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Paolo Lanari – AD – Liberologico
Perché se g l i I t a l i an i hanno inven ta tola p i zza , sono g l i Amer ican i
a consegnarce la… e perché r i sch iamo che pr ima o po i c i p iacerà l a p i zza con l ’ ananas…
Alla ricerca del bando "ideale" tra Pubblica Amministrazione e impresa
LUBEC, 22 Ottobre 2010
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Liberologico – profilo aziendale
costituiti nel 1999, da un gruppo di ricercatori del CRIBeCu – Centro di Ricerche Informatiche per i BB.CC. della Scuola Normale Superiore di Pisa
operiamo nei seguenti mercati: – beni culturali e turismo
– applicazioni e servizi telco fix e mobile
– protocollo informatico e dematerializzazione
– mobilità urbana e logistica
abbiamo competenze tecnologiche su:– web 3.0: User Generated Content & Service, cloud computing &
alternative delivery models
– telco 2.0: marketing & services delivery platform
– logistics 2.0: tracking, tracing, AutoID
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Liberologico – profilo aziendale
MiBAC: progetto ARTPAST MiBAC: Internet culturale Abu Dhabi: studio fattibilità gest. patrimonio bb.cc. Governo Etiopia: Inventory & Documentation
Development of Ethiopian Cultural Assets ARCUS spa: mTour Istituto Nazionale della Grafica: Calcografica Regione Toscana: CUSTOM Regione Sardegna: studio di fattibilità per la messa in
rete e la condivisione dei sistemi informativi sui bb.cc. Soprintendenza di Lucca: Sacrum Luce Provincia di Lucca: Terre di Lucca e di Versilia Opera Primaziale Pisana: piattaforma Piazza dei
Miracoli Provincia di Pisa: SITI-UP e ITERRCOST Cagliari, Trapani: servizi turistico-culturali web e mobile APT Prato, Venezia, Elba: portale turistico
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Premesse (1/2)
La PA è il Cliente con la maggior capacità di spesa ICT nel mondo: in Italia 2.297 Milioni Euro (PAC - 4,3% / PAL -5,1% nel 2009)
L’innovazione nasce laddove si crea la miglior relazione fra fornitore e Cliente: per questo le aziende parlano di Cliente-partner
% brevetti utilizzati, per fonti di conoscenza, ambito elettronica e tecnologie dell’informazione
A. Gambardella, “Innovazione e sviluppo”, Egea 2009
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Premesse (2/2)
Se quindi è vero che “dimmi che Clienti hai e ti dirò che azienda sei”, la PAC / PAL è determinante e ha quindi responsabilità nello stimolare l’innovazione e governare lo sviluppo economico e la competitività
La nostra esperienza è che le elevate competenze richieste dal mercato dei bb.cc. ci hanno consentito di aprirci più facilmente a mercati meno “esigenti”, ma con maggiore capacità di spesa: questo crediamo sia un valore!
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Ipotesi 1: mercato “sano”
La concorrenza viene garantita
La qualità viene premiata
L’innovazione viene stimolata
La coerenza con i trend - nazionali, europei, mondiali - viene incentivata
Tutti sono interessati al risultato qualitativo e quantitativo
Tutti sono consapevoli che la risorsa tempo è un bene prezioso, tanto più quando parliamo di innovazione
L’obiettivo non è risparmiare, ma investire bene, quindi le risorse sono ben calcolate ed è possibile cercare i migliori fornitori che hanno esperienza tecnologica e/o di dominio applicativo
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Proposte per un mercato “sano” 1/3
1. appalti di servizio 70/30 non portano la PA ad acquistare con il miglior rapporto qualità/prezzo, perché forti ribassi (ordini del 35%-45%) garantiscono facilmente l’aggiudicazione dell’appalto ma lasciano seri dubbi sulla qualità del servizio che verrà fornito 2007: il concorrente classificato 6° si aggiudica la gara: diff. OT 10
p.ti, diff. OE 12%
2009: OE con 47,5% di sconto batte la migliore OT che ha 12 p.ti di vantaggio
2. Valutazioni 80/20 sono invece più equilibrate (specialmente in periodo di crisi): L’ente appaltante sa perfettamente cosa vuole e sarà rigoroso sulla
qualità della fornitura e delle tempistiche richieste e, quindi, le aziende non si svendono
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Proposte per un mercato “sano” 3/3
2. Separazione degli appalti di progettazione dagli appalti di fornitura ed esecuzione– Beneficio per le PMI: spesso più dinamiche ed attente
all’innovazione e, quindi, interessate a competere con la capacità ideativa e a lavorare sui progetti con l’attenzione artigianale italiana
– Beneficio per le GI: più organizzate e attrezzate a garantire la fornitura e, quindi, più interessate a far emergere gli aspetti di solidità finanziaria e organizzativa
– Beneficio per la PA/EE.LL.: qualità della progettazione e promozione delle linee strategiche di investimento prima dell’uscita della gara
3. Misura dei risultati quanti/qualitativi
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Ipotesi 2: mercato ?!?
Prevalgono lobby ignoranza paura– La rete vendita, le relazioni e la vicinanza ai centri di potere sono la strategia
– Pochi sono interessati al risultato qualitativo e quantitativo
– Gli errori non si pagano
– L’innovazione viene ostacolata• “ma qualcun altro lo ha già fatto?”
• “perché devo rischiare di fare qualcosa di nuovo?”
• “ma non c’è qualche azienda del territorio che fa qualcosa di simile?”
– La coerenza con i trend non viene premiata• “se l’altro ente ha fatto così io voglio altro”
– Le regole e le barriere (ISO, SOA, capitale, fatturato, punteggi, ecc.) a pena di esclusione diventano la prima barriera all’ingresso e alla competitività
– Gli investimenti non sono ben calcolati e, quindi, l’aver speso poco o l’aver scelto il player primario diventano la difesa da critiche in caso di debacle
Il mercato diventa viscoso
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Effetti
Progetto TEBE: PromoPA, Liberologico, IMT – Regione Toscana
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Perplessità di un sistema viscoso
Come mai nel 2010 la maggior parte della PA sta progettando e lavorando su concept obsoleti nei quali poi si reinventa l’acqua calda?
Come mai nel 2010 ci stiamo ancora interrogando sul mobile, mentre gli USA dal 2009 lavorano su Open Gov ragionando sui successi di Apple, Google e Amazon?
È possibile che nel 2010 un dirigente pubblico chieda chi sia l’AD della società dell’informazione?
Come mai in Italia non abbiamo nessuna Google? Perché il nuovo management di Goole viene selezionato fra i 38 e i 42 anni?
Come mai Barack Obama o Tony Blair avevano ca. 40 anni alla loro elezione?
Come mai in Italia la prima azienda ICT non ha prodotti, quando LL ne ha sei?
Possibile che se l’A1 è stata realizzata in otto anni, un progetto “semplice” come italia.it con ca. 50M di Euro in quasi dieci anni non è stato ancora completato?
È così vero che ci sono meno risorse?! Sarà forse perché fra accordi quadro/CONSIP/CNIPA/MEPA sono fuori competizione centinaia di milioni?
Come mai primo PON sud in Calabria praticamente non sono stati presentati prj?
Quindi è vero che la lentezza e la viscosità diventano uno strumento di lavoro…
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Ricadute negative del sistema viscoso
Il settore culturale e ricreativo in Italia raggiunge solo il 2,6% del PIL nazionale, rispetto al 3,8% di UK e 3,4% della Francia
Il RAC degli Stati Uniti ha un ritorno commerciale pari a 16 volte quello dell’Italia che ha il doppio dei siti: 160 milioni di Euro contro i nostri 21 milioni(RAC = fatturato da merchandising museale diviso numero di siti Unesco)
La spesa media di un Italiano nei musei esteri è pari a ca. 18 €, mentre nei musei italiani è pari a ca. 6 €
Il localismo ha causato troviamo un numero infinito di siti museali: Google: “museo” restituisce 63.200.000 risultati
“Arte, turismo culturale e indotto economico”, Confcultura e Commissione Turismo e Cultura di Federturismo Confindustria a PriceWaterhouseCoopers.
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Proposte
1. Premiare l’innovazione, la coerenza ai trend e alla sostenibilità
2. Diminuire la burocrazia
3. Garantire il rispetto dei tempi e dei pagamenti
4. Misurare i risultati, rendere pubblici i risultati e far pagare gli errori sia alle aziende che ai dirigenti
5. Formazione degli addetti PA e privati– Formare una classe dirigente giovane e coraggiosa
– Incentivare le visioni e la creatività sostenibili
– Tornare all’umiltà di imparare, collaborare e dialogare
– Laboratori di “dialogo” pubblico-privati per ridurre la diffidenza
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Grazie per l’attenzione
Paolo Lanari– [email protected]
Liberologico Srl– Via Gozzini 15/17 – 56121 Pisa– www.liberologico.com– twitter.com/liberologico– 050 877088– [email protected]
…every big winner has been a platform company: someone whose success has enabled others,
who’ve built on their work and multiplied its impact. Microsoft put “a PC on every desk and in every
home,” Google enabled a generation of ad-supported startups, Apple turned the phone market upside
down by letting developers loose to invent applications no phone company would ever have thought of.
In each case, the platform provider raised the bar, and created opportunities for others to exploit.”Tim O’Reilly, 2009 - TechCrunch
