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PIANO PROGRAMMATICO BILANCIO PLURIENNALE … · DPR 23.05.2003 “Piano sanitario nazionale...

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PIANO PROGRAMMATICO BILANCIO PLURIENNALE DI PREVISIONE 2008-2010 REL AZIONE DEL DIRETTORE GENERALE SERVIZIO BILANCIO E FINANZA
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PIANO PROGRAMMATICO BILANCIO PLURIENNALE

DI PREVISIONE

2008

-2010

RELAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE

200

SERVIZIO BILANCIO E FINANZA

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INDICE pag. 3

Piano Programmatico 2008-2010 pag. 64

Relazione del Direttore Generale

pag. 66

Bilancio Pluriennale di Previsione 2008-2010

pag. 70

Piano Triennale degli Investimenti 2008-2010

pag. 75

Rendiconto di Liquidità 2008-2010

pag. 78

Programma Triennale ed Elenco Annuale dei Lavori ai sensi del D.Lgs. 163/2006 pag. 85

Previsioni Personale nel Triennio 2008-2010

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PIANO PROGRAMMATICO 2008-2010

1. Quadro normativo esistente

2. La rete integrata dell’offerta regionale

3 Il percorso verso l’IRCCS

4. Obiettivi istituzionali e strategie aziendali

4.1 Partecipazione degli enti locali alla programmazione sanitaria

4.2 Universalità ed equità di accesso

4.3 Centralità del cittadino

4.4 Qualità dell’assistenza ed efficienza gestionale

4.5 L’ integrazione tra le attività assistenziali, di didattica e di ricerca

5. Formazione

6. Ricerca e innovazione

7. La politica degli investimenti e gli obiettivi di area

7.1 Tecnologie Informatiche

7.2 Tecnologie Biomediche

7.3 Area Tecnica, Logistico Alberghiera e Sicurezza

7.4 Area Amministrativa

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1 .QUADRO NORMATIVO ESISTENTE

Le scelte di politica sanitaria dell’Azienda Ospedaliera si confrontano, come d’obbligo, con i provvedimenti rilevanti agli effetti del finanziamento e del funzionamento del Servizio Sanitario Nazionale di seguito elencati:

QUADRO NORMATIVO NAZIONALE

. Decreto legislativo 30.12.2002 n. 502 “Riordino della disciplina in materia sanitaria” e successive integrazioni e modifiche

. Decreto legislativo 19.06.1999 n. 229 “Norme per la razionalizzazione del SSN”

. Legge 8.11.2000 n. 328 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”

. DPCM 29.11.2001 “Definizione dei livelli essenziali di assistenza”

. Accordo stato regioni 11 luglio 2002 sulle modalità di accesso alle prestazioni diagnostiche e terapeutiche ed indirizzi applicativi sulle liste di attesa

. Legge 30.12.2004 n. 211 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello stato (legge finanziaria 2005)”

. DPR 23.05.2003 “Piano sanitario nazionale 2003/2005”

. Intesa Stato-Regioni del 23.3.2005 in attuazione dell’ art. 1, comma 173 della legge 30.12.2004 n. 311

. Piano nazionale della prevenzione

. Legge 23.12.2005 n. 266: “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello stato (legge finanziaria 2006)”

. Intesa Stato-Regioni 28.03.2006 “Piano nazionale per il contenimento dei tempi di attesa per il triennio 2006 – 2008”

Il piano nazionale si propone di condividere un percorso per il governo delle liste di attesa finalizzato a garantire un appropriato accesso dei cittadini ai servizi sanitari, percorso che tenga conto della applicazione di rigorosi criteri sia di appropriatezza che di urgenza delle prestazioni e che garantisca la trasparenza del sistema a tutti i livelli, con l’obiettivo di realizzare sinergie di intervento tra i livelli istituzionali deputati a contrastare il fenomeno.

. Decreto del Presidente della Repubblica del 07.04.2006 “Approvazione del piano sanitario nazionale 2006 - 2008”

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Il Piano individua 9 “ambiti” verso cui indirizzare le scelte “innovative” del sistema (la garanzia e l’ aggiornamento dei LEA; la sanità italiana in Europa, l’ Europa nella sanità italiana; la Prevenzione Sanitaria e la promozione della salute; la riorganizzazione delle cure primarie; l’ integrazione delle reti assistenziali: sistemi integrati di reti sovraregionali e nazionali; l’ integrazione tra diversi livelli di assistenza; l’ integrazione socio-sanitaria; il dolore e la sofferenza nei percorsi di cura; la rete assistenziale per le cure palliative).

Vengono quindi elencate le “strategie operative” da mettere in atto (promuovere innovazione, ricerca e sviluppo; il ruolo del cittadino e della società civile nelle scelte e nella gestione del Servizio sanitario nazionale; le politiche per la qualificazione delle risorse umane del SSN; la promozione del Governo clinico e la qualità nel Servizio sanitario nazionale compresa la tematica delle liste di attesa; l’ aziendalizzazione e l’evoluzione del servizio sanitario; le sperimentazioni gestionali; la politica del farmaco ed i dispositivi medici).

Infine, si passa agli “obiettivi di salute” (la salute nelle prime fasi di vita, infanzia e adolescenza; le grandi patologie: tumori, malattie cardiovascolari, diabete e malattie respiratorie; la non autosufficienza: anziani e disabili; la tutela della salute mentale; le dipendenze connesse a particolari stili di vita; il sostegno alle famiglie; gli interventi in materia di salute degli immigrati e delle fasce sociali marginali; il controllo delle malattie diffusive e la sorveglianza sindromica; la sicurezza alimentare e la nutrizione; la Sanità veterinaria; la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro; Ambiente e salute).

. Intesa Stato-Regioni del 05.10.2006 “Patto per la salute”

L’accordo punta alla riduzione degli sprechi, alla stabilizzazione della spesa e al miglioramento della qualità dei servizi e delle prestazioni, anche attraverso il superamento del divario tra nord e sud con articolare riferimento all’assistenza oncologica e alle malattie rare.

. Legge 27.12.2006 n. 296 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello stato (legge finanziaria 2007)”

. Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello stato - legge finanziaria 2008 (bozza)

QUADRO NORMATIVO REGIONALE

. Il piano sanitario regionale (1999-2001) e documenti attuativi

. Legge regionale 25.02.2000 n. 11

. Legge regionale 12.03.2003 n. 2 “Norme per la promozione della cittadinanza sociale e per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizio sociale”

. Legge regionale 23.12.2004 n. 29

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. Delibera di giunta regionale n. 1012 del 27.06.2005 “Approvazione del piano regionale della prevenzione 2005 – 2007”

. Delibera di giunta regionale 1280/2004 “Linee di programmazione e finanziamento del servizio sanitario regionale per l’anno 2004”

. Delibera di giunta regionale n. 327 del 23.01.2004

. Delibera di giunta regionale assunta in data 1.08.2005 “Provvedimenti in ordine alla programmazione 2005 delle aziende del servizio sanitario regionale”

. Delibera di giunta regionale n. 86 del 30/01/2006 “Direttiva delle aziende sanitarie per adozione atto aziendale”

. Documentazione regionale sulla concertazione con le aziende per l’ anno 2006

. Delibera di giunta regionale n. 426 del 27.03.2006 “Approvazione del piano regionale della prevenzione 2006 – 2008 relativamente a: prevenzione dell’ obesità prevenzione delle recidive nei soggetti che hanno già avuto accidenti cardiovascolari, prevenzione degli incidenti sui luoghi di lavoro, stradali e domestici”

. Delibera di giunta regionale 23.01.2004 n. 327

. Delibera di giunta regionale assunta in data 01.08.2005 “Provvedimenti in ordine alla programmazione 2005 delle aziende del servizio sanitario regionale”

. Legge regionale 3.03.2006, n. 2 “Modifiche all’ art. 10 della legge regionale n. 29/2004, in materia di istituti di ricovero e cura a carattere scientifico”

La legge disciplina gli organi dell’IRCCS l’attività assistenziale e, per quanto di competenza, l' attività di ricerca nell'ambito degli indirizzi e della programmazione regionale favorendo il pieno inserimento dei medesimi nel sistema della ricerca nazionale ed internazionale e la funzionalizzazione della loro attività di ricerca e di formazione al miglioramento continuo della qualità delle prestazioni e dei servizi di assistenza sanitaria

. Delibera dell’ assemblea legislativa n. 46/2006 “Documento di programmazione triennale 2006-2008 dei servizi coinvolti nella rete per l' emofilia e le malattie emorragiche congenite”

. Il piano sangue e plasma regionale 2005-2007

. Delibera di giunta regionale n. 1532/2006 “Piano regionale per il contenimento dei tempi di attesa”, e successive modifiche

La Regione Emilia-Romagna, con la Delibera di G.R. n. 1532/2006, relativa al “Piano regionale sul contenimento dei tempi di attesa” intende perseguire quanto già previsto dall’Accordo del 14 febbraio 2002 tra Governo, Regioni e Province Autonome in merito al monitoraggio dei tempi di attesa delle prestazioni ambulatoriali individuate.

L’ intesa Stato-Regioni 2006-2008 di contenimento dei tempi di attesa individua un elenco di prestazioni, da rivedere annualmente, per le quali le regioni fissano il Tempo Massimo di Attesa (TMA). Gli standard di riferimento sono confermati in 30

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giorni per le visite specialistiche, 60 giorni per le prestazioni di diagnostica strumentale e 7 giorni per le urgenze differibili. Le Aziende sono chiamate a garantire tali tempi per almeno il 90% delle prestazioni elencate nel Piano regionale per il contenimento dei tempi di attesa e per almeno l’80% di tutte le altre prestazioni.

. Piano sociale e sanitario 2008-2010 adottato con DGR n. 1448/2007

Un sistema integrato di servizi sociali, socio-sanitari e sanitari per la realizzazione di un nuovo welfare di comunità locale e regionale in grado di rispondere a bisogni complessi: è la proposta di nuovo Piano sociale e sanitario, adottata dalla Giunta regionale, dopo un confronto sul documento che ha coinvolto la società regionale.

Il Piano sociale e sanitario porta a compimento un sistema integrato di servizi sociali, socio-sanitari e sanitari per la realizzazione di un nuovo welfare universalistico, equo, radicato nelle comunità locali e nella regione. Un processo avviato con le leggi regionali n. 2 del 2003 (legge quadro sui servizi sociali) e n. 29 del 2004 (legge di riorganizzazione del Servizio sanitario regionale).

Il Servizio sanitario nazionale, fondato con la legge n. 833 del 1978, confermato nei suoi principi di universalità di accesso, globalità di copertura, finanziamento attraverso la fiscalità generale dalla legislazione nazionale e regionale, rappresenta una delle più grandi conquiste e uno dei fattori fondamentali della coesione sociale del Paese.

La politica sanitaria della Regione, sviluppata dal 3° Piano sanitario e organizzata con la legge 29 del 2004, ha avuto l’obiettivo di realizzare un sistema che sapesse essere al tempo stesso universale nelle garanzie e locale nella capacità di soddisfare le aspettative dei singoli e delle comunità. Questo ha comportato una integrazione della programmazione regionale e delle Aziende sanitarie con le funzioni di governo degli Enti locali riguardo ai servizi sanitari e sociosanitari (Conferenze territoriali sociali e sanitarie, Comitato di Distretto), la necessità di una maggiore partecipazione degli operatori alle strategie aziendali e alla organizzazione dei servizi (Collegio di direzione), la responsabilizzazione degli operatori attraverso l’adozione di modalità di lavoro finalizzate al miglioramento della pratica professionale e al corretto uso delle risorse a disposizione della diagnosi e delle terapie (governo clinico), la progressiva integrazione delle innovazioni tecnologiche (programma Regione-Università, PRIER), la formazione dei professionisti (Educazione continua in medicina), la partecipazione dei cittadini e delle loro forme organizzate (Piani per la salute, Piani di zona).

Il Piano sociale e sanitario 2008-2010 conferma e rilancia il nuovo ruolo del Distretto quale punto di programmazione e di erogazione dell’assistenza primaria e quale luogo appropriato per l’integrazione tra soggetti e servizi sanitari, socio-sanitari e sociali, gestiti dal pubblico (Aziende Usl, ASP, Comuni) o dal privato sociale profit e no profit. In questo quadro, di fondamentale importanza il ruolo dei medici di famiglia la cui attività deve avvenire in forme associate (i Nuclei delle cure primarie del Distretto) in modo da garantire maggiore accessibilità con ampliamento degli orari di apertura degli ambulatori e continuità delle cure attraverso la rete con gli altri servizi.

Per l’assistenza ospedaliera, viene confermato il modello delle reti integrate di servizi Hub & Spoke: ospedali di alta specializzazione (HUB) collegati agli ospedali del territorio (SPOKE) per trattare casi complessi che richiedono alte tecnologie e professionalità. Dopo la genetica medica, i grandi traumi, la cardiologia e la cardiochirurgia, il sistema dell’emergenza-urgenza, i trapianti, il sistema

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trasfusionale (per citarne alcune), il Piano prevede prioritariamente lo sviluppo della rete oncologica regionale.

Per la promozione della salute e la prevenzione delle malattie l’approccio prevede la partecipazione di diversi soggetti (Piani per la salute, Piano regionale della prevenzione), la necessità di sviluppare le competenze professionali e una partecipazione più organica dei Dipartimenti di sanità pubblica delle Aziende Usl al tema generale della sanità pubblica sviluppando una azione più unitaria con gli altri servizi sanitari.

QUADRO NORMATIVO LOCALE

. PAL

. PIANI PER LA SALUTE

. PIANO DI ZONA

. PROGRAMMA DELLE ATTIVITÀ TERRITORIALI

. ACCORDO DI FORNITURA CON L’AZIENDA USL TERRITORIALE

. ATTO AZIENDALE DELIBERA 15 DEL 5/03/2007

L’ Azienda Ospedaliera Arcispedale S. Maria Nuova, in collaborazione con l’ Azienda USL di Reggio Emilia, si pone obiettivi di promozione/tutela della salute della popolazione, mediante l’ organizzazione e l’ erogazione di servizi ospedalieri e di attività specialistiche efficaci, appropriati, accessibili, innovativi, nel rispetto delle compatibilità economiche e dei vincoli posti dalla programmazione regionale e nazionale. Inoltre, in coerenza con gli indirizzi contenuti nella L.R. 29/2004 e del Piano Sociale e Sanitario 2008/2010, supporta le attività di ricerca promosse dai professionisti ed ispira la propria mission alla ricerca della piena integrazione sociale e sanitaria come elemento di garanzia della globalità della risposta ai bisogni espressi dai cittadini.

La centralità del cittadino, si esprime attraverso la definizione ed il miglioramento continuo di percorsi di cura integrati e condivisi, con l’obiettivo di:

• Sviluppare un modello di riferimento in grado di fornire risposte, sul piano organizzativo ed operativo, caratterizzate da:

. le migliori evidenze scientifiche disponibili;

. la continuità delle cure (processo, responsabilità);

. il raccordo con i servizi ed i percorsi assistenziali territoriali e domiciliari.

• Migliorare l’ appropriatezza degli interventi, orientandoli ai risultati clinicamente efficaci ed aderenti ai bisogni del paziente;

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• Integrare tra loro le risorse, (attraverso la condivisione della cultura, la creazione di reti, la definizione delle responsabilità, il lavoro in equipe, la collaborazione tra strutture ospedaliere, residenziali e territoriali);

• Sviluppare concetti e modalità di rendicontazione (accountability), condividendo i requisiti dei prodotti da erogare ed individuando indicatori, validi, applicabili e documentabili, capaci di monitorare realisticamente i processi messi in opera e i loro risultati.

L’ integrazione delle Aziende provinciali e la messa in rete delle risorse disponibili, espressa in diversi piani programmatici, per la parte sanitaria hanno trovato il loro riferimento nel Piano Attuativo Locale.

L’ analisi dello stato di salute della comunità reggiana ha orientato le Aziende a cercare di apportare un contributo efficace e, laddove possibile, migliorativo o risolutivo delle condizioni di disagio, malessere o sofferenza, prevalentemente legate alle malattie cronico-degenerative, alla rilevante presenza di immigrati di molteplici etnie e culture, al disagio giovanile, alle condizioni di fragilità sociale e sanitaria, già analizzati per la definizione dei Piani per la Salute. Il confronto fra le Aziende, ha, poi, consentito di individuare connessioni con altri strumenti di programmazione sia sanitaria che sociale, quali ad esempio i Piani di Zona e la diretta partecipazione ai Comitati di Distretto.

Nella comunità provinciale, questo percorso ha permesso il consolidamento del ruolo baricentrico del Servizio Sanitario pubblico, universale e solidaristico nei propri principi ispiratori, aperto al ruolo sussidiario dei servizi sociali e sanitari privati accreditati: ciò ha consentito alla sanità reggiana di migliorare, in questi anni, la qualità della propria offerta, perseguendo livelli di eccellenza, attraverso un equilibrato sistema di servizi ospedalieri e territoriali e una costante attenzione allo sviluppo delle competenze, all’adeguamento delle strutture ospedaliere, alla attività di ricerca e all’innovazione delle tecnologie con la proficua adesione al Programma PRI-ER.

L’ attività assistenziale si è sviluppata secondo il modello delle reti integrate, in collaborazione tra le due Aziende Sanitarie pubbliche, confermando l’organizzazione dipartimentale come modello di riferimento, integrata da funzioni a valenza provinciale (Dipartimenti Interaziendali e Programmi). Laddove possibile, nell’ organizzazione e nell’erogazione di servizi e prestazioni si è privilegiata la mobilità dei professionisti rispetto a quella dei pazienti, nonché la condivisione in rete delle informazioni cliniche, resa possibile grazie ad un consistente investimento in tecnologie informatiche avanzate.

La molteplicità degli obiettivi, che in questi anni l’ Azienda ha messo in campo, sono stati tutti perseguiti avendo a riferimento costante gli obiettivi economico-finanziari posti dalla Regione Emilia Romagna e l’efficienza organizzativa e gestionale. Questo ha consentito di affrontare con rigore e puntualità i contenuti dell’accordo di fornitura con l’Azienda committente e ha permesso di raggiungere una stabile condizione di equilibrio bilancio.

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2. LA RETE INTEGRATA DELL’ OFFERTA REGIONALE

RETE HUB & SPOKE PROVINCIALE E REGIONALE E PROGRAMMI INTERAZIENDALI

La rete ospedaliera regionale è stata interessata da un profondo processo di rimodulazione teso a migliorare la qualità dell’assistenza, a garantire il collegamento con gli altri servizi sanitari e sociali territoriali e ad assicurare la continuità assistenziale.

In questo processo, la Regione ha tenuto conto delle caratteristiche demografiche dell’ Emilia-Romagna, e cioè della presenza di una popolazione anziana con elevati bisogni assistenziali, dell’incremento costante di cittadini stranieri, del quadro epidemiologico regionale, della necessità di ricercare efficienza ed appropriatezza delle prestazioni e dei servizi erogati.

Questa organizzazione è stata contemplata nel 3° Piano sanitario regionale, che ne ha completato il quadro programmatorio ed organizzativo: a livello provinciale sono stati definiti le strutture e i servizi ospedalieri necessari all’autosufficienza del territorio, mentre la programmazione regionale si è occupata delle alte specialità, ispirandosi al modello Hub & Spoke. Esso parte dal presupposto che, per determinate situazioni e specifiche complessità, siano necessarie competenze specifiche non diffuse e che devono essere concentrate in Centri regionali di alta specializzazione a cui vengono inviati gli ammalati dagli ospedali di riferimento territoriale ( "servizi ospedalieri periferici").

Per quanto riguarda la nostra Azienda si sono consolidate le seguenti reti:

• UDGEE (Unità per la riabilitazione delle gravi disabilità in età evolutiva)

• Terapia Intensiva Neonatale

• Laboratorio di Genetica Medica

• Rete provinciale per il trattamento dell’ictus ischemico cerebrale

• Rete per la gestione dei pazienti GRACER

• Rete provinciale per l’emergenza territoriale

A queste reti, già consolidate, si sono sviluppare le seguenti aree:

• Nuova Struttura Complessa di Neurochirurgia d’ urgenza di Parma

Per quanto riguarda questa attività, l’Azienda SMN è sede Spoke, integrata nella S.C. di Neurochirurgia ad indirizzo traumatologico dell’ Azienda Ospedaliera di Parma, di recente istituzione, che è sede di riferimento territoriale, con la

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responsabilità di assicurare l’assistenza neurochirurgica presso il Santa Maria Nuova sulla base di un programma integrato di intervento.

• Rete per emofilia e malattie emorragiche congenite

Il Centro regionale di riferimento è identificato nel Centro emofilia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma.

Il nostro Centro Spoke di riferimento è la S.C. di Medicina interna 1.

È stato, inoltre, realizzato un registro regionale per le malattie emorragiche congenite, curato dal Centro di riferimento regionale, quale strumento di informazione e di scambio, che permette, tra l´altro, il monitoraggio epidemiologico e la sorveglianza della qualità dell’assistenza nella regione Emilia Romagna.

• Rete per emofilia anemie ereditarie

Con delibera di Giunta n. 1708 del 2 novembre 2005 è stata inoltre istituita la rete Hub & Spoke per la prevenzione, la diagnosi e la cura delle anemie ereditarie, per le quali attualmente in Emilia-Romagna vengono assistite oltre 300 persone. Tra queste malattie, le più rappresentate in Regione sono le talassemie, dovute a disordini ereditari legati alla ridotta o assente produzione delle catene globiniche.

PROGRAMMI INTERAZIENDALI

Si sono altresì definiti, in conformità agli indirizzi della L.R. 29 i Programmi Interaziendali che afferiscono in staff alle Direzioni Strategiche, e costituiscono la forma di integrazione funzionale tra attività di Dipartimenti di Aziende Sanitarie diverse. Hanno funzioni di programmazione, su base provinciale, negli ambiti di specifica competenza, integrando tra loro più strutture complesse (ospedaliere o territoriali) e/o funzioni ad elevata complessità e/o ad assorbimento rilevante di risorse, secondo logiche di Governo Clinico.

È compito del Responsabile di Programma presentare un piano di lavoro complessivo da condividere con le Direzioni Aziendali, nel quale siano anche definiti strutture e professionisti coinvolti, la cui attività rientra comunque nei rispettivi compiti di istituto.

Le Direzioni Sanitarie delle Aziende definiscono congiuntamente, e di concerto con il Responsabile di Programma, gli obiettivi annuali, parte integrante dell’Accordo di fornitura definito dalle Aziende.

Il Responsabile di Programma Interaziendale è individuato dai Direttori Generali delle Aziende, con incarico fiduciario a tempo determinato (di norma triennale). Le Direzioni Aziendali definiscono il corrispettivo da erogare ai Responsabili a fronte dell’ incarico di Programma.

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“Programma Cardiologico”

Con l’attivazione del Programma Interaziendale di cardiologia si consolida la esperienza della Commissione provinciale già attiva da numerosi anni e operativa nella rete ospedaliera nei percorsi clinico assistenziali dell’IMA (progetto Primarer). Con l’Accordo tra Villa Salus, le due Aziende Sanitarie reggiane e l’Azienda Ospedaliera di Parma si è ridefinito il modello organizzativo dell’offerta di cardiochirurgia. Come previsto dall’accordo, nell’ambito del Programma, vengono analizzati i percorsi clinico-assistenziali dei pazienti con la partecipazione puntuale e costante anche dei cardiochirurghi e dei cardiologi della struttura privata accreditata.

La collaborazione è, inoltre, volta al consolidamento della condivisione e implementazione, con il DEU, di protocolli clinici diagnostico-terapeutici per la gestione del dolore toracico, anche prevedendo un utilizzo più sistematico della tecnologia telematica. Un altro ambito clinico-assistenziale per il quale è necessario garantire impegno e collaborazione costanti tra le due Aziende è quello dello scompenso cardiaco.

Il Programma assicura la valutazione dell’appropriatezza dei percorsi nel settore cardiologico, partecipando alle diverse fasi dell’audit clinico delle aziende (pianificazione, raccolta dati, analisi, miglioramento) e promuovendo audit su specifici argomenti di interesse della rete cardiologica provinciale.

“Programma Speciale Sangue”

Il Piano Sanitario Sangue-Plasma regionale 2002/2003 definiva l’assetto organizzativo del sistema trasfusionale indicando i Programmi speciali provinciali della Regione, individuandone gli organismi, le relative attribuzioni ed istituiva il Programma speciale sangue Provinciale quale organismo deputato alla attuazione in sede locale degli indirizzi definiti della programmazione regionale. Il seguente Piano sangue plasma regionale 2006/2007 ha ridefinito ed integrato i contenuti della suddetta organizzazione in relazione alle funzioni dei diversi organismi ed alla composizione del Comitato di programma provinciale. La determinazione di procedere alla formalizzazione del Programma citato si configura pertanto come attuativa delle indicazioni contenute in documenti di programmazione di fonte regionale.

Le attività trasfusionali sono interamente garantite e coordinate dall’Azienda Ospedaliera ASMN secondo gli enunciati della convenzione stipulata fra l’AUSL ai sensi della normativa vigente (D.M. 01.09.95).

Nel corso del 2008 è previsto che i Comitati per il buon uso del sangue delle due Aziende Sanitarie confluiscano in un unico Comitato interaziendale.

L’Azienda Ospedaliera ASMN, attraverso il Programma, rendiconta ogni 6 mesi sul consumo di sangue delle strutture operative dell’Azienda USL. Prosegue la rendicontazione in merito all’appropriatezza di utilizzo del sangue e derivati (anche in riferimento alla situazione ematologica del paziente) ed alla corretta compilazione delle richieste, tramite elaborazione dei dati contenuti nella scheda di richiesta di sangue.

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Verrà valutata la possibilità di adottare un sistema di registrazione della somministrazione di emoderivati effettuata in regime di Pronto Soccorso.

Sarà definita e validata una procedura interaziendale per la trasfusione di sangue o emocomponenti in ambiente extraospedaliero.

Prosegue il progetto di prelievo di sangue dal cordone ombelicale avviato nel 2002 ed ormai esteso a tutto l’ambito provinciale.

“Programma di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva”

Le Aziende hanno individuato nella Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva una delle aree di prioritario interesse che, per il progressivo consolidamento dei sempre più elevati livelli qualitativi raggiunti, l’impegno rilevante di risorse umane-tecnologiche-economiche richiesto per il mantenimento di elevati standard di qualità ed i percorsi organizzativi e diagnostico – assistenziali integrati già in essere, possiede i presupposti idonei alla costituzione in via sperimentale di una specifico Programma che si configura come evoluzione della Commissione Gastroenterologica operativa da anni nella nostra provincia che ha condotto ad importanti risultati nell’uniformare i comportamenti nella diagnostica endoscopica.”

“Programma Materno Infantile”

Con l’Atto Aziendale dell’ AUSL di Reggio Emilia è stato istituito un Programma Aziendale in staff alla Direzione Sanitaria con il compito di sviluppare la rete dei servizi con equità e appropriatezza, tenendo conto del modificarsi dei bisogni (es: cittadini stranieri), delle culture (es: parto a domicilio ) e delle tecniche (es. Analgesia epidurale in travaglio di parto). Inoltre ha il compito di garantire coerenza tra le funzioni ospedaliere territoriali svolte dai consultori, dalla pediatria di comunità , dalle ostetricie- ginecologie, dalle pediatre ospedaliere e dalla NPI.

Il programma interaziendale materno Infantile (PIAMI) è una struttura in staff alle Direzioni Sanitarie la cui articolazione organizzativa prevede più livelli di integrazione (aziendali, interaziendali, monodisciplinari e pluridisciplinari). Prevede due Commissioni interaziendali una per la “Salute dell’ infanzia” e una per la “Salute della donna”.

Sono, poi, previsti 5 coordinamenti interaziendali di pediatria ospedaliera , di NPI e disabilità, di pediatria di comunità e libera scelta, di salute donna e di ostetricia-ginecologia ospedaliera.

“Programma Assistenza dialitica e Nefrologica”

da intendersi quale evoluzione e riconoscimento formale dell’attività assistenziale garantita in rete a livello provinciale nei “Centri di Assistenza limitata” collocati presso gli stabilimenti ospedalieri del presidio della USL ove, negli anni, si sta registrando una attività in costante incremento in linea con l’andamento epidemiologico della realtà del mondo occidentale, con una tipologia di assistiti che presenta maggiori livelli di complessità clinica, anche derivanti dal notevole

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incremento della età media dei dializzati. Al programma assistenza dialitica e nefrologica, afferisce anche il progetto regionale PIRP (Progetto Insufficenza Renale Progressiva).

Il responsabile del programma promuove l’applicazione, a tutte le Strutture Operative del programma, dei requisiti di accreditamento; è responsabile dei requisiti generali (cosiddetti di dipartimento) e partecipa alla visita di accreditamento delle Strutture Operative di entrambe le aziende.

Oltre ai programmi sopracitati verrà istituito nel corso del 1° semestre 2008 il:

“Programma screening oncologici”

I programmi di screening sono interventi sanitari di prevenzione secondaria il cui obiettivo è la riduzione della mortalità per cancro attraverso la diagnosi precoce della malattia e, in alcuni casi, dell’incidenza mediante il riscontro di lesioni precancerose che potrebbero evolvere in cancro.

L’indicazione a condurre i tre screening oncologici avviati nel tempo in questo territorio provinciale trova evidenza di efficacia nei rigorosi e numerosi studi randomizzati e controllati richiamati anche da documenti programmatici, nazionali e regionali, che forniscono indicazioni cogenti per la loro realizzazione.

Sul territorio provinciale i tre screening previsti dalla pianificazione regionale e nazionale sono ormai avviati:

1) screening per la diagnosi precoce del tumore della mammella. Il programma è partito nel 1995 e con il 2000 l’estensione è stata completata a tutto il territorio provinciale;

2) screening per la prevenzione e la diagnosi precoce del tumore del collo dell’utero. Il programma è partito nel 1996 e con la fine del 1997 l’estensione è stata completata a tutto il territorio provinciale;

3) screening per la prevenzione e la diagnosi precoce del tumore del colon retto. Il programma è partito nel marzo 2005 su tutto il territorio provinciale.

Tutti i programmi di screening sono stati attivati mediante la collaborazione tra i servizi dell’Azienda AUSL e dell’Azienda Ospedaliera.

Il Programma interaziendale deve esercitare le funzioni di governo clinico e di programmazione a valenza provinciale, e garantire per l’AUSL, come richiesto dalla Regione, il coordinamento organizzativo dei tre programmi di screening.

RETI FUNZIONALI INTERAZIENDALI

Costituiscono una modalità di relazione fra funzioni omogenee, che riguardano componenti specialistiche ospedaliere e territoriali delle due Aziende, finalizzata a

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definire azioni o progetti integrati riconducibili al governo clinico (audit clinici, gestione del rischio, HTA, buone pratiche cliniche, qualità, …).

Su mandato delle due Direzioni Sanitarie, possono essere obiettivi delle reti:

• integrare professionisti e attività secondo le logiche del modello hub & spoke;

• definire i percorsi clinico assistenziali nell’ambito della cornice provinciale dei servizi, identificandone i livelli;

• contestualizzare, applicare , e valutare l’efficacia delle linee guida;

• uniformare i comportamenti professionali ispirati alle “best practices”;

• definire una lista di indicatori di buona pratica clinica e promuovere audit periodici per la valutazione dell’appropriatezza delle attività;

• realizzare iniziative formative interprofessionali negli ambiti di specifica competenza o interesse;

• proporre e condividere protocolli diagnostico – terapeutici e assistenziali, avendo cura di identificare gli indicatori oggetto di monitoraggio;

• supportare le Direzioni Sanitarie nella valutazione, programmazione ed implementazione delle tecnologie sanitarie.

Il Coordinatore viene individuato di concerto dai Direttori Sanitari delle due Aziende, con incarico a tempo determinato (di norma triennale).

Le Direzioni Sanitarie delle Aziende individuano congiuntamente gli obiettivi annuali dei coordinamenti, integrandoli all’interno del Accordo di fornitura, nonché le strutture ed i professionisti che ad essi afferiscono, la cui attività, caratterizzata da periodicità di incontri delle sue diverse componenti, rientra nei rispettivi compiti di istituto.

L’articolazione organizzativa delle attività di rete viene approvata dalle Direzioni Sanitarie, su proposta dei Coordinatori.

Nel 2007 è stata attivata la rete funzionale delle ortopedie e traumatologie della provincia. Nel 2008 si prevede l’attivazione delle seguenti reti funzionali:

1. pneumologie e chirurgia toracica

2. anestesie e rianimazione

3. oncologie

4. Diabetologia

Gli obiettivi per l’ anno 2008 delle reti funzionali verranno definiti in un apposito documento programmatico.

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GRUPPO DI LAVORO INTERAZIENDALE

È una modalità ordinaria di integrazione fra professionisti di discipline diverse od omogenee.

Viene costituito dalle Direzioni Sanitarie/Amministrative/di Presidio delle Aziende, a carattere contingente, con mandato ed obiettivi specifici (di identificazione delle modalità di erogazione delle attività, di riorganizzazione dei percorsi, di condivisione di modelli e standard di riferimento, di partecipazione a processi di technology assessment) e definiti all’atto della sua costituzione.

Sono attivi Gruppi interaziendali su:

• pneumologia (anche in riferimento all’ossigeno e ventiloterapia domiciliare);

• nutrizione artificiale;

• ortopedia e traumatologia;

• disturbi del comportamento alimentare;

• demenze;

• ostetricia e ginecologia;

• cure palliative e terapia antalgica;

• endocrinologia;

• reumatologia;

• assistenza a malati di TB, AIDS, Epatiti;

• influenza aviaria;

• progetto fibrinolisi nell’ictus cerebrale;

• programmazione dei percorsi sulla disabilità nell’infanzia e progetto abuso;

• vaccinazioni selettive in pazienti ad alto rischio;

• gestione di eventi epidemici o infezioni sentinella in ambito ospedaliero.

Nel 2008 è prevista l’attivazione di un gruppo di lavoro interaziendale per un progetto di riorganizzazione in rete provinciale interaziendale dei laboratori secondo il modello hub e spoke e coerentemente con le indicazioni regionali in materia. Inoltre si

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prevede l’ attivazione di un gruppo di lavoro di Dermatologia, un gruppo Angiovascolare che lavorerà sul piede diabetico, sulle ulcere trofiche e sull’attività chirurgica vascolare minore, nonché un gruppo di lavoro neurologico.

PROGETTI INTERAZIENDALI

• implementazione del percorso sulla dimissione protetta e percorso di prima presa in carico dei bambini con patologia cronica e/o bisogni speciali;

• Implementazione di percorsi di cura integrati, ospedali-territorio, per le patologie croniche in particolare per pazienti affetti da scompenso cardiaco, insufficienza respiratoria, neoplasia ed insufficienza renale;

• All’interno dei percorsi di cura, e comunque in tutte le situazioni cliniche croniche, particolare attenzione va posta al percorso “dimissioni protette” impegnandosi a rispettare il protocollo rivisto con l’Azienda USL e condiviso nel corso del 2004. A tal fine saranno coinvolti nuovamente i professionisti ed in modo particolare i Direttori di Dipartimento;

• Istituzione, in collaborazione con l’Azienda USL, di un tavolo di confronto con il Centro Emostasi per impostare la gestione della TAO come da indicazioni regionali (documento RER prot. N° ASS/BAS/05/5117 del 10/02/05);

• equità verso altre etnie e culture: mediatori culturali. Considerato l’alto numero di utenti extracomunitari, si garantirà una disponibilità adeguata di mediatori culturali per le principali etnie (almeno di lingua araba, cinese, albanese e indiana) sia in maniera programmata, nei reparti particolarmente coinvolti (area materno-infantile), che, al bisogno, nell’urgenza;

• Mantenimento di un “call center” integrato per la sanità nella provincia di Reggio Emilia in collegamento al numero verde regionale e collaborazione alla costruzione di banche dati omogenee;

• Programma provinciale per la donazione d’organo;

• Elaborazione di progetti riguardanti particolari target critici: pazienti diabetici, neonati con gravi problemi di handicap, bambini asmatici, bambini con cefalea;

• Realizzazione di progetti mirati alla condivisione tra professionisti delle informazioni cliniche e dell’accesso alle banche dati mediche;

• Integrazione in ambito dipartimentale di Diagnostica per immagini per interfacciamento dei sistemi operativi, condivisione degli archivi e teleconsulto a seguito della condivisione e del consolidamento del sistema PACS;

• Prelievo sangue cordonale;

• Omogeneizzazione della documentazione attinente le trasfusioni in ambito ospedaliero in regime di ricovero e day service;

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• Applicazione della procedura per il trasferimento delle gravidanze a rischio, con trasporto in utero;

• Definire i percorsi per la esecuzione del parto in analgesia epidurale secondo le disposizioni e gli obiettivi della delibera regionale in materia;

• Ridefinire l’offerta di ecografie morfologiche nonché i percorsi clinico-assistenziali per quanto attiene alla fisiopatologia prenatale;

• Pianificare in ambito interaziendale l’offerta e i percorsi clinico-assistenziali relativamente alla uro- ginecologia ed in particolare gli accertamenti diagnostici, il trattamento chirurgico e la riabilitazione;

• Revisionare il percorso clinico-assistenziale anche alla luce delle nuove acquisizioni scientifiche relativamente alla IVG terapeutica;

• Definire attraverso un gruppo di lavoro interaziendale i percorsi clinico-assistenziali in ambito provinciale per quanto attiene alla endometriosi ed alla infertilità correlata;

• Implementazione della rete per le cure palliative;

• Collaborazione e integrazione sulle tematiche relative alla gastroenterologia ed alla endoscopia digestiva (ERCP, epatologia, malattie croniche infiammatorie intestinali, screening del cancro del colon, endoscopia, celiachia, nutrizione artificiale);

• Consolidamento della collaborazione con l’ospedale di Montecchio e di Scandiano, Castelnuovo Monti e Guastalla per le attività specialistiche e chirurgiche (Patologia Mammaria e Chirurgia Generale a Scandiano, Chirurgia Vascolare e Chirurgia Videolaparoscopia a Montecchio, Chirurgia Vascolare a Guastalla, Urologia a Castelnuovo Monti e Scandiano, Chirurgia Generale Castelnuovo Monti;

• Sviluppo di percorsi diagnostico terapeutici e assistenziali dedicati al paziente diabetico sia in ambito ospedaliero che territoriale nell’ottica della continuità assistenziale;

• Attuazione del progetto di assorbimento del LACC di Castelnuovo Monti e studio di fattibilità per assorbimento del LACC di Guastalla;

• Attuazione del progetto di assorbimento della Rianimazione di Castelnuovo Monti.

AZIONI COMUNI PER L’EFFICACIA DEL SISTEMA CURANTE PROVINCIALE

• Programma EBM: Adozione di modalità di lavoro, su base dipartimentale e per aree comuni, per la qualificazione dei processi diagnostico-terapeutici e

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assistenziali, ispirate alla medicina basata sull’evidenza e sul trattamento delle evidenze scientifiche in linee guida pratiche condivise;

• Lo sviluppo delle competenze professionali attraverso modalità coordinate di formazione continua: in particolare, la prosecuzione di corsi di formazione a distanza, iniziata nel 2005 con il corso “I fondamenti della Evidence Based Medicine” e del Corso avanzato in Evidence Based Medicine (del quale inizierà la terza edizione nel settembre 2008, edizione che sarà aperta alla partecipazione dei dirigenti sanitari di entrambe le aziende);

• Collaborazione con l’Università di Modena e Reggio per la fruizione dei corsi in e-learning attraverso la piattaforma dell’Università (Moodle);

• Formazione in Evidence based Nursing e percorsi di formazione EBN avanzata anche per i professionisti del comparto;

• Sviluppo di second-opinion teleconsulto tra NCP e specialisti ospedalieri per prime diagnosi cliniche cardiologiche, radiologiche ed ecografiche, secondo protocolli concordati tra il Programma CP e la DS dell’Azienda Ospedaliera;

• Sviluppo di linee guida e protocolli applicativi e percorsi organizzativi per la radioterapia intraoperatoria (IORT) nei tumori della mammella e per la partecipazione al Progetto IRMA;

• Prosecuzione degli audit interaziendali per la verifica dell’ applicazione delle linee guida interaziendali tra cui:

la trasfusione di sangue ed emocomponenti:

la profilassi del danno gastrointestinale da farmaci;

percorso dei pazienti con sindrome coronarica acuta;

diagnosi trattamento e percorsi dei pazienti con endocardite batterica;

appropriatezza della colonscopia (preparazione del paziente; esecuzione dell’esame – efficacia, sicurezza e appropriatezza di setting; dimissione e percorso post-dimissione);

appropriatezza dell’ assistenza al travaglio di parto;

diagnosi, trattamento e percorsi dei pazienti con meningite batterica;

diagnosi, trattamento e percorsi delle pazienti affette da tumori della sfera ginecologica;

altri ambiti concordati tra le Aziende.

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3. IL PERCORSO VERSO L’ IRCCS IN “TECNOLOGIE AVANZATE E MODELLI ASSISTENZIALI IN ONCOLOGIA”

Con la L.R. 29/2004, la ricerca è divenuta elemento fondante della mission del SSR, alla pari dell’assistenza.

Già numerose sono le Istituzioni regionali ampiamente integrate nel sistema della ricerca nazionale ed internazionale.

In questo senso, una politica regionale finalizzata al potenziamento della capacità di ricerca del SSR deve porsi l’obiettivo di valorizzare adeguatamente questi contesti, sulla base di alcune qualificanti loro caratteristiche, quali:

• intensità e rilevanza delle attività di ricerca e formazione già presenti e potenzialità per il loro ulteriore sviluppo;

• disponibilità di risorse strutturali ed infrastrutturali finalizzate alla ricerca ed alla formazione, incluse comprovate competenze professionali;

• partecipazione a network di ricerca regionali, nazionali ed internazionali.

La presenza di Istituzioni con queste caratteristiche e con ampie possibilità e disponibilità, anche finanziarie, di ulteriore sviluppo, permette al SSR di sviluppare ricerca innovativa attraverso il potenziamento di una rete regionale di Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) che contribuisca a sviluppare sinergicamente la rete dei servizi sia verso strutture di riferimento regionale e sovraregionale, sia, e soprattutto, integrando la propria attività con i servizi territoriali, trasferendo i risultati della ricerca clinica e sanitaria.

In questo scenario, per l’ Azienda Ospedaliera Arcispedale S. Maria Nuova, si delinea la possibilità di un riconoscimento dell’ attività di ricerca sino ad oggi effettuata, tale da poterla connotare come I.R.C.C.S., ai sensi degli articoli 13 e seguenti del D.Lgs. n. 288/03 e degli articoli 12 e 13 della legge Regione Emilia Romagna n.4 del 19 febbraio 2008.

Il nostro ospedale, quindi, a fianco di requisiti specifici già in suo possesso (personalità giuridica pubblica; titolarità dell'autorizzazione e dell'accreditamento sanitari; economicità ed efficienza dell'organizzazione, qualità delle strutture e livello tecnologico delle attrezzature; caratteri di eccellenza del livello delle prestazioni e dell'attività sanitaria svolta negli ultimi tre anni), deve consolidare le ulteriori caratteristiche che ha progressivamente e spontaneamente acquisito negli anni (eccellenza della attività di ricerca svolta nell'ultimo triennio relativamente alla specifica disciplina assegnata; dimostrata capacità di inserirsi in rete con Istituti di ricerca della stessa area di riferimento e di collaborazioni con altri enti pubblici e privati; dimostrata capacità di attrarre finanziamenti pubblici e privati indipendenti; accreditamento dei servizi e dei percorsi clinico-assistenziali, secondo procedure internazionalmente riconosciute).

L’ ipotesi di costituzione di un IRCCS che, nella identificazione della disciplina, richiami anche il forte impegno ed i risultati raggiunti dal SMN e dalla sanità provinciale con l’introduzione delle tecnologie e modelli organizzativi innovativi nella

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pratica assistenziale (in particolare nell’ambito oncologico), oltre a rappresentare un’importante opportunità di crescita per l’ospedale, costituisce il riflesso di quanto operato in questi anni per qualificare l’offerta e migliorare complessivamente i percorsi diagnostico terapeutici ed i modelli che integrano la fase ospedaliera e quella territoriale in tal senso. Da un lato infatti, l’ospedale si è caratterizzato per competenze rilevanti nel campo della diagnostica avanzata e per capacità di integrazione in rete con altre strutture specialistiche sia in Emilia Romagna sia in altre Regioni e, dall’altro, ha operato su tutto l’ambito territoriale in collaborazione con l’Azienda USL di Reggio Emilia) per consolidare le esperienze ed innovare i modelli assistenziali rivolti al paziente oncologico, trasferendo a questo livello le innovazioni cliniche ed assistenziali elaborate dalle sue attività di ricerca e sviluppando nuove linee di ricerca originali, in stretta collaborazione, in particolare, con l’Azienda USL di Reggio e gli Atenei di Modena e Parma.

Uno status che, quindi, arricchisce le competenze cliniche ed assistenziali del SMN e dell’intero sistema provinciale, di nuove importanti valenze di ricerca, in particolare di tipo traslazionale: per raggiungere e consolidare questo obiettivo, sarà necessario definire compiutamente gli ambiti ed i contenuti dei programmi di ricerca, non dimenticando che, in tale contesto, è altrettanto indispensabile rafforzare e diffondere le competenze attraverso una formazione specifica, finalizzata a stabilizzarne le basi metodologiche in tutti i contesti professionali.

4. OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI

ATTO AZIENDALE: MISSION E VALORI FONDANTI

In data 5 marzo 2007 è stato adottato il nuovo atto aziendale, a seguito della Direttiva alle Aziende Sanitarie per l’adozione dell’Atto Aziendale emanata dalla Regione Emilia Romagna quale fondamentale linea guida per i nuovi assetti organizzativi, le relazioni funzionali interne e le relazioni con l’Ente Locale e la Regione, al fine di introdurre modalità più adeguate alle istanze dell’innovazione e dello sviluppo.

L’ Atto aziendale elaborato è stato il frutto di un approfondito confronto con tutti i soggetti interessati e gli stake-holders.

L’ Azienda persegue le finalità istituzionali secondo le indicazioni enunciate nell’Atto Aziendale che si conferma come fondamentale punto di riferimento per la lettura della missione e della visione strategica aziendale , nonché per quanto concerne strategie decisionali ed operative improntate a criteri di efficacia, efficienza ed economicità .

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4.1 PARTECIPAZIONE DEGLI ENTI LOCALI ALLA PROGRAMMAZIONE SANITARIA

Aggiornamento di PAL e Piani di Zona

Il ruolo degli Enti locali viene attualmente esercitato attraverso tre strumenti specifici, di cui due di ambito provinciale, il Piano Attuativo Locale e il Piano per la Salute, e uno di ambito distrettuale, il Piano di zona.

In particolare, il Piano di Zona rappresenta il principale strumento di programmazione degli interventi in ambito socio-sanitario, ovvero lo strumento con cui si va a definire quali problematiche sociali caratterizzano un territorio e come possano essere affrontate attraverso un’attenta ricognizione di vincoli e risorse. Il Piano di Zona esprime, ad un livello programmatorio “macro” e di sistema, quali siano le scelte decisive e qualificanti sul “disagio” sociale, quali azioni di tutela la Zona intende mettere campo affinché siano consolidati i diritti di cittadinanza e siano gestite nel modo più adeguato le difficoltà delle famiglie e dei singoli.

Nel corso del 2008 i tavoli tematici, istituiti al fine di individuare le problematiche sociali e valutare la congruenza del sistema dei servizi, continueranno il lavoro di confronto e di coprogettazione al fine anche di individuare gli obiettivi di priorità sociale che dovranno essere affrontati nel prossimo Piano di Zona.

Nel corso del 2008 si insedierà, inoltre, il Nuovo Ufficio di Piano, il nuovo strumento tecnico-gestionale integrato di ambito distrettuale, che avrà, tra l’altro, oltre alle funzioni di governo ed alle funzioni amministrative di ambito distrettuale, il compito di supportare la programmazione e la gestione del fondo per la non autosufficienza.

L’ Azienda Ospedaliera continuerà a fornire il suo contributo alla pianificazione locale e alla stesura degli strumenti di programmazione, attraverso la partecipazione dei suoi professionisti al Comitato di Distretto, al Tavolo Tecnico distrettuale e ad alcuni Tavoli Tematici (in particolare, il Tavolo sulle Politiche a favore degli anziani e sul Contrasto alla povertà).

4.2 UNIVERSALITÀ ED EQUITÀ DI ACCESSO

Liste attesa

La Regione Emilia-Romagna, con la Delibera di G.R. n. 1532/2006 (“Piano regionale sul contenimento dei tempi di attesa”), intende perseguire quanto già previsto dall’Accordo del 14 febbraio 2002 tra Governo, Regioni e Province Autonome in merito al monitoraggio dei tempi di attesa delle prestazioni ambulatoriali individuate.

La gestione delle liste di attesa costituisce uno dei problemi più impegnativi dei servizi sanitari. Essa è fortemente connessa alla più generale gestione dell’erogazione delle prestazioni di assistenza e risente dei provvedimenti e delle azioni poste in essere per tale gestione. Una politica settoriale sulle liste di attesa non può dare soluzioni a questo problema, tanto che la RER ha inquadrato questa problematica nella più complessiva riorganizzazione dell’assistenza specialistica ambulatoriale, sempre più caratterizzata da meccanismi di accesso semplificato. La finalità è quella di assicurare percorsi assistenziali qualificati e la gestione complessiva del paziente fino al rinvio al medico di medicina generale.

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L’intesa Stato-Regioni 2006-2008 di contenimento dei tempi di attesa individua un elenco di prestazioni, da rivedere annualmente, per le quali le regioni fissano il Tempo Massimo di Attesa (TMA). Gli standard di riferimento, riferiti alle prestazioni di primo accesso, sono confermati in 30 giorni per le visite specialistiche, 60 giorni per le prestazioni di diagnostica strumentale e 7 giorni per le urgenze differibili. Le Aziende sono chiamate a garantire tali tempi per almeno il 90% delle prestazioni elencate nel Piano regionale per il contenimento dei tempi di attesa e per almeno l’80% di tutte le altre prestazioni.

La Delibera 1532/2006 dispone, per le Aziende Ospedaliere e le Aziende USL, i Programmi attuativi aziendali, dove sono segnalate le prestazioni di base per le quali il TMA deve essere rispettato a Livello Distrettuale e quelle per le quali il TMA è da garantirsi in ambito provinciale.

La legge finanziaria per l’anno 2007, al comma 282 dell’art. 1, sancisce il divieto di sospendere le attività di prenotazione e impone alle Regioni di adottare orientamenti per regolare i casi in cui la sospensione dell’erogazione delle prestazioni sia ammessa, perché legata a motivi tecnici.

Il Programma Attuativo Aziendale, pertanto, pone una particolare attenzione ai tempi di accesso delle prestazioni ed alle modalità di gestione delle liste di attesa prevedendo come punti fermi inderogabili:

• L’ apertura continua delle liste. Le agende non devono essere soggette a variazioni impreviste: possono registrare variazioni stagionali in accordo con la richiesta variabile documentata storicamente. Va, invece, annullata o ricondotta all’eccezionalità la variazione immotivata della disponibilità o motivata dalla non previsione delle normali variabili di gestione di un servizio (ferie o altre assenze del personale);

• Lo “scaglionamento” delle prenotazioni, affinché il paziente non sia costretto a lunghe attese prima dell’effettuazione della prestazione nell’ambulatorio;

• La comunicazione tempestiva fra struttura di prenotazione ed erogatori per adeguare l’offerta ad eventuali criticità;

• La revisione continua delle liste (anche attraverso contatti telefonici o per via telematica, in particolare per pazienti prenotati per prestazioni ad alto costo o con tempi lunghi di attesa;

• Percentuale di ricorso all’overbooking per diverse tipologie di prestazioni.

Va completato il processo di separazione delle liste in prestazioni programmabili (prima visita o prima prestazione diagnostica-terapeutica), urgenti, di controllo (visite ed esami successivi al primo accesso e programmati dallo specialista che ha già preso in carico il paziente) e di screening al fine di garantire tempi di attesa congruenti con la tipologia di prestazioni richieste.

Nell’ ambito del Progetto SOLE (Sanità On Line) “rete integrata ospedale – territorio nelle aziende sanitarie della Regione Emilia Romagna: i medici di famiglia e specialisti on line”, è prevista la realizzazione di una serie di servizi informatici che

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permettono la condivisione di informazioni tra MMG e strutture/servizi delle aziende sanitarie. In questo contesto uno dei progetti cardine consiste nella gestione informatizzata del percorso prescrizione – refertazione che consente il recupero in maniera automatica dei dati contenuti nella ricetta da parte della struttura ambulatoriale e di prenotazione, e il ritorno al medico del relativo referto redatto in formato elettronico.

Per garantire il perfetto funzionamento del processo sopra descritto, è stato costruito un unico catalogo delle prestazioni di specialistica ambulatoriale (catalogo SOLE) che costituisce la “traduzione operativa” del Nomenclatore tariffario regionale con l’allineamento e l’aggiornamento continuo di tutte le voci dei cataloghi aziendali, per uniformare le prescrizioni dei medici, per agevolare la fase di prenotazione per gli operatori di sportello, per garantire l’acquisizione informatica dei referti.

Lo sviluppo di questa rete integrata, con la diffusione delle funzionalità rese disponibili ad un sempre maggior numero di medici è finalizzata a:

Favorire l’ appropriatezza delle prescrizioni, con allineamento al catalogo regionale;

Facilitare il processo di prenotazione, con diminuzione degli errori, per acquisizione in automatico dei dati anagrafici e di prestazione;

Accelerare i tempi di restituzione dei referti.

Sempre nella Delibera 1532, per quanto riguarda i ricoveri ospedalieri, vengono confermate le prestazioni già sottoposte a monitoraggio dall’accordo Stato Regioni dell’11-7-2002 e ne vengono introdotte altre. Le prestazioni di ricovero ospedaliero in elezione per le quali viene determinato il tempo di attesa a far tempo dall’1-1-2007, vengono suddivise in quattro aree:

1. AREA ONCOLOGICA

2. AREA CARDIOVASCOLARE

3. AREA GERIATRICA

4. ALTRE PRESTAZIONI

Mentre per le prime tre Aree, sarà determinato il tempo d’attesa massimo osservato (attualmente in corso di definizione il valore standard di riferimento), l’ultima Area, altre prestazioni, sarà, invece, oggetto di monitoraggio regionale con il coordinamento della ASSR.

A tal fine sul tracciato SDO (Scheda Dimissione Ospedaliera) si aggiungerà alla “data di prenotazione” del ricovero in elezione anche il campo “classe di priorità”: entrambe le tematiche sono oggetto di sperimentazione nel “Progetto Mattone Tempi d’Attesa “ che vede coinvolta anche l’Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia ( prestaz. di ricovero della S.C. di ORL).

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Libera professione

Con l’ approvazione della legge n. 120 del 3.08.2007, il Parlamento ha disciplinato l’ attività di Libera Professione intramuraria dei dirigenti medici e sanitari del SSN. La regione Emilia-Romagna ha approvato la Delibera GR del 18/02/2008 con cui ha inteso dare attuazione alle principali novità legislative che, in sintesi, sono:

1. Gestione con integrale responsabilità per l’ Azienda dell’ attività Libero Professionale Intramoenia al fine di assicurare il rispetto delle seguenti modalità:

a) Affidamento a personale aziendale o comunque dall’azienda a ciò destinato del servizio di informazione, prenotazione e riscossione delle prestazioni ambulatoriali e in regime di ricovero, al fine di permettere la massima trasparenza e la netta separazione tra attività istituzionale e libera professione;

b) Garanzia della prevalenza dell’attività istituzionale, complessivamente intesa per unità operativa, rispetto a quella libero professionale;

c) Determinazione, in accordo con i professionisti, di un tariffario idoneo ad assicurare l’integrale copertura di tutti i costi;

d) Monitoraggio aziendale dei tempi di attesa delle prestazioni nell’ambito dell’attività istituzionale al fine di assicurare il rispetto dei tempi medi previsti e garanzia che le prestazioni aventi carattere di urgenza differibile vengano erogate entro 72 ore dalla richiesta;

e) Progressivo allineamento dei tempi di erogazione delle prestazioni nell’ambito dell’attività istituzionale ai tempi medi di quelle rese in regime di Libera Professione.

Rispetto a questo punto, l’ azienda garantisce da anni un sistema di prenotazione e informazione centralizzato sia presso l’ accettazione dei Poliambulatori per l’ attività di visita, sia presso le segreterie di reparto/dipartimento per le prestazioni strumentali. Nel biennio 2008-2009 si andrà al superamento delle agende cartacee ancora presenti in alcune strutture. Anche il sistema di riscossione è completamente centralizzato verso gli sportelli cassa e le emettritrici automatiche presenti all’interno dell’azienda.

Proseguirà un costante monitoraggio sia dei volumi di attività erogata che dei tempi di attesa per l’erogazione, con un confronto tra Libera Professione e Attività Istituzionale, attraverso la trasmissione trimestrale dei reports del Controllo di Gestione alle unità Operative e la negoziazione delle attività in Budget.

2. L’ intramoenia “allargata”:

È autorizzata in spazi sostitutivi solo attraverso la locazione o la stipula di convenzioni con strutture pubbliche o private non accreditate;

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Non può essere previsto l’utilizzo dello studio privato del professionista come spazio sostitutivo. Possono essere mantenute fino al 31.01.2009 le autorizzazioni in essere ma non possono essere rilasciate nuove autorizzazioni;

Lo svolgimento della LP intramoenia “allargata” dovrà essere condizionato al rispetto delle regole fissate per prenotazioni, riscossioni degli onorari e controlli.

Rispetto a questo secondo punto, nel 2007 sono stati sottoscritti accordi con le strutture private non accreditate, in cui svolgono la propria attività di “intramoenia allargata” alcuni professionisti, per la formalizzazione di convenzioni. Nel 2008 andrà a regime, presso queste strutture, un sistema di prenotazione informatizzato, che permetterà all’azienda di avere costantemente “in linea” le prenotazioni, oltre ad un sistema di riscossione attraverso bancomat e carte di credito e ad un sistema di fatturazione immediato nei confronti dell’utente.

Entro gennaio 2009 decadranno le autorizzazioni in essere allo svolgimento dell’attività di “intramoenia allargata” presso due studi professionali privati. Nella fase transitoria verranno adottate le misure di prenotazione e riscossione informatizzata, previste presso le strutture private non accreditate.

3. In ottemperanza ai requisiti della delibera regionale n. 200 del 18.2.2008 di invio di un piano aziendale attuativo sulla Libera Professione, nel 2008 verrà predisposto un documento ufficiale da sottoporre al parere del Collegio di Direzione, da trasmettere alla regione E.R.

4. L’azienda si impegnerà, nel biennio 2008-2009 ad assicurare adeguata pubblicità ed informazione relativamente ai piani, con riferimento, in particolare, alla loro esposizione nell’ambito delle proprie strutture ospedaliere ed all’informazione nei confronti delle associazioni degli utenti, sentito il parere del Collegio di Direzione. Tali informazioni riguarderanno in particolare le condizioni di esercizio dell’attività istituzionale e di quella libero professionale, nonché i criteri che regolano l’erogazione delle prestazioni e le priorità di accesso. A tal fine verrà studiata la possibilità di una maschera interattiva sul sito WEB dell’azienda.

5. In applicazione alle nuove disposizioni, l’ Azienda intende procedere nei primi mesi 2008 al rinnovo della Commissione sulla Libera Professione, ormai scaduta e ad un aggiornamento dell’attuale Regolamento sulla Libera Professione, adottato con delibera del Direttore Generale del 27.09.2002 (prot. n. 23067).

Appropriatezza ed efficienza

Appropriatezza dell’ offerta: rispetto ai contenuti tecnici (EBM, Best Practice), rispetto alle modalità operative e ai tempi di erogazione

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• Sviluppo e monitoraggio di linee guida, di percorsi e protocolli ispirati a i principi di EBM ed EBP nella pratica clinica.

Appropriatezza dell’ accesso alle prestazioni di specialistica ambulatoriale

Revisione/elaborazione di protocolli di accesso differenziato alle prestazioni di Specialistica Ambulatoriale ed in particolare:

• revisione del protocollo di accesso differenziato all’esame di Ecocolordopplergrafia

• protocollo di accesso differenziato agli esami di endoscopia digestiva

• protocollo di accesso differenziato alle Visite oculistiche e urologiche

• protocollo di accesso differenziato alle visite fisiatriche e dermatologiche

• protocollo di accesso differenziato a prestazioni di ecografia ed elettromiografia

• attivazione di tavoli congiunti con i MMG per l’individuazione di strumenti, percorsi, modalità di prenotazione che garantiscano una maggiore appropriatezza nella definizione degli accessi secondo i codici di gravità

• gestione integrata di alcune delle più frequenti patologie croniche: verranno implementati nella realtà locale percorsi di cura, a valenza provinciale, rivolti alla gestione dei pazienti con scompenso cardiaco, Insufficienza Respiratoria Cronica (IRC) e malattia oncologica

• attuazione del programma di accreditamento per le prestazioni di specialistica ambulatoriale ai sensi del DGR n° 293 del 14/02/2005

• appropriatezza prescrittiva della diagnostica per immagini di spalla, rachide lombosacrale e ginocchio

• appropriatezza prescrittiva delle visite endocrinologiche per patologia tiroidea

Appropriatezza dell’ Ospedalizzazione:

• Consolidare le attività di Day Service ambulatoriale (DSA): il DSA è riconosciuto a livello regionale, come il modello organizzativo di riferimento finalizzato a garantire percorsi diagnostici e terapeutici che necessitano di prestazioni multiple integrate

• trasferimento della casistica non appropriata dal regime di Ricovero (da degenza ordinaria a day hospital e da Day Hospital medico a Day Service), in particolare per i seguenti DRG:

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- drg 40 - Interventi sulle strutture extraoculari escluso orbita, età > 17

- drg 42 - Interventi sulle strutture intraoculari escluso retina, iride, cristallino

- drg 55 - Interventi vari su orecchio, naso, gola

- drg 161 - Interventi per ernia inguinale e femorale, con CC, età > 17

- drg 162 - Interventi per ernia inguinale e femorale, senza CC, età > 17

- drg 182 - Esofagite, gastroenterite e altre malattie apparato digerente, con CC, età > 17

- drg 183 - Esofagite, gastroenterite e altre malattie app. digerente, senza CC, età > 17

- drg 232 – Artroscopia

• consolidamento e miglioramento dell’indice di Day Surgery

• allineamento alle indicazioni Regionali in materia di potenziale inappropriatezza con particolare riferimento alle indicazioni contenute nei LEA

• attivazione di funzioni di Osservazione Breve Intensiva

• applicazione delle indicazioni regionali del protocollo GRACER (Gravi cerebrolesioni acquisite)

Appropriatezza dei percorsi

• Individuazione di percorsi clinico assistenziali che assicurino la continuità della cura , la chiarezza dei riferimenti per il paziente, l’omogeneità dell’offerta da parte della struttura, favorendo il confronto multidisciplinare e interprofessionale specie per le patologie neoplastiche e le patologie croniche

• Consolidamento e monitoraggio del percorso provinciale ed aziendale per la fibrinolisi in stroke ischemico

• Attivazione di gruppo multidisciplinare aziendale per la gestione dello stroke secondo le indicazioni del modello regionale e integrazione con ausl per omogeneizzare il modello a livello provinciale

• Attuazione delle indicazioni relative alla dimissione protetta dello stroke secondo il modello regionale

• Corretta attivazione dei percorsi integrati di dimissione protetta

• Attuazione del percorso in rete per la nutrizione artificiale

• Consolidamento del percorso del tumore del polmone

• Definizione e attivazione del percorso del carcinoma del colon retto

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• Attuazione e monitoraggio del percorso del politraumatizzato

• Consolidamento del percorso del paziente con embolia polmonare

Efficienza:

• contenimento della spesa farmaceutica territoriale e ospedaliera. In particolare verrà consolidata l’attività di erogazione diretta dei farmaci per il trattamento del paziente complesso, con polipatologia che richieda ripetuti accessi alla struttura sanitaria, per il primo ciclo di trattamento dopo dimissione da ricovero ospedaliero, per i farmaci previsti dalla Commissione Regionale del Farmaco, nell’ambito delle strategie terapeutiche, monitorare mediante una stretta sorveglianza delle richieste, dei consumi e della spesa. Verrà altresì implementata la forma di distribuzione tramite le Farmacie Convenzionate (Distribuzione per Conto) , secondo indicazioni e indirizzi condivisi con l’Azienda USL

• Corretta compilazione della proposta di ricovero

• Corretta modalità di gestione delle liste di attesa per il ricovero relativamente alle prestazioni diagnostiche e terapeutiche con particolare riferimento ai parametri e alle classi di priorità inviate trasmesse alla Direzione Aziendale seguendo le indicazioni regionali

• Rispetto dei tempi massimi di attesa definiti dall’accordo stato regioni 2002 per le prestazioni di ricovero per cataratta, protesi d’anca e coronarografia

• Rispetto degli obiettivi contenuti nel piano sangue e plasma regionale

4.3 CENTRALITÀ DEL CITTADINO

Governo clinico

Il governo clinico è l’ambito di riferimento per l’Azienda, allo scopo di fornire un servizio sanitario di qualità. La centralità dell’utente diventa sempre di più un’esigenza per le organizzazioni sanitarie che vogliono essere un punto di riferimento per la collettività. L’ASMN ha scelto di perseguire obiettivi per la realizzazione di programmi di governo clinico attraverso la condivisione delle scelte strategiche in collegio di direzione, attraverso un sistema di gestione della qualità orientato al metodo ed alle finalità dell’accreditamento, la gestione del rischio clinico, l’ascolto degli utenti, lo sviluppo delle competenze e della partecipazione dei professionisti. Tutti questi elementi sono di importante rilevanza ai fini del miglioramento continuo, presupposto strategico per la salvaguardia dei livelli di qualità raggiunti, ma anche e soprattutto per creare un ambiente idoneo a sviluppare l’eccellenza.

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Nell’ ambito del governo clinico le aree su cui focalizzare l’attenzione e realizzare specifici progetti di miglioramento sono:

• Centralità del paziente in termini di coinvolgimento attivo dello stesso nei processi di cura. È fondamentale creare le condizioni affinché i professionisti, a fronte della definizione del progetto terapeutico, riconoscano come fondamentale la fiducia del paziente nei confronti della struttura che offre prestazioni, tecnologie e competenze degli operatori. Fiducia che può essere conservata e sostenuta solo se i professionisti sono aperti al confronto e al dialogo con l’utente, anche tenendo conto della sua percezione (indagini di soddisfazione);

• In questo modo il cittadino non è solamente un produttore di dati (informazioni, bisogni), ma anche interprete dei dati stessi e partner alla pari del professionista nel processo di cura;

• Qualità dell’assistenza, favorendo momenti di confronto tra i professionisti per le verifiche cliniche (discussioni di casi, audit clinici, percorsi clinico assistenziali…) da effettuarsi, in base alle specifiche, in modo multidisciplinare e multiprofessionale e tenendo conto delle evidenze della ricerca;

• Competenze dei professionisti, ponendo attenzione allo sviluppo delle competenze in base agli obiettivi aziendali, alla pianificazione dipartimentale di struttura e ai bisogni dei singoli;

• Sicurezza del paziente e dei professionisti individuando le situazioni a rischio nell’analisi dei processi, gli indici di priorità del rischio e le azioni per creare le barriere atte a ridurre il rischio, nonché individuando strategie atte a creare una cultura dell’errore come opportunità di miglioramento e non come elemento di colpevolizzazione;

• Verifica dei risultati che deve basarsi sull’individuazione di informazioni e di dati che diano la possibilità di verificare la qualità del servizio in modo oggettivo e da cui far scaturire poi decisioni sostenibili rispetto a nuovi obiettivi ed eventuali azioni di miglioramento;

• Partecipazione, condivisione e ascolto del personale favorendo momenti strutturati di comunicazione anche interprofessionale.

Audit civico

L’ esperienza dell’ audit civico condotta nel 2006 è proseguita nel 2007 con la realizzazione degli impegni assunti dalla direzione e con il monitoraggio del gruppo di audit.

A supporto delle considerazioni sulla centralità dell’utente vi è la disponibilità resa dall’ équipe dell’ audit civico per la partecipazione a gruppi di lavoro aziendali e la collaborazione con il Comitato Consultivo Misto aziendale.

Un tema già affrontato è stata l’identificazione di modalità nuove per la restituzione dei risultati delle indagini di soddisfazione agli utenti.

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Su proposta dell’ équipe locale è stato realizzato un corso formativo a livello aziendale ripetuto in 2 edizioni, rivolto a tutte le figure professionali sanitarie e non, per migliorare la relazione e la comprensione culturale dell’utenza straniera. Il corso che ha ottenuto una cospicua adesione e un considerevole gradimento da parte dei partecipanti, verrà riproposto in altre 4 edizioni nel 2008. Si prevede, inoltre, di costituire un “gruppo di miglioramento” composto da operatori sanitari, amministrativi e mediatrici culturali che, supportato dall’ufficio sistemi qualità, elabori proposte per migliorare i percorsi di accesso e di cura degli immigrati, facilitando la relazione con l’operatore e ottimizzando l’uso delle risorse disponibili.

Altro tema emerso dagli audit è quello di studiare modalità applicabili e fruibili del consenso informato attraverso la costituzione di un gruppo interdisciplinare composto da utenti, operatori, direzione aziendale,comitato etico, esperti e medico legale.

4.4 QUALITÀ DELL’ASSISTENZA ED EFFICIENZA GESTIONALE

Accreditamento

Per quanto riguarda il processo di accreditamento si conferma l’obiettivo dell’azienda di completamento dello stesso entro il 2008. I dipartimenti di chirurgia generale e specialistiche, neuro motorio e ostetrico, ginecologico e pediatrico riceveranno la verifica di 1^ accreditamento e i restanti dipartimenti la verifica di ri_accreditamento.

Il percorso di accreditamento costituisce un momento particolarmente significativo per la Struttura ed il Dipartimento: è motivo di aggregazione su un obiettivo strategico e richiede una partecipazione condivisa e fattiva di tutti i professionisti, al fine di rendere trasparente il proprio operato analizzando i percorsi e le proprie attività in funzione dei risultati finali.

L’ accreditamento ha alcuni presupposti fondamentali perché le risorse utilizzate siano impiegate al meglio. La direzione deve favorire il più possibile il coinvolgimento attivo di tutti i professionisti nella definizione dei processi di lavoro, nel monitoraggio e nella valutazione dei risultati. L’accreditamento prevede, infatti, la valutazione dei risultati clinici e il monitoraggio e lo sviluppo delle competenze professionali del personale. L’assegnazione di responsabilità specifiche è un altro punto di fondamentale importanza che all’interno delle strutture deve essere codificato e condiviso.

I contenuti dell’accreditamento portano alla realizzazione di programmi di governo clinico che qualificano la struttura, i percorsi e le prestazioni erogate.

L’ accreditamento porta anche a creare i presupposti per la gestione del rischio clinico in quanto analizza i processi di lavoro, sistematizza le informazioni, rende trasparente i risultati e pertanto l’individuazione, la quantificazione e i piani di gestione del rischio sono facilitati dalle conoscenze e dalla documentazione già disponibile.

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Le indagini di soddisfazione

Le indagini di soddisfazione, effettuate nel 2007 hanno evidenziato aree di possibile miglioramento soprattutto per quanto riguarda le relazioni tra professionisti (medico, infermiere, tecnico, ostetrico ….) e utente. Rispetto a ciò è possibile ipotizzare che, a fronte di una crescita dei bisogni degli utenti in termini di informazioni, di ascolto e di un rapporto di cortesia, vi sia una parziale rispondenza da parte della struttura, anche in termini organizzativi. L’impegno per il 2008\2010 è quello di valutare i punti più critici, anche con ulteriori indagini, per avere la possibilità di affrontarli tramite una formazione adeguata o con cambiamenti organizzativi che possono portare a una maggiore soddisfazione dell’utenza.

La soddisfazione dell’utenza, peraltro, diminuisce la conflittualità, crea ambienti più orientati alla compliance favorendo una facilitazione nei percorsi di cura del paziente e agevola allo stesso tempo l’attività dei professionisti.

Nel 2008 l’impegno dell’ufficio qualità sarà quello di supportare i reparti/servizi nell’ analisi delle criticità emerse a seguito dell’indagine, in relazione anche ai reclami ricevuti, e nella pianificazione di eventuali progetti di miglioramento.

Gestione del rischio clinico

Le strategie del Governo Clinico aziendale hanno portato alla predisposizione di un Piano Programma di Gestione del Rischio che si pone l’obiettivo di innalzare i livelli di qualità e sicurezza dell’assistenza e delle prestazioni sanitarie, attraverso la prevenzione, la promozione di azioni finalizzate a contenere i rischi, la comunicazione con gli operatori ed i cittadini.

La promozione di una cultura della sicurezza, condizione oggi imprescindibile per offrire un servizio più coerente con le aspettative dei cittadini, passa necessariamente attraverso un percorso formativo che coinvolge tutti gli operatori impegnati nell’assistenza.

Infatti, solo attraverso l’adozione di un linguaggio comune, la diffusione delle conoscenze sugli strumenti e sulle metodologie disponibili per l’identificazione e l’analisi delle cause, la condivisione di una visione orientata non alla ricerca del colpevole, bensì all’apprendimento dagli errori, si possono concretamente gettare le basi per determinare cambiamenti organizzativi orientati ad un efficace controllo del rischio clinico, oltre che al miglioramento ed innovazione delle buone pratiche cliniche.

Il programma formativo è stato predisposto in collaborazione con i referenti dell’Unità gestione rischio e sicurezza dell’Azienda USL di Reggio Emilia, che hanno già maturato una buona esperienza nel campo della formazione alla gestione del rischio clinico. La formazione nel 2007, che ha visto una buona partecipazione ed interesse, ha coinvolto i Direttori e Responsabili Infermieristici di Dipartimento, i Direttori e i Coordinatori Infermieristici/Tecnici di Struttura, i referenti delle reti aziendali sia a livello di Dipartimento che di Unità Operativa.

Per il 2008-2010 si prevede di estendere la formazione a tutti gli operatori delle strutture al fine di creare omogeneità e consapevolezza sulla tematica. Le giornate

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serviranno anche per individuare tematiche da approfondire attraverso gli strumenti di gestione del rischio.

La fase di training cultura/allineamento aziendale ai temi del rischio proseguirà, quindi, nei singoli Dipartimenti attraverso il supporto alla pianificazione ed alla implementazione di progetti attinenti ai temi di governo del rischio clinico, che, partendo da quanto già in essere e alla luce del percorso formativo descritto, consentano di migliorare o introdurre procedure di sicurezza clinica.

La Regione Emilia Romagna, nell’ambito del progetto di gestione del rischio ha predisposto una check list che somministrerà a livello dipartimentale durante la visita di verifica. Lo strumento è stato predisposto per valutare in quali ambiti i dipartimenti si muovono e, quindi, quali siano i programmi\azioni realizzati o in corso d’opera, per ridurre il rischio. La Direzione ASMN ha adattato la check list a livello locale inserendo anche ulteriori indicazioni della Regione a seguito di eventi indesiderati occorsi nelle strutture sanitarie regionali.

I contenuti della check list sono stati oggetto di discussione in Collegio di Direzione e, nel prossimo biennio, i dipartimenti/strutture dovranno tener conto delle indicazioni che si deducono dalla stessa per la realizzazione dei programmi di gestione del rischio.

I progetti pianificati, in sintonia con le attenzioni rivolte alla cultura della sicurezza, dovranno porre la massima attenzione alla interprofessionalità come valido strumento per la soluzione di problematiche complesse, quali appunto quelle del rischio clinico, che coinvolgono trasversalmente le varie professioni e ruoli.

Prosegue per il 2008 il progetto infermieristico “gestione del rischio cadute accidentali in ospedale” con il coinvolgimento delle unità operative di Cardiologia, Medicina Fisica Riabilitativa e Neurologia nella sperimentazione degli strumenti di rilevazione e valutazione del rischio. La successiva elaborazione dei dati raccolti permetterà, al gruppo di progetto, di definire la scala di valutazione più idonea ed il completamento della linea guida aziendale per il suo licenziamento.

L’esigenza di favorire e diffondere una cultura della sicurezza hanno portato la Direzione Infermieristica Tecnica ed Ostetrica a richiede d’intervenire, in accordo con il mondo accademico, nella formazione di 1° livello. Dal prossimo anno accademico verranno pertanto attivate iniziative a carattere seminariale orientate a stimolare nei discenti la cultura della sicurezza.

Monitoraggio degli eventi sentinella

Con il DPR del 7 aprile 2006 è stato approvato il nuovo Piano Sanitario Nazionale relativo al triennio 2006-2008 che, nell’ambito delle iniziative di gestione del rischio clinico volte a salvaguardare e tutelare la sicurezza dei pazienti, pone l’accento sull’importanza di attivare un monitoraggio degli eventi sentinella, cioè quegli eventi avversi di particolare gravità, che causando gravi danni al paziente determinano una perdita di fiducia dei cittadini nei confronti del Servizio Sanitario.

Il Ministero della Salute, nell’intento di giungere alla comprensione delle cause che possono determinare o favorire il verificarsi di eventi avversi evitabili, ha, pertanto,

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avviato un sistema di monitoraggio degli eventi sentinella, in analogia con quanto attuato in altri Paesi ed in coerenza con le iniziative promosse in sede di Unione Europea e OMS.

Nel corso del 2008, anche nella nostra Azienda, come da recenti indicazioni regionali, si procederà ad attivare un monitoraggio degli eventi sentinella adottando e diffondendo a tutti i reparti le schede di incident reporting già sperimentate presso la S.C. Ostetricia e Ginecologia.

Il monitoraggio consisterà nella trasmissione alla Direzione Operativa e alla Direzione Infermieristica, Tecnica e Ostetrica delle schede di segnalazione per ogni evento avverso verificatosi che abbia determinato grave danno/disabilità o decesso del paziente.

Alcuni esempi di eventi sentinella sono:

procedura in paziente sbagliato;

procedura in parte del corpo sbagliata (lato, organo o parte);

suicidio di paziente ricoverato;

strumento o altro materiale lasciato all’interno del sito chirurgico che richieda successivo intervento o ulteriori procedure;

reazione trasfusionale conseguente ad incompatibilità ABO;

decesso, coma o gravi alterazioni funzionali derivati da errori di terapia associati all’uso di farmaci;

decesso materno o malattia grave correlata al travaglio e/o parto;

abuso su paziente ricoverato;

mortalità o disabilità permanente in neonato sano di peso >2500 g non correlata a malattia congenita.

Dopo una attenta verifica delle “cause radice” (Root Causes Analysis) che hanno portato all’evento avverso, i dati verranno inoltrati in Regione in forma completamente anonima, al fine di consentire il successivo inoltro al Ministero della Salute.

Infezioni ospedaliere

• Revisione/aggiornamento e diffusione delle seguenti procedure licenziate dal CIO:

1. Protocollo di Profilassi antibiotica nelle infezioni chirurgiche

2. Antisepsi e Disinfezione

3. Prontuario di Sterilizzazione

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• Aggiornamento dell’elenco relativo ai germi sentinella o “Alert Organism” e monitoraggio dell’adesione alla procedura “Individuazione, Segnalazione e Controllo dei Germi Sentinella”

• Creazione e diffusione del bollettino statistiche epidemiologiche

• Analisi annuale dei consumi e costi relativi alla terapia antibiotica

• Trasmissione di report microbiologici ai reparti ad elevato rischio (S.C. di Anestesia e Rianimazione, Malattie Infettive, Ematologia e Neonatologia) e adozione delle azioni conseguenti

• Organizzazione di incontri Dipartimentali sul tema dell’appropriatezza della prescrizione antibiotica e delle multiresistenze batteriche

• Aggiornamento dello spazio Intranet dedicato al CIO che prevede la diffusione periodica di approfondimenti bibliografici e del materiale utilizzato nei corsi di formazione su tematiche relative alla prevenzione e monitoraggio delle infezioni ospedaliere

• Potenziamento della struttura organizzativa dedicata alla prevenzione e al controllo delle infezioni ospedaliere mediante l’implementazione della neo-costituita rete di referenti infermieristici e medici dipartimentali o di struttura

• Attivazione di un programma di sorveglianza delle infezioni ospedaliere in Neonatologia

• Adesione a iniziative e progetti promossi dall’Agenzia Sanitaria Regionale in tema di prevenzione e controllo delle infezioni ospedaliere, in collaborazione con i Comitati Infezione Ospedaliere delle altre Aziende della Regione

• Diffusione, aggiornamento e adozione di procedure per la corretta gestione dei Dispositivi invasivi e non per la prevenzione delle Infezioni Ospedaliere

Politica del farmaco

Appropriatezza della prescrizione e dell’utilizzo del farmaco

Saranno stilati/aggiornati i Protocolli e piani Terapeutici da parte dei Centri autorizzati per la prescrizione di farmaci specialistici in conformità alle migliori evidenze scientifiche nell’ambito delle indicazioni registrate, alle note AIFA e agli indirizzi della Commissione Regionale del Farmaco nonché della Commissione Provinciale.

Proseguirà il controllo sulle prescrizioni off-label per un utilizzo del farmaco nel pieno rispetto degli indirizzi normativi secondo percorsi condivisi a livello aziendale.

L’ estensione graduale del programma di prescrizione e somministrazione informatizzata alle Strutture Ospedaliere costituirà un ulteriore strumento/supporto

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informativo per i clinici nella fase di valutazione e prescrizione delle terapie, secondo profili e protocolli terapeutici definiti e condivisi .

Consolidamento dell’ attività di monitoraggio dei farmaci individuati dall’AIFA anche ai fini della verifica sulla loro appropriatezza d’uso.

Commissione provinciale del farmaco e pto

Proseguirà l’attività della Commissione Provinciale Farmaco per l’aggiornamento costante del Prontuario Provinciale, nel rispetto dei criteri ed indirizzi della Commissione Regionale del Farmaco, la cui adozione è vincolante c/o tutte le Strutture .

Controllo sul corretto utilizzo di alcuni farmaci antibiotici per ridurre l’incidenza del fenomeno delle resistenze, attraverso la revisione e adozione di Richieste Motivate Personalizzate, approvate dalla Commissione Provinciale del Farmaco.

Prescrizione di farmaci con brevetto scaduto

Prosegue regolarmente l’attività di informazione a tutti i medici dipendenti sulla disponibilità dei farmaci generici-equivalenti immessi periodicamente sul mercato per favorirne la prescrizione e la diffusione a livello territoriale, con richiamo all’importanza della prescrizione per principio attivo in fase di dimissione.

Gestione del rischio

Proseguirà nel prossimo triennio, secondo una programmazione definita, lo sviluppo del progetto interaziendale avviato nel secondo semestre 2006, che prevede l’adozione da parte delle Strutture ospedaliere di un programma di prescrizione – somministrazione informatizzata. L’utilizzo di questo programma consente di controllare ed indirizzare tutto il processo di gestione del farmaco a livello di reparto, limitando in modo drastico l’errore nelle varie fasi, di ridurre ed ottimizzare le scorte e di abbattere i costi conseguenti.

Il Programma di prescrizione informatizzata verrà, inoltre, esteso a Strutture ambulatoriali e sarà collegato direttamente alla Farmacia per la distribuzione informatizzata delle terapie a pazienti con patologie croniche e/o gravi che richiedono un frequente ricorso alla Struttura.

Tale strumento consente di disporre in modo chiaro della terapia completa prescritta nel tempo al paziente, di verificare tutti gli accessi alla struttura, di elaborare informazioni su supporto cartaceo per il paziente, e di monitorare una serie di parametri utili sia al clinico che al farmacista.

A Maggio 2008 sarà attiva la nuova Centrale di preparazione dei farmaci antiblastici che consentirà l’integrazione e collaborazione di tutti i professionisti coinvolti nel processo di gestione di tali preparati.

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Contemporaneamente si darà prosecuzione al progetto avviato nel 2007, in collaborazione con i clinici e infermieri delle Strutture di Oncologia ed Ematologia, di revisione dei protocolli attualmente in uso attraverso la verifica dei dati più recenti di letteratura.

Sviluppo della Farmacovigilanza

Permane l’impegno teso allo sviluppo dell’ attività correlata alla Farmacovigilanza attraverso la diffusione delle comunicazioni a tutti i medici da parte del referente aziendale, e l’ attivazione di percorsi per incentivare la segnalazione di sospette reazioni avverse da farmaci. In particolare è stata avviata una collaborazione diretta con il Pronto Soccorso, quale osservatorio privilegiato per tali tematiche.

Analoghi percorsi vengono adottati per incentivare le segnalazioni di incidenti o mancati incidenti relativamente ai Dispositivi Medici, a seguito delle comunicazioni trasmesse dal referente aziendale della Vigilanza sui DM.

Piano dei lavori AVEN

Il 2008 rappresenta per AVEN un anno di sviluppo delle attività, anche come conseguenza di una maggiore articolazione della struttura operativa al fine di meglio monitorare, supportare e sviluppare i molteplici ambiti assegnati all’Area Vasta dalla Regione e dalle Aziende associate.

Di rilievo fondamentale per AVEN sarà il concreto avvio della costruzione del nuovo magazzino centralizzato (ULC) e della parallela conclusione delle attività di analisi organizzativa all’interno delle sette aziende. Proseguirà lo sviluppo dei processi comuni di acquisizione di prodotti e verrà implementato il sistema di monitoraggio del livello di adesione delle singole aziende agli esiti delle gare di AVEN e Intercent-ER. Verranno sviluppati inoltre gli ulteriori ambiti di integrazione, sia in ambito amministrativo che sanitario, individuati specificamente dal Comitato Tecnico.

In ambito AVEN è stata approvata la pianificazione relativa alle gare da attivare tra il 2008 e il 2009, tenuto anche conto delle procedure che invece saranno gestite a livello regionale da Intercent-ER.

La nostra azienda gestirà in qualità di capo fila le seguenti procedure:

• Device per Vertebroplastica

• Stent Vascolari periferici

• Dispositivi per cardiologia

• Licenze Microsoft

• Letti a bilancia per Dialisi

• Defibrillatori per reparto

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• Letti per rianimazione

Attività di acquisizione

In ottemperanza alle disposizioni regionali in materia di razionalizzazione della spesa per l’acquisto di beni e servizi, perseguibile anche attraverso l’individuazione di nuovi ambiti per la sperimentazione di gare condivise, alla luce del positivo esito della procedura negoziata per l’affidamento della fornitura in service di sistemi per la validazione delle unità di sangue con metodica NAT, all’interno della programmazione, sono previste ulteriori procedure di gara per l’affidamento di forniture in service (emogasanalisi e medicina trasfusionale). AVEN, inoltre, collaborerà strettamente con Intercent-Er per l’avvio di ulteriori gare telematiche, dopo il soddisfacente esperimento della gara per l’affidamento della fornitura di consumabili per informatica, e per lo sviluppo degli acquisti mediante mercato elettronico, reso maggiormente appetibile a seguito dell’abilitazione dei fornitori AVEN di dispositivi medici.

A tal proposito, sono già stati presi contatti tra I’AUSL di Modena ed Intercent-ER per una gara telematica per la fornitura di stampati.

Progetto Industriale logistica

Entro l’anno 2007, salvo nuove richieste di chiarimento/modificazioni progettuali che al momento attuale non sono prevedibili, dovrebbe concludersi l’ Iter amministrativo finalizzato all’approvazione da parte dell’amministrazione comunale di Reggio Emilia del Piano particolareggiato ed al rilascio della Concessione Edilizia. Per la realizzazione del magazzino centralizzato (ULC).

Una volta verificatasi tale approvazione sarà bandita dall’Azienda UsI di Reggio Emilia — Servizio Attività Tecniche la gara per l’affidamento dei lavori, che dovrebbe concludersi entro aprile 2008. In seguito all’ espletamento di tale gara, dovrebbero avviarsi i lavori di costruzione dell’ULC.

Parallelamente, sempre l’ Azienda USL di Reggio Emilia, ma con la responsabilità in capo al Servizio Gestione Approvvigionamenti coadiuvato dalla Direzione operativa di AVEN, dovrà procedere a bandire e ad effettuare la gara per l’affidamento delle forniture e dei servizi connessi alla realizzazione degli impianti interni ed alla gestione dell’ULC, che dovrebbe concludersi entro il primo semestre 2008.

Un’ altra importante attività che deve essere avviata nel corso dell’anno 2008 è rappresentata dalla unificazione delle codifiche dei dispositivi medici in uso attualmente presso le Aziende associate con l’adozione, quale codificazione standard, di quella attualmente in uso presso il Magazzino Farmaceutico dell’Azienda UsI di Reggio Emilia. Tale unificazione, che potrà avvenire, a discrezione delle Aziende associate, o con l’inserimento nelle rispettive procedure della codificazione standard, o mediante “interfacciamento”, risulta di fondamentale importanza non solo per la gestione operativa dell’ULC (ricezione delle richieste d’ordine ed emissione dei buoni d’ordine) ma anche per l’attività di acquisizione centralizzata dei dispositivi medici gestiti dall’ULC.

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Infine, da sottolineare il fatto che la proposta di programmazione degli acquisti in area vasta per gli anni 2008 e 2009 prevede una priorità per lo svolgimento delle procedure riferite a quei prodotti che verranno gestiti dall’ULC (farmaci, ovviamente, ma soprattutto dispositivi medici).

Dose Unitaria

Nel corso dell’ anno 2008 proseguirà l’attività di monitoraggio delle esperienze in tema di dose unitaria dei farmaci in corso presso le Aziende associate, nonché presso altre Aziende ed enti sanitari anche con la partecipazione al Network costituitosi presso l’Azienda ospedaliero Universitaria di Modena.

Progetto di copertura assicurativa del 1° rischio

Sono stati inseriti nella programmazione per l’anno 2008 lo studio e l’espletamento, a cura del Gruppo AVEN assicurazioni, di una gara per la copertura del 1° rischio.

In previsione di detta procedura condivisa le scadenze delle singole polizze aziendali sono state allineate; in sede di studio di fattibilità si valuteranno le condizioni di partecipazione di ciascuna azienda.

Sistema Integratore CUP di Area Vasta

Proseguiranno neI 2008 le attività connesse al progetto Integratore CUP di Area Vasta e, rispetto alle commesse assegnate a CUP 2000, verrà fornito il coordinamento per le iniziative per le quali tale azione verrà attribuita all’Area Vasta.

Attività integrate a livello provinciale e interprovinciale

Per quanto attiene all’integrazione dei servizi, AVEN proseguirà la propria attività in ambito amministrativo favorendo la costituzione di ulteriori gruppi permanenti all’interno dei quali costruire percorsi mirati per lo scambio ed i confronti, ponendosi obiettivi di diversa intensità, costruiti sulle specifiche tematiche affrontate, che vanno dal condividere cultura e socializzare competenze fino ad individuare possibili aree di gestione in comune.

I gruppi interaziendali costituiti riguarderanno i seguenti ambiti:

• aggiornamento in materia fiscale con il compito di omogeneizzare i comportamenti tra le diverse aziende, favorendo la circolazione di interpretazioni e soluzioni adottate anche nell’ottica di realizzare risparmi sulle consulenze richieste;

• uffici stampa e/o comunicazione esterna con l’obiettivo, in prima battuta, di ottimizzare la produzione e l’uso del materiale di comunicazione per la promozione della salute (depliant, opuscoli, campagne);

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• politiche di sviluppo del personale, formazione, comunicazione interna;

• elaborazione e redazione in comune di regolamenti previsti dalla normativa vigente (accesso atti, privacy, etc.) con l’intento di renderne omogenei i contenuti sia per ridurne i tempi elaborativi sia per garantire a cittadini ed operatori certezza dei percorsi e dei comportamenti anche per gli ambiti sovraziendali;

• controllo di gestione con l’obiettivo di creare un tavolo di benchmarking permanente che possa essere di aiuto alla gestione delle singole aziende.

Proseguiranno invece le attività dei gruppi permanenti AVEN.

Attività e progetti condivisi con CEVEAS

L’ anno 2008 vedrà:

• l’ espletamento della gara unificata di tutti i farmaci acquistati dall’Area Vasta, per un importo presunto di € 190.000.000,00: Ce.VEAS sta, pertanto, coordinando i lavori dei gruppi dei clinici già attivati e procederà all’attivazione di tutti gli altri al fine di completare l’attività preliminare alla definizione dei contenuti e della strategia di gara;

• verrà attivata la gara sperimentale, con la collaborazione di Intercent-ER, per l’acquisizione di dispositivi medici ad alto costo di utilizzo in ambito cardiologico (stent medicati e non medicati);

• attivazione del data-base finalizzato alla gestione e archiviazione dei dati relativi ai farmaci acquistati con procedure centralizzate AVEN, in collaborazione con l’Azienda capofila;

• si consoliderà il monitoraggio dell’adesione alle gare farmaci AVEN;

• si consoliderà e svilupperà l’attività di coordinamento delle Commissioni Provinciali Terapeutiche AVEN;

• collaborazione con Centrale d’acquisto regionale.

Attività Gruppo Ingegnerie Cliniche e Gruppo Informatici

Obiettivo per l’anno 2008 è l’ attivazione di tutte le procedure di gara programmate nel 2007 dal gruppo degli ingegneri clinici e, almeno per le procedure meno complesse, la relativa aggiudicazione; in linea generale, è auspicabile che si creino le condizioni per un maggiore rispetto delle tempistiche programmate. Il gruppo degli ingegneri clinici dovrà, inoltre, completare la ricognizione delle obsolescenze, al fine di valutare la possibilità di predisporre a livello di AVEN un piano di sostituzioni su base triennale. Nell’ambito delle obsolescenze potrebbero essere definite procedure comuni: ad esempio, nelle procedure di dichiarazione di fuori uso e conseguenti rapporti con la cooperazione.

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Rispetto all’attività del gruppo Informatici, dovranno essere completati gli approfondimenti richiesti dal Comitato Tecnico relativamente ai progetti presentati lo scorso anno, in modo che possano essere avviate le specifiche attività.

Se concluso positivamente lo studio di fattibilità, verrà espletata la procedura AVEN per l’acquisizione di licenze Microsoft.

Proseguirà, invece, il coinvolgimento nel progetto di logistica integrata, sia per il contributo che il gruppo darà in sede di acquisizione dei software dedicati, sia nei processi di reingegnerizzazione. Il Gruppo degli informatici, per le attività attribuite ad AVEN, curerà il coordinamento del pacchetto delle commesse assegnate a CUP 2000.

Attività formativa

Per agevolare, infine, le aziende nell’assolvimento degli oneri in materia di formazione continua a favore dei farmacisti, verranno programmati, specifici corsi per una copertura di almeno il 50% del fabbisogno annuale di crediti formativi. Questa ipotesi è già stata condivisa con il Gruppo dei Farmacisti.

Considerata l’ imminente attivazione del sistema integrato di logistica, i corsi dedicati ai farmacisti verteranno presumibilmente su materie connesse all’argomento logistica e suoi sviluppi operativi.

Per finire, si procederà nei primi mesi del 2008 alla definizione di una giornata seminariale sull’assetto e mission dei servizi informatici all’interno di AVEN.

Interventi sull’ accessibilità ai servizi, processi assistenziali e continuità assisitenziale

Nel corso del triennio 2008-2010 l’ Azienda Ospedaliera S. Maria Nuova continuerà a collaborare attivamente alla definizione di progetti di integrazione socio-sanitaria e, più complessivamente, alla programmazione di servizi in cui particolare rilevanza assume l’esigenza di sostegno alle fasce di popolazione, anche temporaneamente, in situazione di difficoltà.

In particolare, nel corso del 2008, verrà attivato un confronto con il Servizio Sociale dell’Azienda USL e del Comune, per la definizione di una nuova procedura di dimissione protetta che, attraverso un approccio globale, tenga conto non solo degli aspetti sanitari ma anche delle criticità sociali.

Continuerà, inoltre, nel corso del prossimo biennio lo sforzo da parte delle due Aziende di implementare nella realtà locale percorsi di gestione integrata delle più frequenti patologie croniche (lo scompenso cardiaco, Insufficienza Respiratoria Cronica (IRC), la malattia oncologica e l’Insufficienza Renale). I progetti coinvolgono specialisti ospedalieri e convenzionati interni, Medici di Medicina Generale, infermieri professionali, assistenti sociali, psicologi e altre figure di supporto.

Nell’ ambito delle cure palliative, proseguirà la collaborazione con l’Azienda USL nella definizione di percorsi integrati tra ospedale e territorio per fornire al malato terminale una migliore continuità e qualità delle cure al fine di accompagnarlo nella

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fase terminale della vita, nel pieno rispetto della persona. In particolare, si provvederà a ricostituire formalmente il gruppo interaziendale, che in questi anni ha lavorato su tale tematica, con l’obiettivo di promuovere una cultura delle cure palliative ma anche di definire la rete dei servizi presenti e le modalità di collegamento tra i diversi nodi della rete, sia già consolidati che in via di consolidamento.

Sistema informativo aziendale

Obiettivi dipartimentali saranno:

• il puntuale e corretto invio della documentazione di specialistica ambulatoriale;

• la puntuale e corretta compilazione delle SDO;

• la trasmissione delle informazioni relative ai farmaci oggetto di compensazione tramite file F;

• gli scarichi dei consumi dai Magazzini informatizzati;

• la corretta applicazione del protocollo di gestione delle liste d’attesa, con la completa e corretta compilazione della proposta di ricovero;

• il miglioramento dell’accuratezza nella compilazione di tutte le informazioni richieste nei moduli informatizzati (SDO, Day Service, proposta di ricovero, magazzino).

Gli obiettivi che vedranno impegnate le strutture di supporto aziendale e che coinvolgeranno nella loro realizzazione le strutture semplici e complesse ospedaliere saranno:

• sviluppo della informatizzazione del percorso del paziente chirurgico dalla fase di prenotazione a quella di sala operatoria, in applicazione di quanto indicato sul progetto regionale SIGLA (Sistema Integrato Gestione Liste d'Attesa), che prevede la realizzazione di strumenti e prodotti che consentano il monitoraggio prospettico delle liste di attesa attraverso il consolidamento su base territoriale delle informazioni provenienti dalle varie procedure aziendali di gestione delle liste. Il percorso informatizzato alimenterà un flusso informativo verso le strutture interne in grado di supportarle nella valutazione delle liste d’attesa, tempi di utilizzo sala e consumo di materiale per singolo paziente. Alla sperimentazione in atto nel Dipartimento Chirurgico seguirà l’estensione del programma agli altri Dipartimenti con discipline chirurgiche. Anche i restanti dipartimenti medici saranno coinvolti per quanto riguarda la prima fase di gestione e valutazione delle liste d’attesa per i ricoveri programmati;

• sviluppo del datawarehouse clinico come strumento per lo scambio di dati clinici con il territorio ed i MMG. L’Azienda Ospedaliera partecipa al progetto regionale SOLE che si propone di facilitare i flussi informativi tra strutture ospedaliere e MMG/PLS.;

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• Sviluppo del progetto SIGLA, ramo del progetto SOLE nell’ambito del quale la RER intende fornire a medici esterni uno strumento, il "cruscotto SIGLA", che permetta la consultazione dei tempi di attesa per ricoveri programmati, sia ordinari che di day hospital, di tutta la regione. Le finalità sono:

Monitoraggio delle attese seguendo il percorso del nominativo dal momento della prenotazione a quello del ricovero (o eliminazione) in modo da poter raccogliere gli elementi necessari a un calcolo dei tempi di attesa che tenga conto della priorità clinica secondo le indicazioni regionali, del nome di lista e della eventuale presenza di giorni di sospensione o non idoneità.

Costruzione di uno strumento semplificato per la rilevazione della quantità di risorse di ricovero messe a disposizione da ogni struttura, in funzione della tipologia di lista e della priorità clinica; utile, a questo proposito il corretto e diffuso utilizzo del programma SALO per la gestione delle liste operatorie.

Il progetto SIGLA prevede una serie di interventi:

• unificazione delle modalità di gestione delle liste di attesa delle Aziende Sanitarie attraverso la normalizzazione del nomenclatore delle liste stesse, l'omogeneizzazione delle classi di priorità che vengono attribuite ai singoli casi ed il supporto all'informatizzazione locale per la gestione delle liste;

• rete informatica e telematica utile al consolidamento a livello regionale delle informazioni sulle liste di attesa aziendali per la loro presentazione ad operatori esterni (in particolare medici di base e specialisti) oltre che alla Regione ed alle Aziende.

4.5 L’ INTEGRAZIONE TRA LE ATTIVITÀ ASSISTENZIALI, DI DIDATTICA E DI RICERCA

La peculiarità, che da sempre caratterizza l’attività sanitaria svolta nell’ ambito delle Aziende Ospedaliero-Universitarie, è quella di una mission orientata allo svolgimento delle attività assistenziali essenziali allo svolgimento delle funzioni istituzionali di didattica e ricerca della Facoltà di Medicina e Chirurgia.

Con la L. 29/2004 e la successiva direttiva regionale per l’adozione dell’atto aziendale, il SSR ha identificato la ricerca come sua funzione istituzionale fondamentale, al pari di quella assistenziale e di formazione continua.

A maggior ragione, tali prerogative, competono agli IRCCS, parte integrante del SSR, all’interno del quale svolgono funzioni di alta qualificazione per quanto attiene alle attività assistenziali, di ricerca e formazione, partecipando a network di ricerca nazionali ed internazionali.

Gli accordi quadro sottoscritti con le Università di Parma e Modena-Reggio Emilia, che prevedono il pieno inserimento del SMN nella rete formativa di entrambi gli Atenei,

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costituiscono un presupposto importante per allineare il nostro ospedale a questi fondamentali obiettivi.

Inoltre, nell’ambito sanitario, in particolare, è nozione diffusa che i contesti assistenziali siano continuamente attraversati da dinamiche di cambiamento indotte dal continuo sviluppo tecnologico e dall’introduzione nei percorsi di cura di opzioni, il cui impatto positivo in termini di costo-efficacia non sempre è affidabilmente ed adeguatamente misurato.

Da qui, la necessità di dotarsi di strumenti di governo dell’innovazione, che armonizzino le tensioni al cambiamento (indotte anche dai risultati della ricerca) e le esigenze del SSR di assicurare sostenibilità, evitare duplicazioni e ridondanze, garantire accessibilità.

A tale scopo, si è recentemente costituito l’Osservatorio per l’innovazione regionale, finalizzato a

• individuare tempestivamente le innovazioni tecnologiche, cliniche ed organizzative;

• coinvolgere le competenze professionali nelle preliminari valutazioni di impatto;

• sostenere il ruolo propositivo dei Collegi di Direzione nell’elaborazione di proposte di innovazione clinica ed organizzativa a livello aziendale e di area vasta.

Fermo restando che è, appunto, il Collegio di Direzione la sede privilegiata delle politiche di integrazione fra le tre funzioni di assistenza, didattica e ricerca, in Azienda, nel corso del 2007, si era già avvertito il bisogno di costituire l’Osservatorio Ricerca ed Innovazione con funzioni di supporto al Collegio di Direzione nella identificazione delle priorità per progetti di ricerca clinica e clinico-organizzativa, sviluppo e cura della realizzazione di interventi di formazione per la creazione e il consolidamento di competenze di ricerca clinica/epidemiologica, armonizzazione delle attività di ricerca svolte nei singoli dipartimenti, stimolo alla realizzazione di progetti di ricerca locali di particolare interesse per i bisogni operativi dell’azienda.

5. FORMAZIONE

Il Servizio Formazione è chiamato a svolgere funzioni integrate con gli staff di Dipartimento e delle Aree aziendali,in sinergia con la Direzione Infermieristica,Tecnica ed Ostetrica. Inoltre per una maggiore sinergia, risulta indispensabile evidenziare i contenuti dell’accordo sottoscritto dalla conferenza Stato Regioni nella seduta del 1° Agosto 2007, in cui è stato approvato il testo varato dalla Commissione paritetica Stato Regioni, che, partendo dai risultati della sperimentazione 2002-2007 sul modello di ECM, Educazione Continua in Medicina, avvia il programma ordinario per il triennio 2008-2010.

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Tale accordo è stato recepito al comma 335 della Legge Finanziaria 2007 con i relativi effetti applicativi.

La prima criticità della fase sperimentale 2002 –2007 del sistema ECM è stata evidenziata nei Providers di formazione. In futuro i providers saranno identificabili in un unico elenco pubblico, comprendente i provider pubblici, tra cui l’Azienda S. Maria Nuova e privati accreditati.

I providers dovranno utilizzare tutte le forme di offerta formativa d’aula, elettronica sincrona e asincrona , ma, in particolare, quelle basate sulla valorizzazione della trasmissione dell’esperienze sul campo: questa formula vedrà maggiormente coinvolte le Aziende Sanitarie Pubbliche ed i Policlinici. In queste aziende lo sviluppo professionale continuo sarà un requisito per conseguire e mantenere l’accreditamento con il SSN attraverso la gestione dei piani formativi .

La gestione del Piano Formativo Aziendale (PAF) richiederà l’identificazione di un processo di analisi dei bisogni formativi di tutti gli operatori sanitari, di programmazione /progettazione degli eventi, realizzazione e valutazione delle ricadute nell’operatività per i pazienti e nella maturazione di nuove competenze.

L’analisi dei bisogni formativi nell’ASMN è stata effettuata nel corso del 2007 per l’Area Infermieristica Tecnica ed Ostetrica e quindi per l’Area della Dirigenza Medica e Sanitaria; i risultati sono stati presentati al Collegio di Direzione del 18 dicembre 2007.

L’accordo nazionale prevede che i providers ECM possano essere esterni alle Aziende, ma devono essere accreditati per la garanzia delle offerte formative.

Il testo dell’accordo indica come primo obiettivo nazionale prioritario il tema della gestione del rischio sanitario; nella nostra Azienda il Piano Programma del Rischio è sostenuto da una formazione trasversale che, iniziata nel 2007, proseguirà nel 2008 ed in permanenza per il futuro, configurando un’area di formazione trasversale a tutta l’Azienda.

La traduzione degli obiettivi in Piani Formativi consentirà il realizzarsi dei vari progetti formativi; viene garantita la specificità professionale specialistica, con la realizzazione di obiettivi individuali da programmare ,come per gli obiettivi nazionali e regionali, in piani triennali.

La programmazione porterà a sviluppare, quindi, una pianificazione delle attività formative individuali realizzando: Il Dossier Formativo Individuale (DFI), il Dossier di Gruppo (DFG) ,il Piano Formativo Aziendale (PAF) ,che una volta realizzati porteranno alla redazione del Rapporto annuale sulla formazione aziendale (RAF).

La programmazione e l’articolazione del Piano Formativo delle Aziende Sanitarie dovranno essere approvati dal Collegio di Direzione, che ha il ruolo di rendere coerenti gli obiettivi formativi con quelli del budget prestazionale aziendale, attraverso il coinvolgimento e la valorizzazione di tutti i professionisti aziendali.

Le tipologie di eventi formativi che vanno a comporre il PAF ed i dossier formativi dei professionisti sono configurabili nella modalità di formazione aperta, intesa come quella formazione che utilizza tutte le forme di potenzialità didattiche residenziale (convegni,seminari,congressi), formazione sul campo (gruppi di audit ,revisioni tra

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pari, gruppi di miglioramento ,ricerche), autoapprendimento (FAD asincrona,lettura di articoli scientifici), ma anche altri eventi che sviluppando formazione aperta,cioè con impiego di tutte le forme suddette creano interattività.

I professionisti possono svolgere attività di discente e di docenti (ex cattedra, tutor, mentor): il ruolo di docente consente di acquisire fino al 35% di crediti.

L’accordo stabilisce che il numero di crediti da acquisire nel triennio 2008-2010 per tutti sanitari è di 50 crediti per anno (minimo 30 e massimo 70) per un totale di 150 crediti.

Dei 150 ,90 devono essere nuovi crediti, quindi i crediti obbligatori minimi per anno sono 30; i rimanenti 60 per arrivare a 150 possono essere recuperati dagli anni 2004,2005,2006 e 2007, indipendentemente dal numero di crediti acquisiti; nel caso siano stati inferiori a 60 dovranno essere recuperati quelli che mancano per raggiungere i 50 per anno.

Per quanto attiene alla tipologia di obiettivi da soddisfare sono state definite quote percentuali tendenziali:

20% per obiettivi nazionali; 50% per obiettivi regionali ed aziendali, 30% per obiettivi individuali.

La tipologia di attività formativa/tempo dedicato/ crediti acquisiti sarà determinato dal percorso formativo identificato nel Dossier Formativo dello specifico profilo professionale, registrato nel programma aziendale dedicato.

I Providers invieranno i crediti assegnati ai singoli professionisti all’anagrafe regionale e nazionale COGEAPS (COnsorzio per la GEstione delle Anagrafi Professioni Sanitarie).

Per quanto attiene alle modalità di finanziamento del PAF si conferma che viene soddisfatto dall’investimento dell’1% della massa salariale dei dipendenti SSN.

La lettura dell’accordo porta ad evidenziare che il programma definitivo 2008-2010 per l’Educazione Continua in Medicina in Italia ha confermato il principio dell’universalità della formazione degli operatori sanitari nel tempo dell’esercizio professionale, a garanzia della qualità minima delle performance professionali.

In particolare, introducendo il concetto di programmazione triennale ed articolazione del dossier formativo individuale e di gruppo, con un 30% di obiettivi legati alla soddisfazione di bisogni di crescita professionale individuale ha recuperato il ruolo del professionista come attore del sistema formazione; il professionista viene coinvolto nei meccanismi di learning governance nel momento in cui si sviluppano nuove metodologie formative previste dalla formazione integrata ed aperta, si promuovono studi e ricerche sulla coerenza degli obiettivi proposti e la formazione effettuata.

Tutto il Sistema ECM richiederà un regolamento operativo per cui i Servizi Formazione della Regione E.R. dovranno essere accreditati con le regole dell’accreditamento regionale rispettando i 43 requisiti generali e quelli specifici.

Il programma ECM sarà da sostenere con future elaborazioni programmatorie per poter allineare le attività formative/tempo speso/crediti acquisiti con gli obiettivi di budget dei professionisti e delle Aziende; si dovrà strutturare un sistema di

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valorizzazione/riconoscimenti per quei professionisti che raggiungono il massimo del debito formativo e che impiegano modalità formative con impatto rilevante sulle attività e percorsi clinici .

Il budget per la formazione dell’Azienda S. Maria Nuova 2008-2009 deve prevedere tutta la formazione delineata nel Piano Programmatico 2008-2010, in sintonia con il nuovo accordo stato-regioni per l’ECM e la formazione rivolta ai professionisti ed operatori Aziendali non coinvolti dal programma.

Formazione Interaziendale

• Verranno sviluppate attività di formazione per le professioni sanitarie attraverso le lauree di infermiere, tecnico sanitario di radiologia medica, fisioterapista secondo programmi comuni di lavoro, concordati fra le due Aziende Sanitarie. Tali programmi saranno finalizzati alla definizione dell’utilizzo delle sedi di tirocinio, degli impegni organizzativi e finanziari, delle attività di docenza dei professionisti appartenenti alle due Aziende, presso le sedi universitarie e le attività didattiche, di laboratorio e di ricerca documentale nelle strutture del SSN.

• Coproduzione, Hospice Madonna dell’Uliveto, Azienda ASMN, Azienda USL di percorsi di formazione sul tema delle cure palliative. I costi saranno equamente suddivisi fra le due aziende.

• Cogestione di percorsi formativi dedicati ai professionisti delle farmacie convenzionate.

• Prosecuzione del corso AUSL dedicato alla gestione del rischio clinico per i professionisti dell’ASMN.

• Coproduzione di un corso dedicato alle competenze relative alle metodologie della ricerca.

• Prosecuzione nelle strutture del presidio ospedaliero dellAUSL del progetto dell’ASMN: “Cure leggere, leggere cura”.

• Partecipazione interaziendale al progetto della Provincia Media-library per la documentazione e comunicazione dei saperi aziendali,normata da specifica convenzione in via di sottoscrizione.

• Organizzazione di opportunità formative dedicate all’implementazione organizzativa dei percorsi del paziente e dei modelli assistenziali oncologici. I costi saranno equamente suddivisi fra le due Aziende.

• Produzione di un programma unico di formazione, cofinanziato rispetto ad accordi specifici per singolo dipartimento, per i professionisti del Dipartimento Interaziendale di Emergenza Urgenza, Dipartimento di diagnostica per immagini e di Patologia Clinica e per il personale afferenti ai CAL e Nefrologia e Dialisi dell’ASMN.

• Cogestione progettuale ed economica del percorso di formazione in e-learning dedicato allo sviluppo delle competenze di base e avanzate dell’EBM. Nel 2008 si

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prevede inoltre lo sviluppo per l’evidence based nursing ed altri programmi di e-learning dedicati all’uso delle banche dati cliniche aziendali.

• Partecipazione gratuita della comunità professionale dell’Azienda USL e dell’Azienda Ospedaliera ASMN a tutta l’attività formativa e convegnistica prodotta dalle due Aziende. Le modalità di accesso alle specifiche iniziative saranno normate da accordi specifici sulla base di una garanzia reciproca di riserva di almeno il 20% dei posti disponibili e gratuiti ai professionisti dell’Azienda ospite.

• Produzione di un offerta formativa interaziendale dedicata ai MMG, PLS, CA condivisa con il coordinamento della formazione AUSL. Le attività proposte al di fuori di quanto programmato e condiviso non saranno supportate dall’attivazione della continuità assistenziale.

• Le 2 Aziende condividono che l’impegno didattico dei propri professionisti rivolto ai colleghi della stessa azienda è valorizzato 25,82€ ora riconoscendo la maggiorazione di un terzo in più delle ore previsto dal programma per la progettazione didattica (es corso di 9 ore per la prima edizione saranno pagate 12 ore) . Tale maggiorazione si applica esclusivamente nell’ambito della prima edizione dell’evento formativo.

Biblioteca Interaziendale

L’ Azienda Ospedaliera garantisce l’accesso alle banche dati scientifiche e bibliografiche esterne a pagamento da parte dei professionisti della Azienda USL, ivi compresi i MMG, i PLS, i MCA e gli specialisti convenzionati interni, anche tramite gestioni ad altri delegate. Facendosi carico, in attesa di sistemi di autenticazione migliori, della gestione degli “utenti” e relative password di accesso ai sistemi. L’accesso a tutte le funzioni della Biblioteca Interaziendale e alle banche dati è regolato da specifica convenzione fra le due Aziende.

Si concorda che i professionisti delle due Aziende impegnati nell’organizzazione-gestione di queste attività formative afferiscono per tutti gli aspetti della gestione alle reciproche Aziende.

6. RICERCA ED INNOVAZIONE

L’ Atto Aziendale 2007, Delibera n.5 del 15 marzo 2007, il 3° della “storia aziendale”, attua le disposizioni della L.R.29/04 istituendo il Collegio di Direzione come organo dell’Azienda, affidandogli il compito della pianificazione ed integrazione delle attività di assistenza, formazione e ricerca.

Nell’ambito delle funzioni necessarie all’operatività del Collegio di Direzione nell’Azienda sono state confermate le attività delle quattro reti professionali, al fine di consentire l’integrazione dei processi trasversali di accreditamento-rischio clinico, comunicazione-informazione, formazione. Queste reti raggiungono tutte le strutture

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aziendali coinvolgendo singoli operatori medici ed infermieri-tecnici, con un coordinamento a livello dipartimentale o di area.

La quarta rete è dedicata alla Ricerca ed all’Innovazione, per realizzare quella funzione di network aziendale che faccia affiorare ed alimenti quei giacimenti di disponibilità al cambiamento,la capacità di mettere in discussione l’agire quotidiano, attraverso la costruzione di progetti di ricerca, che coinvolgano più strutture aziendali e possibilmente interaziendali.

La necessità di non creare un ulteriore ufficio, ma di esplorare le attività di miglioramento e di ricerca in essere nella realtà aziendale, ha suggerito di costituire una funzione aziendale: l’Osservatorio per la Ricerca e l’Innovazione Aziendale, definito dall’acronimo O.R.I.A.

O.R.I.A viene proposto come l’osservatorio che consenta di procedere alla ricognizione sistematica delle attività di ricerca e miglioramento presenti nei singoli dipartimenti o aree, della produzione scientifica e delle attività di relazioni scientifiche realizzate direttamente o per il tramite di adesione/appartenenza a società scientifiche. Inoltre stabilisca relazioni con le altre strutture o funzioni delle Aziende Sanitarie dedicate alla ricerca e con l’Osservatorio Regionale per l’Innovazione, O.R.I.

L’ attività realizzata dal network O.R.I.A. ha il suo hardware nel sito della Biblioteca della Medicina, che raccoglierà tutti i saperi scientifici aziendali prodotti all’interno dai professionisti ed acquisiti per arricchire le conoscenze.

Queste iniziali funzioni di O.R.I.A. ne determinano e configurano un’attività di tipo interprofessionale, interspecialistica ed interistituzionale, consentendo l’adesione di tipo funzionale a chiunque proponga iniziative di miglioramento o ricerca nell’agire quotidiano, inserendo anche progetti di budget prestazionale, attraverso i quali si ritiene di proporre innovazione di prodotto o di servizio.

Allo stesso tempo si è cercato di coinvolgere nelle attività di O.R.I.A. quelle competenze aziendali che hanno fornito la loro disponibilità nel corso degli anni al miglior svolgimento possibile delle attività di ricerca oggi già in essere, come è documentato dal Comitato Etico, dall’Ufficio statistica ed epidemiologia clinica ,dai gruppi CEU ed EBM.

La funzione di O.R.I.A. richiede:

1) l’avvio dell’inserimento dati relativo alle pubblicazioni scientifiche censite e non, in PUB-Med, con il calcolo dell’Impact Factor (IF);

2) L’implementazione della Banca dei Saperi Aziendali, produzione scientifica (pubblicazioni, presentazioni a convegni, redazioni di linee guida, che abbiano superato almeno un audit di valutazione, tesi di laurea, edizioni di testi su qualsiasi supporto editoriale); per questo si richiede l’acquisizione del programma specifico come già presentato nel progetto di budget 2008-2009;

3) Il mantenimento e lo sviluppo editoriale dell’area O.R.I.A. presente nel sito della Biblioteca Medica; per questo si chiede l’interazione tra la segreteria

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dell’O.R.I.A. e il referente del sito della Biblioteca; questa interazione consentirà di sviluppare attività di ricognizione, rendicontazione e raccolta documentazione, diffusione bandi di ricerca e news attinenti la ricerca;

4) Sviluppo di programmi di formazione alla ricerca e elaborazione di ipotesi di ricerca. Per queste attività rivolte a tutti i professionisti aziendali impegnati nei vari laboratori per la ricerca,con particolare attenzione per quelli di età inferiore ai 40 anni, anche liberi professionisti con contratto aziendale, si chiede di definire un budget annuale che consenta ad ogni dipartimento ed area aziendale di organizzare un evento formativo o un progetto di ricerca indipendente;

5) Lo sviluppo delle relazioni con le Associazioni-onlus che operano a sostegno delle attività di ricerca. Per questo è stato predisposto un data base che raccoglie l’anagrafe delle Associazioni.

Nell’ambito delle strategie aziendali 2008-2009, di concerto con il livello regionale, si inserisce a pieno titolo il progetto di modernizzazione “Modello organizzativo e professionale di medicina perioperatoria. Sperimentazione fase pre-operatoria” .

La sperimentazione di un modello organizzativo di attività perioperatoria nel futuro Comparto operatorio si pone come elemento di conferma e forte visibilità di un segmento della produzione aziendale sempre più strategico e ad alta criticità.

L’Azienda SMN, capofila, è candidata alla sperimentazione pilota del modello individuato in 4 Aziende rappresentative della realtà Regionale, della prima fase del processo di assistenza Perioperatoria, la fase pre-operatoria, al fine di valutare l’impatto del modello e la reale trasferibilità al contesto della produzione regionale del settore.

Gli altri due progetti di modernizzazione 2007, che si svilupperanno nell’arco del 2008, vedono l’Azienda SMN capofila per le “Mappe funzionali in Risonanza Magnetica” e la “Digitalizzazione del percorso mammografico del Dipartimento interaziendale di Diagnostica per Immagini”.

L’attività di ricerca e Innovazione, sostenuta dalla Regione con i progetti di modernizzazione, con i Progetti PRI-ER, l’adesione ai Progetti di Ricerca Regione-Università 2007-2009 e l’adesione ai programmi strategici di Ricerca oncologica e finalizzata del Ministero della Salute consentirà di realizzare il mandato della Legge 29/2004 che indica alle Aziende di coniugare le attività di assistenza con formazione e ricerca.

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7 LA POLITICA DEGLI INVESTIMENTI E GLI OBIETTIVI DI AREA

7.1 TECNOLOGIE INFORMATICHE

Nel periodo in oggetto l’ obiettivo principale consiste nel disporre del maggior numero possibile di documenti clinici in formato elettronico strutturato e sicuro, allo scopo di favorire lo scambio e la consultazione on line dei documenti clinici tra i professionisti interni ed esterni all’Azienda Ospedaliera; velocizzare i tempi di richiesta-erogazione delle prestazioni sanitarie; proseguire nel percorso di creazione del fascicolo clinico personale del paziente in formato elettronico. L’esperienza dell’ultimo biennio, in particolare sulla lettera di dimissione ospedaliera, ha evidenziato come l’obiettivo precedente sia più facilmente raggiungibile quando nella compilazione del documento siano disponibili in formato elettronico le informazioni elementari (es. risultati diagnostici e prescrizioni terapeutiche) che contribuiranno alla creazione dei documenti clinici di sintesi.

Un’altra evidenza è costituita dalla necessità, da parte del medico che lavora su un applicativo clinico, sia questo una cartella specialistica oppure una funzionalità di reparto (es. prescrizione farmaci, scrittura lettera di dimissione), di poter accedere ai precedenti del paziente e di poter prescrivere i farmaci e gli accertamenti necessari senza dover cambiare ambiente operativo.

La soluzione delle precedenti problematiche risiede nelle tecnologie di cooperazione applicativa che consentono di minimizzare la duplicazione delle informazioni e delle funzioni rendendole disponibili sulla intranet aziendale agli utenti autorizzati. Il primo elemento di questa nuova architettura informativa (Service Oriented Architecture) è il Data WareHouse Clinico ormai attivato anche sul piano interaziendale quale nodo centrale di aggregazione di tutte le informazioni disponibili relative al paziente ed attorno al quale dovrà essere creata una rete di servizi in grado di implementare funzionalità relative alla migliore identificazione del paziente, alla possibilità di prescrivere accertamenti e richiedere servizi come trasporti o prenotazioni.

Si deve inoltre evidenziare che la gestione informatizzata ed integrata del percorso clinico del paziente consente di evitare l’immissione manuale di informazioni e la possibilità della loro duplicazione, quindi va nella direzione di diminuire il rischio clinico; questa esigenza, ovviamente asservita agli assetti organizzativi, sarà uno degli obiettivi fondamentali degli sviluppi del prossimo triennio. Nell’ottica della riduzione del rischio clinico si pongono anche le esigenze di maggiore integrazione con gli apparati medicali tra i quali si possono citare come esempi di sistemi di prossima integrazione gli elettrocardiografi della Cardiologia ed i glicemometri a disposizione dei reparti di degenza.

Per quanto riguarda i sistemi informatici a disposizione dei servizi intermedi, in primis Laboratori e Radiologia, per i quali il referto in formato elettronico è da tempo disponibile, dovranno essere introdotte le tecnologie di firma digitale affinché il documento abbia valore legale anche nella trasmissione elettronica al di fuori dell’azienda, ad es. verso i NCP ed i MMG.

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Si elencano nel seguito i diversi progetti attualmente in fase di studio o di iniziale attuazione che si muovono secondo gli indirizzi descritti e che possono essere estesi ad altre UO nel corso del prossimo triennio.

1) Data WareHouse Clinico (DWH) – il sistema è attualmente consolidato e disponibile su scala interaziendale su due basi dati distinte. Il prossimo passo consisterà nell’effettiva unificazione delle banche dati affinché tutti i precedenti clinici del paziente, già disponibili informato elettronico, siano direttamente accessibili sia che si siano originati presso strutture ASMN che ASL RE.

Sul DWH dovranno essere effettuate importanti implementazioni volte al miglioramento della sua affidabilità e completezza, quindi alla diminuzione del rischio clinico. Tra queste si citano la creazione di una anagrafe pazienti che divenga il fulcro della sincronizzazione delle anagrafi dipartimentali e consenta una migliore associazione degli episodi, la certificazione da parte del fornitore del dipartimentale delle integrazioni che consentono di recuperare i documenti clinici, una migliore aderenza visiva tra il documento clinico come appare sul DWH e l’originale referto cartaceo.

Sul sistema, che già ora consente la rapida consultazione dei referti di Laboratorio Analisi, Radiologia e Anatomia Patologica, saranno inseriti ulteriori documenti clinici provenienti dai settori specialistici le cui attività risultino informatizzate come Endoscopia e Cardiologia. A questo proposito si ricorda che il DWH è il tramite attraverso il quale sono restituiti i referti ai MMG nell’ambito del progetto regionale SOLE. Nel 2008 la quasi totalità dei MMG della provincia di RE faranno parte del progetto con la possibilità di ricevere in formato elettronico i referti di Laboratorio e Radiologia. In prospettiva la lettera di dimissione e qualsiasi referto specialistico in formato elettronico.

Il DWH clinico è anche una importante base di conoscenza della storia clinica del paziente. Da quest’ultimo traggono metadati sia soluzioni già consolidate come la lettera di dimissione integrata (attivata in Pediatria, Neurologia, Medicina III, Lungodenza, Ortopedia) che in fase di sviluppo come i percorsi di cura oncologici relativi a Polmone, Tiroide, Endometrio. I percorsi vengono sviluppati attraverso workflow che si appoggiano sui referti diagnostici e procedure terapeutiche (Chemioterapia, Radioterapia, Interventi Chirurgici) appunto memorizzate sul DWH aziendale.

2) Hospital Information System (HIS) – Il prossimo biennio vedrà la migrazione dell’HIS (noto come SMS, GST, Siemens) alla nuova versione in tecnologia web (denominata Aurora). Si inizierà nel corso del 2008 con la migrazione del modulo di PS. Dovranno essere assunte decisioni relativamente all’adozione di un nuovo Radiological Information Systsem (RIS) in considerazione del fatto che questo modulo non fa più parte della soluzione Aurora.

Relativamente ai percorsi standard di ricovero ordinario, DH e DS saranno perfezionate le tecniche di riconoscimento del paziente. Per il paziente ricoverato proseguirà l’introduzione della prescrizione elettronica e somministrazione del farmaco. Ne è stata completata l’implementazione in Medicina III e Lungodegenza mentre si sta iniziando a lavorare presso le Malattie Infettive nell’ambito di un programma di estensione a 12 Unità Operative di degenza nel corso del triennio 2007-

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2009. Prosegue la messa a punto di analoga soluzione per la preparazione e somministrazione di farmaci anti-blastici in Oncologia ed Ematologia.

L’ HIS sarà inoltre arricchito di un apposito percorso di 1° livello specialistico che partendo dalla prenotazione CUP sia in grado di predisporre, per il medico in ambulatorio, la work list e le funzionalità necessarie per produrre il referto in formato elettronico così come la modulistica complementare. Lo sviluppo inizierà nel 2008 dai Poliambulatori Ospedalieri. Questo percorso dedicato alla specialistica sarà realizzato con diversi fornitori ed in questo ambito troverà posto, tra la documentazione complementare stampabile in ambulatorio, il superamento della modulistica per la “deburocratizzazione” attraverso la stampa della prescrizione proveniente dal ricettario medico.

3) Sistemi dipartimentali - E’ stato completato ed avviato presso la Sala Operatoria di O.R.L. un programma per la gestione delle Sale Operatorie che partendo dalla lista di attesa per il ricovero presente sul Sistema Informativo Ospedaliero consente, sulla base di criteri di scelta definiti dal reparto, di compilare la lista di sala ed il registro degli interventi anche con dispositivi informatici mobili. E’ inoltre possibile gestire i materiali necessari agli interventi. Sono state coinvolte anche le UO di Oculistica e Ortopedia, che al momento utilizzano le liste di attesa del programma. Nel corso del triennio 2008-2010 è previsto il coinvolgimento di altre 9 Unità Operative ad attività Chirurgica.

Per il Laboratory Information System (LIS), dopo il completamento della migrazione all’applicativo Concerto fornito da Metafora Informatica sono previsti sviluppi per l’introduzione della Firma Digitale sui referti e l’uso di Sistemi Esperti di Refertazione in grado di supportare l’analista in fase di refertazione. In questo ambito non sono più procrastinabili scelte aziendali riguardanti le nuove figure organizzative che ruotano attorno alle tematiche dei certificati digitali: la Registration Authority aziendale ed il Responsabile della Conservazione dei documenti digitali.

È inoltre stata creata una commissione interaziendale con lo scopo di definire le modalità tecniche, tra le quali quelli di ambito informatico, per giungere, entro il prossimo triennio, ad un unico laboratorio provinciale.

Il sistema informatico Eliot del SIT dovrà essere potenziato funzionalmente attraverso l’integrazione con l’anagrafe aziendale ed il supporto tecnologico alla somministrazione delle sacche ai pazienti ricoverati.

4) Cartelle Cliniche – Sono state introdotte o aggiornate con nuove tecnologie le cartelle cliniche di Cardiologia, Radioterapia, Endocrinologia, mentre si stanno implementando o studiando soluzioni per Neurologia, Rianimazione, U.D.G.E.E., Angiologia. Si sta estendendo sul territorio provinciale la cartella clinica nefrologica già attiva in ASMN così come si sta integrando la cartella di Endoscopia con il sistema di prenotazione provinciale.

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5) Area Amministrativa - Per quanto riguarda le applicazioni di questa area si prevede il potenziamento, assieme alla AUSL, del sistema amministrativo con particolare riferimento al settore del personale (portale di accesso del dipendente ai servizi on-line e gestione del curriculum formativo e valutativo). Si dovrà procedere alla integrazione delle anagrafiche dei dipendenti e frequentatori del campus ospedaliero con il database degli utenti autorizzati ad accedere ai sistemi informatici (MS Active Directory)

Proseguirà lo sviluppo del sistema di gestione documentale in ambiente Web (pratiche/fascicoli elettronici; interoperabilità del protocollo, integrazione del sistema di gestione documentale nel progetto regionale DOCAREA+ che mira a rendere interoperabili tutte le amministrazioni locali della Regione e a fornire il supporto centrale di conservazione elettronica, denominato Polo Archivistico Regionale). In generale la tecnologia web consentirà una maggiore interazione con le esigenze dei dipendenti, degli utenti e dei fornitori.

6) Infrastruttura tecnologica - L’infrastruttura tecnologica aziendale è costituita dalla rete dati, dai server e dai PC client. Per quanto attiene la rete cablata (wired), è previsto il passaggio dell’attuale architettura caratterizzata dal livello 2 (protocolli di switching) all’architettura più evoluta di livello 3 (protocolli di routing). Questo passaggio architetturale consentirà di affrontare con maggiore sicurezza gli ulteriori ampliamenti che la rete dati aziendale avrà nel prossimo futuro (alette nord e sud, poli specialistici), infatti ci sarà un maggior controllo del flusso di dati all’interno del campus ospedaliero, una diminuzione del traffico di broadcast e, in seguito alla maggior segmentazione della rete, una migliore gestione delle problematiche di guasto.

Anche la rete wireless esistente sarà migrata ad una nuova tecnologia arrivando a coprire tutte le aree ospedaliere. E’ questo un passaggio essenziale che deve consentire l’utilizzo dei dispositivi mobili (notebook, tablet, palmari), in particolare al letto del paziente. La prospettiva è pertanto quella di dotare i professionisti di dispositivi mobili attraverso i quali potranno espletare la loro attività accedendo alle informazioni memorizzate nei database clinici

Dovrà proseguire il miglioramento della sicurezza informatica, anche in applicazione delle misure previste dal DLGS 196/03; in particolare nel triennio 2008-2010 dovrà essere sostituito l’attuale sistema SAN (Storage Area Network) ormai datato. Il nuovo sistema dovrà tenere conto delle tematiche di “disaster recovery” proponendo una soluzione duale dislocata nelle due sale macchina a disposizione del servizio. Sempre relativamente alle tematiche della sicurezza sarà ulteriormente sviluppato l’accesso remoto (dall’esterno) sicuro, alla LAN aziendale da parte delle ditte contraenti le soluzioni informatiche, dei dipendenti autorizzati, e di altri soggetti autorizzati mediante tecnologie RRAS e VPN e certificati elettronici d’identità personale rilasciati dal sistema di certificazione e sicurezza aziendale (PKI e CA Windows). Si dovranno inoltre introdurre tecnologie di Single Sign On al fine di garantire una maggiore sicurezza nella identificazione degli utenti che accedono alle applicazioni.

Negli anni 2008-2009 dovranno essere sostituiti per obsolescenza diversi sistemi server aziendali ad alta affidabilità come i sistemi ospitanti HIS, DWH e posta elettronica. Altri sistemi ad alta affidabilità dovranno essere introdotti per garantire adeguata sicurezza a nuove funzionalità come il sistema di prescrizione e somministrazione dei

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farmaci ai pazienti ricoverati. Proseguirà il rinnovo tecnologico del parco PC client e stampanti (dismissione e sostituzione d’ufficio dei PC al compimento del 4°anno).

7.2 TECNOLOGIE BIOMEDICHE

La strategia di gestione delle apparecchiature biomediche dell’ Azienda persegue il duplice obiettivo di:

- assicurare l’efficienza/efficacia delle apparecchiature in uso con l’attività consolidata di manutenzione e verifiche di sicurezza e con un piano mirato di sostituzione delle apparecchiature obsolete;

- potenziare il parco tecnologico con l’acquisizione di apparecchiature d’avanguardia per garantire l’erogazione di prestazioni diagnostiche e di terapia in linea con gli obiettivi fissati dalla Direzione Aziendale.

Principali obiettivi del periodo sono:

• Sostituzione delle apparecchiature con elevato livello di obsolescenza. Seguendo una prassi già in uso da diversi anni nella nostra Azienda, si mira alla dismissione delle apparecchiature con limitati livelli prestazionali e di sicurezza ed elevato grado di obsolescenza. In particolare dovrà essere prevista la sostituzione di due grandi tecnologie quali: TC per Radiologia e Angiografo per emodinamica.

• Potenziamento dell’offerta di prestazioni di risonanza magnetica. Dopo averne completato il percorso di acquisizione nell’autunno del 2007, con l’inizio del 2008 entrerà a pieno regime la nuova apparecchiatura RM a campo aperto (0,2 T) dedicata all’imaging osteoarticolare, mentre è prevista per l’inizio dell’estate la messa in funzione della seconda RM ad alto campo (1,5 T) che andrà ad affiancarsi a quella già in uso (1,0 T).

• Attivazione della nuova Tomotherapy. Col completamento dei lavori di allestimento del nuovo bunker di radioterapia, entro l’estate 2008 entrerà in funzione la innovativa apparecchiatura di Tomotherapy. Questa apparecchiatura sarà in grado di eseguire tecniche di trattamento radioterapico particolarmente complesse e precise (radioterapia guidata dall’immagine, tecniche di inseguimento del tumore), migliorando in modo significativo il livello qualitativo dei trattamenti radioterapici.

• Attivazione Radioterapia intraoperatoria (IORT). L’apparecchiatura, verrà installata e posta in uso nel corso del 2008 presso una delle sale operatorie del Comparto Operatorio V Piano e verrà utilizzata primariamente nel trattamento radioterapico in corso di intervento chirurgico del carcinoma mammario in stadio iniziale.

• Allestimento del nuovo servizio di sterilizzazione centralizzata. Nel corso del 2.o semestre 2008 verrà completato l’allestimento del nuovo servizio di sterilizzazione

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centralizzata, realizzato al Piano Seminterrato della nuova Ala Nord. La centrale di sterilizzazione consentirà di razionalizzare, ottimizzare e standardizzare i processi di sterilizzazione dello strumentario chirurgico.

• Allestimento tecnologico della nuova Ala Nord. Nel corso del primo semestre del 2008 verranno completate le procedure per l’acquisizione delle apparecchiature biomediche necessarie all’allestimento del nuovo Comparto Operatorio di Oculistica, Ortopedia, ORL e della Nefrologia e Dialisi dell’Ala Nord.

7.3 AREA TECNICA, LOGISTICO ALBERGHIERA E SICUREZZA

In aderenza alle scelte strategiche aziendali, stante lo spiccato dinamismo che l’Azienda sta vivendo sul fronte degli investimenti strutturali, l’Area Tecnica - Logistico Alberghiera - Sicurezza, costituita a far tempo dal 30/10/2006 con Delibera n. 70 del D.G., intende rispondere con rinnovata incisività alle sempre più complesse istanze che continuando a richiedere l’attivazione di competenze specialistiche in capo ad ogni Servizio coinvolto, implicano un coordinamento di Area ai fini dell’ottimizzazione dei vari processi attuativi.

L’attivazione e gestione dei nuovi edifici ospedalieri, nonché le ristrutturazioni di edifici esistenti e delle relative infrastrutture (locali per attività di supporto, centrali tecnologiche, reti impiantistiche, viabilità ecc.) e l’ottimizzazione dei processi conseguenti, costituiranno il mandato specifico che l’Area è chiamata a svolgere.

Gli obiettivi sui quali si dovrà focalizzare l’attività di area sono di seguito espressi:

- prosecuzione del piano di realizzazione di nuove costruzioni ed adeguamento delle strutture aziendali esistenti ai sensi delle normative in materia di Autorizzazione ed Accreditamento, con particolare riferimento ai requisiti di base per l’igiene e la sicurezza del lavoro;

- rimodulazioni strutturali ed organizzative connesse all’introduzione di nuove tecnologie sanitarie, riferite anche all’ampliamento di attività, comprese quelle a favore dell’Azienda USL e Università (con l’interessamento del padiglione “Spallanzani” e del centro produzione pasti aziendale);

- miglioramento della logistica interna, dell’accessibilità e fruibilità delle strutture con attenzione specifica alla prima accoglienza, alle persone diversamente abili, ai trasporti ed alla viabilità;

- implementazione della progettazione e realizzazione secondo criteri ergonomici degli spazi attrezzati al fine di agevolare le condizioni di lavoro degli operatori ed il comfort dell’utenza;

- pianificazione ed organizzazione integrata dell’allestimento di nuove strutture edilizie e delle aree preesistenti ristrutturate;

- coordinamento del controllo, manutenzione e gestione globale degli edifici ed infrastrutture, con riferimento particolare alla sicurezza da intrusione.

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Si aggiunge inoltre un progetto di area, che già eleborato quanto a contenuti e procedure ai fini dei controlli, verifiche e conseguenti interventi manutentivi degli spazi comuni, mira alla implementazione di protocolli che si riferiscono alle varie tipologie di attrezzature meccaniche ed ausili per usi sanitari.

ATTIVITÀ TECNICHE

Gli impegni strategici individuati si focalizzano fondamentalmente su due aspetti:

Aspetti organizzativi-gestionali

• Sviluppo del sistema integrato di Supervisione denominato “piattaforma EBI” per:

- la centralizzazione in essa dei diversi impianti di rilevazione incendio e dei gas medicinali/tecnici già esistenti in azienda, nell’ambito del programma di costituzione di un presidio unico di sorveglianza e di gestione delle emergenze tecniche;

- l’attivazione del sistema relativo al monitoraggio e alla gestione dei carichi elettrici e termici al fine del controllo dei costi di gestione dell’energia e della loro parametrazione per tipologia di utilizzo e con possibilità di confronti con altre aziende sanitarie regionali, applicando la metodologia del benchmarking e tenendo presente il mercato libero dell’energia.

• Ottimizzazione delle procedure per la gestione di servizi manutentivi dell’intero patrimonio immobiliare aziendale mediante il proseguimento del processo di informatizzazione finalizzata alla programmazione degli interventi di tipo preventivo e/o correttivo.

Investimenti strutturali edilizi ed impiantistici

In riferimento al piano di adeguamento strutturale ed impiantistico adottato ai sensi della normativa in materia di Autorizzazione ed Accreditamento delle strutture sanitarie, tenuta presente prevalentemente l’innovazione tecnologica ed organizzativa, oltre agli aspetti correlati alla normativa in materia di sicurezza ed igiene in ambiente di lavoro, si ripuntualizzano i seguenti investimenti strutturali per lo sviluppo del Complesso Ospedaliero e previsti per il periodo:

• Ultimazione ed attivazione dell’intervento di completamento Ala Nord, di superficie complessiva pari a 10.200 mq., che vede l’ultimazione dei lavori di predisposizione dei locali, l’espletamento delle fasi di collaudo, nonché il trasferimento delle varie Strutture sanitarie; i nuovi spazi sono destinati al Comparto operatorio di Ortopedia-Oculistica-Neurochirurgia- O.R.L., alla Centrale di sterilizzazione dello strumentario chirurgico, al Servizio di Emodialisi, alle degenze ordinarie di Nefrologia, Oculistica ed O.R.L., nonché

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per attività libero professionali, agli ambulatori e Day-Hospital di Oculistica ed O.R.L. ed infine per nuovi spogliatoi del personale.

Gli spazi nell’adiacente fabbricato di ampliamento, in corrispondenza della interfaccia con il nuovo corpo di fabbrica, saranno rimodulati ad ogni piano al fine di consentire l’apertura dei percorsi di accesso alle attività da collocarsi nella nuova ala.

• Prosecuzione dei lavori dell’intervento di completamento dell’Ala Sud, di superficie complessiva pari a 10.200 mq., ed i cui spazi sono destinati al Comparto Operatorio Chirurgico, alle Strutture di Pneumologia, Neurologia, Dermatologia, Day-Hospital unificato ed Unità di Terapia Intensiva Post- Operatoria con posti letto di Rianimazione.

È in fase di ultimazione, con il coinvolgimento dei professionisti interessati, il perfezionamento del progetto relativo alle destinazioni d’uso nell’Ala sud stessa, nonchè uno studio di fattibilità per l’inserimento di elisuperficie in copertura.

• Completamento ed attivazione dell’Ampliamento del Padiglione di “Radioterapia e Medicina Nucleare” mediante la realizzazione di nuovo Bunker ipogeo per ospitare la nuova apparecchiatura di “Tomoterapia”, completo di locali di supporto e nuovo gruppo di connessione verticale composto da scale ed ascensori montalettighe.

• Attivazione del procedimento per la realizzazione del nuovo “Polo Oncoematologico” in padiglione indipendente, destinato ad ospitare le Strutture afferenti al Dipartimento Onco-ematologico e di Malattie Infettive e dotato di idonei collegamenti con il monoblocco di ampliamento esistente.

Si prevede infine un riordino del sistema di viabilità e sosta interna ed esterna all’area ospedaliera che riguarda principalmente:

• Sviluppo di un piano di riqualificazione della viabilità e sosta in collaborazione con il Servizio Pianificazione urbana del Comune di Reggio Emilia;

• Realizzazione di opere previste dal predetto piano, tra le quali un nuovo parcheggio per 200 posti auto in zona adiacente a Via Murri, al fine di incrementare la disponibilità per l’utenza.

GESTIONE LOGISTICO ALBERGHIERA

Nel triennio il Sevizio logistico alberghiero continuerà, nell’ ottica dell’ efficacia ed efficienza, la gestione di pulizie, lavanolo, security, ristorazione, facchinaggio, arredi e comfort .

Gli impegni su cui si propone di focalizzare e consolidare l’ attività, in linea con gli obiettivi aziendali, riguardano l’allestimento di nuove aree ospedaliere, l’ ampliamento dell’attività di ristorazione, il miglioramento dell’ accoglienza.

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1. Allestire le nuove aree ospedaliere (nuovo ampliamento nord e sud, bunker, ristrutturazione uffici e servizi del monoblocco.

2. Pianificare e realizzare le attività necessarie alla preparazione dei pasti per l’ Azienda USL.

3. Migliorare le iniziative di prima accoglienza e la sicurezza in ospedale.

SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE

Il Servizio si prefigge di garantire il raggiungimento degli obiettivi di SALUTE E SICUREZZA, valori fondanti che l’organizzazione si è data in una efficace prospettiva costi / benefici. A questi valori si collega l’AMBIENTE nell’ottica dello sviluppo sostenibile, quindi gestione rifiuti, tutela della qualità dell’aria e delle acque, rumore. In data del 9 aprile 2008 il Presidente della Repubblica ha firmato il decreto legislativo, definito"UNICO TESTO NORMATIVO in materia di salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori". In tale ottica le novità legislative, rilevanti per qualsiasi azienda, saranno oggetto di un programma di formazione adeguato.

Obiettivi attuali sono quelli di strutturare la partecipazione dei dipartimenti nella gestione del rischio e collaborare in modo efficace nell’ambito della nuova Area funzionale che coordina i tre Servizi Attività Tecniche, Logistico Alberghiero, Prevenzione e Protezione.

Per ottenere ciò l’orientamento organizzativo è quello di codificare un sistema aziendale di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) in riferimento a linee guida ISPESL, che si radica sulle esperienze e sui risultati di oltre dieci anni di adempimenti al D.Lgs.626/94.

Tale sistema, si propone di:

- ridurre progressivamente i costi complessivi della Salute e Sicurezza del Lavoro compresi quelli derivanti da incidenti, infortuni e malattie correlate al lavoro minimizzando i rischi cui possono essere esposti i dipendenti o i terzi (clienti, fornitori, visitatori, ecc.);

- aumentare l’efficienza e le prestazioni dell’azienda;

- contribuire a migliorare i livelli di salute e sicurezza sul lavoro;

- migliorare l’immagine interna ed esterna dell’azienda.

INTERVENTI

Comunicazione articolata per rischi, luoghi, soggetti, in aggiornamento di un modello del Documento di Valutazione dei Rischi, da diffondere anche tramite i migliori strumenti informatizzati e richiamando il coinvolgimento consapevole del personale sanitario. Saranno organizzati eventi di confronto con le aziende affini, aperti a professionisti esperti, sulla falsariga dell’ultimo convegno del 25 ottobre 2007 “La sicurezza nelle aziende sanitarie: elementi per elaborare un bilancio”.

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Strumento di informazione essenziale rimane la segnaletica: di pericolo, obbligo, avvertimento, emergenza; quella provvisoria di indirizzamento connessa ai cantieri interni, che indica alternative di avvicinamento ai reparti in funzione, con le modalità di movimentazione degenti; cartelli, cartine ed informative necessarie alle modifiche funzionali nelle aree esterne e nei percorsi interni.

Soggetti coinvolti per la gestione dei rischi sono: Direzione e Rappresentanti dei Lavoratori, Medici Competenti, al fine di valutare l’impatto sulle condizioni di lavoro delle innovazioni in opere e organizzazione, a mezzo di Riunioni periodiche e straordinarie di consultazione; organi di vigilanza in occasione di autorizzazioni preventive o di indagini specifiche; tutti gli operatori nei diversi ruoli di dirigenti, preposti, lavoratori, al fine di monitorare i rischi professionali, di condividere le soluzioni di miglioramento, di frequentare i corsi di formazione necessari.

I rischi sotto controllo ma non trascurabili per le risorse da impiegare rientrano nelle categorie di strutture, impianti, attrezzature, agenti chimici, agenti fisici e radiazioni, agenti biologici, fattori psicologici.

Quelli prioritari, bersaglio di maggiori investimenti e valutazione, saranno tre:

1. Fattori di movimentazione manuale ed ergonomici;

2. Incendio;

3. Interferenze degli appalti

7.4 AREA AMMINISTRATIVA

L’ area amministrativa ha tra i suoi principali obiettivi l’attività di razionalizzazione ed ottimizzazione dei processi di supporto, per un utilizzo sempre più congruente con le scelte strategiche dell’azienda, comprese le procedure di acquisizione, gestione e utilizzo di beni e servizi, sempre più critici e complessi in relazione ai processi assistenziali ed alla disponibilità di risorse finanziarie limitate.

Nel periodo in esame, in particolare, gli obiettivi su cui si propone di focalizzare l’attività di area saranno i seguenti:

- processo di certificazione secondo il sistema qualità ISO9001:2000 delle procedure delle strutture di area, secondo un calendario di lavori da approntare ad inizio 2009;

- gestione dei flussi documentali e degli archivi di deposito, con applicazione uniforme delle norme contenute nel codice dell’Amministrazione digitale e del Codice in materia di Protezione dei dati personali;

- gestione del flusso dei dati relativi al personale dipendente e non dipendente, nell’ottica di implementare e mantenere un’anagrafica esatta, aggiornata, pertinente e completa, utilizzabile per le finalità che attengono alla gestione del rapporto di lavoro ed alle molteplici attività connesse e conseguenti, comprese quelle attinenti i profili della sicurezza;

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- implementazione portale del dipendente, per fornire al personale dipendente uno strumento informativo che consente la visualizzazione del cartellino presenze con le timbrature, la visione e stampa del cedolino stipendiale e del cud, le informazioni sui periodi di servizio e sull’inquadramento giuridico;

- attività di supporto amministrativa per l’implementazione e il funzionamento del nuovo software per la gestione della formazione in azienda, attraverso la costituzione di un gruppo tecnico di supporto che dovrà curare gli aspetti organizzativi e di interfaccia con il Servizio Formazione, Innovazione Clinica e Biblioteca;

- piano di formazione di area, con programmazione di iniziative formative rivolte a tutto il personale amministrativo;

- analisi sull’infrastruttura di area amministrativa in prospettiva del costituendo IRCCS in Azienda: iter normativo di costituzione dell’IRCCS, impatto organizzativo dell’Atto aziendale alla luce delle modifiche da apportare e reingenerizzazione dello stesso, definizione dei criteri e delle modalità giuridiche ed organizzative più indicate ed efficaci ai fini dell’individuazione delle risorse umane e patrimoniali da assegnarsi alla struttura IRCCS, predisposizione di un assetto contabile consono alle esigenze della separatezza delle gestione IRCCS e un modello organizzativo per la rendicontazione dei progetti di ricerca.

All’ interno dell’Area Amministrativa, le attività principali che caratterizzeranno i Servizi amministrativi saranno le seguenti:

ACQUISTI

Si conferma la collaborazione alla concentrazione degli acquisti, sia su scala nazionale che regionale, attraverso le convenzioni Consip, l’approvvigionamento mediante Intercenter e le Unioni di Acquisto con AVEN.

In particolare per l’anno 2008 si intende fare ricorso in modo più frequente, sempre secondo le esigenze istituzionali, alle opportunità di acquisto fornite da Intercenter attraverso le convenzioni, il mercato elettronico ed eventualmente attraverso gare telematiche, sfruttando la piattaforma tecnologica realizzata a livello regionale, tenuto conto che come punto ordinante, il Servizio Acquisti è agevolato all’utilizzo di questo sistema attraverso la possibilità di firma digitale.

Un utile supporto è anche costituito dai cataloghi elettronici, dalle banche dati e dall’Osservatorio acquisti consultabili sul Sito Intercenter.

A livello di Area Vasta (AVEN) è già stata predisposta la programmazione delle gare da gestire in unione d’acquisto per l’anno 2008, da implementarsi secondo eventuali altre esigenze che si verranno eventualmente a manifestare in un secondo tempo.

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AFFARI ISTITUZIONALI, LEGALI E COMUNICAZIONE

Nel periodo di interesse questi gli obiettivi principali:

• Riorganizzazione funzionale dell’URP con conseguente delineazione di precise competenze interne o filoni di prevalente attività.

• Sperimentazione della metodica della conciliazione (Commissione conciliativa interna) da considerare come attività completamente innovativa nella tradizionale gestione del contenzioso aziendale.

• Partecipazione alle attività che AVEN sta iniziando ad affrontare in ambiti giuridico/organizzativi quali la sperimentazione di una copertura assicurativa comune, regolamenti aziendali aventi il carattere di intra-area.

• Consolidare la rete per la gestione documentale aziendale.

BILANCIO E FINANZA

Questi i nuovi progetti sui quali si concentrerà l’ attività del servizio:

• Introduzione degli ordinativi informatici a firma digitale (c.d. mandato informatico), in riferimento alle disposizioni normative e circolari ministeriali previste in materia di informatizzazione dei documenti elettronici per gli enti pubblici, e nell’ottica di uno snellimento delle procedure di pagamento, in collaborazione con il Tesoriere-Cassiere e la software house;

• Adozione dei nuovi modelli di rilevazione CE e SP ministeriali, in vigore a partire dal Preventivo 2008 per il Conto Economico e dal Consuntivo 2008 per lo Stato Patrimoniale, che richiederanno la rielaborazione dei flussi dati trimestrali, finalizzati all’analisi dell’andamento della gestione;

• Modifica del Piano dei Conti Aziendale, per adeguarlo al Nuovo Piano dei Conti Regionale;

• Avvio SIOPE (Sistema informativo delle operazioni degli enti pubblici), che dovrà essere applicato a regime a decorrere dal 1° gennaio 2008, che consentirà, tra l’altro, di disporre di elementi informativi per orientare al meglio le politiche finanziarie dell’azienda;

• Realizzazione di regolamento aziendale per la rilevazione, l’addebito, la gestione e l’incasso delle entrate dirette;

• Introduzione di un sistema di pagamento web, con utilizzo di carta di credito, tramite sito aziendale;

• Consolidamento dell’infrastruttura amministrativo-contabile del progetto regionale di ricerca PRIER per la gestione e lo sviluppo degli aspetti organizzativi, amministrativi e finanziari connessi allo sviluppo del progetto stesso.

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CONTROLLO DI GESTIONE E MARKETING

Nel periodo l’attività del servizio verrà potenziata dei seguenti strumenti, in fase di progettazione/realizzazione:

• Sviluppo del Repository WEB del Controllo di Gestione;

• Sviluppo della reportistica aziendale sui consumi di Lavanderia, Pasti, Telefonia e Rifiuti speciali;

• Sviluppo del programma FedWeb, per la gestione informatizzata della rilevazione dei farmaci oggetto di compensazione in mobilità attraverso flusso FED (ex file F). Nel 2008 partirà la formazione e successivamente l’implementazione dell’utilizzo dello strumento in tutte le strutture ospedaliere coinvolte.

GESTIONE DEL PERSONALE

In tema di personale, il periodo sarà caratterizzato dalla realizzazione dei processi di stabilizzazione del lavoro precario e valorizzazione delle esperienze lavorative svolte nelle Aziende del SSN, per far fronte ad attività istituzionali e continuative, in applicazione della Legge 296/2006 (L.F. 2007) e della Legge 244/2007 (L.F. 2008) e dei Protocolli Regionali attuativi sottoscritti dall’Assessorato alla Sanità e dalle Segreterie Regionali delle Organizzazioni Sindacali il 4.5.2007 (personale del comparto) e il 30.7.2007 (personale della dirigenza). Il primo di tali protocolli è stato oggetto in data 27.9.2007 di specifici accordi integrativi con le OOSS e RSU; il secondo è stato oggetto di verbali di concertazione aziendale sottoscritti con le OO.SS. della dirigenza medica e della dirigenza sanitaria, rispettivamente in data 27.3.2008 e 14.4.2008. Adempimento rilevante per l’attuazione dei citati protocolli risulta la revisione complessiva, con riferimento al 31.12.2006, delle consistenze organiche aziendali secondo gli indirizzi emanati dalla Regione. In tale sede dovranno essere previsti, ove carenti nella attuale dotazione organica, i posti corrispondenti alla posizioni di lavoro da stabilizzare nonché eventuali ulteriori posti necessari per fronteggiare nuove funzioni sanitarie e il raggiungimento di obiettivi strategici.

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BILANCIO PLURIENNALE DI PREVISIONE 2008/2010

AZIENDA OSPEDALIERA DI REGGIO EMILIASCHEMA DI CONTO ECONOMICO

Preventivo 2008

Preventivo 2009

Preventivo 2010

A VALORE DELLA PRODUZIONE

01CONTRIBUTI C/ESERCIZIO GESTIONE SANITARIA 13.298 13.697 14.108

01 Contributi c/esercizio da FSR indistinti 13.148 13.542 13.949

02 Contributi c/esercizio da FSR finalizzati 50 52 53

03 Contributi c/esercizio da FSN vincolati 50 52 5304 Altri contributi c/esercizio 50 52 53

02 PROVENTI E RICAVI D'ESERCIZIO 214.657 220.443 226.30601 Prestazioni di degenza ospedaliera 151.204 155.740 160.412

02 Prestazioni di specialistica ambulatoriale 38.524 39.680 40.87003 Somministrazione farmaci 3.150 3.245 3.24504 Trasporti sanitari 0 005 Consulenze 1.508 1.508 1.508

06Prestazioni del Dipartimento di Sanità pubblica 0 0

07 Prestazioni diverse e cessioni di beni 13.886 13.886 13.88608 Attività libero professionale 6.385 6.385 6.385

03 RIMBORSI 2.711 2.711 2.71101 Degenza ospedaliera 0 0 002 Specialistica ambulatoriale 0 0 003 Farmaceutica convenzionata esterna 0 0 004 Medicina di base e pediatria 0 0 005 Prestazioni termali 0 0 0

06 Rimborsi per cessione beni di consumo 2 2 207 Rimborsi per servizi erogati da terzi 2.098 2.098 2.09808 Altri rimborsi 611 611 611

04 COMPARTECIPAZIONE ALLA SPESA 6.475 6.563 6.60001 Compartecipazione alla spesa 6.475 6.563 6.600

05 INCREMENTI DI IMMOBILIZZAZIONI 0 0 001 Incrementi di immobilizzazioni 0 0 0

06 STERILIZZAZIONE QUOTE AMMORTAMENTO 3.400 3.300 3.20001 Sterilizzazione quote ammortamento 3.400 3.300 3.200

07 VARIAZIONE DELLE RIMANENZE 0 0 0

01Variazione delle rim. di beni in corso di lav., semilav. e finiti 0 0 0

02 Variazione delle attività in corso 0 0 008 ALTRI RICAVI 1.121 1.121 1.121

01 Ricavi da patrimonio immobiliare 479 479 47902 Ricavi diversi 340 340 34003 Plusvalenze ordinarie 2 2 2

04Sopravvenienze attive ed insussistenze del passivo ordinarie 300 300 300

TOTALE A VALORE DELLA PRODUZIONE 241.662 247.835 254.046

B COSTI DELLA PRODUZIONE

09 ACQUISTO BENI DI CONSUMO 50.416 51.658 52.9311 Beni sanitari 46.792 47.962 49.161

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BILANCIO PLURIENNALE DI PREVISIONE 2008/2010

AZIENDA OSPEDALIERA DI REGGIO EMILIASCHEMA DI CONTO ECONOMICO

Preventivo 2008

Preventivo 2009

Preventivo 2010

2 Beni non sanitari 3.624 3.696 3.77010 ACQUISTO DI SERVIZI SANITARI 14.758 14.884 14.981

01 Prestazioni di degenza ospedaliera 260 260 260

02 Prestazioni di specialistica ambulatoriale 1.874 1.911 1.94003 Somministrazione farmaci 0 0 004 Assistenza farmaceutica 0 0 005 Medicina di base e pediatria 0 0 006 Continuità assistenziale e medici 0 0 007 Assistenza protesica 0 0 0

08 Assistenza integrativa e ossigenoterapia 0 0 009 Assistenza termale 0 0 010 Oneri a rilievo sanitario e rette 0 0 0

11 Servizi sanitari assistenziali e riabilitativi 0 0 012 Trasporti sanitari 673 686 69713 Consulenze sanitarie 1.084 1.106 1.12214 Attività libero professionale 4.749 4.749 4.749

15Lavoro interinale e collaborazioni sanitarie 3.425 3.425 3.425

16 Altri servizi sanitari 2.683 2.737 2.77817 Assegni, sussidi e contributi 10 10 10

11 ACQUISTI DI SERVIZI NON SANITARI 33.310 33.805 34.33501 Manutenzioni 7.866 7.984 8.12802 Servizi tecnici 18.711 18.992 19.27703 Consulenze non sanitarie 76 76 76

04Lavoro interinale e collaborazioni non sanitarie 818 818 818

05 Utenze 3.108 3.155 3.21806 Assicurazioni 1.000 1.020 1.03507 Formazione 850 867 88008 Organi istituzionali 655 668 67809 Altri servizi non sanitari 226 226 226

12 GODIMENTO DI BENI DI TERZI 3.205 3.259 3.32401 Affitti, locazioni e noleggi 2.015 2.045 2.08602 Leasing 160 163 16603 Service 1.030 1.051 1.072

13 COSTO DEL PERSONALE DIPENDENTE 116.255 117.301 118.47401 Personale medico e veterinario 40.549 40.914 41.323

02Personale sanitario non medico – dirigenza 3.389 3.420 3.454

03Personale sanitario non medico – comparto 49.690 50.137 50.639

04 Personale professionale – dirigenza 537 542 54705 Personale professionale – comparto 0 006 Personale tecnico – dirigenza 334 337 34007 Personale tecnico – comparto 15.050 15.185 15.337

08 Personale amministrativo – dirigenza 567 572 578

09 Personale amministrativo – comparto 6.139 6.194 6.25614 AMMORTAMENTI E SVALUTAZIONI 12.060 12.663 13.296

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BILANCIO PLURIENNALE DI PREVISIONE 2008/2010

AZIENDA OSPEDALIERA DI REGGIO EMILIASCHEMA DI CONTO ECONOMICO

Preventivo 2008

Preventivo 2009

Preventivo 2010

01Ammortamento immobilizzazioni immateriali 1.548 1.625 1.707

02Ammortamento immobilizzazioni materiali 10.512 11.038 11.589

03 Svalutazione delle immobilizzazioni

04 Svalutazione dei crediti

15VARIAZIONE DELLE RIMANENZE DI BENI DI CONSUMO 0 0 0

01 Variazione rimanenze sanitarie 0 0 002 Variazione rimanenze non sanitarie 0 0 0

16 ACCANTONAMENTI PER RISCHI 500 500 50001 Accantonamenti per rischi 500 500 500

17 ALTRI ACCANTONAMENTI 7.933 10.021 11.60801 Altri accantonamenti 7.933 10.021 11.608

18 ONERI DIVERSI DI GESTIONE 1.311 1.311 1.31101 Costi amministrativi 911 911 91102 Minusvalenze ordinarie 200 200 200

03Sopravvenienze passive ed insussistenze dell'attivo ordinarie 200 200 200

TOTALE B COSTI DELLA PRODUZIONE 239.748 245.403 250.761

DIFFERENZA FRA VALORE E COSTI DELLA PRODUZIONE 1.914 2.432 3.285

C PROVENTI E ONERI FINANZIARI19 PROVENTI DA PARTECIPAZIONI 145 145 145

01 Proventi da partecipazioni 145 145 14520 ALTRI PROVENTI FINANZIARI 12 12 12

01 Altri proventi finanziari 12 12 1221 INTERESSI E ALTRI ONERI FINANZIARI 1.978 2.245 2.905

01 Interessi su mutui 1.443 1.650 2.25002 Interessi su anticipazioni di tesoreria 110 120 130

03Interessi su debiti verso fornitori e oneri diversi 400 450 500

04 Oneri finanziari 25 25 25TOTALE C PROVENTI E ONERI FINANZIARI -1.821 -2.088 -2.748

DRETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITA' FINANZIARIE

22 RIVALUTAZIONI 0 0 001 Rivalutazioni 0 0 0

23 SVALUTAZIONI 0 0 001 Svalutazioni 0 0 0

TOTALE D RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITA' FINANZ. 0 0 0

E PROVENTI ED ONERI STRAORDINARI24 PROVENTI STRAORDINARI 680 600 600

01 Plusvalenze straordinarie 0 0 0

02Sopravvenienze attive ed insussistenze del passivo straordinarie 680 600 600

25 ONERI STRAORDINARI 0 0 001 Minusvalenze straordinarie 0 0 0

02Sopravvenienze passive ed insussistenze dell'attivo straordinarie 0 0 0

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BILANCIO PLURIENNALE DI PREVISIONE 2008/2010

AZIENDA OSPEDALIERA DI REGGIO EMILIASCHEMA DI CONTO ECONOMICO

Preventivo 2008

Preventivo 2009

Preventivo 2010

TOTALE E PROVENTI ED ONERI STRAORDINARI 680 600 600

RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE 773 944 1.137

26 IMPOSTE 8.683 8.807 8.98301 Irap 8.501 8.621 8.79302 Imposte sul reddito d'esercizio 182 186 189

UTILE (PERDITA) DELL'ESERCIZIO -7.910 -7.863 -7.846

Ammortamenti non oggetto di sterilizzazione 8.660 9.363 10.096

Ammortamenti "sorgenti" dell'esercizio -750 -1.500 -2.250

Risultato al netto degli ammortamenti 0 0 0

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AZIENDA Arcispedale S.Maria Nuova - Az. Ospedaliera di Reggio Emilia

Scheda di rilevazione degli Investimenti in corso di progettazione

Prog. Descrizione intervento Tipologia Valore

complessivo dell'investimento

Investimento da realizzare

nell'anno 2008

Investimento da realizzare

nell'anno 2009

Investimento da realizzare

nell'anno 2010

Investimento da realizzare

negli anni successivi

Totale investimenti da

realizzare

Contributi c/capitale Mutui Alienazioni

Donazioni e contributi da altri soggetti

Altro (copertura con

ammortamenti "sorgenti" nel

triennio)

Totale finanziamenti

dedicati

1 Realizzazione di nuovo Polo Oncoematologico FAB-IMP 25.900.000 - - 3.400.000 - 3.400.000 3.400.000 3.400.000

2

Ristrutturazione Monoblocco Arcispedale:Realizzazione di locali per il trasferimento della Neuropsichiatria infantile e del Day-Hospital Ematologico, nonché realizzazione di Studi e Ambulatori per Geriatria, Pediatria al piano quarto, corpo “A”, in spazi resi disponibili a seguito del trasferimento della Nefrologia e Dialisi in Ala nord FAB-IMP 300.000 - 100.000 100.000 - 200.000 - 200.000 - 200.000

3

Ristrutturazione Monoblocco Arcispedale:Trasferimento del Comparto di Endoscopia Digestiva con realizzazione di quattro nuove sale endoscopiche ed annessi locali di supporto, nell'ambito del Corpo "B" del Monoblocco FAB-IMP 1.500.000 - 200.000 100.000 - 300.000 - 300.000 - 300.000

4

Ristrutturazione Monoblocco Arcispedale:Ristrutturazione ed ampliamento degli spazi della Struttura di Ortopedia al quarto piano, corpo “C” FAB-IMP 2.400.000 - - 100.000 - 100.000 - 100.000 - 100.000

5

Ristrutturazione Monoblocco Arcispedale:Trasferimento della Struttura di Endocrinologia (compreso il Day-Hospital) al quarto piano, corpo “C”, in locali resi disponibili con il trasferimento della degenza Otorino ed Oculistica in Ala nord FAB-IMP 600.000 - - 100.000 - 100.000 - 100.000 - 100.000

6

Ristrutturazione Monoblocco Arcispedale:Ristrutturazione ed ampliamento degli spazi della Struttura di Urologia al quinto piano, corpo “C” FAB-IMP 2.400.000 - - 100.000 - 100.000 - 100.000 - 100.000

7

Ristrutturazione Monoblocco Arcispedale:Realizzazione di studi medici per le Strutture sanitarie trasferite in Ala nord, ambulatori stomizzati, urodinamica e cistoscopia in locali V° piano disponibili con trasferimento di Oculistica in Ala Nord FAB-IMP 500.000 - - 200.000 - 200.000 - 200.000 - 200.000

8

Ristrutturazione Monoblocco Arcispedale:Trasferimento servizio di Citologia in spazi ex studi Endoscopia digestiva FAB-IMP 700.000 - - 100.000 - 100.000 - 100.000 - 100.000

9

Ampliamento e ristrutturazione del fabbricato "O" (ex-Fisica Sanitaria) per:- ricollocazione Centrale Operativa 118;- ricollocazione Centrale trasporti interni e locali equipaggio Automedica;-Realizzazione di Centrale di emergenza ed allarmi tecnologici. FAB-IMP 950.000 - 400.000 100.000 - 500.000 - 500.000 - 500.000

10 Potenziamento impiantistico della centrale frigorifera esistente, situata nella zona sud dell'area ospedaliera IMP 1.600.000 - 200.000 200.000 - 400.000 - 400.000 - 400.000

11 Ristrutturazione Monoblocco Arcispedale: trasferimento sutdi chirurgie al primo piano, Corpo C FAB-IMP 700.000 - - 200.000 - 200.000 - 200.000 - 200.000

Totale 37.550.000 - 900.000 4.700.000 - 5.600.000 3.400.000 2.200.000 - - - 5.600.000

tipologia:FAB fabbricati - opere ediliIMP impianti - opere elettriche e meccanicheATT attrezzature sanitarie

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AZIENDA Arcispedale S.Maria Nuova - Az. Ospedaliera di Reggio Emilia

Scheda di rilevazione degli Investimenti in corso di realizzazione oppure con progettazione esecutiva approvata

Prog Descrizione intervento Tipologia Valore

complessivo dell'investimento

Investimento da realizzare

nell'anno 2008

Investimento da realizzare

nell'anno 2009

1

Ampliamento ArcispedaleLavori di "Ampliamento Arcispedale" primo stralcio funzionale:- Quota residuale dell'importo fino ad oggi contrattualizzato;- Variante suppletiva di assestamento finale e fine lavori FAB-IMP 53.100.000 - 2.300.000

2 Completamento Ampliamento Arcispedale - Prosecuzione dei lavori di completamento dell'ala Nord del nuovo fabbricato di "Ampliamento Ospedaliero" FAB-IMP 19.500.000 7.000.000 3.085.100

3 Completamento Ampliamento Arcispedale - Prosecuzione dei lavori di completamento dell'ala Sud del nuovo fabbricato di "Ampliamento Ospedaliero" FAB-IMP 18.000.000 3.500.000 6.500.000

4

Impianti generali e atrio ingresso ospedale - potenziamento centrale frigorifera, trasferimento centrale gas medicali, ristrutturazione Atrio Ingresso ospedale, completamento passerelle di collegamento e compartimentazione vani scala:- Quota residuale dell'importo fino ad oggi contrattualizzato;- Variante suppletiva di assestamento finale e fine lavori. FAB-IMP 8.950.000 1.500.000 -

5 Ampliamento di Radioterapia con realizzazione Bunker per terza macchina radiante. FAB-IMP 2.670.980 1.511.414 -

6

Ristrutturazione Monoblocco ArcispedaleRistrutturazione per ampliamento Endoscopia digestiva, ampliamento Centralino telefonico, ampliamento reparto di Geriatria e sbarco passerelle di collegamento poliambulatori; ampliamento area di sosta e manovra per ambulanze ed auto per Portatori di Handicap FAB-IMP 1.789.000 670.000 -

7

Ristrutturazione Monoblocco e fabbricati adiacenti:- Realizzazione sale di Emodinamica;- Ampliamento Servizio Necroscopico e realizzazione Sala Autoptica in locali Ex-Anatomia Patologica. FAB-IMP 2.939.944 - 220.000

8

Ristrutturazione Monoblocco ArcispedaleLavori di ristrutturazione compresi lavori per adeguamenti normativi delle seguenti aree:- area ex-Radiologia per Uffici amministrativi e tecnici, studi/ambulatori destinati alla Pediatria e Neonatologia ed attività Distribuzione Farmaci;- area ex-TAC per Uffici cassa e CUP;- area ex-bar per ufficio informazioni FAB-IMP 1.800.000 200.000 1.000.000

9

Ristrutturazione di aree del Padiglione Spallanzani per:- riqualificazione del piano rialzato per magazzino farmaceutico satellite in ambito AVEN;- creazione spazi dedicati a laboratorio della Struttura UDGEE;- trasferimento a piano primo di Servizio Farmaceutico;- trasferimento al piano terzo di uffici del Servizio Fisica Sanitaria. FAB-IMP 730.000 580.000 150.000

10 Potenziamento ed adeguamento impiantistico della centrale termica aziendale, situata nella zona nord dell'area ospedaliera. FAB-IMP 750.000 - 750.000

11

Opere edili/impiantistiche presso diverse aree del complesso ospedaliero occupate dai vari Dipartimentsanitari per ammodernamenti tecnologici e adeguamenti funzionali della struttura e di cui si indicano i seguenti principali interventi:- Adeguamento degli spazi dedicati all'attività diagnostica di Risonanza Magnetica al piano seminterrato, edificio Bunker;- Realizzazione di due nuove stanze di degenza per Terapia Metabolica e locali di supporto; spostamento ambulatorio chirurgico di Radioterapia al piano terra edificio Bunker;- Realizzazione di Centrale di preparazione farmaci antiblastici;- Potenziamento dell'attuale infrastruttura di radiotelecomunicazione (per migliore copertura del territorio provinciale) al servizio della Centrale operativa 118;- Accorpamento stanze di degenza ordinaria di Ematologia in adiacenza stanze B.C.M.;- Realizzazione di 4 stanze di Degenza di Medicina II e III FAB-IMP 1.840.000 1.475.000 365.000

12

Opere edili/impiantistiche presso vari padiglioni del complesso ospedaliero per ammodernamento

tecnologico e adeguamenti funzionali delle strutture di cui si indicano i seguenti principali interventi:

- Potenziamento ed aggiornamento infrastruttura telefonica e TD ai fini dell'attivazione dei nuovi

fabbricati;

- Sostituzione di tre ascensori e due montalettighe presso il monoblocco ospedaliero;

- Completamento ristrutturazione locali piano seminterrato del monoblocco per servizio guardaroba

aziendale;

- Sostituzione infissi finestature di facciata in edificio monoblocco, corpo "A";

- Adeguamento normativo della cabina di distribuzione elettrica al piano seminterrato del monoblocco;

- Ampliamento cucina aziendale per incremento produttivo destinato alla fornitura pasti all'AUSL di RE. FAB-IMP 2.780.000 1.300.000 1.480.000

13 Realizzazione di nuovi parcheggi (200 posti auto) su area di proprietà in adiacenza a Viale Murri. FAB 400.000 400.000 - 14 Realizzazione di Magazzino farmaceutico Centralizzato (quota parte in AVEN) FAB-IMP 1.250.000 - 980.000 15 Tomotherapy ATT 3.600.000 3.600.000 16 Iort ATT 1.227.600 1.227.600 17 TC ATT 720.000 720.000 18 Apparecchiature biomediche per ala nord ATT 502.000 502.000 19 Sistema di mammografia digitale ATT 1.000.000 1.000.000 20 Angiografo emodinamica ATT 960.000 21 Apparecchiature biomediche varie negoziate in budget 2008/2009 ATT 5.528.000 4.464.000 1.064.000 22 Software (informatica) DIV 918.000 918.000 23 Hardware (informatica) DIV 398.000 398.000 24 Reti informatiche DIV 380.000 380.000 25 Arredi budget 2008 DIV 335.136 335.136 26 Arredi Ala nord DIV 525.075 525.075 27 Videosorveglianza DIV 197.000 197.000

132.790.735 31.206.225 18.894.100

FAB fabbricati - opere ediliIMP impianti - opere elettriche e meccanicheATT attrezzature sanitarieDIV altre immobilizzazioni

Totale

tipologia:

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Investimento da realizzare

nell'anno 2010

Totale investimenti da realizzare

Contributi c/capitale Mutui Alienazioni

Donazioni e contributi da altri

soggetti

Altro (copertura con ammortamenti "sorgenti" nel

triennio)

Totale finanziamenti

dedicati

- 2.300.000 - 2.300.000 - 2.300.000

10.085.100 3.496.529 6.588.571 - 10.085.100

2.000.000 12.000.000 9.037.996 2.962.004 12.000.000

1.500.000 1.500.000 1.500.000 1.511.414 1.511.414 1.511.414

670.000 670.000 670.000

- 220.000 220.000 220.000

1.200.000 1.200.000 1.200.000

- 730.000 730.000 730.000

- 750.000 750.000 750.000

- 1.840.000 1.840.000 1.840.000

2.780.000 2.780.000 2.780.000

- 400.000 400.000 400.000 - 980.000 980.000 980.000

3.600.000 3.600.000 3.600.000 1.227.600 625.000 602.600 1.227.600

720.000 720.000 720.000 502.000 502.000 502.000

1.000.000 1.000.000 1.000.000 960.000 960.000 960.000 960.000

5.528.000 176.500 4.805.500 546.000 5.528.000 918.000 628.000 290.000 918.000 398.000 398.000 398.000 380.000 380.000 380.000 335.136 335.136 335.136 525.075 503.211 21.864 525.075 197.000 197.000 197.000

2.960.000 53.257.325 13.159.525 25.714.300 7.987.500 4.146.000 2.250.000 53.257.325

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Scheda di rilevazione delle alienazioni patrimoniali

ALIENAZIONI POSTE A FINANZIAMENTO DEL PIANO INVESTIMENTI

Descrizione immobilizzazione

2008 2009 2010

Valore bilancio Presunto realizzo Valore bilancio Presunto realizzo Valore bilancio Presunto realizzo Alienazione Padiglione "Vittorio Marchi" 2.393.963 4.900.000 Alienazione immobile Ex caseificio S.Giovanni Regis 118.357 387.500

Alienazione podere e fabbricati rurali "S.Raffaele" 114.047 700.000 Alienazione Padiglione "V" - Ex - CPA 1.454.388 2.000.000 Totale 2.626.367 5.987.500 - - 1.454.388 2.000.000

(importi in migliaia di euro)

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DISPONIBILITA' LIQUIDE INIZIALIa) Cassa 23.463

b) + Istituto Tesoriere (c/c attivo) 0

c) + c/c postale 19.117

d) - debiti vs Istituto Tesoriere (per anticipazioni) -5.738.442

TOTALE DISPONIBILITA' LIQUIDE INIZIALI -5.695.862

GESTIONE CORRENTEa) Risultato economico dell'esercizio (+utile, -perdita) -7.910.000

b) + ammortamenti 12.060.000

c) - quota utilizzo contributi in c/capitale -3.400.000

d) + accantonamenti al "Premio operosità medici SUMAI" (al netto dell'utilizzo) 0

e) + accantonamenti per rischi ed oneri (al netto degli utilizzi) 0

f) + minusvalenze da svalutazioni contabili 0

g) - plusvalenze da rivalutazioni contabili 0

h) + altri costi non monetari 0

i) - altri ricavi non monetari 0

j) + minusvalenze da cessione 0

k) - plusvalenze da cessione 0

l) - sopravv. attive per cessione cespiti sterilizzati 0

m) - sopravvenienze attive donazioni 680.000

n) -incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 0

o) ± variazione scorte (+decremento; -incremento) 0

p) ± variazione crediti "non finanziari" (+decremento; -incremento) 0

q) ± variazione ratei e risconti attivi (+decremento; -incremento) 0

r) ± variazione debiti "non finanziari" (-decremento; +incremento) 0

s) ± variazione ratei e risconti passivi (-decremento; +incremento) 0

TOTALE NET CASH GESTIONE CORRENTE 1.430.000

GESTIONE EXTRACORRENTE1) FONTI per disinvestimenti 5.987.500

a) di immobilizz. immat. e materiali 5.987.500

b) di immobilizz. finanziarie e varie 0

2) FONTI per nuovi finanziamenti 25.218.725

a) da mutui 13.451.196

b) da altri finanziamenti diretti 4.146.000

c) da contributi in c/capitale 7.621.529

TOTALE FONTI 31.206.225

1) IMPIEGHI per nuovi investimenti -31.206.225

a) in immobilizzazioni immat. e materiali -31.206.225

b) in immobilizzazioni finanziarie e varie 0

2) IMPIEGHI per rimborsi di finanziamenti -1.318.353

a) da mutui -1.318.353

b) da altri finanziamenti direttiTOTALE IMPIEGHI -32.524.578

TOTALE NET CASH GESTIONE EXTRACORRENTE -1.318.353

CONTRIBUTIContributi per ripiano perdite 0

DISPONIBILITA' LIQUIDE FINALIa) Cassa 0

b) + Istituto Tesoriere (c/c attivo) 0

c) + c/c postale 0

d) - debiti vs Istituto Tesoriere (per anticipazioni) -5.584.215

TOTALE DISPONIBILITA' LIQUIDE FINALI -5.584.215

RENDICONTO DI LIQUIDITA' ANNO 2008

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DISPONIBILITA' LIQUIDE INIZIALIa) Cassa 0

b) + Istituto Tesoriere (c/c attivo) 0

c) + c/c postale 0

d) - debiti vs Istituto Tesoriere (per anticipazioni) -5.584.215

TOTALE DISPONIBILITA' LIQUIDE INIZIALI -5.584.215

GESTIONE CORRENTEa) Risultato economico dell'esercizio (+utile, -perdita) -7.863.000

b) + ammortamenti 12.663.000

c) - quota utilizzo contributi in c/capitale -3.300.000

d) + accantonamenti al "Premio operosità medici SUMAI" (al netto dell'utilizzo) 0

e) + accantonamenti per rischi ed oneri (al netto degli utilizzi) 0

f) + minusvalenze da svalutazioni contabili 0

g) - plusvalenze da rivalutazioni contabili 0

h) + altri costi non monetari 0

i) - altri ricavi non monetari 0

j) + minusvalenze da cessione 0

k) - plusvalenze da cessione 0

l) - sopravv. attive per cessione cespiti sterilizzati 0

m) - sopravvenienze attive donazioni 600.000

n) -incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 0

o) ± variazione scorte (+decremento; -incremento) 0

p) ± variazione crediti "non finanziari" (+decremento; -incremento) 0

q) ± variazione ratei e risconti attivi (+decremento; -incremento) 0

r) ± variazione debiti "non finanziari" (-decremento; +incremento) 0

s) ± variazione ratei e risconti passivi (-decremento; +incremento) 0

TOTALE NET CASH GESTIONE CORRENTE 2.100.000

GESTIONE EXTRACORRENTE1) FONTI per disinvestimenti 2.000.000

a) di immobilizz. immat. e materiali 2.000.000

b) di immobilizz. finanziarie e varie 0

2) FONTI per nuovi finanziamenti 16.701.100

a) da mutui 7.763.104

b) da altri finanziamenti diretti

c) da contributi in c/capitale 8.937.996

TOTALE FONTI 18.701.100

1) IMPIEGHI per nuovi investimenti -19.794.100

a) in immobilizzazioni immat. e materiali -19.794.100

b) in immobilizzazioni finanziarie e varie 0

2) IMPIEGHI per rimborsi di finanziamenti -1.363.950

a) da mutui -1.363.950

b) da altri finanziamenti diretti 0

TOTALE IMPIEGHI -21.158.050

TOTALE NET CASH GESTIONE EXTRACORRENTE -2.456.950

CONTRIBUTIContributi per ripiano perdite 0

DISPONIBILITA' LIQUIDE FINALIa) Cassa 0

b) + Istituto Tesoriere (c/c attivo) 0

c) + c/c postale 0

d) - debiti vs Istituto Tesoriere (per anticipazioni) -5.941.165

TOTALE DISPONIBILITA' LIQUIDE FINALI -5.941.165

RENDICONTO DI LIQUIDITA' ANNO 2009

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DISPONIBILITA' LIQUIDE INIZIALIa) Cassab) + Istituto Tesoriere (c/c attivo)c) + c/c postaled) - debiti vs Istituto Tesoriere (per anticipazioni) -5.941.165

TOTALE DISPONIBILITA' LIQUIDE INIZIALI -5.941.165

GESTIONE CORRENTEa) Risultato economico dell'esercizio (+utile, -perdita) -7.846.000

b) + ammortamenti 13.296.000

c) - quota utilizzo contributi in c/capitale -3.200.000

d) + accantonamenti al "Premio operosità medici SUMAI" (al netto dell'utilizzo) 0

e) + accantonamenti per rischi ed oneri (al netto degli utilizzi) 0

f) + minusvalenze da svalutazioni contabili 0

g) - plusvalenze da rivalutazioni contabili 0

h) + altri costi non monetari 0

i) - altri ricavi non monetari 0

j) + minusvalenze da cessione 0

k) - plusvalenze da cessione 0

l) - sopravv. attive per cessione cespiti sterilizzati 0

m) - sopravvenienze attive donazioni 0

n) -incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 0

o) ± variazione scorte (+decremento; -incremento) 0

p) ± variazione crediti "non finanziari" (+decremento; -incremento) 0

q) ± variazione ratei e risconti attivi (+decremento; -incremento) 0

r) ± variazione debiti "non finanziari" (-decremento; +incremento) 0

s) ± variazione ratei e risconti passivi (-decremento; +incremento) 0

TOTALE NET CASH GESTIONE CORRENTE 2.250.000

GESTIONE EXTRACORRENTE1) FONTI per disinvestimenti 0

a) di immobilizz. immat. e materiali 0

b) di immobilizz. finanziarie e varie 0

2) FONTI per nuovi finanziamenti 6.700.000

a) da mutui 6.700.000

b) da altri finanziamenti diretti 0

c) da contributi in c/capitale 0

TOTALE FONTI 6.700.000

1) IMPIEGHI per nuovi investimenti -7.660.000

a) in immobilizzazioni immat. e materiali -7.660.000

b) in immobilizzazioni finanziarie e varie 0

2) IMPIEGHI per rimborsi di finanziamenti -2.411.124

a) da mutui -2.411.124

b) da altri finanziamenti diretti 0

TOTALE IMPIEGHI -10.071.124

TOTALE NET CASH GESTIONE EXTRACORRENTE -3.371.124

CONTRIBUTIContributi per ripiano perdite 0

DISPONIBILITA' LIQUIDE FINALIa) Cassab) + Istituto Tesoriere (c/c attivo)c) + c/c postaled) - debiti vs Istituto Tesoriere (per anticipazioni) -7.062.289

TOTALE DISPONIBILITA' LIQUIDE FINALI -7.062.289

RENDICONTO DI LIQUIDITA' ANNO 2010

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PREVISIONI PROGRAMMATICHE PERSONALE NEL TRIENNIO 2008/2010Personale dipendente in servizio a tempo determinato ed indeterminato

Personale dipendente in servizio

Esercizio 2007 Esercizio 2008 Variazione 2008/ vs 2007

Esercizio 2009 Variazione 2009 vs 2008

Esercizio 2010 Variazione 2010 vs 2009

Personale medico e veterinario

404 419 15 437 18 443 6

Personale sanitario non medico – dirigenza

42 44 2 48 4 51 3

Personale sanitario non medico – comparto

1.399 1.411 12 1.419 8 1.422 3

Personale Professionale - dirigenza

7 8 1 8 0 8 0

Personale Professionale – comparto

0 0 0

Personale Tecnico - dirigenza

4 4 0 4 0 5 1

Personale Tecnico – comparto

550 562 12 570 8 573 3

Personale amministrativo - dirigenza

7 7 0 8 1 8 0

Personale amministrativo - comparto

210 212 2 214 2 215 1

Totale personale dipendente

2.623 2.667 44 2.708 41 2.725 17

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