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Percorsi assistenziali
diagnostici integrati nei DCA
Paolo Di Berardino
Direttore Dipartimento Medicina
ASL Pescara
•Il percorso diagnostico-terapeutico-riabilitativo dei
pazienti con disturbi dell’alimentazione dovrebbe sempre
includere sia gli aspetti psichiatrici e psicologici, sia quelli
nutrizionali e fisici, sia quelli socio ambientali, sebbene in
misura diversa per le specifiche diagnosi, i diversi
decorsi, la gravità e complessità del quadro e le diverse
fasi del percorso.
Raccomandazioni
Consensus Conference 2012
Conferenza di Consenso,Istituto Superiore Sanità 24-25 ott.2012
Luoghi di cura, percorsi assistenziali e
prevenzione dei disturbi
dell’alimentazione
Quaderni del Ministero della Salute
Guadagnare Salute,2007
Appropriatezza clinica, strutturale e operativa nella prevenzione, diagnosi e terapia dei disturbi dell’alimentazione n. 17/22, luglio-agosto 2013
Quaderni del Ministero della Salute
Linee di indirizzo nazionali per la riabilitazione nutrizionale nei disturbi dell’alimentazione n.29 settembre 2017
Principi generali alla base della gestione
Approccio interdisciplinare
Molteplicità dei contesti di cura
Percorso assistenziale
Il Modello Assistenziale per la gestione dei DCA deve
essere multidimensionale, multi-professionale integrato
(psichiatri, psicologi, psicoterapeuti, nutrizionisti clinici e
dietisti, internisti,operatori sociali)
Il livello ambulatoriale deve essere il fulcro della gestione
dei pazienti con DCA sia in entrata , sia nel trattamento e
nel follow-up
Devono essere previste altre tipologie di strutture con livelli
assistenziali crescenti a seconda delle condizioni cliniche
L’equipe terapeutica
Nutrizionisti
Medici internisti
Dietisti
Infermieri professionali
Operatori Socio Sanitari
Fisioterapisti
Psicologi Psichiatri
Psicoterapeuti
Paziente
Lo strumento di intervento è un team approach multidisciplinare,
che prevede la presenza e l’integrazione del lavoro
di differenti figure professionali.
Team come strumento
Tale modello di intervento è in linea con una lettura
dell’eziopatogenesi bio-psico-sociale, in cui interagiscono cioè
fattori biologici, psicologici e ambientali
Fattori
organici
Approccio Biomedico
MALATTIA
MEDICO Diagnosi e
trattamento
Segni e
Sintomi
Paziente
Fattori
organici
Persona
malattia
MEDICO
Fattori
psicosociali
Fattori
ambientali
Diagnosi e
trattamento
Rapporto con
la malattia
Rapporto con
le cure
Rapporto con
Operatori
Sanitari
Atteggiamenti (emozioni, idee, relazioni)
Approccio Biopsicosociale
E’ necessario che le diverse figure del team lavorino
in sintonia
con la consapevolezza dell’importanza ognuna
della propria professionalità,
nella ricerca di comuni denominatori
CENTRATE SUL PAZIENTE
TEAM PROFESSIONALMENTE
COMPETENTE MULTIDISCIPLINARE
Modello organizzativo
Tutte le strutture devono articolarsi tra loro in una rete
assistenziale stabile che deve garantire la continuità del
percorso assistenziale ed organizzata su cinque livelli:
-medico di medicina generale e pediatri di famiglia
-servizi ambulatoriali specialistici in rete interdisciplinare
-diverse tipologie di servizi diurni
-residenzialità terapeutico-riabilitativa
-ricoveri ordinari e d’urgenza
Terapia ambulatoriale specialistica
Terapia ambulatoriale intensiva (centro diurno)
Riabilitazione intensiva residenziale
Ricovero ordinario e di emergenza
Medico di medicina generale o pediatra di libera
scelta
I livelli d’intervento
Terapia ambulatoriale specialistica
Terapia ambulatoriale intensiva (centro diurno)
Medico di medicina generale o pediatra di libera
scelta
I livelli d’intervento e MMG
funzione cardine di intercettare il bisogno, segnalare e inviare la persona ai servizi dedicati di secondo livello con modalità, procedure e protocolli condivisi
•Il luogo elettivo per il trattamento dei disturbi
dell’alimentazione è il contesto ambulatoriale - Non stravolge la vita del paziente
- I cambiamenti effettuati tendono a persistere perché conseguiti dal paziente nel suo ambiente abituale di vita
•Circa il 30% dei pazienti non risponde al trattamento
ambulatoriale e ha bisogno di cure più intensive
Luoghi di cura e percorso assistenziale
Percorso diagnostico interdisciplinare
Obiettivi della fase di assessment :
•dare una risposta alla richiesta di cura della persona
•effettuare una diagnosi di DCA
•definire il livello di gravità dello stato di salute fisica
•definire il livello di gravità dello stato di salute mentale
•dare indicazioni per il livello di cura più opportuno
•definire il livello di motivazione alla cura
•fornire al paziente e alla sua famiglia tutte le informazioni
Gestione ambulatoriale specialistica Trattamento di elezione per la maggior parte dei pazienti
•Gestione internistico-nutrizionale
•Psicoterapie basate sull’evidenza
Valutazione nutrizionale
Anamnesi alimentare
Anamnesi ponderale
Valutazione dispendio energetico e composizione corporea
Definizione problemi attivi in ambito riabilitativo nutrizionale
Fattori potenzialmente limitanti l’intervento
Programma riabilitativo
Operatori sanitari:
- Dietista
- Medico nutrizionista
- Medico internista
Valutazione e monitoraggio dei sintomi e comportamenti dei DCA
La valutazione completa include
storia del peso del paziente
restrizione alimentare, binge eating, e pattern dell’esercizio fisico
condotte di eliminazione e comportamenti compensatori
gli atteggiamenti e i pensieri al riguardo di peso, forma fisica
condizioni psichiatriche
Valutazione delle condizioni mediche generali
E’ raccomandato oltre ad un’approfondita anamnesi medica, fisiologica e patologica :
•un esame obiettivo con particolare riferimento alla
valutazione dell’assetto cardiovascolare, e che includa
anche la ricerca di comportamenti autolesivi
•il calcolo dell’Indice di Massa Corporea (IMC) o Body Mass
Index (BMI)
•un esame dei denti per i pazienti con una storia di vomito
autoindotto
Alterazioni Ematologiche
Leucopenia con linfocitosi relativa
Anemia ipocromica
Trombocitopenia
Ipoplasia midollare
%
40
25
50
68
Alterazioni Renali ed Endocrinologiche
Aumento dell’azotemia ( da ipoafflusso renale )
Parziale diabete insipido ( ridotta sensibilità all’ADH )
45
Alterazioni dell’Apparato Digerente
Decalcificazione
Erosione dello smalto
Carie
Alterazione della velocità di svuotamento gastrico
Riduzione della secrezione di acidi gastrici
Riduzione del volume di secrezione
Scialoadenosi
Pancreatite
Sindrome dell’arteria mesenterica superiore
Dilatazione gastrica ( fino alla rottura )
Steatosi epatica
Le più comuni complicanze d’organo dell’Anoressia Nervosa
Le più comuni complicanze d’organo dell’Anoressia Nervosa
Alterazioni del Sistema Nervoso Centrale
Alterazioni all’EEG ed equivalenti epilettogeni
Neuropatia periferica da ipovitaminosi
Atrofia corticale e dilatazione ventricolare ( alla
TAC )
Alterazioni dell’apparato cardiovascolare
ECG ( bassi voltaggi, depressione o inversione della
onda T, depressione segmento ST, onda U da ipocaliemia )
Aritmie per squilibri elettrolitici
Ecografia ( diminuzione dimensioni camere
cardiache, dello spessore delle pareti ventricolari, della
funzione ventricolo sx )
Edemi periferici
69
20
In quasi tutti i pazienti sono presenti alterazioni di dati di laboratorio come: squilibri elettrolitici ( ipocloremia, ipopotassiemia, iponatremia, alcalosi metabolica ), chetosi e chetonuria, iperuricemia, ipercolesterolemia. Sono state inoltre segnalate in numerosi casi anche ipovitaminosi A e ipercarotenemia.
Il tasso di mortalità, a seconda delle casistiche
esaminate e della lunghezza del follow up, è
compreso fra il 5,9 % e l'8,4%.
Per quanto riguarda il tasso di mortalità
standardizzato il basso peso corporeo è considerato
come un importante fattore prognostico.
(Sullivan 1995; Nielsen 1998)
Mortalità e Anoressia Nervosa
Cause di morte nella AN
Una perdita di massa magra maggiore del 50% rende il paziente in grave pericolo di vita
Un BMI al di sotto di 13 negli uomini e di 12 nelle donne rappresenta una condizione di grave pericolo
55% mediche
Aritmia cardiaca da squilibrio elettrolitico
Polmonite infettiva (spesso paucisintomatica)
Sepsi da cateteri e.v.
Altre patologie infettive
Cause iatrogene (sindrome da re-nutrizione ecc.)
30% suicidio
15% cause sconosciute
Bulik et al., 2006
Valutazione Diagnostica
Esame obiettivo(BMI,app.CV,es.denti,comp.autolesivi)
ECG
Valutazione esami di laboratorio
BIA/Calorimetria indiretta/Holter Metabolico
Colloquio psicodiagnostico
Valutazione Psichiatrica
MOC total body
Altri esami…
Valutazione delle condizioni psicologiche-psichiatriche
Aspetti psicologici e psichiatrici devono essere esplorati ai fini di
una definizione del progetto terapeutico, in particolare :
Disturbi dell’Umore, Disturbi d’Ansia, Tratti e Disturbi di Personalità,
abuso d’alcol e di sostanze.
Tale valutazione verrà effettuata mediante:
•Colloqui mirati alla diagnosi del disturbo con il supporto di una
batteria di test psicometrici (come EDI-2; MMPI-2);
•Diagnosi differenziale psichiatrica tramite un intervista
semistrutturata per effettuare una diagnosi secondo il DSM V.
Valutazione della motivazione
La resistenza al trattamento deve essere valutata come
un sintomo della patologia stessa.
La motivazione alla terapia necessita di una costruzione
continua.
La motivazione potrà essere valutata anche mediante la
somministrazione di apposite interviste semistrutturate e
checklist.
Ruolo del team di cura
Le competenze professionali che si occupano dello stato di
salute e dello stato nutrizionale del paziente affetto da DCA
sono internistiche e nutrizionali e in particolare le figure
professionali sono:
il Medico con competenze internistiche, il Medico Nutrizionista
o Medico con competenze nutrizionali e il Dietista
•Indicazioni - Difficoltà a modificare le abitudini alimentari con la
terapia ambulatoriale standard
•Controindicazioni
- Condizioni di rischio fisico moderato-grave
- Uso improprio continuativo di sostanze
- Depressione maggiore con rischio suicidario
- Psicosi acuta
Terapia ambulatoriale intensiva (Centro diurno)
1.Mancata risposta a un trattamento ambulatoriale
ben condotto
2.Rischio fisico che rende inappropriato il
trattamento ambulatoriale
3.Rischio psichiatrico che rende inappropriato il
trattamento ambulatoriale
4.Difficoltà psicosociali che rendono inappropriato
il trattamento ambulatoriale
Riabilitazione intensiva residenziale
•Ricovero in reparti internistici - Per gestire le forme più gravi di malnutrizione per difetto e/o
la presenza di gravi complicanze fisiche
•Ricovero in un servizio psichiatrico di diagnosi e cura ( SPDC )
- Per gestire gravi comorbilità psichiatriche:scompenso psicotico,
eccitamento maniacale, grave depressione, suicidalità.
Il personale deve sviluppare una specifica competenza nella gestione dei pazienti, con una particolare attenzione alla chiarezza
della comunicazione e alla definizione delle regole di comportamento
Ricovero ordinario e di emergenza
UOC di Medicina Interna (con Centro per DCA)
(direttore:dr. P. Di Berardino)
UOC Neuropsichiatria Infantile
CSM Tocco Casauria (direttore:dr.R.Cerbo)
(direttore:dr. S.Trotta)
(responsabile:dr.ssa.G. Vespucci)
ASL Pescara PDTA per DCA e OBESITA’
UOC MEDICINA (P.O. Popoli)
P.Di Berardino(direttore)
Centro per i Disturbi del Comportamento Alimentare
L.Andreacola(nutrizionista) S.Ferrante (dietista) G.Vespucci(psichiatra) M.C.Di Berardino(psicoterapeuta) C.Marinelli(psicologa-Associazione A.Razzani(psicologa- l’Araba Fenice V.Canelli (psicologo infantile) L.Luciano(inf.prof.)
E’ auspicabile che queste difficoltà siano superate in sede di programmazione sanitaria, al fine di consentire un’efficace presa in
carico interdisciplinare e multidimensionale dei pazienti
• La natura complessa dei disturbi dell’alimentazione
mette in luce
- I limiti dell’organizzazione rigida dell’assistenza
- Le difficoltà legate all’organizzazione delle équipe assistenziali
- L’urgenza di promuovere specifici programmi di formazione per
disseminare percorsi assistenziali validati
-
- La carente organizzazione di una rete di centri di riferimento
Conclusioni e Raccomandazioni
“le catene dell’abitudine sono troppo leggere per essere avvertite finché diventano troppo pesanti per poter essere spezzate”. (Samuel Johnson)