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Periodico degli studenti del Liceo ‘Porporato’ di Pinerolo ... · E poco dopo anche la gamba...

Date post: 18-Feb-2019
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Indice: Buon San Valentino pag. 2 Una seconda occasione pag. 3 “Racconta…” pag. 4 Finalmente libera pag.5 Il mio cd per 9000… pag.6 Le sfide della crisi pag. 7 L’intelligenza emotiva pag.8-9 La sindrome di Asperger p.10 Pensi di essere geloso? pag.11 Pinerolo è antirazzista pag.12 Nevio Racca, rugbysta pag.13 Porporato Music pag.13 Ex 7 in condotta pag. 14 Splash pag. 15 Humour Art pag. 15 Enigma pag. 16 Lara De Marchi page pag.17 Cruciverba in tedesco pag.18 Diz. inglese-piemontese p.19 Donne che scrivono… pag.19 9 marzo pag.19 Le vignette di Valentina pp.21-22 Vignetta finale pag.22 Periodico degli studenti del Liceo ‘Porporato’ di Pinerolo - Anno XIII, n.3, Febbraio 2012 www.liceoporporato.it/studenti/onda/onda_d'urto.htm ins. resp. Antonio Denanni/Joram Gabbio
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Indice: Buon San Valentino pag. 2 Una seconda occasione pag. 3 “Racconta…” pag. 4

Finalmente libera pag.5 Il mio cd per 9000… pag.6 Le sfide della crisi pag. 7 L’intelligenza emotiva pag.8-9 La sindrome di Asperger p.10

Pensi di essere geloso? pag.11 Pinerolo è antirazzista pag.12 Nevio Racca, rugbysta pag.13 Porporato Music pag.13 Ex 7 in condotta pag. 14

Splash pag. 15 Humour Art pag. 15 Enigma pag. 16 Lara De Marchi page pag.17 Cruciverba in tedesco pag.18

Diz. inglese-piemontese p.19 Donne che scrivono… pag.19 9 marzo pag.19 Le vignette di Valentina pp.21-22 Vignetta finale pag.22

Periodico degli studenti del Liceo ‘Porporato’ di Pinerolo - Anno XIII, n.3, Febbraio 2012 www.liceoporporato.it/studenti/onda/onda_d'urto.htm ins. resp. Antonio Denanni/Joram Gabbio

Periodico degli studenti del Liceo ‘Porporato’ di Pinerolo - Anno XIII, n.3, Febbraio 2012 www.liceoporporato.it/studenti/onda/onda_d'urto.htm ins. resp. antonio denanni/Joram Gabbio

Emozioni Di Lucio Battisti

Seguir con gli occhi un airone sopra il fiume e poi ritrovarsi a volare e sdraiarsi felice sopra l'erba ad ascoltare un sottile dispiacere E di notte passare con lo sguardo la collina per scoprire dove il sole va a dormire Domandarsi perche' quando cade la tristezza in fondo al cuore come la neve non fa rumore e guidare come un pazzo a fari spenti nella notte per vedere se poi e' tanto difficile morire E stringere le mani per fermare qualcosa che e' dentro me ma nella mente tua non c'e' Capire tu non puoi tu chiamale se vuoi emozioni tu chiamale se vuoi emozioni Uscir dalla brughiera di mattina dove non si vede ad un passo per ritrovar se stesso Parlar del piu' e del meno con un pescatore per ore ed ore per non sentir che dentro qualcosa muore E ricoprir di terra una piantina verde sperando possa nascere un giorno una rosa rossa E prendere a pugni un uomo solo perche' e' stato un po' scortese sapendo che quel che brucia non son le offese e chiudere gli occhi per fermare qualcosa che e' dentro me ma nella mente tua non c'e' Capire tu non puoi tu chiamale se vuoi emozioni tu chiamale se vuoi emozioni

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Buon San Valentino Vi siete mai chiesti come sia nata la tradizione della festa degli innamorati? E il motivo per cui ogni anno, il 14 di febbraio, vi scambiate regali, fiori, cioccolatini e quant’altro con la persona che più amate sulla terra? Il giorno di San Valentino prende il nome dall’omonimo santo e martire cristiano San Valentino da Terni . La festività venne istituita nel 496 dC da Pa-pa Gelasio I che sostituì in questo modo la festa paga-na delle lupercalia romana celebrata il 15 febbraio, che consisteva però in riti dedicati non all’amore romantico, ma alla fertilità. La moderna celebrazione della festa risale all’alto me-dioevo. I benedettini contribuirono a diffondere un po’ in tutta Europa questa nuova “festa”, poiché affidatari della Basilica di San Valentino a Terni. La nascita dei bigliettini d’amore, invece, si è sviluppata soprattutto nei paesi anglosassoni, dove era uso comu-ne durante questa giornata scambiarsi Valentine, cioè bigliettini d’amore spesso a forma di cuore o di altri simboli rappresentanti l’amore romantico: la colomba, Cupido e così via. In seguito (1800), questa ricorrenza ha permesso la crescita della produzione industriale dei bigliettini d’auguri per San Valentino e oggi si ri-tiene che ogni anno vengano spediti il 14 febbraio un miliardo di biglietti d’amore. Che altro dire… Buon San Valentino!

Greta Gontero 4A ginn.

Sentimenti ed emozioni è il tema di questo numero del giornalino. Qual sentimento è più bello dell’Amore? Buon San Valentino! Red.

La storia di Monique van der Vorst

“Quando il destino ti regala una seconda occasione”

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La storia che sto per raccontarvi ha dell'incredibile e di sicuro chi non crede ai mira-coli dovrà ricredersi dopo aver letto questo arti-colo. È la storia, infatti, di Monique van der Vorst, giovane atleta olandese, che nonostante il suo handicap, è riuscita a trovare la forza di an-dare avanti. Dopo una lesione all'anca, Monique, allora tredicenne, dovette subire un'operazione chirurgica. Niente di anormale, quindi, senon-ché sotto i ferri la sua gamba sinistra cominciò a perdere sensibilità ed a gonfiarsi fino alla para-lisi. E poco dopo anche la gamba destra fece la stessa fine sotto gli occhi increduli dei medici che non riuscirono a spiegarsi il perché. Moni-que si ritrovò, quindi, in carrozzina e da quel momento decise di seguire il suo sogno di diventare atleta, dedicandosi allo handbike. Pro-prio con questa bicicletta particolare, ribattezzata da lei stessa «culla della velocità», vinse sei titoli europei e tre campionati del mondo. Pochi mesi prima dei Giochi di Pechino, Mo-nique fu vittima di un incidente in cui una mac-china le finì addosso proprio mentre si stava allenando e le spostò due vertebre, provocando uno schiacciamento che la paralizzò dalla vita in giù. Nonostante ciò, Monique continuò ad allenarsi duramente. Infine un terzo incidente, nel 2010: un'auto la buttò fuori strada. L'ennesima disgrazia che ebbe inspiegabilmente conseguenze positive. Infatti, quando la ragazza fu portata in ospedale, cominciò a sentire un formicolio alle gambe e dopo un po' era in piedi. Aveva finalmente ripreso a camminare. Anche questa volta i medici rimasero senza pa-role, limitandosi a descrivere come “miracolo” ciò che era appena accaduto. È possibile che il colpo ricevuto nello scontro le abbia tolto pressione dalla spina dorsale, ma nessuno sa davvero come sia andata i realtà. Sta di fatto che, oggi ventisettenne, Monique gareggia an-cora, ma questa volta su una vera e propria

bicicletta ed è entrata a far parte della nazionale olandese “normodotati”. Ed ecco, quindi, il lieto fine di una storia che sembrava ormai non avere più possibilità di cambiamento. Una storia che insegna a non abbattersi di fronte alle difficoltà e che testimonia davvero come a volte i miraco-li avvengono veramente.

Francesca 5°A/L

L'Anno europeo dell’invecchiamento e del dialogo tra generazioni Il 2012 è stato proclamato Anno europeo dell'invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni: l’obiettivo è di creare un’occasione per riflettere su come oggi gli europei vivono e restano in salute più a lungo, nonché per cogliere le opportunità che ne derivano. L’invecchiamento attivo può dare agli anziani la possibilità di restare occupati e condividere la loro esperienza lavorativa, continuare a svolgere un ruolo attivo nella società per vivere nel modo più sano e gratificante possibile. Serve anche a mantenere la solidarietà tra le generazioni in società che registrano un rapido aumento del numero delle persone

anziane. La sfida per i responsabili politici e tutte le parti interessate è migliorare le possibilità di in-vecchiare restando attivi e di condurre una vita autonoma, intervenendo in settori tanto diversi quan-to il lavoro, l’assistenza sanitaria, i servizi sociali, l’istruzione per gli adulti, il volontariato, gli allog-

gi, i servizi informativi o i trasporti. L’Anno europeo mira a sensibilizzare a questi temi e al modo migliore per affrontarli. Ma in-

nanzitutto cerca di incoraggiare tutti i responsabili politici e i soggetti interessati a fissare degli obiettivi e realizzarli. Il 2012 vuole andare al di là dei dibattiti e produrre risultati concreti.

(Dalla proclamazione dell’Anno europeo)

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CONCORSO LETTERARIO La BANCA DEL TEMPO DI PINEROLO

in occasione del fatto che il 2012 è l'anno dedicato in particolare al

”… dialogo tra le generazioni”,

bandisce un concorso letterario dal titolo

“Racconta…” Il concorso ha lo scopo di dar voce a persone comuni, la cui esperienza non è ancora diventata “storia”, ma è e re-sterà comunque significativa testimonianza di un'epoca.

Il concorso è aperto inoltre alla narrazione delle persone, delle loro storie, all’espressione di emozioni, sogni, pro-getti anche delle giovani generazioni, per far conoscere e dialogare punti di vista diversi come opportunità di partecipazione e crescita civile e sociale.

Il concorso non prevede limiti di età. Sono ammessi elaborati a più mani. La partecipazione al concorso è gratuita .

Il concorso prevede un'unica sezione narrativa di elaborati brevi che dovranno mantenersi nel limite massimo delle 5 cartelle. Ogni partecipante può presentare fino a 3 elaborati.

I testi devono pervenire in un plico che dovrà contenere:

1)l'elaborato in triplice copia, prive di firma o segno di riconoscimento dell’autore; 2) una busta chiusa contenente all’interno: i dati anagrafici, i contatti (n. di tel e cell, eventuale e-mail, indirizzo ).

La consegna dei lavori deve avvenire entro, e non oltre, il 31 marzo 2012, al seguente indirizzo:

CONCORSO LETTERARIO

BANCA DEL TEMPO DI PINEROLO

presso BIBLIOTECA CIVICA ALLIAUDI,

VIA CESARE BATTISTI N 11.

10064 PINEROLO (TO)

Gli elaborati verranno esaminati da una giuria di tre personalità note nel campo della cultura del territorio pinerolese, la cui identità verrà resa nota a spoglio degli elaborati avvenuto e il cui giudizio rimarrà insindacabile.

Verranno assegnati tre premi:

1° premio: del valore di €150,00

2° premio: del valore di €100,00

3° premio: del valore di €60,00

La premiazione avverrà nell’ambito della manifestazione “Maggio libri”. 4

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Sul filo dei ricordi

L’emozione più bella della mia vita Esperienze belle da raccontare! E chi non ne ha? Basta ripercorrere il filo dei ricordi. Mi ricordo a nove anni seduta sul divanetto di casa mia che osservavo il pic-colo schermo, da cui fuoriusciva una dolce ed emozionata voce bianca che con gioia e finta calma intonava l’inno di Mameli. Era una bambina, mia coe-tanea, con i capelli lunghi e vestita con il tricolore, che in mezzo a uno stadio silenzioso faceva la sua minima e bellissima parte durante la cerimonia inaugurale delle Olimpiadi avvenute nel 2006 a Torino. Questo è uno dei ricordi più belli della mia vita. Non un fatto con me come protagonista, ma un semplice ricordo di una bambina che canta, un avveni-mento che mi ha coinvolta è ha rappresentato un sogno semplice e grande di quando ero bambina. Questa è stata la mia prima idea quando mi è stato chiesto di scrivere un articolo sul fatto più bello che mi sia capitato, tuttavia nella mia vita sono avvenuti numerose vicende splendide e insignificanti, perché spesso gli episodi più belli non sono gli avvenimenti grandi e importanti ma quelli nascosti tra gli eventi di tutti i giorni. Tuttavia è quasi impossibile classificare i propri ricordi per bellezza, siccome spesso stanno nascosti nei meandri della nostra memoria.

Irene Ambricco, 1C SU

Finalmente libera! Amanda scese la piccola scaletta che l’avrebbe portata alla stazione della metropolitana, camminava con calma, come tutte le sere, verso il convoglio, osservando ciò che la circondava. “Trovata!”, pensò. La vittima era una ragazza sulla ventina, vestita poco elegantemente con borsa e zaino. “Una turista”, mormorò fra sé e sé, sicura al cento per cento. La seguì, attenta a non farsi notare. Doveva farcela. Doveva rubarle il portafoglio o il cellulare. Quel giorno non era ancora riuscita a procurarsi un buon guadagno, e il padrone era stato chia-rissimo la sera prima: se quel giorno non gli avesse portato un buon bottino l’avrebbe costretta a prostituirsi. No. Amanda non voleva passare le giornate lungo le più brutte strade parigine, mezza nuda, ad attendere di essere portata a casa di uno sconosciuto o in un hotel a basso costo per … Scosse la testa, il solo pensiero la faceva rabbrividire. Meglio rubare, meglio

lavarsene delle mani del suo senso di colpa che l’assaliva ogni volta che derubava, tutto sarebbe stato meglio piuttosto che fare quel lavoro schifoso. “Basta ! Devo concentrarmi se non voglio fare la puttana ”, si disse mentalmente Amanda e riprese a seguire la giovane. Il portafogli lo portava chiaramente nella tasca a cerniera dei suoi pantaloni. Un lavoro semplice e produttivo. I turisti avevano il brutto vizio di portarsi dietro un mucchio di soldi, un vantaggio per lei e uno svantaggio per loro. Con velocità, mentre la mischia di turisti e lavoratori salivano sul treno, prese il portafoglio dalla tasca della donna e poi in fretta e furia si allontanò da lei. Cinque lunghi minuti la separavano dal covo del pa-drone, cinque minuti dalla scoperta della sua sorte, cinque minuti da incubo, come tutta la sua vita. Fin da piccola, da quando era stata adottata, Amanda, aveva cercato un alternativa alla sua situazione, aveva tentato di tagliare la corda ma era stato come provare a cavare un ragno dal buco. Quando aveva quindici anni aveva anche pensato di suicidarsi, ma poi aveva considerato che dalla morte non c’era via di ritorno e quindi aveva rapidamente cambiato idea. Tuttavia, ora, qualsiasi cosa era meglio dell’ esistenza che l’attendeva, se quel portafoglio non conteneva ciò che sperava. Era disposta a rischiare tutto pur di non fare la vita che proba-bilmente avrebbe avuto di lì a poco, quella di una puttana. Era disposta anche a scappare immediatamente, ma per farlo doveva spremersi le meningi, perché nulla è facile come sembra e Amanda l’aveva imparato a sue spese. Alla fine le venne un’ idea magnifica ma allo stesso tempo banale, non doveva più scappare, doveva denunciare il Padrone per sfruttamento minorile. Scese alla fermata successiva della metropolitana, e salì le scale mobili e si diresse alla centrale di polizia. In lei si trovò un barlume di speranza, e il coraggio ebbe il sopravvento sulla paura che provava. Denunciò l’uomo che l’aveva resa una ladra, una schiava. Per la prima volta, si sentì finalmente libera.

Irene Ambricco, 1CSU

Si intitola “Vivo con te” la canzone che è uscita lunedì 23 gennaio e racconta l’incredibile storia di Camilla. È un cd particolare perchè viene distribuito dall’AIDO, l’Associazione Italiana Donatori di Organi. Il brano, composta dal musicista Andrea Mercurio e suonato da una superband formata da Andrea Braido (chitarrista di Vasco Rossi, Laura Pausini, Eros Ramazzotti, Zucchero e molti altri), Walter Savelli (pianista storico di Claudio Baglioni), Faso (storico bassista di Elio e le storie tese) e Flaviano Cuffari alla batteria (Claudio Baglioni, Renato Zero, etc…), è una canzone d’amore: non l’amore che nasce sulle spiagge d’estate, tra due ragazzi, né quello che finisce per colpa di un’altra, ma l’amore per la vita. Quel sentimento di passione per ogni attimo del presente che prova chi ritrova la vita dopo essere stato vicino alla sua fine. Un cast di superstar della musica italiana, insieme alla voce della giovanissima Emanuela Asperti (Manu), ha voluto raccontare infatti una storia umana e toccante per sensibilizzare le persone sull’importanza dei trapianti e della donazione; per dare una speranza a quelle 9mila persone che oggi in Italia, sono in attesa di un trapianto Emanuela Asperti, 20 anni ha prestato la sua voce per questa causa. «Canto da 7 anni - racconta Emanuela, iscritta all’ultimo anno del Liceo Linguistico Casnati di Como - Ma questa per me è la prima esperienza concreta. È stato il mio autore, Andrea Mercurio, a propormela. L’Aido ha chiesto una canzone per portare avanti una campagna di sensibilizzazione. Lui quindi, ha cercato una storia vera da raccontare e l’ha trovata in Camilla, una ragazza sarda che ha ricevuto il fegato da un ragazzo, morto in seguito ad un incidente in moto... Per

acquistare il cd ci si d o v r à r ivo lgere a l l ’ A i d o , alla quale andrà il ricavato». La storia di Camilla Cami l la era una b a m b i n a m o l t o vivace e spensierata, finchè, a 9 anni, eseguendo una semplice analisi del sangue, le fu diagnosticata un’epatite autoimmune: i suoi anticorpi aggredivano il fegato, riconoscendolo come elemento estraneo al suo corpo. La sua situazione peggiorava di anno in anno, fino al giorno del suo quindicesimo compleanno che lei ricorda così: “ero da sola in ospedale, con la consapevolezza che molto probabilmente sarebbe stato il mio ultimo compleanno. Sapevo che non avrei vissuto a lungo. A 15 anni, è una sensazione bruttissima sapere che devi morire e non avrai mai un lavoro, una casa, una famiglia, non ti innamorerai, non invecchierai” Poi una speranza. La possibilità di un trapianto. Un trapianto che fece alcuni mesi dopo, in un giorno che lei ricorda come la seconda volta che nacque: il giorno in cui ricominciò a vivere, grazie alla donazione degli organi.

La storia del cd di Emanuela e di Camilla gira tramite newsletter. Il link della canzone: http://youtu.be/_Ag5qc1AMDs

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“Il mio CD per 9000 persone in attesa di trapianto”

Storie

L’Associazione AIDO All'inizio degli anni Settanta, il trapianto di organi, anche se ancora limitato al rene e alla cornea,

cominciava in Italia a delinearsi come un vero e proprio mezzo terapeutico. A quell'epoca, alcuni cittadini di Bergamo che avevano intuito la potenzialità dei trapianti, ma anche gli ostacoli che questa avrebbe incontrato nel nostro paese, diedero vita il 14 Novembre 1971 alla DOB (l'Associazione Donatori Organi di Bergamo). L'iniziativa destò molto interesse, determinando centinaia di adesioni, il che spinse i promotori a trasformare la DOB nella Associazione Italiana Donatori Organi (AIDO). L’AIDO è nata tra i cittadini favorevoli alla donazione volontaria, anonima e gratuita di organi, tessuti e cellule; è un’associazione apartitica, aconfessionale, interetnica, senza scopi di lucro, informata ai principi etici ed a quelli dettati dall’ordinamento giuridico dello Stato. Negli anni, l'AIDO si è diffusa in tutte le Regioni e conta oggi 1.300.000 soci. Dal 1° Aprile 1999, in seguito alla promulgazione della nuova legge sui prelievi e i trapianti di organi e tessuti, ha assunto la nuova denominazione: Associazione Italiana per la Donazione di Organi e Tessuti. L'attività dell'AIDO non si limita alla raccolta delle adesioni, essa è preceduta, accompagnata e seguita da un ventaglio di iniziative che comprendono interventi di informazione sanitaria e di educazione civica. www.aido.it

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Quando l’imprudenza

è causa di dolo-re e pianto

Tutto inizia con un viaggio, una vacanza, insomma una traversata sull'oceano. La nave Concordia, una delle più belle navi da crociera, ha tutti i comfort che una persona possa desiderare. Eppure il finale è triste, venerdì 13 gennaio 2012 la nave urta uno scoglio dell'Isola del Giglio e subisce uno squarcio di circa 70 metri. Colpa del capitano? Il comandante Schettino ammette di aver sbagliato rotta, ma afferma di aver fatto di tutto per salvare i suoi passeggeri. Eppure lui che aveva detto alla capitaneria di Livorno: “Sarò l'ultimo a rimanere sulla nave”, così non ha fatto. Inoltre, il comandante continua a negare a proposito della presenza della ragazza moldava Domnica Cemortan, la quale secondo testimoni si trovava con lui quella sera, anche dopo l'urto. Egli smentisce poi di aver bevuto durante la serata, cosa che sarà verificata con l'esito degli esami tossicologici. Errore volontario o meno, il comandante Schettino ha causato dolore, pianti e disperazione. La maggior parte dei passeggeri si è salvata, ma una piccola parte, dodici di loro sono morti. Chi si è buttato nelle acque fredde per salvarsi, magari anche non sapendo nuotare, chi si è sacrificato per salvare altri o è semplicemente rimasto bloccato nella sua cabina. Tanta la disperazione e poca la lucidità, in quei momenti scatta la pazzia e non si pensa più. Inoltre ci sono ancora dei dispersi, se ancora si possono chiamare tali dopo tanti giorni dall'accaduto. Grandi sono le emozioni in questi giorni: felicità per chi ha ritrovato i propri cari, ma anche tanto dolore per chi non vedrà mai più gli sfortunati che hanno perso la vita in quel terribile giorno.

Giada Aliverti 2AL

Tu chiamale se vuoi, emozioni... Così cantava il grande Lucio Battisti. Già, perché lui sapeva bene cosa fossero le emozioni e come trasmetterle agli altri. Emozione può essere un tramonto tra le colline, una passeggiata in solitudine di mattina presto, la nascita di una nuova vita, uno scambio di opinioni frivolo con uno sconosciuto. Lui aveva ben chiaro che cosa fosse un’emozione. E noi? Noi non ci chiediamo mai che cosa significhi emozionar-si? Che cosa sia un’emozione? Eppure emozione è tutto ciò che ci circonda. Magari anche quel pescatore scono-sciuto, stanco della notte e della vita, può regalarcene una. Se solo siamo capaci di coglierla. Emozione può essere tutto o niente. Emozione può essere uno sguardo sfuggente, un sorriso rassicurante. Un bacio. L’abbraccio di un’amica. Apprezzare ciò che la vita ci offre. E’ sapersi sorprendere per un paesaggio mozzafiato. E’anche, perché no, un’interrogazione a sor-presa. Emozione è ricordare. E’ cadere e rialzarsi. Coglie-re l’attimo fuggente, quello giusto. Un esame andato be-ne. Ma anche uno andato male. Emozione è avere paura, sentire il batticuore. Un amico perso ed uno ritrovato. E-mozione è vivere, crescere. E’ sapersi emozionare. Emo-zione siamo noi. Qualcosa che è dentro me, ma nella mente tua non c’è. Capire tu non puoi: diceva ancora Battisti. Ognuno di noi prova, infatti, emozioni diverse nello stesso momento

e reagisce a queste ultime in modo peculiare. Il linguaggio delle emozio-ni è universale perché esse vengono espresse da tutti, in qualsiasi luogo, tempo e cultura con modalità simi-li. Inoltre, secondo Darwin non solo gli uomini sono in grado di emozionarsi, ma anche gli animali. Esse condiscono le nostre giornate e ci accompagna-no sempre. Una vita senza emozioni sarebbe vuota, piatta e spenta. Anche se sembra impossibile, esiste una malattia che provoca l’incapacità di percepire, descrivere e verbalizzare le emozioni proprie ed altrui: l’alessitimia. Quando un’emozione persiste nel tempo prende il nome di sentimento. Quello più studiato, narrato e cantato è l’amore. Tormentato, passionale, intenso e profondo, ha la capacità di renderci felici o tristi in un solo istante. Ad-dirittura inflazionato in questo periodo… Grazie a Te, a Voi, che mi fate emozionare per il solo fatto di esistere.

Beatrice Roux 5Cg

Tu chiamale se vuoi, emozioni

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L’intelligenza emotiva Per Daniel Goleman (psicologo, autore del libro Intelligenza Emotiva, 1996) le abilità emotive hanno un ruolo importante nella vita. Per lui l’intelligenza emotiva è formata da due grosse competenze: una competenza personale una competenza sociale

Nella parte centrale del libro descrive le singole componenti di ciascuna delle due competenze e le loro ripercussioni sul contesto lavorativo; en-trambe le competenze sono caratterizzate da abilità specifiche. La competenza personale determina, secondo l’autore, il modo in cui controlliamo noi stessi e si basa sulla consapevolezza di sé, la padronanza o il dominio di sé e la motivazione. La consapevolezza di sé è la capacità di conoscere i propri stati interiori, le preferenze, le risorse e le intuizioni. Questa competenza implica innanzitutto la consapevolezza emo-tiva, ossia il riconoscimento delle proprie emozioni. Le persone che possiedono tale abilità sono in grado riconoscere quali emozioni stanno provando e sono consapevoli del legame esistente tra queste e quello che pensano, fanno e dicono. In genere quando qualcosa non va (il lavoro non riesce o quando si hanno delle intuizioni e sensazioni viscerali) è la dimostrazione dell’esistenza di un flusso di sentimenti che scorre in parallelo con i nostri pensieri. Dare ascolto a questa “guida interiore”, secondo l’autore potrebbe aiutare a vivere e lavorare meglio. In secondo luogo la consapevolezza di sé comporta una autovalutazione accurata delle proprie risorse interiori, delle abilità e limiti. Coloro che possiedono queste caratteristiche conoscono i propri punti di forza e di debolezza; sono riflessivi e in grado di apprendere dall’esperienza, motivati a migliorare se stessi oltre ad essere dotati del senso dell’umorismo. La terza competenze evidenziata dall’autore è la fiducia in sé stessi intesa come forte percezione del proprio valore e delle proprie capacità. La fiducia in sé stessi è la condizione sine qua non per una prestazione eccellente e per accogliere sfide difficili. La padronanza di sé, comporta la capacità di dominare gli impulsi e i sentimenti. Questa competenza dipende dal funzionamento dei centri emotivi, che hanno sede nell’amigdala, e dalla loro cooperazione con i centri esecutivi, o memoria di lavoro, che si trovano nell’area prefrontale del cervello e sono de-putati alla comprensione, interpretazione, pianificazione delle attività decisionali. L’autocontrollo va inteso principalmente come capacità di dominare le emozioni e gli impulsi distrutti-vi. Le persone che possiedono questa capacità sono in grado di gestire lo stress e le emozioni angosciose, restano composte, positive e imperturbabili e concentrate anche nei momenti difficili. Spesso la ragione per cui molte persone non esprimono appieno il loro potenziale risiede in una loro in-competenza emotiva, cioè in una incapacità di gestire le proprie emozioni; infatti, pur essendo intelli-genti agiscono sull'onda di un'emotività incontrollata, a volte impedendo, in tal modo, una collaborazio-ne serena e finalizzata al raggiungimento di obiettivi comuni. Viceversa chi è padrone di sé è maggior-mente dotato di fidatezza, è in grado di comportarsi con onestà e integrità, nel rispetto delle regole, ado-perandosi per costruire un clima d’affidabilità e autenticità, ammettendo i propri errori e opponendosi alla mancanza di etica da parte degli altri. Contemporaneamente dimostra di avere un’alta coscienziosi-tà assumendosi le proprie responsabilità per quanto attiene alla propria prestazione, al rispetto degli im-pegni, al raggiungimento dei propri obiettivi. Il concetto di padronanza di sé, secondo Goleman, implica un atteggiamento d’apertura: una continua ricerca dell’innovazione, (ricerca e valutazione di soluzioni originali), e dell’adattabilità (flessibilità alle richieste di cambiamento poste dalle nuove circostanze), che portano a riconoscere i bisogni ed innescare o gestire il cambiamento adottando soluzioni e strategie adeguate, senza farsi condizionare dal dubbio o dall’indifferenza. La motivazione, ultima abilità della competenza personale, è data dall'insieme delle tendenze emotive che guidano, sostengono o facilitano il raggiungimento di obiettivi. Le ricerche dimostrano che anche nel modo del lavoro l’aspetto economico non è sufficiente per sentirsi appaganti. Quel che più gratifica è la sfida creativa, la possibilità di continuare ad imparare, ecc. La motivazione è determinata da tre a-bilità. La prima è la spinta alla realizzazione personale, intesa come ricerca della propria soddisfazione proponendosi obiettivi stimolanti, trovando strategie per lavorare meglio, orientandosi al risultato e

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coltivando l'impulso a migliorare le proprie prestazioni. Seguono poi, l’impegno nel condividere un obiettivo comune e impegnarsi a cercare di perseguire la missione dell’organizzazione e lo spirito d’iniziativa, inteso come la capacità di saper cogliere le opportunità, perseguire un obiettivo al di là di quanto prescritto e degli impedimenti burocratici, ecc. In ultimo, è caratterizzata da una buona dose d’ottimismo che permette sia di essere costanti nel perseguire gli obiettivi, nonostante gli ostacoli incontrati e gli errori commessi, sia di puntare sulla speranza di successo eliminando ogni paura del fallimento. Le persone dotate di questa capacità sono in grado di attribuire gli insuccessi a circostanze controllabili senza interpretarli come fallimenti personali. La competenza sociale rappresenta per Goleman l’altro fattore necessario per eccellere nel lavoro ed è determinata dal modo in cui gestiamo le relazioni con gli altri; la base di questa competenza è costituita dall’empatia e dalle abilità sociali. L'empatia comporta la consapevolezza dei sentimenti, delle esigenze e degli interessi altrui come se fossero i propri, senza dimenticare i propri, in una sorta di vicinanza senza confusione. Per essere empa-tici, secondo l’autore, è necessaria la comprensione degli altri. Coloro che possiedono questa caratteristi-ca si dimostrano attenti ai sentimenti degli altri, interessati alle loro preoccupazioni e disponibili all’aiuto. Sanno, inoltre, valorizzare gli altri riconoscendo e premiando i punti di forza e i risultati raggiunti, offrendo feedback, identificando ciò di cui le persone hanno bisogno ed assegnando lavori che accrescono le loro abilità. In tal senso anche la critica diventa un’arte, perché ha lo scopo di fornire in-formazioni rispetto a comportamenti inadeguati senza svilire l’altro e mentendosi fiduciosi e ottimistici sulle sue possibilità di miglioramento. In particolare nei lavori in cui si è a contatto con gli altri, secondo Goleman, è fondamentale ciò che egli definisce assistenza. Si tratta della capacità di anticipare, riconoscere e soddisfare le esigenze dell’altro, offrendo soluzioni idonee che hanno il vantaggio, oltretutto, di aumentare la sua fiducia e fedeltà. Nell'essere empatici, si ha, inoltre, un atteggiamento che permette il rispetto e la promozione della diversità, sia delle persone sia delle organizzazioni. La diversità non viene considerata come qualcosa che spaventa, ma valorizzata come opportunità di crescita e di confronto, al di là di ogni pregiudizio ed intolleranza. Inoltre, soprattut-to per i ruoli dirigenziali, l’autore ribadisce quanto sia necessario possedere la consapevolezza politica, e cioè la capacità di conoscere il territorio in cui si lavora, individuando le reti sociali e politiche esistenti, interpretando le situazioni e le realtà interne ed esterne all’organizzazione in modo accurato. L’autore, d’altra parte, ritiene altrettanto importanti le abilità sociali intese come la capacità di saper guidare ad arte le emozioni di un’altra persona e trae vantaggio dal fatto che gli stati d’animo s’influenzano reciprocamente. I sentimenti positivi, infatti, si diffondono molto più velocemente di quel-li negativi e i loro effetti influenzano positivamente la collaborazione, la lealtà, la cooperazione e in ge-nerale le prestazioni di un gruppo. Le componenti fondamentali delle abilità sociali sono diverse; in particolare una grande rilevanza assu-me l’influenza. Le persone con questa caratteristica sono molto abili nell’arte della persuasione, capaci di adeguare il proprio comportamento in base all’altro, ai suoi stati d’animo, ai suoi valori, ecc,; usano strategie efficaci al fine di creare intorno a loro consenso e appoggio. Possiedono, inoltre, una buona ca-pacità di comunicazione, intesa come ascolto e invio di messaggi convincenti, finalizzati alla reciproca comprensione e a creare un’atmosfera che permetta di esprimere i problemi e le difficoltà. Coloro che sono in grado di rapportarsi con i colleghi con queste modalità possiedono, in aggiunta, quella che Gole-man chiama, leadership, cioè la capacità di ispirare e guidare gruppi e persone suscitando entusiasmo per un ideale comune. La giuda efficace di un gruppo richiede inoltre una buona competenza nella ge-stione dei conflitti, nella capacità di negoziare e risolvere situazioni di disaccordo, incoraggiando il dibattito e la discussione aperta e leale senza creare ulteriori tensioni, ma agendo con tatto e diplomazia e diventando, in tal modo dei catalizzatori del cambiamento. Nei settori in cui è richiesto il lavoro di gruppo sono inoltre necessari altri elementi quali la costruzione di legami, ossia la capacità di favorire e alimentare relazioni utili; la collaborazione e cooperazione, al fine di lavorare con gli altri verso obiettivi comuni; infine, è di particolare importanza la capacità di la-vorare in team e cioè di creare una sinergia di gruppo nel perseguire obiettivi comuni. Goleman sostiene che gli studi scientifici hanno dimostrato che il potenziale per l'espressione dell’intelligenza emotiva è in tutti noi. E' un potenziale che può essere sviluppato partendo dalla con-sapevolezza di queste abilità e dalla volontà di migliorare la gestione di noi stessi e del nostro rapporto con gli Di Anna Lisa Pani, http://www.corem.unisi.it/bibliografia/recensioni/rec_goleman_lavorare%20con.pdf

Sopra i 18

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“ La sindrome di Asperger” (S.A.)

Raymond vede pericoli ovunque e ogni cambiamento lo spaventa, fa sempre le stesse cose nello stesso modo ogni giorno …ma è una persona e, ad ogni modo, una persona veramente intelligente. Fin dall’infanzia il nostro subconscio ci rende in grado di comprendere i sentimenti altrui, elemento alla ba-se dei nostri rapporti interpersonali all’interno della società. Le emozioni sono ovunque attorno a noi e impregnano il nostro mondo: molte professioni dipendono dalla nostra capacità di esprimerle (lavori dediti alle abilità artistiche) o di comprenderle. Come potremmo far parte della società senza queste capacità?

Ebbene, alcuni bambini sanno esprimere le emozioni di base, ma con alcune peculiarità. Mancano i meccanismi inibitori responsabili dell'adattamento sociale dell'espressione emotiva. Le emozioni di base sono felicità, paura, rabbia, tristezza, disgusto e, secondo alcuni, la sorpresa, definibile come la violazione di un'aspettativa. Il danno in questi bambini risiederebbe sopra tutto nelle emozioni complesse, non soltanto nella capacità dell'adattamento sociale dell'espressione ma anche nella capacità di provarle, prima che di esprimerle. Tra le emozioni complesse più studiate in generale si trovano: vergogna, senso di colpa, invidia, imbarazzo, orgoglio, innamoramento, ge-losia.

Purtroppo questo è solo una delle problematiche generate da una malattia, prevalentemente geneti-ca, che provoca un disturbo dello sviluppo psico-mentale: la sindrome di Asperger ( la S.A.).

La sindrome di Asperger è una forma di autismo che ha come altre caratteristiche quelle di provocare disfunzioni nel movimento, attenzione, memoria, coscienza, empatia,apprendimento, linguaggio, carattere e interazione sociale. Il quoziente intellettivo delle persone affette da autismo è variabile ma spesso é molto superiore alla norma; è invece il quoziente emotivo-affettivo che è del tutto deficitario in quanto manca la capacità di riconoscere le emozioni ed i sentimenti degli altri. I comportamenti delle persone che ne sono affette, possono risultare inadeguati al contesto sociale e i rapporti interpersonali sono molto difficili anche perché la gestualità simbolica non ha significato per loro ed inoltre i comportamenti sono monotoni e ripetitivi. Proprio a causa di questi problemi di relazione, la sindrome di Asperger generalmente fa apparire chi ne è affetto eccentrico e soprattutto nei rapporti interpersonali i malati appaiono goffi, e queste caratteristiche associate ad interessi ossessivi per soggetti insoliti gli conferiscono un aspetto bizzarro;

inoltre difettano nelle regole di convenzione sociali: sono ingenui e mancano di ciò che viene generalmente definito come “senso comune”. Nel caso di cambiamento della rutine si verificano scene di vero e proprio panico, smarrimento: proprio a causa della loro inflessibilità e nell’inabilità ad affrontare i cambiamenti, sono facilmente stressati ed emoti-vamente vulnerabili. Newton, Einstein ma forse anche Socrate, Darwin e Warhol sono senza ombra di dubbio personaggi accomunati da capacità eccezionali e, secondo uno dei più famosi psicoanalisti Irlandesi, accomunati anche da una forma di autismo: la Sindrome di Asperger. Per chi volesse leggere qualche libro inerente a questo argomento consiglio caldamente “Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte” o per chi volesse vedere un film molto famoso ed emozionante consiglio “Rain man” con Dustin Hoffman e Tom Cruise. Elena, 4A Soc

Triste Felice

Test Pensi di essere geloso? Quello della gelosia è uno dei sentimenti più forti. Pare che sia una delle principali cause dei litigi fra amiche, amici e coppiette scoppiate. Proviamo a misurarla con un test per vedere se

anche tu sei stata/o morsicato dalla vipera della gelosia.

1. Il tuo fiore preferito è: A. la rosa B. la viola C. la margherita 2. Quando sei innamorato: A. vivi normalmente ma con una marcia in più B. Tutto regolare, hai solo qualche impegno in più C. Non riesci a pensare a nient’altro ma solo alla persona del tuo cuore 3. I tuoi amici/che: A. Sono meglio vestiti di te B. Hanno i tuoi stessi gusti C. Sono più scadenti di te 4. L’anima del tuo cuore ha ricevuto una cartolina. Non ti vuole dire da chi: A. In fondo la cosa non ti interessa B. Prima o poi lo saprai C. Lo fa solo per darti in testa 5. Il cuore della tua vita è da tempo che si av-vicina troppo ad un tuo amico: A. La cosa inizia a darti sui nervi B. È normale, nessuno di noi ha qualcosa da

nascondere C. Al momento giusto chiederai: «Chi di noi due preferisci?» 6. In casa: A. Vorresti avere un fratellino o una sorellina B. Con il fratello o la sorella più piccola ci sono sempre dei problemi C. Non è vero che ci sono pro-blemi, è che lui (lei) ha sempre tutto ciò che vuole 7. Quali fra queste cose ti dispiace di più: A. Non essere abbastanza gentile B. Non sei sicuro/a del suo affetto C. Lei (lui) ti lascia per un altro (a) 8. L’hai invitata/o a fare una passeggiata, e lei (lui) arriva con un amico/amica A. La cosa non ti turba e cerchi di fare la sua conoscenza B. Sei alquanto innervosito/a e tratti l’altro come uno sconosciuto/a C. Cerchi di far buon viso a cattivo gioco.

1 2 3 4 5 6 7 8

A 2 2 3 1 3 1 1 1

B 3 1 1 3 1 3 2 3

C 1 3 2 2 2 2 3 2

Se il totale dei punti è fra 8 e 13 sei Gelosetto; se è fra 14 e 21 sei un Ge-losone; se invece hai ottenuto più di 22 punti, allora sei Gelosissimo.

Gelosetto Non si può dire che sei geloso/a. O per lo meno, non più del dovuto. Distribuisci facilmente la tua simpatia fra i tuoi amici ed amiche e sei indulgente verso gli altri, il che ti rende di facile compagnia, sincero/ a e simpatico/a, anche se non ti riesce facilmente di capire la variazione di umore degli altri. Inoltre non sempre sei capace di vera intimità con chi da te ne vorrebbe un po'. Col tempo maturerai anche sotto questo aspetto. Per il momento la tua gelosia si ferma alle tue cose, che sicuramente non vuoi gli altri tocchino o distruggano.

Gelosone Vorresti non sottostare al cappio della gelosia, ma talvolta ti è proprio difficile. Certo, fai tutti gli sforzi per nasconderla e, a dire il vero, ti dà anche fastidio esse-re geloso/a, ma non ci riesci proprio, è più forte di te. Tuttavia, c’è un sistema per custodire gli amici e le amiche: non essere meschino/a con loro. Sii generoso/a e sappi prenderli per il loro lato debole. Non ti lasceranno. Con questo non pensare che ognuno di loro ti debba restare appiccicato per sem-pre. Ognuno ha la sua strada che prima o poi deve trovare.

Gelosissimo Sei geloso/a e lo sai! Inoltre, sai bene che sei geloso/a di tutto. Proprio di tutto: delle tue cose, degli amici, dei tuoi gusti. Nulla al di fuori di ciò che è tuo viene escluso dalla tenaglia della gelosia. Questo manifesta una insicurezza nascosta che faresti bene ad affrontare a viso aperto. Tanto per non morire prima dei vent'anni schiacciato/a dal peso insopportabile della gelosia! Devi avere più fiducia negli altri. Quella stessa fiducia che tu chiedi a loro. In fondo, la gelosia è una fiducia che non concediamo perché sappiamo che i primi a non meritarla, siamo noi.

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I tragici avvenimenti risalenti al 10 dicembre scorso (l’incendio appiccato in un insediamento rom a Torino) hanno provato quanto ancora oggi sia attuale la discriminazione verso quella che è una minoranza assai poco tutelata e molto disprezzata. Eppure, una minoranza che possiede diritti umani, sebbene molto

spesso ci sia la tendenza a dimenticarlo (d’altro canto, pochi ricordano che accanto agli ebrei deportati nei campi di concentramento c’erano anche gli “zingari”, pochi si soffermano a pensa-

re che è stata un’ininterrotta diaspora a far guadagnare loro il soprannome di noma-di). È indubbio che l’integrazione tra noi e i

rom (che vantano una cultura tanto affascinante quanto estremamente diversa

dalla nostra) è assai complessa, forse impossibile. Ma l’irrazionale violenza e rigetto nei confronti del “diverso”, di cui gli avvenimenti del 10 di-cembre costituiscono un esempio, riempiono di inquietudine. Ebbene, Pinerolo si è opposta a tutto ciò. Giovedì 22 di-cembre due eventi, che hanno coinvolto soprattutto gio-vani, hanno condannato l’intolleranza e la discriminazione, denunciando quello che è apparso come il risvegliarsi (o forse il manifestarsi) di un sentimento raz-

zista (non solo dunque l’incendio al campo rom, ma anche l’uccisione a Firenze di due senegalesi). Il primo si è svolto in mattinata al Liceo Porporato: durante la gior-nata, autogestita dagli studenti, un gruppo, guidato da alcuni membri di Amnesty International e Libera, ha di-scusso e commentato la questione. Allo stesso modo, la sera stessa, durante un presidio organizzato dal gruppo Arci in Piazza Facta, molti si sono trovati per gridare all’unisono: Pinerolo è antirazzista!

Andrea Bruno, 3A Cl

Il Natale come si sa è un periodo in cui i regali viaggiano. A volte però certi “regali” assumono un significato ambiguo, come quello successo pochi giorni prima dell’atteso evento con l’arrivo nell’ufficio del vicesindaco di Torino e del sinda- co di una busta con un’offerta di un milione di euro. Mittente l’acciaieria ThyssenKrupp. Que- sto in cambio della rinuncia da parte del comune di Torino a costituirsi parte civile nel processo di ap- pello per il rogo in cui, quattro anni fa, persero la vita sette operai. Al comune di Casale Monferrato, alcuni giorni prima, il miliardario svizzero Schmidheiny ha offerto 18,3 milioni. Egli era il proprietario insieme a De Cartier della Eternit, azienda che produceva materiali in fibrocemento che hanno causato la morte di circa 1800 persone dal 1947 ad oggi. L’obiettivo delle offerte dei legali di Thyssen e Schmidheiny è quello di creare una breccia nel fronte delle parti civili, sperando così di ottenere condanne più leggere. Esiste un precedente, il comune di Cavagnolo Torinese (dove era operativo un altro stabilimento Eternit) che ha accettato l’offerta arrivata dai legali di Schmidheiny per ritirarsi da parte civile del processo per la strage dell’amianto. I miracoli che può fare un assegno da due milioni di euro! Nella notte tra il 16 e il 17 dicembre anche il sindaco di Casale ha accettato la proposta dei legali di Schmidheiny, ritenendo che il risarcimento servirà per rilanciare il Comune. Adesso non resta che aspettare la risposta del sindaco di Torino. Contro questo patteggiamento (seppur legale) si è schierata Libera, da sempre impegnata “contro le mafie” ma anche per la giustizia, perché legale non sempre è sinonimo di giustizia. Quante volte si confondono i due termini prendendo per giusto ciò che è legale. Ci teniamo a distinguere in modo netto le due realtà come ha affermato Don Ciotti a Napoli il 21 marzo 2009 per la “Giornata della memoria delle vittime di mafia”:“la giustizia è la realizzazione effettiva dell’eguaglianza dei diritti e l’opportunità dei doveri”. Chiara Perrone, IA Classico/ Per info:3664053445

SUPPLEMENTO D’ANIMA DUE MANIFESTAZIONI

Un solo grido: “Pinerolo è antirazzista!”

PROCESSO PER IL ROGO DELLA THYSSEN Quando legale non è sempre giusto

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Artisti e campioni tra noi Nevio Racca, rugbysta della 5 C Ginnasio

Ecco che tornano i campioni tra noi! Abbiamo intervistato Nevio Racca, il rugbysta della 5°C ginnasio. Come/quando hai iniziato a giocare a rugby? Ho iniziato a giocare a rugby all’inizio della terza media, quando già da due o tre anni a Volvera (dove vivo) era iniziata l’attività di rugby, ma io praticavo judo a La Loggia.

Quando gli spostamenti iniziarono a farsi difficili decisi di trovare uno sport a Volvera e poiché avevo già un amico che ci giocava decisi di iniziare a giocare a rugby. Raccontaci la tua carriera sportiva. Ho passato il mio primo anno giocando nel Volvera Rugby e venni chiamato già nella Selezione Piemontese in cui mi sarei allenato anche nei due anni successivi. Non giocavo ancora in un campionato ma dato che della mia età eravamo veramente pochi, ci aggregavamo ad altre squadre. Nell’estate 2010 però non avevamo i numeri per formare una squadra e così dovemmo unirci al CUS Torino Rugby. Così dall’anno scorso iniziai a giocare e ad allenarmi come tallonatore a Torino nel campionato Elite. L’anno scorso siamo arrivati terzi, perdendo per un punto la partita contro la prima in campionato, e così non ci siamo classificati per i play-off. Un pregio e un difetto di questo sport. Sicuramente questo sport è una scuola di vita perché ti fa capire che nella realtà non puoi scoraggiarti alla prima cadu-ta e devi sempre pensare veloce altrimenti verrai “abbattuto”. Inoltre, dato che è uno sport di squadra, devi imparare l’altruismo e l’umiltà. Secondo me non ci sono aspetti molto negativi, alcuni considerano negativa la fisici-tà dello sport, ma per me non lo è. E’ uno sport in cui è più importante la bravura della squadra o quella del singolo giocatore? In qualunque sport di squadra l’importanza del singolo è superata da quel-la del gruppo. Preso da solo il giocatore può essere bravo

quanto vuole, ma non potrà fare molto senza l’aiuto degli altri. Comunque è fondamentale che ogni giocatore faccia bene la sua parte perché basta un anello debole e la catena si spezza. Quante volte ti alleni alla settimana? E’ difficile conciliare scuola e sport? Mi alleno tre volte a settimana a Torino con il club, alcune volte il lunedì con la Selezione Regionale ad Asti o a Settimo Torinese e il venerdì con la Selezione Elite a Torino per due ore o una e mezza ogni volta, più la partita la domenica o con il CUS o con la Selezione. Certamente è un po’ difficile conciliare studio e sport, ma comunque ci si abitua ai ritmi. Visto da fuori sembra uno sport molto violento: sono frequenti gli infortuni? Sicuramente gli infortuni possono capitare ma si guarisce sempre col tempo e il riposo. Io considero il rugby un buon modo per sfogare molta della tensione che si accumula durante la giornata. Certamente non bisogna avere paura dello scontro fisico e si deve avere una certa aggressività sul campo (non bisogna cioè avere paura di far male). Quali sono le qualità del buon giocatore di rugby? Un buon giocatore deve essere rapido nelle decisioni, ben strut-turato fisicamente, avere delle buone capacità tecniche (passaggio, placcaggio, movimento con palla e senza, ecc.) e una buona visione di gioco (sapere dove è meglio giocare, notare lo svantaggio della difesa in un punto). Dove deve andare chi vuole iniziare a praticare questo sport? Per esperienza personale io consiglio di provare ad iniziare nel Volvera Rugby nel centro sportivo di Via Castagnole: gli allenatori sono ottimi (in selezione regionale siamo in due del Volvera e Roberto Racca, “Rocco” per gli amici, è l’unico ’95 del Piemonte in Accademia a Parma) così come la compagnia.

Lorenzo, II A Cl

Mi scuso con i miei venticinque lettori che magari si aspettavano un seguito della rubrica musicale già vista nel primo numero di Onda, ma sfogliando vanamente il secondo sono rimasti a bocca asciutta. La playlist (del numero scorso) è a tema psichedelico/progressive: due generi quantomeno i-nusuali al giorno d`oggi, ma sempre molto apprezzati Tagliando corto, ecco la playlist di questo numero, realizzata assieme all`illustre membro dell`esecutivo, nonchè pianista e bassista dei Ghosts of Destiny e degli Alliance e mio grande amico Tommaso Camarotto:

Fabrizio De André - Un Ottico King Crimson - Cat food The Beatles - I am the Walrus Area - La Mela di Odessa Elio e le Storie Tese - Psichedelia Radiohead - 2 + 2 = 5. (The Lukewarm.) Depeche Mode - Peace Crystal Castles - Pap Smear MGMT - Of Moons, Birds and Monsters Genesis - The Return of the Giant Hogweed . Francesco Maletto

PORPORATO MUSIC Rubrica musicale By Francesco Maletto

Ex 7 in condotta Le news sul comportamento degli studenti e sugli insegnanti che li hanno sanzionati continua... Il filone è sempre quello di una sana risata, con le disavventure scolastiche di studenti e professori. Ecco quindi a voi cosa hanno fatto alcuni “studenti modello”( non del Porporato!!) che si sono beccati un bel 7 (o giù di lì) in CONDOT-TA!!

L’alunno N. interrompe ripetutamente la lezione offrendomi “un Pampero”. Mi auguro che dietro la sua proposta non ci sia un doppio senso. Sarebbe grave. “Non condivido affatto la scelta degli alunni I., M. e F. di seguire le lezioni da una tenda da campeggio. Tuttavia, se ciò fa migliorare il loro rendimento, usino pure un camper.” C. fa il suo rientro in classe esibendosi con una doppia ca-priola dopo esser stato ai servizi per più di 20 minuti. Sostie-ne di essersi trattenuto con Moira Orfei." S. distribuisce croci di sua fabbricazione alla classe mentre predica la fine del mondo. Ai miei richiami mi esorta alla preghiera e al pentimento C. interrompe la lezione e urlando esce fuori dalla classe. Al suo ritorno spiega di aver visto dietro la sottoscritta la Morte con la falce. Vorrei venire messa in contatto con i genitori

dell’alunno per avere chia-rimenti riguardo le eventuali sostanze assunte dal figlio. Z., durante l’interrogazione, insiste che il suo argomento a piacere è il Molise. Ci tengo a precisare che non solo non sono previsti argomenti a piacere, ma che si tratta di un’interrogazione di Latino. “Al fine di non farsi mettere il voto di matematica l'alunno D. decide di ingoiare la pagina del libretto scolastico, per-tanto convoco i genitori.” C. sembra soffrire ogni giorno di una patologia diversa che non gli permette di venir interrogato. Vorrei venisse fatta chiarezza, desidero parlare con i genitori dell'alunno speran-do che non abbiano anch'essi la febbre, malaria o morbillo. Sorprendo M. mentre posiziona miccette accese sotto la cat-tedra. Ammonisco lo studente.

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M E R C E D E S M A U E R SE G A L D R B U N T A L TR A U T O B A H N D A IK R A U T S E U A U D I ME D E M R T F I D O ML A T I O L E E R R T U

A U A N E I N A N M A ND E M A N N I N L A N GA S T U K O E L N

T U C H M A M A R I E BB A U H A U S F O N T A N EI E I L O R F I E B EE T F A M I L I E S T A A TR I E F E T O T W K U H

G O E T H E A Z R I T M ON R E E U P S I VE V A D I C H T E R V E EU R L E N E U R O P A N NE L I C E O E S B U N DS P E C K K A R T O F F E L N

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Soluzione al cruciverba in tedesco di pag.18

“Humour Art”

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Ipse Dixit

Bresso: “X se continui a parlare ti pugnalo con la matita!”

Studente: “Prof, ma quella matita è mia!!” Bresso: “Eh va beh! Poi te la ricompro!” Strumia: “ Ragazzi avete copiato? Posso

scancellare la lavagna? Si?! Ok, allora scancello!”

Anonimo: “Siamci?... che vuol dire "ci sia-

mo". Prof di Matematica a quella di Italiano:

"Ma non ci sono io in primo B a quest'ora?" Prof di Italiano: "No tu sei in primo A, c'han-no invertito le classi!" Prof di Matematica: "Visto ragazzi? Cambiando l'ordine delle classi il risultato non cambia!"

Ci è stato rimproverato di esserci lasciato sfuggire il mega Ipxe Dixit della Gelmini, quando era ministro della Pubblica Istruzione. Rimediamo anche se in ritardo e ora c’è un altro

ministro, perché la gaffe è storica.

Il testo integrale del comunicato stampa «La scoperta del Cern di Ginevra e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare è un avvenimento scientifico di fondamentale importanza. Rivolgo il mio plauso e le mie più sentite congra-tulazioni agli autori di un esperimento storico. Sono profon-damente grata a tutti i ricercatori italiani che hanno contribui-to a questo evento che cambierà il volto della fisica moderna. Il superamento della velocità della luce è una vittoria epocale per la ricerca scientifica di tutto il mondo. Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l’esperimento, l’Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro. Inoltre, oggi l’Italia sostiene il Cern con assoluta convinzione, con un contributo di oltre 80 milioni di euro l’anno e gli even-ti che stiamo vivendo ci confermano che si tratta di una scelta giusta e lungimirante». Lo afferma il ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini.

Onda d’Urto

1. “Amore e Psiche” pubblicato nel 1979 è stato scritto da..

a) Raffaele La Capria b) Umberto Eco c) Alighieri Dante 2. Il lago Ladoga nella Carelia, al confi ne con la Finlandia, è il più grande lago d’Europa?

a) Falso b) Vero 3. La scoliosi, in medicina, viene definita incurva-mento laterale della colonna vertebrale?

a) Vero b) Falso 4. Che cos’è il Gattinara?

a) Un pregiato vino bianco di uve nebbiolo b) Il fiume che scorre nella valle del fiume Se-sia

c) Un vino rosso granato del Vercellese

5. Quando nacquero i crociati?

a) Al Primo Concilio di Costantinopoli nel 381 a.C.

b) Al Concilio di Trento del 1545 c) Al Concilio di Clermont del 1095

6. Che cos’è un isopodo di terra?

a) Il nome comune dei piccoli crostacei terrestri b) I punti sulla superficie terrestre che hanno uguale al tezza sul livello del mare

c) La variante di un elemento chimico, che differisce dalle altre per il numero di massa.

7. Che cos’è un buco nero?

a) Un astro con una struttura atomica così po-co concentra- ta che ha un’infima forza di attrazione b) Corpo celeste dotato di un campo gravita-zionale tal mente intenso da tratte nere anche la ra diazione elettro magnetica. c) Un 2 nella verifica di matematica 8. Quanto misurava la barba di Janice Deveree, la donna barbuta?

a) 29 cm b) 4 cm c) 36 cm 9. Rifletti su quest’affermazio

ne: il giaguaro è simile al leopardo. Si differenzia per avere il corpo meno tozzo e la coda più lunga. Vero o Falso?

a) Vero b) Falso

10. Chi o che cosa salvò Giuditta, eroina biblica, uccidendo nel sonno il generale Oloferne?

a) Un’antica città b) Il re dell’Assiria Nabucodonosor II c) Ulisse

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Enigma Test ed indovinelli seri e semiseri

Barzellette ° Al citofono della caserma dei Carabinieri: Attenzione: per suonare premere, se non risponde nessuno ripremere. ° Padre e figlio genovesi vanno in America. - Papà, quando arriviamo? - Stai zitto e nuota! ° Il piccolo Pierino chiede alla mamma: "Mamma, sai che cosa ti regalo per il tuo compleanno?" "No tesoro, che cosa?", chiede la mamma sorridendo "Una bella teiera", risponde il bambino dandole un bacio "Sei molto gentile, Pierino", dice la mamma, "ma ho già una bella teiera” "No, non ce l'hai. L'ho appena colpita con il pallo-ne!". ° "Mamma, perché il babbo corre così a zig zag?" "Zitto e spara"

° Qual è la differenza tra un avvocato ed un avvoltoio? - Tre lettere…

Giulia 2A/S

Risposte: 1-a; 2-b; 3-a; 4-c; 5-c; 6-a; 7-b; 8-c; 9-b;10-a.

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Moulin Rouge Parigi, 1899, lo scrittore Christian tenta la vita da bohemien per

liberarsi da un padre asfissiante, quando piove dal soffitto un argentino narcolettico. Al piano di sopra sono infatti in corso le prove di uno spettacolo che intende essere proposto al mitico Moulin Rouge, spettacolo che ha bisogno di un po' di aiuto e che tenta l'estro artistico del ragazzo, affascinato dal pittore Toulouse-Lautrec che ci lavora entusiasta. Ed è proprio per aiutare la produzione e convincere Zidler, proprieta-rio del locale, a metterlo in scena che il nostro bel protagonista (Ewan McGregor) si scontra prima e si innamora dopo della punta di dia-mante del locale, la bellissima Satine (Nicole Kidman). L'amore sarà passionale, dolce, struggente e contrastato dalla libidine di un ricco duca e dalla tisi della ragazza che, scusate lo spoiler, morirà, in seguito a momenti sentimentalmente devastanti, dopo aver portato in scena lo spettacolo. Se la trama vi sembra familiare è perché siete individui dalla mostruosa cultura, perché infatti la sceneggiatura è ispirata alla Traviata, del nostro Verdi. Uscito nel 2001, il film concentra una carica esplosiva degna del fantastico regista che lo ha partorito (l'eccentrico Baz Luhrman), e che ne ha fatto uno dei capolavori del cinema contemporaneo e del musical, che in questa pellicola raggiunge vette prima impensabili, grazie alla qualità del cast e alla frizzante e magistrale regia. Il film unisce infatti il tocco eclettico e glitterato di Luhrman a una spumeggiante colonna sonora, creata dalla miscela di sinfonie e canzoni moderne, tanto per citare qualcuno i Nirvana, David Bowie, i Kiss, Tutti insieme appassionatamente, Madonna, fino al raggiungimento del culmine con il cameo di Kylie Minogue nel ruolo della fatina verde dell'assenzio. Se già questo è abbastanza per far diventare grande questo film, a consacrarlo come fantastico sono i due attori protagonisti che rendono incredibilmente umana e straziante l'inebriante sensualità dello sfondo, e che riescono a creare dietro a pizzi e giarrettiere un'anima forte e toccante. In sintesi: da vedere. Assolutamente. Lara 3B cl

Giuseppe Verdi Eccoci giunti al momento dell'anno in cui il vostro incubo personale, ovvero io, vi pro-pina un po' di musica classica. Lo so può non piacere, ma è comunque un'eccelsa forma d'arte che rende quotidianamente grande l'Italia nel mondo. Uno dei maggiori compositori della storia è sicuramente Giuseppe Verdi, complice anche un periodo storico e un Risorgimento che lo consacrarono a icona dell'Italia Unita. Verdi nacque da una famiglia povera, e fu solo grazie alla buona volontà che riuscì a seguire il suo amore per la musica, complice anche l'organo della parrocchia cittadina. Sulla sua infanzia non dirò nulla, se non che aveva 15 anni quando una sua sinfonia fu suonata durante una rappresentazione de Il Barbiere di Siviglia dopo l'apertura originale. La sua vita patì in seguito alti e bassi, ad esempio i primi successi furono seguiti dalle

morti in seguito dei figli e della moglie, uccisa dalla disperazione. Fu in questo periodo orribile che gli caddero, quasi letteralmente, gli occhi su di un testo che faceva parte di un libretto che aveva scartato a priori: il testo era il Va pensiero, il libretto il Nabuccodonosor. Seguì un decennio di opere apprezzatissime ma quasi monotone, che terminarono però quando compose la sacra trinità dell'opera lirica, firmando il Rigoletto, Il Trovatore e La Traviata, che raggiungono una profondità artistica e psicologica inestimabile. Dopo questi capolavori il suolo davanti al passo del compositore si cosparse di petali di rosa, sia in Italia sia all'estero. La vetta più sublime nel 1867 con il Don Carlos, e nel '71 con l'Aida. Sono certa che ogni descrizione, soprattutto dell'ultima opera, sarebbe superflua. Sempre di Verdi fu poi la Messa da Requiem per la morte di Alessandro Manzoni. Anche gli ultimi anni della sua produzione incastonano incredibili perle operistiche, accompagnate da grandi e-spressioni anche nel campo della musica sacra e orchestrale, o comunque non esclusivamente operistica. In vita fu un personaggio talmente grande che alla sua morte poeti come Pascoli e D'Annunzio scrissero compo-sizioni in suo onore, in onore dell'artista, del patriota, del simbolo e dell'uomo che era. Forse la musica classica oggi viene snobbata, ritenuta noiosa e da vecchi, ma personaggi e musiche come quelli cui Verdi diede vita e voce non sono solo intramontabili, sono immortali. Lara 3B cl

Lara De Marchi Page

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Dizionario inglese-piemontese Pensavate che ci fossimo dimenticati di voi, vero? E invece il dizionario INGLESE-PIEMONTESE esce di nuovo con il terzo numero di O.d’U. più inglese e più piemontese che mai. .

COW-SET: calzino;( SEE-COW-SET-SOON-BAY: questi calzini sono graziosi) COWS: calcio, pedata ( singolare e plurale) CREAM-IN-ALL: criminale, delinquente CUT-IN: bacinella DO-REST: d’altra parte DO-SET: vino Dolcetto (BOONE’S-DO-SET-SEA: è buono questo dolcetto) FLIP: Filippo; dim: FLIP-HOT GREASE: grigio, spento HARRY’S-PET: rispetto a…. HE-CORN: le corna LOOK-AT: lucchetto LIGHT: latte PET: flatulenza POLITIC-HUNT: politicante POOH-LAST: pollo POOH-SET: tombino POOR-TALL: portale, varco di una certa larghezza HOME: uomo

Lettere alla Redazione

9 marzo - Festa delle donne Poesia dedicata a Yoani Sánchez, blogger cubana, che scrive di libertà e per questa sua attività è stata rapita e seviziata. Bambine curiose figlie di Verità sacerdotesse a Verità rispondete complici felici come solo sanno tra loro due donne amiche parlare attente spose d’amore e passione vi ingravidate del dolore dei vostri popoli nascosti madri prodigiose date al mondo le generazioni negate nutrici feconde insegnate a parlare alla impotente infanzia di chi vuole e non può la parola testimoni di coraggio non temete il timore né temete la morte siete la pietà e il senso da croci i corpi deponete nell’abbraccio date significato ai morti e vita alla vita fanciulle di bellezza aprite il mondo date primavera alle epoche soffiate nel tempo la speranza e il bacio

Donne che scrivono nel Pinerolese Per valorizzare le donne che scrivono nel Pinerolese, in occasione della “Festa della donna” 2012, viene organiz-zato un convegno:

Venerdì 9 marzo

1a parte, ore 10,15-12,15 Auditorium del Liceo Scientifico “M.Curie”

Scrittrici e alunne a scuola Le alunne delle scuole del Pinerolese presenteranno

attraverso alcune letture le loro composizioni narrative e poetiche.

Con la partecipazione di un gruppo musicale del Liceo Scientifico

2a parte, ore 15,15-18,15 Salone del Circolo Sociale

La scrittura delle donne: una sfida e un’avventura Conversazioni con scrittrici, saggiste, poetesse, giornali-

ste, bloggers… Al termine, cocktail presso il Salone delle Feste del Circolo

* Chi al Porporato ha la passione per la scrittura e vuole par-tecipare si rivolga al prof. A.Denanni

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VignetteGallery Vignette serie e semiserie. Mandatecele a:

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[email protected] - Queste sono di Valentina Penna, che ha partecipato ad un concorso


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