1
PIANO TRIENNALE DI VALUTAZIONE DEGLI
OBIETTIVI ANNO 2014
APPLICAZIONE D.G.R.V. N. 2205/2012 RECANTE “LINEE DI INDIRIZZO IN MATERIA DI
MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEI DIPENDENTI DEL SSR E IN MATERIA DI
TRASPARENZA APPLICATIVE DEL D. LGS. 27/10/2009, N. 150”
Indice
1. Premessa …………………………………………………….….…..... pag. 3
2. Presentazione dell’Azienda Ulss n. 20 di Verona ………….………..,. pag. 3
1. Chi siamo .,………………………………………….………..… pag. 5
2. Cosa facciamo ……………………………………….……….... pag. 6
3. Come operiamo ……………………………………….………... pag. 6
4. Il contesto interno …………………………………………….… pag. 7
5. Il contesto esterno ………………………………………………. pag. 11
6. Gli Stakeholder …………………………………………………. pag. 16
7. Qualità e Customer satisfaction ……………………….……….. pag. 17
3. Organigramma e albero delle performance ……………………………. pag. 18
4. Processo di budgeting, obiettivi strategici e obiettivi operativi ……….. pag. 18
5. La relazione degli obiettivi …………………………………………… pag. 33
6. Il Ciclo di gestione della valutazione dei risultati: le fasi …………….. pag. 33
a) definizione e assegnazione degli obiettivi che si intendono
raggiungere, dei valori attesi di risultato e dei rispettivi
indicatori …………………………………………………...….. pag. 34
b) collegamento tra gli obiettivi e l’allocazione delle risorse ………... pag. 35
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
2
c) monitoraggio in corso di esercizio e attivazione di eventuali
interventi correttivi ……………………………………..…..….. pag. 35
d) misurazione e valutazione annuale dei risultati relativi alla
performance …………………………………………………….. pag. 36
e) utilizzo dei sistemi premianti, secondo criteri di valorizzazione
del merito in coerenza con i vigenti CC.CC.NN.LL. e con i
contratti integrativi aziendali ……………………………….….. pag. 41
f) rendicontazione dei risultati ai competenti organi esterni,
ai cittadini, ai soggetti interessati, agli utenti ed ai
destinatari dei servizi ………………………………………..….. pag. 43
7. Organismo Indipendente di Valutazione ………………………………. pag. 44
8. La struttura tecnica ……………………………………………………. pag. 44
9. Il Comitato Unico di Garanzia ……………………………………..…. pag. 45
10. allegati:
n. 1 organigramma
n. 2 albero delle performance
n. 3 manuale degli indicatori
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
3
1. Premessa
Il D.lgs. 27 ottobre 2009 n. 150, attuativo della L. 4 marzo 2009 n. 15, come modificato ed integrato dal
D.Lgs. 01 agosto 2011 n. 141, definisce una nuova disciplina in materia di misurazione e valutazione dei
dipendenti nonché in materia di trasparenza dei documenti.
Per gli Enti del SSN l’art. 16, comma 2 e l’art. 31, commi 1 e 2, del d. Lgs. N. 150/2009 ne individuano i
principi generali oggetto di adeguamento da parte della Regione.
Per il personale del comparto e della dirigenza la DGR n. 2205 del 6/11/2012 ha definito le "Linee di
indirizzo in materia di misurazione e valutazione dei dipendenti del S.S.R. e in materia di trasparenza
applicative delle disposizioni del D. Lgs. 27.10.2009, n. 150”.
La misurazione e valutazione si riferisce all’amministrazione nel suo complesso, alle unità operative o aree
di responsabilità in cui si articola e ai singoli dipendenti, di cui l’Azienda dovrà valutare l’apporto specifico al
miglioramento dei processi produttivi, attraverso l’analisi dei comportamenti organizzativi e delle
competenze professionali.
La DGR n. 2205/2012 dispone in capo alle Aziende del SSR l’obbligo di adottare un programma triennale per
la trasparenza e l’integrità finalizzato a dare attuazione alla disciplina della trasparenza.
Inoltre, in applicazione dell’art. 10, comma 1 lett. a) del D. Lgs. N. 150/2009 le Aziende devono adottare il
piano triennale di valutazione degli obiettivi (cd. piano della performance) e sviluppare il ciclo di gestione
della valutazione dei risultati (cd. ciclo di gestione della performance).
Per una corretta attuazione del ciclo di gestione della valutazione dei risultati sono richieste adeguate
conoscenze e capacità diffuse all’interno dell’Azienda. A tal fine saranno realizzate specifiche iniziative di
informazione/formazione rivolte ai temi della gestione delle performance.
2. Presentazione dell'Azienda Ulss n. 20 di Verona
L’Azienda Ulss n. 20, di seguito Azienda, è stata costituita con Legge Regionale n. 56 del 14/9/94 con
decorrenza dal 1 gennaio 1995, ha sede legale in Via Valverde n. 42 C.F. e P.I.02573090236.
L’identità dell’Azienda si definisce sulla base:
della sua mission, ovvero la dichiarazione dei propositi e dei principi che rivela la ragione d’essere
dell’Azienda e chi vuole servire;
della sua vision, che definisce gli obiettivi da raggiungere nel medio-lungo periodo per poter
sviluppare una esaustiva applicazione della mission;
del sistema di offerta e di relazioni con altri soggetti accreditati pubblici, del privato sociale o del
privato no profit del territorio costituito per rispondere ai bisogni dei cittadini.
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
4
La mission
La mission aziendale si attua attraverso la promozione, il mantenimento e lo sviluppo dello stato di salute
della comunità mediante il rispetto di criteri e condizioni che rappresentano i principi guida per la corretta
gestione dell’Azienda:
rispetto della dignità e della liberta della persona umana, equità ed etica professionale;
costante adeguamento delle strutture e delle prestazioni sanitarie alle esigenze dei cittadini;
garanzia di equità e di accessibilità ai servizi ed alle prestazioni da parte dei cittadini;
qualità clinico-assistenziale secondo il principio dell’appropriatezza e la promozione della ricerca
scientifica nella pratica clinica assistenziale e gestionale;
coinvolgimento e qualificazione delle risorse umane, tramite programmi permanenti di formazione
e aggiornamento mirati alle innovazioni tecnologiche ed all’adeguamento del sistema aziendale;
sostenibilità economica del sistema, espressa dalla compatibilità tra le risorse disponibili ed i costi
dei servizi offerti, da perseguire attraverso la programmazione dell’impiego delle risorse in funzione
dei bisogni prioritari e fondamentali di salute, secondo criteri di costo/efficacia, di evidenza
scientifica e nell’ambito dei LEA2 individuati dal Piano Sanitario Nazionale e dal Piano Socio
Sanitario Regionale;
assistenza di primo livello per assicurare in modo coordinato promozione e protezione della
salute, prevenzione, diagnosi e cura delle malattie, riabilitazione dei pazienti, attraverso una
programmazione e gestione integrata delle risorse fra i diversi settori di attività;
promozione dell’integrazione interna ed esterna dell’Azienda tra professionisti ed unità
organizzative, attraverso il sostegno dello sviluppo di idee mirate alla ricerca della flessibilità e
libertà dell’azione;
sviluppo di reti di collaborazione per offrire servizi integrati con le strutture sanitarie e sociali nella
provincia e nella Regione;
partecipazione allo sviluppo delle politiche di salute delle comunità locali nel territorio;
attenzione alla qualità delle relazioni interne ed esterne;
sviluppo di forme chiare ed accessibili di informazione/comunicazione rivolte alla comunità locale e
tutela dei diritti dei cittadini;
collaborazione con associazioni rappresentative dei cittadini, organismi di volontariato e di tutela
dei diritti e verifica della soddisfazione degli utenti dei servizi;
consolidamento del confronto con le Organizzazioni Sindacali anche al fine della applicazione dei
contratti e degli accordi contrattuali di lavoro.
L’Azienda risponde ai bisogni di salute dei cittadini attraverso interventi sanitari e socio sanitari gestiti
direttamente o acquisiti da altri soggetti accreditati pubblici o privati/privato sociale.
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
5
La vision
La visione dell’Azienda consiste nell’essere e voler essere parte di un sistema diffusamente orientato al
miglioramento continuo della qualità dell’assistenza per soddisfare bisogni sempre più complessi dei
cittadini, avvalendosi dell’evoluzione delle tecniche e delle conoscenze.
La visione strategica dell’Azienda e rivolta a consolidare la consapevolezza che la salute non e un risultato
lineare prodotto da una prestazione tecnico-professionale, ma un risultato socialmente costruito
dall’interazione di numerosi fattori (culturali, sociali, relazionali, biologici, economici). Questo rende
necessario e attuale il passaggio dall’assistenza sanitaria ad un piano coordinato per la salute.
Nei servizi dell’Azienda questo orientamento costituisce la svolta per il passaggio dalla fase della
collaborazione interprofessionale settoriale dei servizi, quale evento episodico e volontaristico, alla
cooperazione ed all’integrazione multisettoriale intesa come sistema, dove le politiche sanitarie
s’intersecano con le politiche del lavoro, dell’educazione, del tempo libero, dei trasporti, delle
comunicazioni, dell’ambiente, ecc., all’interno di un quadro più generale di pianificazione sociale per la
comunità. Un punto importante nella vision e costituito da l processo di integrazione in atto tra l’Azienda e
l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona (AOUIVR) che costituisce un solido presupposto per
razionalizzare l’attività della rete assistenziale e delle funzioni territoriali, al fine di garantire una moderna
ed adeguata risposta ai bisogni di salute della popolazione e per consentire al cittadino, ovunque si trovi, di
avere a disposizione le risorse dell’intera rete.
Il sistema di offerta: la rete dei servizi e delle relazioni
Per l’Azienda l’integrazione (interdisciplinare, interprofessionale, intersettoriale) rappresenta un valore
fondamentale e la continuità delle cure, all’interno di un sistema dei servizi territoriali reticolare, costituisce
l’elemento oggi irrinunciabile di risposta a bisogni complessi.
Per perseguire nella maniera più efficiente l’obiettivo generale del sistema di offerta, il modello
organizzativo dell’Azienda è stato fortemente impostato sui Dipartimenti e sui Distretti.
Per quanto riguarda i Servizi Sociali, al fine di garantire il massimo conseguimento degli obiettivi di
inclusione sociale nel territorio, fin dall’inizio del mandato, la Direzione aziendale ha introdotto un modello
innovativo di management dei Servizi Sociali, con l’obiettivo di avvicinare sempre più i servizi ai
cittadini/utenti.
In tal modo e stata garantita l’integrazione, in capo ai Distretti, dei servizi sociali con quelli a più diretto
contenuto sanitario.
2.1 Chi siamo
L’Azienda è parte integrante del Servizio Socio Sanitario della Regione Veneto.
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
6
Il territorio dell'Azienda comprende 36 comuni distribuiti in 4 Distretti Socio Sanitari e include la fascia
pedemontana e collinare e la prima parte di pianura, attraversata dal fiume Adige, estendendosi a sud, a
ridosso del confine con la Provincia di Vicenza, fino a comprendere la zona di Cologna Veneta. L'estensione
complessiva è di Kmq.1.065,61. L'altitudine varia dai 1.118 metri sul livello del mare del Comune di Erbezzo
ai 38 di Buttapietra.
La maggior parte della popolazione risiede negli agglomerati urbani dei trentasei comuni costituenti
l'Azienda. Di questi, oltre a Verona, che conta più di 260.000 abitanti (circa il 55% dell’intera popolazione
del territorio), solo San Bonifacio, Castel D'Azzano, Grezzana, San Martino Buon Albergo e San Giovanni
Lupatoto superano la soglia dei 10.000 residenti. La densità della popolazione per kmq e pari a 445 abitanti
(per la Provincia di Verona e pari a 295 abitanti e per la Regione Veneto pari a 268 abitanti).
Nel contesto sono collocati due Presidi Ospedalieri: Polo unico Ospedaliero per acuti di San Bonifacio e
l’Ospedale integrativo della rete di Marzana (indirizzo riabilitativo).
2.2 Cosa facciamo
L’Azienda Sanitaria di Verona si caratterizza per la sua funzione pubblica di promozione e tutela della
salute come diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività. Svolge funzioni di analisi
dei bisogni di salute e della domanda di servizi sanitari e socio sanitari che soddisfa attraverso
l’erogazione diretta di servizi di prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione, recupero e reinserimento
sociale, l’acquisto da soggetti accreditati con l’Azienda stessa, secondo i principi di appropriatezza
previsti dalla normativa vigente e nell’ambito delle compatibilità economiche derivanti dal sistema di
finanziamento Regionale.
2.3 Come operiamo
L’Azienda, nell’espletamento della primaria funzione pubblica di tutela della salute, nel rispetto del
principio di libera scelta del cittadino, si impegna a creare le condizioni per la piena integrazione degli
erogatori pubblici e privati accreditati, nell’ambito della programmazione Regionale e Locale.
L’Azienda, nell’espletamento della primaria funzione pubblica di tutela della salute, nel rispetto del
principio di libera scelta del cittadino, si impegna a creare le condizioni per la piena integrazione degli
erogatori pubblici e privati accreditati, nell’ambito della programmazione Regionale e Locale.
A tal fine individua, nella definizione di specifici accordi contrattuali, il principale strumento di
regolamentazione dei rapporti con i soggetti pubblici e privati accreditati. L’Azienda aspira a creare
condizioni di effettiva equità nell’accesso e fruizione per tutti i cittadini, esercitando le funzioni di controllo
e di verifica sulle prestazioni offerte e monitorandone la qualità e l’appropriatezza.
In particolare, l’Azienda vuole svolgere un ruolo attivo di gestore di un network in cui i Medici di Medicina
Generale, i Pediatri di Libera Scelta e i Medici di Continuità Assistenziale rappresentano partners essenziali
per il governo e l’orientamento della domanda di salute sul territorio.
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
7
Nella rete, infine, si ricercano sinergie soprattutto con gli Enti Locali, la Conferenza dei Sindaci, il Terzo
Settore (Associazioni di Volontariato, Associazioni di Promozione Sociale, Cooperative Sociali, Fondazioni,
ecc.), l’Azienda Ospedaliera di Verona e le altre Aziende Sanitarie della Provincia di Verona e della Regione
Veneto, l'Università, finalizzate all’attivazione di progettualità idonee a migliorare la qualità dei servizi sul
proprio territorio, la continuità dell’assistenza, la presa in carico degli utenti, per orientarli e coinvolgerli
nelle scelte del percorso di cura, sostenendone la libertà di scelta. Al suo interno l’Azienda, nell’ottica di
sistema integrato, si articola in Unità Organizzative (strutture, dipartimenti, unità operative)
interdipendenti, che interagiscono in modo coordinato per il raggiungimento di scopi determinati.
2. 4 Il contesto interno
L’organizzazione dell’Unità Locale Socio Sanitaria si basa sul principio della separazione della direzione
strategica dalle direzioni operative, con conseguente adozione diffusa del principio di responsabilizzazione
sui risultati esteso a tutti i Dirigenti delle strutture aziendali.
La direzione strategica dell’Azienda compete al Direttore Generale, che ne ha la responsabilità, in ciò
coadiuvato dal Direttore Amministrativo, dal Direttore Sanitario e dal Direttore dei Servizi Sociali.
Il principio della distinzione tra le funzioni di programmazione, di indirizzo e controllo, da un lato, e quelle di
attuazione e gestione, dall’altro, si attua con un sistema di deleghe che vede, di norma, permanere in capo
alla competenza del Direttore Generale l’adozione tutti gli atti di programmazione aziendale e di alta
amministrazione, mentre l’esercizio del potere per la realizzazione degli obiettivi aziendali programmati
viene delegato ai Responsabili di Struttura Complessa.
Gli obiettivi aziendali sono definiti in sede di programmazione sociosanitaria regionale e attribuiti, quale
competenza propria, al Direttore Generale all'atto del conferimento dell'incarico.
La Direzione Strategica persegue il raggiungimento degli obiettivi assumendo tutti i piani e i progetti
conseguenti, nell'ambito della propria autonomia organizzativa, mediante atti di programmazione, di
indirizzo e controllo.
Il Direttore Amministrativo, il Direttore Sanitario e il Direttore dei Servizi Sociali collaborano con la
Direzione Generale nella definizione del sistema di piani e progetti, pur rimanendo in capo al Direttore
Generale tutti i poteri di gestione conseguenti.
L'Azienda persegue l'obiettivo di coinvolgere nel processo decisionale aziendale i Dirigenti Responsabili
delle Strutture semplici e complesse.
Ai Responsabili delle strutture complesse (strutture fondamentali/dipartimenti/unità operative complesse)
il Direttore Generale delega la funzione gestionale delle strutture cui sono preposti, che vede quale
momento principale di attuazione quello della negoziazione e conseguente definizione del "Budget" Ai
medesimi Dirigenti, oltre alla funzione gestionale, il Direttore Generale conferisce la delega ad assumere
decisioni che impegnano l’Azienda verso l’esterno per l’attuazione degli obiettivi definiti negli atti di
pianificazione aziendale.
Il Direttore Generale attua un sistema permanente di valutazione dell’attività e delle prestazioni sanitarie,
socio sanitarie, tecniche ed amministrative, oltre che di controllo e di verifica del raggiungimento degli
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
8
obiettivi aziendali, così come previsto dal D.Lg. 286/99 e s.m.i. In caso di difformità rispetto agli obiettivi
pianificati sussiste la responsabilità del Dirigente preposto e il Direttore Generale revoca gli atti e i
provvedimenti difformi e avoca l'adozione degli atti di gestione dovuti.
Le funzioni ed i compiti di cui al comma precedente sono oggetto di specifica definizione con atto di
organizzazione, che definisce gli ambiti di autonomia e responsabilità nella gestione tecnico-professionale,
amministrativa e finanziaria del settore operativo di competenza.
Per quanto attiene ai criteri ed alle modalità di conferimento, di revoca e di esercizio della delega delle
funzioni si rinvia al “Regolamento di disciplina dell’istituto della delega di funzioni ai dirigenti” allegato
all’atto aziendale.
Le linee di produzione
La funzione di produzione aziendale è assicurata dalle strutture tecnico funzionali complesse:
Distretto Socio Sanitario
Dipartimento di Prevenzione
Ospedale
Esse concorrono alla gestione caratteristica dell’Azienda e sono dotate di autonomia gestionale e soggette
a rendicontazione analitica.
Ad assicurare la funzione di produzione aziendale concorrono altresì i seguenti dipartimenti di rilievo
legislativo (ex art. 18 L.R. n.5/1996):
Dipartimento delle dipendenze
Dipartimento di salute mentale.
I servizi tecnico-amministrativi e di staff
Le funzioni tecnico amministrative sono finalizzate a fornire all’Azienda servizi strumentali e di supporto
alle attività di direzione e alle attività di produzione; esse ricercano l’integrazione con tutte le altre funzioni
aziendali, favorendone l’efficienza ed assicurando la qualità degli aspetti organizzativi e logistici di natura
amministrativa.
Le funzioni di Staff della Direzione Strategica assolvono invece ad una molteplicità di ruoli ed attività
eterogenee di tecnostruttura.
Di seguito si riportano alcuni dati relativi al personale dell’Azienda rilevati al 31/12/2013.
Il personale dipendente in forza all’Azienda è:
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
9
RISORSE UMANE AL 31/12/2013
Dirigenza medica 348
Dirigenza non Medica 51
Dirigenza PTA 24
Comparto: Ruolo Sanitario 1155
Comparto: Ruolo Tecnico 449
Comparto: Ruolo Amministrativo 349
Dipendenti totali 2376
348
51 24
1155
449349
0100200300400500600700800900
100011001200
Dir
ige
nza m
edic
aD
irig
enza n
on M
ed
ica
Dir
ige
nza P
TA
Co
mpart
o: R
uolo
Sa
nitari
oC
om
part
o: R
uolo
Tecn
ico
Co
mpart
o: R
uolo
Am
min
...
Personale al 31 dicembre 2013
Analisi caratteri quali-quantitativi
Indicatori Valore
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
10
% media crescita * unità di personale negli anni (dal 2009 al 2013) - 0,46
% di dirigenti in possesso di laurea 100%
Turnover del personale n. 122 assunti /n. 121 cessati
* la media è calcolata sul totale dei dipendenti (Il comparto amministrativo e altri dirigenti sono diminuiti, sono
aumentate le altre categorie professionali)
Analisi Benessere Organizzativo e della Conciliazione
Indicatori Valore
Tasso di dimissioni premature nell’anno 2013 55,12%
Infortuni nel 2013 n. 137 (5,76%)
Stipendio medio * percepito (dirigenza) 83.300
Stipendio medio * percepito (comparto) 28.700
% di personale assunto a tempo indeterminato al 31/12/2013 98,86%
n. postazioni telelavoro attivate 7
Personale a part time al 31/12/2013 (personale non dirigente / dirigente) n. 375 / n. 4
% personale part time rispetto totale (non dirigente / dirigente) 19,20% / 0,94%
* Dato preconsuntivo calcolato tenendo conto del totale delle retribuzioni (voci a bilancio + fondo) indicate in
sede di compilazione della IV rendicontazione 2013. Il n. dei dipendenti è stato contabilizzato a unità equivalenti
(non a teste)
Analisi di genere
Indicatori Valore
% di dirigenti donne 49,88%
% di donne rispetto al totale del personale 72,34%
% di personale donna assunto a tempo indeterminato 98,83%
Età media del personale femminile (personale dirigente) 49,57
Età media del personale femminile (personale non dirigente) 48,04
Qualifica età media
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
11
Dirigenza medica 45,61
Dirigenza non Medica 52,97
Dirigenza PTA 49,85
Comparto: Ruolo Sanitario 45,29
Comparto: Ruolo Tecnico 49,03
Comparto: Ruolo Amministrativo 49,81
40 42 44 46 48 50 52 54
Dirigenza medica
Dirigenza non Medica
Dirigenza PTA
Comparto: Ruolo Sanitario
Comparto: Ruolo Tecnico
Comparto: Ruolo Amministrativo
2.5 Il contesto esterno
Il territorio dell'Azienda comprende 36 comuni distribuiti in 4 Distretti Socio Sanitari.
Distretti
Comuni / Circoscrizioni afferenti al distretto
Abitanti al
31/12/2012
Distretto n. 1 Verona circoscrizioni comunali 1, 2, 3 127.093
Distretto n. 2 Verona circoscrizioni comunali 4 e 5 più Comuni di Castel
D’Azzano, Buttapietra, San Giovanni Lupatoto
108.521
Distretto n. 3 Verona circoscrizioni comunali 6, 7, 8 più Comuni di Bosco
Chiesa Nuova, Cerro V.se, Erbezzo, Grezzana, Roverè
Veronese, San Martino Buon Albergo, Lavagno
114.580
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
12
Distretto n. 4 Comuni di Albaredo d’Adige, Arcole, Badia Calavena,
Belfiore, Caldiero, Cazzano di Tramigna, Cologna Veneta,
Colognola ai Colli, Illasi, Mezzane, Montecchia di Crosara,
Monteforte d’Alpone, Pressana, Roncà, Roveredo di Guà,
San Bonifacio, San Giovanni Ilarione, San Mauro di Saline,
Selva di Progno, Tregnago, Velo Veronese, Veronella,
Vestenanova, Zimella
125.861
Il contesto demografico
L’Azienda, al 31/12/2012, contava 476.256 residenti, risultando tra le più popolose del Veneto. Come si può
osservare nella Tabella seguente, il trend demografico di progressivo aumento della popolazione anziana si
riscontra anche nel territorio veronese: la percentuale di persone di età superiore ai 65 anni è vicina al 20%
del totale, mentre la percentuale della fascia di età inferiore ai 15 anni è pari al 14.2% del totale.
Caratteristiche demografiche della popolazione residente nei comuni della Azienda
Nati Decessi Residenti < 15 Anni % > 65 Anni % > 74 Anni % > 100 Anni
2008 4.652 4.095 470.877 66.769 14,2 96.123 20,4 51.404 10,9 96
2009 4.428 4.339 472.090 67.014 14,2 97.481 20,6 52.729 11,2 100
2010 4.720 4.358 474.124 67.433 14,2 97.983 20,7 49.374 10,4 128
2011 4.474 4.367 475.635 67.828 14,3 100.212 21,1 50.301 10,6 69
2012 4.314 4.641 476.256 67.509 14,2 102.329 21,5 51.729 10,9 98
In questo panorama, che riflette in pieno l’aumento del numero di pazienti multiproblematici che
esprimono bisogni in termine di salute e sociali estremamente impegnativi e diversificati, la risposta dei
servizi sanitari e di quelli territoriali deve modularsi ed essere flessibile.
La Tabella seguente riporta i valori dell’indice di natalità: come si può notare il valore dell’indice è in linea con quello regionale e leggermente superiore a quello nazionale.
Indice di natalità, Azienda, Regione Veneto e Italia
Azienda Regione Veneto Italia
2008 9,9 10,0 9,6
2009 9,4 9,7 9,5
2010 10,0 9,5 9,3
2011 9,4 9,4 9,1
2012 9,1 9,1 9,0
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
13
La Tabella seguente riporta invece i valori dell’indice di vecchiaia: si osserva che dal 2008 al 2010 il valore
dell’indice per l’Azienda era superiore a quello rilevato per la Regione Veneto e in linea con quello
rilevato a livello nazionale; negli anni 2011 e 2012 lo scostamento si è concretizzato anche rispetto
all’indice nazionale.
Indice di vecchiaia, Azienda, Regione Veneto e Italia
Azienda Regione Veneto Italia
2008 144,0 139,2 143,4
2009 145,5 139,9 144,0
2010 145,3 139,8 144,5
2011 147,7 142,0 147,0
2012 151.6 143,1 147,2
Infine la Tabella seguente riporta i valori dell’indice di dipendenza strutturale dal 2008 al 2012. Questo
indice ha avuto una crescita nel 2009 per poi diminuire nel 2010 con leggera ripresa negli anni 2011 e
2012. Nell’ultimo anno questo indicatore è superiore a quello della Regione Veneto e a quello nazionale.
Indice di dipendenza strutturale: Azienda, Regione Veneto e Italia
Azienda Regione Veneto Italia
2008 52,9 51,0 51,9
2009 59,2 51,7 52,2
2010 53,3 51,8 52,3
2011 53,6 53,0 53,0
2012 54,6 52,8 53,1
Il contesto normativo per la programmazione: riferimenti principali
D.lg. n. 502 del 30/12/1992 e s.m.i. “Riordino della disciplina in materia sanitaria”, a norma
dell’articolo 1 della legge 23 ottobre 1992, n. 421
Piano Sanitario Nazionale 2011-2013
Legge Regionale 14 settembre 1994, n. 55 “Norme sull'assetto programmatorio, contabile,
gestionale e di controllo delle unità locali socio sanitarie e delle aziende ospedaliere in attuazione
del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 "riordino della disciplina in materia sanitaria", così
come modificato dal decreto legislativo 7 dicembre 1993, n. 517”
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
14
Legge Regionale 14 settembre 1994, n. 56 “Norme e principi per il riordino del servizio sanitario
regionale in attuazione del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 "riordino della disciplina in
materia sanitaria", così come modificato dal decreto legislativo 7 dicembre 1993, n. 517”
Legge Regionale n. 55 del 15 dicembre 1982 “Norme per l’esercizio delle funzioni in materia di
assistenza sociale”
Legge Regionale del 7 agosto 2009, n. 18 Modifiche alla legge regionale 16 agosto 2007, n. 23
"Disposizioni di riordino e semplificazione normativa - collegato alla legge finanziaria 2006 in
materia di sociale, sanità e prevenzione" e alla legge regionale 14 settembre 1994, n. 56 "Norme e
principi per il riordino del servizio sanitario regionale in attuazione del decreto legislativo 30
dicembre 1992, n. 502 "Riordino della disciplina in materia sanitaria", così come modificato dal
decreto legislativo 7 dicembre 1993, n. 517
Piano Socio-Sanitario Regionale 2012-2016
D. Lgs. n.33 del 14 marzo 2013 “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità,
trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” che ha operato
una sistematizzazione dei principali obblighi di pubblicazione vigenti”
DGRV n. 2122 del 19/11/2013: Approvazione delle schede di programmazione ospedaliera e
territoriale
DGRV n. 2355 del 20/12/2013 “Determinazione degli obiettivi di salute e di funzionamento dei
servizi per le Aziende ULSS del Veneto, l'Azienda Ospedaliera di Padova, l'Azienda Ospedaliera
Universitaria Integrata di Verona e per l'IRCCS "Istituto Oncologico Veneto" – anno 2014”
Qualità e accreditamento
L.R. n. 22 del 2002 “Autorizzazione ed Accreditamento Strutture Sanitarie” e successive disposizioni
Controlli attività sanitaria
DGRV 2609 del 7/07/2007: Modifiche del sistema dei controlli (art. 8 octies Decreto Legislativo
229/99)
DGRV n. 2611 del 07/08/2007: Standardizzazione specifiche cliniche
DGRV n. 3913 del 4/12/2007: Linee guida per i controlli di appropriatezza dei ricoveri nelle Unità
Operative di riabilitazione
DGRV n. 839 del 8/04/2008: Linee guida per i controlli di appropriatezza dei ricoveri nelle Unità
Operative di lungodegenza
DGRV n. 938 del 7/04/2009: Aggiornamento del sistema dei controlli dell'attività sanitaria nella
Regione Veneto
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
15
DGRV n. 3436 del 30/12/2010: Aggiornamento delle Linee Guida per la compilazione della scheda di
dimissione ospedaliera (SDO)
DGRV n. 3444 del 30/12/2010: Modifica del sistema dei controlli dell'attività sanitaria nella Regione
Veneto
DGRV n. 2715 del 24/12/12: Aggiornamento delle Linee Guida per la compilazione della scheda di
dimissione ospedaliera (SDO)
Assistenza specialistica ambulatoriale e tempi di attesa
Legge Regionale n. 266 del 23/12/2005
DGRV 3535 del 12/11/2004
DGRV 2066 del 27/07/2006
DGRV 600 del 13/03/2007
DGRV 863 del 21/06/2011 Recepimento dell'Intesa tra Governo, le Regioni e le Provincie Autonome
di Trento e Bolzano sul Piano Nazionale di governo delle liste di attesa per il triennio 2010-2012, di
cui all'art. 1, comma 280 della L. 23/12/2005 n. 266. Adozione del Piano Attuativo Regionale:
integrazione alla DGRV n. 600 del 13/03/2007
DGRV 832/2012: Assistenza ospedaliera e specialistica ambulatoriale erogata nei confronti dei
cittadini residenti nel Veneto: criteri determinazione dei volumi di attività e dei tetti di spesa degli
erogatori ospedalieri privati accreditati equiparati e non equiparati al pubblico, per l'anno 2012, per
la definizione degli accordi di cui all'art. 8 quinquies D. Lgs n. 502/1992. Individuazione delle
funzioni a valenza provinciale e sovra provinciale ed assegnazione delle risorse economiche per lo e
svolgimento delle stesse
DGRV 320/2013: Il governo delle liste di attesa nelle Aziende Sanitarie della Regione Veneto
DGRV 441/2013: Specialistica ambulatoriale privata accreditata – accordo contrattuale 2013-2015
Volumi di attività e tetti di spesa
DGRV 4449 del 28/12/2006; Assistenza Ospedaliera: criteri e modalità per determinazione volumi
di attività e tetti di spesa degli erogatori pubblici e privati pre-accreditati per gli anni2007-2008-
2009
DGRV 452 del 27/02/2007
DGRV n. 311 del 15/03/2011 Assistenza specialistica ambulatoriale: determinazione dei tetti di
spesa e volumi di attività
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
16
Day Service Ambulatoriale
DGRV 1079 del 17/04/2007
DGRV 2812 del 11/09/2007
Residenzialità extraospedaliera
DGRV 751/01 e disposizioni successive
Servizi Sociali, socio-sanitari e sanitari territoriali
Legge n. 328 del 8 novembre 2000 “"Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di
interventi e servizi sociali"
Piano di Zona 2011/2015 approvato dalla Conferenza dei Sindaci e recepito dall’Azienda con del. n.
76/2011
Piano aziendale per il potenziamento dell’assistenza primaria - del. n.ro 90 del 29/2/2012
Formazione
DPCM del 13/12/2001
Conferenza Stato-Regioni del 01/08/2007
Conferenza Stato-Regioni del 01/8/2012
DGRV n. 2215 del 20/12/2011
2.6 Gli stakeholder
Con questo termine si devono intendere tutti i soggetti che hanno interessi legittimi nei confronti dell’Azienda Socio Sanitaria e nello specifico: gli utenti, i professionisti, le Organizzazioni Sindacali, le Organizzazioni Scientifiche, gli Amministratori Locali, le Associazioni di Volontariato, etc. Questi Gruppi possono essere portatori di interessi e di diritti che è necessario conoscere e rispettare al fine di realizzare una corretta programmazione aziendale relativamente alle politiche socio sanitarie del territorio; a tal fine si considera un principio base il coinvolgimento e la compartecipazione attraverso il confronto e l’ascolto degli stakeholders al fine di rendere sempre più confacente l’attività aziendale ai bisogni territoriali.
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
17
L’ Azienda, oltre a ricercare e promuovere la interlocuzione con le compagini esterne per la formulazione della programmazione aziendale, promuove ed incentiva un meccanismo di consultazione e partecipazione dei propri Dirigenti ed Operatori, dal basso verso l’alto, mediante l’adozione di specifici meccanismi di bottom up attraverso i quali si vogliono far pervenire informazioni, riflessioni ed indicazioni, a livello di Direzione Strategica e di Unità Organizzative di Staff. Questo flusso in ascesa riguarda i bisogni percepiti degli utenti, la possibile riorganizzazione per il miglioramento delle attività e dei processi, le soluzioni innovative, i criteri per assicurare giustizia ed equità di trattamento tra gli Operatori e tutto ciò che può essere utile al miglioramento del rendimento aziendale in senso lato. Queste informazioni potranno essere utilizzate per la formulazione dei documenti di programmazione ed organizzazione, nonché regolamentatori delle singole attività. L’Azienda fa suo questo modello di consultazione interna trasferendolo ai propri Dirigenti, affinché venga utilizzato anche nella Direzione e Programmazione delle singole Unità Operative con un reale spirito di compartecipazione.
2.7 Qualità e customer satisfaction
Le politiche complessive aziendali sulla qualità sono espresse nell’Atto aziendale con particolare
approfondimento nei seguenti capitoli:
1.9 “Filosofia e principi dell’assistenza”
6.1.2 “Il governo clinico assistenziale”
“I principi della clinical governance e sistemi di audit aziendale”
8.7 “Miglioramento continuo dell’assistenza“
“Atto Aziendale ULSS20” adottato con Delibera Direttore Generale N° 484 del 12.11.2008.
All’interno dell’Atto aziendale si esprimono la volontà e l’impegno da parte dell’azienda di attuare
programmi e progetti ai fini dell’erogazione delle prestazioni, secondo le dimensioni della qualità,
dell’efficacia, della competenza tecnica, dell’accettabilità, dell’efficienza e dell’appropriatezza.
Le dimensioni della qualità diventano così gli elementi chiave per la definizione di obiettivi concreti verso
un miglioramento continuo della qualità nei principali ambiti aziendali, tecnici, gestionali e assistenziali.
Il sistema aziendale del miglioramento continuo della qualità è strutturato attraverso:
la creazione del Sistema Qualità che coinvolge tutti gli operatori a diversi livelli;
la definizione di specifiche politiche per la qualità, anche secondo quanto definito dalla normativa a
livello regionale e nazionale;
l’utilizzo dei risultati degli audit, o altre modalità di verifica, per la valutazione degli obiettivi
raggiunti e i processi di sviluppo da implementare;
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
18
l’esecuzione delle specifiche azioni correttive;
il riesame periodico da parte della Direzione dei risultati ottenuti.
3. Organigramma e l'albero delle performance
L’organigramma aziendale individua l’assetto organizzativo complessivo, ed è consultabile sul sito
istituzionale dell’Azienda.
La performance è il contributo che un’azienda apporta, attraverso la propria azione, al raggiungimento
delle finalità e degli obiettivi che la stessa si è posta ed alla soddisfazione dei bisogni per i quali è stata
costituita.
L’albero delle performance, riportato nell’allegato n. 2, si presenta come una mappa logica in grado di
rappresentare, anche graficamente, i legami tra il mandato istituzionale, la mission, la vision, gli obiettivi
strategici e obiettivi operativi.
L’albero delle performance, in attesa delle nuove disposizioni regionali, in particolare sugli obiettivi di
salute, è stato redatto considerando efficaci gli obiettivi assegnati dalla Regione Veneto alle Aziende
Sanitarie per l’anno 2014 con DGRV del 2533/2013, che vanno perseguiti compatibilmente con i tetti di
costo stabiliti dalla Regione Veneto con DGRV n. 2864 del 28/12/2012.
4. Processo di budgeting, obiettivi strategici e obiettivi operativi
L’Azienda adotta la metodica di budget come previsto dall’Atto aziendale.
Lo strumento metodologico con il quale viene realizzato e monitorato il collegamento tra le linee guida
contenute nel documento delle direttive e gli obiettivi di budget di ogni centro di responsabilità è la
metodologia “balanced scorecard”.
La metodica di budget si attua attraverso la gestione per budget delle risorse disponibili, che vengono
assegnate alle varie articolazioni aziendali, per il raggiungimento delle finalità definite dai documenti di
programmazione, secondo una struttura che comprende:
a) il Documento di Direttive
b) il Budget generale
c) i Budget delle Strutture
d) i Budget di Centro di Responsabilità
Il processo di budget prevede le seguenti fasi:
Predisposizione del Documento di Direttive (art. 14 L.R. 55/94): la Direzione Aziendale elabora tale
documento che rappresenta il punto di riferimento in termini di obiettivi, linee guida, criteri, vincoli e
parametri per la formulazione del budget .
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
19
Deliberazione del Direttore Generale: il Documento delle Direttive, in quanto documento con contenuti di
programmazione strategica aziendale, viene recepito con atto deliberativo
Invio del Documento delle Direttive ai direttori di struttura tecnico-funzionale, che ne daranno adeguata
informazione nei confronti dei direttori di dipartimento e di struttura complessa
Predisposizione delle schede di budget: l’UOC Servizio Controllo di Gestione, sulla base del Documento
delle Direttive, predispone le schede di budget per ogni centro di responsabilità con evidenza degli obiettivi
e dei pesi non negoziabili
Invio delle schede di budget ai direttori di struttura tecnico-funzionale, che a loro volta le presentano ai
titolari dei centri di responsabilità
Negoziazione del budget: la Direzione Aziendale incontra i direttori di struttura tecnico-funzionale,
unitamente ai direttori di dipartimento e di struttura complessa per addivenire ad un sistema condiviso di
obiettivi, partendo dalle schede di budget e tenendo conto delle proposte integrative, modificative e
rettificative nonché dei cogenti vincoli economico-finanziari
Sottoscrizione del “contratto” di budget: le schede di budget vengono sottoscritte dalla Direzione
Aziendale, dal direttore di struttura tecnico-funzionale, del dipartimento e dal titolare di centro di
responsabilità
Monitoraggio: l’UOC Servizio Controllo di Gestione con periodicità e regolarità predispone e mette a
disposizione degli attori del processo di budget la reportistica finalizzata al controllo periodico del budget.
La periodicità potrà variare in funzione delle problematiche dell’unità operativa e delle esigenze della
Direzione Aziendale. La reportistica ha una componente strutturata, che risponde ad un bisogno
informativo ordinario, e una personalizzata, che viene predisposta per necessità di analisi e/o per indagare
problematiche specifiche.
Revisione: eventi non previsti possono rendere di difficile se non impossibile realizzazione uno o più
obiettivi di budget. Si procede quindi alla revisione del budget e si ridefiniscono obiettivi e indicatori.
Valutazione finale: obiettivi e risultati vengono messi a confronto, vengono rilevati gli eventuali
scostamenti e ne viene data comunicazione ai direttori di struttura tecnico-funzionale, di dipartimento e di
centro di responsabilità
Il titolare di centro di responsabilità redige una relazione sul grado di raggiungimento degli obiettivi da
sottoporre al direttore di struttura tecnico-funzionale, che a sua volta relaziona all’Organismo Indipendente
di Valutazione per tutti i centri di responsabilità afferenti.
Eventuali eccezioni e/o osservazioni vengono approfondite in contraddittorio.
Condivisione con il personale: il budget o programmi attività/ risorse devono essere portati a conoscenza
degli operatori. L’informazione relativa ai budget e/o programmi di attività/risorse è essenziale per il
coinvolgimento competente, consapevole e responsabile di tutti gli operatori coinvolti nei processi clinico-
assistenziali e tecnico-amministrativi.
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
20
Linee guida comuni a tutte le Strutture Aziendali
L’attuazione del moderno concetto di clinical governance impone di tenere in considerazione in modo
forte la qualità dell’assistenza nella valutazione e nel finanziamento dei servizi e delle prestazioni sanitarie.
In particolare, lavorare per la qualità dell’assistenza significa garantire i massimi livelli di performance nella
multidimensionalità della qualità stessa. Sono infatti sei le dimensioni che costituiscono la qualità e cioè:
centralità del paziente in quanto portatore di diritti costituzionalmente garantiti basando la
programmazione socio-sanitaria e l’organizzazione del sistema di erogazione dell’offerta sui bisogni
della persona;
sicurezza ossia il grado con cui vengono evitati i potenziali rischi e minimizzati i danni conseguenti
all’assistenza sanitaria, pertanto obiettivo prioritario per tutte le organizzazioni sanitarie è il risk
management che, oltre all’applicazione degli strumenti, deve essere sostenuto da radicali progressi
culturali ed organizzativi;
efficacia intesa come la capacità di un intervento sanitario di ottenere gli esiti desiderati: riduzione
della morbilità e della mortalità, miglioramento della qualità di vita dei pazienti. Questo indicatore è
fortemente influenzato dalla affidabilità e completezza dei flussi informativi e da altri determinanti
della salute quali i fattori genetici, ambientali, sociali e culturali;
appropriatezza cioè massimizzare la probabilità di effetti favorevoli (efficacia), minimizzare quella di
eventi avversi (sicurezza), oltre che ottimizzare le risorse;
coinvolgimento degli utenti in quanto titolari del diritto di partecipare alle modalità di erogazione e
valutazione dei servizi sanitari e il loro coinvolgimento può apportare innumerevoli vantaggi;
equità di accesso indipendentemente da fattori sociali, culturali e geografici;
efficienza ottenendo dalle risorse investite il massimo beneficio in termini di salute della popolazione;
l’impossibilità di offrire tutto a tutti richiede la definizione di priorità per allocare le risorse in relazione
all’efficienza tecnica (offrire la massima qualità dei servizi al costo più basso) e all’efficienza allocativa (
definire le modalità per ottenere dalle risorse disponibili il mix ottimale di servizi e prestazioni per
massimizzare i benefici di salute);
miglioramento continuo al fine di tendere costantemente a migliorare i servizi offerti sia dal punto di
vista qualitativo che quantitativo.
Tali dimensioni, nell’ambito del contesto normativo a cui l’Azienda fa costante riferimento , costituiscono il
presupposto fondamentale facendo da sfondo a tutti gli altri elementi di input nel dettare il documento di
direttive e il presente Piano. Esse infatti caratterizzano in modo inequivocabile la mission primaria delle
organizzazioni sanitarie pubbliche, nella fattispecie dell’Azienda.
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
21
Politiche e obiettivi strategici e di salute
L’Azienda si caratterizza come un sistema organizzativo complesso, fortemente integrato al suo interno
(massima integrazione tra i professionisti e tra le unità organizzative dell’Azienda), ma aperto con
l’ambiente esterno con il quale intrattiene un rapporto continuo e dinamico.
Un sistema complesso che implica necessariamente una cultura di governo più che di comando, una visione
strategica a medio e lungo termine più che una mentalità di pura gestione del quotidiano.
L'Azienda ha il compito di comprendere la complessità e le differenziazioni delle articolazioni organizzative
al suo interno e di comporle, integrarle, valorizzarle intorno ad una identità aziendale condivisa.
Al suo interno l’Azienda, nell’ottica di sistema integrato, si articola in Unità Organizzative (strutture,
dipartimenti, unità operative) interdipendenti, che interagiscono in modo coordinato per il raggiungimento
di scopi determinati.
Con riferimento alla DGRV n.3456 del 5 novembre 2004 sono stati definiti modelli organizzativi che,
promuovendo la collaborazione tra Aziende limitrofe, riducano il consumo di risorse e ottimizzino
l’efficienza, l’efficacia e l’appropriatezza dell’attività, pur continuando ad assicurare una risposta adeguata
alla crescente domanda di bisogni sanitari mediante la garanzia dei Livelli Essenziali di Assistenza (L.E.A.).
L’Azienda attiva e promuove la condivisione di processi gestionali definiti come “Area Vasta” per alcune
funzioni organizzative e sanitarie.
Con la stessa ottica di integrazione e di ottimizzazione vengono istituiti “Dipartimenti o Servizi
interaziendali” che operano unitariamente e trasversalmente presso diverse aziende della provincia
veronese.
La naturale vocazione dell’Azienda all’interaziendalità va però correttamente interpretata come tensione
all’eccellenza, nel senso che i partners devono promuovere e ricercare nelle intese il meglio delle capacità
organizzative e di produzione sanitaria dell’Azienda Ospedaliera e delle Aziende Territoriali; nel superiore
interesse del cittadino gli accordi devono consentire ad ogni azienda di esaltare le proprie eccellenze sia
che interessino la medicina ospedaliera sia che si riferiscano alla medicina territoriale.
L’Azienda è a forte valenza territoriale, basta pensare che ha 476.000 abitanti e che il costo della
produzione per il livello di assistenza distrettuale è pari al 55% contro il 41% dell’assistenza ospedaliera ed il
4% della prevenzione.
Per queste sue caratteristiche l’Azienda ha come suo obiettivo primario la garanzia ai massimi livelli di
qualità, efficienza ed efficacia delle funzioni e delle attività previste nel “Programma settoriale relativo
all’assistenza territoriale”, le attività sanitarie , le attività sanitarie a rilevanza sociale, le attività socio
sanitarie ad elevata integrazione sanitaria, le attività sociali a rilevanza sanitaria e le attività sociali delegate
ai comuni.
Non meno importante per l’Azienda è la realizzazione della programmazione ospedaliera, considerata la
disponibilità del nuovo Ospedale di San Bonifacio, che deve vedere attivate e/o implementate alcune
funzioni essenziali (terapie intensive, U.C.I.C., oncologia, ecc.) e la necessità di completamento
dell’Ospedale ad indirizzo riabilitativo di Marzana.
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
22
Nella definizione delle politiche e degli obiettivi strategici e di salute, l’Azienda opera in conformità alle
direttive che scaturiscono dai rapporti tra la stessa e le altre componenti del sistema socio-sanitario
regionale ed in particolare:
la Regione, per quanto concerne l'attribuzione degli obiettivi di salute, assistenziali, economici,
organizzativi e gestionali, che l'Azienda deve raggiungere in coerenza con il sistema della
programmazione socio sanitaria regionale
la Conferenza dei Sindaci, per la programmazione socio sanitaria e sociale, elaborata di concerto con
l'Azienda e rappresentata dal Piano di Zona dei Servizi alla Persona, che viene recepito nel Piano
Attuativo Locale (P.A.L.)
il Comitato dei Sindaci di Distretto, per quanto concerne la verifica del raggiungimento dei risultati di
salute definiti nel Programma delle Attività Territoriali (P.A.T.), come proposto dal Direttore di
Distretto ed approvato dal Direttore Generale, previo parere del Comitato dei Sindaci di Distretto e
l’intesa relativamente alle attività socio sanitarie;
le Aziende Sanitarie della Provincia di Verona (ULSS 21 di Legnago, ULSS 22 di Bussolengo) e l'Azienda
Ospedaliera, il Terzo Settore, le Strutture Private per fissare eventuali ambiti di collaborazione.
L’Azienda è parte attiva nella strategia politica regionale a livello comunitario, che è finalizzata a portare la
sanità veneta in Europa attraverso un piano di azione basato sull’apertura e sul confronto con le migliori
esperienze sanitarie internazionali, mirando a far dialogare la dimensione territoriale ed operativa degli
amministratori e managers locali con la visione internazionale e multicentrica dell’UE e delle principali
agenzie internazionali OMS, Unicef, etc.
L'Azienda si ispira altresì alla valorizzazione ed alla responsabilizzazione della dirigenza e di tutte le risorse
professionali, sulle scelte operate nell'esercizio del governo aziendale (strategico, clinico assistenziale,
economico - finanziario).
Tutto ciò, sempre nel rispetto e nella distinzione dei ruoli e delle funzioni di programmazione, indirizzo e
controllo da una parte e funzioni di organizzazione e gestione dall'altra, ma anche delle competenze e
relative responsabilità tra direzione Aziendale, direzioni operative e dirigenza professionale. Azienda.
Gli obiettivi strategici regionali
L’Azienda è dunque impegnata a garantire ai cittadini la qualità dei servizi ed a ottimizzare il governo clinico
del sistema sanitario regionale, assicurando l’equilibrio economico-finanziario della gestione in condizioni di
efficienza ed appropriatezza.
Tali esigenze costituiscono la base degli obiettivi assegnati dalla Regione Veneto alle Aziende Sanitarie per
l’anno 2014 con DGRV del 2355/2013, che l’Azienda ha fatto propri.
Di seguito l’elenco degli obiettivi e relativi indicatori regionali (per i quali è stato predisposto il manuale di
cui all’allegato n.ro 3):
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
23
Area N.ro
Obiettivo Obiettivo Indicatore
A) Osservanza delle linee guida
ed indirizzi in materia di
controllo e di programmazione
nell'organizzazione degli uffici
A.1 Adeguamento della organizzazione distrettuale agli indirizzi previsti dalla LR n.23/2012 PSSR 2012-2016
1 Implementazione (a livello sperimentale) del modello di Centrale Operativa
2
Formulazione e rispetto del Piano aziendale di adeguamento della dotazione assistenziale territoriale (strutture intermedie) come da Allegati alla delibera 2122 del 19/11/2013
A.2 Sviluppo delle cure primarie attraverso l’implementazione diffusa del modello di medicina di gruppo integrata
Conformità delle medicine di gruppo integrate e delle altre forme associative al Contratto di esercizio-tipo definito a livello regionale
A.3 Adeguamento della organizzazione ospedaliera agli indirizzi previsti dalla LR n.23/2012 PSSR 2012-2016
1
Formulazione e Rispetto del Piano Aziendale di adeguamento alle schede di dotazione ospedaliera come da Allegati alla delibera 2122 del 19/11/2013
2 Definire Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali per le principali patologie che richiedono terapie di riabilitazione
3 Definire il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale per la patologica senologica
4 Definire i Percorsi Diagnostico Terapeutico Assistenziale per i pazienti diabetici
A.4 Valutazione e monitoraggio dell’attuazione del Piano di Zona
Presentazione della relazione valutativa annuale sul piano di zona, entro i termini previsti, corredata dal monitoraggio annuale sui dati.
A.5 Dare uniformità, a livello provinciale, ai Dipartimenti di Prevenzione aziendali
Uniformare a livello provinciale gli indirizzi operativi per quanto attiene alla vigilanza e più in generale le procedure e la modulistica utilizzata dalle strutture dipartimentali.
B) Corretta ed economica
gestione delle risorse attribuite
ed introitate
B.1
Riduzione prezzi di acquisto all'interno delle soglie di prezzo unitario di riferimento Regionale, come indicato dai documenti dell'Osservatorio Prezzi (OPRVE)
Utilizzo del Prezzo unitario di riferimento Regionale (ove presente) nella determinazione della base d’asta di nuove gare finalizzate alla acquisizione di “principi attivi” , “dispositivi medici”, nonché dei servizi di “lavanderia”, “pulizia”, “ristorazione”.
B.2 Sviluppo del Sistema di Controllo Interno Revisione di Bilancio
1
Predisposizione del piano relativo al Percorso Attuativo della Certificabilità secondo le tempistiche definite dal progetto regionale e completamento efficace delle azioni pianificate per il 2014 entro le tempistiche concordate con l'Azienda.
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
24
2
Attuare le attività di sviluppo del percorso di Prevenzione della Corruzione (D.Lgs. 190/2012) secondo le tempistiche definite dal progetto regionale.
3
Attuare le attività di sviluppo del controllo interno per il governo dei rischi amministrativo contabili secondo le tempistiche definite dal progetto Regionale.
B.3 Applicare le nuove politiche di Assicurazione
Adottare il modello di Autoassicurazione secondo le direttive regionali
B.4 Raccogliere dati analitici di consumo delle risorse nelle Aziende
Ottemperare agli adempimenti informativi relativi alla Contabilità Analitica Standard Regionale
C) Obiettivi di Salute e
funzionamento dei servizi
C.1 Copertura Vaccinazioni già Obbligatorie e Screening Oncologici
1 Tasso di copertura vaccinale "aggiustato" - Difterite e Tetano
2 Tasso di copertura vaccinale "aggiustato" - Epatite B
3 Tasso di copertura vaccinale "aggiustato" - Polio
4 Adesione “corretta” per screening mammografico
5 Adesione “corretta” per screening citologico
6 Adesione “corretta” per colon-retto
C.2 Ottimizzazione della Rete Oncologia Applicazione di quanto previsto dalla DGR 112/2013 per il funzionamento della Rete Oncologica
C.3 Ottimizzazione del Tasso di ospedalizzazione
Mantenimento o riduzione al 140 del Tasso di ospedalizzazione
C.4 Riorganizzazione dell'Attività Chirurgica
2
Percentuale di pazienti con età maggiore di 65 anni con diagnosi principale di frattura del collo del femore operati entro 2 giornate in regime ordinario
3 Riduzione della Percentuale di DRG Medici in Reparto Chirurgico
C.5 Ottimizzazione dell'utilizzo dei Posti Letto Attivazione Week Surgery e Day Surgery
C.6
Adesione al Percorso di Monitoraggio degli Indicatori di Qualità dell'Assistenza Sanitaria da inserire nel Network di Regioni coordinato dal Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore S. Anna di Pisa
1 Miglioramento rispetto al 2012, o mantenimento all'interno dello standard, nel 2014 degli indicatori
2 Miglioramento nel 2014 degli indicatori "critici" nel 2012 (performance molto scarsa) per la specifica Azienda
C.7 Sperimentazione Clinica ed Aumento delle segnalazioni ADR per farmaci e vaccini
1
Numero di sperimentazioni rispetto all'anno precedente estratte dall'Osservatorio nazionale sulla sperimentazione clinica dei medicinali – AIFA
3 Tasso di segnalazioni (numero di segnalazioni ADR per milione di abitanti)
4 Registri AIFA: chiusura delle schede di follow-up per i farmaci sottoposti a meccanismi di rimborso (payment by results e risk-sharing)
C.8 Prevenire nuovi casi di West Nile Assicurare la sorveglianza e il controllo delle malattie trasmesse da vettori attraverso al
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
25
collaborazione con gli Enti locali per garantire l’effettuazione e la valutazione di efficacia della disinfestazione.
C.9 Aumento dell'efficienza nell'impiego delle Sale Operatorie
Effettuazione di almeno 1000 interventi annui (solo Ricovero Ordinario) in ciascuna sala operatoria utilizzata 5 giorni alla settimana
C.10 Messa a regime del sistema ACG
2 Utilizzo di ACG nella mappatura dei bisogni della popolazione e pianificazione dell’utilizzo delle risorse nel territorio
3 Utilizzo dei modelli predittivi di ACG nella generazione di liste di pazienti complessi ad alto rischio con medicina di iniziative
D) Equilibrio Economico
D.1 Rispetto della programmazione regionale sui costi
Rispetto dei vincoli definiti a livello regionale con riferimento ai costi di produzione
D.2 Equilibrio Economico- Finanziario
1 Delta Risultato Economico effettivo rispetto Risultato Economico CR 154/2012
2 Delta 2013 - 2012 Costo della Produzione (+ Imposte e tasse)
E) Liste d'Attesa
E.1
Piena implementazione delle modalità organizzative ed erogative per il contenimento dei tempi d'attesa secondo le disposizioni della DGR 320/2013
1 Rispetto Tempi d'attesa classe A
2 Rispetto Tempi d'attesa classe B
3 Rispetto Tempi d'attesa classe C
4 Apertura degli ambulatori e delle diagnostiche in orario serale e nei giorni di sabato e domenica
5
Stipula di un accordo con la ULSS per il Rispetto dell'Offerta "di Base" secondo la DGR 320/2013 con inserimento nel CUP in comune delle prestazioni concordate e rispetto dei tempi d'Attesa
E.2 Ottimizzazione del Numero di Prestazioni per Abitante
Mantenimento o Riduzione del Numero di prestazioni per Abitante al di sotto di 4
E.3 Inserimento dei privati convenzionati nel CUP Aziendale secondo la programmazione aziendale
N. prestazioni privati gestite a CUP aziendale / N. prestazioni privati totale (misurate dal flusso SPS)
F) Rispetto dei contenuti e delle tempistiche dei
flussi informativi
F.1 Adempimenti Questionario LEA 1
Implementazione delle attività finalizzate al raggiungimento del livello di totale adempienza rispetto agli adempimenti previsti nel Questionario LEA.
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
26
ricompresi nel Nuovo Sistema
Informativo Sanitario
2
Rispetto dei tempi previsti nello svolgimento delle attività e delle modalità di invio/controllo della qualità del dato fornito come previsto da Questionario LEA e documenti allegati/collegabili allo stesso.
F.2 Implementazione del FSE (DGR 1671/2012)
1
Implementazione secondo Programmazione Regionale: presentazione del progetto di adeguamento; adeguamento dei sistemi aziendali (collaudo); labelling dei servizi/applicazioni sviluppate; entrata in produzione
2 % di lettere di dimissioni firmate rispetto al totale
3 % di referti di Anatomia Patologica firmati rispetto al totale
4 % di referti di Laboratorio firmati rispetto al totale
5 % di referti di Microbiologia firmati rispetto al totale
6 % di referti di Radiologia firmati rispetto al totale
7 % di referti di Verbali Pronto Soccorso firmati rispetto al totale
F.3 Dematerializzazione della ricetta cartacea (Decreto MEF del 2 novembre 2011)
% di ricette dematerializzate (n. ricette dematerializzate dicembre anno corrente / n. ricette art.50 anno precedente)
F.4 Qualità dei flussi informativi relativi ai Beni Sanitari
1 Flusso consumi DM: % dei DM codificati con RDM/BD rispetto ai modelli CE (B.1.A.3.1.A + B.1.A.3.1.B + B.1.A.3.2)
2 Flusso consumi DM: % dei IVD codificati con almeno la prima lettera dalla categoria W rispetto ai modelli CE (B.1.A.3.3)
F.5
Adempimenti in materia di gestione informatica della residenzialità extraospedaliera (anziani e disabili) come da DGR regionali
1 Rispetto delle scadenze e della qualità nell'invio del nuovo flusso informativo sulla residenzialità extraospedaliera
2
Avvio della raccolta dati relativa alla residenzialità e semiresidenzialità extraospedaliera in area disabili nel 2014 (DGRV 1059/2012).
3 Strutturazione della raccolta dei flussi informativi dai centri servizi per la residenzialità extraospedaliera
4
Costituzione e adeguamento dei CDC (Centri per il Decadimento Cognitivo), ove mancanti o carenti, secondo le linee guida della DGR 2006 e avvio raccolta di flussi informativi secondo indicazioni regionali (rete Alzheimer).
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
27
F.6 Implementazione tempestiva del flusso informativo delle Cure Domiciliari secondo il tracciato della DGR 2372
Rispetto delle specifiche relative a tempi e qualità dei dati inviati
Dagli obiettivi strategici agli obiettivi operativi
Relativamente ai livelli di attività, gli obiettivi assegnati al Direttore Generale si declinano nelle seguenti
aree, così come schematizzato nell’albero delle performance:
Ricoveri
Ottimizzazione del numero di ricoveri con tasso di ospedalizzazione standardizzato non superiore al 140
per mille. E’ necessario agire su due fronti. Il primo è il miglioramento dell’appropriatezza dei ricoveri
negli ospedali dell’Azienda riducendo, sulla base dello scostamento dal valore soglia regionale e in
relazione al bacino di utenza degli ospedali dell’Azienda, i ricoveri di circa 1200 casi; relativamente
invece alla popolazione residente nei distretti 1-2 e 3 la riduzione da effettuare è di circa 12.300 casi.
L’altro fronte di azione è la riduzione dei ricoveri evitabili dalle Case di Riposo.
Si deve inoltre perseguire nel trasferimento di attività da regime ordinario a regime ambulatoriale, nei
casi previsti dalla normativa regionale e a ridurre il numero dei decessi in ospedale promuovendo la
gestione della terminalità a domicilio e la creazione di percorsi condivisi di gestione palliativistica ,
nonché l’ampliamento dei Nuclei di Cure Palliative.
Specialistica ambulatoriale
Piena implementazione delle modalità organizzative ed erogative per il contenimento dei tempi di
attesa secondo la DGR 320/2023. E’ necessario procedere con la diffusione delle disposizioni in merito
alla corretta modalità prescrittiva, adottare o stendere i protocolli sulle condizioni di accesso per classi
di priorità, attuare opportuni feed-back con i medici prescrittori, lavorare sull’analisi delle prestazioni da
acquistare da altri produttori, in particolare con l’AOUI di Verona.
Ottimizzazione del numero di prestazioni specialistiche per abitante che non devono eccedere il valore
di 4 procapite esclusa la diagnostica di laboratorio. In questo senso è necessario migliorare
l’appropriatezza prescrittiva , stendere linee guida da condividere anche con la medicina generale,
controllare in modo sistematico il rigoroso rispetto dei LEA.
Specialistica ambulatoriale interna
Sono confermate per l’anno 2014 le disposizione previste dalla DGR n. 1509 del 31/7/2012 per cui
l’obiettivo della spesa e del monte ore annuale è quello del 2010.
La Regione con DGR n. 2864 del 28/12/2012 stabilisce che le Aziende che non fossero in grado di
assicurare per l’anno 2012 – in ragione di provvedimenti adottati nella prima parte dell’anno –
l’obiettivo del limite del monte ore annuale e di spesa dell’anno 2010 potranno essere autorizzate dalla
Segreteria regionale ad allinearsi a tale obiettivo, attraverso la predisposizione di un piano aziendale di
rientro per fasi, entro il 1 gennaio 2014, data di messa a regime del progetto regionale “cure primarie”.
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
28
Cure primarie
Procedere con l’applicazione di quanto previsto dal Piano Attuativo Locale delle Cure Primarie per il
triennio 2009-2011, approvato con Delibera della Direzione Generale n. 439 del 29 luglio 2009. le aree di
intervento in cui si declinano gli obiettivi del PAL sono la gestione del paziente fragile e
multiproblematico (paziente oncologico, paziente anziano, paziente pediatrico e paziente in condizione
di fragilità temporanea); lo sviluppo delle attività di prevenzione con la collaborazione per gli screening
oncologici, la prevenzione del rischio cardio-vascolare, lo sviluppo dell’attività motoria e dell’attività
vaccinale; la definizione di percorsi diagnostico-terapeutici condivisi tra ospedale e territorio al fine di
migliorare l’appropriatezza prescrittiva e di garantire la continuità delle cure; il contenimento delle liste
di attesa e lo sviluppo della rete informativa ed informatica.
Consolidamento dei progetti in corso per la promozione della salute
Incremento dei tassi di adesione agli screening oncologici
Aumento dell’adesione agli inviti e loro estensione.
Mantenimento dei tassi di adesione alle vaccinazioni
Contenimento dei costi
Nell’ambito dell’assistenza ospedaliera razionalizzazione dei consumi e delle scorte dei beni sanitari e
non sanitari e dell’acquisto di prestazioni sanitarie dall’AOUI di Verona.
Razionalizzazione dell’assistenza specialistica con una riduzione dei costi di produzione dell’Azienda e il
miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva, attraverso una riorganizzazione dell’erogazione ed un
miglioramento dell’efficienza.
Razionalizzazione dell’assistenza farmaceutica raggiungendo un costo per l’assistenza farmaceutica
convenzionata pro-capite non superiore ad euro 120. Ciò è da attuarsi tramite il Progetto ARPA per
l’appropriatezza prescrittiva in collaborazione con la medicina generale ed il Progetto ACADD in
collaborazione con la medicina generale e con i prescrittori ospedalieri, implementando sempre più la
distribuzione dei farmaci alla dimissione e dopo visita specialistica.
Creazione di una rete finalizzata all’appropriatezza prescrittiva e al monitoraggio dei farmaci innovativi e
ad alto costo, tramite il presidio dei farmaci oncologici le cui indicazioni terapeutiche sono soggette al
Registro AIFA, incremento dei pazienti registrati e delle schede AIFA di condivisione del rischio ed
implementazione dell’utilizzo dei farmaci biosimilari nei casi approvati.
Debito informativo
Tale obiettivo è fortemente condizionato dall’evoluzione del sistema informativo aziendale; in ogni caso
va garantita, come esplicitamente previsto dalla DGRV 2355/2013, la tempestività e la completezza dei
flussi informativi nei confronti della Regione e del Ministero.
L’analisi della situazione attuale impone una forte responsabilizzazione delle unità operative addette
all’erogazione dei servizi, tempestività e chiarezza della documentazione alla base della rilevazione
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
29
informatica.
Rispetto a questo punto specifico è prevista una modalità di controllo a campione sulla qualità delle
informazioni registrate sul supporto cartaceo.
I tempi di produzione delle informazioni devono essere conformi alle previsioni ministeriali, regionali e
aziendali.
Informatizzazione
Assegnazione dei certificati digitali per l'identificazione e per la sottoscrizione dei documenti clinici
(Firma Digitale) ai medici dipendenti e convenzionati
Apposizione della firma digitale sui referti/documenti clinici
Messa a regime del registry e del repository
Gestione telematica delle prescrizioni di prestazioni specialistiche e farmaceutiche (E-prescription)
Implementazione del fascicolo sanitario elettronico
Dematerializzazione della ricetta cartacea
Miglioramento della qualità dei flussi informativi relativi ai beni sanitari
Intensificazione della gestione informatica della residenzialità extraospedaliera
Implementazione del flusso informativo delle cure domiciliari
Riorganizzazione dei sistemi informativi aziendali, con particolare riferimento al sistema
amministrativo contabile e all’informatica direzionale
Rispetto dei limiti posti in materia di assunzioni del personale
La Regione ha fissato il tetto di costo complessivo relativo al personale dipendente anno 2013 e
rappresenta il limite invalicabile alla spesa.
Sono state inoltre dettate le disposizioni in materia di personale a decorrere dall’anno 2013 con DGR n.
2621/2012.
Viene ulteriormente evidenziato come tra gli obiettivi di primaria importanza di gestione ottimale delle
risorse e di contenimento dei costi dell’Azienda, rientra la fruizione delle ferie, in particolare si richiama
la disposizione introdotta dall’art. 5, comma 8, del D. L. 95/2012, convertito con Legge n. 135/2012.
Gli obiettivi e i relativi indicatori sono indicati nelle schede di budget per ciascuna Struttura/Servizio e
consultabili sul sito aziendale.
Qualità e Accreditamento
Accreditamento di Eccellenza
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
30
Alla luce della conclusione del ciclo 2011-2013 con l’ottenimento del riconoscimento
dell’accreditamento di eccellenza, la Direzione Generale dell’Azienda ha ritenuto di iniziare per il
triennio 2014 – 2016 un nuovo ciclo di accreditamento, sempre in collaborazione con Accreditation
Canada International (Delibera del Direttore Generale n. 686 del 19/12/2013). Come in precedenza,
il percorso vedrà coinvolte tutte le strutture aziendali (sanitarie, sociali, socio sanitarie e
amministrative). Attraverso il metodo QMentum verranno quindi analizzate e valutate le aree di
erogazione dei servizi e le modalità organizzative aziendali secondo standard di qualità
internazionali.
Autorizzazione all’esercizio
Così come previsto dalla L.R. 22/2002, nel corso del 2014 l’Azienda sarà impegnata nelle attività
necessarie per ottenere il rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio.
Tale processo, coordinato dal Servizio Qualità e Accreditamento, prevede che venga effettuato da
parte di tutti i Servizi aziendali:
- La ricognizione di tutte le specialità svolte nelle diverse aree di erogazione di servizi,
- L’ inserimento dei dati e delle altre informazioni richieste nell’applicativo regionale per la
gestione delle attività per la L.R. 22/2002,
- L’autovalutazione dei requisiti di autorizzazione all’esercizio, con l’ individuazione delle aree
critiche, la definizione dei piani di miglioramento e la valutazione del raggiungimento degli
stessi.
- Preparazione delle attività specifiche in funzione della visita di rinnovo dell’autorizzazione da
parte dei valutatori regionali.
Audit Integrati
Nel 2014, l’azienda, con il coordinamento del Servizio Qualità e Accreditamento, vedrà la
prosecuzione dell’esecuzione degli audit integrati presso le Unità Operative ospedaliere e
territoriali, secondo la Delibera del Direttore Generale n. 80 del 14/02/2013, coinvolgendo ed
integrando nella valutazione le seguenti aree:
- Qualità e accreditamento,
- Gestione del rischio,
- Gestione della sicurezza degli operatori.
Nel corso del 2013 sono già stati eseguiti 3 audit integrati nelle UUOO di Lungodegenza, Sale
Operatorie e Medicina. Per il 2014 verranno eseguiti ulteriori 6 audit integrati; di questi, uno è già
stato programmato per l’area della Psichiatria (1° e 2° Servizio di Psichiatrico).
Audit Clinici
La Delibera del Direttore Generale n. 80 del 14/02/2013 prevede che siano effettuati, oltre agli
audit integrati, anche gli audit clinici all’interno di ogni Unità Operativa.
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
31
Nel corso del 2013, è stato avviato un progetto specifico di formazione alle unità operative per la
stesura degli audit clinici fornendo gli strumenti e le metodologie necessari.
Al termine di tale percorso, 27 Unità Operative, con il supporto del Servizio Qualità e
Accreditamento, hanno effettuato un audit clinico analizzando quegli elementi e processi che più
venivano ritenuti critici, e sviluppando, in tal modo, precise strategie di miglioramento.
Come stabilito anche dalla sopracitata delibera, le Unità Operative saranno impegnate, nel corso
del 2014, nella stesura di un secondo progetto audit clinico.
Sistema Documentale aziendale
Nel 2014, con il Servizio Informativo Informatico aziendale, verrà messo a punto un sistema
informatico per la documentazione aziendale. Il progetto prevede lo sviluppo, la condivisione e
l’avvio di uno specifico applicativo usufruibile da tutti gli operatori aziendali per la gestione delle
procedure, delle linee guida e delle istruzione operative, permettendo così un più facile accesso e
diffusione di tale documentazione.
Benessere organizzativo
A partire dal 2012, il Comitato Unico di Garanzia ha iniziato la rilevazione del benessere
organizzativo degli operatori di area dirigenziale e di comparto, applicando il progetto ICONAS
(indagine Clima Organizzativo Nelle Aziende Sanitarie) in collaborazione con la AUSL di Piacenza. Il
questionario, del tutto anonimo, riguarda diversi aspetti dell’attività lavorativa ed è suddiviso in tre
parti: una prima parte di domande generali, una seconda con domande riguardanti l’intera Azienda
ed una terza sulla Unità Operativa in cui il soggetto coinvolto lavora.
All’inizio del 2013 sono stati resi pubblici i risultati dell’indagine condotta su 12 Unità Operative.
Nel corso 2013, il questionario è stato esteso a tutte le restanti unità operative e servizi non
precedentemente coinvolti.
Soddisfazione dell’utenza
E’ un obiettivo previsto dalla normativa in materia di uffici relazioni con il pubblico (art. 12 del D.Lgs.
29/93, direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 11/10/1994) dalla Legge Regionale 22/02, dalla
DGRV 3535 del 2004.
Le unità operative hanno attivato iniziative in questa direzione che, pertanto, vanno mantenute ed
incoraggiate.
Viene, inoltre, rilevata la soddisfazione dell’utenza che ha ricevuto una prestazione sanitaria durante i
nuovi orari di apertura al pubblico (orari serali, giornate prefestive e festive).
Si prosegue poi nella rilevazione della soddisfazione dei pazienti degli ambulatori mediante l’utilizzo di
totem installati in alcune aree distrettuali di maggior afflusso. Il sistema di rilevazione è basato
sull’utilizzo di “emoticon”, ossia di “faccine” che esprimono in modo immediato una reazione positiva,
perplessa o negativa rispetto al contatto avuto con l’ambulatorio specialistico/punto prelievi/radiologia.
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
32
La modalità prevede la consegna al paziente, in sede di visita, di un “ticket” con codice a barre (che
individua l’ambulatorio) che lo stesso paziente, se vorrà, potrà inserire in uno dei terminali di rilevazione
(i “totem”) posizionati vicino agli ambulatori.
A fianco a ciò, si valutano le modalità migliori per la condivisione dei risultati di rilevazione della
soddisfazione non sono all’interno dell’Azienda ma anche con i cittadini/utenti stessi.
Gli obiettivi per la qualità inseriti nel budget di ogni unità operativa aziendale vengono schematizzati
nella tabella sottostante:
Area Strategica Obiettivi 2014 Indicatori
Apprendimento - crescita -
innovazione - sviluppo
Partecipazione diffusa agli eventi
formativi relativi a ICONAS sul
benessere organizzativo
Compilazione del questionario
conformemente alle indicazione
del Comitato Unico di Garanzia
Avvio ed implementazione del
piano di comunicazione
Calendarizzazione degli incontri,
con presenza di tutto il personale
di unità operativa, e stesura del
resoconto dell’incontro
Qualità delle prestazioni Ricognizione dei cambiamenti strutturali / organizzativi rispetto all'autorizzazione all'esercizio
Avvio aggiornamento del manuale di autorizzazione e accreditamento (2013) e pubblicazione del manuale (2014)
Autovalutazione e rispondenza ai requisiti di accreditamento istituzionale
Avvio autovalutazione, definizione di eventuali piani di miglioramento (2013) e rispondenza ai requisiti di accreditamento (2014)
Effettuazione di un audit clinico all'anno a valenza multiprofessionale
Effettuazione e invio al SQA del report di audit
Avvio / completamento del manuale della qualità
Predisposizione catalogo prodotti (2013) e completamento manuale (2014)
Mappatura delle procedure di servizio
Effettuazione mappatura e invio al SQA
Individuazione degli indicatori di conformità alla/e procedura/e prioritarie e pubblicazione dei relativi dati
Individuazione (2013) e pubblicazione (2014) riguardo ad almeno un indicatore
Individuazione, misurazione e monitoraggio di almeno tre indicatori rispetto alle dimensioni della qualità previste nel manuale di accreditamento
Individuazione (2013), misurazione e monitoraggio (2014)
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
33
Le attività di formazione
Le attività di formazione devono essere coerenti con quanto previsto nel piano di formazione aziendale.
Le risorse dedicate a questa importante dimensione aziendale sono vincolate ai limiti previsti dalla legge
122/2010.
In particolare costituisce impegno dell’azienda nei confronti degli operatori, promuovere e tutelare
forme di attuazione del processo di valorizzazione delle risorse umane, mediante lo sviluppo delle
conoscenze professionali e culturali dei dipendenti e del personale convenzionato.
Costituisce obiettivo aziendale il progressivo avanzamento delle culture professionali, in maniera tale da
garantire il continuo miglioramento delle problematiche connesse alla salute della popolazione.
I progetti di formazione e di aggiornamento sono elaborati attraverso il coinvolgimento delle
responsabilità e delle competenze presenti in Azienda, in conformità con quanto previsto in proposito
dalla contrattazione integrativa e dal piano della formazione.
5. La relazione degli obiettivi
Entro il 30 giugno di ogni anno, il Direttore Generale adotta la relazione degli obiettivi che dà evidenza a
consuntivo, previa verifica delle risultanze prodotte dall’OIV di cui al paragrafo 7, con riferimento all’anno
precedente, dei risultati organizzativi e individuali raggiunti rispetto ai singoli obiettivi programmati ed alle
risorse impiegate, con rilevazione degli eventuali scostamenti.
6. Il Ciclo di gestione della valutazione dei risultati: le fasi
Il ciclo di gestione della performance previsto dall’art. 4, comma 2 del decreto Lgs. N. 150/2009, ovvero il
ciclo di gestione della valutazione dei risultati di cui alla lett. c) dell’allegato A alla DGR n. 2205/2012, è
articolato nelle seguenti fasi:
a) definizione e assegnazione degli obiettivi che si intendono raggiungere, dei valori attesi di risultato e
dei rispettivi indicatori;
b) collegamento tra gli obiettivi e l’allocazione delle risorse;
c) monitoraggio in corso di esercizio e attivazione di eventuali interventi correttivi;
d) misurazione e valutazione annuale dei risultati;
e) utilizzo dei sistemi premianti, secondo criteri di valorizzazione del merito in coerenza con i vigenti
CC.CC.NN.LL. e con i contratti integrativi aziendali;
f) rendicontazione dei risultati ai competenti organi esterni, ai cittadini, ai soggetti interessati, agli utenti
ed ai destinatari dei servizi
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
34
Qui di seguito sono descritti analiticamente, per ciascuna delle predette fasi, i processi gestionali e le
modalità operative in uso all’interno dell’Azienda.
a) Definizione e assegnazione degli obiettivi che si intendono raggiungere, dei valori attesi di
risultato e dei rispettivi indicatori
La Regione Veneto, con deliberazione di giunta, assegna gli obiettivi annuali o pluriennali di interesse
regionale ai Direttori Generali delle Aziende Sanitarie.
Gli obiettivi di interesse regionale, nel corso di questi ultimi anni, hanno assunto una posizione dominante
nella programmazione annuale delle attività delle articolazioni aziendali, e pertanto le negoziazioni di
budget ed il contenuto del documento di budget riguardano in maniera rilevante gli obiettivi di emanazione
regionale. Sono altresì oggetto di negoziazione ulteriori obiettivi individuati nei documenti di
programmazione locale e di stretta emanazione aziendale. La predisposizione del Documento di Direttive
(art. 14 L.R. 55/94), come sopra indicato, rappresenta il punto di riferimento in termini di obiettivi, linee
guida, criteri, vincoli e parametri per la formulazione del budget . Il Documento delle Direttive, in quanto
documento con contenuti di programmazione strategica aziendale, viene recepito con atto deliberativo e
inviato ai direttori di struttura tecnico-funzionale, che ne daranno adeguata informazione nei confronti dei
direttori di dipartimento e di struttura complessa.
La UOC Servizio Controllo di Gestione, sulla base del Documento delle Direttive e di quanto previsto nel
presente atto, predispone le schede di budget per ogni centro di responsabilità con evidenza degli obiettivi
e dei pesi non negoziabili. Le schede di budget sono inviate ai direttori di struttura tecnico-funzionale, che a
loro volta le presentano ai titolari dei centri di responsabilità.
A questo punto si avvia la negoziazione di budget: la Direzione Aziendale incontra i direttori di struttura
tecnico-funzionale, unitamente ai direttori di dipartimento e di struttura complessa per addivenire ad un
sistema condiviso di obiettivi, partendo dalle schede di budget e tenendo conto delle proposte integrative,
modificative e rettificative. La fase si conclude con la sottoscrizione del “contratto” di budget: le schede di
budget vengono sottoscritte dalla Direzione Aziendale, dal direttore di struttura tecnico-funzionale, del
dipartimento e dal titolare di centro di responsabilità.
L’esito della negoziazione tra direzione, struttura/dipartimenti e unità operative e degli incontri all’interno
dell’unità operativa è verbalizzata e formalizzata secondo uno schema tipo che prevede obbligatoriamente
la sottoscrizione da parte dei partecipanti nonché la lista di distribuzione.
Tra gli obiettivi è previsto almeno uno che riguarda la dimensione della qualità.
I Direttori di Dipartimento, i Direttori di Unità Operativa Complessa o Responsabili di Unità semplice
Dipartimentale assegnano ai dirigenti di afferenza e al personale del comparto gli obiettivi, i connessi
indicatori e risultati attesi che saranno utilizzati per la misurazione e valutazione della performance
organizzativa.
L’assegnazione degli obiettivi viene effettuata nell’ambito di riunioni, convocate appositamente per
l’illustrazione e l’assegnazione degli obiettivi per dar modo a tutto il personale del Servizio di conoscere la
programmazione annuale, fare richieste di chiarimento ed essere informato sugli indicatori di valutazione.
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
35
Per gli obiettivi quantitativi il Direttore del Servizio si avvale delle risultanze dei sistemi del controllo di
gestione e del supporto della struttura tecnica di cui al successivo paragrafo 9.
b) Collegamento fra obiettivi e allocazione delle risorse
La Regione Veneto ha fornito le direttive al fine di orientare le Aziende del SSR nella predisposizione del
Bilancio Economico Preventivo annuale 2013. Tutte le articolazioni aziendali sono chiamate a tendere nel
breve periodo ad una costosità in linea con i costi standard stabiliti dalla Regione Veneto la quale sta
continuando nel percorso volto ad una sostanziale riduzione dei costi del sistema che ha visto
l’approvazione della DGR n. 715/2012 e, a seguito del D.L. n. 95/2012, della DGR n. 1670/2012 e
continuato.
Come già evidenziato, in attesa delle nuove disposizioni regionali sugli obiettivi di salute l’Azienda ha fatto
propri e considera efficaci gli obiettivi assegnati dalla Regione Veneto alle Aziende Sanitarie per il biennio
2011-2012 con DGRV del 3140/2010 e DGRV 2369/2011, che vanno perseguiti compatibilmente con i tetti
di costo stabiliti dalla Regione Veneto con DGRV n. 2864 del 28/12/2012.
c) Monitoraggio in corso di esercizio e attivazione di eventuali interventi correttivi
Il monitoraggio intermedio è fondamentale per il funzionamento dell’intero sistema al fine di assicurare il
perseguimento degli obiettivi. Trimestralmente/semestralmente l’UOC Servizio Controllo di Gestione
predispone e mette a disposizione degli attori del processo di budget la reportistica finalizzata al controllo
periodico del budget. La periodicità potrà variare in funzione delle problematiche dell’unità operativa e
delle esigenze della Direzione Aziendale.
La reportistica ha una componente strutturata, che risponde ad un bisogno informativo ordinario, e una
personalizzata, che viene predisposta per necessità di analisi e/o per indagare problematiche specifiche.
Nel caso di eventi non previsti che possono rendere di difficile se non impossibile realizzazione uno o più
obiettivi di budget, si procede alla revisione del budget e si ridefiniscono obiettivi e indicatori.
A seguito dei controlli periodici il Direttore Generale, qualora ne ravvisi l'opportunità e, in ogni caso, a
fronte di situazioni di previsto squilibrio finanziario ed economico, procede alla revisione del budget
generale. L’attività di monitoraggio sull’utilizzo delle risorse impiegate e sui risultati ottenuti consente di
verificare che l’andamento della gestione sia in linea con gli obiettivi previsti e, nel caso, adottare le misure
correttive necessarie.
L’Azienda predispone anche un sistema per la rilevazione ed il controllo dei fattori produttivi utilizzati dalle
singole Unità Organizzative per la realizzazione delle singole attività. Questa funzione di controllo
trasversale dei consumi dei fattori produttivi da parte delle varie Unità Organizzative prevede
l’identificazione e la responsabilizzazione di specifici punti di controllo all’interno dei vari settori interessati
(settore risorse umane, settore approvvigionamenti, acquisizione servizi, etc.) al governo dei singoli fattori
produttivi ( es. personale, servizi, farmaci, presidi, etc.).
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
36
L’esito del monitoraggio intermedio è comunicato nell’ambito di una riunione di Servizio e il riepilogo dei
risultati e della discussione sono oggetto di verbale interno tramite utilizzo di un modello predisposto dal
Controllo di gestione e a disposizione dell’OIV.
d) Misurazione e valutazione dei risultati relativi alla performance
Il sistema di misurazione e valutazione dei risultati relativi alla performance è rivolto a tutto il personale
dipendente dell’Azienda. La performance è articolata in performance organizzativa e performance
individuale.
La misurazione e valutazione della performance organizzativa
La performance organizzativa include tutti gli ambiti di misurazione dell’apporto reso dall’Azienda,
complessivamente intesa.
Particolare attenzione è posta:
al livello di definizione della strategia, delle priorità e degli obiettivi e al loro conseguimento
attraverso indicatori, rilevanti e coerenti;
all’attuazione dei Piani di attività annuali, ovvero la misurazione dell'effettivo grado di attuazione
dei medesimi, nel rispetto delle fasi e dei tempi previsti, degli eventuali standard qualitativi e
quantitativi definiti e del livello previsto di assorbimento delle risorse;
all’efficienza nell’impiego delle risorse, con particolare riferimento al contenimento e alla riduzione
dei costi, nonché all’ottimizzazione dei tempi dei procedimenti amministrativi;
allo sviluppo qualitativo e quantitativo delle relazioni con gli utenti, i cittadini, i soggetti interessati,
anche attraverso l’applicazione della trasparenza e dell’integrità, il rispetto delle misure di
prevenzione della corruzione, e lo sviluppo di forme di partecipazione e collaborazione;
alla rilevazione del grado di soddisfazione dei destinatari delle attività e dei servizi anche attraverso
modalità interattive;
alla quantità e alla qualità delle prestazioni e dei servizi erogati;
alla modernizzazione e miglioramento dell’organizzazione e delle competenze professionali,
alla promozione delle pari opportunità.
Nella valutazione della performance organizzativa sono misurati i risultati conseguiti dall’Azienda nel suo
complesso ed il contributo specifico della Direzione strategica, delle Strutture tecnico-funzionali, dei
Dipartimenti e delle UOC in staff alla direzione con riferimento agli obiettivi strategici, agli outcomes e
output, agli obiettivi operativi, organizzativi e di gruppo programmati per gli ambiti di valutazione.
Nella misurazione e valutazione della performance organizzativa non rientrano gli eventuali obiettivi
operativi individuali assegnati ai singoli direttori di UOC .
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
37
Criteri e metodi
Gli ambiti di valutazione sopra richiamati possono essere ricondotti a due principali aggregati:
il grado di attuazione della strategia;
lo stato di salute dell’Azienda.
Il grado di attuazione della strategia
Ha l’obiettivo di verificare quanto l’Azienda realizzi la sua missione, secondo gli obiettivi strategici, gli
outcome e gli output approvati dalla direzione generale, mediante l’utilizzo di indicatori, di realizzazione e
di risultato rilevanti e coerenti con gli obiettivi stessi.
Per questo macroaggregato, a livello complessivo, gli indicatori rappresentativi della performance sono
riconducibili a:
innovazione metodologica e tecnologica;
sviluppo della trasparenza, dell’integrità e delle misure di prevenzione della corruzione;
valorizzazione delle risorse umane;
grado di attuazione dei Piani di attività annuali (tempi, risorse, output);
rispetto degli eventuali standard di servizio, qualitativi e quantitativi, definiti;
ampliamento dell’accesso diretto ai dati e alle informazioni prodotte tramite web;
grado di soddisfazione dei destinatari rispetto ai risultati e ai servizi, anche attraverso modalità
interattive, e confronto con le committenze e i portatori di interessi;
Lo stato di salute dell'Amministrazione
Ha l’obiettivo di verificare lo stato economico e i principali aspetti strutturali dell’Azienda.
Per questo macroaggregato gli indicatori rappresentativi della performance sono riconducibili a:
efficienza nell’impiego delle risorse;
riduzione dei costi nei limiti fissati dalla Regione Veneto
rispetto dei tempi di pagamento stabiliti;
implementazione dei piani e delle procedure finalizzate all’integrità e al contrasto della corruzione;
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
38
miglioramenti degli assetti organizzazione e delle competenze professionali.
Il sistema misura e valuta il conseguimento dei risultati ottenuti nell’anno attraverso gli indicatori che
saranno a breve definiti e oggetto di integrazione del presente Piano. Gli indicatori ed i target riferiti agli
obiettivi strategici, agli output e agli outcome, e agli obiettivi operativi delle strutture tecnico funzionali, dei
dipartimenti e delle UOC di staff dovranno essere di natura e numero sufficienti a misurare e valutare i
risultati ottenuti dall’Amministrazione nel suo complesso rispetto agli ambiti valutativi previsti dalla
normativa.
Le fonti informative principali sono costituite dal documento di direttive dai rapporti di attività, dai sistemi
e procedure di monitoraggio, gestite dalle Direzione generale attraverso gli uffici amministrativi e i servizi
trasversali di supporto.
Misurazione e valutazione della performance individuale
Il processo di misurazione e di valutazione dei risultati individuali è volto al miglioramento continuo delle
performance: il suo scopo non è la definizione di un giudizio, ma la definizione di azioni di miglioramento,
con riferimento sia alla performance individuale, sia all’efficacia del sistema nel suo insieme.
A tal fine, la misurazione non può essere concepita come attività puntuale, svolta solo all’inizio e alla fine
dell’anno, ma come un processo continuo caratterizzato da momenti di monitoraggio intermedio, con una
chiara identificazione del “chi valuta chi”.
L’attuale sistema di misurazione e valutazione dei risultati individuali si ispira per il personale del comparto
e delle aree contrattuali della dirigenza ad alcuni fondamentali principi:
- miglioramento della qualità dei servizi;
- crescita delle competenze professionali;
- trasparenza dell’azione amministrativa.
A questi principi fondamentali si aggiungono quelli di:
- imparzialità;
- celerità;
- puntualità;
- trasparenza dei criteri e dei risultati;
- adeguata informazione e partecipazione del valutato anche attraverso la comunicazione e il
contraddittorio;
- diretta conoscenza dell'attività del valutato da parte del soggetto che effettua la valutazione.
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
39
Gli ambiti e i destinatari
Gli ambiti di valutazione possono essere ricondotti a due principali aggregati:
Operativo (rispetto degli obiettivi di budget)
In questo ambito sono presi in considerazione gli obiettivi di budget definiti nella fase di
programmazione e indicati nella scheda di budget. L’attenzione è concentrata sui risultati da
conseguire nel periodo considerato.
Comportamenti organizzativi
In questo ambito sono prese in considerazione le diverse dimensioni organizzative e relazionali che
vengono espresse nello svolgimento del proprio lavoro (l’attenzione e concentrata sulla valenza
degli aspetti relazionali nel conseguimento delle prestazioni e sulla qualità del contributo e
l’impegno reso per la realizzazione degli obiettivi). Lo strumento di misurazione è rappresentato
dalla scheda di valutazione individuale che è strutturata in modo da misurare sia il raggiungimento
degli obiettivi sia i comportamenti. La scheda individuale presenta differenze a seconda che si
riferisca al personale della dirigenza o a quello del comparto. La scheda di valutazione individuale
dei dirigenti ha caratteristiche diverse a seconda della tipologia dell’incarico assegnato. Le schede di
valutazione individuale sono di due tipologie: la scheda del dirigente con incarico professionale (ai
sensi dell’art. 27, comma 1 lett. c) e d) del CCNL 8/6/2000 (ossia incarico professionale di base e
incarico professionale di studio, ricerca, consulenza e di alta specializzazione) e la scheda del
dirigente con incarico gestionale ai sensi dell’art. 27, comma 1 lett. a) e b) ossia dei direttori di
struttura complessa, responsabile di unità operativa semplice dipartimentale e unità operativa
semplice. Dette schede sono pubblicate sul sito aziendale.
Per i direttori delle strutture tecnico-funzionali e i direttori di dipartimento la misurazione e la valutazione
della performance individuale concerne:
Il raggiungimento, per quota parte, degli obiettivi strategici, dei relativi output e degli out come e al
raggiungimento degli obiettivi operativi riportati nella scheda di budget;
Il raggiungimento degli obiettivi organizzativi assegnati all’ambito organizzativo di diretta
responsabilità, con attenzione agli obblighi di trasparenza e integrità e agli standard dei servizi;
Il raggiungimento di eventuali specifici obiettivi individuali;
Il raggiungimento di eventuali obiettivi di gruppo in relazione ad attività condivise con altre unità
organizzative;.
La capacita di contribuire alla definizione degli obiettivi e degli indicatori di performance relativi
all’ambito organizzativo di diretta responsabilità;
La capacita di definizione degli obiettivi e degli indicatori di performance individuale per il
personale afferente all’ambito organizzativo di diretta responsabilità;
La capacita di valutazione dei propri collaboratori, dimostrata tramite una significativa
differenziazione dei giudizi;
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
40
L’adempimento degli obblighi dirigenziali previsti dalla normativa vigente e al rispetto delle
direttive della direzione;
La qualità del contributo professionale e manageriale (comportamenti organizzativi) assicurato per
il raggiungimento della performance relative all’ambito organizzativo di diretta responsabilità.
Per i direttori di UOC e responsabili di struttura semplice dipartimentale la misurazione e la valutazione
della performance individuale concerne:
Il raggiungimento degli obiettivi organizzativi assegnati all’ambito organizzativo di diretta
responsabilità e al raggiungimento degli obiettivi operativi riportati nella scheda di budget;
Il raggiungimento di eventuali specifici obiettivi individuali;
Il raggiungimento di eventuali obiettivi di gruppo in relazione ad attività condivise con altre unità
organizzative;
La capacita di contribuire alla definizione degli obiettivi e degli indicatori di performance relativi
all’ambito organizzativo di diretta responsabilità;
La capacita di definizione degli obiettivi e degli indicatori di performance individuale per il
personale afferente all’ambito organizzativo di diretta responsabilità;
La capacità di valutazione dei propri collaboratori, dimostrata tramite una significativa
differenziazione dei giudizi;
L’adempimento degli obblighi dirigenziali previsti dalla normativa vigente e al rispetto delle
direttive della direzione;
La qualità del contributo professionale e manageriale (comportamenti organizzativi) assicurato per
il raggiungimento della performance relative all’ambito organizzativo di diretta responsabilità.
Per il restante personale la misurazione e la valutazione della performance individuale concerne:
Il raggiungimento degli obiettivi operativi (di budget) assegnati all’Unità operativa di appartenenza;
Il raggiungimento di eventuali obiettivi di gruppo assegnati all’Unità operativa di appartenenza;
Il raggiungimento di specifici obiettivi individuali;
La qualità del contributo professionale assicurato alla performance dell’unita operativa di
appartenenza.
I destinatari della valutazione e i valutatori
La funzione di misurazione e valutazione delle performance individua ruoli distinti dei valutatori ai diversi
livelli, e, in conformità a quanto previsto dalle disposizioni normative e contrattuali vigenti, ha un approccio
gerarchico.
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
41
La responsabilità della valutazione del personale compete in relazione agli incarichi dirigenziali ricoperti in
coerenza con l’assetto organizzativo dell’Azienda così come definito dall’Atto Aziendale.
Pertanto il valutatore (direttore di UOC o Responsabile di UOSD) nonchè superiore gerarchico diretto del
valutato ha la titolarità della valutazione, ovvero la responsabilità dell’assegnazione degli obiettivi, della
loro negoziazione e definizione e della valutazione finale.
In particolare la valutazione è svolta:
dall’OIV con cadenza annuale ovvero con altra cadenza in base alle esigenze. L’OIV misura e valuta
i risultati di ciascuna struttura, dipartimento e unità operativa nel loro complesso. Misura e valuta i
risultati gestionali dei direttori di struttura complessa e semplice e successivamente, sulla base
delle proposte formulate da questi ultimi, il raggiungimento degli obiettivi prestazionali quali-
quantitativi affidati a tutti gli altri dipendenti, dirigenti e non, operanti nelle singole unità
operative, nel rispetto della contrattazione collettiva nazionale e aziendale.
dal Direttore Sanitario, dal Direttore Amministrativo, dal Direttore dei Servizi Sociali e della
funzione territoriale cui compete la valutazione della performance individuale per i direttori delle
strutture tecnico-funzionali e di dipartimento;
dai direttori delle strutture tecnico-funzionali e di dipartimento cui compete la valutazione della
performance individuale dei responsabili delle unità operative a loro riferite e del personale a loro
assegnato;
dai direttori di UOC e responsabili UOSD cui compete la valutazione della performance individuale
del personale a loro assegnato.
Quanto più saranno chiari e condivisi gli obiettivi e i comportamenti da perseguire tanto meno si dovranno
attivare le procedure di conciliazione.
Il valutatore prima di passare alla definizione delle valutazione, avrà:
un momento di confronto formale con il valutato, cui presenterà gli esiti della valutazione;
quest’ultimo avrà in tale occasione la possibilità di proporre controdeduzioni o elementi che il
valutatore deve tenere in considerazione per eventuali modifiche della valutazione e quindi del
punteggio assegnato;
gli atti di valutazione finali con le relative motivazioni e debitamente sottoscritti dal valutatore e dal
valutato, a seguito dell’iter previsto, saranno trasmessi agli uffici competenti.
Per quanto non espressamente ivi previsto si rinvia ai CC.CC.NN.LL. e alla contrattazione integrativa vigente.
e) utilizzo dei sistemi premianti, secondo criteri di valorizzazione del merito in coerenza con i
vigenti CC.CC.NN.LL. e con i contratti integrativi aziendali
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
42
Personale del comparto
In relazione al sistema incentivante nel contratto collettivo integrativo del personale del comparto viene
stabilito che si dia luogo alla liquidazione in acconto delle spettanze a seguito della valutazione del Nucleo
di Controllo Interno, ora O.I.V., mensilmente e nella percentuale del 60% del c.d. “fondo di
mantenimento”, rapportato al fondo determinato al netto degli incrementi possibili. La corresponsione a
saldo, previa verifica sul raggiungimento degli obiettivi di budget da parte dell’OIV, e sulla scorta della
valutazione riportata nella scheda di valutazione, viene effettuata generalmente entro il mese di giugno a
seguito dell’adozione della relazione degli obiettivi.
Gli obiettivi assegnati alle singole Strutture/UO risultanti dalle schede di budget, sono ricompresi in due
tipologie:
A. Obiettivi a forte responsabilità del dirigente;
B. Obiettivi specifici di area.
Il compenso incentivante è collegato al 60% agli obiettivi di tipo A e l’altro 40% agli obiettivi di tipo B. Il
raggiungimento di tali obiettivi costituisce condizione necessaria per ogni assegnazione definitiva della
quota per la produttività collettiva.
La quota incentivante da assegnare alla Struttura/Centro di Responsabilità è proporzionalmente ridotta in
rapporto alla percentuale di obiettivo raggiunto.
Ai fini di cui sopra la graduazione è la seguente:
obiettivi raggiunti
da 80% a 100% liquidabile 100%
da 50% a 79% liquidabile 50%
da 0% a 49% liquidabile 0%
La performance individuale viene valutata utilizzando le schede di valutazione individuale. La valorizzazione
e i range di raggiungimento delle performance sono stabiliti dal Contratto Integrativo Aziendale nella
misura di seguito riportata:
da 9 a 32 liquidabile 100%
da 0 a 8 liquidabile 0%
per l’attribuzione dell’incentivazione alla produttività concorre anche la presenza in servizio.
Il risultato dei comportamenti organizzativi, rilevata con l’utilizzo della scheda di valutazione individuale, e
della valutazione operativa (scheda di budget) concorrono in ugual misura e nel loro insieme
all’attribuzione delle somme spettanti al singolo.
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
43
Personale dirigente
Per la dirigenza medica e sanitaria, professionale, tecnica e amministrativa i contratti collettivi integrativi
prevedono la corresponsione in acconto a cadenza mensile nei limiti del 50% della quota di risultato
provvisoriamente assegnata ad ogni singola equipe ed in sede di verifica annuale il conguaglio.
La corresponsione a saldo, previa verifica sul raggiungimento degli obiettivi di budget dell’anno da parte
dell’OIV, e sulla scorta della valutazione riportata nella scheda di valutazione viene effettuata generalmente
entro il mese di giugno a seguito dell’adozione della relazione degli obiettivi.
I contratti integrativi aziendali hanno previsto una relazione diretta tra raggiungimento degli obiettivi di
budget e salario di risultato.
Sono previsti abbattimenti diversificati tra dirigenza e comparto rispetto alla percentuale di raggiungimento
dell’obiettivo di budget.
Per la dirigenza la quota di retribuzione di risultato da assegnare ad ogni singola Struttura/Unità operativa
autonoma è proporzionalmente ridotta con la seguente graduazione:
da 91% a 100% liquidabile 100%
da 81% a 90% liquidabile 80%
da 0% a 80% liquidabile 0%
La performance individuale viene valutata utilizzando le schede di valutazione individuale. La valorizzazione
e i range di raggiungimento delle performance sono stabiliti dal Contratto Integrativo Aziendale nella
misura di seguito riportata:
da 101 a 120 liquidabile 100%
da 100 a 70 liquidabile 80%
da 0 a 69 liquidabile 0%
per l’attribuzione della retribuzione di risultato concorrono anche i seguenti ulteriori criteri:
Coefficiente tarato sulla tipologia dell’incarico dirigenziale Presenza in servizio
Il risultato dei comportamenti organizzativi, rilevata con l’utilizzo della scheda di valutazione individuale, e
della valutazione operativa (scheda di budget) concorrono in ugual misura e nel loro insieme
all’attribuzione delle somme spettanti al singolo.
f) rendicontazione dei risultati ai competenti organi esterni, ai cittadini, ai soggetti interessati, agli
utenti ed ai destinatari dei servizi
La relazione annuale di cui al precedente paragrafo 5 è pubblicata sul sito aziendale. E’ data pubblicità con
le medesime modalità alle schede di budget di ciascuna Struttura/Servizio.
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
44
7. L'Organismo Indipendente di Valutazione
In attuazione del D.Lgs. 27 ottobre 2009 n. 150 s.m.i. e della DGRV n. 22058/2012 all’OIV compete la
verifica della misurazione e valutazione dei risultati di ciascuna struttura, dipartimento e unità operativa nel
loro complesso nonché misura e valuta i risultati gestionali dei direttori di struttura complessa e semplice e
successivamente, sulla base delle proposte formulate da questi ultimi, il raggiungimento degli obiettivi
prestazionali quali-quantitativi affidati a tutti gli altri dipendenti, dirigenti e non, operanti nelle singole unità
operative, nel rispetto della contrattazione collettiva nazionale e aziendale.
L’OIV monitora il funzionamento dell’intero ciclo della valutazione.
Ad esso sono attribuite in particolare le funzioni di:
- accertamento della congruenza tra le missioni dell’Azienda (quali affidate dalle leggi e dalle pianificazioni nazionali e regionali), gli obiettivi (stabiliti dalla direzione generale) e le scelte operative adottate dai dirigenti. La verifica deve anche esaminare la congruenza tra le scelte operative e la ripartizione delle risorse finanziarie, umane e materiali effettuata;
- verifica, a supporto della direzione generale, dell’effettiva attuazione delle scelte contenute nelle direttive e negli atti di indirizzo e programmazione aziendali, evidenziando gli eventuali fattori di criticità e/o di ostacolo ed i possibili rimedi;
- verifica del raggiungimento dei risultati dei progetti definiti dalla Direzione, nell’ambito del processo di valutazione ed incentivazione del personale.
L’OIV è composto di tre membri di cui uno con funzioni di Presidente. La nomina dei componenti e del Presidente spetta al Direttore Generale. L’OIV, per lo svolgimento di propri compiti, si avvale del supporto della struttura tecnica di cui al successivo paragrafo e delle strutture interne all’Azienda (Controllo di Gestione, Sistema Informativo ed Informatico, Audit Clinico, Gestione Risorse Umane ecc.) che forniscono i necessari strumenti di analisi e reporting e che, su precisa indicazione preventiva, effettuano le necessarie ed opportune attività istruttorie.
I risultati dell’attività dell’OIV sono riferiti periodicamente alla Direzione Generale fatto salvo che in caso di criticità l’OIV provvede tempestivamente a darne comunicazione alla Direzione Generale.
Le determinazioni assunte dall’OIV devono essere motivate così da garantire la trasparenza dell’azione.
8. La struttura tecnica
Al fine di assicurare il corretto esercizio delle funzioni dell’OIV è costituita, senza nuovi o maggiori oneri, la
struttura tecnica di supporto. Ne fanno parte il Servizio UOC Controllo di Gestione, con funzioni di
coordinamento, il Servizio Qualità e Accreditamento, il Servizio Gestione Risorse Umane, il Servizio
Economico Finanziario, così da assicurare la necessaria multidisciplinarietà e professionalità. Detta struttura
può avvalersi della collaborazione di altri Servizi, in relazione alle specifiche esigenze.
Le attività della struttura tecnica si svolgono in orario di lavoro.
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
45
9.Il Comitato Unico di Garanzia
L’Azienda considera il benessere delle lavoratrici e dei lavoratori un valore primario, strettamente correlato
alle modalità di organizzazione del lavoro e alla qualità delle relazioni interpersonali. L’attenzione aziendale
per il proprio personale si e sviluppata anche attraverso la costituzione di Comitati impegnati nelle
tematiche legate al benessere lavorativo e l’adozione del Codice etico aziendale di comportamento per la
prevenzione e contrasto dei fenomeni di mobbing e tutela della salute psicosociale della persona sul luogo
di lavoro.
Di seguito si elencano alcuni strumenti per la promozione del benessere lavorativo:
luglio 2009 Comitato per le pari opportunità Luglio (Del. 384 del 2009)
novembre 2009 Comitato paritetico sul fenomeno del Mobbing per il personale delle Aree
dirigenziali e del Comparto (Del. 658 del 2011)
marzo 2011 Comitato Unico di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del
benessere di chi lavora e contro le discriminazioni (Del. 157 del 2011): ha l'obiettivo
di garantire nell’ambito dell’Azienda, un ambiente di lavoro improntato al
benessere organizzativo, a contrastare ed eliminare ogni forma di violenza morale o
psichica, realizzare la migliore utilizzazione delle risorse umane, assicurando la
formazione e lo sviluppo professionale dei dipendenti. Lo stesso opera, inoltre, per
garantire pari opportunità alle lavoratrici ed ai lavoratori, l’assenza di ogni forma di
discriminazione, diretta e indiretta
marzo 2012 Sportello di assistenza ed ascolto sul mobbing, sul disagio lavorativo e sullo stress
psico-sociale nei luoghi di lavoro (Del. 102 del 2012)
settembre 2012 Codice etico aziendale di comportamento per la prevenzione e contrasto dei
fenomeni di mobbing e tutela della salute psicosociale della persona sul luogo di
lavoro (Del. 517 del 2012): ha la finalità di migliorare il clima relazionale
nell’ambiente di lavoro dei dipendenti e collaboratori a tutela della persona
nell’esercizio dell’attività lavorativa
nomina del Consigliere di fiducia, al quale si possono rivolgere le vittime di
comportamenti molesti o fenomeni di disagio lavorativo, mobbing o molestia
sessuale, per essere consigliate e assistite nelle procedure. .
Il CUG, attraverso lo svolgimento di compiti propositivi, consultivi e di verifica, contribuisce
all'ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico, migliorando l'efficienza delle prestazioni collegata
alla garanzia di un ambiente di lavoro caratterizzato dal rispetto dei principi di pari opportunità, di
benessere organizzativo e dal contrasto di qualsiasi forma di discriminazione e di violenza morale o psichica
per i lavoratori.
Allegato n. 1 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Direttore Generale
Direttore Amministrativo
Direttore Amministrativo
Direttore dei Servizi Sociali e della Funzione Territoriale
Direttore dei Servizi Sociali e della Funzione Territoriale
Direttore Sanitario Direttore Sanitario
Dipartimento Amministrativo
Dipartimento Risorse Finanziarie
ed Informatiche
Dipartimento Area Tecnica
Dipartimento di Prevenzione
Ospedale
Dipartimento delle Dipendenze
Dipartimento di Salute Mentale
Dipartimento delle U.O. della Direzione dei Servizi Sociali
Distretto 1
Distretto 2
Distretto 3
Distretto 4 Area Sanità
Pubblica
Area Sanità Pubblica
Veterinaria
Area Tutela della Salute
degli Ambienti di Lavoro
U.O. di Staff
U.O. di Staff U.O. di Staff
U.O. di Staff U.O. di Staff
Dipartimento di Emergenza
Dipartimento Medico Internistico
Dipartimento Chirurgico
Dipartimento Materno Infantile
Dipartimento Riabilitativo
Dipartimento dei Servizi di Diagnosi
e Cura
Direzione della Funzione Ospedaliera
Allegato n. 2 Delibera n. 34 del 30/01/2014
OBIETTIVI REGIONALI
AREA SANITARIA AREA AMMINISTRATIVA AREA INFORMATICA
MISSION
AREA TECNICO-AMMINISTRATIVA AREA SOCIO-SANITARIA
Allegato n. 3 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Dimensione Economico finanziario
patrimoniale
OBIETTIVI STRATEGICI: rispetto della
programmazione regionale sui costi e
raggiungimento dell’equilibrio
economico-finanziario
OBIETTIVI OPERATIVI: rispetto dei vincoli
definiti a livello regionale con riferimento ai costi di produzione - rispetto del
budget assegnato relativamente al
consumo di beni sanitari e non sanitari e servizi - godimento delle ferie
entro l’anno di competenza
Dimensione Organizzativa
OBIETTIVO STRATEGICO: adeguamento della organizzazione
distrettuale agli indirizzi previsti dalla LR n.23/2012 PSSR 2012-2016
OBIETTIVO OPERATIVO: implementazione (a livello
sperimentale) del modello di Centrale Operativa
OBIETTIVO STRATEGICO: adeguamento della organizzazione
distrettuale agli indirizzi previsti dalla LR n.23/2012 PSSR 2012-2016
OBIETTIVO OPERATIVO: formulazione e rispetto del Piano aziendale di adeguamento della
dotazione assistenziale territoriale (strutture intermedie) come da Allegati alla delibera 2122 del
19/11/2013
Dimensione Apprendimento
crescita innovazione
sviluppo
OBIETTIVO STRATEGICO: partecipazione diffusa alle
indagini formative relative a ICONAS sul benessere
organizzativo
OBIETTIVO OPERATIVO: compilazione del questionario
conformemente alle indicazione del Comitato Unico di Garanzia
OBIETTIVO STRATEGICO: Avvio ed implementazione del piano
di comunicazione
OBIETTIVO OPERATIVO: calendarizzazione degli incontri,
con presenza di tutto il personale di unità operativa, e
stesura del resoconto dell’incontro
Dimensione Qualità delle prestazioni
AREA SOCIO-SANITARIA
OBIETTIVO STRATEGICO: autovalutazione e
rispondenza ai requisiti di accreditamento
istituzionale OBIETTIVO OPERATIVO: avvio autovalutazione, definizione di eventuali piani di miglioramento (2013) e rispondenza ai
requisiti di accreditamento (2014)
OBIETTIVO STRATEGICO: effettuazione di un audit clinico all'anno a valenza
multiprofessionale
OBIETTIVO OPERATIVO: effettuazione e invio
all'SQA del report di audit
Allegato n. 3 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Dimensione Economico finanziario
patrimoniale
Dimensione Organizzativa
OBIETTIVO STRATEGICO: sviluppo delle cure primarie
attraverso l’implementazione diffusa del modello di medicina
di gruppo integrata
OBIETTIVO OPERATIVO: implementazione (a livello
sperimentale) del modello di Centrale Operativa -
OBIETTIVO STRATEGICO: adeguamento della
organizzazione distrettuale agli indirizzi previsti dalla LR
n.23/2012 PSSR 2012-2016
OBIETTIVO OPERATIVIO: realizzazione della conformità
delle medicine di gruppo integrate e delle altre forme
associative al Contratto di esercizio-tipo definito a livello
regionale
Dimensione Apprendimento
crescita innovazione
sviluppo
Dimensione Qualità delle prestazioni
AREA SOCIO-SANITARIA
OBIETTIVO STRATEGICO: Avvio / completamento del
manuale della qualità
OBIETTIVO OPERATIVO: Avvio capitolo sulla valutazione (2013) e
completamento manuale (2014)
OBIETTIVO STRATEGICO: mappatura delle procedure
di servizio
OBIETTIVO OPERATIVO: effettuazione mappatura e
invio al SQA
Allegato n. 3 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Dimensione Economico finanziario
patrimoniale
Dimensione Organizzativa
OBIETTIVO STRATEGICO: adeguamento della
organizzazione ospedaliera agli indirizzi previsti dalla LR n.23/2012 PSSR 2012-2016
OBIETTIVO OPERATIVO: formulazione e rispetto del
Piano Aziendale di adeguamento alle schede di dotazione ospedaliera come da Allegati alla delibera 2122
del 19/11/2013
OBIETTIVO STRATEGICO: Adeguamento della
organizzazione ospedaliera agli indirizzi previsti dalla LR n.23/2012 PSSR 2012-2016
OBIETTIVO OPERATIVO: definizione dei Percorsi Diagnostico Terapeutici
Assistenziali per le principali patologie che richiedono terapie di riabilitazione
Dimensione Apprendimento
crescita innovazione
sviluppo
Dimensione Qualità delle prestazioni
AREA SOCIO-SANITARIA
OBIETTIVO STRATEGICO: avvio strumenti di
valutazione della qualità percepita
OBIETTIVO OPERATIVO:
avvio strumento (2013) e presentazione reports
(2014)
OBIETTIVO STRATEGICO: Individuazione, misurazione e monitoraggio di almeno tre indicatori rispetto alle
dimensioni della qualità previste nel manuale di
accreditamento (di cui uno relativo al rispetto della
procedura "VALUTAZIONE E TERAPIA DEL DOLORE")
OBIETTIVO OPERATIVO: Individuazione (2013),
misurazione e monitoraggio (2014)
Allegato n. 3 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Dimensione Economico finanziario
patrimoniale
Dimensione Organizzativa
OBIETTIVO STRATEGICO: adeguamento della
organizzazione ospedaliera agli indirizzi previsti dalla LR n.23/2012 PSSR 2012-2016
OBIETTIVO OPERATIVO: definizione del Percorso Diagnostico Terapeutico
Assistenziale per la patologica senologica
OBIETTIVO STRATEGICO: Adeguamento della
organizzazione ospedaliera agli indirizzi previsti dalla LR n.23/2012 PSSR 2012-2016
OBIETTIVO OPERATIVO: definizione dei Percorsi Diagnostico Terapeutico
Assistenziale per i pazienti diabetici
Dimensione Apprendimento
crescita innovazione
sviluppo
Dimensione Qualità delle prestazioni
AREA SOCIO-SANITARIA Allegato n. 3 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Dimensione Economico finanziario
patrimoniale
Dimensione Organizzativa
OBIETTIVO STRATEGICO: valutazione e monitoraggio
dell’attuazione del Piano di Zona
OBIETTIVO OPERATIVO: presentazione della relazione valutativa annuale sul piano di zona, entro i termini previsti, corredata dal monitoraggio
annuale sui dati
OBIETTIVO STRATEGICO: dare uniformità, a livello provinciale, ai Dipartimenti di Prevenzione
aziendali
OBIETTIVO OPERATIVO: uniformare a livello provinciale gli indirizzi operativi per quanto
attiene alla vigilanza e più in generale le procedure e la modulistica utilizzata dalle strutture dipartimentali.
Dimensione Apprendimento
crescita innovazione
sviluppo
Dimensione Qualità delle prestazioni
AREA SOCIO-SANITARIA Allegato n. 3 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Dimensione Economico finanziario
patrimoniale
Dimensione Organizzativa
OBIETTIVO STRATEGICO: riduzione prezzi di acquisto all'interno delle
soglie di prezzo unitario di riferimento Regionale, come indicato
dai documenti dell'Osservatorio Prezzi (OPRVE)
OBIETTIVO OPERATIVO: utilizzo del Prezzo unitario di riferimento Regionale (ove presente) nella
determinazione della base d’asta di nuove gare finalizzate alla
acquisizione di “principi attivi” , “dispositivi medici”, nonché dei servizi di “lavanderia”, “pulizia”,
“ristorazione”
OBIETTIVO STRATEGICO: sviluppo del Sistema di Controllo Interno
Revisione di Bilancio
OBIETTIVO OPERATIVO: predisposizione del piano relativo al
Percorso Attuativo della Certificabilità secondo le tempistiche
definite dal progetto regionale e completamento efficace delle azioni
pianificate per il 2014 entro le tempistiche concordate con
l'Azienda.
Dimensione Apprendimento
crescita innovazione
sviluppo
Dimensione Qualità delle prestazioni
AREA SOCIO-SANITARIA Allegato n. 3 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Dimensione Economico finanziario
patrimoniale
Dimensione Organizzativa
OBIETTIVO STRATEGICO: sviluppo del Sistema di Controllo
Interno Revisione di Bilancio
OBIETTIVO OPERATIVO: attuare le attività di sviluppo del
percorso di Prevenzione della Corruzione (D.Lgs. 190/2012)
secondo le tempistiche definite dal progetto regionale
OBIETTIVO STRATEGICO: sviluppo del Sistema di Controllo
Interno Revisione di Bilancio
OBIETTIVO OPERATIVO: attuare le attività di sviluppo del
controllo interno per il governo dei rischi amministrativo
contabili secondo le tempistiche definite dal progetto Regionale.
Dimensione Apprendimento
crescita innovazione
sviluppo
Dimensione Qualità delle prestazioni
AREA SOCIO-SANITARIA Allegato n. 3 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Dimensione Economico finanziario
patrimoniale
Dimensione Organizzativa
OBIETTIVO STRATEGICO: applicare le nuove politiche
di Assicurazione
OBIETTIVO OPERATIVO: adottare il modello di
Autoassicurazione secondo le direttive regionali
OBIETTIVO STRATEGICO: raccogliere dati analitici di consumo delle risorse nelle
Aziende
OBIETTIVO OPERATIVO: ottemperare agli
adempimenti informativi relativi alla Contabilità
Analitica Standard Regionale
Dimensione Apprendimento
crescita innovazione
sviluppo
Dimensione Qualità delle prestazioni
AREA SOCIO-SANITARIA Allegato n. 3 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Dimensione Economico finanziario
patrimoniale
Dimensione Organizzativa
OBIETTIVO STRATEGICO: massimizzare la copertura
Vaccinazioni già Obbligatorie e Screening Oncologici
OBIETTIVO OPERATIVO: portare i tassi di copertura
vaccinale "aggiustati" di Difterite , Tetano, Epatite B
e Polio ad almeno il 95%
OBIETTIVO STRATEGICO: massimizzare la copertura
Vaccinazioni già Obbligatorie e Screening Oncologici
OBIETTIVO OPERATIVO: portare i tassi di Adesione “corretta” per screening
mammografico, citologico e colon retto ad almeno
rispettivamente l’80%, il 60% e il 65%
Dimensione Apprendimento
crescita innovazione
sviluppo
Dimensione Qualità delle prestazioni
AREA SOCIO-SANITARIA Allegato n. 3 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Dimensione Economico finanziario
patrimoniale
Dimensione Organizzativa
OBIETTIVO STRATEGICO: ottimizzazione della Rete
Oncologia
OBIETTIVO OPERATIVO: applicazione di quanto
previsto dalla DGR 112/2013 per il funzionamento della
Rete Oncologica
OBIETTIVO STRATEGICO: ottimizzazione del tasso di
ospedalizzazione
OBIETTIVI OPERATIVI: riduzione ricoveri ad elevato rischio di inappropriatezza,
cambio regime di erogazione, riduzione decessi in ospedale,
riduzione fuga evitabile
Dimensione Apprendimento
crescita innovazione
sviluppo
Dimensione Qualità delle prestazioni
AREA SOCIO-SANITARIA Allegato n. 3 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Dimensione Economico finanziario
patrimoniale
Dimensione Organizzativa
OBIETTIVO STRATEGICO: riorganizzazione dell'Attività
Chirurgica
OBIETTIVO OPERATIVO: percentuale di pazienti con età maggiore di 65 anni con
diagnosi principale di frattura del collo del femore operati entro 2 giornate in
regime ordinario
OBIETTIVO STRATEGICO: riorganizzazione dell'Attività
Chirurgica
OBIETTIVO OPERATIVO: riduzione della Percentuale di DRG Medici in Reparto
Chirurgico
Dimensione Apprendimento
crescita innovazione
sviluppo
Dimensione Qualità delle prestazioni
AREA SOCIO-SANITARIA Allegato n. 3 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Dimensione Economico finanziario
patrimoniale
Dimensione Organizzativa
OBIETTIVO STRATEGICO: ottimizzazione dell'utilizzo dei posti
letto
OBIETTIVO OPERATIVO: attivazione Week Surgery e Day Surgery
OBIETTIVO STRATEGICO: adesione al Percorso di Monitoraggio degli
Indicatori di Qualità dell'Assistenza Sanitaria da inserire nel Network di Regioni coordinato dal Laboratorio Management e Sanità della Scuola
Superiore S. Anna di Pisa
OBIETTIVO OPERATIVO: miglioramento rispetto al 2012, o
mantenimento all'interno dello standard, nel 2014 degli indicatori
Dimensione Apprendimento
crescita innovazione
sviluppo
Dimensione Qualità delle prestazioni
AREA SOCIO-SANITARIA Allegato n. 3 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Dimensione Economico finanziario
patrimoniale
Dimensione Organizzativa
OBIETTIVO STRATEGICO: adesione al Percorso di Monitoraggio degli
Indicatori di Qualità dell'Assistenza Sanitaria da inserire nel Network di Regioni coordinato dal Laboratorio Management e Sanità della Scuola
Superiore S. Anna di Pisa
OBIETTIVO OPERATIVO: miglioramento nel 2014 degli
indicatori "critici" nel 2012 (performance molto scarsa) per la
specifica Azienda
OBIETTIVO STRATEGICO: adesione al Percorso di Monitoraggio degli
Indicatori di Qualità dell'Assistenza Sanitaria da inserire nel Network di Regioni coordinato dal Laboratorio Management e Sanità della Scuola
Superiore S. Anna di Pisa
OBIETTIVO OPERATIVO: miglioramento nel 2014 degli
indicatori "critici" nel 2012 (performance molto scarsa) per la
specifica Azienda
Dimensione Apprendimento
crescita innovazione
sviluppo
Dimensione Qualità delle prestazioni
AREA SOCIO-SANITARIA Allegato n. 3 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Dimensione Economico finanziario
patrimoniale
Dimensione Organizzativa
OBIETTIVO STRATEGICO: sperimentazione clinica ed aumento delle segnalazioni ADR per farmaci e vaccini
OBIETTIVO OPERATIVO: incremento delle
sperimentazioni rispetto all'anno precedente
OBIETTIVO STRATEGICO: sperimentazione clinica ed aumento delle segnalazioni ADR per farmaci e vaccini
OBIETTIVO OPERATIVO: Raggiungimento di un tasso di segnalazioni (numero di
segnalazioni ADR per milione di abitanti)
superiore a 500 per milione di abitanti
Dimensione Apprendimento
crescita innovazione
sviluppo
Dimensione Qualità delle prestazioni
AREA SOCIO-SANITARIA Allegato n. 3 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Dimensione Economico finanziario
patrimoniale
Dimensione Organizzativa
OBIETTIVO STRATEGICO: sperimentazione clinica ed
aumento delle segnalazioni ADR per farmaci e vaccini
OBIETTIVO OPERATIVO: chiusura delle schede di follow-up Registri AIFA per i farmaci
sottoposti a meccanismi di rimborso (payment by results e
risk-sharing)
OBIETTIVO STRATEGICO: prevenire nuovi casi di West Nile
OBIETTIVO OPERATIVO: assicurare la sorveglianza e il
controllo delle malattie trasmesse da vettori attraverso
al collaborazione con gli Enti locali per garantire
l’effettuazione e la valutazione di efficacia della disinfestazione
Dimensione Apprendimento
crescita innovazione
sviluppo
Dimensione Qualità delle prestazioni
AREA SOCIO-SANITARIA Allegato n. 3 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Dimensione Economico finanziario
patrimoniale
Dimensione Organizzativa
OBIETTIVO STRATEGICO: aumento dell'efficienza nell'impiego delle sale
operatorie
OBIETTIVO OPERATIVO: effettuazione di almeno
1000 interventi annui (solo ricovero ordinario) in
ciascuna sala operatoria utilizzata 5 giorni alla
settimana
OBIETTIVO STRATEGICO: messa a regime del sistema
ACG
OBIETTIVO OPERATIVO: utilizzo di ACG nella
mappatura dei bisogni della popolazione e pianificazione dell’utilizzo delle risorse nel
territorio
Dimensione Apprendimento
crescita innovazione
sviluppo
Dimensione Qualità delle prestazioni
AREA SOCIO-SANITARIA Allegato n. 3 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Dimensione Economico finanziario
patrimoniale
Dimensione Organizzativa
OBIETTIVO STRATEGICO: messa a regime del
sistema ACG
OBIETTIVO OPERATIVO: utilizzo dei modelli
predittivi di ACG nella generazione di liste di
pazienti complessi ad alto rischio con medicina di
iniziative
OBIETTIVO STRATEGICO: messa a regime del
sistema ACG
OBIETTIVO OPERATIVO: utilizzo di ACG nella
mappatura dei bisogni della popolazione e
pianificazione dell’utilizzo delle risorse nel territorio
Dimensione Apprendimento
crescita innovazione
sviluppo
Dimensione Qualità delle prestazioni
AREA SOCIO-SANITARIA Allegato n. 3 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Dimensione Economico finanziario
patrimoniale
Dimensione Organizzativa
OBIETTIVO STRATEGICO: piena implementazione delle modalità organizzative ed erogative per il
contenimento dei tempi d'attesa secondo le disposizioni
della DGR 320/2013
OBIETTIVO OPERATIVO: Rispetto Tempi d'attesa delle classi A e B
per il 90% delle prestazioni e della classe C per il 100% delle
prestazioni
OBIETTIVO STRATEGICO: piena implementazione delle modalità organizzative ed erogative per il
contenimento dei tempi d'attesa secondo le disposizioni
della DGR 320/2013
OBIETTIVO OPERATIVO: apertura degli ambulatori e delle diagnostiche in orario
serale e nei giorni di sabato e domenica
Dimensione Apprendimento
crescita innovazione
sviluppo
Dimensione Qualità delle prestazioni
AREA SOCIO-SANITARIA Allegato n. 3 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Dimensione Economico finanziario
patrimoniale
Dimensione Organizzativa
OBIETTIVO STRATEGICO: piena implementazione delle modalità organizzative ed erogative per il
contenimento dei tempi d'attesa secondo le disposizioni
della DGR 320/2013
OBIETTIVO OPERATIVO: stipula di un accordo con la ULSS per il Rispetto dell'Offerta "di Base" secondo la DGR 320/2013 con
inserimento nel CUP in comune delle prestazioni concordate e
rispetto dei tempi d'Attesa
OBIETTIVO STRATEGICO: ottimizzazione del numero di
prestazioni per abitante
OBIETTIVO OPERATIVO: mantenimento numero di
prestazioni per abitante al di sotto di 4
Dimensione Apprendimento
crescita innovazione
sviluppo
Dimensione Qualità delle prestazioni
AREA SOCIO-SANITARIA Allegato n. 3 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Dimensione Economico finanziario
patrimoniale
Dimensione Organizzativa
OBIETTIVO STRATEGICO: inserimento dei privati convenzionati nel CUP Aziendale secondo la
programmazione aziendale
OBIETTIVO OPERATIVO: massimizzazione del
rapporto tra n.ro prestazioni privati gestite a CUP
aziendale e n.ro prestazioni privati totale
OBIETTIVO STRATEGICO: adempimenti questionario
LEA
OBIETTIVO OPERATIVO: implementazione delle
attività finalizzate al raggiungimento del livello di totale adempienza rispetto agli adempimenti previsti
nel Questionario LEA
Dimensione Apprendimento
crescita innovazione
sviluppo
Dimensione Qualità delle prestazioni
AREA SOCIO-SANITARIA Allegato n. 3 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Dimensione Economico finanziario
patrimoniale
Dimensione Organizzativa
OBIETTIVO STRATEGICO: adempimenti questionario LEA
OBIETTIVO OPERATIVO: rispetto dei tempi previsti nello
svolgimento delle attività e delle modalità di invio/controllo della
qualità del dato fornito come previsto da questionario LEA e documenti allegati/collegabili
allo stesso.
OBIETTIVO STRATEGICO: Implementazione del FSE (DGR
1671/2012)
OBIETTIVO OPERATIVO: implementazione secondo
programmazione regionale: presentazione del progetto di
adeguamento; adeguamento dei sistemi aziendali (collaudo);
labelling dei servizi/applicazioni sviluppate; entrata in
produzione
Dimensione Apprendimento
crescita innovazione
sviluppo
Dimensione Qualità delle prestazioni
AREA SOCIO-SANITARIA Allegato n. 3 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Dimensione Economico finanziario
patrimoniale
Dimensione Organizzativa
OBIETTIVO STRATEGICO: Implementazione del FSE (DGR
1671/2012)
OBIETTIVO OPERATIVO: raggiungimento di una % del 90% di lettere di dimissioni
firmate rispetto al totale
OBIETTIVO STRATEGICO: Implementazione del FSE (DGR
1671/2012)
OBIETTIVO OPERATIVO: raggiungimento di una % del 100% di referti di Anatomia
Patologica, Laboratorio, Microbiologia e Radiologia
rispetto al totale e del 100% di Verbali di Pronto Soccorso
rispetto al totale
Dimensione Apprendimento
crescita innovazione
sviluppo
Dimensione Qualità delle prestazioni
AREA SOCIO-SANITARIA Allegato n. 3 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Dimensione Economico finanziario
patrimoniale
Dimensione Organizzativa
OBIETTIVO STRATEGICO: dematerializzazione della ricetta cartacea (Decreto
MEF del 2 novembre 2011)
OBIETTIVO OPERATIVO: raggiungimento di una percentuale dell’80% di
ricette dematerializzate a dicembre anno corrente
rispetto al n.ro ricette art.50 anno precedente
OBIETTIVO STRATEGICO: qualità dei flussi informativi
relativi ai beni sanitari
OBIETTIVO OPERATIVO: raggiungimento di una %
maggiore o uguale dell’80% dei DM codificati con
RDM/BD rispetto ai modelli CE (B.1.A.3.1.A + B.1.A.3.1.B
+ B.1.A.3.2)
Dimensione Apprendimento
crescita innovazione
sviluppo
Dimensione Qualità delle prestazioni
AREA SOCIO-SANITARIA Allegato n. 3 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Dimensione Economico finanziario
patrimoniale
Dimensione Organizzativa
OBIETTIVO STRATEGICO: qualità dei flussi informativi relativi ai
beni sanitari
OBIETTIVO OPERATIVO: raggiungimento di una %
maggiore o uguale del 93% dei IVD codificati con almeno la
prima lettera dalla categoria W rispetto ai modelli CE (B.1.A.3.3)
OBIETTIVO STRATEGICO: adempimenti in materia di gestione informatica della
residenzialità extraospedaliera (anziani e disabili) come da DGR
regionali
OBIETTIVO OPERATIVO: rispetto delle scadenze e della qualità
nell'invio del nuovo flusso informativo sulla residenzialità
extraospedaliera
Dimensione Apprendimento
crescita innovazione
sviluppo
Dimensione Qualità delle prestazioni
AREA SOCIO-SANITARIA Allegato n. 3 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Dimensione Economico finanziario
patrimoniale
Dimensione Organizzativa
OBIETTIVO STRATEGICO: adempimenti in materia di gestione informatica della
residenzialità extraospedaliera (anziani e disabili) come da DGR
regionali
OBIETTIVO OPERATIVO: avvio della raccolta dati relativa alla
residenzialità e semiresidenzialità
extraospedaliera in area disabili nel 2014 (dgr 1059/2012).
OBIETTIVO STRATEGICO: adempimenti in materia di gestione informatica della
residenzialità extraospedaliera (anziani e disabili) come da DGR
regionali
OBIETTIVO OPERATIVO: strutturazione della raccolta dei
flussi informativi dai centri servizi per la residenzialità
extraospedaliera
Dimensione Apprendimento
crescita innovazione
sviluppo
Dimensione Qualità delle prestazioni
AREA SOCIO-SANITARIA Allegato n. 3 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Dimensione Economico finanziario
patrimoniale
Dimensione Organizzativa
OBIETTIVO STRATEGICO: adempimenti in materia di gestione
informatica della residenzialità extraospedaliera (anziani e disabili)
come da DGR regionali
OBIETTIVO OPERATIVO: costituzione e adeguamento dei CDC (Centri per il
Decadimento Cognitivo), ove mancanti o carenti, secondo le linee
guida della DGR 2006 e avvio raccolta di flussi informativi secondo
indicazioni regionali (rete Alzheimer).
OBIETTIVO STRATEGICO: implementazione tempestiva del
flusso informativo delle Cure Domiciliari secondo il tracciato della
DGR 2372
OBIETTIVO OPERATIVO: rispetto delle specifiche relative a tempi e
qualità dei dati inviati
Dimensione Apprendimento
crescita innovazione
sviluppo
Dimensione Qualità delle prestazioni
AREA SOCIO-SANITARIA Allegato n. 3 Delibera n. 34 del 30/01/2014
N.ro
ObiettivoObiettivo Soglia Unità Operativa di riferimento
1 Tasso di copertura vaccinale "aggiustato" - Difterite e Tetano 95% Dipartimento di Prevenzione
2Tasso di copertura vaccinale
"aggiustato" - Epatite B95% Dipartimento di Prevenzione
3Tasso di copertura vaccinale
"aggiustato" - Polio95% Dipartimento di Prevenzione
4 Adesione “corretta” per screening mammografico 80% Dipartimento di Prevenzione
5 Adesione “corretta” per screening citologico 60% Dipartimento di Prevenzione
6 Adesione “corretta” per colon-retto 65% Dipartimento di Prevenzione
C.3Ottimizzazione del Tasso di
ospedalizzazione
Tasso aziendale del 2013 o, se
superiore, 140Direzione Medica Ospedaliera
2Percentuale di pazienti con età maggiore di 65 anni con diagnosi principale di frattura del collo
del femore operati entro 2 giornate in regime ordinario60% Direzione Medica Ospedaliera
3 Riduzione della Percentuale di DRG Medici in Reparto Chirurgico Sì Direzione Medica Ospedaliera
1Miglioramento rispetto al 2012, o mantenimento all'interno dello standard, nel 2014 degli
indicatoriSì Controllo Gestione
2Miglioramento nel 2014 degli indicatori "critici" nel 2012 (performance molto scarsa) per la
specifica AziendaSì Controllo Gestione
1Numero di sperimentazioni rispetto all'anno precedente estratte dall'Osservatorio nazionale
sulla sperimentazione clinica dei medicinali – AIFAMaggiore del 2013 Farmaceutico
3 Tasso di segnalazioni (numero di segnalazioni ADR per milione di abitanti) ≥ 500 segnalazioni per milione
di abitanti (farmaci + vaccini)Farmaceutico
1Delta Risultato Economico effettivo rispetto Risultato Economico CR
154/2012
Valore CR
154/2012
parametrato
Economico Finanziario
2 Delta 2013 - 2012 Costo della Produzione (+ Imposte e tasse)
≤ 0€
(riduzione rispetto al Costo
2013)
Economico Finanziario
1 Rispetto Tempi d'attesa classe A 90% Specialistica
2 Rispetto Tempi d'attesa classe B 90% Specialistica
3 Rispetto Tempi d'attesa classe C 100% Specialistica
E.2Ottimizzazione del Numero di
Prestazioni per Abitante
Tasso aziendale del 2013 o, se
superiore, N. 4 prestazioni per
abitante
Specialistica
E.3
Inserimento dei privati convenzionati
nel CUP Aziendale secondo la
programmazione aziendale
Sì Specialistica
2 % di lettere di dimissioni firmate rispetto al totale 90% Informatica
3 % di referti di Anatomia Patologica firmati rispetto al totale 100% Informatica
4 % di referti di Laboratorio firmati rispetto al totale 100% Informatica
5 % di referti di Microbiologia firmati rispetto al totale 100% Informatica
6 % di referti di Radiologia firmati rispetto al totale 100% Informatica
7 % di referti di Verbali Pronto Soccorso firmati rispetto al totale 100% Informatica
F.3
Dematerializzazione della ricetta
cartacea (Decreto MEF del 2 novembre
2011)
80% Informatica
1Flusso consumi DM: % dei DM
codificati con RDM/BD rispetto ai modelli CE (B.1.A.3.1.A + B.1.A.3.1.B + B.1.A.3.2)≥ 90%
Acquisti
Farmaceutico
2Flusso consumi DM: % dei IVD
codificati con almeno la prima lettera dalla categoria W rispetto ai modelli CE (B.1.A.3.3)≥ 93%
Acquisti
Farmaceutico
Mantenimento o Riduzione del Numero di prestazioni per Abitante al di sotto di 4
N. prestazioni privati gestite a CUP aziendale / N. prestazioni privati totale (misurate dal flusso SPS)
F.2Implementazione del FSE (DGR
1671/2012)
% di ricette dematerializzate (n. ricette dematerializzate dicembre anno corrente / n. ricette art.50 anno
precedente)
F.4Qualità dei flussi informativi relativi ai
Beni Sanitari
D.2 Equilibrio Economico- Finanziario
C.7
Sperimentazione Clinica ed Aumento
delle segnalazioni ADR per farmaci e
vaccini
E.1
Piena implementazione delle modalità
organizzative ed erogative per il
contenimento dei tempi d'attesa
C.6
Adesione al Percorso di Monitoraggio
degli Indicatori di Qualità dell'Assistenza
Sanitaria da inserire nel Network di
Regioni coordinato dal Laboratorio
Indicatore numerico misurabile
C.1Copertura Vaccinazioni già Obbligatorie
e Screening Oncologici
Mantenimento o riduzione al 140 del Tasso di ospedalizzazione
C.4 Riorganizzazione dell'Attività Chirurgica
Allegato n. 4 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Indicatore C.1.1
Obiettivo Copertura Vaccinazioni già Obbligatorie e Screening Oncologici
Descrizione Tasso di copertura vaccinale "aggiustato" - Difterite e Tetano
Numeratore Numero di vaccinati per difterite e tetano nella coorte
Denominatore Numero di nati della coorte - soggetti non vaccinabili
Note per l'elaborazione I dati della rilevazione annuale ministeriale si riferiscono alla coorte del 2010 e
consentono di valutare i tassi di copertura vaccinale a 24 mesi per i cicli
completi.
Per soggetti "non vaccinabili" si intendono: italiani domiciliati all'estero,
nomadi, senza fissa dimora e non rintracciabili.
Coeff. moltiplicativo 100
Anno 2014
Riferimento Obiettivo regionale: >=95%
Fonte Rilevazione attività vaccinale anno 2011
Unità Operativa di riferimento Dipartimento di Prevenzione
Allegato n. 4 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Indicatore C.1.2
Obiettivo Copertura Vaccinazioni già Obbligatorie e Screening Oncologici
Descrizione Tasso di copertura vaccinale "aggiustato" - Epatite B
Numeratore Numero di vaccinati per Epatite B nella coorte
Denominatore Numero di nati della coorte - soggetti non vaccinabili
Note per l'elaborazione I dati della rilevazione annuale ministeriale si riferiscono alla coorte del 2010 e
consentono di valutare i tassi di copertura vaccinale a 24 mesi per i cicli completi.
Per soggetti "non vaccinabili" si intendono: italiani domiciliati all'estero, nomadi, senza
fissa dimora e non rintracciabili.
Coeff. moltiplicativo 100
Anno 2014
Riferimento Obiettivo regionale: >=95%
Fonte Rilevazione attività vaccinale anno 2011
Unità Operativa di riferimentoDipartimento di Prevenzione
Allegato n. 4 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Indicatore C.1.3
Obiettivo Copertura Vaccinazioni già Obbligatorie e Screening Oncologici
Descrizione Tasso di copertura vaccinale "aggiustato" - Polio
Numeratore Numero di vaccinati per polio nella coorte
Denominatore Numero di nati della coorte - soggetti non vaccinabili
Note per l'elaborazione I dati della rilevazione annuale ministeriale si riferiscono alla coorte del
2010 e consentono di valutare i tassi di copertura vaccinale a 24 mesi per i
cicli completi.
Per soggetti "non vaccinabili" si intendono: italiani domiciliati all'estero,
nomadi, senza fissa dimora e non rintracciabili.
Coeff. moltiplicativo 100
Anno 2014
Riferimento Obiettivo regionale: >=95%
Fonte Rilevazione attività vaccinale anno 2011
Unità Operativa di riferimento Dipartimento di Prevenzione
Allegato n. 4 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Indicatore C.1.4
Obiettivo Copertura Vaccinazioni già Obbligatorie e Screening Oncologici
Descrizione Adesione "corretta" per screening mammografico
Numeratore Numero soggetti aderenti
Denominatore Numero soggetti invitati - Numero soggetti con test già effettuato - Numero inviti inesitati
Note per l'elaborazione Dai soggetti invitati si escludono coloro che hanno effettuato il test di recente, al di fuori dello
screening, e gli inviti inesitati, ossia le lettere di invito che tornano al mittente.
Coeff. moltiplicativo 100
Anno 2014
Riferimento Obiettivo regionale: >=80%
Fonte Database regionale
Unità Operativa di riferimento Dipartimento di Prevenzione
Allegato n. 4 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Indicatore C.1.5
Obiettivo Copertura Vaccinazioni già Obbligatorie e Screening Oncologici
Descrizione Adesione "corretta" per screening citologico
Numeratore Numero soggetti aderenti
Denominatore Numero soggetti invitati - Numero soggetti con test già effettuato - Numero inviti inesitati
Note per l'elaborazione Dai soggetti invitati si escludono coloro che hanno effettuato il test di recente, al di fuori dello
screening, e gli inviti inesitati, ossia le lettere di invito che tornano al mittente.
Coeff. moltiplicativo 100
Anno 2014
Riferimento Obiettivo regionale: >=60%
Fonte Database regionale
Unità Operativa di riferimento Dipartimento di Prevenzione
Allegato n. 4 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Indicatore C.1.6
Obiettivo Copertura Vaccinazioni già Obbligatorie e Screening Oncologici
Descrizione Adesione "corretta" per colon-retto
Numeratore Numero soggetti aderenti
Denominatore Numero soggetti invitati - Numero soggetti con test già effettuato - Numero inviti inesitati
Note per l'elaborazione Dai soggetti invitati si escludono coloro che hanno effettuato il test di recente, al di fuori dello
screening, e gli inviti inesitati, ossia le lettere di invito che tornano al mittente.
Coeff. moltiplicativo 100
Anno 2014
Riferimento Obiettivo regionale: >=65%
Fonte Database regionale
Unità Operativa di riferimento Dipartimento di Prevenzione
Allegato n. 4 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Indicatore C.3
Obiettivo Ottimizzazione del tasso di ospedalizzazione
Descrizione Mantenimento o riduzione al 140 del Tasso di ospedalizzazione
Misura Tasso di ospedalizzazione standardizzato per sesso ed età
Note per l'elaborazione Sono escludi i ricoveri ospedalieri con DRG 391 (neonato sano).
La standardizzazione viene fatta per sesso e classi di età previste dalla normativa di riparto vigente.
Coeff. moltiplicativo 1000
Anno 2014
Riferimento Obiettivo regionale: Tasso aziendale del 2013 o, se superiore, 140
Fonte Scheda di dimissione ospedaliera
Popolazione riparto di bilancio aggiornata al 1° Gennaio dell'anno
Unità Operativa di riferimento Direzione Medica Ospedaliera
Allegato n. 4 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Indicatore C.4.2
Obiettivo Riorganizzazione dell'attività chirurgica
Descrizione Percentuale di pazienti con età maggiore di 65 anni con diagnosi principale di frattura del collo del
femore operati entro 2 giornate in regime ordinario
Numeratore Numero soggetti dimessi di età >65 anni operati per frattura al femore (ICD-IX-CM 7905, 7915, 7925,
7935, 7945, 7955, 8151, 8152) entro 2 giorni in regime ordinario
Denominatore Numero complessivo di soggetti >65 anni dimessi per frattura del femore (ICD-IX-CM 820-821)
Coeff. moltiplicativo 100
Anno 2014
Riferimento Obiettivo regionale: >=60%
Fonte Scheda di dimissione ospedaliera
Unità Operativa di riferimento Direzione Medica Ospedaliera
Allegato n. 4 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Indicatore C.4.3
Obiettivo Riorganizzazione dell'attività chirurgica
Descrizione Riduzione della Percentuale di DRG Medici in Reparto Chirurgico
Misura Differenza con la percentuale dell'anno precedente
Note per l'elaborazione Le specialità chirurgiche selezionate sono:
06 cardiochirurgia pediatrica, 07 cardiochirurgia, 09 chirurgia generale, 10 chirurgia maxillo-
facciale, 11 chirurgia pediatrica, 12 chirurgia plastica, 13 chirurgia toracica, 14 chirurgia
vascolare, 30 neurochirurgia, 34 oculistica, 35 odontoiatrica e stomatologia, 36 ortopedia e
traumatologia, 38 otorinolaringoiatria, 43 urologia, 76 neurochirurgia pediatrica, 78 urologia
pediatrica.
Si considerano i ricoveri erogati da strutture pubbliche e private accreditate.
Sono esclusi:
1) i dimessi con intervento principale di litotripsia (codice ICD9-CM di procedura 98.5, 98.51,
98.52, 98.59)
2) i dimessi con diagnosi principale o secondaria di intervento non eseguito (V641, V642, V643)
3) i dimessi con tipo DRG né medico né chirurgico
Coeff. moltiplicativo 100
Anno 2014
Riferimento
Fonte Scheda di dimissione ospedaliera
Unità Operativa di riferimento Direzione Medica Ospedaliera
Allegato n. 4 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Indicatore C.6.1
Obiettivo Adesione del Percorso di Monitoraggio degli Indicatori di Qualità dell'Assistenza
Sanitaria da inserire nel Network di Regioni coordinato dal Laboratorio
management e Sanità della scuola Superiore S. Anna di Pisa
Descrizione Miglioramento rispetto al 2012, o mantenimento all'interno dello standard, nel
2014 degli indicatori
Numeratore Numero indicatori di qualità con dato 2014 migliore del dato 2012
Denominatore Totale indicatori di qualità
Note per l'elaborazione
Coeff. moltiplicativo 100
Anno 2014
Riferimento
Fonte
Unità Operativa di riferimento Controllo Gestione
Allegato n. 4 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Indicatore C.6.2
Obiettivo Adesione del Percorso di Monitoraggio degli Indicatori di Qualità dell'Assistenza
Sanitaria da inserire nel Network di Regioni coordinato dal Laboratorio
management e Sanità della scuola Superiore S. Anna di Pisa
Descrizione Miglioramento nel 2014 degli indicatori "critici" nel 2012 (performance molto
scarsa) per la specifica Azienda
Numeratore Numero indicatori di qualità con dato 2014 peggiore del dato 2012
Denominatore Totale indicatori di qualità
Note per l'elaborazione
Coeff. moltiplicativo 100
Anno 2014
Riferimento
Fonte
Unità Operativa di riferimento Controllo Gestione
Allegato n. 4 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Indicatore C.7.1
Obiettivo Sperimentazione Clinica e Aumento delle segnalazioni ADR per farmaci e vaccini
Descrizione Numero di sperimentazioni rispetto all'anno precedente estratte dall'Osservatorio nazionale sulla
sperimentazione clinica dei medicinali - AIFA
Misura Numero assoluto
Note per l'elaborazione In attesa della riattivazione del cruscotto per l'estrazione delle sperimentazioni dall'Osservatorio AIFA,
si effettua una rilevazione aziendale ad hoc.
Anno 2014
Riferimento Obiettivo regionale: > del numero di sperimentazioni del 2013
Fonte Osservatorio AIFA
Unità Operativa di riferimento Farmaceutico
Allegato n. 4 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Indicatore C.7.3
Obiettivo Sperimentazione Clinica e Aumento delle segnalazioni ADR per farmaci e vaccini
Descrizione Tasso di segnalazioni ADR
Numeratore Numero ADR per farmaci e vaccini
Denominatore Popolazione residente al 31/12/2012
Coeff. moltiplicativo 1.000.000
Anno 2014
Riferimento Obiettivo regionale: >=500 x 1.000.000 ab
Fonte Rete Nazionale di farmacovigilanza (RNFV);
Datawarehouse regionale per la popolazione residente
Unità Operativa di riferimento Farmaceutico
Allegato n. 4 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Indicatore D.2.1
Obiettivo Equilibrio Economico-Finanziario
Descrizione Delta Risultato Economico effettivo rispetto Risultato Economico CR 154/2012
Note per l'elaborazione Sarà valutato se il risultato economico dell'esercizio è coerente con il trend risultante dalla
pianificazione dei risultati d'esercizio 2013-2015 della CR 154/2012, tenuto conto anche
delle eventuali variazioni del sistema di finanziamento.
Anno 2014
Riferimento Obiettivo regionale: valore CR 154/2012 parametrato
Fonte Modelli CE
Unità Operativa di riferimento Economico Finanziario
Allegato n. 4 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Indicatore D.2.2
Obiettivo Equilibrio Economico-Finanziario
Descrizione Delta 2013 - 2012 Costo della Produzione (+Imposte e Tasse)
Misura Variazione annua (2013-2012) della sommatoria del costo della produzione
(aggregato B) + IRAP (aggregato Y1A).
Note per l'elaborazione Sono esclusi/rettificati tutti i costi non attribuibili alla funzione di produzione
aziendale (poste R) e i costi non relativi all'erogazione dei olivelli assistenziali e/o
finanziati da contributi vincolati.
Anno 2014
Riferimento Obiettivo regionale: <= 0 (rispetto al Costo 2013) tenuto conto della dinamica dei
ricavi per prestazioni.
Fonte Modelli CE
Unità Operativa di riferimento Economico Finanziario
Allegato n. 4 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Indicatore E.1.1
Obiettivo Piena implementazione delle modalità organizzative ed erogative per il contenimento dei tempi
d'attesa secondo le disposizioni della DGR 320/2013
Descrizione Rispetto Tempi d'attesa classe A
Numeratore Numero prestazioni traccianti garantire Classe A (DGR 863/2011) con tempo di attesa rispettato
Denominatore Numero prestazioni traccianti garantire Classe A (DGR 863/2011)
Note per l'elaborazione Per tempo di attesa rispettato si intende il tempo tra la data di prima disponibilità e la data di contatto
<= 10 gg.
Per "data contatto" si intende la data di primo contatto anche nel caso in cui si verifichi uno
spostamento/trasferimento della prenotazione su iniziativa dell'Azienda. Se la richiesta di spostamento
proviene dall'utente va annullata la prima prenotazione e generata una nuova prenotazione con nuova
data contatto.
Coeff. moltiplicativo 100
Anno 2014
Riferimento Obiettivo regionale: >=90%
Fonte Flusso SPS
Unità Operativa di riferimento Specialistica
Allegato n. 4 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Indicatore E.1.2
Obiettivo Piena implementazione delle modalità organizzative ed erogative per il contenimento dei tempi d'attesa secondo
le disposizioni della DGR 320/2013
Descrizione Rispetto Tempi d'attesa classe B
Numeratore Numero prestazioni traccianti garantire Classe B (DGR 863/2011) con tempo di attesa rispettato
Denominatore Numero prestazioni traccianti garantire Classe B (DGR 863/2011)
Note per l'elaborazione Per tempo di attesa rispettato si intende il tempo tra la data di prima disponibilità e la data di contatto <=30 gg.
per le visite e <=60 gg. per le prestazioni strumentali.
Per "data contatto" si intende la data di primo contatto anche nel caso in cui si verifichi uno
spostamento/trasferimento della prenotazione su iniziativa dell'Azienda. Se la richiesta di spostamento proviene
dall'utente va annullata la prima prenotazione e generata una nuova prenotazione con nuova data contatto.
Coeff. moltiplicativo 100
Anno 2014
Riferimento Obiettivo regionale: >=90%
Fonte Flusso SPS
Unità Operativa di riferimento Specialistica
Allegato n. 4 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Indicatore E.1.3
Obiettivo Piena implementazione delle modalità organizzative ed erogative per il contenimento dei tempi
d'attesa secondo le disposizioni della DGR 320/2013
Descrizione Rispetto Tempi d'attesa classe C
Numeratore Numero prestazioni traccianti garantire Classe C (DGR 863/2011) con tempo di attesa rispettato
Denominatore Numero prestazioni traccianti garantire Classe C (DGR 863/2011)
Note per l'elaborazione Per tempo di attesa rispettato si intende il tempo tra la data di prima disponibilità e la data di
contatto <=180 gg. per le prestazioni strumentali.
Per "data contatto" si intende la data di primo contatto anche nel caso in cui si verifichi uno
spostamento/trasferimento della prenotazione su iniziativa dell'Azienda. Se la richiesta di
spostamento proviene dall'utente va annullata la prima prenotazione e generata una nuova
prenotazione con nuova data contatto.
Coeff. moltiplicativo 100
Anno 2014
Riferimento Obiettivo regionale: =100%
Fonte Flusso SPS
Unità Operativa di riferimentoSpecialistica
Allegato n. 4 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Indicatore E.2
Obiettivo Ottimizzazione del Numero di Prestazioni per Abitante
Descrizione Mantenimento o Riduzione del Numero di prestazioni per Abitante al di sotto di 4
Misura Tasso standardizzato per sesso e classi di età secondo la classificazione nuovo
riparto. Popolazione residente al 1° gennaio dell'anno di riferimento.
Anno 2014
Riferimento Obiettivo regionale: Tasso aziendale del 2013 o, se superiore, N. 4 prestazioni per
abitante
Fonte Flusso SPS;
Popolazione Riparto di Bilancio al 1° gennaio dell'anno di riferimento.
Unità Operativa di riferimento Specialistica
Allegato n. 4 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Indicatore E.3
Obiettivo Inserimento dei privati convenzionati nel CUP Aziendale secondo la programmazione
aziendale
Descrizione N. prestazioni privati gestite a CUP aziendale / N. prestazioni privati totale
(misurate dal flusso SPS)
Numeratore Numero prestazioni privati gestite a CUP aziendale
Denominatore Numero prestazioni privati totale
Note per l'elaborazione Per tempo di attesa rispettato si intende il tempo tra la data di prima disponibilità e
la data di contatto <=180 gg. per le prestazioni strumentali.
Per "data contatto" si intende la data di primo contatto anche nel caso in cui si
verifichi uno spostamento/trasferimento della prenotazione su iniziativa
dell'Azienda. Se la richiesta di spostamento proviene dall'utente va annullata la
prima prenotazione e generata una nuova prenotazione con nuova data contatto.
Coeff. moltiplicativo 100
Anno 2014
Riferimento Sì
Fonte Flusso SPS
Unità Operativa di riferimento Specialistica
Allegato n. 4 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Indicatore F.2.2
Obiettivo Implementazione del FSE (DGR 1671/2012)
Descrizione % di lettere di dimissione firmate
Numeratore Numero di lettere di dimissione firmate
Denominatore Numero dimissioni
Coeff. moltiplicativo 100
Anno 2014
Riferimento Obiettivo regionale: >=90%
Fonte Questionario della Regione Veneto;
Scheda di dimissione ospedaliera
Unità Operativa di riferimento Informatica
Allegato n. 4 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Indicatore F.2.3
Obiettivo Implementazione del FSE (DGR 1671/2012)
Descrizione % di referti di Anatomia Patologica firmati rispetto al totale
Numeratore Numero di referti di anatomia patologica firmati
Denominatore Numero totale di referti di anatomia patologica
Coeff. moltiplicativo 100
Anno 2014
Riferimento Obiettivo regionale: =100%
Fonte Questionario della Regione Veneto;
Flusso SPS
Unità Operativa di riferimento Informatica
Allegato n. 4 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Indicatore F.2.4
Obiettivo Implementazione del FSE (DGR 1671/2012)
Descrizione % di referti di Laboratorio firmati rispetto al totale
Numeratore Numero di referti di Laboratorio firmati
Denominatore Numero totale di referti di Laboratorio
Coeff. moltiplicativo 100
Anno 2014
Riferimento Obiettivo regionale: =100%
Fonte Questionario della Regione Veneto;
Flusso SPS
Unità Operativa di riferimento Informatica
Allegato n. 4 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Indicatore F.2.5
Obiettivo Implementazione del FSE (DGR 1671/2012)
Descrizione % di referti di Microbiologia firmati rispetto al totale
Numeratore Numero di referti di Microbiologia firmati
Denominatore Numero totale di referti di Microbiologia
Coeff. moltiplicativo 100
Anno 2014
Riferimento Obiettivo regionale: =100%
Fonte Questionario della Regione Veneto;
Flusso SPS
Unità Operativa di riferimento Informatica
Allegato n. 4 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Indicatore F.2.6
Obiettivo Implementazione del FSE (DGR 1671/2012)
Descrizione % di referti di Radiologia firmati rispetto al totale
Numeratore Numero di referti di Radiologia firmati
Denominatore Numero totale di referti di Radiologia
Coeff. moltiplicativo 100
Anno 2014
Riferimento Obiettivo regionale: =100%
Fonte Questionario della Regione Veneto;
Flusso SPS
Unità Operativa di riferimento Informatica
Allegato n. 4 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Indicatore F.2.7
Obiettivo Implementazione del FSE (DGR 1671/2012)
Descrizione % di referti di Verbali Pronto Soccorso firmati rispetto al totale
Numeratore Numero di referti di Verbali Pronto Soccorso firmati
Denominatore Numero totale di referti di Verbali Pronto Soccorso
Coeff. moltiplicativo 100
Anno 2014
Riferimento Obiettivo regionale: =100%
Fonte Questionario della Regione Veneto;
Flusso APS
Unità Operativa di riferimento Informatica
Allegato n. 4 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Indicatore F.3
Obiettivo Dematerializzazione della ricetta cartacea (Decreto MEF del 2 novembre 2011)
Descrizione % di ricette dematerializzate (n. ricette dematerializzate dicembre anno corrente / n.
ricette art.50 anno precedente)
Numeratore Numero ricette ricevute dal SAR
Denominatore Numero ricette erogate SPS + Numero ricette farmaceutiche art. 50
Coeff. moltiplicativo 100
Anno 2014
Riferimento Obiettivo regionale: >=80%
Fonte Servizio di Accoglienza Regionale (SAR)
Unità Operativa di riferimento Informatica
Allegato n. 4 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Indicatore F.4.1
Obiettivo Qualità dei flussi informativi relativi ai Beni Sanitari
Descrizione Flusso consumi DM: % dei DM codificati con RDM/BD rispetto ai modelli CE
Numeratore Spesa DM con RDM o BD rilevata dal flusso consumi
Denominatore Spesa rilevata dai modelli CE (B.1.A.3.1.A + B.1.A.3.1.B + B.1.A.3.2)
Coeff. moltiplicativo 100
Anno 2014
Riferimento Obiettivo regionale: >=90%
Fonte Flusso consumi DM;
Modello CE
Unità Operativa di riferimento Acquisti Farmaceutico
Allegato n. 4 Delibera n. 34 del 30/01/2014
Indicatore F.4.2
Obiettivo Qualità dei flussi informativi relativi ai Beni Sanitari
Descrizione Flusso consumi DM: % dei IVD codificati con almeno la prima lettera dalla categoria W
rispetto ai modelli CE
Numeratore Spesa IVD con W o BD rilevata dal flusso consumi
Denominatore Spesa rilevata dai modelli CE (B.1.A.3.3)
Coeff. moltiplicativo 100
Anno 2014
Riferimento Obiettivo regionale: >=93%
Fonte Flusso consumi DM;
Modello CE
Unità Operativa di riferimento Acquisti Farmaceutico
Allegato n. 4 Delibera n. 34 del 30/01/2014