ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO
Si ricorda che:
La domanda di Servizio civile va inviata al Comitato Italiano per l’UNICEF ONLUS di
Roma, E DEVONO PERVENIRE ENTRO IL 28/09/2018, secondo gli orari e le modalità
riportate sul sito www.unicef.it
L’INVIO DELLA DOMANDA A PIÚ DI UN ENTE O PER PIÙ DI UN PROGETTO
PROVOCA L’ESCLUSIONE DEL CANDIDATO/A DALLE SELEZIONI
TITOLO DEL PROGETTO:
Per l’accoglienza in Italia dei Minori Stranieri Non Accompagnati
SETTORE e Area di Intervento:
Settore: Educazione e Promozione culturale
Area d’intervento: Interventi di animazione nel territorio
Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale:
PREMESSA – ACCORDO UNICEF-GOVERNO ITALIANO
Il progetto, che interviene sul problema della scarsa integrazione e inclusione sociale dei
minori stranieri non accompagnati, si inquadra in un’importante novità: il 27/05/2016 vi è
stata la firma tra l’UNICEF e il Ministero dell’Interno di un protocollo di intesa che sancisce
l’avvio di una nuova collaborazione che consentirà di migliorare l’inclusione sociale dei
bambini e degli adolescenti migranti e rifugiati presenti in Italia. Il protocollo è stato
rinnovato a luglio del 2017 per ulteriori 14 mesi.
Il protocollo si inquadra nella realizzazione del piano d’azione dell’UNICEF per l’emergenza
migranti ONE UNICEF RESPONSE che si attua in vari paesi europei in collaborazione con i
governi e le autorità competenti.
La Dichiarazione di intenti congiunta, firmata dal Capo del Dipartimento per le Libertà civili
e l’Immigrazione del Ministro dell’Interno Mario Morcone e il direttore dell'UNICEF Liaison
Office di Ginevra-Division of Public Partnerships Marilena Viviani, prevede che l’UNICEF
affiancherà il Governo italiano nelle seguenti attività:
• sosterrà il Governo nel monitoraggio degli standard di accoglienza dei minorenni migranti
e rifugiati - con particolare attenzione per quelli non accompagnati - per assicurare che
siano in linea con quanto previsto dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e
dell'adolescenza;
• realizzerà un monitoraggio delle condizioni di vita dei minorenni migranti nei Centri di
accoglienza. Il monitoraggio verrà effettuato in collaborazione con le istituzioni preposte,
sulla base dei diritti e dei principi sanciti dalla Convenzione
• promuoverà il monitoraggio delle attività a sostegno della prima integrazione e
dell’inclusione sociale dei bambini e degli adolescenti migranti e rifugiati.
Il presente progetto privilegerà la componente di potenziamento dell’inclusione sociale dei
minori stranieri non accompagnati.
Area di intervento
Il progetto vuole intervenire sul problema della scarsa integrazione e inclusione sociale dei
minori stranieri non accompagnati in Italia.
Secondo la legge italiana, per minore straniero non accompagnato, si intende il minorenne che
non ha la cittadinanza italiana o dell’Unione europea e che si trova nel territorio dello Stato e
che è privo dell’assistenza di rappresentanza da parte dei genitori o di altri adulti per lui
legalmente responsabili in base alle leggi vigenti1 art 2.1 l. 7 aprile 2017, n. 47 “Disposizioni
in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati”.
Sempre in base alla nostra legislazione, i minori stranieri non accompagnati sono titolari di
diritti in materia di protezione dei minori allo stesso modo dei minori italiani con cittadinanza
dell’Unione europea.
Il problema dell’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati è divenuto più importante
nel 2016, per l’aumento del numero di arrivi: su 28.223 minori sbarcati in Italia nel 2016,
25.846 erano minori stranieri non accompagnati (91,6% del totale, con un aumento del 98,4%
rispetto al 2014 e del 109,1% rispetto al 2015)2
Tabella Italia. Minori arrivati via mare, valori assoluti e percentuali (2014-2016)3
Arrivati via
mare
2014 2015 2016
Minori v.a.
% su totale
sbarcati
26.122
15,4
16.478
10,7
28.223
15,6
Di cui
accompagnati
v.a.
% su totale minori
13.096
50,1
4.188
25,0
2.377
8,4
Di cui non
accompagnati
v.a.
% su totale minori
% su totale
sbarcati
13.026
49,9
7,7
12.360
75,0
8,0
25.846
91,6
14,2
Anche il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali4 segnala l’incremento del numero di
minori stranieri non accompagnati: 23.934 nel 2016 (+32% sul 2015). Di questi ne risultano
presenti alla fine dell’anno 17.373. La restante parte è invece irreperibile, nel senso che non
risulta inserita nel sistema di accoglienza e di tali minori si è persa traccia (27,4% del totale).
Rispetto a questo grave problema della scomparsa di una parte dei minori che arrivano in
Italia, secondo dati dell’UNICEF5, il 25% dei minori stranieri non accompagnati scompare
entro le prime 72 ore dallo sbarco: una parte cerca di raggiungere connazionali o la famiglia
1 Centro Studi e Ricerche IDOS – Dossier Statistico Immigrazione – 2017; art 2.1 l. 7 aprile 2017, n. 47
“Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati”; 2 Centro Studi e Ricerche IDOS – Dossier Statistico Immigrazione - 2017
3 Centro Studi e Ricerche IDOS – Dossier Statistico Immigrazione - 2017 4 Centro Studi e Ricerche IDOS – Dossier Statistico Immigrazione - 2017 5 Emergenza Bambini Migranti – One Unicef Response 2017: dal salvataggio all’inclusione sociale
in altri paesi europei; altri cadono nella rete dei trafficanti e sono vittime di lavoro minorile,
sfruttamento sessuale o sono arruolati da reti criminali nazionali o locali.
La prevalenza dei minori stranieri non accompagnati è di sesso maschile (93,3% del totale nel
2016), sebbene la componente femminile sia aumentata di 2 punti percentuali rispetto al 2015.
Il numero maggiore è prossimo ai 18 anni (il 56,6% ha 17 anni, il 26,0% 16). Solo il 7,6% ha
meno di 15 anni.
Dal punto di vista dei paesi di origine, la maggior parte proviene da Egitto, Gambia, Alania,
Nigeria ed Eritrea (54,5% del totale).
Per quanto riguarda la distribuzione dei presenti nei centri di accoglienza regionali, la Sicilia è
al primo posto con il 40,9%, segue la Calabria con l’8,2%, l’Emilia Romagna con il 6,2%, la
Lombardia è al 6,1%, il Lazio al 5,3% la Puglia al 5,1% e la Campania al 5,0%.
Il progetto di Servizio civile opera in tutte queste regioni, tranne Emilia Romagna e Puglia.
Il Report mensile sui minori stranieri non accompagnati in Italia del Ministero del Lavoro e
delle Politiche Sociali di ottobre 2017 presenta i seguenti dati6:
▪ Numero minori stranieri non accompagnati censiti al 31/10/2017: 18.479;7
▪ Tabella: Distribuzione per genere
Genere Presenti e censiti %
Maschile 17.210 93,1
Femminile 1.269 6,9
Totale 18.479 100
▪ Tabella: Distribuzione per fascia d’età
Fasce d’età Presenti e censiti %
17 anni 11.130 60,2
16 anni 4.298 23,3
15 anni 1.758 9,5
7-14 anni 1.181 6,4
0-6 anni 112 0,6
Totale 18.479 100
6 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Report mensile minori stranieri non accompagnati in Italia –
Ottobre 2017 7 Censimento svolto ai sensi dell’art. 19 del Decreto Legislativo n. 142/2015 e degli artt. 2 e 5 del D.P.C.M. n.
535/1999;
Grafico distribuzione per fasce di età
È importante sottolineare il nuovo quadro legislativo italiano, con l’entrata in vigore, a
maggio 2017, della L. n. 47 “Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori
stranieri non accompagnati”, che raccoglie i precedenti strumenti normativi sui minori
stranieri non accompagnati. La nuova legge prevede importanti misure a tutela dei minori.
Alcune delle principali, coerenti con l’impostazione del progetto sono:
▪ divieto di respingimento alla frontiera per tutti i minori non accompagnati;
▪ riduzione a 30 giorni del termine massimo di permanenza in centri di prima assistenza e
accoglienza. Precedentemente il termine era fissato in 60 gg.;
▪ svolgimento di indagini familiari, se non sussistono rischi per il minore o suoi familiari e
ad esclusivo interesse del minore, per verificare l’esistenza di familiari idonei a prendersi
cura del minore o se ci siano le condizioni per un rimpatrio nel paese di origine o in un
paese terzo.
▪ Istituzione di un sistema informativo nazionale dei minori stranieri non accompagnati: una
apposita cartella sociale, contenente soluzioni di lungo periodo per il benessere del minore
e chedeve essere compilata dal personale della struttura di accoglienza e trasmessa ai
servizi sociali del Comune di destinazione e alla Procura della Repubblica presso il
tribunale per i minorenni.
▪ Istituzione di un albo di tutori volontari presso ogni Tribunale per i Minorenni a cui
possono iscriversi privati cittadini, selezionati e adeguatamente formati, da parte di garanti
regionali per l’infanzia e l’adolescenza;
▪ Estensione del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati a tutti i minori non
accompagnati e raccordo con la prima accoglienza. Inoltre, nella scelta del posto in cui
collocare il minore, si deve tenere conto delle esigenze e delle caratteristiche dello stesso.
Cause della scarsa integrazione e inclusione sociale dei minori stranieri non accompagnati in
Italia – MSNA.
Una volta definito e quantificato l’entità del problema della scarsa integrazione e inclusione
sociale dei minori stranieri non accompagnati in Italia, vediamone le cause.
Come premessa si deve tenere presente il percorso che i minori svolgono dal loro paese
d’origine. Lasciano il loro paese, affrontando un viaggio molto duro, le torture e la detenzione
arbitraria in paesi come la Libia i naufragi, i recuperi in mare…; tutti eventi questi che
possono aver segnato in profondità i protagonisti e che si concludono con lo sbarco o l’arrivo
per altre vie in Italia, dove i minori necessitano di un ampio spettro di servizi di base e che
mirano all’inclusione sociale e che sono l’oggetto del progetto.
Svolte questa premessa, vediamo alcune delle cause principali della problematica in oggetto
possono essere così descritte:
• Marginalità geografica dei centri di accoglienza
Gli spazi abitati dai minori stranieri non accompagnati sono ai emarginati fisicamente rispetto
ai centri abitati, spesso al di fuori delle stesse città e spesso anche inospitali. I minori, oltre ad
essere lontani dal proprio paese di origine, sono anche emarginati, anche fisicamente, nella
società di accoglienza. Questo sia che si tratti di Centri di prima accoglienza (Cpa) o di Centri
di accoglienza straordinaria (Cas).
L’ubicazione dei centri di accoglienza produce un isolamento fisico rispetto alla società di
accoglienza e quindi una grande difficoltà ad usufruire di occasioni di integrazione e di
inclusione sociale.
• Scarsa attenzione all’integrazione e di inclusione sociale nei centri di accoglienza.
Spesso i centri di accoglienza non adempiono alla loro funzione di favorire l’integrazione e
l’inclusione sociale, in quanto non vi vengono realizzate attività progettate a questo scopo e i
minori sono spesso “parcheggiati” nei centri stessi.
Questa criticità, insieme ai periodi di permanenza nelle strutture da parte dei minori che sono
spesso molto lunghi, contribuiscono ad un grande senso di disorientamento dei minori.
• Lunghe attese per l’assegnazione della tutela.
• Difficoltà burocratiche per l’ottenimento dei documenti.
• I dinieghi della Commissione valutante la richiesta di asilo
Considerato il complesso delle cause della scarsa integrazione e inclusione sociale dei MSNA
e non potendo, nel breve periodo, incidere sui vincoli pubblici che riguardano l’assegnazione
della tutela, le difficoltà burocratiche e i dinieghi della Commissione valutante, il progetto
concentrerà la sua attenzione sulla scarsa attenzione all’integrazione e all’inclusione sociale.
CONTESTO TERRITORIALE
Una volta riportati i dati a livello nazionale si analizza ora il contesto territoriale locale dove
si realizzerà il progetto, dimostrando la presenza dei minori stranieri non accompagnati sul
territorio.
I dati riportati sono a livello provinciale (che costituisce il territorio di intervento delle sedi di
attuazione del progetto) e, ove non disponibili a livello delle province, si riportano quelli
regionali
Le Sedi di attuazione progetto Saranno i Comitati provinciali UNICEF e il territorio di
riferimento per la realizzazione delle attività è proprio la provincia. I Comitati provinciali
sono presenti in modo capillare sul territorio nazionale: rappresentano una rete di 110
Comitati Regionali e Provinciali, coordinati dai rispettivi Presidenti, a loro volta nominati dal
Consiglio Direttivo.
I Comitati locali sono parte integrante dell'UNICEF Italia, di cui costituiscono strutture
operative decentrate prive di autonoma personalità giuridica.
La loro missione è di attuare a livello locale le iniziative nazionali e internazionali per la
promozione dei diritti delle bambine e dei bambini, tramite contatti diretti con cittadini,
scuole, enti locali e altre articolazioni territoriali delle istituzioni e della società civile.
Tabella: Residenti stranieri a livello provinciale8
Provincia Numero residenti
stranieri
% su totale dei
residenti
Variazione 2016-
2017
Ancona 43.350 9,1 -3,2
Benevento 8.655 3,1 15,4
Cagliari 16.644 3,0 5,9
Caserta 44.860 4,9 3,3
Catania 34.566 3,1 3,4
Cosenza 33.410 4,7 5,1
Gorizia 12.831 9,2 1,1
Milano 446.923 13.9 0,1
Napoli 123.733 4,0 5,0
Padova 93.268 10 -1,9
Palermo 37.200 2,9 0,6
Reggio Calabria 31.531 5,7 4,2
Roma 544.956 12,5 2,9
Salerno 52.856 4,8 3,6
Sassari 9.728 2,9 8,3
Varese 74.740 8,4 -0,7
Tabella: minori stranieri non accompagnati presenti ad ottobre 2017 a livello regionale9
Regione Presenti e censiti % sul totale a livello
nazionale
Calabria 1.575 8,5
Campania 757 4,1
Friuli Venezia Giulia 630 3,4
Lazio 991 5,4
Lombardia 1.053 5,7
Marche 210 1,1
Sardegna 797 4,3
Sicilia 8.045 43,5
Veneto 362 2,0
Totale 14.420 78
Come si può vedere dai dati sopra riportati, il progetto si svolgerà in territori dove,
generalmente, si rileva un aumento del numero degli stranieri nel 2017.
La somma delle regioni in cui si realizzeranno gli interventi contano, complessivamente
14.420 minori stranieri non accompagnati, che rappresentano il 78% di tutti quelli presenti a
livello nazionale ad ottobre 2017, mostrando questo ultimo dato il potenziale di impatto del
progetto.
8 Centro Studi e Ricerche IDOS – Dossier Statistico Immigrazione - 2017 9 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Report mensile minori stranieri non accompagnati in Italia –
Ottobre 2017
Indicazione della domanda di servizi analoghi e relativa offerta
Come anche si può evincere dalla descrizione dell’area di intervento, quello dei MSNA è un
fenomeno emergenziale e in crescita che vede impegnate su tutto il territorio nazionale
diverse strutture pubblico-private.
Tra gli enti pubblici o gestiti dal settore pubblico che si occupano dei minori, vi sono:
• i Cara (Centri di accoglienza per i richiedenti asilo), per la gestione della prima
accoglienza (v. sopra la descrizione);
• gli Sprar - Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, che sono dedicati alla
seconda accoglienza;
• le Questure che si occupano dell’identificazione e della procedura per la richiesta del
permesso di soggiorno;
• le Procure della Repubblica a cui viene segnalata la presenza dei minori; nel caso che il
minore richieda la protezione internazionale, la segnalazione viene anche inviata alla
Direzione Generale Immigrazione e Politiche dell’Integrazione del Ministero del Lavoro e
delle Politiche Sociali;
• Il Giudice tutelare per l’apertura della tutela;
• gli assistenti sociali che prendono in carico il minore ed i mediatori linguistico-culturali;
• le strutture che si occupano dell’Affidamento familiare;
• enti che coordinano il supporto psicologico per il minore, l’orientamento e l’assistenza
legale;
Le strutture private che si occupano dei minori sono:
• strutture di accoglienza private come:
• Comunità di accoglienza;
• Istituti di tipo morale o religioso;
• Comunità alloggio;
Destinatari del progetto
• Minori identificati e assistiti sulle navi della Guardia costiera: 1.000;
• Minori raggiunti dai Team mobili: 1.300;
• Numero minori stranieri non accompagnati coinvolti in attività di inclusione sociale
(considerando anche le attività sportive): 4.000 (saranno circa 400 quelli direttamente
raggiunti tramite l’attività dei Volontari in Servizio civile);
• Minori coinvolti nel monitoraggio degli standard minimi di accoglienza: 500;
• Educatori formati: 1.000;
• Scuole: 32;
• Studenti: 640;
• Associazioni: 32;
• Enti locali: 20;
Beneficiari del progetto
Beneficiari del progetto saranno tutte quelle strutture che, a vario titolo, si occupano in Italia
dei minori stranieri non accompagnati.
Si può affermare che beneficiari indiretti saranno anche i paesi di origine dei minori e le loro
famiglie e reti di relazioni, nella misura in cui i minori stranieri in Italia saranno integrati nel
tessuto sociale italiano e nella misura in cui potranno dare degli apporti al loro paese di
origine e alle loro famiglie.
Strutture italiane che si occupano dei MSNA e che beneficeranno del progetto:
• i Cara (Centri di accoglienza per i richiedenti asilo);
• Sprar - Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, che sono dedicati alla
seconda accoglienza;
• le Questure che si occupano dell’identificazione e della procedura per la richiesta del
permesso di soggiorno;
• le Procure della Repubblica a cui viene segnalata la presenza dei minori; nel caso che il
minore richieda la protezione internazionale, la segnalazione viene anche inviata alla
Direzione Generale Immigrazione e Politiche dell’Integrazione del Ministero del Lavoro e
delle Politiche Sociali;
• Il Giudice tutelare per l’apertura della tutela;
• gli assistenti sociali che prendono in carico il minore ed i mediatori linguistico-culturali;
• le strutture che si occupano dell’Affidamento familiare;
• enti che coordinano il supporto psicologico per il minore, l’orientamento e l’assistenza
legale;
Le strutture private:
• strutture di accoglienza private come:
• Comunità di accoglienza;
• Istituti di tipo morale o religioso;
• Comunità alloggio;
OBIETTIVI DEL PROGETTO:
OBIETTIVI GENERALI
• Favorire il pieno rispetto dei Minori stranieri non accompagnati;
• Promuovere l’inserimento dei Minori stranieri non accompagnati nel contesto sociale,
educativo ed economico italiano;
• Promuovere l’applicazione della Convenzione sui diritti dell’Infanzia per il rispetto dei
diritti dei Minori stranieri non accompagnati;
OBIETTIVO SPECIFICO E RISULTATI
Obiettivo specifico Indicatori di risultato
Accresciuta integrazione e inclusione dei
MSNA nella società italiana
L’integrazione e l’inclusione sociale dei
destinatari diretti, nel periodo di svolgimento
del progetto è incrementata:
• Minori identificati e assistiti sulle navi
della Guardia costiera: 1.000;
• Minori raggiunti dai Team mobili: 1.300;
• Numero minori stranieri non
accompagnati coinvolti in attività di
inclusione sociale: 4.000 (saranno circa
400 quelli direttamente raggiunti tramite
l’attività dei Volontari in Servizio civile);
• Minori coinvolti nel monitoraggio degli
standard minimi di accoglienza: 500;
• Educatori formati: 1.000;
Risultati
Potenziamento dell'integrazione dei minori
stranieri non accompagnati nella società
Potenziamento dell'inclusione sociale nei
centri di accoglienza
• Scuole coinvolte che svolgono le attività
del progetto: 32;
• Studenti coinvolti nei laboratori: 640;
• Associazioni coinvolte che svolgono le
attività del progetto: 32;
• Enti locali coinvolti che svolgono le
attività del progetto: 20;
Fonte di verifica: Report di progetto
CRITERI DI SELEZIONE:
Di seguito viene illustrato il sistema di selezione che il Comitato Italiano per l’UNICEF
ONLUS ha adottato per lo svolgimento del processo di selezione.
Il Comitato Italiano per l’UNICEF ONLUS pubblica sul suo sito internet (www.unicef.it) le
schede sintetiche dei progetti, il numero dei volontari assegnati, la sede di attuazione, la
durata del progetto, i requisiti per l’ammissione alle selezioni, le modalità di presentazione
della candidatura e la data di scadenza.
RECLUTAMENTO
Verrà poi svolto un primo screening sulle domande pervenute (con i relativi allegati),
verificando i requisiti previsti dal Bando stesso.
La data di convocazione e la località di svolgimento dei colloqui saranno rese note ai
candidati mediante pubblicazione sul sito www.unicef.it .
SELEZIONE
Il presente Sistema di selezione, elaborato sulla scorta dei criteri stabiliti con il decreto 11
giugno 2009 n. 173 dell’UNSC, prevede un processo di selezione composto di due fasi:
esame del curriculum del candidato e lo svolgimento del colloquio da parte di una
commissione composta dai selettori accreditati.
Le modalità di selezione risponderanno a criteri di trasparenza, pubblicità ed imparzialità.
La selezione degli aspiranti volontari prevede l’attribuzione di un punteggio massimo di 100
punti, attribuibile ad ogni candidato.
La metodologia di valutazione riguarderà i titoli di studio, gli attestati professionali, le
esperienze ed il colloquio motivazionale.
I punteggi saranno così ripartiti:
a) Esperienze acquisite : max 22 punti
b) Titoli di studio : max 6 punti
c) Attestati professionali : max 2 punti
d) Esperienze aggiuntive a quelle valutate: max 5 punti
e) Altre conoscenze: max 5 punti
f) Valutazione colloquio : max 60 punti
In sintesi :
• 40 punti attribuiti al curriculum dei candidati;
• 60 punti attribuiti in base ai risultati del colloquio.
Si riporta di seguito, schematicamente, la griglia di valutazione adottata per la selezione.
GRIGLIA UTILIZZATA PER LA SELEZIONE
A) Esperienze acquisite - max 22 punti
Precedenti esperienze maturate con l’Unicef
MAX 12 PUNTI
1 punto per ogni mese o frazione superiore a 15 giorni
Precedenti esperienze maturate nello stesso settore del
progetto presso enti diversi da quello che realizza il
progetto
MAX 6 PUNTI
0,5 punti per ogni mese o frazione superiore a 15
giorni
Precedenti esperienze maturate in settori analoghi
presso enti diversi da quello che realizza il progetto MAX 4 PUNTI
Da 12 mesi in poi : 4 punti
Da 8 a 12 mesi : 3 punti
Da 4 a 8 mesi : 2 punti
Inferiore a 4 mesi : 1 punto
B) Titolo di Studio (si valuta solo il titolo più alto) - max 6 punti
Laurea specialistica o vecchio ordinamento – attinente al progetto Punti 6
Laurea specialistica o vecchio ordinamento–non attinente al progetto Punti 5
Laurea triennale – attinente al progetto Punti 5
Laurea triennale – non attinente al progetto Punti 4
Diploma di scuola superiore – attinente al progetto Punti 4
Diploma di scuola superiore – non attinente al progetto Punti 3
C) Attestati professionali - max 2 punti
Altre lauree, master post universitari, corsi di alto perfezionamento
universitario, corsi di specializzazione, etc. Punti 1 per ogni titolo
D) Esperienze aggiuntive a quelle valutate - max 5 punti
Esperienze diverse da quelle valutate al punto A), come attività educative, di
animazione, lo svolgimento dell’Erasmus, ecc. Punti 1 per ogni singola
esperienza
E) Altre conoscenze - max 5 punti
Altre conoscenze, come conoscenza di una lingua, informatica, musica,
teatro, pittura, ecc. Punti 1 per ogni singola
esperienza
F) Colloquio - max 60 punti
Argomenti del colloquio:
• Valutazione qualitativa delle esperienze presso l’Ente;
• Valutazione qualitativa delle esperienze nello stesso o in
analogo settore d’impiego;
• Conoscenza del servizio civile;
Per superare la selezione occorre
un punteggio minimo di 36/60
• Conoscenza del progetto;
• Motivazioni generali;
• Idoneità del candidato a svolgere le mansioni previste
dalle attività del progetto;
• Disponibilità del candidato per la continuazione delle
attività al termine del progetto;
• Disponibilità del candidato nei confronti delle
condizioni previste per l’espletamento del servizio;
• Interesse del candidato per l’acquisizione di particolari
abilità e professionalità previste dal progetto;
• Particolari doti e abilità umane possedute dal candidato;
GRADUATORIA
La graduatoria, redatta in ordine di punteggio decrescente attribuito ai candidati, deve
contenere inseriti sia i candidati '' idonei selezionati '' che i candidati risultati '' idonei non
selezionati ''.
Per ogni progetto viene redatto un elenco con i nominativi di tutti i candidati ''non idonei”,
ovvero esclusi dalla selezione, con l'indicazione della relativa motivazione. Il mancato
inserimento nella graduatoria viene tempestivamente comunicato, tramite la pubblicazione
sul sito www.unicef.it e tramite l’invio di un’e-mail agli interessati.
Sono dichiarati idonei a prestare servizio civile nel progetto per il quale hanno sostenuto le
selezioni i candidati in possesso dei requisiti richiesti e che abbiano ottenuto in seguito al
colloquio un punteggio non inferiore a 36/60.
Sono dichiarati non idonei a prestare servizio civile nel progetto per il quale hanno sostenuto
le selezioni i candidati che abbiano ottenuto in seguito al colloquio un punteggio inferiore a
36/60.
Quanti non hanno sostenuto il colloquio o sono stati esclusi per altri motivi sono inseriti in un
elenco a parte con la specifica del motivo dell'esclusione.
Le graduatorie redatte sono provvisorie, in attesa dell’approvazione da parte del Dipartimento.
L'Unicef pubblica la graduatoria provvisoria sul proprio sito internet e presso la sede dove è
stata effettuata la selezione apponendo la seguente dicitura: “ Fatte salve le verifiche di
competenza dell’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile ”.
Il Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale procede alla verifica e alla
approvazione della graduatoria, che diviene così definitiva.
POSTI DISPONIBILI e SEDI DI SVOLGIMENTO:
• Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 36
• Numero posti con vitto e alloggio: 0
Sede di attuazione del progetto N. vol. per sede
Comitato Provinciale UNICEF Ancona 1
Comitato Provinciale UNICEF Benevento
2
Comitato Provinciale UNICEF Cagliari 2
Comitato Provinciale UNICEF Caserta 2
Comitato Provinciale UNICEF Catania 2
Comitato Provinciale UNICEF Cosenza 2
Comitato Provinciale UNICEF Gorizia 2
Comitato Provinciale UNICEF Milano 2
Comitato Provinciale UNICEF Napoli 3
Comitato Provinciale UNICEF Padova 1
Comitato Provinciale UNICEF Palermo 4
Comitato Provinciale UNICEF Reggio Calabria 4
Comitato Italiano UNICEF ONLUS (Roma) 3
Comitato Provinciale UNICEF Salerno 2
Comitato Provinciale UNICEF Sassari 2
Comitato Provinciale UNICEF Varese 2
ATTIVITÀ D'IMPIEGO DEI VOLONTARI:
Presentazione Ente
Nel momento della presa di servizio , assicurati gli adempimenti previsti (presa visione e
firma “Contratto di Assicurazione” e “Carta Etica”, modulo “domicilio fiscale”, modello per
apertura “c/c bancario o postale”), il Presidente del Comitato Locale e l’O.L.P. illustreranno ai
Volontari l’Ente, il suo ruolo, competenze, strutture e attrezzature di cui dispone.
Fase di servizio operativo
Superate le fasi di “ambientamento”, i Volontari saranno affiancati da persone esperte
(O.L.P., formatori, volontari del Comitato, professionisti esterni …) che permetteranno loro di
“imparare facendo” in modo da adempiere agli impegni della Carta Etica e di permettere la
massima valorizzazione delle risorse personali di ciascuno di loro.
Avranno un ruolo di sostegno o di primo piano, a seconda delle iniziative che verranno
intraprese ; tutte, comunque, finalizzate agli obiettivi progettuali.
Opereranno sia all’interno della Sede del Comitato, ma anche “esternamente” laddove il
progetto lo richiede.
I Volontari incontreranno, professionisti, docenti ed esperti degli Enti Partner del Progetto al
fine di realizzare insieme le iniziative concordate e inserite nel Progetto stesso.
Per quanto attiene alle attività progettuali si procederà ad una verifica delle programmazioni
precedenti, individuando le opzioni migliorative o comunque integrative e finalizzando il tutto
ad un idoneo coinvolgimento dei giovani prima e delle Istituzioni e delle Associazioni poi,
non escludendo gli operatori economici.
I giovani del servizio civile saranno strumenti indispensabili per il monitoraggio e la gestione
delle problematiche individuate.
Attività di Progetto
L’impegno principale per i volontari sarà quello di seguire e partecipare attivamente alle fasi
progettuali. Nel caso specifico saranno impegnati nelle attività previste dagli obiettivi
riportate nella tabella che segue.
Come premesso i volontari saranno impiegati nelle attività per l’Educazione e ai diritti dei
bambini e dei ragazzi migranti.
Azioni Attività
Educazione ai diritti dei bambini e dei
ragazzi migranti
Questa azione si basa su un bisogno molto
importante dei Minori Stranieri Non
Accompagnati – MSNA e dei minori migranti
in generale.
Tutti si ritrovano in Italia, paese di cui non
conoscono la lingua, non sanno letteralmente
dove si trovino e restano in attesa mesi ed
anche anni della sistemazione della
documentazione necessaria ad ottenere la
protezione internazionale e il permesso di
soggiorno.
Sono spesso “parcheggiati” nei centri di
accoglienza, senza molte attività in cui
impegnarsi e facili prede, ad esempio, dei
caporali che li reclutano per il lavoro nero.
In questa situazione di trauma che si
aggiunge a quelli subiti nel loro paese di
origine e durante il viaggio, i bambini e
ragazzi migranti non riescono ad integrarsi
nel nostro paese, con conseguenze gravi per
loro e per l’Italia che vedono nel loro
territorio persone escluse dal tessuto sociale
ed economico, con le conseguenze sociali,
economiche e per la sicurezza che tutti
possiamo immaginare.
L’UNICEF riconosce il ruolo delle attività
educative (tra cui il gioco, le attività sportive
e quelle di apprendimento non formale) nel
consentire ai bambini e ragazzi coinvolti
importanti obiettivi educativi e psico-sociali.
Questo tipo d’azione è ideata per promuovere
l’integrazione, combattere la discriminazione
sul territorio nazionale e permette ai minori
stranieri di stringere relazioni con i loro
coetanei che vivono nel nostro paese (italiani
e non) e, ai ragazzi italiani, di conoscere i
minori migranti, abbattendo in molti casi le
barriere dei pregiudizi dati dalla non
conoscenza.
I volontari in Servizio civile contribuiranno in
un modo importante, a cambiare l’attitudine
pubblica verso i migranti; le loro attività
promuoveranno i diritti dei bambini,
l’ascolto, la partecipazione e l’integrazione.
Attività presso i Centri di accoglienza10 e
presso altre organizzazioni che svolgono
attività di inclusione sociale con i minori
stranieri.
Presso queste strutture saranno inseriti team
specializzati in supporto agli educatori locali
per la definizione dei programmi si
accoglienza e di inclusione sociale.
Nelle strutture che si occupano di inclusione
sociale, si organizzeranno varie attività che
vedranno l’incontro tra i giovani volontari
del Servizio civile e i minori migranti.
Queste attività consisteranno in incontri,
laboratori visite, in particolare:
• Attività didattiche e psico-sociali con
personale formato;
• Attività di scambio, Giochi di
conoscenza, e attività interculturali che
abbiano come obiettivo lo scambio e la
fiducia reciproca. Si organizzeranno, ad
esempio, serate di incontro con i volontari
in servizio civile ed altri volontari e
giovani del territorio; cene interculturali
con prodotti e piatti locali e dei paesi di
provenienza e con un mix di musica,
sempre sia locale che dei paesi dei minori.
• Laboratori (tra cui quelli di lingua
italiana, di antropologia visuale, di
musica, di cultura e cucina, laboratori di
ripresa video, di web radio che trasmette
musica e storie di vita), organizzati con
un obiettivo educativo, di integrazione e
socializzazione che permettano ai minori
stranieri di trascorrere del tempo di
qualità e di conoscere e inserirsi più
facilmente nel contesto locale di
riferimento;
• Attività sportive (calcio, calcio cubano ,
ping pong, ecc. Queste sono le attività più
amate dai destinatari e che vedono una
partecipazione superiore al 95% dei
minori stranieri presenti nei centri;
• Corsi di musica, cucina, web radio,
lavoratorio video, ecc.
Attività sul territorio (condotte dalle sedi
di progetto anche, eventualmente, in
partenariato con i partner del progetto):
• organizzazione di uscite sul territorio e
di escursioni naturalistiche come, ad
10 Dato il calo di arrivi dei MSNA in Italia, rispetto al momento in cui il progetto è stato scritto, nel caso di
territori con una loro ridotta presenze, potrebbe essere data la priorità alle altre attività rispetto a quelle
presso i Centri di accoglienza.
I volontari avranno quindi il ruolo di tutor
verso i minori stranieri!
esempio:
• una Prima uscita di Benvenuto! Ti
presento la mia città che costituisce un
momento ludico ricreativo innovativo per
integrare i minori migranti nel contesto
locale, facendoli familiarizzare con
l’ambiente;
• Uscite sul territorio, anche di tipo
naturalistico (in città o nella provincia)
per favorire una conoscenza del territorio
e della popolazione locale e per favorire
l’inclusione sociale dei minori;
• Visite in città alla scoperta delle
tradizioni, cinema, uscite al cinema,
uscite per la pratica di hobby, ecc.
• Attività ludico ricreative e culturali;
• Aperitivi interculturali,
• Attività laboratoriali;
• Attività di socializzazione con i locali;
• Incontri dei minori migranti presso le
sedi del progetto per favorire
un’ulteriore integrazione dei minori.
Verranno organizzati, incontri ed attività
educative, per favorire l’inclusione
sociale dei minori stranieri e la
sensibilizzazione sul fenomeno
migratorio. Saranno coinvolti, oltre ai
Volontari in Servizio civile, anche gli altri
volontari UNICEF e la popolazione sul
territorio.
• Attività di volontariato che vedano il
coinvolgimento dei minori stranieri:
verranno presentate ai minori stranieri,
ferma restando una valutazione del
profilo dei minori stranieri da
coinvolgere, una serie di attività in cui
potrebbero essere coinvolti.
La loro partecipazione in attività di
volontariato li metterebbero a contatto
con persone, enti, situazioni che
costituiranno un fattore di integrazione
personale e sociale di grande valore.
I minori potranno essere coinvolti nelle
attività UNICEF o in quelle di
organizzazioni partner.
• Attività nelle scuole: i volontari in
Servizio civile progetteranno e
realizzeranno attività, incontri e laboratori
nelle scuole sui temi dei minori stranieri
non accompagnati.
I minori, in seguito ad una preparazione,
potrebbero svolgere degli interventi,
insieme ai volontari di Servizio civile,
all’interno delle attività nelle classi che
raccontino le origini dei ragazzi, la loro
storia e quella dei loro paesi.
La narrazione sarà effettuata non solo
raccontando i lati tragici della loro storia,
ma anche la loro cultura. Le loro
esperienze sensibilizzeranno gli studenti
sul fenomeno delle migrazioni.
Promuovere la partecipazione dei
migranti a questo tipo di attività sarà
anche un modo per fargli mantenere un
legame con le loro radici.
• Attività sportive: i volontari in Servizio
civile organizzeranno attività sportive a
cui parteciperanno i minori migranti per
promuovere un sano sviluppo dei ragazzi
e per creare dei momenti ludico-ricreativi
nella routine dei minori. Ricordiamo,
come già scritto prima, che lo sport è
riconosciuto dalle Nazioni Unite come
diritto fondamentale;
• Produzione delle Pigotte: la Pigotta è
una bambola speciale: in dialetto
lombardo le pigotte erano le bambole di
pezza. Ora è anche la bambola
dell’UNICEF, usata come strumento di
raccolta fondi per i programmi
dell’organizzazione.
I volontari in Servizio civile
organizzeranno dei laboratori per la loro
produzione, sia all’interno delle sedi di
progetto che presso le organizzazioni
partner.
I minori stranieri di entrambi i sessi
saranno coinvolti nei laboratori.
Molte ragazze migranti in particolare
hanno frequentato dei corsi professionali,
spesso di cucito. Il coinvolgerle nel
confezionamento delle bambole, magari
trovando dei tessuti dei loro paesi di
provenienza e organizzando poi una
mostra-mercato, può costituire per le
ragazze una possibilità di impegno ed
integrazione.
• Partecipazione ai corsi universitari ed
attività all’interno delle università.
I volontari in Servizio civile
parteciperanno alla progettazione e
all’organizzazione di corsi universitari sul
tema della promozione dei diritti
dell’infanzia e dell’adolescenza.
Si promuoverà la partecipazione dei
minori stranieri, come partecipanti o,
dove possibile come relatori/testimoni
dell’esperienza migratoria. In queste
occasioni i minori potranno essere
protagonisti di una o più giornate
all’interno dei corsi;
Si potranno anche organizzare incontri tra
studenti universitari per la presentazione
di paesi di origine dei minori e delle
situazioni che vivono attualmente.
• Produzione di Video, Storytelling
(narrative), interviste On the road,
racconti, attività teatrali: si
sperimenterà questo approccio di lavoro
con i minori per promuovere
l’integrazione ed abbattere i muri del
razzismo ed intolleranza .
Monitoraggio standard minimi e ascolto
dei Minori stranieri non accompagnati
L’attività vuole dare ascolto ai minorenni
stranieri non accompagnati per ricevere input
che contribuiscano al monitoraggio e
miglioramento del Sistema di protezione per
richiedenti asilo (SPRAR):
- Raccolta di dati e interviste ai MSNA da
parte di mediatori culturali e sociali;
- Ricezione di relazione spontanee dei
giovani coinvolti nel progetto attraverso i
diversi sistemi di comunicazioni e analisi
dati;
Raccolta fondi
Lo scopo di questa azione sarà quello di
sostenere i minori migranti che sono a rischio
di subire violenze, soggetti alle guerre e che
mettono a rischio la propria vita per
raggiungere il nostro paese e gli altri stati
occidentali.
UNICEF si pone come obiettivo di essere al
loro fianco nei paesi di origine, nel loro
viaggio verso i paesi occidentali e al loro
arrivo in Italia, assicurandosi che siano una
priorità politica per le istituzioni.
Per questo l’UNICEF vuole mettere in atto
una campagna di raccolta fondi per il
finanziamento delle azioni.
Attività di raccolta fondi.
I volontari in Servizio civile saranno coinvolti
nelle attività di raccolta fondi a livello locale:
organizzazioni di manifestazioni ed incontri
con lo scopo di raccogliere fondi per
l’emergenza dei minori stranieri.
EVENTUALI REQUISITI RICHIESTI:
Non sono previsti requisiti aggiuntivi per questo progetto.
SERVIZI OFFERTI (eventuali):
Non sono offerti altri servizi.
CONDIZIONI DI SERVIZIO ED ASPETTI ORGANIZZATIVI:
• Monte ore annuo: 1400
Il responsabile del progetto redigerà un orario di servizio ad inizio progetto, che potrà variare
durante l’anno, in base alle esigenze del progetto. L’impegno richiesto ai Volontari in
Servizio Civile è comunque quasi assimilabile ad un tempo pieno.
Le ore settimanali minime obbligatorie saranno 12.
• Giorni di servizio a settimana dei volontari: 5 gg. a settimana, con due di riposo;
• Giorni di permesso: i volontari/e avranno 20 gg di permesso massimo durante tutto
l’anno, che non possono essere superati, pena l’esclusione dal progetto. Vi sono poi dei
permessi straordinari per casi particolari, quali, ad esempio, le elezioni e le emergenze di
protezione civile. I giorni in cui la sede è chiusa, sono giorni di permesso obbligatorio per
i volontari.
• Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
• Flessibilità oraria in caso di esigenze particolari.
• Nel limite dei cinque giorni settimanali, operare anche il sabato e in giorni festivi.
• Utilizzare giorni di permesso in concomitanza con la chiusura della sede di assegnazione
• Trasferimenti in Italia per gli incontri di formazione generale che si terrà a Grosseto,
presso la Fattoria Hotel La Principina, Via Dei Girasoli, 1 – Principina Terra – 58100
Grosseto.
• Svolgere il servizio civile al di fuori della sede indicata per un massimo di 30 giorni
nell’anno di servizio;
• Partecipare ad occasioni di formazione ulteriori, rispetto alla Formazione Generale e alla
Formazione Specifica, proposti dalla Sede di Attuazione Progetto. Queste formazioni
potranno svolgersi nel comune di realizzazione del progetto o in altra località. Tutte le
spese saranno a carico dell’ente.
CARATTERISTICHE CONOSCENZE ACQUISIBILI:
• Eventuali crediti formativi riconosciuti: non presenti;
• Eventuali tirocini riconosciuti: non presenti;
• Attestazione delle conoscenze acquisite in relazione alle attività svolte durante
l’espletamento del servizio utili ai fini del curriculum vitae:
È prevista l’attestazione delle conoscenze acquisite in relazione alle attività svolte da parte di
una società esterna che collabora con il del Comitato Italiano per l’UNICEF ONLUS da anni
nel settore della selezione, formazione e valorizzazione delle competenze del personale: la
società Baglietto & Partners Srl attesterà le competenze e le professionalità acquisibili dai
volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae.
Il Volontario, oltre alla crescita umana individuale, acquisirà conoscenze su particolari aspetti
della nostra società, soprattutto legati al vasto mondo del « non profit » e del Terzo Settore
che sta assumendo un ruolo strategico notevole sia per la vastità e che per la qualità dei
servizi che offre.
In particolare, il Volontario acquisirà esperienze utili sia in ambito professionale che
personale, quali, ad esempio :
• capacità di raccolta documentale e relativa elaborazione per una ottimale gestione delle
risorse umane, culturali ed ambientali del territorio;
• capacità di work-team, imparando a riconoscere e valorizzare specifiche competenze delle
diverse professionalità e le più opportune modalità di collaborazione con gruppi e singoli
volontari ;
• competenze in materia di assistenza socio – pedagogica ;
• esperienza pratica significativa, attraverso il contatto con i bambini e ragazzi in
condizione di disagio ;
• sensibilità mediatica e conoscenze necessarie per l'elaborazione di rassegne stampa
tematiche, comunicazione interna ed esterna anche attraverso i social network,
realizzazione e gestione sito WEB;
• conoscenze teoriche e pratiche sui sistemi informatici;
• utilizzo delle strumentazioni d’ufficio anche per classificazione e archiviazione
documenti;
Nel contempo, attraverso un percorso guidato (tutoraggio, formazione etc), trarrà le
motivazioni per un più determinato ed efficace inserimento produttivo nel mondo del lavoro.
Sta di fatto che a fine progetto, il volontario, avrà acquisito strumenti necessari per
comprendere meglio la vita e orientarsi con più praticità in una società moderna e complessa
come quella odierna; avrà appreso a:
• migliorare i rapporti relazionali con se stessi e con gli altri, utilizzando un atteggiamento
professionale che superi la separazione tra università, istituzioni culturali e territorio;
• interagire con le agenzie formative (scuole, università), con Enti pubblici (Comuni,
Comunità Montane, Regioni etc) e con gli Enti Privati sia essi economici (Aziende,
Imprese) che del no-profit (Associazioni , Cooperative,…);
• prendere coscienza che realizzare le proprie aspirazioni è sempre possibile se si diventa
padroni dei propri comportamenti e delle proprie reazioni emotive, dei propri contesti
sociali, del proprio passato e presente o dei propri progetti per il futuro;
FORMAZIONE SPECIFICA DEI VOLONTARI:
La Formazione Specifica, che avrà una durata di 75 ore, ha l’obiettivo di fornire al
volontario quelle conoscenze e competenze necessarie a svolgere in maniera positiva ed
efficace le attività previste. In particolare, la formazione specifica si ripromette di:
• incrementare la conoscenza del contesto in cui il Volontario viene inserito;
• offrire sostegno nella fase di inserimento del Volontario;
• ampliare la formazione del giovane e renderla applicabile al contesto in cui il Progetto
viene realizzato, attraverso il consolidamento dei conoscenze, capacità e competenze ed
offrendo strumenti adeguati e pertinenti
Sarà tenuta da formatori che detengono esperienze pluriennali personali o professionali nel
settore previsto dal progetto.
Nei primi giorni di avvio del progetto l’OLP fornirà, illustrandola, la documentazione e la
modulistica relativa alla copertura assicurativa. Durante la formazione, grazie al formatore
esperto in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro, al volontario verranno fornite
tutte le informazioni salienti, ai sensi del D.lgs 81/08 . In particolare saranno illustrati i rischi
per la salute e la sicurezza connessi all’attività lavorativa in generale, quelli collegati alla sede
di lavoro ed alle attività che in esse si svolgono, nonché quelli collegati ai luoghi ove il
volontario potrebbe andare ad operare (biblioteche, municipio , plessi scolastici, parrocchie,
sedi di enti, associazioni, etc.) .
Questo modulo sarà svolto nella stessa sede dove si svolgerà la Formazione Generale dei
Volontari in Servizio Civile, ma prevedendo un modulo separato rispetto alla Formazione
generale stessa. Questa sessione formativa sarà svolta in plenaria e a tutti i volontari. Si
“sfrutterà” infatti la presenza di tutti i volontari in servizio nello stesso luogo, affinché il
Responsabile della Sicurezza del Comitato Italiano per l’UNICEF ONLUS e approvato come
formatore specifico, possa impartire la formazione stessa. Alcune sedi di attuazione
prevendono anche uno o più momenti di formazione, svolti a livello locale, in cui saranno
ripresi gli aspetti della sicurezza
L’impostazione formativa di tutti i moduli previsti non trascurerà il fondamentale dettame
della legislazione in merito ai progetti di Servizio Civile: il valore dell’affermazione del senso
di appartenenza, che in questo caso sarà il luogo in cui i volontari svolgeranno il progetto,
dove avranno occasione di toccare con mano le problematiche intrinseche alle dinamiche
sociali e le relative risposte da parte di enti pubblici e privati.
La metodologia di gestione delle diverse ore di formazione, sarà a discrezione dei formatori
indicati nel presente progetto.
AREA CONTENUTI ORE
Rischi e sicurezza ➢ Normativa di riferimento;
➢ I rischi per la sicurezza e la prevenzione;
➢ Illustrazione e chiarimenti sulla copertura assicurativa del
volontario;
➢ I rischi specifici dell’ambiente di “lavoro”.
➢ Il concetto di rischio, danno, prevenzione, protezione,
controllo e assistenza – Art.36 e 37 del D.lgs 81/08;
➢ Rischi per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro: sede
Anspi e luoghi “esterni” (comune, scuola, parrocchia, uffici
di assistenza sanitaria, Enti Partner,…) ;
Descrizione e valutazione dei rischi specifici.
4
Conoscenza dell’Ente e del
territorio
➢ Informazioni sull’Unicef Internazionale, l’Unicef Italia e su
Comitato sede di progetto;
➢ Attività del Comitato;
➢ L’impegno civile del Comitato Italiano per l’Unicef;
➢ Il rapporto tra l’Ente, l’O.L.P , con il Volontario ;
➢ I partner, le scuole e le Istituzioni e le altre organizzazioni
che verranno coinvolte nelle attività progettuali;
➢ Il territorio cittadino ed il suo patrimonio;
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Diritti umani
➢ Convenzione sui diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza:
• i diritti previsti dalla Convenzione;
• collegamenti con la tematica del progetto;
8
Pedagogica
➢ La prospettiva pedagogica sulle rappresentazioni di infanzia e
adolescenza nel contesto della CRC – (Convenzione sui
diritti dell’infanzia)
➢ Le finalità dell’educazione per una didattica inclusiva;
➢ Il diritto all’ascolto e alla partecipazione come dimensioni
per la libera espressione e riconoscimento di bisogni dei
bambini e degli adolescenti;
➢ Lo strumento della Progettazione partecipata
➢ Il ruolo dei volontari nell’implementazione delle attività del
progetto;
➢ L’educatore come mediatore;
8
Comunicazione ➢ Perché e come Comunicare; 5
➢ Le forme della Comunicazione;
➢ Gli errori nella comunicazione e le conseguenze nelle
relazioni;
Psicologica
➢ Le fasi dell’età evolutiva;
➢ I rapporti interpersonali;
➢ La gestione dei conflitti;
➢ approcci psicologici-comunicativi da adottare con minori in
situazioni di disagio;
8
Ciclo di vita del progetto e
progettazione esecutiva
➢ Stumenti per l’implementazione delle attività, in accordo
con la progettazione esecutiva;
➢ Strumenti per la costruzione di reti territoriali (scuole,
istituzioni, associazioni, università, ecc.);
20
Monitoraggio ➢ Verifica sul grado di formazione raggiunto; 6
75