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Pensieri, spunti, riflessioni dalla
PAROLA DI DIO e dalla Vita
Mese di OTTOBRE 2010
2
Cuore divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore
Immacolato di Maria, madre della Chiesa, in unione al Sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le
sofferenze di questo giorno: in riparazione dei peccati,
per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre.
In particolare:
Perché le Università Cattoliche diventino sempre più luoghi dove, grazie alla luce del Vangelo, sia possibile sperimentare l‘armonica unità esistente tra fede e ragione.
Perché la celebrazione della Giornata Missionaria Mondiale sia occasione per comprendere che il compito di annunciare
Cristo è un servizio necessario e irrinunciabile che la chiesa è chiamata a svolgere a favore dell‘umanità.
Perché gli sposi cristiani, costruendo la propria casa sulla roccia che è Cristo, sappiano vivere nella fedeltà alle loro promesse, diventando nella società testimoni di un amore che
non ha confini.
Forma breve
Nelle Università Cattoliche sia possibile sperimentare l‘armoni tra fede e ragione.
La Giornata Missionaria Mondiale rafforzi la convinzione che annunciare Cristo è un servizio necessario all‘umanità.
Gli sposi cristiani sappiano vivere nella fedeltà alle loro promesse.
Cuore di Gesù, dona ai sacerdoti dei paesi di missione la forza
per essere fedeli alla loro vocazione di rinuncia e servizio.
3
OTTOBRE 2010
VENERDI’ 1 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
DDIIOO,, MMIISSTTEERROO DDII AAMMOORREE,, TTII CCOONNTTEEMMPPLLOO..
Tra i santi ricordati oggi: Santa Teresa di Gesù Bambino;
San Remigio.
Hanno detto: Molto più giova mortificare una propria passione per
piccola che sia, che molte astinenze, digiuni e discipline. (San Filippo
Neri)
Saggezza popolare: Onestà non arricchisce. (Prov. Piemontese)
Un aneddoto: Il 1 ottobre 1684 muore il poeta e scrittore Pierre
Corneille. Verso il termine della sua vita, povero e già malato
trovava ancora la forza di andare a pregare alla chiesa di San Rocco.
Davanti al crocifisso di quell‘altare compose questi ultimi versi: ―Tu
peccatore, vedi qui davanti il Dio che ti ha fatto nascere. La sua
morte è la tua salvezza. Davanti a questo eccesso di amore tu devi
almeno riconoscere che è morto per te e che tu devi vivere per Lui‖.
Parola di Dio: Gb. 38,1.12-21;40,3-5; Sal. 138; Lc. 10,13-16
Dal libro di Giobbe 38, 1. 12-21; 39, 33-35
Il Signore rispose a Giobbe di mezzo al turbine: Da quando vivi, hai mai comandato al mattino e assegnato il posto all'aurora, perché essa afferri i lembi della terra e ne scuota i malvagi? Si trasforma come creta da sigillo e si colora come un vestito. E' sottratta ai malvagi la loro luce ed è spezzato il braccio che si alza a colpire. Sei mai giunto alle sorgenti del mare e nel fondo dell'abisso hai tu passeggiato? Ti sono state indicate le porte della morte e hai visto le porte dell'ombra funerea? Hai tu considerato le distese della terra? Dillo, se sai tutto questo! Per quale via si va dove abita la luce e dove hanno dimora le tenebre perché tu le conduca al loro dominio o almeno tu sappia avviarle verso la loro casa? Certo, tu lo sai, perché allora eri nato e il numero dei tuoi giorni è assai grande! GGIIOOBBBBEE rivolto al Signore DDIISSSSEE:: EECCCCOO,, SSOONNOO BBEENN MMEESSCCHHIINNOO: che ti posso rispondere? MMII MMEETTTTOO LLAA MMAANNOO SSUULLLLAA BBOOCCCCAA. Ho parlato una volta, ma non replicherò. ho parlato due volte, ma non continuerò. Parola di Dio
Giobbe nel suo dolore dopo non aver trovato risposte anche dagli
amici ha osato interrogare Dio (13,13-25): ma ora è l‘Onnipotente
che di mezzo alla tempesta interroga lui. Ma Giobbe non risponde.
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Si sente piccolo davanti a Dio e riconosce d‘aver parlato da stolto.
Dio riconduce Giobbe a giuste proporzioni di indagine: come
potrebbe percepire il mistero del male, se è incapace di scoprire
quello delle cose e della natura? A Giobbe non rimane che
conservare il suo atteggiamento di silenzio, perché questo è il luogo
d‘incontro con Dio. Il silenzio è sapienza e contemplazione. L‘uomo
deve accettare che vi siano delle zone di mistero nella conoscenza
delle cose. Oggi riducendo tutto all‘utilità, alla funzionalità –
abbiamo perso il senso del mistero. Accanto al mondo della
coerenza delle leggi fisiche, vi è l‘angoscia dell‘ignoto e, se non hai
fede c‘è solo l‘assurdo. Ma Gesù è venuto ad illuminarci, a dirci che
quell‘assoluto per noi non è il caos o il padrone, ma il Padre buono
che pur non togliendoci dal mistero del dolore e della morte si
mostra a noi come un Padre che ama e risuscita i suoi figli. Con
questa luce interiore sul Dio d‘Amore che è nostro Padre, poi
possiamo ritornare sul dolore e, nella meditazione del Cristo
crocifisso e abbandonato, riusciremo ad avere più di una risposta.
SABATO 2 OTTOBRE Santi Angeli custodi.
Una scheggia di preghiera:
AANNGGEELLOO DDII DDIIOO CCHHEE SSEEII IILL MMIIOO CCUUSSTTOODDEE,, IILLLLUUMMIINNAA,,
CCUUSSTTOODDIISSCCII,, RREEGGGGII GGOOVVEERRNNAA AA MMEE
CCHHEE TTII FFUUII AAFFFFIIDDAATTOO DDAALLLLAA PPIIEETTAA’’ CCEELLEESSTTEE..
Tra i santi ricordati oggi: San Teofilo; San Gerino.
Hanno detto: E' men male l'agitarsi nel dubbio, che il riposar
nell'errore. (Alessandro Manzoni)
Saggezza popolare: Non tutti i cavalli corrono per la posta, non
tutte le parole meritano risposta. (Prov. Piemontese)
Un aneddoto: Nella cappella del collegio di Anglet in Francia,
Francesco Jauregny celebrava la sua prima Messa. Sua sorella
Stefania era morta in quel collegio pochi anni prima. Finita la
cerimonia, a Madre Generale gli consegnò una busta chiusa. La
lettera portava un‘indicazione: ―Da consegnare a Francesco, dopo la
sua prima Messa‖. La calligrafia era di Stefania, la sorella morta. li
neo-sacerdote aprì e lesse: ―Francesco mio, benedicimi, non per
prima; ma, se lo vuoi, benedicimi subito dopo la mamma. Credo di
essere un po‘ anch‘io la madre della tua vocazione e del tuo
sacerdozio. Ascolta. Tre anni fa, quando ti ho visto dubitare così
dolorosamente della tua vita e del tuo avvenire, ho sentito che
Iddio, per salvare la tua vocazione e la tua fede, domandava a me
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un sacrificio: l‘ultimo! Un giorno tu sei venuto a trovarmi. Mi sono
sentita tanto male, tanto desolata. Ai miei consigli tu hai risposto
soltanto con uno sguardo e sei partito così. Allora io sono andata a
inginocchiarmi nella cappella del collegio e ho offerto a Dio la mia
vita in cambio del ritorno della tua vocazione... Va‘, Francesco, va‘!
lo ti ringrazio per la dolcezza che mi hai procurato di morire per la
tua vocazione. Grazie per il Paradiso che mi hai aperto assai prima
della mia ora, dove ti attendo un giorno con le anime che noi
avremo salvato: io per mezzo del tuo sacerdozio, tu per mezzo del
mio sacrificio‖
Parola di Dio: Es. 23,20-23; Sal. 90; Mt. 18,1-5.10
Dal Vangelo secondo Matteo 18, 1-5.10
In quel tempo, i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: "Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli?". Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: "In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me. Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico CCHHEE II LLOORROO AANNGGEELLII NNEELL CCIIEELLOO VVEEDDOONNOO SSEEMMPPRREE LLAA FFAACCCCIIAA DDEELL PPAADDRREE MMIIOO CCHHEE ÈÈ NNEEII CCIIEELLII"".. Parola del Signore
Guardate un po‘ le contraddizioni: molti oggi sorridono quando
sentono qualcuno parlare di angeli, in compenso vanno a cercare nel
gran calderone della magia e della superstizione gli ―spiriti guida‖.
Io credo all‘angelo custode, gli sono riconoscente come sono
riconoscente a Dio che me lo ha messo vicino. Non cerco neppure di
immaginarmelo. So che vede me e vede Dio. So che in questo
momento sta adorando e lodando Dio anche per me. So che lui,
fedele, non verrà mai meno al suo compito di proteggermi,
difendermi, illuminarmi, guidarmi. So che anche quando io tradisco,
pecco, non perde la fiducia nell‘amore di Dio e neanche in me. E‘
veramente un amico che non tradisce mai, è un compagno di
viaggio che vede già la meta e fa di tutto perché io vi giunga. E‘
bello, al mattino, rivolgermi a lui che mi accompagnerà nella mia
giornata. Sovente, insieme all‘ ―Angelo di Dio‖, al mattino gli dico:
―Comincia una giornata in cui sarò preso in mille occupazioni. Magari
mi dimenticherò anche di Dio, ma tu che lo vedi portami con te ogni
istante davanti a Lui e fa‘ che anche il mio correre sia unito alla lode
che tu in ogni istante gli rendi.
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DOMENICA 3 OTTOBRE 27^ DOMENICA DEL T. O. ANNO C
Una scheggia di preghiera:
NNEELL TTUUOO NNOOMMEE EE LLAA NNOOSSTTRRAA SSAALLVVEEZZZZAA..
Tra i santi ricordati oggi: San Gerardo; Sant‘Adalgotto.
Hanno detto: Non credere a nessuno che dice sempre la verità.
(Elias Canetti)
Saggezza popolare: Non bisogna friggere prima di essere nella
pentola. (Prov. Piemontese)
Un aneddoto: Francesco d‘Assisi scopri finalmente la sua vocazione
mentre ricostruiva la chiesetta di s. Damiano. Udì una voce
scendere verso di lui dalla croce e dirgli per tre volte: ―Francesco,
va‘ e ripara la mia casa che, come vedi, è tutta in rovina!‖. Il cuore
del santo si concentrò tutto nella missione, prima di riparare le mura
di s. Damiano; in seguito comprese che la parola divina si riferiva
principalmente a quella Chiesa che Cristo acquistò con il suo
sangue. Come riparare la Chiesa? Francesco scelse due strade:
l‘esempio e la parola. L‘esempio concentrato tutto sulla preghiera e
sul distacco dalle ricchezze. La parola: l‘impegno suo e dei suoi frati
per l‘evangelizzazione itinerante, soprattutto del popolo. Ebbe la
conferma di questa sua missione dal Papa Innocenzo III con un‘altra
visione dello stesso tipo. Come egli narrò, in sogno vedeva che la
Basilica del Laterano ormai stava per rovinare e che un uomo
poverello, piccolo e di aspetto spregevole la sosteneva, mettendoci
sotto le spalle perché non cadesse. ―Veramente - concluse il
Pontefice - questi è colui che con la sua opera e la sua dottrina
sosterrà la Chiesa di Cristo‖.
Parola di Dio: Ab. 1,2-3; 2,2-4; Sal. 94; 2Tim. 1,6-8.13-14;
Lc. 17,5-10
Dal Vangelo secondo Luca 17, 5-10
In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: “Aumenta la nostra fede!”. Il Signore rispose: “Se aveste fede quanto un granellino di senapa, potreste dire a questo gelso: Sii sradicato e trapiantato nel mare, ed esso vi ascolterebbe. Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà quando rientra dal campo: Vieni subito e mettiti a tavola? Non gli dirà piuttosto: Preparami da mangiare, rimboccati la veste e servimi, finché io abbia mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai anche tu? Si riterrà obbligato verso il suo servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? Così anche voi, QQUUAANNDDOO
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AAVVRREETTEE FFAATTTTOO TTUUTTTTOO QQUUEELLLLOO CCHHEE VVII ÈÈ SSTTAATTOO OORRDDIINNAATTOO,, DDIITTEE:: SSIIAAMMOO SSEERRVVII IINNUUTTIILLII.. AABBBBIIAAMMOO FFAATTTTOO QQUUAANNTTOO DDOOVVEEVVAAMMOO FFAARREE"".. Parola del Signore
Un esempio preso dalla famiglia ci può aiutare: se in casa c‘è una
domestica essa di solito lavora perché ha bisogno del suo stipendio,
una mamma invece, dopo avere preparato il pranzo e la cena,
oppure dopo aver fatto il bucato, essere andata a far la spesa,
messo in ordine la casa, chiede forse la paga ai componenti della
casa? No, perché è una mamma, perché quella è la sua famiglia,
perché ama gratuitamente. E Gesù non ci ha forse amati in questo
modo? Lui che era Dio si è fatto uomo per amore degli uomini, Lui ci
ha servito e serve con amore, Lui il Maestro ha lavato e lava i piedi
dei suoi discepoli, Lui il Signore è diventato nostro servo, Lui si è
fatto e si fa pane per noi, per essere il sostegno del nostro
cammino, Lui, l‘Amore, ci ha amati fino a morire sulla croce per dirci
quanto fosse concreto il suo volerci bene. Quanto siamo assurdi
anche come Chiesa quando pensiamo che tutto dipenda da noi!
Grazie al cielo non sono io che salvo il mondo: Gesù lo ha già fatto
per tutti noi. E se il Signore in qualche modo mi concede la grazie di
poter testimoniare il suo nome, di poter partecipare a portare un po‘
della sua gioia, del suo perdono, del suo amore ai miei fratelli, per
questo devo sentirmi migliore degli altri, o non devo invece essere
riconoscente? Per questo devo accampare dei diritti nei confronti di
Dio, devo presentare il conto a Colui che non si fa mai battere in
generosità?
LUNEDI’ 4 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
EECCCCOO IILL NNOOSSTTRROO NNIIEENNTTEE:: PPRREENNDDIILLOO,, SSIIGGNNOORREE..
Tra i santi ricordati oggi: San Francesco d‘Assisi patrono d‘Italia;
San Petronio.
Hanno detto: Il riso è il sole che scaccia l'inverno dal volto umano.
(Victor Hugo)
Saggezza popolare: Chi dice sconcezze ,non pensa bellezze.
(Prov. Piemontese)
Un aneddoto: I TRE DONI D‘AMORE O Signore, mio tutto, come
mai in questa notte hai tu voluto visitare me, povero tuo servo? Così
esclamò S. Francesco in estasi, di fronte a Gesù che gli parlava.
Sono venuto da te, — disse allora Gesù a Francesco, — per chiederti
tre doni, a me graditissimi! — Sono tutto tuo, Signore, possiedo solo
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questa misera tunica: cosa posso darti di più? Allora Gesù gli disse:
— Per tre volte metti la tua mano vicino al tuo cuore: troverai tre
gemme preziose da regalarmi. Francesco ubbidì. La prima volta
Francesco si trovò in mano una splendida gemma: era il suo
desiderio di possedere qualcosa di bello quaggiù. Ne fece voto al
Signore, sposando Madonna Povertà. La seconda volta nella sua
mano splendeva una perla ancora più bella: era la sua volontà
d‘essere qualcuno nel mondo: l‘offrì al Signore, promettendo
obbedienza alla Chiesa. La terza volta Francesco estrasse dal cuore
la moneta più preziosa: il suo desiderio d‘amore e con gioia lo
sacrificò al Signore, con il voto di castità. Francesco quindi propose:
— Con questa triplice offerta, mio Gesù, ti prometto povertà umile,
obbedienza gioiosa e la mia castità per sempre. E‘ un‘offerta che ti
deve esser gradita, perché tu me l‘hai donata e con essa ti dono
tutta la mia vita. Allora il Signore gli disse: — Ed io offro a te per
sempre tutto il mio amore!
Parola di Dio nella festa di S. Francesco: Gal.6,14-18; Sal. 15;
Mt. 11,25-30
Dalla lettera di San Paolo ai Galati 6, 14-18
Fratelli, QQUUAANNTTOO AA MMEE IINNVVEECCEE NNOONN CCII SSIIAA AALLTTRROO VVAANNTTOO CCHHEE NNEELLLLAA CCRROOCCEE DDEELL SSIIGGNNOORREE NNOOSSTTRROO GGEESSÙÙ CCRRIISSTTOO,, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo. Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l'essere nuova creatura. E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia, come su tutto l'Israele di Dio. D'ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: difatti io porto le stigmate di Gesù nel mio corpo. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen. Parola di Dio
Ci si può innamorare di una croce? Si può, come suggerisce
l‘aneddoto di oggi, rinunciare a tutto e diventare poveri, rinunciare
all‘amore di una donna e di una famiglia, farsi obbediente di una
Chiesa che aveva perso di vista l‘insegnamento di Cristo? Francesco
ci riesce pienamente, come c‘era riuscito Paolo, come ci sono riusciti
migliaia di santi conosciuti o sconosciuti. Se guardo la croce, il
dolore le sofferenze da sole, certamente mi fanno paura e cercherò
in tutte le maniere di evitarle, ma se insieme alla croce accolgo il
Cristo crocifisso e risorto, la croce diventa il segno della salvezza,
della misericordia, dell‘amore. Rinunciare alle cose, alla comodità, al
successo, all‘avere è assurdo in sé, ma se la rinuncia è per amore,
per dare, scopro la gioia di aver ritrovato negli uomini dei fratelli,
figli di quello stesso Padre che ama me e tutti. Obbedire ad una
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Chiesa peccatrice come me non è certo il culmine né della felicità né
della ―furbizia‖ ma se in essa vedo la mia famiglia fatta di poveri
peccatori ricchi del dono di un Dio che sa usare anche il male per
trarre il bene, mi abbandono con serenità. Rinunciare ad una
famiglia propria può anche inacidire, sterilizzare la propria
tenerezza, portare ad un uso sbagliato della propria sessualità, ma
se fatto per amore può aprire il cuore ad una paternità e maternità
ben più ampie può aiutare a capire che tenerezza e affetto non sono
solo quelli che ricevo ma quelli che posso dare a tutti. La strada è
difficile, ma semplice: più ti svuoti più c‘è posto per Gesù e per il
suo amore.
MARTEDI’ 5 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
PPAARRLLAA AALL TTUUOO SSEERRVVOO,, SSIIGGNNOORREE,, TTII VVOOGGLLIIOO AASSCCOOLLTTAARREE..
Tra i santi ricordati oggi: San Gallo d‘Aosta; Santa Giustina;
Santa Maria Faustina Kowalska.
Hanno detto: Non c‘è niente di più freddo di un cristiano
disinteressato della salvezza altrui. (San Giovanni Crisostomo)
Saggezza popolare: L‘inganno di solito si ritorce. (Prov.
Piemontese)
Un aneddoto: A S. Francesco piacevano molto i dolci, soprattutto
quelli d‘una specialità romana, che una gentile signora, donna
Giacomina dei Settesogli, non gli faceva mai mancare, quando il
santo si recava nella capitale. Stando per morire S. Francesco, così
austero con se stesso, ebbe un‘umana debolezza: volle rivedere la
matrona romana, a lui tanto cara, e volle gustare ancora una volta
gli appetitosi manicaretti. Quando donna Giacomina giunse a S.
Maria degli Angeli, chiese di poter visitare S. Francesco; ma i frati le
opposero: non era possibile, essendo la stanza del santo in
clausura, dove perciò non potevano entrare le donne. Venutolo a
sapere, S. Francesco disse: — La clausura è per tutte le donne,
eccetto per sorella Giacomina. L‘accolse quindi benevolmente,
assaggiò di nuovo i pasticcini di mandorle e di zucchero, accettò da
lei anche il delicato dono del velo funebre, e la consolò nelle sue
lacrime. La settimana in cui venne donna Giacomina, fu proprio la
settimana in cui S. Francesco terminò il cantico delle Creature,
chiese perdono al suo corpo d‘averlo maltrattato troppo e s‘incontrò
con il suo dolcissimo Signore.
Parola di Dio: Gal. 1,13-24; Sal.116; Lc. 11,1-4
10
Dal Vangelo secondo Luca 10, 38-42.
In quel tempo, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. Essa aveva una sorella, di nome MMAARRIIAA,, LLAA QQUUAALLEE,, SSEEDDUUTTAASSII AAII PPIIEEDDII DDII GGEESSÙÙ,, AASSCCOOLLTTAAVVAA LLAA SSUUAA PPAARROOLLAA;; Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: "Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti". Ma Gesù le rispose: "Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta". Parola del Signore
Questo brano lo abbiamo meditato tante volte al punto che ci è
chiaro che le due sorelle non sono messe in contrapposizione da
Gesù, ma che ci vengono indicati due atteggiamenti che sono
complementari ma che hanno bisogno di una giusta integrazione.
Maria ai piedi di Gesù è l‘immagine di ogni discepolo. Il cristiano,
infatti, è anzitutto colui che ascolta la parola del Maestro e la
custodisce nel proprio cuore. Marta è colei che agisce da cristiana
donando se stessa e il suo amore ma proprio perché non ha avuto
l‘occasione di meditare a fondo sul perché del suo agire, si lascia
sorprendere da un attivismo dettato dal voler riuscire a fare bene, a
fare tutto, che la incattivisce al punto tale da rimproverare sia la
sorella che Gesù. Dall‘ascolto della Parola di Dio, infatti, scaturisce
l‘essere e l‘agire del cristiano. Nella preghiera scopriamo di essere
figli, di poter cioè dare del ―tu‖ a Dio ed affidarci a lui con piena
fiducia. Per questo si potrebbe dire che la preghiera è la prima e
fondamentale opera del cristiano; sia la preghiera personale,
possibile ovunque, sia la preghiera comune. Nella preghiera
impariamo ad amare il Signore, i fratelli e i poveri. L‘amore, infatti,
non nasce da noi, dal nostro carattere o dalla nostra natura.
L‘amore è un dono dello Spirito che viene riversato nei nostri cuori
mentre ci mettiamo con umiltà e disponibilità davanti a Dio.
MERCOLEDI’ 6 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera: PPAADDRREE!!
Tra i santi ricordati oggi: San Bruno; Santa Alberta.
Hanno detto: La saggezza non è un prodotto dell'istruzione ma del
tentativo di acquisirla, che dura tutta la vita. (Albert Einstein)
Saggezza popolare: I mali non si annullano con le lacrime. (Prov.
Piemontese)
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Un aneddoto: Il 6 Ottobre 1958 muore Papa Pio XII. Quanto
costava convincere Pio XII a provare una nuova talare! Secondo lui
quella vecchia andava ancora bene. E le scarpe! Le sue scarpe,
quelle vecchie le metteva per anni finché non erano davvero più
papali. ―Ma santità, le scarpe così non le portano più nemmeno i
poveri, solo i vagabondi‖ – gli disse un giorno suor Pasqualina
Lehnert, sua governante. Al suo ritorno da un udienza Suor
Pasqualina aveva portato via le scarpe vecchie: il Santo Padre le
disse: ―Per favore dove sono le mie scarpe da vagabondo?
Parola di Dio: Gal. 2,1-2.7-14; Sal. 116; Lc. 11,1-4
Dal Vangelo secondo Luca 11, 1-4
Un giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare e quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse: "Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli". Ed egli disse loro: ""QQUUAANNDDOO PPRREEGGAATTEE,, DDIITTEE:: PPAADDRREE,, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdonaci i nostri peccati, perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore, e non ci indurre in tentazione". Parola del Signore
Dai racconti evangelici emerge con estrema chiarezza che la
preghiera è una dimensione essenziale nella vita di Gesù. Più volte
si narra di Gesù che si ritira in preghiera in luoghi appartati, e
spesso di notte. Era per i discepoli una esperienza del tutto
singolare. Essi con attenzione osservavano il loro maestro pregare.
Luca racconta che al termine di uno di questi momenti di preghiera
di Gesù un discepolo gli chiede: ―Signore, insegnaci a pregare‖. È
una domanda bella che dobbiamo fare anche nostra. Abbiamo,
infatti, bisogno di apprendere a pregare, e a pregare come pregava
Gesù, con la stessa fiducia e la stessa confidenza che egli aveva
verso il Padre. Gesù si rivolgeva al Padre, appunto, come Figlio, qual
egli era. E così vuole che facciano anche i suoi discepoli. La prima
parola che egli mette sulle loro labbra è ―abba‖, il tenero appellativo
con cui i bambini si rivolgevano al padre. Nella preghiera la prima
attitudine richiesta è riconoscersi figli, bambini che si affidano
totalmente al Padre comune. Un seconda cosa facile da notare è che
nella preghiera di Gesù non esiste il pronome ―io‖, esiste un Tu,
meraviglioso, quello con cui possiamo rivolgerci a Dio e poi un noi:
Quel Padre non è solo il padre mio, ma il padre nostro, non lo lodo
solo io, ma lo lodiamo insieme, insieme abbiamo bisogno del pane
per oggi, del perdono dell‘auto per combattere il male. Quindi anche
quando il ―Padre nostro‖ lo dico da solo, è sempre una preghiera
comunitaria.
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GIOVEDI’ 7 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
SSIIGGNNOORREE DDII TTEE MMII FFIIDDOO,, AA TTEE MMII AAFFFFIIDDOO..
Tra i santi ricordati oggi: Sant‘ Adalgiso –
Beata Vergine del Santo Rosario.
Hanno detto: Non esiste separazione definitiva finché esiste il
ricordo. (Isabel Allende)
Saggezza popolare: Dalla casa del lavoro miseria e melanconia
scappano. (Prov. Piemontese)
Un aneddoto: Il sultano Ai Malik volle mettere alla prova la
devozione di san Francesco verso Gesù Crocifisso. Fece stendere ai
piedi del suo trono un magnifico tappeto, ricamato di sole croci. Poi
invitò Frate Francesco ad avvicinarsi se avesse calpestato le croci, lo
avrebbe accusato di scarso amore a Gesù. Il Santo d‘Assisi camminò
deciso sul tappeto, non curandosi di nulla. Allora il Sultano lo
rimproverò: - Tu sei cristiano e non ti curi di calpestare le croci di
Gesù? Il Santo sorridendo rispose: - Solo noi cristiani possediamo la
croce di Gesù. Voi possedete solo le croci false: quelle dei ladroni,
che io non temo per nulla di calpestare!
Parola di Dio: Gal. 3,1-5; cantico da Lc. 1,68-75; Lc. 11,5-13
Dal Vangelo secondo Luca 11, 5-13
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti; e se quegli dall'interno gli risponde: Non m'importunare, la porta è gia chiusa e i miei bambini sono a letto con me, non posso alzarmi per darteli; vi dico che, se anche non si alzerà a darglieli per amicizia, si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono almeno per la sua insistenza. Ebbene io vi dico: CCHHIIEEDDEETTEE EE VVII SSAARRÀÀ DDAATTOO,, CCEERRCCAATTEE EE TTRROOVVEERREETTEE,, BBUUSSSSAATTEE EE VVII SSAARRÀÀ AAPPEERRTTOO.. PPEERRCCHHÉÉ CCHHII CCHHIIEEDDEE OOTTTTIIEENNEE,, CCHHII CCEERRCCAA TTRROOVVAA,, EE AA CCHHII BBUUSSSSAA SSAARRÀÀ AAPPEERRTTOO.. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra? O se gli chiede un pesce, gli darà al posto del pesce una serpe? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!". Parola del Signore
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Una cara anziana mi diceva: ―Di notte dormo pochissimo, di giorno
sono quasi sempre sola, non esco di casa e per tener a bada le mie
cose con un paio di orette riesco a far tutto. E tutto il resto del
tempo? Prego, rosari, invocazioni, preghiere per uno e per l‘altro,
per tutto il mondo… Il Signore sarà stufo di sentirmi in
continuazione!‖ No, il Signore non si stanca di sentirci, anzi ama
essere scocciato da noi e non tanto perché Lui faccia il prezioso con
noi, perché Lui non sappia, ancor prima che parliamo, ciò di cui
abbiamo bisogno per noi e per gli altri. Lui desidera che siamo
insistenti nella preghiera perché questo è davvero il modo per
purificare la nostra preghiera. E‘ renderci conto della nostra
pochezza e della sua grandezza, è capire anche poco per volta se
quello che chiediamo è davvero necessario, è renderci disponibili ad
accogliere il dono che ci verrà fatto perché anche magari non
otterremo quello che abbiamo chiesto, certo lo Spirito Santo ci verrà
donato per capire anche i motivi di certi no.
VENERDI’ 8 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
DDOONNAACCII,, SSIIGGNNOORREE,, DDII SSEEGGUUIIRRTTII FFIINNOO AALLLLAA FFIINNEE..
Tra i santi ricordati oggi: Sant‘Ugo Canefri; Santa Eusebia.
Hanno detto: Quando la porta della felicità si chiude, un'altra si
apre, ma tante volte guardiamo così a lungo quella chiusa, che non
vediamo quella che è stata aperta per noi. (M. Luther King Jr.)
Saggezza popolare: A fare e disfare si impara il mestiere. (Prov.
Piemontese)
Un aneddoto: Una volta... Frate Masseo volle provare come Santo
Francesco fosse umile: e feceseli incontro e quasi proverbiandolo gli
disse: — Perché a te, perché a te, perché a te? E Santo Francesco
rispose:— Che è quello che tu vuogli dire? Disse Frate Masseo: —
Dico, perché a te tutto il mondo viene dietro, e ogni persona pare
che desideri di vederti e di udirti e di ubbidirti? Tu non sé bello
uomo di corpo, tu non sé grande di scienza, tu non sé nobile: donde
dunque a te che tutto il mondo ti viene dietro? Udendo questo,
Santo Francesco, tutto rallegrato in spirito, rizzando la faccia in
cielo, per grande spazio stette con la mente elevata in Dio; ... e poi
dissegli: Vuoi tu sapere perché a me viene dietro? Questo ho io da
quegli occhi dell‘altissimo Iddio; però che quegli occhi santissimi non
hanno veduto tra‘ peccatori niuno più vile, ne più insufficiente, né
più grande peccatore di me; e però a fare quella meravigliosa opera
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la quale egli intende di fare non ha trovato più vile creatura sopra la
terra: e però ha eletto me, per confondere la nobiltà e la grandigia e
la bellezza e la fortezza e la sapienza del mondo. Allora frate Masseo
a così umile risposta detta con tanto fervore si spaventò, e
cognobbe certamente che Santo Francesco era veramente fondato
in vera umiltà.
Parola di Dio: Gal. 3,7-14; Sal. 110; Lc. 11,15-26
Dal Vangelo secondo Luca 11, 15-26
In quel tempo, dopo che Gesù ebbe scacciato un demonio, alcuni dissero: "E' in nome di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni". Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo. Egli, conoscendo i loro pensieri, disse: "Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull'altra. Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl, i vostri discepoli in nome di chi li scacciano? Perciò essi stessi saranno i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, è dunque giunto a voi il regno di Dio. Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, tutti i suoi beni stanno al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via l'armatura nella quale confidava e ne distribuisce il bottino. CCHHII NNOONN ÈÈ CCOONN MMEE,, ÈÈ CCOONNTTRROO DDII MMEE;; EE CCHHII NNOONN RRAACCCCOOGGLLIIEE CCOONN MMEE,, DDIISSPPEERRDDEE.. Quando lo spirito immondo esce dall'uomo, si aggira per luoghi aridi in cerca di riposo e, non trovandone, dice: Ritornerò nella mia casa da cui sono uscito. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende con sé altri sette spiriti peggiori di lui ed essi entrano e vi alloggiano e la condizione finale di quell'uomo diventa peggiore della prima". Parola del Signore
Oggi si parla di radicalismo religioso solo perché vediamo le
esasperazioni di certi radicalismi (o di persone che con essi si
mascherano) che sono: guerre di religione, imposizioni, coartazioni
di libertà, esaltazioni, forme di pazzia… Quando Gesù diceva: ―O
siete con me o siete contro di me‖, non intendeva certamente
queste esasperazioni, se no, dove sarebbe la buona notizia del
Vangelo che libera l‘uomo nel suo interno e lo aiuta, attraverso il
comandamento dell‘amore, a stabilire giusti rapporti con Dio e con
gli uomini? Gesù chiede a noi di essere radicali in un altro senso,
quello delle scelte. Noi siamo maestri di compromessi, di mezzi
impegni, del "salviamo capra e cavoli". Noi sovente diciamo: "Voglio
bene al Signore ma devo badare ai miei interessi!". "Andrei a
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messa, la domenica, ma i miei mille impegni.., e poi il Signore lo si
può amare in mille altri modi !". "Amare, voler bene, perdonare.., sì
ma non nella giungla del mondo del lavoro: lì devi tirar fuori le
unghie, far vedere che sei forte, se no ti mangiano vivo!". "Signore
fino a quando devo perdonare, fino a sette volte? (mi sembra già
tanto)". Gesù è intransigente: per Lui non c'è spazio al
compromesso: non si può tenere il piede in tante staffe diverse.
Bisogna seguirlo e totalmente, bisogna avere il coraggio di
comprometterci con Lui sapendo che la sua via conduce al paradiso
ma che prima passa da un posto che noi vorremmo aggirare
volentieri ma che è inevitabile: la croce.
SABATO 9 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
DDOONNAACCII OOGGGGII DDII VVIIVVEERREE NNEELLLLAA TTUUAA VVOOLLOONNTTAA’’
Tra i santi ricordati oggi: Santi Dionigi e compagni;
San Giovanni Leonardi.
Hanno detto: L'ambizione ha gli occhi di bronzo, che mai il
sentimento ha inumiditi. (Schiller)
Saggezza popolare: Si sa dove si nasce ma non si sa dove si
muore. (Prov. Piemontese)
Un aneddoto: Francesco camminava con frate Leone sulla strada
che da Perugia porta ad Assisi. Nevicava e il freddo si faceva
sentire. Frate Leone domandò: Padre Francesco, ti prego: dimmi
dov‘è perfetta letizia. Frate Francesco rispose, cammin facendo: —
Se il frate minore fosse dotto, sapesse tutte le lingue e le scienze,
conoscesse profondamente le Scritture e predicasse in modo
meraviglioso; frate Leone, scrivi: qui non è perfetta letizia.
Camminarono un bel po‘ sotto la neve, poi Francesco continuò: —
Se noi, frati minori, giunti a S. Maria degli Angeli, bagnati e
tremanti, bussassimo alla porta del convento e frate portinaio,
ritenendoci due imbroglioni, non ci aprisse; e noi sopportassimo
questo con paziente dolcezza; frate Leone, scrivi: qui è perfetta
letizia. Dopo un breve intervallo, Francesco riprese il discorso: — E
se noi, tormentati dalla fame e dal freddo; stessimo per entrare e
frate portinaio ne uscisse con un bastone nocchieruto e ci picchiasse
a modo; e noi sopportassimo questo con paziente dolcezza; frate
Leone, scrivi: qui è perfetta letizia. Giunti ad Assisi, Francesco
concluse: — Nella vita ci sono per tutti mille pene, ingiurie e disagi;
se noi li sopportassimo con paziente dolcezza e li unissimo tutti ai
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patimenti di Gesù Crocifisso; frate Leone, scrivi: qui veramente è
perfetta letizia!
Parola di Dio: Gal. 3,22-29; Sal. 104; Lc. 11, 27-28
Dal Vangelo secondo Luca 11, 27-28
In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, una donna alzò la voce di mezzo alla folla e disse: ""BBEEAATTOO IILL VVEENNTTRREE CCHHEE TTII HHAA PPOORRTTAATTOO EE IILL SSEENNOO DDAA CCUUII HHAAII PPRREESSOO IILL LLAATTTTEE!!"".. Ma egli disse: "Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!". Parola del Signore
Le beatitudini di Gesù sono sempre sconvolgenti e sempre cambiano
il nostro modo di intendere. Una donna, con semplicità, ammirata
dalla figura di Gesù, forse con un po' d'invidia dice: "Beata,
fortunata tua madre ad avere un figlio così‖. Gesù le risponde: "La
fortuna non è avere un ‗figlio bravo‘, è essere fedeli a Dio!".
Secondo il Vangelo non si è beati perché le cose vanno bene, perché
economicamente non abbiamo grossi fastidi, perché mio figlio non è
un drogato o un perdigiorno, perché i miei hanno fatto carriera,..,
ma si può essere beati sempre se si cerca la volontà di Dio, se Dio è
il nostro fine, la nostra unica "ricompensa". Può essere la più
povera, la più sfortunata, la donna più ricca, la madre che ha un
figlio prete, la donna o l'uomo più importante, se non vive dell'unica
vera beatitudine che è Dio, come può essere beata la donna o
l'uomo povero ingiustamente calunniato, bastonato, emarginato se
nonostante questo sa che Dio lo ama e non lo abbandona e si fida di
Lui. Maria non è "beata perché è la madre di Gesù", è beata perché
la sua vita è un "sì" continuo al Signore.
DOMENICA 10 OTTOBRE 28^ DOMENICA DEL T. O. ANNO C
Una scheggia di preghiera:
GGRRAAZZIIEE,, SSIIGGNNOORREE,,
RREENNDDIIAAMMOO GGRRAAZZIIEE AA TTEE CCHHEE RREEGGNNII NNEEII SSEECCOOLLII EETTEERRNNII..
Tra i santi ricordati oggi: San Francesco Borgia; San Bassiano.
Hanno detto: Felicità è uguale a semplicità. La maggior parte degli
uomini sono così poco felici perché la loro vita è troppo complicata
(Delius Von Rufus)
Saggezza popolare: La morte arraffa tutto, il bello e il brutto.
(Prov. Piemontese)
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Un aneddoto: Un giorno frate Francesco vide un muratore. Gli
chiese: — Padrone mio, che fate? Quegli rispose: — Faccio muri da
mattino a sera. Con amore Francesco chiese ancora: — E perché
fate muri tutto il giorno? Rispose il muratore: — Per guadagnare
quattro soldi. — E perché volete voi guadagnare soldi, fratello mio?
—continuò il santo. — Per vivere! — fu la risposta. — E perché
vivete voi? — fu la semplicissima domanda di Francesco. Il povero
muratore non seppe rispondere.
Parola di Dio: 2Re 5,14-17; Sal. 97; 2Tim. 2,8-13; Lc. 17,11-19
Dal Vangelo secondo Luca 17, 11-19
Durante il viaggio verso Gerusalemme, Gesù attraversò la Samaria e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi i quali, fermatisi a distanza, alzarono la voce, dicendo: “Gesù maestro, abbi pietà di noi!”. Appena li vide, Gesù disse: “Andate a presentarvi ai sacerdoti”. E mentre essi andavano, furono sanati. UUNNOO DDII LLOORROO,, VVEEDDEENNDDOOSSII GGUUAARRIITTOO,, TTOORRNNÒÒ IINNDDIIEETTRROO LLOODDAANNDDOO DDIIOO AA GGRRAANN VVOOCCEE;; EE SSII GGEETTTTÒÒ AAII PPIIEEDDII DDII GGEESSÙÙ PPEERR RRIINNGGRRAAZZIIAARRLLOO.. Era un Samaritano. Ma Gesù osservò: “Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato chi tornasse a render gloria a Dio, all'infuori di questo straniero?”. E gli disse: “Alzati e và; la tua fede ti ha salvato!”. Parola del Signore
Questo Samaritano si è ricordato che il dono ricevuto non era
"dovuto", ma gratuito, non era "meritato" ma regalato e allora se
tutto è grazia, tutto deve diventare rendimento di grazie. Gesù non
si aspetta da noi i ringraziamenti della buona educazione, i
ringraziamenti come succede con i benefattori che si gloriano del
grazie di coloro a cui con superiorità hanno lasciato scorrere qualche
dono. La gioia stessa per ciò che abbiamo ricevuto è il nostro grazie.
E‘ grazie lo stupore, l‘ammirazione, il celebrare la vita, il far
funzionare il dono ricevuto. E‘ non perdere la memoria dell‘incontro
che ci ha salvato. E anche qui mi chiedo: "Sono capace di gioire per
tutto quello che ho ricevuto? Sono consapevole che nulla mi è
dovuto ma che tutto mi è regalato? Mi accontento di dire "Gloria al
Padre…" o sono talmente gioioso da voler subito mettere in atto i
doni ricevuti perché anche altri ne possano gioire? Vado
all‘Eucaristia perché essa è un rito o davvero per me è "memoria" e
"rendimento di grazie"? Ci si può alzare al mattino dicendo: "Uffa,
un altro giorno!"? Si può solo e sempre vedere tutto quello che ci
manca, le negatività del tempo, degli uomini, della società? Può il
cristiano essere pessimista? Posso dire : "sono sfortunato" solo
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perché le cose non sono andate alla perfezione come progettavo,
mentre magari sono "fortunato" perché ho la vita, la salute, gli
affetti e magari anche un po‘ di sofferenza che mi aiuta a ricordare
che non tutto mi è dovuto, che non tutto dipende da me? Per essere
persone come quel samaritano che torna a dir grazie bisogna essere
prima di tutto capaci a superare la distrazione che non ci permette
più di stupirci quotidianamente davanti al miracolo della vita,
bisogna essere capaci di cercare le tracce del passaggio di Dio nei
fatti del quotidiano, bisogna non dare mai per scontato quello che ci
viene offerto, e allora la nostra vita stessa con tutto quello che
comporta sarà davvero la gioiosa gratitudine a Colui che ogni
momento continua a donarcela.
LUNEDI’ 11 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
FFIIGGLLIIOO NNEELL FFIIGGLLIIOO PPOOSSSSOO CCHHIIAAMMAARRTTII:: PPAADDRREE!!
Tra i santi ricordati oggi: Santa Placida; Sant‘Alessandro Sauli.
Hanno detto: E‘ facile sapere contro cosa ti batti, ben più difficile è
sapere per cosa ti batti. (Paul Laverty)
Saggezza popolare: Chi si ripara sotto una frasca, riceve quel che
casca. (Prov. Piemontese)
Un aneddoto: L‘11 ottobre 1986 In Tanzania Madre Teresa di
Calcutta scampa alla caduta del piccolo aereo su cui aveva preso
posto. ―Come si fa ad annunciare il Vangelo ad uno che ha la pancia
vuota?‖ - chiese una giornalista a Madre Teresa. ―Ci sono modi
diversi di dare e di dire – rispose la missionaria – Si può fare così… e
buttò le mani avanti tirandole poi di scatto indietro come chi lancia
un sasso, oppure così…‖ - e raccogliendo le mani a formare un
paniere. Si chinò nel gesto del dono dell‘amore
Parola di Dio: Gal. 4,22-24;26-27.31-5,1; Sal. 112; Lc. 11,29-32
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Galati 4,22-24. 26-27.31 - 5, 1
Fratelli, sta scritto che Abramo ebbe due figli, uno dalla schiava e uno dalla donna libera. Ma quello dalla schiava è nato secondo la carne; quello dalla donna libera, in virtù della promessa. Ora, tali cose sono dette per allegoria: le due donne infatti rappresentano le due Alleanze; una, quella del monte Sinai, che genera nella schiavitù, rappresentata da Agar Invece la Gerusalemme di lassù è libera ed è la nostra madre. Sta scritto infatti: Rallègrati, sterile, che non partorisci, grida nell'allegria tu che non conosci i dolori del parto, perché molti sono i
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figli dell'abbandonata, più di quelli della donna che ha marito. E come allora colui che era nato secondo la carne perseguitava quello nato secondo lo spirito, così accade anche ora. Però, che cosa dice la Scrittura? Manda via la schiava e suo figlio, perché il figlio della schiava non avrà eredità col figlio della donna libera. Così, fratelli, noi non siamo figli di una schiava, ma di una donna libera. CCRRIISSTTOO CCII HHAA LLIIBBEERRAATTII PPEERRCCHHÉÉ RREESSTTAASSSSIIMMOO LLIIBBEERRII;; SSTTAATTEE DDUUNNQQUUEE SSAALLDDII EE NNOONN LLAASSCCIIAATTEEVVII IIMMPPOORRRREE DDII NNUUOOVVOO IILL GGIIOOGGOO DDEELLLLAA SSCCHHIIAAVVIITTÙÙ.. Parola di Dio
―Ho capito che cosa vuoi dire liberazione quando dopo tre mesi di
angosce il medico mi ha guardata negli occhi e mi ha detto: ―Ci
siamo sbagliati, lei non ha un cancro‖ — mi raccontava una signora.
Forse noi non comprendiamo più bene che cosa significhi: Gesù con
la sua croce mi ha liberato. Ma significa proprio questo: ero perso,
non c‘era possibilità di arrivare a Dio; tramite Gesù sono diventato
figlio di Dio, non sono più schiavo, sono guarito nel suo sangue. Ma
il giogo della schiavitù, dell‘egoismo, delle ricchezze, è sempre lì
pronto a ripiombarci sulle spalle: c‘è sempre qualcuno o qualcosa
pronto a farci diventare schiavi. San Paolo ci invita a stare attenti:
se hai sperimentato la gioia di essere figlio perché vuoi di nuovo
diventare schiavo?
MARTEDI’ 12 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
SSIIGGNNOORREE,, DDOONNAACCII DDII EESSSSEERREE SSIINNCCEERRII EE VVEERRII..
Tra i santi ricordati oggi: San Serafino; Sant‘Edisto.
Hanno detto: Non cercare di diventare un uomo di successo, ma
piuttosto un uomo di valore. (Albert Einstein)
Saggezza popolare: Non sono eguali nemmeno le dita di una
mano. (Prov. Piemontese)
Un aneddoto: Una volta Francesco era in cammino in compagnia di
un frate molto spirituale, discendente da una grande e potente
famiglia di Assisi. Il Santo, debole e malato stava in groppa ad un
asino: Il compagno, stanco del viaggio si mise a borbottare fra sé:
"I parenti di questo qui non erano nemmeno paragonabili ai miei. Ed
ecco, lui cavalca e a me tocca di venirgli dietro, stanco e
appoggiandomi al somaro". Stava rimuginando queste riflessioni,
quando Francesco scivolò d'improvviso dal giumento e gli disse:
"Fratello, non è giusto né conveniente che io cavalchi e tu vada a
piedi poiché nel mondo eri più nobile e più potente di me".
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Stupefatto e pieno di vergogna quel frate cominciò a piangere e,
buttandosi ai piedi del santo gli confessò il pensiero avuto e
riconobbe la sua colpa.
Parola di Dio: Gal. 5,1-6; Sal. 118; Lc. 11,37-41
Dal Vangelo secondo Luca 11, 37-41
In quel tempo, dopo che Gesù ebbe finito di parlare, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli entrò e si mise a tavola. Il fariseo si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo. Allora il Signore gli disse: "Voi farisei purificate l'esterno della coppa e del piatto, ma il vostro interno è pieno di rapina e di iniquità. Stolti! Colui che ha fatto l'esterno non ha forse fatto anche l'interno? PPIIUUTTTTOOSSTTOO DDAATTEE IINN EELLEEMMOOSSIINNAA QQUUEELL CCHHEE CC''ÈÈ DDEENNTTRROO,, EEDD EECCCCOO,, TTUUTTTTOO PPEERR VVOOII SSAARRÀÀ MMOONNDDOO"".. Parola del Signore
Gesù invita il fariseo osservante, che però lo aveva subito giudicato,
a non fermarsi alle esteriorità, ma ad imparare ad andare al nocciolo
delle cose e credo che in fondo gli dica più o meno così: ―Quando
uno sta morendo dalla fame, guarda al piatto oppure a ciò che vi è
dentro? Quando uno bussa alla tua porta per chiederti aiuto bada
alle belle parole che tu puoi dirgli o a ciò che concretamente tu puoi
fare per lui? La Chiesa mostra il suo vero volto perché tanti cristiani
parlano o perché qualcuno si sforza di fare le stesse scelte che Gesù
ha fatto?‖. La purezza di cuore non è legata alle esteriorità formali
della legge, anche se queste potrebbero essere di aiuto, ma è legata
al dare agli altri ciò che vi è dentro. Dio non si lascia ingannare dalle
apparenze e dalle maschere che noi mettiamo per apparire più
buoni di quello che siamo. Gesù in pratica ci dice: ―Liberatevi dalla
preoccupazione di voler apparire perfetti, dalla tentazione del voler
raggiungere le vette di una virtù disincarnata, e rendetevi disponibili
con semplicità, all‘incontro con ogni persona; liberatevi dalla
religiosità della fredda osservanza, da quella della paura e lasciate
che il vostro cuore ripieno di Dio debordi e vi conduca per strade
nuove con la fantasia dello Spirito Santo che abita in voi‖. Ma,
ancora una piccola ma importante osservazione: anche Dio può
essere oggetto e desidera essere oggetto della nostra ‗elemosina‘.
Dio aspetta che io gli doni i miei peccati, il mio egoismo, le mie
paure… aspetta questa ‗elemosina‘ per potermi perdonare.
MERCOLEDI’ 13 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
SSEENNZZAA DDII TTEE,, SSIIGGNNOORREE,, SSIIAAMMOO NNUULLLLAA..
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Tra i santi ricordati oggi: Sant‘Edoardo.
Hanno detto: Tra noi e l‘inferno o il cielo c‘è di mezzo soltanto la
vita, che è la cosa più fragile al mondo. (Pascal)
Saggezza popolare: Segreto di una persona è segreto di Dio,
segreto di due non è più vostro segreto, segreto di tre è il segreto di
tutti. (Prov. Piemontese)
Un aneddoto: Fra‘ Agnolo era guardiano del convento di Monte
Casale. Un giorno gli si presentarono tre famosi furfanti, che
infestavano tutto il paese. Spinti dalla fame, si erano recati dai frati
a chiedere l‘elemosina. Fra‘ guardiano li cacciò via in malo modo.
Francesco, tornato dalla questua con una bisaccia di pane e un
orciolo di vino, venne a sapere l‘accaduto. Disse subito a fra‘
Agnolo: - Tu hai fatto cosa contraria al Vangelo di Cristo! Perciò io ti
comando ora, per santa obbedienza, che tu prenda questa tasca di
pane e questo orcioletto di vino e vada subito a ricercare sui monti i
fratelli briganti. Offrirai loro tutto questo. Poi ti inginocchierai
davanti, accusandoti della colpa di crudeltà. E li pregherai da parte
mia che non facciano più male a nessuno, ma che temano Dio e non
offendano il prossimo. E se faranno così, io prometto di provvederli
sempre del mangiare e del bere. Frate Agnolo subito partì per i
monti, trovò i furfanti, li pregò con tanto amore, che sentirono
rimorso e cambiarono vita.
Parola di Dio: Gal. 5,18-25; Sal. 1; Lc. 11,42-46
Dal Vangelo secondo Luca 11, 42-46
In quel tempo, Gesù disse::""GGUUAAII AA VVOOII,, FFAARRIISSEEII,, che pagate la decima della menta, della ruta e di ogni erbaggio, e poi trasgredite la giustizia e l'amore di Dio. Queste cose bisognava curare senza trascurare le altre. Guai a voi, farisei, che avete cari i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. Guai a voi perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo". Uno dei dottori della legge intervenne: "Maestro, dicendo questo, offendi anche noi". Egli rispose: "Guai anche a voi, dottori della legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!". Parola del Signore
Qual è il torto degli scribi e dei farisei? Quello di restringere la
propria fede all‘osservanza rigorosa della legge, di affidarsi
unicamente al culto per incontrare Dio. E‘ un‘illusione che perdura
anche oggi, in mezzo ai cristiani. C‘è sempre il rischio di separare il
culto dalla vita, il mestiere di cristiani da quello di uomini, i doveri
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religiosi dalla pratica della giustizia. Messa, sacramenti (quasi tutti),
devozioni, comandamenti (qualcuno) e il buon Dio è a posto. Gesù
grida: ―Guai!‖: Dio non lo puoi comprare! Per essere cristiani non ci
sono soltanto i rosari, le novene, le giaculatorie, il segno di croce
prima di addormentarsi o la medaglietta (possibilmente d‘oro) da
portare al collo. Per essere cristiani c‘è tutto il resto. Ossia ―la
giustizia, la misericordia, la sincerità‖.
GIOVEDI’ 14 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
SSIIGGNNOORREE,, RREENNDDIICCII AAMMAANNTTII EE SSEERRVVIITTOORRII DDEELLLLAA VVEERRIITTAA’’
Tra i santi ricordati oggi: San Callisto; San Gaudenzio.
Hanno detto: Essere prudenti significa dire la verità in modo che
non distrugga, ma edifichi. (Romano Guardini)
Saggezza popolare: Non bisogna friggere prima di essere nella
pentola. (Prov. Piemontese)
Un aneddoto: Un giorno si abbatté su colui che fu poi il beato
Rizzerio una terribile prova, smarrito e turbato si presentò a San
Francesco per capire, dal modo come sarebbe stato accolto dal
serafico padre, se fosse stato ancora amato da Dio. San Francesco,
che era allora infermo nel palazzo del Vescovo di Assisi, illuminato
da Dio su ciò che stava accadendo, spedì incontro a Rizzerio Fra
Leone e Fra Masseo con il compito di accoglierlo a braccia aperte e
di comunicargli che lui tra i frati gli era il più gradito. La calorosa
accoglienza e le tenere parole calmarono il cuore in tempesta di
Rizzerio. Quando fu vicino a San Francesco, il poverello d'Assisi,
benché gravemente ammalato, lo abbracciò teneramente e gli
ribadì: "Figliolo carissimo, frate Rizzerio, fra tutti i frati che sono nel
modo io amo te singolarmente". Baciatolo, gli impresse un segno di
croce sulla fronte e aggiunse: "Figliolo carissimo, questa tentazione
è stata permessa da Dio per un tuo grande merito e guadagno".
Parola di Dio: Ef. 1,1-10; Sal. 97; Lc. 11,47-54
Dal Vangelo secondo Luca 11, 47-54
In quel tempo, il Signore disse: ""GGUUAAII AA VVOOII,, CCHHEE CCOOSSTTRRUUIITTEE II SSEEPPOOLLCCRRII DDEEII PPRROOFFEETTII,, EE II VVOOSSTTRRII PPAADDRRII LLII HHAANNNNOO UUCCCCIISSII.. Così voi date testimonianza e approvazione alle opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite loro i sepolcri. Per questo la sapienza di Dio ha detto: Manderò a loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno; perché sia chiesto conto a questa
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generazione del sangue di tutti i profeti, versato fin dall'inizio del mondo, dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra l'altare e il santuario. Sì, vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione. Guai a voi, dottori della legge, che avete tolto la chiave della scienza. Voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare l'avete impedito". Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo ostilmente e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca. Parola del Signore
Se vogliamo capire di più questa frase basta che pensiamo
all‘ipocrisia di certe nostre sepolture dove, emeriti mascalzoni (o
almeno così venivano considerati in vita) diventano: ―padri
esemplari‖, ―lavoratori indefessi‖, ―persone unicamente dedite al
bene della famiglia‖. E nella Chiesa certe cause di beatificazione non
dovrebbero far arrossire proprio quella gerarchia che ora magnifica
ma che prima ha fatto sputar sangue proprio a quella persona? E‘
comoda questa ipocrisia che, adesso che non ci danno più fastidio,
che non disturbano più, sfrutta ancora a favore dei propri comodi,
proprio le stesse persone osteggiate. Ma senza andar troppo
lontano, non soffriamo anche noi di questa ipocrisia quando invece
di amare, sfruttiamo le persone che ci circondano solo per i nostri
fini?
VENERDI’ 15 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
DDII GGLLOORRIIAA EE DDII OONNOORREE MMII HHAAII CCOORROONNAATTOO;;
TTUUTTTTOO HHAAII MMEESSSSOO NNEELLLLEE MMIIEE MMAANNII..
Tra i santi ricordati oggi: Santa Teresa di Gesù;
Santa Aurelia di Strasburgo
Hanno detto: Ho troppa stima di Dio per aver paura del diavolo.
(Alfred De Vigny)
Saggezza popolare: Non tutti i cavalli corrono per la posta, non
tutte le parole meritano risposta. (Prov. Piemontese)
Un aneddoto: San Francesco d‘Assisi, come altri santi e sante,
aspirò sempre a partire per l‘Oriente, annunciare il Vangelo e morire
martire. Fatto prigioniero dai Musulmani con fra‘ Illuminato, fu
battuto e condotto dinanzi al sultano Malek-El-Kamel. Il santo gli
parlò di Gesù e della vera fede; dopo qualche attimo di preghiera,
propose al sultano che venisse acceso un fuoco in mezzo al quale
sarebbe passato lui e i ministri musulmani. Ne sarebbe uscito illeso
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il testimone della vera religione. Il sultano accolse la sfida, ma non
si trovò alcuno tra i suoi che si offrisse a rischiare la vita. I ministri
dissero che era una provocazione e lo dichiararono degno della
decapitazione. Malek allora lo difese e lo lasciò partire indenne. Ma a
malincuore, perché era stato affascinato dall‘entusiasmo di
Francesco per la Verità e dal suo fervore per testimoniarla a tutti.
Parola di Dio: Ef. 1,11-14; Sal. 32; Lc. 12,1-7
Dal Vangelo secondo Luca 12, 1-7.
In quel tempo, radunatesi migliaia di persone che si calpestavano a vicenda, Gesù cominciò a dire anzitutto ai discepoli: "Guardatevi dal lievito dei farisei, che è l'ipocrisia. Non c'è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Pertanto ciò che avrete detto nelle tenebre, sarà udito in piena luce; e ciò che avrete detto all'orecchio nelle stanze più interne, sarà annunziato sui tetti. A voi miei amici, dico: Non temete coloro che uccidono il corpo e dopo non possono far più nulla. Vi mostrerò invece chi dovete temere: temete Colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geenna. Sì, ve lo dico, temete Costui. CCIINNQQUUEE PPAASSSSEERRII NNOONN SSII VVEENNDDOONNOO FFOORRSSEE PPEERR DDUUEE SSOOLLDDII?? EEPPPPUURREE NNEEMMMMEENNOO UUNNOO DDII EESSSSII ÈÈ DDIIMMEENNTTIICCAATTOO DDAAVVAANNTTII AA DDIIOO.. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete, voi valete più di molti passeri". Parola del Signore
Ho bisogno di sentirmela dire e ripetere sovente questa frase. Apro
il giornale e scopro che la vita vale veramente poco se dei banditi
entrano in una gioielleria e sparano per uccidere, se sulle strade,
per il gusto di dimostrare la propria capacità di correre in pochi
minuti da casello a casello, si fa strage di una intera famiglia, se si
mettono dei mitra in mano a dei bambini per una sporca guerra di
potere e di soldi. ―Che cos‘è l‘uomo?‖ si chiedeva già l‘antico
salmista; ecco varie risposte. L‘uomo si crede immortale, vive come
non dovesse mai morire, ma basta un piccolo virus, una serie di
piccolissime cellule impazzite per bloccarlo e renderlo
cenere. L‘uomo dice che non ripone la speranza in sé ma
nell‘umanità? Ma l‘umanità è relativamente giovane rispetto al
mondo e da quando ci sono gli uomini non hanno fatto che rovinare
mondo e natura! E poi, l‘umanità non è forse a rischio quanto il
singolo uomo? Basta che qualche asteroide piombi sulla terra e
squassi ben bene il pianeta e, ‖ciao umanità con tutti i tuoi
progetti!‖. Allora l‘uomo non ha senso? Io, che senso ho? Mi sono
sorpreso parecchie volte a guardare l‘acqua di un fiume dal
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parapetto di un ponte, e scrutando, vedervi la vita. Arriva il
pescatore: un amo appetitoso e quel pesce che per due anni aveva
affrontato e vinto la sua battaglia per la vita finisce o soffocato o
con la testa sbattuta sull‘asfalto. Ho bisogno, o Signore, di sentirmi
dire che valgo più dei passeri del cielo! Non perché a me non
possano capitare gli stessi guai che capitano ad ogni appartenente a
questa natura, ma per non credere che sono frutto del caso e che
vado verso l‘assurdo. Se Tu mi dici che valgo più dei passeri, vuol
dire che conto qualcosa per Te! Ma certo che conto per TE! Tu sei
finito sulla croce per dirmi: "Ti perdono e ti voglio bene!‖.
SABATO 16 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera: VVIIEENNII SSAANNTTOO SSPPIIRRIITTOO..
Tra i santi ricordati oggi: Santa Edvige;
Santa Margherita Maria Alacoque.
Hanno detto: Le più felici delle persone, non necessariamente
hanno il meglio di ogni cosa; soltanto traggono il meglio da ogni
cosa che capita sul loro cammino. (Albert Einstein)
Saggezza popolare: Onestà non arricchisce. (Prov. Piemontese)
Un aneddoto: Frate Francesco era pellegrino con frate Masseo.
Affaticati dal sole e dalla lunga strada, si sedettero presso una
fresca fontana, che zampillava limpida sotto un albero ombroso.
Trassero dalla bisaccia alcuni pezzi di pane e incominciarono
gioiosamente a mangiarli, inzuppandoli nell‘acqua chiara. Tutto era
semplice e bello; ma ad un tratto, ecco frate Francesco sospirare e
piangere. Chiese frate Masseo: Padre mio, perché piangi? — Ah!
Frate Masseo, piango di consolazione — esclamò il santo. E
continuò: — Quanto bene il Signore ci vuole! Ha preparato per noi
quest‘albero ombroso. Per noi ha fatto scaturire questa limpida
fonte. Dall‘eternità il Buon Signore ha previsto la nostra sosta qui e
l‘ha riempita di delicata bontà! Non ti sembra quindi giusto, frate
Masseo, piangere di gioia e d‘amore?
Parola di Dio: Ef. 1,15-23; Sal. 8; Lc. 12,8-12
Dal Vangelo secondo Luca 12, 8-12
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell'uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio. Chiunque parlerà contro il Figlio dell'uomo gli sarà perdonato, ma chi bestemmierà lo Spirito Santo non
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gli sarà perdonato. Quando vi condurranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi come discolparvi o che cosa dire; perché LLOO SSPPIIRRIITTOO SSAANNTTOO VVII IINNSSEEGGNNEERRÀÀ in quel momento ciò che bisogna dire". Parola del Signore
Abbiamo un compagno di viaggio nella vita che non ci lascia mai.
Egli e silenzioso, ma nel silenzio parla. Non si vede ma è forte. Non
è ingombrante, non ci porta via niente ma ama. E‘ sapiente,
intelligente, dà fortezza. E‘ lo Spirito Santo, lo Spirito di Gesù. Ci è
stato promesso e donato. Opera in noi. Ci apre la mente. Ci ricorda
quello che Gesù ha detto e fatto. Ci suggerisce come comportarci da
cristiani. Ma bisogna accorgerci di Lui, desiderarlo, invocarlo,
affidarci. Lo Spirito può farci vivere in comunione con tutto il creato.
Può farci sentire la presenza di Dio. Può guarirci dal male.
Perché non rivolgerci a Lui fin dal mattino perché illumini la nostra
giornata?
DOMENICA 17 OTTOBRE 29^DOMENICA DEL T. O. ANNO C
Una scheggia di preghiera:
AAVVVVEENNGGAA DDII MMEE SSEECCOONNDDOO LLAA TTUUAA PPAARROOLLAA..
Tra i santi ricordati oggi: Sant‘Ignazio di Antiochia.
Hanno detto: Il culto dei morti è diventato oggi l'unica
manifestazione religiosa comune ai miscredenti e ai credenti di tutte
le confessioni. (Philippe Aries)
Saggezza popolare: Tempo buono e tempo cattivo non durano
tutto il tempo. (Prov. Piemontese)
Un aneddoto: S. Francesco un giorno andava con frate Masseo
verso la Toscana. Arrivarono ad un crocicchio, donde ci si poteva
recare a Siena o a Firenze o ad Arezzo. Padre, quale strada
prendiamo? Il Santo rispose: Quella che Dio vorrà. E frate Masseo
replicò: Benissimo, ma come possiamo conoscere la strada che Dio
vuole da noi? Il Santo replicò: In questa maniera che ora
t‘indicherò. Nel nome del nostro dolcissimo Gesù ti ordino che in
questo crocivia, proprio nel punto in cui stai, tu ti metta a girare su
te stesso, come fanno i bambini nel gioco, e non ti fermi, finché non
te lo dica io. Frate Masseo ubbidì con la massima semplicità così
bene da cadere più volte per le vertigini; ma subito si rialzava e
continuava allegramente a girare su se stesso. Finalmente S.
Francesco gli disse: Ora fermati e non muoverti più! L‘altro restò
subito impalato, tra la meraviglia dei passanti. E S. Francesco:
Verso quale direzione sei diretto? Rispose frate Masseo: Verso
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Siena. Allora il Santo concluse: Questa è proprio la strada che Dio
vuole che prendiamo. Giunsero a Siena, proprio come la
Provvidenza voleva. I senesi infatti si combattevano con tale
crudeltà che fra loro c‘erano già dei morti. S. Francesco li condusse
tutti ad una piena concordia, parlando loro del perdono e della bontà
del Signore, tra la soddisfazione di tutti e soprattutto del vescovo di
quella città.
Parola di Dio: Es. 17,8-13; Sal. 120; 2Tim. 3,14-4,2; Lc. 18,1-8
Dal Vangelo secondo Luca 18, 1-8
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi: “C'era in una città un giudice, che non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno. In quella città c'era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: Fammi giustizia contro il mio avversario. Per un certo tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno, poiché questa vedova è così molesta le farò giustizia, perché non venga continuamente a importunarmi”. E il Signore soggiunse: “Avete udito ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui, e li farà a lungo aspettare? Vi dico che farà loro giustizia prontamente. MMAA IILL FFIIGGLLIIOO DDEELLLL''UUOOMMOO,, QQUUAANNDDOO VVEERRRRÀÀ,, TTRROOVVEERRÀÀ LLAA FFEEDDEE SSUULLLLAA TTEERRRRAA??"".. Parola del Signore
E‘ l‘interrogativo inquietante con cui termina il brano di Vangelo di
oggi. Si, perché Dio può esaudirci solo quando c‘è fede in Lui. Ma
noi spesso siamo distratti, non riusciamo neppure a riconoscere la
presenza di Gesù nel cammino della nostra vita, siamo spesso i
sordi che non riescono più a percepire la sua voce. Che cos‘è fede
per noi mendicanti di verità dai maghi e dagli astrologi, per noi cui
piace una religione che ci dia sempre ragione, per noi che corriamo
dietro a tutte le teorie esoteriche e ci dimentichiamo di abbeverarci
alla Parola del Signore e ai suoi sacramenti? Per noi in cerca di
maestri che dimenticano che l‘unico Maestro è Gesù? Per noi che
abbiamo la gioia di essere salvati, amati, e che la manifestiamo con
tristezza e a volte con disgusto della vita? Aver fede è abbandonarsi,
consegnarsi nelle mani di Dio con totale fiducia. Credere non
significa più contare su noi stessi, ma contare sull‘Altro per questo la
più bella preghiera di richiesta consiste nel dire con forza: "Si!". E‘ la
preghiera di Maria: "Eccomi sono la serva del Signore. Avvenga di
me secondo la tua parola". E‘ la preghiera di Gesù: "Padre, nelle tue
mani io consegno il mio spirito". E‘ la preghiera di quel pubblicano:
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"Signore, abbi pietà di me peccatore" La nostra preghiera deve
puntare in questa direzione: ancora in noi ci sono tante debolezze,
tanti dubbi, vanità, pretese… ma la direzione della preghiera è una
sola: fare un passo verso la volontà di Dio, abbandonarsi a Lui,
perché solo Lui può guarire la nostra povertà.
LUNEDI’ 18 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
IILL TTUUOO AAMMOORREE PPEERR NNOOII,, SSIIGGNNOORREE EE’’ DDOONNOO GGRRAATTUUIITTOO..
Tra i santi ricordati oggi: San Luca;San Giusto di Susa.
Hanno detto: Fino al giorno della sua morte, nessun uomo può
essere sicuro del suo coraggio. (Jean Anouilh)
Saggezza popolare: La nostra tomba non è nella terra, ma nel
cuore degli uomini. (Prov. Persiano)
Un aneddoto: Il domenicano P. Pietro da Verona, priore del
convento di Como, sta recandosi a Milano. E‘ sempre in viaggio,
spende tutta la sua vita in difesa della dottrina cristiana, così come
è insegnata dal Papa, così come con precisione è racchiusa nel
―Credo‖ degli Apostoli. Quelli che vogliono la sua morte sono molti. I
ghibellini non possono sopportare il suo attaccamento al Papa; i
Càtari e i Manichei non reggono alle sue dispute e condanne. Nel
bosco di Farga, vicino a Seveso, in Brianza, un sicario lo attende,
nascosto tra i cespugli. Quando il fedele discepolo di S. Domenico
passa, un colpo di ròncola gli fracassa la testa. P. Pietro da Verona
cadde a terra, recitando sempre più lentamente il ―Credo‖. Quindi,
per suggellare la sua fedeltà alla dottrina di Cristo, intinge l‘indice
nella ferita e scrive per terra con il suo sangue: ―Credo‖. Poi muore.
Parola di Dio: Ef. 2.1-10; Sal. 99; Lc. 12,13-21
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini 2, 1-10
Fratelli, voi eravate morti per le vostre colpe e i vostri peccati, nei quali un tempo viveste alla maniera di questo mondo, seguendo il principe delle potenze dell'aria, quello spirito che ora opera negli uomini ribelli. Nel numero di quei ribelli, del resto, siamo vissuti anche tutti noi, un tempo, con i desideri della nostra carne, seguendo le voglie della carne e i desideri cattivi; ed eravamo per natura meritevoli d'ira, come gli altri. Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo: PPEERR GGRRAAZZIIAA IINNFFAATTTTII SSIIEETTEE SSTTAATTII SSAALLVVAATTII.. Con lui ci ha anche risuscitati e ci ha fatti sedere nei cieli, in Cristo Gesù, per
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mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù. Per questa grazia infatti siete salvi mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio; né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene. Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone che Dio ha predisposto perché noi le praticassimo. Parola di Dio
Una delle cose che ha reso ingiustizia a Dio nelle religioni è la
questione del ―merito‖, perché se è giusto cercare di comportarsi
bene, se è logico utilizzare bene dei doni ricevuti facendo loro portar
frutto, spesso si pensa che il fare bene una cosa debba per forza
avere riconoscenza da parte di Dio, ed anche in modo immediato. In
parole povere: come si comprano le cose pagandole si pensa di
poter comprare Dio con le opere buone, con le preghiere e con le
offerte e non ci si accorge che si bestemmia ragionando così
riducendo Dio ad una prostituta cui si paga una prestazione. La
salvezza è dono puro e gratuito da parte di Dio. Gesù è morto in
croce ed è risorto per ogni uomo della terra buono o cattivo. Sta poi
a noi accettare o meno il dono, ma esso è per tutti e gratuito.
MARTEDI’ 19 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera: VVIIEENNII PPRREESSTTOO,, SSIIGGNNOORREE GGEESSUU’’..
Tra i santi ricordati oggi: San Paolo della Croce; Santa Laura.
Hanno detto: Cosa vorrei sulla mia epigrafe? Data di nascita, data
di morte. Punto. Le parole delle epigrafi sono tutte uguali. A leggerle
uno si chiede: ma scusate, se sono tutti buoni, dov'è il cimitero dei
cattivi? (Giulio Andreotti)
Saggezza popolare: La parola che trattieni in te è la tua schiava;
la parola che ti sfugge diventa la tua padrona. (Prov. Persiano)
Un aneddoto: Taide era una bellissima donna, ma, purtroppo,
faceva la prostituta. Tutti accorrevano a lei ed era una piaga per la
città. L‘abate Pafnuzio volle allora tentare di convertirla. Lasciò
l‘abito monacale in convento e si recò da lei. Le offrì un denaro,
come prezzo del peccato. La bella Taide, prese la moneta e lo invitò
a seguirlo nel suo appartamento. Ma quella stanza non piacque a
Pafnuzio, che chiese d‘essere condotto in luogo più appartato. Ella
cambiò stanza, ma il curioso cliente volle un luogo ancora più
segreto. Passarono tutti gli anfratti della casa e alla fine Taide disse:
— Qui non ci vede nessuno; ma se tu vuoi un posto in cui neppure
Dio ci veda, è inutile cercarlo! Pafnuzio, che aspettava proprio
questa osservazione, disse: — Ma allora tu, Taide, credi in Dio? La
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bella prostituta rispose: — E sì, so che Dio esiste, ma purtroppo non
è per me. Sono troppo peccatrice! Allora l‘abate consigliò: — Io
conosco il mezzo per rendere la tua vita migliore e per ridare al tuo
cuore la pace, benché numerosi siano i tuoi peccati. Taide allora si
prostrò ai suoi piedi e supplicò: — Oh! Dimmi cosa fare per ottenere
la pace e l‘amore di Dio. Pafnuzio rispose: — Lascia tutto e ritirati
penitente nel deserto, dove io ti dirò. Taide bruciò tutte le sue
vanità, si ritirò in un convento di monache e, per meglio piangere i
suoi peccati, si fece rinchiudere in cella. Ogni giorno versava
lacrime, che fecondavano il suo cuore nell‘amore di Dio. Dopo tre
anni Pafnuzio sognò. Vide un bellissimo letto con trine ricchissime.
Era il letto di Taide. Le sedevano attorno tre graziose fanciulle: una
un po‘ rossa: era la Vergogna per il peccato commesso; l‘altra più
esile, la Paura della vita futura; la terza, la più bella, la sicura
Speranza dell‘amore di Dio. Allora l‘abate Pafnuzio si recò da Taide e
le disse: — I tuoi numerosi peccati sono perdonati. Esci dal buio
della tua cella e d‘ora in poi respira a pieni polmoni l‘aria serena
dell‘amore di Dio.
Parola di Dio: Ef. 2,12-22; Sal. 84; Lc. 12,35-38
Dal Vangelo secondo Luca 12, 35-38
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese; SSIIAATTEE SSIIMMIILLII AA CCOOLLOORROO CCHHEE AASSPPEETTTTAANNOO IILL PPAADDRROONNEE QQUUAANNDDOO TTOORRNNAA DDAALLLLEE NNOOZZZZEE,, per aprirgli subito, appena arriva e bussa. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità vi dico, si cingerà le sue vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell'alba, li troverà così, beati loro!". Parola del Signore
Iniziamo con oggi la lettura di alcuni brani di Luca che riguardano la
vigilanza. Una prima riflessione che possiamo fare oggi è questa: si
può essere vigilanti per motivi molto diversi: vigila con attenzione
una madre perché il figlio non si faccia male; vigila la sentinella
perché può esserci il pericolo del nemico sulla città; vigila l‘uomo
che ha paura della morte cercando in tutti i modi di evitarla; vigila
l‘uomo che attende di essere chiamato alle nozze del suo Dio. Gli
atteggiamenti però sono molto diversi. Se dalla vita ti spetti solo la
morte, quante paure, quanti espedienti, Dio stesso diventa il Dio
della morte e la vita o viene succhiata per spremerne il massimo o
addirittura viene odiata e disprezzata. Se attendi un Dio giudice,
avrai paura del Dio carabiniere che segna tutti i tuoi errori per poter
poi avere il gusto di dirti: ―Ha visto come hai sbagliato‖, e giù con
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inferni danteschi. Se aspetti il tuo Redentore, Colui che è venuto a
servirti, Colui che non solo non ti porta via nulla della tua vita, anzi
ti aiuta a viverla con pienezza, ci sarà certo il senso del mistero, la
voglia di essere riconoscenti con la propria vita, ma soprattutto la
gioia del vedere faccia a faccia il Dio fratello che ti ama e che invita
al suo banchetto.
MERCOLEDI’ 20 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
DDAA TTEE,, SSIIGGNNOORREE,, SSOOLLOO SSAALLVVEEZZZZAA EE GGIIOOIIAA..
Tra i santi ricordati oggi: Sant‘Irene; San Leopardo di Osimo.
Hanno detto: Non date la colpa a Dio. Assumetevi la responsabilità
di aver creato il vostro inferno. (Leo Buscaglia)
Saggezza popolare: La gioia che ci si offre dopo il dolore si gusta
maggiormente. L'ombra di un albero è specialmente gradita da chi è
accaldato dal sole. (Proverbio orientale)
Un aneddoto: Il 20 Ottobre 1740 Maria Teresa sale sul trono in
Austria. Un giorno Maria Teresa d‘Asburgo, passeggiando col
piccolissimo Giuseppe, ancora in fasce fu avvicinata da una
mendicante con un bimbo in braccio, smunto e scheletrito.
L‘imperatrice, impietosita, le diede una moneta d‘oro. ―Che cosa
posso fare con una moneta d‘oro?‖- esclamò la povera madre – Mio
figlio muore di fame perché il mio seno è inaridito dagli stenti‖.
Allora l‘imperatrice prese il bambino e gli offrì il proprio seno. Il
principino protestava piangendo: ―Zitto! – gli disse Maria Teresa –
ne resterà anche per te‖
Parola di Dio: Ef. 3,2-12; Cantico da Is. 12,2-6; Lc. 12,39-48
Dal Vangelo secondo Luca 12, 39-48
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Sappiate bene questo: se il padrone di casa sapesse a che ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio dell'uomo verrà nell'ora che non pensate". Allora Pietro disse: "Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?". Il Signore rispose: "Qual è dunque l'amministratore fedele e saggio, che il Signore porrà a capo della sua servitù, per distribuire a tempo debito la razione di cibo? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà al suo lavoro. In verità vi dico, lo metterà a capo di tutti i suoi averi. MMAA SSEE QQUUEELL SSEERRVVOO DDIICCEESSSSEE in cuor suo: IILL PPAADDRROONNEE TTAARRDDAA AA VVEENNIIRREE,,
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EE CCOOMMIINNCCIIAASSSSEE AA PPEERRCCUUOOTTEERREE II SSEERRVVII e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà nel giorno in cui meno se l'aspetta e in un'ora che non sa, e lo punirà con rigore assegnandogli il posto fra gli infedeli. Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più". Parola del Signore
―Servo – Padrone‖ Tutto si gioca intorno a questi termini. Per il
nostro modo abituale di ragionare chi è più importante? Certamente
il Padrone. Per Gesù e per il suo Regno invece è importante servire,
e sia il padrone che il servo devono farlo bene. C‘è poi la possibilità,
come suggerisce il Vangelo di oggi che il servo si senta divenuto
padrone e utilizzando la tecnica di questo modo spadroneggi,
mangiando, bevendo usando violenza, sentendosi padrone assoluto
di cose non sue (è come se il padrone fosse morto) o c‘è anche il
servo che avendo compiuto il suo dovere pensa quasi che il padrone
abbia dei debiti nei suoi confronti. Per Gesù noi siamo servi, ma
servi speciali che Lui chiama amici, perché conosciamo il progetto
del suo Regno. Se siamo suoi amici dobbiamo guardare a Lui e
imparare a servire il prossimo e il regno non sentendoci padroni
(= sbattendo fuori Dio), ma riconoscendo che tutto quello che ci è
dato è dono gratuito.
GIOVEDI’ 21 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
EE’’ IILL TTUUOO AAMMOORREE,, SSIIGGNNOORREE,, CCHHEE CCII SSPPRROONNAA..
Tra i santi ricordati oggi: San Gaspare del bufalo; Santa Celina.
Hanno detto: La vita è come andare in bicicletta: se vuoi stare in
equilibrio devi muoverti. (Albert Einstein)
Saggezza popolare: Prendi per guanciale la morte quando vai a
dormire e tienila sempre davanti agli occhi quando sei sveglio.
(Detto Musulmano)
Un aneddoto: Un uomo visitò, un giorno, la chiesa della Madonna a
Copenaghen, per ammirarvi la famosa statua di Cristo, scolpita dal
celebre scultore danese Thorwaldsen; ma gli parve delusa la sua
aspettativa, non ricevendo alcuna speciale impressione dalla statua.
Chi l‘accompagnava gli disse allora: ―Ohi! Signore, se vuol vederla
bene, bisogna che s‘inginocchi.‖ Quegli s‘inginocchiò e restò fuori di
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sé per la meraviglia, per la stupenda bellezza del celebrato
capolavoro. Bisogna inginocchiarsi, per vedere bene tante cose, per
capire la bellezza della vita, per gustare l‘amicizia di Dio.
Parola di Dio: Ef. 3,14-21; Sal. 32; Lc. 12,49-49-53
Dal Vangelo secondo Luca 12, 49-53
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: o! ""SSOONNOO VVEENNUUTTOO AA PPOORRTTAARREE IILL FFUUOOCCOO SSUULLLLAA TTEERRRRAA;; EE CCOOMMEE VVOORRRREEII CCHHEE FFOOSSSSEE GGIIAA’’ AACCCCEESSOO.. C'è un battesimo che devo ricevere; e come sono angosciato, finché non sia compiuto! Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione. D'ora innanzi in una casa di cinque persone si divideranno tre contro due e due contro tre; padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera". Parola del Signore
Siamo abituati a pensare che Gesù sia venuto a portare la "nostra"
pace, cioè quieto vivere e tranquillità, a rendere facili e sereni i
rapporti tra la gente. Non è così e questo testo lo dice chiaramente.
La pace che Gesù porta non è quiete, ma lotta; la sua parola genera
contrasti e persecuzioni, la sua vita è scandalo per i benpensanti. È
così anche la vita autentica del discepolo, certo che ci sarà sempre
chi lo contrasterà e chi dirà male di lui. Cercare il contrario, rischia
di essere ipocrisia e spesso un cedimento, una concessione alla
mentalità del mondo. Noi spesso ci accontentiamo del minimo
perdendo però di vista l‘essenziale, consideriamo ―pace‖ un
compromesso e dimentichiamo il Dio della pace, pensiamo che
qualche atto di religione possa bastare alla nostra salvezza e ci
dimentichiamo che valiamo il sangue di Cristo morto per noi.
Facciamo qualche elemosina con il nostro superfluo e con questo
pensiamo di cauterizzarci contro le tante migliaia di morti di fame
oggi nel nostro mondo. E‘ vero che io non posso salvare tutti, è vero
che la pace del cuore non può essere imposta, ma la nostra fede è
ancora un fuoco divorante o è diventata un termosifone per di più
molte volte freddo?
VENERDI’ 22 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
DDOONNAACCII,, SSIIGGNNOORREE,, DDII SSAAPPEERRTTII RRIICCOONNOOSSCCEERREE
PPRREESSEENNTTEE NNEELLLLAA NNOOSSTTRRAA VVIITTAA..
Tra i santi ricordati oggi: San Filippo di Eraclea;
San Donato di Fiesole.
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Hanno detto: Potete giudicare quanto intelligente è un uomo dalle
sue risposte. Potete giudicare quanto è saggio dalle sue domande.
(Mahfuz Naguib)
Saggezza popolare: La parola in bocca è un uccello all'orecchio è
un bue. (Prov. Lituano)
Un aneddoto: La mia prima bella esperienza di obbedienza l‘ho
fatta nel primo giorno di confessionale. Un penitente venne a dirmi:
ho disubbidito a mia moglie. Gli dissi che io ero piuttosto inesperto
come confessore, stavo imparando e avevo bisogno del suo aiuto. Ci
è sempre stato detto che la moglie deve ubbidire al marito. Perché
mi confessate di aver disobbedito a vostra moglie? Oh, padre, ma è
abbastanza chiaro: aveva ragione lei! Devo aggiungere che quel
signore rimase un po‘ turbato quando gli chiesi: accettereste come
penitenza di dire a vostra moglie che aveva ragione? (B. Haring)
Parola di Dio: Ef. 4,1-6; Sal. 23; Lc. 12,54-59
Dal Vangelo secondo Luca 12, 54-59
In quel tempo, Gesù diceva alle folle: "Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: Viene la pioggia, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: Ci sarà caldo, e così accade. Ipocriti! SSAAPPEETTEE GGIIUUDDIICCAARREE LL''AASSPPEETTTTOO DDEELLLLAA TTEERRRRAA EE DDEELL CCIIEELLOO,, CCOOMMEE MMAAII QQUUEESSTTOO TTEEMMPPOO NNOONN SSAAPPEETTEE GGIIUUDDIICCAARRLLOO?? E perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto? Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada procura di accordarti con lui, perché non ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all'esecutore e questi ti getti in prigione. Ti assicuro, non ne uscirai finché non avrai pagato fino all'ultimo spicciolo". Parola del Signore
Specialmente ai nostri giorni siamo diventati quasi tutti esperti di
previsioni del tempo, le abbiamo sui giornali, alla Tv, sui telefonini;
ho letto che ci sono addirittura dei programmi apposta per farsele
―personali‖ sul proprio computer, ma siamo abbastanza intelligenti
da capire il tempo in cui stiamo vivendo? E per la fede abbiamo
occhi per vedere i segni della presenza di Dio in mezzo a noi? Gli
ebrei dell‘epoca di Gesù erano ―esperti di religione‖, ―osservanti di
norme e regolamenti‖ ma Gesù non hanno saputo riconoscerlo!
Allora la parola di Gesù si fa dura: ipocriti! Vi illudete, vi mostrate
come credenti davanti agli altri, adempiete pratiche formali e, forse,
spesso giudicate gli altri, credendovi migliori ... ma non sapete
riconoscere i segni della presenza del Signore presenti nella nostra
vita e nella storia. Si, Dio è presente nel mondo e nella storia. Occhi
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allenati e illuminati dalla parola possono riconoscere i segni di
questa presenza, sebbene piccoli e apparentemente insignificanti.
Occhi come quelli di Maria che canta la presenza di Dio nella storia
col suo Magnificat, occhi come quelli di Simone ed Anna che
riconoscono in un bambino, uguale a tutti, il Signore che entra nella
storia, e dicono: "I miei occhi hanno visto la tua salvezza"
(cfr Lc 2,30). E‘ ancora una volta l'invito a credere, a "vedere e
credere", come di fronte alle bende del sepolcro.
SABATO 23 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
IINN TTUUTTTTII EE IINN OOGGNNUUNNOO VVEEDDOO LLAA TTUUAA GGRRAAZZIIAA,, OO SSIIGGNNOORREE..
Tra i santi ricordati oggi: San Giovanni da Capestrano;
Santa Caterina di Bosnia.
Hanno detto: Il solo fallimento consiste nel non tentare più. (Elber
Hubbart)
Saggezza popolare: Delle cose più sicure la più sicura è dubitare.
(Prov. Spagnolo)
Un aneddoto: Un giorno Lisa, una giovane donna, si recò in
ospedale per sottoporsi a una radiografia, dato che ultimamente
aveva accusato disturbi preoccupanti. L‘esito dell‘esame fu un
fulmine a ciel sereno: Lisa era molto malata, tanto che in pochi anni
avrebbe potuto ridursi paralizzata su una carrozzella. Lei pensò
subito a Marco, il suo fidanzato, ai progetti di matrimonio. La sera
dopo, quando vide Marco, gli disse: ―Ho deciso di lasciarti; non
chiedermi niente, ti prego». Per Marco fu una frustata: si sentiva
tradito. Volle sapere il motivo di quella decisione. E Lisa alla fine gli
disse: ―Presto, probabilmente, dovrò stare in carrozzella. Ti voglio
bene e vorrei sposarti per avere un marito; non voglio ridurti a mio
infermiere‖. Da quel momento Marco fu sicuro che Lisa lo amava,
disposta com‘era a perderlo per non farlo soffrire. Decisero
ugualmente di sposarsi. Tre anni dopo, Lisa rifece la radiografia di
controllo: era guarita, semplicemente guarita. Della malattia non
c‘era nessuna traccia. Marco e Lisa interpretarono quel fatto come
un miracolo: Dio era intervenuto nella loro vita e aveva benedetto il
loro amore.
Parola di Dio: Ef. 4,7-16; Sal. 121; Lc. 13,1-9
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Dalla lettura di san Paolo apostolo agli Efesini 4, 7-16
Fratelli, AA CCIIAASSCCUUNNOO DDII NNOOII ÈÈ SSTTAATTAA DDAATTAA LLAA GGRRAAZZIIAA SSEECCOONNDDOO LLAA MMIISSUURRAA DDEELL DDOONNOO DDII CCRRIISSTTOO.. Per questo sta scritto: Ascendendo in cielo ha portato con sé prigionieri, ha distribuito doni agli uomini. Ma che significa la parola "ascese", se non che prima era disceso quaggiù sulla terra? Colui che discese è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli, per riempire tutte le cose. E' lui che ha stabilito alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e maestri, per rendere idonei i fratelli a compiere il ministero, al fine di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all'unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomo perfetto, nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo. Questo affinché non siamo più come fanciulli sballottati dalle onde e portati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, secondo l'inganno degli uomini, con quella loro astuzia che tende a trarre nell'errore. Al contrario, vivendo secondo la verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa verso di lui, che è il capo, Cristo, dal quale tutto il corpo, ben compaginato e connesso, mediante la collaborazione di ogni giuntura, secondo l'energia propria di ogni membro, riceve forza per crescere in modo da edificare se stesso nella carità. Parola di Dio
San Paolo, in prigione, esorta la comunità di Efeso all'unità in
quanto uno solo è il Signore, Padre di tutti e una sola dev'essere la
comunità dei suoi figli. Però, se siamo chiamati all'unità, noi siamo
amati individualmente dal Signore e ciascuno di noi ha ricevuto doni
particolari da Lui. Mi chiedo allora: perché nelle nostre comunità
nascono le gelosie e le discordie? Se tu hai la grazia del saper
comunicare attraverso la parola i doni di Dio, perché dovrei esserne
geloso e invidioso? Dovrei invece esserne felice perché alcuni
fratelli, attraverso questo tuo dono possono giungere a Gesù. Posso
essere geloso dell'opera dei missionari, o devo solo essere
riconoscente a Dio che fa nascere ancora queste vocazioni e a chi
risponde a queste chiamate? Anche tu hai dei doni; Dio ti ha amato
personalmente ed ha dato a te qualche dono che non ha dato a
nessun altro e che può essere usato per il bene comune: Sarà la
simpatia? L'attenzione ai malati? Il servizio ai più piccoli?
La pazienza? Il saper accettare? Il saper rendere gioiose le persone
che incontri? Prova ad esaminarti senza false umiltà e scopri questi
doni e come puoi manifestarli. Matteo, ad esempio, ha usato del
dono di cultura che aveva ricevuto e noi oggi abbiamo il suo
Vangelo. E se Matteo avesse nascosto questo suo dono?
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DOMENICA 24 OTTOBRE 30^ DOMENICA DEL T. O. ANNO C
Una scheggia di preghiera:SSIIGGNNOORREE GGEESSUU’’,, AABBBBII PPIIEETTAA’’ DDII MMEE!!
Tra i santi ricordati oggi: Sant‘Antonio Maria Claret;
Santi Gilberto, Petronilla e Ponzia.
Hanno detto: È meglio essere ottimisti ed avere torto piuttosto che
pessimisti ed avere ragione. (Albert Einstein)
Saggezza popolare: Nessuno può dare ciò che non ha. (Motto latino)
Un aneddoto: Quand‘ero ragazzo mio padre mi metteva a tacere,
dicendomi: ―Sta‘ zitto tu che non capisci niente!‖ Ora che sono
padre, mio figlio mi mette a tacere, dicendomi: ―Zitto tu, che sei
‗matusa‘ e non puoi capire!‖ Si può sapere dunque quando sarà il
mio turno per parlare.
Parola di Dio: Sir. 35,15-17.20-22; Sal. 33; 2Tim 4,6-8.16-18; Lc.
18,9-14
Dal Vangelo secondo Luca 18, 9-14
In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e disprezzavano gli altri: ““DDUUEE UUOOMMIINNII SSAALLIIRROONNOO AALL TTEEMMPPIIOO AA PPRREEGGAARREE:: uno era fariseo e l'altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore. Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell'altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato”. Parola del Signore
Quante volte, nella mia vita di prete, ho sentito gente rivolgersi a
me più o meno con queste parole: "Reverendo, lei che è più vicino a
Dio, preghi per me". Di solito accetto volentieri di pregare per gli
altri, penso sia un compito del prete quello di portare a Dio il cuore
di tanti fratelli, ma anche penso al grande valore di appoggiarci gli
uni agli altri nella fede e nella preghiera, eppure qualche volta,
scandalizzando un po‗ i miei interlocutori, non ho potuto fare a
meno di rispondere: "Pregherò se pregherà anche lei, perché non
vorrei che quando il Signore decidesse di concederle quella grazia,
lei non sia in casa pronto a riceverla, e poi, lei è proprio sicuro che
un prete, un prelato, un vescovo, preghino meglio di un
poveraccio?" Ecco un primo senso della parabola che abbiamo letto
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nel Vangelo di oggi. Non è una parabola che riguarda altri, riguarda
me, il mio modo di credere, di comportarmi di agire. Non devo
essere io che, come spettatore, mi metto ad osservare il
comportamento in chiesa degli altri, sono io che devo chiedermi se
sono fariseo o pubblicano. Sono io che devo rendermi conto che non
basta andare la tempio per essere automaticamente buoni.
LUNEDI’ 25 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
SSEEII TTUU,, GGEESSUU’’,, IILL MMOODDEELLLLOO DDEELLLLAA MMIIAA VVIITTAA..
Tra i santi ricordati oggi: Santa Daria, San Bonifacio I.
Hanno detto: Chiunque conservi la capacità di cogliere la bellezza
non sarà mai vecchio. (F. Kafka)
Saggezza popolare: Il medico cura, ma è la natura che sana.
(Motto latino)
Un aneddoto: Fu chiesto ad una coppia di sposi: ―Nella vostra vita
quali sono i momenti di maggior gioiosa intimità?‖ Questa fu la loro
risposta: ―Quando facciamo l‘amore con tenerezza; ma soprattutto
quando preghiamo insieme: qui siamo uniti anche con l‘anima; qui
ci tengono uniti anche le braccia di Dio.‖
Parola di Dio: Ef. 4,32-5,8; Sal. 1; Lc. 13,10-17
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini 4, 32 - 5, 8
Fratelli, siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo. FFAATTEEVVII DDUUNNQQUUEE IIMMIITTAATTOORRII DDII DDIIOO,, QQUUAALLII FFIIGGLLII CCAARRIISSSSIIMMII,, e camminate nella carità, nel modo che anche Cristo vi ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore. Quanto alla fornicazione e a ogni specie di impurità o cupidigia, neppure se ne parli tra voi, come si addice a santi; lo stesso si dica per le volgarità, insulsaggini, trivialità: cose tutte sconvenienti. Si rendano invece azioni di grazie! Perché, sappiatelo bene, nessun fornicatore, o impuro, o avaro che è roba da idolatri avrà parte al regno di Cristo e di Dio. Nessuno vi inganni con vani ragionamenti: per queste cose infatti piomba l'ira di Dio sopra coloro che gli resistono. Non abbiate quindi niente in comune con loro. Se un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come i figli della luce. Parola di Dio
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Il bambino nel suo desiderio di diventar grande imita gli adulti. Noi
spesso cerchiamo dei modelli, vorremmo essere come Tizio o Caio
che ammiriamo. Il cristiano ha davanti il modello più grande di tutti:
Dio stesso. Non che noi orgogliosamente vogliamo essere come Lui
ma è proprio solo guardando Lui che le nostre azioni prendono
senso: ad esempio il perdono se avesse solo motivazioni umane
spesso sconfinerebbe nella vigliaccheria; il martirio nella stupidità;
se noi invece guardiamo a come Dio ci perdona comprendiamo che
perdonare non è segno di debolezza ma di amore, che offrire la vita
non è masochismo ma riconoscere una vita che dura per sempre.
MARTEDI’ 26 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
TTUU DDAALL NNUULLLLAA HHAAII FFAATTTTOO TTUUTTTTOO,, DDIIOO AAMMAANNTTEE DDEELLLLAA VVIITTAA..
Tra i santi ricordati oggi: San Floro; Sant‘Evaristo.
Hanno detto: Gli ostacoli sono fatti per essere superati. (Willard
Marriot j.)
Saggezza popolare: Tra tanti muli può stare anche un asino.
(Motto latino)
Un aneddoto: Quando dai un dolce a due bambini, di‘ loro: ―Miei
cari, questa è la porzione che deve bastare per tutti e due. Cercate
d‘essere generosi tra voi; ma, se vi è difficile, fate così: uno di voi
farà le parti e l‘altro sceglierà. Vi assicuro che le parti saranno uguali
Parola di Dio: Ef. 5,21-33; Sal. 127; Lc.13,18-21
Dal Vangelo secondo Luca 13, 18-21
In quel tempo, diceva Gesù:"A che cosa è simile IILL RREEGGNNOO DDII DDIIOO,, e a che cosa lo rassomiglierò? EE'' SSIIMMIILLEE AA UUNN GGRRAANNEELLLLIINNOO DDII SSEENNAAPPAA,, che un uomo ha preso e gettato nell'orto; poi è cresciuto e diventato un arbusto, e gli uccelli del cielo si sono posati tra i suoi rami". E ancora:"A che cosa rassomiglierò il regno di Dio? E' simile al lievito che una donna ha preso e nascosto in tre staia di farina, finché sia tutta fermentata". Parola del Signore
L‘ uomo nel suo assurdo egoistico guarda alle cose grandi come se
fossero quelle più importanti e non si accorge che le cose grandi
sono nate sempre da cose piccole. E‘ nella natura: l‘uomo nasce
dall‘incontro di un piccolo ovulo con un ancor più piccolo
spermatozoo, e questo succede al piccolo topolino come al grande
elefante. Le grandi rivoluzioni della società sono sempre nate da un
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piccola idea e dalla fatica e sofferenza di tanti, le invenzioni che
hanno mutato la nostra vita vengono sì dai grandi geni ma sono
partite da una piccola intuizione ricercata, curata, amata…Gesù per
fondare il suo Regno ha cercato e cerca le cose e le persone piccole,
umili. La logica di Dio, il Creatore di tutte le cose dal nulla è quella
della Incarnazione. Gesù stesso è il piccolo seme che viene gettato
nella terra, è il lievito che riesce a far fermentare la pasta e non lo
fa con un atto di potenza, con un miracolo grandioso, lo fa
regalandoci se stesso, il suo cuore e il suo pensiero di Dio e il suo
corpo che muore sulla croce, conosce il sepolcro per arrivare alla
risurrezione. Quanto siamo sciocchi, anche all‘interno della Chiesa a
cercare solo i momenti di grandezza, di gloria, di potere: io amo la
Chiesa e vorrei che tutti la conoscessero, ma come il luogo della
salvezza, dell‘incontro con Cristo che ci salva, il resto mi importa
relativamente; e poi, è più grande la Chiesa che trionfa usando di
potere umano per imporsi ad altri o la Chiesa dei martiri e dei
testimoni che magari ―gioiosamente soffrendo‖ testimoniano il loro
amore per Gesù e rafforzano i fratelli nella fede? Chi di voi ha un
campo, un giardino o anche solo dei vasi di fiori, sa benissimo che
bisogna innaffiarli per evitare che secchino. Chi dicesse: ―Ma che
cos‘è un po‘ d‘acqua?‖ oppure: ―Ma perché disperdere l‘acqua?‖
vorrebbe solo la morte della pianta e del frutto. Non scoraggiamoci
davanti alle nostre piccolezze, alle nostre povertà, non
scoraggiamoci neppure davanti ai nostri peccati, specialmente a
quelli che sembrano invincibili, seminiamo queste cose con Gesù,
con Lui persino il male può diventare un buon concime per il bene.
MERCOLEDI’ 27 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
SSIIGGNNOORREE,, MMII FFIIDDOO DDII TTEE,, OOGGGGII EE SSEEMMPPRREE..
Tra i santi ricordati oggi: San Ciriaco; San Frumenzio.
Hanno detto: La Violenza è l'ultimo rifugio dei deboli. (Isaac
Asimov)
Saggezza popolare: Meglio la pace che la vittoria. (Prov. Italiano)
Un aneddoto: Disse Gesù:Il Regno del Padre è simile ad una donna
che porta una brocca piena di farina. Mentre cammina per una lunga
strada, l‘ansa della brocca si rompe. La farina fuoriesce per la via.
Lei non se ne accorge, non ci fa caso. Giunta a casa, pone giù la
brocca, ma la trova vuota. (Parabola apocrifa)
Parola di Dio: Ef. 6,1-9; Sal. 144; Lc. 13,22-30
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Dal Vangelo secondo Luca 13, 22-30
In quel tempo, Gesù passava per città e villaggi, insegnando, mentre camminava verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: ""SSIIGGNNOORREE,, SSOONNOO PPOOCCHHII QQUUEELLLLII CCHHEE SSII SSAALLVVAANNOO??"" Rispose: "Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno. Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: Signore, aprici. Ma egli vi risponderà: Non vi conosco, non so di dove siete. Allora comincerete a dire: Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze. Ma egli dichiarerà: Vi dico che non so di dove siete. Allontanatevi da me voi tutti operatori d'iniquità! Là ci sarà pianto e stridore di denti quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio e voi cacciati fuori. Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, ci sono alcuni tra gli ultimi che saranno primi e alcuni tra i primi che saranno ultimi". Parola del Signore
A questa domanda trovi tutta una serie di risposte in contrasto tra
loro. Da chi fa i conti e gioca con i numeri della Bibbia: 144.000, a
chi dice che Dio alla fine, nella sua misericordia salva tutti, a chi
vede inferni brulicanti di persone, a chi dice che l‘importante è
―salvarsi‖ in questa vita. Gesù non entra in discussione sui numeri.
Prima ci mette in guardia, se noi pensiamo di essere tra i salvati,
sulla compagnia che troveremo: i nostri compagni non saranno solo
quelli che pensiamo noi ma ―Verranno da Oriente e da Occidente, da
Settentrione e da Mezzogiorno e sederanno alla mensa di Dio‖. Poi
ci parla di una ―porta stretta‖ attraverso cui passare. Chi sarà
questa porta? Gesù, in un altro brano dice di essere Lui la porta
dell‘ovile. Gesù è la porta stretta in quanto Lui si è abbassato fino
alla morte di croce. Il nostro diventare piccoli, l‘accettare di aver
bisogno di Lui per salvarci ci permette di entrare, attraverso Lui, tra
le braccia della misericordia del Padre
GIOVEDI’ 28 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
SSUU DDII TTEE,, GGEESSUU’’,, CCOOSSTTRRUUIISSCCIICCII CCHHIIEESSAA..
Tra i santi ricordati oggi: Santi Simone e Giuda; San Ferruccio.
Hanno detto: Quando parli di un nemico, non dimenticare mai che
forse un giorno diventerai suo amico. (Periandro)
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Saggezza popolare: Il miglior ben che possediamo al mondo è
quello di vantare un cuor giocondo. (Prov. Italiano)
Un aneddoto: Disse una volta Rabbi Buman: ―Se volessi dare
ingegnose interpretazioni della Scrittura, potrei fare bella figura. Ma
lo stolto dice ciò che sa, e il saggio sa ciò che dice!‖
Parola di Dio: Ef 2,19-22; Sal. 18; Lc. 6,12-16
Dalla lettera agli Efesini 2, 19-22
Fratelli, voi non siete più stranieri né ospiti, ma SSIIEETTEE concittadini dei santi e familiari di Dio, EEDDIIFFIICCAATTII SSOOPPRRAA IILL FFOONNDDAAMMEENNTTOO DDEEGGLLII AAPPOOSSTTOOLLII EE DDEEII PPRROOFFEETTII,, EE AAVVEENNDDOO CCOOMMEE PPIIEETTRRAA AANNGGOOLLAARREE LLOO SSTTEESSSSOO CCRRIISSTTOO GGEESSÙÙ.. In lui ogni costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi insieme con gli altri venite edificati per diventare dimora di Dio per mezzo dello Spirito. Parola di Dio
La festa di San Simone e Giuda, apostoli, ci dà l'occasione di
pensare al nostro essere Chiesa! La frase di S. Paolo agli Efesini, mi
pare ci ricordi alcune cose: "Edificati" sta a dirci che non siamo soli:
il Signore ci ama come individui ma vuole costruirci insieme come
suo popolo. "Avendo Gesù come pietra angolare": è Cristo il centro
della nostra salvezza, è Lui che ha dato la sua vita per noi; il nostro
riferimento è Lui ("senza di me non potete far nulla"). "Sul
fondamento degli Apostoli e dei Profeti" per tirare su un muro non
basta mettere a caso delle pietre o dei mattoni l'uno sull'altro, ma
bisogna cementarli: ecco allora la Chiesa santa e debole allo stesso
tempo che però è investita dal Signore stesso dell'autorità e della
capacità di farci sentire uno con Cristo: la Chiesa dunque non è un
"ostacolo in più", ma proprio la strada umana e divina per essere
uniti a Cristo.
VENERDI’ 29 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
DDAAII NNOOSSTTRRII MMAALLII,, LLIIBBEERRAACCII OO SSIIGGNNOORREE..
Tra i santi ricordati oggi: Santa Ermelinda; Sant‘Abramo da Rostov.
Hanno detto: La vera scelta non e' tra nonviolenza e violenza ma
tra nonviolenza e non esistenza... Se non riusciremo a vivere come
fratelli moriremo tutti come stolti. (M. L. King)
Saggezza popolare: Chi mangia come un imperatore si avvia alla
morte come un mendicante. (Prov. Inglese)
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Un aneddoto: Nella sua vecchiaia il santo rabbino di Kozk soffrì di
gravi dolori agli occhi. Gli consigliarono di portare occhiali quando
leggeva la Scrittura. Rispose con una semplicità disarmante per chi
non ha fede: ―Non voglio mettere nessuna parete tra i miei occhi e
la benefica luce della Scrittura!‖ (M. Buber)
Parola di Dio: Fil 1,1-11; Sal. 110; Lc. 14,1-6
Dal Vangelo secondo Luca 14, 1-6
Un sabato Gesù era entrato in casa di uno dei capi dei farisei per pranzare e la gente stava ad osservarlo. Davanti a lui stava un idropico. Rivolgendosi ai dottori della legge e ai farisei, Gesù disse: ""EE'' LLEECCIITTOO OO NNOO CCUURRAARREE DDII SSAABBAATTOO??"".. Ma essi tacquero. Egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò. Poi disse: "Chi di voi, se un asino o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà subito fuori in giorno di sabato?". E non potevano rispondere nulla a queste parole. Parola del Signore
Il sabato per gli ebrei è come per noi la domenica, il giorno del
riposo a immagine di Dio creatore. E‘ il giorno benedetto e santo nel
quale l'uomo è invitato a vivere la gratuità, oltre ogni interesse e
guadagno, a riconoscere che Dio è il Signore e a celebrarlo. E‘
questo valore che Gesù afferma con decisione, andando oltre le
norme e la rigidità della legge, per portare a compimento pieno, la
parola di Dio. Che fare dunque di fronte ad un uomo che soffre? Che
cosa fate voi di fronte a un asino o a un bue? Così ancora prima di
ridire il senso profondo del Sabato, Gesù pone i suoi ascoltatori di
fronte alle loro ipocrisie, ai loro mascherati interessi. "Davanti a lui
stava un idropico". Anche noi siamo così davanti a Gesù, o meglio,
Lui ci trova e ci pone davanti a se. Anche noi "legati" dalle regole e
dalla Legge. Gesù ci prende per mano e ci guarisce: ci conduce alla
libertà; ci dice che il "suo giogo è soave e il suo peso leggero". Ci
congeda come uomini e donne guariti, capaci di riconoscere la
grazia che egli ci dona. Gesù siede a tavola con tutti, a tutti propone
vita e libertà.
SABATO 30 OTTOBRE
Una scheggia di preghiera:
SSIIGGNNOORREE,, TTUU SSEEII LLAA VVIITTAA,, OORRAA EE SSEEMMPPRREE..
Tra i santi ricordati oggi: Sant‘Alfonso Rodriguez;
San Germano di Capua.
Hanno detto: La società non è un'entità o un organismo al di fuori
e al di sopra dell'individuo. (Don Luigi Sturzo)
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Saggezza popolare: L'uccello mattiniero cattura il verme. (Prov.
Inglese)
Un aneddoto: Il 30 ottobre 1584 San Carlo Borromeo, che sarebbe
morto quattro giorni dopo, sfinito dalle fatiche pastorali, a soli 46
anni, si trovava a Cannobio per un ultimo adempimento (la
fondazione del Collegio Papio di Ascona). Voleva essere a Milano per
la festività dei Santi, ma era ormai molto grave e febbricitante. A un
cappuccino, che lo vegliava e gli consigliava di attenuare un poco le
sue austerità, San Carlo rispose: «La candela per far lume agli altri
deve consumare se stessa. Così dobbiam far noi: consumare noi
stessi per dar buon esempio agli altri».
Parola di Dio: Fil. 1,18-26; Sal. 41; Lc. 14, 1.7-11
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi 1, 18-26
Fratelli, purché in ogni maniera, per ipocrisia o per sincerità, Cristo venga annunziato, io me ne rallegro e continuerò a rallegrarmene. So infatti che tutto questo servirà alla mia salvezza, grazie alla vostra preghiera e all'aiuto dello Spirito di Gesù Cristo, secondo la mia ardente attesa e speranza che in nulla rimarrò confuso; anzi nella piena fiducia che, come sempre, anche ora Cristo sarà glorificato nel mio corpo, sia che io viva sia che io muoia. Per me infatti il vivere è Cristo e il morire un guadagno. Ma se il vivere nel corpo significa lavorare con frutto, non so davvero che cosa debba scegliere. Sono messo alle strette infatti tra queste due cose: DDAA UUNNAA PPAARRTTEE IILL DDEESSIIDDEERRIIOO DDII EESSSSEERREE SSCCIIOOLLTTOO DDAALL CCOORRPPOO PPEERR EESSSSEERREE CCOONN CCRRIISSTTOO,, IILL CCHHEE SSAARREEBBBBEE AASSSSAAII MMEEGGLLIIOO;; DD''AALLTTRRAA PPAARRTTEE,, ÈÈ PPIIÙÙ NNEECCEESSSSAARRIIOO PPEERR VVOOII CCHHEE IIOO RRIIMMAANNGGAA NNEELLLLAA CCAARRNNEE.. Per conto mio, sono convinto che resterò e continuerò a essere d'aiuto a voi tutti, per il progresso e la gioia della vostra fede, perché il vostro vanto nei miei riguardi cresca sempre più in Cristo, con la mia nuova venuta tra voi. Parola di Dio
Paolo parla di sé in una situazione tutta particolare: è stato
arrestato per la sua fede e rischia di essere condannato e morire;
allora si chiede: è meglio morire martire per potersi riunire al Cristo
vivente e glorioso o continuare a vivere per servirlo sulla terra nei
fratelli? Qualcuno dice: "Meglio la morte che il peccato", qualcuno
accusa i cristiani come persone che "parlano di paradiso ma hanno
paura di andarci". Io ho una parente tanto cara che continuamente
dice: "Che cosa ci faccio ancora in vita, io? Il Signore venisse a
prendermi!", ma appena c'è qualche piccolo bubù è disposta a far la
fortuna di cento medici. Non mi stupiscono questi atteggiamenti e
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non mi sembrano neppure contrari alla fede. Io amo la vita. Non
posso non amarla. Se non la amassi farei un affronto e
bestemmierei contro Colui che ne è l'autore e che me l'ha donata. Io
cerco tutto ciò che la vita può donarmi in salute, gioia, bellezza. So
anche che c'è una vita ancora più bella di questa perché è la vita in
Dio, autore di ogni vita. Questa vita eterna non avrà più limiti
umani, e io spero di arrivarci, e sono disposto a fare della strada per
arrivarci, anzi, uso del tempo di questa vita per prepararmi ad
entrare nell'altra. E c'è anche un passaggio che mi fa paura non
tanto per mancanza di fede ma perché fisicamente fa paura ed è la
morte e la sofferenza che normalmente si lega ad essa. Anche Gesù
che pur aveva detto: "C'è un battesimo che devo ricevere e spero di
ricevere in fretta", davanti al pensiero della croce e della sua morte
su di essa, suda sangue e si sente debole nella sua volontà umana.
Concludendo, penso che noi cristiani dovremmo essere grati e
gioiosi per la vita, quella che ci vien data e che ci auguriamo buona,
piena, spesa bene, e quella che ci viene promessa come totale
comunione con la Vita stessa. Ci aiuti solo il Signore a non sprecare
questi doni e a saper passare anche attraverso i momenti di buio
per poter giungere alla luce adesso e poi.
DOMENICA 31 OTTOBRE 31^DOMENICA DEL T. O. ANNO C
Una scheggia di preghiera:
MMOOSSTTRRAACCII,, SSIIGGNNOORREE,, IILL TTUUOO VVOOLLTTOO..
Tra i santi ricordati oggi: San Quintino; San Volfango.
Hanno detto: L'intellettuale è un tafano che punge e non permette
di addormentarsi sui dogmi. (Socrate)
Saggezza popolare: I ricordi sono un patrimonio che da continui
interessi purtroppo a volte sono passivi. (Prov. Indiano)
Un aneddoto: Mio zio Giuseppe soleva raccontare di quell‘uomo
morto che gli amici portarono alla sepoltura. Quando la bara stava
per essere calata nella fossa, l‘uomo improvvisamente tornò in sé e
iniziò a picchiare freneticamente contro il coperchio della bara. Si
aprì la bara e l‘uomo si drizzò a sedere. Che state facendo!? — urlò
alla folla in cordoglio: io sono vivo! Non sono morto! Un mormorio
incredulo corse tra i presenti. Ma alla fine, una delle persone che
seguivano il funerale tagliò corto: — Amico, i dottori e i preti hanno
attestato che sei morto. E certa gente non sbaglia! Il compianto
ebbe un bell‘agitarsi e protestare, il coperchio fu riavvitato e la
sepoltura portata a termine.
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Parola di Dio: Sap. 11,22-12,2; Sal. 144; 2Tes. 1,11-2,2;
Lc. 19,1-10
Dal Vangelo secondo Luca 19, 1-10
In quel tempo, Gesù, entrato in Gerico, attraversava la città. Ed ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere quale fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, poiché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, PPEERR PPOOTTEERRLLOO VVEEDDEERREE,, SSAALLÌÌ SSUU UUNN SSIICCOOMMOORROO,, poiché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: “Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua”. In fretta scese e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano:“E' andato ad alloggiare da un peccatore!”. Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: “Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto”. Gesù gli rispose: “Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch'egli è figlio di Abramo; il Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto”. Parola del Signore
Zaccheo ha sentito parlare di Gesù e adesso vuole vederlo. Forse
anche noi vorremmo vederlo Gesù, incontrarlo, parlargli, o anche
solo capire qualcosa di più di lui. In teoria non dovrebbe essere così
perché noi che portiamo il suo nome dovremmo già averlo
incontrato più volte nel cammino della nostra vita, dovremmo
essere addirittura suoi testimoni, ma è pur certo che Lui è Dio e noi
poveri uomini, che Lui è la Sapienza, la Verità e noi invece
brancoliamo più o meno al buio. Si, nonostante ne abbia sentito
parlare, ho bisogno di incontrare Gesù! La gente, specialmente i
‗suoi‘ dovrebbero aiutarmi ad incontrarlo e invece essi mi si parano
davanti, mi fanno da schermo e la mia piccolezza non mi permette,
neanche saltellando sulle punte, di poterlo vedere. Quante volte i
credenti dovrebbero aiutare ad incontrare Gesù e invece gli fanno da
paravento. Vedi spesso in giro certe imitazioni di Gesù che non
hanno quasi più nulla dell‘originale, volti che dovrebbero far
intravedere la sua gioia che invece sono maschere di pietra, musi
tirati, occhi indagatori, cipigli alteri, nasi adunchi come le mani che
invece di donare si chiudono sul proprio e sull‘altrui, dita puntate
per condannare, non braccia aperte per accogliere ma sgraziati
segnali di divieto di accesso, muri di schiene che si deridono della
tua piccolezza, personaggi gonfi di sé che occupano tutti gli
spiragli…E allora può venire la delusione: "Sa, io non credo, non per
Gesù Cristo, ma per i cristiani, per la chiesa…". Non è giusto, è una
scusa ma purtroppo tante volte succede proprio così. Zaccheo non si
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arrende, Zaccheo dimostra di essere uomo di fantasia e di azione:
"Non mi permettono di vedere Gesù, la natura mi ha pure dato
l‘impedimento della piccolezza, ebbene, non mi arrendo, non mi
piango addosso, supero l‘ostacolo da un'altra parte, salgo su una
pianta!". Quando qualcosa ti sta veramente a cuore non sei disposto
a tutto per essa?
Riflessioni di don Franco Locci
Che si possono trovare anche in internet al seguente sito:
http://spazioinwind.libero.it/schegge
L‘ e-mail di posta elettronica con cui poter comunicare è:
Oppure si può scrivere al seguente indirizzo:
Don Franco Locci Via S. Lorenzo 9/5 10060 NONE (TO)
Stampato in proprio dalla Comunità “Piccola Betania‖
Via Pasquero, 8 12080 Vicoforte Fiamenga CN
Tel. 0174/563075 fax 0174/569030 e-mail:
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*Pro-manuscripto*