dello stesso.

Esso si applica all’area d’impatto dell’evento ipotizzato e individua, in relazione alla

gravità e alla tipologia delle conseguenze, le azioni da attuare.

A.3 Quadro normativo di riferimento

La principale normativa di riferimento per la redazione del piano è la seguente:

– D. Lgs. 17.8.1999, n. 334, recante attuazione della direttiva 96/82/CE, relativa al

controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze

pericolose;

– Circolare Ministero dell’Interno del 27 giugno 2000, n. 994/028/S/22;

– DPCM 25 febbraio 2005 “Linee Guida per la pianificazione dell’emergenza

esterna degli stabilimenti industriali a rischio di incidente rilevante” di cui all’art.

20, comma 4, del D. Lgs. 334/99”;

– D. Lgs. 21.9.2005, n. 238, recante attuazione della direttiva 2003/105/CE, che

modifica la direttiva 96/82/CE, relativa al controllo dei pericoli di incidenti

rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose;

– DPCM 16 febbraio 2007 “Linee Guida per l'informazione alla popolazione sul

rischio industriale”;

– Regolamento CE n. 1272/08 CLP del 16 dicembre 2008.

– D. Lgs. 14 marzo 2014, n. 48 “Modifica al decreto legislativo 17 agosto 1999, n.

334, e successive modificazioni, in attuazione dell’art. 30 della direttiva

2012/18/UE sul controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con

determinate sostanze pericolose”.

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A.4 Aggiornamento del Piano di Emergenza Esterno

L’aggiornamento del PEE avverrà, di norma, ogni tre anni e, comunque, ogni

qualvolta interverranno modificazioni significative e sostanziali della pianificazione.

L’aggiornamento è promosso e attuato dal Prefetto sulla scorta delle eventuali

variazioni dei dati o elementi che tutti i soggetti interessati sono tenuti a comunicare.

In Allegato I si riporta l’elenco dei soggetti responsabili, unitamente alla Rubrica delle

comunicazioni di emergenza.

Le esercitazioni si terranno con la stessa cadenza temporale.

B - Parte generale

B.1 Adempimenti normativi di Enel Produzione S.p.A., ai sensi del Decreto

Legislativo 334/1999 e s.m.i..

La Centrale Termoelettrica della Spezia ha provveduto agli adempimenti previsti dalla

normativa di seguito indicata:

- art. 8 del D.Lgs. 334/99 e s.m.i. (Presentazione Rapporto di Sicurezza) per il

superamento della soglia della colonna 3 dell’Allegato 1, Parte 1, dello stesso

decreto, categorie di sostanze “Prodotti petroliferi - OCD” (a seguito

dell’emanazione del decreto legislativo n. 48 del 14 marzo 2014 che ha inserito

l’Olio Combustibile Denso tra i Prodotti Petroliferi - art. 1);

- art. 6 del D. Lgs 334/99 e s.m.i. (Presentazione Notifica) per il superamento della

soglia indicata nella colonna 2 dell’Allegato 1, Parte 2, dello stesso decreto, categorie

di sostanze pericolose per l’ambiente frasi R50/53 “Ipoclorito di sodio”;

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Piano di Emergenza Esterna ENEL – Edizione 2015 15

- art.6, comma 5, del D. Lgs 334/99 e s.m.i. (All.V) trasmissione agli organi

competenti dell’All. V “Scheda di informazione sui rischi di incidente rilevante

per i cittadini e i lavoratori”.

- art. 7 del D. Lgs 334/99 e s.m.i., la Centrale ha predisposto l’attuazione del

“Sistema di Gestione della Sicurezza per la Prevenzione degli Incidenti

Rilevanti”, secondo le Linee Guida di cui al D.M. 9 agosto 2000.

Il Rapporto di Sicurezza (R.d.S.), redatto ai sensi dell’art. 8, seguendo le Linee Guida

riportate nell’All. 1 del D.P.C.M. 31 marzo 1989, è stato sottoposto, a novembre 2011,

all’esame del Comitato Tecnico Regionale (CTR) della Regione Liguria, il quale, nel

febbraio 2012, ha concluso l’istruttoria e ne ha formalizzato l’esito, esprimendo parere

favorevole, con apposita nota del 5 giugno 2012.

Lo Stabilimento è dotato di un proprio Piano di Emergenza Interno, predisposto ai

sensi dell’art. 11 del D.Lgs. 334/99, per controllare e circoscrivere gli eventuali

accadimenti incidentali in modo da minimizzarne gli effetti e limitarne i danni per

l’uomo e per l’ambiente.

Preso atto degli adempimenti previsti dall’art. 8, il Prefetto adotta, ai sensi dell’art. 20

del D.Lgs. 334/99, il Piano di Emergenza Esterno, tenendo conto del citato parere di

merito del CTR della Regione Liguria, al fine di garantire la gestione dell’emergenza

all’esterno dello stabilimento.

Esso, infatti, è fondato su:

– i principali criteri generali di pianificazione esterna;

– l’acquisizione degli scenari incidentali ipotizzati nel Rapporto di Sicurezza e

validati dall’istruttoria del CTR;

– la determinazione delle zone di pianificazione associate ai citati scenari

incidentali;

– le altre informazioni contenute nella scheda informativa per la popolazione.

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B.2 Descrizione del sito

La Centrale Termoelettrica della Spezia è sita nell’estrema parte Est della città della

Spezia in Via Valdilocchi n. 32, nella cosiddetta piana di Fossamastra, in area

industriale che vede la presenza di numerosi insediamenti produttivi, su una superficie

di circa 110 ettari, in prossimità delle frazioni di Melara, Limone, Termo e Pianazze;

l’area geografica rientra nel territorio dei Comuni della Spezia (91.500 abitanti) e di

Arcola (10.000 abitanti).

L’area della Centrale, delimitata da recinzione, è situata a est rispetto al Centro storico

della Città della Spezia e confina: a nord, con il Raccordo autostradale, la S.S. 1

Aurelia e il quartiere Melara, dove sono ubicati locali di servizio pubblico

(supermercato, lavaggio auto, ristorante); a sud con Via Valdilocchi, nel tratto

compreso tra Largo Guido Rossa e la località Pomara, oltre il quale è sita una Base

della Marina Militare; a est con un’area comunale (ex parcheggio Enel); a ovest con lo

stabilimento Oto Melara ed altri insediamenti produttivi.

Nel raggio di cinque chilometri è compreso parte del centro abitato dei Comuni della

Spezia, di Vezzano Ligure, di Arcola e di Lerici, con la presenza di strutture sensibili

quali istituti scolastici, luoghi di culto, uffici pubblici, impianti sportivi. Entro lo stesso

perimetro sono presenti anche i due ospedali della città (l’Ospedale S. Andrea, sito a

ca. km.3,4 e l’Ospedale Felettino, sito a ca. km.3,2).

Le principali infrastrutture viarie che interessano l’area sono e la S.S. “1” Aurelia e

il Raccordo autostradale La Spezia - S. Stefano Magra, situati immediatamente a nord

dell’area Enel; la SP 331, che converge nella zona retroportuale, in viale San

Bartolomeo; l’area è anche attraversata dalla linea ferroviaria Pisa - Genova.

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Piano di Emergenza Esterna ENEL – Edizione 2015 17

Intorno alla Centrale la zona è fortemente industrializzata anche per la presenza del

porto mercantile della Spezia.

Adiacente alla Centrale, lato ovest, è il quartiere Fossamastra, dove negli ultimi anni

sono stati realizzati il depuratore comunale, la discarica RSU comunale, lo svincolo

autostradale nell’area degli Stagnoni e il viadotto della nuova strada per Lerici.

Il territorio a est della Centrale rientra nel Parco Regionale di Montemarcello - Magra,

che si sviluppa lungo il fiume Magra con un’estensione di circa 4320 ha.

Nel raggio di km. 5 sono siti i sottoindicati stabilimenti a rischio di incidente rilevante:

BP Gas S.r.l. - deposito gas liquefatti - Comune della Spezia (art. 6 D.P. n. 334

del 1999;

OTO MELARA S.p.A. - galvanotecnica - Comune della Spezia (art. 6 D.P.R.

334/99);

Deposito di Arcola S.r.l. (già Arcola Petrolifera S.p.A.) deposito olii minerali -

Comune di Arcola (art. 8 D.P.R. 334/99).

Nella tabella sottostante sono riportati i dati identificativi dello stabilimento e le

relative coordinate geografiche:

B.3 Dati identificativi della Centrale

DATI IDENTIFICATIVI DELLA CENTRALE TERMOELETTRICA

Ragione Sociale

ENEL Produzione S.p.A.

Sede Legale Viale Regina Margherita, 125 00198 - R O M A

Denominazione Centrale Termoelettrica “Eugenio Montale”

di Enel Produzione S.p.A. - UB della Spezia

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Ubicazione Via Valdilocchi, 32 - La Spezia

Direttore dello Stabilimento e Gestore ai fini degli obblighi di cui all’art.1 del D. Lgs. 334/99.

Ing. Rosario Matteucci, domiciliato, per la carica, presso la Centrale.

Coordinate del baricentro della Centrale in formato UTM

WGS 84 Zona 32T

N: 4884706 E:570043 Fuso: 32

B.4 Principali pertinenze esterne all’impianto

Le principali pertinenze esterne all’impianto sono costituite da:

- il pontile per l’attracco delle navi carboniere e petroliere (in area demaniale all’interno del porto) e le relative strutture di servizio realizzate sul piazzale

confinante con il Viale San Bartolomeo;

- l’opera di presa dell’acqua di raffreddamento della Centrale, situata alla radice del pontile e i canali di adduzione e restituzione dell’acqua;

- l’opera di restituzione dell’acqua di raffreddamento della Centrale, situata a ponente dell’opera di presa, in località Fossamastra;

- le aree precedentemente utilizzate per il lagunaggio delle ceneri;

- le aree di stoccaggio del carbone situate in località Val Bosca e in località Val

Fornola;

- le opere per il trasporto e la movimentazione del carbone, dalle navi ai parchi di

stoccaggio e alla Centrale, costituite da nastri trasportatori e torri di rinvio;

- il pontile di scarico e l’oleodotto di collegamento al deposito per lo stoccaggio di olio combustibile;

- le aree esterne all’insediamento produttivo gestite dalla Centrale.

La stazione elettrica, le linee di collegamento alla Centrale e le linee di trasmissione

dell’energia ad alta tensione non appartengono a Enel S.p.A.

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B.5 Descrizione delle attività della Centrale

La Centrale Termoelettrica “Eugenio Montale” di Enel Produzione è dedicata alla sola

produzione di energia elettrica, mediante l’esercizio di una unità termoelettrica convenzionale prevalentemente alimentata a carbone e di due unità a ciclo combinato

alimentate a gas naturale.

Sull’unità 3, alimentata a carbone, in alcune fasi di esercizio, in particolare durante gli

avviamenti, si utilizzano olio combustibile, metano e gasolio.

Le unità a ciclo combinato (gruppi 1 e 2) hanno una potenza complessiva di circa 680

MW e sono composti da due moduli da 340 MW cadauno; ciascun modulo è composto

da un turbogas (Fiat TG701F) accoppiato a un generatore di vapore a recupero (GVR)

a tre stadi di pressione, che fornisce vapore surriscaldato alla turbina vapore.

L’approvvigionamento del combustibile avviene attraverso un gasdotto SNAM che

fornisce il gas naturale necessario a garantire il funzionamento dei due turbogas

tramite due linee da 74.000 Sm*/h.

La combustione del gas metano avviene in combustori del turbogas che sono di tipo

DLN (Dry Low NOx).

I fumi di scarico vengono convogliati al camino, da cui fuoriescono ad una

temperatura di circa 100° C. Il rendimento lordo del ciclo complessivo è pari a circa il

54%.

L’unità di produzione 3, che ha una potenza di 600 MW, è equipaggiata per utilizzare come combustibile metano, olio combustibile denso e carbone; l’unità è ordinariamente alimentata a carbone.

Il rifornimento di carbone e olio combustibile è realizzato via mare e raggiunge la

Centrale tramite, rispettivamente, nastro trasportatore e oleodotto.

L’olio combustibile viene scaricato dalle petroliere mediante le pompe di bordo (di

portata pari a 1.000 t/h) e trasferito, senza stoccaggio in zona portuale, al deposito

della Centrale.

Le aree portuali dove si effettua lo scarico di OCD (olio combustibile denso) sono

dotate di sistemi di contenimento atti a fronteggiare eventuali versamenti di

combustibile; il pontile è lungo 254 metri e dotato di due accosti.

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Piano di Emergenza Esterna ENEL – Edizione 2015 20

L’oleodotto di trasferimento, collocato in gran parte lungo lo stesso percorso del nastro

carbone, ha uno sviluppo complessivo di circa 3 chilometri, ha diametri di 12 e 16

pollici ed è adeguatamente coibentato e riscaldato. Le tubazioni hanno una

disposizione prevalentemente superficiale a vista; i tratti interrati sono stati

completamente inseriti in cunicoli di protezione ispezionabili o con camicia di

protezione.

Il deposito della Centrale è costituito da quattro serbatoi, due da 50.000 metri cubi, con

tetto galleggiante e due da 30.000 metri cubi con tetto fisso; tutti i serbatoi sono dotati

di un bacino di contenimento di capacità pari al 50% del loro volume.

Il sistema di stoccaggio e trasferimento di OCD è dotato di impianti di riscaldamento

necessari a ridurre la viscosità dell’olio combustibile a valori che ne consentano la movimentazione; il grado di riscaldamento da garantire è dunque funzione delle

proprietà fluidodinamiche dell’olio, in particolar modo della sua temperatura di scorrimento.

Al fine di ridurre la viscosità dell’OCD a valori che ne consentano la movimentazione (circa 55-65° C), tutte le linee di adduzione dell’OCD, dal porto ai serbatoi, sono dotate di sistema di tracciamento elettrico.

Il codice dell’attività secondo la classificazione dell’Ordinanza 21 febbraio 1985 del

Ministero della Salute è: 5.01 X - Produzione, trasporto e distribuzione di energia

elettrica; produzione e distribuzione di vapore e acqua calda.

Le tecnologie impiegate nell’attività di movimentazione del combustibile OCD sono quelle tipiche dell’industria petrolifera

B.6 Rischi naturali del territorio su cui insiste la Centrale

Tra i rischi naturali del territorio sono stati individuati:

- rischio allagamento: per prossimità zona interessata dal bacino del canale Fossamastra;

- rischio sismico: la zona ove è ubicato lo stabilimento risulta classificata in

Classe Sismica 3 in base alla Deliberazione della Regione Liguria n° 530 del 16.05.2003 in ottemperanza alla OPCM n. 3274 del 20.03.2003;

- rischio incendio: per prossimità ad altri impianti e strutture produttive e alla

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Piano di Emergenza Esterna ENEL – Edizione 2015 21

vegetazione presente su zona collinare;

- rischio attività elettrica in atmosfera: secondo la classificazione CEI 81-1, nella

zona possono verificarsi 4 fulminazioni all’anno per km2.

Dal punto di vista urbanistico:

l’area dello stabilimento, nel PUC - Piano Urbanistico Comunale del Comune della

Spezia, è disciplinata come ambito di riqualificazione in area urbanizzata a prevalente

funzione produttiva (aree specialistiche artigianali e industriali esistenti secondo

quanto stabilito dall’art. 14 comma 3 delle Norme di Conformità e Congruenza).

C - Scenari incidentali

C.1 Individuazione degli scenari incidentali

Il presente Piano di Emergenza Esterno è riferito ad alcuni eventi incidentali, che non siano conseguenti ad azioni dolose o di terrorismo, attinenti non al deposito di olio combustibile ma all’oleodotto di trasferimento ed al terminale marino, pertinenti alla Centrale Enel. La pianificazione di emergenza esterna, pertanto, non riguarda tutte le possibili ipotesi incidentali che potrebbero verificarsi all’interno della Centrale durante lo svolgimento dell’ordinaria attività o nelle eventuali sospensioni della stessa per lavori di manutenzione, ma tiene conto delle ipotesi incidentali connesse alla presenza della sostanza pericolosa Olio Combustibile Denso - OCD.

Il PEE è redatto allo scopo di controllare e circoscrivere gli incidenti in modo da minimizzarne gli effetti, mettere in atto le misure necessarie alla salvaguardia dell’incolumità dell’uomo e dell’ambiente, a informare adeguatamente la popolazione e ad avviare, sulla base delle disposizioni vigenti, il ripristino e il disinquinamento dell’ambiente.

Lo scenario incidentale rappresenta l’interazione dell’evento incidentale con il territorio e le relative componenti territoriali.

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L’OCD è un liquido combustibile, non infiammabile alle temperature alle quali viene normalmente stoccato e movimentato; tale temperatura è inferiore al punto di infiammabilità della sostanza (> 105 °C); la possibilità di un incendio a seguito di un rilascio accidentale di OCD risulta pertanto marginale, dato che alle temperature di rilascio (50 o 100 °C) i quantitativi di vapori infiammabili non sono consistenti e tali da determinare la combustione continua del prodotto.

L’OCD è un liquido molto viscoso (ca. 400 cSt a 50°C, punto di scorrimento massimo 40°C); per tale motivo, al fine di consentirne la movimentazione, viene mantenuto ad

una temperatura di ca. 55-65 °C. In caso di rilascio nell’ambiente il raffreddamento del prodotto determina l’aumento della sua viscosità e lo stesso dimostra limitata tendenza alla diffusione nell’ambiente

In caso di rilascio accidentale di OCD, a seconda della zona interessata dallo

sversamento, potrebbe verificarsi la contaminazione del terreno, della falda, di corsi

d’acqua, delle acque marine.

Gli eventi incidentali sono stati individuati dal Gestore nell’ambito della redazione del Rapporto di Sicurezza e validati dal Comitato Tecnico Regionale per la prevenzione

incendi presso la Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco per la Liguria.

All’interno del Rapporto di Sicurezza sono stati individuati i sottoindicati quattro

scenari incidentali tutti relativi al rilascio di OCD con significative conseguenze,

esterne all’area di sedime della Centrale:

rilascio dalle pompe spinta;

rilascio dai riscaldatori OCD;

rilascio OCD in mare per rottura della manichetta nel corso delle operazioni di

scarico sulla banchina di OCD dalle petroliere;

rilascio dalle linee 12’’ e 16’’ di trasferimento OCD dal pontile alla Centrale;

Nell’analisi del Rapporto di Sicurezza il primo e il secondo scenario non sono stati

presi in considerazione atteso che il rilascio dalle pompe spinta non comporta danni in

luoghi esterni all’attività e il rilascio dai riscaldatori OCD non è considerato come un

Top Event, costituendo un evento non ragionevolmente ipotizzabile.

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C.2 Descrizione degli scenari incidentali ipotizzati.

C.2.1 Rilascio di OCD e spandimento in mare per rottura manichetta nel corso delle operazioni di scarico dalla petroliera

Sulla banchina vengono effettuate le operazioni di scarico dalle petroliere mediante manichette flessibili “a doppia carcassa”, certificate e collaudate per il tipo di impiego previsto. La rottura della manichetta o la perdita di prodotto dalla stessa comporta il rilascio a mare nella zona della banchina di scarico. Durante le operazioni di scarico è previsto l’utilizzo di un bacino di contenimento fisso nello specchio acqueo adiacente alla murata della nave nella zona sottostante il collegamento delle manichette, per un’area ritenuta sufficiente al contenimento di eventuali spandimenti (lunghezza m. 30, larghezza m.1, altezza m. 1,20). La barriera di contenimento fissa è in gomma dello spessore di circa un centimetro e ha la forma di un semicerchio. In caso di perdita significativa sono prontamente disponibili delle panne galleggianti da utilizzarsi come barriere supplementari rispetto al bacino di contenimento fisso. Per l’intervento tempestivo e lo svolgimento delle panne galleggianti Enel si avvale di impresa specializzata, appositamente incaricata. Anche il pontile è provvisto di panne galleggianti pronte allo srotolamento. L’OCD viene scaricato dalle petroliere ad una temperatura di 50° C. Dato l’elevato valore di flash point dell’OCD (> di 110° C.) non si ritiene significativa la probabilità di incendio del prodotto rilasciato in mare, sulla petroliera o sulla banchina. Per l’analisi degli effetti scaturenti dall’incidente è stato preso in considerazione il possibile rilascio di OCD nello specchio di mare, dovuto alla rottura totale di una manichetta durante le operazioni di scarico del prodotto dalla petroliera. I risultati della simulazione sono rappresentativi anche dei rilasci per perdite di inferiore entità (10% del DN della manichetta e perdite da attacchi flangiati). Il calcolo del quantitativo di prodotto rilasciato, in caso di perdita significativa, è stato effettuato assumendo:

un valore della portata di scarico pari a 1000 t/h:

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un tempo di rilevazione ed intercettazione della perdita pari a 15 minuti. Dal momento in cui le valvole di intercettazione sono posizionate all’imbocco della manichetta, si può considerare che lo sversamento sia interrotto nel momento in cui l’operatore chiude le valvole delle manichette e comunica alla nave petroliera di bloccare le pompe di scarico. In queste condizioni il quantitativo di OCD rilasciato risulta essere pari a 250 tonnellate. Si ipotizza che tutto il prodotto rilasciato finisca nello specchio di mare. Considerata la possibilità di impiegare tempestivamente le panne galleggianti, è stato considerato che l’OCD possa estendersi per una superficie pari a 10.000 metri quadrati, formando una pozza di circa mm. 25 di altezza. Essendo l’OCD soggetto ad evaporazione, dopo cinque giorni dal rilascio, risulta in stato liquido il 97 % del prodotto rilasciato. Atteso l’assetto dell’area destinata alle operazioni di scarico, è ritenuto che lo sversamento possa essere contenuto e non vada ad interessare aree esterne all’ambito portuale.

C.2.1.1 Rappresentazione delle aree di danno prodotto Non viene riportata la rappresentazione cartografica delle aree di danno prodotto da tale scenario incidentale poiché:

la conseguenza dello scenario non determina irraggiamenti, ma dispersione in mare (con conseguente impatto ambientale).Come previsto dal D.M. 9 maggio 2014, per la valutazione dei rischi per l’ambiente, attualmente non è previsto un approccio analitico, ma solo qualitativo. La dispersione è stata simulata come sopradescritto;

non è possibile stabilire a priori l’esatto punto di attracco della petroliera.

C.2.2 Rilascio di OCD per rottura completa delle linee da 12’’ o da 16’’ di trasferimento dell’ OCD dal pontile alla Centrale e contaminazione del terreno

Per l’analisi di tale scenario incidentale sono stati presi in considerazione i possibili rilasci di OCD dalle tubazioni interne ai limiti di batteria dell’area oleodotto/stoccaggio /movimentazione combustibili della Centrale, e le perdite derivanti dagli accoppiamenti flangiati.

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L’oleodotto che collega la banchina del porto con il deposito all’interno della Centrale, è costituito da tubazioni da 16” (circa 2,7 chilometri) e da 12” (circa 2,2 chilometri), coibentate e riscaldate.

Il tratto delle tubazioni, che seguono il percorso, dal pontile alla Centrale, non dotato di pavimentazione, ha una lunghezza pari a circa 1.630 metri.

I tratti rimanenti percorrono aree pavimentate (primo tratto) o sono interrati. Le parti interrate, in particolare, sono completamente inserite in cunicoli di protezione ispezionabili.

Lungo lo sviluppo dell’oleodotto, a monte e a valle degli attraversamenti stradali e ferroviari, sono posizionate elettrovalvole manovrabili sia dalla Sala Manovra, in Centrale, che localmente.

Dopo la fase di trasferimento del combustibile, dalla nave petroliera al deposito sito all’interno della Centrale, l’oleodotto risulta essere sempre invasato di OCD. Precedentemente all’arrivo della nave petroliera, (36-48 ore prima) viene effettuato il riscaldamento dell’oleodotto per procedere a nuovo trasferimento di OCD. Le valvole presenti sulle tubazioni dell’oleodotto (elettrovalvole di sezionamento e valvole di by-pass) sono in totale n. 16.

In corrispondenza di tali valvole sono presenti degli accoppiamenti flangiati.

L’OCD è trasferito ad una temperatura massima di 65° C.

Dato l’elevato valore di flash point dell’OCD (> di 105°C.) non si ritiene significativa la probabilità di incendio del prodotto rilasciato sul terreno.

Per l’analisi degli effetti di un eventuale incidente, è stato preso in considerazione il rilascio di OCD dovuto alla rottura completa della tubazione da 16’’ che costituisce l’oleodotto di trasferimento dell’OCD dal pontile alla Centrale.

I risultati sono rappresentativi anche di rilasci della stessa tubazione dovuti a cricca (mm. 10), al foro (20% del DN) e perdite da flange. Il quantitativo di prodotto rilasciato viene stimato considerando:

una portata di rilascio pari alla portata di OCD nella linea, in condizioni normali di pressione, cioè 1.00 t/h;

un tempo di rilevazione ed intercettazione della perdita pari a 30 minuti

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(ritenuto un lasso di tempo assolutamente cautelativo). In queste condizioni il quantitativo di prodotto sversato al suolo risulta pari a 500 tonnellate, cioè a 530 metri cubi. È stata ipotizzata la formazione di una pozza di diametro di circa 60 metri e di spessore di circa 20 centimetri. Le proprietà chimico fisiche dell’OCD sono:

densità: 980 kg al metro cubo;

viscosità dinamica: 343 cp;

tensione superficiale: 30 dine al centimetro

Altri dati di input utilizzati per la simulazione sono costituiti da:

permeabilità del terreno: 1*10 alla -2 cm/s(terreno di riporto caratterizzato da una litologia estremamente eterogenea come ghiaie, sabbie, laterizi);

porosità: 0,3;

soggiacenza falda: 1 metro (falda freatica molto superficiale presente nelle zone di rimaneggiamento quali terreni di riporto presenti, di carattere strettamente stagionale, sicuramente sospesa, a scarsa produttività e non in relazione con le falde sottostanti);

piovosità della zona: 1.300 mm./anno.

I risultati della simulazione, espressi come profondità raggiunta dal contaminante in funzione del tempo trascorso dal rilascio (15minuti) sono riportati nella seguente tabella:

Giorni dal rilascio

1 3 5 15 30 60

profondità raggiunta dal contaminante (cm)

16 20 23 30 38 45

La velocità di percolamento è tale da poter intervenire, in emergenza, per il recupero del prodotto sversato, senza il raggiungimento della falda. Il terreno viene contaminato per una profondità massima di circa 45 centimetri.

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C.2.2.1 Rappresentazione delle aree di danno prodotto

Non viene riportata la rappresentazione cartografica delle aree di danno prodotto

da tale scenario incidentale in quanto:

la conseguenza dello scenario non determina irraggiamenti ma dispersione

nel suolo (nei soli tratti superficiali dell’oleodotto non pavimentati) con

conseguente impatto ambientale. Come previsto dal D.M. 9 maggio 2014,

per la valutazione dei rischi per l’ambiente, attualmente, non è previsto un

approccio analitico ma solo qualitativo. La dispersione è stata simulata

come sopradescritto.

l’oleodotto è una sorgente di rilascio lineare e pertanto il rilascio può avere

origine da diversi punti lungo le linee.

C.3 Categoria di danno atteso ai sensi del D.M. 9 maggio 2001

Relativamente al danno ambientale, correlato alla dispersione di sostanze

pericolose all’interno delle matrici suolo, sottosuolo, acque superficiali e falda

acquatica, si precisa che il D.M. 9 maggio 2001 non prevede l’adozione di un

approccio analitico, ma si limita a richiedere una stima qualitativa, distinguendo il

danno in “significativo” o “grave”, a seconda della durata degli interventi di

bonifica e di ripristino ambientale dei siti inquinati, a seguito dell’evento

incidentale.

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C.3.1 Rilascio di OCD in mare per rottura manichetta di scarico dalle navi petroliere

Il danno connesso a questo scenario incidentale è “significativo”. Il rilascio può avvenire solo per rottura della manichetta o perdita dalla manichetta

di scarico con conseguente dispersione in mare nella zona della banchina di

scarico.

Durante le operazioni di scarico viene utilizzato un bacino di contenimento fisso

posto nello specchio acqueo adiacente alla murata della nave, nella zona

sottostante il collegamento delle manichette, atto a contenere eventuali

spandimenti.

Sulla base di quanto sopra, la bonifica a seguito dell’evento accidentale, può

essere portata a conclusione presumibilmente entro due anni dall’inizio degli

interventi previsti, come indicato dal D.M. 9 maggio 2001.

C.3.2 Rilascio di OCD per rottura totale delle linee 12’’ e 16’’ di trasferimento OCD dal pontile alla Centrale e contaminazione del terreno

Il danno connesso a questo scenario incidentale è “significativo”. Il rilascio può avvenire in aree non dotate di pavimentazione, pertanto non sono

presi in considerazione i tratti che percorrono aree pavimentate o sono interrati e

inseriti in cunicoli ispezionabili.

Considerando le procedure di sorveglianza lungo la linea, l’asportazione e la

bonifica del terreno in caso di sversamento possono essere portati a conclusione

presumibilmente entro due anni dall’inizio degli interventi previsti, come indicato

nel D.M. 9 maggio 2001.

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C.3.3 Valutazioni In entrambi gli scenari incidentali esaminati il prodotto fuoriuscito (avente un

temperatura di infiammabilità significativamente superiore ai 65° C, ovvero

ricompreso nella categoria “C” di cui al R.D. 31/07/1939) si mantiene allo stato

liquido e non può dare luogo ad incendi o esplosioni.

Il prodotto viene trasferito ad una pressione non superiore ai 10 bar e mantenuto

attorno ai 15° C al di sopra del punto di temperatura di scorrimento, ovvero

mediamente a circa 30° C., pertanto, in caso di fuoriuscita del combustibile per rottura,

non hanno luogo processi di vaporizzazione o nebulizzazione in piccolissime

particelle, da cui possano originarsi condizioni di facile incendiabilità né di

autoaccensione; nella stagione invernale, il prodotto fuoriuscito solidificherebbe

pressoché totalmente.

L’eventuale incendio del prodotto fuoriuscito potrebbe avvenire unicamente dopo un

lungo periodo di riscaldamento e con successivo innesco di fiamme libere, ciò che non

è ragionevolmente ipotizzabile nello spandimento fortuito a mare o lungo il sedime

dell’oleodotto.

Le ipotesi incidentali sopradette configurano essenzialmente un problema di

inquinamento marino o del terreno, con conseguente necessità di tempestive azioni di

raccolta del prodotto e bonifica del sito interessato.

C.4 Procedure di intervento operativo in caso di accadimento incidentale

Obiettivo del presente PEE è la pianificazione dei provvedimenti urgenti e tempestivi

di difesa per la popolazione e tutela dell’ambiente necessari per fronteggiare l’evento

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Piano di Emergenza Esterna ENEL – Edizione 2015 30

identificato come incidente rilevante, che ogni ente/struttura preposto al soccorso deve

mettere in atto. L’applicazione della procedura descritta deve consentire l’avvio in

automatico di tutte le necessarie azioni da intraprendere.

C.4.1 Rilascio di OCD in mare per rottura manichetta di scarico dalle navi petroliere

Procedura d’intervento operativo

L’evento di spandimento a mare di OCD rientra nelle competenze della Capitaneria di

Porto e sarà gestito in osservanza del dispositivo di cui al “Piano Operativo di Pronto

Intervento locale per fronteggiare gli inquinamenti marini da idrocarburi e altre

sostanze nocive” Ed. 2013, predisposto dalla Capitaneria di Porto del Compartimento

Marittimo della Spezia.

La segnalazione dello spandimento a mare e la messa in atto dei primi interventi di

contenimento del danno compete al personale della Centrale operante presso il

terminale marino, mediante l’apposizione di idonee barriere galleggianti.

Il personale della Centrale, in caso di emergenza, applica le procedure previste dal

vigente Piano di Emergenza Interno.

La comunicazione dell’evento viene effettuata in osservanza della Procedura del

Sistema di Gestione Ambientale SGA 4.4.7 Emergenze.

Al verificarsi di un evento incidentale:

il personale della Centrale presente sul luogo, appartenente all’Unità di

Movimentazione Combustibile - UMC, costituisce la squadra di primo

intervento, per procedere all’immediata attuazione delle prime misure di

contrasto;

gli operatori dell’UMC avvisano tempestivamente il Numero di Emergenza

Interno della Centrale - presso la Sala Manovra - a cui risponde il Coordinatore

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Esercizio in Turno - CET, avvertendo del rilascio in corso, per l’attivazione del

Piano di Emergenza Interno;

il CET assume il ruolo di Responsabile dell’Emergenza ed avverte

immediatamente la Direzione.

Il CET può delegare il Capo Turno UMC (Unità Movimentazione

Combustibile) quale Responsabile dell’Emergenza.

Il Responsabile dell’Emergenza attiva l’iter procedimentale per la gestione

dell’emergenza, in particolare:

informa dell’evento la Capitaneria di Porto (al numero della Sala

Operativa 0187 2581222);

informa i Comandanti delle navi eventualmente ormeggiate al Pontile

Enel dell’emergenza, e mantiene i contatti con gli stessi;

nel caso in cui l’evento si verifichi durante le operazioni di scarico da

nave cisterna, dispone, attraverso il Comandante della stessa, l’arresto

delle pompe di bordo dedicate al carico e dispone la chiusura delle

valvole sulla linea di olio combustibile di scarico;

dispone l’evacuazione dell’area interessata;

nel caso in cui l’evento avvenga durante le operazioni di caricazione di

nave cisterna, dispone la chiusura delle valvole sulla linea di olio

combustibile usata per il carico e la fermata delle pompe di carico;

si attiva per il dispiegamento delle panne di contenimento.

Sulla base del citato “Piano Operativo di Pronto Intervento locale per fronteggiare gli

inquinamenti marini da idrocarburi e altre sostanze nocive”, la Capitaneria di Porto

informa la Prefettura, la Regione Liguria, la Provincia e i Comuni interessati (vedi

lettera P del capoverso 3.1 del citato Piano).

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Le operazioni di accertamento, contenimento e recupero degli idrocarburi galleggianti,

e l’eventuale bonifica del fondo marino, sono coordinate dalla Capitaneria di Porto,

d’intesa con \l’Autorità Portuale della Spezia; le operazioni prevedono l’immediato

arrivo sul posto di mezzi terrestri e navali della Capitaneria di Porto e del Comando

Provinciale dei Vigili del Fuoco, nonché il successivo intervento di ditte specializzate

nella bonifica marina.

C.4.2 Rilascio di OCD per rottura totale delle linee 12’’ e 16’’ di trasferimento OCD dal pontile alla Centrale e contaminazione del terreno

Procedura d’intervento operativo

In caso di sversamento al suolo di sostanza combustibile dalla linea di trasferimento

dell’OCD, la fuoriuscita del combustibile potrà essere segnalata dal personale della

Centrale durante gli ordinari servizi di vigilanza e controllo, occasionalmente da

privati cittadini ovvero dalle forze dell’ordine impegnate nelle ordinarie attività di

controllo del territorio.

Nel caso in cui il personale della Centrale dovesse rilevare, nel corso della

quotidiana ispezione di controllo, una rottura delle linee di trasferimento e una

perdita di OCD, si attiva immediatamente al fine di individuare, intercettare e

rimuovere, ove possibile, le cause che hanno prodotto lo sversamento.

A tal fine:

assume immediati contatti, per avvertire del rilascio in corso, con il Numero di

Emergenza Interno della Centrale, a cui risponde il Coordinatore Esercizio in

Turno - CET, per l’attivazione del Piano di Emergenza Interno;

Il CET richiede le seguenti informazioni all’operatore che sta segnalando

l’emergenza:

luogo del rilascio;

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corpo recettore potenzialmente impattato (torrente, mare, suolo);

stima del quantitativo rilasciato;

causa del rilascio (se individuata);

Il CET, avvertita la Direzione, effettua quanto segue:

Attiva la squadra preposta al contenimento dello sversamento,

che giungerà sul luogo dell’evento dotata di idonei apparati di

comunicazione con la Centrale stessa e con il Terminale marino;

Informa dell’evento il Comando Provinciale dei Vigili del

Fuoco (in caso di necessità anche il 118).

Ricevuta la segnalazione dell’evento, il locale Comando Provinciale dei Vigili del

Fuoco invia sul luogo dello sversamento un mezzo antincendio, di tipo medio -

pesante, ed una squadra di cinque operatori adeguatamente attrezzata anche con

dispositivi di illuminazione, per interventi notturni, e con autoscala, per l’accesso alla

parti sopraelevate dell’oleodotto, assumendo il comando tecnico delle operazioni.

Lo stesso Comando dei Vigili del Fuoco informa tempestivamente

dell’evento la Prefettura, la Questura - che provvede a diramare la notizia

alle altre Forze di Polizia - nonché il Servizio 118; prenderà anche diretti

contatti con la Centrale per ulteriori notizie sull’evento;

Il Servizio 118 assume immediati contatti con l’ ARPAL, per il sopralluogo

di competenza, ai fini delle relative verifiche sull’ambiente.

la Prefettura informa dell’evento il Comune della Spezia;

giunti sul luogo, i Vigili del Fuoco procedono alle azioni volte a contrastare

lo sversamento, per il contenimento del danno; in particolare l’attività sarà

tesa alla prevenzione del rischio incendio, al confinamento dello

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spandimento sul terreno dell’OCD, al tamponamento della falla

nell’oleodotto, mediante idonei dispositivi forniti dalla Centrale.

le Forze di Polizia e/o la Polizia Municipale della Spezia, su segnalazione e

richiesta del Questore, giungono sul luogo dell’evento per l’attività di

controllo e presidio dell’area e per la regolamentazione della circolazione

stradale; al verificarsi dell’evento ipotizzato potrebbero difatti essere

interessate le strutture viarie nei tratti ove l’oleodotto corre esternamente;

sulle stesse potrebbe rendersi necessaria la delimitazione dell’area

interessata dallo sversamento e l’interdizione della circolazione, per

agevolare la tempestività dell’intervento di rimozione del prodotto

fuoriuscito e il ripristino dell’integrità dell’oleodotto.

Il personale dell’Arpal, giunto sul posto, effettuerà le prime valutazioni e

ravvisatane la necessità, attiverà gli uffici della locale A.S.L n. 5 “Spezzino”

competenti per la materia ambientale, per il tramite della Centrale operativa

del Servizio 118.

Nel caso in cui un’eventuale segnalazione di sversamento al suolo di sostanza

combustibile dalla linea di trasferimento dell’OCD, giunga, a mezzo dei numeri 112,

113 e 115, ad una delle Sale Operative delle Forze di Polizia, ovvero dei Vigili del

Fuoco:

La Sala Operativa dell’Ente che riceve la segnalazione informa le altre

Sale Operative e il CET - Coordinatore Servizio in Turno presso la

Centrale Enel.

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Ciascuno degli Enti sopraindicati, entro le 24 ore successive, in relazione all’attività di

propria competenza espletata, provvederà a fornire formale comunicazione alla

Prefettura, alla Regione Liguria, alla Provincia, al Comune della Spezia.

D - Elementi territoriali ed ambientali vulnerabili

La zona interessata dagli effetti delle suesposte ipotesi incidentali può essere

identificata nell’area contenuta all’interno della proiezione a terra dell’ingombro

massimo dell’oleodotto, lungo tutto il suo percorso.

Attesa la presenza di un numero esiguo di strutture abitative e di persone residenti,

l’impatto delle ipotesi incidentali previste, sull’ambiente circostante, è da ritenere

relativamente modesto.

All’interno di tale zona sono site:

una casa di civile abitazione, al civico 12 di Via Valdilocchi,

occupata da un nucleo familiare composto da due persone;

la Scuola dell’Infanzia di Fossamastra, Viale San Bartolomeo, 775;

la Chiesa di Santa Barbara, Viale San Bartolomeo, 759;

la Canonica della Chiesa di Santa Barbara Viale San Bartolomeo, 763

occupata da tre nuclei familiari composti rispettivamente da due, tre e

una persona.

Nell’area oggetto della pianificazione non risultano presenti risorse idriche

superficiali o profonde, zone agricole, allevamenti, colture.

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E - Informazione della popolazione

E.1 Campagna informativa preventiva

Il Comune della Spezia curerà in via preventiva una campagna informativa nei

confronti della popolazione interessata, ai sensi dell’art. 22, comma 6, D. Lgs.

334/1999.

E.2 Riproduzione della scheda informativa di cui all’allegato V del D.Lgs. 334/99

La Scheda di informazione sui rischi di incidente rilevante per i cittadini e i lavoratori,

denominata Allegato V, redatta da ENEL Produzione secondo lo schema dell’allegato

V del D. Lgs. 334/99 - edizione 2015, fa parte integrante del presente piano e

costituisce strumento di conoscenza per tutti gli enti che intervengono, nonché per la

popolazione interessata dalla campagna informativa di cui al precedente paragrafo.

E.3 Evacuazione assistita di persone

Atteso che l’area limitrofa al tracciato dell’oleodotto, oggetto della pianificazione, è

scarsamente antropizzata e che l’olio combustibile denso non ha tendenza a

vaporizzare e a fuoriuscire dalla zona che può essere interessata da un possibile

sversamento, l’evacuazione di persone costituisce una questione di rilevanza molto

modesta.

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In caso di fuoriuscita di olio combustibile dall’oleodotto e di spandimento, che

dovesse interessare anche le aree circostanti l’abitazione di Via Valdilocchi, 12, sarà

valutata dagli organi del soccorso urgente tecnico e sanitari la possibilità, anche ai fini

della bonifica in condizioni di sicurezza delle persone, di procedere alla temporanea

evacuazione delle due persone costituenti il nucleo abitativo di Via Valdilocchi, 12.

Lo stesso nucleo familiare è stato adeguatamente informato, da parte del Comune della

Spezia, circa la sussistenza del rischio di rilascio di OCD per rottura totale delle linee

12’’ e 16’’ di trasferimento OCD dal pontile alla Centrale, e di eventuale

contaminazione del terreno, in tratto di prossimità all’ abitazione di cui trattasi, e della

possibilità che si renda necessaria l’evacuazione della stessa.

L’evacuazione non riguarda le persone residenti nelle altre strutture suindicate -

scuola, chiesa e canonica di Viale San Bartolomeo - in quanto il percorso

dell’oleodotto, in corrispondenza delle citate strutture, è caratterizzato, lungo tutto il

confine, dalla presenza di un muro in mattoni di circa metri due di altezza, sovrastante

un ampio cunicolo in cemento armato entro il quale corre il nastro trasportatore

interrato del carbone. In caso di rottura dell’oleodotto lungo tale tracciato, appare

probabile che gli edifici in parola possano essere coinvolti limitatamente all’eventuale

diffusione di schizzi di prodotto.

Nell’ipotesi di accumulo al suolo di un limitato quantitativo di olio combustibile denso

OCD, data la caratteristica di sostanza scarsamente volatile, atteso che non possono

verificarsi significativi fenomeni di esalazione tali da essere intercettati aldilà del muro

di confine, non si ritiene, conseguentemente, debbano essere previste azioni di

evacuazione dai medesimi edifici.

Qualora, invece, fossero necessari rilevanti lavori di riparazione dell’oleodotto, ovvero

fosse necessaria la bonifica per rilevanti quantitativi di prodotto accidentalmente

Prefettura

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Piano di Emergenza Esterna ENEL – Edizione 2015 38

versato (ipotizzabile fino ad un quantitativo massimo di 60 tonnellate), sarebbe da

ritenere opportuna la temporanea interdizione all’accesso dell’edificio scolastico e

eventualmente delle altre strutture mediante adozione di apposita ordinanza sindacale.

E.4 Il messaggio informativo preventivo di emergenza

Si riporta di seguito lo schema di comunicazione da diffondere in caso di emergenza,

in applicazione del presente PEE.

COMUNICATO

La Prefettura rende noto che in data ………… alle ore……… presso la Centrale

ENEL si è verificato un evento incidentale per fronteggiare il quale è stata disposta

l’attivazione del Piano di Emergenza Esterna.

In generale, è necessario non avvicinarsi alla zona interessata dall’incidente ed evitare

di intralciare con la propria presenza la viabilità per garantire l’accesso dei mezzi

antincendio e di soccorso.

Al ripristino delle condizioni di sicurezza verrà diramata analoga comunicazione di

cessato allarme.

Il citato comunicato verrà diffuso con le modalità ritenute più idonee.

Eventuali diverse indicazioni di comportamento potrebbero essere fornite, in caso di

necessità, e in relazione alle concrete circostanze, da parte del responsabile delle

operazioni di soccorso dei Vigili del Fuoco, che assume il comando tecnico delle

operazioni di intervento.

Prefettura

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F - Cessata Emergenza

La dichiarazione di cessata emergenza è disposta dal Prefetto, sentito il Funzionario

dei Vigili del Fuoco, che ha assunto il comando tecnico delle operazioni necessarie a

fronteggiare l’emergenza, nonché le altre strutture operative eventualmente impiegate,

quando è assicurata la messa in sicurezza del territorio e dell’ambiente.

Il Prefetto, al termine della fase dell’emergenza, dispone che siano avviati gli

eventuali provvedimenti di ripristino dello stato di normalità, per la tutela della

pubblica incolumità; in particolare, richiede all’A.R.P.A.L. di verificare l’eventuale

sussistenza di danni all’ambiente e individuare l’adozione delle conseguenti misure a

tutela dell’ambiente.

G - Riepilogo azioni soggetti partecipanti alla gestione dell’emergenza

Nell’immediatezza dell’emergenza intervengono i soggetti di seguito indicati,

secondo la procedura di attivazione rapida sotto riportata.

In caso di: “Rilascio di OCD in mare per rottura manichetta di scarico dalle navi petroliere”

L’evento di spandimento a mare di OCD rientra nelle competenze della

Capitaneria di Porto e sarà gestito in osservanza del dispositivo di cui al “Piano

Operativo di Pronto Intervento Locale contro gli inquinamenti marini da

idrocarburi e da altre sostanze nocive” descritto al paragrafo C.4.1

Prefettura

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Piano di Emergenza Esterna ENEL – Edizione 2015 40

La Capitaneria di Porto della Spezia, all’avvio della fase dell’emergenza, provvede

all’allertamento della propria centrale operativa e dispone l’attivazione del “Piano

d’intervento per la difesa del mare da idrocarburi”, di propria competenza; in

particolare, attua i seguenti provvedimenti:

- dispone l’uscita immediata dei mezzi navali della Guardia Costiera per la

verifica della situazione in zona e per l’attuazione delle prime misure di polizia

marittima;

- attiva i servizi portuali (rimorchiatori, piloti, ormeggiatori) disponendo per

l’allontanamento delle nave eventualmente ormeggiate in prossimità;

- provvede ed avvisa dell’emergenza, mediante comunicazione radio, tutte le

navi all’ancora in rada;

- adotta l’eventuale provvedimento di sospensione del traffico marittimo in

entrata/uscita dal varco della diga foranea;

- provvede alla vigilanza di polizia dello specchio acqueo interessato dallo

sversamento procedendo allo sgombero delle imbarcazioni estranee alle

operazioni di emergenza.

Prefettura

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Piano di Emergenza Esterna ENEL – Edizione 2015 41

In caso di: “Rilascio di OCD per rottura totale delle linee 12’’ e 16’’ di trasferimento OCD dal pontile alla Centrale e contaminazione del terreno” agiscono i soggetti di seguito indicati:

RAPPRESENTANTE ENEL Produzione S.p.A. - Responsabile Esercizio in Turno -

CET

Il Responsabile Esercizio in Turno - CET provvede con immediatezza a:

attivare e inviare sul luogo la squadra interna per il contenimento dello

sversamento;

allertare il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco;

allertare, in caso di necessità, il Servizio 118.

COMANDO PROVINCIALE DEI VIGILI DEL FUOCO

Il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco fornisce immediata notizia

dell’emergenza alla Prefettura della Spezia (Funzionario Reperibile di turno) e

avverte prontamente, ovvero si assicura che siano stati avvertiti:

il Servizio 118, ove le notizie riferite dal CET, all’atto dell’allertamento, siano

tali da far ritenere comunque opportuno tale intervento;

la Questura.

Il Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco, o un suo funzionario delegato,

intervenuto sul posto (Primo Posto Comando), assume il comando tecnico delle

operazioni necessarie per fronteggiare l’emergenza e richiede alla Questura, se del

caso, l’interdizione dell’area a rischio, che sarà assicurata dalle Forze di Polizia e/o

dal Corpo della Polizia Municipale del Comune della Spezia.

Prefettura

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Piano di Emergenza Esterna ENEL – Edizione 2015 42

Le stesse Forze di Polizia e/o la Polizia Municipale del Comune della Spezia

cureranno l’allontanamento in condizioni di sicurezza delle persone presenti nella zona

interessata dall’incidente.

PREFETTO

Il Prefetto, ricevuta la comunicazione dell’incidente dal Comando Provinciale dei

Vigili del Fuoco, valuta - in relazione all’evolversi della situazione e sulla base delle

informazioni ricevute dallo stesso Comando - la necessità di attivare la Sala

Operativa Integrata Prefettura - Provincia di Protezione Civile e provvede, in caso

di necessità, a disporre l’adozione di eventuali misure straordinarie e urgenti.

In particolare, il Prefetto o suo delegato, alla notizia dell’accadimento, provvede

immediatamente ad assicurarsi che siano stati informati dell’evento in corso, ovvero

provvede ad informare gli Enti e i Comandi di seguito elencati, per la condivisione

delle notizie disponibili e la valutazione circa la convocazione presso la Prefettura del

Centro Coordinamento Soccorsi (C.C.S.).:

– Sindaco della Spezia;

– Questore.

Il Prefetto coordina l’attuazione del presente PEE e tiene informati i competenti

Organi centrali dello Stato (Ministero dell’Interno, Dipartimento della Protezione

Civile, Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio); se necessario, acquisisce i

dati concernenti le condizioni meteo locali avvalendosi del Centro Funzionale

Meteoidrologico di Protezione Civile della Regione Liguria (CMIRL); si assicura

che sia stata data comunicazione da parte del Comune alla popolazione interessata per

l’adozione delle necessarie misure di protezione. Sentito il Sindaco e sulla scorta delle

informazioni ricevute dagli altri organi interessati all’attuazione del PEE (in

particolare dai Vigili del Fuoco), dirama comunicati stampa e radio.

Prefettura

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Piano di Emergenza Esterna ENEL – Edizione 2015 43

SINDACO

Il Sindaco del Comune della Spezia, ricevuta la notizia dell’accadimento dal Prefetto,

in ragione del tratto di oleodotto interessato dalla rottura e fuoriuscita di OCD, dispone

l’invio di un proprio funzionario sul luogo dell’evento per seguire l’evolversi delle

operazioni e - se ritenuto dal Responsabile delle operazioni di emergenza dei Vigili del

Fuoco - per l’immediata conoscenza della necessità di procedere all’eventuale

evacuazione delle persone residenti con ordinanza sindacale.

Allerta la struttura comunale di protezione civile anche per l’eventuale necessità di

attivazione del C.O.C. Centro Operativo Comunale.

Verifica la necessità di impiego di personale del Corpo della Polizia Municipale nelle

attività connesse alla circolazione stradale e alla disciplina del transito veicolare.

QUESTORE

Il Questore, anche valendosi del concorso del Comando Provinciale dell’Arma dei

Carabinieri e/o delle altre Forze di Polizia, sulla base delle notizie e delle

informazioni acquisite, valuta l’invio sul luogo dell’evento di una pattuglia.

Se ritenuto necessario per assicurare il blocco precauzionale della viabilità a monte e a

valle dello Stabilimento, può avvalersi anche del concorso del Corpo della Polizia

Municipale della Spezia.

SERVIZIO 118

Il Servizio 118 interviene sul luogo dell’evento qualora il Responsabile delle

Operazioni di emergenza dei Vigili del Fuoco ne ravvisi la necessità.

Alla notizia dell’evento il Servizio 118 provvede ad allertare l’A.R.P.A.L. per un

sopralluogo e per i conseguenti adempimenti di competenza relativi agli accertamenti

e alla bonifica sul sito dello sversamento.

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Prefettura

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