Piano della performance 2015-2017
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Presentazione del Piano
Il Piano della performance 2015-2017 della Giunta della Regione Lazio – predisposto ai sensi
dell’articolo 10 del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, corrispondente all’articolo 10 della
legge regionale 16 marzo 2011, n. 1 – contiene l’indicazione delle priorità politiche individuate a
livello regionale e gli indirizzi per l’azione amministrativa, con la conseguente assegnazione degli
obiettivi strategici ed operativi alle strutture organizzative.
Si tratta di un documento di programmazione che si inscrive – secondo una logica di coerenza e
progressività rispetto all’annualità precedente – nell’ampio disegno di rinnovamento istituzionale e
di riorganizzazione dell’apparato amministrativo delineato sin dall’insediamento della nuova Giunta
regionale. In quest’ottica, in esso trovano conferma in buona parte le priorità e le strategie descritte
nel Piano della performance 2014-2016 con il quale si è dato pienamente avvio al ciclo di gestione
della performance a livello regionale. Sotto il profilo dell’identificazione dei processi e degli
strumenti di osservazione, l’attenzione viene focalizzata sulla soddisfazione dei bisogni della
collettività, intesa come elemento ispiratore e giustificativo dell’azione pubblica.
Il Piano della performance 2015-2017 è stato elaborato in conformità a quanto stabilito dalle
disposizioni di legge ed alle indicazioni emanate dall’allora Commissione indipendente per la
Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle amministrazioni pubbliche (CiVIT),1 oggi diventata
Autorità Nazionale AntiCorruzione (A.N.AC.).2 In esso si tiene conto dell’esigenza di una forte
integrazione del ciclo di gestione della performance con gli strumenti ed i processi relativi alla
qualità dei servizi, imperniando funzioni e contenuti ai seguenti principi:
trasparenza e integrità;
immediata intelligibilità;
veridicità e verificabilità;
partecipazione;
coerenza interna ed esterna;
orizzonte pluriennale.
È stata ravvisata l’esigenza di specifici interventi per le molteplici problematiche del territorio
laziale. In tale cornice, l’articolazione degli obiettivi strategici ed operativi – nel rispetto della
configurazione assunta dall’apparato amministrativo – è rivolta al conseguimento di risultati
rilevanti, in un percorso maturo di emancipazione dai fenomeni di autoreferenzialità burocratica. In
questa prospettiva, il Piano della performance 2015-2017 promuove la sinergia tra le diverse
strutture e la diffusione di innovative metodiche di lavoro, segnalando il ricorso sempre più marcato
a modelli di funzionamento più adeguati rispetto alla complessità dei compiti.
Il Piano triennale della performance svolge un ruolo fondamentale all’interno del ciclo di gestione
della performance,3 ovvero del processo che, a partire dalla programmazione economico-finanziaria
– considerata come dimensione portante delle policies regionali – si sviluppa con la definizione
degli obiettivi (strategici e operativi), per poi concludersi, al termine di ogni esercizio annuale, con
la verifica dei risultati conseguiti nei vari ambiti d’intervento e la rendicontazione sulla situazione
generale dell’amministrazione. Peraltro, il decreto legislativo n. 150/2009 ha introdotto rilevanti
1 Cfr. delibera CiVIT n. 112/2010 e delibera CiVIT n. 1/2012.
2 Con il decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito con la legge11 agosto 2014, n. 114, le competenze in materia
di valutazione della performance sono state attribuite alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della
funzione pubblica. 3 Cfr. articoli 4-10 del decreto legislativo n. 150/2009, corrispondenti agli articoli 4-10 della legge regionale n. 1/2011.
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novità in tema di misurazione e valutazione della performance delle amministrazioni pubbliche,
prevedendo criteri rivolti al miglioramento della qualità dei servizi ed alla crescita delle competenze
professionali attraverso la valorizzazione del merito e la differenziazione delle valutazioni collegate
all’erogazione dei premi, in un quadro di pari opportunità, di diritti e doveri, di efficacia degli
interventi e di maggiore efficienza nell’impiego delle risorse.
Con la legge regionale n. 1/2011 la Regione Lazio ha recepito in forma pressoché integrale i
principi enucleati nel decreto legislativo n. 150/2009, esplicitando le fasi del ciclo di gestione della
performance:
definizione e assegnazione degli obiettivi che si intendono raggiungere, dei valori attesi di
risultato e dei rispettivi indicatori, formulati in termini misurabili;
collegamento tra obiettivi ed allocazione delle risorse;
monitoraggio in itinere, con l’attivazione di eventuali interventi correttivi e migliorativi;
misurazione e valutazione delle prestazioni e dei risultati organizzativi ed individuali;
utilizzo dei sistemi premianti, secondo criteri di valorizzazione del merito;
rendicontazione dei risultati agli organi di indirizzo politico-amministrativo, ai dirigenti
apicali nonché ai cittadini, ai soggetti interessati, agli utenti e ai destinatari dei servizi.
Per un opportuno raccordo con gli altri documenti di programmazione e per tradurre operativamente
l’impegno verso il contrasto dei fenomeni di corruzione, all’interno del Piano della performance
2015-2017 vengono inseriti obiettivi, indicatori e target collegati all’attuazione del Piano triennale
di prevenzione della corruzione (P.T.P.C.) e del Programma triennale per la trasparenza e l’integrità
(P.T.T.I.) per il medesimo periodo di riferimento 2015-2017.
Alla luce dell’evoluzione dei dati macroeconomici e settoriali riguardanti il territorio, in relazione al
mandato istituzionale della Regione Lazio e delle priorità politiche individuate nel programma di
governo, nella prima parte del documento si analizza il posizionamento strategico, interno ed
esterno, dell’amministrazione e viene descritta la struttura organizzativa dell’Ente. In relazione a
tali aspetti, vengono definite le principali attività amministrative individuando, per le singole aree di
intervento, temi prioritari e modalità di intervento. Nella seconda parte del documento (presentata in
forma di allegato tecnico) sono esposti in dettaglio gli obiettivi strategici triennali e gli obiettivi
operativi annuali (sia organizzativi che individuali), con i corrispondenti indicatori e risultati attesi
(valori target).
Il Piano della performance 2015-2017 costituisce un documento di sintesi, in cui sono riportati gli
aspetti essenziali della programmazione strategico-operativa. Per gli approfondimenti sull’attività
amministrativa si rimanda alla consultazione dei portali tematici del sito web istituzionale, in cui
vengono pubblicate informazioni specifiche in vari campi di interesse.
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Indice
PRESENTAZIONE DEL PIANO ................................................................................................................................... 1
1. SINTESI DELLE INFORMAZIONI DI INTERESSE ............................................................................................. 4
1.1 CHI SIAMO................................................................................................................................................................. 4 1.2 COSA FACCIAMO ....................................................................................................................................................... 7 1.3 COME OPERIAMO .................................................................................................................................................... 15
2. IDENTITÀ .................................................................................................................................................................. 18
2.1 AMMINISTRAZIONE IN CIFRE ................................................................................................................................... 18 2.2 MANDATO ISTITUZIONALE E MISSIONE ................................................................................................................... 24 2.3 ALBERO DELLA PERFORMANCE................................................................................................................................ 32
3. ANALISI DEL CONTESTO ..................................................................................................................................... 34
3.1 ANALISI DEL CONTESTO ESTERNO ........................................................................................................................... 35 3.2 ANALISI DEL CONTESTO INTERNO ........................................................................................................................... 65
4. OBIETTIVI STRATEGICI....................................................................................................................................... 69
5. DAGLI OBIETTIVI STRATEGICI AGLI OBIETTIVI OPERATIVI ................................................................ 72
6. IL PROCESSO DI MIGLIORAMENTO ............................................................................................................... 77
6.1 FASI, SOGGETTI E TEMPI DEL PROCESSO DI REDAZIONE DEL PIANO ......................................................................... 77 6.2 COERENZA CON LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA E DI BILANCIO .................................................. 80 6.3 AZIONI PER IL MIGLIORAMENTO DEL CICLO DI GESTIONE DELLA PERFORMANCE ..................................................... 80
ALLEGATO TECNICO - SCHEDE DI PROGRAMMAZIONEDEGLI OBIETTIVI
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1. Sintesi delle informazioni di interesse
1.1 Chi siamo
La Regione Lazio costituisce un’articolazione territoriale della Repubblica Italiana. Si tratta di un
Ente autonomo con proprio Statuto e con poteri e funzioni che esercita in base ai principi fissati
dalla Costituzione. L’autonomia della Regione si esprime nell’esercizio della potestà legislativa,
regolamentare e amministrativa, così come nel fatto che istituisce tributi ed entrate proprie, che
dispone di un proprio demanio e di un proprio patrimonio.
Lo Statuto della Regione Lazio determina la forma di governo e i principi fondamentali di
organizzazione e funzionamento. In particolare, gli organi della Regione sono:
Consiglio regionale, che esercita la funzione legislativa attribuita dalla Costituzione alla
Regione, concorre a determinare l’indirizzo politico regionale ed esplica le funzioni di
controllo sull’attività dell’esecutivo;
Presidente della Regione, che rappresenta la Regione, dirige la politica dell’Esecutivo,
convoca, presiede e dirige la Giunta regionale della cui azione è responsabile;
Giunta regionale, che è l’organo esecutivo della Regione, realizza gli obiettivi stabiliti nel
programma politico e amministrativo del Presidente della Regione e negli atti di indirizzo del
Consiglio regionale ed esercita la funzione regolamentare nelle materie di competenza
legislativa della Regione e le funzioni amministrative riservate o conferite alla Regione.
Lo Statuto prevede, inoltre, che la Giunta regionale eserciti le funzioni amministrative concernenti:
adozione dei provvedimenti generali attuativi degli strumenti della programmazione
economico-sociale e della pianificazione territoriale regionale approvati dal Consiglio;
direttive per la raccolta e l’elaborazione, con la collaborazione degli enti locali, delle
informazioni utili all’esercizio delle funzioni amministrative o derivanti da esso;
verifica complessiva dell’efficacia e dell’efficienza dell’azione amministrativa nell’ambito del
territorio laziale, in relazione al perseguimento degli obiettivi della programmazione
regionale ed alla realizzazione di specifici interventi finanziati dalla Regione.
ORGANIZZAZIONE INTERNA
Il sistema organizzativo della Giunta regionale è disciplinato dalla legge regionale 18 febbraio
2002, n. 64 e dal regolamento regionale 6 settembre 2002, n. 1.
5 La citata legge regionale n. 6/2002
prevede la distribuzione delle attività amministrative fra organi di governo e dirigenza regionale,
distinguendo le attività attinenti all’indirizzo e al controllo dalle attività attinenti alla gestione. Tale
concetto viene ribadito nel regolamento di organizzazione, che all’articolo 2 stabilisce: “Le attività
amministrative della Regione sono esercitate dagli organi di governo e dai dirigenti secondo le
competenze e le responsabilità a questi attribuite dallo Statuto, dalla legge e dal presente
regolamento”.
Le attività attinenti all’indirizzo ed al controllo sono attribuite agli organi di governo, che le
esercitano con atti di programmazione, di indirizzo e direttiva e mediante controlli e valutazioni. In
particolare, l’attività di indirizzo consiste nella determinazione degli obiettivi e delle finalità, dei
4 “Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale
regionale”. 5 “Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale”.
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tempi e dei risultati attesi dall’azione amministrativa e dell’allocazione delle risorse in relazione ai
programmi ed agli obiettivi. L’attività di controllo consiste nella comparazione tra obiettivi, tempi e
risultati programmati e quelli effettivamente conseguiti, tenuto conto delle condizioni organizzative
e delle risorse disponibili. Le attività attinenti alla gestione sono, invece, attribuite ai dirigenti che le
esercitano mediante atti/provvedimenti amministrativi, nonché atti di diritto privato.
Per l’esercizio dell’attività di indirizzo politico-amministrativo e di verifica dei risultati della Giunta
regionale, ai sensi dell’articolo 12 della legge di organizzazione sono istituite le seguenti strutture di
diretta collaborazione:
Ufficio di Gabinetto del Presidente;
Segretariato Generale;
Segreteria della Giunta.
Il Presidente e la Giunta regionale si avvalgono dell’Ufficio di Gabinetto, del Segretariato Generale,
della Segreteria della Giunta, e delle strutture di diretta collaborazione per l’esercizio dell’attività di
indirizzo politico-amministrativo e di verifica dei risultati. L’Avvocatura regionale rappresenta e
difende la Regione dinanzi alle giurisdizioni di ogni ordine e grado.
Per quanto riguarda l’esercizio dell’attività di gestione, l’amministrazione regionale è organizzata in
12 direzioni regionali ed in 4 agenzie regionali, articolate al loro interno in “aree” e “uffici”. La
titolarità delle direzioni regionali e delle agenzie regionali è affidata alla dirigenza apicale, mentre
le loro articolazioni organizzative interne sono affidate alla responsabilità di dirigenti di II° livello.
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Organigramma della Giunta Regionale
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1.2 Cosa facciamo
Al fine di illustrare i principali ambiti di intervento dell’amministrazione regionale si riportano di
seguito le competenze attribuite alle direzioni regionali ed alle agenzie regionali.
DIREZIONI REGIONALI
Agricoltura e sviluppo rurale, caccia e pesca
Supporto alla Giunta regionale nella definizione delle politiche agricole di valorizzazione e sviluppo
delle produzioni vegetali ed animali. Misure a tutela della qualità dei prodotti agricoli e del loro
legame con il territorio. Programmazione e implementazione delle politiche di sviluppo rurale e dei
relativi obiettivi e programmi, con supporto della Giunta regionale nei rapporti con lo Stato e la
Commissione UE. Elaborazione, monitoraggio e valutazione degli strumenti di programmazione per
lo sviluppo rurale e loro coordinamento in relazione dei compiti assegnati all’Autorità di gestione.
Funzioni in materia di diritti collettivi ed usi civici. Pianificazione e programmazione in materia di
caccia e pesca. Coordinamento e gestione del Sistema informativo regionale per le istanze relative
al Piano di sviluppo rurale (PSR). Misure di semplificazione e razionalizzazione delle procedure di
applicazione di norme e programmi regionali in materia di agricoltura. Attuazione di programmi e
interventi per promozione e valorizzazione di prodotti agricoli, agroalimentari e del territorio rurale
regionale, comprese iniziative e campagne di educazione alimentare e di informazione dei
consumatori, nonché tutela della qualità dei prodotti agroalimentari. Sviluppo del sistema delle
imprese nel settore agricolo ed agroindustriale, compresa la programmazione integrata territoriale e
quella di filiera, nonché le attività legate all’agriturismo, pescaturismo, produzioni no-food,
bioenergie ed attività agricole a carattere sociale. Programmazione e coordinamento dei servizi per
lo sviluppo agricolo, l’assistenza tecnica e la consulenza aziendale. Attuazione delle politiche agro-
ambientali, agricoltura biologica, agricoltura ecocompatibile e fonti di energia rinnovabile nel
settore agricolo, infrastrutture rurali. Attuazione della normativa fitosanitaria relativa alla vigilanza
ed ai controlli fitosanitari all’import e all’export di vegetali e prodotti vegetali, nonché ogni altra
attività demandata al servizio fitosanitario regionale.
Centrale acquisti
Sistema integrato di acquisti per la semplificazione del processo di approvvigionamento che opera
in maniera trasversale alle strutture interne della Regione ed in stretto coordinamento con gli
economati ed i provveditorati degli enti del Servizio Sanitario Regionale. Rilevazione dei
fabbisogni delle strutture regionali e degli enti del SSR, attraverso la pianificazione ed il
coordinamento degli acquisti e delle attività di gestione dei servizi di carattere generale, in coerenza
con gli obiettivi e gli indirizzi generali formulati dall’organo di governo regionale. Procedure di
gara centralizzate in favore degli enti del SSR, nonché procedure di gara di rilievo comunitario per
l’acquisizione di beni e servizi specifici per le strutture interne della Regione. Predisposizione di atti
e provvedimenti per l’acquisto di beni e servizi di interesse trasversale a tutte le strutture della
Regione con gestione dei relativi contratti. Rilevazione e analisi dei livelli di consumo e di spesa
degli enti del SSR, con segnalazione di criticità e proposte di soluzione. Definizione dei processi
per gli approvvigionamenti ed il relativo sistema di procedure/strumenti per assicurarne accuratezza
e correttezza, con particolare riferimento alle disposizioni per la prevenzione e repressione della
corruzione e dell’illegalità nelle pubbliche amministrazioni. Analisi, studio ed elaborazione di dati e
informazioni ai fini del monitoraggio dei costi.
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Cultura e politiche giovanili
Valorizzazione del patrimonio e dei valori rappresentati dalla cultura e dallo spettacolo. Equilibrato
sviluppo delle attività dello spettacolo dal vivo (teatro, musica, danza), attraverso una politica di
sostegno alla produzione, alla distribuzione e all’esercizio, anche interagendo con gli interventi
statali del FUS e promuovendo la nascita di Officine culturali. Promozione del territorio regionale
tramite sviluppo, diffusione e conoscenza delle attività del cinema e dell’audiovisivo. Iniziative nel
campo delle arte figurative (pittura, scultura, architettura e design). Controllo finanziario di primo
livello relativo all’utilizzo ed alla rendicontazione dei Fondi strutturali europei nelle materie di
competenza della direzione. Osservatorio sul patrimonio e sulle attività culturali, anche in
collaborazione con gli enti nazionali e locali, nonché con gli altri enti pubblici e privati operanti nel
settore, per la gestione e lo sviluppo di un sistema di banche dati relativo alla documentazione dei
beni e delle strutture culturali ed ambientali. Programmi per la salvaguardia e la valorizzazione del
patrimonio edilizio, ivi inclusi i teatri, e altre strutture da destinare a sedi di spettacolo e attività
culturali. Promozione, attraverso documenti programmatici annuali e pluriennali, dei Servizi e delle
Strutture Culturali del territorio (musei, biblioteche, archivi storici, istituti culturali e teatri), di
attività scientifiche e didattiche, nonché promozione della lettura e della cultura negli ambiti locali
di riferimento. Funzioni e attività di promozione e tutela del patrimonio librario raro e di pregio
attraverso la Soprintendenza ai Beni librari. Elaborazione e attuazione di piani di sviluppo centrati
sulla promozione di identità locali e sulla valorizzazione delle tradizioni, dei beni culturali ed
ambientali come elementi di competitività del territorio anche in rapporto allo sviluppo del turismo
culturale. Attuazione della normativa regionale in materia di politiche giovanili, promuovendo lo
sviluppo socioeconomico, culturale, artistico e creativo delle nuove generazioni. Promozione di
marketing culturale e fund raising, nonché di progetti finanziati con risorse comunitarie, compresi i
Fondi strutturali, per le materie di competenza.
Formazione, ricerca e innovazione, scuola e università, diritto allo studio
Organizzazione e attuazione operativa dei programmi per l’investimento sul capitale umano in vista
dell’acquisizione delle competenze necessarie per accedere al mondo del lavoro e partecipare
attivamente alla vita collettiva. Autorità di gestione dei Programmi operativi regionali finanziati con
il FSE e, in tale ambito, attività previste dai regolamenti comunitari riguardo alla programmazione,
progettazione, gestione, monitoraggio, valutazione e controllo delle risorse del Fondo e dei relativi
cofinanziamenti. Unitarietà di azione e coordinamento delle attività svolte dagli enti intermedi
cofinanziati dal FSE. Promozione e definizione dei progetti europei di settore. In qualità di Struttura
Regionale Attuatrice in materia di ricerca e innovazione nell’ambito del Programma strategico
regionale per la ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico. Raccordo con altri strumenti
comunitari e con enti/organismi europei, nazionali e locali, anche al fine di promuovere e attuare
l’utilizzo integrato dei fondi strutturali. Promozione e coordinamento di attività per: realizzazione di
un sistema formativo integrato che, valorizzando l’autonomia dei soggetti coinvolti (istituzioni
scolastiche, università, organismi di formazione professionale accreditati), sia in grado di favorire il
riconoscimento reciproco delle competenze acquisite ai fini della mobilità interna al sistema, nella
prospettiva dell’orientamento e dell’apprendimento per tutto l’arco della vita; realizzazione di un
sistema di diritto allo studio universitario con maggiore attenzione alla componente studentesca per
un ruolo di proposta e controllo della qualità dei servizi; realizzazione della cabina di regia
regionale per la definizione di piani annuali di istruzione e formazione; realizzazione di un sistema
integrato di cooperazione tra le strutture regionali (istruzione, formazione professionale, lavoro,
servizi sociali, lavori pubblici, sanità, trasporti) al fine di individuare le priorità e progettare
interventi coordinati; realizzazione di un’offerta formativa continua a coloro che hanno la necessità
di costruire e/o migliorare il proprio background e alle risorse umane delle imprese che necessitano
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di migliorare ed accrescere la propria competitività; sviluppo della ricerca e delle reti di conoscenza
e l’offerta di R&S da parte delle università e dei centri di ricerca; attività per l’ampliamento delle
reti di cooperazione con organismi ed istituzioni dei Paesi europei e extraeuropei per promuovere la
mobilità transnazionale, la ricerca, l’innovazione e la cooperazione supporto dell’istruzione, della
formazione e dell’occupabilità; realizzazione del net Porta Futuro quale “motore” centrale per la
diffusione di dati e opportunità, nonché moduli di formazione a distanza (assistenza alla redazione
del curriculum vitae, preparazione ai colloqui di lavoro e seminari motivazionali, moduli
sperimentali e nuovi spazi rivolti alle imprese); alta formazione per preparare giovani e adulti alle
nuove professioni; diffusione di esperienze formative con il coinvolgimento delle università, dei
centri di ricerca, per la produzione di innovazione, favorendo l’incontro di giovani, studenti e
neolaureati con il mondo imprenditoriale.
Infrastrutture, ambiente e politiche abitative
Elaborazione, attuazione e coordinamento di piani, programmi e interventi delle reti infrastrutturali
regionali riguardanti, in particolare, il sistema viario, acquedottistico, elettrico e telematico, edilizia
scolastica ed edilizia pubblica (ivi compreso recupero e restauro di edifici pubblici, di culto, di
interesse artistico ed architettonico), strutture destinate ad opere sociali (centri sociali, istituti e
centri per anziani, disabili, minori a rischio, case famiglia, immigrati, ecc.), favorendo interventi
rivolti all’efficienza energetica, all’uso di fonti rinnovabili ed al risparmio idrico, nonché
programmazione e attuazione degli interventi su accessibilità ed eliminazione delle barriere
architettoniche. Adempimenti amministrativi di competenza regionale in materia di autorizzazione e
controllo sugli interventi edilizi in zona sismica. Coordinamento delle attività dell’Osservatorio
Regionale sui Lavori Pubblici, in raccordo con enti/organismi nazionali, nonché provvedimenti
amministrativi inerenti le procedure di esproprio. Istruttoria ed emissione di pareri sui progetti
inseriti in piani e programmi finalizzati alla realizzazione di opere pubbliche di competenza della
Regione, dei Comuni nonché di altri Enti e soggetti pubblici e privati, mediante il Comitato Tecnico
Lavori Pubblici ed i propri uffici tecnici periferici. D’intesa con l’Agenzia Regionale dei Parchi
(ARP): programmazione, pianificazione e tutela delle risorse naturali, ambientali e forestali, per la
salvaguardia della biodiversità di specie ed habitat, secondo i principi improntati allo sviluppo
sostenibile, con particolare riferimento all’individuazione di misure di salvaguardia della rete natura
2000 (SIZ e ZPS); coordinamento, in attuazione della normativa vigente, delle attività del sistema
regionale delle aree naturali protette, con particolare riferimento alle procedure di istituzione di
parchi, riserve e monumenti naturali e all’adozione delle procedure tecnico-amministrative per
l’approvazione degli strumenti di pianificazione e programmazione; cura dei rapporti del sistema
stesso con le aree protette statali; programmazione e pianificazione delle attività di educazione e
informazione ambientale. Funzioni affidate dalla legislazione vigente alla Segreteria tecnico-
operativa dell’Autorità dei Bacini Regionali. Pianificazione e coordinamento degli interventi per la
difesa del suolo e la tutela della costa. Adempimenti tecnici ed amministrativi per l’attuazione dei
programmi di intervento per opere di bonifica ed irrigazione, svolgendo le competenze trasferite
dallo Stato in materia di dighe e invasi artificiali. Pianificazione e controllo della gestione di risorse
idriche, concessioni di derivazioni per l’utilizzo di acque pubbliche, concessioni di pertinenze
idrauliche e di aree fluviali. Procedure relative alla valutazione di impatto ambientale. Attuazione
della normativa comunitaria, nazionale e regionale riguardante piani, programmi e interventi in
materia di tutela di siti ed ecosistemi dall’inquinamento delle componenti fisiche e chimiche.
Pianificazione e programmazione energetica regionale per costruzione ed esercizio degli impianti di
produzione di energia elettrica, reti per il trasporto di energia e reti di oleodotti e gasdotti.
Pianificazione in materia di risorse energetiche. Promozione e sviluppo dell’edilizia agevolata,
sovvenzionata e residenziale sociale, anche mediante programmi e progetti di intervento riguardanti
la costruzione di nuove abitazioni, il risanamento, la ristrutturazione e la valorizzazione del
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patrimonio edilizio esistente. Iniziative per il recupero ed il risanamento delle abitazioni nei centri
storici minori del Lazio, nonché iniziative finalizzate all’attuazione delle linee guida nazionali per la
certificazione energetica degli edifici. Gestione dell’osservatorio regionale sulle politiche
dell’edilizia e ricerche/studi concernenti l’edilizia residenziale.
Lavoro
Programmazione e gestione delle politiche attive in materia di lavoro. Elaborazione di
procedure/strumenti per l’incontro fra domanda e offerta di lavoro e, in particolare: disciplina,
indirizzo e coordinamento del sistema regionale dei servizi per il lavoro; organizzazione e gestione
del sistema di accreditamento dei servizi per l’impiego; gestione dell’Osservatorio regionale del
mercato del lavoro; regolazione e promozione dei servizi di orientamento al lavoro. Attività di
competenza regionale finalizzate alla valorizzazione dei contesti produttivi in termini di buona
occupazione e, in particolare: realizzazione e coordinamento di iniziative di promozione dello
sviluppo dell’imprenditorialità e dell’autoimpiego; azioni per valorizzare l’apprendimento diretto
delle conoscenze, delle abilità e delle competenze dei lavoratori nei contesti produttivi; sistema
normativo per la certificazione delle competenze; azioni per l’emersione del lavoro non regolare;
promozione e definizione di azioni programmatiche per la tutela della salute e sicurezza nei luoghi
di lavoro; individuazione di interventi di analisi, sviluppo e aggiornamento continuo del patrimonio
professionale del lavoratore per garantirne rafforzamento e innovazione delle competenze nonché la
mobilità anche in ambito internazionale; attuazione della normativa nazionale del contratto di
lavoro in apprendistato e dei tirocini; incentivazione dello sviluppo e della qualità dell’occupazione
mediante la diffusione della responsabilità sociale delle imprese; incentivazione dello sviluppo della
partecipazione dei lavoratori finalizzata a favorirne il coinvolgimento nell’impresa anche attraverso
l’informazione, la consultazione e/o la negoziazione. Attività di competenza regionale per la
valorizzazione del capitale umano e il miglioramento della coesione sociale e, in particolare:
organizzazione e promozione di iniziative di orientamento, formazione, inserimento e reinserimento
lavorativo delle persone in condizione di svantaggio, con incentivi alle assunzioni; attuazione degli
interventi a sostegno del reddito per l’inserimento nel lavoro; attuazione delle politiche di genere in
materia di lavoro; promozione della diffusione delle condizioni di parità e della cultura delle pari
opportunità sul territorio regionale nell’ambito del rapporto di lavoro; promozione di interventi per
la prevenzione delle crisi aziendali e dei processi di espulsione dal mondo del lavoro;
organizzazione e coordinamento degli interventi connessi alle crisi aziendali, reinserimento dei
soggetti espulsi o a rischio di espulsione dal mondo del lavoro, definizione di nuove soluzioni
occupazionali; sviluppo di strumenti per la gestione e il superamento della precarietà occupazionale;
promozione della crescita professionale, anche attraverso il sostegno all’apprendimento
permanente. Promozione della contrattazione territoriale. Raccordo con enti/organismi europei,
nazionali e locali, anche al fine di promuovere e attuare l’utilizzo integrato dei fondi strutturali.
Promozione e coordinamento degli interventi di carattere interregionale e transnazionale in materia
di lavoro. Monitoraggio e valutazione dell’impatto delle politiche per il lavoro.
Politiche sociali, autonomie, sicurezza e sport
Programmazione, organizzazione, promozione e controllo del sistema regionale integrato di
interventi e servizi sociali a sostegno della persona e della famiglia, con particolare riguardo agli
interventi socio-educativi per la prima infanzia e sostegno della maternità e della genitorialità,
anche attraverso interventi finanziari a favore delle famiglie a basso reddito. Interventi a sostegno
delle fasce deboli della popolazione attraverso servizi, contributi economici e di sostegno per
anziani, persone con disabilità fisica o psichica, tossicodipendenti, alcolisti, detenuti ed ex detenuti.
Interventi a favore degli immigrati nel Lazio, degli emigrati laziali all’estero, dei nomadi e delle
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altre minoranze etniche. Attuazione dell’integrazione dei servizi socio-assistenziali e sanitari, in
raccordo con la Direzione regionale Salute e integrazione sociosanitaria. Gestione dell’Osservatorio
permanente sulla famiglia e dell’Osservatorio sulla povertà. Adempimenti relativi ai Piani di zona.
Attuazione di programmi finanziati con fondi comunitari, nazionali e regionali di concerto con i
Comuni, singoli o associati, le aziende sanitarie locali, altri soggetti pubblici e privati impegnati nel
sociale, come quelli che costituiscono il Terzo settore: organizzazioni di volontariato, cooperative
sociali, Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (IPAB), associazioni e fondazioni.
Programmazione e coordinamento degli interventi di volontariato, cooperazione e associazionismo
sociale. Rapporti con il sistema delle autonomie locali e con gli enti agrari. Programmi a favore dei
comuni gravati da servitù militari. Attuazione delle politiche regionali in favore dello sviluppo
socio-economico degli enti locali e relative forme associative, curando le attività connesse ai
processi di decentramento amministrativo ed alla gestione associata di funzioni e servizi comunali.
Attuazione delle politiche regionali in materia di polizia locale e programmi per il miglioramento
delle condizioni di lavoro degli operatori penitenziari e delle condizioni di vita delle persone
sottoposte a misure restrittive della libertà personale. Attuazione delle politiche regionali finalizzate
a favorire un sistema integrato di sicurezza, anche in raccordo con l’Osservatorio tecnico-scientifico
per la sicurezza e la legalità, curando i rapporti con i soggetti che operano nel settore della sicurezza
sussidiaria. Attuazione delle politiche regionali finalizzate a prevenire e combattere il fenomeno
dell’usura, curando i rapporti con i soggetti che operano nel settore. Adempimenti amministrativo-
contabili attinenti alle elezioni regionali e ai referendum regionali. Attività connesse al
riconoscimento della personalità giuridica di diritto privato alle associazioni e fondazioni, ivi
compresi la tenuta del relativo Registro e l’esercizio delle attività ispettive. Sostegno a programmi e
iniziative per la diffusione delle discipline sportive e lo sviluppo dell’impiantistica sportiva.
Programmazione economica, bilancio, demanio e patrimonio
Predisposizione dei documenti di programmazione finanziaria e di bilancio che compongono la
manovra di finanza pubblica regionale: proposta di legge finanziaria regionale; proposta di legge
del bilancio annuale e pluriennale; proposta di legge di assestamento; proposte di variazione al
bilancio regionale. Verifica del rispetto dei parametri del patto di stabilità interno della Regione,
nonché del patto di stabilità regionale orizzontale, verticale e verticale incentivato. Gestione
contabile di entrate e uscite regionali, comprese le iniziative necessarie all’incasso dei residui attivi,
nonché gestione e ricognizione dei residui passivi e perenti, oltre alla determinazione dello stock
della perenzione amministrativa ai fini della rendicontazione di spesa. Attività connesse al riscontro
e vigilanza sui servizi di tesoreria e contabilità generale di cassa nonché processo di
informatizzazione degli atti e dei procedimenti di spesa. Controllo di regolarità contabile degli atti.
Conto pubblico territoriale. Predisposizione del rendiconto consuntivo della Regione. Adempimenti
relativi a pignoramenti presso terzi, nei casi in cui la regione Lazio è terza pignorata predisponendo,
tra l’atro, la dichiarazione ai sensi dell’articolo 547 c.p.c. Procedura per la gestione delle cessioni
dei crediti vantati nei confronti della regione Lazio. Individuazione ed attivazione delle iniziative
connesse al federalismo ed alla politica fiscale regionale. Adempimenti connessi al servizio mutui e
finanza straordinaria per gli investimenti, comprese le attività relative ad interventi di attuazione di
Partenariato Pubblico Privato (PPP) ed alle garanzie prestate dalla Regione. Monitoraggio
sistematico del debito della Regione, anche ai fini di operazioni di ristrutturazione. Rapporti con le
agenzie di rating. Adempimenti connessi alla gestione dei tributi attivi e passivi della Regione e
studi/ricerche in materia. Adempimenti in materia di contenzioso tributario e amministrativo, ivi
compresi rapporti con strutture centrali e periferiche. Gestione e valorizzazione del demanio e del
patrimonio regionale, ivi compresi i relativi lavori di manutenzione, nonché la valorizzazione del
patrimonio del Servizio Sanitario Regionale. Attività connesse al controllo dei bilanci di previsione
e degli altri documenti contabili delle agenzie regionali, degli enti dipendenti della Regione e delle
Piano della performance 2015-2017
12
società partecipate. Coordinamento dei rapporti tra le direzioni regionali competenti per materia e le
società partecipate, assicurando la massima sinergia ed efficacia delle attività loro affidate.
Programmazione territoriale per la parte riguardante le dotazioni infrastrutturali. Procedure
amministrative relative ai provvedimenti attuativi dei programmi di sviluppo multisettoriali e
controllo della realizzazione degli interventi. Ruolo di Autorità di Certificazione ai fini della
corretta effettuazione delle spese erogate a valere sui fondi comunitari, statali e regionali per
l’attuazione del Programma Operativo. In raccordo con il Segretariato generale, predisposizione dei
documenti programmatici relativi alla politica regionale unitaria nell’ambito del perseguimento
degli obiettivi strategici stabiliti in ambito UE e programmazione degli strumenti finanziari di
attuazione della politica unitaria e delle relative risorse di cofinanziamento comunitarie e nazionali
nonché ordinarie di natura aggiuntiva. Attività di rappresentanza politico-istituzionale presso l’UE,
programmazione strategica e individuazione delle linee guida prioritarie nelle attività europee.
Supporto agli organi di indirizzo politico nel coordinamento delle attività di rappresentanza e
promozione della Regione e del territorio laziale in ambito europeo e internazionale, garantendo la
partecipazione della Regione alla formazione del diritto europeo e assicurando il rispetto degli
obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea, inclusi i procedimenti
concernenti gli aiuti di Stato e le procedure di infrazione. Rapporti con istituzioni comunitarie e
organismi internazionali. Verifica dello stato delle procedure di approvazione dei programmi e dei
progetti regionali. Coordinamento delle attività relative all’attuazione delle politiche comunitarie.
Coordinamento della partecipazione della Regione alle reti europee ed ai network tematici. Rapporti
con altre Regioni europee e con reti di Regioni strategiche.
Risorse umane e sistemi informativi
Supporto alla definizione e attuazione delle politiche del personale. Organizzazione e
dimensionamento degli organici dell’ente. Selezione, reclutamento, formazione e sviluppo
professionale del personale. Mobilità del personale interna ed esterna, trattamento giuridico,
economico (anche accessorio e pensionistico). Banca dati, ruolo unico e anagrafe degli incarichi.
Adempimenti relativi al rapporto di lavoro a tempo parziale e delle forme flessibili di lavoro.
Relazioni sindacali e gestione della contrattazione integrativa. Promozione del benessere
organizzativo. Sviluppo di strumenti/procedure per la misurazione e valutazione della performance
organizzativa ed individuale del personale. Procedimenti disciplinari, monitoraggio dei
procedimenti penali e contenzioso del lavoro. Sviluppo del sistema informativo regionale (SIR), con
rilevazione e pianificazione dei fabbisogni infrastrutturali di rete. Gestione del sistema statistico
regionale. Semplificazione amministrativa. Gestione delle attività istituzionali della Presidenza, in
raccordo con il Segretariato generale. Supporto tecnico-amministrativo alla Segreteria della Giunta.
Salute e integrazione sociosanitaria
Governo tecnico ed economico-finanziario del Servizio Sanitario Regionale, ivi compresi gli
adempimenti connessi al debito formativo. Attuazione e regolamentazione dei livelli essenziali di
assistenza. Predisposizione e monitoraggio dei programmi di ricerca. Elaborazione delle direttive
per la definizione di budget e piani strategici delle aziende sanitarie, dei policlinici universitari e
degli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (I.R.C.C.S.), con gli adempimenti connessi
all’approvazione dei relativi bilanci di esercizio ed al consolidamento contabile. Sistemi e modalità
di remunerazione dei soggetti accreditati. Attività connesse alla politica del farmaco, ivi compresi il
controllo e monitoraggio sulla spesa farmaceutica, nonché le attività di farmacovigilanza. Controllo,
gestione e monitoraggio della spesa sanitaria. Elaborazione delle direttive in materia di contabilità
generale e analitica, nonché i criteri di finanziamento degli enti del SSR, anche con riferimento alla
determinazione dei fabbisogni di forniture di beni e servizi. Competenze in materia di gestione del
Piano della performance 2015-2017
13
personale dipendente del SSR, ivi compreso il personale dei policlinici universitari e il personale
convenzionato. Adempimenti connessi ai sistemi informativi relativi al SSR. Organizzazione della
rete ospedaliera e dei servizi territoriali, nonché la riorganizzazione delle strutture ospedaliere per
soglie di efficienza. Nell’ambito del piano della rete ospedaliera, coordinamento
dell’implementazione delle reti di alta specialità. Attuazione dell’assetto istituzionale e normativo
del SSR e rapporti istituzionali con gli altri enti (I.R.C.C.S., Università, ecc.). Concessione di
autorizzazioni e accreditamenti delle strutture sanitarie. Integrazione sociosanitaria e assistenza
territoriale. Attività sanitaria correlata alle dipendenze e alla salute mentale. Competenze in materia
di salute nei luoghi di lavoro. Definizione di programmi di prevenzione e educazione sanitaria,
nonché di specifici programmi di vaccinazione. Attività connesse alla sanità veterinaria e alla tutela
degli animali. Funzioni di vigilanza ed ispettive in ordine al funzionamento del SSR.
Sviluppo economico e attività produttive
Programmazione e coordinamento delle attività necessarie all’attuazione delle politiche regionali
rivolte allo sviluppo economico regionale ed alla sua competitività. Promozione e realizzazione di
tutte le attività legate al Programma operativo regionale FESR indirizzate al tessuto produttivo
regionale, con particolare riguardo alle micro, piccole e medie imprese. Predisposizione e
coordinamento degli interventi necessari per l’attuazione dei programmi in materia di ricerca
finalizzata, innovazione e trasferimento tecnologico per l’insieme del tessuto produttivo regionale e
con specifico riguardo alle micro, piccole e medie imprese, curando i rapporti con centri nazionali
ed internazionali di ricerca finalizzata allo sviluppo economico. Coordinamento dei rapporti con le
società regionali competenti in materia di sviluppo economico e innovazione, incluso il credito alle
PMI, con approvazione dei loro piani annuali. Programmazione di interventi finalizzati al sostegno
ed allo sviluppo di realtà economico-produttive regionali, economie creative, web economy, green
economy, insediamenti produttivi, distretti industriali e reti di impresa, mercati, commercio, piccole
e medie imprese, artigianato, cooperazione ed associazioni imprenditoriali, imprenditoria giovanile,
femminile e micro-credito per le PMI. Patrimonializzazione delle imprese e dei confidi, interventi
di ingegneria finanziaria per le PMI come struttura Responsabile della Gestione delle Attività,
nonché interventi del Fondo rotativo nazionale (FRI) e regionale. Promozione e realizzazione di
ricerche/analisi, previsioni, monitoraggio e valutazione per lo sviluppo economico regionale.
Interventi del programma “Start Up Lazio”. Promozione dell’internazionalizzazione del sistema
produttivo regionale e partecipazione ai progetti europei ad esso destinati. Gestione amministrativa
delle competenze regionali in materia di sfruttamento di cave, miniere e geotermia, torbiere, acque
minerali e termali. Attività di marketing territoriale e di attrazione degli investimenti. Sviluppo a
livello nazionale ed internazionale del “Made in Lazio”. Coordinamento delle attività della “Cabina
di regia del Mare” ed attuazione degli interventi di sviluppo e valorizzazione relativi alle imprese
della Blu economy. Pianificazione e controllo delle concessioni di spiagge lacuali, superfici e
pertinenze dei laghi, nonché utilizzo e concessioni dei beni del demanio marittimo.
Territorio, urbanistica, mobilità e rifiuti
Pianificazione territoriale e paesistica, nonché programmazione di settore della regione e attività di
co-pianificazione territoriale locale. Rapporti con gli organismi regionali, nazionali e comunitari
competenti in materia di pianificazione territoriale. Attività di vigilanza e controllo amministrativo
sull’attività urbanistica ed edilizia esercitata dai Comuni e sul rispetto dei vincoli ambientali e
paesaggistici. Procedure relative alla valutazione ambientale strategica. Attuazione delle linee di
indirizzo per le attività di pianificazione urbanistica provinciale e comunale. Pianificazione e
adempimenti tecnico-amministrativi in materia di progetti speciali e programmi urbani complessi
per il recupero e la riqualificazione urbanistica. Elaborazione di progetti di natura sperimentale,
Piano della performance 2015-2017
14
promozionale ed innovativi relativi alla riqualificazione dei centri storici. Di concerto con gli enti
locali, programmi e progetti di riqualificazione edilizia, nonché programmi di risanamento edilizio-
ambientale. Gestione e coordinamento della realizzazione del Sistema Informativo Territoriale
Regionale e la relativa infrastruttura dei dati territoriali. Attività di regolazione, pianificazione e
programmazione finanziaria del trasporto ferroviario, su gomma e ad impianti fissi di competenza
regionale. Programmazione e attuazione di interventi per l’adeguamento dell’intero sistema portuale
laziale. Promozione e coordinamento degli interventi sulle strutture portuali e marittime, nonché
sulle strutture aeroportuali e sulle infrastrutture strategiche. Elaborazione e coordinamento di
programmi per il traffico e la mobilità, con particolare riferimento al trasporto pubblico locale su
gomma e di impianti fissi, al trasporto merci, alla accessibilità e mobilità urbana. Coordinamento
della pianificazione in materia infrastrutture per il trasporto e la logistica, con competenza diretta
sui nodi di scambio e parcheggi, interporti, piattaforme logistiche e centri merci, sovrintendendo
alla definizione e all’attuazione del Piano Regionale della Mobilità, dei Trasporti e della Logistica,
ivi compreso il Piano Regionale del Trasporto delle Merci. Attività connesse alla definizione ed
esecuzione dei contratti di servizio per il trasporto pubblico locale sia su gomma – definendo anche
la “rete dei servizi minimi” e promuovendo i servizi sperimentali e i servizi speciali – che su ferro,
anche con riferimento alle ferrovie concesse ed ogni altro impianto fisso, eventualmente preposto al
Trasporto Pubblico Locale (TPL), provvedendo, altresì, al monitoraggio della qualità, della
domanda, dell’offerta e del costo dei servizi, anche al fine della determinazione dei parametri per il
riparto delle risorse riferite al TPL nei confronti degli aventi titolo. Attività di competenza regionale
in materia di rifiuti. Predisposizione del piano regionale dei rifiuti e delle linee guida per le attività
di bonifica di aree inquinate. Relativamente agli impianti di recupero e smaltimento rifiuti,
coordinamento delle procedure per il rilascio delle Autorizzazioni Integrate Ambientali.
AVVOCATURA REGIONALE
È costituita alle dirette dipendenze del Presidente della Regione. Compiti di rappresentanza e difesa
della Regione dinanzi alle giurisdizioni di ogni ordine e grado, secondo le regole del proprio
ordinamento. Attività di consulenza giuridico-legale. Coordinamento delle avvocature e degli
incarichi di rappresentanza e difesa legale delle agenzie, degli enti pubblici regionali di cui agli
articoli 54 e 55 dello Statuto, degli enti di cui all’articolo 56 dello Statuto e delle aziende e degli
enti del Servizio sanitario regionale, anche assumendone gratuitamente il patrocinio.
AGENZIE REGIONALI
Istituite con legge regionale, alle agenzie regionali è preposto un dirigente regionale ed esse sono
equiparate, ai fini della programmazione e della valutazione, alle direzioni regionali.
Agenzia regionale del Turismo
Attività tecnico-operative di interesse regionale in materia di turismo. Promozione dell’offerta
turistica in Italia e all’estero. Realizzazione di campagne promozionali e azioni di comunicazione.
Eventi e partecipazione a fiere e manifestazioni turistiche e non, al fine di promuovere il territorio e
le varie offerte regionali. Supporto e assistenza tecnica all’Osservatorio regionale del turismo.
Attività di monitoraggio e supporto alla valutazione dell’impatto delle politiche sul turismo.
Agenzia Regionale Parchi (ARP)
Attività tecnico-operative rivolte ad assicurare lo sviluppo e l’adeguato funzionamento del Sistema
regionale delle aree naturali protette. In particolare, supporto/assistenza agli organismi di gestione
Piano della performance 2015-2017
15
delle aree naturali protette nella progettazione e realizzazione dei programmi di sviluppo
compatibile; collaborazione con la direzione regionale competente in materia di ambiente per la
predisposizione di piani e programmi finalizzati alla tutela ed alla valorizzazione delle aree naturali
protette, nonché del documento strategico sulla biodiversità. Monitoraggio e controllo sullo stato di
qualità degli habitat e delle specie di flora e fauna di importanza comunitaria.
Agenzia regionale per la difesa del suolo (ARDIS)
Attività tecnico-operative connesse all’esercizio delle funzioni amministrative regionali in materia
di difesa del suolo e, in particolare, in materia di difesa del territorio dal rischio idraulico,
limitatamente al reticolo idrogeologico principale. Progettazione, realizzazione, gestione e
manutenzione ordinaria/straordinaria delle principali opere idrauliche di interesse regionale, nonché
della tutela di tali opere attraverso le attività di vigilanza territoriale, polizia idraulica e delle acque,
servizi di piena e di pronto intervento. Progettazione e realizzazione di opere di difesa delle coste.
Agenzia regionale di Protezione Civile
Attività tecnico-operative, coordinamento, controllo e vigilanza in materia di protezione civile
nell’ambito delle funzioni di competenza regionale. In particolare: predisposizione e adozione di
atti amministrativi relativi all’attività di protezione civile di competenza della Regione;
predisposizione della proposta di Programma regionale, in armonia con gli indirizzi nazionali;
predisposizione degli atti ai fini della dichiarazione dello stato di calamità e dello stato di
emergenza; coordinamento degli interventi necessari al superamento dell’emergenza; avvisi di
attenzione, preallarme ed allarme per gli eventi attesi sulla base di avvisi di criticità emessi dal
Centro funzionale regionale multirischio ed in raccordo con tutte le altre strutture tecniche preposte
alla sicurezza territoriale; gestione delle attività relative al volontariato della protezione civile e
delle attività di informazione, di preparazione e di aggiornamento professionale dello stesso; studi
tecnici sul territorio ai fini della prevenzione dei rischi. Sala Operativa Regionale, con
coordinamento e gestione degli interventi di emergenza e soccorso in ambito regionale, nazionale
ed internazionale, attivando le Organizzazioni di volontariato di protezione civile. In relazione a
situazioni emergenziali previste o in atto, allertamento delle Strutture del Sistema Regionale di
Protezione Civile. Coordinamento delle attività di antincendio boschivo, con il Corpo Forestale
dello Stato ed il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Gestione della flotta aerea regionale.
1.3 Come operiamo
Nell’ambito dell’ordinamento giuridico italiano, quale criterio di distribuzione delle funzioni e delle
competenze amministrative tra diversi livelli di governo territoriali viene riconosciuto il principio di
sussidiarietà. Pertanto gli organismi superiori intervengono quando le attività/funzioni non possono
essere adeguatamente ed efficacemente esercitate dal livello di governo di maggiore prossimità con
territorio e cittadini. In virtù del principio di sussidiarietà verticale, le funzioni amministrative sono
attribuite ai comuni quali organismi territoriali più vicini ai cittadini e in grado di rappresentare
meglio le esigenze della collettività salvo che, per assicurarne l’esercizio unitario, siano conferite a
Province, Regioni e Stato. Le funzioni amministrative della Regione Lazio sono prevalentemente di
indirizzo, programmazione e coordinamento, anche in termini di verifica complessiva dell’efficacia
e dell’efficienza dell’azione amministrativa nell’ambito del territorio laziale, in relazione al
perseguimento degli obiettivi della programmazione regionale ed alla realizzazione di specifici
interventi finanziati dall’ente. Per lo svolgimento delle proprie attività istituzionali, la Regione si
avvale, inoltre, di agenzie, enti pubblici dipendenti e società regionali.
Piano della performance 2015-2017
16
ENTI PUBBLICI DIPENDENTI
Gli enti pubblici dipendenti svolgono funzioni amministrative, tecniche, specialistiche di
competenza regionale e sono istituiti con legge regionale, ai sensi dell’articolo 55 dello Statuto. La
vigilanza ed il controllo sull’attività e sugli organi degli enti spettano alla Giunta regionale. I bilanci
ed i rendiconti degli enti pubblici dipendenti sono approvati dalla Regione.
ENTI PARCO E RISERVE NATURALI
La Regione, ai sensi dell’articolo 9 del suo Statuto, nel rispetto delle norme di tutela del territorio,
valorizza l’ambiente ed il paesaggio. Attraverso la creazione del sistema di aree naturali protette
persegue l’obiettivo di tutela e valorizzazione degli habitat naturali ed affida agli enti parco
l’amministrazione e la gestione di specifici territori di particolare interesse naturalistico e sociale.
Di seguito sono elencati gli enti parco e le riserve naturali della Regione.
Piano della performance 2015-2017
17
SOCIETÀ PARTECIPATE
Ai sensi dell’articolo 56 dello Statuto, la Regione partecipa e promuove la costituzione di società di
capitali, di associazioni e di fondazioni che operino in importanti settori di competenza regionale.
Nello schema seguente vengono elencate le società regionali partecipate dalla Regione con
l’indicazione della corrispondente quota di partecipazione.6
6 In un quadro di razionalizzazione di enti dipendenti e società partecipate, rispetto all’elenco si segnala l’unificazione
dell’agenzia regionale per la mobilità A.RE.MOL. con la società A.STRA.L. s.p.a. e la società CO.TRAL. Patrimonio
s.p.a. Analogamente, è in corso la fusione della società Lazio Service s.p.a. con la società LAit s.p.a.
Piano della performance 2015-2017
18
2. Identità
2.1 Amministrazione in cifre
RISORSE UMANE
Al 1° gennaio 2015 il personale in servizio presso la Giunta regionale è di 3.9007 dipendenti, di cui
253 con qualifica dirigenziale.
I dipendenti della Regione sono suddivisi nelle seguenti categorie previste dal CCNL Regioni ed
Enti Locali: dirigenti, funzionari di categoria D, impiegati di categoria C, B ed A.
Categoria
professionale Donne Uomini Totale
A 11 35 46
B 321 326 647
C 665 732 1.397
D 783 763 1.546
Giornalisti 5 6 11
Dirigenti 99 154 253
Totale 1.884 2.016 3.900
7 La cifra indicata è comprensiva del personale degli Enti parco e delle riserve naturali regionali.
Piano della performance 2015-2017
19
Analizzando la distribuzione dei dipendenti per categorie si registra una prevalenza di funzionari
(categoria D).
Per quanto riguarda le tipologie contrattuali si registra una netta prevalenza dei contratti a tempo
indeterminato, in linea con la volontà dell’amministrazione di ricorrere in modo sempre più limitato
ai contratti a tempo determinato.
Categoria
professionale
Tempo Indeterminato Tempo Determinato Comandati /
Distaccati Totale
Tempo Pieno Part-Time Tempo Pieno Part-Time
F M F M F M F M F M F M
A 9 35 2 11 35
B 301 311 15 8 1 3 1 1 3 3 321 326
C 574 657 31 12 40 31 11 18 9 14 665 732
D 653 674 29 6 74 55 12 8 15 20 783 763
Giornalisti 5 6 5 6
Subtotale 1.537 1.677 77 26 120 95 24 27 27 37 1.785 1.862
Dirigenti 82 104 17 46
4 99 154
Totale 1.619 1.781 77 26 137 141 24 27 27 41 1.884 2.016
Piano della performance 2015-2017
20
In termini di genere, nel personale delle categorie si registra un sostanziale equilibrio, con una lieve
preponderanza maschile: su complessivi 3.647 dipendenti, 1.862 sono uomini e 1.785 sono donne.
Per quanto riguarda il personale dirigenziale, invece, la preponderanza maschile è più evidente: su
complessivi 253 dirigenti, 154 sono uomini e 99 sono donne.
DONNE 39%
UOMINI
61%
UOMINI 51%
DONNE 49%
Piano della performance 2015-2017
21
La tabella seguente riporta la distribuzione del personale dipendente per titolo di studio.
CATEGORIA
PROFESSIONALE
OBBLIGO SUPERIORI LAUREA
UOMINI DONNE UOMINI DONNE UOMINI DONNE
A 35 9 0 1 0 1
B 241 212 76 90 9 19
C 349 275 312 313 71 77
D 199 185 256 224 308 374
Giornalisti 4 4 0 0 2 1
Sub.Tot. 828 685 644 628 390 472
Dir./Resp. 0 0 0 0 154 99
TOTALE 828 685 644 628 544 571
Da cui deriva la seguente rappresentazione grafica di sintesi.
LAUREA 28%
OBBLIGO 39%
SUPERIORI 33%
Piano della performance 2015-2017
22
Per quanto concerne l’età del personale, la classe di età più consistente è quella che va da 55 a 59
anni con riferimento al personale di sesso maschile; mentre per il personale di sesso femminile è
quella che va da 50 a 54 anni.
RISORSE FINANZIARIE
Le risorse finanziarie per il triennio 2015-2017 sono state individuate nel bilancio di previsione
finanziario della Regione Lazio 2015-2017, approvato con legge regionale n. 18 del 30 dicembre
2014. Nelle tabelle che seguono sono rappresentate le risorse finanziarie relative al triennio 2015-
2017 suddivise per missioni (funzioni principali della Regione) e programmi (aggregati omogenei
di attività rivolte a perseguire gli obiettivi definiti nell’ambito delle missioni) che evidenziano le
finalità della spesa secondo il prospetto all’Allegato n. 2 (Spese di Bilancio per Missioni,
Programmi e Titoli) della legge di bilancio.
Piano della performance 2015-2017
23
Missione Programma 2015 2016 2017
01
Servizi istituzionali, generali e di gestione
01 Organi istituzionali 74.765.832,44 70.160.000,00 69.860.000,00
02 Segreteria generale 25.000,00 0,00 0,00
03 Gestione economica, finanziaria, programmazione e provveditorato
348.260.810,71 187.085.702,25 187.035.702,25
04 Gestione delle entrate tributarie e servizi fiscali
23.635.095,62 23.580.000,00 23.575.000,00
05 Gestione dei beni demaniali e patrimoniali 19.731.883,46 15.520.000,00 14.220.000,00
06 Ufficio tecnico 14.550.000,00 15.950.000,00 22.450.000,00
07 Elezioni e consultazioni popolari - Anagrafe e stato civile
912.058,16 500.000,00 500.000,00
08 Statistica e sistemi informativi 25.014.962,72 20.049.193,00 20.049.193,00
10 Risorse umane 280.607.608,34 277.288.000,00 275.788.000,00
11 Altri servizi generali 74.035.210,43 72.790.000,00 72.720.000,00
12 Politica regionale unitaria per i servizi istituzionali, generali e di gestione
66.355.827,81 0,00 0,00
TOTALE MISSIONE 927.894.289,69 682.922.895,25 686.197.895,25
Missione Programma 2015 2016 2017
02 Giustizia
02 Casa circondariale e altri servizi 971.754,00 150.000,00 150.000,00
TOTALE MISSIONE 971.754,00 150.000,00 150.000,00
Missione Programma 2015 2016 2017
03 Ordine pubblico e sicurezza
01 Polizia locale e amministrativa 1.380.000,00 400.000,00 400.000,00
02 Sistema integrato di sicurezza urbana 2.085.000,00 1.500.000,00 1.150.000,00
TOTALE MISSIONE 3.465.000,00 1.900.000,00 1.550.000,00
Missione Programma 2015 2016 2017
04 Istruzione e diritto allo studio
01 Istruzione prescolastica 700.798,32 600.000,00 500.000,00
02 Altri ordini di istruzione non universitaria 0,00 0,00 0,00
03 Edilizia scolastica 26.209.367,33 33.450.000,00 46.264.513,23
04 Istruzione universitaria 36.524.095,00 21.400.000,00 21.100.000,00
05 Istruzione tecnica superiore 490.000,00 490.000,00 490.000,00
06 Servizi ausiliari all'istruzione 1.100.000,00 1.288.411,90 813.422,43
07 Diritto allo studio 25.442.460,45 10.000.000,00 9.000.000,00
TOTALE MISSIONE 90.466.721,10 67.228.411,90 78.167.935,66
Piano della performance 2015-2017
24
Missione Programma 2015 2016 2017
05
Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali
01 Valorizzazione dei beni di interesse storico 27.060.770,64 20.003.745,94 22.003.745,94
02 Attività culturali e interventi diversi nel settore culturale
35.551.019,13 31.090.000,00 14.010.000,00
03 Politica regionale unitaria per la tutela dei beni e delle attività culturali
2.897.150,29 0,00 0,00
TOTALE MISSIONE 65.508.940,06 51.093.745,94 36.013.745,94
Missione Programma 2015 2016 2017
06 Politiche giovanili, sport e tempo libero
01 Sport e tempo libero 7.426.286,34 10.970.000,00 9.970.000,00
02 Giovani 9.999.535,49 1.000.000,00 0,00
TOTALE MISSIONE 17.425.821,83 11.970.000,00 9.970.000,00
Missione Programma 2015 2016 2017
07 Turismo
01 Sviluppo e valorizzazione del turismo 13.329.723,72 9.327.937,00 10.622.000,00
02 Politica regionale unitaria per il turismo 0,00 0,00 0,00
TOTALE MISSIONE 13.329.723,72 9.327.937,00 10.622.000,00
Missione Programma 2015 2016 2017
08 Assetto del territorio ed edilizia abitativa
01 Urbanistica e assetto del territorio 23.156.255,65 7.693.487,14 4.990.000,00
02 Edilizia residenziale pubblica e locale e piani di edilizia economico-popolare
207.885.334,44 23.000.000,00 1.000.000,00
03 Politica regionale unitaria per l'assetto del territorio e l'edilizia abitativa
44.287.184,73 0,00 0,00
TOTALE MISSIONE 275.328.774,82 30.693.487,14 5.990.000,00
Missione Programma 2015 2016 2017
09
Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente
01 Difesa del suolo 58.202.088,92 54.630.186,61 46.482.827,83
02 Tutela, valorizzazione e recupero ambientale 10.359.355,60 15.043.000,00 10.037.000,00
03 Rifiuti 42.615.534,09 48.830.000,00 36.630.000,00
04 Servizio idrico integrato 51.853.565,17 20.556.000,00 20.206.743,06
05 Aree protette, parchi naturali, protezione naturalistica e forestazione
19.296.309,55 9.745.363,21 9.510.621,00
06 Tutela e valorizzazione delle risorse idriche 4.701.206,95 2.483.000,00 135.000,00
07 Sviluppo sostenibile territorio montano piccoli Comuni
10.722.458,04 8.300.237,75 8.100.000,00
08 Qualità dell'aria e riduzione dell'inquinamento
14.764.914,00 3.500.000,00 3.500.000,00
09 Politica regionale unitaria per lo sviluppo sostenibile e la tutela del territorio e l'ambiente
36.775.966,55 0,00 0,00
TOTALE MISSIONE 249.291.398,87 163.087.787,57 134.602.191,89
Piano della performance 2015-2017
25
Missione Programma 2015 2016 2017
10 Trasporti e diritto alla mobilità
01 Trasporto ferroviario 301.206.856,87 266.500.000,00 354.500.000,00
02 Trasporto pubblico locale 790.951.923,88 740.717.981,36 736.552.347,58
03 Trasporto per vie d'acqua 19.128.086,88 18.265.606,00 17.215.606,00
04 Altre modalità di trasporto 9.000.000,00 5.000.000,00 12.300.000,00
05 Viabilità e infrastrutture stradali 107.099.417,71 106.432.803,34 54.407.236,64
06 Politica regionale unitaria per i trasporti e il diritto alla mobilità
635.918,77 0,00 0,00
TOTALE MISSIONE 1.228.022.204,11 1.136.916.390,70 1.174.975.190,22
Missione Programma 2015 2016 2017
11 Soccorso civile
01 Sistema di protezione civile 23.911.529,80 0,00 0,00
02 Interventi a seguito di calamità naturali 9.639.348,28 8.869.233,00 8.870.982,00
03 Politica regionale unitaria per il soccorso e la protezione civile
3.451.475,39 0,00 0,00
TOTALE MISSIONE 37.002.353,47 8.869.233,00 8.870.982,00
Missione Programma 2015 2016 2017
12 Diritti sociali, politiche sociali e famiglia
01 Interventi per l'infanzia e per i minori e per asili nido
24.735.229,86 15.200.000,00 15.200.000,00
02 Interventi per la disabilità 104.433.858,61 60.390.000,00 57.990.000,00
03 Interventi per gli anziani 3.836.883,84 3.000.000,00 3.000.000,00
04 Interventi per soggetti a rischio di esclusione sociale
16.168.639,34 14.150.000,00 13.800.000,00
05 Interventi per le famiglie 18.095.038,92 3.550.000,00 3.300.000,00
06 Interventi per il diritto alla casa 7.805.933,80 9.000.000,00 9.000.000,00
07 Programmazione e governo della rete dei servizi sociosanitari e sociali
84.627.652,46 53.803.240,00 54.872.445,00
08 Cooperazione e associazionismo 6.405.356,00 3.000.000,00 3.000.000,00
09 Servizio necroscopico e cimiteriale 0,00 310.500,00 0,00
TOTALE MISSIONE 266.108.592,83 162.403.740,00 160.162.445,00
Missione Programma 2015 2016 2017
13 Tutela della salute
01 Servizio sanitario regionale - finanziamento ordinario corrente per la garanzia dei LEA
10.520.541.635,17 10.519.061.263,85 10.519.061.263,85
04 Servizio sanitario regionale - ripiano di disavanzi sanitari relativi ad esercizi pregressi
1.515.374.087,00 1.518.487.385,00 1.516.964.731,00
05 Servizio sanitario regionale - investimenti sanitari
74.577.265,25 19.000.000,00 26.000.000,00
07 Ulteriori spese in materia sanitaria 66.560.342,82 44.741.315,08 45.041.315,08
TOTALE MISSIONE 12.177.053.330,24 12.101.289.963,93 12.107.067.309,93
Piano della performance 2015-2017
26
Missione Programma 2015 2016 2017
14 Sviluppo economico e competitività
01 Industria, PMI e Artigianato 67.015.968,37 15.988.870,88 18.878.129,53
02 Commercio - reti distributive - tutela dei consumatori
8.068.745,01 5.880.000,00 6.507.000,00
03 Ricerca e innovazione 16.500.000,00 29.500.000,00 52.000.000,00
04 Reti e altri servizi di pubblica utilità 0,00 0,00 0,00
05 Politica regionale unitaria per lo sviluppo economico e la competitività
52.884.005,11 18.794.792,00 19.171.022,00
TOTALE MISSIONE 144.468.718,49 70.163.662,88 96.556.151,53
Missione Programma 2015 2016 2017
15
Politiche per il lavoro e la formazione professionale
01 Servizi per lo sviluppo del mercato del lavoro 234.200,00 33.550,00 0,00
02 Formazione professionale 75.295.711,78 25.172.500,00 23.672.500,00
03 Sostegno all'occupazione 23.897.248,62 9.908.826,00 10.734.876,00
04 Politica regionale unitaria per il lavoro e la formazione professionale
243.636.269,60 16.091.353,00 20.108.063,00
TOTALE MISSIONE 343.063.430,00 51.206.229,00 54.515.439,00
Missione Programma 2015 2016 2017
16
Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca
01 Sviluppo del settore agricolo e del sistema agroalimentare
57.507.583,66 31.014.635,00 30.169.357,00
02 Caccia e pesca 171.125,85 100.000,00 100.000,00
03 Politica regionale unitaria per l'agricoltura, i sistemi agroalimentari, la caccia e la pesca
49.665.812,53 0,00 0,00
TOTALE MISSIONE 107.344.522,04 31.114.635,00 30.269.357,00
Missione Programma 2015 2016 2017
17
Energia e diversificazione delle fonti energetiche
01 Fonti energetiche 5.769.763,46 1.500.000,00 3.320.000,00
02 Politica regionali unitaria per l'energia e la diversificazione delle fonti energetiche
52.569.980,64 0,00 0,00
TOTALE MISSIONE 58.339.744,10 1.500.000,00 3.320.000,00
Missione Programma 2015 2016 2017
18 Relazioni con le altre autonomie territoriali e locali
01 Relazioni finanziarie con le altre autonomie territoriali
25.630.074,00 30.480.000,00 12.050.000,00
TOTALE MISSIONE 25.630.074,00 30.480.000,00 12.050.000,00
Piano della performance 2015-2017
27
Missione Programma 2015 2016 2017
19 Relazioni internazionali
01 Relazioni internazionali e Cooperazione allo sviluppo
428.795,68 400.000,00 400.000,00
02 Cooperazione territoriale 2.195.977,45 0,00 0,00
TOTALE MISSIONE 2.624.773,13 400.000,00 400.000,00
Missione Programma 2015 2016 2017
20 Fondi ed accantonamenti
01 Fondo di riserva 606.967.414,83 330.047.577,00 329.519.219,51
02 Fondo svalutazione crediti 117.162.962,91 8.120.140,00 8.120.140,00
03 Altri Fondi 29.849.958,40 33.000.000,00 33.000.000,00
TOTALE MISSIONE 753.980.336,14 371.167.717,00 370.639.359,51
Missione Programma 2015 2016 2017
50 Debito pubblico
01 Quota interessi ammortamento mutui e prestiti obbligazionari
347.716.774,00 323.670.722,00 315.909.595,00
02 Quota capitale ammortamento mutui e prestiti obbligazionari
282.638.140,70 272.852.936,00 279.061.398,00
TOTALE MISSIONE 630.354.914,70 596.523.658,00 594.970.993,00
Missione Programma 2015 2016 2017
60 Anticipazioni finanziarie
01 Restituzione anticipazioni di tesoreria 1.468.355.193,62 15.000.000,00 15.000.000,00
TOTALE MISSIONE 1.468.355.193,62 15.000.000,00 15.000.000,00
Missione Programma 2015 2016 2017
99 Servizi per conto terzi
01 Servizi per conto terzi - Partite di giro 6.115.162.000,00 6.115.112.000,00 6.115.112.000,00
02 Anticipazioni per il finanziamento del sistema sanitario nazionale
10.264.642.660,00 10.124.000.000,00 10.128.000.000,00
TOTALE MISSIONE 16.379.804.660,00 16.239.112.000,00 16.243.112.000,00
2.2 Mandato istituzionale e missione
La Regione Lazio costituisce un’articolazione territoriale della Repubblica Italiana. Si tratta di un
Ente autonomo, con proprio Statuto e con poteri e funzioni che esercita in base ai principi fissati
dalla Costituzione. Lo Statuto della Regione Lazio,8 oltre a determinarne, in virtù di quanto
previsto dall’articolo 123 della Costituzione, forma di governo e principi fondamentali di
organizzazione e funzionamento, attribuisce alla Regione, nei limiti della relativa competenza
8 Legge statutaria 11 novembre 2004, n. 1, “Nuovo Statuto della Regione Lazio”.
Piano della performance 2015-2017
28
rispetto allo Stato e con il concorso dei Comuni, delle Province e degli altri enti locali, i seguenti
obiettivi:
- tutela dei diritti e dei valori fondamentali degli individui: l’articolo 6 dello Statuto,
affermando la centralità e la dignità di ogni essere umano, prevede che la Regione faccia
propri i principi della Dichiarazione universale dei diritti umani riconoscendo il primato
della persona e della vita e, tra gli altri, il diritto alla libertà, all’uguaglianza,
all’informazione e al lavoro, i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, nonché il diritto degli
anziani ad un’esistenza dignitosa;
- sviluppo civile e sociale: l’articolo 7 dello Statuto, ispirandosi al principio di solidarietà,
attribuisce alla Regione il compito di promuovere le iniziative volte ad assicurare ad ogni
persona condizioni per una vita libera e dignitosa, promuovendo la salvaguardia della salute,
la piena occupazione e la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, la disponibilità abitativa , la
mobilità , la diffusione dell’istruzione e della cultura;
- sviluppo economico: l’articolo 8 dello Statuto attribuisce alla Regione l’obiettivo dello
sviluppo economico e del miglioramento della qualità della vita della popolazione secondo
criteri di compatibilità ecologica e di agricoltura sostenibile, riconoscendo il mercato e la
concorrenza e allo stesso tempo prevedendo che l’iniziativa economica privata non possa
svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla
libertà e alla dignità umana;
- valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale: la Regione ha il compito, in virtù di
quanto previsto dall’articolo 9 dello Statuto, di valorizzare e tutelare l’ambiente, il
paesaggio, il patrimonio naturale, culturale, artistico e monumentale.
Il Programma di Governo prevede un significativo recupero del ruolo di indirizzo politico, con una
visione strategica rivolta alla crescita della competitività del sistema economico, al benessere dei
cittadini e allo sviluppo generale del territorio anche attraverso un migliore e più efficace utilizzo
delle risorse nazionali e comunitarie. Alla luce del mandato istituzionale e dei dati macro-economici
e settoriali, nell’ambito delle Linee di indirizzo per un efficiente impiego delle risorse comunitarie
(di seguito Linee di indirizzo), approvate con delibera del Consiglio regionale n. 2 del 10 aprile
2014, in un’ottica di programmazione integrata sono state individuate le priorità politiche a livello
regionale, con i relativi indirizzi programmatici, rispetto alle macro-aree strategiche di intervento.
L’impegno politico-istituzionale si dispiega in una coerente azione pubblica. Infatti, in continuità
con quanto avviato nel precedente esercizio di programmazione economico-finanziaria, all’interno
del Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2015-2017, sono state indicate 7 macro-
aree strategiche di intervento con i corrispondenti indirizzi programmatici di carattere pluriennale.9
In ragione degli obiettivi di crescita e progresso sociale presenti nei documenti di programmazione
regionale ed in quelli di livello nazionale e comunitario, nelle Linee di indirizzo sono state indicate
le priorità politiche di medio-lungo periodo. La vision di crescita e progresso sociale del programma
di governo, sintetizzata nelle 7 macro-aree strategiche d’intervento, è stata opportunamente
collegata agli obiettivi tematici previsti dalla normativa comunitaria che regola la programmazione
dei fondi europei per il periodo 2014-2020.10
9 Nel DEFR 2015-2017 sono state confermate le priorità rispetto alle macro-aree strategiche, con le corrispondenti
azioni-cardine individuate nel documento di programmazione economico-finanziaria dell’esercizio precedente. 10
Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 recante “disposizioni
comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo
agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo
europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari
marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio”; Regolamento (UE) n. 1299/2013
del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 recante “disposizioni specifiche per il sostegno del
Piano della performance 2015-2017
29
Con la X^ legislatura 2013-2018 è stato avviato un processo di coordinamento e razionalizzazione
delle politiche regionali, circoscrivendo gli ambiti d’intervento e declinando una nuova governance
politico-programmatica unitaria che – a partire dal Documento di Economia e Finanza della
Regione Lazio 2014-2016 – si inserisce nel ciclo di programmazione dello Stato e delle
Amministrazioni Pubbliche,11
per completarsi nella definizione e perfezionamento dei programmi
operativi regionali per il ciclo di programmazione 2014-2020. In tale cornice si inserisce anche la
programmazione strategico-operativa interna dell’amministrazione regionale.
Il processo di coordinamento e integrazione tra l’architettura della programmazione corrispondente
al mandato istituzionale di legislatura regionale per il periodo 2013-201812
e gli obiettivi tematici
della politica di coesione 2014-2020 e, dunque, delle fonti di finanziamento, è affidato ad una
“cabina di regia” per la programmazione e per l’attuazione degli interventi che, durante la fase del
cronoprogramma, riferisce quadrimestralmente alle commissioni consiliari competenti in materia di
bilancio, attività produttive e affari europei. Viene dunque sviluppato un processo di analisi della
capacità amministrativa regionale, dei Regolamenti comunitari per la politica di coesione, dei
fabbisogni di crescita, sostenibilità e inclusione, rivolto a indirizzare e focalizzare, con livelli di
maggior efficienza ed efficacia gli sforzi di realizzazione.
In base alle Linee di indirizzo sono state individuate le priorità di intervento per uno sviluppo
intelligente, sostenibile e inclusivo del territorio laziale declinate in 45 “azioni cardine”, ovvero
progetti da realizzare nel medio-lungo periodo (2014-2020) attraverso l’uso integrato di tutte le
risorse finanziarie disponibili (Fondi europei, risorse nazionali, bilancio regionale). I 45 progetti
sono organizzati in base alle macro-aree strategiche di intervento definite nel programma di
governo ed entrando nel dettaglio descrittivo di ciascuno di essi si riconosce il filo unico che ha
legato il programma di governo della Giunta regionale alla definizione degli strumenti necessari per
la sua attuazione. A tali interventi è destinato circa il 90% delle risorse, coerentemente con le
indicazioni provenienti dalla Commissione europea di indirizzare gli investimenti alle priorità
chiave per la crescita contribuendo così all’attuazione della strategia comunitaria Europa 2020.
Fondo europeo di sviluppo regionale all’obiettivo di cooperazione territoriale europea”; Regolamento (UE) n.
1300/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 relativo al Fondo di coesione e che abroga il
regolamento (CE) n. 1084/2006 del Consiglio; Regolamento (UE) n. 1301/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio
del 17 dicembre 2013 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e a disposizioni specifiche concernenti l’obiettivo
“Investimenti a favore della crescita e dell’occupazione” e che abroga il regolamento (CE) n. 1080/2006; Regolamento
(UE) n. 1302/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 che modifica il regolamento (CE) n.
1082/2006 relativo a un gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT) per quanto concerne il chiarimento, la
semplificazione e il miglioramento delle norme in tema di costituzione e di funzionamento di tali gruppi; Regolamento
(UE) n. 1304/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 relativo al Fondo sociale europeo e
che abroga il regolamento (CE) n. 1081/2006 del Consiglio; Regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento Europeo e
del Consiglio del 17 dicembre 2013 sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo
sviluppo rurale (FEASR) e che abroga il regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio; Regolamento (UE) n.
1309/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 sul Fondo europeo di adeguamento alla
globalizzazione (2014-2020) e che abroga il regolamento (CE) n. 1927/2006. Ai Regolamenti si aggiungeranno tutte le
disposizioni di attuazione della Commissione (regolamenti, atti delegati, decisioni, linee guida e altro). 11
Secondo il dettato della legge 31 dicembre 2009, n. 196, come modificata e integrata dalla legge 7 aprile 2011, n. 39,
recante “Modifiche alla legge 31 dicembre 2009, n. 196, conseguenti alle nuove regole adottate dall’Unione europea in
materia di coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri”. 12
Articolato in macro-aree di intervento, riporta gli obiettivi di medio-lungo periodo che l’Amministrazione regionale
intende perseguire e le relative dotazioni finanziarie, coerentemente con i piani finanziari definiti in ambito nazionale e
con le ipotesi di riparto finanziario in ambito comunitario per la politica di coesione 2014-2020.
Piano della performance 2015-2017
30
Il quadro unitario della programmazione e la descrizione dei 45 progetti sono consultabili sul
portale regionale lazioeuropa.it, che costituisce il nuovo punto di accesso alle opportunità di
finanziamento per le imprese, i cittadini, le istituzioni e associazioni del Lazio.13
All’interno della
piattaforma viene puntualmente descritto l’avanzamento nell’attuazione dei progetti ed è possibile
sottoporre opinioni/osservazioni/commenti sulle priorità di intervento rispetto alle quali modulare
nel tempo le risorse europee, nazionali e regionali. Partendo dalle macro-aree strategiche di
intervento su cui si basa il programma di governo e riprodotte anche nel DEFR 2015-2017, tenendo
conto delle priorità di intervento definite nelle Linee di indirizzo e delle azioni-cardine definite dalla
Giunta regionale per il nuovo ciclo di programmazione comunitaria 2014-2020, nel presente
documento vengono definiti gli obiettivi strategici ed operativi delle strutture apicali
dell’organizzazione della Giunta regionale per il triennio 2015-2017.
Le macro-aree strategiche di intervento e gli indirizzi programmatici, a cui anche per l’esercizio
finanziario 2015 si ricollegano gli obiettivi strategici delle direzioni/agenzie regionali, sono elencate
nel prospetto della pagina seguente.
13
Cfr. il documento Con l’Europa, il Lazio cambia e riparte. 45 progetti per lo sviluppo, il lavoro e la coesione sociale,
Regione Lazio, 2014.
Piano della performance 2015-2017
31
1. UNA REGIONE MODERNA CHE AIUTA LO SVILUPPO
1.1 Restituire alla Regione la sua funzione legislativa
1.2 Trasferire alle autonomie territoriali strumenti gestionali mantenendo funzioni di regolazione e controllo
1.3 Organizzare la Regione per aumentare l’efficienza amministrativa
1.4 Organizzare la Regione per produrre risparmi
1.5 Organizzare la Regione per produrre sviluppo e giustizia sociale
2. UNA GRANDE REGIONE EUROPEA DELL’INNOVAZIONE
2.1 Semplificare l’attività d’impresa
2.2 Sostenere l’autonomia finanziaria delle PMI
2.3 Favorire la transizione alla Green economy
2.4 Sostenere la competitività con ricerca e reti di impresa
2.5 Rilanciare l’edilizia con una strategia sostenibile
2.6 Tradurre il talento in impresa: Start-up Lazio e Lazio creativo
2.7 Una strategia regionale per il sostegno all’internazionalizzazione
2.8 Commercio e artigianato per lo sviluppo economico e la qualità urbana
2.9 Il vantaggio competitivo del Lazio: cultura e turismo
2.10 L’agricoltura per la crescita sostenibile della Regione
3 DIRITTO ALLO STUDIO E ALLA FORMAZIONE
3.1 Dare risposte innovative al sistema scolastico regionale
3.2 Offrire una formazione coerente con le necessità delle imprese
3.3 Sostenere l’incontro tra domanda e offerta di lavoro
3.4 Preparare i giovani alle professioni del futuro
3.5 Garantire il diritto allo studio universitario
3.6 Contrastare la vulnerabilità occupazionale
4 UNA REGIONE CHE CURA E PROTEGGE
4.1 Garantire la tutela universale della salute
4.2 La strategia regionale: centralità del territorio e integrazione socio-sanitaria
4.3 Uscire dal debito e dal commissariamento sanitario
4.4 Innovare il sistema della protezione sociale e investire nella sussidiarietà
5 UNA REGIONE SOSTENIBILE
5.1 Difendere l’identità ecologica del Lazio
5.2 Valorizzare l’identità ecologica del Lazio
5.3 Blue economy e montagna: le vocazioni locali come fattori di sviluppo economico
5.4 Politiche di governo del territorio
5.5 Una nuova gestione dei rifiuti
6 INVESTIMENTI PER UN TERRITORIO COMPETITIVO
6.1 Una rivoluzione digitale per il Lazio
6.2 Garantire un trasporto pubblico efficiente e investire nella mobilità sostenibile
6.3 Adeguare la maglia infrastrutturale del Lazio al livello delle regioni europee
6.4 Costruire una nuova governance per la mobilità e il trasporto collettivo nel Lazio
7 INVESTIMENTI PER UNA SOCIETÀ UNITA
7.1 Più trasparenza, più partecipazione, meno costi della politica
7.2 La legalità come condizione imprescindibile per lo sviluppo
7.3 L’integrazione come cifra culturale delle politiche regionali
7.4 Approntare adeguati strumenti di sostegno al reddito
7.5 Tornare a una politica abitativa pubblica
7.6 Una Regione amica delle famiglie
7.7 Per una vera parità di opportunità e diritti
Piano della performance 2015-2017
32
2.3 Albero della performance
L’albero della performance è la rappresentazione grafica del processo di traduzione del mandato
istituzionale e della missione in aree strategiche d’intervento, con la corrispondente individuazione
di obiettivi strategici triennali ed obiettivi operativi annuali (sia organizzativi che individuali) da
assegnare ai responsabili apicali delle direzioni/agenzie regionali, che presso la Giunta regionale
costituiscono strutture amministrative di I° livello. Dagli obiettivi operativi annuali dei dirigenti
apicali derivano – secondo il principio del cascading – gli obiettivi operativi (sia organizzativi che
individuali) dei dirigenti delle aree/uffici che afferiscono alle singole strutture di I° livello. A loro
volta, gli obiettivi dei dirigenti di II° livello costituiscono la base per la definizione degli obiettivi
individuali e/o dei piani operativi di gruppo per il personale delle categorie.
Nella rappresentazione grafica si evidenzia il collegamento del mandato istituzionale e della
missione con gli obiettivi strategici ed operativi (sia organizzativi che individuali) ai diversi livelli
dell’apparato amministrativo.
Piano della performance 2015-2017
33
Dalla rappresentazione grafica si evince che nel Piano triennale della performance viene data una
specifica evidenza della programmazione riguardante le strutture amministrative di I° livello:14
obiettivi strategici di carattere triennale per le direzioni/agenzie regionali;
obiettivi operativi/organizzativi e individuali di carattere annuale per i titolari delle
direzioni/agenzie regionali.
La logica sottostante al processo di programmazione strategico-operativa può comunque essere
rappresentata secondo il seguente schema “concentrico”, in cui per PdG si intende il programma di
governo della X^ legislatura e DEFR è il Documento triennale di Economia e Finanza Regionale.
Le risorse da allocare per interventi/azioni nei settori di competenza della politica regionale, in
presenza dei vincoli di bilancio nei diversi esercizi finanziari, disegnano il perimetro all’interno del
quale, in prima battuta, vengono definiti gli obiettivi pluriennali e annuali da assegnare alle
direzioni/agenzie regionali (attraverso lo strumento del Piano triennale della performance) e, in
seconda battuta, vengono definiti gli obiettivi annuali da assegnare alle sottostanti aree in cui si
articolano le strutture amministrative (attraverso lo strumento del Programma Annuale Direzionale).
14
Ciò non solo per un’esigenza di sintesi del documento di programmazione, ma anche perché l’adozione del Piano
triennale della performance costituisce un presupposto per la programmazione di II° livello. Infatti, i Programmi
Annuali Direzionali (PAD) con cui si attribuiscono gli obiettivi ai dirigenti delle strutture di II° livello (aree/uffici)
all’interno delle singole direzioni/agenzie regionali vengono adottati separatamente dai dirigenti apicali. In proposito, si
ritiene opportuno precisare che gli obiettivi operativi (sia organizzativi che individuali) dei dirigenti di II° livello
possono anche non essere direttamente collegati agli obiettivi dei dirigenti apicali.
Piano della performance 2015-2017
34
3. Analisi del contesto
La soddisfazione dei bisogni della collettività laziale costituisce la chiave di volta delle politiche
regionali. Per la migliore definizione degli obiettivi occorre svolgere un’accurata analisi del
contesto interno ed esterno in cui l’amministrazione opera, in modo da determinare – rispetto al
perimetro effettivo dell’azione pubblica – i traguardi possibili in presenza di significativi vincoli di
contesto. Infatti, gli indirizzi politico-programmatici generali impartiti all’amministrazione, che
rappresentano la matrice di riferimento per gli interventi, devono essere opportunamente esplicitati
in termini operativi, in modo da essere in condizione di verificare gli esiti delle politiche regionali.
Il ricorso all’analisi S.W.O.T. consente di individuare in forma schematica i punti di forza
(Strengths), i punti deboli (Weaknesses), le opportunità (Opportunities) e le minacce (Threats) che
caratterizzano il quadro generale di riferimento in cui si colloca l’azione amministrativa. Nel grafico
vengono evidenziati, senza una netta distinzione per quanto riguarda il contesto interno ed esterno,
le variabili principali che si intrecciano e/o si sovrappongono determinando le caratteristiche di
funzionamento dell’apparato amministrativo.
I punti di forza consistono nell’elevato livello di commitment politico-istituzionale che ha consentito
una diversa configurazione organizzativa per l’apparato amministrativo regionale, nella qualità
delle persone che operano in ambito regionale con differenti competenze e responsabilità/carichi
gestionali, laddove si diffonde, anche per effetto del ricambio generazionale e dell’innesto di nuove
professionalità, una cultura rivolta al miglioramento continuo.
Tra i punti deboli viene annoverata la persistente crisi finanziaria che non consente di rimuovere i
vincoli imposti dalle esigenze di normalizzare il quadro della finanza pubblica, con la conseguente
impossibilità di reperire risorse per gli interventi pubblici in vari settori, comprese per le politiche
del personale anche per quanto riguarda la formazione ed il turnover.
Piano della performance 2015-2017
35
Le minacce si riferiscono alla congiuntura che continua ad essere sfavorevole e potrebbe saldarsi
con la conflittualità interna (dovuta anche alla profonda revisione della spesa) con l’effetto di
rendere frammentari i processi di innovazione, rinforzare fenomeni di autoreferenzialità burocratica
e compromettere le sinergie indispensabili per una maggiore efficacia dell’azione amministrativa.
Le opportunità pongono l’accento sulla semplificazione amministrativa, con un efficientamento
della macchina attraverso il ricorso alla digitalizzazione (che sottende un recupero/liberazione di
risorse, ma anche un modus operandi dell’amministrazione più consono alle operazioni da
sviluppare), fino ad arrivare ad un ampliamento della partecipazione, nel senso di coinvolgere
cittadini e/o stakeholders nella definizione delle politiche e nell’osservazione/verifica dei risultati
dell’azione pubblica.
3.1 Analisi del contesto esterno
Nel 2013 è proseguita la caduta dell’attività economica del Lazio sia per la riduzione dei consumi
delle famiglie sia per l’ulteriore calo degli investimenti delle imprese; anche il contributo delle
esportazioni è risultato lievemente negativo. Il primo semestre del 2014 è stato caratterizzato da
segnali di alternanza tra la recessione, la ripresa e la stazionarietà dell’attività in un frangente
in cui le imprese fanno registrare,15
per la prima volta dopo più di due anni, un indicatore di
sentiment positivo verso la fase conclusiva del 2014.
La situazione complessiva, a livello internazionale e nazionale, presenta numerosi elementi di
debolezza e appare di difficile interpretazione sebbene si possa ritenere che la fase più acuta
della recessione abbia concluso la sua parabola a fine 2013 senza, tuttavia, lasciare il posto a
una ripresa dell’attività economica regionale. Infatti, dal punto di minimo di luglio 2012,
l’indice destagionalizzato del clima di fiducia delle imprese manifatturiere16
ha raggiunto il suo
massimo in marzo 2014 per poi tornare a ridursi. Nei successivi mesi di agosto-ottobre 2014 si
registra una nuova risalita. Ad ottobre 2014 anche i giudizi sugli ordini, sulla produzione e sul
livello delle scorte sono risultati in miglioramento. Per le imprese del Lazio lo sviluppo – nella
prima parte dell’anno 2014 – permane prerogativa di una minoranza contenuta di imprese; non
vi sono settori in grado di emergere rispetto agli altri, e anche i rami del terziario, più dinamici
nei mesi precedenti, appaiono avere perso la carica positiva (Figura 1).
Poco meno dei due terzi delle imprese si trova in fase stazionaria, a cui si aggiungono poco più
di un terzo di imprese in difficoltà; un numero esiguo di imprese è in fase di crescita. Fatturato
e ordini delle imprese hanno segnato una flessione attorno al 4,0 per cento; l’occupazione è
risultata in flessione dello 0,4 per cento. Si tratta di valori ancora negativi, ma più contenuti
rispetto ai trimestri precedenti. La domanda estera continua a rappresentare la componente più
dinamica. Il ritmo con il quale si sviluppa l’accumulazione del capitale è ancora in un’area di
debolezza, tuttavia gli investimenti per macchinari, impianti, attrezzature ed altri beni
strumentali sono stati caratterizzati – tra metà 2012 e metà 2014 – da rapide fasi di contrazione
e di recupero soprattutto in presenza (o meno) di specifici strumenti per facilitare l’accesso al
credito, garanzia del credito e agevolazioni per l’acquisto di beni strumentali.
15
Unioncamere Lazio-Censis, Monitoraggio congiunturale dl sistema produttivo del Lazio. Secondo trimestre 2014 e
previsioni per il terzo trimestre 2014, ottobre 2014.
16 I.Stat, Fiducia delle imprese manifatturiere, novembre 2014.
Piano della performance 2015-2017
36
Le previsioni a breve sull’andamento del fatturato, dei nuovi ordini, delle esportazioni, degli
utili e dell’occupazione sono improntate ad una marcata cautela. Continuano ad essere
numerose le imprese che prevedono un peggioramento dei conti, il che, da un lato,
sembrerebbe contraddire il miglioramento di clima e, dall’altro lato, confermare che per molte
imprese le difficoltà si stiano attenuando sebbene manchi un vero segnale di ripresa. Sebbene
la maggioranza del campione continui a prevedere uno scenario economico negativo, la
situazione muta in merito alle attese che riguardano la propria attività.
Per la prima volta dopo due anni e mezzo, la maggioranza del campione ritiene che nei
prossimi mesi la congiuntura potrebbe essere positiva. L’inversione di tendenza è più evidente
nella provincia di Roma, mentre in altri territori il trend positivo è più diradato. Considerando
gli andamenti congiunturali settoriali17
le previsioni del valore aggiunto regionale totale18
per il
periodo 2014-2017 indicano una situazione di stagnazione (+0,1 per cento) per l’anno in corso e,
nel contempo, un’inversione del segno rispetto al risultato nazionale che conferma le principali
previsioni di consenso.19
Una crescita modesta, ma in aumento, per il Lazio e per l’Italia, è prevista
nel 2015; il valore aggiunto totale dovrebbe progredire dello 0,7 per cento, ossia due decimi al
disopra della stima di crescita nazionale. Nel biennio successivo al 2015, il tasso di crescita del
prodotto regionale dovrebbe oscillare tra l’1,1 e l’1,2 per cento.
17
In particolare: (a) le informazioni sulla produzione industriale annuale dei mesi di maggio 2014 (Istat, 10 luglio 2014)
e settembre 2014 (Istat, 10 novembre 2014); (b) gli impatti della Legge di Stabilità 2015. 18
Centro Europa Ricerche, Modello di Previsione Regionale, novembre 2014. 19
Istat, Le prospettive per l’economia italiana, novembre 2014.
Figura 1
Fonte: elaborazioni su dati Istat (I.stat), Fiducia delle imprese manifatturiere, Novembre 2014.
-10
-5
-
5
10
15
20
Dic-2011 Mag-2013 ott-14
LAZIO: ATTESE SUGLI ORDINI DELLE IMPRESE MANIFATTURIERE(dati destagionalizzati, numero indice base 2005=100; dicembre 2011-ottobre 2014)
-10
-5
-
5
10
15
Dic-2011 Mag-2013 ott-14
LAZIO: ATTESE SULLA PRODUZIONE DELLE IMPRESE MANIFATTURIERE(dati destagionalizzati, numero indice base 2005=100; dicembre 2011-ottobre 2014)
-60
-40
-20
-
20
40
60
Dic-2011 Mag-2013 ott-14
LAZIO: ATTESE SULLA SITUAZIONE GENERALE DEL PAESE DELLE IMPRESE MANIFATTURIERE(dati destagionalizzati, numero indice base 2005=100; dicembre 2011-ottobre 2014)
-20
-15
-10
-5
-
5
Dic-2011 Mag-2013 ott-14
LAZIO: ATTESE SULLA SITUAZIONE DELL'OCCUPAZIONE DELLE IMPRESE MANIFATTURIERE(dati destagionalizzati, numero indice base 2005=100; dicembre 2011-ottobre 2014)
Piano della performance 2015-2017
37
Le stime di crescita per l’economia regionale nel suo complesso, celano andamenti settoriali
differenziati e disomogenei che preconizzano, oltrepassate le due prolungate crisi economico-sociali
dal 2008 al 2013, una ulteriore polarizzazione dell’economia verso il composito settore terziario
concentrato nell’area romana e nella sua provincia (Figura 2).
Le previsioni, se analizzate in termini cronologici e con un focus sul breve-medio periodo, quale
orizzonte di questo documento di programmazione, disvelano le potenzialità di traino dell’intera
economia concentrate nel settore terziario con saggi d’espansione che, a partire dal 2015,
progrediranno dall’1,0 per cento fino ad arrivare all’1,4 per cento nel 2017. Il composito settore
industriale, in sofferenza per il quarto anno di seguito e con una riduzione superiore al 10 per cento
dal 2010 al 2014, permarrà ancora per un anno, nel 2015, in un ambito di debolezza (-0,8 per cento)
che si concentrerà nel settore delle costruzioni (-1,6 per cento nel 2015); il successivo biennio sarà,
tuttavia, caratterizzato da una progressione molto graduale (tra lo 0,2 e lo 0,6 per cento).
Il settore primario e il comparto delle costruzioni, in questo scenario previsionale, continuerebbero
nel processo di arretramento dell’attività; nel settore primario, la riduzione decennale 2007-2017,
presenta solo due anni di crescita e una riduzione complessiva stimata essere di poco al disotto del
20 per cento; le costruzioni, secondo le previsioni di novembre 2014, proseguirebbero la fase di
riduzione della propria quota di valore aggiunto anche nel triennio 2015-2017. Il tasso di riduzione
cumulato complessivo prevede che il prodotto del settore delle costruzioni si contragga del 2,3 per
cento; la riduzione del decennio 2007-2017 si porterebbe, dunque, ad un valore che supera il 35 per
cento del valore aggiunto settoriale. Il composito settore industriale, in sofferenza per il quarto anno
di seguito e con una riduzione superiore al 10 per cento dal 2010 al 2014, permarrà ancora per un
anno, nel 2015, in un ambito di debolezza (-0,8 per cento) che si concentrerà nel settore delle
-1,8
2,2
-4,3
2,1
-0,8
-6,9 -6,9
-1,2
1,5
-2,1
-1,1
0,21,4
-2,5
-0,2
0,5
-4,4 -4,5
-0,3
1,8
-0,9 -0,2
-8,00
-6,00
-4,00
-2,00
0,00
2,00
4,00
6,00
8,00
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Lazio Italia
LAZIO E ITALIA: VALORE AGGIUNTO (AGRICOLTURA)- PREVISIONI 2014-2017(variazioni sull'anno precedente; valori a prezzi concatenati, base 2005)
0,3
-3,4
-10,0
7,1
-0,4
-5,6
-1,9 -2,4-0,8
0,2 0,62,8
-3,0
-15,1
6,0
1,5
-3,1-1,9 -1,9
-0,30,8 1,3
-20,00
-15,00
-10,00
-5,00
0,00
5,00
10,00
15,00
20,00
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Lazio Italia
LAZIO E ITALIA: VALORE AGGIUNTO (INDUSTRIA)-PREVISIONI 2014-2017(variazioni sull'anno precedente; valori a prezzi concatenati, base 2005)
-1,7
-3,6
-0,7 -0,7
-8,4
-10,1
-5,8
-1,9 -1,6
-0,3 -0,4
0,9
-2,7
-8,4
-3,1-4,4
-5,8-6,5
-0,2 0,2
2,4 2,2
-13,00
-8,00
-3,00
2,00
7,00
12,00
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Lazio Italia
LAZIO E ITALIA: VALORE AGGIUNTO (COSTRUZIONI)-PREVISIONI 2014-2017(variazioni sull'anno precedente; valori a prezzi concatenati, base 2005)
3,1
-2,5
-1,9
0,0
1,5
-1,5-1,0
0,4
1,01,2 1,4
1,6
-0,5
-2,7
1,10,8
-1,7 -1,5
0,1
0,71,0 1,2
-6,00
-4,00
-2,00
0,00
2,00
4,00
6,00
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017
Lazio Italia
LAZIO E ITALIA: VALORE AGGIUNTO (SERVIZI)-PREVISIONI 2014-2017(variazioni sull'anno precedente; valori a prezzi concatenati, base 2005)
Figura 2
Fonte: elaborazioni CER, Modello di Previsione Regionale, novembre 2014.
Piano della performance 2015-2017
38
costruzioni (-1,6 per cento nel 2015); il successivo biennio sarà, tuttavia, caratterizzato da una
progressione molto graduale (tra lo 0,2 e lo 0,6 per cento).
OBIETTIVI STRATEGICI E STRUMENTI DI POLITICA REGIONALE
All’interno del quadro di riferimento nel quale prende corpo la programmazione regionale per il
medio-lungo periodo si segnala la volontà d’imprimere un’accelerazione ai processi di ripresa della
crescita economica e dell’espansione dell’occupazione. L’azione strategica alla base dell’attuazione
degli interventi settoriali consiste nel passare dalla gestione degli effetti delle due crisi economico-
finanziarie all’introduzione di un mix di politiche economiche e sociali articolate nelle 7 macro-aree
d’intervento che intersecano – sia in termini tematici sia per l’ammissibilità della spesa – i
regolamenti per l’uso dei Fondi Strutturali di Investimento Europei (Fondi SIE),20
le attribuzioni
territoriali del Fondo di Sviluppo e Coesione 2014-202021
(FSC) e gli stanziamenti annui del
bilancio regionale per le missioni e i programmi inerenti i temi dello sviluppo.
La realizzazione degli interventi di sviluppo economico-sociale e territoriali previsti per il periodo
2014-2020 dovrebbe contare su una dotazione complessiva attorno a 3,1 miliardi (al netto delle
risorse provenienti dal bilancio regionale 2015 e di una quota dei trasferimenti statali per oltre 970
milioni); per circa l’83 per cento le risorse provengono dai programmi cofinanziati dai Fondi SIE e
per il 17 per cento circa dal Fondo di Sviluppo e Coesione (Tavola 1). Con l’affinamento
20
Il Regolamento (UE) n. 1303/2013 del 17 dicembre 2013: “Disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo
regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo
europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo
sociale europeo, sul fondo di coesione, sul fondo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari
marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio”, all’articolo stabilisce le norme
comuni applicabili al Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), al Fondo sociale europeo (FSE), al Fondo di
coesione, al Fondo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e al Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca
(FEAMP) che operano nell’ambito di un quadro comune (“fondi strutturali e di investimento europei – fondi SIE”). 21
Le politiche di coesione si attuano sia attraverso l’utilizzo delle risorse previste nell’ambito dei fondi strutturali
dell’Unione europea, con la corrispettiva quota di cofinanziamento nazionale a valere sulle risorse del Fondo di
rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie (articolo 5 della legge n. 183/1987), sia attraverso il ricorso a
risorse aggiuntive iscritte nel Fondo per le aree sottoutilizzate, FAS. Tale Fondo era stato istituito dall’articolo 61 della
legge n. 289/2002, in cui si disponeva che a decorrere dal 2003 le risorse nazionali destinate agli interventi nelle aree
sottoutilizzate del Paese fossero concentrate in tale nuovo Fondo: le risorse in questione hanno natura aggiuntiva, vale a
dire sono da sommarsi a quelle ordinarie e a quelle comunitarie e nazionali di cofinanziamento. Con uno dei decreti
legislativi attuativi della legge n. 42/2009 sul federalismo fiscale (decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 88), relativo
alla rimozione degli squilibri economico-sociali, il FAS ha assunto la denominazione di Fondo per lo sviluppo e la
coesione (FSC). Il disegno di legge recante “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello
Stato (Legge di stabilità 2014)”, all’articolo 3 (Risorse per lo sviluppo), ha stanziato, per il periodo 2014-2020, 54,8
miliardi destinati a sostenere esclusivamente interventi per lo sviluppo, anche di natura ambientale. Gli stanziamenti
annuali per i primi tre anni sono così articolati: 50 milioni per il gli anni 2014, 500 milioni per il 2015 e 1,0 miliardi per
il 2016. Per gli anni successivi la quota annuale sarà determinata ai sensi dell’articolo 11, comma 3, lettera e) della
legge n. 196/2009. Nelle disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità
2015, C. 2679-bis) la proposta emendativa approvata al comma 40-bis, dell’articolo 44 (Contrasto all’evasione e altre
misure), ridefinisce l’allocazione della dotazione finanziaria – ferme restando le vigenti disposizioni sull’utilizzo del
FSC per specifiche finalità, per l’utilizzo delle risorse assegnate per il periodo 2014-2020 e nell’ambito della normativa
vigente sugli aspetti generali delle politiche di coesione – per obiettivi strategici relativi ad aree tematiche nazionali
(lettera a), individuati, entro il 31 marzo 2015, dall’Autorità politica per la coesione (lettera b). La dotazione finanziaria
dell’FSC sarà ripartita dal CIPE, entro il 30 aprile 2015, tra le diverse aree tematiche nazionali; attraverso l’istituzione
di una Cabina di regia saranno definiti specifici piani operativi per area tematica – da sottoporre all’approvazione del
CIPE – e i cui piani finanziari previsionali si concentreranno, per un importo non inferiore all’80 per cento, nei territori
del Mezzogiorno (lettera c). Nelle more dell’individuazione delle aree tematiche e dell’adozione dei piani operativi di
cui alle lettere a), b) e c), l’Autorità politica per la coesione può sottoporre all’approvazione del CIPE un piano stralcio
per la realizzazione di interventi di immediato avvio dei lavori, con l’assegnazione delle risorse necessarie; tali
interventi confluiscono nei piani operativi in coerenza con le aree tematiche cui afferiscono (lettera d).
Piano della performance 2015-2017
39
programmatico delle citate Linee d’indirizzo per un uso efficiente delle risorse finanziarie destinate
allo sviluppo 2014-2020 è stata definita, nelle componenti amministrative, tecniche e finanziarie
che riguardano ogni singolo intervento, la categoria di “azione di mandato cardine” che
determinerà, per ogni macro-area, le condizioni essenziali per l’implementazione di una pluralità di
tipologie di opere e misure settoriali o plurisettoriali.
Tavola 1: ipotesi finanziarie 2014-2020 per Fondo (FESR, FSE, FEASR, FSC) e fonte di finanziamento (UE, Stato, Regione) (valori assoluti espressi in milioni di euro; quote espresse in percentuale)
Fondi comunitari e nazionali
UE Stato Regione Totale
Valori assoluti
Quote Valori
assoluti Quote
Valori assoluti
Quote Valori
assoluti Quote
FESR 456,62 35,18 319,63 22,07 136,99 35,18 913,24 29,12
FSE 451,40 34,77 315,98 21,81 135,42 34,77 902,80 28,79
FEASR 390,05 30,05 273,03 18,85 117,02 30,05 780,10 24,88
Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) (a) - - 539,86 37,27 - - 539,86 17,21
Totale programmazione 2014-2020 1.298,07 100,00 1.448,50 100,00 389,43 100,00 3.136,00 100,00
Fonte: Regione Lazio - Direzione regionale programmazione economica, bilancio, demanio e patrimonio – Area Programmazione economica, 22 Luglio 2014. – (a) Le previsioni non considerano un trasferimento di circa 200 milioni per progetti regionali a gestione nazionale (cfr. note 48 e 51).
Le 45 “azioni di mandato cardine”, riconducibili alle macro-aree programmatiche della policy del
governo regionale per la X^ legislatura, sono concentrate – per numero degli interventi e
fabbisogno finanziario – nella macro-area 2 “Una grande regione europea dell’innovazione” (17
azioni su 45, con una spesa pari a circa un terzo di tutte le risorse disponibili). L’ipotesi circa
l’allocazione finanziaria per l’attuazione delle “azioni di mandato cardine”, dipenderà dagli esiti dei
negoziati: tra Regione Lazio e Commissione UE (approvazione dei Programmi Operativi co-
finanziati con le risorse dei Fondi SIE);22
tra Regione Lazio, Conferenza delle Regioni e Presidenza
del Consiglio dei Ministri23
(riparto tra regioni del Centro-Nord e Mezzogiorno dell’assegnazione
del Fondo di Sviluppo e Coesione).24
Relativamente alle fonti di finanziamento (Bilancio regionale, Fondi SIE e FSC) – considerando
l’applicazione regionale della governance politico-programmatica unitaria per lo sviluppo, la
sinergia e l’utilizzo appropriato basato sui singoli Regolamenti comunitari e sull’Accordo di
Partenariato – i risultati del complesso (e ancora in corso) iter di copertura dei fabbisogni,
ipotizzano, per l’insieme delle politiche pubbliche di medio-lungo periodo (fatta pari a 100 la spesa
complessiva), un apporto finanziario da parte del Bilancio regionale attorno al 17,7 per cento,
mentre il contributo dell’azione simultanea dei Fondi SIE sarebbe prossima al 62 per cento; l’FSC
dovrebbe concorrere per circa il 20,5 per cento (Tavola 2).
22
Cfr. paragrafo 4.1 del DEFR 2014-2016: “Ipotesi di allocazione dei Fondi SIE per il periodo 2014-2020” contenuta
nelle “Linee d’indirizzo per un uso efficiente delle risorse finanziarie destinate allo sviluppo 2014-2020” approvate con
Deliberazione del Consiglio Regionale 10 aprile 2014, n. 2, BURL n. 35 del 2 maggio 2014. 23
Informativa del Presidente del Consiglio concernente le deleghe di funzioni ai Sottosegretari di Stato alla Presidenza
del Consiglio dei Ministri. Consiglio dei ministri n. 12, 8 aprile 2014. 24
Cfr. nota 48. Il negoziato verte su diverse proposte di assegnazione delle risorse, nelle quali la Regione Lazio, in una
prima ipotesi (esplicitata dalla Conferenza delle Regioni) potrebbe aver diritto ad una quota del Fondo che oscillerebbe
tra 689 milioni e 827 milioni; una seconda ipotesi (esplicitata, anch’essa, dalla Conferenza delle Regioni) permetterebbe
di raggiungere un’attribuzione compresa tra 725 milioni e 870 milioni. Una iniziale ipotesi governativa prevedeva, per
la Regione Lazio, una quota compresa tra 707 e 848 milioni.
Piano della performance 2015-2017
40
Tavola 2: composizione della copertura finanziaria per macro-area e ipotesi di contributo delle fonti di finanziamento comprensivi della quota di cofinanziamento statale e regionale (valori espressi in percentuale)
Composizione della copertura finanziarie per
macro-area (b)
Ipotesi contributo delle fonti di finanziamento per macro-area (a)
Bilancio regionale Fondi SIE FSC Totale
[2] Una grande regione europea dell’innovazione 30,0 12,4 87,3 0,3 100,0
[3] Diritto allo studio e alla formazione per lo sviluppo e l'occupazione 10,2 0,0 100,0 0,0 100,0
[4] Una Regione che cura e protegge 3,2 23,9 53,1 23,0 100,0
[5] Una regione sostenibile 17,7 61,7 16,8 21,6 100,0
[6] Investimenti per un territorio competitivo 25,9 4,4 34,4 61,3 100,0
[7] Scelte per una società più unita 13,0 9,2 90,8 0,0 100,0
Totale per macro-area 100,0 17,7 61,8 20,5 100,0
Fonte: Regione Lazio. – (a) L’ipotesi è stata costruita sulla base delle informazioni disponibili alla data del 30 giugno 2014, come risultato dei negoziati.- (b) La composizione media è stata calcolata tra un valore previsionale minimo e massimo.
In base alle stime effettuate, l’apporto differenziato dei Fondi SIE e dell’FSC, in relazione ai
fabbisogni per macro-area, produrrà la massima sinergia nelle macro-aree 4, 5 e 6; i Fondi SIE
saranno determinanti, e quasi esclusivi, per le azioni cardine incentrate sul diritto allo studio, alla
formazione e all’occupazione e per gli interventi incentrati sulla coesione sociale (macro-area 7).
***
Nelle sezioni seguenti si è ritenuto utile riportare, con modifiche e/o adattamenti, dati di scenario,
con analisi e commenti presenti nel DEFR 2015-2017 e in parte riprodotti nel paragrafo precedente.
PREMESSA
Dopo un primo semestre in espansione, l’attività economica mondiale, nella seconda parte del 2014,
è stata caratterizzata da progressivi rallentamenti causati, principalmente, dalle tensioni geopolitiche
e dall’aggravarsi degli squilibri strutturali nelle principali economie emergenti. In Italia, la fine
della recessione e il passaggio a una fase di stagnazione dell’attività economica avvenuta tra la fine
del 2013 ed i primi mesi del 2014, ha lasciato il posto – nella parte centrale dell’anno – a una nuova
contrazione del PIL come conseguenza sia del perdurare della caduta del processo di accumulazione
del capitale sia, in misura più contenuta, del rallentamento del commercio internazionale.
Nel 2013 è proseguita la caduta dell’attività economica del Lazio sia per la riduzione dei consumi
delle famiglie sia per l’ulteriore calo degli investimenti delle imprese; anche il contributo delle
esportazioni è risultato lievemente negativo. L’occupazione a livello regionale è diminuita di alcuni
punti e il tasso di disoccupazione è cresciuto per l’aumento sia di chi ha perso il lavoro, sia dei
giovani in cerca di primo impiego. Timidi segnali di miglioramento sul finire del 2014 sia per
l’attività economica sia per l’occupazione.
QUADRO ECONOMICO-FINANZIARIO INTERNAZIONALE
Il ciclo economico internazionale è caratterizzato da una ripresa incerta e fragile, non solo come
conseguenza dell’aggravarsi della crisi tra Russia e Ucraina e delle tensioni in Medio Oriente, ma
anche per il peggioramento delle prospettive nell’Eurozona e in Giappone. Dopo il buon andamento
della prima parte del 2014, sono continuate le tendenze contrastanti tra aree del mondo: per alcune
economie avanzate, l’attività produttiva ha ripreso vigore, mentre in altre aree e nelle economie
emergenti vi sono forti rallentamenti delle dinamiche espansive (Tavola 3).
Piano della performance 2015-2017
41
Tavola 3: scenari macroeconomici. Anni 2013-2016 (variazioni percentuali sull’anno precedente)
Voci
Istat FMI Consensus Economics
2013 2014 2015 2016 2013 2014 2015 2014 2015
Tasso di cambio euro/dollaro 1,32 1,33 1,24 1,23 - - - - -
Commercio mondiale (volume; solo beni) 2,9 3,0 4,4 4,8 3,0 3,8 5,0 - -
Prodotto interno lordo
- Mondo 3,3 3,3 3,7 4,0 3,3 3,3 3,8 - -
- Paesi avanzati 1,4 1,7 2,2 2,3 - - - - -
- - Area Euro -0,4 0,8 1,2 1,5 -0,4 0,8 1,3 0,8 1,2
- - Giappone 1,5 0,7 0,9 0,9 1,5 0,9 0,8 1,1 1,2
- - Regno Unito - - - - 1,7 3,2 2,7 3,1 2,6
- - Stati Uniti 2,2 2,2 3,1 2,9 2,2 2,2 3,1 2,2 3,1
- Paesi emergenti 4,7 4,1 4,4 5,1 - - - - -
- - Brasile - - - - 2,5 0,3 1,4 0,4 1,1
- - Cina - - - - 7,7 7,4 7,1 7,3 7,1
- - India - - - - 5,0 5,6 6,4 5,6 6,3
- - Russia - - - - 1,3 0,2 0,5 0,1 0,8
Fonte: Istat, Le prospettive per l’economia italiana, novembre 2014; FMI, World Economic Outloock, ottobre 2014; Consensus Economics, ottobre 2014.
Anche all’interno delle economie avanzate si prefigurano due velocità di crescita (più rapida e
vigorosa negli Stati Uniti e nel Regno Unito; più graduale, meno robusta e con un rallentamento
dello slancio nell’Eurozona). Le differenze tra le aree del mondo produrrebbero, inoltre,
orientamenti alternativi delle politiche monetarie svolte dalle Banche Centrali25
con implicazioni sul
tasso di cambio euro/dollaro che, con il deprezzamento della moneta unica già nel corso del 2014,
dovrebbe subire una riduzione attorno al 7,0 per cento nel biennio successivo. Le stime indicano
che l’economia mondiale potrebbe raggiungere un tasso d’espansione del 3,3 per cento nell’anno in
corso; per il 2015 le previsioni attestano un tasso potenziale attorno al 3,8 per cento.
Per i Paesi avanzati le previsioni per il biennio 2014-2015 sono concordi: le stime di ottobre 201426
prevedono: per gli Stati Uniti una progressione con range compreso tra il 2,2 e il 3,1 per cento; per
il Giappone un avanzamento contenuto (inferiore a un punto percentuale); una dinamica vigorosa
nel Regno Unito con tassi medi annuo attorno al 3,0 per cento e l’area Euro in moderata crescita nel
2014 (0,8 per cento) con un irrobustimento, nel 2015 (1,3 per cento). Per le economie emergenti, a
fronte della frenata che tradurrà in una lieve crescita (tra 0,1 e 0,4 per cento) dell’economia
brasiliana e russa (per questa seconda le ragioni si concentrano nelle tensioni geopolitiche con
l’Ucraina) vi sarebbe una crescita vigorosa sia in India (+5,6 per cento) sia in Cina (tra 7,3 e 7,4 per
cento). Il commercio internazionale, contrassegnato da una buona ripresa già nel 2013 (+3,0 per
cento), dovrebbe subire un’accelerazione nel 2014 (+3,8 per cento) per il consolidarsi del
rafforzamento di alcune delle principali economie avanzate; un’ulteriore accelerazione degli scambi
commerciali si dovrebbe avere nel 2015 con una crescita del 5,0 per cento.
Relativamente alle principali aree del mondo, la crescita del prodotto negli Stati Uniti – sostenuta
già nel 2013 dalla buona performance della domanda estera, dalla ripresa della domanda interna e
dalla progressiva riduzione della disoccupazione – è sostenuta dall’incremento dell’occupazione
(con un tasso di disoccupazione sceso al 5,9 per cento). Nell’Eurozona, il 2013 si è chiuso con una
flessione del PIL dello 0,4 per cento. L’iniziale slancio dei primi mesi del 2014 si è arrestato, gli
25
Da un lato, nello scenario ipotizzato dagli istituti di previsione, vi sarebbe – da parte della Federal Reserve – una
politica di forte allentamento dell’espansione monetaria che favorirebbe il formarsi di attese al rialzo dei tassi ufficiali
negli Stati Uniti; dall’altro lato, la Banca Centrale Europea, rimarrebbe orientata a prevenire i rischi di una deflazione. 26
FMI, World Economic Outloock, ottobre 2014.
Piano della performance 2015-2017
42
investimenti si sono ridotti, la crescita dei consumi è apparsa contenuta e l’interscambio con l’estero
ha fornito al PIL un apporto contenuto.
Il prodotto è diminuito in Germania e Italia, ristagnato in Francia e cresciuto in Spagna. L’attuale
fase è caratterizzata da un pronunciato, e superiore alle attese, calo dell’inflazione tale da attivare –
da parte della Banca Centrale Europea – specifiche azioni di contrasto alla bassa inflazione.27
Considerata l’intensità e la rapidità dell’abbassamento dell’inflazione28
– maggiore per i paesi
direttamente colpiti dalla crisi del debito sovrano, anche se comune a tutta l’Eurozona – la
componente di fondo (al netto, dunque, dei beni alimentari non lavorati e dei beni energetici) è
scesa sui livelli minimi dall’introduzione della moneta unica. Anche come effetto delle decisioni di
politica monetaria assunte dalla BCE, nel triennio 2014-2016 si dovrebbe assistere ad un
progressivo incremento della spesa per investimenti per ricostituire i livelli di capacità produttiva
persi durante l’ultima crisi economico-finanziaria.
PREVISIONI PER L’ECONOMIA ITALIANA
La caduta congiunturale del PIL italiano, iniziata nel terzo trimestre del 2011, si è arrestata
nell’ultimo trimestre del 2013; nei trimestri successivi l’economia è entrata in una fase di
sostanziale stagnazione29
che dovrebbe condurre, per l’anno in corso, a una flessione del prodotto
attorno allo 0,3 per cento interamente determinata dal contributo negativo della domanda interna.
Le previsioni di crescita del PIL per il prossimo biennio sono orientate a un cauto ottimismo (+0,5
per cento nel 2015 e -1,0 per cento nel 2016) derivante dall’adozione di misure di sostegno
all’attività economica30
in grado di permettere la graduale uscita dalla recessione: si rafforzerebbe il
contributo della domanda interna (+0,5 punti percentuali nel 2015 e +0,8 nel 2016) mentre
permarrebbe molto contenuto quello derivante dalla domanda estera (Tavola 4).
27
Nell’aprile 2014, il Consiglio direttivo della BCE – in un contesto di bassa inflazione, contrazione del credito e
prospettive di crescita ancora incerte – ha dichiarato di essere pronto a varare anche nuove misure non convenzionali
per contrastare rischi di un periodo troppo prolungato di bassa inflazione; il Consiglio direttivo ha confermato che i tassi
ufficiali rimarranno su livelli pari o inferiori a quelli attuali per un periodo prolungato e ha, inoltre, deciso che i tassi di
interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi
presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente allo 0,25, allo 0,75 e allo 0,00 per cento. 28
“[…] una dinamica troppo contenuta dei prezzi è dannosa per la stabilità finanziaria, specie quando i debiti pubblici e
privati sono alti e la crescita è debole. Va contrastata con altrettanta fermezza, anche per evitare che si radichi nelle
attese di medio periodo. La formazione delle aspettative non è un processo lineare: mutamenti anche forti possono
materializzarsi, in modo discontinuo, in tempi brevi. Tra il luglio del 2012 e il maggio di quest’anno l’euro si è
apprezzato, nel confronto con la media delle altre valute, del 9 per cento; rispetto al dollaro del 12. L’apprezzamento si
è avviato successivamente all’annuncio delle operazioni monetarie definitive, che ha dissipato i timori sulla reversibilità
della moneta unica, a causa dei quali gli investitori si erano allontanati dalle attività finanziarie emesse in alcuni paesi
dell’area. Il tasso di cambio non è di per sé un obiettivo della politica monetaria, ma in questa fase l’apprezzamento
dell’euro ha compresso l’inflazione al consumo, sia direttamente, riducendo i prezzi dei beni importati, sia
indirettamente, aumentando la pressione competitiva sui prodotti nazionali […]”.Banca d’Italia, Considerazioni finali -
Assemblea Ordinaria dei Partecipanti, 30 maggio 2014. 29
“[…] lo scenario di previsione è soggetto a margini di incertezza legati all’evoluzione della domanda internazionale,
agli effetti delle politiche monetarie sul tasso di cambio e all’evoluzione delle aspettative degli operatori influenzate
dalla credibilità delle politiche economiche. Le previsioni incorporano gli effetti macroeconomici associati alla manovra
di finanza pubblica descritta nella Legge di Stabilità e nella relazione di aggiornamento presentata il 28 ottobre […]”.
Fonte: Istat, Le prospettive per l’economia italiana (novembre 2014). 30
L’esercizio di previsione include le informazioni desumibili dal quadro programmatico contenuto nella Legge di
Stabilità 2015. I provvedimenti adottati sono previsti avere un impatto netto marginalmente positivo nel 2014 ed un
effetto cumulativo netto nullo nel biennio successivo per la compensazione degli stimoli legati ad aumenti di spesa
pubblica e alla riduzione della pressione fiscale e contributiva con l’inasprimento dell’imposizione indiretta previsto
dalla clausola di salvaguardia.
Piano della performance 2015-2017
43
Tavola 4: previsioni per l'economia italiana - PIL e principali componenti. Anni 2012-2016 (Valori concatenati per le componenti di domanda; variazioni percentuali sull'anno precedente)
Voci
2012 2013 2014 2015 2016
Prodotto interno lordo -2,3 -1,9 -0,3 0,5 1,0
Importazioni di beni e servizi fob -8,0 -2,7 1,2 2,3 3,3
Esportazioni di beni e servizi fob 2,0 0,6 1,5 2,5 3,2
Spesa delle famiglie residenti -4,0 -2,8 0,3 0,6 0,8
Spesa delle AP e ISP -1,5 -0,7 -0,2 -0,6 0,0
Investimenti fissi lordi -7,4 -5,4 -2,3 1,3 1,9
CONTRIBUTI ALLA CRESCITA DEL PIL
Domanda interna (al netto variazione delle scorte) -4,2 -2,9 -0,3 0,5 0,8
Domanda estera netta 2,8 0,9 0,1 0,1 0,1
Variazione delle scorte -0,9 0,0 -0,1 -0,1 0,1
Fonte: Istat, Le prospettive per l’economia italiana, novembre 2014
A partire dalla seconda parte del 2014, è peggiorato il clima di fiducia delle imprese e delle famiglie
sulle condizioni macro-economiche; ciò inciderà sfavorevolmente sugli acquisti di beni durevoli
anche se, nel complesso, la spesa privata per consumi avrà un modesto sostegno sia per l’aumento
del reddito disponibile lordo, beneficiario delle misure di politica di bilancio a sostegno dei redditi
più bassi da lavoro dipendente, sia per il lieve e lento miglioramento delle condizioni del mercato
del lavoro. Per le famiglie, nel biennio successivo, si prevede, per un verso, una riduzione del
livello d’incertezza che ha frenato i consumi, per effetto del sostegno – al reddito disponibile lordo
– del reddito da lavoro dipendente e di altre componenti di reddito e, per altro verso, la
ricostituzione di parte delle scorte di risparmio utilizzate nel corso della fase recessiva. Con il
protrarsi delle condizioni di incertezza sulle prospettive di domanda, per l’attività produttiva si
prevede, nell’anno in corso, una riduzione del tasso di accumulazione dei beni capitali pari al 2,3
per cento (-5,4 per cento nel 2013 e -7,4 per cento nel 2012). Solo nel 2015 – anche per
l’allentamento della stretta creditizia – vi sarà un’inversione del processo di accumulazione (+1,3
per cento) che si rafforzerà nel 2016 (+1,9 per cento).
La domanda estera del 2014 è stata favorita – soprattutto in questo secondo semestre e, in
particolare, nei principali settori di tradizionale specializzazione – dal deprezzamento del tasso di
cambio dell’euro. La crescita delle esportazioni (+1,5 per cento) è stata interamente realizzata dalle
vendite sui mercati dell’area UE, compensando le perdite registrate sui mercati esterni all’Unione.
Nel prossimo biennio, prevedendo un rafforzamento della domanda internazionale in un contesto di
deprezzamento della moneta unica, i tassi d’espansione delle esportazioni nazionali dovrebbero
tornare a irrobustirsi (+2,5 per cento nel 2015 e +3,2 per cento nel 2016).
Il mercato del lavoro, con la debole ripresa economica della fine del 2013, non ha ricevuto
l’efficace stimolo per invertire la tendenza negativa: nel 2013 si è registrata una contrazione del 2
per cento per cento rispetto al 2012 sia del numero di persone occupate sia del monte ore lavorate.
L’intensità della flessione dell’occupazione è risultata più marcata nell’industria (-3,8 per cento)
mentre, nello stesso settore, le ore lavorate perse per addetto sono risultate inferiori al dato medio (-
1,1 per cento) (Tavola 5). Anche l’offerta di lavoro si è contratta ma a un tasso inferiore rispetto al
calo dell’occupazione. Ciò ha determinato un nuovo incremento delle persone in cerca di
occupazione (+13,4 per cento rispetto al 2012) e del tasso di disoccupazione (passato dal 10,7 per
cento del 2012 al 12,3 per cento del 2013).
Piano della performance 2015-2017
44
Tavola 5: struttura della popolazione nazionale per condizione professionale (a). Anni 2012-2013 (Valori espressi in migliaia; variazioni percentuali sull'anno precedente)
Voci
2012 2013
2013 2012
Totale occupati (a) 24.662 24.173 -2,0
- Industria 6.455 6.211 -3,8
Ore lavorate (a) 10.803 10.589 -2,0
- Industria 1.914 1.892 -1,1
Dipendenti a tempo indeterminato 14.839 14.649 -1,3
Dipendenti a tempo determinato 2.375 2.230 -6,1
Occupati a tempo pieno 18.993 18.407 -3,1
Occupati part time 3.906 4.013 2,8
Disoccupati 2.744 3.113 13,4
Forze di lavoro 25.642 25.533 -0,4
Fonte: Istat (I.Stat), Rilevazione sulle forze di lavoro, media 2012 e 2013. – (a) Dati non destagionalizzati. Fonte: Istat, Conti economici trimestrali 2012 e 2013
Durante il 2013 è proseguita la tendenza di un accentuato calo della componente dipendente a
tempo determinato (-6,1 per cento) rispetto a quella a tempo indeterminato (-1,3 per cento);
l’occupazione part-time, in aumento dall’inizio del 2010, ha continuato a crescere. In presenza di
timidi segnali di stabilizzazione, nella seconda metà del 2014, le previsioni per il mercato del lavoro
permangono ancora improntate alla prudenza. Per il 2014, considerando la dinamica osservata nella
prima parte dell’anno, il tasso di disoccupazione è destinato a incrementarsi raggiungendo il 12,5
per cento (era il 12,2 per cento nel 2013); una lieve riduzione è prevista per il prossimo biennio
(Tavola 6). Per la debolezza del mercato del lavoro non potranno esserci accelerazioni nelle
dinamiche retributive che – anche per il blocco degli incrementi nel settore pubblico – saranno
contenute e comprese tra lo 0,9 e l’1,0 per cento.
Tavola 6: previsioni per le principali variabili del mercato del lavoro nazionale. Anni 2012-2016 (Variazioni percentuali sull'anno precedente)
Voci
2012 2013 2014 2015 2016
Retribuzioni lorde per unità di lavoro dipendente 1,3 1,4 1,0 0,9 1,0
Unità di lavoro standard totali -1,1 -1,9 -0,2 0,2 0,7
Tasso di disoccupazione 10,7 12,2 12,5 12,4 12,1
Fonte: Istat, Le prospettive per l’economia italiana, novembre 2014.
CONTESTO REGIONALE (I) – POPOLAZIONE E DINAMICA DEMOGRAFICA
La popolazione residente31
al 1° gennaio 2013 ha raggiunto nel Lazio 5,557 milioni di abitanti
(2,666 milioni di maschi e 2,890 milioni di femmine). L’incremento totale rispetto al 2012 è stato
dell’1,0 per cento, superiore per i maschi (+1,2 per cento) rispetto alle femmine (+0,9 per cento).
Tra il 2009 e il 2012, il bilancio demografico – e, dunque, il tasso di crescita totale32
– ha
manifestato una progressiva espansione passando dal 7,9 (per 1.000 abitanti) al 10,4 (per mille
abitanti) risultante della riduzione della crescita naturale,33
passata dallo 0,3 (per 1.000 abitanti) al -
0,5 (per 1.000 abitanti) – a sua volta conseguente il rallentamento del tasso di natalità (dal 10,1 al
9,6)34
e il contestuale incremento del tasso di mortalità (dal 9,8 al 10,1)35
– e della progressione del
saldo migratorio totale dal 7,3 (per 1.000 abitanti) al 10,9 (per 1.000 abitanti) (Tavola 7).
31
Fonte: Istat (i.Stat), Popolazione residente al 1° gennaio, 7 maggio 2014. 32
Somma del tasso di crescita naturale e del tasso di crescita migratorio. 33
Differenza tra il tasso di natalità e il tasso di mortalità. 34
Per 1.000 abitanti. 35
Per 1.000 abitanti.
Piano della performance 2015-2017
45
Tavola 7: indicatori demografici del Lazio. Anno 2002 e 2010-2013 (Valori percentuali al 1° gennaio)
Variabili
2002 2010 2011 2012 2013
Popolazione 0-14 anni 13,8 13,9 13,9 13,8 13,9
Popolazione 15-64 anni 68,1 66,2 66,2 65,9 65,4
Popolazione 65 anni e più 18,0 19,9 19,9 20,2 20,7
Indice di dipendenza strutturale 46,8 51,0 51,0 51,7 52,8
Indice di dipendenza degli anziani 26,5 30 30,1 30,7 31,6
Indice di vecchiaia 130,4 142,7 143,6 146,3 149,3
Età media della popolazione (anni) 41,9 43,3 43,5 43,7 43,9
Fonte: elaborazioni su dati Istat (i.Stat), Indicatori demografici, 7 maggio 2014.
Le tendenze dell’ultimo decennio sono: innalzamento dell’età media della popolazione (da 41,9
anni a quasi 44 anni); costante (attorno al 13,9 per cento) la quota di popolazione giovane (0-14
anni); riduzione della quota di popolazione adulta (15-64) di circa 2,7 punti (dal 68,1 del 2002 al
65,4 per cento del 2013); ampliamento del volume composto dalla popolazione anziana (dal 18,0
per cento al 20,7 per cento). In base ai tre aggregati di popolazione (giovani, adulti, anziani), gli
indici che caratterizzano la struttura demografica regionale (dipendenza strutturale,36
dipendenza
degli anziani,37
vecchiaia38
) evidenziano che: (a) l’indice di dipendenza strutturale progredisce a un
ritmo di circa mezzo punto percentuale all’anno (dal 4,8 per cento del 2002 al 52,8 per cento del
2013); (b) l’indice di dipendenza degli anziani (dal 26,5 per cento al 31,6 per cento) ha la stessa
dinamica decennale della dipendenza strutturale; (c) l’indice di vecchiaia, attualmente pari al 149,3
per cento, procede rapidamente ad incrementarsi di circa 1,7 punto all’anno.
Le previsioni demografiche39
per il medio-lungo termine prefigurano una ulteriore riduzione della
crescita naturale che arriva al -1,2 (per 1.000 abitanti) nel 2020; la migrazione interna e quella con
l’estero si contraggono (rispettivamente allo 0,2 e al 5,5 per 1.000 abitanti) per arrivare tra sei anni a
un saldo migratorio totale dimezzato rispetto al 2012. Il tasso di crescita totale, per l’evoluzione
della crescita naturale e della migrazione, si dovrebbe attestare al 4,5 per 1.000 abitanti (Tavola 8).
Tavola 8: previsioni demografiche per il Lazio (scenario centrale) su dati pre-Censimento 2011 di fonte anagrafica. Anni 2014-2020
Variabili
2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020
Crescita naturale (a) -0,6 -0,7 -0,8 -0,9 -1,1 -1,2 -1,2
Saldo migratorio interno (per mille abitanti) (a) 0,4 0,4 0,4 0,3 0,3 0,3 0,2
Saldo migratorio con l'estero (a) 6,4 6,2 6,0 5,9 5,7 5,6 5,5
Saldo migratorio totale (a) 6,8 6,6 6,4 6,2 6,0 5,9 5,7
Tasso di crescita totale (a) 6,3 5,9 5,6 5,3 5,0 4,7 4,5
Numero medio di figli per donna 1,4 1,4 1,4 1,4 1,4 1,4 1,4
Indice di dipendenza strutturale (b) 53,0 53,4 53,8 54,0 54,2 54,3 54,5
Indice di dipendenza degli anziani (b) 31,6 31,9 32,3 32,6 32,8 33,1 33,4
Indice di vecchiaia (b) 147,5 148,9 150,6 151,9 153,4 155,5 158,1
Età media della popolazione (anni) 43,8 43,9 44,1 44,3 44,4 44,6 44,8
Fonte: elaborazioni su dati Istat (i.Stat), Previsioni demografiche, 7 maggio 2014. - (a) per mille abitanti. – (b) valori percentuali all’1 gennaio
36
Rapporto tra popolazione in età non attiva (0-14 anni e 65 anni e più) e popolazione in età attiva (15-64 anni),
moltiplicato per 100. 37
Rapporto tra la popolazione di 65 anni e più e la popolazione in età attiva (15-64 anni), moltiplicato per 100. 38
Rapporto tra la popolazione di 65 anni e più e la popolazione di età 0-14 anni, moltiplicato per 100. 39
Fonte: Istat (I.Stat), Previsioni demografiche al 2065, 7 maggio 2014. Le nuove previsioni demografiche vanno dal 1°
gennaio 2011 al 1° gennaio 2065 e sono finalizzate al disegno dell’evoluzione demografica futura del Paese nel breve,
medio e lungo termine. La popolazione base delle previsioni è quella rilevata dalla fonte “Popolazione residente
comunale per sesso, anno di nascita e stato civile” al 1° gennaio 2011.
Piano della performance 2015-2017
46
Dalle stime previsionali, l’età media della popolazione dovrebbe raggiungere 44,8 anni, mentre
risulterebbe stabile il numero dei figli per donna (1,4). Tutti gli indicatori della struttura
demografica regionale sono in crescita: la dipendenza strutturale cresce di un punto e mezzo; la
dipendenza degli anziani passa da 31,6 per cento del 2014 al 33,4 per cento del 2020. L’indice di
vecchia progredisce fino ad arrivare al 158,1 per cento.
CONTESTO REGIONALE (II) – DINAMICA SOCIO-ECONOMICA, DEMOGRAFIA D’IMPRESA
Tra 2007 e 2012 la contabilità ufficiale ha attestato che il PIL regionale si è contratto del 6,5 per
cento in termini reali passando da un volume di 162 miliardi a 152 miliardi; nel biennio 2008-2009,
anni centrali della prima crisi economico-finanziaria, la caduta è stata del 5 per cento e nel biennio
successivo – considerando che nella seconda parte del 2011 l’economia è stata attraversata dalla
seconda crisi innescata dalle turbolenze sui debiti sovrani di alcuni Paesi europei, tra cui l’Italia –
solo una limitata parte delle perdite (1,6 per cento) è stata riguadagnata. L’ultima rilevazione,
relativa al 2012, indica una nuova caduta del prodotto (-2,8 per cento) (Tavola 9).
Tavola 9: conto delle risorse e degli impieghi del Lazio. Anni 2007-2012 (milioni di euro a valori concatenati base 2005 per il 2007; variazioni percentuali sull’anno precedente per il 2008-2012)
Voci
2007 2012 2008 2007
2009 2008
2010 2009
2011 2010
2012 2011
Risorse 145.514 … -2,9 -1,6 1,1 -0,2 …
- Prodotto interno lordo ai prezzi di mercato 161.910 152.090 -2,0 -3,0 1,0 0,6 -2,8
Impieghi 145.514 … -2,9 -1,6 1,1 -0,2 …
- Consumi finali interni 115.599 … -1,4 -0,5 1,2 -1,1 …
- - Spesa per consumi finali delle famiglie sul territorio economico 86.686 81.675 -2,1 -1,0 1,4 -0,5 -3,6
- - Spesa per consumi finali delle amministrazioni pubbliche 28.058 … 0,6 1,1 0,6 -2,9 …
- - Spesa per consumi finali delle SP al servizio delle famiglie 855 … -0,3 2,3 -0,2 1,3 …
- Investimenti fissi lordi 29.544 … -6,1 -9,5 0,7 2,1 …
Fonte: elaborazioni su dati Istat (I.Stat), Conti e aggregati economici territoriali, maggio 2014.
La domanda interna – considerando che i consumi finali erano, nel 2007, prossimi a 115,6 miliardi
e che gli investimenti fissi lordi avevano raggiunto i 29,5 miliardi – ha subìto una frenata (circa il
3,6 per cento): la parte più consistente dei consumi finali interni, la componente della spesa per
consumi delle famiglie sul territorio economico, si è ridotta di quasi 6 punti percentuali passando da
86,7 a 81,7 miliardi; il processo di accumulazione del capitale fisso – dopo l’espansione del triennio
2005-2007 – è arretrato riportando il volume medio annuo degli investimenti ad inizio Duemila.
Il valore aggiunto regionale tra 2007 e 2012 è passato da 146,7 a 137,6 miliardi. Al netto delle
attività finanziare e assicurative ed al netto dell’amministrazione pubblica e difesa, ovvero dei
servizi parzialmente esposti alla concorrenza, i settori dell’economia hanno riscontrato un arretra-
mento: -7,7 per cento nel settore primario; -16,3 per cento nell’industria; -4,3 per cento nei servizi
(Tavola 10). La composizione settoriale, nello stesso periodo, è mutata con una ridefinizione a
vantaggio dei rami del terziario (dall’84,1 all’85,8 per cento); il peso dell’industria si è
ulteriormente indebolito marcando la distanza rispetto alle altre regioni del Centro-Nord.
Le dinamiche che incorporano la breve fase della ripresa economica e, successivamente, la crisi
economico-finanziaria del rischio del debito sovrano (secondo semestre del 2011), evidenziano che,
anche nel breve periodo, l’industria regionale in senso stretto e, dunque, il contenuto sistema
manifatturiero – a causa della caduta dell’accumulazione di capitale fisso negli anni precedente – ha
perso quote di valore aggiunto (attorno al 6 per cento). Più marcata è stata la riduzione nel settore
delle costruzioni (quasi il 19 per cento); sostanzialmente invariata la situazione complessiva nei
servizi che, pur cogliendo nei diversi rami la ripresa del 2010 (+1,5 per cento determinato per lo più
dall’espansione del commercio), ha annullato parte della crescita nel 2012 (-1,5 per cento).
Piano della performance 2015-2017
47
Tavola 10: valore aggiunto per branca di attività economica del Lazio. Anni 2007 e 2012 (milioni di euro a valori concatenati base 2005 per il 2007 e il 2012; quote settoriali espresse in percentuale; variazioni percentuali sull’anno precedente per il 2011 e il 2012)
Settori e voci
Valori assoluti Quote
Settoriali 2011 2010
2012 2011
2007
2012 2007 2012
Totale attività economiche 146.710 137.640 100,0 100,0 0,7 -2,4
- Agricoltura, silvicoltura e pesca 1.710 1.578 1,2 1,1 -0,8 -6,9
- Industria 21.575 18.054 14,7 13,1 -3,7 -7,4
- - Industria in senso stretto (a) 13.407 11.739 … … -0,4 -5,6
- - Costruzioni 8.171 6.392 … … -8,4 -10,1
- Servizi 123.435 118.088 84,1 85,8 1,5 -1,5
- - Commercio (b) 46.509 39.301 … … 2,7 -4,0
- - Attività finanziarie e assicurative (c) 43.114 43.592 … … 0,6 -0,2
- - Amministrazione pubblica e difesa (d) 33.828 35.023 … … 1,3 -0,3
Fonte: elaborazioni su dati Istat (I.Stat), Conti e aggregati economici territoriali, maggio 2014. – (a) Attività estrattiva; attività manifatturiere; fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata; fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento. - (b) comprende il commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli e motocicli; trasporti e magazzinaggio; servizi di alloggio e di ristorazione; servizi di informazione e comunicazione. - (c) comprende le attività immobiliari; attività professionali, scientifiche e tecniche; amministrazione e servizi di supporto. - (d) comprende: assicurazione sociale obbligatoria, istruzione, sanità e assistenza sociale; attività artistiche, di intrattenimento e divertimento; riparazione di beni per la casa e altri servizi
Nel periodo 2000-2007 che ha preceduto la crisi economico-finanziaria, il tasso medio di
espansione del PIL pro-capite – con tre picchi (2001, 2002 e 2004) con un saggio compreso tra il
5,0 e il 5,8 per cento – è stato del 3,4 per cento. Nella fase più critica della prima crisi economico-
finanziaria, il PIL per abitante si è ridotto di oltre il 3,0 per cento; secondo l’ultima rilevazione si
attesta di poco sotto 29,2 mila euro (Tavola 11).
Tavola 11 (DEFR Lazio 2015): PIL pro-capite, produttività e redditi da lavoro dipendente del Lazio. Anni 2007-2012 (valori espressi in euro)
Voci
2007 2008 2009 2010 2011
2012
Prodotto interno lordo ai prezzi di mercato per abitante 30.335 30.217 29.377 29.502 29.727 29.195
Prodotto interno lordo ai prezzi di mercato per unità di lavoro totali 68.321 69.664 69.082 70.104 71.656 71.648
Redditi da lavoro dipendente per unità di lavoro dipendente 38.798 40.513 40.746 41.524 42.019 42.539
Fonte: elaborazioni su dati Istat (I.Stat), Conti e aggregati economici territoriali, maggio 2014.
La produttività effettiva regionale è pari a 71,6 mila euro l’anno; la dinamica è risultata – pur
considerando l’arretramento del 2009 – positiva e mediamente in crescita dell’1 per cento tra il
2007 e il 2012. Si tratta, tuttavia, di una dinamica debole se confrontata con il dato medio nazionale
che – nello stesso periodo e con un livello che raggiunge i 65 mila euro annui – è cresciuta ad un
ritmo superiore (+1,9 per cento). Nello stesso periodo, anche per i redditi da lavoro, in espansione
dell’1,9 all’anno e passati da 38,8 mila euro del 2007 a 42,5 mila euro del 2012, hanno manifestato
un ritmo di crescita meno pronunciato rispetto alla performance nazionale (+2,1 per cento all’anno).
Per gli aspetti che riguardano la demografia d’impresa, a partire dall’anno in cui si è sviluppata la
prima crisi economico-finanziaria, le dinamiche hanno evidenziato un impatto negativo persistente
sulla struttura produttiva regionale. Le informazioni disponibili40
non consentono un completo
apprezzamento delle ripercussioni derivanti dalla seconda recessione: le imprese registrate al 31
dicembre 2013 erano 615.736 unità (il 10,1 per cento del totale nazionale); la densità
imprenditoriale41
era pari all’11,1 per cento (a livello nazionale 10,2 per cento, mentre nelle regioni
40
Unioncamere, Atlante della competitività, dicembre 2013. 41
Per 100 abitanti, calcolata sulle imprese registrate al 31 dicembre 2012.
Piano della performance 2015-2017
48
centrali 11,2 per cento); il tasso di evoluzione42
si colloca all’1,42 per cento (a livello nazionale
0,05 per cento, mentre per le regioni centrali 0,60 per cento); la natalità imprenditoriale43
pari a 7,13
per cento (7,0 per cento tra le regioni centrali), mentre la mortalità44
ha riguardato il 5,71 per cento
di imprese (6,4 per cento tra le regioni centrali). In termini dimensionali45
le unità che hanno un
input di lavoro fino a 9 addetti sono il 95,3 per cento del totale regionale.46
Il tasso di iscrizione lordo47
(imprese iscritte rispetto a quelle registrate) nella regione (Tavola 12),
nei due anni di recessione (2008-2009), è diminuito toccando uno dei livelli più bassi dal 2000 (7,2
per cento); dopo la ripresa del 2010 (7,6 per cento), con l’arrivo della seconda fase recessiva, la
percentuale d’iscrizione si è collocato a un livello ancor più basso rispetto alla prima crisi. Nel
periodo osservato, il tasso d’iscrizione regionale mostra, nel confronto con le regioni del Centro-
Nord, una maggior vitalità che però si attenua nel periodo più recente.
Tavola 12: indicatori della demografia d’impresa 2007-2013 (valori espressi in percentuale)
Regioni, ripartizioni 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Tasso di iscrizione lordo nel registro delle imprese (1)
- Lazio 8,5 7,7 7,2 7,6 7,0 7,1 7,2
- Centro-Nord 8,0 7,4 6,9 7,3 6,9 6,7 6,8
Tasso di iscrizione netto nel registro delle imprese (1)
- Lazio 2,5 1,3 1,4 1,9 1,6 1,4 1,4
-Centro-Nord 0,4 0,1 0,0 0,8 0,4 -0,2 0,0
Fonte: Infocamere e ISTAT, Banca dati di Indicatori territoriali per le politiche di sviluppo, maggio 2014. - (1) I dati non comprendono l’agricoltura, silvicoltura e pesca (sezione A dell’Ateco 2007); precedentemente al 2009 i dati non comprendono l’agricoltura e la pesca ( A e B dell’Ateco 2002).
Dall’osservazione della serie storica (che ha inizio nel 1999) risulterebbe che l’insieme delle regioni
del Centro-Nord sta fronteggiando la fase più difficile dell’ultimo decennio. La conferma delle
difficoltà incontrate nella costituzione di nuove imprese deriva dalle basse percentuali del tasso
d’iscrizione netto:48
nel Lazio tra 2000 e 2006, il tasso medio era pari all’2,6 per cento (2,1 a livello
nazionale e 1,9 nelle regioni del Centro-Nord); nel periodo 2007-2013 il tasso medio è risultato per
il Lazio attorno all’1,7 per cento (0,2 nelle regioni del Centro-Nord). I risultati dell’indagine su un
campione rappresentativo di imprese manifatturiere49
evidenziano elementi di resilienza agli effetti
della crisi del biennio 2011-2013. Nel complesso le imprese dichiarano di avere mantenuto
sostanzialmente invariati i livelli occupazionali, i prezzi di vendita e lo stock di capitale fisico e
umano. Tra le imprese sopravvissute alla fase recessiva, la difesa del potenziale produttivo non si è
limitata alle risorse fisiche, ma ha interessato anche il capitale umano. La riduzione di occupazione
dovrebbe aver riguardato, soprattutto, la forza lavoro meno qualificata.
42
Indica quante imprese extra-agricole in più in un determinato arco temporale sono registrate nel Registro delle
Imprese delle Camere di Commercio Industria, Agricoltura ed Artigianato, ogni 100 esistenti all’inizio del periodo ed è
dato dalla differenza fra il tasso di natalità ed il tasso di mortalità. 43
Numero di imprese iscritte nei registri tenuti dalle Camere di Commercio Industria, Agricoltura ed Artigianato, con
l’esclusione di quelle agricole, in un dato arco temporale ogni 100 esistenti all'inizio del periodo. 44
Numero di imprese cancellatesi dai registri tenuti dalle Camere di Commercio Industria, Agricoltura ed Artigianato,
con l'esclusione di quelle agricole, in un dato arco temporale ogni 100 esistenti all'inizio del periodo. 45
Unità locali totali, 2010. Fonte Unioncamere, Atlante della competitività, dicembre 2013. 46
A livello nazionale le percentuali sono lievemente inferiori (94,6 per cento). 47
Imprese iscritte rispetto alle imprese registrate. 48
Imprese iscritte al netto di quelle cessate, rispetto alle imprese registrate. 49
Istat, Rapporto annuale 2014 – La situazione del Paese, maggio 2014.
Piano della performance 2015-2017
49
CONTESTO REGIONALE (III) – ACCUMULAZIONE DEL CAPITALE, DOMANDA ESTERA E PROCESSI DI
INTERNAZIONALIZZAZIONE, FINANZIAMENTO DELL’ECONOMIA
Il processo di accumulazione del capitale (investimenti fissi lordi per branca proprietaria) nel
periodo 2007-2011, ha manifestato, soprattutto durante la caduta della domanda mondiale nel 2008-
2009, una riduzione media annua del 3,2 per cento. Nel biennio 2010-2011, in corrispondenza della
ripresa economica e prima che l’economia entrasse nella fase recessiva connessa con rischio del
debito sovrano, il volume degli investimenti si attestava tra i 25,3 e i 25,8 miliardi (Tavola 13).
Tavola 13: investimenti fissi lordi per banca proprietaria (Nace Rev.2) del Lazio. Anni 2007-2011 (valori concatenati (base 2005) espressi in milioni di euro; variazioni espresse in percentuale)
Voci 2007 2008 2009 2010 2011 2008 2007
2009 2008
2010 2009
2011 2010
Totale attività economiche 29.544 27.756 25.114 25.279 25.810 -6,1 -9,5 0,7 2,1
- Agricoltura, silvicoltura e pesca 509 419 303 288 285 -17,5 -27,8 -4,9 -1,0
- Industria (a) 4.971 5.454 4.442 4.271 4.508 9,7 -18,5 -3,9 5,5
- Servizi 24.069 21.882 20.377 20.732 21.028 -9,1 -6,9 1,7 1,4
Fonte: elaborazioni su dati Istat (I.Stat), Conti e aggregati economici territoriali, maggio 2014. – (a) Comprende: attività estrattiva; attività manifatturiere; fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata; fornitura di acqua; reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento; costruzioni.
Per i maggiori aggregati economici degli investimenti fissi a valori concatenati, gli andamenti di
medio periodo (2007-2011) e che inglobano, quindi, le due crisi (ma non gli effetti della seconda
crisi) indicano: (i) un dimezzamento degli investimenti nel settore primario con una caduta media
annua del 12,8 per cento circa; sebbene si tratti di una quota molto contenuta il volume
d’investimenti attuale è dell’ordine di 285 milioni; (ii) nel settore industriale, considerando la
stazionarietà negli investimenti delle costruzioni, si è assistito ad una forte caduta nel 2009 (-18,9
per cento) e, ancora, nel 2010 (-3,9 per cento); nella media del periodo, l’arretramento – il più
contenuto, in termini percentuali, tra i tre settori – è stato dell’1,8 per cento passando dai quasi 5
miliardi del 2007 ai 4,5 miliardi del 2011; (iii) un rilevante arretramento (da 24 miliardi circa a 21
miliardi) nel settore terziario con una riduzione assoluta del 12,8 per cento; va considerato che si
tratta del settore che realizza l’81,5 per cento degli investimenti regionali complessivi.
Nell’anno di avvio della prima crisi economico-finanziaria, il 2008, le esportazioni regionali sono
aumentate di oltre il 10 per cento; nell’anno successivo, quello considerato il più intenso per la
caduta della domanda mondiale, la flessione è stata di poco inferiore al 18 per cento per poi, negli
anni 2010-2011 ricostituire e sopravanzare i livelli di export pre-crisi50
(da 13,1 miliardi del 2007 a
17 miliardi del 2011). L’ultimo biennio è stato caratterizzato dapprima da un’espansione a ritmi
ancora elevati (+5 per cento) e, successivamente, nell’anno appena trascorso, da una flessione
dell’1,6 per cento. Dal 2007 al 2012 due principali fenomeni hanno modificato la rilevanza della
domanda estera regionale: la quota di esportazioni regionali (rispetto al PIL regionale) si è ampliata
passando dall’8 al 10,6 per cento e l’incidenza delle esportazioni regionali (rispetto al totale delle
esportazioni nazionali) è passata dal 3,8 al 4,6 per cento (Tavola 14).
50
La quota nazionale è attorno al 24 per cento. Per contrastare la recessione – secondo un’indagine su un campione
rappresentativo di imprese manifatturiere le imprese attive nel settore delle bevande e dell’elettronica-elettromedicale
hanno rafforzato le pratiche di commercializzazione in Italia e all’estero mentre le aziende della metallurgia e
macchinari hanno rivolto tale strategia principalmente all’estero. All’attivazione di nuove relazioni produttive (Joint
ventures, consorzi, reti) hanno invece fatto ricorso in prevalenza imprese operanti in settori a elevata intensità di
capitale o caratterizzati da gradi molto diversi di integrazione verticale.
Piano della performance 2015-2017
50
Tavola 14: commercio estero (cif-fob) per pseudo-sottosezione (Ateco 2007). Anni 2010-2013 (valori assoluti in milioni di euro; variazioni sul periodo corrispondente espresse in percentuale; quote espresse in percentuale)
Pseudo-sottosezioni
Esportazioni Importazioni
V.A. Variazioni Quote V.A. Variazioni Quote
2013 2011 2012 2013 2010 2013 2013 2011 2012 2013 2010 2013
Prodotti dell'agric., della silvicol. e pesca 219 4,3 -0,4 1,5 1,4 1,2 506 -6,1 -8,4 -6,8 2,2 2,0
Prodotti dell'estr. di min. da cave e miniere 37 255,4 -14,3 -33,1 0,1 0,2 603 88,5 -20,1 -87,1 10,7 2,3
Prodotti alimentari, bevande e tabacco 550 8,0 8,7 -2,6 3,2 3,1 2.948 -0,4 -2,7 -5,1 11,1 11,4
Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e acc. 601 27,6 -16,7 3,8 3,6 3,4 637 4,9 -12,6 -6,2 2,6 2,5
Legno e prodotti in legno; carta e stampa 327 10,7 11,3 5,5 1,7 1,9 391 0,2 -8,9 -7,0 1,6 1,5
Coke e prodotti petroliferi raffinati 804 18,8 -12,7 -50,4 10,4 4,6 2.672 44,4 28,7 6,2 4,7 10,3
Sostanze e prodotti chimici 1.979 17,6 -8,6 3,3 11,9 11,2 2.883 12,2 6,1 19,5 7,0 11,1
Articoli farmaceut., chimico-med., botan. 7.195 9,6 31,6 15,1 28,9 40,7 6.109 21,4 -0,8 12,3 15,6 23,5
Articoli in gomma e materie plastiche (a) 612 14,0 3,4 -4,0 3,6 3,5 662 -3,1 -0,8 10,6 2,1 2,6
Metalli di base e prodotti in metallo (d) i 696 35,8 18,6 -20,2 3,6 3,9 952 9,2 -14,2 -13,5 4,0 3,7
Computer, apparecchi elettronici e ottici 979 8,5 -3,6 1,6 6,1 5,5 1.388 -16,0 -32,2 -16,7 10,1 5,4
Apparecchi elettrici 574 18,1 -7,0 -3,6 3,6 3,3 480 3,4 -8,7 -2,4 1,8 1,8
Macchinari ed apparecchi n.c.a. 843 6,2 -7,3 11,2 5,1 4,8 431 -8,6 -12,4 -7,7 2,0 1,7
Mezzi di trasporto 1.397 12,8 -11,2 -21,9 11,9 7,9 4.032 7,6 -30,2 -8,0 20,1 15,5
Prodotti delle altre attività manifatturiere 393 -5,5 18,3 -3,2 2,4 2,2 1.008 4,6 -12,3 1,1 3,7 3,9
Prod. delle attività tratt. rifiuti e risanam. 63 -32,4 22,1 60,0 0,3 0,4 124 32,7 8,6 -23,3 0,4 0,5
Prodotti dell'editoria e audiovisivi (c) 42 -25,3 -38,1 -23,0 0,8 0,2 97 -6,6 18,1 -2,5 0,3 0,4
Prodotti altre att. Prof., scient-tecniche 1 10,7 38,9 515,8 0,0 0,0 0 28,6 -34,7 -85,2 0,0 0,0
Prodotti delle attivita' artistiche (e) 49 -61,1 -40,3 115,5 0,7 0,3 11 -15,6 -29,9 17,3 0,1 0,0
Prodotti delle altre attività di servizi 0 -40,2 -89,8 60,3 0,0 0,0 0 -71,2 157,7 35,4 0,0 0,0
Merci dichiarate provviste di bordo (b) 305 204,5 5,7 -0,2 0,6 1,7 15 635,3 -52,3 17,5 0,0 0,1
Totale 17.667 13,9 5,0 -1,6 100,0 100,0 25.949 16,1 -11,6 -12,9 100,0 100,0
Fonte: Istat (www.coeweb.Istat.it), Statistiche commercio estero, maggio 2014. – (a) Comprende: altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi. – (b) Comprende: merci nazionali di ritorno e respinte, merci varie. – (c) Comprende: prodotti delle attività radiotelevisive. – (d) Esclusi: macchine e impianti. – (e) Comprende: attività di intrattenimento e divertimento
Il rafforzamento complessivo della componente estera della domanda è stato determinato – pur in
presenza di rilevanti oscillazioni dei saggi annui – laddove vi è maggiore concentrazione settoriale
(coke e prodotti petroliferi raffinati; sostanze e prodotti chimici; articoli farmaceutici, chimico-
medicali e botanici; computer, apparecchi elettrici e ottici; mezzi di trasporto), che rappresenta il 70
per cento delle esportazioni regionali per complessivi 13,3 miliardi. Nell’ultimo triennio 2010-2013
è possibile osservare che: (a) gli andamenti annui sono particolarmente altalenanti per coke e
prodotti petroliferi raffinati; se confrontati in termini di quote di composizione rivelano un
dimezzamento del valore (da 1,5 miliardi del 2010 a 804 milioni dello scoro anno); (b) il settore che
produce sostanze e prodotti chimici, con un volume in valore di 1,9 miliardi e con fasi alterne
nell’ultimo triennio oscilla attorno a una quota (stabile) dell’11,5 per cento; (c) la produzione di
articoli farmaceutici, chimico-medicali e botanici, con dinamiche di crescita sempre positive – e,
mediamente, dell’ordine del 19 per cento – è passata da 4,3 miliardi in valore a 7,2 miliardi; il peso
relativo di questo settore si è incrementato di quasi 12 punti percentuali (da 28,9 a 40,7 per cento);
(d) circa 960 milioni è il valore del settore ITC, apparecchi elettronici e ottici; nel corso del triennio
considerato la progressione media è stata pronunciata nel 2011 (+8,5 per cento rispetto al 2010),
negativa nel 2012 (-3,6 per cento) e poco dinamica nell’ultimo anno (+1,6 per cento); (e) il settore
dei mezzi di trasporto ha risentito certamente della prolungata fase recessiva e della particolare
contingenza del comparto circa la ridefinizione delle strategie produttive. La quota settoriale si è
contratta dal 12 all’8 per cento e la flessione media triennale è stata del 7 per cento all’anno.
Considerando l’eccesso di concentrazione sul mercato locale e persistendo una bassa capacità di
esportare (rispetto al comportamento medio nazionale), alcuni indicatori segnalano un incremento,
per il Lazio, della capacità attrattiva di investimenti dall’estero51
e confermano la performance
51
Cfr. Banca d’Italia, Considerazioni finali – Assemblea Ordinaria dei Partecipanti, 30 maggio 2014. A livello
nazionale: “[...] regolamentazioni restrittive e un contesto normativo e istituzionale poco favorevole all’attività
imprenditoriale limitano il trasferimento di risorse verso le imprese e i settori più efficienti e la crescita della
Piano della performance 2015-2017
51
regionale della capacità di esportare in settori a domanda mondiale dinamica che, sceso sotto il 60,0
per cento nel 2008, è tornato a risalire negli ultimi anni, riportandosi sui livelli pre-crisi. Peraltro,
nella fase più acuta della prima crisi economico-finanziaria,52
il sistema delle imprese regionali –
quelle di piccole dimensioni (inferiori a 9 addetti) – avrebbe modificato il proprio posizionamento
nel mercato proiettandosi maggiormente verso l’estero (Tavola 15).
Tavola 15: indicatori di competitività, Lazio e Centro-Nord. Anni 2007-2013 (valori espressi in percentuale)
Indicatori
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Lazio
Investimenti diretti netti dall’estero in Italia sul PIL (a) … 1,5 2,3 3,2 6,4 … …
Grado di apertura dei mercati: importazioni (c) 16,6 16,2 15,4 17,2 19,7 17,6 …
Grado di dipendenza economica (d) -8,2 -8,8 -8,3 -7,5 -6,7 … …
Capacità di esportare in settori a domanda mondiale dinamica (e) 62,2 59,6 61,4 63,1 61,7 64,2 68,9
Centro-Nord
Investimenti diretti netti dall’estero in Italia sul PIL (a) … -0,1 1,3 0,3 2,1
…
Grado di apertura dei mercati: importazioni (c) 25,6 24,8 20,7 24,5 26,1 24,6 …
Grado di dipendenza economica (d) -5,1 -4,3 -4,8 -3,3 -3,3 … …
Capacità di esportare in settori a domanda mondiale dinamica (e) 29,4 28,9 29,8 30,4 29,3 28,9 29,7
Fonte: Istat, Banca dati di Indicatori territoriali per le politiche di sviluppo, maggio 2014. – (a) In percentuale del PIL regionale; fonte Banca d’Italia; UIC. – (c) Valore delle importazioni di merci sul PIL. – (d) Importazioni nette in percentuale del PIL. – (e) Quota del valore delle esportazioni in settori a domanda mondiale dinamica sul totale delle esportazioni; fino all’anno 2008, i settori dinamici considerati, secondo la classificazione Ateco 2002, sono: DG- Prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali; ‘DL-Macchine elettriche ed apparecchiature elettriche, ottiche e di precisione; DM-Mezzi di trasporto; KK- Prodotti delle attività informatiche, professionali ed imprenditoriali; OO - Prodotti di altri servizi pubblici, sociali e personali. Dal 2009, con l’adozione della nuova classificazione Ateco 2007, i settori dinamici sono: CE-Sostanze e prodotti chimici; CF - Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici; CI-Computer, apparecchi elettronici e ottici; CJ - Apparecchi elettrici; CL-Mezzi di trasporto; M - Attività professionali, scientifiche e tecniche; R - Attività artistiche, di intrattenimento e divertimento; S - Altre attività di servizi.
Nel periodo 2009-2013 il finanziamento dell’economia regionale è aumentato con tasso medio del
20,5 per cento all’anno, passando da 231 miliardi a 446 miliardi; l’aumento, ascrivibile in massima
parte a finanziamenti concessi alle amministrazioni pubbliche, non ha riguardato il settore privato
non finanziario (famiglie e imprese) le cui dinamiche rivelano che la debolezza dell’attività
economica si è riflessa – nel 2012 e 2013 – su due componenti della domanda e, in maniera più
intensa, sulle imprese (-13,4 per cento) rispetto alle famiglie (-0,6 per cento) (Tavola 16).
Tavola 16: prestiti (1) delle banche per settore di attività economica (2) (valori espressi in milioni di euro; variazioni espresse in percentuale)
Settori 2009 2010 2011 2012 2013
Variazioni
2010 2009
2011 2010
2012 2011
2013 2012
Amministrazioni pubbliche 28.583 26.082 187.056 198.834 196.235 -8,7 617,2 6,3 -1,3
Settore privato 202.376 213.597 211.668 247.223 250.148 5,5 -0,9 16,8 1,2
- Soc. finanz. e assicurative 49.918 50.139 32.722 73.821 87.420 0,4 -34,7 125,6 18,4
- Imprese [(a)+(b)] 105.128 104.211 115.702 110.841 100.627 -0,9 11,0 -4,2 -9,2
- - Imprese medio-grandi (a) 96.112 94.832 105.946 101.293 91.249 -1,3 11,7 -4,4 -9,9
- - Imprese piccole (b) (3) 9.016 9.379 9.756 9.548 9.378 4,0 4,0 -2,1 -1,8
- - - di cui: famiglie produttrici 5.312 5.663 5.907 5.725 5.676 6,6 4,3 -3,1 -0,9
- Famiglie consumatrici 45.541 56.947 60.555 60.496 60.168 25,0 6,3 -0,1 -0,5
Totale 230.959 239.679 398.724 446.057 446.383 3,8 66,4 11,9 0,1
Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia, segnalazioni di vigilanza. – (1) I dati includono i pronti contro termine e le sofferenze. – (2) Il totale include anche le istituzioni senza fini di lucro al servizio delle famiglie e le unità non classificabili o non classificate. A partire da giugno 2011 sono incluse le segnalazioni della Cassa depositi e prestiti. – (3) Società in accomandita semplice e in nome collettivo, società semplici, società di fatto e imprese individuali con meno di 20 addetti.
produttività. Di questi fattori risente anche la capacità dell’economia italiana di attrarre investimenti dall’estero, assai
bassa nel confronto con altre economie; ne risulta limitata la diffusione di tecnologie e di pratiche gestionali innovative.
Lunghezza e incertezza dei tempi e complessità delle procedure amministrative sono per i potenziali investitori, italiani
ed esteri, l’ostacolo più rilevante […]”. 52
BIC Lazio, Rapporto Creaimpresa, Anno 8, n. 1, 2011.
Piano della performance 2015-2017
52
In termini di composizione del portafoglio finanziamenti, tra 2009 e 2013 si osserva un incremento
considerevole (da 20,1 per cento a 35,2 per cento) della quota di credito alle società finanziarie e
assicurati, una percentuale media sostanzialmente costante – nel breve-medio periodo – dei
finanziamenti concessi alle imprese (attorno a 43 per cento come valore medio nell’arco temporale)
e un aumento sensibile del peso dei prestiti verso le famiglie (da 18,3 a 24,2 per cento). Nel breve
periodo la dinamica dei finanziamenti53
alle imprese e alle famiglie rivela una domanda di credito
ancora debole in presenza di frizioni sul lato dell’offerta. A condizionare la domanda di credito
delle imprese, oltre all’incertezza sulle prospettive della ripresa economica, ha influito la
sostituzione di credito bancario con obbligazioni; la percezione di una rischiosità ancora elevata da
parte delle imprese e delle famiglie ha, parallelamente, determinato il comportamento prudente
dell’offerta degli intermediari.54
Rispetto a 126,3 miliardi di euro erogati in forma di prestiti al settore produttivo, 2,1 miliardi sono
concessi al settore primario, circa 14,5 miliardi alle branche manifatturiere, 7,9 miliardi alla
fornitura d’energia, 27,8 miliardi al comparto delle costruzioni e la parte restante al composito
settore dei servizi. La riduzione cumulata nel biennio 2012-2013 è risultata pari al 13,4 per cento e i
cali hanno riguardato tutti i comparti di attività; la riduzione è stata maggiore per le attività
manifatturiere – ad eccezione dei mezzi di trasporto – e relativamente più contenuta per le
costruzioni.55
La dinamica di riduzione della domanda di prestiti per l’acquisto di abitazioni o per il
credito al consumo da parte delle famiglie – parallelamente all’allentamento delle condizioni
restrittive (riduzione di spread applicata alla media dei mutui ed alle quantità offerte; restrizioni
invariate sulle condizioni di costo applicate alla clientela più rischiosa) praticate dagli intermediari
– è risultata in attenuazione tra la fine del 2013 ed i primi mesi del 2014.
CONTESTO REGIONALE (IV) – MERCATO DEL LAVORO
Tra 2011 e 2013, le forze di lavoro nel Lazio sono complessivamente incrementate, passando da
2,471 milioni a 2,517 milioni. La crescita si è concentrata nel 2012, mentre l’anno successivo si è
verificata una lieve flessione. La tendenza di breve periodo osservata è la sintesi del complesso
quadro del mercato del lavoro in cui alla stazionarietà del volume di occupati del 2012 (-0,1 per
cento rispetto al 2011) si è contrapposto un rilevante incremento dei disoccupati (da 218.000 a
271.000 unità); alla riduzione di quasi due punti percentuali del numero di occupati ha fatto seguito
nel 2013 un altro consistente ingresso nella disoccupazione di altre 40mila unità (+14,3 per cento).
Gli inattivi,56
con un volume costante tra 2011 e 2012, sono pari a 3,273 milioni di unità, con un
incremento nel 2013 di quasi il 2 per cento (Tavola 17).
Il numero di occupati raggiunge 2,207 milioni di unità ed il numero dei disoccupati è prossimo a
310.000 unità. Per gli occupati il trend dell’ultimo biennio è risultato costantemente negativo per la
componente maschile (-1,1 per cento nel 2012 e -2,3 nel 2013), mentre per quella femminile,
considerando l’espansione del 2012 e la contrazione del 2013 la situazione, nel complesso, appare
53
Cfr. Banca d’Italia, Regional Bank Lending Survey, indagine sul credito bancario (principali banche che operano nella
regione) relativa al secondo semestre del 2013. 54
Le indagini condotte nel mese di marzo 2014 segnalano che gli intermediari prevedono un lieve recupero dell’attività
nel primo semestre del 2014; resterebbe debole, al contrario, la richiesta di prestiti nel settore delle costruzioni. In
questa prima parte dell’anno vi dovrebbe essere un allentamento moderato delle condizioni di offerta che riguarderebbe
le banche di medie e grandi dimensioni (Banca d’Italia, L’economia del Lazio, giugno 2014). 55
Il processo di ridimensionamento dell’indebitamento bancario ha riguardato anche alcuni grandi gruppi del settore
petrolifero e chimico. Il ricorso a forme alternative di finanziamento da parte delle aziende di maggiori dimensioni,
anche tra le imprese dei servizi (attività di direzione aziendale; servizi informatici e della comunicazione; utilities e
servizi di trasporto e magazzinaggio), ha condizionato l’andamento dei prestiti. 56
Comprendono persone non facenti parte delle forze di lavoro, ovvero non classificate come occupate o disoccupate.
Piano della performance 2015-2017
53
migliore. L’espansione media annua della componente femminile – considerando che il numero di
occupate nel 2007, anno della prima crisi economico-finanziaria, era pari a 902.000 unità – è stata
attorno allo 0,8 per cento e sempre con un tasso positivo (tranne nel 2013). Questo fatto ha
bilanciato – nella stessa fase – l’andamento oscillante, e costantemente negativo, del tasso di
flessione (mediamente pari al -0,7 per cento all’anno) relativo all’occupazione maschile. I primi
trimestri 2014 sono caratterizzati da costanti incrementi dell’occupazione totale che – in termini
assoluti – si sono tradotti in 85.000 unità in più tra il terzo trimestre 2013 e il terzo trimestre 2014.
Tavola 17: forze di lavoro e indicatori del mercato del lavoro per genere della Regione Lazio. Anni 2011-2013 (valori assoluti espressi in migliaia di unità; tassi espressi in percentuale; variazioni percentuali sull’anno precedente per il 2012 e il 2013)
Voci 2011 2012 2013 2012 2011
2013 2012
Forze di lavoro (a) 2.471,81 2.521,26 2.517,78 2,0 -0,1
- maschi 1.419,62 1.428,67 1.419,86 0,6 -0,6
- femmine 1.052,18 1.092,59 1.097,92 3,8 0,5
Occupati (a) 2.252,95 2.250,07 2.207,81 -0,1 -1,9
- maschi 1.304,22 1.289,37 1.260,33 -1,1 -2,3
- femmine 948,73 960,69 947,48 1,3 -1,4
Disoccupati (a) 218,86 271,19 309,97 23,9 14,3
- maschi 115,41 139,30 159,53 20,7 14,5
- femmine 103,45 131,89 150,45 27,5 14,1
Inattivi 3.214,74 3.213,47 3.273,66 0,0 1,9
- maschi 1.317,41 1.333,54 1.372,81 1,2 2,9
- femmine 1.897,33 1.879,93 1.900,85 -0,9 1,1
Tasso di attività (b) 64,6 65,7 65,2 1,7 -0,9
- maschi 75,2 75,3 74,2 0,2 -1,5
- femmine 54,4 56,4 56,3 3,6 -0,1
Tasso di occupazione (b) 58,8 58,6 57,0 -0,4 -2,6
- maschi 69,0 67,9 65,8 -1,6 -3,1
- femmine 49,0 49,6 48,5 1,1 -2,1
Tasso di disoccupazione 8,9 10,8 12,3 21,5 14,5
- maschi 8,1 9,8 11,2 19,9 15,2
- femmine 9,8 12,1 13,7 22,8 13,5
Fonte: elaborazioni su dati Istat (I.Stat), Lavoro, maggio 2014. – (a) Classe di età 15 anni e più. – (b) Classe di età 15-64 anni.
La partecipazione al mercato del lavoro delle persone in età lavorativa57
nel triennio, considerando
l’incremento complessivo delle forze di lavoro e in linea con l’aumento della popolazione,
manifesta un saldo positivo tra l’espansione del 2012 (+1,7 per cento) e la flessione del 2013 (-0,9
per cento), posizionandosi al 65,2 per cento. In questo quadro, si riduce di un punto percentuale il
tasso di attività maschile, mentre si accresce di quasi due punti percentuali quello femminile. La
combinazione dei fenomeni che hanno interessato sia gli aspetti demografici sia le modificazioni
strutturali del mercato del lavoro (incremento della componente femminile delle forze di lavoro, in
primis) hanno indotto la riduzione del gap della partecipazione di genere che, attualmente,
raggiunge 17,8 punti percentuali (tasso maschile 74,2 per cento; tasso femminile 56,3 per cento).
Nel 2010 tale divario era di quasi 21 punti percentuali, mentre nell’anno 2007 (precedente la prima
crisi economico-finanziaria) era superiore al 23 per cento. Il tasso di occupazione,58
costante nel
biennio 2011-2012 (attorno al 58,6-58,8 per cento), è sceso al 57,0 per cento nel 2013 contraendosi,
complessivamente di 3 punti percentuali.
Come osservato per il tasso di attività, anche il tasso di occupazione continua a presentare
differenziali di genere (attorno ai 17,2 punti percentuali) nel 2013: il tasso maschile, in flessione
tendenziale, è pari al 65,8 per cento mentre quello femminile, anch’esso in riduzione, è risultato pari
al 48,5 per cento. Il peggioramento delle condizioni economiche ha prodotto effetti negativi
moderati sull’occupazione regionale, in particolare nel 2013. Tuttavia, a seguito di un incremento
57
Classe di età 15-64 anni. 58
Classe di età 15-64 anni.
Piano della performance 2015-2017
54
della quota di persone disponibili a lavorare, nei trimestri più recenti, si è assistito a un incremento
elevato dei tassi di disoccupazione, tornati ai livelli della fine degli anni ‘90 (Figura 3).
Il tasso di disoccupazione regionale, nel 2013, ha raggiunto il 12,3 per cento (310.000 unità); poco
più della metà dei disoccupati (162.000 unità) sono ex-occupati; un quarto dei disoccupati (quasi
80.000 unità) entra per la prima volta nel mercato del lavoro senza precedenti esperienze lavorative;
poco più di un quinto (68.000 unità) erano inattivi e cercano un’occupazione. Il tasso di di-
soccupazione maschile tra il 2007 e il 2013 è più che raddoppiato; mentre il tasso femminile, pur
considerando le buone dinamiche dell’occupazione, si è incrementato di 5,5 punti percentuali
(dall’8,2 al 13,7 per cento). Dopo il rilevante incremento del 2009 (passato da una media annua del
26,2 per cento – tra il 2004 e il 2008 – al 30,6 per cento), il tasso di disoccupazione giovanile (15-
24 anni) ha raggiunto, nel 2013, il 45,9 per cento; a livello nazionale è stato del 40 per cento. Il
fenomeno che ha colpito le coorti in entrata nel mercato del lavoro – in modo sproporzionato dal
2009 e con una progressione che nell’ultimo biennio è stata del 6 per cento all’anno in più – è
esteso a tutta l’Europa ma nelle proporzioni italiane solo ad alcuni Stati (Grecia, Spagna,
Portogallo, Cipro, Slovacchia e Irlanda). Le cause, variando tra gli Stati e, come visto, tra le regioni,
sembrano avere, per un verso, una natura strutturale (elevata disparità tra le capacità tecniche in cui
gli studenti si specializzano e le esigenze del mercato del lavoro) e, per altro verso, una componente
di maggior vulnerabilità connessa con il ciclo economico (crisi di fiducia e caduta della domanda
interna con ripercussioni sia sull’offerta sia sulla domanda di lavoro).
I soggetti a maggior rischio di disoccupazione, tuttavia, sono i giovani poco qualificati ovvero quelli
che hanno al massimo completato l’istruzione secondaria inferiore abbandonando prematuramente i
percorsi educativi e formativi. Se, da un lato, il peggioramento delle dinamiche occupazionali
regionali ha portato a un incremento di giovani studenti in cerca di lavoro, dall’altro lato, ha
114,7 110,5
80,3
131,7
165,2 158,9
250,8 252,0
214,1 250,9
314,3
313,9
-
50,0
100,0
150,0
200,0
250,0
300,0
350,0
400,0
450,0
500,0
I°trim2010
IV°trim2010
III°trim2011
II°trim2012
I°trim2013
IV°trim2013
Disoccupati ex-inattivi Disoccupati ex occupati Disoccupati senza esperienza di lavoro Disoccupati totale
Fonte: elaborazioni su dati Istat (I.Stat), Disoccupazione per condizione professionale, Maggio 2014.
LAZIO: DISICCUPAZIONE PER CONDIZIONE PROFESSIONALE (EX INATTIVI, EX OCCUPATI, SENZA ESPERIENZA DI LAVORO) (dati destagionalizzati, numero indice base 2005=100; dicembre 2011-aprile 2014)
Figura 3
Piano della performance 2015-2017
55
alimentato la quota dei 15-29enni che non studiano e non lavorano (nel 2012 erano il 22,7 per
cento delle donne e il 20,4 per cento degli uomini).59
ELEMENTI DI SCENARIO PER LA PROGRAMMAZIONE REGIONALE
Il Documento di Economia e Finanza 2014 (DEF 2014) aveva individuato una nuova fase
economica per l’economia nazionale caratterizzata da una ripresa delle attività con prospettive di
crescita favorevoli dal lato della domanda estera e con una graduale stabilizzazione della domanda
interna. Tali prospettive risultavano, tuttavia, ancorate all’evoluzione dello scenario economico
mondiale che – durante il primo quadrimestre – si prospettava in progressiva ripresa. L’impronta
ottimistica sull’andamento di breve-medio periodo riportata nel DEF 2014, nei mesi successivi è
stata aggiornata, dapprima, con la possibilità che il recupero dei ritmi di attività economica
avvenisse con ritmi ancora più graduali di quanto atteso all’inizio del 201460
e, successivamente,
con la consapevolezza che i ripetuti segnali di difficoltà di famiglie e imprese proiettassero il PIL
verso una nuova contrazione.
Con questa correzione nelle impostazioni macroeconomiche, la Nota di Aggiornamento al DEF
201461
ha previsto, per l’anno in corso, un arretramento del PIL pari a tre decimi di punto e ha
rimandato al 2015 la ripresa, moderatamente positiva (+0,6 per cento), dell’attività economica. Nei
mesi di ottobre e novembre 2014, dopo il confronto con la Commissione europea contemplato
nell’ambito del processo di valutazione62
dei documenti programmatici, il Governo ha deciso di
accentuare la correzione strutturale programmata per il 2015 programmando un indebitamento netto
delle Amministrazioni pubbliche pari al 2,6 per cento del PIL, a fronte del 3,0 atteso per l’anno in
corso e del 2,2 stimato per il 2015 in base alla legislazione vigente.
Nei documenti programmatici e nelle misure inserite nella Legge di Stabilità 2015 appare evidente
la ricerca di un equilibrio tra le esigenze di stimolo all’economia per la fuoriuscita dalla recessione e
il rigore di bilancio. Gli elementi salienti della manovra per il 2015 risiedono, infatti, nella riduzione
del cuneo fiscale sul lavoro finalizzata ad accorciare il divario rispetto agli altri paesi dell’area
dell’euro, in diverse forme di sostegno all’economia, nelle spese per il finanziamento delle riforme
relative all’istruzione scolastica e al mercato del lavoro. Dal lato della copertura, oltre all’aumento
dell’indebitamento netto, sono previste soprattutto riduzioni di spesa e misure di contrasto
all’evasione. Alcuni interventi previsti semplificano principi e meccanismi di imposizione.
Nel complesso, il quadro macroeconomico (Tavola 18) prefigura un profilo del PIL che, nel 2014 e
rispetto al 2013, risulta in arretramento (-0,3 per cento) come conseguenza sia di una stagnazione
dei consumi finali nazionali (previsti in tenue ripresa nel 2014 dopo le cadute del 2012 e del 2013
complessivamente superiori al 6,0 per cento), sia della ulteriore riduzione degli investimenti (-2,1
per cento) che riguarderanno – oltre al settore delle costruzioni, in difficoltà da diversi anni (quasi il
16 per cento in meno nel biennio 2012-2013) – anche gli acquisti di macchinari e attrezzature, come
riflesso del perdurare di attese negative sugli sviluppi di breve termine dell’economia.
59
Istat, Noiitalia, 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo, edizione 2014. 60
Istat, Nota mensile sull’andamento dell’economia italiana, n. 5 (giugno 2014). 61
Approvato dal Consiglio dei Ministri n. 30, 30 settembre 2014. Le principali assunzioni che hanno modificato gli
scenari macro-economici del DEF 2014 sono, in sintesi: la riduzione persistente della propensione all’investimento e al
consumo da parte delle imprese e delle famiglie, come conseguenza del perdurare dell’incertezza circa i tempi della
ripresa dell’attività economica; la contrazione, più di quanto ipotizzato nel DEF 2014 dello scorso aprile, sia della
capacità di spesa sia della possibilità di accedere al credito, a seguito della riduzione delle fonti di reddito; i ritardi e/o la
minor intensità dei benefici provenienti dalle riforme strutturali a seguito dell’insufficiente domanda aggregata; la
debole domanda nell’Eurozona che ha limitato l’usuale contributo delle esportazioni alla ripresa. 62
In linea con le regole dell'Articolo 7(2) del Regolamento (EU) N° 473/2013 del 21 maggio 2013.
Piano della performance 2015-2017
56
Tavola 18: le componente del quadro macroeconomico italiano; consuntivo 2012-2013 e previsioni (quadro macroeconomico programmatico) 2014-2018 secondo le stime della Nota di aggiornamento al DEF 2014 (variazioni percentuali sull’anno precedente su valori a prezzi concatenati base 2010)
Voci Consuntivo
Previsioni (Programmatico Nota Aggiornamento al DEF 2014)
2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018
PIL -2,4 -1,9 -0,3 0,6 1,0 1,3 1,4
Importazioni -7,7 -2,8 1,8 3,4 3,2 3,4 3,4
Consumi finali nazionali (a) -3,9 -2,2 0,1 0,6 0,7 1,0 1,0
- Spesa delle famiglie -4,3 -2,6 0,1 1,0 1,0 1,3 1,3
- Spesa delle PA -2,9 -0,8 0,1 -0,5 -0,3 0,0 0,2
Investimenti fissi lordi -8,0 -4,7 -2,1 1,5 2,1 2,0 1,8
- Macchin., attrezz.., trasporti e beni immat. -9,9 -2,4 -1,4 2,2 2,7 2,6 2,3
- Costruzioni -6,2 -6,7 -2,8 0,8 1,5 1,5 1,2
Esportazioni 2,3 0,1 1,9 2,8 3,1 3,3 3,7
Occupazione (ULA) -1,1 -1,9 -0,9 0,1 0,5 0,6 0,7
Tassodi disoccupazione 10,7 12,2 12,6 12,5 12,1 11,6 11,2
Deflatore del PIL 1,6 1,4 0,8 0,6 1,6 1,8 1,8
Inflazione programmata 1,5 1,5 0,2 0,6 - - -
Fonte: Documento di Economia e Finanza 2014 (Sezione I-Programma di Stabilità dell’Italia e Sezione II-Analisi e tendenze della finanza pubblica), aprile 2014; Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza 2014, settembre 2014. - (a) Dal 2014 include la spesa delle ISP.
La domanda estera,63
in diminuzione nel 2013, fa registrare un andamento positivo nel 2014,
raggiungendo una crescita dell’1,9 per cento; le importazioni (-7,7 per cento nel 2012 e -2,8 per
cento nel 2013), secondo le previsioni della Nota di Aggiornamento al DEF 2014, torneranno ad
evidenziare un andamento positivo stimato attorno all’1,8 per cento. L’aumento dei prezzi al
consumo nel 2014 resterebbe modesto, dopo che nel mese di agosto si è registrata per la prima volta
una variazione negativa dei prezzi. Le stime per il mercato del lavoro, ancora pessimistiche,
indicano che la disoccupazione dovrebbe permanere per tutto il 2014 vicino ai massimi storici
rilevati nel secondo trimestre del 2014 (12,6 per cento) con valori superiori al 40 per cento per la
fascia di età inferiore a 25 anni. Nelle stime del DEF 2014 e, successivamente, in quelle riportate
nella Nota di Aggiornamento al DEF 2014,64
il calendario di convergenza verso l’Obiettivo di
Medio Termine (OMT),65
rappresenta – unitamente alle politiche per la riduzione del debito –
l’elemento cardine delle politiche di bilancio di medio-lungo periodo per l’Italia.
Il percorso di avvicinamento all’OMT subisce un rallentamento (miglioramento del saldo strutturale
nel 2015 ridotto da 0,5 a 0,1 per cento del PIL) e viene posticipato il rispetto della regola del debito.
Con il deterioramento del quadro macroeconomico (il prodotto si contrarrebbe dello 0,3 per cento, a
fronte di una crescita dello 0,8 per cento prevista), per cui il Governo stima che l’indebitamento
netto nel 2014 cresca al 3,0 per cento (nel DEF 2014 si prevedeva un calo di 0,4 punti percentuali,
al 2,6 per cento, utilizzando il precedente sistema di regole contabili SEC95); tale revisione riflette
la riduzione dell’avanzo primario dal 2,0 per cento del PIL del 2013 all’1,7 (nel DEF 2014 era
previsto un aumento di 0,4 punti percentuali) (Tavola 19).
63
I principali fattori di rischio sul quadro internazionale, riportati nella Nota di Aggiornamento al DEF 2014,
riguardano: (a) le tensioni geopolitiche in Ucraina e Medio-Oriente con possibili ripercussioni sui prezzi delle materie
prime; (b) le sanzioni decise contro la Russia, che potrebbero essere in grado di incidere negativamente sulle prospettive
di crescita, specialmente dell’Europa, laddove fossero mantenute per un lungo periodo; (c) la difficoltà dell’Eurozona a
tornare a tassi di crescita significativi. 64
L’evoluzione del quadro di finanza pubblica tendenziale, con l’aggiornamento del quadro macroeconomico seguente
la pubblicazione del DEF 2014, considera, nell’ordine: (a) l’impatto dei provvedimenti adottati dal Governo nel periodo
seguente la pubblicazione del DEF 2014; (b) il passaggio alle nuove linee metodologiche del Sistema dei Conti
Nazionali e Regionali (SEC 2010) che ha comportato una revisione dei dati di consuntivo degli anni passati e un effetto
di trascinamento sulle previsioni per i prossimi anni. 65
L’Obiettivo di Medio Termine (OMT) è rappresentato per l’Italia dal pareggio del bilancio strutturale.
Piano della performance 2015-2017
57
Tavola 19: indicatori di finanza pubblica nazionale (in % del PIL) presenti nella Nota di Aggiornamento al DEF 2014. Anni 2013-2018 (valori espressi in percentuale)
Voci
2013 2014 2015 2016 2017 2018
QUADRO TENDENZIALE
Indebitamento netto -2,8 -3,0 -2,2 -1,8 -1,2 -0,8
Saldo primario 2,0 1,7 2,3 2,7 3,1 3,4
Interessi 4,8 4,7 4,5 4,5 4,3 4,2
Indebitamento netto strutturale (a) -0,9 -1,2 -0,5 -0,6 -0,5 -0,6
Debito pubblico (lordo sostegni e debiti PA) (b) 127,9 131,7 133,7 133,7 132,1 129,9
Debito pubblico (netto sostegni) (b) 124,4 127,9 129,9 129,9 128,5 126,3
Debito pubblico (netto sostegni e debiti PA) (b) 123,2 125,0 127,2 127,3 126,0 124,0
PIL nominale tendenziale (miliardi di euro) 1.618,9 1.626,5 1.642,8 1.677,7 1.723,1 1.770,9
QUADRO PROGRAMMATICO
Indebitamento netto -2,8 -3,0 -2,9 -1,8 -0,8 -0,2
Saldo primario 2,0 1,7 1,6 2,7 3,4 3,9
Interessi 4,8 4,7 4,5 4,5 4,2 4,1
Indebitamento netto strutturale (a) -0,7 -0,9 -0,9 -0,4 0,0 0,0
Debito pubblico (lordo sostegni e debiti PA) (b) 127,9 131,6 133,4 131,9 128,6 124,6
Debito pubblico (netto sostegni) (b) 124,4 127,8 129,7 128,2 125,0 121,0
Debito pubblico (netto sostegni e debiti PA) (b) 123,2 125,0 126,9 125,6 122,6 118,8
PIL nominale programmatico (miliardi di euro) 1.618,9 1.626,5 1.646,5 1.690,0 1.742,3 1.799,7
Fonte: Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza 2014, settembre 2014. - (a). Al netto delle misure una tantum e della componente ciclica.– (b) Al lordo ovvero al netto della quota di pertinenza dell’Italia dei prestiti EFSF diretti alla Grecia e del programma ESM. Per il 2013 l’ammontare dei prestiti agli Stati membri dell'UEM (bilaterali o attraverso EFSF) è stato pari a 44.156 milioni. Il valore del programma ESM a fine 2013 è stato pari a 11.465 milioni. Nel 2014, le stime programmatiche considerano proventi da privatizzazione pari a 0,28 per cento di PIL. Per gli anni 2015-2018 le stime considerano proventi da privatizzazione pari a circa lo 0,7 per cento di PIL all’anno e scontano l'ipotesi di una posticipazione dell'uscita dalla Tesoreria Unica a partire dal 2018 anziché nel 2015. Tali stime includono anche i proventi derivanti dal rimborso dei bond finanziati dal Tesoro al Monte Paschi di Siena per 3,0 miliardi nel 2014 (prima tranche pagata a luglio 2014) e circa 1 miliardo nel periodo 2015-2016. L’attuale scenario ipotizza una graduale chiusura degli spread di rendimento a dieci anni dei titoli di Stato italiani rispetto a quelli tedeschi dal livello attuale del 2014, a 150 punti base nel 2015 e 100 punti base nel 2016 e 2017.
L’indebitamento strutturale66
si attesterebbe allo 0,9 per cento del prodotto nel quadro
programmatico, in peggioramento di 0,3 punti rispetto al 2013 (nelle stime di aprile 2014 il saldo
migliorava di 0,2 punti percentuali). La revisione è riconducibile in parte alle nuove valutazioni
sulle misure temporanee e in parte al deterioramento delle stime del prodotto potenziale.67
La stima
dell’aumento dell’incidenza del debito sul prodotto, nell’anno in corso e rispetto al 2013, è pari a
3,7 punti percentuali (131,7 per cento). Il DEF prevedeva un aumento più contenuto (+2,3 punti); il
peggioramento è ascrivibile interamente al deterioramento delle previsioni di crescita del PIL
nominale. Nel complesso del triennio 2012-2014 l’incremento del debito pubblico è pari a 15,2
punti percentuali del prodotto.68
Per il 2015, rispetto al quadro tendenziale il Governo programma interventi espansivi – specificati
nella Legge di Stabilità 2015 – finanziati con un aumento del disavanzo (circa 0,7 punti percentuali)
e con risparmi di spesa. L’indebitamento netto nel 2015 si collocherebbe al 2,9 per cento del PIL, al
di sotto di 0,1 punto percentuale dalla soglia prevista dal trattato di Maastricht. Per il 2016 il valore
dell’indebitamento netto programmato coincide con il valore tendenziale (1,8 per cento del PIL) e,
nel biennio successivo 2017-2018, il valore programmato si discosta dal valore tendenziale
rispettivamente di 0,4 e 0,6 punti percentuali del PIL. In termini strutturali, l’indebitamento
migliora di 0,1 punti percentuali nel 2015 e di circa mezzo punto percentuale all’anno nel biennio
successivo, raggiungendo il pareggio nel 2017.
66
Al netto degli effetti del ciclo economico e delle misure temporanee. 67
La Nota di Aggiornamento al DEF 2014 stima per il 2014 un output gap del 4,3 per cento; secondo la prassi attuativa
delle regole europee, un valore così elevato (come anche la diminuzione del prodotto prevista per l’anno in corso) può
costituire una circostanza eccezionale che esonera i paesi che non hanno ancora raggiunto il loro obiettivo di medio
termine (il pareggio strutturale nel caso dell’Italia) dal realizzare l’aggiustamento strutturale minimo, pari allo 0,5 per
cento del PIL. 68
Se si escludono il sostegno finanziario ai paesi europei in difficoltà e gli effetti del pagamento dei debiti commerciali,
l’aumento del rapporto tra il debito e il prodotto nel triennio 2012-2014 è di 9,4 punti.
Piano della performance 2015-2017
58
Per il prossimo anno, il rapporto tra il debito e il prodotto è stimato in crescita di 1,8 punti (nel DEF
2014 di aprile, il rapporto si riduceva di 1,6 punti), attestandosi al 133,4 per cento; solo dal 2016 il
rapporto è previsto in discesa e tale da raggiungere69
nel 2018 la quota del 124,6 per cento.
L’Obiettivo di Medio Termine (OMT) è rappresentato per l’Italia dal pareggio del bilancio
strutturale. Il percorso di avvicinamento all’obiettivo, fissato in sede comunitaria, prevede l’obbligo
per l’Italia di migliorare il saldo strutturale di 0,5 punti percentuali di PIL all’anno, fino al
raggiungimento dell’obiettivo stesso. L’ipotesi di una deviazione dal percorso è contemplata in sede
comunitaria (articolo 5, Regolamento (UE) n. 1175/2011) e recepita a livello nazionale (articolo 6,
comma 3, della legge n. 243/2012) a condizione che sia mantenuto un margine di sicurezza rispetto
al valore di riferimento del rapporto deficit/PIL e che la posizione di bilancio ritorni all’obiettivo di
medio termine entro il periodo coperto dal Programma di Stabilità. La raccomandazione del
Consiglio europeo del luglio 2013 invitava l’Italia a conseguire l’Obiettivo di Medio Termine
(corrispondente al pareggio di bilancio) nel 2014. In alternativa, l’Italia avrebbe dovuto conseguire
nel 2014 un aggiustamento del saldo di bilancio strutturale pari ad almeno lo 0,5 per cento del PIL.
Il Governo ha, dunque, espresso la necessità di utilizzare la possibilità offerta dalle citate regole di
bilancio definite dal Patto di stabilità e crescita e dalla normativa nazionale di allontanarsi
temporaneamente dall’OMT o dal percorso di avvicinamento ad esso in presenza di gravi recessioni
economiche oppure in relazione all'attuazione di riforme strutturali.
A giugno 2014 la Commissione europea70
– analizzando gli indirizzi programmatici nel DEF 2014
– per il periodo 2014-2015 raccomandava all’Italia di adottare, sulla specifica situazione della
finanza pubblica, provvedimenti finalizzati a “rafforzare le misure di bilancio per il 2014 alla luce
dell’emergere di uno scarto rispetto ai requisiti del patto di stabilità e crescita, in particolare alla
regola della riduzione del debito, stando alle previsioni di primavera 2014 della Commissione; nel
2015, operare un sostanziale rafforzamento della strategia di bilancio al fine di garantire il rispetto
del requisito di riduzione del debito, per poi assicurare un percorso sufficientemente adeguato di
riduzione del debito pubblico; portare a compimento l’ambizioso piano di privatizzazioni; attuare
un aggiustamento di bilancio favorevole alla crescita basato sui significativi risparmi annunciati che
provengono da un miglioramento duraturo dell'efficienza e della qualità della spesa pubblica a tutti i
livelli di governo, preservando la spesa atta a promuovere la crescita, ossia la spesa in ricerca e
sviluppo, innovazione, istruzione e progetti di infrastrutture essenziali; garantire l'indipendenza e la
piena operabilità dell’Ufficio parlamentare di bilancio il prima possibile ed entro settembre 2014, in
tempo per la valutazione del documento programmatico di bilancio 2015”.
Il 22 ottobre 2014 la Commissione europea, nell’ambito del processo di valutazione71
dei documenti
programmatici (Documento programmatico di bilancio72
e Legge di stabilità) dei Paesi
dell’Eurozona segnalava la deviazione significativa dal percorso di aggiustamento verso l’obiettivo
di medio termine (OMT), richiedendo garanzie sul rispetto delle regole del braccio preventivo del
Patto di stabilità e crescita (PSC). Il Governo italiano, in risposta ai rilievi della Commissione
europea73
il 28 ottobre 2014 ha indicato le misure aggiuntive74
che comporteranno un indebitamento
69
Le stime includono proventi da privatizzazione pari allo 0,7 per cento del PIL all’anno nel prossimo quadriennio
2015-2018. 70
COM(2014) 413 recante “Raccomandazione del Consiglio sul programma nazionale di riforma 2014 dell’Italia e che
formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2014 dell’Italia”, 2 giugno 2014. 71
In linea con le regole dell’Articolo 7(2) del Regolamento (EU) N° 473/2013 del 21 maggio 2013. 72
Il Documento programmatico di bilancio (DPB) è un nuovo documento programmatico istituito nel 2013 dal
regolamento UE n. 473/2013 nel quale gli stati membri illustrano all’Europa in forma sintetica (con tabelle) e
standardizzata il proprio progetto di bilancio per l’anno successivo. 73
Relazione di variazione alla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2014, 28 ottobre 2014. 74
Si tratta di 4,5 miliardi per il 2015 e consistono: (i) nell’utilizzo di 3,3 miliardi stanziati sul Fondo per la riduzione
della pressione fiscale; (ii) nella riduzione per 0,5 miliardi delle risorse per il cofinanziamento dei fondi strutturali
Piano della performance 2015-2017
59
netto programmato pari al 2,6 per cento del PIL (anziché 2,9 per cento) e un aggiustamento del
saldo strutturale di 0,3 punti percentuali di PIL (anziché 0,1 per cento) (Tavola 20).
Tavola 20: aggiornamento del quadro programmatico di finanza pubblica (in percentuale del PIL) in base alla Relazione di variazione alla Nota di Aggiornamento al DEF 2014. Anni 2013-2017 (valori espressi in percentuale)
Voci
2013 2014 2015 2016 2017
QUADRO PROGRAMMATICO
Indebitamento netto -2,8 -3,0 -2,6 -1,8 -0,7
Saldo primario 2,0 1,7 1,6 2,7 3,4
Entrate totali 48,3 48,3 48,3 48,7 48,6
Spese primarie 46,3 46,6 46,4 46,0 45,1
Spesa per interessi 4,8 4,7 4,5 4,5 4,2
Fonte: Elaborazioni effettuate sui dati della Nota di aggiornamento del DEF 2014, del disegno di legge di stabilità 2015 e della Relazione di variazione alla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2014 deliberata il 28 ottobre 2014 dal Consiglio dei Ministri.
Relativamente alle regole di bilancio che governano l’andamento della finanza pubblica locale, la
Nota di Aggiornamento al DEF 2014, presenta un riepilogo delle misure approvate nel corso del
biennio 2013-2014, ricordando, in particolare, i provvedimenti, rilevanti ai fini della disciplina del
patto di stabilità interno:
decreto-legge n. 102/2013, articolo 9: modifica per il 2014 degli incentivi previsti dalla
normativa vigente per gli enti virtuosi,75
prevedendo che il beneficio connesso alla virtuosità
sia destinato agli enti in sperimentazione,76
al fine di dare attuazione al federalismo fiscale
in materia di armonizzazione dei bilanci delle amministrazioni pubbliche a decorrere
dall’anno 2015;
decreto-legge n. 90/2014, articolo 3: garantisce maggiori ambiti di flessibilità al sistema
delle autonomie, individuando un nuovo e più ampio regime delle facoltà assunzionali per
gli enti sottoposti al patto di stabilità interno per il quinquennio 2014-2018;
decreto-legge n. 66/2014, articolo 48: esclude dalle spese soggette al patto di stabilità
interno quelle sostenute dai comuni per interventi di edilizia scolastica nei limiti di 122 mln
di euro annui nel biennio 2014 e 2015;
decreto-legge n. 133/2014, articolo 4: per il solo 2014, ha escluso dal patto di stabilità
interno, nel limite di 250 mln di euro, i pagamenti in conto capitale connessi alla
realizzazione di opere pubbliche già progettate e in corso di realizzazione o per le quali si
possa prevedere un rapido avvio dei lavori, individuate con DPCM. Sono stati esclusi,
inoltre, i pagamenti di debiti di parte capitale maturati al 31 dicembre 2013, nel limite di 200
mln di euro nel 2014 e 100 mln di euro nel 2015.
decreto-legge n. 133/2014, articolo 36: per le sole Regioni negli anni 2015-2018, vengono
escluse dal patto di stabilità interno, entro importi stabiliti con decreto ministeriale, le spese
per la realizzazione degli interventi di sviluppo dell’occupazione e delle attività economiche,
di sviluppo industriale e di miglioramento ambientale,
decreto-legge n. 133/2014, articolo 42: per il solo 2014, non applica alcune esclusioni
previste dalla legge n. 147 del 2013 (Legge di stabilità 2014) e dalla normativa recante
“Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca” (decreto-legge n. 104/2013).
europei esentate dagli obiettivi di spesa delle Regioni ai fini del Patto di stabilità interno; (iii) nell’estensione, per 0,7
miliardi, del meccanismo dell’inversione contabile dell’IVA al settore della grande distribuzione. Poiché l’ultima
misura è subordinata al rilascio di una deroga da parte del Consiglio della UE, è prevista una apposita clausola di
salvaguardia, che dispone l’aumento delle accise, a garanzia del maggior gettito atteso. L’importo di 0,7 miliardi
eventualmente realizzato nel 2016 e nel 2017 saranno utilizzati per la sterilizzazione parziale della clausola di
salvaguardia già prevista dal disegno di legge di stabilità in materia di IVA e accise. 75
Cfr. articolo 20, commi 2, 2-bis e 3, del decreto-legge n. 98/2011. 76
Cfr. articolo 78 del decreto legislativo n. 118/2011.
Piano della performance 2015-2017
60
Sulla base di queste regole, gli enti territoriali dovranno conseguire: (a) un saldo non negativo tra le
entrate finali e le spese finali (tutte le entrate e tutte le spese, escluse le operazioni di accensione e di
rimborso di prestiti; saldo complessivo); (b) un saldo non negativo tra le entrate correnti e la somma
delle spese correnti e delle quote di capitale delle rate di ammortamento dei prestiti (saldo corrente).
Tali regole devono essere rispettate sia nella fase di previsione sia di rendiconto, nella duplice
rappresentazione di competenza e di cassa.
La quantificazione della distanza tra i conti consuntivi di Regioni, Province e Comuni, e gli
obiettivi delineati dalle nuove regole ha evidenziato:77
(i) l’anticipazione delle regole sul pareggio
di bilancio richiederebbe agli enti territoriali un impegno considerevole, che potrà essere mitigato
attraverso un’efficace politica di intese territoriali; (ii) con riferimento alla cassa, la regola
sull’equilibrio del saldo complessivo sarebbe stata rispettata da 10 Regioni (rappresentative del 42
per cento della popolazione), da 45 Province (48 per cento) e da circa metà dei Comuni, soprattutto
di maggiori dimensioni (71 per cento della popolazione).
Le entrate finali totali a legislazione vigente (il 48,3 per cento del PIL nel 2013 e 2014) evolveranno
verso il 48,7 per cento nel 2016 per ridiscendere negli anni successivi. Nel DEF 2014, l’andamento
delle entrate era stato attribuito agli effetti delle misure previste dal decreto-legge 30 novembre
2013, n. 133 (abolizione della seconda rata IMU per le abitazioni principali e gli altri immobili
appositamente individuati; aumento dell’acconto IRES/IRAP 2013 per banche, assicurazioni e altre
società che operano nel settore finanziario; introduzione di una addizionale IRES 2013 per i soggetti
che operano nel settore finanziario; introduzione, a regime, di un acconto dell’imposta sostitutiva
sul risparmio amministrato) e dal decreto-legge 28 gennaio 2014, n. 4,78
con soppressione della
disposizione contenuta nella Legge di stabilità 2014 che riduceva la misura della detrazione IRPEF
per oneri dal 19 per cento al 18 per cento per il 2013 e al 17 per cento dal 201479
(Tavola 21).
Le entrate tributarie, pari al 30,0 per cento del PIL nel biennio 2013-2014, dovrebbero aumentare la
loro incidenza di 0,1-0,3 punti tra il 2015 e il 2017 per poi ridiscendere. Si tratterebbe di un
incremento assoluto pari a 44,1 miliardi, passando dagli attuali 487,6 ai 531,7 miliardi stimati per il
2018 (incremento medio annuo attorno all’1,8 per cento).80
Dal lato della spesa, continua il trend
decrescente. Le spese finali (al netto degli interessi), circa 749 miliardi nel 2013, dovrebbero
continuare a beneficiare sia dei risultati delle politiche di riequilibrio e contenimento avviate dai
Governi precedenti sia del processo di razionalizzazione strutturale della spesa derivante dalle
azioni di spending review. La spesa primaria, rapportata al PIL, passerebbe – in tal modo –
dall’attuale 46,6 per cento al 44,8 per cento del 2018; le spese correnti (al netto degli interessi)
registrerebbero una riduzione pari a circa 1,3 punti di PIL, passando dal 42,9 del 2014 al 41,6 per
cento del PIL del 2018.
77
Commissioni riunite V^ della Camera dei Deputati (Bilancio, Tesoro e Programmazione) e 5a del Senato della
Repubblica (Bilancio), Audizione preliminare all’esame della Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e
Finanza 2014. Testimonianza del Vice Direttore Generale della Banca d’Italia Luigi Federico Signorini. 78
“Disposizioni urgenti in materia di emersione e rientro di capitali detenuti all'estero, nonché altre disposizioni urgenti
in materia tributaria e contributiva e di rinvio di termini relativi ad adempimenti tributari e contributivi”. 79
Gli effetti finanziari sono valutati in circa 490 milioni nel 2014, 770 milioni nel 2015 e 560 milioni dal 2016. 80
L’evoluzione della pressione fiscale (rapporto tra la somma delle entrate tributarie e i contributi sociali rispetto al
PIL) risente delle innovazioni contabili introdotte dal SEC 2010 che hanno comportato una revisione al rialzo sia delle
entrate, sia delle spese.
Piano della performance 2015-2017
61
Tavola 21: evoluzione dei principali aggregati delle Amministrazioni Pubbliche a legislazione vigente (livelli espressi in milioni salvo indicazioni; rapporti espressi in percentuale del PIL previsto dal quadro tendenziale)
Voci
2013 2014 2015 2016 2017 2018
Livello In percentuale del PIL
In percentuale del PIL
SPESE
1. Redditi da lavoro dipendente 164.747 10,2 10,0 9,9 9,7 9,5 9,2
2. Consumi intermedi 130.626 8,1 7,9 7,8 7,8 7,7 7,9
3. Prestazioni sociali 319.690 19,7 20,4 20,3 20,4 20,3 20,2
4. Altre spese correnti 76.306 4,7 4,6 4,6 4,5 4,4 4,4
5. Totale spese correnti (al netto interessi) 691.369 42,7 42,9 42,7 42,4 41,9 41,6
6. Interessi passivi 78.201 4,8 4,7 4,5 4,5 4,3 4,2
7. Totale spese correnti 769.570 47,5 47,7 47,2 46,9 46,2 45,8
8. Totale spese in conto capitale 57.605 3,6 3,7 3,5 3,6 3,3 3,2
9. Totale spese finali (al netto interessi) 748.974 46,3 46,6 46,2 46,0 45,2 44,8
10. Totale spese finali 827.175 51,1 51,4 50,7 50,5 49,5 49,0
ENTRATE
12. Totale entrate tributarie 485.909 30,0 30,0 30,1 30,3 30,1 30,0
13. Contributi sociali 215.194 13,3 13,3 13,3 13,3 13,2 13,2
14. Altre entrate correnti 75.559 4,7 4,7 4,7 4,7 4,7 4,7
15. Totale entrate correnti 772.231 47,7 47,9 48,0 48,2 48,0 47,9
16. Entrate in c/k non tributarie 5.155 0,3 0,3 0,4 0,4 0,3 0,3
17. Totale entrate finali 781.817 48,3 48,3 48,5 48,7 48,4 48,2
SALDI
18. Saldo primario (a) 32.843 2,0 1,7 2,3 2,7 3,1 3,4
19. Saldo di parte corrente (b) 2.661 0,2 0,3 0,8 1,3 1,8 2,1
20. Indebitamento netto (c) -45.358 -2,8 -3,0 -2,2 -1,8 -1,2 -0,8
Per memoria
Pressione fiscale … 43,3 43,3 43,4 43,6 43,3 43,2
PIL nominale tendenziale (miliardi) 1.618,9 … 1.626,5 1.642,8 1.677,7 1.723,1 1.770,9
Fonte: Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza 2014, settembre 2014. - (a) Differenza tra il totale delle entrate finali e il totale delle spese finali (al netto interessi); (b) Differenza tra il totale delle entrate correnti e il totale delle spese correnti (al netto interessi); (c) Differenza tra il totale delle spese finali e il totale delle entrate finali.
Lo scenario programmatico indicato dal Governo è la risultante della stima degli effetti
macroeconomici per il periodo 2015-2020 delle riforme approvate e di quelle in corso di
approvazione, aggregate in quattro aree di intervento (area “riforma Pubblica Amministrazione”;
area “misure per la competitività”; area “riforma del lavoro”; area “riforma giustizia”). Le riforme,
complessivamente, innalzerebbero il prodotto di 3,4 punti percentuali, entro il 2020; i due terzi
dell’impatto sono riconducibili a misure in corso di approvazione, alcune delle quali non
completamente dettagliate e i cui effetti, dunque, sono soggetti ad ampie fasce d’incertezza.
Nei programmi del Governo, in dettaglio: (i) le misure81
rivolte all’innovazione, semplificazione e
modernizzazione della Pubblica Amministrazione (area “riforma PA”) apporterebbero un
incremento contenuto del PIL (+0,1 per cento) nel 2015 per poi irrobustirsi fino all’1,0 per cento nel
2020; (ii) per accrescere la competitività (area “misure per la competitività”) il contributo delle
misure82
al PIL nel 2015 e nel 2020 sarà, rispettivamente, dello 0,1 per cento e dell’1,1 per cento;
(iii) le misure83
per favorire il lavoro (area “riforma del lavoro”) potrebbero portare ad una
variazione positiva del prodotto pari allo 0,1 per cento nel 2015 mentre nel 2020 l’aumento stimato
è dello 0,9 per cento; (iv) per migliorare l’efficienza del sistema giudiziario (area “riforma
81
Agli effetti sul profilo tendenziale sono state aggiunte le valutazioni derivanti dal decreto-legge 24 giugno 2014, n.
90, coordinato con la legge di conversione 11 agosto 2014, n. 114, recante: “Misure urgenti per la semplificazione e la
trasparenza amministrativa e per l'efficienza degli uffici giudiziari”. 82
Agli effetti sul profilo tendenziale – derivanti dall’attuazione del decreto-legge n. 5/2012 convertito dalla legge n.
35/2012 e dei “decreti crescita I e II” (decreto-legge n. 1/2012 convertito dalla legge n. 71/2012 e decreto-legge n.
183/2012 convertito dalla legge n. 134/2012) e il decreto-legge n. 91/2014 convertito dalla legge n. 116/2014 – sono
aggiunti, nello scenario programmatico, anche il decreto-legge n. 133/2014 e la Legge Annuale sulla Concorrenza. 83
Gli effetti sul profilo tendenziale derivano dall’attuazione della legge n. 92/2012 e del decreto-legge n. 34/2014
convertito dalla legge n. 78/2014; a questi si sommano, nel programmatico, gli effetti del cosiddetto Job Act.
Piano della performance 2015-2017
62
giustizia”), le misure84
avranno un effetto di breve periodo pari allo 0,1 per cento; nel 2020
l’aumento rispetto alla base del prodotto è dello 0,4 per cento; (v) nel lungo periodo l’insieme di
questi provvedimenti potrebbe portare a un aumento del prodotto pari all’8,1 per cento rispetto alla
base e circa lo 0,7 per cento in più rispetto alle previsioni del DEF 2014 di aprile (Tavola 22).
Tavola 22: stima degli effetti macroeconomici (a) delle riforme 2012-2014 nel medio-lungo periodo secondo le previsioni della Nota di aggiornamento al DEF 2014 (scostamenti percentuali del PIL)
Voci
DEF 2014 Nota Aggiornamento
DEF 2014 Lungo periodo
2015 2020 2015 2020 DEF 2014 Nota Aggiornamento
DEF 2014
Area “riforma della PA” 0,2 1,2 0,1 1,0 2,3 2,3
Area “misure per competitività” 0,2 0,4 0,1 1,1 3,2 3,2
Area “riforma del lavoro” 0,3 0,9 0,1 0,9 1,4 1,6
Area “riforma della giustizia” 0,0 0,0 0,1 0,4 0,5 1,0
Totale 0,7 2,5 0,4 3,4 7,4 8,1
Fonte: Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza 2014, settembre 2014. – (a) Scenario programmatico.
Sullo sfondo di tali previsioni, la riduzione del livello di finanziamento statale per le regioni
soggette alla disciplina del pareggio di bilancio si sostanzia nella rideterminazione degli obiettivi di
indebitamento netto e di saldo da finanziari per gli esercizi 2015-2018 e pari a 3,452 miliardi
(regioni a Statuto ordinario) a cui vanno aggiunti precedenti tagli per 1,800 miliardi per un importo
complessivo pari a 5,252 miliardi.
Le riforme strutturali possono innescare effetti significativi per promuovere la crescita economica.
Le ricadute territoriali delle riforme possono essere direttamente misurate in termini di benefici
delle politiche: in primis, quelli derivanti dalle trasformazioni sul mercato del lavoro, sulla qualità
del capitale umano, sugli investimenti privati e pubblici, sull’attività di ricerca, sviluppo e
innovazione, sulle condizioni di contesto che influenzano la produttività delle imprese e
l’allocazione delle risorse. Tuttavia, considerando che le trasformazioni seguenti le riforme
prevedono tempi di attuazione lunghi e benefici – di non facile quantificazione85
– riscontrabili nel
medio-lungo periodo, solo se i provvedimenti sono collocati all’interno di un quadro organico è
possibile neutralizzare o attenuare le potenziali resistenze alle riforme stesse.
***
I pagamenti del bilancio dello Stato destinati alla Regione Lazio si sono ridotti del 5,5 per cento tra
2011 e 2012, passando da 28,9 miliardi a 27,3 miliardi. Considerando l’intera spesa regionalizzata
(ridottasi di 4,8 miliardi tra 2011 e 2012) la quota destinata alla Regione Lazio è stata limata per
circa 4 decimi di punto passando dal 13 per cento del 2011 al 12,6 per cento del 2012 (Tavola 23).
84
Nella valutazione del profilo tendenziale vengono inclusi il decreto legislativo n. 155/2012, il decreto-legge n.
69/2013 convertito dalla legge n. 98/2013 e il decreto-legge n. 90/2014 convertito dalla legge n. 114/2014; mentre il
programmatico incorpora decreto-legge n. 92/2014 convertito dalla legge n. 117/2014 e DDL sulla giustizia. 85
La quantificazione macroeconomica degli effetti delle riforme strutturali è problematica, sia per la complessità della
misurazione, sia per le difficoltà connesse con la stima di una relazione causale tra gli specifici interventi e le variabili
economiche di interesse. Secondo le stime dell’OCSE, le riforme della regolamentazione dei mercati dei beni, dei
servizi e del lavoro finora realizzate avrebbero un impatto positivo sul PIL dell’ordine del 5,5 per cento dopo dieci anni.
Stime della Banca d’Italia indicano che le sole misure di liberalizzazione nel comparto dei servizi indurrebbero, a
regime, un aumento del PIL italiano del 3,5 per cento.
Piano della performance 2015-2017
63
Tavola 23: pagamenti del bilancio dello Stato per distribuzione territoriale per il complesso delle spese correnti e in conto capitale. Anni 2011 e 2012 (valori assoluti espressi in milioni di euro; quote espresse in percentuale)
Spesa corrente Spesa in conto capitale Spesa finale
2011 2012 2011 2012 2011 2012
V.A. Quote V.A. Quote V.A. Quote V.A. Quote V.A. Quote V.A. Quote
Lazio 24.297 12,0 24.453 12,3 4.568 23,1 2.831 16,1 28.865 13,0 27.284 12,6
Spesa regionalizzata 201.800 100,0 199.188 100,0 19.742 100,0 17.596 100,0 221.542 100,0 216.784 100,0
Spesa non regionaliz. 196.151
202.138
28.088
29.962
224.239
232.101 Totale spesa 397.951
401.327
47.830
47.558
445.781
448.885
Fonte: Documento di Economia e Finanza 2014 (Allegato- Le spese dello Stato nelle Regioni e nelle Province Autonome), aprile 2014.
Nel biennio in esame, la parte corrente trasferita è stata incrementata da 24,3 a 24,5 miliardi mentre
è stata ridotta la spesa in conto capitale da 4,6 a 2,8 miliardi (Tavola 24). Per il 2012, in termini di
composizione dei trasferimenti di parte corrente, per le spese relative ai redditi da lavoro
dipendente, la quota si è attestata al 32,1 per cento (è stata pari al 26,7 la corrispondente spesa nelle
altre Regioni e Province autonome); i trasferimenti alle Amministrazioni Pubbliche (12,9 miliardi)
costituiscono quasi il 53 per cento dei pagamenti correnti dello Stato verso la Regione Lazio. Dei
2,8 miliardi trasferiti nel 2012 per spese in conto capitale, quasi 1,4 miliardi sono stati i contributi
agli investimenti; 682 milioni sono stati i contributi agli investimenti delle imprese.
Tavola 24: pagamenti del bilancio dello Stato per aggregati economici di parte corrente e in conto capitale. Anno 2012 (valori assoluti espressi in migliaia di euro; quote espresse in percentuale)
Voci
Lazio Spesa regionalizzata
V.A. Quote V.A. Quote
Redditi da lavoro dipendente 7.842.175,0 32,1 53.269.942,0 26,7
Consumi intermedi 1.928.390,0 7,9 10.557.553,0 5,3
Imposte pagate sulla produzione 744.120,0 3,0 4.702.347,0 2,4
Trasferimenti correnti ad AP 12.913.766,0 52,8 123.968.744,0 62,2
Trasferimenti correnti a famiglie e ISP 589.322,0 2,4 2.540.959,0 1,3
Trasferimenti correnti alle imprese 394.013,0 1,6 3.885.107,0 2,0
Trasferimenti correnti all'estero
-
-
Risorse proprie UE
-
-
Poste correttive e compensative
-
-
Ammortamenti
-
-
Altre uscite correnti 41.282,0 0,2 263.847,0 0,1
Totale di parte corrente 24.453.068,0 100,0 199.188.499,0 100,0
Investimenti fissi lordi e acquisto di terreni 334.462,0 11,8 2.248.669,0 12,8
Contributi agli investimenti 1.366.479,0 48,3 7.769.007,0 44,2
Contributi agli investimenti alle imprese 681.825,0 24,1 4.935.986,0 28,1
Contributi investimenti a famiglie e ISP 6.596,0 0,2 117.197,0 0,7
Congributi investimenti all'estero
-
-
Altri trasferimenti in conto capitale 441.219,0 15,6 2.354.960,0 13,4
Acquisizione attività finanziarie 240,0 0,0 169.640,0 1,0
Totale di parte capitale 2.830.821,0 100,0 17.595.459,0 100,0
Totale spesa 27.283.889,0
216.783.958,0
Fonte: Documento di Economia e Finanza 2014 (Allegato- Le spese dello Stato nelle Regioni e nelle Province Autonome), aprile 2014.
Relativamente alla programmazione comunitaria per il ciclo 2007-2013, il totale delle spese
certificate alla Commissione Europea, in attuazione dei programmi cofinanziati dai Fondi
Strutturali, ha raggiunto (31.12.2013) un importo pari a 25 miliardi, quasi il 53 per cento della
totalità delle risorse programmate (47,8 miliardi). La parte residuale da spendere entro il 31
dicembre 2015 ammonta a 22,6 miliardi di cui 5,7 nelle regioni “Competitività”.
Per la Regione Lazio la situazione evidenziata al 31 dicembre 2013 indica un rapporto tra spesa
certificata e risorse programmate che, complessivamente per il Fondo Europeo di Sviluppo
Regionale (FESR) e per il Fondo Sociale Europeo (FSE), si colloca al 58,7 per cento; alla
conclusione del ciclo di programmazione, la somma residua da spendere ammonta a 303,7 milioni
Piano della performance 2015-2017
64
per gli interventi previsti nel Programma Operativo Regionale FESR e a 302 milioni per le azioni
cofinanziate dall’FSE (Tavola 25).
Tavola 25: risorse programmate e spese certificate al 31.12.2013(a) nella programmazione comunitaria nazionale 2007-2013 (valori assoluti espressi in milioni di euro; quote espresse in percentuale)
Voci
Risorse programmate (Rp)
Spese certificate
(Sc)
Sc Rp
Totale da spendere
Livello minimo da spendere
(b)
V.A. V.A. Quote V.A. V.A.
POR FESR 7.637,4 4.621,1 60,5 3.016,3 1.073,6
- di cui: POR FESR Lazio 736,9 433,2 58,8 303,7 125,3
POR FSE 7.486,9 4.779,6 63,8 2.707,3 873,9
- di cui: POR FSE Lazio 730,5 428,5 58,7 302,0 124,4
PON (FSE) 72,0 50,0 69,4 22,0 4,0
Totale competitività 15.196,3 9.450,7 62,2 5.745,6 1.951,5
POR FESR 16.179,6 6.753,9 41,7 9.425,7 2.612,3
PON-POIN (FESR) 9.555,2 4.986,8 52,2 4.568,4 1.681,9
POR FSE 4.902,4 2.728,0 55,6 2.174,4 903,2
PON (FSE) 1.913,9 1.238,3 64,7 675,6 199,2
Totale convergenza 32.551,1 15.707,0 48,3 16.844,1 5.396,6
Totale programmazione comunitaria 2007-2013 47.747,4 25.157,7 52,7 22.589,7 7.348,1
Fonte: Documento di Economia e Finanza 2014 (Allegato- Relazione al Ministro dello Sviluppo Economico sugli interventi nelle aree sottoutilizzate. L. 196/2009, art. 10 integrata dal D.Lgs. 88/2001, art. 7), aprile 2014. – (a) elaborazioni DPS-DGPRUC su dati MEF-IGRUE. – (b) Per n+2 nel 2014
La strategia sottostante la spesa regionale (ordinaria in conto capitale e aggiuntiva nazionale)
proviene – in parte – dall’impostazione di “complementarietà” degli interventi rispetto a quelli
programmati con le risorse comunitarie.86
Tale strategia, introdotta87
con il Documento Unitario di
Programmazione (DUP) regionale 2007-2013, è stata definita – con la declinazione degli obiettivi
operativi e le linee di azione – nel Programma Attuativo Regionale (PAR) FAS 2007-2013.88
In
conseguenza dei provvedimenti legislativi intervenuti successivamente alla Delibera CIPE n. 166
del 2007, il FAS ha subito delle riduzioni89
e, successivamente, delle rimodulazioni.90
Nei primi
mesi del 2011 con la Delibera CIPE n. 1 dell’11 gennaio 201191
sono stati assegnate alla Regione
Lazio risorse per un importo di 796,8 milioni di euro, ridotte del 10 per cento rispetto a quelle
86
Con Intesa sancita il 3 febbraio 2005 in sede di Conferenza Unificata, Stato e Regioni hanno dato seguito in Italia alla
riforma della Politica di Coesione comunitaria, unificando la programmazione della politica regionale comunitaria
(finanziata dai Fondi Strutturali) con quella regionale nazionale (finanziata dal Fondo di cofinanziamento nazionale ai
Fondi strutturali e dal Fondo per le aree sottoutilizzate – FAS). Il processo di unificazione si è realizzato anche rispetto
alla politica ordinaria (finanziata con le risorse ordinarie del bilancio statale) che, diversamente da quella regionale,
persegue gli obiettivi di coesione economica-sociale a prescindere dai divari nei livelli di sviluppo regionali. La
programmazione regionale unitaria 2007-2013 è stata impostata secondo due principi fondamentali: assicurando la
distinzione a livello finanziario e programmatico dalla politica ordinaria a garanzia della sua aggiuntività;, cercando la
massima integrazione con la politica ordinaria, al fine di perseguire gli obiettivi di competitività comuni. 87
Cfr. DGR n. 50 del 16 luglio 2008 recante “Approvazione della proposta del programma della politica di sviluppo
unitaria 2007-2013 della Regione Lazio – articolo 38 della legge regionale 28 dicembre 2006, n. 27”. 88
Cfr. Delibera CIPE n. 166 del 21 dicembre 2007 recante “Attuazione del Quadro Strategico Nazionale (QSN) 2007-
2013. Programmazione del Fondo per le aree sottoutilizzate”. La versione definitiva del PAR FAS 2007-2013 della
Regione Lazio è del 22 febbraio 2010. 89
Cfr. Delibera CIPE n. 112 del 18 dicembre 2008, recante “Fondo aree sottoutilizzate. Assegnazione a favore del
Fondo infrastrutture (decreto-legge n. 185/2008, articolo 18)”, è stata aggiornata la dotazione FAS complessiva per il
settennio 2007-2013, indicando la quota parte di riduzione operata ex lege al netto delle pre-allocazioni destinate al
Fondo Infrastrutture, e le modalità di imputazione delle riduzioni a valere sia sul ciclo di programmazione 2000-2006
sia sul periodo 2007-2013. Per il ciclo di programmazione 2007-2013, il CIPE ha ripartito le risorse FAS
complessivamente risultanti dalle predette riduzioni e disposto l’assegnazione a favore del Fondo Infrastrutture. 90
In linea con l’Accordo siglato il 12 febbraio 2009 tra il Governo, le Regioni e le Province autonome, la Delibera
CIPE n. 1 del 6 marzo 2009 ha stabilito: (i) la determinazione complessiva del FAS a seguito delle predette riduzioni;
(ii) l'assegnazione di risorse ai Programmi attuativi di interesse regionale e interregionale e degli obiettivi di servizio;
(iii) l'introduzione di alcune modifiche a principi e procedure previsti dalla Delibera CIPE 166/2007. 91
“Obiettivi, criteri e modalità di programmazione delle risorse per le aree sottoutilizzate, selezione e attuazione degli
investimenti per i periodi 2000-2006 e 2007-2013”.
Piano della performance 2015-2017
65
indicate nella Delibera CIPE n. 166 del 2007. Tale importo, utilizzato nella programmazione
regionale a partire dal 2010, è stato anticipato92
(in qualità di risorse finanziarie ordinarie regionali)
ed inserito nei bilanci pluriennali e di assestamento per il triennio 2011-2013.
La legge finanziaria per il 2008 ha rimodulato,93
per ciascuna annualità 2008-2015, l’ammontare
delle risorse aggiuntive destinate al Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS).94
La situazione
finanziaria e attuativa che riguarda il Lazio, a fronte di un’assegnazione di 590 milioni, indica un
costo realizzato pari a 1,1 miliardi (di cui oltre 455 milioni di derivazione Fondo di Sviluppo e
Coesione) per i 1.527 progetti (Tavola 26).
Tavola 26: programmazione e attuazione Fondo di Sviluppo e Coesione 2000-2006 – Lazio e Italia (valori assoluti espressi in euro; quote espresse in percentuale)
Programmazione Attuazione
Assegnato FSC (a)
Numero progetti
Finanziamento FSC programmato
Costo totale (progetti in mo-
nitoraggio) di cui FSC
Costo realizzato (progetti in mo-
nitoraggio)
di cui FSC (b)
Costo realizzato su asse-
gnato FSC (b/a)
Lazio 590.148.221 1.527 590.265.681 1.647.046.213 563.554.132 1.117.130.920 455.528.417 77,2
Totale 3.655.506.076 10.131 3.652.414.686 38.928.410.993 3.595.999.740 28.206.606.086 3.147.400.719 86,1
Fonte: Documento di Economia e Finanza 2014 (Allegato- Relazione al Ministro dello Sviluppo Economico sugli interventi nelle aree sottoutilizzate. Legge n. 196/2009, articolo 10 integrata dal D.Lgs. 88/2001, articolo 7), aprile 2014.
3.2 Analisi del contesto interno
Una volta accertata la coerenza tra gli obiettivi strategici che si intendono perseguire e il contesto in
cui occorre operare e quindi l’effettiva rilevanza delle scelte strategiche effettuate rispetto alle
esigenze della collettività laziale, occorre analizzare gli strumenti disponibili a livello regionale.
L’analisi del contesto interno riguarda, principalmente, tre dimensioni dell’amministrazione
regionale: l’organizzazione, le risorse e la salute finanziaria.
L’organizzazione e le risorse umane e finanziarie sono state illustrate nei primi paragrafi di questo
documento. Si ricorda che con l’insediamento nel marzo 2013 della nuova Giunta regionale
l’amministrazione è stata interessata da una profonda revisione dell’architettura delle strutture
organizzative, caratterizzata principalmente dalla riduzione da 20 a 12 del numero delle direzioni
regionali con una conseguente nuova ripartizione (ottimizzata) delle competenze ad esse attribuite.
Inoltre, con legge regionale n. 4/2013 è stata determinata la nuova configurazione del sistema
organizzativo della Giunta regionale attraverso l’eliminazione delle strutture dipartimentali con la
92
L’anticipo finanziario – a seguito del pronunciamento del Consiglio del Ministri del 24 maggio 2011: “[...] si
concorda [...] per l’utilizzo dei Fondi per le aree sottoutilizzate a copertura dei deficit sanitari nelle Regioni Lazio,
Abruzzo e Campania[...]” e, dunque, in ottemperanza al comma 90, articolo 2, della legge n. 191 del 23 dicembre 2009
(legge finanziaria 2010) – non verrà compensato con il trasferimento delle risorse del FAS attribuite dalla delibera CIPE
n. 1 del 2011. Il comma 90, infatti, indicava che “[...] le regioni interessate dai piani di rientro, d’intesa con il Governo ,
possono utilizzare, nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica, a copertura dei debiti sanitari, le risorse del Fondo per
le aree sottoutilizzate relative ai programmi di interesse strategico regionale [...]”. 93
Con legge n. 244/2007, articolo 2, comma 537, è stato rimodulato, per ciascuna annualità 2008-2015, l’ammontare
delle risorse aggiuntive destinate al Fondo per le aree sottoutilizzate, pari a 64,4 miliardi di euro, di cui all’articolo 1,
comma 863, della legge finanziaria per l’anno 2007 (legge n. 296/2006). 94
Cfr. Camera dei deputati – XVI^ Legislatura – Dossier di documentazione, 22 gennaio 2013. I 64,4 miliardi di risorse
aggiuntive autorizzati dalla legge finanziaria 2007 si sommavano ai 17,1 miliardi di disponibilità del Fondo autorizzate
dalle precedenti legge finanziarie per gli anni 2008 e successivi, ed ancora iscritte nel bilancio pluriennale.
Conteggiando anche gli effetti delle disposizioni dell’articolato della legge finanziaria 2008 che hanno determinato
riduzioni del FAS per circa 2 miliardi, la disponibilità per il periodo 2008-2015 ammontava a circa 80 miliardi.
Piano della performance 2015-2017
66
soppressione dei corrispondenti livelli dirigenziali apicali (così come degli altri livelli organizzativi
collegati ai dipartimenti). Pertanto nella fase attuale le direzioni regionali e le agenzie regionali –
equiparate alle direzioni regionali – costituiscono le strutture amministrative di I° livello.
Per quanto attiene alla salute finanziaria dell’Ente è ritenuto opportuno, anche alla luce della
coerenza del Piano della performance con gli strumenti di programmazione economico-finanziaria
adottati dalla Regione Lazio, fare riferimento al DEFR 2015-2017. Tale documento, che si inserisce
nel ciclo di programmazione dello Stato e delle amministrazioni pubbliche secondo il dettato
normativo95
illustra i principali fattori idonei a consentire al Governo della Regione di intervenire,
nei limiti delle proprie competenze, per attenuare il profilo recessivo dell’economia e la condizione
di disagio della collettività laziale illustrati nelle sezioni precedenti.
Il dato maggiormente rilevante, che in qualche modo pone una pesante ipoteca sulle possibilità di
operare investimenti e di svolgere ampie manovre a livello territoriale in differenti settori
d’intervento, è rappresentato dal disavanzo finanziario di circa 12 miliardi di euro ereditato dalla
Giunta regionale al momento dell’insediamento nel marzo 2013. Tale dato di sfondo rappresenta la
sintesi numerica di migliaia di obbligazioni dovute e non corrisposte dalla Regione che hanno
ingenerato la produzione e l’offerta di servizi pubblici scadenti, nonché difficoltà finanziarie ed
incertezza economica nei confronti dei fornitori che hanno dovuto subire ritardi inaccettabili nei
tempi di pagamento. La situazione relativa all’anno 2014, pur critica da un punto di vista generale,
ha comunque fatto registrare sviluppi positivi rispetto al passato e gli sforzi sono stati riconosciuti
anche all’esterno del perimetro dell’amministrazione. La maggiore reputazione istituzionale sembra
aver determinato “aperture di credito” anche nell’ambito dei rapporti inter-istituzionali.
Tuttavia, anche al fine di evitare che si verifichino nuovamente episodi di cattiva amministrazione,
il quadro normativo-contabile pone vincoli stringenti da cui è impossibile prescindere nella
programmazione delle attività. In particolare, si segnala che la Legge di stabilità 2015, oltre ad aver
richiesto un notevole contributo alla manovra finanziaria da parte delle Regioni a statuto ordinario
(3,45 miliardi), ha previsto che il loro concorso al contenimento dei saldi di finanza pubblica
avvenga, dal 2016 in fase di previsione e dal 2015 in sede di rendiconto, attraverso: a) un saldo non
negativo, in termini di competenza e di cassa, tra le entrate finali e le spese finali; b) un saldo non
95
Cfr. legge 31 dicembre 2009, n. 196, come integrata e modificata dalla legge 7 aprile 2011, n. 39.
Piano della performance 2015-2017
67
negativo, in termini di competenza e di cassa, tra le entrate correnti e le spese correnti, incluse le
quote di capitale di ammortamento del debito, escluso l’utilizzo dell’avanzo di parte corrente, il
fondo di cassa, il rientro dal disavanzo ed il rimborso anticipato dei prestiti per gli enti in
sperimentazione.
La Legge di stabilità 2015 ha dunque imposto un doppio equilibrio di bilancio, sia di competenza
che di cassa, ed ha inoltre introdotto il seguente regime sanzionatorio per il mancato rispetto del
pareggio per uno dei saldi sopra indicati:96
versamento allo Stato, in tre esercizi, del maggiore degli scostamenti nei saldi;
limite agli impegni di spese correnti, al netto di quelli per la sanità, nell'importo annuale
minimo fra quelli dell’ultimo triennio;
divieto d’indebitamento (per spese di investimento);
divieto di assunzioni di personale a qualunque titolo;
riduzione del 30% dell'indennità di funzione e i gettoni di presenza del Presidente e dei
componenti della Giunta con una riduzione del 30 per cento rispetto all’ammontare
risultante alla data del 30 giugno 2014.
Ai fini del rispetto degli equilibri di bilancio, un simile quadro contabile ha reso necessaria
l’adozione di idonee misure per gestione del bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio
2015-2017, anche nel rispetto dell’Allegato 14 alla legge di bilancio 2015 (legge regionale 30
dicembre 2014, n. 18), denominato: “Nota integrativa al bilancio di previsione della Regione Lazio
2015-2017”, con particolare riferimento alla sezione “Le risorse libere del bilancio e la
formulazione delle previsioni di spesa” del paragrafo “Le risorse regionali”. Inoltre, per evitare
ritardi nei pagamenti e la formazione di debiti pregressi, si è resa altrettanto necessaria l’adozione di
disposizioni rivolte a limitare la facoltà di impegnare e liquidare. Proprio in tale direzione va
inquadrata l’adozione da parte della Giunta Regionale della deliberazione n. 24 del 27 gennaio
2015, con particolare riferimento all’Allegato 1 denominato: “Ulteriori disposizioni in materia di
gestione del bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2015-2017”.
Il raggio d’azione dell’amministrazione rimane dunque limitato, al punto che dovrà essere effettuata
un’attenta selezione degli impegni e che occorrerà concentrare le risorse disponibili su poche ma
significative attività anziché disperderle in una moltitudine di interventi. Il citato Allegato 1 alla
DGR n. 24/2015, al di là della regola generale del “limite della disponibilità di cassa” alla facoltà di
impegnare, stabilisce che per gran parte dei capitoli di spesa del bilancio regionale, ivi compresi i
capitoli relativi ai fondi a destinazione vincolata, i capitoli relativi alle spese in conto capitale, i
capitoli di overbooking e di co-finanziamento regionale della nuova programmazione comunitaria
2014-2020, l’assunzione degli impegni di spesa e la conferma degli impegni già imputati
all’annualità 2015 sono sottoposte ad una procedura di “gestione controllata” del bilancio regionale.
Nell’ambito di tale procedura, con successiva circolare del Segretario Generale,97
vengono definite
le modalità operative, che prevedono, tra l’altro:
96
A ciò si aggiunga che l’articolo 56, comma 6, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, come modificato dal
decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126, dispone che: “al fine di evitare ritardi nei pagamenti e la formazione di
debiti pregressi, il funzionario della Regione che adotta provvedimenti che comportano impegni di spesa ha l’obbligo
di accertare preventivamente che il programma dei conseguenti pagamenti sia compatibile con i relativi stanziamenti di
bilancio e con le regole di finanza pubblica; la violazione dell'obbligo di accertamento di cui al presente comma
comporta responsabilità disciplinare ed amministrativa. Qualora lo stanziamento di bilancio, per ragioni
sopravvenute, non consenta di far fronte all'obbligo contrattuale, l'amministrazione adotta le opportune iniziative,
anche di tipo contabile, amministrativo o contrattuale, per evitare la formazione di debiti pregressi”. 97
Nota prot. 56463 del 3 febbraio 2015.
Piano della performance 2015-2017
68
adozione di direttive periodiche per l’individuazione delle priorità di intervento degli
Assessorati nell’ambito del quadro strategico di programmazione;
verifica da parte del Presidente della Regione della corrispondenza e della congruità dei
singoli interventi da parte degli Assessorati con il quadro strategico di programmazione,
previa istruttoria della fattibilità finanziaria da parte degli uffici della Direzione regionale
“Programmazione economica, bilancio, demanio e patrimonio”;
coordinamento e il monitoraggio della gestione degli impegni di spesa sullo stanziamento di
competenza 2015 da parte degli uffici del Segretariato Generale.
Alla luce di quanto esposto la programmazione strategico-operativa 2015-2017 è orientata alla
riduzione degli obiettivi con forte impegno finanziario, per cui le azioni da porre in essere dovranno
essere sostenute da una reale disponibilità di liquidità, in questo modo andando incontro anche ai
rilievi più volte formulati dalla Corte dei conti. Ne discende che dovranno essere maggiormente
sviluppati gli obiettivi di semplificazione amministrativa e quelli di regolazione, programmazione e
controllo nelle materie di competenza regionale.
Piano della performance 2015-2017
69
4. Obiettivi strategici
In coerenza con il mandato istituzionale ed il contesto reale in cui si colloca l’azione pubblica, nel
quadro dell’attuazione del Programma di Governo da cui derivano gli atti di programmazione
economico-finanziaria e le Linee di indirizzo per un uso efficiente delle risorse finanziarie destinate
allo sviluppo 2014-2020, in continuità con la programmazione strategico-operativa dell’esercizio
precedente, per il triennio 2015-2017 sono confermati gli obiettivi strategici collegati alle macro-
aree strategiche di intervento (di seguito il prospetto riepilogativo).
Piano della performance 2015-2017
70
Piano della performance 2015-2017
71
I grafici seguenti illustrano la ripartizione dei finanziamenti per macro-area strategica. Per una
consultazione estesa si rimanda al documento Con l’Europa, il Lazio cambia e riparte. 45 progetti
per lo sviluppo, il lavoro e la coesione sociale, disponibile sul portale regionale lazioeuropa.it.
Piano della performance 2015-2017
72
5. Dagli obiettivi strategici agli obiettivi operativi
Per le strutture amministrative di I° livello ogni obiettivo strategico triennale è sviluppato secondo
un piano d’azione costituito da obiettivi operativi annuali, con indicatori e target per misurarne il
grado di realizzazione al termine dell’esercizio finanziario. Negli elenchi che seguono gli obiettivi
strategici triennali, con i corrispondenti obiettivi operativi annuali, sono suddivisi per
direzione/agenzia regionale. Ad essi vanno aggiunti gli obiettivi individuali dei dirigenti apicali. Per
la consultazione in dettaglio delle schede di programmazione si rimanda all’Allegato tecnico.
Piano della performance 2015-2017
73
Piano della performance 2015-2017
74
Piano della performance 2015-2017
75
Piano della performance 2015-2017
76
Avvocatura regionale
Piano della performance 2015-2017
77
6. Il processo di miglioramento
6.1 Fasi, soggetti e tempi del processo di redazione del Piano
Il Piano è stato predisposto in modo da favorirne la consultazione da parte di tutti i soggetti
interessati. Per la sua elaborazione sono state seguite le indicazioni fornite da CiVIT/A.N.AC. È
stato assicurato il concorso dei principali soggetti coinvolti. A partire dall’ultimo quadrimestre
dell’anno 2014, nel quadro del processo di formazione del bilancio, con la supervisione ed il
coordinamento della “cabina di regia” sono stati effettuati incontri con gli organi di indirizzo
politico e con i responsabili delle strutture amministrative. Successivi incontri con i soggetti
coinvolti a livello decisionale sono stati organizzati nel mese di gennaio – a seguito
dell’approvazione da parte del Consiglio regionale della legge di bilancio 2015 – nell’ambito
dell’effettiva ripartizione delle risorse.
In una prospettiva di digitalizzazione dell’amministrazione anche attraverso la dematerializzazione
dei processi interni, per la definizione di tutti gli obiettivi e dei corrispondenti piani d’azione è stata
messa a disposizione dei dirigenti apicali (e dei loro referenti per il controllo strategico) una nuova
applicazione informatizzata in grado di favorire lo sviluppo dei controlli interni e produrre
reportistica omogenea sull’attività amministrativa. L’applicazione informatizzata è ospitata
all’interno della piattaforma digitale integrata denominata CO.GE.S. per realizzare le indispensabili
connessioni telematiche con gli altri sistemi informativi e per assicurare una corretta
implementazione dell’interoperabilità tra sistema di controllo strategico, sistema di controllo di
gestione, sistema del bilancio e sistema informativo degli atti amministrativi. La Struttura tecnica
permanente per le funzioni di programmazione, valutazione e controllo presso il Segretariato
Generale ha fornito il supporto tecnico-metodologico nella fase di definizione degli obiettivi,
accompagnando gli operatori nel corretto utilizzo dell’interfaccia (sotto, esempio di “schermata”).
Piano della performance 2015-2017
78
I dati generali relativi alla Regione Lazio riportati nel presente Piano della performance 2015-2017
sono in alcuni casi i medesimi riportati in altri documenti ufficiali, in altri casi è stato necessario
procedere a rilevazioni ed elaborazioni ad hoc. In particolare, nella sezione denominata
“Amministrazione in cifre”, i dati relativi alle risorse umane provengono dalla Direzione regionale
Risorse umane e sistemi informativi, mentre i dati concernenti le risorse finanziarie sono quelli
risultanti dal bilancio regionale e dal Documento di Economia e Finanza Regionale 2015-2017.
Dal punto di vista generale, una volta adottato il Piano triennale della performance, con cui
vengono assegnati gli obiettivi strategici triennali e gli obiettivi operativi annuali ai dirigenti apicali
delle direzioni/agenzie regionali, entro 15 giorni i responsabili di tali strutture amministrative
adottano i Programmi Annuali Direzionali (PAD) per l’assegnazione “a cascata” degli obiettivi
operativi ai dirigenti di area/ufficio. Successivamente, i dirigenti di area/ufficio livello definiscono
piani operativi di gruppo oppure obiettivi individuali per i propri collaboratori (personale delle
categorie). L’attività di programmazione rappresenta l’avvio del ciclo di gestione della
performance, a seguito del quale deve essere sviluppato un monitoraggio in corso d’esercizio degli
andamenti (anche avvalendosi del sistema di controllo di gestione), con corrispondente misurazione
e valutazione dei risultati conseguiti nell’ambito esercizio finanziario annuale, con una
rendicontazione pubblica degli esiti dell’azione amministrativa.
Rappresentazione del ciclo di gestione della performance
Piano della performance 2015-2017
Fasi, tempi e strumenti del ciclo della performance
80
6.2 Coerenza con programmazione economico-finanziaria e di bilancio
In considerazione del necessario raccordo, previsto dall’articolo 10 della legge regionale n. 1/2011,
tra i contenuti e il ciclo della programmazione economico-finanziaria e di bilancio e il Piano
triennale della performance, quest’ultimo si inserisce in modo organico nel processo di
programmazione della Regione Lazio che ha inizio con l’adozione del Documento di Economia e
Finanza Regionale (DEFR) in cui vengono definite le politiche economiche e finanziarie della
Regione e che delimita l’ambito entro cui costruire il bilancio annuale. La programmazione
strategico-operativa viene messa a punto contestualmente al processo di formazione del bilancio,
per poi trovare compiuta definizione successivamente all’adozione del bilancio annuale dell’Ente.
L’avvio del ciclo di gestione della performance della Regione Lazio nell’anno 2015 fa registrare
una partenza lievemente ritardata. Ciò principalmente a causa delle difficili condizioni di bilancio,
dell’indeterminatezza rispetto ad alcune rilevanti poste finanziarie e dell’esigenza di selezionare con
estrema attenzione le priorità nell’ambito di un quadro finanziario caratterizzato da risorse scarse. In
proposito, stante il passaggio da un bilancio “per competenza” ad un bilancio “per cassa” e
l’incertezza sull’effettiva disponibilità in tempi rapidi di risorse provenienti dai fondi comunitari,
negli incontri bilaterali di approfondimento tematico con i singoli responsabili delle strutture
amministrative si è reso necessario individuare anche obiettivi di semplificazione amministrativa e
di efficientamento interno rivolti al contenimento della spesa oppure al recupero di risorse.
Dunque, se in linea teorica il Piano triennale della performance dovrebbe essere adottato entro il 31
gennaio (oppure entro 30 giorni dall’adozione della legge di bilancio), di fatto le condizioni di
incertezza riguardanti le poste di bilancio disponibili – al netto di tagli dei trasferimenti statali e/o
altri interventi nell’ambito delle manovre di finanza pubblica – implicano un necessario
spostamento in avanti per il consolidamento della programmazione strategico-operativa. Fermo
restando dunque l’impegno verso una maggiore compliance, la credibilità generale dell’esercizio di
programmazione va associata alla complessità ed all’inevitabile gradualità di alcuni processi di
definizione degli obiettivi.
6.3 Azioni per il miglioramento del ciclo di gestione della performance
Con il precedente Piano della performance 2014-2016 per la prima volta la Giunta regionale ha dato
avvio al ciclo di gestione della performance, tracciando in forma compiuta le logiche di
collegamento dell’azione amministrativa rispetto alle esigenze di cittadini e territorio. Come è stato
già accennato nel paragrafo 6.1, per la predisposizione del documento programmatico relativo al
triennio 2015-2017 si è fatto ricorso a sistemi informativi, metodiche di lavoro e modalità di
comunicazione più efficienti per eseguire gli steps negoziali di confronto sugli obiettivi e per
elaborare le proposte finali. Si ritiene che la produzione di un flusso informativo costante e
strutturato possa consentire – dal punto di vista tecnico – una migliore implementazione del ciclo
della performance alimentando con modalità più adeguate rispetto al passato il cruscotto di
monitoraggio degli obiettivi e, più in generale, il sistema di controllo strategico.
Tali operazioni possono facilitare l’integrazione del ciclo di gestione della performance della
Giunta regionale con quello degli enti dipendenti e delle società partecipate, in modo da ottimizzare
gli interventi e – nell’ottica di una piena sinergia d’azione rispetto all’ambito territoriale di
riferimento – realizzare con maggiore efficacia le politiche regionali. Un impegno ulteriore riguarda
la messa a punto di un sistema avanzato di monitoraggio/rendicontazione sul grado di realizzazione
81
degli obiettivi strategici (attraverso specifici indicatori di policy) e degli obiettivi operativi
(attraverso la Relazione sulla performance) ampliando in tal modo la conoscenza degli esiti
dell’azione pubblica ed i margini di partecipazione di cittadini e/o stakeholders alle scelte politiche.
La sensibilità verso le tematiche della trasparenza, non schiacciata sull’adempimento formale, trova
una proiezione immediata sul terreno dell’open government e, sotto un profilo tecnico, si qualifica
nella produzione di open data da mettere a disposizione del pubblico per molteplici impieghi.
Raccordo con il Sistema di misurazione e valutazione della performance
Il Piano triennale della performance contiene gli obiettivi strategici triennali e gli obiettivi operativi
annuali (sia organizzativi che individuali) che la Giunta regionale assegna ai dirigenti apicali delle
strutture amministrative. Secondo il principio del cascading, gli obiettivi operativi annuali dei
dirigenti apicali devono essere declinati in obiettivi operativi annuali (sia organizzativi che
individuali) per i dirigenti di II° livello, da cui discendono – a loro volta – piani operativi di gruppo
e/o obiettivi individuali per il personale delle categorie.
Obiettivi e piani operativi sono sottoposti ad un monitoraggio periodico (cadenza quadrimestrale
per gli obiettivi dei dirigenti; cadenza trimestrale per piani operativi di gruppo e obiettivi individuali
assegnati al personale delle categorie) durante il loro svolgimento in corso d’anno, fino alle
verifiche da eseguire al termine dell’esercizio finanziario. La programmazione, il monitoraggio e la
verifica finale dell’azione amministrativa si avvale della metodologia e della strumentazione resa
disponibile dal Sistema di misurazione e di valutazione della performance.98
Il Sistema di misurazione e valutazione della performance è stato predisposto per:
consentire la misurazione, la valutazione e, quindi, la rappresentazione in modo integrato ed
esaustivo, del livello di performance atteso (che l’amministrazione si impegna a conseguire)
e realizzato (effettivamente conseguito), con evidenziazione degli eventuali scostamenti;
consentire un’analisi delle cause specifiche legate a tali scostamenti, prevedendo successivi
livelli di dettaglio;
consentire di individuare elementi sintetici di valutazione d’insieme riguardo all’andamento
generale dell’amministrazione;
consentire un monitoraggio continuo della performance dell’amministrazione nel suo
complesso e delle singole strutture amministrative, anche ai fini dell’individuazione di
interventi correttivi in corso d’esercizio;
garantire i requisiti tecnici della validità, affidabilità e funzionalità;
assicurare un’immediata e facile comprensione dello stato della performance, sia agli attori
interni all’amministrazione alla collettività ed agli osservatori qualificati esterni;
promuovere la semplificazione e l’integrazione dei documenti di programmazione, verifica e
rendicontazione della performance;
esplicitare le responsabilità dei diversi attori in merito alla definizione degli obiettivi ed agli
scostamenti tra performance attesa e realizzata;
assicurare la trasparenza totale rispetto all’andamento dell’amministrazione.
Il Sistema di misurazione e valutazione della performance stabilisce:
fasi, tempi, modalità, soggetti e responsabilità del processo di misurazione e di valutazione
della performance;
98
Cfr. articolo 7 della legge regionale n. 1/2011, che recepisce l’articolo 7 del decreto legislativo n. 150/2009. Il sistema
di misurazione e valutazione della performance è stato adottato con DGR n. 662/2014.
82
procedure di conciliazione relative all’applicazione del sistema di misurazione e di
valutazione della performance;
modalità di raccordo e di integrazione con i sistemi di controllo esistenti;
modalità di raccordo e integrazione con i documenti di programmazione economico-
finanziaria e di bilancio.
In base a quanto previsto dall’articolo 15, comma 1, della legge regionale n. 1/2011, l’Organismo
indipendente di valutazione (OIV)99
sottopone alla Giunta regionale la proposta di valutazione dei
dirigenti apicali ai fini dell’accesso alla premialità, monitora il funzionamento complessivo del
Sistema di misurazione e valutazione della performance e, a tal fine, elabora una relazione annuale
sull’applicazione dello stesso e sulla situazione generale dei controlli interni con riferimento alla
trasparenza e integrità, da pubblicare sul sito web istituzionale della Regione Lazio all’interno di
un’apposita sotto-sezione della sezione denominata “Amministrazione trasparente”.100
Raccordo con gli altri documenti di programmazione
La stretta connessione del Piano della performance 2015-2017 con i documenti di programmazione
economico-finanziaria per il medesimo triennio è stata approfondita in diverse sezioni di questo
documento, con i richiami al DEFR 2015-2017. Allo stesso modo, si segnalano i collegamenti – nel
quadro dell’assegnazione degli obiettivi individuali alla dirigenza apicale – con il Piano triennale di
prevenzione della corruzione 2015-2017 (in cui è compreso il Programma triennale per la
trasparenza e l’integrità 2015-2017). Infine, preme segnalare l’impegno per l’elaborazione del Piano
triennale delle azioni positive, per favorire l’occupazione femminile e rimuovere gli ostacoli che
impediscono di fatto la piena realizzazione delle pari opportunità.
99
Nominato con DGR n. 153/2013 del 19 giugno 2013 ed insediato il 12 luglio 2013. 100
Cfr. decreto legislativo n. 33/2013, articolo 9.
ALLEGATO TECNICO
Piano della Performance 2015 - 2017
Giunta Regione Lazio
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 01 DIREZIONE RISORSE UMANE E SISTEMI INFORMATIVI
RESPONSABILE A. BACCI
GR 01.1 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Organizzare la Regione per aumentare l'efficienza amministrativa e produrre risparmi attraverso il miglioramento degli strumenti
gestionali, il controllo e la sicurezza dei flussi informativi.
DESCRIZIONE Si vuole evidenziare l'aspetto di valore o capitale insito nel personale, nella sua professionalità e nelle sue competenze, che con
un'adeguata riorganizzazione del lavoro e valorizzazione delle professionalità può generare efficienza amministrativa ovvero risparmi in
termini di maggiore produttività.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Efficienza amministrativa Giorni necessari per esperire le richieste
relative ai dati del personale e delle
strutture
Risultato Numerico 1 1
NOTA:
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 01.1.1 Attuazione del Piano triennale della formazione del personale. 5 X X
GR 01.1.2 Implementazione del cruscotto informativo del personale. 10 X X
GR 01.1.3 Pesatura delle strutture dirigenziali. 15 X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
7 3
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 1 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 01 DIREZIONE RISORSE UMANE E SISTEMI INFORMATIVI
RESPONSABILE A. BACCI
GR 01.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Attuazione del Piano triennale della formazione del personale. PESO
5
DESCRIZIONE Al fine dello sviluppo e della valorizzazione del personale regionale è necessario dare attuazione al piano triennale della formazione del
personale, strumento di programmazione che definisce le iniziative formative e che saranno attuate nel corso del periodo di riferimento,
contenente indicazioni su tipologia, destinatari, periodo di svolgimento ed obiettivi formativi perseguiti.
ALTRE
STRUTTURE
Direzione regionale Programmazione economica, bilancio, demanio e patrimonio.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Realizzazione corsi Realizzazione di corsi di formazione
previsti nel piano
Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 2 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
S15902 300.000,00
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 2 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 01 DIREZIONE RISORSE UMANE E SISTEMI INFORMATIVI
RESPONSABILE A. BACCI
GR 01.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Implementazione del cruscotto informativo del personale. PESO
10
DESCRIZIONE Scopo dell'obiettivo è quello di implementare il cruscotto informativo delle strutture e del personale inserendo tutte le informazioni e le
funzionalità relative all'ambito giuridico, economico, formativo.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Inserimento dei dati Inserimento dati relativi ai titoli di studio
di tutto il personale.
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
4 4 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 3 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 01 DIREZIONE RISORSE UMANE E SISTEMI INFORMATIVI
RESPONSABILE A. BACCI
GR 01.1.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Pesatura delle strutture dirigenziali. PESO
15
DESCRIZIONE Scopo dell'obiettivo è quello di effettuare in base ad una adeguata metodologia la pesatura delle strutture regionali a responsabilità
dirigenziale attraverso un processo che conduca all'assegnazione di ciascuna area ad una fascia di appartenenza atta ad esprimerne la
rilevanza strategica e la complessità gestionale. La fascia di appartenenza di ciascuna Area sarà individuata sulla base di un punteggio
assegnato tenendo conto sia del potenziale contributo della singola struttura all'attuazione della strategia regionale, sia della complessità
gestionale dell'unità organizzativa, misurata attraverso specifici indicatori.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Pesatura strutture dirigenziali Applicazione della pesatura alle strutture Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 1 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 4 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 01 DIREZIONE RISORSE UMANE E SISTEMI INFORMATIVI
RESPONSABILE A. BACCI
GR 01.2 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Ridurre i divari digitali nei territori e diffondere la connettività in banda larga e ultra larga.
DESCRIZIONE La rivoluzione digitale si concentrerà sulla realizzazione dell'Agenda digitale del Lazio e sulla creazione e condivisione della cultura
digitale. Il fine dell'obiettivo è la nascita di un "ecosistema" per le attività ad alto contenuto d'innovazione che supporti le dinamiche di
sviluppo del territorio e della sfera sociale.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Accesso alla banda larga Aumento della popolazione che ha
accesso alla banda ultra larga
Risultato Binario Si/No SI SI SI
NOTA: 2014: Predisposizione degli atti per il trasferimento al MISE del 20% del'importo del Primo intervento attuativo del Programma Lazio 30Mega. 2015: Realizzazione infrastrutture di rete nelle aree oggetto del primo intervento attuativo (comuni più popolati del
Lazio). 2016: Attivazione del servizio nelle aree oggetto del primo intervento attuativo (comuni più popolati del Lazio).
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 01.2.1 Attuazione del Piano regionale Banda Ultralarga. 20 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 1
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 5 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 01 DIREZIONE RISORSE UMANE E SISTEMI INFORMATIVI
RESPONSABILE A. BACCI
GR 01.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Attuazione del Piano regionale Banda Ultralarga. PESO
20
DESCRIZIONE L'Amministrazione Regionale ritiene importante investire sullo sviluppo di reti a Banda Ultra Larga, quale condizione necessaria al
rafforzamento della coesione economica, sociale e territoriale, eliminando il divario e le disparità esistenti nel Lazio in riferimento alle reti
di nuova generazione, con particolare riguardo alle zone caratterizzate da svantaggi naturali e/o demografici.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Banda Ultralarga Realizzazione infrastrutture di rete nelle
aree oggetto del primo intervento
attuativo (comuni più popolati del Lazio)
Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 1 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 6 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
GR 01 DIREZIONE RISORSE UMANE E SISTEMI INFORMATIVI
RESPONSABILE A. BACCI
GR 01.0.1 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE Implementazione delle misure previste per l'anno 2015 nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione
(P.T.P.C.) 2015-2017 e del Programma Triennale per la Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2015-2017.
PESO
7
DESCRIZIONE In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle
risorse pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le tempistiche delineate, delle attività e delle misure
previste per l'anno 2015 nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2015-2017 (comprensivo del Programma
Triennale della Trasparenza e dell'Integrità 2015-2017). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento dei percorsi di
legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività amministrativa.
ALTRE
STRUTTURE
Responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Report direzionale Attività e misure effettivamente realizzate
rispetto a quelle previste per l'anno 2015
nel P.T.P.C. 2015-2017.
Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 7 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
GR 01 DIREZIONE RISORSE UMANE E SISTEMI INFORMATIVI
RESPONSABILE A. BACCI
GR 01.0.2 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE Open data. PESO
5
DESCRIZIONE Scopo dell'obiettivo è la pubblicazione in formato open data del patrimonio informativo regionale sul portale on line dati.lazio.it, in
ottemperanza alla Legge Regionale n. 7 del 2012, al fine di rendere disponibili i dati regionali per il loro riuso da parte di cittadini,
imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità tecniche ed enti pubblici. L'obiettivo della pubblicazione dei dati si articola nelle
seguenti fasi preliminari: individuazione dei dati disponibili; estrazione ed affinamento dei dati individuati; supporto alla metadatazione;
validazione interna e autorizzazione alla pubblicazione, con la definizione delle modalità di manutenzione e aggiornamento dei dati nel
tempo.
ALTRE
STRUTTURE
Tutte le Direzioni regionali (interno alla Direzione, tutte le Aree).
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Pubblicazione in formato open data del
patrimonio informativo regionale sul
portale on line dati.lazio.it
La pubblicazione dei dati si articola nelle
seguenti fasi preliminari: individuazione
dei dati disponibili; estrazione ed
affinamento dei dati individuati; supporto
alla metadatazione; validazione interna e
autorizzazione alla pubblicazione, con la
definizione delle modalità di
manutenzione e aggiornamento dei dati
nel tempo.
Risultato Numerico 13
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
15
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 8 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
GR 01 DIREZIONE RISORSE UMANE E SISTEMI INFORMATIVI
RESPONSABILE A. BACCI
GR 01.0.3 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE Coordinamento delle attività presso le aree naturali protette (AA.NN.PP.) non riformate ai sensi della legge regionale n.29/1997. PESO
2
DESCRIZIONE La Regione Lazio garantisce e promuove, in maniera unitaria e in forma coordinata con lo Stato e con gli enti locali, la conservazione e la
valorizzazione del proprio patrimonio naturale; in tal senso è stata approvata la legge regionale n. 29/1997 contenente "Norme in materia
di aree naturali protette". In particolare, per le AA.NN.PP. non riformate ai sensi della legge regionale n. 29/1997, anche in relazione
all'assetto organizzativo attuale e della proposta di legge attualmente in discussione presso il Consiglio, si ritiene necessario -
limitatamente alla gestione del personale del ruolo della Giunta assegnato presso i suddetti Enti - dettare congiuntamente indirizzi
omogenei e svolgere verifiche sulla loro attuazione. L'obiettivo è condiviso con la Direzione Regionale Infrastrutture, ambiente e politiche
abitative.
ALTRE
STRUTTURE
Direzione regionale Infrastrutture, ambiente e politiche abitative, AA.NN.PP non riformate ai sensi della legge regionale n. 29/1997
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Attività di indirizzo e verifica delle
AA.NN.PP. non riformate
Svolgimento delle attività previste Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
7
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 9 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
GR 01 DIREZIONE RISORSE UMANE E SISTEMI INFORMATIVI
RESPONSABILE A. BACCI
GR 01.0.4 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE POR FESR 2007-2013. PESO
6
DESCRIZIONE Per sostenere il tessuto economico regionale in un frangente di crisi e per dare corpo alla nuova strategia di sviluppo a favore delle
imprese, si rende necessario un particolare impegno nello svolgimento delle attività inerenti il rispetto delle previsioni di spesa e
conclusione degli interventi nell'ambito della programmazione POR FESR 2007-2013, evitando così il rischio di disimpegno delle risorse
assegnate da parte dell'Europa.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Rispetto degli obiettivi di spesa Importo liquidato espresso in migliaia di
Euro ai fini della certificazione della spesa
Realizzazione
Finanziaria
Numerico 18400
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 10 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 02 DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI
RESPONSABILE M. MANETTI
GR 02.1 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Perseguire e sostenere la gestione delle 4R (Ridurre, Recuperare, Riutilizzare, Riciclare).
DESCRIZIONE Il recepimento della direttiva 2008/98/CE e le conseguenti modifiche apportate al decreto legislativo n. 152/06 impone che lo smaltimento
sia una fase residuale della gestione. Fasi gestionali prioritarie, viceversa, sono la prevenzione della produzione e il recupero di materia e,
in seconda istanza, di energia. Si introduce infatti il principio di sostenibilità nella gestione dei rifiuti, da realizzarsi secondo criteri di
efficacia, efficienza, economicità, trasparenza, fattibilità tecnica ed economica con particolare riguardo infine ai problemi connessi al
trattamento della parte non recuperabile dei rifiuti, per i quali un approccio di tipo preventivo risulta quello preferibile in termini di
sostenibilità. Partendo dal principio fondamentale per cui i rifiuti possono diventare una risorsa, il fine dell'obiettivo è dare la massima
priorità al riuso e al riciclo dei rifiuti attraverso la combinazione di diverse politiche (es. migliore cooperazione tra gli operatori del
mercato, processi di raccolta perfezionati, un quadro normativo adeguato, incentivi per la prevenzione e il riciclo, investimenti pubblici in
impianti moderni, ecc.).
ALTRE
STRUTTURE
Comuni e province, Enti ed Istituzioni pubbliche, soggetti operanti nel ciclo di gestione dei rifiuti, Associazioni ed Organizzazioni di
rappresentanza.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Riduzione dei quantitativi di rifiuti da
avviare a trattamento
Ampliamento delle tipologie di rifiuti
urbani da avviare a recupero sul totale
delle tipologie di rifiuti prodotte
Risultato Binario Si/No SI SI SI
NOTA: Nel monitoraggio dell'obiettivo si intende fornire i riferimenti quantitativi dell'indicatore
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 02.1.1 Predisposizione del programma per la prevenzione della produzione dei rifiuti. 5 X X X
GR 02.1.2 Aumentare il numero di comuni che effettuano la raccolta differenziata (es: "Porta
a Porta").
3 X X X
GR 02.1.3 Azioni per la riduzione del conferimento in discarica: favorire la creazione di
nuovi impianti per il trattamento della frazione differenziata e realizzazione di
impiantistica autorizzata per il trattamento di rifiuti residui.
4 X X X
GR 02.1.4 Predisposizione di programmi per il recupero delle terre rare, dei rifiuti elettrici ed
elettronici.
3 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 7 3 1
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 11 / 237
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
09.03 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente . Rifiuti 37.060.000,00
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 12 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 02 DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI
RESPONSABILE M. MANETTI
GR 02.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Predisposizione del programma per la prevenzione della produzione dei rifiuti. PESO
5
DESCRIZIONE Attraverso questo intervento la Regione Lazio punta a ridurre la quantità dei rifiuti prodotti sul territorio aggredendo a monte le cause
della produzione del rifiuto. L'intervento consiste nella analisi degli ambiti e dei settori produttivi maggiormente interessati dalla
produzione di rifiuti, al fine di programmare azioni di riduzione. All'interno del programma, specifica azione è finalizzata alla riduzione
dei rifiuti urbani biodegradabili (RUB). L'obiettivo si propone di programmare e promuovere attività finalizzate alla realizzazione di
impianti di compostaggio di prossimità e/o di quartiere anche attraverso l'emanazione di apposite linee guida nonché di promuovere tutte
quelle azioni che orientino la raccolta differenziata dell'umido su percorsi certi e controllati anche mediante accordi con le Organizzazioni
dei produttori, degli imprenditori e degli artigiani.
ALTRE
STRUTTURE
Istituzioni pubbliche presenti sul territorio, Province del Lazio, Comuni del Lazio, Associazioni di rappresentanza delle categorie
produttive.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Sviluppo impiantistica per il trattamento
dei RUB
Rilascio autorizzazioni Risultato Binario Si/No SI
NOTA: L'indicatore misura il maggior numero di impianti per il trattamento dei RUB mediante il conteggio del numero delle autorizzazioni alla realizzazione di tale tipologia di impianti rilasciate
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 7 3 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 13 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 02 DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI
RESPONSABILE M. MANETTI
GR 02.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Aumentare il numero di comuni che effettuano la raccolta differenziata (es: "Porta a Porta"). PESO
3
DESCRIZIONE Attraverso questo intervento la Regione Lazio punta ad estendere la raccolta differenziata dei rifiuti tra i Comuni del Lazio, secondo la
metodologia adatta alla tipologia urbana (es: metodo del porta a porta), al fine di incrementare la percentuale di raccolta differenziata, per
adeguarla agli standard stabiliti sia dalle leggi nazionali che dalla comunità europea.L'intervento consiste nell'erogazione di finanziamenti
alle Province della Regione Lazio, affinché, attraverso bandi rivolti a Comuni e Unioni di Comuni, sostengano il passaggio dal sistema di
raccolta dei rifiuti stradale a quello differenziato.
ALTRE
STRUTTURE
Province del Lazio, Comuni del Lazio.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Raccolta differenziata da parte dei
Comuni, secondo la metodologia adatta
alla tipologia urbana.
Incremento del numero dei comuni che
adottano la raccolta differenziata:
adozione di un sistema di misurazione del
grado di diffusione del sistema di raccolta
differenziata nei comuni laziali.
Risultato Binario Si/No SI
NOTA: Sulla base dei dati trasmessi dai comuni, nel 2015 sarà costruita una base di dati per misurare l'incremento del numero dei comuni che svolgono la raccolta differenziata che permetterà di monitorare l'incidenza dell'attività della Direzione di erogazione di
finanziamenti.
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 7 3 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
E31900 18.060.000,00
NOTA:
E32510 19.000.000,00
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 14 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 02 DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI
RESPONSABILE M. MANETTI
GR 02.1.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Azioni per la riduzione del conferimento in discarica: favorire la creazione di nuovi impianti per il trattamento della frazione
differenziata e realizzazione di impiantistica autorizzata per il trattamento di rifiuti residui.
PESO
4
DESCRIZIONE La Regione Lazio in questo momento soffre di un'importante carenza impiantistica, in particolar modo di quegli impianti che possano fare
da volano per un mercato che ha grandi prospettive, come quello delle materie prime seconde. Il fine dell'obiettivo consiste: 1. verificare
l'impiantistica attualmente prevista, privilegiando le tecnologie a basso impatto ambientale e più facilmente riconvertibili in impianti per la
separazione, il recupero e il riuso dei materiali; 2. realizzare una serie di azioni volte a implementare la dotazione impiantistica della
Regione Lazio nel campo della filiera del riciclo e del riuso e per il trattamento della frazione organica dei Rifiuti Solidi Urbani. Ciò
consentirebbe di: chiudere il ciclo dei rifiuti, attraverso impianti adeguati a trattare un alto numero di frazioni merceologiche; recuperare
beni di consumo destinati a diventare rifiuti, attraverso interventi di manutenzione degli stessi; dare impulso all'occupazione.
ALTRE
STRUTTURE
Province, Comuni ed altri soggetti pubblici e privati operanti nella promozione della raccolta differenziata.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Verifica della conformità degli impianti
soggetti ad autorizzazione rispetto alla
normativa vigente
Impianti assoggettati a verifiche nel corso
dell'anno, rispetto al totale degli impianti
autorizzati.
Risultato Percentuale 20%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 7 3 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 15 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 02 DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI
RESPONSABILE M. MANETTI
GR 02.1.4 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Predisposizione di programmi per il recupero delle terre rare, dei rifiuti elettrici ed elettronici. PESO
3
DESCRIZIONE Il fine dell'obiettivo è quello di promuovere l'attività di recupero di rifiuti elettrici ed elettronici con particolare riferimento al recupero dei
metalli rari ponendo l'accento sulle interessanti prospettive che si delineano in merito all'implementazione di tecnologie di recupero delle
terre rare dai rifiuti che li contengono. Questo nell'ottica della riduzione dei conferimenti in discarica, del recupero, del riciclo dei materiali
costituenti i RAEE spesso di elevato valore economico e totalmente provenienti dal mercato d'importazione.
ALTRE
STRUTTURE
Coinvolgimento di enti e istituzioni di ricerca pubbliche e private.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Programma Terre rare Attivazione di progetti sperimentali per il
recupero terre rare dai RAEE
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 7 3 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 16 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 02 DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI
RESPONSABILE M. MANETTI
GR 02.2 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Potenziare l'offerta e la qualificazione dei servizi di trasporto pubblico.
DESCRIZIONE Il fine dell'obiettivo è la promozione del diritto dei cittadini a una mobilità sostenibile con la costruzione di un nuovo trasporto pubblico
nel Lazio, attraverso il potenziamento e la maggiore efficienza dei sistemi di trasporto pubblico e a basso impatto ambientale.
ALTRE
STRUTTURE
Soggetti che gestiscono servizi di mobilità.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Incremento di abbonati a servizi di
trasporto pubblico
Incremento degli utenti che utilizzano
abbonamenti ai servizi di trasporto
pubblico
Impatto Percentuale 10% 15% 20%
NOTA: L'incremento degli abbonamenti è correlato anche alla disponibilità di risorse per agevolazioni tariffarie destinate a categorie deboli, ed ai requisiti per accedervi, in via di definizione. Tale circostanza potrà determinare una differente capacità di incidenza
sull'incremento programmato.
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 02.2.1 Creazione di un nuovo parco veicolare ad alta efficienza ambientale (Autobus euro
6).
3 X X X
GR 02.2.2 Adozione del titolo di viaggio unico regionale per i servizi alla mobilità. 3 X X X
GR 02.2.3 Efficientamento dei processi di verifica e monitoraggio sul rispetto delle clausole
previste nei contratti di servizio della Regione con Trenitalia, Cotral e Atac S.p.A.
3 X X X
GR 02.2.4 Potenziare l'offerta e la qualità di altri servizi di trasporto 3 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
3 16 7 1
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
10.01 - Trasporti e diritto alla mobilità . Trasporto ferroviario 234.000.000,00
NOTA:
10.02 - Trasporti e diritto alla mobilità . Trasporto pubblico locale 430.256.120,28
NOTA:
10.03 - Trasporti e diritto alla mobilità . Trasporto per vie d'acqua 15.730.606,00
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 17 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 02 DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI
RESPONSABILE M. MANETTI
GR 02.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Creazione di un nuovo parco veicolare ad alta efficienza ambientale (Autobus euro 6). PESO
3
DESCRIZIONE Il fine dell'obiettivo è quello di realizzare un trasporto pubblico eco-sostenibile, attraverso l'acquisto di nuove vetture ad alta efficienza
ambientale perseguendo:1) la riduzione delle emissioni inquinanti e dei consumi di carburante (obiettivi Euro 6 di sostenibilità ambientale
per la mobilità) e il contestuale ammodernamento del parco autobus circolante per la maggiorparte dei casi ormai vetusto, anche con
conseguente riduzione degli attuali costi di manutenzione; 2) Il miglioramento del confort e della sicurezza per gli utenti, anche al fine di
incrementare la domanda di TPL con l'aumento della qualità del servizio correlata anche alla qualità dei veicoli.
ALTRE
STRUTTURE
COTRAL
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Rinnovamento parco veicolare Conclusione della gara per il primo
gruppo di autobus e acquisizione mezzi in
base alle risorse disponibili.
Risultato Binario Si/No SI
NOTA: La conclusione della gara e la sottoscrizione del contratto – demandati a Cotral - per l'acquisizione dei nuovi autobus è subordinata alla effettiva disponibilità di risorse finanziarie che ne consentano l'imputazione all'anno corrente; ovvero alle successive
annualità.
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 7 5
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
D44110 6.750.000,00
NOTA:
D44114 6.497.045,00
NOTA:
D44108 298.080,00
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 18 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 02 DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI
RESPONSABILE M. MANETTI
GR 02.2.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Adozione del titolo di viaggio unico regionale per i servizi alla mobilità. PESO
3
DESCRIZIONE Il fine dell'obiettivo è quello di consentire ai cittadini di viaggiare con una sola tessera a microchip attraverso la quale usufruire di
molteplici servizi di mobilità (ferrovie, metropolitane, autobus, car sharing, parcheggi, ecc).
ALTRE
STRUTTURE
TRENITALIA, COTRAL, ATAC, ALTRE AZIENDE TPL
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Adozione di un titolo di viaggio unico
regionale
Accordo con i soggetti erogatori di servizi
per l'adesione al sistema di bigliettazione
unica regionale - Convenzione con
COTRAL per rete di vendita
Risultato Binario Si/No SI
NOTA: L'estensione di un unico sistema di bigliettazione comporta il completamento del sistema di bigliettazione integrata, mediante accordi con i gestori
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 7 5
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
D44535 1.166.000,00
NOTA: Le risorse finanziarie complessive sull'obiettivo sono pari ad Euro 3.166.000,00, di cui 2.000.000,00 già impegnati nell'anno 2014; la quota residua è imputata sulla competenza 2015.
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 19 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 02 DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI
RESPONSABILE M. MANETTI
GR 02.2.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Efficientamento dei processi di verifica e monitoraggio sul rispetto delle clausole previste nei contratti di servizio della Regione
con Trenitalia, Cotral e Atac S.p.A.
PESO
3
DESCRIZIONE Il fine dell'obiettivo è quello di innescare un meccanismo costante di controllo della spesa e della qualità dei servizi per orientare al meglio
le risorse in una logica di massimizzazione dell'utilità di trasporto dei cittadini; a tale fine si prevede la creazione di meccanismi di verifica
sul rispetto dei contratti di servizio.
ALTRE
STRUTTURE
TRENITALIA, COTRAL, ATAC (ex Ferrovie Concesse)
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Strumenti di controllo dei termini di
erogazione dei servizi di trasporto
pubblico
Predisposizione di strumenti di verifica
sul rispetto dei termini dei contratti di
servizio con i soggetti gestori (Trenitalia,
Cotral, Atac S.p.A.)
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
2 12 5
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
D41907 234.000.000,00
NOTA:
D41900 341.269.504,00
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 20 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 02 DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI
RESPONSABILE M. MANETTI
GR 02.2.4 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Potenziare l'offerta e la qualità di altri servizi di trasporto PESO
3
DESCRIZIONE L'obiettivo si propone l'ottimizzazione e l'incremento dei servizi di trasporto marittimo, in particolare per il collegamento con le isole
pontine. mediante la gestione di contratti di servizio con i gestori, l'attività di autorizzazione e di concessione per i servizi di trasporto,
l'attività di controllo e monitoraggio del servizio
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Incremento dell'offerta di servizio di
trasporto marittimo con le isole pontine
Modifica del programma di esercizio
mediante atto aggiuntivo al contratto di
servizio: previsione di corse aggiuntive
Risultato Percentuale 20%
NOTA: L'indicatore misura l'incremento percentuale dell'offerta di servizi di trasporto marittimo per le isole pontine
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 1 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
D41115 10.030.606,00
NOTA:
D41910 5.700.000,00
NOTA: Il contratto, sottoscritto nel 2014, ha una durata decennale.
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 21 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 02 DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI
RESPONSABILE M. MANETTI
GR 02.3 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Predisposizione di nuovi strumenti normativi per il governo del territorio.
DESCRIZIONE L'obiettivo persegue l'indispensabile finalità di rinnovare la legislazione urbanistica regionale, secondo criteri di semplificazione,
partecipazione e sostenibilità, per rendere efficace la pianificazione e l'attuazione delle trasformazioni approvate. L'obiettivo inoltre si
propone di intervenire con le misure organizzative ritenute necessarie per semplificare i procedimenti e ridurne i tempi di conclusione, al
fine di una più efficace azione complessiva di governo del territorio, anche attraverso la partecipazione alle attività dell'Agenda per la
semplificazione 2015-2017 in materia edilizia e di autorizzazione paesaggistica.
ALTRE
STRUTTURE
DIREZIONI REGIONALI AMBIENTE, AGRICOLTURA, ATTIVITA' PRODUTTIVE - COMMISSIONE DI STUDIO PER LA
REDAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE IN MATERIA URBANISTICA
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Compimento attività della Commissione
incaricata della redazione del testo unico
delle leggi urbanistiche
Redazione della proposta di testo Unico in
materia urbanistica e presentazione della
relativa proposta di legge regionale.
Supporto degli Uffici interni nel corso
dell'iter di esame della legge.
Risultato Binario Si/No SI SI SI
NOTA: Per l'anno 2015 l'indicatore misura l'avvenuta presentazione della proposta di legge; negli anni successivi l'indicatore misura il supporto degli Uffici nel corso dell'iter di esame della legge.
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 02.3.1 Aumentare l'efficienza amministrativa nelle attività di governo del territorio. 4 X X X
GR 02.3.2 Proposte di modifica della normativa vigente in materia di Governo del territorio e
della mobilità.
2 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
11 51 24 8
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
08.01 - Assetto del territorio ed edilizia abitativa . Urbanistica e assetto del territorio 0,00
NOTA:
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 02 DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI
RESPONSABILE M. MANETTI
GR 02.3.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Aumentare l'efficienza amministrativa nelle attività di governo del territorio. PESO
4
DESCRIZIONE Il fine dell'obiettivo è quello di addivenire ad una semplificazione amministrativa nella materia pianificatoria ed urbanistica e rendere più
snello ed agile il procedimento di approvazione dei programmi, piani ed i progetti, condividendo il metodo della collaborazione e della
coopianificazione già sperimentato con successo in altre regioni. L'obiettivo si propone altresì di individuare strumenti innovativi e misure
organizzative e procedurali mirate alla semplificazione ed alla riduzione dei tempi medi di conclusione dei procedimenti in materia di
governo del territorio, anche attraverso le azioni individuate dall'Agenda per la semplificazione 2015-2017.
ALTRE
STRUTTURE
DIREZIONI REGIONALI AMBIENTE, AGRICOLTURA, ATTIVITA' PRODUTTIVE - COMMISSIONE DI STUDIO PER LA
REDAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE IN MATERIA URBANISTICA
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Semplificazione dei procedimenti in
materia di governo del territorio
Individuazione di strumenti innovativi e
di leve organizzative e procedurali miranti
alla semplificazione ed alla riduzione dei
tempi medi di conclusione dei
procedimenti in materia di governo del
territorio
Risultato Binario Si/No SI
NOTA: L'indicatore misura l'impegno delle aree della direzione per la riduzione dei tempi procedimentali mediante misure organizzative e di monitoraggio dei tempi
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
9 9
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 02 DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI
RESPONSABILE M. MANETTI
GR 02.3.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Proposte di modifica della normativa vigente in materia di Governo del territorio e della mobilità. PESO
2
DESCRIZIONE L'obiettivo consiste nella analisi della normativa vigente nelle materie di governo del territorio e della mobilità ed in una sua revisione
secondo criteri di semplificazione amministrativa mediante la presentazione di proposte di legge, di regolamento, di indirizzi, di linee
guida.
ALTRE
STRUTTURE
Aree della Direzione, Ufficio legislativo del Segretariato generale
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Iniziative di modifica della disciplina
vigente in materia di governo del territorio
e della mobilità
Analisi della disciplina vigente ed
individuazione delle proposte di modifica
ovvero di indirizzo da presentare
(emendamenti alla legislazione vigente,
nuove proposte di legge o di regolamento,
atti di indirizzo, linee guida, modulistica).
Risultato Binario Si/No SI
NOTA: Il risultato atteso dell'indicatore sarà monitorato mediante le iniziative delle Aree della Direzione
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
11 11
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 24 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 02 DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI
RESPONSABILE M. MANETTI
GR 02.4 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Rilanciare gli investimenti per il trasporto ferroviario.
DESCRIZIONE L'obiettivo è quello di utilizzare i fondi a disposizione per investimenti destinati alla realizzazione di opere che permettano di avere un
servizio ferroviario moderno e più funzionale alle esigenze dei cittadini.
ALTRE
STRUTTURE
TRENITALIA; RFI; ATAC; COMUNI;
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Investimenti nel settore ferroviario sulla
rete e sui servizi di ambito regionale
Utilizzo per investimenti delle risorse di
bilancio stanziate per il settore ferroviario:
Risorse impegnate / Risorse disponibili
*100
Realizzazione
Finanziaria
Percentuale 100% 100% 100%
NOTA: L'indicatore misura l'entità dell'impiego delle risorse programmate a titolo di investimento sul trasporto su ferro; tale impegno è soggetto ai vincoli imposti sulla gestione del Bilancio dalla DGR n. 24 del 27/01/2015, la cui scadenza potrà comportare modifiche
al target annuale.
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 02.4.1 Aumento della capacità del trasporto ferroviario attraverso l'acquisto di treni ad
alta capacità e l'aggiunta di nuovi vagoni ai treni già in servizio.
5 X X X
GR 02.4.2 Realizzazione e ampliamento di parcheggi, nodi di scambio, infrastrutture per la
mobilità.
1 X X X
GR 02.4.3 Realizzazione di interventi per una maggior sicurezza ed una migliore fruizione dei
servizi ferroviari.
3 X X X
GR 02.4.4 Eliminazione dei passaggi a livello incustoditi. 3 X X X
GR 02.4.5 Rinnovamento e potenziamento della linea Roma-Civita Castellana-Viterbo. 5 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
2 7 1 1
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
10.01 - Trasporti e diritto alla mobilità . Trasporto ferroviario 67.206.856,00
NOTA:
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 02 DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI
RESPONSABILE M. MANETTI
GR 02.4.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Aumento della capacità del trasporto ferroviario attraverso l'acquisto di treni ad alta capacità e l'aggiunta di nuovi vagoni ai treni
già in servizio.
PESO
5
DESCRIZIONE Programma di rinnovo e potenziamento del parco materiale rotabile destinato ai servizi ferroviari del Lazio come descritto dall'allegato 9
del Contratto di Servizio tra Regione Lazio e Trenitalia 2009-2014 e tramite un finanziamento di fondi europei per il periodo 2014 - 2020.
ALTRE
STRUTTURE
TRENITALIA, ATAC (EX FERROVIE CONCESSE)
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Aumento capacità del trasporto ferroviario
regionale: acquisto di materiale rotabile
da parte di Trenitalia
Contratto con Trenitalia per l'acquisto e
l'inserimento di nuovi treni o vetture nelle
tratte e nelle fasce orarie interessate.
Risultato Numerico 30
NOTA: L'indicatore si riferisce al numero di vetture di cui si prevede l'acquisto (corrispondenti a circa 5 nuovi treni) L'acquisizione delle vetture è subordinata alla effettiva disponibilità di risorse finanziarie sull'anno corrente
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 5
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
D44110 16.762.224,00
NOTA:
D44114 8.250.000,00
NOTA:
D44521 0,00
NOTA:
D44529 0,00
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 26 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 02 DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI
RESPONSABILE M. MANETTI
GR 02.4.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Realizzazione e ampliamento di parcheggi, nodi di scambio, infrastrutture per la mobilità. PESO
1
DESCRIZIONE Al fine di migliorare la qualità del sistema ferroviario regionale e facilitare il viaggiatore, l'obiettivo mira alla realizzazione e/o
ampliamento di parcheggi, nodi di scambio, infrastrutture per la mobilità. L'obiettivo consiste prioritariamente nel completamento delle
opere attualmente in corso di realizzazione e, in subordine, di individuare risorse per un nuovo programma di finanziamento per la
realizzazione o l'ampliamento di nodi di scambio.
ALTRE
STRUTTURE
Soggetti destinatari dei finanziamenti per la realizzazione delle opere in corso
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Erogazione di finanziamenti per la
realizzazione o l'ampliamento di
parcheggi, nodi di scambio, infrastrutture
per la mobilità.
Attuazione ai programmi di finanziamento
per la realizzazione e l'ampliamento di
parcheggi, nodi di scambio, infrastrutture
per la mobilità.
Realizzazione
Finanziaria
Percentuale 30%
NOTA: L'indicatore misura l'erogazione di finanziamenti già assegnati per opere in corso di realizzazione, ovvero per nuovi programmi di finanziamento, compatibilmente con i vincoli all'impiego delle risorse del bilancio stabilite dalla DGR 24 del 27/01/2015.
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 3 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
D44527 1.306.213,48
NOTA:
C12567 388.749,44
NOTA:
D44504 6.921.803,17
NOTA:
D42505 4.527.826,48
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 27 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 02 DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI
RESPONSABILE M. MANETTI
GR 02.4.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Realizzazione di interventi per una maggior sicurezza ed una migliore fruizione dei servizi ferroviari. PESO
3
DESCRIZIONE Il fine dell'obiettivo è quello di permettere una migliore fruizione del servizio ferroviario regionale attraverso l'allungamento delle
banchine ferroviarie, la realizzazione di marciapiedi, banchine, sottopassi e pensiline
ALTRE
STRUTTURE
RFI
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
N° di interventi programmati Realizzazione di interventi quali
allungamento banchine, marciapiedi,
pensiline, sottopassi.
Risultato Numerico 3
NOTA: L'indicatore misura il numero di interventi previsti in altrettante stazioni
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 5
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
A38140 11.922.305,34
NOTA:
A38141 11.448.675,00
NOTA:
A38142 19.538,97
NOTA:
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 02 DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI
RESPONSABILE M. MANETTI
GR 02.4.4 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Eliminazione dei passaggi a livello incustoditi. PESO
3
DESCRIZIONE Il fine dell'obiettivo è quello di ridurre il traffico locale e abbattere i rischi di incidenti mortali connessi all'utilizzo dei passaggi a livello
attraverso la loro eliminazione e la loro sostituzione con sottopassaggi o sopraelevate.
ALTRE
STRUTTURE
RFI - ATAC (ex ferrovie concesse)
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Eliminazione passaggio a livello linea
ferroviaria Roma-Nettuno (FR8)
Aggiudicazione gara e consegna lavori,
tramite RFI
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 5
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
D44517 4.000.000,00
NOTA: L'importo relativo all'impegno originario n. 43257/2012 - assunto sul cap C12107 - è riportato sul Bil 2015 con imp. n. 8445/2015 sul cap C12138; occorre procedere alla relativa reimputazione sul Cap d44517.
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 02 DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI
RESPONSABILE M. MANETTI
GR 02.4.5 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Rinnovamento e potenziamento della linea Roma-Civita Castellana-Viterbo. PESO
5
DESCRIZIONE Il fine dell'obiettivo è quello di migliorare il collegamento tra il centro di Roma e i Comuni dell'immediato hinterland nord in forte
espansione demografica fino ad arrivare al capoluogo della Tuscia attraverso il raddoppio della Ferrovia regionale (ex-concessa) Roma-
Civita Castellana-Viterbo relativamente al primo stralcio funzionale relativamente alla tratta extraurbana tra le stazioni di Riano,
Castelnuovo di Porto e Magliano (Comune di Morlupo). L'intervento è la naturale prosecuzione di quelli di ammodernamento e
potenziamento della tratta urbana Piazzale Flaminio-Montebello. ll raddoppio rivede tutta la sede ferroviaria esistente realizzando, inoltre,
il potenziamento degli impianti di trazione elettrica e la realizzazione dell'impianto di segnalanmento e di controllo della circolazione
ferroviaria. Le rettifiche di tracciato consentiranno una diminuzione della lunghezza dei binari da 7,213 km a 5,989 km ed una
diminuzione delle percorrenze da circa 17 minuti a circa 10 minuti.
ALTRE
STRUTTURE
AREMOL e ASTRAL
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Documentazione relativa al bando di gara
per l'appalto integrato di lavori necessari
per il potenziamento della linea Roma-
Civita Castellana - Viterbo. Primo stralcio
funzionale.
Approvazione atti di gara, disciplinare e
schemi di contratto per l'appalto integrato
per la realizzazione del primo stralcio
funzionale e loro pubblicazione.
Risultato Binario Si/No SI
NOTA: L'indicatore prevede la pubblicazione degli atti di gara, tale step è subordinato alla effettiva disponibilità delle risorse finanziarie per l'anno in corso ovvero per gli anni successivi del pluriennale.
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
D44517 5.000.000,00
NOTA: L'importo complessivo per la realizzazione dell'intervento è pari a circa 150 mln Euro, la relativa spesa deve essere programmata sulle annualità del bilancio pluriennale.
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 30 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
GR 02 DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI
RESPONSABILE M. MANETTI
GR 02.0.1 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE Implementazione delle misure previste per l'anno 2015 nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione
(P.T.P.C.) 2015-2017 e del Programma Triennale per la Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2015-2017.
PESO
7
DESCRIZIONE In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle
risorse pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le tempistiche delineate, delle attività e delle misure
previste per l'anno 2015 nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2015-2017 (comprensivo del Programma
Triennale della Trasparenza e dell'Integrità 2015-2017). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento dei percorsi di
legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività amministrativa.
ALTRE
STRUTTURE
Responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Report direzionale Attività e misure effettivamente realizzate
rispetto a quelle previste per l'anno 2015
nel P.T.P.C. 2015-2017.
Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 31 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
GR 02 DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI
RESPONSABILE M. MANETTI
GR 02.0.2 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE Open data. PESO
6
DESCRIZIONE Scopo dell'obiettivo è la pubblicazione in formato open data del patrimonio informativo regionale sul portale on line dati.lazio.it, in
ottemperanza alla Legge Regionale n. 7 del 2012, al fine di rendere disponibili i dati regionali per il loro riuso da parte di cittadini,
imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità tecniche ed enti pubblici. L'obiettivo della pubblicazione dei dati si articola nelle
seguenti fasi preliminari: individuazione dei dati disponibili; estrazione ed affinamento dei dati individuati; supporto alla metadatazione;
validazione interna e autorizzazione alla pubblicazione, con la definizione delle modalità di manutenzione e aggiornamento dei dati nel
tempo.
ALTRE
STRUTTURE
Area SITR - Aree della Direzione regionale che gestiscono dati territoriali - Lait
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Pubblicazione in formato open data del
patrimonio informativo regionale sul
portale on line dati.lazio.it
La pubblicazione dei dati si articola nelle
seguenti fasi preliminari: individuazione
dei dati disponibili; estrazione ed
affinamento dei dati individuati; supporto
alla metadatazione; validazione interna e
autorizzazione alla pubblicazione, con la
definizione delle modalità di
manutenzione e aggiornamento dei dati
nel tempo.
Risultato Numerico 24
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
9 12
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 32 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
GR 02 DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI
RESPONSABILE M. MANETTI
GR 02.0.3 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE POR FESR 2007-2013. PESO
7
DESCRIZIONE Per sostenere il tessuto economico regionale in un frangente di crisi e per dare corpo alla nuova strategia di sviluppo a favore delle
imprese, si rende necessario un particolare impegno nello svolgimento delle attività inerenti il rispetto delle previsioni di spesa e
conclusione degli interventi nell'ambito della programmazione POR FESR 2007-2013, evitando così il rischio di disimpegno delle risorse
assegnate da parte dell'Europa.
ALTRE
STRUTTURE
RFI, COTRAL e ACI
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Rispetto degli obiettivi di spesa Importo liquidato espresso in migliaia di
Euro ai fini della certificazione della spesa
Realizzazione
Finanziaria
Numerico 12800
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
2 2 3
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 33 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 03 DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
RESPONSABILE B. PLACIDI
GR 03.1 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Difendere l'identità ecologica del Lazio.
DESCRIZIONE La tutela dell'ambiente, fattore primario nell'ottica di una crescita sostenibile, diviene leva strategica per promuovere un'economia più
efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva. La strategia Europa 2020 mira, tra l'altro, a una crescita sostenibile
anche attraverso una maggiore efficienza energetica e l'utilizzo di fonti rinnovabili. La sostenibilità ambientale è l'imperativo sul quale
riorientare le politiche pubbliche e ripensare il modello di sviluppo. Difendere l'identità ecologica del Lazio è un obiettivo raggiungibile
favorendo la transizione alla Green economy e migliorando il servizio idrico integrato per usi civici. Una strategia realistica ed efficace
verso i cittadini e verso il sistema istituzionale e imprenditoriale deve necessariamente tener conto anche delle principali politiche di
risanamento in corso di adozione e di attuazione da parte della Regione Lazio su criticità ambientali pregresse connesse alla corretta
gestione della risorsa idrica (sistema depurativo e fognario) e del suolo (siti contaminati).
ALTRE
STRUTTURE
Direzione regionale Territorio, urbanistica, mobilità e rifiuti, Direzione regionale Sviluppo economico e attività produttive, Direzione
regionale Salute e integrazione socio-sanitaria, Direzione regionale Agricoltura e sviluppo rurale, caccia e pesca, Roma Capitale (AMA),
ENEA, Gestore dei Servizi Energetici, Sviluppo Lazio, ARPA Lazio, ARDIS, Commissario Straordinario Delegato per la mitigazione del
rischio idrogeologico nel territorio della Regione Lazio, Province, ATO (Autorità Territoriale d'Ambito Ottimali), Autorità di Bacino
presenti sul territorio regionale, ARP, n.18 Comuni beneficiari del finanziamento afferenti all'ATO1, Comuni rientranti nell'ex S.I.N. della
Valle del Sacco
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Energia da fonti rinnovabili * Percentuale di produzione di energia
elettrica da fonti rinnovabili nel Lazio
(ISTAT, TERNA)
Impatto Percentuale 15% 16% 17%
NOTA: * Dato soggetto a variazione e rettifica in base alla redazione del Piano energetico regionale prevista entro il 2016
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Depurazione delle acque** Percentuale di popolazione residente
servita da impianti di depurazione nel
Lazio (ARPA)
Impatto Percentuale 92% 93% 94%
NOTA: ** Dato soggetto a variazione e rettifica in base all'aggiornamento del Piano Regionale di Tutela delle Acque previsto entro il 2016
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Siti contaminati *** Totale dei siti contaminati censiti nel
Lazio (ARPALAZIO), inclusi siti di
interesse nazionale (SIN) (ARPA)
Impatto Numerico 1000 950 900
NOTA: *** Dato da sottoporre a verifica in base al completamento dell'attività di censimento dei siti contaminati (ARPA)
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Popolazione esposta a rischio per dissesto
gravitativo ****
Percentuale di popolazione residente in
aree esposte a dissesto gravitativo nel
Lazio (PAI)
Impatto Percentuale 4,50% 4% 3,50%
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 34 / 237
NOTA: **** Dato da sottoporre a verifica rispetto al Piano per l'Assetto Idrogeologico del Lazio
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Popolazione esposta a rischio per dissesto
idraulico ****
Percentuale di popolazione residente in
aree esposte a dissesto idraulico nel Lazio
(PAI)
Impatto Percentuale 5,50% 5% 4,50%
NOTA: **** Dato da sottoporre a verifica rispetto al Piano per l'Assetto Idrogeologico del Lazio
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 03.1.1 Formulazione del Piano energetico regionale. 4 X X X
GR 03.1.2 Migliorare la tutela delle acque anche ottimizzando la governance del sistema
idrico integrato.
4 X X X
GR 03.1.3 Potabilizzazione delle acque contenenti arsenico. 4 X X X
GR 03.1.4 Bonifica dei terreni inquinati nella valle del Sacco. 3 X X X
GR 03.1.5 Valorizzazione e recupero ambientale del sistema fluviale del Tevere. 2 X X X
GR 03.1.6 Interventi contro il rischio geologico e idrogeologico. 4 X X X
GR 03.1.7 Proposte di revisione del quadro normativo in materia forestale. 3 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
4 22 24 1
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
09.01 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente . Difesa del suolo 4.220.000,00
NOTA:
09.02 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente . Tutela, valorizzazione e
recupero ambientale
3.356.190,00
NOTA:
09.03 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente . Rifiuti 1.200.000,00
NOTA:
09.04 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente . Servizio idrico integrato 10.000.000,00
NOTA:
09.06 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente . Tutela e valorizzazione
delle risorse idriche
182.766,64
NOTA:
17.01 - Energia e diversificazione delle fonti energetiche . Fonti energetiche 41.000,00
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 35 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 03 DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
RESPONSABILE B. PLACIDI
GR 03.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Formulazione del Piano energetico regionale. PESO
4
DESCRIZIONE Per promuovere misure di Green economy e contenere l'uso eccessivo di risorse naturali, è indispensabile dotarsi di strumenti di
programmazione come il "Piano energetico regionale" (PER) che individua azioni ed interventi a tutela dell'ambiente e risulta
fondamentale per una corretta gestione delle politiche energetiche regionali, da redigere anche in ottemperanza alla nuova disciplina
comunitaria e nazionale in materia di diversificazione delle fonti di approvvigionamento, di efficienza energetica e di promozione delle
risorse rinnovabili. Fasi e documenti attesi: DGR di adozione degli indirizzi strategici e metodologici; consultazione degli Stakeholders,
supporto all'Assessore competente nei rapporti con il Consiglio Regionale.
ALTRE
STRUTTURE
Direzione regionale Territorio, urbanistica, mobilità e rifiuti, Direzione regionale Sviluppo economico e attività produttive, Direzione
regionale Salute e integrazione socio-sanitaria, Direzione regionale Agricoltura e sviluppo rurale, caccia e pesca, Roma Capitale (AMA),
ENEA, Gestore dei Servizi Energetici, Sviluppo Lazio
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Avanzamento dell'attività istruttoria per la
redazione del Piano Energetico Regionale
N. attività realizzate/ n. attività previste Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 1 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
E12510 41.000,00
NOTA: Con riserva di verifica circa la effettiva disponibilità delle risorse
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 03 DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
RESPONSABILE B. PLACIDI
GR 03.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Migliorare la tutela delle acque anche ottimizzando la governance del sistema idrico integrato. PESO
4
DESCRIZIONE L'acqua è un bene naturale e un diritto umano universale. Ottimizzare l'architettura istituzionale di governo del sistema idrico integrato
attraverso l'attuazione della legge regionale (proposta n. 132/2014) e attraverso l'adozione di un "Nuovo Piano tutela delle acque", con il
quale perseguire il mantenimento dell'integrità della risorsa idrica, compatibilmente con gli usi della risorsa stessa e delle attività socio-
economiche delle popolazioni del Lazio anche al fine di depurare le acque per il 100% della popolazione laziale, migliorando le reti di
distribuzione idrica, le reti fognanti e opere connesse. Documenti attesi: aggiornamento del quadro conoscitivo ambientale, definizione
obiettivi del PTAR.
ALTRE
STRUTTURE
ARPA Lazio, Province, ATO (Autorità Territoriale d'Ambito Ottimali), Autorità di Bacino presenti sul territorio regionale, SIRA,
Direzioni regionali competenti in materia di Agricoltura Statistica Urbanistica Attività produttive e Ciclo integrato dei rifiuti, ARDIS,
ARP, Agenzia Regionale per la Protezione Civile
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Avanzamento dell'attività istruttoria per
l'aggiornamento del Piano di Tutela delle
Acque
N. di attività-documenti ufficiali
realizzati/ n. attività-documenti ufficiali
previsti
Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
2 5 5
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
D34122 182.766,64
NOTA:
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 03 DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
RESPONSABILE B. PLACIDI
GR 03.1.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Potabilizzazione delle acque contenenti arsenico. PESO
4
DESCRIZIONE La Regione Lazio, per rispettare i parametri europei e nazionali sui limiti massimi di arsenico presente nelle acque potabili, e dovendo
affrontare nella provincia di Viterbo una situazione di emergenza, ha avviato una serie di interventi per l'installazione di impianti di
abbattimento dell'arsenico che tuttavia hanno costi di gestione rilevanti e una vita utile dei macchinari troppo breve per consentire una
risoluzione definitiva della problematica.Sono necessarie, quindi, azioni di medio-lungo periodo che risolvano strutturalmente e
definitivamente il problema dell'approvvigionamento idrico potabile nelle zone coinvolte. Risultati attesi: DGR con programmazione degli
interventi alla luce del quadro finanziario FSC (Fondo per lo sviluppo e la coesione), resoconto sullo stato di avanzamento degli interventi
finanziati-collaudo, consegna e trasferimento ai Comuni.
ALTRE
STRUTTURE
Comuni del Viterbese
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Livello di programmazione e
monitoraggio degli interventi
N. di attività-documenti realizzati/ n.
attività-documenti previsti
Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 3 5 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
D34503 10.000.000,00
NOTA: Con riserva di verifica circa la effettiva disponibilità di risorse nel 2015, anche a valere su fondi FSC.
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 03 DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
RESPONSABILE B. PLACIDI
GR 03.1.4 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Bonifica dei terreni inquinati nella valle del Sacco. PESO
3
DESCRIZIONE Il grave stato di inquinamento della valle del Sacco (per la quale nel 2006 è stato dichiarato lo "stato di emergenza socio-economico-
ambientale) dovuto prevalentemente allo stoccaggio di rifiuti tossici, deve essere affrontato con interventi in grado di risanare il territorio e
garantire la tutela della salute di migliaia di cittadini. A tal proposito si intende indurre il completamento dell'attuazione delle attività di
bonifica e messa in sicurezza con fondi POR FESR Lazio 2007-2013 (attività II.2) svolta dagli Enti locali beneficiari (soggetti attuatori).
Documenti attesi: report attuativo su impiego risorse POR/FESR 2007/2013, proposta di DGR di programmazione dei nuovi interventi alla
luce del quadro finanziario.
ALTRE
STRUTTURE
Province (Frosinone e Roma), ARPA Lazio, Comuni rientranti nell'ex S.I.N. della Valle del Sacco
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Livello di programmazione e
monitoraggio degli interventi
N. atti elaborati/ n. atti previsti Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 1 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
E32525 1.200.000,00
NOTA: con riserva di verificare l'effettiva disponibilità delle risorse nel 2015, anche a valere su fondi POR/FESR 2014/2020.
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 03 DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
RESPONSABILE B. PLACIDI
GR 03.1.5 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Valorizzazione e recupero ambientale del sistema fluviale del Tevere. PESO
2
DESCRIZIONE Si intende avviare un'azione strategica, incentrata sulla navigabilità del Fiume Tevere in ambito extraurbano e romano, al fine di
qualificarne la fruibilità e di valorizzare le potenzialità del fiume quale risorsa territoriale e valore rilevante dell'identità regionale. In
particolare viene proposto un sistema incentrato sulla navigazione fluviale, in sinergia con altre forme di percorsi ecosostenibili (green
pathway), quali i percorsi pedonali e ciclabili, con relativi servizituristici e culturali annessi.Il progetto generale trova una diversa
declinazione a seconda del territorio di intervento, pur mantenendo la comune caratteristica di essere incentrato sulla valorizzazione delle
potenzialità offerte dalla fruizione sostenibile della via d'acqua e delle sponde, con ricadute favorevoli sulla riduzione delle emissioni di
C02, sulla tutela ambientale, ma anche sulla crescita sostenibile delle economie locali. Documenti attesi: proposta di DGR di indirizzo
politico, proposta di DGR indicante le priorità di intervento.
ALTRE
STRUTTURE
Agenzia Regionale Difesa del Suolo, Agenzia Regionale Parchi, Rete Natura 2000, Consorzi di Bonifica, EE.LL., AA.NN.PP.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Programmazione degli interventi N. atti realizzati/ n. atti previsti Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
4 8 8
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
E42545 0,00
NOTA: Con riserva di verifica circa la effettiva disponibilità di risorse nel 2015, anche a valere su fondi FSC.
E42526 220.000,00
NOTA: Con riserva di verificare l'effettiva disponibilità delle risorse nel 2015
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 03 DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
RESPONSABILE B. PLACIDI
GR 03.1.6 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Interventi contro il rischio geologico e idrogeologico. PESO
4
DESCRIZIONE Si intende realizzare un numero di interventi finalizzati al consolidamento di versanti in frana e di difesa idraulica in tutto il territorio
regionale, in funzione delle criticità riconosciute nei Piani Stralcio di Assetto Idrogeologico (PSAI), elaborati dalle Autorità di bacino,
nonché dal quadro conoscitivo delle stesse, derivanti dalle segnalazioni e richieste di intervento pervenute alle strutture regionali.
ALTRE
STRUTTURE
Commissario Straordinario Delegato per la mitigazione del rischio idrogeologico nel territorio della Regione Lazio, Agenzia Regionale
Difesa del Suolo (ARDIS)
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Programmazione degli interventi Proposta di DGR per l'utilizzo delle
risorse FESR/FEASR
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 3 3
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
E42510 4.000.000,00
NOTA: Con riserva di verificare le effettive risorse disponibili nel 2015, anche a valere su fondi POR/FESR e FEASR 2014/2020.
E44502 3.356.190,37
NOTA: Con riserva di verificare le effettive risorse disponibili nel 2015, anche a valere su fondi POR/FESR e FEASR 2014/2020.
D32503 0,00
NOTA: Con verifica delle effettive risorse disponibili nel 2015, in quanto il Capitolo presenta, allo stato attuale, impegni di spesa eccedenti lo stanziamento di € 10.000.000,00 attribuito al Capitolo stesso per l'anno 2015.
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 03 DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
RESPONSABILE B. PLACIDI
GR 03.1.7 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Proposte di revisione del quadro normativo in materia forestale. PESO
3
DESCRIZIONE L'aggiornamento delle norme vigenti rappresenta la condizione imprescindibile per la semplificazione dei procedimenti amministrativi e la
celerità dei tempi istruttori anche attraverso l'introduzione di criteri per l'informatizzazione delle procedure e la standardizzazione degli
elaborati progettuali. E' prevista entro il 2015 la proposta di revisione della Legge regionale di settore (legge regionale n. 39/2002),
preludio per gli ulteriori e consequenziali adempimenti da completare entro il 2016, ovvero la proposta di modifica regolamento regionale
n. 5/07, DGR 126/05, DGR albo ditte forestali.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Proposta di revisione della legge regionale
n.39/2002
n. 1 proposta di DGR Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 1 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 03 DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
RESPONSABILE B. PLACIDI
GR 03.2 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Interventi in materia edilizia.
DESCRIZIONE Gli interventi che la Regione intende realizzare in materia edilizia riguardano due macro-ambiti, uno relativo all'emergenza abitativa -
intervenendo attivamente per il superamento dell'emergenza casa sul territorio laziale attraverso una reale valutazione della domanda e la
costruzione di un programma che governi l'offerta al fine di abbandonare logiche straordinarie e intraprendere soluzioni di medio e lungo
periodo - e l'altro relativo al sistema scolastico attraverso la messa in sicurezza degli edifici scolastici.
ALTRE
STRUTTURE
Direzione regionale Programmazione economica, bilancio, demanio e patrimonio, Enti locali
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Incremento dell'offerta abitativa Numero alloggi finanziati per avviarne
realizzazione, recupero o acquisto da
assegnare o immettere sul mercato della
locazione/vendita /riscatto
Impatto Numerico 600 700 800
NOTA:
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Edifici scolastici in sicurezza Percentuale degli edifici scolastici messi
in sicurezza nella Regione Lazio
Impatto Percentuale 61% 63% 65%
NOTA:
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 03.2.1 Realizzazione del Piano straordinario per l'emergenza abitativa nel Lazio. 4 X X X
GR 03.2.2 Messa in sicurezza degli edifici scolastici. 4 X X X
GR 03.2.3 Promozione e sviluppo dell'edilizia sostenibile sul territorio del Lazio (Protocollo
ITACA).
2 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
3 6 4
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MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
04.03 - Istruzione e diritto allo studio . Edilizia scolastica 10.175.206,47
NOTA:
08.02 - Assetto del territorio ed edilizia abitativa . Edilizia residenziale pubblica e locale e
piani di edilizia economico-popolare
36.067.852,86
NOTA:
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 03 DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
RESPONSABILE B. PLACIDI
GR 03.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Realizzazione del Piano straordinario per l'emergenza abitativa nel Lazio. PESO
4
DESCRIZIONE Per affrontare lo stato di grave criticità abitativa, con punte emergenziali di disagio abitativo soprattutto nell'ambito di Roma Capitale, è
necessario individuare misure urgenti di contrasto al disagio stesso quali il recupero e autorecupero del patrimonio immobiliare pubblico,
da intendersi anche come più ampia attività di rigenerazione urbana, acquisizione e/o recupero di immobili privati sul libero mercato a
prezzi calmierati, ecc.. Le prime attività da intraprendere sono state già individuate dalla Giunta regionale con DGR 18/2014.
ALTRE
STRUTTURE
Programmazione economica, bilancio, demanio e patrimonio
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Stato attuativo del Piano straordinario di
emergenza abitativa.
Rapporto tra attività realizzate nel 2015 e
attività previste per il 2015
Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 4 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
E62125 36.067.852,86
NOTA: Con riserva di verifica circa la effettiva disponibilità delle risorse
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 03 DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
RESPONSABILE B. PLACIDI
GR 03.2.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Messa in sicurezza degli edifici scolastici. PESO
4
DESCRIZIONE Mettere in sicurezza gli edifici scolastici presenti sul territorio regionale, attraverso un attento monitoraggio delle condizioni degli stessi
per la predisposizione di un programma di interventi da realizzare in ragione dell'accertata disponibilità di spesa che dovrà essere destinata
in parte ai comuni ed in parte alle province, effettuando successivamente un'attento monitoraggio sulla realizzazione dei progetti.
L'implementazione dell'anagrafe dell'edilizia scolastica è un indispensabile supporto all'attività programmatoria ai fini della conoscenza
del fabbisogno e della valutazione dei progetti presentati per accedere ai finanziamenti regionali e/o nazionali.
ALTRE
STRUTTURE
Enti locali
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Livello di programmazione ed attuazione n. attività-documenti realizzati/n.attività-
documenti previsti
Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 1 2
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
F16501 6.750.000,00
NOTA: Con riserva di verifica circa la effettiva disponibilità delle risorse
F16503 3.425.206,47
NOTA: Con riserva di verifica delle effettive risorse disponibili nel 2015, in quanto il Capitolo presenta, allo stato attuale, impegni eccedenti lo stanziamento attribuito.
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 03 DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
RESPONSABILE B. PLACIDI
GR 03.2.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Promozione e sviluppo dell'edilizia sostenibile sul territorio del Lazio (Protocollo ITACA). PESO
2
DESCRIZIONE La massima diffusione e l'utilizzo dei criteri del protocollo Itaca Lazio, favorisce le dinamiche di sviluppo economico sul territorio nel
settore edilizio che va dalla produzione alla costruzione, sostenendo la crescita di nuove figure professionali. Le azioni previste nel 2015
sono le seguenti: aggiornamento legge regionale n.6/2008 alle direttive Comunitarie e Nazionali, ed inoltre indicazioni per stazioni
appaltanti nei bandi di gara di utilizzo dei criteri fissati dal protocollo Itaca Lazio (in accordo con il PAN GPP - Piano d'azione per la
sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione); direttive per l'aggiornamento dei regolamenti edilizi comunali
secondo i principi del Protocollo Itaca Lazio; azione di marketing sul territorio rivolta a professionisti e P.A. del software applicativo
ProItaca.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Attuazione e diffusione Protocollo
ITACA Lazio
n. attività-documenti realizzati/ n. attività-
documenti previsti
Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 1 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 03 DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
RESPONSABILE B. PLACIDI
GR 03.3 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Sviluppare le infrastrutture stradali.
DESCRIZIONE La Regione Lazio intende adeguare la maglia infrastrutturale al livello delle regioni europee, attraverso la pianificazione, programmazione
ed attuazione di interventi in materia di grandi opere di viabilità di interesse regionale, finanziate da Accordi di Programma Quadro, dalla
Legge 443/2001 (cd. Legge Obiettivo) e da leggi statali e regionali. Con riferimento alla "Rete Viaria Regionale", per il tramite di Astral
S.p.A., provvede sia alla manutenzione straordinaria, sia alla realizzazione di interventi viari nell'ambito della programmazione generale
sulla stessa Rete. Intervenire sulle reti di viabilità significa aumentare la sicurezza delle strade. Il miglioramento della sicurezza delle
infrastrutture stradali conforme ai requisiti di sicurezza dell'UE è anche uno degli obiettivi strategici dell'Unione Europea.
ALTRE
STRUTTURE
ASTRAL, Direzione Regionale Territorio, Urbanistica, Mobilità e Rifiuti, Direzione regionale Programmazione economica, bilancio,
demanio e patrimonio
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Utenti interessati da miglioramento rete
stradale*
Popolazione residente nelle aree
interessate da grandi opere stradali
Impatto Numerico 300000 400000 500000
NOTA: *Dato sottoposto a verifica sulla base dei rendiconti dei soggetti attuatori (ANAS e ARDIS)
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 03.3.1 Interventi sulla rete di viabilità regionale di competenza dell'ASTRAL. 4 X X X
GR 03.3.2 Interventi regionali in materia di grande viabilità (Civitavecchia-Orte). 4 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 3 5 1
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
10.05 - Trasporti e diritto alla mobilità . Viabilità e infrastrutture stradali 4.000.000,00
NOTA:
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 03 DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
RESPONSABILE B. PLACIDI
GR 03.3.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Interventi sulla rete di viabilità regionale di competenza dell'ASTRAL. PESO
4
DESCRIZIONE La Regione Lazio, con riferimento alla "Rete Viaria Regionale" (circa 1.500 km), per il tramite di Astral S.p.A., provvede sia alla
manutenzione straordinaria, sia alla realizzazione di interventi viari nell'ambito della programmazione generale sulla stessa Rete. In base al
contratto di servizi Astral può anche realizzare interventi straordinari su rete viaria di livello locale. Tra le strade più pericolose d'Italia vi è
la strada regionale 148 Pontina. Il traffico presente giornalmente su questa strada è di grande entità ed è caratterizzato da una notevole
componente di traffico pesante. La messa in sicurezza della strada che costituisce un'arteria di notevole importanza nel collegamento del
territorio pontino e l'area romana è di grande rilevanza. Altra arteria da realizzare per avere i benefici di una rete stradale efficiente e
moderna è la bretella autostradale Campoverde-Cisterna-Valmontone. Si vuole completare inoltre la superstrada Frosinone-Sora, altra
arteria della rete principale di interesse regionale, quale parte della cosiddetta Dorsale Appenninica ed al riguardo l'obiettivo è di verificare
la possibilità di inserirla nella programmazione concordata con lo Stato per poi avviare la progettazione.
ALTRE
STRUTTURE
ASTRAL, Direzione regionale Territorio, Urbanistica, Mobilità e Rifiuti, Direzione regionale Programmazione economica, bilancio,
demanio e patrimonio
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Volume degli interventi completati Km di strada costruiti e/o messi in
sicurezza
Realizzazione
Fisica
Numerico 200
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 2 3 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
D12520 0,00
NOTA: Con riserva di verifica della effettiva disponibilità delle risorse, in quanto il Capitolo presenta, allo stato attuale, impegni di spesa in eccesso rispetto allo stanziamento di € 13.000.000,00 attribuito al Capitolo stesso per l'anno 2015.
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 03 DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
RESPONSABILE B. PLACIDI
GR 03.3.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Interventi regionali in materia di grande viabilità (Civitavecchia-Orte). PESO
4
DESCRIZIONE La superstrada Civitavecchia-Viterbo-Orte-Terni (tratta Cinelli-Monteromano) costituisce un segmento essenziale dell'itinerario
internazionale Civitavecchia-Orte-Mestre. La realizzazione di tale infrastruttura è indispensabile per tutti i collegamenti da e per l'Italia
centrale sia per le persone che per le merci e quindi per l'economia di tutto il territorio e, in particolare, di quello laziale. In particolare il
tratto ancora da realizzare (di circa 25 km) è quello compreso tra Vetralla e la S.S. 1 Aurelia (attualmente in trasformazione in autostrada)
nel territorio compreso tra Tarquinia e Civitavecchia. L'opera consiste in un tracciato di piattaforma a due carreggiate separate formate da
2 corsie ciascuna oltre banchina di emergenza.
ALTRE
STRUTTURE
ANAS Spa (Soggetto attuatore)
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Monitoraggio dello stato attuativo degli
interventi
N. di SAL periodici approvati/ N. di SAL
previsti in Convenzione con ANAS
Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 1 2
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
D12522 4.000.000,00
NOTA: Con riserva di verifica circa le effettive risorse disponibili
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 50 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 03 DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
RESPONSABILE B. PLACIDI
GR 03.4 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Organizzare la Regione per aumentare l'efficienza amministrativa
DESCRIZIONE L'obiettivo si propone di aumentare l'efficienza amministrativa e produrre risparmi attraverso il miglioramento degli strumenti gestionali, il
controllo e la sicurezza dei flussi informativi.
ALTRE
STRUTTURE
ARP, ARDIS, ATER, Consorzi di Bonifica, AA.NN.PP., Ufficio Legislativo
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Risparmi di spesa pubblica connessi al
riordino funzionale ed organizzativo
Stima dei risparmi di spesa pubblica su
base annua
Impatto Numerico 3870000 3870000 3870000
NOTA: *Stima desunta dalle Relazioni di Giunta del 16.10.2014, redatte ex art. 22 comma 4 della L.R. 4/2013 dagli Assessori alle Politiche di Bilancio ed alle Infrastrutture, Politiche Abitative ed Ambiente.
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 03.4.1 Riordino funzionale ed organizzativo delle competenze della Direzione e degli enti
e strutture regionali ad essa subordinati e/o funzionalmente collegati.
4 X X X
GR 03.4.2 Informatizzazione del sistema di attestazione delle prestazioni energetiche degli
alloggi (A.P.E.)
4 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
6 6 6
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 51 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 03 DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
RESPONSABILE B. PLACIDI
GR 03.4.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Riordino funzionale ed organizzativo delle competenze della Direzione e degli enti e strutture regionali ad essa subordinati e/o
funzionalmente collegati.
PESO
4
DESCRIZIONE La Regione intende perseguire la riorganizzazione delle proprie strutture interne ed articolazioni tecniche ed operative, finalizzata al
superamento della frammentazione delle competenze, a garantire omogeneità e uniformità nell'esercizio delle funzioni ed a favorire
l'organicità delle azioni intraprese. A tal fine è prevista una serie coordinata di interventi di riordino, che coinvolge ad ampio spettro
l'ambito di competenze della Direzione regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative. E' previsto, difatti, il riordino del sistema
delle Aziende Territoriali per l'Edilizia Residenziale Pubblica (ATER) istituite ai sensi della legge regionale n. 30/2002; il riordino del
sistema delle Aree naturali protette del Lazio, disciplinato dalla legge regionale n. 29/1997; il riordino territoriale dei comprensori di
bonifica e la ridefinizione delle funzioni dei Consorzi di Bonifica. Inoltre, nell'ambito della strategia di riordino delle Agenzie regionali, è
prevista la soppressione dell'Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo e dell'Agenzia Regionale Parchi, le cui competenze saranno
riassorbite entro una nuova articolazione delle strutture direzionali della Giunta Regionale. La Direzione Regionale Infrastrutture,
Ambiente e Politiche Abitative avrà ruolo propulsivo ed attuativo delle iniziative sopra citate, sulla base dell'indirizzo politico
concretizzatosi nel corso del 2015, perseguendo la razionalizzazione di ruoli e responsabilità dei centri decisionali individuati.
ALTRE
STRUTTURE
ARP, ARDIS, ATER, Consorzi di Bonifica, AA.NN.PP., Ufficio Legislativo
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Redazione di atti amministrativi
finalizzati al riordino/riorganizzazione
funzionale
N. di atti amministrativi-proposte di
Legge predisposti/ n. di atti
amministrativi-proposte di legge previsti
sulla base dell'indirizzo politico
Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
5 5 5
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 52 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 03 DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
RESPONSABILE B. PLACIDI
GR 03.4.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Informatizzazione del sistema di attestazione delle prestazioni energetiche degli alloggi (A.P.E.) PESO
4
DESCRIZIONE L'obiettivo si propone di informatizzare il rilascio dell'attestazione delle prestazioni energetiche degli alloggi. Grazie ad un nuovo
applicativo, si prevede una fase transitoria di dematerializzazione della procedura con l'utente esterno, sino a arrivare all'entrata a regime
della procedura totalmente informatizzata mediante invio esclusivamente telematico delle attestazioni al sistema informativo approntato
per l'interfaccia esterna e per la gestione interna.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Livello di informatizzazione della
gestione A.P.E.
N. certificati gestiti con il sistema/ n. di
certificati acquisiti (a partire da giugno
2015)
Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 1 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 53 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
GR 03 DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
RESPONSABILE B. PLACIDI
GR 03.0.1 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE Implementazione delle misure previste per l'anno 2015 nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione
(P.T.P.C.) 2015-2017 e del Programma Triennale per la Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2015-2017.
PESO
6
DESCRIZIONE In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle
risorse pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le tempistiche delineate, delle attività e delle misure
previste per l'anno 2015 nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2015-2017 (comprensivo del Programma
Triennale della Trasparenza e dell'Integrità 2015-2017). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento dei percorsi di
legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività amministrativa.
ALTRE
STRUTTURE
Responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Report direzionale Attività e misure effettivamente realizzate
rispetto a quelle previste per l'anno 2015
nel P.T.P.C. 2015-2017
Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 54 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
GR 03 DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
RESPONSABILE B. PLACIDI
GR 03.0.2 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE Open data. PESO
5
DESCRIZIONE Scopo dell'obiettivo è la pubblicazione in formato open data del patrimonio informativo regionale sul portale on line dati.lazio.it, in
ottemperanza alla Legge Regionale n. 7 del 2012, al fine di rendere disponibili i dati regionali per il loro riuso da parte di cittadini,
imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità tecniche ed enti pubblici. L'obiettivo della pubblicazione dei dati si articola nelle
seguenti fasi preliminari: individuazione dei dati disponibili; estrazione ed affinamento dei dati individuati; supporto alla metadatazione;
validazione interna e autorizzazione alla pubblicazione, con la definizione delle modalità di manutenzione e aggiornamento dei dati nel
tempo.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Pubblicazione in formato open data del
patrimonio informativo regionale sul
portale on line dati.lazio.it
La pubblicazione dei dati si articola nelle
seguenti fasi preliminari: individuazione
dei dati disponibili; estrazione ed
affinamento dei dati individuati; supporto
alla metadatazione; validazione interna e
autorizzazione alla pubblicazione, con la
definizione delle modalità di
manutenzione e aggiornamento dei dati
nel tempo.
Risultato Numerico 15
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
7 7 7
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 55 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
GR 03 DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
RESPONSABILE B. PLACIDI
GR 03.0.3 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE Misure di semplificazione dei processi di Direzione. PESO
2
DESCRIZIONE A valle del completamento della riorganizzazione delle strutture della Direzione Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative, attuata nel
corso del 2014, è prevista una ulteriore fase di riallocazione di competenze procedurali all'interno delle Aree della Direzione, con la
finalità di eliminare frammentazioni di competenze, ridondanze nei passaggi decisionali, potenziali conflitti di attribuzione tra pluralità di
centri d'imputazione. Tale attività di riordino si fonda sulle evidenze della mappatura dei procedimenti amministrativi della Direzione,
curata nel 2014, e si concentrerà in particolare sui seguenti ambiti ritenuti critici: procedure per l'attuazione di interventi di urgenza e
somma urgenza a seguito di eventi calamitosi; procedure per il rilascio di concessioni idriche; implementazione procedurale e
informatizzata del nuovo regolamento inerente le autorizzazioni sismiche (SITAS, all'esame della Giunta).
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Attività amministrativa finalizzata alla
semplificazione procedurale
N. atti elaborati/ n. atti previsti Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
7 7 7
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 56 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
GR 03 DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
RESPONSABILE B. PLACIDI
GR 03.0.4 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE Coordinamento delle attività presso le aree naturali protette (AA.NN.PP.) non riformate ai sensi della legge regionale n.29/1997. PESO
2
DESCRIZIONE La Regione Lazio garantisce e promuove, in maniera unitaria e in forma coordinata con lo Stato e con gli enti locali, la conservazione e la
valorizzazione del proprio patrimonio naturale; in tal senso è stata approvata la legge regionale n. 29/1997 contenente "Norme in materia
di aree naturali protette". In particolare, per le AA.NN.PP. non riformate ai sensi della legge regionale n. 29/1997, anche in relazione
all'assetto organizzativo attuale e della proposta di legge attualmente in discussione presso il Consiglio, si ritiene necessario -
limitatamente alla gestione del personale del ruolo della Giunta assegnato presso i suddetti Enti - dettare congiuntamente indirizzi
omogenei e svolgere verifiche sulla loro attuazione. L'obiettivo è condiviso con la Direzione Regionale Risorse Umane e Sistemi
informativi.
ALTRE
STRUTTURE
Direzione regionale Risorse umane e sistemi informativi, AA.NN.PP. non riformate ai sensi della legge regionale n. 29/1997
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Attività di indirizzo e verifica delle
AA.NN.PP. non riformate
Svolgimento delle attività previste Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
2 3
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 57 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
GR 03 DIREZIONE INFRASTRUTTURE, AMBIENTE E POLITICHE ABITATIVE
RESPONSABILE B. PLACIDI
GR 03.0.5 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE POR FESR 2007-2013. PESO
5
DESCRIZIONE Per sostenere il tessuto economico regionale in un frangente di crisi e per dare corpo alla nuova strategia di sviluppo a favore delle
imprese, si rende necessario un particolare impegno nello svolgimento delle attività inerenti il rispetto delle previsioni di spesa e
conclusione degli interventi nell'ambito della programmazione POR FESR 2007-2013, evitando così il rischio di disimpegno delle risorse
assegnate da parte dell'Europa.
ALTRE
STRUTTURE
LAZIO INNOVA.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Rispetto degli obiettivi di spesa Importo liquidato espresso in migliaia di
Euro ai fini della certificazione della spesa
Realizzazione
Finanziaria
Numerico 68000
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 58 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 04 DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA
RESPONSABILE R. OTTAVIANI
GR 04.1 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Favorire il passaggio ad un'agricoltura multifunzionale e di qualità.
DESCRIZIONE Migliorare la competitività delle imprese agricole attraverso un adeguamento e/o ammodernamento delle loro strutture produttive.
Incrementare l'efficienza aziendale attraverso la riduzione dei costi di produzione compreso il risparmio energetico, promuovendo il
raggiungimento di migliori prestazioni dal punto di vista dell'ambiente, con particolare riferimento al risparmio delle risorse idriche e
l'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili.
ALTRE
STRUTTURE
Commissione Europea
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Sviluppo di un'agricoltura multifunzionale Definizione di bandi correlati ad una
agricoltura multifunzionale
Risultato Binario Si/No SI NO NO
NOTA:
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 04.1.1 Sostegno condizionato all'autosufficienza energetica nell'impresa agricola
mediante contenimento ed utilizzo di risorse rinnovabili .
7 X X X
GR 04.1.2 Sviluppo di microimprese agricole operanti nel settore delle energie da fonti
rinnovabili.
6 X X X
GR 04.1.3 Sostegno alla creazione di comunità rurali sostenibili e per il riuso dei borghi
abbandonati.
7 X X X
GR 04.1.4 Sostegno alla diffusione della multifunzionalità nelle imprese agricole. 7 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
8 13 4
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
16.03 - Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca . Politica regionale unitaria per
l'agricoltura, i sistemi agroalimentari, la caccia e la pesca
15.480.441,00
NOTA: l'importo è comprensivo della quota comunitaria, nazionale e regionale e l'impegno delle eventuali somme previste nei singoli bandi da adottare nel 2015, è subordinato alla approvazione del piano finanziario da parte della Commissione Europea.
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 59 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 04 DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA
RESPONSABILE R. OTTAVIANI
GR 04.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Sostegno condizionato all'autosufficienza energetica nell'impresa agricola mediante contenimento ed utilizzo di risorse
rinnovabili .
PESO
7
DESCRIZIONE Produzione di energia da fonti rinnovabili, sfruttando risorse specifiche e sottoprodotti legati all'attività agricola principale o, comunque,
risorse naturali disponibili garantendo all'agricoltore la possibilità di poter integrare il proprio reddito e di poter diversificare le attività
produttive.
ALTRE
STRUTTURE
Commissione Europea.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Efficientamento energetico Adozione di bandi per il finanziamento
dei progetti per l'efficientamento
energetico
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
2 3 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
A12103 5.222.758,00
NOTA: l'importo è comprensivo delle quote comunitaria e nazionale (che non transitano nel bilancio regionale), nonché della quota regionale.
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 60 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 04 DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA
RESPONSABILE R. OTTAVIANI
GR 04.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Sviluppo di microimprese agricole operanti nel settore delle energie da fonti rinnovabili. PESO
6
DESCRIZIONE L'obiettivo consiste nel sostenere l'economia delle zone rurali, promuovendo la creazione e il rafforzamento di microimprese che intendano
investire nel settore della produzione di energia da fonti rinnovabili.
ALTRE
STRUTTURE
Commissione Europea.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Innovazione aziendale Adozione di bandi per l'incremento delle
microimprese che utilizzano energia
prodotta da fonti rinnovabili
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
2 4 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
A12103 1.000.000,00
NOTA: l'importo è comprensivo delle quote comunitaria e nazionale (che non transitano nel bilancio regionale), nonché della quota regionale.
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 61 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 04 DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA
RESPONSABILE R. OTTAVIANI
GR 04.1.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Sostegno alla creazione di comunità rurali sostenibili e per il riuso dei borghi abbandonati. PESO
7
DESCRIZIONE Favorire lo sviluppo ed il consolidamento delle attività dell'impresa agricola connesse alla tutela e alla manutenzione del territorio e
dell'ambiente.
ALTRE
STRUTTURE
Commissione Europea
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Rinnovamento dei borghi nelle aree rurali Adozione di bandi per il finanziamento
dei progetti per la realizzazione dei servizi
di base (es. accesso ad internet).
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
2 2 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
A12103 5.000.000,00
NOTA: l'importo è comprensivo delle quote comunitaria e nazionale (che non transitano nel bilancio regionale), nonché della quota regionale.
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 62 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 04 DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA
RESPONSABILE R. OTTAVIANI
GR 04.1.4 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Sostegno alla diffusione della multifunzionalità nelle imprese agricole. PESO
7
DESCRIZIONE Valorizzazione e sviluppo dell'agricoltura che sia in grado di rispondere ai nuovi bisogni della società, in cui la funzione produttiva,
orientata alla valorizzazione dei territori rurali, trova nuove regole ed opportunità nell'applicazione dei principi dello sviluppo sostenibile,
della salvaguardia della biodiversità, della sicurezza alimentare, sostegno all'occupazione giovanile e femminile, mantenimento di attività
economiche nelle zone a basso insediamento umano, sviluppo rurale. Capacità delle imprese agricole di offrire servizi di varia natura
attraverso una diversificazione delle attività e una nuova opportunità di reddito per gli imprenditori agricoli.
ALTRE
STRUTTURE
Commissione Europea.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Sviluppo della multifunzionalità
(agriturismi e fattorie didattiche)
Adozione di bandi per la diffusione della
multifunzionalità
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
2 4 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
A12103 4.257.683,00
NOTA: l'importo è comprensivo delle quote comunitaria e nazionale (che non transitano nel bilancio regionale), nonché della quota regionale.
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 63 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 04 DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA
RESPONSABILE R. OTTAVIANI
GR 04.2 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Innalzare la competitività del sistema agricolo regionale migliorando i servizi pubblici di supporto alle imprese.
DESCRIZIONE Sviluppare la cooperazione e le reti tra le imprese agricole per accedere al credito, per favorire l'ammodernamento delle loro strutture ed
attrezzature, per accrescere la loro forza contrattuale nei confronti della grande distribuzione e sostenere la riorganizzazione dei comparti
produttivi finalizzata all'integrazione di filiera tra produttori primari e trasformatori/distributori dei prodotti agroalimentari o forestali
(legno-energia), anche attraverso processi di aggregazione e coordinamento nell'attività primaria, l'incremento della possibilità di vendita
diretta sul territorio e l'attuazione di misure di tutela agro-climatico-ambientale.
ALTRE
STRUTTURE
AGEA - Commissione Europea
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Sviluppo di nuove organizzazioni di
produttori (OO.PP)
Organizzazioni di produttori costituite Risultato Numerico 6 4 4
NOTA:
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Definizione di misure Definizione delle misure finalizzate alla
tutela agro-climatico-ambientale
Risultato Binario Si/No SI SI SI
NOTA:
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 04.2.1 Sostegno alla crescita di nuove OO.PP e allo sviluppo di reti tra le imprese. 6 X X X
GR 04.2.2 Promozione dello sviluppo sostenibile delle zone rurali: valorizzazione dei
meccanismi di Payment for ecosystem services.
6 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
8 16 2
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
16.03 - Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca . Politica regionale unitaria per
l'agricoltura, i sistemi agroalimentari, la caccia e la pesca
5.000.000,00
NOTA: L'importo (quota comunitaria, nazionale e regionale)si riferisce unicamente all'indicatore "definizione di misure", poiché l'indicatore "Sviluppo di nuove Organizzazioni di Produttori (OO.PP.)" prevede l'utilizzo di fondi che non transitano nel bilancio
regionale in quanto sono erogati direttamente dall'Organismo Pagatore AGEA.
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 64 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 04 DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA
RESPONSABILE R. OTTAVIANI
GR 04.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Sostegno alla crescita di nuove OO.PP e allo sviluppo di reti tra le imprese. PESO
6
DESCRIZIONE Sostegno al miglioramento strutturale e organizzativo delle imprese agricole e agro-alimentari. Sostegno alla nascita di nuove realtà
produttive in settori emergenti e ad alta potenzialità di mercato.Interventi di rafforzamento strutturale delle imprese. Per ciò che riguarda le
OO.PP., una particolare attenzione meritano quelle che sono colpite da crisi settoriali .
ALTRE
STRUTTURE
AGEA
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Aggregazione di imprese in OO.PP. OO.PP. operanti nel settore della
produzione agro-alimentare che hanno
aumentato/consolidato le loro capacità
rispetto all'anno precedente
Risultato Numerico 6
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
6 13 10
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
0,00
NOTA: La realizzazione dell'obiettivo prevede l'utilizzo di fondi che non transitano nel bilancio regionale in quanto sono erogati direttamente dall'Organismo Pagatore AGEA
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 65 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 04 DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA
RESPONSABILE R. OTTAVIANI
GR 04.2.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Promozione dello sviluppo sostenibile delle zone rurali: valorizzazione dei meccanismi di Payment for ecosystem services. PESO
6
DESCRIZIONE Incoraggiare gli agricoltori e gli altri gestori del territorio ad offrire un servizio ambientale a vantaggio dell'intera comunità, attraverso il
mantenimento/introduzione di metodi di produzione agricola estensivi e compatibili con la tutela e con il miglioramento dell'ambiente,
delle risorse naturali, del suolo, dell'acqua e della biodiversità.
ALTRE
STRUTTURE
Commissione Europea.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Tutela agro-climatico-ambientale Adozione di bandi per il finanziamento
dei progetti per la tutela agro-climatico-
ambientale
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
2 3 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
A12103 5.000.000,00
NOTA: l'importo è comprensivo della quota comunitaria, nazionale e regionale e l'impegno delle eventuali somme previste nei bandi da adottare nel 2015, è subordinato alla approvazione del piano finanziario da parte della Commissione Europea.
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 04 DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA
RESPONSABILE R. OTTAVIANI
GR 04.3 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Aumentare le opportunità di occupazione nella pesca.
DESCRIZIONE Il rafforzamento dell'impresa ittica tramite l'espansione della multifunzionalità, sia attraverso una maggiore integrazione con la filiera della
distribuzione e commercializzazione, sia attraverso la sinergia con altri settori produttivi come il turismo, il catering e la ristorazione e
l'affidamento all'impresa ittica di servizi ambientali, come funzioni pubbliche collettive, per la tutela attiva dell'ambiente marino e il
presidio sulle coste.
ALTRE
STRUTTURE
MIPAAF, Autorità portuali, Comuni costieri del Lazio, GAC (Gruppi di Azione Costiera)
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Trasformazione e commercializzazione Verifica del volume degli investimenti
richiesti a contributo e destinati
all'aumento delle quantità trasformate e
commercializzate conseguente alla
realizzazione e all'ammodernamento degli
impianti adibiti alla trasformazione e
commercializzazione dei prodotti della
pesca.
Risultato Percentuale 0% 10% 10%
NOTA: (*) il target è pari a zero in quanto dovranno essere predisposti i nuovi avvisi pubblici a valere sulle risorse FEAMP
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 04.3.1 Sostegno alle infrastrutture dell'impresa ittica. 6 X X X
GR 04.3.2 Sostegno al miglioramento e ammodernamento delle strutture per la filiera ittica. 5 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
2 6 4
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
16.03 - Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca . Politica regionale unitaria per
l'agricoltura, i sistemi agroalimentari, la caccia e la pesca
1.500.000,00
NOTA: Trattasi di fondi comunitari a "rimborso", spalmati su più capitoli di competenza regionale, statale e comunitaria di diversa percentuale di riparto.
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 04 DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA
RESPONSABILE R. OTTAVIANI
GR 04.3.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Sostegno alle infrastrutture dell'impresa ittica. PESO
6
DESCRIZIONE Dare adeguato sostegno allo sviluppo delle strutture e delle infrastrutture dell'impresa ittica per garantire una forte spinta all'innovazione
nella gestione dell'impresa in funzione del rafforzamento della competitività sui mercati, insieme allo sviluppo di nuove opportunità
occupazionali e all'avvio di iniziative di imprenditoria femminile e giovanile nelle aree costiere e salmastre, specialmente nelle zone poco
sviluppate.
ALTRE
STRUTTURE
MIPAAF, Autorità portuali, Comuni costieri del Lazio, GAC (Gruppi di Azione Costiera) - Segretariato Generale Ufficio Legislativo
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Innovazione d'impresa e sviluppo locale Incremento delle iniziative imprenditoriali
nel settore ittico
Risultato Numerico 3
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 3 2
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
A14140 298.456,71
NOTA: Quota regione fondi fep complessivi anche per altro organizzativo, non quantificabile al momento nello specifico
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 04 DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA
RESPONSABILE R. OTTAVIANI
GR 04.3.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Sostegno al miglioramento e ammodernamento delle strutture per la filiera ittica. PESO
5
DESCRIZIONE Dare adeguato sostegno allo sviluppo dell' impresa ittica ed alle imprese connesse per garantire una spinta all'innovazione nella gestione
delle attività produttive in funzione del rafforzamento della competitività sui mercati, insieme allo sviluppo di nuove opportunità
occupazionali e all'avvio di iniziative di imprenditoria femminile e giovanile nelle aree costiere e salmastre, specialmente nelle zone poco
sviluppate.
ALTRE
STRUTTURE
MIPAAF, Autorità portuali, Comuni costieri del Lazio, GAC (Gruppi di Azione Costiera)
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Innovazione d'impresa e sviluppo locale,
aumento della competitività
Incremento delle iniziative imprenditoriali
nel settore ittico
Risultato Numerico 3
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 3 2
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
A14140 298.456,71
NOTA: quota regionale fep per contributi ad investimenti a imprese, identico alla analoga scheda e non quantificabile nello specifico
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
GR 04 DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA
RESPONSABILE R. OTTAVIANI
GR 04.0.1 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE Implementazione delle misure previste per l'anno 2015 nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione
(P.T.P.C.) 2015-2017 e del Programma Triennale per la Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2015-2017.
PESO
6
DESCRIZIONE In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle
risorse pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le tempistiche delineate, delle attività e delle misure
previste per l'anno 2015 nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2015-2017 (comprensivo del Programma
Triennale della Trasparenza e dell'Integrità 2015-2017). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento dei percorsi di
legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività amministrativa.
ALTRE
STRUTTURE
Responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Report direzionale Attività e misure effettivamente realizzate
rispetto a quelle previste per l'anno 2015
nel P.T.P.C. 2015-2017
Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
GR 04 DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA
RESPONSABILE R. OTTAVIANI
GR 04.0.2 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE Open data. PESO
7
DESCRIZIONE Scopo dell'obiettivo è la pubblicazione in formato open data del patrimonio informativo regionale sul portale on line dati.lazio.it, in
ottemperanza alla Legge Regionale n. 7 del 2012, al fine di rendere disponibili i dati regionali per il loro riuso da parte di cittadini,
imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità tecniche ed enti pubblici. L'obiettivo della pubblicazione dei dati si articola nelle
seguenti fasi preliminari: individuazione dei dati disponibili; estrazione ed affinamento dei dati individuati; supporto alla metadatazione;
validazione interna e autorizzazione alla pubblicazione, con la definizione delle modalità di manutenzione e aggiornamento dei dati nel
tempo.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Pubblicazione in formato open data del
patrimonio informativo regionale sul
portale on line dati.lazio.it
La pubblicazione dei dati si articola nelle
seguenti fasi preliminari: individuazione
dei dati disponibili; estrazione ed
affinamento dei dati individuati; supporto
alla metadatazione; validazione interna e
autorizzazione alla pubblicazione, con la
definizione delle modalità di
manutenzione e aggiornamento dei dati
nel tempo.
Risultato Numerico 10
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
2 3 3
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 71 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
GR 04 DIREZIONE AGRICOLTURA E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA
RESPONSABILE R. OTTAVIANI
GR 04.0.3 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE Programmazione Comunitaria PSR 2014-2020. PESO
7
DESCRIZIONE Programma di Sviluppo Rurale del Lazio 2014-2020: definizione delle procedure di attuazione, criteri di selezione e predisposizione dei
bandi pubblici.
ALTRE
STRUTTURE
Commissione Europea
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Avvio della programmazione del PSR
Lazio 2014-2020
Definizione e adozione delle modalità
operative per il funzionamento del PSR
2014-2020
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
6 8 8
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 72 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 05 DIREZIONE PROGRAM. ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO
RESPONSABILE M. MARAFINI
GR 05.1 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Aumentare l'efficienza amministrativa per produrre risparmi.
DESCRIZIONE Il fine dell'obiettivo è quello di migliorare l'efficienza nella gestione delle risorse di bilancio attraverso l'organizzazione e la realizzazione
di azioni che permettano un puntuale controllo della spesa per fare in modo di evitare sprechi.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Riduzione del debito Riduzione dello stock del disavanzo al
31/12/2012 certificato dalla Corte dei
Conti
Realizzazione
Finanziaria
Percentuale 10% 10% 10%
NOTA:
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 05.1.1 Progetto revisione straordinaria residui. 5 X X X
GR 05.1.2 Azione di contrasto al ritardo nel pagamento dei fornitori. 15 X X X
GR 05.1.3 Dismissione del patrimonio immobiliare regionale. 10 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
14 88 66 19 1
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 73 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 05 DIREZIONE PROGRAM. ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO
RESPONSABILE M. MARAFINI
GR 05.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Progetto revisione straordinaria residui. PESO
5
DESCRIZIONE Il fine dell'obiettivo è quello di un approfondito esame delle partite creditorie e debitorie, riportate in bilancio come residui attivi e passivi,
per eliminare quelle molto risalenti nel tempo la cui persistente conservazione rischia di inficiare l'attendibilità delle rilevazioni contabili.
ALTRE
STRUTTURE
12 Direzioni regionali, 4 Agenzie regionali, Avvocatura regionale
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Report dei residui attivi e passivi anche
con riferimento alla legge regionale n.
17/14 e legge regionale n. 18/14
Riaccertamento del totale dei residui attivi
e passivi presso le strutture
amministrative regionali
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
14 88 66 19 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 74 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 05 DIREZIONE PROGRAM. ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO
RESPONSABILE M. MARAFINI
GR 05.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Azione di contrasto al ritardo nel pagamento dei fornitori. PESO
15
DESCRIZIONE Il fine dell'obiettivo consiste nell'assicurare una maggiore liquidità alle imprese creditrici nei confronti delle strutture regionali attraverso la
realizzazione di un flusso informativo che consenta di organizzare in maniera ottimale il pagamento in tempi rapidi, secondo quanto
disposto dalle norme, dei titoli emessi per la fornitura di beni e servizi.
ALTRE
STRUTTURE
Direzioni/Agenzie coinvolte nel processo di liquidazione delle fatture passive
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Pagamento delle fatture Rispetto dei termini fissati dal decreto
legislativo n. 192/12 e dal decreto legge n.
66/14 calcolati come media tra la data di
scadenza della fattura e la data di
pagamento.
Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
4 4 4
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 75 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 05 DIREZIONE PROGRAM. ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO
RESPONSABILE M. MARAFINI
GR 05.1.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Dismissione del patrimonio immobiliare regionale. PESO
10
DESCRIZIONE Il fine dell'obiettivo è quello di razionalizzare e valorizzare il patrimonio immobiliare regionale attraverso programmi di vendita che
permettano di ridurre i costi di gestione e manutenzione e consentano nel contempo di acquisire risorse da destinare alle politiche
regionali.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Valore dismissioni Importo complessivo ricavato dalla
vendita di immobili regionali.
Risultato Numerico 20
NOTA: Il target annuale è da considerarsi in 20 mln.
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
3 21 16 2
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 76 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 05 DIREZIONE PROGRAM. ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO
RESPONSABILE M. MARAFINI
GR 05.2 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Riduzione della spesa corrente.
DESCRIZIONE Il fine dell'obiettivo è quello di porre in essere azioni che comportino una riduzione strutturale della spesa corrente.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Riduzione strutturale del costo del
servizio del debito
Numero prestiti ristrutturati e risparmio in
termini di rata
Risultato Percentuale 2% 2% 1%
NOTA: 2015:Riduzione permanente non inferiore al 3%; 2016:Riduzione permanente non inferiore al 3%; 2017 Riduzione permanente non inferiore 1%.
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 05.2.1 Ristrutturazione del debito. 10 X X X
GR 05.2.2 Riduzione della spesa regionale per fitti passivi. 5 X X X
GR 05.2.3 Concentrazione degli uffici regionali in immobili di proprietà. 5 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
4 22 17 2
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 77 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 05 DIREZIONE PROGRAM. ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO
RESPONSABILE M. MARAFINI
GR 05.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Ristrutturazione del debito. PESO
10
DESCRIZIONE Il fine dell'obiettivo è quello di dare attuazione all'articolo 45 del decreto legge n. 66/2014.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Ristrutturazione prestiti MEF ed
estinzione anticipazione Buoni
Obbligazionari Regionali (BOR)
Attività finalizzate al contenimento spesa
corrente.
Risultato Numerico 20
NOTA: Il Valore anno è da considerarsi in 20mln.
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 1 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 78 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 05 DIREZIONE PROGRAM. ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO
RESPONSABILE M. MARAFINI
GR 05.2.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Riduzione della spesa regionale per fitti passivi. PESO
5
DESCRIZIONE L'avviata revisione della struttura organizzativa della Regione ha la funzione di rendere più efficiente l'azione di Governo in un contesto di
acute difficoltà economico-finanziarie. Solo una profonda revisione del corpo amministrativo, delle regole di funzionamento degli uffici e
dellea spesa possono permettere alla Regione di recuperare quelle risorse aggiuntive necessarie agli investimenti per lo sviluppo.
Quest'azione intrapresa fin dai primi mesi della legislatura passa, anche, attraverso l'abbattimento dei fitti passivi.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Riduzione fitti passivi Riduzione della spesa regionale per fitti
passivi.
Risultato Percentuale 3%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
3 21 16 2
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 79 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 05 DIREZIONE PROGRAM. ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO
RESPONSABILE M. MARAFINI
GR 05.2.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Concentrazione degli uffici regionali in immobili di proprietà. PESO
5
DESCRIZIONE Il fine dell'obiettivo è quello di una più efficiente gestione del patrimonio immobiliare di proprietà destinato ad essere adibito agli uffici
regionali concentrando e razionalizzando l'utilizzo degli spazi riducendo gli sprechi.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Riduzione uffici in affitto. Riduzione degli uffici dislocati presso
immobili in affitto.
Risultato Percentuale 5%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
3 21 16 2
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 80 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
GR 05 DIREZIONE PROGRAM. ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO
RESPONSABILE M. MARAFINI
GR 05.0.1 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE Implementazione delle misure previste per l'anno 2015 nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione
(P.T.P.C.) 2015-2017 e del Programma Triennale per la Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2015-2017.
PESO
10
DESCRIZIONE In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle
risorse pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le tempistiche delineate, delle attività e delle misure
previste per l'anno 2015 nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2015-2017 (comprensivo del Programma
Triennale della Trasparenza e dell'Integrità 2015-2017). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento dei percorsi di
legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività amministrativa.
ALTRE
STRUTTURE
Responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Report direzionale Attività e misure effettivamente realizzate
rispetto a quelle previste per l'anno 2015
nel P.T.P.C. 2015-2017.
Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 81 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
GR 05 DIREZIONE PROGRAM. ECONOMICA, BILANCIO, DEMANIO E PATRIMONIO
RESPONSABILE M. MARAFINI
GR 05.0.2 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE Open data. PESO
10
DESCRIZIONE Scopo dell'obiettivo è la pubblicazione in formato open data del patrimonio informativo regionale sul portale on line dati.lazio.it, in
ottemperanza alla Legge Regionale n. 7 del 2012, al fine di rendere disponibili i dati regionali per il loro riuso da parte di cittadini,
imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità tecniche ed enti pubblici. L'obiettivo della pubblicazione dei dati si articola nelle
seguenti fasi preliminari: individuazione dei dati disponibili; estrazione ed affinamento dei dati individuati; supporto alla metadatazione;
validazione interna e autorizzazione alla pubblicazione, con la definizione delle modalità di manutenzione e aggiornamento dei dati nel
tempo.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Pubblicazione in formato open data del
patrimonio informativo regionale sul
portale on line dati.lazio.it
La pubblicazione dei dati si articola nelle
seguenti fasi preliminari: individuazione
dei dati disponibili; estrazione ed
affinamento dei dati individuati; supporto
alla metadatazione; validazione interna e
autorizzazione alla pubblicazione, con la
definizione delle modalità di
manutenzione e aggiornamento dei dati
nel tempo.
Risultato Numerico 10
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
14 88 66 19 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 82 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 06 DIREZIONE FORM., RICE. E INNOV., SCUOLA UNIVER., DIR. STUDIO
RESPONSABILE F. LELLA
GR 06.1 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Costruire un sistema di formazione coerente con le esigenze occupazionali.
DESCRIZIONE L'obiettivo in argomento punta a sviluppare e potenziare il settore dell'offerta formativa in tutte le sue componenti costitutive, al fine di
realizzare lo scopo prioritario di poter disporre di un sistema integrato. Tale sistema dovrà rispondere all'esigenza principale di elevare il
livello qualitativo dei servizi offerti e rispondere alle esigenze occupazionali, intervenendo a supporto dell'accesso e al rafforzamento della
partecipazione e della permanenza nel mercato del lavoro attraverso: • azioni di politica attiva e di sostegno all'inserimento lavorativo; •
azioni finalizzate al rafforzamento del sistema, quali l'incontro tra domanda e offerta di lavoro; • azioni di sviluppo della competitività del
sistema produttivo regionale mediante il sostegno al sistema della Ricerca e Innovazione .
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Definizione del sistema formativo
integrato
Azioni di supporto all'accesso e al
rafforzamento della partecipazione e della
permanenza nel mercato del lavoro
Risultato Binario Si/No SI SI SI
NOTA:
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 06.1.1 Istituzione di percorsi di alta formazione per i green jobs. 5 X X X
GR 06.1.2 Creazione di strutture specialistiche per la formazione alle nuove professioni:
scuole del web, del turismo, dell'artigianato locale.
5 X X X
GR 06.1.3 Articolazione dell'offerta formativa per occupati, inoccupati e disoccupati. 8 X X X
GR 06.1.4 Ampliamento delle reti di cooperazione internazionale per la mobilità dei giovani
(istruzione, formazione, lavoro).
8 X X X
GR 06.1.5 Apertura di uffici "Porta Futuro" e sviluppo delle infrastrutture tecnologiche sia
materiali che immateriali di supporto all'attività.
7 X X
GR 06.1.6 Predisposizione di indirizzi e strategie per le politiche regionali di ricerca. 5 X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
5 22 18 7
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 83 / 237
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
23.000.000,00
NOTA: L'importo complessivo delle risorse finanziarie ammonta, per il 2015, a circa 23 milioni di Euro. L'individuazione di "Missione e Programma" è condizionata all'armonizzazione dei capitoli relativi alla nuova programmazione del POR FSE 2014-2020.
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 06 DIREZIONE FORM., RICE. E INNOV., SCUOLA UNIVER., DIR. STUDIO
RESPONSABILE F. LELLA
GR 06.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Istituzione di percorsi di alta formazione per i green jobs. PESO
5
DESCRIZIONE La Regione Lazio ha già istituito alcuni percorsi di formazione per i green jobs, destinati alla formazione di alcune figure professionali:
esperti in agricoltura eco - compatibile; esperti di sostenibilità ambientale dei sistemi turistici locali; esperti in impianti di produzione
energetica a basso impatto ambientale; esperti di sviluppo sostenibile della destinazione turistica. Si intende procedere in questa direzione
aumentando il numero e il livello professionale e formativo dei corsi, con la creazione di veri e propri percorsi di alta formazione nel
settore dei green jobs, come corsi professionalizzanti post diploma in ambito ambientale.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Offerta formativa per i green jobs Istituzione interventi formativi
professionalizzanti post-diploma
Risultato Numerico 4
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
5 6 7 3
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
0,00
NOTA: L'ammontare delle risorse e la relativa istituzione dei capitoli di riferimento sono subordinati alla conclusione del percorso programmatorio del POR FSE 2014-2020 concertato e da concertare con i soggetti competenti per l'attuazione di una politica regionale
unitaria.
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 06 DIREZIONE FORM., RICE. E INNOV., SCUOLA UNIVER., DIR. STUDIO
RESPONSABILE F. LELLA
GR 06.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Creazione di strutture specialistiche per la formazione alle nuove professioni: scuole del web, del turismo, dell'artigianato locale. PESO
5
DESCRIZIONE I settori professionali tradizionali sembrano aver esaurito la loro corsa, ed allora appare di prioritaria importanza sviluppare nuove
professioni che, a causa della crisi economica in atto, possano offrire potenziali di sviluppo maggiori. Per realizzare tale finalità, occorrerà
formare personale docente qualificato in specifiche materie (web, turismo, artigianato locale) e creare infrastrutture adeguate all'erogazione
dei percorsi formativi.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Offerta formativa nell'ambito
dell'artigianato locale
Istituzione interventi formativi Risultato Numerico 8
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
5 11 9 4
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
0,00
NOTA: L'ammontare delle risorse e la relativa istituzione dei capitoli di riferimento sono subordinati alla conclusione del percorso programmatorio del POR FSE 2014-2020 concertato e da concertare con i soggetti competenti per l'attuazione di una politica regionale
unitaria.
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 06 DIREZIONE FORM., RICE. E INNOV., SCUOLA UNIVER., DIR. STUDIO
RESPONSABILE F. LELLA
GR 06.1.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Articolazione dell'offerta formativa per occupati, inoccupati e disoccupati. PESO
8
DESCRIZIONE Uno dei principali impegni della Regione in materia di formazione è di collegare il servizio pubblico alle esigenze delle attività produttive
più innovative e capaci di traguardare nuovi mercati e strategie produttive all'avanguardia. Per realizzare tale finalità, sarà promossa
un'offerta formativa per occupati ,basata sulle specifiche esigenze di ciascuna impresa, e per inoccupati/disoccupati finalizzata
all'assunzione. A tal fine sarà data concreta attuazione al piano programmatico elaborato nella programmazione del POR FSE 2007-2013
e in quella del POR FSE 2014-2020.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Offerta formativa per occupati,
inoccupati/disoccupati
Istituzione interventi formativi destinati
ad innovazioni organizzative, di prodotto
e di processo delle imprese e
all'assunzione di inoccupati/disoccupati
Risultato Numerico 60
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
5 20 17 7
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
0,00
NOTA: L'ammontare delle risorse e la relativa istituzione dei capitoli di riferimento sono subordinati alla conclusione del percorso programmatorio del POR FSE 2014-2020 concertato e da concertare con i soggetti competenti per l'attuazione di una politica regionale
unitaria.
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 06 DIREZIONE FORM., RICE. E INNOV., SCUOLA UNIVER., DIR. STUDIO
RESPONSABILE F. LELLA
GR 06.1.4 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Ampliamento delle reti di cooperazione internazionale per la mobilità dei giovani (istruzione, formazione, lavoro). PESO
8
DESCRIZIONE L'obiettivo in argomento è diretta conseguenza dell'iniziative UE "Youth on the move", che mira ad un ampliamento delle reti di
cooperazione con organismi e istituzioni dei Paesi europei ed extraeuropei al fine della promozione di una mobilità transnazionale, e più in
generale dell'innovazione e della cooperazione a supporto dell'istruzione, della formazione e dell'occupabilità. Tale iniziativa UE rientra
nella nuova strategia dell'UE "Europa 2020" e propone una serie di azioni chiave intese a rendere l'istruzione e la formazione più
rispondenti ai bisogni dei giovani ed incoraggiare un maggior numero di giovani ad avvalersi delle borse UE per studiare o ricevere una
formazione in un altro Paese. Si punta inoltre ad accrescere l'occupabilità dei giovani e si intende agevolarne l'accesso al mercato del
lavoro.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Reti di cooperazione internazionale per la
mobilità dei giovani
Attuazione nuova edizione tematica di
"Torno Subito"
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
2 2 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
0,00
NOTA: L'ammontare delle risorse e la relativa istituzione dei capitoli di riferimento sono subordinati alla conclusione del percorso programmatorio del POR FSE 2014-2020 concertato e da concertare con i soggetti competenti per l'attuazione di una politica regionale
unitaria.
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 06 DIREZIONE FORM., RICE. E INNOV., SCUOLA UNIVER., DIR. STUDIO
RESPONSABILE F. LELLA
GR 06.1.5 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Apertura di uffici "Porta Futuro" e sviluppo delle infrastrutture tecnologiche sia materiali che immateriali di supporto all'attività. PESO
7
DESCRIZIONE La Direzione ha effettuato nell'anno 2013 una ricognizione geografica e sul fabbisogno di servizi per l'occupazione nel territorio regionale
per l'apertura di uffici "Porta Futuro". Sulla base di tale studio preliminare l'obiettivo si propone di dare concreta attuazione alle esigenze
cui gli uffici "Porta futuro" intendono rispondere, tenendo conto del tipo di attività e dei servizi offerti, della struttura degli uffici, delle
dotazioni tecnologiche e delle risorse umane da impiegare, e della localizzazione della rete di uffici.Gli uffici "Portafuturo", per poter
essere pienamente operativi, hanno bisogno di dotazioni tecnologiche d'avanguardia, sia materiali (la rete wifi, le postazioni PC, etc.), sia
immateriali (il software, il portale web etc.); è necessario, inoltre, sviluppare postazioni per l'accoglienza, postazioni per l'orientamento,
postazioni multimediali dedicate all'auto - consultazione e auto - orientamento.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Creazione del Network "Porta Futuro" Individuazione delle sedi provinciali e
apertura di sportelli "Porta Futuro" presso
le Università del territorio regionale
Risultato Numerico 5
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
4 4 4
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
0,00
NOTA: L'ammontare delle risorse e la relativa istituzione dei capitoli di riferimento sono subordinati alla conclusione del percorso programmatorio del POR FSE 2014-2020 concertato e da concertare con i soggetti competenti per l'attuazione di una politica regionale
unitaria.
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 06 DIREZIONE FORM., RICE. E INNOV., SCUOLA UNIVER., DIR. STUDIO
RESPONSABILE F. LELLA
GR 06.1.6 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Predisposizione di indirizzi e strategie per le politiche regionali di ricerca. PESO
5
DESCRIZIONE Il programma strategico regionale per la ricerca, l'innovazione ed il trasferimento tecnologico, previsto dall'art.10 della legge regionale
13/2008 - "Promozione della ricerca e sviluppo dell'innovazione e del trasferimento tecnologico" definisce, per un triennio, gli indirizzi e
gli obiettivi strategici per le politiche di ricerca regionale. Il Programma viene redatto in coerenza con i documenti programmatici
comunitari, nazionali e regionali e tenendo conto del POR FESR Lazio 2014-2020 e del documento "Smart Specialisation (S3) Regione
Lazio". Il programma strategico prevede, in particolare che vengano definiti: • i settori di interesse prioritario e, per ciascun settore, le
strategie di intervento e gli obiettivi specifici da perseguire nel triennio di validità; • l'insieme delle risorse di carattere tecnico,
organizzativo e finanziario da impiegare nel triennio, con indicazione delle relative fonti; • la ripartizione annuale delle risorse, le modalità
di finanziamento ed i soggetti ammissibili degli interventi; • le modalità per il monitoraggio e la valutazione degli interventi, nonché la
previsione degli effetti sull'ambiente delle innovazioni prodotte attraverso il programma.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Programma strategico regionale triennale Predisposizione di tutti gli atti finalizzati
all'adozione da parte della Giunta
Regionale del Programma strategico
regionale triennale per la ricerca,
l'innovazione ed il trasferimento
tecnologico
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
2 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
0,00
NOTA:
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 06 DIREZIONE FORM., RICE. E INNOV., SCUOLA UNIVER., DIR. STUDIO
RESPONSABILE F. LELLA
GR 06.2 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Contrasto del fallimento formativo precoce e della dispersione scolastica.
DESCRIZIONE L'obiettivo in argomento ha come scopo la realizzazione di interventi finalizzati al contrasto della dispersione scolastica e formativa nel
sistema di istruzione e formazione professionale e al sostegno della didattica, attraverso azioni di innovazione nei contenuti, nei
programmi, nelle metodologie e negli strumenti, nonché all'attuazione di percorsi integrati rivolti al rafforzamento dei processi di
partecipazione allargata ai diritti di cittadinanza.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Contrasto della dispersione scolastica e
formativa
Definizione e programmazione di azioni
di supporto per contrastare il fallimento
formativo precoce
Risultato Binario Si/No SI SI SI
NOTA:
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 06.2.1 Adozione programmi per il contrasto dell'abbandono scolastico e formativo. 6 X X X
GR 06.2.2 Potenziamento, qualificazione e innovazione dell'offerta scolastica. 6 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
4 4 6
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
04.07 - Istruzione e diritto allo studio . Diritto allo studio 1.000.000,00
NOTA:
0,00
NOTA: In merito all'Obiettivo Organizzativo GR 06.2.1, l'individuazione di "Missione e Programma", l'ammontare delle risorse e la relativa istituzione dei capitoli di riferimento sono subordinati alla conclusione del percorso programmatorio del POR FSE 2014-2020
concertato e da concertare con i soggetti competenti per l'attuazione di una politica regionale unitaria.
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 06 DIREZIONE FORM., RICE. E INNOV., SCUOLA UNIVER., DIR. STUDIO
RESPONSABILE F. LELLA
GR 06.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Adozione programmi per il contrasto dell'abbandono scolastico e formativo. PESO
6
DESCRIZIONE L'obiettivo in argomento ha come scopo la riduzione del fallimento formativo precoce e della dispersione scolastica e formativa nel
sistema di istruzione e formazione professionale attraverso piani personalizzati atti a valorizzare "le diversità", favorire lo sviluppo ed il
potenziamento delle capacità di apprendimento dei soggetti in formazione, diversificare i percorsi formativi adattandoli alle individualità e
allo stile di apprendimento dei singoli utenti. Si tratta di formulare risposte formative modulate secondo le caratteristiche ed i bisogni degli
utenti e dei contesti di apprendimento, ponendo l'attenzione sull'acquisizione delle competenze chiave di cui tutti hanno bisogno per la
realizzazione e lo sviluppo personale, la cittadinanza attiva, l'inclusione sociale e occupazionale.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Interventi per il contrasto dell'abbandono
scolastico e formativo
Programmazione di interventi di
personalizzazione all'interno dei percorsi
di apprendimento formale, non formale e
informale che consentano di riprendere
l'istruzione e la formazione
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 2
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
0,00
NOTA: L'ammontare delle risorse e la relativa istituzione dei capitoli di riferimento sono subordinati alla conclusione del percorso programmatorio del POR FSE 2014-2020 concertato e da concertare con i soggetti competenti per l'attuazione di una politica regionale
unitaria.
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 06 DIREZIONE FORM., RICE. E INNOV., SCUOLA UNIVER., DIR. STUDIO
RESPONSABILE F. LELLA
GR 06.2.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Potenziamento, qualificazione e innovazione dell'offerta scolastica. PESO
6
DESCRIZIONE La Regione Lazio, con il Piano annuale del diritto allo studio, definisce gli ambiti di intervento per il potenziamento, la qualificazione e
l'innovazione dell'offerta scolastica, promuovendo la realizzazione di specifiche azioni da attuare nelle scuole. A tal fine, ogni anno, è
prevista la realizzazione di progetti speciali per le scuole a sostegno della didattica negli ambiti tematici definiti nel Piano annuale del
diritto allo studio.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Miglioramento dell'offerta scolastica Azioni innovative a sostegno della
didattica da attuare nelle scuole
Risultato Numerico 50
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
3 2 6
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
F11900 1.000.000,00
NOTA:
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
GR 06 DIREZIONE FORM., RICE. E INNOV., SCUOLA UNIVER., DIR. STUDIO
RESPONSABILE F. LELLA
GR 06.0.1 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE Implementazione delle misure previste per l'anno 2015 nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione
(P.T.P.C.) 2015-2017 e del Programma Triennale per la Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2015-2017.
PESO
5
DESCRIZIONE In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle
risorse pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le tempistiche delineate, delle attività e delle misure
previste per l'anno 2015 nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2015-2017 (comprensivo del Programma
Triennale della Trasparenza e dell'Integrità 2015-2017). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento dei percorsi di
legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività amministrativa.
ALTRE
STRUTTURE
Responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Report direzionale Attività e misure effettivamente realizzate
rispetto a quelle previste per l'anno 2015
nel P.T.P.C. 2015-2017
Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 94 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
GR 06 DIREZIONE FORM., RICE. E INNOV., SCUOLA UNIVER., DIR. STUDIO
RESPONSABILE F. LELLA
GR 06.0.2 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE Open data. PESO
7
DESCRIZIONE Scopo dell'obiettivo è la pubblicazione in formato open data del patrimonio informativo regionale sul portale on line dati.lazio.it, in
ottemperanza alla Legge Regionale n. 7 del 2012, al fine di rendere disponibili i dati regionali per il loro riuso da parte di cittadini,
imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità tecniche ed enti pubblici. L'obiettivo della pubblicazione dei dati si articola nelle
seguenti fasi preliminari: individuazione dei dati disponibili; estrazione ed affinamento dei dati individuati; supporto alla metadatazione;
validazione interna e autorizzazione alla pubblicazione, con la definizione delle modalità di manutenzione e aggiornamento dei dati nel
tempo.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Pubblicazione in formato open data del
patrimonio informativo regionale sul
portale on line dati.lazio.it
La pubblicazione dei dati si articola nelle
seguenti fasi preliminari: individuazione
dei dati disponibili; estrazione ed
affinamento dei dati individuati; supporto
alla metadatazione; validazione interna e
autorizzazione alla pubblicazione, con la
definizione delle modalità di
manutenzione e aggiornamento dei dati
nel tempo.
Risultato Numerico 10
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 2 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 95 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
GR 06 DIREZIONE FORM., RICE. E INNOV., SCUOLA UNIVER., DIR. STUDIO
RESPONSABILE F. LELLA
GR 06.0.3 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE Programmazione Comunitaria FSE 2014-2020. PESO
8
DESCRIZIONE Realizzazione delle attività propedeutiche e necessarie al corretto funzionamento del Programma Operativo Regionale del Lazio FSE e
predisposizione della relativa documentazione.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Avvio della programmazione POR FSE
2014-2020
Definizione e adozione degli strumenti
operativi per il funzionamento del POR
FSE 2014-2020
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
3 2
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 96 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 07 DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI
RESPONSABILE M. CIPRIANI
GR 07.1 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Valorizzare e promuovere gli asset culturali.
DESCRIZIONE Il Lazio è la prima regione in Italia per quanto riguarda la presenza di turisti stranieri, e ciò conferma come il patrimonio artistico -
culturale della Regione sia un'autentica "miniera" che andrebbe sfruttata adeguatamente onde poterne ricavare il massimo profitto. In
quest'ottica si colloca l'iniziativa di tutelarne le risorse culturali, attraverso una serie di interventi programmatici rivolti sia al patrimonio
archeologico e monumentale che alla valorizzazione del settore cinematografico, tutti finalizzati ad uno sviluppo del settore ed un
incremento degli asset più rilevanti.
ALTRE
STRUTTURE
Area Innovazione tecnologica, gestione sistemi informativi e statistici- Lazio Service SPA - LAit SPA - Fondazione Film Commission, di
Roma, delle Province e del Lazio - Enti locali
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Sviluppo della cultura e del turismo sul
territorio regionale
Incremento del recupero e dello sviluppo
del patrimonio culturale regionale
attraverso operazioni specifiche
Risultato Numerico 5 15 7
NOTA:
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 07.1.1 Incrementare l'agibilità dei teatri pubblici e privati del Lazio per sviluppare il
settore dello spettacolo dal vivo.
8 X X X
GR 07.1.2 Censimento e mappatura dei servizi e degli spazi culturali presenti sul territorio. 3 X X X
GR 07.1.3 Rilancio del settore del cinema e dell'audiovisivo. 10 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
3 12 6 2
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 97 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 07 DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI
RESPONSABILE M. CIPRIANI
GR 07.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Incrementare l'agibilità dei teatri pubblici e privati del Lazio per sviluppare il settore dello spettacolo dal vivo. PESO
8
DESCRIZIONE La Regione Lazio, a differenza di altre regioni italiane, non ha nel proprio territorio un patrimonio di strutture teatrali agibili e funzionanti.
A fronte di Accordi di Programma Quadro e di un bando pubblico è stato elaborato un Piano di interventi sui teatri pubblici che con il
contributo della regione e/o degli EE.LL. potranno essere restaurati e resi agibili in modo da offrire opportunità alle compagnie del Lazio
che, dati Mibact, sono quasi il 70% di quelle operanti nel settore dello spettacolo dal vivo e non hanno spazi adeguati di produzione,
circuitazione e rappresentazione. L'intervento, iniziato nel 2014, sarà realizzato nel biennio 2015/16 e procederà per Stati di Avanzamento
dei Lavori (SAL) secondo le modalità previste dalla legge regionale n. 88/80 e successive norme regionali in materia di lavori pubblici.
ALTRE
STRUTTURE
Comuni del Lazio
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Incrementare l'agibilità dei teatri pubblici
del Lazio
Ristrutturazione e messa a norma di 5
teatri comunali
Risultato Numerico 5
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 3 3
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
G24559 4.369.073,72
NOTA: Si rappresenta che il capitolo al momento presenta una disponibilità di cassa (negativa) pari a Euro - 2.999.979,04
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 98 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 07 DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI
RESPONSABILE M. CIPRIANI
GR 07.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Censimento e mappatura dei servizi e degli spazi culturali presenti sul territorio. PESO
3
DESCRIZIONE La Regione Lazio è un territorio a forte vocazione culturale e turistica per la sovrabbondanza di ricchezze naturalistiche e paesaggistiche,
ampia produzione culturale e creativa, una fitta rete di servizi culturali e infrastrutture della conoscenza, luoghi di produzione culturale non
censiti e non mappati che sono tuttavia alla base di una corretta programmazione degli interventi di governance del settore culturale.
ALTRE
STRUTTURE
Area Innovazione tecnologica, gestione sistemi informativi e statistici- Lazio service SPA - LAit spa
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Esecuzione attività di censimento da parte
dell'osservatorio della cultura
Predisposizione e presentazione del primo
rapporto
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 4 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 99 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 07 DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI
RESPONSABILE M. CIPRIANI
GR 07.1.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Rilancio del settore del cinema e dell'audiovisivo. PESO
10
DESCRIZIONE La Regione Lazio rappresenta un vero e proprio distretto del cinema, considerato che vi si concentrano 3400 imprese che occupano oltre
27000 addetti e che producono il 59% del valore aggiunto nazionale. Con la legge regionale n. 7/2013 la Regione ha individuato gli
strumenti necessari a rilanciare il settore del cinema e dell'audiovisivo, mediante alcune azioni cardine quali: l'innovazione nella
produzione e nei contenuti, la promozione della conoscenza nelle scuole e nella formazione di nuove generazioni, la pianificazione
pluriennale degli interventi, il reingresso nella "Fondazione Film Commission di Roma, delle Province e del Lazio" e quindi nella sua
riorganizzazione con l'obiettivo di rendere il Lazio una destinazione privilegiata di richiamo per le produzioni cinematografiche e
dell'audiovisivo, anche internazionali.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Attuazione del piano triennale Approvazione graduatoria e
individuazione dei contributi relativi al
piano operativo annuale
Risultato Binario Si/No SI
NOTA: il piano operativo annuale prevede due distinte graduatorie: la prima riferita alle iniziative di promozione audiovisiva; la seconda riguardante le sovvenzioni destinate alle società di produzione audiovisiva
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 5 2 2
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
G12515 15.000.000,00
NOTA: Si segnala che il capitolo ha una disponibilità di cassa (negativa) pari a € - 20.438.938,38
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 07 DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI
RESPONSABILE M. CIPRIANI
GR 07.2 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Potenziamento e implementazione delle politiche per i giovani.
DESCRIZIONE I giovani rappresentano i principali agenti di sviluppo economico, di cambiamento sociale e di innovazione tecnologica. Va assicurata loro
la possibilità di vivere in condizioni ed ambienti in cui si sviluppino gli ideali, la creatività, le passioni. Di conseguenza, va riconosciuto
che le politiche giovanili sono misure da attivare sui territori, con l'obiettivo di dar vita ad un sistema di azioni ed interventi a valenza
pubblica, che abbiano l'obiettivo di fornire ai giovani mezzi, opportunità e strumenti per vivere in modo pieno e positivo la transizione alla
vita adulta.
ALTRE
STRUTTURE
Lazio Innova S.p.a.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Sviluppo politiche per i giovani Realizzazione di una serie di interventi
per potenziare le politiche per i giovani
Risultato Binario Si/No SI SI SI
NOTA:
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 07.2.1 Sviluppare progetti e interventi in favore dei giovani. 10 X X X
GR 07.2.2 Potenziamento e sviluppo delle Officine delle Arti e dei Mestieri. 7 X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 5 4 3
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 07 DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI
RESPONSABILE M. CIPRIANI
GR 07.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Sviluppare progetti e interventi in favore dei giovani. PESO
10
DESCRIZIONE L'obiettivo si propone l'attuazione di progetti e interventi a favore dei giovani e delle loro comunità giovanili fondato sulle parole chiave
creatività, partecipazione, conoscenza e futuro.
ALTRE
STRUTTURE
Lazio Innova S.p.A.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Interventi in materia di politiche giovanili Attuazione di progetti ed interventi a
favore dei giovani e delle loro comunità
giovanili
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 2 2 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
R31111 1.550.000,00
NOTA: Si prevede l'utilizzo di una quota parte dell'assegnazione dello stato sul Fondo Nazionale Politiche Giovanili. Si segnala tuttavia che al momento risulta una disponibilità di cassa (negativa) pari a € - 3.324.666,46
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 07 DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI
RESPONSABILE M. CIPRIANI
GR 07.2.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Potenziamento e sviluppo delle Officine delle Arti e dei Mestieri. PESO
7
DESCRIZIONE Con determinazione n. G16195 del 13/11/2014 sono state approvate le graduatorie relative all'avviso pubblico di cui alla determinazione
G03043 del 26/11/2013 per la creazione di nuove officine delle arti e dei mestieri. Tali officine, dislocate nel territorio regionale, sono
luoghi in cui i giovani potranno manifestare, realizzare e sviluppare abilità e capacità creative nei diversi settori artistici e professionali
(produzioni musicali, teatrali, cinematografiche, attività relative alla danza e alle arti creative, etc.). Tale obiettivo si propone dunque di
realizzare il potenziamento e lo sviluppo di tali attività, considerate un settore trainante nell'ambito delle politiche giovanili.
ALTRE
STRUTTURE
Lazio Innova SpA - BIC Lazio SpA
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Officine delle Arti e dei Mestieri Potenziamento e sviluppo delle Officine
delle Arti e dei Mestieri finanziate dai
Comuni inseriti nella graduatoria di cui
alla determinazione n. G16195 del
13/11/2014.
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 3 2 2
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
R31918 250.000,00
NOTA: Necessitano 510.000,00 € per finanziare 5 nuove officine individuate a seguito dell'Avviso pubblico aggiudicato a fine 2014. Al momento il capitolo ha disponibilità di cassa (negativa) pari a € -4.217.700,00. E' previsto altresì il monitoraggio e controllo dei
15 progetti già finanziati
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 07 DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI
RESPONSABILE M. CIPRIANI
GR 07.3 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Attuazione del progetto Lazio Creativo.
DESCRIZIONE La creatività e le attività imprenditoriali ad essa collegate sono identificate nel dibattito internazionale come fattori cruciali nella
definizione di un nuovo modello di sviluppo economico e la Regione Lazio vanta un importante bacino imprenditoriale nel settore delle
industrie culturali e creative. Nella realtà territoriale regionale il cinema, l'audiovisivo, lo spettacolo dal vivo, l'editoria, la moda, il design,
le tecnologie applicate ai beni culturali sono bacini significativi in termini economici e occupazionali e con notevoli possibilità di ulteriore
sviluppo. Tale bacino imprenditoriale va, quindi, sostenuto attraverso un programma di intervento che miri a irrobustire sia la classe
creativa regionale, promuovendo il dialogo con le istituzioni, sia il tessuto imprenditoriale permettendo il massimo utilizzo del potenziale
creativo attualmente non sfruttato. L'azione proprosta va inquadrata in un disegno che si pone l'obiettivo di collocare a livello
internazionale la nostra Regione in questo specifico segmento.
ALTRE
STRUTTURE
Lazio Innova S.p.A; BIC Lazio S.p.A.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Attuazione progetto Lazio Creativo Realizzazione di interventi per rafforzare
la classe creativa del Lazio, l'occupazione
e la nascita di imprese nel settore della
cultura
Risultato Binario Si/No SI SI NO
NOTA:
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 07.3.1 Rafforzare l'impresa creativa. 7 X X X
GR 07.3.2 Sostegno alla creazione di FAB LAB regionali. 5 X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 3 2 1
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 07 DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI
RESPONSABILE M. CIPRIANI
GR 07.3.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Rafforzare l'impresa creativa. PESO
7
DESCRIZIONE Sostegno alla nascita e al rafforzamento delle imprese nei settori culturali e creativi. Tale obiettivo sarà perseguito attraverso
l'assegnazione delle risorse del Fondo per la Creatività, alle start up creative individuate a seguito di apposito bando.
ALTRE
STRUTTURE
Lazio Innova S.p.a
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Favorire la nascita di imprese creative Individuazione dei beneficiari e delle
risorse relative alle start up selezionate
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 2 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
C21911 1.500.000,00
NOTA: L'importo indicato finanzia solo le start up creative. Bando pubblicato nel 2014 ed attualmente in corso di valutazione. 635 le domande pervenute. Al raggiungimento dell'obiettivo concorre la realizzazione di FAB LAB regionali per 1,0 ml. di Euro; la
copertura è sui capp. A34183, A34184 e A34185
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 07 DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI
RESPONSABILE M. CIPRIANI
GR 07.3.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Sostegno alla creazione di FAB LAB regionali. PESO
5
DESCRIZIONE Il sostegno all'innovazione e alla creatività costituiscono assi centrali dell'azione politico-amministrativa regionale, come evidenziato tra
l'altro dalla Smart specialisation strategy "S3" e dal nuovo POR FESR 2014-2020. Nell'ambito delle politiche di innovazione e creatività,
specifica attenzione è rivolta alla creazione e al sostegno di spazi per la nuova imprenditorialità tra i quali si distingue per le specifiche
caratteristiche il FAB LAB (Fabrication Laboratory) che offre accesso diffuso ai mezzi di fabbricazione digitale di ultima generazione.
ALTRE
STRUTTURE
BIC Lazio SpA
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Creazione di FAB LAB regionali Realizzazione dei primi FAB LAB
regionali per favorire lo sviluppo
economico e l'innovazione sociale
mediante utilizzo di Fondi comunitari
Risultato Numerico 2
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 1 1 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
1.000.000,00
NOTA: N.B: Il progetto denominato STAArt Up, approvato con DGR 418/2014, trova copertura finanziaria sui capp.: A38183 per € 500.000,00; A38184 per € 481.174,00 e A38185 per € 18.826,00. I capitoli sono ancora assegnati alla Direzione Sviluppo economico.
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 106 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
GR 07 DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI
RESPONSABILE M. CIPRIANI
GR 07.0.1 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE Implementazione delle misure previste per l'anno 2015 nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione
(P.T.P.C.) 2015-2017 e del Programma Triennale per la Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2015-2017.
PESO
7
DESCRIZIONE In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle
risorse pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le tempistiche delineate, delle attività e delle misure
previste per l'anno 2015 nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2015-2017 (comprensivo del Programma
Triennale della Trasparenza e dell'Integrità 2015-2017). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento dei percorsi di
legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività amministrativa.
ALTRE
STRUTTURE
Responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Report direzionale Attività e misure effettivamente realizzate
rispetto a quelle previste per l'anno 2015
nel P.T.P.C. 2015-2017
Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 107 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
GR 07 DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI
RESPONSABILE M. CIPRIANI
GR 07.0.2 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE Open data. PESO
6
DESCRIZIONE Scopo dell'obiettivo è la pubblicazione in formato open data del patrimonio informativo regionale sul portale on line dati.lazio.it, in
ottemperanza alla Legge Regionale n. 7 del 2012, al fine di rendere disponibili i dati regionali per il loro riuso da parte di cittadini,
imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità tecniche ed enti pubblici. L'obiettivo della pubblicazione dei dati si articola nelle
seguenti fasi preliminari: individuazione dei dati disponibili; estrazione ed affinamento dei dati individuati; supporto alla metadatazione;
validazione interna e autorizzazione alla pubblicazione, con la definizione delle modalità di manutenzione e aggiornamento dei dati nel
tempo.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Pubblicazione in formato open data del
patrimonio informativo regionale sul
portale on line dati.lazio.it
La pubblicazione dei dati si articola nelle
seguenti fasi preliminari: individuazione
dei dati disponibili; estrazione ed
affinamento dei dati individuati; supporto
alla metadatazione; validazione interna e
autorizzazione alla pubblicazione, con la
definizione delle modalità di
manutenzione e aggiornamento dei dati
nel tempo.
Risultato Numerico 24
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
9 9
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 108 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
GR 07 DIREZIONE CULTURA E POLITICHE GIOVANILI
RESPONSABILE M. CIPRIANI
GR 07.0.3 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE POR FESR 2007-2013. PESO
7
DESCRIZIONE Per sostenere il tessuto economico regionale in un frangente di crisi e per dare corpo alla nuova strategia di sviluppo a favore delle
imprese, si rende necessario un particolare impegno nello svolgimento delle attività inerenti il rispetto delle previsioni di spesa e
conclusione degli interventi nell'ambito della programmazione POR FESR 2007-2013, evitando così il rischio di disimpegno delle risorse
assegnate da parte dell'Europa.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Rispetto degli obiettivi di spesa Importo liquidato espresso in migliaia di
Euro ai fini della certificazione della spesa
Realizzazione
Finanziaria
Numerico 3100
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 109 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 08 DIREZIONE LAVORO
RESPONSABILE M. NOCCIOLI
GR 08.1 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Contrasto della vulnerabilità occupazionale delle persone a rischio di esclusione sociale.
DESCRIZIONE L'obiettivo mira a fronteggiare gli effetti occupazionali negativi della crisi economica, partendo dall'assunto che le criticità e le difficoltà
che incontrano alcune categorie a rischio di esclusione sociale, in particolare i giovani, ad entrare in modo qualificato nel mercato del
lavoro richiedono interventi specifici.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Politiche attive per persone a rischio di
esclusione sociale
Misure di politiche attive avviate Risultato Numerico 3 3 3
NOTA:
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 08.1.1 Misure di politiche attive per la conciliazione di vita familiare e lavorativa (legge
n. 53/2000).
5 X X X
GR 08.1.2 Intervento sperimentale per l'attivazione di tirocini per extra-comunitari. 5 X X X
GR 08.1.3 Misure di politica attiva in favore di disabili gravi, psichici e intellettivi. 5 X X X
GR 08.1.4 Reddito minimo di inserimento lavorativo. 5 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
4 5 3 1
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
15.03 - Politiche per il lavoro e la formazione professionale . Sostegno all'occupazione 9.713.502,00
NOTA: Le risorse finanziarie fanno riferimento anche alla Missione 15, Programma 01 e alla Missione 15, Programma 02.
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 110 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 08 DIREZIONE LAVORO
RESPONSABILE M. NOCCIOLI
GR 08.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Misure di politiche attive per la conciliazione di vita familiare e lavorativa (legge n. 53/2000). PESO
5
DESCRIZIONE La Regione Lazio, con proprio atto di programmazione, individuerà le linee d'intervento principali per l' attuazione dell'articolo 6 comma 4
della legge n. 53/2000, per finanziare progetti formativi di lavoratori/lavoratrici occupati in imprese e connessi ad accordi contrattuali che
prevedano quote di riduzione dell'orario di lavoro o rimodulazioni dell'orario di lavoro collegate, ad esempio, a processi di
riorganizzazione della filiera produttiva e della struttura aziendale o di innovazione tecnologica. Si intende promuovere in tal modo
l'attività di formazione nelle imprese per lo sviluppo e l'aggiornamento professionale del personale coinvolto in tali processi. Le iniziative
sono finalizzate alla riqualificazione, al perfezionamento ed alla specializzazione delle competenze e saranno progettate coerentemente con
quanto previsto dallo specifico accordo aziendale o dalla contrattazione collettiva, nazionale o decentrata, applicata nell'azienda, anche con
riferimento al monte ore da destinare ai congedi formativi, ai criteri per l'individuazione dei lavoratori e alle modalità d'orario e
retribuzione connesse alla partecipazione ai percorsi di formazione.
ALTRE
STRUTTURE
Direzione regionale formazione, Italia Lavoro
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Misure di politiche attive per la
conciliazione di vita familiare e lavorativa
Misure avviate Risultato Numerico 2
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 5 3 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
F31142 0,00
NOTA: Trattasi di risorse nazionali, pari a 1.500.000,00, che saranno impegnate sul capitolo F31142, previo accertamento in entrata.
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 111 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 08 DIREZIONE LAVORO
RESPONSABILE M. NOCCIOLI
GR 08.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Intervento sperimentale per l'attivazione di tirocini per extra-comunitari. PESO
5
DESCRIZIONE Secondo la Commissione Europea, la promozione di tirocini di buona qualità rappresenta un elemento rilevante per il conseguimento degli
obiettivi della strategia di Europa 2020. La regolamentazione riguarda, in via esclusiva, le ipotesi in cui si vuole attivare un tirocinio a
favore di una persona straniera residente nel suo paese d'origine o, comunque, fuori dall'U.E. Queste ipotesi rappresentano delle fattispecie
complesse anche perché destinate a coinvolgere materie di competenza diversa: quella statale (immigrazione), e quella regionale (tirocini e
formazione professionale).
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Intervento sperimentale per l'attivazione
di tirocini per extra-comunitari
Realizzazione prototipo piattaforma
informatica
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
3 3 2 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
F31931 60.000,00
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 112 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 08 DIREZIONE LAVORO
RESPONSABILE M. NOCCIOLI
GR 08.1.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Misure di politica attiva in favore di disabili gravi, psichici e intellettivi. PESO
5
DESCRIZIONE La Regione, in attuazione della DGR 199/2013, prevede l'adozione di misure per disabili gravi, psichici e intellettivi, volte all'inserimento
lavorativo di queste persone particolarmente vulnerabili. I destinatari dell'intervento sono i soggetti disabili rientranti nelle condizioni
individuate all'art. 13, co. 1, lett. a) della legge n. 68 del 1999 ed individuati al di fuori delle quote d'obbligo previste dalla stessa legge. La
misura, attraverso il coinvolgimento della società in house BIC Lazio, mira all'attivazione di tirocini formativi. In particolar modo l'art. 13
co. 5 della citata DGR 199/2013 stabilisce che nel caso di tirocini formativi e di orientamento in favore di disabili la Regione può
corrispondere, nei limiti dello stanziamento annuale di bilancio, un'indennità pari all'importo minimo di € 400,00 e definire ulteriori
modalità di sostegno.
ALTRE
STRUTTURE
BIC Lazio spa , soggetti promotori accreditati per i servizi per il lavoro, Centri per l'impiego (CPI)
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Efficacia della misura Rapporto tra tirocini avviati rispetto al
numero massimo finanziabile
Risultato Percentuale 30%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
3 3 2 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
F31927 0,00
NOTA: Trattasi di fondi già impegnati nell'esercizio finanziario 2014, pari a 808.000,00.
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 08 DIREZIONE LAVORO
RESPONSABILE M. NOCCIOLI
GR 08.1.4 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Reddito minimo di inserimento lavorativo. PESO
5
DESCRIZIONE L'intervento prevede un sussidio riservato a persone prive di occupazione, che hanno esaurito ogni percorso di sostegno al reddito da
almeno sei mesi, ed è condizionato alla loro disponibilità effettiva di attivarsi per la ricerca di un lavoro e per la propria riqualificazione
lavorativa, attraverso la firma del contratto di ricollocazione. Sarà riservato ai disoccupati il cui ISEE è uguale o inferiore a 9.000 euro, che
in passato abbiano lavorato ed abbiano avuto una contribuzione per almeno 52 settimane. L'interessato ha diritto all'erogazione del sussidio
dal momento della firma del contratto di ricollocazione e per una durata non superiore a 4 mesi, coincidenti con la durata dell'efficacia del
contratto di ricollocazione. L'erogazione del sussidio avverrà tramite una società in-house della Regione o un soggetto pubblico da
individuare. L'obiettivo realizza uno dei 45 progetti individuati dalla programmazione unitaria dei fondi strutturali europei della Regione
per il periodo 2014-2020.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Reddito minimo di inserimento lavorativo Avvio della misura Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
3 3 2 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
8.153.502,00
NOTA: Risorse FSE 2014-2020. Capitolo da istituire.
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 114 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 08 DIREZIONE LAVORO
RESPONSABILE M. NOCCIOLI
GR 08.2 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Sviluppo di strumenti e servizi per ridurre il difficile incontro tra domanda e offerta di lavoro.
DESCRIZIONE L'obiettivo punta a sviluppare una strategia per ridurre il mismatch tra domanda e offerta di lavoro, attraverso la predisposizione di
strumenti che facilitino l'approccio lavorativo e siano in grado di orientare i potenziali lavoratori nella scelta più opportuna in base alle
caratteristiche personali e professionali di ognuno. A tal fine, verrà realizzato il Sistema Lazio dei servizi per il lavoro e verrà predisposta
la sperimentazione del contratto di ricollocazione. Sarà, inoltre, realizzato un intervento specifico per la riqualificazione e la ricollocazione
dei lavoratori a rischio di espulsione dal mercato del lavoro e sarà attuato il Piano straordinario per l'occupazione dei giovani "Youth
Guarantee".
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Mismatch tra domanda e offerta di lavoro Strumenti attivati per ridurre il mismatch
tra domanda e offerta di lavoro
Risultato Numerico 3 2 1
NOTA:
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 08.2.1 Realizzazione del Sistema Lazio dei servizi per il lavoro. 6 X X X
GR 08.2.2 Sperimentazione del contratto di ricollocazione. 4 X X X
GR 08.2.3 Intervento per la riqualificazione e la ricollocazione di lavoratori a rischio di
espulsione dal mercato del lavoro (legge n. 236/93).
5 X X X
GR 08.2.4 Piano straordinario per l'occupazione dei giovani: attuazione della Youth
guarantee.
10 X X X
GR 08.2.5 Sistema regionale di certificazione delle competenze per l'apprendimento formale,
non formale e informale.
5 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
4 5 3 1
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
15.03 - Politiche per il lavoro e la formazione professionale . Sostegno all'occupazione 10.192.872,00
NOTA: Le risorse finanziarie fanno riferimento anche alla Missione 15, Programma 01 e alla Missione 15, Programma 02.
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 08 DIREZIONE LAVORO
RESPONSABILE M. NOCCIOLI
GR 08.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Realizzazione del Sistema Lazio dei servizi per il lavoro. PESO
6
DESCRIZIONE La Regione Lazio ha attivato e si propone di potenziare un Sistema Lazio dei servizi per il lavoro, che si basi sulla sinergia tra pubblico e
privato. A tal fine, per la prima volta è stato realizzato un sistema di accreditamento dei soggetti pubblici e privati con il quale è stato
riconosciuto agli operatori del mercato del lavoro regionale l'idoneità ad erogare sul proprio territorio servizi per il lavoro con l'obiettivo di
favorire e di sostenere l'inserimento nel lavoro, anche mediante l'utilizzo di risorse pubbliche. La seconda fase prevede la realizzazione di
tutte le attività propedeutiche all'implementazione di un sistema informatico che consenta l'analisi e la valutazione degli esiti delle
politiche attive attuate.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Realizzazione di uno studio sui criteri per
la valutazione degli esiti delle politiche
attive attuate
Report Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
4 5 3 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
F31931 40.000,00
NOTA:
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 08 DIREZIONE LAVORO
RESPONSABILE M. NOCCIOLI
GR 08.2.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Sperimentazione del contratto di ricollocazione. PESO
4
DESCRIZIONE Il comma 215 dell'articolo unico della legge di stabilità 2014 istituisce la sperimentazione di una serie di servizi per l'impiego incentrati su
un nuovo istituto giuridico: il contratto di ricollocazione. Si è di fatto passati dalle politiche del lavoro passive - il sostegno del reddito dei
lavoratori che abbiano perso il lavoro - alle politiche attive, volte a promuovere efficacemente e attivamente la ricollocazione del
lavoratore. Ciò considerato, la Regione Lazio sperimenta per prima il contratto di ricollocazione, secondo il modello mutuato dalle
esperienze del nord Europa che consente di attivare un sistema di assistenza efficace ai disoccupati nel mondo del lavoro. Il contratto
prevederà, tra le altre cose, l'attivazione di un servizio di assistenza intensiva per il reperimento della nuova occupazione; la disponibilità
della persona interessata a dedicare alla ricerca della nuova occupazione una quantità di tempo almeno corrispondente al tempo pieno
parziale di lavoro; un arco temporale entro cui l'interessato debba essere ricollocato perchè venga riconosciuto all'ente accreditato fornitore
del servizio il pagamento del servizio erogato. Questo strumento innovativo verrà sperimentato in un progetto per la ricollocazione degli
ex-lavoratori Alitalia da presentare a valere sul Fondo delle Politiche Attive del lavoro (FPA).
ALTRE
STRUTTURE
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Progetto Alitalia Avvio delle misure di politica attiva come
previsto dal progetto
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
4 2 2
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
8.500.000,00
NOTA: Trattasi di fondi nazionali provenienti dal Fondo Politiche attive del MLPS. Capitolo da istituire.
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 08 DIREZIONE LAVORO
RESPONSABILE M. NOCCIOLI
GR 08.2.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Intervento per la riqualificazione e la ricollocazione di lavoratori a rischio di espulsione dal mercato del lavoro (legge n. 236/93). PESO
5
DESCRIZIONE L'intervento si ripropone di sostenere due misure a favore dei lavoratori: una per aggiornare e accrescere le loro competenze, sulla base di
piani aziendali, settoriali e territoriali, sviluppando la competitività delle imprese; l'altra per ricollocare i lavoratori già fruitori di
ammortizzatori sociali.
ALTRE
STRUTTURE
La Direzione regionale Lavoro collaborerà con la Direzione regionale per lo Sviluppo Economico e le Attività Produttive per l'avviso che
finanzierà piani di formazione continua per l'aggiornamento e la riqualificazione dei lavoratori occupati nelle imprese che aderiranno al
Progetto di riconversione e riqualificazione industriale del Sistema Locale del Lavoro di Rieti presentato al Ministero dello Sviluppo
Economico.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Avanzamento della spesa relativamente
all'avviso di cui alla determinazione n.
G14108/2014.
Rapporto tra le risorse impegnate e i
provvedimenti di liquidazione effettuati
Risultato Percentuale 50%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
4 5 2 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
F21107 0,00
NOTA: Trattasi di fondi nazionali. L'importo di 4.000.000,00 è stato impegnato nell'esercizio finanziario 2014 con determinazione n. G14108/2014.
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 08 DIREZIONE LAVORO
RESPONSABILE M. NOCCIOLI
GR 08.2.4 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Piano straordinario per l'occupazione dei giovani: attuazione della Youth guarantee. PESO
10
DESCRIZIONE "Garanzia Giovani" (Youth guarantee) é un programma rivolto ai giovani tra i 15 e i 29 anni che non sono iscritti a scuola né all'università,
che non lavorano e che non seguono corsi di formazione, ai quali, entro quattro mesi dalla stipula del patto di servizio con un centro per
l'impiego, viene offerto un percorso di formazione o di lavoro. Sono previsti una serie di servizi, tra cui orientamento, formazione,
apprendistato, tirocinio e inserimento al lavoro, offerti da soggetti pubblici o privati accreditati. Il Piano si pone l'obiettivo di migliorare il
funzionamento del mercato del lavoro, aumentare l'occupazione, soprattutto giovanile, riducendo l'inattività e migliorando l'occupabilità
dei giovani, accelerare la creazione di posti di lavoro.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Attuazione Piano Garanzia Giovani Percentuale di impegni sulle risorse
assegnate
Realizzazione
Finanziaria
Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
4 5 3 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
1.652.872,00
NOTA: Trattasi di fondi nazionali pari a 137.197.164,00, allocati presso IGRUE. A tale cifra va aggiunto l'importo di 1.652.872,00, relativo all'assistenza tecnica, che confluirà nel bilancio regionale, previo accertamento in entrata. Capitolo di nuova istituzione.
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 08 DIREZIONE LAVORO
RESPONSABILE M. NOCCIOLI
GR 08.2.5 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Sistema regionale di certificazione delle competenze per l'apprendimento formale, non formale e informale. PESO
5
DESCRIZIONE Al centro della Strategia Europa 2020 vi è il diritto della persona all'apprendimento lungo tutto l'arco della vita (lifelong learning) e
rendere reale la mobilità dei cittadini per motivi di studio o di lavoro nell'ambito del territorio dell'UE, attraverso il riconoscimento degli
apprendimenti e delle competenze acquisiti in contesti formali, non formali e informali. Al riguardo l'Italia si è dotata di una cornice
normativa (legge n. 92/2012, decreto legislativo n. 13/2013) e Intese in CU sull'apprendimento permanente del 20/12/2012 e del
10/07/2014. Le Regioni e PP.AA., insieme al Ministero del Lavoro e Miur, hanno predisposto una proposta di Intesa (in attesa di
approvazione da parte della Conferenza Stato-Regioni) per un decreto interministeriale concernente la definizione di un quadro operativo
per il riconoscimento a livello nazionale delle qualificazioni regionali e delle relative competenze, nell'ambito del Repertorio nazionale dei
titoli di istruzione e formazione e delle qualificazioni professionali di cui all'articolo 8 del decreto legislativo n. 13/2013. La Regione Lazio
si propone di avviare la costruzione di un proprio sistema regionale di certificazione delle competenze acquisite in contesti di
apprendimento formali, non formali e informali anche per rispondere all'impegno assunto da parte del Governo e delle Regioni con
l'Accordo di Partenariato 2014-2020 in relazione alla condizionalità ex ante "10.3 Apprendimento permanente" con riferimento
"all'esistenza su tutto il territorio nazionale di un quadro operativo di riconoscimento delle qualificazioni regionali e delle relative
competenze."
ALTRE
STRUTTURE
Direzione regionale Formazione, Ricerca e Innovazione, Scuola e Università, Diritto allo Studio.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Sistema regionale di certificazione delle
competenze
Elaborazione del testo finale della
Direttiva per la costruzione del sistema
regionale di certificazione delle
competenze
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
4 5 3 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
0,00
NOTA: Atto di programmazione che non necessita di risorse finanziarie
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 120 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
GR 08 DIREZIONE LAVORO
RESPONSABILE M. NOCCIOLI
GR 08.0.1 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE Implementazione delle misure previste per l'anno 2015 nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione
(P.T.P.C.) 2015-2017 e del Programma Triennale per la Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2015-2017.
PESO
10
DESCRIZIONE In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle
risorse pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le tempistiche delineate, delle attività e delle misure
previste per l'anno 2015 nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2015-2017 (comprensivo del Programma
Triennale della Trasparenza e dell'Integrità 2015-2017). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento dei percorsi di
legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività amministrativa.
ALTRE
STRUTTURE
Responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Report direzionale Attività e misure effettivamente realizzate
rispetto a quelle previste per l'anno 2015
nel P.T.P.C. 2015-2017
Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 121 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
GR 08 DIREZIONE LAVORO
RESPONSABILE M. NOCCIOLI
GR 08.0.2 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE Open data. PESO
10
DESCRIZIONE Scopo dell'obiettivo è la pubblicazione in formato open data del patrimonio informativo regionale sul portale on line dati.lazio.it, in
ottemperanza alla Legge Regionale n. 7 del 2012, al fine di rendere disponibili i dati regionali per il loro riuso da parte di cittadini,
imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità tecniche ed enti pubblici. L'obiettivo della pubblicazione dei dati si articola nelle
seguenti fasi preliminari: individuazione dei dati disponibili; estrazione ed affinamento dei dati individuati; supporto alla metadatazione;
validazione interna e autorizzazione alla pubblicazione, con la definizione delle modalità di manutenzione e aggiornamento dei dati nel
tempo.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Pubblicazione in formato open data del
patrimonio informativo regionale sul
portale on line dati.lazio.it
La pubblicazione dei dati si articola nelle
seguenti fasi preliminari: individuazione
dei dati disponibili; estrazione ed
affinamento dei dati individuati; supporto
alla metadatazione; validazione interna e
autorizzazione alla pubblicazione, con la
definizione delle modalità di
manutenzione e aggiornamento dei dati
nel tempo.
Risultato Numerico 10
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 2 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 122 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 09 DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA PRODUTTIVE
RESPONSABILE R. BELLOTTI
GR 09.1 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Aumento della competitività delle imprese laziali.
DESCRIZIONE La Regione Lazio, al fine di agevolare e sostenere la competitività del sistema produttivo laziale, promuove politiche a favore
dell'internazionalizzazione e politiche di accesso al credito.
ALTRE
STRUTTURE
Fondo Centrale di Garanzia presso il Medio Credito Centrale - Mise, Lazio Innova, Confidi del Lazio, Banca europea degli investimenti
(BEI)
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Internazionalizzazione delle imprese
regionali
Numero delle imprese coinvolte nei
progetti di internazionalizzazione
Risultato Numerico 250 250 0
NOTA:
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Operazioni garantite a favore delle PMI Incremento delle operazioni del Fondo
Centrale di Garanzia - Mise, Lazio
Innova, Confidi del Lazio, BEI
Risultato Numerico 4400 0 0
NOTA:
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 09.1.1 Qualificazione dell'azione di programmazione, aggiornamento degli strumenti di
sostegno all'internazionalizzazione ed aggiornamento della legge regionale n.
5/2008.
4 X X
GR 09.1.2 Sostegno alla liquidità ed agli investimenti delle PMI laziali. 4 X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
2 3 2
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
14.01 - Sviluppo economico e competitività . Industria, PMI e Artigianato 14.200.000,00
NOTA:
14.05 - Sviluppo economico e competitività . Politica regionale unitaria per lo sviluppo
economico e la competività
30.000.000,00
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 123 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 09 DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA PRODUTTIVE
RESPONSABILE R. BELLOTTI
GR 09.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Qualificazione dell'azione di programmazione, aggiornamento degli strumenti di sostegno all'internazionalizzazione ed
aggiornamento della legge regionale n. 5/2008.
PESO
4
DESCRIZIONE Il Piano "Lazio international" prevede che vengano destinati complessivamente 65 milioni di euro, in parte derivanti dal bilancio regionale,
in parte dalla programmazione europea 2014-2020, per il supporto al processo di internazionalizzazione delle imprese laziali. In
particolare, per il solo anno 2014 vengono stanziati 11,4 milioni di euro, metà dei quali destinati al sostegno a progetti di
internazionalizzazione (cofinanziamento progetti promossi dal sistema imprenditoriale e dal territorio, voucher per servizi
all'internazionalizzazione) e metà a progetti e regia regionale. Per poter rendere pienamente operativa questa strategia, dovrà
preliminarmente procedersi alla modifica della legge regionale n. 5 del 2008 "Disciplina degli interventi regioanli a sostegno
dell'internazionalizzazione delle piccole e medie imprese nel Lazio" nelle parti in cui non sono più compatibili con il Piano "Lazio
international".
ALTRE
STRUTTURE
Lazio Innova S.p.A
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Sostegno all'internazionalizzazione delle
imprese regionali
Assegnazione alle imprese regionali dei
fondi stanziati
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 2 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
B21101 0,00
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 124 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 09 DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA PRODUTTIVE
RESPONSABILE R. BELLOTTI
GR 09.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Sostegno alla liquidità ed agli investimenti delle PMI laziali. PESO
4
DESCRIZIONE Incremento delle operazioni del Fondo Centrale di Garanzia a valere sulla sezione Regione Lazio.
ALTRE
STRUTTURE
Lazio Innova S.p.A.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Operazioni garantite a favore delle PMI Incremento delle operazioni del Fondo
Centrale di Garanzia a valere sulla sezione
Regione Lazio
Risultato Numerico 4400
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 1 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
A38101 0,00
NOTA:
A38102 0,00
NOTA:
A38103 0,00
NOTA:
A38104 0,00
NOTA:
A38105 0,00
NOTA:
A38106 0,00
NOTA:
A38110 0,00
NOTA:
A38111 0,00
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 125 / 237
A38112 0,00
NOTA:
A38113 0,00
NOTA:
A38116 0,00
NOTA:
A38117 0,00
NOTA:
A38118 0,00
NOTA:
A38501 0,00
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 126 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 09 DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA PRODUTTIVE
RESPONSABILE R. BELLOTTI
GR 09.2 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Ridurre e razionalizzare gli adempimenti per le PMI.
DESCRIZIONE Il settore delle piccole e medie imprese rappresenta una realtà importante nello sviluppo dell'economia e dei servizi offerti in ambito
regionale. Per tale motivo l'obiettivo strategico in oggetto punta ad uno snellimento operativo e procedurale dell'attività svolta da tali
organismi, sia attraverso la valorizzazione di quell'importante strumento di semplificazione costituito dai SUAP, sia attraverso la
realizzazione della small business act, sia mediante la semplificazione dei procedimenti di iscrizione, cancellazione e modifica dall'albo
delle imprese artigiane con riduzione degli oneri amministrativi a carico delle imprese.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Semplificazione procedurale per le PMI Incremento della modulistica unificata ai
SUAP dei Comuni rispetto all'anno
precedente
Risultato Percentuale 75% 100% 0%
NOTA:
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Semplificazione procedurale per le PMI Riduzione oneri amministrativi imprese
artigiane
Risultato Percentuale 100% 0% 0%
NOTA:
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 09.2.1 Rafforzamento e applicazione Small Business Act. 3 X X
GR 09.2.2 Completa diffusione e potenziamento dello Sportello Unico Attività Produttive
(SUAP) e rapporti tra PA e imprese.
5 X X
GR 09.2.3 Semplificazione dei procedimenti di iscrizione, cancellazione e modifica dall'albo
delle imprese artigiane con riduzione degli oneri amministrativi a carico delle
imprese.
5 X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 6 1 3
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 127 / 237
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
14.01 - Sviluppo economico e competitività . Industria, PMI e Artigianato 268.915,08
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 128 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 09 DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA PRODUTTIVE
RESPONSABILE R. BELLOTTI
GR 09.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Rafforzamento e applicazione Small Business Act. PESO
3
DESCRIZIONE Con l'intervento denominato "Small business act" si mira a creare condizioni favorevoli alla crescita e alla competitività sostenibili delle
PMI. In particolare, tra le iniziative previste, si segnalano una maggiore tutela delle PMI mediante la semplificazione normativa, una
maggiore trasparenza relativamente agli adempimenti amministrativi richiesti alle imprese, la facilitazione dell'accesso ai finanziamenti, lo
snellimento delle procedure e l'ampliamento dei regimi di garanzia dei prestiti.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Small business act (legge regionale n.
8/2011)
Analisi modifiche legislative e
regolamentari
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 2
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 129 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 09 DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA PRODUTTIVE
RESPONSABILE R. BELLOTTI
GR 09.2.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Completa diffusione e potenziamento dello Sportello Unico Attività Produttive (SUAP) e rapporti tra PA e imprese. PESO
5
DESCRIZIONE IL SUAP è uno dei principali strumenti di semplificazione amministrativa, che utilizza a sua volta altri strumenti di semplificazione
(conferenza di servizi, SCIA, principio del silenzio-assenso, accordi tra amministrazione e privati), in grado di snellire i rapporti tra P.A.
ed utenza pubblica e privata. Con l'obiettivo si intende fornire pratica realizzazione alla rete dei SUAP presenti sul territorio laziale,
assicurandone adeguata diffusione e potenziamento delle loro funzioni.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Digitalizzazione dei SUAP (Sportello
Unico Attività Produttive)
Progettazione di un software di
standardizzazione delle procedure e della
modulistica
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 1 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 130 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 09 DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA PRODUTTIVE
RESPONSABILE R. BELLOTTI
GR 09.2.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Semplificazione dei procedimenti di iscrizione, cancellazione e modifica dall'albo delle imprese artigiane con riduzione degli
oneri amministrativi a carico delle imprese.
PESO
5
DESCRIZIONE Semplificazione del sistema attualmente disciplinato dalla legge regionale n. 10/2007, con adeguamento dei procedimenti relativi all'albo
artigiani alle disposizioni ComUnica nonché con la soppressione delle commissioni provinciali per l'artigianato e strumenti di
delegificazione.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Semplificazione della procedura relativa
alle imprese artigiane
Attuazione della legge per la
semplificazione del sistema attualmente
disciplinato dalla legger regionale n.
10/2007
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 2 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 131 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 09 DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA PRODUTTIVE
RESPONSABILE R. BELLOTTI
GR 09.3 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Sostenere l'innovazione e il trasferimento tecnologico e lo sviluppo di reti di impresa.
DESCRIZIONE L'economia della conoscenza è un settore molto caro all'OCSE e all'UE, e al centro delle politiche economiche ed industriali dei Paesi
avanzati. La ricchezza economica e sociale è creata attraverso la creazione, produzione, distribuzione e consumo di conoscenza e di
prodotti/servizi ad alta intensità di conoscenza. Si assiste sempre più ad un fenomeno per cui sono fortemente cresciuti gli investimenti
nella produzione e trasmissione di conoscenze (istruzione, formazione, ricerca, management), e si sono fortemente ridotti i costi di
codificazione, trasmissione e acquisizione delle conoscenze, grazie alla tecnologia. Si calcola che negli USA il capitale tangibile (strutture,
attrezzature, risorse naturali) è quadruplicato, mentre quello intangibile (istruzione, formazione, ricerca, salute, sicurezza) è decuplicato.
Per tale motivo anche la Regione Lazio si pone come obiettivo quello di sostenere attivamente la nascita di imprese nei settori ad alta
intensità di conoscenza, attraverso interventi mirati.
ALTRE
STRUTTURE
Lazio Innova S.p.A
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Imprese in settori ad alta intensità di
conoscenza
Sviluppo di un sistema di interventi
finalizzati alla nascita di nuove imprese
nei settori ad alta intensità di conoscenza
Risultato Binario Si/No SI SI SI
NOTA:
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 09.3.1 Supporto alla creazione di raggruppamenti e reti di imprese per il miglioramento
della competitività delle PMI attraverso l'innovazione tecnologica.
5 X X
GR 09.3.2 Sostegno all'ICT per le attività commerciali. 4 X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 2 2
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
14.03 - Sviluppo economico e competitività . Ricerca e innovazione 4.000.000,00
NOTA:
14.05 - Sviluppo economico e competitività . Politica regionale unitaria per lo sviluppo
economico e la competività
47.980.535,28
NOTA:
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 09 DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA PRODUTTIVE
RESPONSABILE R. BELLOTTI
GR 09.3.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Supporto alla creazione di raggruppamenti e reti di imprese per il miglioramento della competitività delle PMI attraverso
l'innovazione tecnologica.
PESO
5
DESCRIZIONE Le reti d'impresa è un contratto che consente alle imprese di mettere in comune alcune attività e alcune risorse, allo scopo di migliorare il
funzionamento di attività specifiche, il tutto nell'ottica di rafforzare la competitività dell'attività imprenditoriale. Attraverso di esse, si
punta a migliorare l'innovazione e la competitività delle imprese aderenti, e quindi ad aumentarne la loro redditività. A tale scopo, il bando
"POR FESR 2007-2013. Insieme x vincere. Sostegno alle reti d'impresa e progetti di ricerca e sviluppo per PMI e grandi imprese", con
scadenza 30 giugno 2014, va a finanziare, tra l'altro, la tipologia "Start up di reti", cioè le costituende aggregazioni di imprese sotto forma
di Contratto di rete. La Regione Lazio punta ad offrire un sostegno tecnico alla creazione e operatività di tale innovativa figura.
ALTRE
STRUTTURE
Lazio Innova S.p.A
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Supporto alla creazione di nuove reti
d'impresa
Attuazione dei progetti approvati Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 1 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
A38101 0,00
NOTA:
A38102 0,00
NOTA:
A38103 0,00
NOTA:
A38502 0,00
NOTA:
C32501 3.000.000,00
NOTA:
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 09 DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA PRODUTTIVE
RESPONSABILE R. BELLOTTI
GR 09.3.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Sostegno all'ICT per le attività commerciali. PESO
4
DESCRIZIONE L'obiettivo trova il proprio fondamento operativo nel "pacchetto commercio", che comprende 4 azioni fondamentali per il rilancio del
settore del commercio. Tra queste c'è il bando "ICT per tutti", che è rivolto alle imprese già esistenti per incentivare l'adozione di nuove
strumentazioni e tecnologie ICT (Information and Communication technologies) quali, ad esempio, l'utilizzo di internet e di software open
source per semplificare le pratiche di gestione aziendale, lo sviluppo del web per potenziare il marketing e la comunicazione con clienti e
fornitori. L'importanza strategica del bando risulta evidente considerando che è il primo bando finanziato con fondi europei anche per le
imprese del settore del commercio. Si tratta, ovviamente, dell'e-commerce che possono svolgere anche i piccoli esercizi, anche associati tra
di loro, e che consente di promuovere più servizi, ampliando di conseguenza il bacino della clientela.
ALTRE
STRUTTURE
Lazio Innova S.p.A
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Sviluppo di nuovi strumenti di ICT per le
imprese
Pubblicazione graduatoria dei soggetti
ammessi e sottoscrizione atti di impegno
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 1 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
A38152 10.000.000,00
NOTA:
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 09 DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA PRODUTTIVE
RESPONSABILE R. BELLOTTI
GR 09.4 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Migliorare la qualità dell'ambiente urbano favorendo la natalità e riducendo la mortalità delle imprese del commercio e dell'artigianato.
DESCRIZIONE La Regione Lazio mira a sostenere con politiche attive la natalità delle imprese del commercio e dell'artigianato e a favorire interventi di
riqualificazione urbana sia attraverso il "Pacchetto commercio", di recente emanazione, sia attraverso interventi normativi e finanziari a
sostegno dell'artigianato, con particolare riguardo a quello artistico e tradizionale, avendo stanziato per tali progetti risorse significative,
che comprenderanno anche quelle di uno specifico "Fondo per la tutela, lo sviluppo e la valorizzazione dell'artigianato laziale" e del Fondo
regionale per le PMI di cui all'art. 68 della l.r. 27/2006, già trasferite a Sviluppo Lazio, oltre ad eventuali risorse del POR FESR 2014-
2020. Si interverrà in materia di artigianato approvando il testo della nuova legge quadro entro il 2014 e, a seguire, il regolamento
attuativo, gli atti di programmazione pluriennali ed annuali ed i relativi avvisi pubblici, prevedendo risorse per promuovere interventi
finalizzati alla nascita di nuove imprese artigiane, al ricambio generazionale e ed al trasferimento d'impresa per favorirne la continuità.
ALTRE
STRUTTURE
Lazio Innova S.p.A
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Sostegno allo sviluppo di reti di imprese
tra attività economiche su strada
Creazione fondo per gli investimenti per
reti di imprese tra attività economiche su
strada
Realizzazione
Finanziaria
Percentuale 100% 100% %
NOTA: Metodo di calcolo: percentuale di impegni sugli stanziamenti disponibili
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 09.4.1 Reti di imprese tra attività economiche su strada. 4 X X
GR 09.4.2 Predisposizione degli strumenti normativi e di programmazione relativi
all'artigianato.
3 X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
2 3 2
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
14.02 - Sviluppo economico e competitività . Commercio - reti distributive - tutela dei
consumatori
8.068.745,01
NOTA:
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 09 DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA PRODUTTIVE
RESPONSABILE R. BELLOTTI
GR 09.4.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Reti di imprese tra attività economiche su strada. PESO
4
DESCRIZIONE Con l'espressione "Reti di imprese tra attività economiche su strada " si intende far riferimento ad una sequenza di esercizi commerciali,
aree mercatali e altre attività di servizio, eventualmente integrati da aree di sosta e di accoglienza e da sistemi di accessibilità comuni,
sviluppatisi nel tempo anche senza programmazione unitaria, che si affacciano, in prevalenza, su vie o piazze urbane e che si costituiscono
in forma associata e/o societaria, anche a capitale misto, per la gestione comune di servizi e di azioni di promozione e marketing e di
qualificazione e tutela di contesti urbani". Nell'ambito del "Pacchetto commercio" si inserisce l'azione relativa all'avvio delle Reti di
imprese di prossimità quale più generale disegno volto a favorire le attività economiche che si affacciano su strada, con particolare
attenzione al commercio di vicinato, attraverso una serie di strumenti tesi a favorire l'associazionismo tra imprese di settori diversi
(commercio, artigianato, intrattenimento, servizi).Il nuovo programma, che sostituisce il precedente intervento per i Centri Commerciali
Naturali, è disciplinato in un articolo del collegato alla finanziaria in corso di approvazione, pertanto, sia la definizione stessa che
l'effettiva attuazione dell'intervento sono strettamente legati all'approvazione del testo. Ciò costituirà il perno per realizzare importanti
azioni di rigenerazione urbana. Nel bilancio pluriennale 2014 - 2016 la Regione ha previsto 15 mln di euro per il sostegno alle reti di
imprese di prossimità, dimostrando quindi la propria sensibilità verso questo settore.
ALTRE
STRUTTURE
AREA COMMERCIO E SERVIZI AL CONSUMATORE - Lazio Innova S.p.A
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Reti di imprese tra attività economiche su
strada
Emanazione bando per l'assegnazione
delle risorse ai Comuni per realizzare
l'azione 1 del Pacchetto Commercio
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 2 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
B31900 0,00
NOTA:
600.000,00
NOTA: in discussione al Consiglio Regionale per l'approvazione della delibera ai sensi dell'articolo 4 l.r. n. 10/2013
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 09 DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA PRODUTTIVE
RESPONSABILE R. BELLOTTI
GR 09.4.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Predisposizione degli strumenti normativi e di programmazione relativi all'artigianato. PESO
3
DESCRIZIONE La nuova legge si propone di provvedere alla tutela, allo sviluppo e alla valorizzazione dell'artigianato e delle produzioni artigiane nelle
loro diverse espressioni territoriali, tradizionali e artistiche. In particolare, scopo dell' intervento è la valorizzazione dell' artigianato
artistico e tradizionale, attualmente a rischio di estinzione, non solo al fine di conservare e salvaguardare il patrimonio tradizionale, ma
anche per rinnovarlo, grazie all' impiego di tecnologie innovative, e trasmetterlo alle generazioni future incoraggiandone la continuità. Tra
le agevolazioni specifiche previste sono ricomprese quelle per promuovere interventi finalizzati alla nascita di nuove imprese artigiane, al
ricambio generazionale ed al trasferimento d'impresa per favorirne la continuità. E' prevista l'istituzione del "Fondo per la tutela, lo
sviluppo e la valorizzazione dell'artigianato laziale", al quale concorrono le residue disponibilità già trasferite a Sviluppo Lazio S.p.A. per
gli interventi di cui alla l.r. 10/2007, nonché l'eventuale quota parte del fondo regionale per le piccole e medie imprese istituito ai sensi
dell'art.68 della L.R.27/2006. Inoltre al finanziamento degli interventi di cui alla presente proposta di legge concorrono, altresì, le risorse
iscritte nell'ambito dei Programmi operativi della programmazione 2014-2020, finanziati dai Fondi strutturali comunitari previa verifica
della coerenza con le linee di intervento in essi previste.
ALTRE
STRUTTURE
AREA CREDITO, INCENTIVI ALLE IMPRESE, ARTIGIANATO E COOPERAZIONE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Sviluppo e valorizzazione dell'artigianato
e delle produzioni artigiane
Programmazione interventi relativi
all'artigianato artistico e tradizionale
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 1 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 137 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 09 DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA PRODUTTIVE
RESPONSABILE R. BELLOTTI
GR 09.5 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Sostenere la nascita e lo sviluppo di start-up.
DESCRIZIONE La materia delle start - up rappresenta una delle priorità strategiche della Regione Lazio. La città di Roma sta superando Milano per
numero di incubatori e la Regione Lazio accompagna concretamente questo trend con bandi rivolti ai giovani imprenditori che vogliano
stabilirsi sul territorio una volta sviluppata la loro idea di business. Le statistiche sulla capacità delle start up digitali di creare nuovi posti
di lavoro, infatti, sono eccezionali: su tre nuovi posti di lavoro degli under 35, in Italia, due hanno a che vedere con le start up e c'è la
concreta possibilità che nel giro di cinque anni questi numeri siano raddoppiati. Per supportare questo trend di crescita la Regione ha
previsto con la L.R. 13/2013, art. 6 l'istituzione di un fondo per la nascita e lo sviluppo di imprese start-up innovative e con la L.R.
17/2014, art. 2, l'istituzione di un fondo per la riduzione della pressione fiscale a carico delle imprese start-up innovative. Inoltre,
attraverso le risorse di cui alla L.R. 13/2008, promuove la ricerca e lo sviluppo dell'innovazione e del trasferimento tecnologico a favore di
incubatori e start-up in ambito spaziale.
ALTRE
STRUTTURE
Lazio Innova S.p.A - BIC Lazio S.p.A. - A.S.I.Agenzia Spaziale Italiana
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Start-up Incremento del numero di Start-up
rispetto all'anno precedente
Risultato Numerico 35 35 0
NOTA:
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 09.5.1 Servizi a sostegno dello sviluppo dell'autoimprenditorialità e dello start - up di
nuove imprese.
3 X X
GR 09.5.2 Sostegno all'attività di incubatori e acceleratori privati. 2 X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 2 2
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
14.01 - Sviluppo economico e competitività . Industria, PMI e Artigianato 1.500.000,00
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 138 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 09 DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA PRODUTTIVE
RESPONSABILE R. BELLOTTI
GR 09.5.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Servizi a sostegno dello sviluppo dell'autoimprenditorialità e dello start - up di nuove imprese. PESO
3
DESCRIZIONE In un contesto di recessione e crisi economica, come quello attuale, esiste un segmento di nuove imprese e nuovi imprenditori, che sfidano
la situazione attuale proponendosi con "business idea" innovative, che si fondano su studi e ricerche universitarie, sulle nuove tecnologie, o
su intuizioni e creatività innovative. Il vantaggio competitivo di queste realtà è proprio insito nel concetto di "innovazione", nella capacità
di soddisfare bisogni di nuove nicchie di mercato. In un momento storico così delicato, è necessario non lasciare gli "startupper" da soli, ed
è necessaria la presenza di un ecosistema favorevole ed interconnesso, in cui il decisore pubblico rivesta un ruolo determinante. A tal fine,
occorrerà da parte della Regione creare un ambiente imprenditoriale favorevole attraverso il recupero degli edifici, stimolando la vitalità e
il senso di identità delle comunità locali, porre le basi per lo sviluppo dei distretti creativi, mettere a disposizione spazi di co-working che
offrano occasioni di visibilità e identità professionali.
ALTRE
STRUTTURE
Lazio Innova S.p.A
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Autoimprenditorialità e start up di nuove
imprese
Istruttoria domande e pubblicazione
graduatoria
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 1 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
C21910 1.500.000,00
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 139 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 09 DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA PRODUTTIVE
RESPONSABILE R. BELLOTTI
GR 09.5.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Sostegno all'attività di incubatori e acceleratori privati. PESO
2
DESCRIZIONE L'obiettivo si pone come scopo quello di realizzare un "hub" della "social innovation" sul territorio del Lazio: Spazio Attivo. La Regione
Lazio intende ripensare i territori della nostra Regione come luoghi di vera e propria produzione di innovazione sociale, di
sperimentazione di nuovi modelli produttivi e di razionalizzazione dell'offerta dei servizi istituzionali a favore della competitività
dell'economia e delle partecipazioni attive dei cittadini, tramite l'erogazione di servizi: ai cittadini del territorio, alle imprese del territorio,
alle start up innovative (imprese incubate), agli Enti locali. In particolare, la strategia per sviluppare nel Lazio un ecosistema favorevole
all'incubazione/accelerazione di start up sarà articolata in una serie di azioni, tra cui la predisposizione di un unico programma di
incubazione/accelerazione da attuarsi in modo integrato nelle varie sedi territoriali, attuazione di iniziative per attrarre nell'ecosistema
attori rilevanti per il suo successo, definizione di un programma di marketing e comunicazione nell'ecosistema, definizione di programmi
per la collaborazione tra imprese e start up innovative.
ALTRE
STRUTTURE
BIC Lazio S.p.A. - A.S.I.Agenzia Spaziale Italiana
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Attività di incubatori e acceleratori privati Attuazione del piano nelle varie sedi
territoriali
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 2 2
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 140 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 09 DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA PRODUTTIVE
RESPONSABILE R. BELLOTTI
GR 09.6 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Implementazione delle attività POR FESR 2014-2020 per quanto di competenza dell'Autorità di Gestione, secondo quanto previsto dal
PRA (Piano di Rafforzamento Amministrativo).
DESCRIZIONE Individuazione dei criteri di selezione delle operazioni e approvazione delle schede attuative delle attività, secondo quanto indicato nel
PRA (Piano di Rafforzamento Amministrativo)
ALTRE
STRUTTURE
Cabina di Regia; Direzione regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative; Direzione regionale Cultura e Politiche giovanili;
Direzione regionale Territorio, Urbanistica, Mobilità e rifiuti; Direzione regionale Formazione, Ricerca e Innovazione, Scuola e
Università, Diritto allo studio; Assistenza Tecnica Lazio Innova
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Definizione degli atti Convocazione CdS e atti conseguenti Risultato Binario Si/No SI SI SI
NOTA:
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 09.6.1 Coordinamento attività Comitato di Sorveglianza POR FESR 2014 - 2020. 3 X X X
GR 09.6.2 Approvazione delle schede attuative delle attività MAPO, relative agli assi I e III
del POR FESR 2014 - 2020
5 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
4 2
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
0,00
NOTA: Risorse POR FESR 2014-2020
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 141 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 09 DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA PRODUTTIVE
RESPONSABILE R. BELLOTTI
GR 09.6.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Coordinamento attività Comitato di Sorveglianza POR FESR 2014 - 2020. PESO
3
DESCRIZIONE Individuazione dei criteri di selezione e dei soggetti componenti il Comitato di Sorveglianza all'interno del Tavolo di Partenariato
ALTRE
STRUTTURE
Cabina di Regia - Assistenza Tecnica Lazio Innova
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Nomina dei componenti del CdS Approvazione provvedimento di nomina
dei componenti da parte del partenariato
istituzionale economico e sociale
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
2
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
0,00
NOTA: Risorse POR FESR 2014-2020
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 142 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 09 DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA PRODUTTIVE
RESPONSABILE R. BELLOTTI
GR 09.6.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Approvazione delle schede attuative delle attività MAPO, relative agli assi I e III del POR FESR 2014 - 2020 PESO
5
DESCRIZIONE Attività istruttoria necessaria per la definizione dei provvedimenti di approvazione riguardanti i dettagli relativi al contenuto tecnico delle
operazioni, alle spese ammissibili, alle procedure amministrative, tecniche e di dotazioni finanziarie compresa l'individuazione dell'OI
ALTRE
STRUTTURE
Cabina di Regia - Assistenza Tecnica Lazio Innova
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Predisposizione atti Predisposizione e approvazione dei
provvedimenti e successiva pubblicazione
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
4 2
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
0,00
NOTA: Risorse POR FESR 2014-2020
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 143 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
GR 09 DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA PRODUTTIVE
RESPONSABILE R. BELLOTTI
GR 09.0.1 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE Implementazione delle misure previste per l'anno 2015 nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione
(P.T.P.C.) 2015-2017 e del Programma Triennale per la Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2015-2017.
PESO
7
DESCRIZIONE In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle
risorse pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le tempistiche delineate, delle attività e delle misure
previste per l'anno 2015 nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2015-2017 (comprensivo del Programma
Triennale della Trasparenza e dell'Integrità 2015-2017). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento dei percorsi di
legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività amministrativa.
ALTRE
STRUTTURE
Responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Report direzionale Attività e misure effettivamente realizzate
rispetto a quelle previste per l'anno 2015
nel P.T.P.C. 2015-2017
Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 144 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
GR 09 DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA PRODUTTIVE
RESPONSABILE R. BELLOTTI
GR 09.0.2 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE Open data. PESO
6
DESCRIZIONE Scopo dell'obiettivo è la pubblicazione in formato open data del patrimonio informativo regionale sul portale on line dati.lazio.it, in
ottemperanza alla Legge Regionale n. 7 del 2012, al fine di rendere disponibili i dati regionali per il loro riuso da parte di cittadini,
imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità tecniche ed enti pubblici. L'obiettivo della pubblicazione dei dati si articola nelle
seguenti fasi preliminari: individuazione dei dati disponibili; estrazione ed affinamento dei dati individuati; supporto alla metadatazione;
validazione interna e autorizzazione alla pubblicazione, con la definizione delle modalità di manutenzione e aggiornamento dei dati nel
tempo.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Pubblicazione in formato open data del
patrimonio informativo regionale sul
portale on line dati.lazio.it
La pubblicazione dei dati si articola nelle
seguenti fasi preliminari: individuazione
dei dati disponibili; estrazione ed
affinamento dei dati individuati; supporto
alla metadatazione; validazione interna e
autorizzazione alla pubblicazione, con la
definizione delle modalità di
manutenzione e aggiornamento dei dati
nel tempo.
Risultato Numerico 10
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
A38174 626.729,25
NOTA:
A38175 603.164,23
NOTA:
A38176 0,00
NOTA:
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
GR 09 DIREZIONE SVILUPPO ECONOMICO E ATTIVITA PRODUTTIVE
RESPONSABILE R. BELLOTTI
GR 09.0.3 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE POR FESR 2007-2013. PESO
7
DESCRIZIONE Per sostenere il tessuto economico regionale in un frangente di crisi e per dare corpo alla nuova strategia di sviluppo a favore delle
imprese, si rende necessario un particolare impegno nello svolgimento delle attività inerenti il rispetto delle previsioni di spesa e
conclusione degli interventi nell'ambito della programmazione POR FESR 2007-2013, evitando così il rischio di disimpegno delle risorse
assegnate da parte dell'Europa.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Rispetto degli obiettivi di spesa Importo liquidato espresso in migliaia di
Euro ai fini della certificazione della spesa
Realizzazione
Finanziaria
Numerico 85100
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 10 DIREZIONE POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT
RESPONSABILE N. ZAMARO
GR 10.1 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Realizzazione di un sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali.
DESCRIZIONE Realizzare un sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali significa porre al centro delle azioni le persone, le famiglie con le loro
esigenze che mutano nei diversi cicli di vita. In particolare gli interventi devono essere rivolti a coloro che vivono in condizioni di fragilità,
con l'intento di mettere in campo risposte efficaci e di qualità alle molteplici condizioni di disagio.
ALTRE
STRUTTURE
Comuni, Municipi di Roma Capitale, distretti socio-assitenziali, Az. UU.SS.LL. e altri soggetti del sistema integrato
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Riduzione del rischio di esclusione sociale Attuazione delle misure programmate Risultato Percentuale 100% 100% 100%
NOTA:
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 10.1.1 Sviluppo dei servizi integrati per i bambini tra 0 e 3 anni (nidi, tagesmutter e
servizi innovativi).
5 X X X
GR 10.1.2 Servizi alla cronicità e alla terza età. 10 X X X
GR 10.1.3 Contrasto alla povertà e all'esclusione sociale (giovani, donne sole con figli a
carico, anziani).
5 X X X
GR 10.1.4 Percorso per l'elaborazione partecipata del Piano Socio-assistenziale regionale 5 X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
7 15 13 7
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
12.01 - Diritti sociali, politiche sociali e famiglia . Interventi per l'infanzia e per i minori e per
asili nido
15.000.000,00
NOTA: Con riferimento alle risorse finanziarie, al momento della definizione degli obiettivi non è stato possibile determinare la reale disponibilità delle competenze 2015, che saranno condizionate dallo stanziamento di cassa come da DGR 24/2015
12.02 - Diritti sociali, politiche sociali e famiglia . Interventi per la disabilità 72.598.501,00
NOTA: Con riferimento alle risorse finanziarie, al momento della definizione degli obiettivi non è stato possibile determinare la reale disponibilità delle competenze 2015, che saranno condizionate dallo stanziamento di cassa come da DGR 24/2015
12.03 - Diritti sociali, politiche sociali e famiglia . Interventi per gli anziani 2.000.000,00
NOTA: Con riferimento alle risorse finanziarie, al momento della definizione degli obiettivi non è stato possibile determinare la reale disponibilità delle competenze 2015, che saranno condizionate dallo stanziamento di cassa come da DGR 24/2015
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12.04 - Diritti sociali, politiche sociali e famiglia . Interventi per soggetti a rischio di
esclusione sociale
8.777.500,00
NOTA: Con riferimento alle risorse finanziarie, al momento della definizione degli obiettivi non è stato possibile determinare la reale disponibilità delle competenze 2015, che saranno condizionate dallo stanziamento di cassa come da DGR 24/2015
12.07 - Diritti sociali, politiche sociali e famiglia . Programmazione e governo della rete dei
servizi sociosanitari e sociali
97.600,00
NOTA: Con riferimento alle risorse finanziarie, al momento della definizione degli obiettivi non è stato possibile determinare la reale disponibilità delle competenze 2015, che saranno condizionate dallo stanziamento di cassa come da DGR 24/2015
12.08 - Diritti sociali, politiche sociali e famiglia . Cooperazione e associazionismo 1.500.000,00
NOTA: Con riferimento alle risorse finanziarie, al momento della definizione degli obiettivi non è stato possibile determinare la reale disponibilità delle competenze 2015, che saranno condizionate dallo stanziamento di cassa come da DGR 24/2015
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 10 DIREZIONE POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT
RESPONSABILE N. ZAMARO
GR 10.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Sviluppo dei servizi integrati per i bambini tra 0 e 3 anni (nidi, tagesmutter e servizi innovativi). PESO
5
DESCRIZIONE La Regione Lazio intende sviluppare dei servizi dedicati alla prima infanzia e alle loro famiglie (nidi, tagesmutter, servizi innovativi). I
nidi e i servizi per l'infanzia sono condizione fondamentale per lo sviluppo della occupazione femminile, e rappresentano per i bambini la
possibilità di superare le disuguaglianze di opportunità che esistono alla nascita, oltre ad essere reali luoghi di socializzazione che
consentono di accrescere le proprie potenzialità di relazione, di autonomia, e di apprendimento.
ALTRE
STRUTTURE
Comuni del Lazio
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Interventi per la prima infanzia Realizzazione dei progetti programmati Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 1 3
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
H41900 15.000.000,00
NOTA: Con riferimento alle risorse finanziarie, al momento della definizione degli obiettivi non è stato possibile determinare la reale disponibilità delle competenze 2015, che saranno condizionate dallo stanziamento di cassa come da DGR 24/2015
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 10 DIREZIONE POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT
RESPONSABILE N. ZAMARO
GR 10.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Servizi alla cronicità e alla terza età. PESO
10
DESCRIZIONE I malati cronici e gli anziani sono tra le categorie che più usufruiscono dei servizi socio-assistenziali nell'ambito del sistema integrato
realizzato in attuazione della DGR n. 136 del 25/3/2014. La Regione Lazio intende sviluppare dei percorsi di sostegno per detti soggetti e
per le loro famiglie, fulcri principali della funzione sociale. Garantire l'offerta di un servizio di ospitalità ai malati cronici e agli anziani
(R.S.A., Strutture riabilitative di mantenimento, case famiglia, comunità alloggio, strutture semi-residenziali e centri diurni) e sviluppare
interventi di sostegno economico alle famiglie che curano presso il proprio domicilio i familiari sono tra le azioni cardine che la Regione
intende perseguire.
ALTRE
STRUTTURE
Comuni, Distretti socioassistenziali, ASL, Aziende Ospedaliere
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Interventi per la cronicità e la terza età Realizzazione dei progetti programmati di
promozione di interventi di tutela in
favore di persone in stato di non
autosufficienza e dei familiari
Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
3 6 5 4
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
H41939 10.850.000,00
NOTA: Con riferimento alle risorse finanziarie, al momento della definizione degli obiettivi non è stato possibile determinare la reale disponibilità delle competenze 2015, che saranno condizionate dallo stanziamento di cassa come da DGR 24/2015
H41131 27.568.501,00
NOTA: Con riferimento alle risorse finanziarie, al momento della definizione degli obiettivi non è stato possibile determinare la reale disponibilità delle competenze 2015, che saranno condizionate dallo stanziamento di cassa come da DGR 24/2015
H41940 28.000.000,00
NOTA: Con riferimento alle risorse finanziarie, al momento della definizione degli obiettivi non è stato possibile determinare la reale disponibilità delle competenze 2015, che saranno condizionate dallo stanziamento di cassa come da DGR 24/2015
H41906 2.000.000,00
NOTA: Con riferimento alle risorse finanziarie, al momento della definizione degli obiettivi non è stato possibile determinare la reale disponibilità delle competenze 2015, che saranno condizionate dallo stanziamento di cassa come da DGR 24/2015
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 10 DIREZIONE POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT
RESPONSABILE N. ZAMARO
GR 10.1.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Contrasto alla povertà e all'esclusione sociale (giovani, donne sole con figli a carico, anziani). PESO
5
DESCRIZIONE Programmare interventi per le categorie vulnerabili significa intervenire con azioni a sostegno della povertà e dell'esclusione sociale in
favore di soggetti con disagi sociali: i giovani, gli anziani e le donne sole con figli a carico. Dalla risoluzione del fenomeno della
marginalità sociale dipende il benessere non solo dei singoli individui ma della comunità globale. L'adozione di interventi economici e
sociali efficaci, in grado di arrestare il moltiplicarsi dei processi di emarginazione, è la via principale da percorrere per favorire la
reintegrazione dei cosiddetti esclusi: l'attuazione della DGR 402 del 19/11/2013 e della successiva DGR integrativa n. 235 del 29/04/2014
concernente il programma regionale 2013 di interventi finalizzati al contrasto della povertà e dell'esclusione sociale è una delle azioni da
realizzare. L'azione prevista dalla DGR 402/2013 è stata ampliata con DGR n. 470 del 17/12/2013 con la quale è stato approvato un
programma di interventi per il sostegno abitativo per persone in difficoltà e a rischio di esclusione sociale ai sensi della L.R. 38/96.
ALTRE
STRUTTURE
Comuni, Piccoli Comuni, Municipi di Roma Capitale, Distretti socio-assistenziali, Soggetti del Terzo Settore-Imprese sociali
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Programma regionale di interventi
finalizzati al contrasto della povertà e
dell'esclusione sociale
Realizzazione, all'interno di un sistema
integrato, degli interventi programmati
Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
4 8 5 3
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
H41909 3.765.000,00
NOTA: Con riferimento alle risorse finanziarie, al momento della definizione degli obiettivi non è stato possibile determinare la reale disponibilità delle competenze 2015, che saranno condizionate dallo stanziamento di cassa come da DGR 24/2015
H41908 4.900.000,00
NOTA: Con riferimento alle risorse finanziarie, al momento della definizione degli obiettivi non è stato possibile determinare la reale disponibilità delle competenze 2015, che saranno condizionate dallo stanziamento di cassa come da DGR 24/2015
H41903 6.180.000,00
NOTA: Con riferimento alle risorse finanziarie, al momento della definizione degli obiettivi non è stato possibile determinare la reale disponibilità delle competenze 2015, che saranno condizionate dallo stanziamento di cassa come da DGR 24/2015
H41927 112.500,00
NOTA: Con riferimento alle risorse finanziarie, al momento della definizione degli obiettivi non è stato possibile determinare la reale disponibilità delle competenze 2015, che saranno condizionate dallo stanziamento di cassa come da DGR 24/2015
H41925 1.500.000,00
NOTA: Con riferimento alle risorse finanziarie, al momento della definizione degli obiettivi non è stato possibile determinare la reale disponibilità delle competenze 2015, che saranno condizionate dallo stanziamento di cassa come da DGR 24/2015
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 151 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 10 DIREZIONE POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT
RESPONSABILE N. ZAMARO
GR 10.1.4 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Percorso per l'elaborazione partecipata del Piano Socio-assistenziale regionale PESO
5
DESCRIZIONE La Regione Lazio intende dotarsi di un nuovo Piano socio-assistenziale che costituisca il quadro di riferimento territoriale e indichi i criteri
di programmazione degli interventi e dei servizi socio-assistenziali. La modalità di attuazione prevede di avvalersi di un soggetto
qualificato in ambito accademico, da individuare attraverso apposita gara. Alla elaborazione del Piano si perverrà attraverso il
coinvolgimento attivo di rappresentanti istituzionali e del privato sociale.
ALTRE
STRUTTURE
Comuni, Distretti socioassistenziali, Aziende ASL e altri soggetti del sistema integrato
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Proposta di Piano socio-assistenziale Proposta di DGR di adozione del Piano
socio-assistenziale
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
3 6 5
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
H41932 97.600,00
NOTA: Con riferimento alle risorse finanziarie, al momento della definizione degli obiettivi non è stato possibile determinare la reale disponibilità delle competenze 2015, che saranno condizionate dallo stanziamento di cassa come da DGR 24/2015
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 10 DIREZIONE POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT
RESPONSABILE N. ZAMARO
GR 10.2 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Riordino normativo e implementazione degli interventi per contrastare la violenza di genere.
DESCRIZIONE Per violenza di genere si intende qualsiasi forma di violenza rivolta contro le donne in ragione della loro identità di genere,
indipendentemente dall'orientamento politico, religioso, sessuale o dall'etnia delle vittime. Nella violenza di genere sono comprese la
violenza sessuale e qualsiasi forma di persecuzione o violenza fisica, psicologica ed economica che un uomo esercita su una donna in
ambito familiare o lavorativo. La Regione, in attuazione della recente legge regionale n. 4 del 19/3/2014, intende promuovere una rete
regionale antiviolenza di cui fanno parte le istituzioni, gli enti pubblici e privati, le reti locali nonché le associazioni operanti nel settore il
cui scopo statutario principale è il contrasto ad ogni forma di violenza sulle donne.
ALTRE
STRUTTURE
Enti locali
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Contrasto violenza di genere Realizzazione delle iniziative a supporto
dei servizi esistenti e per l'istituzione di
nuovi servizi
Risultato Percentuale 100% 100% 0%
NOTA:
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 10.2.1 Istituzione di una rete regionale per la prevenzione e il contrasto alla violenza di
genere.
5 X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 1
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
12.04 - Diritti sociali, politiche sociali e famiglia . Interventi per soggetti a rischio di
esclusione sociale
1.000.000,00
NOTA: Con riferimento alle risorse finanziarie, al momento della definizione degli obiettivi non è stato possibile determinare la reale disponibilità delle competenze 2015, che saranno condizionate dallo stanziamento di cassa come da DGR 24/2015
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 153 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 10 DIREZIONE POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT
RESPONSABILE N. ZAMARO
GR 10.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Istituzione di una rete regionale per la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere. PESO
5
DESCRIZIONE Per violenza di genere si intende qualsiasi forma di violenza rivolta contro le donne in ragione della loro identità di genere,
indipendentemente dall'orientamento politico, religioso, sessuale o dall'etnia delle vittime. Nella violenza di genere sono comprese la
violenza sessuale e qualsiasi forma di persecuzione o violenza fisica, psicologica ed economica che un uomo esercita su una donna in
ambito familiare o lavorativo. La Regione, in attuazione della recente legge regionale n. 4 del 19/3/2014, intende promuovere una rete
regionale antiviolenza di cui fanno parte le istituzioni, gli enti pubblici e privati, le reti locali nonché le associazioni operanti nel settore il
cui scopo statutario principale è il contrasto ad ogni forma di violenza sulle donne.
ALTRE
STRUTTURE
Enti locali, le associazioni di donne, di volontariato e del Terzo Settore impegnate nel contrasto alla violenza di genere.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Rete regionale antiviolenza DGR n. 830/2014 azioni previste/azioni
realizzate
Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 1 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
H41908 1.000.000,00
NOTA: Con riferimento alle risorse finanziarie, al momento della definizione degli obiettivi non è stato possibile determinare la reale disponibilità delle competenze 2015, che saranno condizionate dallo stanziamento di cassa come da DGR 24/2015
H41166 0,00
NOTA: Con riferimento alle risorse finanziarie, al momento della definizione degli obiettivi non è stato possibile determinare la reale disponibilità delle competenze 2015. Sul cap. dovrebbero essere resi disponibili € 1.400.000,00 , residui anno 2014, trasferiti dallo
Stato con D.P.C.M. 24.07.2014.
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 154 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 10 DIREZIONE POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT
RESPONSABILE N. ZAMARO
GR 10.3 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Azioni di sistema e incentivi per la diffusione della pratica sportiva.
DESCRIZIONE Lo sport favorisce il benessere fisico, educa alla civile convivenza ed è lo strumento più efficace per l'integrazione sociale. La Regione
Lazio intende sviluppare e promuovere la funzione sociale dello sport attraverso il sostegno, la promozione di iniziative sportive ed il
miglioramento e completamento dell'impiantistica sportiva sul territorio regionale.
ALTRE
STRUTTURE
Organismi sportivi, Enti locali, ASD e SSD, Federazioni, EPS, Lazio Innova Spa
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Sostegno alla diffusione della pratica
sportiva di cittadinanza
Attuazione delle misure programmate Risultato Percentuale 100% 100% 100%
NOTA: nel 2017 si sviluppa solo l'obiettivo GR 10.3.2
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 10.3.1 Sostegno per iniziative volte a favorire l'inclusione sociale attraverso attività
sportive.
5 X X
GR 10.3.2 Incentivi al recupero di aree periferiche e abbandonate per la creazione di centri di
integrazione sociale anche attraverso progetti sportivi.
5 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 5 3
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
06.01 - Politiche giovanili, sport e tempo libero . Sport e tempo libero 6.910.000,00
NOTA: Con riferimento alle risorse finanziarie, al momento della definizione degli obiettivi non è stato possibile determinare la reale disponibilità delle competenze 2015, che saranno condizionate dallo stanziamento di cassa come da DGR 24/2015
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 155 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 10 DIREZIONE POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT
RESPONSABILE N. ZAMARO
GR 10.3.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Sostegno per iniziative volte a favorire l'inclusione sociale attraverso attività sportive. PESO
5
DESCRIZIONE In considerazione del ruolo sociale, evidenziato anche nel Libro Bianco dello Sport dell'Unione Europea, lo sport rappresenta un valido
strumento di aggregazione civile e di integrazione, soprattutto per le fasce economicamente più deboli della popolazione o interessate da
condizioni di disabilità fisica o psichica. Inoltre, le sue funzioni sociali, educative e culturali fanno dello sport un veicolo per la
diffusione di valori importanti come la solidarietà, la tolleranza e la correttezza.
ALTRE
STRUTTURE
Organismi sportivi, Enti locali, ASD e SSD, Federazioni, EPS, Lazio Innova SpA
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Sostegno alla realizzazione di progetti e
iniziative sul territorio in ambito sportivo
Realizzazione delle iniziative
programmate
Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 3 2
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
G31900 560.000,00
NOTA: Con riferimento alle risorse finanziarie, al momento della definizione degli obiettivi non è stato possibile determinare la reale disponibilità delle competenze 2015, che saranno condizionate dallo stanziamento di cassa come da DGR 24/2015
G31902 350.000,00
NOTA: Con riferimento alle risorse finanziarie, al momento della definizione degli obiettivi non è stato possibile determinare la reale disponibilità delle competenze 2015, che saranno condizionate dallo stanziamento di cassa come da DGR 24/2015
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 156 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 10 DIREZIONE POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT
RESPONSABILE N. ZAMARO
GR 10.3.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Incentivi al recupero di aree periferiche e abbandonate per la creazione di centri di integrazione sociale anche attraverso progetti
sportivi.
PESO
5
DESCRIZIONE La Regione intende promuovere la funzione di coesione sociale dello sport anche attraverso il recupero e il completamento di impianti
sportivi, pubblici e privati. Incentivi per l'adeguamento, il miglioramento e la sicurezza di impianti sportivi, con particolare attenzione alle
aree periferiche, ai centri di aggregazione sociale e agli istituti scolastici.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Sostegno all'adeguamento e al
miglioramento degli impianti sportivi
pubblici e privati, compresi gli impianti
degli oratori parrocchiali
Attuazione della programmazione prevista Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 2 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
C22553 6.000.000,00
NOTA: Con riferimento alle risorse finanziarie, al momento della definizione degli obiettivi non è stato possibile determinare la reale disponibilità delle competenze 2015, che saranno condizionate dallo stanziamento di cassa come da DGR 24/2015
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 157 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 10 DIREZIONE POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT
RESPONSABILE N. ZAMARO
GR 10.4 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Promozione di interventi a favore dell'associazionismo comunale.
DESCRIZIONE L'unione dei Comuni (montani e non), quale forma associativa, è in grado di garantire una gestione efficiente dei servizi nonché adeguati
livelli di economie di spesa. E' senz'altro la forma di gestione più adeguata all'esercizio di più funzioni fondamentali con carattere di
continuità. La forma associativa è di importanza strategica, in quanto in grado di coniugare il livello di gestione con quello di
programmazione.
ALTRE
STRUTTURE
Comuni, Unioni di Comuni e Comunità Montane
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Sostegno ai Comuni in forma associata Percentuale di impegni sugli stanziamenti
disponibili
Realizzazione
Finanziaria
Percentuale 100% 100% 100%
NOTA:
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 10.4.1 Interventi di sostegno per lo svolgimento delle funzioni fondamentali a favore dei
Comuni associati.
5 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 3 2
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
09.07 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente . Sviluppo sostenibile
territorio montano piccoli Comuni
7.800.000,00
NOTA: Con riferimento alle risorse finanziarie, al momento della definizione degli obiettivi non è stato possibile determinare la reale disponibilità delle competenze 2015, che saranno condizionate dallo stanziamento di cassa come da DGR 24/2015
18.01 - Relazioni con le altre autonomie territoriali e locali . Relazioni finanziarie con le altre
autonomie territoriali
1.200.000,00
NOTA: Con riferimento alle risorse finanziarie, al momento della definizione degli obiettivi non è stato possibile determinare la reale disponibilità delle competenze 2015, che saranno condizionate dallo stanziamento di cassa come da DGR 24/2015
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 10 DIREZIONE POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT
RESPONSABILE N. ZAMARO
GR 10.4.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Interventi di sostegno per lo svolgimento delle funzioni fondamentali a favore dei Comuni associati. PESO
5
DESCRIZIONE La Regione Lazio intende sostenere l'associazionismo dei Comuni, montani e non, in quanto rappresenta la forma di gestione più
adeguata all'esercizio delle funzioni fondamentali che può garantire un carattere di continuità, efficienza ed economicità di spesa.
ALTRE
STRUTTURE
Comuni, Unioni di Comuni e Comunità Montane
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Sostegno ai Comuni in forma associata Percentuale di impegni sugli stanziamenti
disponibili
Realizzazione
Finanziaria
Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 3 2
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
R41900 1.200.000,00
NOTA: Con riferimento alle risorse finanziarie, al momento della definizione degli obiettivi non è stato possibile determinare la reale disponibilità delle competenze 2015, che saranno condizionate dallo stanziamento di cassa come da DGR 24/2015
R47900 7.800.000,00
NOTA: Con riferimento alle risorse finanziarie, al momento della definizione degli obiettivi non è stato possibile determinare la reale disponibilità delle competenze 2015, che saranno condizionate dallo stanziamento di cassa come da DGR 24/2015
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 10 DIREZIONE POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT
RESPONSABILE N. ZAMARO
GR 10.5 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Interventi e tutele integrate in materia di sicurezza e legalità.
DESCRIZIONE La Regione, al fine di migliorare le condizioni del benessere sociale dei cittadini e garantire lo sviluppo di una convivenza civile e ordinata
nel proprio territorio, adotta ed attua un programma regionale coordinato di interventi in materia di sicurezza, tutele integrate, contrasto
all'usura, beni confiscati e sequestrati alle mafie, cultura della legalità.
ALTRE
STRUTTURE
Osservatorio Regionale Tecnico Scientifico per la Sicurezza e la Legalità, enti e amministrazioni pubbliche competenti in materia di
sicurezza (Prefetture, forze di polizia ecc.), Agenzia nazionale beni sequestrati e confiscati (ANBSC), Associazioni e organismi del terzo
settore.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Adozione ed attuazione del Programma
pluriennale regionale di interventi e tutele
integrate in materia di sicurezza e legalità.
Attuazione degli interventi programmati. Risultato Percentuale 100% 100% 100%
NOTA:
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 10.5.1 Programma pluriennale regionale di interventi e tutele integrate in materia di
sicurezza e legalità.
5 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 4 3
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
03.01 - Ordine pubblico e sicurezza . Polizia locale e amministrativa 500.000,00
NOTA: Con riferimento alle risorse finanziarie, al momento della definizione degli obiettivi non è stato possibile determinare la reale disponibilità delle competenze 2015, che saranno condizionate dallo stanziamento di cassa come da DGR 24/2015
03.02 - Ordine pubblico e sicurezza . Sistema integrato di sicurezza urbana 1.035.000,00
NOTA: Con riferimento alle risorse finanziarie, al momento della definizione degli obiettivi non è stato possibile determinare la reale disponibilità delle competenze 2015, che saranno condizionate dallo stanziamento di cassa come da DGR 24/2015
12.04 - Diritti sociali, politiche sociali e famiglia . Interventi per soggetti a rischio di
esclusione sociale
1.500.000,00
NOTA: Con riferimento alle risorse finanziarie, al momento della definizione degli obiettivi non è stato possibile determinare la reale disponibilità delle competenze 2015, che saranno condizionate dallo stanziamento di cassa come da DGR 24/2015
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 10 DIREZIONE POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT
RESPONSABILE N. ZAMARO
GR 10.5.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Programma pluriennale regionale di interventi e tutele integrate in materia di sicurezza e legalità. PESO
5
DESCRIZIONE La Regione intende adottare, previa consultazione anche on line dei cittadini, associazioni, organismi del terzo settore, un Programma
pluriennale regionale di interventi e tutele integrate in materia di sicurezza e legalità, teso anche a contrastare le cause di disordine sociale,
favorire la sicurezza urbana, la progettazione e attuazione di un modello regionale di gestione dei beni sequestrati e confiscati alle mafie,
contrastare l'usura, promuovere la cultura della legalità.
ALTRE
STRUTTURE
Osservatorio Regionale Tecnico Scientifico per la Sicurezza e la Legalità, enti e amministrazioni pubbliche competenti in materia di
sicurezza (Prefetture, forze di polizia ecc.), Agenzia nazionale beni sequestrati e confiscati (ANBSC), Associazioni e organismi del terzo
settore.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Programma pluriennale di interventi e
tutele integrate in materia di sicurezza e
legalità
Predisposizione provvedimento e
impegno delle risorse stanziate per la
prima annualità
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 4 3
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
R46512 650.000,00
NOTA: Con riferimento alle risorse finanziarie, al momento della definizione degli obiettivi non è stato possibile determinare la reale disponibilità delle competenze 2015, che saranno condizionate dallo stanziamento di cassa come da DGR 24/2015
C21518 1.500.000,00
NOTA: Con riferimento alle risorse finanziarie, al momento della definizione degli obiettivi non è stato possibile determinare la reale disponibilità delle competenze 2015, che saranno condizionate dallo stanziamento di cassa come da DGR 24/2015
R45900 500.000,00
NOTA: Con riferimento alle risorse finanziarie, al momento della definizione degli obiettivi non è stato possibile determinare la reale disponibilità delle competenze 2015, che saranno condizionate dallo stanziamento di cassa come da DGR 24/2015
R46514 100.000,00
NOTA: Con riferimento alle risorse finanziarie, al momento della definizione degli obiettivi non è stato possibile determinare la reale disponibilità delle competenze 2015, che saranno condizionate dallo stanziamento di cassa come da DGR 24/2015
R46501 285.000,00
NOTA: Con riferimento alle risorse finanziarie, al momento della definizione degli obiettivi non è stato possibile determinare la reale disponibilità delle competenze 2015, che saranno condizionate dallo stanziamento di cassa come da DGR 24/2015
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 161 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
GR 10 DIREZIONE POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT
RESPONSABILE N. ZAMARO
GR 10.0.1 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE Implementazione delle misure previste per l'anno 2015 nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione
(P.T.P.C.) 2015-2017 e del Programma Triennale per la Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2015-2017.
PESO
10
DESCRIZIONE In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle
risorse pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le tempistiche delineate, delle attività e delle misure
previste per l'anno 2015 nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2015-2017 (comprensivo del Programma
Triennale della Trasparenza e dell'Integrità 2015-2017). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento dei percorsi di
legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività amministrativa.
ALTRE
STRUTTURE
Responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Report direzionale Attività e misure effettivamente realizzate
rispetto a quelle previste per l'anno 2015
nel P.T.P.C. 2015-2017
Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 162 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
GR 10 DIREZIONE POLITICHE SOCIALI, AUTONOMIE, SICUREZZA E SPORT
RESPONSABILE N. ZAMARO
GR 10.0.2 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE Open data. PESO
10
DESCRIZIONE Scopo dell'obiettivo è la pubblicazione in formato open data del patrimonio informativo regionale sul portale on line dati.lazio.it, in
ottemperanza alla Legge Regionale n. 7 del 2012, al fine di rendere disponibili i dati regionali per il loro riuso da parte di cittadini,
imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità tecniche ed enti pubblici. L'obiettivo della pubblicazione dei dati si articola nelle
seguenti fasi preliminari: individuazione dei dati disponibili; estrazione ed affinamento dei dati individuati; supporto alla metadatazione;
validazione interna e autorizzazione alla pubblicazione, con la definizione delle modalità di manutenzione e aggiornamento dei dati nel
tempo.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Pubblicazione in formato open data del
patrimonio informativo regionale sul
portale on line dati.lazio.it
La pubblicazione dei dati si articola nelle
seguenti fasi preliminari: individuazione
dei dati disponibili; estrazione ed
affinamento dei dati individuati; supporto
alla metadatazione; validazione interna e
autorizzazione alla pubblicazione, con la
definizione delle modalità di
manutenzione e aggiornamento dei dati
nel tempo.
Risultato Numerico 10
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
6 8
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 163 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 11 DIREZIONE SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA
RESPONSABILE F. DEGRASSI
GR 11.1 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Riordino dell'offerta.
DESCRIZIONE Il riordino dell'offerta assistenziale si realizza attraverso una riorganizzazione, riqualificazione ed implementazione dell'assistenza
territoriale e distrettuale e lo sviluppo di ospedali ad alta specializzazione. Attraverso queste azioni si può garantire una completa "presa in
carico" del paziente in linea con le sue esigenze di cura fornendo così una risposta concreta, competente ed adeguata ai diversi bisogni di
assistenza.
ALTRE
STRUTTURE
Enti del SSR, MGG, PLS, altri soggetti che erogano servizi sanitari
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Riduzione dei tassi specifici di ricovero
ordinario per complicanze del diabete,
scompenso cardiaco, BPCO.
Diminuzione del tasso specifico di
ospedalizzazione rispetto all'anno
precedente per almeno due delle seguenti
patologie: diabete, scompenso cardiaco,
BPCO.
Risultato Binario Si/No SI SI SI
NOTA:
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 11.1.1 Realizzazione programma Case della salute. 10 X X X
GR 11.1.2 Analisi del fabbisogno di assistenza nel campo della salute mentale e delle
dipendenze patologiche
10 X X
GR 11.1.3 Governo delle liste di attesa. 10 X X X
GR 11.1.4 Revisione delle regole di autorizzazione. Individuazione dei requisiti "essenziali" 6 X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
8 8 4
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
13.01 - Tutela della salute . Servizio sanitario regionale - finanziamento ordinario corrente
per la garanzia dei LEA
10.520.541.635,17
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 164 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 11 DIREZIONE SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA
RESPONSABILE F. DEGRASSI
GR 11.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Realizzazione programma Case della salute. PESO
10
DESCRIZIONE Nel Lazio si sta sviluppando una nuova rete sociosanitaria territoriale di cure primarie e di continuità assistenziale, con un'offerta di servizi
ai cittadini, più accessibile e meglio organizzata. Le Case della salute rappresentano il nucleo di questo modello, dove sono garantite le
funzioni dell'assistenza primaria avanzata, specialistica, ecc. L'apertura delle Case della Salute, da attivare in ciascun distretto, è tra le
azioni nei Programmi Operativi 2013-2015 che la Regione deve realizzare per il rientro dai disavanzi sanitari.
ALTRE
STRUTTURE
Enti del SSR, MGG, PLS
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Attivazione Case della salute Sottoscrizione protocolli con le ASL Risultato Numerico 8
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
4 4 2
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
H22103 22.000.000,00
NOTA: Al momento della definizione dell'obiettivo non si è in grado di definire con precisione le quote di stanziamento destinate allo stesso
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 165 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 11 DIREZIONE SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA
RESPONSABILE F. DEGRASSI
GR 11.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Analisi del fabbisogno di assistenza nel campo della salute mentale e delle dipendenze patologiche PESO
10
DESCRIZIONE Al fine di garantire quanto previsto dai LEA in modo omogeneo su scala regionale, si ritiene opportuna un'analisi aggiornata del
fabbisogno di servizi così come articolati dalle disposizioni regionali
ALTRE
STRUTTURE
Enti del SSR
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Predisposizione di apposito Decreto
contenente l'analisi del fabbisogno
Realizzazione azione prevista Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 3 4
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 166 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 11 DIREZIONE SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA
RESPONSABILE F. DEGRASSI
GR 11.1.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Governo delle liste di attesa. PESO
10
DESCRIZIONE La Regione con il Decreto del Commissario ad Acta n. 437 del 28 ottobre 2013 "Piano regionale per il governo delle liste di attesa 2013-
2015", ha avviato un percorso programmatico per il governo delle liste di attesa, caratterizzato da una serie di azioni, a breve e medio
termine, per ridurre l'inappropriatezza dei trattamenti erogati, garantire l'erogazione delle prestazioni entro i tempi appropriati alle
necessità di cura degli assistiti e rendere, quindi, compatibile la domanda con la garanzia dei livelli essenziali di assistenza. Per l'attuazione
di detto percorso sarà necessario il coinvolgimento dei medici di medicina generale, degli Enti del SSR e dei soggetti accreditati sul
territorio laziale, anche ai fini dell'implementazione del sistema RECUP regionale.
ALTRE
STRUTTURE
Enti del SSR, MMG, PLS, erogatori privati di servizi sanitari, L.A.I.T. S.p.a
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Ristrutturazione delle agende degli
erogatori pubblici per classe di priorità
Limitatamente alle prestazioni critiche
(DCA 437/2013): ore di agenda strutturate
per classe di priorità/ore di agenda totali
Risultato Percentuale 70%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
2 2 2
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
H11715 9.703.067.551,51
NOTA: Al momento della definizione dell'obiettivo non si è in grado di definire con precisione le quote di stanziamento destinate allo stesso
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 167 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 11 DIREZIONE SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA
RESPONSABILE F. DEGRASSI
GR 11.1.4 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Revisione delle regole di autorizzazione. Individuazione dei requisiti "essenziali" PESO
6
DESCRIZIONE L'esigenza di una valutazione sistematica della qualità dei servizi sanitari è essenziale per l'innovazione e il miglioramento delle pratiche
professionali, dell'organizzazione dei servizi, del governo della sanità. L'autorizzazione rappresenta la soglia rigorosa di garanzia al di
sotto della quale non è consentito esercitare attività socio-sanitarie. Si ritiene necessario identificare tra i requisiti autorizzativi quelli
"essenziali" e dettare istruzioni operative comuni per tutte le ASL per l'effettuazione dell'attività di vigilanza.
ALTRE
STRUTTURE
Enti del SSR.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Rideterminazione requisiti essenziali Predisposizione del provvedimento di
rideterminazione dei requisiti essenziali
contenente istruzioni operative per
l'attività di vigilanza.
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
4 4 3
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 168 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 11 DIREZIONE SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA
RESPONSABILE F. DEGRASSI
GR 11.2 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Sistema di cure per la cronicità/disabilità.
DESCRIZIONE L'appropriatezza si riferisce alla valutazione (a parità di beneficio per il paziente) della correttezza del regime erogativo prescelto. L'area
delle cure riferite alla cronicità/disabilità ha registrato in questi anni una progressiva crescita in termini di posti letto attivi e di risorse
assorbite. Appare quindi necessario giungere a definire regole e comportamenti coerenti per realizzare una nomenclatura di sistema,
obiettivi condivisi, criteri di verifica della qualità dell'assistenza, programmazione finalizzata delle risorse.
ALTRE
STRUTTURE
Enti del SSR, altri erogatori di servizi sanitari
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Anziani trattati in Assistenza domiciliare
integrata (ADI)
Percentuale degli anziani > o = 65 anni
trattati in ADI
Risultato Percentuale 4% 4% 4%
NOTA:
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 11.2.1 Riorganizzazione, riqualificazione ed implementazione dell'assistenza domiciliare
integrata
5 X X X
GR 11.2.2 Governance territoriale 4 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
5 5 3
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
13.01 - Tutela della salute . Servizio sanitario regionale - finanziamento ordinario corrente
per la garanzia dei LEA
10.520.541.635,17
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 169 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 11 DIREZIONE SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA
RESPONSABILE F. DEGRASSI
GR 11.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Riorganizzazione, riqualificazione ed implementazione dell'assistenza domiciliare integrata PESO
5
DESCRIZIONE Al fine di aumentare l'offerta domiciliare e riqualificare la stessa, si rende necessario la revisione della DGR 325/2008 "Approvazione dei
requisiti ulteriori per il servizio di assistenza domiciliare" e della DGR 326/2008 "ottimizzazione del modello regionale di assistenza
sanitaria domiciliare e relative tariffe" con particolare riferimento ai criteri di eleggibilità, agli elementi caratterizzanti i tre livelli
assistenziali dell'area dellla fragilità, alla valorizzazione degli interventi e alla rivalutazione dei posti ADI di cui al DCA 429/2012.
ALTRE
STRUTTURE
Enti del SSR
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Istituzione dell'albo dei soggetti
autorizzati a fornire ADI e ridefinizione
dei criteri di eleggibilità
Realizzazione azioni previste Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
3 3 2
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 170 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 11 DIREZIONE SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA
RESPONSABILE F. DEGRASSI
GR 11.2.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Governance territoriale PESO
4
DESCRIZIONE Per il governo delle attività assistenziali territoriali è necessario sviluppare funzioni di valutazione e flussi informativi anche attraverso
l'inserimento nel sistema informativo assistenza territoriale (SIAT) degli strumenti di valutazione multidimensionale.
ALTRE
STRUTTURE
Enti del SSR, altri erogatori di servizi sanitari
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Valutazione multidimensionale per
l'accesso ai diversi setting assistenziali
Inserimento nel SIAT della "SUITE
INTERRAI" e "SVAMADI"
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
5 5 3
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 171 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 11 DIREZIONE SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA
RESPONSABILE F. DEGRASSI
GR 11.3 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Governo della spesa sanitaria.
DESCRIZIONE Realizzare il governo del sistema sanitario significa garantire ai cittadini della Regione Lazio un'elevata qualità di servizi anche attraverso
un costante processo di razionalizzazione della spesa. Attraverso i Programmi Operativi 2013-2015 che la Regione deve realizzare per il
rientro dai disavanzi sanitari si vuole perseguire il pareggio di bilancio consolidato del sistema sanitario regionale.
ALTRE
STRUTTURE
Enti del SSR
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Rispetto del risultato programmatico Risultato programmatico/ risultato
realizzato
Risultato Percentuale 90% 90% 90%
NOTA:
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 11.3.1 Rispetto dei risultati economici riferiti ai costi operativi come previsti nel CE
programmatico
5 X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
15 30 10
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 172 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 11 DIREZIONE SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA
RESPONSABILE F. DEGRASSI
GR 11.3.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Rispetto dei risultati economici riferiti ai costi operativi come previsti nel CE programmatico PESO
5
DESCRIZIONE La Regione Lazio al fine del governo della spesa intende rispettare il livello dei costi operativi indicati nel CE programmatico di cui al
DCA n. 247/2014 (PP.OO. 2013-2015)
ALTRE
STRUTTURE
Enti del SSR
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Rispetto dei costi programmatici Variazione percentuale massima sui costi
attesi del 10%
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
15 30 10
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 173 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
GR 11 DIREZIONE SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA
RESPONSABILE F. DEGRASSI
GR 11.0.1 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE Implementazione delle misure previste per l'anno 2015 nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione
(P.T.P.C.) 2015-2017 e del Programma Triennale per la Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2015-2017.
PESO
10
DESCRIZIONE In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle
risorse pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le tempistiche delineate, delle attività e delle misure
previste per l'anno 2015 nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2015-2017 (comprensivo del Programma
Triennale della Trasparenza e dell'Integrità 2015-2017). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento dei percorsi di
legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività amministrativa.
ALTRE
STRUTTURE
Responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Report direzionale Attività e misure effettivamente realizzate
rispetto a quelle previste per l'anno 2015
nel P.T.P.C 2015-2017
Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 174 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
GR 11 DIREZIONE SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA
RESPONSABILE F. DEGRASSI
GR 11.0.2 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE Open data. PESO
10
DESCRIZIONE Scopo dell'obiettivo è la pubblicazione in formato open data del patrimonio informativo regionale sul portale on line dati.lazio.it, in
ottemperanza alla Legge Regionale n. 7 del 2012, al fine di rendere disponibili i dati regionali per il loro riuso da parte di cittadini,
imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità tecniche ed enti pubblici. L'obiettivo della pubblicazione dei dati si articola nelle
seguenti fasi preliminari: individuazione dei dati disponibili; estrazione ed affinamento dei dati individuati; supporto alla metadatazione;
validazione interna e autorizzazione alla pubblicazione, con la definizione delle modalità di manutenzione e aggiornamento dei dati nel
tempo.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Pubblicazione in formato open data del
patrimonio informativo regionale sul
portale on line dati.lazio.it
La pubblicazione dei dati si articola nelle
seguenti fasi preliminari: individuazione
dei dati disponibili; estrazione ed
affinamento dei dati individuati; supporto
alla metadatazione; validazione interna e
autorizzazione alla pubblicazione, con la
definizione delle modalità di
manutenzione e aggiornamento dei dati
nel tempo.
Risultato Numerico 27
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
16 16 10
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 175 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 12 DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI
RESPONSABILE E. LONGO
GR 12.1 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Ridurre la spesa regionale per gli acquisti di beni, servizi e forniture.
DESCRIZIONE Al fine di garantire il contenimento della spesa pubblica e dei costi amministrativi per le imprese, l'Amministrazione persegue, nei
confronti della Giunta regionale e degli enti dipendenti, ivi compresi quelli del servizio sanitario regionale, e delle società a totale
partecipazione regionale, la razionalizzazione degli acquisti nell'ambito delle procedure di fornitura di beni e servizi, attraverso la
centralizzazione delle forme di acquisto.
ALTRE
STRUTTURE
Strutture della Giunta regionale, enti del servizio sanitario regionale, enti dipendenti
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Riduzione della spesa per acquisto di beni
e servizi oggetto delle gare delle Centrale
Acquisti
Rapporto percentuale tra il totale della
spesa sostenuta per l'acquisto dei beni e
servizi (sanitari e non) nell'anno di
riferimento dell'obiettivo e quella
sostenuta nell'anno precedente per beni e
servizi della stessa tipologia.
Risultato Percentuale 10% 10% 10%
NOTA:
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 12.1.1 Sviluppo del ricorso al mercato elettronico. 6 X X X
GR 12.1.2 Garantire la continuità delle forniture di beni e servizi rispetto ai fabbisogni
rilevati.
9 X X X
GR 12.1.3 Centralizzazione delle gare. 6 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 4 2
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
13.07 - Tutela della salute . Ulteriori spese in materia sanitaria 40.035,00
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 176 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 12 DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI
RESPONSABILE E. LONGO
GR 12.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Sviluppo del ricorso al mercato elettronico. PESO
6
DESCRIZIONE L'Amministrazione regionale, attraverso lo sviluppo del mercato elettronico, intende continuare a fornire i servizi richiesti senza
diminuirne la qualità ma utilizzando al meglio le risorse disponibili. Il ricorso al mercato elettronico permette infatti risparmi nel costo
degli acquisti e negli aspetti di gestione burocratica degli approvvigionamenti, riducendo gli oneri produttivi e quindi aumentano la
competitività del sistema nel contesto economico globale di cui ormai anche la Pubblica Amministrazione deve tenere conto.
ALTRE
STRUTTURE
Strutture della Giunta regionale
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Ricorso ai mercati elettronici Ricorso della Direzione ai mercati
elettronici per gli acquisti in economia per
i beni e servizi reperibili sugli stessi
Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 1 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 177 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 12 DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI
RESPONSABILE E. LONGO
GR 12.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Garantire la continuità delle forniture di beni e servizi rispetto ai fabbisogni rilevati. PESO
9
DESCRIZIONE L'Amministrazione garantisce la continuità delle forniture di beni e servizi rispetto ai fabbisogni rilevati dalle strutture della Giunta
regionale, attraverso l'efficientamento delle procedure di gara così da eliminare maggiori oneri derivanti da proroghe contrattuali
autorizzate a causa di ritardi nell'espeltamento delle stesse.
ALTRE
STRUTTURE
Strutture della Giunta regionale
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Indizione procedure di gara ad evidenza
pubblica per tutti i principali contratti in
scadenza
N° procedure di gara indette rispetto ai
contratti in scadenza
Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 2 2
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
H21503 66.725,00
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 178 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 12 DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI
RESPONSABILE E. LONGO
GR 12.1.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Centralizzazione delle gare. PESO
6
DESCRIZIONE Un risparmio di risorse non può prescindere dall'attivazione di un centro di aggregazione per la gestione diretta e/o di supporto per gli
acquisti di beni/servizi per gli enti del servizio sanitario.
ALTRE
STRUTTURE
Enti del servizio sanitario regionale
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Livello di aggregazione degli acquisti
regionali per il settore sanitario
Rapporto tra il Valore annuo delle
aggiudicazioni gare centralizzate al
31/12/2015 nel settore sanitario e la
Spesa "aggredibile" per beni e servizi da
Conto Economico consolidato "999" -
Valore IV Trimestre* 2015 (%)
Risultato Percentuale 39%
NOTA: * Proiezione spesa annua basata su dati disponibili
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 4 2
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
943.400,50
NOTA: H11726_ARMO - UTILIZZAZIONE DELL'ASSEGNAZIONE DEL MINISTERO DELLA SALUTE CONCERNENTE L'INTESA DI DELIBERAZIONE CIPE RELATIVA AL RIPARTO PER IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE. § ALTRI
SERVIZI
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 179 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 12 DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI
RESPONSABILE E. LONGO
GR 12.2 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Governance del sistema di Procurement.
DESCRIZIONE Governare il sistema di acquisti di beni e servizi, anche attraverso l'implementazione di una piattaforma informatica è indispensabile per
una razionalizzazione e controllo della spesa, di riduzione delle diseconomie, di semplificazione delle procedure, di efficienza operativa, di
trasparenza degli atti di aggiudicazione delle gare. L'amministrazione regionale, nella governance del sistema di acquisto di beni e servizi,
intende praticare il Green Public Procurement (GPP), uno strumento di politica ambientale volontario che favorisce lo sviluppo di un
mercato di prodotti e servizi a ridotto impatto ambientale attraverso la leva della domanda pubblica.
ALTRE
STRUTTURE
LAit, strutture regionali, Enti del SSR, Enti e Società partecipate
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Monitoraggio delle forniture Definizione e attuazione del sistema di
monitoraggio delle forniture
Risultato Binario Si/No SI SI SI
NOTA: 2014: Definizione modello di monitoraggio 2015: Attuazione del sistema di monitoraggio su Regione e Sanità 2016: Estensione del sistema agli enti e alle società
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 12.2.1 Sostenibilità ambientale nei processi di acquisto. 5 X X X
GR 12.2.2 Implementazione del sistema informativo regionale di procurement. 9 X X X
GR 12.2.4 White list delle imprese virtuose. 3 X X X
GR 12.2.5 Adozione di sistemi informativi per la razionalizzazione e il controllo della spesa. 6 X X X
GR 12.2.6 Definizione dei processi di negoziazione, controllo delle forniture, pianificazione e
analisi dei costi.
6 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 1 1
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 180 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 12 DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI
RESPONSABILE E. LONGO
GR 12.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Sostenibilità ambientale nei processi di acquisto. PESO
5
DESCRIZIONE La Regione intende assicurare, in tutte le fasi del processo di acquisto, il rispetto dei criteri di sostenibilità ambientale, incoraggiando la
ricerca e la scelta dei risultati e delle soluzione che hanno il minore impatto possibile sull'ambiente lungo l'intero ciclo di vita. Inserire
criteri di qualificazione ambientale nella domanda che l'amministrazione esprime in sede di appalto per servizi, forniture e lavori pubblici,
può essere un valido strumento per favorire la crescita di un "mercato verde".
ALTRE
STRUTTURE
Altre Direzioni competenti in materia
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Mercato verde Inserimento di criteri green nelle gare
relative a categorie merceologiche per le
quali sono stati individuati criteri
ambientali minimi (CAM)
Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 5 2
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
67.385,75
NOTA: H11726 - ARMO - UTILIZZAZIONE DELL'ASSEGNAZIONE DEL MINISTERO DELLA SALUTE CONCERNENTE L'INTESA DI DELIBERAZIONE CIPE RELATIVA AL RIPARTO PER IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE. § ALTRI
SERVIZI
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 181 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 12 DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI
RESPONSABILE E. LONGO
GR 12.2.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Implementazione del sistema informativo regionale di procurement. PESO
9
DESCRIZIONE Il governo delle procedure di acquisto è strettamente collegato alla presenza di un sistema informativo che permetta la massima
trasparenza delle procedure di gara ed un ampio scambio di informazioni con gli utenti interessati, garantendo una raccolta uniforme dei
dati, nonchè la pubblicazione di notizie relative all'attività svolta dall'Amministrazione.
ALTRE
STRUTTURE
LAit
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Sistema informativo regionale di
procurement
Aggiudicazione della gara Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
2 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
396.500,00
NOTA: S26515_ ARMO - SPESA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO "INFORMATICA" § Software
67.385,75
NOTA: H11726_ ARMO - UTILIZZAZIONE DELL'ASSEGNAZIONE DEL MINISTERO DELLA SALUTE CONCERNENTE L'INTESA DI DELIBERAZIONE CIPE RELATIVA AL RIPARTO PER IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE. § ALTRI
SERVIZI
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 182 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 12 DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI
RESPONSABILE E. LONGO
GR 12.2.4 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE White list delle imprese virtuose. PESO
3
DESCRIZIONE La Regione Lazio, al fine di rendere più agevole il compito degli amministratori nel controllo sulla serietà dell'impresa nei contratti ad
evidenza pubblica istituisce gli elenchi di fornitori che non presentano rischi di infiltrazioni della criminalità organizzata, la cosiddetta
"white list" da redigere annualmente.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Imprese virtuose Redazione white list Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
16.000,00
NOTA: S26515_ ARMO - SPESA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO "INFORMATICA" § Software
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 183 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 12 DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI
RESPONSABILE E. LONGO
GR 12.2.5 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Adozione di sistemi informativi per la razionalizzazione e il controllo della spesa. PESO
6
DESCRIZIONE L'Amministrazione per razionalizzare e contenere la spesa adotta dei sistemi a supporto delle esigenze in materia di approvvigionamento
dalla pianificazione degli acquisti al pagamento dei provvedimenti di liquidazione.
ALTRE
STRUTTURE
LAit, Direzione regionale "Programmazione economica, bilancio, demanio e patrimonio"
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Adozione dei sistemi Messa a regime del sistema Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
134.771,50
NOTA: H11726_ARMO - UTILIZZAZIONE DELL'ASSEGNAZIONE DEL MINISTERO DELLA SALUTE CONCERNENTE L'INTESA DI DELIBERAZIONE CIPE RELATIVA AL RIPARTO PER IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE. § ALTRI
SERVIZI
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 184 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 12 DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI
RESPONSABILE E. LONGO
GR 12.2.6 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Definizione dei processi di negoziazione, controllo delle forniture, pianificazione e analisi dei costi. PESO
6
DESCRIZIONE L'Amministrazione, attraverso la reingegnerizzazione dei processi di negoziazione, il controllo delle forniture e la pianificazione ed analisi
dei costi, intende perseguire gli obiettivi di contenimento degli oneri di approvvigionamento della Giunta regionale e degli enti dipendenti,
ivi compresi quelli del servizio sanitario regionale, e delle società a totale partecipazione regionale ed in particolare la riduzione dei costi
unitari dei beni e dei servizi.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Estensione della reingegnerizzazione dei
processi agli enti e alle società regionali
Completamento dei processi di
reingegnerizzazione
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
2
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
H21503 26.690,00
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 185 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
GR 12 DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI
RESPONSABILE E. LONGO
GR 12.0.1 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE Implementazione delle misure previste per l'anno 2015 nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione
(P.T.P.C.) 2015-2017 e del Programma Triennale per la Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2015-2017.
PESO
10
DESCRIZIONE In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle
risorse pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le tempistiche delineate, delle attività e delle misure
previste per l'anno 2015 nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2015-2017 (comprensivo del Programma
Triennale della Trasparenza e dell'Integrità 2015-2017). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento dei percorsi di
legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività amministrativa.
ALTRE
STRUTTURE
Responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Report direzionale Attività e misure effettivamente realizzate
rispetto a quelle previste per l'anno 2015
nel P.T.P.C. 2015-2017
Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 186 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
GR 12 DIREZIONE CENTRALE ACQUISTI
RESPONSABILE E. LONGO
GR 12.0.2 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE Open data. PESO
10
DESCRIZIONE Scopo dell'obiettivo è la pubblicazione in formato open data del patrimonio informativo regionale sul portale on line dati.lazio.it, in
ottemperanza alla Legge Regionale n. 7 del 2012, al fine di rendere disponibili i dati regionali per il loro riuso da parte di cittadini,
imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità tecniche ed enti pubblici. L'obiettivo della pubblicazione dei dati si articola nelle
seguenti fasi preliminari: individuazione dei dati disponibili; estrazione ed affinamento dei dati individuati; supporto alla metadatazione;
validazione interna e autorizzazione alla pubblicazione, con la definizione delle modalità di manutenzione e aggiornamento dei dati nel
tempo.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Pubblicazione in formato open data del
patrimonio informativo regionale sul
portale on line dati.lazio.it
La pubblicazione dei dati si articola nelle
seguenti fasi preliminari: individuazione
dei dati disponibili; estrazione ed
affinamento dei dati individuati; supporto
alla metadatazione; validazione interna e
autorizzazione alla pubblicazione, con la
definizione delle modalità di
manutenzione e aggiornamento dei dati
nel tempo.
Risultato Numerico 10
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
2 2
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 187 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 13 DIREZIONE AVVOCATURA
RESPONSABILE
GR 13.1 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Miglioramento dell'efficienza dell'Avvocatura.
DESCRIZIONE L'obiettivo si propone, attraverso opportuni interventi di riorganizzazione interna e di informatizzazione e dematerializzazione delle
attività, di introdurre una maggiore efficienza nella gestione della struttura.
ALTRE
STRUTTURE
Lait s.p.a.
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Efficientamento complessivo in termini
gestionali e strutturali
Riduzione dei tempi di ricerca dei
fascicoli rispetto all'anno 2013
Risultato Percentuale 60% 70% 80%
NOTA:
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 13.1.1 Ottimizzare la gestione e la conservazione dei fascicoli. 10 X X X
GR 13.1.2 Dematerializzazione delle comunicazioni interne ed esterne. 15 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 10 3 4
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
01.11 - Servizi istituzionali, generali e di gestione . Altri servizi generali 3.000.000,00
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 188 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 13 DIREZIONE AVVOCATURA
RESPONSABILE
GR 13.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Ottimizzare la gestione e la conservazione dei fascicoli. PESO
10
DESCRIZIONE Nel corso degli anni si può verificare all'interno degli archivi correnti, un aumento sia del numero di fascicoli di procedimenti conclusi che
dei contenuti all'interno di fascicoli in corso di istruttoria o di trattazione o comunque verso i quali sussista un interesse corrente. Al fine di
ridurre i tempi di ricerca dei fascicoli si tratta di ottimizzare i sistemi di catalogazione dei fascicoli attivi, procedere all'eventuale riduzione
del loro numero ed inviare i fascicoli dei procedimenti ormai conclusi all'archivio di deposito e/o storico.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Gestione della ricerca fascicoli Riduzione dei tempi di ricerca dei
fascicoli rispetto alla media dell'anno
precedente (2014)
Risultato Percentuale 10%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 2 2 3
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
0,00
NOTA: Informazione non disponibile al momento della definizione dell'obiettivo
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 189 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 13 DIREZIONE AVVOCATURA
RESPONSABILE
GR 13.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Dematerializzazione delle comunicazioni interne ed esterne. PESO
15
DESCRIZIONE Velocizzare i flussi informativi e documentali con un processo di dematerializzazione delle comunicazioni interne ed esterne attraverso
l'uso di strumenti di comunicazione alternativi. Implementazione della fascicolazione elettronica attraverso il nuovo sistema che dovrà
essere acquisito attraverso Lait Spa, creazione di un apposito archivio informatico per quanto concerne i corrispettivi di spettanza ai legali
esterni, che sulla base delle pratiche istruite e in relazione alla scadenza prevista per ciascuna posizione riporterà una stima dell'importo del
fabbisogno di risorse finanziarie necessarie per il trimestre successivo al fine di strutturare, contingentare e attivare lo smaltimento della
rilevante mole debitoria che si è accumulata negli anni passati per quanto concerne i corrispettivi di spettanza ai legali esterni. Questi
rappresentano strumenti per il recupero dell'efficienza e la razionalizzazione dell'attività svolta dall'Avvocatura regionale, anche al fine di
conformarsi al processo civile telematico.
ALTRE
STRUTTURE
LAit Spa
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Monitoraggio del contenzioso e previsioni
di uscita per quanto concerne corrispettivi
di spettanza ai legali esterni. Sviluppo
della dematerializzazione delle
comunicazioni interne ed esterne.
Inserimento del contenzioso nella
fascicolazione elettronica nonché dei dati
contabili afferenti ai corrispettivi di
spettanza ai legali esterni nell'archivio
informatico.
Risultato Percentuale 85%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 8 2 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
0,00
NOTA: Informazione non disponibile al momento della definizione dell'obiettivo
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 190 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 13 DIREZIONE AVVOCATURA
RESPONSABILE
GR 13.2 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Ottimizzazione dell'attività di rappresentanza/difesa in giudizio e dell'attività consulenziale dell'Avvocatura.
DESCRIZIONE L'aumento del contenzioso regionale comporta la necessità di ottimizzare l'attività di rappresentanza/difesa in giudizio, anche attraverso la
strutturazione dei conferimenti ai legali del libero foro, e dell'attività consulenziale dell'Avvocatura individuando azioni idonee a
digitalizzare i procedimenti, a ridurre l'insorgenza del contenzioso, consolidando l'attività defensionale svolta dall'Avvocatura regionale.
ALTRE
STRUTTURE
Strutture amministrative regionali
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Consolidamento dell'attività defensionale
e consultiva
Percentuale di aumento degli incarichi di
patrocinio e consultivi affidati
all'Avvocatura regionale rispetto all'anno
precedente
Risultato Percentuale 20% 30% 30%
NOTA:
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 13.2.1 Prevenire l'insorgenza del contenzioso. 10 X X X
GR 13.2.2 Strutturazione dei mandati esterni. 15 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
3 17
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
01.11 - Servizi istituzionali, generali e di gestione . Altri servizi generali 3.000.000,00
NOTA:
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 13 DIREZIONE AVVOCATURA
RESPONSABILE
GR 13.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Prevenire l'insorgenza del contenzioso. PESO
10
DESCRIZIONE Per prevenire l'insorgenza del contenzioso e produrre risparmi per l'amministrazione si rende indispensabile il potenziamento dell'attività
consulenziale delle strutture regionali da parte dell'Avvocatura regionale.
ALTRE
STRUTTURE
Strutture amministrative regionali
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Consulenze a strutture regionali Numero di consulenze effettuate /numero
richieste di consulenza pervenute
Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
3 17
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 192 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 13 DIREZIONE AVVOCATURA
RESPONSABILE
GR 13.2.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Strutturazione dei mandati esterni. PESO
15
DESCRIZIONE L'obiettivo consiste in una migliore strutturazione dell'attività difensionale, anche attraverso la costituzione di un elenco di legali del libero
foro ed apposite convenzioni e tariffe predeterminate per il conferimento a tali soggetti.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Conferimenti ai legali del libero foro Percentuale di conferimenti a legali del
libero foro inseriti nell'apposito elenco.
Risultato Percentuale 85%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
2 1 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
0,00
NOTA: Informazione non disponibile al momento della definizione dell'obiettivo
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 193 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
GR 13 DIREZIONE AVVOCATURA
RESPONSABILE
GR 13.0.1 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE Implementazione delle misure previste per l'anno 2015 nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione
(P.T.P.C.) 2015-2017 e del Programma Triennale per la Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2015-2017.
PESO
10
DESCRIZIONE In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle
risorse pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le tempistiche delineate, delle attività e delle misure
previste per l'anno 2015 nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2015-2017 (comprensivo del Programma
Triennale della Trasparenza e dell'Integrità 2015-2017). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento dei percorsi di
legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività amministrativa.
ALTRE
STRUTTURE
Responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Report direzionale Attività e misure effettivamente realizzate
rispetto a quelle previste per l'anno 2015
nel P.T.P.C. 2015-2017
Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 194 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
GR 13 DIREZIONE AVVOCATURA
RESPONSABILE
GR 13.0.2 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE Open data. PESO
10
DESCRIZIONE Scopo dell'obiettivo è la pubblicazione in formato open data del patrimonio informativo regionale sul portale on line dati.lazio.it, in
ottemperanza alla Legge Regionale n. 7 del 2012, al fine di rendere disponibili i dati regionali per il loro riuso da parte di cittadini,
imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità tecniche ed enti pubblici. L'obiettivo della pubblicazione dei dati si articola nelle
seguenti fasi preliminari: individuazione dei dati disponibili; estrazione ed affinamento dei dati individuati; supporto alla metadatazione;
validazione interna e autorizzazione alla pubblicazione, con la definizione delle modalità di manutenzione e aggiornamento dei dati nel
tempo.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Pubblicazione in formato open data del
patrimonio informativo regionale sul
portale on line dati.lazio.it
La pubblicazione dei dati si articola nelle
seguenti fasi preliminari: individuazione
dei dati disponibili; estrazione ed
affinamento dei dati individuati; supporto
alla metadatazione; validazione interna e
autorizzazione alla pubblicazione, con la
definizione delle modalità di
manutenzione e aggiornamento dei dati
nel tempo.
Risultato Numerico 10
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 195 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 14 DIREZIONE AGENZIA REGIONALE DEL TURISMO
RESPONSABILE G. BASTIANELLI
GR 14.1 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Migliorare la competitività e la capacità di attrazione delle destinazioni turistiche.
DESCRIZIONE Rilancio e diversificazione dell'offerta turistica attraverso la valorizzazione delle risorse e delle specificità del territorio laziale (storia,
cultura, natura, tradizione, artigianato, enogastronomia), sviluppando flussi turistici aggiuntivi, in particolare nell'entroterra, nei borghi del
Lazio e nelle aree marginali.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Valorizzazione dell'offerta turistica Progetti e iniziative realizzate ai fini del
rilancio e della diversificazione
dell'offerta turistica
Risultato Numerico 5 5 5
NOTA:
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 14.1.1 Rilancio dell'offerta turistica regionale. 10 X X X
GR 14.1.2 Individuazione e promozione di nuovi itinerari turistici nel territorio regionale. 5 X X X
GR 14.1.3 Proposta di riforma del sistema turistico regionale. 10 X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
4 16 7
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
07.01 - Turismo . Sviluppo e valorizzazione del turismo 0,00
NOTA: La quantificazione delle risorse finanziarie da associare all'obiettivo rispetto all'ammontare complessivo di € 12.296.060,04 stanziato nella Missione 07.01 per l'anno 2015, è subordinata all'approvazione del Piano triennale del turismo 2015-2017 attualmente in
discussione al Consiglio regionale.
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 196 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 14 DIREZIONE AGENZIA REGIONALE DEL TURISMO
RESPONSABILE G. BASTIANELLI
GR 14.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Rilancio dell'offerta turistica regionale. PESO
10
DESCRIZIONE Sviluppare le potenzialità turistiche e l'attrattività del territorio laziale attraverso la programmazione di interventi di valorizzazione e
promozione integrata del territorio regionale.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Programmazione turistica regionale 2015 Predisposizione proposta di piano Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 5 2
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
0,00
NOTA: I capitoli di spesa sono: B41900-B41901-B43900-B43904-B43907-B43908-B43910-B44105-B44108-B44114-B44115-B44116.L'esatto ammontare delle risorse finanziarie potrà essere indicato successivamente all'approvazione del piano turistico triennale
2015-2017,attualmente in discussione al Consiglio regionale.
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 197 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 14 DIREZIONE AGENZIA REGIONALE DEL TURISMO
RESPONSABILE G. BASTIANELLI
GR 14.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Individuazione e promozione di nuovi itinerari turistici nel territorio regionale. PESO
5
DESCRIZIONE Promuovere la scoperta di itinerari turistici con la possibilità di usufruire del patrimonio artistico, culturale, storico, naturale ed
enogastronomico del Lazio attraverso l'integrazione della carta turistica di Roma che offre informazioni, assistenza, ingressi facilitati e
riduzioni per i turisti con particolare riguardo alla mobilità territoriale e l'accesso ai luoghi di interesse turistico.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Valorizzazione di itinerari turistici. Individuazione di nuovi itinerari. Risultato Numerico 5
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 4 3
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
0,00
NOTA: Alla quantificazione delle risorse finanziarie si potrà provvedere successivamente all'approvazione del Piano turistico triennale 2015-2017 attualmente in discussione al Consiglio regionale.
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 198 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 14 DIREZIONE AGENZIA REGIONALE DEL TURISMO
RESPONSABILE G. BASTIANELLI
GR 14.1.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Proposta di riforma del sistema turistico regionale. PESO
10
DESCRIZIONE Adeguamento della legge regionale n.13/2007, dei relativi regolamenti attuativi, nonché della legge regionale n.50/85, alla luce delle
nuove norme di semplificazione amministrativa e di riordino delle deleghe in materia turistica.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Normativa turistica regionale. Bozze di proposte di legge/regolamenti. Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
2 7 2
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
0,00
NOTA: Non è previsto l'impiego di risorse finanziarie.
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 199 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 14 DIREZIONE AGENZIA REGIONALE DEL TURISMO
RESPONSABILE G. BASTIANELLI
GR 14.2 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Promozione turistica.
DESCRIZIONE Elaborazione di campagne di comunicazione e promozione che favoriscano l'afflusso di turisti al fine di attrarre sia il turismo nazionale
che internazionale.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Realizzazione di campagne di promozione
e comunicazione multimedia
Progetti, iniziative e interventi di
promozione e comunicazione realizzati
Risultato Numerico 5 5 5
NOTA:
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 14.2.1 Integrazione degli strumenti di promozione turistica tra Roma e Lazio. 10 X X X
GR 14.2.2 Sviluppo e implementazione dei social networks. 5 X X X
GR 14.2.3 Sviluppare l'utilizzo del portale turistico presso gli utenti. 10 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
3 19 9
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
07.01 - Turismo . Sviluppo e valorizzazione del turismo 0,00
NOTA: La quantificazione dell'importo delle risorse finanziarie da associare all'obiettivo rispetto all'ammontare complessivo di € 12.296.060,04 stanziato nella Missione 07.01 per l'anno 2015, è subordinato all'approvazione del Piano triennale del turismo2015-2017
attualmente in discussione al Consiglio regionale.
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 200 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 14 DIREZIONE AGENZIA REGIONALE DEL TURISMO
RESPONSABILE G. BASTIANELLI
GR 14.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Integrazione degli strumenti di promozione turistica tra Roma e Lazio. PESO
10
DESCRIZIONE Per sviluppare il turismo del Lazio è necessario tener conto del grande patrimonio rappresentato dalla città di Roma e realizzare iniziative
congiunte di promozione turistica di Roma e Lazio.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Promozione turistica Report analitico contenente tutti gli
strumenti e le iniziative di promozione
turistica di Roma e Lazio
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 6 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
0,00
NOTA: La quantificazione delle risorse finanziarie (capitoli B41900-B43907) da destinare all'obiettivo è subordinata all'approvazione del Piano triennale del turismo 2015-2017 attualmente in corso al Consiglio regionale.
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 201 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 14 DIREZIONE AGENZIA REGIONALE DEL TURISMO
RESPONSABILE G. BASTIANELLI
GR 14.2.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Sviluppo e implementazione dei social networks. PESO
5
DESCRIZIONE Considerato che i turisti scelgono anche in base alle recensioni sulla rete e alle offerte on line, è necessario ampliare i social networks per
promuovere il territorio laziale e monitorarne la reputazione.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Nuovi social networks Attivazione di nuovi social networks Risultato Numerico 2
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
4 3
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
0,00
NOTA: Non è previsto l'impiego di risorse finanziarie.
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 202 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 14 DIREZIONE AGENZIA REGIONALE DEL TURISMO
RESPONSABILE G. BASTIANELLI
GR 14.2.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Sviluppare l'utilizzo del portale turistico presso gli utenti. PESO
10
DESCRIZIONE Implementazione e sviluppo del portale del turismo multilingue attraverso l'individuazione e pubblicazione di itinerari turistici, eventi e
iniziative culturali, al fine di favorire la valorizzazione e la fruizione delle risorse e dei servizi offerti dal territorio regionale.
ALTRE
STRUTTURE
Direzioni regionali Ambiente, Cultura, Agricoltura e ARP (Agenzia regionale Parchi)
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Implementazione del portale del turismo Incrementare i contenuti del portale con
altre lingue.
Risultato Numerico 2
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
2 9 5
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
0,00
NOTA: La quantificazione delle risorse finanziare (B43900) è subordinata all'approvazione del Piano triennale del turismo2015-2017 attualmente in corso al Consiglio regionale.
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 203 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
GR 14 DIREZIONE AGENZIA REGIONALE DEL TURISMO
RESPONSABILE G. BASTIANELLI
GR 14.0.1 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE Implementazione delle misure previste per l'anno 2015 nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione
(P.T.P.C.) 2015-2017 e del Programma Triennale per la Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2015-2017.
PESO
10
DESCRIZIONE In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle
risorse pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le tempistiche delineate, delle attività e delle misure
previste per l'anno 2015 nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2015-2017 (comprensivo del Programma
Triennale della Trasparenza e dell'Integrità 2015-2017). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento dei percorsi di
legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività amministrativa.
ALTRE
STRUTTURE
Responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Report direzionale Attività e misure effettivamente realizzate
rispetto a quelle previste per l'anno 2015
nel P.T.P.C. 2015-2017
Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 204 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
GR 14 DIREZIONE AGENZIA REGIONALE DEL TURISMO
RESPONSABILE G. BASTIANELLI
GR 14.0.2 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE Open data. PESO
10
DESCRIZIONE Scopo dell'obiettivo è la pubblicazione in formato open data del patrimonio informativo regionale sul portale on line dati.lazio.it, in
ottemperanza alla Legge Regionale n. 7 del 2012, al fine di rendere disponibili i dati regionali per il loro riuso da parte di cittadini,
imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità tecniche ed enti pubblici. L'obiettivo della pubblicazione dei dati si articola nelle
seguenti fasi preliminari: individuazione dei dati disponibili; estrazione ed affinamento dei dati individuati; supporto alla metadatazione;
validazione interna e autorizzazione alla pubblicazione, con la definizione delle modalità di manutenzione e aggiornamento dei dati nel
tempo.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Pubblicazione in formato open data del
patrimonio informativo regionale sul
portale on line dati.lazio.it
La pubblicazione dei dati si articola nelle
seguenti fasi preliminari: individuazione
dei dati disponibili; estrazione ed
affinamento dei dati individuati; supporto
alla metadatazione; validazione interna e
autorizzazione alla pubblicazione, con la
definizione delle modalità di
manutenzione e aggiornamento dei dati
nel tempo.
Risultato Numerico 10
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
5 6 5
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 205 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 15 DIREZIONE ARP AGENZIA REGIONALE PARCHI
RESPONSABILE V. CONSOLI
GR 15.1 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Governance delle aree naturali protette: ridisegno complessivo del sistema e miglioramento dell'efficienza e dell'efficacia.
DESCRIZIONE Al fine di migliorare l'efficacia e ridurre le spese di gestione delle aree naturali protette: unificare i criteri di funzionamento delle aree
naturali protette; rendere certi e rapidi i tempi di approvazione dei piani dei parchi; migliorare il funzionamento delle aree naturali protette
rendendole capaci di produrre ricchezza economica, occupazionale, qualità della vita e sviluppo del territorio.
ALTRE
STRUTTURE
Aree Naturali Protette; Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Efficacia di gestione Miglioramento del valore MEVAP
(Monitoring and Evaluation of Protected
Areas) misurato in tre aree naturali
protette campione.
Risultato Percentuale 0% 30% 0%
NOTA: VALORE TARGET 2015: Poiché la rilevazione dell'indicatore risulta di particolare complessità e richiede un impegno considerevole, si prevede di misurarne il valore nel 2016 a partire dalle prime elaborazioni effettuate nel 2014.
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 15.1.1 Migliorare l'organizzazione e la gestione delle aree naturali protette e dei parchi
regionali.
9 X X X
GR 15.1.2 Programmi per il trasferimento di "buone pratiche" tra i parchi. 8 X X X
GR 15.1.3 Predisposizione del nuovo Piano regionale delle aree naturali protette. 8 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
6 12 7 2
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
09.05 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente . Aree protette, parchi
naturali, protezione naturalistica e forestazione
0,00
NOTA: L'Obiettivo strategico non prevede l'impegno di risorse finanziarie in quanto per la gran parte verrà realizzato con personale e strumenti interni all'ARP. L'Obiettivo organizzativo 15.1.2 anch'esso non prevede l'impegno di risorse finanziarie in quanto molte
delle azioni previste sono oggetto di specifici Obiettivi organizzativi riferiti anche all'Obiettivo strategico 15.1
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 206 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 15 DIREZIONE ARP AGENZIA REGIONALE PARCHI
RESPONSABILE V. CONSOLI
GR 15.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Migliorare l'organizzazione e la gestione delle aree naturali protette e dei parchi regionali. PESO
9
DESCRIZIONE Al fine di semplificare e rendere più efficiente il sistema delle aree naturali protette è necessario unificarne i criteri di funzionamento
attraverso l'Agenzia regionale dei parchi.
ALTRE
STRUTTURE
Aree Naturali Protette; Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Unificazione criteri di funzionamento
degli Enti regionali di gestione
Predisposizione di due documenti "Linee
guida", in relazione: alla unificazione dei
criteri di funzionamento per il rilascio dei
nulla osta; alla regolamentazione dei
danni da fauna selvatica. Inoltre,
predisposizione di tre documenti
propedeutici alla omogenizzazione e alla
semplificazione del funzionamento delle
aree naturali protette.
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
5 6 2 2
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
0,00
NOTA: L'obiettivo organizzativo non prevede l'impegno di risorse finanziarie in quanto viene realizzato con personale e strumenti interni alla Direzione ARP - Agenzia Regionale per i Parchi.
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 207 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 15 DIREZIONE ARP AGENZIA REGIONALE PARCHI
RESPONSABILE V. CONSOLI
GR 15.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Programmi per il trasferimento di "buone pratiche" tra i parchi. PESO
8
DESCRIZIONE Aggiornare e promuovere programmi e progetti che favoriscano l'esportazione di buone pratiche da un parco all'altro
ALTRE
STRUTTURE
Aree Naturali Protette; Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Programmi e progetti di sistema per lo
scambio di buone pratiche
Incremento della partecipazione delle aree
naturali protette a programmi e progetti di
sistema
Risultato Percentuale 20%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
6 12 7
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
0,00
NOTA: L'obiettivo organizzativo non prevede l'impegno di risorse finanziarie in quanto gran parte delle azioni sono oggetto anche degli Obiettivi organizzativi riferiti all'Obiettivo strategico 15.2, per le quali sono previste specifiche risorse finanziarie.
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 15 DIREZIONE ARP AGENZIA REGIONALE PARCHI
RESPONSABILE V. CONSOLI
GR 15.1.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Predisposizione del nuovo Piano regionale delle aree naturali protette. PESO
8
DESCRIZIONE Il Piano regionale delle aree naturali protette (PRANP) previsto dall'art. 7 della legge regionale n.29/1997 rappresenta lo strumento con cui
la Regione individua le aree naturali protette in tutte quelle parti del proprio territorio dove siano presenti formazioni fisiche, geologiche,
geomorfologiche e biologiche, o gruppi di esse, che abbiano rilevante valore naturalistico, paesaggistico ed ambientale. L'obiettivo è di
predisporre un nuova proposta di PRANP.
ALTRE
STRUTTURE
Aree Naturali Protette; Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Nuovo Piano regionale delle aree naturali
protette (PRANP).
Predisposizione di uno scenario di aree di
reperimento per il PRANP a partire
dall'elaborazione delle basi dati effettuate
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
4 10 6
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
0,00
NOTA: L'obiettivo organizzativo non prevede l'impegno di risorse finanziarie in quanto viene realizzato con personale e strumenti interni alla Direzione ARP - Agenzia Regionale per i Parchi.
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 15 DIREZIONE ARP AGENZIA REGIONALE PARCHI
RESPONSABILE V. CONSOLI
GR 15.2 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Migliorare le condizioni e gli standard di offerta e fruizione del patrimonio nelle aree di attrazione naturale.
DESCRIZIONE Valorizzare le ricchezze di aria, acqua, energia, cultura, biodiversità dei parchi, conservare e accrescere il capitale naturale e sociale come
presupposto per uno sviluppo economico sostenibile attraverso una serie di azioni e iniziative volte alla promozione, in termini quantitativi
e qualitativi, delle aree naturali protette.
ALTRE
STRUTTURE
Aree Naturali Protette; Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative; Agenzia del Turismo
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Valorizzazione parchi Percentuale di aree naturali protette
coinvolte nel processo di valorizzazione
Risultato Percentuale 60% 90% 100%
NOTA:
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 15.2.1 Diffusione della cultura ambientale. 7 X X X
GR 15.2.2 Sviluppare l'utilizzo del portale delle aree naturali protette del Lazio
www.parchilazio.it per l'utenza esterna
7 X X X
GR 15.2.3 Valorizzazione delle produzioni agricole e delle attività economiche tradizionali
nelle aree naturali protette
6 X X X
GR 15.2.4 Promozione del turismo sostenibile e della fruizione delle aree naturali protette. 5 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
6 6 5
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
07.01 - Turismo . Sviluppo e valorizzazione del turismo 561,00
NOTA:
07.01 - Turismo . Sviluppo e valorizzazione del turismo 5.000,00
NOTA:
07.01 - Turismo . Sviluppo e valorizzazione del turismo 8.000,00
NOTA:
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09.02 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente . Tutela, valorizzazione e
recupero ambientale
1.000,00
NOTA:
09.05 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente . Aree protette, parchi
naturali, protezione naturalistica e forestazione
2.000,00
NOTA:
09.05 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente . Aree protette, parchi
naturali, protezione naturalistica e forestazione
0,00
NOTA: Sarà richiesta nel corso dell'anno una variazione di bilancio per portare su questo capitolo € 18.000
09.05 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente . Aree protette, parchi
naturali, protezione naturalistica e forestazione
25.000,00
NOTA:
09.05 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente . Aree protette, parchi
naturali, protezione naturalistica e forestazione
8.000,00
NOTA:
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 15 DIREZIONE ARP AGENZIA REGIONALE PARCHI
RESPONSABILE V. CONSOLI
GR 15.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Diffusione della cultura ambientale. PESO
7
DESCRIZIONE Promuovere la conoscenza del territorio; coinvolgere in modo diretto gli studenti e la cittadinanza in attività ed esperienze pratiche di
studio, ricerca naturalistica e storico culturale; sensibilizzare gli studenti e la cittadinanza sull'importanza della conoscenza e della
valorizzazione delle risorse territoriali, cioè scoprire le aree naturali protette circostanti, leggere le caratteristiche di diversi paesaggi, fare
esperienza della ricchezza naturalistica presente sul territorio; stimolare l'incontro-scambio tra giovani studenti e popolazioni locali;
sensibilizzare i giovani verso i valori di sostenibilità, di tutela e di difesa ambientale mediante la costruzione di un rapporto positivo con la
natura.
ALTRE
STRUTTURE
Aree Naturali Protette; Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative; Agenzia del Turismo; Sistema INFEA
regionale; Direzione Regionale Formazione, Ricerca e Innovazione, Scuola e Università, diritto allo studio; Direzione Regionale Cultura e
Politiche Giovanili
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Programma di educazione ambientale Realizzazione del programma di
educazione ambientale Gens 2.0 con il
coinvolgimento delle classi scolastiche
Risultato Numerico 150
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
2 2 3
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
E21919 1.000,00
NOTA:
E21920 25.000,00
NOTA:
E21918 8.000,00
NOTA:
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 15 DIREZIONE ARP AGENZIA REGIONALE PARCHI
RESPONSABILE V. CONSOLI
GR 15.2.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Sviluppare l'utilizzo del portale delle aree naturali protette del Lazio www.parchilazio.it per l'utenza esterna PESO
7
DESCRIZIONE Implementazione e sviluppo del portale www.parchilazio.it al fine di favorire la valorizzazione e la fruizione delle aree naturali protette del
Lazio.
ALTRE
STRUTTURE
Aree Naturali Protette; Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative; Agenzia Regionale del Turismo; Direzione
Regionale Cultura e Politiche Giovanili
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Sviluppo, aggiornamento e pubblicazione
per l'utenza esterna del portale
www.parchilazio.it
Messa in rete del portale,
www.parchilazio.it, secondo il rinnovato
format dell'identità visiva regionale,
completo dei contenuti aggiornati per
promuovere la conoscenza dei territori del
Lazio.
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
2 3 2
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
E22536 0,00
NOTA: Sarà richiesta nel corso dell'anno una variazione di bilancio per portare su questo capitolo € 18.000
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 213 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 15 DIREZIONE ARP AGENZIA REGIONALE PARCHI
RESPONSABILE V. CONSOLI
GR 15.2.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Valorizzazione delle produzioni agricole e delle attività economiche tradizionali nelle aree naturali protette PESO
6
DESCRIZIONE Promozione e valorizzazione delle produzioni agricole e delle attività economiche tradizionali nelle aree naturali protette, come
presupposto per uno sviluppo economico sostenibile, attraverso una serie di azioni e iniziative sul territorio.
ALTRE
STRUTTURE
Aree Naturali Protette, Direzione Regionale Agricoltura e Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca; Arsial
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Iniziative di produzioni agro-alimentari Numero di eventi o iniziative realizzate
(eventi pubblici, ispezioni, ecc.)
Risultato Numerico 30
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 1 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
E21911 2.000,00
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 214 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 15 DIREZIONE ARP AGENZIA REGIONALE PARCHI
RESPONSABILE V. CONSOLI
GR 15.2.4 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Promozione del turismo sostenibile e della fruizione delle aree naturali protette. PESO
5
DESCRIZIONE Favorire forme di turismo sostenibile, anche al fine di sostenere le attività economiche locali soprattutto nei territori marginali,
migliorando l'offerta e le opportunità di fruizione delle ricchezze naturali e culturali della Regione Lazio.
ALTRE
STRUTTURE
Aree Naturali Protette; Agenzia Regionale del Turismo; Enti locali
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Iniziative di promozione del turismo
sostenibile nelle aree naturali protette del
Lazio
Realizzazione di un progetto pilota presso
il Parco Regionale dei Monti Simbruini
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
2 2 2
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
E21921 5.000,00
NOTA:
E21923 561,00
NOTA:
E21922 8.000,00
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 215 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
GR 15 DIREZIONE ARP AGENZIA REGIONALE PARCHI
RESPONSABILE V. CONSOLI
GR 15.0.1 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE Implementazione delle misure previste per l'anno 2015 nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione
(P.T.P.C.) 2015-2017 e del Programma Triennale per la Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2015-2017.
PESO
10
DESCRIZIONE In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle
risorse pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le tempistiche delineate, delle attività e delle misure
previste per l'anno 2015 nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2015-2017 (comprensivo del Programma
Triennale della Trasparenza e dell'Integrità 2015-2017). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento dei percorsi di
legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività amministrativa.
ALTRE
STRUTTURE
Responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Report direzionale Attività e misure effettivamente realizzate
rispetto a quelle previste per l'anno 2015
nel P.T.P.C. 2015-2017
Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 216 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
GR 15 DIREZIONE ARP AGENZIA REGIONALE PARCHI
RESPONSABILE V. CONSOLI
GR 15.0.2 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE Open data. PESO
10
DESCRIZIONE Scopo dell'obiettivo è la pubblicazione in formato open data del patrimonio informativo regionale sul portale on line dati.lazio.it, in
ottemperanza alla Legge Regionale n. 7 del 2012, al fine di rendere disponibili i dati regionali per il loro riuso da parte di cittadini,
imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità tecniche ed enti pubblici. L'obiettivo della pubblicazione dei dati si articola nelle
seguenti fasi preliminari: individuazione dei dati disponibili; estrazione ed affinamento dei dati individuati; supporto alla metadatazione;
validazione interna e autorizzazione alla pubblicazione, con la definizione delle modalità di manutenzione e aggiornamento dei dati nel
tempo.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Pubblicazione in formato open data del
patrimonio informativo regionale sul
portale on line dati.lazio.it
La pubblicazione dei dati si articola nelle
seguenti fasi preliminari: individuazione
dei dati disponibili; estrazione ed
affinamento dei dati individuati; supporto
alla metadatazione; validazione interna e
autorizzazione alla pubblicazione, con la
definizione delle modalità di
manutenzione e aggiornamento dei dati
nel tempo.
Risultato Numerico 16
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
4 6 5
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 217 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 16 DIREZIONE ARDIS AGENZIA REGIONALE PER LA DIFESA DEL SUOLO
RESPONSABILE M. LASAGNA
GR 16.1 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Sostenere e implementare le azioni per la manutenzione ordinaria, straordinaria e per le emergenze ambientali.
DESCRIZIONE Al fine di prevenire inondazioni, straripamenti, devastazioni dei territori è necessaria una manutenzione e bonifica idraulica periodica,
attraverso un corretto scorrimento delle acque, sostenendo azioni di manutenzione idraulica, di rimozione degli ostacoli al flusso delle
acque, di recupero e riattivazione di pratiche di drenaggio, di pulizia di canali e torrenti, di analisi della capacità ricettività dei torrenti e
fiumi.
ALTRE
STRUTTURE
Consorzi Bonifica sul reticolo di competenza-Province- Comuni- Frontisti
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Difesa del suolo Incremento del numero di Km di
manutenzione idraulica realizzata rispetto
all'anno 2013 (10 Km)
Risultato Percentuale 30% 40% 40%
NOTA:
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 16.1.1 Realizzazione di interventi di manutenzione idraulica. 8 X X X
GR 16.1.2 Rafforzamento dell'impegno della Regione nell'intervento emergenziale successivo
ad eventi calamitosi.
8 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
13 5 5
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
09.01 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente . Difesa del suolo 6.703.092,00
NOTA:
09.06 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente . Tutela e valorizzazione
delle risorse idriche
4.272.362,96
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 218 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 16 DIREZIONE ARDIS AGENZIA REGIONALE PER LA DIFESA DEL SUOLO
RESPONSABILE M. LASAGNA
GR 16.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Realizzazione di interventi di manutenzione idraulica. PESO
8
DESCRIZIONE Al fine di ridurre il rischio idraulico ormai sempre più presente in relazione ai mutati eventi climatici è necessario programmare e
compiere interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere idrauliche finalizzati alla sicurezza idraulica dei territori sottesi
delle asti principali.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Interventi di manutenzione idraulica Rapporto percentuale degli interventi di
manutenzione idraulica realizzati rispetto
a quelli programmati
Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 10 5 5
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
C12148 1.903.850,00
NOTA:
C12601 126.093,90
NOTA:
E42539 4.014.274,05
NOTA:
C12147 5.860,51
NOTA:
C12135 14.652,45
NOTA:
E42133 85.251,61
NOTA:
E42541 697.781,84
NOTA:
1.249.566,89
NOTA: da considerare anche il Cap. E42132 per euro 1.249.566,8917/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 219 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 16 DIREZIONE ARDIS AGENZIA REGIONALE PER LA DIFESA DEL SUOLO
RESPONSABILE M. LASAGNA
GR 16.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Rafforzamento dell'impegno della Regione nell'intervento emergenziale successivo ad eventi calamitosi. PESO
8
DESCRIZIONE E' necessario programmare il proprio impegno nell'intervento emergenziale successivo ad eventi calamitosi con azioni finalizzate alla
tutela del suolo, alla manutenzione idraulica del territorio. Al di sopra di soglie idrometriche prefissate di allerta, scatta per legge, l'apertura
del servizio di piena. L'Agenzia coordinandosi con le Protezioni Civili (nazionale, regionale e comunale) effettua in tale periodo le
seguenti azioni: monitoraggio dei fenomeni evolutivi - coordinamento delle forze in campo e presidio delle situazioni di criticità - nei soli
casi di imperiosa urgenza, intervento diretto volto alla mitigazione ed al ripristino del danno idraulico avvenuto.
ALTRE
STRUTTURE
Protezione civile nazionale - Protezione civile regionale- Protezioni civile comunale- Genio Civile - Roma Capitale
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Intervento puntuale emergenziale anche in
fase di servizio di piena
Interventi puntuali e mirati compresa
l'attivazione delle idrovore
Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
19 5 8
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
E42544 500.000,00
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 220 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 16 DIREZIONE ARDIS AGENZIA REGIONALE PER LA DIFESA DEL SUOLO
RESPONSABILE M. LASAGNA
GR 16.2 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Difesa sostenibile ed integrata della costa.
DESCRIZIONE Le coste laziali, come quasi ovunque, sono soggette a fenomeni erosivi causati da diversi fattori di natura antropica tra cui la riduzione
del trasporto solido da parte della rete idrografica (stabilizzazione dell'entroterra e regimazione dei corsi d'acqua), l'inserimento di ostacoli
rispetto al trasporto solido lungo costa (porti, foci armate, opere di difesa, ecc.), la distruzione dei sistemi che garantivano la resilenza dei
litorali (dune, praterie di Posidonia Oceanica, ecc.). A tali fattori occorre aggiungere gli effetti dei cambiamenti climatici a livello di
previsione a medio-lungo termine. Al fine di contrastare i fenomeni di erosione delle coste che hanno determinato nel corso degli anni
una riduzione della superficie di molti arenili (dal 1944 sono stati persi 140 ettari di spiaggia che equivalgono a circa il 13% del patrimonio
di spiaggia laziale esistente) è necessario realizzare progetti organici per la messa in sicurezza con interventi di protezione stabili e
duraturi.
ALTRE
STRUTTURE
Area Difesa del Suolo e Bonifiche, Area VIA, Autorità dei Bacini Regionali, Distretto Idrografico Appennino Centrale, Autorità Portuali,
Comuni costieri, ARPA Lazio, ISPRA, Università di Roma
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Interventi per la difesa della costa Numero di interventi avviati sulla costa
dal 31/12/2013
Risultato Numerico 2 4 4
NOTA:
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 16.2.1 Progetti per il ripascimento delle spiagge e la tutela della costa condizionati al
mantenimento delle caratteristiche morfologiche e tipologiche originarie.
8 X X X
GR 16.2.2 Ricostruzione di spiagge con prelievo di sabbie da cave marine. 9 X X X
GR 16.2.3 Manutenzione dei litorali con il reimpiego delle sabbie accumulatesi
artificialmente.
8 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 4 1
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
09.01 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente . Difesa del suolo 1.000.000,00
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 221 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 16 DIREZIONE ARDIS AGENZIA REGIONALE PER LA DIFESA DEL SUOLO
RESPONSABILE M. LASAGNA
GR 16.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Progetti per il ripascimento delle spiagge e la tutela della costa condizionati al mantenimento delle caratteristiche morfologiche e
tipologiche originarie.
PESO
8
DESCRIZIONE Nel Lazio, più di un terzo delle coste presenta fenomeni di erosione che hanno determinato una sensibile riduzione della superficie di molti
arenili, causando ingenti danni all'ambiente. Al fine di tutelare il territorio è necessario progettare interventi per la rinaturalizzazione delle
spiagge. Intervenendo con progetti organici, non più limitati o frammentati, finalizzati alla messa in equilibrio della costa, con interventi di
protezione stabili e duraturi.
ALTRE
STRUTTURE
Area Difesa del Suolo e Bonifiche, Area VIA, Autorità dei Bacini Regionali, Distretto Idrografico Appennino Centrale, Autorità Portuali,
Comuni costieri, ARPA Lazio, ISPRA, Università di Roma
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Progetti di difesa della costa Rapporto percentuale delle progettazioni
di interventi di difesa della costa realizzati
rispetto agli interventi programmati
Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 4 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
E42540 1.000.000,00
NOTA:
E42531 0,00
NOTA: cap. E42531 cap non indicato in elenco precaricato
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 222 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 16 DIREZIONE ARDIS AGENZIA REGIONALE PER LA DIFESA DEL SUOLO
RESPONSABILE M. LASAGNA
GR 16.2.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Ricostruzione di spiagge con prelievo di sabbie da cave marine. PESO
9
DESCRIZIONE Per la riscostruzione delle spiagge o per la loro manutenzione straordinaria sono necessari ingenti quantitavi di sabbia da prelevare dalle
cave marine profonde. A tal fine è necessario accertare le disponibilità di sabbia che possono essere prelevate e programmare la
realizzazione degli interventi per la ricostruzione delle spiagge e la manutenzione straordinaria.
ALTRE
STRUTTURE
Area Difesa del Suolo e Bonifiche, Area VIA, ISPRA, Università di Roma
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Ripascimento delle spiagge con sabbie
provenienti da cave marine
Rapporto percentuale degli interventi di
ripascimento realizzati rispetto a quelli
programmati
Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 4 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
E42540 1.000.000,00
NOTA:
E42537 0,00
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 223 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 16 DIREZIONE ARDIS AGENZIA REGIONALE PER LA DIFESA DEL SUOLO
RESPONSABILE M. LASAGNA
GR 16.2.3 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Manutenzione dei litorali con il reimpiego delle sabbie accumulatesi artificialmente. PESO
8
DESCRIZIONE Garantire la manutenzione sostenibile dei litorali privilegiando la movimentazione di sabbia, con particolare riferimento al dragaggio dei
quantitativi di sabbia che ostruiscono le foci fluviali e le imboccature portuali o che si accumulano in specifiche zone del litorale.
ALTRE
STRUTTURE
Area Difesa del Suolo e Bonifiche, Area VIA, Autorità dei Bacini Regionali, Distretto Idrografico Appennino Centrale, Autorità Portuali,
Comuni costieri, ARPA Lazio, ISPRA
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Interventi di manutenzione sostenibile dei
litorali
Rapporto percentuale degli interventi di
manutenzione sostenibile dei litorali
realizzati rispetto a quelli programmati
Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 4 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
E42531 0,00
NOTA:
E42540 1.000.000,00
NOTA:
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 16 DIREZIONE ARDIS AGENZIA REGIONALE PER LA DIFESA DEL SUOLO
RESPONSABILE M. LASAGNA
GR 16.3 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Nuova governance per la difesa dell'identità ecologica della Regione.
DESCRIZIONE La Regione Lazio assume il sistema ambientale come principio ordinatore dello sviluppo territoriale. In questo contesto la complessa fase
di "programmazione" assume un carattere strategico essenziale nella realizzazione di una nuova governance per la difesa dell'identità
ecologica della Regione.
ALTRE
STRUTTURE
Direzione regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Nuova organizzazione per la difesa
dell'dentità ecologica della Regione
Percentuale di elaborazione del
documento programmatico nel triennio
Risultato Percentuale 40% 80% 100%
NOTA:
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 16.3.1 Assunzione delle unità territoriali ambientali come principio ordinatore del
territorio e dei suoi strumenti di governo.
9 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
10 8 2
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
09.01 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente . Difesa del suolo 0,00
NOTA:
0,00
NOTA: L'obiettivo non prevede impegni di risorse finanziarie, in quanto lo stesso verrà perseguito attraverso l'utilizzo di risorse strumentali ed umane interne all'Agenzia.
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 16 DIREZIONE ARDIS AGENZIA REGIONALE PER LA DIFESA DEL SUOLO
RESPONSABILE M. LASAGNA
GR 16.3.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Assunzione delle unità territoriali ambientali come principio ordinatore del territorio e dei suoi strumenti di governo. PESO
9
DESCRIZIONE Individuare e delimitare le unità territoriali ambientali come riferimento territoriale del piano paesistico e delle principali scelte in campo
urbanistico, in base a criteri naturalistici e ambientali.
ALTRE
STRUTTURE
Direzione regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative, Distretti Idrografici dell'Appennino Centrale e Meridionale
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Unità territoriali ambientali Predisposizione di uno studio che rilevi
l'eterogeneità ambientale della regione
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 10 8 2
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
0,00
NOTA: l'obiettivo non prevede impegni di risorse finanziarie, in quanto lo stesso verrà perseguito attraverso l'utitlizzo di risorse strumentali ed umane interne all'Agenzia.
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
GR 16 DIREZIONE ARDIS AGENZIA REGIONALE PER LA DIFESA DEL SUOLO
RESPONSABILE M. LASAGNA
GR 16.0.1 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE Implementazione delle misure previste per l'anno 2015 nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione
(P.T.P.C.) 2015-2017 e del Programma Triennale per la Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2015-2017.
PESO
10
DESCRIZIONE In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle
risorse pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le tempistiche delineate, delle attività e delle misure
previste per l'anno 2015 nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2015-2017 (comprensivo del Programma
Triennale della Trasparenza e dell'Integrità 2015-2017). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento dei percorsi di
legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività amministrativa.
ALTRE
STRUTTURE
Responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Report direzionale Attività e misure effettivamente realizzate
rispetto a quelle previste per l'anno 2015
nel P.T.P.C. 2015-2017
Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
GR 16 DIREZIONE ARDIS AGENZIA REGIONALE PER LA DIFESA DEL SUOLO
RESPONSABILE M. LASAGNA
GR 16.0.2 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE Open data. PESO
10
DESCRIZIONE Scopo dell'obiettivo è la pubblicazione in formato open data del patrimonio informativo regionale sul portale on line dati.lazio.it, in
ottemperanza alla Legge Regionale n. 7 del 2012, al fine di rendere disponibili i dati regionali per il loro riuso da parte di cittadini,
imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità tecniche ed enti pubblici. L'obiettivo della pubblicazione dei dati si articola nelle
seguenti fasi preliminari: individuazione dei dati disponibili; estrazione ed affinamento dei dati individuati; supporto alla metadatazione;
validazione interna e autorizzazione alla pubblicazione, con la definizione delle modalità di manutenzione e aggiornamento dei dati nel
tempo.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Pubblicazione in formato open data del
patrimonio informativo regionale sul
portale on line dati.lazio.it
La pubblicazione dei dati si articola nelle
seguenti fasi preliminari: individuazione
dei dati disponibili; estrazione ed
affinamento dei dati individuati; supporto
alla metadatazione; validazione interna e
autorizzazione alla pubblicazione, con la
definizione delle modalità di
manutenzione e aggiornamento dei dati
nel tempo.
Risultato Numerico 10
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
1 3 1
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 228 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 18 DIREZIONE AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE
RESPONSABILE G.TORNATORE
GR 18.1 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Prevenire le emergenze del territorio.
DESCRIZIONE E' necessario tutelare il territorio mediante la prevenzione come strumento cardine per la sua tutela e con il coinvolgimento degli enti
locali, delle associazioni di volontariato e dei cittadini. Aumentare le conoscenze relative al territorio e promuoverne la comprensione nella
sua complessità; recepire i concetti di previsione e prevenzione delle calamità e di tutela della sicurezza collettiva, nell'attività quotidiana
di governo e di programmazione territoriale; dotare il territorio di sistemi di controllo e di monitoraggio dei parametri fisici e della qualità
della vita in genere; programmare e porre in atto interventi di prevenzione dei rischi; valorizzare il patrimonio umano, morale e culturale
rappresentato dalle organizzazioni del volontariato. Il programma di previsione e prevenzione in materia di protezione civile è lo
strumento per individuare le priorità di intervento e i tempi con cui attuare azioni di protezione civile, in funzione della pericolosità di un
evento, della vulnerabilità del territorio e della disponibilità finanziaria.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Progetti per la prevenzione dei rischi Rapporto tra progetti realizzati rispetto a
quelli programmati
Risultato Percentuale 100% 100% 100%
NOTA:
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 18.1.1 Programma regionale di previsione e prevenzione. 20 X X X
GR 18.1.2 Promozione dell'informazione e della formazione per la gestione delle emergenze. 10 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
11.01 - Soccorso civile . Sistema di protezione civile 105.000,00
NOTA:
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 18 DIREZIONE AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE
RESPONSABILE G.TORNATORE
GR 18.1.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Programma regionale di previsione e prevenzione. PESO
20
DESCRIZIONE Al fine di promuovere uno sviluppo coordinato delle attività di protezione civile, la Regione adotta, ai sensi dell'articolo 3 delle legge
regionale n. 2/2014, il programma regionale di previsione e prevenzione in materia di protezione civile che promuove uno sviluppo
armonioso, equilibrato e duraturo delle attività di protezione civile, l'incremento della capacità di resilienza della società civile, la tutela del
territorio e la mitigazione dei danni, nonchè la promozione della cultura dell'autoprotezione.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Predisposizione del programma regionale
di previsione e prevenzione
Realizzazione delle attività propedeutiche
alla adozione del programma
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
0,00
NOTA: L'OBIETTIVO NON RICHIEDE RISORSE FINANZIARIE IN QUANTO VERRA' REALIZZATO CON RISORSE UMANE E STRUMENTALI INTERNE ALL'AGENZIA.-
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 18 DIREZIONE AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE
RESPONSABILE G.TORNATORE
GR 18.1.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Promozione dell'informazione e della formazione per la gestione delle emergenze. PESO
10
DESCRIZIONE Promuovere e realizzare azioni di sensibilizzazione, informazione e formazione degli operatori del sistema integrato regionale di
protezione civile in materia di prevenzione dei rischi e di gestione delle emergenze è uno degli aspetti centrali della prevenzione.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Coinvolgimento degli attori del sistema
integrato regionale di protezione civile
nella creazione della cultura della
"autoprotezione"
Rapporto tra le azioni di sensibilizzazione,
divulgazione, informazione e formazione
degli operatori del sistema integrato
regionale di protezione civile realizzate
rispetto a quelle programmate.
Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
E47918 5.000,00
NOTA: SULLA COMPETENZA 2015 DEL CAPITOLO,PARI A €80.000,00,SONO STATI RIBALTATI IMPEGNI 2014 PER € 75.000,00, PERTANTO LA DISPONIBILITA' EFFETTIVA E' PARI A €5.000,00.L'IMPORTO INDICATO DI €5.000,00 E'
PROVVISORIO,SARA' NECESSARIO APPORTARE DELLE VARIAZIONI DI BILANCIO IN CORSO DI ANNO.-
E23516 100.000,00
NOTA: L'IMPORTO SUDDETTO E'PRESUNTIVAMENTE INDICATO, SULLA BASE DELL'IMPORTO IMPEGNATO NELL'ANNO 2014 IN SEDE DI ACCORDO DI PROGRAMMA CON IL CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO. E'
INTENZIONE DI SOTTOSCRIVERE UN ACCORDO DI PROGRAMMA CON IL CORPO FORESTALE DELLO STATO PER L'ANNO 2015.
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI STRATEGICI 2015
GR 18 DIREZIONE AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE
RESPONSABILE G.TORNATORE
GR 18.2 OBIETTIVO STRATEGICO
DENOMINAZIONE Riordino delle funzioni di protezione civile.
DESCRIZIONE Al fine di tutelare l'integrità della vita, i beni, ivi compresi quelli del patrimonio culturale e artistico, gli insediamenti e l'ambiente dai
danni o dal pericolo di danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi e da altri eventi calamitosi, la Regione Lazio con legge regionale
n. 2/2014 ha previsto un riordino delle funzioni di protezione civile anche attraverso l'istituzione dell'Agenzia di protezione civile.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
2015
Target
2016
Target
2017
Sistema integrato regionale di protezione
civile
Attuazione della legge regionale n.2/2014 Risultato Percentuale 100% 100% 100%
NOTA:
PIANO DI AZIONE
ATTIVITA' FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELL'OBIETTIVO STRATEGICO (OBIETTIVI
ORGANIZZATIVI)
PESO 2015 2016 2017
GR 18.2.1 Regolamento per l'erogazione dei contributi alle organizzazioni di volontariato di
protezione civile.
10 X X X
GR 18.2.2 Regolamento per l'iscrizione e gestione dell'elenco territoriale regionale delle
organizzazioni di volontariato di protezione civile.
10 X X X
RISORSE ASSOCIATE ALL'OBIETTIVO STRATEGICO
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
MISSIONE E PROGRAMMA IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
0,00
NOTA: L'OBIETTIVO NON RICHIEDE RISORSE FINANZIARIE IN QUANTO VERRA' REALIZZATO CON RISORSE UMANE E STRUMENTALI INTERNE ALL'AGENZIA.-
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SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 18 DIREZIONE AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE
RESPONSABILE G.TORNATORE
GR 18.2.1 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Regolamento per l'erogazione dei contributi alle organizzazioni di volontariato di protezione civile. PESO
10
DESCRIZIONE Disposizioni relative alla individuazione di criteri oggettivi per la erogazione di contributi e disciplina delle modalità di erogazione;
determinazione delle categorie di spese ammissibili ed individuazione delle modalità per la rendicontazione delle spese sostenute.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Regolamento di erogazione dei contributi
alle organizzazioni di volontariato di
protezione civile
Attività propedeutiche alla
predisposizione della bozza di documento
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
0,00
NOTA: L'OBIETTIVO NON RICHIEDE RISORSE FINANZIARIE IN QUANTO VERRA' REALIZZATO CON RISORSE UMANE E STRUMENTALI INTERNE ALL'AGENZIA.-
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 233 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI ORGANIZZATIVI 2015
GR 18 DIREZIONE AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE
RESPONSABILE G.TORNATORE
GR 18.2.2 OBIETTIVO ORGANIZZATIVO
DENOMINAZIONE Regolamento per l'iscrizione e gestione dell'elenco territoriale regionale delle organizzazioni di volontariato di protezione civile. PESO
10
DESCRIZIONE Disposizioni per la disciplina delle modalità per l'iscrizione, il diniego di iscrizione e la cancellazione delle organizzazioni di volontariato
di protezione civile dall'elenco territoriale della Regione Lazio (D.G.R. n. 109 del 22 maggio 2013 - Direttiva Presidente Consiglio
Ministri Rep. 5300del 13.11.2012).
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Regolamento per l'iscrizione e la gestione
dell'elenco territoriale regionale delle
organizzazioni di volontariato di
protezione civile
Attività propedeutiche alla
predisposizione della bozza del
documento
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
0,00
NOTA: L'OBIETTIVO NON RICHIEDE RISORSE FINANZIARIE IN QUANTO VERRA' REALIZZATO CON RISORSE UMANE E STRUMENTALI INTERNE ALL'AGENZIA.-
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 234 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
GR 18 DIREZIONE AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE
RESPONSABILE G.TORNATORE
GR 18.0.1 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE Implementazione delle misure previste per l'anno 2015 nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione
(P.T.P.C.) 2015-2017 e del Programma Triennale per la Trasparenza e l'Integrità (P.T.T.I.) 2015-2017.
PESO
10
DESCRIZIONE In relazione all'esigenza di favorire forme diffuse di controllo sullo svolgimento delle funzioni istituzionali e sul corretto utilizzo delle
risorse pubbliche, l'obiettivo consiste nella realizzazione, secondo le modalità e le tempistiche delineate, delle attività e delle misure
previste per l'anno 2015 nell'ambito del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2015-2017 (comprensivo del Programma
Triennale della Trasparenza e dell'Integrità 2015-2017). In particolare, l'attenzione si rivolge ad un deciso rafforzamento dei percorsi di
legalità interna, rispetto a snodi cruciali dell'attività amministrativa.
ALTRE
STRUTTURE
Responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Report direzionale Attività e misure effettivamente realizzate
rispetto a quelle previste per l'anno 2015
nel P.T.P.C. 2015-2017
Risultato Percentuale 100%
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 235 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
GR 18 DIREZIONE AGENZIA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE
RESPONSABILE G.TORNATORE
GR 18.0.2 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE Open data. PESO
10
DESCRIZIONE Scopo dell'obiettivo è la pubblicazione in formato open data del patrimonio informativo regionale sul portale on line dati.lazio.it, in
ottemperanza alla Legge Regionale n. 7 del 2012, al fine di rendere disponibili i dati regionali per il loro riuso da parte di cittadini,
imprese, associazioni, scuole e accademia, comunità tecniche ed enti pubblici. L'obiettivo della pubblicazione dei dati si articola nelle
seguenti fasi preliminari: individuazione dei dati disponibili; estrazione ed affinamento dei dati individuati; supporto alla metadatazione;
validazione interna e autorizzazione alla pubblicazione, con la definizione delle modalità di manutenzione e aggiornamento dei dati nel
tempo.
ALTRE
STRUTTURE
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Pubblicazione in formato open data del
patrimonio informativo regionale sul
portale on line dati.lazio.it
La pubblicazione dei dati si articola nelle
seguenti fasi preliminari: individuazione
dei dati disponibili; estrazione ed
affinamento dei dati individuati; supporto
alla metadatazione; validazione interna e
autorizzazione alla pubblicazione, con la
definizione delle modalità di
manutenzione e aggiornamento dei dati
nel tempo.
Risultato Numerico 10
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 236 / 237
SCHEDA di programmazione OBIETTIVI INDIVIDUALI 2015
DS 00 DIREZIONE STUDIO E RICERCA
RESPONSABILE G. MAGRINI
DS 00.0.1 OBIETTIVO INDIVIDUALE
DENOMINAZIONE Migliorare la fruizione di dati statistici e banche dati regionali. PESO
70
DESCRIZIONE Sviluppare gli strumenti di classificazione degli atti amministrativi in relazione alle competenze, definite dalle determinazioni di
organizzazione, delle strutture (Centri di costo/Aree), anche ai fini del controllo strategico e di gestione.
ALTRE
STRUTTURE
Direzioni/Agenzie regionali, Segretariato generale, LAit
INDICATORI
DENOMINAZIONE DESCRIZIONE TIPOLOGIA METODO DI
CALCOLO
Target
ANNUALE
Classificazione degli atti amministrativi
per centro di costo
Codifica degli atti amministrativi per
centro di costo in SIRIPA
Risultato Binario Si/No SI
NOTA:
RISORSE
CATEGORIE GIURIDICHE
RISORSE UMANE DIRIGENTI D C B A
CAPITOLO IMPORTO
RISORSE
FINANZIARIE
NOTA:
17/02/2015 16:31 Co.St. Pagina 237 / 237