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Peer oltre la scuola

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1 La Peer Education La Peer Education a scuola … e oltre. a scuola … e oltre. Verso una Verso una Peer Education 2.0 Peer Education 2.0 Gianmaria Ottolini – Andrea Gnemmi Verbania 18 marzo 2011
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La Peer Education La Peer Education a scuola … e oltre.a scuola … e oltre.

Verso una Verso una Peer Education 2.0Peer Education 2.0

Gianmaria Ottolini – Andrea Gnemmi

Verbania 18 marzo 2011

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Use condomUse condom

• Due video progettati e realizzati dai ragazzi del Liceo Cavalieri (Verbania)

Che schianto!Che schianto!

Pene d’amorePene d’amore

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• che comporta un percorso di gruppo scandito da fasi ben delineate;

• direzionato esplicitamente verso un esito prestabilito (es. prevenzione delle IST);

• adeguatamente flessibile da garantirne l’adattabilità a obiettivi e a situazioni anche molto diversi fra loro.

La La peer educationpeer education è una è una

strategia di prevenzione socialestrategia di prevenzione sociale

incentrata sulla incentrata sulla

attivazione diretta dei soggettiattivazione diretta dei soggetti

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La peer education La peer education non è:non è:• UUna na forma di apprendimento / insegnamento scolastica forma di apprendimento / insegnamento scolastica (diversamente da (diversamente da tutoring tutoring , , cooperative learning cooperative learning …) …)

la modalità di apprendimento è prevalentemente la modalità di apprendimento è prevalentemente emozionaleemozionale e non cognitiva: le conoscenze non garantiscono la e non cognitiva: le conoscenze non garantiscono la modifica dei comportamentimodifica dei comportamenti

• Una Una modalità di animazione giovanilemodalità di animazione giovanile (incentrata su (incentrata su obiettivi di socializzazione e valorizzazione individuale e di obiettivi di socializzazione e valorizzazione individuale e di gruppo: obiettivi interni)gruppo: obiettivi interni)

l’attivazione è incentrata su obiettivi “esterni”, l’attivazione è incentrata su obiettivi “esterni”, socialmente rilevanti (socialmente rilevanti (finalità è preventivafinalità è preventiva))

• Una Una dismissione dei ruoli degli adultidismissione dei ruoli degli adulti (un “ (un “fate voi fate voi …”)…”) il ruolo degli adulti si ridefinisce parallelamente alla il ruolo degli adulti si ridefinisce parallelamente alla

definizione del ruolo dei peer (definizione del ruolo dei peer (strategia dell’ipotenusastrategia dell’ipotenusa))

• Una Una tecnica tecnica con una metodica predefinitacon una metodica predefinita le modalità variano in base a obiettivi e contestile modalità variano in base a obiettivi e contesti

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MODELLI DI PEER EDUCATION (1)MODELLI DI PEER EDUCATION (1) I I -------------------------------------------- VS --------------------------------------------- -------------------------------------------- VS --------------------------------------------- II

• Leggero – DeboleLeggero – Debole

• l’utilizzo quali peer educator di risorse non professionali

• i peer accedono a tale ruolo per libera scelta

• i peer utilizzano un codice comunicativo naturale (codice affettivo dei fratelli)

• formazione teorica "leggera" dei peer: 16-20 ore incentrate in prevalenza sulle competenze comunicative e sulla conduzione dei gruppi

• Pesante – FortePesante – Forte

• l’utilizzo quali peer educator di risorse con professionalità di base

• i peer accedono a tale ruolo per selezione

• i peer integrano il codice comunicativo naturale con una competenza specifica di base

• formazione teorica "forte" dei peer (40-80 ore): non solo competenze comunicative e conduzione dei gruppi ma anche conoscenze psico sociali e bio-mediche

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MODELLI DI PEER EDUCATION (2)MODELLI DI PEER EDUCATION (2)II -------------------------------------------- VS --------------------------------------------- -------------------------------------------- VS --------------------------------------------- II

• Leggero – DeboleLeggero – Debole

• gli adulti prossimali (insegnanti) forniscono le informazioni scientifiche corrette

• il setting degli interventi dei peer è sempre di tipo animativo (gruppale) e mai scolastico

• l’individuazione di un obiettivo preciso e definito di prevenzione: es. le infezioni sessualmente trasmissibili (IST)

• la progettazione dell’intervento a livello di una intera comunità con dimensioni man mano più vaste (processo moltiplicativo a cascata)

• Pesante – FortePesante – Forte

• parte significativa delle informazioni scientifiche è gestita dai peer

• Il setting scolastico (studenti seduti ai banchi) viene mantenuto in uno o più interventi

• la possibilità dei peer di intervenire su una fascia differenziata di tematiche (es. life skill)

• progettazione a livello di singole realtà (es. una scuola) e necessità di riprogettazione per ogni nuovo intervento

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INSEGNANTI FORMATI

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L’estensione degli interventiL’estensione degli interventi

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STUDENTI COINVOLTI

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L’impatto sull’infezione HivL’impatto sull’infezione Hiv

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La peer oltre VerbaniaLa peer oltre Verbania

Oltre ai progetti sviluppati in questa provincia il nostro gruppo di lavoro ha attivato esperienze similari in diversi altri contesti, tra i quali:

• 2000-2001 sono state formati vari gruppi di peer e di insegnanti a Fermo

• 2004 sono stati attivati momenti formativi nelle scuole della riviera del Brenta

• 2005 il progetto è stato esportato a Salvador Bahia in Brasile

• 2007 partecipazione al seminario europeo sulla peer education a Eindhoven in Olanda

• Dal 2008 è attivo con il Canton Ticino il progetto Inter-reg Peer education Ita-Ch, che prevede anche la partecipazione di altre Asl italiane e della Mutualité française di Nizza (Alcotra)

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Direttrici di sviluppo della Direttrici di sviluppo della peer educationpeer education

• la valorizzazione del ruolo dei coetanei all’interno dei processi educativi e di apprendimento: peer tutoring, peer teaching, cooperative learning ecc.; un ambito pedagogico - didattico interno alle attività scolastiche e non preventivo.

• l’individuazione di un differente ambito di intervento preventivo (tabagismo, tossicodipendenze, nuove dipendenze, incidenti stradali, bullismo, ecc.); l’individuazione del modello non può esser meccanica ed è bene avviare un percorso di analisi partecipata e condivisa dagli adolescenti.

• la valorizzazione del capitale sociale costituito dalle diverse generazioni di peer educator nell’ambito della comunità locale nella prospettiva della cittadinanza attiva.

• l’arricchimento della peer education con nuove forme comunicative, animative, espressive e di strutturazione/gestione dei setting di intervento. L’attenzione va in primo luogo alle modalità che più naturalmente fanno parte dell’orizzonte comunicativo giovanile che è in rapido e continuo sviluppo innovativo (new media).

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I GIOVANI X LES JEUNESI GIOVANI X LES JEUNES

7 Atelier creativi

dall’Atelier 1 video Diversità

dall’Atelier 4 video Spot

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La fase “peer & video education”La fase “peer & video education”(Convegno 2008)(Convegno 2008)

In una prima fase

si è trattato innanzitutto di sperimentare tutte le potenzialità del video (in un percorso di ricerca azione) come strumento, apprendimento tecnico e di linguaggio, connesse a:

l’incremento dell’impatto comunicativo del/nel gruppo dei pari

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sono stati sperimentati linguaggi multimediali diversificati;

si è consolidata la consapevolezza delle trasformazioni generate dai new media e da Web 2.0.

La struttura orizzontale dei new media e la natura reticolare del web 2.0 sono congruenti alle dinamiche, orizzontali e “autogeneranti” sviluppate dalla rete della peer education.

I new media ridefiniscono gli stessi confini fisici del gruppo e concorrono a “mantenere” le relazioni nel gruppo stesso.

Il lavoro sulla multimedialità può completare il percorso sull’identità di gruppo avviato dalla peer education?

In una fase successiva In una fase successiva (progetto (progetto InterregInterreg))

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Nel contesto della dimensione digitale e multimediale, si impone perciò una

rielaborazione della peer educationrielaborazione della peer education

in quanto strategia di prevenzione che, nel contempo, concorre alla formazione di una più ampia cittadinanza (cittadinanza digitale), indicata dalla Media education, quale risposta necessaria e consapevole ai mutamenti tecnologici, sociali e identitari del gruppo dei pari.

Una cittadinanza digitaleUna cittadinanza digitale

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Peer education e Media educationPeer education e Media education

Se la Peer education costituisce una strategia di prevenzione, la Media education rappresenta una strategia educativa di formazione alla cittadinanza nella realtà espansa dei nuovi media (cittadinanza mediatica).

Si può pensare a una Peer education 2.0 che utilizza sempre più spesso linguaggi multimediali (anticorpi nel web) e che, in parallelo con la New Media Education, si proietta in una azione di cittadinanza consapevole dentro la “Società in rete”.

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La sperimentazione della La sperimentazione della Peer 2.0Peer 2.0

Nel prossimo anno scolastico i progetti di peer 2.0 saranno sperimentati e valutati in modo quali-quantitativo.Tale attività si svolgerà in parallelo in diverse realtà (VCO, Torino, Palermo, Milano) sotto la regia del Cremit (Unicatt, Prof. Rivoltella) prendendo in esame diverse possibili declinazioni:

– P.E. “Brick”P.E. “Brick” formazione dei peer con il supporto di media digitali intesi come strumento, e anche contenuto, a cui fanno seguito interventi sul gruppo classe;

– P.E. “Brick & Click”P.E. “Brick & Click” dopo gli interventi nelle classi il gruppo peer prosegue le proprie attività di prevenzione nella “community digitale;”

– P.E. “Click”P.E. “Click” il gruppo peer si recluta e svolge la propria attività di prevenzione esclusivamente nella dimensione digitale interagendo con gli strumenti del web 2.0.

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La Peer Education La Peer Education a scuola … e oltre.a scuola … e oltre.

Verso una Verso una Peer Education 2.0Peer Education 2.0

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