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PIANO INDUSTRIALE GRUPPO CAP - Gruppo CAP: il gestore del ... · Piano Industriale Gruppo CAP –...

Date post: 20-Aug-2020
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PIANO INDUSTRIALE GRUPPO CAP AGGIORNAMENTO 2018 (Art. 21 comma 2 punto 8 dello Statuto Sociale)
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PIANO INDUSTRIALE GRUPPO CAP

AGGIORNAMENTO 2018

(Art. 21 comma 2 punto 8 dello Statuto Sociale)

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INDICE

1. PREMESSA .................................................................................................................................................4

1.1 La struttura e le finalità del documento............................................................................................................. 4

1.2 Gli obiettivi e le azioni strategiche del Gruppo CAP...................................................................................... 4

2. VERSO IL PRIMO PIANO DI SOSTENIBILITA’ DEL GRUPPO CAP AL 2030 ...........................................5

2.1 L’integrazione della sostenibilità nel business e la gestione del rischio .............................................. 5

2.2 Il percorso verso il Piano di Sostenibilità.......................................................................................................... 7

3. LA STRATEGIA DI RICERCA E SVILUPPO ................................................................................................8

4. IL PIANO DEGLI INVESTIMENTI 2018-2022 ........................................................................................14

4.1 Il Piano degli Investimenti alla luce della nuova regolazione della Qualità Tecnica .................... 14

4.2 Il perimetro territoriale e i servizi gestiti....................................................................................................... 15

4.3 Il Quadro Normativo di riferimento.................................................................................................................. 17

4.4 I numeri del Piano degli Investimenti 2018-2022...................................................................................... 20

4.5 La struttura del Piano degli Investimenti 2018-2022............................................................................... 21

4.5.1 Indicatore M1 – Perdite idriche................................................................................................................ 22

4.5.2 Indicatore M2 – Interruzioni del servizio ............................................................................................ 25

4.5.3 Indicatore M3 – Qualità dell’acqua erogata......................................................................................... 26

4.5.4 M4 – Adeguatezza del sistema fognario................................................................................................ 31

4.5.5 M5 – Smaltimento fanghi in discarica.................................................................................................... 33

4.5.6 M6 – Qualità dell’acqua depurata ............................................................................................................ 37

4.5.7 Altri obiettivi diversi dagli standard RQTI........................................................................................... 38

4.5.8 Il progetto di economia circolare di trattamento FORSU a Sesto San Giovanni................... 40

5. IL CONTO ECONOMICO 2018 – 2022 ....................................................................................................43

5.1 Il Conto Economico e il commento delle principali voci .......................................................................... 43

5.2 RICAVI E PROVENTI................................................................................................................................................ 44

5.2.1 Ricavi ................................................................................................................................................................... 44

5.2.2 Ricavi per lavori su beni in concessione............................................................................................... 45

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5.2.3 Altri ricavi e proventi.................................................................................................................................... 46

5.3 COSTI DELLA PRODUZIONE ................................................................................................................................ 47

5.3.1 Costi per materie prime, di consumo e merci..................................................................................... 47

5.3.2 Costi per servizi............................................................................................................................................... 47

5.3.3 Costi per lavori su beni in concessione ................................................................................................. 53

5.3.4 Costi del personale......................................................................................................................................... 54

5.3.5 Ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni................................................................................ 54

5.3.6 Altri costi operativi........................................................................................................................................ 54

5.4 PROVENTI E ONERI FINANZIARI....................................................................................................................... 55

5.5 IMPOSTE DELL’ESERCIZIO................................................................................................................................... 55

5.6 RISULTATO DELL’ESERCIZIO.............................................................................................................................. 55

6. LO STATO PATRIMONIALE 2018-2022 ................................................................................................57

7. LA GESTIONE FINANZIARIA ..................................................................................................................60

7.1 Le fonti di finanziamento degli investimenti ................................................................................................ 60

7.2 Il rendiconto finanziario e l’andamento dei flussi di cassa ..................................................................... 61

8. GLI INDICATORI ECONOMICI, PATRIMONIALI E FINANZIARI ...........................................................63

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Piano Industriale Gruppo CAP – Aggiornamento 2018

4

1. PREMESSA

1.1 La struttura e le finalità del documento

Il presente documento rappresenta l’aggiornamento del Piano Industriale 2015-2020, presentato per

la prima volta all’Assemblea dei Soci nel giugno 2015, e ha la finalità di assestare le previsioni di

andamento gestionale conseguenti:

1) All’aggiornamento del Piano Investimenti del periodo del Gruppo CAP

2) All’estensione della pianificazione sull’orizzonte temporale quinquennale al 2022

in attuazione delle linee di indirizzo date dai Soci stessi nel corso dell’Assemblea tenutasi il 18 maggio

2018.

Già con il precedente Piano Industriale (2015-2020) il Gruppo CAP aveva avviato un percorso di

consolidamento e sviluppo aziendale con l’obiettivo di creare valore aggiunto per la società stessa, per

i propri Soci e per la collettività dell’intero territorio servito.

Il presente documento si pone pertanto in linea di continuità con il precedente elaborato,

confermando e ampliando verso i nuovi orizzonti dell’economia circolare, dell’innovazione e sviluppo

e della sostenibilità il piano preventivo d’azione futura del Gruppo negli obiettivi e nelle linee di

indirizzo strategiche, ridefinendone i valori previsionali relativi a dati economici, patrimoniali e

finanziari conseguenti agli aggiornamenti di cui alla presente premessa.

Il presente documento svolge anche la funzione di indicazioni vincolanti – conformemente al modello

in house providing - fornite dai soci alla Società per il periodo di riferimento e fino al 31 dicembre 2022.

1.2 Gli obiettivi e le azioni strategiche del Gruppo CAP

La pianificazione delle attività e degli investimenti che il Gruppo CAP si prefigge di porre in atto nelprossimo quinquennio è stata formulata nel rispetto della VISION indicata dai Comuni Socinell’Assemblea del 26 giugno 2015:

ESSERE PARTNER DEI COMUNI CREANDO VALORE NELLA GESTIONE PUBBLICA DELLA RISORSAIDRICA ATTRAVERSO LO SVILUPPO DEL BENESSERE SOCIALE DELLE COMUNITA’ LOCALI.

I Comuni hanno pertanto voluto sottolineare:

- La nostra capacità di creare VALORE ossia di essere riconoscibili e misurabili sempre come

forza vitale per il territorio;

- La GESTIONE PUBBLICA, che reinveste e non disperde e che ha la responsabilità ogni giorno di

dare prova di “essere diversa” da una gestione privata, per attenzione e per dedizione;

- La PROTEZIONE DELLA RISORSA, con una sensibilità all’ambiente che ci spinge a ricercare

soluzione diverse ed innovative;

- Lo SVILUPPO, come movimento costante verso una meta sempre più alta e come

cambiamento continuo;

- Il BENESSERE, quale esito della nostra azione misurato sull’ambiente in cui operiamo, sul

benessere interno, sull’effetto incrementativo che generiamo sull’economia;

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- La COMUNITA’ LOCALE, quale parametro che richiede di essere trasparenti e misurabili,

orientati all’Estero senza dimenticare le nostre radici.

Il Gruppo imposterà l’obiettivo pertanto di garantire VALORE per i comuni soci attraverso la“massimizzazione del benessere sociale”, che può essere generalmente identificato in una pluralità diattributi, quali:

• tariffe contenute;

• alta qualità del servizio;

• soddisfazione dei cittadini/utenti;

• sviluppo economico;

• attenzione all’ambiente.

Tutti i principi sopra esposti trovano piena conferma nella VISION aggiornata dal Gruppo CAP:

L'ECCELLENZA DELLA TUA ACQUA, LA TRASPARENZA DEL NOSTRO LAVORO. ECCO IL NOSTROIMPEGNO DI OGNI GIORNO

e nei VALORI che ne ispirano l’azione, primi tra tutti: trasparenza, rispetto, passione, fiducia,eccellenza, innovazione, attenzione, comunità, benessere, partecipazione, coraggio, orgoglio,vicinanza.

2. VERSO IL PRIMO PIANO DI SOSTENIBILITA’ DEL GRUPPO CAP AL 2030

Gruppo CAP ha scelto di integrare la sostenibilità nell’attività industriale facendo leva sulla teoria del

valore condiviso, partendo cioè dal presupposto che il valore economico generato debba portare

benefici non solo all’azienda ma anche ai territori in cui essa opera e agli stakeholder.

La sostenibilità è uno strumento chiave per sostenere la competitività e la reputazione di un’impresa

e quindi la sua redditività. Ciò significa che non deve essere qualcosa che si aggiunge alle attività

ordinarie ma che ne diventa parte integrante. Nell’ottica di un successo duraturo per l’azienda, è quindi

sempre più necessario integrare la sostenibilità nel core business: servirsene come un motore diventa

la premessa ineludibile nella determinazione delle strategie imprenditoriali. Solo così, le aziende

potranno modellare la propria strategia e operatività per affrontare il cambiamento, rispondendo alle

aspettative e ai bisogni di tutti gli stakeholder, accrescendo, al contempo, la competitività e

preservando la redditività.

2.1 L’integrazione della sostenibilità nel business e la gestione del rischio

Le questioni legate all’acqua presentano alcune delle sfide sociali, politiche ed economiche più acute

del mondo contemporaneo. Anche per il 2018 il World Economic Forum (WEF) assegna il quinto posto

alle “crisi idriche” nel ranking dei rischi a maggior impatto globale, individuando nell’acqua e nei temi

collegati una delle principali sfide per il pianeta. Spostando lo sguardo sul contesto locale, e in

particolare sull’area urbana sulla quale si sviluppa il bacino idrografico di competenza del Gruppo CAP,

ci si accorge come fenomeni e paradigmi locali siano riconducibili – in modo diretto o indiretto – agli

stessi macro-trend globali individuati dal WEF. Il territorio metropolitano milanese negli ultimi anni ha,

infatti, vissuto una fase di profondo mutamento del tessuto economico, sociale e insediativo. Nel corso

dell’ultimo quindicennio ha registrato un significativo incremento della popolazione, grazie soprattutto

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alla componente migratoria straniera, caratterizzata da potenti spinte di “concentrazione” nelle aree

più centrali e nei centri urbani maggiori. Le ragioni del dinamismo milanese sono principalmente

connesse a una profonda riconfigurazione del profilo produttivo che ha riguardato non solo l’industria

e i servizi ma anche l’agricoltura metropolitana. In parallelo, la regione urbana milanese si trova a fare

i conti con gli impatti dei fenomeni climatici. La cronaca dei danni subiti in questi anni evidenzia, infatti,

come i fenomeni metereologici estremi hanno assunto caratteri che solo in parte conoscevamo e che

andranno ad aumentare. Occorre inoltre evidenziare come le attività antropiche, e in particolare

l’eccessiva impermeabilizzazione del suolo che ha modificato in maniera importante l’assetto del

sistema idrografico, abbiano aggravato gli impatti dei fenomeni metereologici. A ciò va aggiunto il

degrado che coinvolge le diverse matrici ambientali della città metropolitana. Un fenomeno a larga

scala e che per essere affrontato necessita di politiche integrate e la collaborazione di tutti i soggetti

pubblici e privati. Su questo fronte CAP ha attivato specifiche politiche di monitoraggio e riduzione

delle emissioni, ha ottenuto il superamento dell’infrazione comunitaria relativa alla mancata

depurazione di alcune aree del territorio e ha, infine, avviato un percorso di complessiva riduzione

dell’impatto ambientale del proprio business.

Riconoscendo il ruolo trasversale della risorsa idrica e la necessità di una gestione integrata e olistica,

il Gruppo CAP è impegnato nell’adozione di un modello di governance della risorsa idrica efficace,

efficiente e inclusivo in grado di adattarsi a circostanze mutevoli e capace di intercettare i rischi locali

e globali interconnessi e raccogliere le sfide legate alla risorsa idrica. Con l’obiettivo di rispondere alle

sfide del mondo esterno e creare valore sociale, Gruppo CAP ha da tempo intrapreso un percorso di

“mobilitazione organizzativa” attraverso il quale realizzare la piena integrazione tra business e

sostenibilità, in cui i sistemi di gestione e l’analisi della sostenibilità sono utilizzati in chiave strategica

per il supporto del business.

Da questo approccio è nato nel 2015 il programma CAP 21, ovvero la risposta aziendale ai temi posti

dalla Conferenza di Parigi sui cambiamenti climatici COP 21: 21 impegni di sostenibilità di cui il Gruppo

CAP ha deciso di farsi carico per raccogliere la sfida del clima che cambia e per rendere trasparenti e

tangibili i risultati che si possono raggiungere in termini di sostenibilità ambientale.

Il 2016 ha registrato la volontà dei comuni di estendere la pianificazione alla gestione delle acque

meteoriche. Ciò ha determinato da subito la presa in carico di quasi 50 vasche volano in pochi mesi e

la programmazione di ingenti investimenti, oggi stimabili in oltre il 30% del Piano investimento al 2033

per un imposto di quasi 450 milioni di euro.

Il periodo a cavallo tra il 2016 e il 2017 è stato caratterizzato dall’apertura verso i principi dell’Economia

Circolare e dal lancio di un programma ambizioso volto alla realizzazione di quasi 50 milioni di

investimenti, molti dei quali di cui si è chiesto e ottenuto l’inserimento all’interno nel Piano degli

investimenti approvato dall’Autorità d’Ambito della Città Metropolitana di Milano. La Politica del

Gruppo CAP sull’Economia Circolare e Nutrients Recovery conferma gli obiettivi e le linee strategiche

in materia di sostenibilità e in particolare nel recupero/smaltimento dei fanghi di depurazione e nel

recupero dei nutrienti, nonché nella costituzione di centri di ricerca per l’economia circolare.

Il 2018 si apre con l’impegno del Gruppo nello sviluppo della ricerca ed innovazione, anche a valle del

finanziamento ottenuto nell’ambito del progetto PerFORM WATER 2030 per oltre 9 milioni di euro, di

cui il 50% con contributo regionale approvato con DGR X/5245 del 31 maggio 2016.

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Piano Industriale Gruppo CAP – Aggiornamento 2018

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2.2 Il percorso verso il Piano di Sostenibilità

Il Piano Industriale dimostra nei fatti la costante volontà di integrare la sostenibilità nella strategia,

nell’operatività e nella cultura aziendale. Per questo l’elaborazione di un Piano di Sostenibilità

correlato al Piano Industriale costituisce un passaggio quasi naturale per reinquadrare da un punto di

vista strategico le azioni pianificate e ricomprenderle a partire da una riflessione più generale e

organica. Il Gruppo CAP ha, dunque, avviato un percorso per orientare l’organizzazione nella

ridefinizione del modello di business alla luce delle teorie del valore condiviso, attraverso il

coinvolgimento del top management e il rafforzamento della cultura aziendale.

Nell’ambito di tale percorso, la direzione è stata coinvolta in un lavoro di identificazione e analisi dei

principali trend a livello globale, successivamente declinati a livello locale assegnando un ordine di

priorità. Lo step successivo ha avuto l’obiettivo di tradurre i trend in minacce e opportunità e,

analizzando la situazione attuale, identificare i punti di forza e di debolezza fino a giungere alla

costruzione della matrice SWOT del Gruppo CAP e alla definizione dei Pillars del Piano di Sostenibilità.

I pilastri sono ricavati come risposta trasversale ai rischi globali e locali (ambientali, demografici e

sociali e di regole e mercato) che sollecitano l’azienda a ripensare la propria azione sia sul piano

territoriale che nazionale. La loro articolazione sotto forma di driver di mobilitazione consente di

individuare macro-obiettivi che orientano l’azione aziendale e allo stesso tempo di definire le aree di

forza e di miglioramento. Resilienza, Sensibilità e Reattività e Innovazione, rappresenteranno dunque

il punto di partenza della rilettura degli strumenti di pianificazione a oggi in uso e della costruzione del

Piano di Sostenibilità del Gruppo CAP.

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3. LA STRATEGIA DI RICERCA E SVILUPPO

Nel presente capitolo vengono ripercorse le principali iniziative avviate dal Gruppo CAP negli ultimi

anni, che rappresentano le basi su cui si evolverà la strategia di ricerca e sviluppo del futuro finalizzata

all’acquisizione di know-how specifico sulle tecnologie a servizio del ciclo idrico integrato.

Dopo la positiva sperimentazione dello smart metering nel comune di Magenta del 2016-2017, si è

svolta nel 2017 la trasformazione di 10.000 contatori meccanici in contatori teleleggibili o altrimenti

chiamati smart e, successivamente, la sostituzione di 42.000 contatori in scadenza di validità con nuovi

smart con traguardo nel 2018; a questi si concateneranno, durante i successivi 24 mesi, ulteriori 75.000

punti. Al termine del 2017 ben 16 comuni sono dotati di tecnologia smart. Contemporaneamente, sono

state selezionate ulteriori tecnologie di telelettura per la profilazione oraria dei top customers del

gruppo con lo scopo di rendere più precisa e frequente la misura dei consumi.

L’ampio progetto di Smart Metering ha trovato anche ulteriore evoluzione con l’innovativa definizione

e successiva implementazione della sperimentazione con droni appositamente progettati attraverso

nanotecnologie per catturare i segnali emessi dai contatori smart.

Le attività di efficientamento della gestione degli acquedotti, attraverso l’applicazione della

metodologia IWA per il controllo delle perdite e con interventi sperimentali per diverse tecnologie,

sono proseguite nel 2017. Sono state condotte impegnative attività di analisi delle performance delle

reti idriche per ottenere l’ottimizzazione delle pressioni, la creazione di zone di pressione e distretti

per la riduzione ed il monitoraggio delle perdite nonché per la definizione della baseline, degli

indicatori e degli altri elementi tecnici necessari al miglioramento della gestione dei sistemi idrici e al

monitoraggio delle loro performance nel tempo. È stata inoltre aggiudicata una gara per servizio per

la modellazione idraulica di acquedotti, la distrettualizzazione della rete, l’analisi e la ricerca delle

perdite idriche.

Sono state incrementate le analisi energetiche sugli impianti idrici e di depurazione acque reflue,

concludendo il confronto tra la metodica del Gruppo CAP e le evidenze del progetto europeo

ENERWATER.

A supporto del Water Safety Plan, il progetto PIA (Piano Infrastrutturale Acquedotti) ha riguardato

anche la progettazione e realizzazione di un’apposita rete di monitoraggio qualitativo delle acque

sotterranee, tramite la posa in opera di sensori ambientali di ultima generazione (sonde

multiparametriche e spettrometriche, più analizzatori in continuo), che a regime (inizio 2018)

permetteranno di monitorare in continuo un buon numero di parametri fisico-chimici e chimici delle

acque grezze (fino a 16 contemporaneamente) prelevate da 60 diversi pozzi gestiti dal Gruppo CAP.

Si sono intensificate le attività per la partecipazione a bandi di ricerca nazionali ed europei.

In particolare, nell’ambito del PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE 2014-2020 - OBIETTIVO

“INVESTIMENTI IN FAVORE DELLA CRESCITA E DELL’OCCUPAZIONE”, cofinanziato con il FESR, e della

CALL PER L’ATTIVAZIONE DI UN PERCORSO SPERIMENTALE VOLTO ALLA DEFINIZIONE DEGLI ACCORDI

PER LA RICERCA, SVILUPPO E INNOVAZIONE, il Gruppo CAP ha presentato il progetto “PerFORM WATER

2030 - Platform for Integrated Operation Research and Management of Public Water towards 2030”,

di cui è Soggetto Capofila, con 8 partner industriali, 2 Università ed 1 Ente di Ricerca, risultando

vincitore del relativo finanziamento. Il progetto, della durata di 30 mesi, si concluderà nel 2020;

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Le convenzioni e collaborazioni con università ed enti di ricerca - quali la Sapienza, Politecnico di

Milano, l’Università degli Studi di Milano Bicocca - con particolare riferimento ai temi relativi alle analisi

isotopiche, allo smaltimento e analisi dei fanghi, alla modellazione di processo, allo studio delle portate

afferenti ai depuratori e delle capacità depurative secondo metodologie innovative, alla riduzione dei

consumi di energia e alla rimozione avanzata di inquinanti emergenti, sono continuate e sono state

incrementate.

L’attuazione del Water safety plan (WSP), primo esempio nazionale di sviluppo su scala di bacino

idrogeologico di un piano di sicurezza delle acque distribuite dai pubblici acquedotti gestiti dal Gruppo

CAP, con il coinvolgimento attivo al tavolo di lavoro dei principali stakeholders, tra cui ATS, ARPA,

Regione Lombardia, ATO, ecc. Il WSP nasce sotto forma di contratto di ricerca con l’Istituto Superiore

della Sanità, con funzione di supporto scientifico e procedurale, ma su base assolutamente volontaria,

poiché i PSA diverranno obbligatori solo a partire dal 2018. Il 2017 ha visto l’avvio della fase attuativa

per il WSP sperimentale del SAC di Legnano la cui implementazione si era conclusa nel 2016. SAC è

acronimo di Sistema Acquedottistico Controllato e rappresenta l’entità fisica di studio per

l’implementazione progressiva del WSP su tutto il territorio della Città Metropolitano di Milano

secondo un programma quinquennale.

Il Progetto Infrastrutture Acquedotto, denominato PIA, ha proseguito le attività di sviluppo ed

implementazione nel 2017, ultimando e rendendo completamente funzionanti e fruibili i seguenti tool:

Modello numerico di flusso 3D alla scala di bacino. Sviluppato grazie all’uso del software specialistico

FeFlow, e coadiuvati dal supporto di POLIMI, è stato ultimato quest’anno, come da cronoprogramma,

e dal 2018 sarà quindi disponibile per tutta una serie di azioni anche a carattere predittivo, ma

soprattutto gestionale.

Decision Support System. Sviluppato tramite un impiego avanzato degli strumenti GIS, in forma di

analisi multilayer dei dati, è stato portato a termine nel corso del 2017, e dall’anno prossimo costituirà

un ulteriore strumento di supporto per la gestione sostenibile delle risorse idriche sotterranee. Si tratta

in buona sostanza di un’analisi pesata di più indici descrittivi, la cui finalità è quella di fornire un indice

sintetico del rischio e della capacità di utilizzo del sistema idrico sotterraneo.

Pubblicazione layer nel WEBGIS Aziendale “Acque di Lombardia”. Il WebGIS aziendale costituisce lo

sbocco naturale o per meglio dire il naturale repository di tutti gli output prodotti e riproducibili

mediante PIA. Ad oggi, sono stati attivati 18 layer principali e oltre 150 layer specifici, suddivisi per

tematismi. Si tratta di una prima “banca dati grafica” di tutto rispetto, oltre che in continuo

aggiornamento ed espansione.

Il Gruppo CAP è, altresì, da tempo impegnato nello sviluppo di una vasta e complessa politica di

recupero dei nutrienti che, anche attraverso sinergie con il ciclo della raccolta differenziata, permetta

di recuperare materiali dai fanghi, da materia organica ed in generale dal ciclo produttivo.

Il Gruppo CAP ha a tale proposito attivato rapporti con istituti universitari (Università di Verona e

Università Politecnica delle Marche) per lo sviluppo e l’implementazione di tecnologie esistenti e

innovative, come la bioraffineria, propria dei nuovi impianti di depurazione.

Nel corso del 2017 è stata portata a termine la definizione delle migliori tecniche e politiche di

efficientamento per la valorizzazione dei coprodotti dei trattamenti di depurazione, l’efficienza

energetica e la riqualificazione degli impianti. Sono state inoltre avviate le azioni previste dal

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Masterplan per la gestione circolare delle acque reflue attraverso un primo stralcio attuativo degli

interventi riguardanti l’impianto di Sesto San Giovanni.

In particolare, la politica aziendale è indirizzata verso le seguenti prospettive:

• prospettiva prodotto;

• prospettiva risorsa;

• prospettiva gestione.

Inoltre, nel corso dell’anno 2017 sono proseguiti i seguenti progetti:

Sperimentazione pilota per la produzione di biometano da digestione anaerobica di fanghi di

depurazione presso l’impianto di Bresso. Le attività sono state implementate attraverso l’installazione

di differenti tecnologie e col supporto del CNR-IIA (per la valutazione della conformità agli standard

europei ed italiano) e con FCA (per la validazione per l’uso autotrazione).

Tale sperimentazione h portato a fine 2017 all’aggiudicazione di una gara per l’installazione di un’unità

produzione di biometano a scala d’impianto;

Attività di valorizzazione agronomica di fanghi di depurazione in logica prodotto e non rifiuto. È stata

avviata un’attività di produzione innovativa di fertilizzanti presso il depuratore di Peschiera Borromeo

che ha trovato attuazione con la fase 1 (da fango a biosolfato) e proseguirà con la fase 2 (da fango a

biocarbonato);

Progetto di realizzazione di una bioraffineria presso l’impianto di Sesto San Giovanni per far fronte alle

esternalità del mercato di recupero e smaltimento fanghi ed in ottica di simbiosi industriale è

proseguita nell’anno 2017 attraverso l’elaborazione di un progetto di fattibilità tecnico economica, in

vista della successiva progettazione preliminare, ed è stato condotto uno studio di Life Cycle

Assessment di valutazione delle categorie di impatto e di diversi scenari relativi all’implementazione

della soluzione impiantistica.

Uno dei punti di forza del Gruppo CAP è sicuramente il sistema GIS ora esteso, dopo Monza e Bergamo,

anche a Lario Reti Holding e Società Acqua Lodigiana, rispettivamente gestori delle province di Lecco

e Lodi.

Con questi presupposti, il sistema

integrato è diventato a tutti gli effetti uno

strumento usato dal 80% dei fondatori di

Water Alliance con la conseguente

creazione di un nuovo concetto di

GIS/WEBGIS : Il Webgis idrico regionale –

https://webgis.acquedilombardia.it.

Un sistema fortemente interconnesso con

l’ERP Aziendale Oracle E-business suite,

con i software di manutenzione reti e con il mondo Mobile per la gestione territoriale ottimale.

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Per poter apprezzare lo sviluppo del sistema del nuovo GIS e Web Gis si evidenziano i seguenti dati

quantitativi:

N° 132 comuni acquedotto inseriti a sistema Città Metropolitana di Milano;

N° 17.622 Km di rete acquedotto inseriti a sistema;

N° 16.130 km di rete fognatura inseriti a sistema;

Servizio manutenzione caditoie: completato l’inserimento a sistema delle mappe aree critiche e pulizie

2013/2014/2015/2016/2017 aggiornate in tempo reale;

Scarichi industriali censiti visualizzabili in WebGIS, comprensivi degli scarichi nel territorio Brianzolo;

371.221 monografie di camerette delle reti fognarie interrogabili a sistema dinamicamente;

8.089 video di ispezioni inserite a sistema;

1.684 monografie pozzi inserite a sistema;

6.131 scarichi di rete fognaria inseriti a sistema.

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Numerosi accordi con Regione Lombardia ed altri operatori nazionali rendono la piattaforma una delle

più avanzate sia a livello nazionale che internazionale.

Si evidenzia infine come, in modo tangibile, il progetto sia a tutti gli effetti un esempio virtuoso di

sharing economy e che abbia permesso a 4 enti gestori del ciclo idrico integrato di non avere costi e

tempi lunghi per l’avvio in esercizio di un software oramai fondamentale per la gestione del servizio.

Nell’anno 2015 il Gruppo CAP, in ottica di ottimizzazione dei costi di connettività e, soprattutto, per

migliorare le performance lavorative sempre più orientate alle nuove tecnologie e alle logiche Mobile,

ha intrapreso un percorso finalizzato alla possibilità di utilizzo del suo diritto d’uso del 20% della fibra

ottica posata dalla Città Metropolitana di Milano all’interno delle condotte fognarie e in altri

sottoservizi proprietari.

Con questo scopo, il 16 giugno 2015 è stato emanato un decreto da parte del sindaco metropolitano

(Rep Gen. N° 191/2015) avente ad oggetto “La collaborazione tra Città Metropolitana di Milano e CAP

Holding spa per lo sviluppo e la valorizzazione della dorsale telematica”, finalizzato alla redazione di un

piano industriale condiviso per poter addivenire alla conclusione della cablatura della rete della Città

Metropolitana.

Successivamente, nel corso dell’accordo di cui al punto precedente, visti gli ottimi risultati e le

possibilità emerse in sede di lavoro si è raggiunto un secondo accordo in riferimento al decreto

emanato in data 29 ottobre 2015 (Rep. Gen. 283/2015) con il quale si definiva il ruolo del Gruppo CAP

nella Chiusura della dorsale telematica.

Il Gruppo CAP,

conformemente agli

accordi siglati, da marzo

dell'anno 2016 ha iniziato a

posare circa 65 km di

infrastruttura in fibra ottica

utilizzando i condotti

fognari gestiti con

l’obiettivo di chiudere

l’anello di dorsale e

raggiungere le 11 sedi

principali del Gruppo (nella

figura a lato, vedasi i tratti

in rosso) permettendo un

risparmio sugli Opex riferiti

ai costi di connettività ad

oggi sostenuti.

L’investimento necessario previsto è pari ad € 2.254.104. Da marzo 2016 a dicembre 2016 sono iniziati

e proseguiti i lavori di posa, consentendo al gruppo di lavoro di posare circa 23 Km di infrastruttura

riferita alla chiusura dell’anello di dorsale, chiusura poi avvenuta nel mese di febbraio 2017.

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Piano Industriale Gruppo CAP – Aggiornamento 2018

13

A dicembre dell’anno 2017, a seguito di lavori avanzati durante tutto l’arco dell’anno, il progetto ha

avuto il suo compimento di massima con il raggiungimento delle sedi principali del Gruppo e

l’attivazione delle prime 3 sedi operative con un risparmio di Opex già registrato per 43.700 €.

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Piano Industriale Gruppo CAP – Aggiornamento 2018

14

4. IL PIANO DEGLI INVESTIMENTI 2018-2022

4.1 Il Piano degli Investimenti alla luce della nuova regolazione della Qualità Tecnica

L’aggiornamento del Piano degli Investimenti 2018-2022 si basa su un fondamentale provvedimento

assunto dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) alla fine del 2017, che

stabilisce le regole fondamentali, gli standard del servizio e gli obiettivi di miglioramento che le aziende

del Servizio Idrico Integrato (SII) devono perseguire nella gestione tecnica del servizio reso

direttamente ai propri clienti e, in senso più ampio, al territorio in cui operano.

In data 27.12.2017 è stata difatti emessa la delibera n. 917/2017/R/IDR che introduce la Regolazione

sulla Qualità Tecnica (RQTI).

Questo provvedimento mira a regolare una materia la cui insita complessità e ampiezza è resa ancor

più elevata dall’estrema eterogeneità delle caratteristiche che connotano il SII sul nostro territorio

nazionale.

Pur essendo condivisibile l’impostazione generale del documento e i macro-obiettivi in esso

individuati, è ragionevole attendersi, e in realtà auspicare, che i primi anni di applicazione

assumeranno un carattere ancora sperimentale, da utilizzare per acquisire esperienza e conoscenza

utili per affinare, approfondire e ampliarne progressivamente i contenuti.

L’obiettivo dovrebbe essere quello di giungere nel medio termine a una regolazione tecnica che

rappresenti uno strumento davvero efficace per promuovere lo sviluppo e l’efficienza, innescando

anche attraverso la competizione tra i gestori prevista nei meccanismi di premialità e penalità un

effetto virtuoso a beneficio dell’intero SII.

Il provvedimento della Qualità Tecnica non ha colto di sorpresa il Gruppo CAP, dal quale era anzi atteso

per potersi finalmente misurare in via ufficiale e sotto il giudizio di un ente terzo con le best practices

a livello nazionale e per poter trarre dal paragone con esse indicazioni e stimoli per migliorare

ulteriormente la propria azione.

Da anni oramai il regolatore nazionale e numerose esperienze europee spingevano difatti le maggiori

aziende del servizio idrico a confrontarsi tra loro per analizzare e migliorare i livelli di perfomance

raggiunti.

Esperienze quali quella del European Water benchmark https://www.waterbenchmark.org/ hanno

permesso al Gruppo CAP di testare preventivamente il proprio livello ponendosi a confronto con

esperienze nazionali ed estere di primaria importanza.

In quest’ottica anni addietro è ad esempio iniziata una nuova strategia per la riduzione delle perdite

idriche che affronta i singoli SAC (Sistemi Acquedottistici Chiusi) con tecnologie di ricerca innovative e

con lo stesso spirito, nel 2016, il Gruppo CAP ha iniziato ad avviare rilevanti investimenti per la

riduzione dei fanghi in discarica o per la realizzazione di interventi per il miglioramento della qualità

della risorsa idrica, anche al di sotto dei limiti di legge.

In questo percorso è stata sicuramente rilevante la ridefinizione del perimetro del servizio idrico con

l’inclusione di numerosi interventi per la regimentazione delle acque meteoriche nella parte in cui le

stesse siano strettamente collegate al SII. E’ stata un’evidente risposta alla volontà di affrontare i

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Piano Industriale Gruppo CAP – Aggiornamento 2018

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cambiamenti climatici che porterà il Gruppo CAP a mettere “a sistema” nel periodo 2018-2033 oltre

450 milioni di euro di opere volte alla riduzione degli allagamenti e a migliorare il funzionamento della

rete fognaria.

Si tratta di obiettivi che anticipavano e che risultano del tutto coerenti con quelli ora fissati dalla Qualità

Tecnica e che permettono al Gruppo CAP di porsi oggi ai massimi livelli definiti dal sistema regolatorio.

Nonostante ciò, tali obiettivi necessitano comunque di essere sostenuti e migliorati grazie ai risultati

attesi dai nuovi interventi pianificati all’interno del presente aggiornamento del Piano degli

Investimenti 2018-2022.

4.2 Il perimetro territoriale e i servizi gestiti

CAP Holding, in virtù dell’affidamento ventennale che ha preso avvio il 01.01.2014, gestisce il SII nei

Comuni dell’ATO della Città Metropolitana di Milano (CMM), ad eccezione del Comune di Milano,

soggetto ad altro affidamento, e al servizio di acquedotto del Comune di Corsico, ancor oggi soggetto

alla gestione non conforme di MM S.p.A., in attesa del completamento del processo di regolarizzazione

da parte dell’Ente di Governo d’Ambito (EGA) della Città Metropolitana di Milano.

Il territorio dell’ATO CMM risulta però anche fortemente interconnesso con altri territori limitrofi, in

particolare con il territorio della Provincia di Monza e Brianza (MB).

Il Gruppo CAP gestisce infatti le infrastrutture intercomunali destinate alla produzione e vettoriamento

di acqua potabile sul territorio della Provincia MB (dorsali idriche dalle centrali di Pozzuolo Martesana

e Trezzo sull’Adda), nonché il servizio di depurazione e collettamento dei reflui di tale territorio ai

depuratori di Cassano d’Adda, Pero, Peschiera Borromeo e Truccazzano, in qualità di cosiddetto

gestore “grossista”.

Inoltre:

1. il depuratore di Peschiera Borromeo, ubicato nel territorio dell’ATO CMM è parzialmente al

servizio della Città di Milano, il cui gestore del servizio idrico integrato è attualmente la società

MM;

2. il depuratore di Pero serve in via residuale anche 2 comuni della Provincia di Como;

3. il depuratore di San Colombano al Lambro serve invece 3 Comuni della Provincia di Lodi, il cui

gestore del servizio idrico integrato è attualmente SAL.

A proposito della forte interconnessione che caratterizza le infrastrutture dell’ATO CMM e dell’ATO

MB, gli EGA e i gestori operanti sul territorio hanno ritenuto opportuno stipulare apposite convenzioni

che regolamentassero in modo puntuale, all’interno dei principi stabiliti dalla regolazione, i rapporti

legati all’erogazione di alcuni comparti del servizio idrico. I documenti a cui si fa riferimento sono i

seguenti:

• “Accordo di regolazione delle aree di interambito della Città Metropolitana di Milano e della

Provincia di Monza e Brianza in merito alla gestione del servizio, alla programmazione degli

investimenti e alla definizione di politiche tariffarie coerenti” stipulato in data 29.06.2016 dall’EGA

CMM e dall’EGA MB e sottoscritto per adesione dai gestori dei relativi ATO - Gruppo CAP e

Brianzacque;

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• “Convenzione tra Ufficio d’Ambito della Provincia di Monza e Brianza e CAP Holding S.p.A. in qualità

di grossista nelle zone interambito” stipulato in data 29.06.2016 dall’EGA MB e da CAP Holding.

E’ inoltre importante sottolineare come nel corso degli anni 2016 e 2017 il Gruppo CAP e Brianzacque

abbiano concluso due operazioni straordinarie di cessione incrociata di rami di azienda, grazie alle quali

risulta ora definitivamente perfezionata l’erogazione del servizio idrico in via esclusiva da parte del

gestore affidatario del territorio di competenza.

Con riferimento ai servizi all’ingrosso di cui agli accordi sopra citati, nello schema sottostante vengono

evidenziate le opere acquedottistiche in Provincia di Monza e Brianza e lo stato di attuazione alla data

del 31.12.2017.

Nella tabella seguente vengono invece evidenziate le infrastrutture interambito relative al servizio di

collettamento e depurazione delle acque reflue reso a favore dell’ATO MB.

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Il Piano degli Investimenti del Gruppo CAP comprende quindi gli interventi programmati sulle reti e gli

impianti ubicati nel territorio dell’ATO CMM, a servizio dell’ATO stesso e/o degli ATO limitrofi (es.

depuratori interambito e centrali acquedottistiche), e sulle reti e impianti ubicati negli altri ATO in cui

esso opera in veste di grossista (reti e collettori nelle province di Monza Brianza, Como e Lodi).

4.3 Il Quadro Normativo di riferimento

Il quadro normativo assunto come riferimento per l’aggiornamento del Piano degli Investimenti si

inserisce nel contesto del D.lgs.152/06 e s.m.i., in particolare della parte 3^ per quanto attiene:

- la difesa del suolo

- la tutela delle acque dall’inquinamento

- la gestione delle risorse idriche.

La Regione Lombardia, in attuazione dell'articolo 52, comma 1 della Legge Regionale 12 dicembre

2003, n. 26 (“Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. Norme in materia di gestione

dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche”) ha disciplinato la materia relativa

alle risorse idriche mediante i seguenti 3 Regolamenti Regionali:

R.R. n.2 del 24 marzo 2006, Disciplina dell’uso delle acque superficiali e sotterranee,

dell’utilizzo delle acque a uso domestico, del risparmio idrico e del riutilizzo dell’acqua in

attuazione dell’articolo 52, comma 1, lettera c) della legge regionale 12 dicembre 2003, n. 26;

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Piano Industriale Gruppo CAP – Aggiornamento 2018

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R.R. n.3 del 24 marzo 2006, Disciplina e regime autorizzatorio degli scarichi di acque reflue

domestiche e di reti fognarie, in attuazione dell’articolo 52, comma 1, lettera a) della legge

regionale 12 dicembre 2003, n. 26;

R.R. n.4 del 24 marzo 2006, Disciplina dello smaltimento delle acque di prima pioggia e di

lavaggio delle aree esterne, in attuazione dell'articolo 52, comma 1, lettera a) della legge

regionale 12 dicembre 2003, n. 26.

In data 31 luglio 2017, con D.g.r. n.6990, è stato approvato il Programma di Tutela e Uso delle Acque

(PTUA), ai sensi dell’articolo 121 del d.lg. 152/06 e dell’articolo 45 della legge regionale 26/2003.

La Regione Lombardia ha inoltre emanato la Legge Regionale 15 marzo 2016, n. 4 “Revisione della

normativa regionale in materia di difesa del suolo, di prevenzione e mitigazione del rischio

idrogeologico e di gestione dei corsi d'acqua”, la quale attribuisce al gestore del SII un nuovo ruolo

legato ad aspetti che riguardano la pianificazione del territorio, in particolare:

• all'art. 2, comma 1, si sancisce che la regione promuove il coordinamento tra enti locali e

soggetti territorialmente interessati alla difesa del suolo e alla gestione dei corsi d'acqua, per

assicurare una prevenzione delle calamità idrogeologiche;

• all'art. 2, comma 2, lett. c), si stabilisce che la Regione promuove progetti pilota e sperimentali

di gestione delle acque meteoriche e di drenaggio urbano sostenibile ai sensi dell'art. 7 con il

coinvolgimento della città metropolitana, province, uffici d'ambito e gestori d'ambito del SII;

• all’art. 7 si introducono i principi di invarianza idraulica, invarianza idrologica e drenaggio

urbano sostenibile, che dovranno essere integrati nei PGT e nei regolamenti edilizi comunali;

• infine, sempre l'art. 7, comma 5, si prevede che i comuni possono monetizzare l'importo

relativo alle opere mirate al drenaggio urbano sostenibile o a garantire il principio di

invarianza. Con tali proventi i comuni possono realizzare direttamente o affidare ai gestori del

SII l'attuazione delle opere necessarie.

In esecuzione alla suddetta L.R. 4/2016 è stato emanato il regolamento di Invarianza idraulica con D.g.r.

N° X /6829 della seduta del 30.06.2017 “Regolamento recante criteri e metodi per il rispetto del

principio dell’invarianza idraulica ed idrologica ai sensi dell’art. 58 bis della Legge Regionale 11 marzo

2005, n.12 (Legge per il governo del territorio)”.

Tale corpus normativo costituisce il quadro di riferimento per il drenaggio urbano sostenibile e per

l’applicazione dei principi di invarianza idraulica e invarianza idrologica alle acque meteoriche di

dilavamento.

Lo stesso Piano d’Ambito al capitolo 5 espressamente prevede “la pianificazione d’ambito assume

come essenziale la problematica della gestione delle acque di pioggia. Nella quasi totalità degli

agglomerati il sistema di fognatura e collettamento delle acque reflue è di tipo misto. Ciò comporta che

le reti di deflusso siano necessariamente munite di sfioratori per lo scolmo di piena quali limitatori di

portata da vettoriare agli impianti di trattamento. Il vigente regolamento regionale della Lombardia

(n.3/2006), in corso di revisione, dà prescrizioni per il loro dimensionamento e il loro asservimento a

“vasche di prima pioggia”, prima dell’immissione dello scolmo nel corpo recettore. Il regolamento

prescrive altresì la dotazione di “vasche volano” per la laminazione e immagazzinamento dei volumi di

sfioro in funzione dalla capacità idraulica ricettiva dei corpi idrici in condizioni di piena, dimensionate

in funzione della superficie tributaria impermeabilizzata”.

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Piano Industriale Gruppo CAP – Aggiornamento 2018

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È attualmente in corso di revisione il Regolamento Regionale n.3/2006, che disciplina nello specifico

gli scarichi di acque reflue domestiche e di acque reflue ad esse assimilate, gli scarichi delle reti

fognarie, i campionamenti e gli accertamenti analitici, e inoltre definisce il regime autorizzatorio degli

scarichi di acque reflue domestiche, di acque reflue assimilate e di reti fognarie.

L’aggiornamento in corso riguarda (in particolare e non in via esclusiva):

- una più precisa classificazione dei manufatti di sfioro delle reti fognarie unitarie, sulla base

della quale pianificare gli interventi di adeguamento dei manufatti finalizzati alla gestione delle

acque di sfioro (vasche di accumulo) da inserire in specifico programma di riassetto delle

fognature e degli sfioratori;

- un maggiore dettaglio sulle modalità di controllo degli scarichi;

- le modalità di nuova autorizzazione e rinnovo delle autorizzazioni in essere.

In attesa dell’approvazione definitiva della bozza di nuovo regolamento sugli scarichi, la normativa di

riferimento, anche per quanto riguarda gli aspetti di qualità tecnica del servizio e la programmazione

degli interventi, è il Regolamento Regionale n.3/2006. Esso contiene specifiche disposizioni afferenti

agli aspetti di cui sopra.

In particolare si rimanda ai seguenti articoli:

- Art.15: Acque meteoriche da avviare a depurazione, con indicazioni quantitative delle portate

da ritenersi conformi (portata nera al limite di diluizione);

- Art. 16: Vasche di accumulo delle acque di pioggia, da realizzarsi nei seguenti casi:

o sfioratori di testa impianto (bypass generale)

o sfioratori che sottendono un bacino > 10.000 AE

o sfioratori che sottendono almeno l’80% rete

le acque eccedenti la portata nera al limite di diluizione sono avviate a vasche di accumulo a

perfetta tenuta. Il volume della vasca è calcolato nella misura di 50mc/[ha S imp]. Le ulteriori

acque possono essere avviate al recettore o a vasche volano per la laminazione delle portate.

- Art. 17: Adeguamento dei manufatti di sfioro e realizzazione delle vasche di accumulo e delle

vasche volano.

Ulteriore riferimento normativo è costituito dalla Convenzione in essere tra CAP Holding e l’ATO Città

Metropolitana di Milano. In particolare l’art. 4.3 recita “Sono inoltre affidate al gestore le attività di

raccolta e allontanamento delle acque meteoriche e di drenaggio urbano per mezzo di reti unitarie

nonché per mezzo di reti di reti separate dedicate (fognatura bianca) la cui gestione risulta inclusa nel

S.I.I. secondo quanto previsto dalla deliberazione AEEGSI 27.12.2013 n. 663-All.A, mediante la

realizzazione, gestione e manutenzione di infrastrutture dedicate, incluse la pulizia e la manutenzione

delle caditoie stradali, a condizione che tali infrastrutture siano direttamente funzionali alla corretta

erogazione del servizio idrico integrato (in particolare Vasche 1^ pioggia a servizio di sfioratori, Vasche

di volanizzazione (ove non esistono corpi idrici recettori degli sfiori di acque meteo), Canalizzazioni di

by pass e similari)”.

L’Autorità d’Ambito, distinguendo tra le infrastrutture direttamente funzionali al servizio idrico (art.

4.3) e non direttamente funzionali (art. 4.4) ha in pratica accolto la tesi di CAP Holding che ha da tempo

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Piano Industriale Gruppo CAP – Aggiornamento 2018

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evidenziato come sia necessario gestire il primo tipo di infrastrutture per garantire la piena fruibilità

del servizio.

La sopradetta convenzione è stata approvata dall’ARERA con delibera n. 503/2016/R/IDR del

15.09.2016, unitamente alla predisposizione tariffaria per il periodo 2016-2019.

4.4 I numeri del Piano degli Investimenti 2018-2022

L’impegno in termini di investimenti programmati da Gruppo CAP nel prossimo quinquennio, che si

prefiggono obiettivi di miglioramento continuo del servizio e di rinnovo/potenziamento delle

infrastrutture del SII, da perseguire anche attraverso lo sviluppo e l’introduzione di nuove tecnologie,

in particolare quelle a elevato impatto ambientale (es. economia circolare), è evidenziato nella tabella

seguente in cui sono riportati gli importi totali del Piano degli Investimenti, dati dalla somma dei singoli

ATO in cui il Gruppo CAP opera in qualità di gestore o di grossista.

Gli interventi sono stati programmati nel rispetto degli standard fissati dalla Qualità Tecnica, nonché

dei vincoli e degli obiettivi posti dalla normativa vigente a livello nazionale, regionale o locale, con

particolare attenzione alle prescrizioni contenute nel PTUA della Regione Lombardia approvato con

D.g.r. n.6990 del 31 luglio 2017.

Si evidenzia come nel Piano degli Investimenti del Gruppo CAP sono compresi anche interventi nelcampo dell’economia circolare, che risultano attualmente non inclusi nel Programma degli Interventi(PdI) del SII.

Si tratta di un intervento per la realizzazione presso il depuratore di Sesto San Giovanni di un impianto

di trattamento della Frazione Organica del Residuo Solido Urbano (FORSU), di importo complessivo

pari a circa 12,4 m€, finalizzato a valorizzare il rilevante contributo sinergico di carattere economico,

ambientale e sociale che si ritiene che gli impianti del servizio idrico possano apportare al territorio

della Città Metropolitana di Milano. Le caratteristiche di tale intervento sono descritte più in dettaglio

nel prosieguo del documento.

L’auspicio del Gruppo CAP è quello di poter avviare per questo progetto un processo di verifica in

collaborazione con l’EGA CMM volto ad approfondirne - similmente a quanto avvenuto per la

commessa n. “9186 BRESSO - Upgrade biometano e recupero nutrienti” - i contenuti tecnici e a

valutarne i potenziali benefici di diversa natura che potrebbero originarsi dalla sua realizzazione, con

particolare attenzione ai positivi ritorni a favore del servizio idrico, anche sotto forma di riduzione della

tariffa d’utenza in ottica di profit sharing.

2018 2019 2020 2021 2022 TOTALE

PIANO INVESTIMENTI 2017-2021

SII 102.159.822 110.961.035 111.251.408 113.595.622

Economia circolare complementare 3.100.100 7.150.000 2.150.000

Totale 102.159.822 114.061.135 118.401.408 115.745.622 -

AGGIORNAMENTO 2018-2022

SII 102.799.395 113.031.500 112.998.266 112.477.929 85.607.024 526.914.115

Economia circolare complementare - 3.079.500 7.150.000 2.150.000 - 12.379.500

Totale 102.799.395 116.111.000 120.148.266 114.627.929 85.607.024 539.293.615

VARIAZIONE SU ANNO PRECEDENTE 639.572 2.049.865 1.746.858 1.117.693- 3.318.604

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Piano Industriale Gruppo CAP – Aggiornamento 2018

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Il Piano degli Investimenti 2018-2022, che evidenzia uno scostamento complessivo di entità marginale

rispetto all’ultimo approvato (+ 3,3 ml€ su un totale di 539,3 ml€), è quindi effettuato nel segno della

continuità della programmazione e della conferma degli importi precedentemente stanziati, nella

convinzione che, grazie al sensibile incremento degli investimenti registrato progressivamente nei

precedenti aggiornamenti (es. da ultimo + 71 ml€ nel Piano 2017-2021), si sia raggiunto un livello

dimensionale del tutto congruo con i rinnovati obiettivi imposti dalla Qualità Tecnica.

Nel definire la propria politica di investimento il Gruppo CAP pone comunque la massima attenzione

nel garantire l’equilibrio economico-finanziario della propria gestione, nonché nel verificare la

sostenibilità per la tariffa d’utenza con l’obiettivo di mantenerne un andamento sostanzialmente

stabile e in linea con le previsioni del Piano d’Ambito.

Si precisa che gli importi esposti nella tabella si riferiscono alla pianificazione degli investimenti

effettuata al lordo dei ribassi derivanti dall’espletamento delle procedure di gara previste della

normativa sugli appalti.

Si evidenzia come, ai fini della predisposizione dei prospetti economici, patrimoniali e finanziari del

presente documento, si è ipotizzato l’aggiudicazione delle gare di appalto con uno sconto medio

determinato in via prudenziale nella misura del 13% circa.

4.5 La struttura del Piano degli Investimenti 2018-2022

A proposito della struttura e dell’articolazione del Piano degli Investimenti del Gruppo CAP, lo stesso

è stato rivisto in ottemperanza alle disposizioni della nuova regolazione di ARERA sulla Qualità Tecnica

e dei macro-obiettivi da essa fissati.

Come detto in premessa del presente capitolo, la struttura consolidata delle precedenti versioni del

Piano degli Investimenti, basata su una codifica per “classi ambientali”, risulta altamente coerente con

quella oggi definita da ARERA, a testimonianza della validità delle linee di azione da tempo immaginate

e perseguite come prioritarie dal Gruppo CAP.

Tale coerenza può essere facilmente verificata nel prospetto seguente, in cui è messa a confronto la

classificazione del Piano degli Investimenti 2018 con le versioni che l’hanno preceduto.

Nella tabella seguente sono indicati i valori del nuovo Piano Investimenti 2018-2022 suddivisi per

annualità e per singolo macro-indicatore del RQTI.

Piano Investimenti 2018-2022 Piano Investimenti 2017-2021 e precedenti

Macro-obiettivi RQTI Classi ambientali

M1 Perdite idriche D Quantità dell'acqua immessa nell'ambiente

M2 Interruzioni del servizio D Quantità dell'acqua immessa nell'ambiente

M3 Qualità dell'acqua erogata A Qualità dell'acqua erogata

M4 Adeguatezza sistema fognario B Scarichi e volanizzazioni

M5 Smaltimento fanghi in discarica C Qualità dell'acqua immessa nell'ambiente

M6 Qualità dell'acqua depurata C Qualità dell'acqua immessa nell'ambiente

ALTRO Altri obiettivi diversi dagli standard RQTI E Cost saving

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Piano Industriale Gruppo CAP – Aggiornamento 2018

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Nella voce “ALTRO” sono inclusi interventi di peso contenuto rispetto alla globalità del Piano (9%),

collocati in tale voce solamente in quanto non meglio attribuibili a una degli obiettivi precisamente

identificati dalla Qualità Tecnica, ma che sono comunque da considerarsi strettamente connessi

all’erogazione del servizio idrico integrato.

Nei paragrafi seguenti si espone un’analisi delle caratteristiche dei principali interventi che

caratterizzano i singoli macro-obiettivi in cui è suddiviso il Piano degli Investimenti.

4.5.1 Indicatore M1 – Perdite idriche

Quello delle perdite delle reti acquedottistiche rappresenta uno dei problemi più gravi che affliggono

il servizio idrico nel nostro paese e nei confronti dei quali l’opinione pubblica, i media e i singoli cittadini

hanno mostrato negli ultimi anni un’attenzione sempre crescente.

Conscia di una situazione di oggettiva difficoltà e complessità, l’indicatore M1 è uno di quelli su cui

ARERA si è confrontata più ampiamente con ANEA, Utilitalia e le altre associazioni di categoria e con i

gestori stessi nel processo di consultazione che ha accompagnato la nascita del RQTI.

Considerata la numerosità di variabili (geomorfologiche, infrastrutturali, climatiche ecc.) che possono

incidere su questo indicatore, ARERA ha stabilito che esso fosse articolato in due sotto indicatori basati

su diverse modalità di calcolo, ovvero:

M1A (perdite idriche lineari) [mc/km/gg]

M1B (perdite idriche percentuali) [% di Volume]

con determinazione della classe di appartenenza del gestore in base al sotto indicatore con il

risultato peggiore.

Piano Investimenti 2018-2022 Gruppo CAP 2018 2019 2020 2021 2022 Totale

M1 Perdite idriche 13.271.529 17.208.899 13.213.345 15.722.102 15.600.000 75.015.875

M2 Interruzioni del servizio 5.157.203 5.985.470 5.660.234 2.335.000 750.000 19.887.906

M3 Qualità dell'acqua erogata 15.048.354 15.218.575 16.229.528 12.154.306 5.639.876 64.290.639

M4 Adeguatezza sistema fognario 31.840.806 37.122.575 34.199.027 34.142.877 35.960.524 173.265.808

M4a Frequenza allagamenti e/o sversamenti 16.280.855 16.396.204 16.782.777 18.566.391 10.460.524 78.486.751

M4b Adeguatezza noramtiva scaricatori 15.055.571 19.876.371 16.566.249 15.376.485 25.500.000 92.374.677

M4c Controllo degli scaricatori 504.380 850.000 850.000 200.000 - 2.404.380

M5 Smaltimento fanghi in discarica 5.484.666 3.029.949 11.727.000 11.000.000 6.500.000 37.741.616

M6 Qualità dell'acqua depurata 20.024.607 21.018.073 21.171.624 27.011.624 16.816.624 106.042.551

ALTRO Altri obiettivi diversi dagli standard RQTI 11.972.231 13.447.959 10.797.509 10.112.021 4.340.000 50.669.719

Totale Piano Investimenti SII 102.799.395 113.031.500 112.998.266 112.477.929 85.607.024 526.914.115

Economie circolari complementari - 3.079.500 7.150.000 2.150.000 - 12.379.500

Totale Piano Investimenti Gruppo CAP 102.799.395 116.111.000 120.148.266 114.627.929 85.607.024 539.293.615

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Piano Industriale Gruppo CAP – Aggiornamento 2018

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Per quanto concerne Gruppo CAP, il posizionamento è pertanto determinato dal valore elle perdite

idriche lineari, che si attestano a 24,99 mc/km/gg (classe B), mentre le perdite idriche percentuali

evidenziano un posizionamento in classe A (22,03%).

In generale, gli interventi di cui all’indicatore M1 possono dividersi nelle seguenti categorie:

1. Sostituzione contatori di utenza (impatto su perdite idriche apparenti)

Considerato che i contatori di utenza sottostimano il volume misurato con un errore di circa lo

0,5% per ogni anno di anzianità, la sostituzione dei contatori già pianificata nel quinquennio

2018-2022 determinerà un ulteriore ringiovanimento del parco contatori, accelerando

l’importante processo già avviato negli ultimi anni.

Si stima che la diminuzione dell‘età media dei contatori, allo stato attuale prossima a 11 anni,

fino a un’età pari a circa 5 anni, possa determinare una progressiva riduzione delle perdite

apparenti fino ad assestarsi ad un valore stabile di circa il 2,5-3,0 % a partire dal 2021.

Con questo rilancio della campagna di sostituzione dei contatori si intende peraltro allinearsi

al contenuto del decreto sui controlli metrologici degli apparecchi di misura, emanato dal MISE

nel 2017, che ha stabilito, al termine di un periodo di moratoria iniziale, l’obbligo di avere in

esercizio contatori con grado di obsolescenza non superiore ai 10 anni.

L’obiettivo che si pone il Gruppo CAP è anche quello dell’ammodernamento dal punto di vista

tecnologico, procedendo alla sostituzione di contatori tradizionali con misuratori “smart”.

I vantaggi attesi sono sia di carattere gestionale (precisione, tempestività e continuità di

rilevazione dei consumi), economico (riduzione dei costi di lettura) e infrastrutturale

(sfruttamento delle sinergie della telelettura con il progetto di chiusura dell’anello di fibra

ottica della Città Metropolitana di Milano).

L’investimento complessivo di sostituzione dei contatori ammonta a 38,1 ml€ per il periodo

2018-2022.

2. Ottimizzazione delle pressioni di esercizio anche attraverso sistemi di telecontrollo e

telegestione e attività di distrettualizzazione delle reti di distribuzione (impatto su perdite

idriche reali) Considerato che, nel campo delle pressioni di esercizio inferiore ai 10 bar,

condizione di funzionamento in cui si trova la totalità degli acquedotti gestiti dal Gruppo CAP,

le perdite idriche reali possono considerarsi in funzione delle pressioni di esercizio stesse con

un coefficiente pari a n=0,9, l’attività di ottimizzazione delle pressioni determinerà una

progressiva riduzione delle perdite.

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Piano Industriale Gruppo CAP – Aggiornamento 2018

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Tale risultato sarà conseguito dapprima semplicemente riducendo i valori di pressione in orario

notturno e poi, grazie a una distrettualizzazione sempre più spinta, riducendo la pressione

anche in orario diurno, sempre nel rispetto degli standard previsti nella Carta del Servizio,

chiaramente anche nella condizione più sfavorevole di massimo consumo.

Nello specifico l’attività di distrettualizzazione viene attuata mediante suddivisione delle reti

di distribuzione degli acquedotti in zone compartimentate, con misura in continuo degli scambi

idrici, preventivamente identificate eseguendo appositi studi idraulici sulle portate e sulle

caratteristiche delle zone urbane. Le suddivisioni così realizzate consentono di isolare zone ad

alto tasso di perdite da sottoporre a ricerche e monitoraggi ad hoc al fine di identificare e

risolvere le cause di dispersione dell’acqua in ambiente o di altra natura.

3. Adeguamento degli impianti di produzione con installazione di softstart e inverter (impatto su

riduzione rotture e quindi indirettamente sulle perdite idriche reali)

Considerato che una delle cause che determina il maggior numero di rotture è rappresentato

dai cosiddetti “colpi d’ariete” che si generano in conseguenza di manovre brusche, quali

l’avviamento e lo spegnimento delle pompe, all’interno dell’attività di cui al punto precedente

è previsto che, presso gli acquedotti in cui non sia presente un serbatoio pensile con funzione

di stabilizzazione della piezometrica, tutti i gruppi motori delle pompe di sollevamento saranno

dotati di dispositivi di softstart o inverter.

Nel lungo termine l’ammontare che si stima di allocare sul piano di riduzione perdite idriche nel

periodo 2018-2033 permetterà al Gruppo CAP di evolvere all’interno della classe B nel pieno rispetto

degli obiettivi annuali fissati dal RQTI, raggiungendo risultati in prossimità della classe A alla fine della

concessione.

Per quanto concerne il solo periodo 2018-2022, con il livello stanziato di investimenti, pari a

complessivi 75 ml€ con una media annua di 15 ml€, si prevede la seguente evoluzione degli indicatori:

- M1a: da 24,99 mc/km/gg a 18,65 mc/km/gg;

- M1b da 22,03% a 17,41%

E’ evidente che tali ipotesi sono da ritenersi indicative con una fascia di confidenza e approssimazione

dovuta al fatto che:

- gli effetti degli investimenti possono esplicarsi con ritardi non facilmente quantificabili,

soprattutto nei primi anni dell’intero periodo considerato;

- per sua natura l’indicatore risulta essere dipendente da effetti climatici e pertanto dai volumi

totali immessi in rete.

In generale, comunque, un corretto dettaglio degli investimenti necessari post 2022 potrà essere

definito e meglio quantificato solo al completamento degli interventi di mappatura e

distrettualizzazione delle reti.

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Piano Industriale Gruppo CAP – Aggiornamento 2018

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4.5.2 Indicatore M2 – Interruzioni del servizio

L’indicatore M2 mira a garantire agli utenti la continuità del servizio di approvvigionamento idrico,

evitando i fenomeni di interruzione imprevisti e limitando la durata di quelli programmati.

Con riferimento a tale indicatore, il Gruppo CAP ha ottenuto un risultato di eccellenza assoluta, pari a

0,26 ore nel 2016, abbondantemente inferiore al target minimo di 6 ore previsto per l’appartenenza

alla classe A.

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Dato il livello di performance già stabilmente raggiunto, gli interventi previsti nel prossimo

quinquennio si assestano su una quota di mantenimento pari a complessivi 19,9 ml€ con una media

annua di circa 4ml€, destinando maggiori risorse agli obiettivi della Qualità Tecnica che necessitano di

livelli di investimento più ingenti.

Gli investimenti afferenti all’indicatore M2 includono:

• interventi migliorativi della continuità di funzionamento ed efficienza energetica degli impianti di

captazione ed emungimento dell’acqua potabile;

• interventi di potenziamento e nuova realizzazione di reti distributive di acqua potabile interferenti

con altre infrastrutture viarie, ferroviarie etc., altrimenti “sezionanti” i cosiddetti SAC, oltre allo

sviluppo di software di supervisione e controllo dell’evoluzione dei dati tecnico commerciali

connessi con l’indicatore di interruzione del servizio;

• interventi di potenziamento delle reti acquedottistiche o di realizzazione di nuove interconnessioni

finalizzate alla condivisione di risorse idriche tra diversi territori componenti ciascun SAC,

principalmente per mutuo soccorso in caso di scarsa disponibilità delle fonti locali;

• interventi finalizzati al mantenimento/miglioramento delle funzionalità dei serbatoi di acqua

potabile, la cui obsolescenza può inficiare la continuità di erogazione del servizio.

I principali interventi programmati per l’indicatore M2 sono riportati nel sottostante prospetto, che

evidenzia il cronoprogramma di ciascuna opera nell’arco temporale 2018-2022.

4.5.3 Indicatore M3 – Qualità dell’acqua erogata

A proposito dell’indicatore M3, si evidenzia come il Gruppo CAP da diversi anni ha fatto proprio

l’obiettivo di raggiungere un livello di qualità dell’acqua erogata più alto di quello richiesto dalla

normativa in vigore, attivando una specifica campagna di investimenti in tal senso. Tale politica è

confermata per il prossimo quinquennio, durante il quale sono stati programmati investimenti per

complessivi 64,3 ml€ con una media annua di circa 13 ml€.

In particolare per i seguenti parametri, ritenuti di fondamentale importanza per la salute umana, sono

stati introdotti e raggiunti valori obiettivo inferiori rispetto ai valori di parametro fissati dal D.lgs 31/01

e ss.mm.ii.

Parametro Limite Obiettivo CAP Limite di legge

Solventi 15 mg/l 30 m/l

TCE+PCE 5 mg/l 10 m/l

Commessa Descrizione 2018 2019 2020 2021 2022

6978 Interventi di riquali ficazione riferiti a serbatoi pensili e vasche di accumulo (comuni vari) 422.327 700.000 949.000 1.385.000 500.000

9104_5 Applicativo SAFO 500.000 500.000 500.000 250.000 250.000

9113_3 CISLIANO - GAGGIANO - Interconnessione rete idrica 480.000 120.000 700.000 300.000 -

9350 Efficientamento energetico acquedotto ( avviso esplorativo) - 400.000 400.000 - -

6978_3 Adeguamento sismico e restauro conservativo del serbatoio pensile in via Lombardia a Melegnano 12.664 696.000 - - -

6978_12 Adeguamento sismico e restauro conservativo del serbatoio pensile in via Dante a Gaggiano 51.647 - 541.000 - -

9113_11 CISLIANO GAGGIANO - Interconnessione rete idrica Frazione S. Vito con Frazione Bestazzo 60.000 430.000 90.000 - -

6978_2 Adeguamento sismico e restauro conservativo del serbatoio pensile in fratelli Cervi a Cusago 23.022 500.000 30.000 - -

9345 Motori IE4 Pompe da pozzo settore Acquedotto 50.000 300.000 200.000 - -

9250 CASOREZZO - INVERUNO - Interconnessione rete idrica Casorezzo Inveruno 50.000 490.000 - - -

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CROMO 10 ug/l 50 ug/l

NITRATO 40 mg/l 50 g/l

Si evidenzia che nel corso dell’anno 2017 è stata erogata acqua con valori medi inferiori al limite

obiettivo nel 100% degli acquedotti gestiti. Inoltre, nel caso specifico del cromo, a partire dal 15 luglio

2017, data in cui sarebbe dovuto entrare in vigore il nuovo Decreto Ministeriale 14 novembre 2016, si

è adottato quale parametro di riferimento il valore ampiamente più restrittivo pari a 10 ug/l introdotto

dal decreto stesso, sebbene l’obbligo sia poi stato prorogato al 31.12.2018.

Per quanto concerne il macro-obiettivo di Qualità Tecnica M3, il posizionamento del Gruppo CAP

risulta quindi essere in classe A, grazia a un numero dei campioni non conformi, calcolato come

previsto dalla delibera in percentuale rispetto al numero totale di campioni analizzati, con valore

inferiore allo 0,5% e un numero di parametri non conformi, sempre calcolato in percentuale sul totale

dei parametri, che si attesta al valore di 0,02%.

Al raggiungimento di tale obiettivo concorrono, oltre agli investimenti infrastrutturali, anche l’attento

esercizio degli impianti di trattamento, nonché dei pozzi stessi.

Il Gruppo CAP ha inoltre messo in campo anche azioni preventive volte a minimizzare e, laddove

possibile, evitare la presenza di situazioni non conformi potenzialmente dannose per la qualità chimica

dell’acqua, con la progressiva adozione dei programmi di Water Safety Plan all’interno dei comuni

gestiti.

Tale piano è coerente ai principi della Direttiva Europea 2015/1787, che modifica gli allegati II e III della

Direttiva 98/83/CEE e introduce l’obbligo di adozione del Water Safety Plan, alle cui linee guida il

Gruppo CAP, primo esempio in Italia, ha deciso di aderire fin dal 2016, promuovendo con l'Istituto

Superiore della Sanità azioni su vasta scala da cui deriveranno linee guida anche a livello nazionale.

Nello scorso dei primi due anni il Water Safety Plan ha quindi visto l’attivazione e l’applicazione a pieno

regime nei seguenti sistemi acquedottistici:

• Legnanese (Legnano, Cerro Maggiore, San Giorgio su Legnano)

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• Lambro Sud (Cologno Monzese, Vimodrone)

• Martesana (Bussero, Cassina de Pecchi, Cernusco sul Naviglio)

• Nord Milano (Sesto San Giovanni)

• Sempione (Bareggio, Cornaredo; Pogliano Milanese; Pregnana milanese; Settimo milanese;

Vanzago)

Nel corso del 2018 il progetto prevedrà l’estensione a ulteriori 4 sistemi acquedottistici:

• Lainate (Lainate)

• Melegnanese (Cerro al Lambro; Melegnano; Vizzolo predabissi)

• Milano est (Peschiera Borromeo; Pioltello; Segrate)

• Nord Milano (Baranzate; Bollate; Bresso; Cinisello Balsamo; Cormano; Cusano Milanino;

Novate Milanese; Paderno Dugnano; Senago)

con l’obiettivo finale di giungere progressivamente entro il 2022 all’attuazione del Water Safety Plan

in tutti i comuni dell’ATO della Città Metropolitana di Milano.

Per i prossimi anni, per quanto estremamente sfidante, è possibile immaginare uno scenario in cui

l’indicatore M3 potrà gradatamente migliorare fino ad assestarsi al suo limite fisiologico.

A tale scopo gli investimenti posti in campo dal Gruppo CAP per migliorare le proprie performance nel

periodo 2018-2022, possono dividersi nelle seguenti categorie:

• Realizzazione/potenziamento di pozzi di emungimento e di impianti di trattamento di acqua

potabile;

• Ottimizzazione della gestione degli impianti di sollevamento mediante l’attivazione selettiva su

base prioritaria dei pozzi a più bassa concentrazione di nitrati nell’acqua grezza o mediante

l’esecuzione di approfondimenti dei medesimi;

• Realizzazione interventi di interconnessione finalizzati alla condivisione di risorse idriche di elevata

qualità tra diversi territori componenti ciascun SAC;

• Interventi per la riduzione della vulnerabilità dei sistemi idrici (implementazione Programma

Water Safety Plan e potenziamento Programma Early Water System).

Un notevole supporto alla progettazione degli investimenti previsti per l’indicatore M3 può essere

fornito dal Piano Infrastrutturale Acquedotti (PIA), strumento che permette di eseguire analisi

predittive sulla quantità e sulla qualità di acqua potabile estratta dal sottosuolo, incluse:

• La stima del grado di vulnerabilità delle zone di prelievo e l’individuazione di tutti gli interventi utili

ad assicurare il mantenimento di elevati standard qualitativi;

• L’analisi dei rischi attuali e futuri che possono compromettere la qualità delle risorse idriche

sotterranee destinate al consumo umano (rischi fisici, chimici, batteriologici);

• La mappatura delle zone di protezione e l’adozione di idonei metodi di modellistica idrogeologica;

• Lo sviluppo e mantenimento di appropriate reti di monitoraggio di uso, livelli e qualità delle acque

sotterranee (Early Warning System e sistemi di telecontrollo);

• L’ubicazione e la progettazione di nuove opere di captazione;

• La definizione “proceduralizzata” del livello di performance di pozzi singoli e campi-pozzi, allo

scopo di migliorarne efficienze e rendimenti idraulici.

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In estrema sintesi, grazie al PIA si progetteranno i nuovi interventi previsti nel Piano degli Investimenti

applicando già dei criteri predittivi di attenuazione delle potenziali Non Conformità (NC) riscontrabili.

La verifica dell’effettiva riduzione delle NC sarà infine eseguita a conclusione dei lavori e permetterà di

costruire un meccanismo quantitativo di correlazione investimento/indicatore.

I principali interventi programmati afferenti all’indicatore M3 sono riportati nei sottostanti prospetti

che evidenziano il cronoprogramma di ciascuna opera nell’arco temporale 2018-2022.

Centrale di Cornaredo

L’opera in oggetto si riferisce alla centrale di emungimento di acqua con caratteristiche di elevata

qualità che verrà ubicata nel territorio del Comune di Cornaredo e a servizio di numerosi Comuni del

nord ovest della città di Milano, compresi tra Pero e Bollate, sino ad interconnettersi in orizzonte di

medio termine al comune di Sesto San Giovanni, grazie alla posa in opera di dorsali di adduzione.

L’investimento verrà realizzato in un arco temporale di sei anni con previsione di completamento entro

il 2023 e importo complessivo di oltre 15,5 ml€.

Nel corso del 2017 è stata stipulata la convenzione con il Comune di Cornaredo finalizzata allo sviluppo

dell’opera conseguente alla modifica del PGT relativa alla destinazione delle aree. Si prevede che le

prime trivellazioni esplorative per la verifica dello stato della falda possano essere avviate nel terzo

trimestre del 2018, considerato che al momento si è in attesa del benestare da parte dell’autorità

competente per dare inizio ai lavori. La progettazione dell’intervento si è avvalsa e si avvarrà in futuro

dello strumento di Pianificazione Infrastrutturale Acquedotti (PIA).

Commessa Descrizione 2018 2019 2020 2021 2022

5160 lavori di real izzazione della Centrale intercomunale di Cornaredo 1' lotto 1.185.874 1.513.813 1.356.062 2.349.111 1.000.000

5164 dorsale di distribuzione da pozzi Cornaredo a Pero, Rho, Paderno ed altri - 93.750 1.625.000 1.625.000 1.000.000

Totale 1.185.874 1.607.563 2.981.062 3.974.111 2.000.000

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Centrale di Trezzo sull’Adda (Grossista Acquedotto ATO MB)

Il prospetto sottostante evidenzia altri interventi rilevanti.

Da ultimo sono attribuibili in via prioritaria all’indicatore M3:

• La prosecuzione del piano di realizzazione di pozzi di prima falda, all’interno di una politica volta a

valorizzare il minor consumo di acqua pregiata, in linea con le raccomandazioni europee. Tali

opere, che saranno poi consegnate in gestione ai comuni richiedenti, consentiranno di garantire

minori costi alla collettività, utilizzando materia prima non pregiata per la gestione del verde

pubblico e per altri utilizzi vari che non richiedono la potabilità dell’acqua, nonché un minor stress

di consumo sulle falde di maggiore profondità;

• La realizzazione di un centro ricerca avanzato presso le strutture della Città Metropolitana di

Milano all’idroscalo di Milano, che raccoglierà al suo interno anche tutte le attività e

apparecchiature di laboratorio di analisi delle acque potabili e di monitoraggio delle falde

acquifere, e che sarà destinato allo sviluppo di studi e prototipi ad alto contenuto tecnologico e

innovativo per il servizio idrico.

Commessa Descrizione 2018 2019 2020 2021 2022

4541_D C.le di Trezzo sull 'Adda: dorsale di distrib del campo pozzi di Trezzo a

Cornate e da Cornate ad Aicurzio

794.540 - - - -

4541_4 Centrale di Trezzo sull 'Adda: 4° lotto - centrale di trattamento, opere

elettriche ed elettromeccaniche

261.665 - - - -

4541_5B Centrale di Trezzo sull 'Adda: 5° lotto B - trivel lazione 2 di 5 pozzi cluster 204.888 - - - -

4541_N Centrale di Trezzo sull 'Adda: Raddoppio serbatoio Correzzana 17.238 - - - -

4541_E Dorsale di adduzione da Aicurzio a Bernareggio 1.046.669 1.283.874 600.000 - -

4542 Dorsale di adduzione da Bernareggio a Correzzana 224.209 1.035.175 1.035.175 1.035.175 387.376

Totale 2.549.208 2.319.049 1.635.175 1.035.175 387.376

Commessa Descrizione 2018 2019 2020 2021 2022

6984 MSA parametrica Amiacque 2017 - 2020 2.605.000 3.100.000 4.100.000 - -

9046 MSA Interventi urgenti (nitrati e altro) a cura di CAP Holding 459.968 1.500.000 1.300.000 1.120.600 1.500.000

5385 lavori di realizzazione di n.2 pozzi in comune di Legnano - via junker angolo

Boschi Tosi

- 350.000 450.000 450.000 300.000

9260 Lavori di realizzazione nuovi pozzi potabili con impianto di trattamento e

sollevamento nel comune di Pero (P.I.I. Cristina-Mercall ina)

- 450.000 - 450.000 450.000

5661 lavori di realizzazione nuovo pozzo in comune di Garbagnate - zona

Ospedale

- 355.000 453.600 200.000 -

6626 realizzazione nuovo pozzo a Paderno Dugnano - 400.000 403.600 200.000 -

9253 CASTANO PRIMO - NOSATE - Interconnessione rete idrica Castano Primo

Nosate

- - - 600.000 400.000

9046_2 INZAGO - POZZUOLO - Interconnessione rete idrica Inzago - Pozzuolo M. 506.712 480.000 - - -

5159 lavori di realizzazione nuovo pozzo in comune di Abbiategrasso - comparto

S2

329.413 11.150 542.450 100.000 -

9113_10 Castano Primo - Lavori di realizzazione nuovo pozzo singola colonna,

impianto di sollevamento e impianto di trattamento

- 300.000 200.000 450.000 -

5378 lavori di realizzazione nuovo pozzo in comune di Arconate - - 332.042 571.000 -

5335 lavori di estensione della rete idrica in comune di San Giuliano Milanese

nella via Viboldone - Pedriano

274.367 300.000 287.364 - -

9113_7 Lavori di realizzazione nuovo pozzo singola colonna, impianto di

sollevamento e impianto di trattamento in comune di Casari le

250.000 600.000 - - -

9113_9 Lavori di realizzazione nuovo pozzo singola colonna, impianto di

sollevamento e impianto di trattamento in comune di Gaggiano

- - 150.000 500.000 200.000

6633 realizzazione nuovo pozzo a Besate 155.000 353.600 300.000 - -

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4.5.4 M4 – Adeguatezza del sistema fognario

Il macro-indicatore di Qualità Tecnica M4 definito da ARERA si suddivide nei seguenti tre sotto-

indicatori:

• M4a – Frequenza di allagamenti e/o sversamenti

• M4b – Adeguatezza normativa scaricatori

• M4c – Controllo degli scaricatori

Per quanto concerne il Gruppo CAP, il posizionamento iniziale in classe C risulta principalmente

condizionato dalle valutazioni relative al sotto indicatore M4b.

Appare opportuno comunque evidenziare come un calcolo dell’indicatore M4b coerente con i principi

dei regolamenti regionali vigenti o in fase di formalizzazione (e che considerino pertanto le tempistiche

per l’adeguamento fissate dai Piani di Ambito, rif. R.R. 24 marzo 2006, n.3 all’art. 17) porterebbe a un

valore dello stesso pari a zero a partire dalla fine del 2018, con contestuale ingresso in classe A.

Allo stato attuale la stima degli scaricatori non conformi risulta quindi fortemente influenzata dalle

evoluzioni normative a livello regionale che meglio regolamenteranno le tempistiche per

l’adeguamento del complesso delle infrastrutture fognarie, prevedendo (rif. art 14 del documento

presentato in data 11.12.2017) per la realizzazione di interventi, che per il loro importo necessitano di

programmazioni nel medio/lungo termine, il termine di:

• 2 anni dall’adozione della deliberazione per la predisposizione del Programma di riassetto delle

fognature e degli scaricatori;

• 6 mesi da parte dell’Ente di Governo dell’Ambito per adeguare i propri Piani d’Ambito previa

condivisione delle priorità con gli uffici regionali e senza tempistiche al momento predeterminate.

Del resto, anche il vigente R.R. 24 marzo 2006, n.3 all’art. 17 prevedeva una modulazione di

realizzazione degli interventi a livello di piano d’ambito e proprio tale modulazione temporale è stata

considerata come riferimento in sede di analisi di eventuali contestazioni amministrative.

Considerando l’attuale posizionamento in termini di classe di partenza e le criticità che negli ultimi anni

si stanno manifestando sul funzionamento delle reti fognarie, in presenza di intensi eventi climatici

sempre più frequenti, il Gruppo CAP ha riservato agli investimenti riferiti al macro-indicatore M4

l’importo complessivo di ben 173,3 ml€, corrispondenti a una media annua di circa 34,7 ml€.

Questa categoria di investimenti rappresenta dunque il 33% dell’intero Piano degli Investimenti del SII

del gruppo CAP.

In uno scenario climatico e ambientale di questo tipo, l’assoluta prevalenza di reti fognarie gestite di

tipo “misto”, destinate cioè a raccogliere sia acque reflue che acque meteoriche, rende sempre più

cruciale il ruolo che il gestore del servizio idrico può assumere nel fronteggiare una criticità che si sta

progressivamente estendendo sul territorio.

Questo contributo si deve comunque correttamente collocare nell’ambito delle responsabilità che la

regolazione nazionale, regionale e locale riconosce ai gestori del SII e agli altri soggetti competenti alla

gestione del territorio, tra cui le amministrazioni comunali, anche alla luce del recente Regolamento

Regionale n. 7 del 23.11.2017 sull’invarianza idraulica.

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Piano Industriale Gruppo CAP – Aggiornamento 2018

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Diventa dunque sempre più necessario promuovere un’azione coordinata con i comuni e con i privati

affinché qualunque infrastruttura pianificata tenga conto A MONTE delle azioni puntuali di riduzione

del volume che ogni territorio deve trattenere e A VALLE degli impatti che la “tenuta del sistema

fognario” ha nella regimentazione delle acque piovane.

Il SII è quindi tenuto a coprire solamente una parte, seppur estremamente cospicua, del fabbisogno

“complessivo” di investimenti necessari per garantire la protezione idraulica del territorio.

Gli investimenti posti in campo per migliorare tale indicatore nel periodo 2018-2022 possono dividersi

nelle seguenti categorie:

• Lavori di potenziamento di collettori e reti fognarie per ampliamento della capacità del servizio;

• Interventi di sostituzione di condotte fognarie al fine di contenere le perdite o di ridurre le

infiltrazioni di acque parassite che diluiscono le concentrazioni di acque reflue in ingresso ai

depuratori, causando, tra gli altri, problemi ai cicli di trattamento;

• Lavori di manutenzione straordinaria o di realizzazione di nuovi sistemi di volanizzazione, relativi

anche a vasche di prima pioggia per gli scaricatori di limitazione e a vasche d’accumulo in testa ai

depuratori;

• Telecontrollo di impianti tecnologici afferenti il ciclo idrico integrato e installazioni di sistemi di

monitoraggio attivo sugli scaricatori;

• Lavori di adeguamento degli scaricatori;

I principali interventi programmati afferenti all’indicatore M4 sono riportati nei sottostanti prospetti

che evidenziano il cronoprogramma di ciascuna opera nell’arco temporale 2018-2022.

Commessa Descrizione 2018 2019 2020 2021 2022

9031 Adeguamento e/o potenziamento vasche di volanizzazione al servizio di infrastrutture

fognarie

- 6.810.283 7.027.000 8.700.000 20.200.000

6969 Adeguamento e/o potenziamento vasche volano 2.324.760 2.650.000 1.950.000 2.000.000 2.000.000

6949 Interventi reti fognarie e acquedottistiche comuni Ambito Milano 278.653 190.000 150.000 2.500.000 7.095.166

7120 BACINO TRUCCAZZANO - Opere di rifacimento collettori consortile ed adeguamento

scarichi comunali per diminuzione infiltrazione acque parassite

269.674 1.573.516 1.300.000 2.400.000 600.000

5121 lavori di realizzazione vasche di 1' pioggia e accumulo in comune di Abbiategrasso 357.676 1.835.000 1.210.000 1.071.100 -

9315 Vasca di laminazione Paderno - River Park - - - 1.600.000 1.900.000

5736 Cesano Boscone - realizzazione rete fognaria comunale - 1° lotto (rifacimento

e/potenziamento delle fognature delle vie Milano, Buonarroti, Tiepolo, Tiziano, S

584.498 690.178 983.017 900.000 300.000

6957 Dismissione e riqualificazione area ex impianto di Paullo 1.070.552 1.168.316 1.100.000 - -

9293 Piano Potenziamento Servizio Fognatura - Comuni vari 396.849 420.000 870.000 1.270.000 -

6664 Adeguamento rete collettori Olona nord-Canegrate per crititcità in tempo di pioggia

(nei comuni di Canegrate, S. Giorgio su Legnano e ingresso depuratore/by pas

450.478 518.000 562.000 900.000 500.000

5701 dismissione impianto di Varedo 1.503.530 515.000 800.000 - -

9028 interventi urgenti sfiori anno 2019 - - 456.158 1.250.000 900.000

6985 MSF parametrica Amiacque 2017 - 2020 - 850.000 850.000 850.000 -

6973 Nuovo collettore di San Zenone al Lambro - 350.000 650.000 1.150.000 350.000

6965 Collettore Rescaldina-Parabiago 578.327 800.000 650.000 450.000 -

6942_F telecontrollo impianti tecnologici afferenti il ciclo idrico integrato di Cap Holding 2016-

2020

504.380 850.000 850.000 200.000 -

6620 interventi di risanamento della rete fognaria comunale di Trezzano sul Naviglio 144.125 820.000 1.060.000 340.000 -

6958 Dismissione e riqualificazione area ex impianto di Segrate 290.684 1.000.000 897.472 - -

9244 Riduzione acque parassite e altri interventi della rete fognaria agglomerato di Cisliano 150.129 610.000 400.000 1.000.000 -

9309 MSF parametrica Amiacque 2021 - - - 1.050.000 1.050.000

9027 interventi urgenti sfiori anno 2018 - 251.540 1.404.619 400.000 -

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4.5.5 M5 – Smaltimento fanghi in discarica

A proposito del macro-indicatore M5, a partire dall’anno 2016 il Gruppo CAP ha operato una profonda

ridefinizione delle proprie strategie di recupero/smaltimento dei fanghi, che ha permesso il

miglioramento nell’arco dell’ultimo biennio dalla classe C alla classe A.

Nonostante ciò, si è reso necessario preventivare adeguati interventi infrastrutturali principalmente

per far fronte alle evoluzioni normative e di mercato che stanno interessando il settore del

recupero/smaltimento fanghi a livello nazionale.

In risposta alle criticità attuali, che potrebbero ulteriormente accentuarsi nei prossimi anni, il Gruppo

CAP ha stanziato per il prossimo quinquennio investimenti per l’importo complessivo di 37,7 ml€,

corrispondenti a una media annua di 7,5 ml€ circa.

Gli investimenti posti in campo per migliorare tale indicatore nel periodo 2018-2022, possono dividersi

nelle seguenti categorie:

• interventi di revamping linea fanghi – digestori anaerobici;

• interventi di revamping linea fanghi – disidratazione;

• realizzazione di un’infrastruttura propria di valorizzazione fanghi a Sesto San Giovanni.

L’intervento programmato presso l’impianto di Sesto San Giovanni, in funzione della sua rilevanza sia

in termini strategici che di importo complessivo (pari a 34,5 ml€, di cui 29,4 ml€ previsti nel periodo

2018-2022), è sicuramente meritevole di un approfondimento.

La valutazione della necessità dell’investimento in oggetto effettuata dal Gruppo CAP si fonda su

diversi aspetti, primo fra tutti il rischio sempre più attuale e incombente della dipendenza da

esternalità di mercato.

Nel corso del biennio 2016-2017 si sono difatti manifestate diverse criticità nel mercato di

smaltimento/recupero fanghi di depurazione, principalmente riconducibili a due fattori

contesto normativo nazionale;

saturazione del mercato.

Tali fattori hanno comportato una situazione regionale e nazionale di rischio che si sta venendo a

configurare per la prosecuzione del servizio pubblico di depurazione delle acque reflue di impianti civili

e industriali. La situazione di criticità è stata confermata e formalizzata sia attraverso incontri e tavoli

tecnici convocati a livello regionale, che attraverso la trasmissione di rapporti al Ministero

dell’Ambiente (nota 44367 del 2/8/2017 da parte di Regione Lombardia e note prot.

n.1334/2017/DG/ga e prot. n. 2391/2017/Utilitalia-AMB da parte di Utilitalia).

In un contesto normativo nazionale riferito all’attività di recupero fanghi da acque reflue in agricoltura

(D.lgs. 99/92), riconosciuto come vetusto e non più armonizzato (e per questo in fase di revisione), la

recente giurisprudenza (vedi sentenza della Corte di Cassazione Penale 27958 del 2017) ha stabilito

l’applicabilità ai fanghi di valori limiti riferiti alle attività di bonifica di terreni contaminati, laddove non

normati a livello nazionale.

Tali precedenti autorevoli sono stati assunti come principi generali dalle autorità competenti al rilascio

delle autorizzazioni al trattamento e spandimento dei fanghi, creando le condizioni per la riduzione dei

quantitativi con tale destino.

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La presenza di indirizzi giurisprudenziali e tecnici differenti e tra loro contradditori sta comportando

l’indeterminatezza per le autorità competenti e per le autorità di controllo, oltre che per gli operatori,

dei parametri che devono essere presi in considerazione per valutare l’idoneità di un fango per l’utilizzo

agricolo, con conseguente possibilità di un blocco dei conferimenti dei fanghi provenienti dagli impianti

di depurazione.

Tale circostanza, a titolo esemplificativo, si è manifestata concretamente già nel luglio 2017 col blocco

dei ritiri da parte di un operatore di mercato ai fanghi prodotti dall’impianto di depurazione di

Peschiera Borromeo e conseguente stoccaggio al suolo dei fanghi stessi da parte di Gruppo CAP in

attesa dell’individuazione di destini alternativi.

Alla situazione sopra descritta si è aggiunto negli ultimi due anni un sensibile aumento dei costi

gestionali conseguenti a:

• una riduzione dei volumi di fanghi conferibili sul mercato, a seguito del sequestro, avvenuto nel

2016, di alcuni impianti di stoccaggio di un importante operatore del settore nell’ambito di un

procedimento connesso alla gestione amministrativa e fiscale dell’attività;

• una diminuzione della capacità di co-incenerimento in impianti di termovalorizzazione già

impegnati nell’ambito dell’art. 35 del D.Lgs. 133/2014, convertito con modificazioni nella legge

164/201 Sblocca Italia, a soddisfare il fabbisogno delle regioni ancora scoperte in relazione al

trattamento dei rifiuti.

Le differenti emergenze evidenziate hanno visto gli operatori del SII cercare soluzioni alternative

immediate (tra cui quella del ricorso al mercato estero) per poi impostare gare per l’affidamento del

servizio. Tale periodo si è provvisoriamente concluso con un significativo innalzamento dei costi del

servizio stesso dell’ordine del 50-60% e un deficit del mercato di conferimento nazionale stimato

attualmente in almeno 18.000 ton/mese.

La gestione di situazioni emergenziali presenta inoltre elementi di rischio in termini di continuità del

servizio non trascurabili. Infatti, gli impianti di depurazione hanno un limite fisico di capacità di

stoccaggio non superiore a 10 giorni in media (trascurando conseguenze di molestie olfattive) oltre i

quali non potrebbero più garantire le performances richieste allo scarico.

Per quanto sopra esposto, diventa assolutamente necessario sviluppare strategie alternative di

smaltimento dei fanghi da depurazione, sapendo che nel tempo la produzione quantitativa si

accrescerà sia per il completamento/ampliamento delle infrastrutture, sia per l’intensificazione dei

processi depurativi ai fini di ridurre l’apporto di inquinanti nelle acque operato tramite gli scarichi dei

depuratori.

Per consentire lo sviluppo di nuove strategie serve incidere su alcune problematiche, in modo da

rimuovere gli elementi di incertezza e offrire un quadro di riferimento normativo chiaro e definito.

Diversi gestori lombardi stanno già lavorando a progetti, prototipi ed esperimenti di varia natura.

Tratto comune è quello di considerare il riutilizzo/smaltimento dei fanghi prodotti (se non nella totalità

almeno in buona parte) come chiusura del ciclo di depurazione e pertanto di internalizzare nel

processo di depurazione alcuni possibili trattamenti finali.

Nel complesso si stanno esaminando diversi percorsi che siano destini stabili per una parte dei fanghi

prodotti e che finora erano destinati allo spandimento in agricoltura:

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• Utilizzo del fango come combustibile in impianti centralizzati che producono energia per

autoconsumo e calore per le reti di teleriscaldamento;

• Essicazione del fango al fine del suo conferimento in impianti di trattamento termico.

Del resto, il trattamento termico dei fanghi in impianti dedicati, risulta essere la tecnologia prevalente

in fase di implementazione nei paesi (Svezia, Germania, Svizzera, Austria) che già hanno reso

obbligatorio il recupero di nutrienti (quali il fosforo) conformemente a quanto previsto dalla proposta

di regolamento europeo UE COM(2016) 157 per l’utilizzo di fertilizzanti organici, che si pone come

obiettivo quello di incentivare la produzione su larga scala nell'UE di concimi ottenuti da materie prime

nazionali, organiche o secondarie, conformemente al modello di economia circolare, mediante la

trasformazione dei rifiuti (rif. https://phosphorusplatform.eu/activities/regulatory-activities).

A livello nazionale, tali obiettivi sono già stati recepiti, a titolo esemplificativo, nell’aggiornamento del

Piano Provinciale dei rifiuti della Provincia di Bolzano.

Venendo alla strategia di trattamento dei fanghi ridefinita dal Gruppo CAP già a partire dal 2016, la

stessa persegue gli obiettivi di promozione del “recupero”, annullando lo smaltimento in discarica, e

del “prodotto”, incentivando l’estrazione di nutrienti e altre risorse per l’agricoltura.

A seguito delle sopra descritte esternalità negative che hanno interessato il mercato del recupero in

agricoltura, sono state implementate azioni finalizzate all’aumento del recupero termico

(cementificio/termovalorizzatore esterno) e alla valorizzazione dei fanghi di «alta qualità» come

prodotto fertilizzante (compost e correttivi).

Le esternalità di mercato e le incertezze normative stanno comunque comportando un costante e

generalizzato aumento dei costi unitari di conferimento che, al netto dello smaltimento in discarica

ormai residuale, registrano un appiattimento tra i differenti destini all’interno di un mercato che si

rivela ormai sostanzialmente «indifferente» alle strategie di valorizzazione o alle caratteristiche

(nutrienti) dei fanghi. L’unica differenza significativa che permane riguarda la produzione dei

fertilizzanti (applicabile però solo su una quota parte di fanghi), i cui costi risultano più competitivi

rispetto ai destini abituali e pertanto da sfruttare per tutti i fanghi di «alta qualità».

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Nel futuro prossimo inciderà sul costo del servizio anche l’apertura al canale transfrontaliero, mai

contemplata dal Gruppo CAP prima del 2018, che comporta sì costi di gran lunga superiori rispetto al

mercato nazionale (principalmente a causa della componente del trasporto), ma si rende comunque

necessaria per ottenere la garanzia della continuità del servizio e per sottrarsi all’incertezza della

situazione normativa e di mercato nazionale.

In generale il costo medio di conferimento per il Gruppo CAP è previsto in forte aumento, con uno

scenario di budget realistico che presenta costi unitari ammontanti a:

100 €/ton, se ponderati con costi per la produzione di fertilizzanti (75,5 €/ton per 22.220

ton/anno);

109 €/ton al netto della produzione di fertilizzanti.

Inoltre, recenti procedure ad evidenza pubblica condotte da altri gestori del SII sono andate deserte

anche in presenza di prezzi unitari posti a base di gara pari a 140 €/ton.

Il Gruppo CAP ha ritenuto che tali valori giustificassero l’analisi di una strategia di internalizzazione al

fine di contenere i costi di smaltimento dei fanghi, e conseguentemente le tariffe del SII, e di sterilizzare

il rischio di dipendenza da esternalità del mercato.

In questo contesto si posiziona dunque l’intervento di realizzazione della piattaforma di valorizzazione

fanghi da realizzare presso l’impianto di depurazione di Sesto San Giovanni.

Il completamento dell’intervento permetterà di garantire il servizio a costi gestionali stimabili allo stato

attuale in 40,7 €/ton, ovvero in complessivi 91,4 €/ton includendo nell’analisi anche i Capex, con

evidente beneficio in termini economici rispetto alla situazione attuale, peraltro destinata a peggiorare

ulteriormente sulla base dell’evoluzione prevedibile del mercato nei prossimi anni.

L’intervento in oggetto prevede l’acquisizione delle infrastrutture e asset attualmente adibite allo

smaltimento dei rifiuti solidi urbani di proprietà di CORE S.p.A., azienda pubblica interamente

partecipata da alcuni comuni soci di CAP Holding, per la loro riconversione al solo servizio di

termovalorizzazione dei fanghi prodotti dal Gruppo CAP presso tutti i depuratori gestiti.

Attraverso l’inserimento dell’opera nel Piano degli Investimenti del SII da parte dell’EGA CMM,

deliberata dalla Conferenza dei Comuni del 11 giugno 2018, è avvenuta, conformemente all’unanime

volontà espressa nell’Assemblea del 31 maggio 2017 del Gruppo CAP, la formale certificazione della

strumentalità dei sopra richiamati asset al SII (ovviamente legandoli alla loro trasformazione come

previsto nel progetto), in analogia a quanto previsto dall’Art. 149 del d.lgs. 152/2006.

Il riconoscimento dell’opera come infrastruttura del SII rappresenta un passaggio fondamentale, dato

che tale decisione era stata considerata fin dall’origine come presupposto fondamentale per dare

corso alla realizzazione del progetto.

In conclusione, si ritiene opportuno evidenziare come nella valutazione fatta del Gruppo CAP circa la

validità della soluzione individuata dal punto di vista tecnico ed economico-finanziario sia stato preso

in debita considerazione anche l’impatto sull’utenza in termini di effetti tariffari.

Qualora non si dovesse fare ricorso all’investimento programmato, gli attuali costi operativi e, a

maggior ragione, quelli preventivabili per il futuro, dovrebbero necessariamente tradursi in un

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incremento della tariffa, necessario per ottenere la copertura dei maggiori costi del servizio, da

collegarsi agli obiettivi fissati dall’indicatore M5.

Il nuovo impianto consentirà invece di ottenere un beneficio complessivo per la tariffa d’utenza, posto

che i futuri Capex generati dall’investimento troveranno ampia compensazione nel mancato ricorso a

nuovi Opex, così come in altri interventi di riduzione degli attuali Opex derivanti dal differenziale

positivo che risulterà tra costi operativi emergenti (costi di gestione dell’impianto) e costi operativi

cessanti (costi esterni di smaltimento dei fanghi) che si registreranno con l’entrata in esercizio

dell’opera.

4.5.6 M6 – Qualità dell’acqua depurata

I dati registrati dal Gruppo CAP ai fini dell’individuazione del posizionamento iniziale riferito al macro-

obiettivo M6 ne determinano l’appartenenza alla classe B, in virtù di un un tasso di superamento dei

limiti nei campioni di acqua reflua scaricata < 5%.

Ai fini della determinazione del macro-indicatore M6, la valutazione puntuale di superamento dei limiti

di scarico è stata effettuata considerando quanto riportato nei rispettivi atti di autorizzazione allo

scarico e quanto previsto dal regolamento regionale.

E’ comunque opportuno evidenziare come l’indicatore penalizzi i gestori di impianti numerosi di taglia

medio-piccola (con difficoltà di dismissione e convogliamento verso impianti centralizzati per elementi

geomorfologici di impedimento) rispetto ai gestori di pochi impianti di grandi dimensioni.

Il raggiungimento di un tasso di non conformità < 1%, necessario per il passaggio alla classe A, appare

quindi un obiettivo davvero difficilmente raggiungibile nel caso di gestioni plurime, come quella che

caratterizza il Gruppo CAP.

Il fabbisogno che si è previsto necessario per il miglioramento delle performance di questo macro-

indicatore ad elevato impatto ambientale prevede nel periodo 2018-2022 la realizzazione di un livello

di investimenti davvero cospicuo, pari a complessivi 106 ml€, corrispondente a una media annua di

circa 21,2 ml€.

Gli interventi di cui trattasi, che si prefiggono prevalentemente gli obiettivi di affinare la qualità dei

reflui immessi nell’ambiente e di realizzare trattamenti spinti per l’abbattimento di fosforo e azoto,

possono essere così classificati:

• Rifacimento di impianti di depurazione

• Potenziamento della capacità di trattamento di depuratori;

• Manutenzioni straordinarie su depuratori;

• Realizzazione di nuovi collettamenti verso depuratori;

• Interventi di efficientamento energetico;

• Posa di misuratori di portata e di analizzatori delle acque di scarico in continuo in ingresso e uscita

dagli impianti di depurazione.

I principali interventi programmati afferenti all’indicatore M6 sono riportati nel prospetto sottostante,

che evidenzia il cronoprogramma di ciascuna opera nell’arco temporale 2018-2022.

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4.5.7 Altri obiettivi diversi dagli standard RQTI

In questa categoria sono inclusi tutti gli interventi del Piano degli Investimenti che per le loro

caratteristiche sono stati giudicati non attribuibili, neppure in via indiretta, ai macro-indicatori della

Qualità Tecnica, ma che sono pur sempre da considerarsi strettamente inerenti alla gestione del

servizio idrico integrato.

Si tratta di investimenti relativi a interventi sulle sedi aziendali, per security e sicurezza ex D.lgs. 81/08,

hardware, software, attrezzature, beni mobili, case dell’acqua ecc, per un importo complessivo di 50,7

ml€ nel periodo 2018-2022, pari a una media annua di circa 10,1 ml€.

Si ricordano in particolare due importanti interventi, già approvati all’interno del Piano degli

Investimenti del 2016, relativi al completamento dell’anello di fibra ottica della Città Metropolitana di

Milano e alla costruzione della nuova sede del Gruppo CAP, entrambi progettati in ottica di “cost

saving”.

Dall’intervento sulla fibra ottica sono attesi significativi risparmi in termini di costi di connettività,

stimabili a regime in circa 400 mila euro all’anno, oggi realizzata mediante linee dedicate messe a

disposizione da altri gestori di servizi di telecomunicazione.

Nella figura seguente è rappresentata la mappa relativa all’anello della fibra ottica della Città

Metropolitana di Milano.

Commessa Descrizione 2018 2019 2020 2021 2022 Totale

9291 Trucazzano - potenziamento ed adeguamento agglomerato - 1.550.000 4.550.000 8.100.000 800.000 15.000.000

6948 Interventi urgenti servizio depurazione 456.808 200.000 800.000 2.800.000 6.600.000 10.856.808

9290 Peschiera Borromeo - interventi di adeguamento e

potenziamento del depuratore

1.650.148 1.800.000 1.850.000 4.000.000 - 9.300.148

9047 MSD 2019 - 2020 ambito Milano - 1.421.235 2.421.235 2.421.235 2.421.235 8.684.940

5708 Interventi di revisione, adeguamento e potenziamento del

depuratore di Bareggio (MI)

227.946 1.051.613 1.700.000 1.700.000 1.605.000 6.284.559

9053 MSD 2019 - 2020 Interambito - 1.291.679 1.291.679 1.291.679 1.291.679 5.166.716

5707 Riqualificazione canale di scarico a cielo aperto a servizio del

depuratore di Robecco s/Naviglio

- 100.000 1.400.000 1.400.000 1.900.000 4.800.000

9351 Efficientamento energetico 2020-22 - - 1.000.000 1.500.000 1.500.000 4.000.000

6966 Adeguamento impianto di depurazione di San Colombano al

Lambro

659.327 800.000 1.050.000 1.050.000 - 3.559.327

5733 Trezzano s. N. - Adeguamento/ampliamento impianto 752.841 987.500 600.000 - - 2.340.341

9298 Sesto San Giovanni - Intervento di adeguamento e

potenziamento depuratore

63.401 800.000 500.000 450.000 - 1.813.401

9288 2018-2019 MSP_DEP_P2-P3 145.000 1.634.400 - - - 1.779.400

9125_G INTERVENTI DI EFFICIENTAMENTO ENERGETICO DEL PROCESSO

DEPURATIVO

930.000 250.000 250.000 200.000 - 1.630.000

5691 interventi ambientali 2° lotto Bresso 864.562 641.657 - - - 1.506.219

6972 Realizzazione 4° linea di ossidazione e sedimentazione finale

del depuratore di Canegrate

200.000 550.000 350.000 400.000 - 1.500.000

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Piano Industriale Gruppo CAP – Aggiornamento 2018

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L’intervento relativo alla nuova sede è invece pensato per concentrate presso un unico immobile tutte

le strutture amministrative e tecniche del Gruppo CAP e si avvarrà delle più recenti tecnologie in

materia di risparmio energetico. In questo caso gli obiettivi che ci si pongono sono quelli di eliminare

gli attuali costi di locazione (1 ml€/anno), nonché di ottenere significativi risparmi in termini di costi

energetici, di costi di gestione degli immobili, grazie alle economie di scala ottenibili con

l’accentramento delle attività presso un’unica sede, e di costi di mobilità del proprio personale.

A proposito dell’efficientamento dei costi energetici, le nuove tecnologie inserite in fase di

progettazione determineranno un costo pari a 10 €/mq a fronte degli attuali 45 €/mq, con un risparmio

atteso di 35 €/mq che, rapportati alla superficie della futura sede di 8500 mq, consentiranno un

risparmio annuale di circa 300 mila euro.

Nella tabella seguente sono riportati i principali interventi appartante a questa categoria, con relativo

cronoprogramma del periodo 2018-2022.

Commessa Descrizione 2018 2019 2020 2021 2022

9103 costruzione nuova sede di Gruppo Milano Via Rimini 2.872.259 7.786.429 4.333.571 3.000.000 -

9104 investimenti IT da 2017 2.107.018 2.192.019 2.622.020 2.977.021 1.300.000

5986 Impianto per il trattamento delle caditoie Peschiera Borromeo - - - 2.000.000 -

6989 MSD - messa in sicurezza impianti di depurazione + progetto CIM fase 2 350.000 350.000 350.000 350.000 350.000

002AMI Amiacque - attrezzature 600.000 250.000 250.000 250.000 300.000

9356 Interventi vari sedi e sicurezza anno 2022 - - - - 1.400.000

9100 adeguamenti sedi e impianti per CPI 625.676 479.510 50.000 50.000 -

7573 chiusura anello fibra città di Milano 350.000 200.000 200.000 200.000 200.000

9282 Interventi vari sedi e sicurezza anno 2020 - - 1.000.000 - -

9283 Interventi vari sedi e sicurezza anno 2021 - - - 500.000 500.000

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4.5.8 Il progetto di economia circolare di trattamento FORSU a Sesto San Giovanni

Come anticipato in sede di presentazione dei numeri del Piano degli Investimenti del Gruppo CAP, esso

include anche un intervento per la realizzazione presso il depuratore di Sesto San Giovanni di un

impianto di trattamento della Frazione Organica del Residuo Solido Urbano (FORSU), di importo

complessivo pari a circa 12,4 ml€.

Questo intervento si colloca all’interno del più ampio progetto di realizzazione di un polo tecnologico

per l’innovazione a Sesto San Giovanni, del quale fa parte anche l’intervento finalizzato alla

valorizzazione dei fanghi di depurazione descritto al precedente paragrafo 4.5.5.

Nelle immagini che seguono sono raffigurate la planimetria e il rendering del nuovo polo tecnologico

di Sesto San Giovanni per come definiti negli elaborati di progetto di fattibilità tecnico economica.

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Con l’impianto di trattamento FORSU il Gruppo CAP si pone l’obiettivo di offrire un servizio alla Città

Metropolitana, e in particolare all’area servita dai Comuni Soci, facendo fronte al problema

dell’assenza di efficienti infrastrutture locali dedicate, con un deficit che si attesta, nel 2016, al 75%

rispetto ai volumi di rifiuti organici complessivamente prodotti.

Tale servizio potrà essere reso a condizioni economiche sensibilmente inferiori a quelle offerte sul

mercato grazie alle economie derivanti dall’utilizzo delle infrastrutture di digestione anaerobica

esistenti presso il depuratore di Sesto San Giovanni.

L’intervento assume, inoltre, forte valenza ambientale in un’ottica di economia circolare, considerato

che i processi di trattamento fanghi e FORSU e la loro integrazione in ottica di simbiosi industriale

permetteranno di recuperare compost di alta qualità dalla digestione anaerobica e successivo

compostaggio in impianti esterni all’area, biometano compresso senza utilizzo di biogas in centrali

termiche da destinare ad autotrazione (con performance di emissioni inferiori del 95% nell’intero ciclo

di vita rispetto ai tradizionali carburanti), calore dalle acque reflue e dai processi di valorizzazione

energetica per alimentare l’esistente rete di teleriscaldamento, nutrienti sostitutivi dei reagenti chimici

e dei fertilizzanti chimici dai surnatanti di digestione e da eventuali residui del trattamento termico di

fanghi.

Ancorché questo intervento risulti attualmente escluso dal perimetro del SII, si possono quindi

individuare importanti fattori sinergici con il medesimo in virtù della sua collocazione a Sesto San

Giovanni, in prossimità dell’esistente impianto di depurazione e del nascente impianto di

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Piano Industriale Gruppo CAP – Aggiornamento 2018

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valorizzazione dei fanghi. Dall’utilizzo combinato delle infrastrutture dei diversi impianti si

genereranno difatti postivi ritorni di carattere economico, ambientale e sociale che evidenziano il

significativo contributo che le infrastrutture del SII possono apportare al territorio della Città

Metropolitana di Milano.

Pur consci che l’intervento in questione presenta caratteristiche tecniche del tutto innovative per il SII,

è convinzione del Gruppo CAP che, alla luce delle considerazioni sopra esposte, ci siano i presupposti

per l’approfondimento di analisi di tipo regolatorio finalizzate a verificare gli eventuali positivi ritorni a

favore del SII stesso, anche sotto forma di riduzione della tariffa d’utenza in logica di profit sharing.

In caso di esiti positivi, si potrà procedere a presentare istanza all’EGA CMM per l’ammissione del

progetto a Piano degli Investimenti del SII.

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5. IL CONTO ECONOMICO 2018 – 2022

5.1 Il Conto Economico e il commento delle principali voci

In premessa dell’analisi dei prospetti economici e patrimoniali, che costituiscono parte integrante del

Piano Industriale 2018-2022, si evidenzia come gli stessi siano esposti sulla base dell’applicazione degli

Inernational Financial Reporting Standards (IFRS) adottati dall’Unione Europea.

L’adozione dei principi contabili IAS/IFRS è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione di CAP

Holding nel 2017, in quanto condizione necessaria per l’ammissione del prestito obbligazionario di 40

ml€ alla negoziazione sul Main Securities Market dell’Irish Stock Exchange.

Nel prospetto seguente è riportato il Conto Economico degli anni 2018-2022, da cui si evince fin da

subito la previsione di risultati economici decisamente migliorativi rispetto a quelli ipotizzati nel

precedente aggiornamento del Piano Industriale.

Tale andamento è prevalentemente motivato dalla modifica dei criteri di ammortamento seguita

all’introduzione dei principi contabili IAS/IFRS, in ossequio dei quali si è provveduto ad adeguare la vita

utile delle immobilizzazioni a quella regolatoria.

Un ulteriore effetto è determinato dalla dall’introduzione da parte di ARERA, con la delibera n.

897/2017/R/IDR del 21.12.2017, della normativa sul bonus sociale idrico, che ha istituito una

componente nazionale da finanziare attraverso meccanismi perequativi e un’eventuale componente

integrativa locale da finanziare mediante la tariffa. Alla luce della nuova regolamentazione del bonus

idrico sono stati annullati gli accantonamenti precedentemente previsti a carico del Gruppo CAP per

tale iniziativa.

CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO 2018-2022 2018 2019 2020 2021 2022

Ricavi 236.799.040 242.004.735 235.657.328 237.872.979 236.888.012

Ricavi per lavori su beni in concess ione 78.666.524 87.142.546 94.533.790 91.245.433 79.682.064

Altri ricavi e proventi 18.866.729 17.321.395 11.473.505 11.167.801 11.167.801

TOTALE RICAVI E PROVENTI 334.332.292 346.468.675 341.664.623 340.286.212 327.737.877

Cos ti per materie prime, di consumo e merci (8.455.627) (8.738.818) (8.738.818) (8.403.946) (8.403.946)

Cos ti per s ervizi (95.396.899) (93.010.545) (89.206.731) (88.276.045) (86.173.297)

Cos ti per l avori s u beni in concess ione (78.666.524) (87.142.546) (94.533.790) (91.245.433) (79.682.064)

Cos to del personale (46.001.708) (47.221.301) (48.037.797) (48.480.671) (48.532.746)

Ammortamenti , a ccantonamenti e sva lutazioni (50.576.168) (51.922.017) (52.875.536) (55.259.451) (57.030.378)

Altri costi operativi (4.522.944) (4.532.944) (4.532.944) (4.532.944) (4.532.944)

TOTALE COSTI (283.619.871) (292.568.171) (297.925.616) (296.198.491) (284.355.375)

RISULTATO OPERATIVO 50.712.421 53.900.504 43.739.007 44.087.721 43.382.502

Proventi fi nanzia ri 1.764.622 1.758.966 1.728.111 1.713.873 1.699.293

Oneri fina nziari (7.416.093) (6.814.628) (5.806.159) (5.235.010) (4.034.182)

RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE 45.060.950 48.844.842 39.660.960 40.566.584 41.047.612

Imposte (13.228.040) (14.275.513) (11.636.708) (11.869.912) (11.957.156)

RISULTATO NETTO DELL'ESERCIZIO 31.832.909 34.569.329 28.024.251 28.696.673 29.090.456

RISULTATO NETTO PIANO INDUSTRIALE 2017-2021 21.908.907 22.557.228 16.963.592 16.149.300

DIFFERENZA 9.924.002 12.012.101 11.060.660 12.547.373

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44

5.2 RICAVI E PROVENTI

5.2.1 Ricavi

I “ricavi delle vendite e delle prestazioni” sono costituiti per la quasi totalità dai proventi derivanti dalle

tariffe del servizio idrico integrato.

Questi proventi sono stati determinati in base alle predisposizioni tariffarie approvate dall’ATO della

Città Metropolitana di Milano e dagli altri ATO competenti per territorio servito e successivamente

dall’AEEGSI (oggi ARERA) nel corso dell’anno 2016.

Tali determinazioni tariffarie sono state effettuate in base alla delibera AEEGSI n. 664/2015/R/IDR, che

definisce il metodo tariffario idrico per il secondo periodo regolatorio (MTI-2) riferito al periodo 2016-

2019. Come previsto nel provvedimento citato, l’Autorità ha pubblicato una successiva delibera, la n.

918/2017/R/IDR del 27.12.2017 avente per oggetto l’aggiornamento biennale delle predisposizioni

tariffarie del servizio idrico integrato, col fine di effettuare una revisione tariffaria a metà del periodo

regolatorio, che per la prima volta è stato esteso a un orizzonte temporale quadriennale.

Al momento dell’approvazione del presente documento la procedura di aggiornamento tariffario non

risulta ancora terminata, ma dalle proiezioni dei dati in corso di elaborazione non sono emerse

modifiche sostanziali rispetto ai valori attualmente inseriti nei ricavi del Conto Economico.

A proposito delle diverse tariffe di cui CAP Holding è titolare, è importante evidenziare come esse

contemplino, oltre alla tariffa applicata in qualità di gestore affidatario della Città Metropolitana di

Milano, anche quelle derivanti dai servizi all’ingrosso forniti ai gestori di ATO limitrofi.

Queste tariffe discendono dalle rilevanti novità introdotte dalla deliberazione AEEGSI n.

656/2016/R/IDR, con cui, oltre a definire lo schema di convenzione tipo per l’affidamento del servizio,

l’Autorità nazionale ha regolamentato all’art. 16.3 la modalità di predisposizione e approvazione

tariffaria in caso di gestori che fornisco servizi all’ingrosso al di fuori del proprio ambito territoriale di

riferimento.

La norma in oggetto stabilisce che laddove un grossista eroghi servizi a diversi soggetti operanti in una

pluralità di ATO, è responsabile del processo di predisposizione e approvazione tariffaria l’EGA nel cui

territorio è localizzato l’impianto tramite il quale tali servizi sono forniti, previo parere da rilasciare

entro il termine di 30 giorni da parte dell’EGA ricevente.

Data la forte interconnessione impiantistica che caratterizza i rapporti di CAP Holding con gli EGA e i

gestori degli ambiti territoriali confinanti, risulta del tutto evidente l’importanza di tale norma nel

definire con precisione modalità, tempi, competenze e responsabilità nello svolgimento del processo

finalizzato alla determinazione tariffaria dei servizi all’ingrosso.

I servizi resi da CAP Holding in qualità di grossista interambito riguardano:

2018 2019 2020 2021 2022

1) Ricavi delle vendite e prestazioni Totale 236.212.598 241.454.293 235.106.886 237.322.537 236.337.571

2) Ricavi da altri lavori e prestazioni a clienti e utenti Totale 586.441 550.441 550.441 550.441 550.441

Ricavi Totale 236.799.040 242.004.735 235.657.328 237.872.979 236.888.012

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• Acquedotto per l’ATO Provincia di Monza e Brianza, fornito attraverso le centrali di Pozzuolo

Martesana e Trezzo sull’Adda;

• Depurazione per l’ATO Provincia di Monza e Brianza, fornito attraverso gli impianti di Peschiera

Borromeo, Pero, Cassano d’Adda e Truccazzano;

• Depurazione per i quartieri est della Città di Milano, ora incorporata nell’ATO Città Metropolitana

di Milano, fornito attraverso l’impianto di Peschiera Borromeo;

• Depurazione per l’ATO Como, fornito attraverso l’impianto di Pero;

• Depurazione per l’ATO Lodi, fornito attraverso l’impianto di San Colombano al Lambro.

Per quanto riguarda la previsione dei ricavi da tariffa degli anni 2020 e 2022, che eccedono i limiti

temporali di riferimento del periodo regolatorio del MTI-2, sono stati assunti come valori di riferimento

quelli del Piano Economico Finanziario del periodo 2016-2033, anch’esso allegato alla proposta

tariffaria.

In generale, la politica tariffaria del Gruppo CAP persegue l’obiettivo dell’equilibrio economico-

finanziario della gestione in combinazione con quello della sostenibilità per i propri utenti. Il

meccanismo virtuoso che ci si prefigge di attivare punta sul miglioramento continuo del servizio

attraverso una politica di investimento, il cui pieno riconoscimento in tariffa trova compensazione

attraverso l’efficientamento dei costi gestionali (es. energia elettrica) e l’eventuale attivazione di

specifiche leve prevista dalla regolazione.

I ricavi sono iscritti da CAP Holding per competenza in base al vincolo dei ricavi riconosciuti al gestore

(c.d. VRG) determinato in sede di approvazione tariffaria, indipendentemente dal momento della loro

fatturazione.

A seguito della cessione del ramo di azienda relativo alla gestione dei rapporti con l’utenza da

Amiacque a CAP Holding, a partire dal 2018 quest’ultima provvederà a svolgere direttamente le attività

di fatturazione e incasso delle tariffe del SII.

Nei ricavi delle vendite e delle prestazioni sono appostati anche i proventi riconosciuti per i servizi

tecnici di manutenzione e conduzione degli impianti di alcuni comuni del pavese prestati, in qualità di

società operativa territoriale consorziata (SOT), a favore della società Pavia Acque S.c.a.r.l., gestore

dell’ambito della Provincia di Pavia, stimati in circa 2,3 ml€ all’anno.

Nei “ricavi da altri lavori e prestazioni a clienti e utenti”, per i quali si stima un importo di circa 0,6 ml€

all’anno, sono inclusi i corrispettivi per alcuni servizi accessori, tra cui quello di smaltimento di rifiuti

per conto di terzi (c.d. bottini) e di rilascio di pareri sulle autorizzazioni allo scarico degli utenti

industriali.

5.2.2 Ricavi per lavori su beni in concessione

I “ricavi per lavori su beni in concessione” corrispondono, in applicazione dell’IFRIC 12, alle opere di

natura durevole realizzate sui beni in concessione di proprietà e utilizzate nell’esercizio della propria

attività caratteristica.

2018 2019 2020 2021 2022

Ricavi per lavori su beni in concessione Totale 78.666.524 87.142.546 94.533.790 91.245.433 79.682.064

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Si tratta in sintesi della quota dei costi capitalizzabili derivanti da acquisti e servizi di terzi sostenuti in

attuazione dell’ambizioso Piano degli Investimenti del Gruppo CAP, che registra il picco massimo nel

triennio 2019-2021.

Alla determinazione del totale complessivo degli investimenti concorrono, oltre alla voce in oggetto,

anche gli “incrementi di immobilizzazioni per lavori interni”, classificati nella voce “altri ricavi e

proventi”, e i costi iscritti direttamente nelle attività patrimoniali, relativi a immobilizzazioni non

classificabili come beni in concessione.

I “ricavi per lavori su beni in concessione” trovano corrispondenza con importo di segno opposto nella

voce “costi per lavori su beni in concessione”.

5.2.3 Altri ricavi e proventi

La “variazione dei lavori in corso su ordinazione” di terzi accoglie il valore delle opere che sono

realizzate per conto di soggetti committenti terzi. Si tratta di investimenti che non attengono al servizio

idrico, svolti da CAP Holding sulla base di un contratto e la cui proprietà e conduzione competerà ad

altri soggetti.

Queste opere al momento dell'accettazione dei lavori determinano una riduzione del valore della voce

in oggetto con contestuale accredito della voce “altri ricavi e proventi diversi” in ragione dei ricavi che

solo in quel momento possono essere ritenuti definitivamente acquisiti dalla società.

L’opera a cui fanno riferimento gli importi iscritti in questa voce riguarda i lavori commissionati dalla

Regione Lombardia per la regimazione idraulica di corsi d'acqua superficiali nella zona di Rho, Lainate,

ecc. (c.d. Fontanile Cagnola).

L’ultimazione delle opere di cui trattasi è programmata nel 2019, come rilevabile dalla movimentazione

prevista in quell’anno per le due voci sopra citate.

Negli “incrementi di immobilizzazioni per lavori interni” sono iscritti i costi interni dei materiali di

magazzino e del personale tecnico, per le ore direttamente imputate alle commesse per attività di

progettazione e direzione lavori, sostenuti dal Gruppo CAP per la realizzazione degli interventi previsti

nel Piano degli Investimenti su reti, impianti e altri beni in concessione.

2018 2019 2020 2021 2022

Variazione dei lavori in corso su ordinazione 4.800.000 (5.462.420) 0 0 0

Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 6.435.000 6.915.107 6.915.107 6.662.735 6.662.735

Analisi acque e certificati energetici 375.000 597.600 597.600 597.600 597.600

Canoni antenne 342.053 342.053 342.053 342.053 342.053

Rimborsi danni 105.000 105.000 105.000 105.000 105.000

Bolli da bollette 227.868 227.868 227.868 227.868 227.868

Penalità antincendio 418.000 330.000 330.000 330.000 330.000

Altri ricavi e proventi diversi 3.698.487 12.161.643 977.917 954.584 954.584

Contributi da clienti per assicurazioni 264.800 210.000 210.000 210.000 210.000

Corrispettivi da Comuni 830.000 630.000 630.000 600.000 600.000

Affitti attivi 156.000 156.000 156.000 156.000 156.000

Manutenzione straordinaria per conto di Pavia Acque 981.960 981.960 981.960 981.960 981.960

Contributi in conto esercizio/capitale 232.561 126.584 0 0 0

Altri ricavi e proventi Totale 18.866.729 17.321.395 11.473.505 11.167.801 11.167.801

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Tra le altre poste più significative si segnalano:

• ricavi per analisi acque per terzi effettuati dai laboratori aziendali, certificati per l’autoproduzione

di energia elettrica e canoni per posa di antenne su infrastrutture di proprietà del Gruppo CAP;

• ricavi per incentivi e per la vendita di biometano prodotto a partire dal 2019 presso il depuratore

di Bresso, a seguito del completamento dell’intervento previsto nel Piano degli Investimenti e

riconosciuto come strumentale al SII al termine di apposita istruttoria condotta dall’EGA della Città

Metropolitana di Milano;

• “altri ricavi e proventi diversi”, che accolgono proventi di diversa natura, tra cui spiccano negli anni

2018 e 2019 quelli conseguenti allo storno del fondo per accordi bonari, stanziato in passato in

ottica prudenziale, ma per il quale si può ragionevolmente prevedere la sopravvenuta

insussistenza del rischio.

In questa voce sono anche previsti, a partire dal 2020, ricavi per 100 mila euro all’anno risultanti

dall’attuazione di politiche di economia circolare, quali il riuso di acque di depurazione e la vendita

di nutrienti estratti dal trattamento delle acque reflue;

• corrispettivi da comuni per l’esecuzione di commesse di estensione rete, quando relative a opere

a scomputo di oneri di urbanizzazione primaria;

• ricavi per lavori di manutenzione straordinaria eseguiti per conto di Pavia Acque, gestore

affidatario del servizio nell’ATO di Pavia, sulla base di un piano concordato tra le parti.

5.3 COSTI DELLA PRODUZIONE

5.3.1 Costi per materie prime, di consumo e merci

Gli acquisti di materiale di consumo e utensileria comprendono gli oneri riferiti agli acquisti di

cancelleria, toner, utensileria, lubrificanti, beni vari di consumo e DPI.

Gli acquisti per materie prime e merci comprendono gli oneri conseguenti agli acquisti di componenti

elettriche, componenti idrauliche, tubazioni, elettropompe, filtri, materie prime di depurazione e

potabilizzazione, acquisto gas per funzionamento impianti, acquisto carburanti per automezzi,

acquisto acqua all’ingrosso.

L’andamento di tale posta segue principalmente i fabbisogni manutentivi, sia ordinari che straordinari,

di reti e impianti.

Non sono previste variazioni delle rimanenze di magazzino nel periodo.

5.3.2 Costi per servizi

2018 2019 2020 2021 2022

1) Acq. Materiale di consumo e utensileria (760.174) (845.757) (845.757) (845.757) (845.757)

2) Acq. Materie prime e merci (7.695.454) (7.893.061) (7.893.061) (7.558.189) (7.558.189)

3) Variazione delle rimanenze 0 0 0 0 0

Costi per acquisti Totale (8.455.627) (8.738.818) (8.738.818) (8.403.946) (8.403.946)

2018 2019 2020 2021 2022

Costi per servizi Totale (95.396.899) (93.010.545) (89.206.731) (88.276.045) (86.173.297)

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Data la particolare rilevanza della voce in oggetto, si procede alla sua analisi di dettaglio per le singole

tipologie di costi che la compongono.

5.3.2.1 Energia elettrica

Il costo per energia elettrica previsto per il periodo è principalmente influenzato dall’andamento dei

consumi, ipotizzato in aumento nel 2018 a causa dell’aggiornamento dei dati del depuratore di

Truccazzano, meglio stimabili al termine del primo anno di acquisizione della gestione, dell’avvio di

nuove sezioni di trattamento terziario presso vari depuratori e dell’entrata a regime del comparto

membrane del depuratore di Assago.

Data la natura fortemente energivora del servizio idrico integrato, facilmente rilevabile dall’incidenza

dei costi di energia elettrica sul totale dei costi della produzione che caratterizza i bilanci delle aziende

del settore, il Gruppo CAP è impegnato da diversi anni nell’attuazione di politiche di contenimento dei

costi energetici che agiscono sia sulla leva dei prezzi di approvvigionamento che su quella dei consumi.

Per quanto riguarda i costi di approvvigionamento, nel corso del 2017, in continuità con quanto fatto

negli anni precedenti, è stata indetta una gara congiunta con altre società della Water Alliance Acque

di Lombardia per l’acquisto di energia elettrica di durata annuale, utilizzando lo strumento dell’asta

elettronica, che ha permesso di ottenere prezzi particolarmente vantaggiosi contenendo gli incrementi

dei mercati all’ingrosso.

Per il 2018 si è deciso di replicare la medesima procedura di gara, estendendo la partecipazione anche

a 8 società della Water Alliance-Acque di Piemonte, attraverso un bando di complessivi 688.545 MWh

suddivisi in due lotti in funzione della tipologia di tensione con richiesta di fornitura esclusivamente

di energia verde. Questa procedura ha permesso di ottenere prezzi particolarmente vantaggiosi

rapportati all’andamento generale del mercato.

Dal punto di vista dei consumi, sono previste diverse attività di investimento e gestionali che si

prefiggono l’obiettivo di migliorare l’efficienza dei propri processi produttivi, quali ad esempio:

1) la realizzazione/potenziamento di impianti di cogenerazione e di impianti fotovoltaici;

2) la sostituzione di motori e pompe obsolete con apparecchiature ad alta efficienza energetica;

3) l’ottimizzazione nella conduzione pluriennale, attraverso un costante monitoraggio delle perdite

idriche e di controllo delle acque parassite, grazie anche all’integrazione con i sistemi di

telecontrollo.

Nell’aggiornamento del Piano Industriale 2018 sono quindi confermati gli obiettivi di efficientamento

già contenuti nelle precedenti versioni del documento programmatorio.

A livello quantitativo è prevista una riduzione del consumo specifico per mc erogato/trattato del 5% in

5 anni.

L’obiettivo delle politiche energetiche sopra descritte è quello di ottenere benefici sia di tipo

ambientale che economico che si estendano all’intera collettività. Se dal punto di vista ambientale

2018 2019 2020 2021 2022

1) Energia elettrica (31.381.667) (32.207.786) (31.951.233) (31.708.609) (31.445.723)

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Piano Industriale Gruppo CAP – Aggiornamento 2018

49

risulta evidente come sia interesse comune quello contenere i consumi energetici, dal punto di vista

economico è invece opportuno ricordare come i risparmi ottenuti nei costi di energia elettrica si

traducano direttamente in riduzioni delle tariffe applicate agli utenti, considerato che dal punto di vista

regolatorio le spese energetiche sono ricomprese nella cosiddetta categoria dei costi aggiornabili.

5.3.2.2 Manutenzione ordinaria reti e impianti

Con l’aggiornamento 2018 del Piano Industriale si accentua ulteriormente il trend intrapreso negli

ultimi anni di costante riduzione della voce in oggetto come diretta conseguenza dell’incremento degli

interventi di manutenzione straordinaria programmati, che permetterà un minor impegno in termini

di oneri di natura ordinaria.

Con l’aggiornamento del Piano Industriale 2018 l’incidenza degli importi di interventi di manutenzione

ordinaria rispetto al totale degli interventi di manutenzione prevista nel quinquennio scende

addirittura al 38%.

Nel grafico seguente è evidente come il calo degli interventi di manutenzione ordinaria si possa

considerare sostanziale nonché strutturale.

2018 2019 2020 2021 2022

2) Manutenzione ordinaria (14.108.116) (13.947.051) (13.999.923) (14.070.873) (14.124.808)

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Piano Industriale Gruppo CAP – Aggiornamento 2018

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Rientrano in tale voce di costo, a titolo esemplificativo:

• manutenzione ordinaria su allacciamenti, reti e impianti di acquedotto, fognatura e depurazione;

• riparazione di perdite fognarie e acquedottistiche;

• pulizia e spurghi di reti fognarie e caditoie stradali;

• realizzazione di un piano di asfaltature sui territori dei Comuni serviti in attuazione dei criteri

stabiliti dalla delibera n. 6 della Conferenza dei Comuni dell’ATO Città Metropolitana di Milano del

31.05.2016;

• manutenzione ordinaria delle case dell’acqua, per le quali è previsto a partire dal 2018 il subentro

nella gestione ai comuni della Città Metropolitana di Milano, con l’obiettivo di fornire ai cittadini

un servizio omogeneo sul territorio, qualitativamente elevato e in condizioni di efficienza, grazie

alle economie di scala generate dall’accentramento del servizio. La spesa annua stimata per questo

servizio è pari a 370 mila euro nell’anno di avvio (2018) e di 480 mila euro negli anni successivi.

5.3.2.3 Estensioni reti, allacci e lavori conto terzi

La voce comprende i costi sostenuti per l’esecuzione di allacciamenti, estensioni rete e prestazioni per

conto di soggetti terzi, enti o privati, tra cui anche i rilevanti costi del Fontanile Cagnola, già commentati

alla voce “altri ricavi e proventi”, i cui importi influenzano particolarmente l’andamento previsto negli

anni 2018 e 2019.

5.3.2.4 Servizi industriali vari

I principali costi appartenenti a questa tipologia si riferiscono a:

Ricerca perdite idriche: l’azione di contrasto del problema delle perdite idriche, finalizzata al

raggiungimento degli obiettivi di progressivo miglioramento imposti dall’ARERA con la regolazione

della Qualità Tecnica, presuppone, oltre alla realizzazione di interventi infrastrutturali contenuti nel

Piano degli Investimenti, anche l’attivazione di interventi di carattere gestionale. Tra di essi assume

particolare importanza l’attività di ricerca delle perdite, che il Gruppo CAP ha deciso di potenziare

decisamente nel prossimo quinquennio stanziando un importo di 1,3 ml€ all’anno a fronte di 0,6 ml€

previsti nella precedente versione del Piano Industriale. Visto l’esito positivo dell’attività sperimentale

condotta negli ultimi due anni, il programma di riduzione delle dispersioni idriche che il Gruppo CAP

intende attuare non si basa su attività di ricerca svolta con tecniche tradizionali, bensì su un nuovo

approccio tecnologicamente avanzato di tipo ingegneristico fondato su elaborazioni di modelli idraulici

calibrati sui sistemi acquedottistici.

Spese per smaltimento fanghi e rifiuti: si tratta dei costi di smaltimento rifiuti, vaglio, sabbie e fanghi.

A proposito di questi ultimi, raggiunto progressivamente negli anni scorsi l’obiettivo di

massimizzazione del recupero (agricoltura, termovalorizzazione, cementificio) a scapito dello

smaltimento in discarica, l’obiettivo fissato per il futuro prossimo dal Gruppo CAP è quello di

trasformare progressivamente questa politica di recupero in una politica che valorizzi i fanghi come

“prodotto”, ovvero fertilizzanti da utilizzare in agricoltura.

2018 2019 2020 2021 2022

3) Estensioni reti, allacci e lavori conto terzi (6.335.200) (3.860.280) (1.535.200) (1.535.200) (1.535.200)

2018 2019 2020 2021 2022

4) Servizi vari industriali (16.555.604) (16.247.766) (16.010.322) (15.787.953) (15.464.352)

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Piano Industriale Gruppo CAP – Aggiornamento 2018

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La previsione dei costi di smaltimento contenuta nell’aggiornamento 2018 del Piano Industriale è in

forte crescita, passando dai 6,2ml€ stimati in precedenza agli 8,6 ml€ attuali.

Tale effetto è conseguenza sia della dipendenza da esternalità del mercato, prima tra tutte il contesto

normativo nazionale e locale che si sta orientando verso l’adozione di criteri sempre più stringenti per

il recupero di fanghi da acque reflue in agricoltura, sia della saturazione del mercato stesso, dovuta al

sequestro di alcuni impianti di stoccaggio e alla riduzione della capacità di co-incenerimento in impianti

di termovalorizzazione, impegnati in diverse regioni a coprire il fabbisogno del trattamento dei rifiuti.

All’interno di uno scenario di mercato così fortemente critico e incerto, si sono già registrati sensibili

incrementi del costo del servizio tra il 2016 e il 2017, che si è stimato possa ulteriormente crescere

negli anni futuri.

Per sottrarsi a queste dinamiche, che potranno ulteriormente aggravarsi già nel breve-medio termine,

il Gruppo CAP ha sviluppato una strategia di economia circolare basata sulla realizzazione di un polo

tecnologico presso il depuratore di Sesto San Giovanni con l’obiettivo di generare biometano mediante

il trattamento termico dell’intera produzione di fanghi dei propri depuratori. Il nuovo impianto, la cui

entrata in esercizio è prevista nel 2023, consentirà di abbattere drasticamente le spese di smaltimento

esterne con un notevole risparmio in termini di costi gestionali.

La valutazione degli effetti economico-finanziari complessivi che questo progetto genererà in futuro

ha indotto a evitare che i maggiori costi di smaltimento dei fanghi che si andranno a sostenere fino al

momento dell’entrata in funzione del nuovo impianto venissero trasferiti a carico della tariffa d’utenza,

come altrimenti sarebbe dovuto necessariamente avvenire fin da subito avvalendosi della facoltà

concessa dall’ARERA nell’ambito della nuova regolazione della Qualità Tecnica del SII.

Spese per lettura contatori: a partire dall’anno 2019 si prevede una costante riduzione dei costi di

lettura esterni a seguito della progressiva entrata a regime del progetto di telelettura dei contatori

elettronici con tecnologia smart già installati o che verranno posati nei prossimi anni in sostituzione

dei misuratori tradizionali. Il risparmio previsto entro il 2022 ammonta a 1 ml€ euro, con l’obiettivo di

ridurre entro il 2024 il ricorso a fornitori esterni al solo 10% dell’importo attuale.

Spese per rigenerazione carboni attivi: per quanto riguarda l’attività di reintegro e rigenerazione dei

carboni attivi e di controlavaggio dei filtri necessari alla potabilizzazione dell’acqua, la previsione

attuale conferma sostanzialmente quella effettuata precedente in attuazione della politica aziendale

orientata al costante miglioramento della qualità dell’acqua erogata, che si traduce nella fissazione di

valori obiettivo ben al di sotto dei limiti fissati per legge.

Costi del grossista: relativi ai costi da corrispondere ai gestori del SII (MM e SAL) che, attraverso i propri

depuratori, effettuano il trattamento dei reflui provenienti da alcuni comuni dell’ATO Città

Metropolitana di Milano gestiti dal Gruppo CAP.

5.3.2.5 Manutenzione automezzi e mezzi di sollevamento

Di seguito si riporta il dettaglio dell’andamento dei costi di manutenzione automezzi e mezzi di

sollevamento previsti nel periodo.

2018 2019 2020 2021 2022

5) Manutenzioni su automezzi e mezzi di sollev. (147.500) (147.500) (147.500) (147.500) (147.500)

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Piano Industriale Gruppo CAP – Aggiornamento 2018

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5.3.2.6 Manutenzione attrezzature e uffici

A seguire è esposto il dettaglio dell’andamento dei costi di manutenzione attrezzature e uffici previsti

nel periodo, che comprende, tra le voci principali, gli oneri di manutenzione ordinaria delle sedi e degli

impianti di videosorveglianza, di manutenzione hardware, di assistenza tecnica software e di

manutenzione delle attrezzature di laboratorio.

5.3.2.7 Spese postali

Nella tabella sottostante è indicato l’andamento dei costi postali e di spedizione delle bollette previsti

nel periodo.

2018 2019 2020 2021 2022

7) Spese postali (424.500) (424.500) (424.500) (424.500) (424.500)

Questa voce è prevista in forte riduzione rispetto alla precedente versione del Piano Industriale, per

complessivi 1,3 ml€ circa, in funzione dei risparmi attesi nei costi di spedizione delle bollette agli utenti

legati all’obiettivo di crescente diffusione delle bollette on line.

5.3.2.8 Consumi interni

Nel prospetto seguente è esposto l’andamento dei costi per consumi interni (riscaldamento, gas,

acqua, ecc.) previsti nel periodo 2018-2022.

5.3.2.9 Servizi amministrativi e generali

I costi per servizi amministrativi e generali previsti nel periodo 2018–2022 comprendono costi di

pulizia, vigilanza, spese telefoniche, spese per assicurazioni, spese per consulenze legali, notarili e

specialistiche, incluse le consulenze per attività di ricerca e sviluppo, costi degli organi societari e di

controllo, spese bancarie, commissioni per fidejussioni ecc.

Uno degli obiettivi assegnati specificamente dall’Assemblea dei Soci è l’attento monitoraggio di questa

tipologia di spese “non operative” al fine di garantirne il mantenimento e, ove possibile,

l’efficientamento.

Nel rispetto di tale obiettivo, la previsione per questa voce di costo registra una riduzione complessiva

di 1,8 ml€ rispetto al Piano Industriale del 2017.

5.3.2.10 Servizi commerciali

2018 2019 2020 2021 2022

6) Manutenzioni attrezzature uffici (3.169.780) (3.169.780) (3.169.780) (3.169.780) (3.169.780)

2018 2019 2020 2021 2022

8) Consumi interni (368.130) (368.130) (368.130) (368.130) (368.130)

2018 2019 2020 2021 2022

9) Servizi amministrativi e generali (10.608.739) (10.899.964) (10.899.964) (10.872.964) (10.872.964)

2018 2019 2020 2021 2022

10) Servizi commerciali (1.684.190) (1.684.190) (1.684.190) (1.684.190) (1.684.190)

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In questa voce trovano collocazione i costi per la stampa delle bollette, per altri servizi commerciali, le

spese per sponsorizzazioni, per la promozione del brand e dell’immagine del Gruppo, di pubblicità e

propaganda ecc.

Particolare rilievo assume la sottoscrizione con la Città Metropolitana di Milano del contratto di

sponsorizzazione del Parco Idroscalo con durata triennale e importo di 600 mila euro all’anno.

Per tale categoria di costi valgono le considerazioni fatte a proposito delle spese per servizi

amministrativi e generali e anche in questo caso è stato preventivato un risparmio per complessivi 1,3

ml€ rispetto al Piano Industriale 2017.

5.3.2.11 Godimento di beni di terzi

Tra questi oneri trovano allocazione i canoni concessori relativi alle rate annuali dei mutui accesi per i

beni demaniali del SII, corrisposti da CAP Holding ai Comuni a fronte dell’utilizzo delle dotazioni

patrimoniali del ciclo idrico integrato di proprietà di tali Enti. Tali costi evidenziano un andamento in

costante riduzione in conseguenza del progressivo raggiungimento del termine dei piani di

ammortamento dei mutui accesi dai Comuni.

A partire dal 2022 è prevista la cessazione del canone di affitto della sede di CAP Holding ad Assago a

seguito dell’ultimazione del progetto di costruzione del nuovo headquarter del Gruppo CAP a Milano.

5.3.3 Costi per lavori su beni in concessione

I “costi per lavori su beni in concessione” corrispondono, in applicazione dell’IFRIC 12, alle opere di

natura durevole realizzate sui beni in concessione di proprietà e utilizzate nell’esercizio della propria

attività caratteristica.

Si tratta in sintesi della quota dei costi capitalizzabili derivanti da acquisti e servizi di terzi sostenuti in

attuazione dell’ambizioso Piano degli Investimenti del Gruppo CAP, che registra il picco massimo nel

triennio 2019-2021.

I “costi per lavori su beni in concessione” trovano corrispondenza con importo di segno opposto nella

voce “ricavi per lavori su beni in concessione”, già commentata in precedenza.

Nel prospetto sopra riportato è specificato il dettaglio dei costi capitalizzati distinti per categoria di

interventi e per società del Gruppo CAP incaricata della loro realizzazione.

2018 2019 2020 2021 2022

11) Costi per godimento di beni (10.613.473) (10.053.598) (9.015.988) (8.506.346) (6.936.149)

2018 2019 2020 2021 2022

AMI Sostituzione contatori (5.797.333) (6.934.893) (6.934.893) (5.687.265) (5.687.265)

AMI Alllacciamenti acquedotto (1.080.000) (1.080.000) (1.080.000) (1.080.000) (1.080.000)

AMI Allacciamenti fognatura (300.000) (300.000) (300.000) (300.000) (300.000)

AMI Estensione rete acquedotto e fognatura (480.000) (480.000) (480.000) (480.000) (480.000)

AMI Manutenzione straordinaria su reti e impianti (18.146.817) (14.132.797) (13.932.982) (13.082.982) (13.232.982)

CAPH Interventi del Piano Investimenti (52.862.374) (64.214.856) (71.805.915) (70.615.186) (58.901.817)

Costi per lavori su beni in concessione Totale (78.666.524) (87.142.546) (94.533.790) (91.245.433) (79.682.064)

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Piano Industriale Gruppo CAP – Aggiornamento 2018

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5.3.4 Costi del personale

I costi del personale sono sostanzialmente confermati nella misura prevista nel Piano Industriale 2017,

che già recepiva la previsione degli effetti delle operazioni straordinarie di cessione incrociata dei rami

di azienda milanesi e brianzoli effettuate con Brianzacque e a seguito delle quali risultano determinati

in via definitiva il perimetro territoriale di competenza e la dimensione organizzativa del Gruppo CAP.

Nel presente aggiornamento del Piano Industriale vengono confermati i parametri di contenimento

dei costi del personale approvati dall’Assemblea del 17.12.2013, successivamente aggiornati

dall’Assemblea del 26.06.2015:

• Rapporto Costo del Personale / Costi della Produzione < 20%;

• Rapporto Costo del Personale / Valore della Produzione < 20%;

• Rapporto Costo per straordinari / Costo del Personale < 3%;

• Rapporto Costo quota variabile / Costo del Personale < 5%;

• Rapporto Costo del Personale / Milioni di metri cubi trattati < 167 (*)(*) - 20% rispetto alla media delle aziende in house = 209 (NB: media top aziende idriche = 240) - Fonte dati Althesys.

5.3.5 Ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni

La voce “ammortamenti” risulta ridimensionata in maniera significativa rispetto agli importi previsti

nel Piano Industriale del 2017, a causa dell’applicazione dei principi contabili IAS/IFRS.

Questa voce, oltre ad essere ora esposta al netto degli utilizzi dei risconti passivi sui contributi in conto

impianti, inclusi negli “altri ricavi e proventi” fino al 2017, risente in modo rilevante dell’effetto del

prolungamento della vita utile delle immobilizzazioni per riallinearla alla durata prevista nella disciplina

regolatoria.

Ai fini del calcolo dell’accantonamento annuale al fondo svalutazione crediti risulta confermata la

misura del 3% applicata ai ricavi da tariffa.

Come già anticipato in premessa delle analisi del Conto Economico, si è provveduto a stralciare

l’importo relativo all’accantonamento annuale al fondo per il bonus idrico, considerato che la nuova

normativa in materia emanata dall’ARERA stabilisce differenti modalità di finanziamento e di

erogazione.

5.3.6 Altri costi operativi

La presente voce accoglie i costi non meglio attribuibili a quelle precedentemente analizzate. Le

principali tipologie di costo in essa comprese sono:

2018 2019 2020 2021 2022

Costi di personale Totale (46.001.708) (47.221.301) (48.037.797) (48.480.671) (48.532.746)

2018 2019 2020 2021 2022

Ammortamenti Totale (43.826.388) (45.042.732) (46.184.114) (48.539.278) (50.276.483)

Svalutazioni Totale (6.599.781) (6.729.285) (6.541.422) (6.570.173) (6.603.895)

Accantonamenti Totale (150.000) (150.000) (150.000) (150.000) (150.000)

Ammortamenti, svalutazioni e accantonamenti Totale (50.576.168) (51.922.017) (52.875.536) (55.259.451) (57.030.378)

2018 2019 2020 2021 2022

Altri costi operativi Totale (4.522.944) (4.532.944) (4.532.944) (4.532.944) (4.532.944)

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Piano Industriale Gruppo CAP – Aggiornamento 2018

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• costi di funzionamento ATO;

• canoni di concessione uso pozzi, di polizia idraulica e di attraversamento;

• imposte indirette e tasse;

• rimborsi e altri indennizzi.

5.4 PROVENTI E ONERI FINANZIARI

Proventi finanziari:

La quota più rilevante dei proventi finanziari è rappresentata dagli interessi di mora e di dilazione di

pagamento applicati agli utenti.

La voce include anche la previsione degli effetti della rilevazione dei crediti e dei debiti effettuata

secondo il criterio del costo ammortizzato.

Oneri finanziari:

Risultano iscritti in questa voce gli interessi passivi su obbligazioni, mutui e su operazioni di Interest

Duration Swap. Tale importo tiene conto dell’evoluzione dei piani di ammortamenti finanziari e

recepisce gli effetti dei finanziamenti onerosi accesi da CAP Holding per la realizzazione degli interventi

previsti nel Piano Investimenti.

La voce include anche la previsione degli effetti della rilevazione dei crediti e dei debiti effettuata

secondo il criterio del costo ammortizzato.

5.5 IMPOSTE DELL’ESERCIZIO

Le imposte dell’esercizio risultano così determinate sulla base dell’applicazione delle aliquote IRES e

IRAP previste dalla legislazione vigente al momento della redazione del presente documento.

5.6 RISULTATO DELL’ESERCIZIO

Il saldo di gestione, come deciso nell’assemblea del 17 dicembre 2013 e confermato dai Soci in sede di

approvazione dei bilanci degli anni successivi fino al 2017 compreso, è destinato in via prioritaria a

finanziare l’ingente mole di investimenti (circa 540 milioni di euro in 5 anni) che il Gruppo CAP ha

l’obiettivo di realizzare per migliorare il servizio ai propri utenti e per accrescere il benessere

complessivo per i Comuni Soci, per la collettività e per l’ambiente in generale.

2018 2019 2020 2021 2022

Proventi finanziari Totale 1.764.622 1.758.966 1.728.111 1.713.873 1.699.293

2018 2019 2020 2021 2022

Oneri finanziari (7.416.093) (6.814.628) (5.806.159) (5.235.010) (4.034.182)

2018 2019 2020 2021 2022

Imposte (13.228.040) (14.275.513) (11.636.708) (11.869.912) (11.957.156)

SALDI DI GESTIONE 2018-2022 2018 2019 2020 2021 2022

Ris erva l egal e 5% 7.610.681 1.591.645 1.728.466 1.401.213 1.434.834 1.454.523

FoNI (quota per finanziamento i nvesti menti ) 55.895.884 11.081.586 11.940.320 11.715.211 11.891.413 9.267.354

Autofi nanzi amento Piano Investimenti 2018-2022 88.707.053 19.159.678 20.900.542 14.907.828 15.370.426 18.368.579

Utili netti 152.213.618 31.832.909 34.569.329 28.024.251 28.696.673 29.090.456

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La quota di FoNI da destinare in via obbligatoria al finanziamento degli investimenti, così come previsto

dalle disposizioni di ARERA in materia tariffaria, è calcolata al netto dell’effetto fiscale dell’IRES, pari al

24%.

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6. LO STATO PATRIMONIALE 2018-2022

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STATO PATRIMONIALE 2018 2019 2020 2021 2022

ATTIVITA'

Attività non correnti

Diritti su beni in concessione e immobilizzazoni immateriali/materiali 766.416.782 810.284.554 861.345.248 910.123.002 940.582.113

Attività per imposte anticipate 26.426.935 26.426.935 26.426.935 26.426.935 26.426.935

Altri crediti e altre attività finanziarie non correnti 42.386.394 39.776.793 37.723.099 36.026.077 34.288.594

partecipazioni 15.254.068 15.254.068 15.254.068 15.254.068 15.254.068

tributari 4.389.492 4.389.492 4.389.492 4.389.492 4.389.492

altri 16.135.217 14.585.420 13.521.129 12.722.987 11.786.952

ratei e risconti 6.607.617 5.547.812 4.558.409 3.659.530 2.858.082

Totale attività non correnti 835.230.112 876.488.282 925.495.281 972.576.015 1.001.297.642

Attività correnti

Crediti commerciali 202.687.116 195.472.995 188.588.195 185.470.208 183.624.888

utenti e clienti 202.417.261 195.203.140 188.318.341 185.200.353 183.355.033

controllate 269.855 269.855 269.855 269.855 269.855

collegate - - - - -

controllanti 0- 0- 0- 0- 0-

Rimanenze 5.578.442 5.578.442 5.578.442 5.578.442 5.578.442

Lavori in corso su ordinazione 5.462.420 - - - -

Disponibilità liquide 171.285.438 150.911.276 103.637.862 59.334.212 46.480.857

Attività per imposte anticipate

Altri crediti e altre attività finanziarie correnti 18.536.062 4.575.636 3.988.873 3.617.962 3.643.844

tributari 12.442.880 - - - -

altri 3.259.047 1.757.383 1.241.023 960.636 1.083.949

ratei e risconti 2.834.135 2.818.252 2.747.851 2.657.326 2.559.896

Totale attività correnti 403.549.477 356.538.348 301.793.373 254.000.824 239.328.031

Attività non correnti destinate alla vendita - - - - -

TOTALE ATTIVITA' 1.238.779.589 1.233.026.630 1.227.288.654 1.226.576.839 1.240.625.673

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Piano Industriale Gruppo CAP – Aggiornamento 2018

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STATO PATRIMONIALE 2018 2019 2020 2021 2022

PATRIMONIO NETTO

Capitale sociale 571.381.786 571.381.786 571.381.786 571.381.786 571.381.786

Altre riserve 205.767.117 237.600.026 272.169.355 300.193.606 328.890.279

Risultato netto dell'esercizio 31.832.909 34.569.329 28.024.251 28.696.673 29.090.456

Totale patrimonio netto consolidato 808.981.812 843.551.141 871.575.392 900.272.065 929.362.521

PASSIVITA'

Passività non correnti

Fondo per rischi e oneri 59.202.756 53.528.496 50.792.443 49.445.665 39.620.077

Benefici ai dipendenti 5.716.193 5.496.193 5.191.193 5.006.193 4.726.193

Passività per imposte differite

Debiti verso banche e altri finanziatori non correnti 154.455.808 132.132.259 108.755.877 92.018.739 93.567.548

Altri debiti non correnti 81.850.308 73.482.475 70.714.545 68.206.084 65.854.568

altri 78.097.164 69.729.331 66.961.401 64.452.940 62.101.425

ratei e risconti 3.753.144 3.753.144 3.753.144 3.753.144 3.753.144

Totale passività non correnti 301.225.065 264.639.424 235.454.059 214.676.682 203.768.387

Passività correnti

Debiti commerciali 60.801.185 64.406.075 64.853.848 63.069.159 57.403.501

fornitori 60.805.582 64.410.472 64.858.245 63.073.556 57.407.898

controllate 13 13 13 13 13

collegate - - - - -

controllanti 4.410- 4.410- 4.410- 4.410- 4.410-

Debiti verso banche e altri finanziatori correnti 22.944.847 22.323.549 23.376.382 16.737.138 18.451.191

Passività per imposte correnti

Altri debiti correnti 44.826.680 38.106.441 32.028.973 31.821.796 31.640.072

acconti 27.154.101 18.626.096 18.626.096 18.626.096 18.626.096

tributari 8.898.245 7.802.008 7.324.443 7.376.735 7.351.957

previdenziali 2.410.229 2.410.229 2.410.229 2.410.229 2.410.229

altri 5.463.829 8.367.833 2.767.930 2.508.461 2.351.516

ratei e risconti 900.275 900.275 900.275 900.275 900.275

Totale passività correnti 128.572.712 124.836.065 120.259.204 111.628.093 107.494.764

Passività non correnti destinate alla vendita

TOTALE PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO 1.238.779.589 1.233.026.630 1.227.288.654 1.226.576.839 1.240.625.673

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7. LA GESTIONE FINANZIARIA

7.1 Le fonti di finanziamento degli investimenti

Per il finanziamento dell’ingente Piano Investimenti che si è prefissato di realizzare nel quinquennio

2018-2022 il Gruppo CAP può fare affidamento sulle seguenti fonti:

1) Finanziamenti da Decreti ATO derivanti dalle risorse rinvenienti dalle quote di tariffe ex CIPE;

2) Finanziamenti da Accordi di Programma Quadro (AdPQ) concessi dalla Regione Lombardia;

3) Finanziamenti con contributi del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) 2014-2020;

4) Mutui di scopo e altre forme di debiti finanziari già contratti al 31.12.2017, tra cui il nuovo

prestito obbligazionari di 40 ml€ emesso nel 2017;

5) Nuovo prestito obbligazionario di futura emissione;

6) Autofinanziamento, sostenuto dalla politica di costante e integrale accantonamento degli utili

di esercizio decisa dai Soci sia attraverso le previsioni statutarie (art. 37) che, in qualità di

rappresentanti nella Conferenza d’Ambito, attraverso le deliberazioni inerenti il Piano

d’Ambito;

7) Contributi da terzi per lavori di estensione rete, allacci, ecc.

A proposito dei finanziamenti da Enti Pubblici, si evidenzia come il Piano degli Investimenti possa

attualmente beneficiare di circa 30,7 ml€ di contributi pubblici già assegnati a progetti, di cui circa 15,6

ml€ derivanti da Decreti ATO, circa 14,5 ml€ da AdPQ e circa 0,6 ml€ da FSC 2014-2020.

Oltre a questi contributi, l’ATO Città Metropolitana di Milano potrà deliberare l’assegnazione di

ulteriori 13,3 ml€ circa man mano che provvederà a incassare i corrispondenti crediti per quote di

tariffa ex CIPE vantati nei confronti dei gestori/ex gestori del Servizio Idrico Integrato.

Relativamente ai mutui di scopo già contratti, si rammenta che nel corso del 2014 si è perfezionata

una linea di finanziamento con la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) per un importo complessivo

di 70 milioni di euro destinata al finanziamento di parte dei progetti del periodo 2014-2017. L’intero

importo accordato è stato prelevato, in base allo stato di avanzamento dei progetti, entro il termine

ultimo contrattualmente stabilito del 31.08.2017.

Nel corso del 2017 è stata inoltre perfezionata l’operazione, approvata dall’Assemblea dei Soci e

contemplata nel Piano Industriale 2017, di emissione di un prestito obbligazionario dell’importo

nominale di 40 ml€ quotato presso la Borsa irlandese e sottoscritto in via esclusiva da investitori

istituzionali.

Si tratta di obbligazioni non convertibili aventi durata 7 anni, che maturano interessi pagabili su base

annuale (prima scadenza ad agosto 2018) a un tasso fisso pari al 1,98% e con capitale rimborsato

secondo un piano di ammortamento a quote capitali costanti, fatte comunque salve le ipotesi di

rimborso anticipato disciplinate dal regolamento delle Obbligazioni.

Tra le motivazioni che hanno indotto il Gruppo CAP a scegliere questa forma di finanziamento vi sono

la diversificazione delle fonti, l’aumento della trasparenza del proprio merito creditizio e l’ingresso in

un mercato in cui operano investitori internazionali tramite la quotazione presso la Borsa irlandese,

che rappresenta il punto di riferimento per il mercato obbligazionario europeo.

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Piano Industriale Gruppo CAP – Aggiornamento 2018

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Per quanto riguarda i fabbisogni stimati per il finanziamento dei consistenti investimenti previsti nel

quinquennio 2018-2022, è stato previsto, valutate le risorse attualmente disponibili e quelle che

saranno generate sotto forma di autofinanziamento nel periodo, di dover far ricorso a fonti esterne

per un importo di 20 ml€ nel 2022. Questa previsione dovrà chiaramente essere verificata in base

all’avanzamento della realizzazione degli investimenti nonché all’andamento finanziario dei prossimi

anni e, se confermata, verrà formalizzata nei tempi opportuni secondo le modalità statutariamente

stabilite.

La previsione considera l’ulteriore incremento di investimenti previsto nell’aggiornamento del Piano

Industriale 2018, nonché l’esigenza operativa di mantenere le disponibilità liquide a un livello tale da

evitare il ricorso alle linee di fido, che risultano comunque attivate con gli istituti di credito per far

fronte alle eventuali tensioni finanziarie che dovessero manifestarsi.

L’importo comunque limitato del ricorso all’indebitamento finanziario, nonostante una mole così

ingente di investimenti come quella da realizzare nel prossimo quinquennio, conferma la solidità

finanziaria del Gruppo CAP, il cui ricorso alla leva finanziaria risulta ancora particolarmente contenuto

se posto a confronto con quello di altri gestori del SII paragonabili per dimensioni e importanza (vedi

gli indicatori del successivo paragrafo 8).

7.2 Il rendiconto finanziario e l’andamento dei flussi di cassa

Ai fini dell’analisi dell’andamento finanziario nel periodo 2018-2022 si riporta di seguito il rendiconto

finanziario per flussi di cassa.

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Il rendiconto finanziario conferma la capacità dimostrata in questi anni di generare consistenti flussi dicassa grazie alla gestione corrente (Flusso delle attività del periodo).

L’elevato livello di investimenti previsti determina però un notevole assorbimento di risorse finanziarieevidenziato dai saldi negativi crescenti, soprattutto nel periodo 2019-2021, del Flusso delle attività diinvestimento.

Per quanto concerne la gestione finanziaria, nei prossimi quattro anni non è previsto un ulteriorericorso al mercato creditizio, mentre nel 2022 si è ipotizzata la necessità di reperire un finanziamentodi 20 ml€ per far fronte ai fabbisogni richiesti dagli investimenti del periodo successivo.La gestione finanziaria, che prevede quindi esclusivamente il rimborso dei finanziamenti già in essere,pur essendo in parte sostenuta dai contributi pubblici già assegnati o da assegnare, evidenzia unrisultato complessivo negativo in termini di Flusso delle attività di finanziamento.

La combinazione dei risultati delle gestioni sopra evidenziate determina una sensibile contrazione della

liquidità disponibile nel prossimo quinquennio, che preserva comunque un livello tale da ritenersi

Rendiconto finanziario di Gruppo 2018 2019 2020 2021 2022

Liquidità iniziali 174.219.180 171.285.438 150.911.276 103.637.862 59.334.212

Attività d'esercizio

Utile (perdita) di periodo 31.832.909 34.569.329 28.024.251 28.696.673 29.090.456

Ammortamenti netti 43.826.388 45.042.732 46.184.114 48.539.278 50.276.483

Svalutazioni 6.599.781 6.729.285 6.541.422 6.570.173 6.603.895

Accantonamenti a fondi rischi e oneri 150.000 150.000 150.000 150.000 150.000

Variazione delle partecipazioni circolanti 0 0 0 0 0

Variazione delle rimanenze -4.800.000 5.462.420 0 0 0

Variazione dei crediti verso controllate 0 0 0 0 0

Variazione dei crediti verso collegate 0 0 0 0 0

Variazione delle altre attività correnti (altri crediti, ratei e risconti attivi) 43.521.260 16.789.209 2.983.833 -1.384.253 -3.046.974

Variazione delle passività correnti, TFR ed altri fondi -26.735.323 -15.159.132 -9.134.223 -3.881.750 -16.101.882

Flusso delle attività di periodo 94.395.016 93.583.843 74.749.398 78.690.121 66.971.979

Attività di investimento

Investimenti in immobilizzazioni

Immateriali e materiali -84.786.359 -102.599.006 -101.730.301 -101.851.910 -86.494.799

Finanziarie 0 0 0 0 0

Disinvestimenti in immobilizzazioni

Immateriali e materiali 0 2.333.887 2.333.887 0 0

Finanziarie 0 0 0 0 0

Flusso delle attività di investimento -84.786.359 -100.265.118 -99.396.414 -101.851.910 -86.494.799

Attività di finanziamento

Utilizzo crediti verso Cassa Depositi e Prestiti 0 0 0 0 0

Contributi netti (da enti pubblici) 13.047.542 11.620.270 2.151.606 4.534.877 5.759.205

Accensione nuovi finanziamenti 0 0 0 0 20.000.000

Rimborsi di finanziamenti -25.589.940 -25.313.156 -24.778.004 -25.676.738 -19.089.741

Flusso delle attività di finanziamento -12.542.398 -13.692.886 -22.626.398 -21.141.861 6.669.465

Distribuzione dividendi 0 0 0 0 0

Altri movimenti di patrimonio netto 0 0 0 0 0

Flusso di cassa del periodo -2.933.742 -20.374.162 -47.273.414 -44.303.650 -12.853.355

Liquidità finali 171.285.438 150.911.276 103.637.862 59.334.212 46.480.857

- di cui libere 167.776.398 150.391.992 103.637.862 59.334.212 46.480.857

- di cui vincolate 3.509.040 519.284 0 0 0

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ampiamente sufficiente a garantire la capacità dell’azienda di far fronte ai propri impegni finanziari nel

breve e medio termine.

8. GLI INDICATORI ECONOMICI, PATRIMONIALI E FINANZIARI

Per una più completa analisi della situazione economica, patrimoniale e finanziaria si è provveduto a

calcolare alcuni indici riferiti ai dati consolidati di Gruppo.

Il quoziente primario di struttura evidenzia l’elevato livello di patrimonializzazione del Gruppo CAP,

con percentuali del rapporto tra Patrimonio Netto e Attività fisse che presentano valori stabilmente

superiori al 90%.

Il quoziente secondario di struttura mette in risalto la positiva correlazione tra la durata delle fonti di

finanziamento, rappresentate dai mezzi propri e dalle passività consolidate, e la durata degli

investimenti in attività immobilizzate, con valori compresi tra 110 e 130%.

Legenda e valori per calcolo indicatori 2018 2019 2020 2021 2022

CP = Patrimonio netto 808.981.812 843.551.141 871.575.392 900.272.065 929.362.521

AF = Attività fisse 841.003.905 879.777.287 927.474.830 973.866.138 1.002.482.352

DebML = Debiti (D) a ML termine + quota risconti passivi a ML 300.320.016 265.123.650 227.459.474 209.941.064 204.548.919

PC = Passività correnti 131.308.765 126.182.843 130.084.792 118.194.714 108.545.236

AC = Attività correnti 399.606.688 355.080.347 301.644.828 254.541.705 239.974.324

RF = Rimanenze finali 11.040.861 5.578.442 5.578.442 5.578.442 5.578.442

LD = Liquidità differite 220.789.428 199.109.913 192.428.524 189.629.051 187.915.026

LI = Liquidità immediate 167.776.398 150.391.992 103.637.862 59.334.212 46.480.857

V = Vendite (A1) 236.799.040 242.004.735 235.657.328 237.872.979 236.888.012

VP = Valore della produzione 334.332.292 346.468.675 341.664.623 340.286.212 327.737.877

I = Imposte (E22) 13.228.040- 14.275.513- 11.636.708- 11.869.912- 11.957.156-

U = Utile o perdita dell'esercizio (E23) 31.832.909 34.569.329 28.024.251 28.696.673 29.090.456

CP medio = (CPn + CPn-1)/2 793.065.357 826.266.476 857.563.266 885.923.728 914.817.293

AT = Attività totali 1.240.610.593 1.234.857.634 1.229.119.658 1.228.407.843 1.242.456.676

Ricavi della gestione accessoria 5.766.494 4.254.680 1.189.094 1.189.094 1.189.094

Costi della gestione accessoria 4.841.000- 2.366.080- 41.000- 41.000- 41.000-

Capitale investito operativo 1.218.668.845 1.213.975.691 1.209.227.118 1.209.414.182 1.224.264.464

Passività operative 254.228.125 236.850.685 225.412.007 219.379.901 201.075.416

Oneri finanziari su mutui/finanziamenti 7.416.093- 6.814.628- 5.806.159- 5.235.010- 4.034.182-

Indicatori di finanziamento delle immobilizzazioni 2018 2019 2020 2021 2022

Margine di struttura primario (CP-AF) (32.022.093) (36.226.147) (55.899.438) (73.594.073) (73.119.831)

Quoziente primario di stuttura (o indice di struttura) (CP/AF) 96,19% 95,88% 93,97% 92,44% 92,71%

Margine di struttura secondario (o globale) (MS2 =

MS1+DebML)

268.297.923 228.897.503 171.560.036 136.346.991 131.429.088

Quoziente secondario di stuttura (o Indice di struttura 2

propr.detto) [(CP+DebML)/AF]

131,90% 126,02% 118,50% 114,00% 113,11%

Indicatori di solvibilità 2018 2019 2020 2021 2022

Margine di disponibilità (o capitale circolante netto

"finanziario") (AC-PC)

268.297.923 228.897.503 171.560.036 136.346.991 131.429.088

Quoziente disponibilità (attivo corrente/passività correnti)

(AC/PC)

304,33% 281,40% 231,88% 215,36% 221,08%

Margine di tesoreria [(AC-RF)-PC] 257.257.062 223.319.061 165.981.594 130.768.549 125.850.646

Quoziente di tesoreria [(LD+LI)/PC] o Indice di liquidità od

Acid Test = [(AC-RF)/PC]

295,9% 277,0% 227,6% 210,6% 215,9%

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Piano Industriale Gruppo CAP – Aggiornamento 2018

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Tutti gli indicatori di solvibilità mostrano dati particolarmente positivi. Ciò risulta particolarmente

importante in quanto, come detto in sede di analisi dell’andamento dei flussi di cassa, è fondamentale

che l’azienda riesca a generare la liquidità necessaria non solo a onorare gli impegni della gestione

corrente, ma anche a sostenere in buona misura il finanziamento dei propri investimenti.

Grazie alle attente politiche di efficientamento dei costi già poste in essere e a quelle ulteriormente

programmate, i risultati economici risultano positivi e strumentali alla generazione di importanti

risorse per l’autofinanziamento degli investimenti. Al contempo gli indicatori di redditività esprimono

valori del tutto soddisfacenti e in linea con le aspettative.

Indicatori reddituali 2018 2019 2020 2021 2022

Valore aggiunto (VP-B6-B7-B8-B14) anche valore aggiunto al

lordo degli ammortamenti

147.290.298 153.043.823 144.652.341 147.827.844 148.945.626

Margine operativo (VP-CP+B10+B12+B13) anche margine

operativo lordo

101.288.589 105.822.521 96.614.544 99.347.173 100.412.880

Risultato operativo (A-B sottratti ricavi e costi delle gestioni

accessorie)

49.786.926 52.011.905 42.590.913 42.939.627 42.234.407

Risultato della gestione produttiva (A-B) 50.712.421 53.900.504 43.739.007 44.087.721 43.382.502

Risultato lordo (U+I) od anche risultato ante imposte 45.060.950 48.844.842 39.660.960 40.566.584 41.047.612

Indicatori di redditività 2018 2019 2020 2021 2022

ROS (risultato operativo/ricavi delle vendite) (return on sales)

(RO/V)

21,02% 21,49% 18,07% 18,05% 17,83%

ROI (risultato operativo/(capitale investito operativo-passività

operative) = ROS*Turnover vendite

5,16% 5,32% 4,33% 4,34% 4,13%

ROE Netto (risultato netto/mezzi propri) = U/CPmedio 4,01% 4,18% 3,27% 3,24% 3,18%

ROE Lordo (risultato lordo/mezzi propri) = (U+I)/CPmedio 5,68% 5,91% 4,62% 4,58% 4,49%

Altri indici e/o grandezze 2018 2019 2020 2021 2022

Indice di dipendenza finanziaria [(DebML+PC)/CP] 53,35% 46,39% 41,02% 36,45% 33,69%

(fra 0 e 50% favorevole allo sviluppo, limite massimo 80%)

Incidenza debito su Totale fonti

[(DebML+PC)/(CP+DebML+PC)]

34,79% 31,69% 29,09% 26,71% 25,20%

(fra 0 e 30% buono, fino al 50% sufficiente, oltre squilibrio)

Grado di indebitamento (AT/CP) 153,35% 146,39% 141,02% 136,45% 133,69%

(fra 100% e 200% buono, oltre da contenere)

tasso di copertura degli oneri finanziari: Risultato

Operativo/Oneri Finanziari

671,34% 763,24% 733,55% 820,24% 1046,91%

(grado di copertura migliora all'aumentare del valore)

Indice di struttura (CP/AF) 96,19% 95,88% 93,97% 92,44% 92,71%

(oltre 70% buono, al di sotto da incrementare)

Indice di struttura 2 (o indice di struttura propriamente detto)

[(CP+DebML)/AF]

131,90% 126,02% 118,50% 114,00% 113,11%

(soddisfacente se oltre il 100%, al di sotto da incrementare)

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Piano Industriale Gruppo CAP – Aggiornamento 2018

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Tutti gli indicatori sopra esposti presentano risultati che si collocano su valori/range ampiamente

positivi e non fanno presupporre quindi la necessità di prevedere interventi per correggere squilibri

finanziari né di carattere temporaneo né tantomeno di tipo strutturale.

Al contrario, evidenziano come, se si dovessero presentare in fabbisogni finanziari eccedenti rispetto

a quelli oggi previsti, il ricorso a un ulteriore indebitamento presso terzi potrebbe avvenire senza che

ciò possa mettere a rischio l’equilibrio finanziario aziendale.

A conferma dell’analisi sull’evoluzione della situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo CAP, si

riportano di seguito ulteriori indici che evidenziano come la solidità dell’azienda sia riscontrabile anche

dal confronto con i dati rilevati dal Blue Book pubblicato nell’anno 2017 con riferimento ai risultati

della classe delle aziende qualificate come “TOP” o con i dati medi del settore idrico.

Confronto con indici Blue Book 2017 2018 2019 2020 2021 2022 Blue Book

Debiti Finanziari / Equity (Patrimonio Netto) 0,22 0,18 0,15 0,12 0,12 0,5 - Aziende TOP

Debiti / Equity (Patrimonio Netto) 0,45 0,39 0,34 0,30 0,28 1,4 - Aziende TOP

Debiti / EBITDA 3,56 3,08 3,05 2,69 2,61 2,3 - Aziende TOP

Indice di struttura (Attivo Consolidato / Passivo

Consolidato + Patrimonio Netto)

0,76 0,79 0,84 0,88 0,88 1,13 - Aziende TOP

Indice di autonomia finanziaria (Patrimonio

Netto / Totale Passivo)

0,65 0,68 0,71 0,73 0,75 0,34 - Media Settore


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