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piano_di_caratterizzazione_studio_dell_acqua

Date post: 23-Mar-2016
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STUDIO DELL’ACQUA & ASSOCIATI ________________________________________________________________________________ Sede legale: Via dell’Industria, n. 5- 37014 Castelnuovo del Garda (VR) tel. 0456450534 fax 0456461210 e-mail [email protected] - www.studiodellacquaeassociati.it BONIFICA E MESSA IN SICUREZZA PERMANENTE DELLA DISCARICA CONTROLLATA DENOMINATA “CA’ FILISSINE” E DELL’ADIACENTE FONDO DENOMINATO “VIGNETO FERRARI” IN VARIANTE AL PROGETTO APPROVATO CON D.G.R.V. N. 48 DEL 05/02/1987, APPROVAZ. AMPLIAMENTO CON D.G.R.V. N. 2329 DEL 26/06/1997 E DEL PIANO DI ADEGUAMENTO APPROVATO CON DETERMINA D.D.S. PROVINCIA DI VERONA N. 6624/05 DEL 30/11/2005 PER MEZZO DI CONTESTUALE AMPLIAMENTO A DISCARICA PER RIFIUTI NON PERICOLOSI PROGETTO DEFINITIVO Il Committente: Comune di Pescantina Via Madonna, 49 - 37026 – Pescantina (Verona) Il Gestore: DANECO S.P.A. via Privata Bensi Giovanni 12/5, Milano Progettista e Coordinatore Ing. Mario Dell’Acqua Tecnici Dott.ssa Geol. Daria Dell’Acqua APPROFONDIMENTI DEL PIANO DI CARATTERIZZAZIONE DELL'AMBITO DI PROGETTO ED INDICAZIONI RELATIVE ALLA CARATTERIZZAZIONE DELLE AREE POSTE AD EST DELLO STESSO 42 ESEGUITO : Maggio 2012 CONTROLLATO: APPROVATO: REV. DATA CONSEGNA
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STUDIO DELL’ACQUA & ASSOCIATI ________________________________________________________________________________

Sede legale: Via dell’Industria, n. 5- 37014 Castelnuovo del Garda (VR) tel. 0456450534 fax 0456461210 e-mail [email protected] - www.studiodellacquaeassociati.it

BONIFICA E MESSA IN SICUREZZA PERMANENTE DELLA DISCARICA CONTROLLATA DENOMINATA “CA’ FILISSINE” E DELL’ADIACENTE FONDO DENOMINATO “VIGNETO FERRARI”

IN VARIANTE AL PROGETTO APPROVATO CON D.G.R.V. N. 48 DEL 05/02/1987, APPROVAZ.

AMPLIAMENTO CON D.G.R.V. N. 2329 DEL 26/06/1997 E DEL PIANO DI ADEGUAMENTO APPROVATO CON DETERMINA D.D.S. PROVINCIA DI VERONA N. 6624/05 DEL 30/11/2005 PER

MEZZO DI CONTESTUALE AMPLIAMENTO A DISCARICA PER RIFIUTI NON PERICOLOSI

PROGETTO DEFINITIVO

Il Committente:

Comune di Pescantina

Via Madonna, 49 - 37026 – Pescantina (Verona)

Il Gestore:

DANECO S.P.A.

via Privata Bensi Giovanni 12/5, Milano

Progettista e Coordinatore

Ing. Mario Dell’Acqua

Tecnici

Dott.ssa Geol. Daria Dell’Acqua

APPROFONDIMENTI DEL PIANO DI CARATTERIZZAZIONE DELL'AMBITO DI PROGETTO ED INDICAZIONI RELATIVE ALLA

CARATTERIZZAZIONE DELLE AREE POSTE AD EST DELLO STESSO42

ESEGUITO : Maggio 2012 CONTROLLATO: APPROVATO:

REV. DATA CONSEGNA

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Sommario

PREMESSA .................................................................................................................................... 2

1. Raccolta e sistematizzazione dei dati esistenti ..................................................................... 6

1.1. Localizzazione e tipologia ............................................................................................... 6

1.2. Storia del sito ................................................................................................................. 9

1.3. Destinazione d’uso ....................................................................................................... 11

1.4. Indagini preliminari e/o precedenti .............................................................................. 15

1.4.1 Indagini geognostiche: sondaggi e piezometri ...................................................... 15

1.4.2 Indagini geognostiche: la tomografia elettrica ...................................................... 17

1.4.3 Analisi di laboratorio: la qualità dei terreni............................................................ 20

1.4.4 Analisi di laboratorio: la qualità delle acque .......................................................... 28

2. Caratterizzazione del sito .................................................................................................... 44

2.1 Assetto geologico e idrogeologico ................................................................................ 44

2.2 Aree di potenziale interesse ai fini della contaminazione ............................................. 57

2.3 Modello concettuale del sito (MCS) e della contaminazione ......................................... 60

3. Piano di investigazione ........................................................................................................ 62

3.1 Il fondo denominato "Vigneto Ferrari" .......................................................................... 62

3.1.1 Sondaggi profondi con installazione di piezometri (già indicati nella rete di monitoraggio): .................................................................................................................... 63

3.1.2 Sondaggi superficiali con installazione di piezometri: ........................................... 63

3.1.3 Piano di campionamento ed analisi ....................................................................... 63

3.2 Area ad est dell’ambito di progetto .............................................................................. 64

3.3 Nota tecnica ................................................................................................................. 66

 

Allegati:

Allegato 1: Confronti cartografici

Allegato 2: Computo metrico

Allegato 3: Cronoprogramma dei lavori

Allegato 4: Piano particellare di asservimento

Tavole:

Tavola 1: Ubicazione delle indagini geognostiche

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PREMESSA

La Discarica di Ca' Filissine, sita in Comune di Pescantina, ha smaltito, sin dal 1987, i rifiuti solidi urbani prodotti a Verona ed in gran parte della Provincia.

La realizzazione nel 2004 di un piezometro di controllo, aggiuntivo alla già esistente rete di monitoraggio (M7, vedi oltre), ha messo in evidenza nella falda freatica uno stato di contaminazione dovuto ad anomale concentrazioni di alcuni significativi parametri chimici (ammoniaca, manganese, nichel, ecc.). A seguito di ciò e di altre vicissitudini la Procura della Repubblica del Tribunale di Verona ha disposto che la discarica venisse sottoposta a sequestro giudiziario, con blocco del conferimento e del deposito dei rifiuti.

A partire dalla data di sequestro ad oggi, nonostante alcune iniziative di intervento, proposte e realizzate dai vari soggetti interessati, e nonostante le significative risorse economiche sostenute a vario titolo, il quadro ambientale non risulta sostanzialmente modificato e ad oggi permane lo stato di sequestro.

A seguito di tale situazione, la Provincia di Verona, al fine di definire le linee tecniche per la messa in sicurezza della discarica e per risolvere la situazione di criticità ambientale esistente, ha istituito, con delibera di Giunta Provinciale n. 16 del 29 gennaio 2010, un Comitato Tecnico composto da rappresentanti della Provincia di Verona, della Regione Veneto, dell'ARPAV di Verona e dell'Università di Padova.

Le conclusioni delle attività svolte dal Comitato, dal punto di vista delle potenziali fonti di contaminazione presenti nell'area, riportano che tali fonti possono essere molteplici e sostanzialmente riconducibili a quattro:

a fonti diffuse a monte della discarica di Ca' Filissine; b discarica di Ca' Filissine; c vecchio deposito di rifiuti al di sotto del Vigneto Ferrari; d impianto viticolo del Vigneto Ferrari.

In relazione alle conclusioni del Comitato di cui sopra si evidenzia che, di fatto, l’approccio metodologico utilizzato per la redazione del piano di caratterizzazione proposto all’interno Progetto Definitivo per la “Bonifica e messa in sicurezza permanente della discarica controllata denominata “Ca’ Filissine” e dell’adiacente fondo denominato “vigneto Ferrari” in variante al progetto approvato con dgrv n. 134 del 3/9/1987 e del Piano di Adeguamento approvato con determina dds Provincia di Verona n. 6624/05 per mezzo di contestuale ampliamento a discarica per rifiuti non pericolosi”, prevedeva appunto di considerare sia la discarica che la confinante area del “Vigneto Ferrari”, come un unico, importante, intervento di bonifica.

Tuttavia, già in quella sede progettuale, è stato segnalato che la base di questo deposito incontrollato di rifiuti, identificato appunto nell’area del vigneto, segue un andamento che, iniziando lungo una linea grossomodo parallela al confine dell’attuale discarica di Cà Filissine e distante da questo circa 15 m, va approfondendosi in direzione Sud Est, fino a raggiungere la massima profondità di 16,2 m in corrispondenza del piezometro M23, ubicato al confine tra il fondo “Vigneto Ferrari” ed il fondo ubicato immediatamente ad est, e proseguendo poi nello stesso fondo, come segnalato dal piezometro M24.

Ciò premesso la Giunta Provinciale, con deliberazione n. 237 del 23 novembre 2011 nella quale ha fatto proprio il verbale n. 297 del 18 novembre 2011 della Commissione Provinciale V.I.A., ha espresso parere favorevole di compatibilità ambientale per quanto riguarda il progetto proposto, assoggettando però l’approvazione definitiva del medesimo al rispetto delle prescrizioni contenute nel verbale di cui sopra.

Una delle suddette prescrizioni prevede di eseguire una ulteriore “…….caratterizzazione dell’area denominata “Vigneto Ferrari” che sia conforme ai requisiti minimi previsti dalla disciplina nazionale e regionale in materia di bonifiche. Tale caratterizzazione inoltre dovrà essere estesa all’area localizzata ad est dell’ambito di progetto ove è stata segnalata la presenza di rifiuti in continuità con il Vigneto Ferrari, al fine di comprendere le eventuali relazioni con il progetto in esame…….”

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Con la presente relazione si intende quindi assolvere volontariamente a questa prescrizione, approfondendo la caratterizzazione dell’area oggetto di progetto e di inquinamento ed indagando la parte ubicata immediatamente ad est del perimetro, per meglio comprendere le possibili interazioni con il progetto stesso. Inoltre, sebbene la zona ad est sia già stata indagata nel passato e non abbia mostrato evidenze di inquinamento della falda profonda, si propone, per una successiva campagna di analisi, il proseguo della caratterizzazione.

Come riportato nel “Manuale per le indagini ambientali nei siti contaminati” (A.P.A.T., oggi I.S.P.R.A.), a cui ci si riferisce per la stesura del presente documento, il principale riferimento normativo per i siti contaminati, rappresentato dal D.M. 471/99 "Regolamento recante criteri, procedure e modalità per la messa in sicurezza, la bonifica e il ripristino ambientale dei siti inquinati, ai sensi dell'articolo 17 del Decreto Legislativo 5 febbraio 1997, n.22 e successive modificazioni e integrazioni", è stato sostituito dal D.Lgs. 152/06 “Norme in materia ambientale”, più precisamente dalla Parte Quarta, Titolo V “Bonifica dei siti contaminati”, il quale è, a sua volta, in corso di riformulazione. Stante tale situazione normativa in evoluzione, nel seguito si è preferito fare riferimento alle due norme, nella convinzione che gli argomenti trattati rivestano comunque un ruolo importante nella redazione del Piano di caratterizzazione.

Secondo I.S.P.R.A., il Piano di caratterizzazione può essere realizzato per fasi successive a crescente dettaglio, focalizzate sull'approfondimento dei temi quali l'assetto geologico e/o idrogeologico del sito, la distribuzione nelle matrici ambientali di particolari contaminanti, la situazione ambientale di specifici settori interni e/o esterni al sito. Questo tipo d'approccio, peraltro già adottato per alcuni siti d'interesse nazionale, permette di indirizzare meglio le indagini con evidenti riflessi anche d'ordine economico.

Pertanto, poiché le aree in oggetto, ovvero “Vigneto Ferrari“ ed area ad est dello stesso, sono state interessate da due diversi livelli di approfondimento conoscitivo, e visto che per il momento è emerso uno stato contaminativo comprendente la falda profonda nel solo “Vigneto Ferrari”, diverse saranno le modalità esecutive della caratterizzazione. Infatti il fondo denominato “Vigneto Ferrari” è stato interessato da numerose campagne geognostiche che hanno permesso di ricostruire almeno parzialmente la situazione contaminativa; pertanto si ritiene necessario completare il quadro conoscitivo di quest’area tramite l’esecuzione di sondaggi, l’installazione di piezometri ed il prelievo di campioni di terreno, di rifiuti e di acqua di falda, in modo tale da completare la maglia di indagine, rendendola sistematica ed ottenendo quindi un modello concettuale definitivo.

Per quanto concerne invece le aree ubicate ad est, sul quale è stato eseguito un unico sondaggio, sarà necessario in primo luogo identificare il perimetro dell’area interessata dalla presenza del rifiuto tramite indagini geofisiche (elettromagnetometro, tomografia elettriche); sulla base dei risultati ottenuti si realizzeranno sondaggi, piezometri e prelievo di campioni, la cui ubicazione sarà definita sulla base dei risultati delle indagini geofisiche e che comunque avrà una struttura a maglia sistematica.

In relazione alle tempistiche di intervento ed alla consequenzialità delle azioni, si rammenti che il presente piano si inserisce nell'ambito di un progetto di bonifica e messa in sicurezza della vicina discarica Cà Filissine e dell'adiacente fondo Vigneto Ferrari, pertanto si ha facoltà di intervenire esclusivamente su queste due aree. Inoltre si ricorda che l'intervento di bonifica in queste aree è particolarmente urgente, considerata la situazione di emergenza in cui versa la discarica.

Si propone quindi di eseguire la caratterizzazione del fondo ubicato ad est in due fasi successive, o stralci:

la prima fase, contemporanea alla caratterizzazione del fondo "VIgneto Ferrari", sarà volta all'identificazione del perimetro del rifiuto (indagini geofisiche indirette) ed alla conoscenza dello stato delle cose nell'immediato intorno del perimetro di intervento (indagini dirette e campionamenti), al fine di valutare eventuali interferenze con il progetto e funzionale alla corretta stesura dello stesso;

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la seconda fase se necessaria, completerà le indagini utili alla ricostruzione del modello concettuale dell'intera area e sarà la base per la stesura di un distinto progetto di bonifica (indagini dirette e campionamenti).

In sintesi le indagini proposte sono le seguenti:

VIGNETO FERRARI:

- Rilievo GPS dei punti di indagine;

- Indagine preliminare con elettromagnetometro;

- 5 Sondaggi profondi (75 m) con installazione di piezometri ubicati al di fuori del corpo rifiuti;

- 7 Sondaggi superficiali (18 m) con installazione di piezometri:

- Analisi su campioni di terreno naturale per ogni differente litologia incontrata. Minimo 3 per sondaggio

- Analisi su campioni di rifiuto per ogni differente tipologia incontrata ed esecuzione di test di cessione.

- Analisi su campioni di acqua in due campagne su tutti i piezometri, compresi quelli realizzati in campagne precedenti.

- Prove respirometriche con allestimento di 2 campi prova da ubicare in seguito alle verifiche stratigrafiche compiute durante i lavori

- Prove di permeabilità in foro del tipo Lefranc sul livello limo-argilloso posto a circa 18 m di profondità, laddove riscontrato, e sul livello argilloso di base (circa -70m).

AREA AD EST DELL’AMBITO DI PROGETTO - I° fase:

- Rilievo GPS dell’area ed in particolare dei punti di indagine;

- Indagine preliminare con elettromagnetometro;

- Stendimenti di tomografia elettrica, in numero e lunghezza opportuni;

- 3 Sondaggi superficiali (18 m) con installazione di piezometri all'interno del corpo rifiuti, ubicati lungo il confine con il fondo "VIgneto Ferrari";

- Analisi su campioni di terreno naturale per ogni differente litologia incontrata. Minimo 3 per sondaggio

- Analisi su campioni di rifiuto per ogni differente tipologia incontrata ed esecuzione di test di cessione.

- Analisi su campioni di acqua in due campagne prelevati da tutti i piezometri;

- Prove di permeabilità in foro del tipo Lefranc sul livello limo-argilloso posto a circa 18 m di profondità, laddove riscontrato, e sul livello argilloso di base (circa -70m).

AREA AD EST DELL’AMBITO DI PROGETTO - II° fase (se necessaria):

- Rilievo GPS dei punti di indagine;

- 5 Sondaggi profondi (75 m) con installazione di piezometri immediatamente al di fuori dell'area interessata dal rifiuto;

- 13 Sondaggi superficiali (18 m) con installazione di piezometri all'interno del corpo rifiuti;

- Analisi su campioni di terreno naturale per ogni differente litologia incontrata. Minimo 3 per sondaggio

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- Analisi su campioni di rifiuto per ogni differente tipologia incontrata ed esecuzione di test di cessione.

- Analisi su campioni di acqua in due campagne prelevati da tutti i piezometri;

- Prove respirometriche con allestimento di 1 campo prova da ubicare in seguito alle verifiche stratigrafiche compiute durante i lavori

- Prove di permeabilità in foro del tipo Lefranc sul livello limo-argilloso posto a circa 18 m di profondità, laddove riscontrato, e sul livello argilloso di base (circa -70m).

 

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1. Raccolta e sistematizzazione dei dati esistenti

Il presente piano di caratterizzazione interessa quindi due lotti contigui, che di seguito verranno così denominati:

‐ "Vigneto Ferrari": si tratta di un fondo delimitato da una recinzione la cui superficie è di 31.500 mq; un tempo coltivato a vigneto, oggi il terreno si presenta incolto. Sulla parte posta più a Nord vi è all'oggi una ditta che tratta materiali inerti.

‐ "Area ad est": il fondo risulta essere in parte incolto ed in parte interessato da attvità agricola zootecnica; l'esatto perimetro da indagare non è noto agli scriventi ed il piano verterà anche nel dimensionamento della superficie da bonificare. In ogni caso, come ordine di grandezza, l’estensione può essere stimata in base alla cartografia IGM del 1967 in circa 40.000 mq.

1.1. Localizzazione e tipologia

L’area in oggetto è ubicata nel comune di Pescantina (VR), in località Cà Filissine, in sinistra idrografica del fiume Adige e del Vaio di Lena. La zona ricade nella C.T.R. alla sez. n° 123073 a scala 1:5.000, di cui si riporta una stralcio (Fig. 1.1/I).

Figura 1.1/I: Ubicazione dell’area di studio, C.T.R. del Veneto, sez. n.123073 (scala 1:5.000).

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Figura 1.1/II: Ubicazione dell’area di studio, Ortofoto, sez. n.123070 (scala 1:10.000).

In figura 1.1/III è stata rappresentata l’area di discarica attuale, il “Vigneto Ferrari” e l'area ad est, con indicati i confini comunali ed i principali lineamenti idrografici del territorio limitrofo all’area di studio.

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Figura 1.1/III: Planimetria con indicati i confini comunali e i principali lineamenti idrografici.

I centri abitati prossimi all’area di progetto risultano essere i seguenti (misure calcolate dal perimetro di intervento al perimetro centro abitato):

- Loc. Filissine: 190 m a Est;

- Balconi di Pescantina: 500 m a Sud-Est;

- Pescantina: 1,5 km a Sud;

- Ospedaletto: 1,3 km a Ovest;

- S. Ambrogio di Valp.: 2,4 km a Nord-Ovest

- S. Pietro in Cariano: 1,2 km a Nord-Est;

Nelle immediate vicinanze si sviluppano le seguenti infrastrutture viarie:

‐ Tangenziale (ex S.S. 12), che si sviluppa in direzione Nord-Sud, ad una distanza di poche decine di metri dal confine occidentale dell’attuale discarica. L’impianto è collegato direttamente alla tangenziale un tramite un’entrata/uscita posizionata a circa 300 m dall’ingresso della discarica;

‐ Autostrada A22, del Brennero, Casello di Verona Sud ad una distanza di circa 7 km dall’impianto;

‐ Strada regionale n°12 dell’Abetone e del Brennero che si sviluppa in senso sud/est-nord/ovest a circa 350 m di distanza dall’area di progetto;

‐ Ferrovia Verona-Brennero che corre in senso sud/est-nord/ovest a poche decine di metri dal confine meridionale dell’impianto;

Sono infine presenti in zona le seguenti reti di servizio:

‐ Linea Elettrica di media tensione, posta in fregio al confine est dell’area in esame;

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Il sito è inserito in un contesto misto agricolo/industriale ed è interessato da importanti reti viarie ed a margine di aggregati residenziali minori. Nell’area adiacente a nord-ovest, insistono alcune importanti attività estrattive (ghiaia).

La tessitura urbanistica e paesaggistica limitrofa all’area di studio è prevalentemente agricola, segnata dalla ferrovia Modena-Brennero, dalla tangenziale SP1 e dall’attuale discarica.

1.2. Storia del sito

Le due aree in oggetto sono state interessate per anni da ingenti impianti di estrazione di ghiaia, il cui perimetro originario purtroppo non è noto con sufficiente dettaglio. A seguire alla fine degli anni ’70 le aree ribassate, precedentemente interessate dalle cave, sono state utilizzate per stoccare rifiuti di vario genere, dagli RSU ai limi di segagione del marmo.

A tal proposito è stato possibile consultare gli atti di una causa relativa all'area posta ad Est dell'ambito di progetto ed inerente proprio la presenza di rifiuti inerti ed RSU nel sottosuolo (causa civile n.337/96 R.G.). Da tale documentazione sono emersi i seguenti dati (vedasi anche fig.1.2/I):

- Nel 1963 parte dell'area viene concessa in locazione per lo scavo di sabbia e ghiaia; si tratta dei fondi di proprietà della azienda agricola S.Pietro sas di Galtarossa Giacomo E De Min Camilla1 (mappali 60-65-35-36 del foglio III, ora foglio 8); i contratti di locazione rimangono in essere fino al 1987;

- Nel 1985 il comune di Pescantina con delibera n.481 e n.5201 incarica la ditta ASPICA srl della gestione provvisoria della discarica di RSU sui terreni di proprietà della azienda agricola S.Pietro sas. La regione Veneto rilascia autorizzazione per tale attività (n.3129 del 28/11/1985); dai documenti di processo risulta che i mappali interessati fossero i m.19/foglio 12 e m.36-60-65-181/foglio8 (proprietà az.ag. S.Pietro sas), per una superficie complessiva di circa 4 ha.

- Nel 1989 la Regione Veneto autorizza un progetto per le formazione di una discarica di inerti (parere n.627 del 17/10/1989) che interessa parte dei mappali 19 (proprietà az.ag. S.Pietro sas) e 119 (proprietà Pedrotti Davide) del foglio 12.

Figura 1.2/I: Stralcio delle mappe catastali con indicate le proprietà e gli interventi.

                                                            1 Proprietà dell’azienda agricola S.Pietro sas:

‐ Foglio 8 mappali 444 (già 60), 460 (già 35/181); 428 (già 36), 430 (già 65) ‐ Foglio 12 mappali 19.

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Risulta inoltre che in occasione di tale causa il C.T.U. abbia eseguito, sull'area di proprietà della Azienda agricola S.Pietro sas, 9 sondaggi, la cui ubicazione non è purtroppo nota con precisione, che rilevavano la presenza di RSU ad una profondità variabile da 1 m a 4m. In superficie in alcuni punti è stata rilevata la presenza di materiale inerte (da 2 a 6 m).

Di seguito si riporta uno stralcio del foglio 123 della cartografia I.G.M. (scala 1:50.000), che mostra l’assetto delle morfologie dell’area alla data del rilievo (1967). E’ visibile la presenza,in corrispondenza dell’area dell’attuale discarica, di una depressione di cava accanto alla quale se ne rilevano altre due, tutte con fondo ubicato a quote pari a circa 97-99 m s.l.m..

Figura 1.2/II: Stralcio foglio 123 IGM (scala1:50.000). L’area dell’attuale discarica in verde.

La depressione dell’attuale discarica di Cà Filissine risulta ancora presente nel 1988, momento del quale è disponibile un’ortofotocarta riportata di seguito (Fig. 1.2/III). Come visibile le depressioni poste più ad est, in esame, oggetto della presente, non risultano più presenti.

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Figura 1.2/III: Stralcio di ortofoto del 1988 (fonte: Geoportale Nazionale)

Per un dettaglio relativo al confronto tra le varie documentazioni storiche relative ai due fondi si vedano le tavole allegate (allegato 1).

A conferma di quanto detto, già dalla campagna geognostica effettuata a giugno 2011 è in effetti risultata la presenza di un deposito di rifiuti incontrollati insistente nel sottosuolo di parte del fondo denominato “Vigneto Ferrari” e in parte dell’adiacente fondo.

Non è a tutt’oggi nota la totale estensione del deposito di rifiuto, poiché non è stato possibile proseguire con le indagini nel fondo ubicato ad est dell'ambito di progetto, pertanto relativamente ai confini di tale area ci si avvale delle informazioni dedotte da bibliografia (IGM, ortofoto, PRG, PAT, etc..; vedasi allegato 1) e dai dati desunti dalla sopracitata documentazione.

Al termine del riempimento, il fondo "VIgneto Ferrari" è stato convertito a destinazione agricola e coltivato a vite. Solo il settore a Nord, in corrispondenza del capannone riportato anche in ctr, è stato destinato ad attività di commercio di inerti (ditta DROMOS). Recentemente il vigneto è stato eliminato ed il terreno è incolto.

Per quanto riguarda l'area posta ad Est del "Vigneto Ferrari", come detto il fondo è stato interessato da movimentazione di inerti già dal 1963. In seguito l’area è stata colmata con rifiuti di natura eterogenea (RSU e inerti). All’oggi il fondo risulta in parte incolto ed in parte interessato da attività agricola zootecnica.

1.3. Destinazione d’uso

Di seguito si riporta un breve inquadramento programmatico dell'area, in cui viene considerata la classificazione dell'area in oggetto nel PAT e nel PRG del comune di Pescantina, nonché la classificazione secondo il Piano Territoriale Regionale di Coordinamento ed il Piano d’Area “Quadrante Europa”.

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PAT

Carta dei vincoli e della pianificazione territoriale

Figura 1.3/I: Stralcio della "Carta dei VIncoli della Pianificazione Territoriale" del P.A.T. del comune di Pescantina

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PAT

Carta delle fragilità

Figura 1.3/II: Stralcio della "Carta della Fragilità" del P.A.T. del comune di Pescantina

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PRG

Figura 1.3/III: Estratto del Piano Regolatore del Comune di Pescantina relativo all’area in esame

L’estratto cartografico classifica l’area d’intervento come:

‐ "Vigneto Ferrari": Cava non attiva o riporto.

‐ "Area ad Est ": zona a destinazione speciale per servizi tecnologici

Da un’attenta analisi degli strumenti pianificatori quali P.T.R.C., P.A.Q.E., P.R.G. e P.A.T. del Comune di Pescantina, si evince quanto segue:

P.T.R.C. (Piano Territoriale Regionale di Coordinamento): secondo tale Piano il sito in esame non ricade all’interno di zone a rischio sismico, di aree soggette a rischio idrogeologico o di aree sondabili.

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Piano d’Area “Quadrante Europa”: la classificazione dell’area di progetto in esame risulta come “Cava non attiva o riporto”. L’area inoltre non risulta inserita in nessun particolare contesto o ambito ambientale di tutela segnalato dal piano d’area esaminato.

NB. Negli Allegati Confronti 1-2-3-4-5 sono sovrapposte le aree di scavo risultanti dalla Cartografia IGM del 1967, con l’ortofoto del 1988, con l’estratto di PRG vigente, con la fotografia aerea del 2009 e con l’estratto di PAT adottato nel 2011 (Tavola dei Vincoli).

1.4. Indagini preliminari e/o precedenti

Essendo i fondi in oggetto attigui ad un area di discarica, sono disponibili numerosi dati relativamente alla falda acquifera, che viene costantemente monitorata. Inoltre sono state eseguite indagini geognostiche sia di tipo diretto che indiretto. In particolare l'area maggiormente indagata è quella del Vigneto Ferrari, mentre per quanto concerne l'area ad est è disponibile all'oggi un unico sondaggio attrezzato a piezometro.

A seguire si illustreranno tutte le indagini eseguite ed i dati disponibili per l'area in oggetto.

1.4.1 Indagini geognostiche: sondaggi e piezometri

Le campagne di indagine che hanno interessato l'intorno della discarica sono così costituite:

1997-1999 (Rete di monitoraggio della discarica come da progetto approvato con DGRV n.2329 del 26/07/1997):

realizzazione di 9 piezometri (M1, M2, M3, M4, M5, M6, M8, M9, M10) approfonditi fino a circa 75 m, ovvero al raggiungimento del livello argilloso di base; i tubi piezometrici presentano, a partire dal p.c., un tratto cieco di circa 50 m , con rivestimento in bentonite, ed un tratto fenestrato fino a fondo foro, con rivestimento in ghiaino;

2004 (Verifiche sulla Stabilità del versante Est della discarica Cà Filissine):

realizzazione di 3 sondaggi a carotaggio continuo (S1, S2, S3) approfonditi fino a 28 m con esecuzione di SPT e prelievo di campioni;

Prove geotecniche di laboratorio comprendenti: analisi granulometrica, peso specifico dei grani, prova di consolidazione edometrica, prova di permeabilità a carico variabile, prova di compressione semplice, prova di compressione triassiale (U.U., C.U., C.D.), prova di taglio diretto

2005 (Rete di monitoraggio della discarica come da progetto approvato con DGRV n.2329 del 26/07/1997)::

realizzazione di 1 piezometro (M7) approfondito fino a 77 m, ovvero al raggiungimento del livello argilloso di base; il tubo piezometrico presenta, a partire dal p.c., un tratto cieco di circa 57 m , con rivestimento in bentonite solo per i primi 11 m ed in corrispondenza di un livello limoso-argilloso posto tra 18 e 22 m di profondità (restante in ghiaino), ed un tratto fenestrato fino a fondo foro, con rivestimento in ghiaino;

2007 (Ampliamento della rete di monitoraggio come da progetto approvato con determinazione del dirigente del settore ecologia della provincia di Verona n.6624 del 30/11/2005):

realizzazione di 3 piezometri (M11, M12, M13) approfonditi fino a circa 75 m, ovvero al raggiungimento del livello argilloso di base; i tubi piezometrici presentano, a partire dal p.c., un tratto cieco di circa 55 m, con rivestimento in bentonite, ed un tratto fenestrato fino a fondo foro, con rivestimento in ghiaino;

2009 (Ampliamento della rete di monitoraggio come da progetto approvato con determinazione del dirigente del settore ecologia della provincia di Verona n.6624 del 30/11/2005):

realizzazione di 4 piezometri (M14, M15, M16, M17) approfonditi fino a circa 75 m, ovvero al raggiungimento del livello argilloso di base; i tubi piezometrici presentano, a

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partire dal p.c., un tratto cieco di circa 55 m, con rivestimento in bentonite, ed un tratto fenestrato fino a fondo foro, con rivestimento in ghiaino;

realizzazione di 1 piezometro (M18) approfondito fino a 18 m, ovvero al raggiungimento del livello argilloso superficiale;

2011 (come da "Piano di caratterizzazione e misure di messa in sicurezza operativa della falda idrica superficiale nell’area della discarica di Pescantina ai sensi della D.Lgs. 152/06 – Risultati della Caratterizzazione, Bortolami e Di Molfetta):

realizzazione di 2 piezometri (M23, M24) approfonditi fino a circa 75 m, ovvero al raggiungimento del livello argilloso di base; sono stati installati piezometri a doppia canna ad intercettare sia la falda più superficiale (fessurato da -3 a -17 m) che la falda di base (fessurato da -47 a -74);

realizzazione di 4 piezometri (M19, M20, M21, M22) approfonditi fino a 18 m, ovvero al raggiungimento del livello argilloso superficiale, con tratto fenestrato tra -16 e -18 m da p.c.;

realizzazione di 3 sondaggi a carotaggio continuo (M22DA, S31, S33) approfonditi fino a 18 m, ovvero al raggiungimento del livello argilloso superficiale.

esecuzione di indagini geofisiche comprendenti n. 11 linee geoelettriche e n. 3X MASW.

E’ necessario chiarire che i sondaggi effettuati nel 2011 rispondono pedissequamente al Piano di Caratterizzazione approvato dagli enti in Conferenza dei Servizi, tenutasi in data 23 luglio 2009, presso il Comune di Pescantina. Non è stato allora possibile indagare oltre il fondo “Vigneto Ferrari” per l’impossibilità di accedere liberamente all’area.

L’ubicazione di piezometri e sondaggi è riportata in figura seguente. In allegato 1 si riportano le stratigrafie relative.

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Figura 1.4.1/I: Planimetria dell’area con indicato il perimetro di intervento, i piezometri realizzati tra il 1999 ed il 2009

(in blu), i piezometri realizzati nel 2011 (in azzurro), i sondaggi realizzati nel 2011 (in rosso) ed i sondaggi realizzati nel 2004 (in arancio). 

1.4.2 Indagini geognostiche: la tomografia elettrica

L’indagine da Piano di Caratterizzazione approvato comprendeva anche una campagna di indagini geofisiche, che ha previsto l’esecuzione di 11 stendimenti di tomografia elettrica ubicati come da figura 8, con misure sia di resistività che di polarizzazione indotta, che permette di confrontare quindi la corrispondenza delle indicazioni provenienti dai due metodi.

Qui se ne riportano brevemente i risultati più significativi.

La lunghezza totale di ogni stendimento, talvolta influenzata dalla presenza di ostacoli quali strade e piazzali di manovra, è risultata la seguente:

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La profondità d’indagine raggiunta varia in base alla lunghezza degli stendimenti. Nei vari profili si possono comunque considerare attendibili le indicazioni fornite fino ad una profondità massima di 22-28 m.

Figura 1.4.2/I: Planimetria del fondo “Vigneto Ferrari” con indicate le tracce dei profili geoelettrici eseguiti.

I risultati, interpretati anche sulla base delle stratigrafie di sondaggio, hanno confermato la presenza di un deposito di natura eterogenea interpretabile come deposito di rifiuti di varia natura frammisto a riporto.

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Un’altra considerazione degna di nota è la presenza di un corpo prevalentemente argilloso - limoso posto sotto i materiali riportati in buona parte dell’area indagata: si nota infatti il corpo argilloso di forma allungata secondo un asse circa nord sud, tra i 15 e 20 m da p.c., compreso tra aree a resistività elevata e quindi formate da ghiaie e sabbie.

Ai fini del presente lavoro interessante è riportare quanto dedotto dai profili eseguiti nel settore nord-orientale del fondo “Vigneto Ferrari”, non indagato da indagini dirette (Linea 8, 10 e 11).

Dal profilo n.8 risulta evidente la presenza di un deposito a bassa resistività nella parte più prossima alla discarica Cà Filissine, che sembra lasciare il posto a materiali più granulari spostandosi verso Est. Questo significherebbe che il margine più settentrionale del settore non è interessato dalla presenza di rifiuti.

Figura 1.4.2/II: Profilo di resistività n.8

Il profilo n.11, ubicato a Nord nel n.8, indica una prevalenza di materiali granulari ad elevata resistività, in accordo con quanto rilevato dal sondaggio M11.

Figura 1.4.2/III: Profilo di resistività n.11

Il profilo n.10, ubicato parallelamente al confine est del fondo, evidenzia come i materiali granulari vadano aumentando da sud verso Nord.

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Figura 1.4.2/IV: Profilo di resistività n.10

Le indagini complessivamente confermano quanto ipotizzato, ovvero che il livello limoso argilloso sia concentrato verso il centro del Vigneto, con uno sviluppo longitudinale posto circa N-S, e che il rifiuto non interessi il margine settentrionale dell’area di intervento. Sarà cura del presente piano confermare o confutare tale ipotesi.

1.4.3 Analisi di laboratorio: la qualità dei terreni

Contestualmente alla campagna di indagini geognostiche del Piano di Caratterizzazione approvato dagli enti in Conferenza dei Servizi tenutasi in data 23 luglio 2009, presso il Comune di Pescantina, è stata effettuata, dal laboratorio certificato Ecochem s.r.l. (Sinal n.0243), una campagna di analisi chimiche sui terreni carotati.

Si intendeva da un lato chiarire la natura del rifiuto riscontrato nel fondo del “Vigneto Ferrari”, dall’altro accertare l’eventuale contaminazione dei terreni sottostanti il deposito di rifiuti.

Si è operato in questo modo:

i campioni prelevati a profondità da 0,5 m fino al rinvenimento del livello limo-argilloso che sostiene la falda sospesa (tra 17 e 18 m da p.c.) sono stati campionati come rifiuti, e sono state effettuate analisi sul tal quale ed analisi dell’eluato finalizzato a definire il codice CER per la destinazione del rifiuto stesso;

laddove il livello limo-argilloso non è stato rinvenuto (M22DA; S33), si è campionato ed analizzato come rifiuto anche il materiale posto più in profondità;

nei sondaggi che sono stati spinti a profondità superiori (M23 - M24), il campionamento come rifiuto si è esteso anche fino a circa 10 m al di sotto del livello limoso;

sono stati analizzati due campioni prelevati al di sotto del livello limoso (in M23 e in S33) sui quali è stata fatta l’analisi per la valutazione della eventuale contaminazione delle terre.

Il Protocollo analitico utilizzato per i campioni trattati come rifiuto è quello utilizzato per le analisi di non pericolosità e ammissibilità in discarica, nel rispetto del D.M. 27/09/2010, che comprende:

Analisi sul Tal quale:

‐ pH

‐ residuo a 105 e 650 °C

‐ potere calorifico inferiore

‐ punto di infiammabilità

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‐ metalli pesanti (ex Delibera 2000/532/CEE): antimonio, arsenico, cadmio, cromo (VI), rame, piombo, mercurio, nichel, selenio, tellurio, tallio, stagno, zinco

‐ fenoli

‐ idrocarburi C10-C40

‐ benzene, 1-3 butadiene, benzo[a]pirene

‐ IPA (Allegato 1 Delibera 67/548/CEE) almeno: benzo[a]antracene, benzo[b]fluorantene, benzo[j]fluorantene, benzo[k]fluorantene, benzo[e]pirene, benzo[a,h]antracene

‐ PCB

‐ PCDD e PCDF: se rifiuti provenienti da combustione

‐ Solventi: se la lavorazione che ha dato origine al rifiuto prevede l’utilizzo di solventi

‐ Indice respirometrico dinamico valutato secondo la norma UNI/TS 11184 (solo per i CER 190503, 190604 e 190606).

Su di un solo campione (M23 9,60-10,50) sono stati cercati i seguenti markers:

‐ 1,3-butadiene

‐ benzene

‐ benzo(j)fluorantene

‐ benzo(a)antracene

‐ benzo(d,e,f)crisene

‐ benzo(e)acefenantrilene

‐ crisene

‐ benzo (k)fluorantene

‐ dibenzo(a,h)antracene

‐ benzo(e)pirene

Analisi eluato in acqua distillata parametri:

‐ As

‐ Ba

‐ Cd

‐ Cr tot

‐ Cu

‐ Hg

‐ Mo

‐ Ni

‐ Pb

‐ Sb

‐ Se

‐ Zn

‐ Cloruri

‐ Fluoruri

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‐ solfati

‐ DOC (tranne per i CER contenuti ai punti a,b,c,d,e,g della tabella 5 del Decreto Interministeriale 27/9/2010)

‐ TDS

Sui 2 campioni prelevati al fine di valutare un’eventuale contaminazione del terreno naturale, è stato effettuato il seguente set di analisi:

‐ residuo secco a 105

‐ scheletro

‐ idrocarburi C<12 e C>12

‐ cianuri

‐ fluoruri

‐ metalli: antimonio, arsenico, berillio, cadmio, cobalto, cromo, cromo (VI), mercurio, nichel, piombo, rame, selenio, stagno, tallio, vanadio, zinco

‐ Solventi Organici Aromatici: sommatoria organici aromatici, benzene, etilbenzene, stirene, toluene, xileni;

‐ IPA (Allegato 1 Delibera 67/548/CEE) almeno: benzo[a]antracene, benzo[a]pirene, benzo[e]pirene, benzo[b]fluorantene, benzo[k]fluorantene, benzo[g,h,i]perilene, crisene, dibenzo[a,e]pirene, dibenzo[a,l]pirene, dibenzo[a,i]pirene, dibenzo[a,h]pirene, dibenzo[a,h]antracene, indenopierene, pirene, sommatoria IPA;

‐ Fitofarmaci: alarlo, aldrin, atrazina, alpha-BHC, beta-BHC, gamma-BHC, clordano, DDT, DDD, DDE, dieldrin, endrin.

Di seguito si riporta uno schema delle analisi di laboratorio effettuate:  

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Profondità di prelievo da p.c.

(m) tipologia di materiale Analisi sul

terreno Analisi sul rifiuto

M19

1,5-5,0 riporto e rifiuto X

5,0-18,5 t.n. - sabbia X

18,5-20,0 t.n. - limo X

M20

1,5-4,0 riporto e rifiuto X

4,0-11,90 Rifiuto - Limo di segagione X

11,90-13,80 t.n. - ghiaia X

13,80-18,00 t.n. - sabbia X

18,0-19,5 t.n. - limo X

M21

1,5-3,0 Riporto e rifiuto X

3,0-5,5 riporto X

5,5-8,6 Rifiuto X

8,6-9,0 Rifiuto - Limo di segagione X

9,0-10,0 t.n. - sabbia X

10,0-15,0 t.n. – sabbia e ghiaia X

15,0-17,0 t.n. - sabbia X

17,0-18,0 t.n. - limo X

M22

1,5-3,0 riporto X

3,00-9,2 Rifiuto - Limo di segagione X

9,2-18,0 t.n. - sabbia X

18,0-19,7 t.n. - limo X

M22DA

2,5-6,5 Rifiuto - Limo di segagione X

6,5-7,5 riporto X

7,5-8,7 riporto X

8,7-9,1 t.n. - sabbia X

9,1-10,60 t.n. - ghiaia X

10,60-19,00 t.n. - ghiaia X

19,0-20,50 t.n. - sabbia X

M23

0,50-2,00 riporto e rifiuto X

2,00-6,00 riporto e rifiuto X

6,00-9,60 riporto e rifiuto X

9,60-10,50 rifiuto X

10,50-14,50 riporto e rifiuto X

14,50-16,20 Rifiuto - Limo di segagione X

16,20-17,00 t.n. - sabbia X

17,00-18,00 t.n. - limo X

18,00-21,00 t.n. - sabbia X

21,00-25,00 t.n. - ghiaia X

25,00-30,00 t.n. - ghiaia X

20-40 t.n. x

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M24

0,5-2,0 Riporto e rifiuto X

2,0-7,0 rifiuto X

7,0-10,1 Rifiuto – limo di lavaggio X

10,1-16,0 Rifiuto - Limo di segagione X

16,0-17,0 t.n. - sabbia X

17,0-20,8 t.n. - limo X

20,8-30,0 t.n. - ghiaia X

S31

0,00-4,00 riporto e rifiuto X

4,00-7,30 rifiuto X

7,30-13,30 Rifiuto - Limo di segagione X

13,30-17,00 riporto X

17,00-17,70 t.n. - limo X

S33

2,30-3,50 riporto X

3,50-7,10 rifiuto X

7,10-8,70 rifiuto X

8,70-11,50 t.n. - ghiaia X

11,50-21,00 t.n. - sabbia X

19-21 t.n. x

LEGENDA Rifiuti Terreno Naturale

Dalle analisi sul rifiuto tal quale sono risultati elevati valori relativamente ai seguenti parametri:

‐ idrocarburi (C10 – C40): valore massimo su M23 (9.6-10.5) con 7020 mg/kg.

‐ stagno: valore massimo su M23 (9.6-10.5) con 500 mg/kg

‐ arsenico: valore massimo su M22DA (2.5-6.5) con 27 mg/kg

‐ cadmio: valore massimo su M23 (9.6-10.5) con 3,5 mg/kg

‐ piombo: valore massimo su M23 (9.6-10.5) con 380 mg/kg

‐ benzene: sull’unico campione sottosposto ad analisi dei markers (M23 9,60-10,50) è risultato un valore di 1 mg/kg;

‐ zinco: valore massimo su M22DA (2.5-6.5) con 870 mg/kg

Di seguito si riporta una tabella con i risultati delle analisi effettuate sul tal quale relativamente ai parametri rilevati con i tenori maggiori.    

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SONDAGGIO  PROFONDITA' idrocarburi (C10 ‐ C40) 

arsenico cadmio piombo tallio stagno  zinco  fenoli benzene

      mg/kg  mg/kg  mg/kg  mg/kg  mg/kg  mg/kg  mg/kg  mg/kg  mg/kg 

M19  1,5‐5,0  <100  6  0,5  10  3  3  46       M19  5,0‐18,5  <100  5  0,5  3  3  3  15       

M19  18,5‐20,0  <100  16  0,5  11  3  3  52       

M20  1,5‐4,0  247  10  0,5  6  3  3  53       M20  4,0‐11,90  317  4  0,5  3  3  3  5       M20  11,90‐13,80  <100  3  0,5  3  3  3  14       M20  13,80‐18,00  <100  6  0,5  5  3  3  19       

M20  18,0‐19,5  <100  21  0,5  15  3  4  72       

M21  1,5‐3,00  <100  7  1,0  15  3  4  57  5    M21  3,00‐5,50  <100  6  0,5  12  3  3  39  5    M21  5,50‐8,60  458  5  1,4  26  3  53  31  5    M21  8,60‐9,00  229  4  0,5  380  3  21  9  5    M21  9,00‐10,00  <100  5  0,5  7  3  3  28  5    M21  10,00‐15,00  <100  5  0,5  6  3  3  22  5    M21  15,00‐17,00  <100  6  0,5  5  3  3  21  5    

M21  17,00‐18,00  198  15  0,5  11  3  3  47  5    

M22  1,5‐3,0  563  12  0,5  24  3  4  82  5    M22  3,00‐9,2  <100  20  0,5  3  3  3  2  5    M22  9,2‐18,0  101  5  0,5  4  3  3  16  5    

M22  18,0‐19,7  <100  19  0,5  13  3  3  65  5    

M22DA  2,5‐6,5  <100  27  0,5  27  3  5  870  5    M22DA  6,5‐7,5  <100  6  0,5  9  3  3  31  5    M22DA  7,5‐8,7  <100  6  0,5  8  3  3  26  5    M22DA  8,7‐9,1  <100  10  0,5  15  3  3  50  5    M22DA  9,1‐10,60  <100  4  0,5  4  3  3  20  5    M22DA  10,60‐19,00  <100  3  0,5  3  3  3  12  5    

M22DA  19,0‐20,50  <100  4  0,5  3  3  3  13  5    

M23  2,00‐6,00  <100  10  0,5  12  3  3  55       M23  6,00‐9,60  <100  4  0,5  4  3  6  34       M23  9,60‐10,50  7020  16  3,5  890  3  500  670     1 M23  10,50‐14,50  <100  4  0,5  10  3  5  21       M23  14,50‐16,20  155  3  0,5  3  3  3  43       M23  16,20‐17,00  <100  17  0,5  9  3  3  42       M23  17,00‐18,00  <100  21  0,5  13  3  4  74       M23  18,00‐21,00  <100  5  0,5  4  3  3  17       M23  21,00‐25,00  130  5  0,5  3  3  3  11       

M23  25,00‐30,00  125  3  0,5  3  3  3  12       

 

 

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SONDAGGIO  PROFONDITA' idrocarburi (C10 ‐ C40) 

arsenico cadmio piombo tallio  stagno  zinco  fenoli benzene

      mg/kg  mg/kg  mg/kg  mg/kg  mg/kg mg/kg  mg/kg  mg/kg mg/kg 

M24  0,50‐2,00  <100  5  0,5  13  3  23  33  5    M24  2,00‐7,00  <100  5  0,5  53  3  98  570  5    M24  7,00‐10,10  <100  7  0,5  3  3  7  14  5    M24  10,10‐16,00  507  5  0,5  4  3  3  11  5    M24  16,00‐17,00  <100  6  0,5  6  3  3  24  5    M24  17,00‐20,80  <100  16  0,5  14  3  3  69  5    

M24  20,80‐30,00  <100  3  0,5  3  3  3  12  5    

S31  0,00‐4,00  <100  7  0,5  26  3  4  170       S31  4,00‐7,30  347  6  0,5  99  3  6  160       S31  7,30‐13,30  319  5  0,5  3  3  3  5       S31  13,30‐17,00  607  7  0,5  8  3  3  29       

S31  17,00‐17,70  <100  7  0,5  6  3  3  23       

S33  2,30‐3,50  131  6  0,5  17  3  3  48  5    S33  3,50‐7,10  1370  6  0,5  18  3  38  140  5    S33  7,10‐8,70  <100  3  0,5  45  3  37  69       S33  8,70‐11,50  <100  4  0,5  6  3  3  25  5    

S33  11,50‐21,00  198  6  0,5  4  3  3  16  5    

LEGENDA Rifiuti Terreno Naturale

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Va però ricordato che da bibliografia risulta che i terreni alluvionali, in particolare se caratterizzati dalla presenza anche in basse concentrazioni di componenti organiche (torbe), sono spesso caratterizzati dalla presenza di concentrazioni di Stagno superiori a quanto previsto dalla normativa. Tale considerazione è ripresa anche dal lavoro “PROBLEMATICHE TECNICHE INERENTI L’APPLICAZIONE DEL D.M. 471/99” di Gino Camici (Resp. Dipartimento Provinciale ARPAT di Massa Carrara), che affronta le problematiche tecniche dell’applicazione del D.M. 471/99, prendendo quale spunto di riflessione le esperienze maturate in tal senso nell’ambito dell’attività istituzionale del sistema agenziale ARPA-ANPA. Tale lavoro dice infatti che “ il limite di 1 ppm per lo stagno, nei terreni ad uso residenziale, è troppo limitativo rispetto a quelli riscontrati naturalmente (nei quali le concentrazioni superano spesso 1 ppm)”.

Si tenga presente che il sottosuolo naturale dell’area in oggetto è composto da ghiaie sabbiose con ciottoli immersi in una matrice sabbiosa, con intercalati livelli o lenti a granulometria più fine, tra le sabbie fini e i limi. E’ proprio nella componente a granulometria fine di tale deposito alluvionale (matrice) che è possibile si concentri naturalmente lo Stagno.

Si tenga infine presente che i terreni naturali sottoposti ad analisi del tal quale, tipologia di indagine notoriamente meno cautelativa rispetto alle analisi dei terreni, hanno mostrato superamenti importanti della colonna A sopra citata relativamente ad Idrocarburi Arsenico e Stagno (vedasi tabella seguente; in grassetto gli sforamenti).

 

 

idrocarburi 

(C10

 ‐ C4

0) 

As 

Sn 

U.M. mg/kg  mg/kg  mg/kg 

LIMITE A 50  20  1 

LIMITE B 750  50  350 

M20  18,0‐19,5  <100  21  4 

M21  17,00‐18,00  198  15  <3 

M22  9,2‐18,0  101  5  <3 

M23 

17,00‐18,00  <100  21  4 21,00‐25,00  130  5  <3 25,00‐30,00  125  3  <3 

S33  11,50‐21,00  198  6  <3 

1.4.4 Analisi di laboratorio: la qualità delle acque

Per quanto concerne l’area in oggetto, la rete piezometrica viene monitorata anche dal punto di vista chimico da gennaio 2001 con cadenza mensile o trimestrale. Il laboratorio incaricato di tali preleivi ed analisi è ECOCHEM s.r.l., certificato Sinal n.0243.

La rete come detto è costituita da 24 piezometri di cui 3 posti a monte della discarica (M1, M2, M3) ed i restanti posti a valle. Il monitoraggio si è protratto come segue:

‐ M1 - M6 e M8 - M10: monitoraggio da gennaio 2001 ad oggi;

‐ M7: monitoraggio da aprile 2005 ad oggi;

‐ M11 – M13: monitoraggio da settembre 2007 ad oggi;

‐ M14 – M18: monitoraggio da aprile 2009 ad oggi;

‐ M19 - M24: monitoraggio in una sola campagna a giugno 2011.

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E’ chiaro che i dati vanno letti distinguendo tra quelli relativi ai piezometri che rilevano la falda profonda e quelli relativi ai piezometri che intercettano l’acquifero superficiale ubicato nel fondo denominato “Vigneto Ferrari”. Questo acquifero infatti si sviluppa all’interno di un vecchio deposito di rifiuti e presenta un alterazione chimica importante.

I parametri che vengono ricercati nelle analisi periodiche sono i seguenti:

PARAMETRO CADENZA MONITORAGGIO

ph mensile conducibilità mensile COD mensile solfati mensile cloruri mensile nitrati mensile ammonio mensile ferro mensile manganese mensile sodio mensile nichel mensile cloroformio mensile cadmio trimestrale cromo trimestrale piombo trimestrale zinco trimestrale fenoli trimestrale

Relativamente alla qualità della falda sono stati prodotti negli anni numerosi studi e ricerche, volti alla comprensione di alcune anomalie rilevate. Si rammenta infatti che la realizzazione nel 2005 di un piezometro di controllo aggiuntivo (M7) ha messo in evidenza nella falda freatica uno stato di contaminazione dovuto ad anomalie di alcuni significativi parametri chimici. E’ fondamentalmente a questo sforamento che si deve il sequestro della discarica da parte delle autorità giudiziarie.

Per la discussione dei dati si fa riferimento quindi anche ad alcuni dei numerosi studi idrogeologici e geochimici prodotti per l’area in oggetto, ed in particolare:

Valutazione del Monitoraggio della discarica di RSU di Filizzine e cause dell’inquinamento verificatosi al pozzo M7 – Relazione Idrogeologica al 18 settembre 2006 (Dtt. Geol. Alessandro Rebonato);

Analisi della situazione ambientale nell’area interessata dalla discarica di Cà Filissine e proposte di intervento – Luglio 2006 (Comitato Tecnico – Prof. Raffaello Cossu, Ing. Carlo Poli, Ing. Giuseppe Stanghellini, Ing. Giuliano Vendrame).

Piano di caratterizzazione e misure di messa in sicurezza operativa della falda idrica superficiale nell’area della discarica di Pescantina ai sensi della D.Lgs. 152/06, Novembre 2007 (Studio Tecnico Associato Bortolami e Di Molfetta);

Piano di caratterizzazione e misure di messa in sicurezza operativa della falda idrica superficiale nell’area della discarica di Pescantina ai sensi della D.Lgs. 152/06 – Risultati della Caratterizzazione, Giugno 2009 (Studio Tecnico Associato Bortolami e Di Molfetta);

Gli studi effettuati e le perizie prodotte, in particolare la relazione del Comitato Tecnico con incarico della Provincia di Verona, hanno imputato la causa di tali anomalie ad una perdita della barriera spondale della discarica ed alla presenza di un deposito incontrollato di rifiuti nel fondo denominato “Vigneto Ferrari”.

E’ in queste anomalie chimiche che va ricercata la motivazione dell’elaborazione del presente piano di caratterizzazione, oltre che, evidentemente, nella presenza di sorgenti primarie di contaminazione.

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Per una corretta interpretazione dei dati che di seguito verranno riportati e discussi, si rammenta che nel periodo di ottobre 2009 è entrata in funzione una barriera idraulica realizzata dal gestore seguendo i suggerimenti di intervento operativo formulati dai periti della Procura.

Di seguito si discutono i grafici relativi ai parametri più significativi tra quelli rilevati, per il periodo compreso tra gennaio 2005 e dicembre 2010, nella falda freatica profonda. La scelta del periodo di analisi è dettata dal fatto che il piezometro M7, che per primo ha mostrato il fenomeno di contaminazione, è stato monitorato da aprile 2005 in poi. Nel periodo precedente non si segnalano fenomeni chimici degni di nota.  

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Dal grafico risulta che i valori di conducibilità si attestano in generale intorno ai 1000 μS/cm, in media con l’andamento provinciale indicato da ARPAV (800-1000 μS/cm). L’andamento della conducibilità nei piezometri monitorati sembra sempre seguire uno sviluppo omogeneo e solidale, per cui per esempio a valori elevati registrati nei piezometri di monte corrispondono valori elevati anche a valle.

Si discostano sensibilmente da tale andamento i dati di M7 tra aprile 2005 e aprile 2007, che toccano i 2000 μS/cm, per poi riallinearsi agli altri dati, ed i dati di M18, che, pur oscillando congruentemente agli altri dati, risultano sempre al di sopra della media ed in alcuni casi addirittura sopra il limite di norma di 2500 μS/cm.  

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Dal grafico risulta che i valori di COD, che danno una misura della sostanza organica presente, si attestano in generale intorno ai 5 mg di O2/l (limite di rilevabilità).

L’unico piezometro che dà valori decisamente fuori norma è M18, il quale infatti attraversa il corpo rifiuti ubicato nel "Vigneto Ferrari". Gli altri piezometri che si discostano dalla media di 5 mg di O2/l, pur mantenendosi nei limiti di norma, sono quelli ubicati al margine del fondo “Vigneto Ferrari”, ovvero M7, M13, M15 e M16.

E’ evidente che M18, andando a rilevare una falda sospesa nel rifiuto segnala l’anomalia laddove ha origine, quindi presenta valori elevati di COD. I piezometri M7, M13, M15 e M16 rilevano invece la falda freatica profonda, le cui acque devono aver diluito il contributo che questa falda sospesa dà alla falda profonda. E’ pertanto possibile immaginare che i dati anomali siano influenzati dallo stesso processo.

Si tenga presente che i COD possono testimoniare sia la presenza di rifiuto putrescibile, sia l’utilizzo intenso di concimi, compost, letame o altro.

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Dal grafico risulta che i valori dei Nitrati presentano valori molto variabili e spesso al di sopra dei limiti di legge (50 mg/l; D.Lgs. 30/2009), sia nei piezometri di monte che in quelli di valle. I valori variano infatti tra 48 e 80 mg/l. Si tenga presente che da quanto indicato da ARPAV nella citata documentazione dei dintorni dell’area in oggetto la media di concentrazione dei nitrati varia tra 37 e 50 mg/l, quindi già piuttosto alta.

Da rilevare il fatto che i piezometri con tenori di nitrati più elevati sono M1 e M2, ubicati a monte della discarica. Di contro si riscontrano tenori bassi a valle, in particolare in quei piezometri che generalmente presentano anomalie, quali M7 ed M18. Quest’ultimo addirittura non presenta valori di Nitrati rilevabili.

Questa situazione potrebbe indicare l’immissione in falda a monte della discarica di acque contenenti sostanze azotate in forma ridotta, quali ammonio e urea, normalmente utilizzati come fertilizzanti, che a seguito di una certa permanenza in falda si sono ossidati a nitrati. Quest’ipotesi spiegherebbe inoltre perché i piezometri che non insistono su aree coltivate presentano valori più bassi di nitrati.

Per quanto riguarda M18, ed in generale per i dati relativi ai piezometri che monitorano la falda sospesa nel “Vigneto Ferrari”, è plausibile che si siano instaurate condizioni anaerobiche che non permettono l’ossidazione dell’ammonio in nitrato, con la conseguente permanenza di ammoniaca nelle acque.

Per meglio comprendere il fenomeno, di seguito si riporta il grafico relativo all’azoto ammoniacale (NH4+).

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Il grafico mostra il tenore di ammoniaca (nella forma di azoto ammoniacale) nei piezometri monitorati. Come confermato da ARPAV, che indica un valore medio per la zona inferiore a 0,1 mg/l, in genere l’ammoniaca non è presente nelle acque di falda.

Fanno eccezione alcuni dei piezometri ubicati nel fondo “Vigneto Ferrari”. In particolari mostrano sforamenti dal valore di norma di 0,5 mg/l (D.Lgs. 30/09) i piezometri:

• M7 (valori da 0 a 125 mg/l),

• M11, M12, M13, M14, 15, M16 (con valori che oscillano in maniera solidale da 3 mg/l fino a picchi intorno ai 50 mg/l)

• M18 (valori da 100 a 282 mg/l).

Interessante è notare che in linea di massima l’andamento è coerente da un piezometro all’altro, tanto che dal momento dell’attivazione della barriera idraulica (ottobre 2009) si rileva un aumento generale nei tenori di ammoniaca in tutti i piezometri del fondo Ferrari, fino al picco di luglio 2010

Di seguito si riportano i dati relativi al rilievo dell’ammoniaca nell’unica campagna (14 giugno 2011) che ha rilevato tutti i piezometri installati, compresi quindi gli ultimi di giugno 2011. Anche da tale grafico risulta evidente che l’ammoniaca si concentra in generale in corrispondenza del “Vigneto Ferrari”, in particolare nella fascia centrale del vigneto, che dai rilievi è risultata essere interessata dalla presenza di un livello a bassa permeabilità posto immediatamente al di sotto del deposito incontrollato di rifiuto.

Tale livello sostiene una falda sospesa di scarso spessore che evidentemente circola in parte nel deposito di rifiuti, subendone le tipiche condizioni anaerobiche (coltivazione del vigneto, presenza di rifiuto). L'origine quindi di tale concentrazione di ammoniaca in questo accumulo che potremmo definire "percolato" deve essere connessa con la decomposizione dell'azoto organico, per esempio gli amminoacidi presenti nei prodotti di rifiuto e nella sostanza organica in putrefazione.

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Come visibile dal grafico sopra riportato il fenomeno di contaminazione è rilevabile anche nell’adiacente fondo, come rilevabile nel piezometro superficiale di M24.  

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Considerata la presenza di rifiuto incontrollato, analizziamo un parametro che in genere è particolarmente significativo nell’identificare una contaminazione connessa alla presenza di rifuti o perdite di percolato, in quanto fortemente conservativi, ovvero il tenore in cloruri, sebbene non sia mai stato rilevato uno sforamento del limite di legge (250 mg/l) imposto dal D.Lgs. 152/06. Si riporta di seguito il grafico relativo tra il 2005 ed oggi, in cui si distinguono i piezometri di monte (in blu) da quelli di valle (in magenta).

I cloruri hanno un andamento molto scostante in falda, non mostrando uno sviluppo solidale nemmeno tra i piezometri più prossimi.

Tenendo invece conto del tempi di percorrenza in falda tra i piezometri di monte M2 e M3 ed il piezometro M7, valutato in 3 anni da Di Molfetta (2007), è possibile apprezzare una buona sovrapposizione che indicherebbe i picchi di concentrazioni registrati nei piezometri di valle come legati ad immissioni a monte, con un eventuale contributo di poco conto (differenza tra monte e valle) interpretabile come un contributo della discarica.

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In generale comunque, come detto anche dalla relazione redatta dal Comitato tecnico, la concentrazione di cloruri a valle della discarica non mostra incrementi simili a quelli dall’azoto ammoniacale. Questo ben si accorda con il fatto che è probabile che il deposito di rifiuto incontrollato non dia contributi in cloruri in quanto M18 registra concentrazioni sempre nella media indicata per la zona da ARPAV (75-100 mg/l).  

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Il grafico mostra i tenori in ferro rilevati sui piezometri tra il 2005 ed il 2010. Si rileva che in generale viene rispettato il limite di norma (0,2 mg/l), ad eccezione di alcuni rari rilievi in M7 (primi 6 mesi del 2006) e M18.

Nel rilievo di giugno 2011 viene rilevato uno sforamento del limite anche nel piezometro superficiale di M24.

Sebbene in genere lievi anomalie nei metalli possano essere addotte a cause geologiche (presenza di livelli fini associati ad ambiente riducente che induce un incremento delle solubilità dei composti di Fe e Mn diffusi nel sedimento e porta in soluzione ioni Fe2+ e Mn2+), si ritiene che tali anomalie possano piuttosto essere connesse alle seguenti concause:

presenza di rifiuto incontrollato nel fondo “Vigneto Ferrari” e nel fondo adiacente (M24);

perdita di percolato della discarica di Cà FIlissine, anch’esso ricco in Ferro.

Quest’ipotesi è confermata dagli studi effettuati e sopra citati.

Per quanto riguarda il manganese, per il quale si riporta il grafico relativo di seguito, possiamo ritenere altrettanto valida quest’ipotesi.

Infatti è stata rilevata una concentrazione anomala nei piezometri M7 (in tutti i rilievi effettuati dalla sua realizzazione), M12, M13, M14, M15, M16, M18 (più o meno frequenti sforamenti), M19 e M23sup (effettuato un solo rilievo).

Anche in questo caso l’andamento anomalo sembra comunque mantenere uno sviluppo solidale tra i piezometri “contaminati”.

Considerata le frequenza e l’ampiezza della contaminazione, è possibile escludere la causa geologica e ribadire l’ipotesi di una fonte di inquinamento presente nel “Vigneto Ferrari” ed un possibile contributo dalla sponda Est della discarica Cà Filissine.

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Anche per quanto riguarda il nichel, per il quale si riporta il grafico relativo di seguito, possiamo ritenere valida quest’ipotesi.

Infatti è stata rilevata una concentrazione anomala nei piezometri M7, M16, M18 (in tutti i rilievi) e M19 (effettuato un solo rilievo).

Anche in questo caso l’andamento anomalo sembra comunque mantenere uno sviluppo solidale tra i piezometri “contaminati”, con un picco riconoscibile in tutti i piezometri a febbraio 2010 a cui segue una diminuzione sempre riscontrata, eccezion fatta per M18.

Considerata le frequenza e l’ampiezza della contaminazione, è possibile ribadire l’ipotesi di una fonte di inquinamento presente nel “Vigneto Ferrari” ed un possibile contributo dalla sponda Est della discarica Cà Filissine.

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I dati discussi mostrano quindi un’anomalia nella qualità della falda dell’area in oggetto. Dai dati sembra che la causa di tale anomalia vada ricercata nella presenza di una fonte contaminante ubicata nel fondo “Vigneto Ferrari”, per altro confermata dalle indagini effettuate, e nell’adiacente fondo “Galtarossa”.

E’ inoltre possibile che oltre a tale causa primaria di contaminazione possa esservi un contributo di poco conto da parte della discarica di Cà Filissine, che è sospettata di perdite di percolato dal fianco orientale.

Entrambe le ipotesi sono confermate dagli studi effettuati, primo fra tutti quello del comitato tecnico.

 

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Per quanto concerne le acque della falda sospesa, ovvero del percolato derivante dal deposito di rifiuti incontrollato presente nel Vigneto Ferrari, esse presentano concentrazioni di inquinanti ben più elevate di quanto lo siano nella falda freatica.

In particolare si rilevano i seguenti sforamenti dai limiti di norma (D.Lgs.152/06):

M18 NH4+, As, Ni, Benzene, Etilbenzene, toluene, xilene

M19 NH4+, Ni, Cu,Pb

M20 non analizzato perché asciutto

M21 NH4+

M22 NH4+, As

M23 NH4+

M24 NH4+, Fe, Benzene, Etilbenzene, stirene (430), toluene, xilene

Si riporta una planimetria dell'area con indicati i piezometri che rilevano la falda sospesa con i principali inquinanti individuati.

Figura 1.4.4/I: Nel cerchio rosso i sondaggi dai quali sono stati prelevati ed analizzati campioni. Le frecce indicano i

principali inquinanti rilevati. In blu le isofreatiche relative alla falda sospesa (percolato)

Oltre all'azoto ammoniacale, già discusso e per il quale si riporta un istogramma di seguito, si osservino i valori rilevati per i solventi organici aromatici:

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Benzene Etilbenzene Stirene Toluene O-xilene Xileni (m-,p-)

μg/l μg/l μg/l μg/l μg/l μg/l

limiti 1 50 25 15 10

M18 10/06/2011 4,3 1030 1 45 7 16

M 24s 14/06/2011 4,9 1010 430 230 18 36

M 24s 08/07/2011 7,1 1500 270 355 24 34

Si osservano numerosi sforamenti sia all'interno del vigneto Ferrari (M18) che all'interno del fondo Galtarossa (M24). Tali elevate concentrazioni potrebbero essere connesse alla presenza nel rifiuto fanghi risultanti dalla lavorazione del marmo, che spesso contengono questo tipo di composti.

Tale quadro avvalora l’ipotesi secondo cui la sorgente della contaminazione individuata nella falda freatica possano essere le acque della falda sospesa, circolanti all'interno del corpo rifiuti presente nel Vigneto Ferrari e nell'adiacente fondo ubicato ad est. Tali acque, considerata la struttura geologica discontinua del livello a bassa permeabilità che le sostiene, tendono a percolare ed attraversare il materasso ghiaioso raggiungendo la falda freatica sottostante.  

0

50

100

150

200

250

300

14/01/2011

12/04/2011

10/06/2011

07/07/2011

11/10/2011

31/01/2012

mg/l

Azoto ammoniacale nella falda sospesa

PIEZOMETRO M 18

PIEZOMETRO M 19

PIEZOMETRO M 21

PIEZOMETRO M 22

PIEZOMETRO M 23s

PIEZOMETRO M 24s

limite L.30/09

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2. Caratterizzazione del sito

Questa sezione descrive l'assetto fisico dell’area, con particolare riguardo alle matrici suolo e acque sotterranee.

2.1 Assetto geologico e idrogeologico

L’area in oggetto è ubicata sulla piana proglaciale che costituisce l’Alta Pianura Veronese ed è delimitata a Nord dalle pendici dei Monti Lessini, ad Ovest dall’imponente ambito glaciale benacense ed a Sud dalla fascia delle risorgive.

Il bacino idrografico di riferimento per l’area è quello dell’Adige-Chiampo, che costituisce l’estremità meridionale del bacino dell’Adige, completamente compresa nella regione Veneto; comprende il settore orientale del Monte Baldo, l’intero tavolato lessineo ed una porzione dell’alta pianura veronese e vicentina compresa tra il fiume Adige, il Torrente Alpone ed il torrente Chiampo.

I terreni su cui insiste l’area in oggetto sono ascrivibili all’unità delle alluvioni fluvio-glaciali e pluvio-fluviali wurmiane, costituite da depositi prevalentemente sabbiosi con strato di alterazione brunastro di limitato spessore.

Tale unità costituisce l’antica conoide wurmiana del fiume Adige, e l’area di interesse è situata proprio al margine settentrionale di tale conoide. Infatti, immediatamente a Nord dell’area in oggetto è presente una scarpata morfologica che segna il passaggio al più antico terrazzo rissiano. Di seguito si riporta una sezione rappresentativa dei rapporti stratigrafici di tali conoidi.

Figura 2.1/I: Stralcio di sezione geologica tratta dalla Carta Geologica d’Italia (f.48)

La composizione petrografica di questi materiali è caratterizzata, in ordine decrescente di frequenza, da: rocce carbonatiche (calcari, dolomie, calcari dolomitici, calcari marnosi e calcari con selce); graniti, in netta prevalenza su granodioriti e dioriti (spesso queste rocce si presentano alterate e disfatte, a causa delle trasformazioni chimico-fisiche che subiscono i plagioclasi); porfidi quarziferi e ortofiri; scisti cristallini con netta prevalenza degli gneiss sulle filladi quarzifere. L’ampio assortimento petrografico è legato all’estensione areale del Bacino Idrografico dell’Adige, che comprende una notevole varietà di formazioni rocciose.

L’elevata granulometria di questi depositi conferisce alle alluvioni una permeabilità da media ad elevata, cosicché l’acqua che circola nei vuoti, ricca in carbonato di calcio, tende a ridepositarlo dando luogo a fenomeni di cementificazione dei clasti.

Impianto in progetto 

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In base ai rilievi effettuati, alle stratigrafie di sondaggio ed alle indagini geotecniche consultate, è possibile descrivere il quadro stratigrafico, così costituito (successione naturale) dall’alto verso il basso da:

• 0,0 – 1,0 m: terreno vegetale e/o riporto;

• 1,0 – 4,0/18,0 m: livello di sabbie medio grosse, in genere debolmente limose e con alcuni elementi ghiaiosi, che risulta assente nelle zone poste più a nord (M2), e va invece inspessendosi verso sud-est (M13).

• 18,0 – 19,0 m: è talvolta presente, soprattutto per quanto riguarda l’area centrale del “Vigneto Ferrari”, un livello argilloso – limoso, con spessori variabili da 0,5 m a 3,7 m;

• 4,0/18,0 – 70/80 m: ghiaia eterometrica e ciottoli poligenici in matrice sabbiosa fine, più o meno abbondante, spesso cementata in strati conglomeratici a supporto granulare con cemento carbonatico. A tratti livelli a matrice sabbiosa prevalente. Rari livelli limoso-argillosi intercalati, discontinui e di esiguo spessore (0,1 – 1,0 m).

• 70/80 – 76/86 m : Livello argilloso e limoso – argilloso continuo (mai attraversato nelle citate campagne geognostiche).

Per quanto concerne invece l’intercalazione limo-argillosa intercettata al fondo dei piezometri spinti più in profondità, si tratta di un livello che si estende senza soluzione di continuità per parecchie centinaia di metri all’intorno della discarica. Il tetto dell’unità è ubicato a quote che vanno dai 43,0 m s.l.m. a nord (M3) ai 33 m s.l.m. verso Sud (M16).

Di interesse particolare è il livello limoso-sabbioso o limoso-argilloso che viene rilevato in alcuni sondaggi ubicati all’interno del fondo Vigneto Ferrari. Esso viene infatti intercettato a profondità comprese tra 17,0 e 20,0 m dal piano campagna, presenta uno spessore variabile da poche decine di centimetri (M12) fino ad un massimo di 2,7 m (M24) (in figura 5 vengono indicati gli spessori in metri della lente). Interessante è valutare la granulometria rispetto all’ubicazione areale di tale livello: come visibile in figura seguente, il livello viene intercettato in una fascia disposta NO-SE e larga circa 130 m, e la composizione granulometrica è spiccatamente argillosa verso il centro di tale fascia (piezometri in verde) e passa a granulometria più grossolana, limoso – sabbiosa (piezometri in giallo) verso il margine. E’ probabile che tale struttura sotterranea, se naturale, sia identificabile come un paleo alveo.

La presenza di questa lente costituita di alluvioni fini determina la formazione di una falda sospesa di spessore esiguo (0,5 – 1,0 m) la cui alimentazione dipende dagli eventi meteorici e dall’irrigazione.

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Figura 2.1/II: Planimetria dell’area con indicati in blu i sondaggi che non intercettano nessun livello a granulometria fine, in verde i sondaggi che intercettano un livello spiccatamente argilloso, in giallo i sondaggi che intercettano un

livello prevalentemente limoso. In corrispondenza dei piezometri che intercettano il livello fine viene riportato anche lo spessore di tale livello.

Figura 2.1/III: Planimetria dell’area con schematizzato l'andamento del livello a bassa permeabilità: in grigio la parte più spiccatamente argillosa; in marrone prevalentemente limoso. In blu si riportano le isofreatiche della falda sospesa.

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L’assetto idrogeologico dell’area comprende 2 acquiferi con rilevante continuità. Il più profondo è un acquifero di tipo artesiano il cui tetto, ubicato a profondità superiori ai 76 m, è costituito da un livello argilloso potente circa 6 m con elevata continuità laterale. Più a valle questo acquifero, sfruttato ad uso idropotabile, va ad alimentare l’acquifero dell’alta pianura. Il secondo, più superficiale, è un acquifero di tipo freatico che poggia sul medesimo livello argilloso. Il livello di falda soggiace circa 53 m dal piano campagna e non viene sfruttato a fini idropotabili a causa della scarsa qualità delle sue acque.

Tale assetto si protrae anche a valle dell’area di progetto e probabilmente fino all’area di influenza del fiume Adige. La bibliografia disponibile infatti, considerato l’assetto variegato e complesso delle aree comprese tra la zona pedemontana e la valle dell’Adige, modella l’acquifero a partire dai settori posti a sud del fiume Adige.

Per lo studio di dettaglio dell’idrogeologia locale ci si è avvalsi di documentazione bibliografica e di analisi dei dati risultanti dai rilievi di campagna. In particolare, i dati che verranno discussi di seguito e che hanno permesso di ricostruire l’assetto idrogeologica locale, sono i seguenti:

- “Carta Idrogeologica dell’Alta Pianura dell’Adige”, scala 1:30.000 (A.Dal Prà, P. De Rossi - 1989);

- “Il regime delle acque sotterranee nell’Alta Pianura Veronese Occidentale” (A.Dal Prà et al., 1991);

- Monitoraggio della rete piezometrica a servizio della discarica dal 2001 ad oggi..

Nelle pagine seguenti si tratterà quindi del solo acquifero freatico, intercettato appunto dalla rete di monitoraggio citata, in quanto l’acquifero artesiano più profondo, protetto da un potente livello argilloso, non è localmente in alcun rapporto con la superficie e con le attività che vi si svolgono.

 

Carta Idrogeologica dell’Alta Pianura dell’Adige

Questa carta, elaborata sui risultati dei rilievi effettuati nell’agosto 1986, riporta l’andamento in fase di piena della falda freatica, ad una scala abbastanza rappresentativa. Uno stralcio di questo documento, comprendente l’area di indagine, è riportato in figura 2.1/IV.

Nel territorio di Pescantina l’assetto idrogeologico è così descrivibile: una falda freatica indifferenziata contenuta all’interno del materasso alluvionale ghiaioso-sabbioso con livelli limoso - argillosi delle conoidi fluvioglaciali e fluviali rissiane, caratterizzato da permeabilità per porosità primaria con valori variabili tra 1 x 10-4 e 1 x 10-3 m/s.

Nell’intorno dell’area la superficie piezometrica, così come descritta dalla “Carta Idrogeologica dell’Alta Pianura dell’Adige”, non viene modellata nella carta, che riporta l’andamento del tetto di falda sono a sud del fiume Adige, in destra idrografica. Il pozzo più prossimo all’area (stazione di Pescantina) indica come massimo di falda 56 m s.l.m..

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Figura 2.1/IV: Stralcio della Carta Idrogeologica dell’Alta Pianura dell’Adige (A.Dal Prà, P. De Rossi, 1989). In rosso l’area di progetto.

Il regime delle acque sotterranee nell’Alta Pianura Veronese Occidentale

Ai fini della definizione del massimo livello di falda è stata consultata anche la monografia dal titolo “Il regime delle acque sotterranee nell’alta pianura veronese” (A. Dal Prà et al., 1991), che riporta uno studio effettuato sull’acquifero dell’Alta Pianura sui massimi di falda registrati su una serie di pozzi e piezometri il cui livello di falda è stato rilevato con frequenza e cadenza variabile.

Si tratta di un lavoro tramite il quale è stata ottenuta una carta teorica sui massimi di falda assoluti. Questa infatti è stata redatta estrapolando per eccesso le quote di massima piena rilevate in corrispondenza di una serie di pozzi che il Magistrato alle Acque ha sottoposto ad osservazione periodica pluridecennale, nonché utilizzando misurazioni effettuate per periodi più brevi su numerosi pozzi della pianura. Il quadro che emerge da tale tipo di elaborazione è una carta estremamente cautelativa, ai fini della verifica in esame, in quanto riporta una

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superficie di falda posta ad un livello significativamente superiore a quello registrato storicamente in qualsiasi porzione dell’Alta Pianura.

Anche questa cartografia non indica per l’area in oggetto un’elaborazione delle isofreatiche, in quanto da una modellazione freatica solo a partire dall’area dell’Alta Pianura propriamente detta, ovvero a Sud del Fiume Adige. Si è fatto perciò riferimento al pozzo più prossimo all’area (n.73 – Stazione di Pescantina), che, misurato in 4 diversi momenti (di cui 3 in fase di piena) tra il 1977 ed il 1988, indica una quota di massima falda pari a 59,12 m s.l.m.. Il pozzo osservato è lo stesso utilizzato nella “Carta Idrogeologica dell’Alta Pianura dell’Adige” sopracitata.

Rete Piezometrica a servizio della discarica

La rete piezometrica esistente è composta di 18 piezometri realizzati tra il 1997 ed il 2009, implementata dal ulteriori 6 piezometri realizzati nel 2011. Essi sono disposti lungo il perimetro della Discarica, come riportato in Figura 2.1/IV.

I piezometri realizzati nel 2011 sono stati effettuati sulla base di quanto indicato dal piano di caratterizzazione approvato dagli enti in Conferenza dei Servizi tenutasi in data 23 luglio 2009, presso il Comune di Pescantina.

I pozzi fino ad oggi monitorati con cadenza mensile presentano le seguenti caratteristiche:

Nomenclatura  Profondità (m)Quota b.p.

Data esecuzione Tipologia di piezometro (m s.l.m.) 

M1  76,00  114,55  29‐ago‐98  profondo 

M2  76,50  117,65  10‐ott‐98  profondo M3  72,00  115,77  24‐lug‐98  profondo M4  74,00  111,50  25‐lug‐98  profondo M5  78,00  112,10  03‐lug‐97  profondo M6  76,50  110,97  01‐ago‐97  profondo M7  77,00  111,41  01‐dic‐05  profondo M8  77,00  111,93  23‐mar‐98  profondo M9  76,30  110,45  21‐gen‐98  profondo M10  75,70  109,32  12‐feb‐98  profondo M11  71,00  111,38  20‐set‐07  profondo M12  80,00  111,40  18‐set‐07  profondo M13  69,80  111,23  16‐set‐07  profondo M14  74,00  110,57  10‐mar‐09  profondo M15  76,00  110,74  03‐mar‐09  profondo M16  77,30  109,58  20‐set‐09  profondo M17  71,20  110,97  17‐mar‐09  profondo M18  18,00  110,18  26‐feb‐09  superficiale 

M19  20,00  110,83  26‐mag‐11  Superficiale 

M20  19,50  110,00  19‐mag‐11  Superficiale 

M21  18,00  109,57  31‐mag‐11  Superficiale 

M22  19,50  109,88  17‐mag‐11  Superficiale 

M23  78,50  109,40  28‐mag‐11  Doppia canna 

M24  76,20  108,81  06‐giu‐11  Doppia canna 

Come visibile, i piezometri si distinguono in profondi (75 m circa) e superficiali (18 m circa). Mentre i piezometri profondi, ubicati nell’intorno dell’intera discarica, vanno a rilevare l’andamento della falda freatica posta più in profondità, sostenuta dal livello impermeabile continuo rinvenuto a profondità variabili ma intorno ai 75 m di profondità, i piezometri superficiali sono concentrati nel fondo denominato “Vigneto Ferrari” e rilevano una falda posta a circa 17 m di profondità e sostenuta da un livello scarsamente permeabile discontinuo.  

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Per quanto riguarda gli allestimenti a piezometro, essi sono così costituiti:

M1:

tubo cieco da p.c. a – 50,2 m, tubo fenestrato da -50,2 m a fondo foro; argilla bentonitica da p.c. a -45,0 m, ghiaino da -45,0 m a fondo foro;

M2:

tubo cieco da p.c. a – 51,2 m, tubo fenestrato da -51,0 m a fondo foro; argilla bentonitica da p.c. a -40,0 m, ghiaino da -40,0 m a fondo foro;

M3:

tubo cieco da p.c. a – 44,0 m, tubo fenestrato da -44,0 m a fondo foro; argilla bentonitica da p.c. a -20,0 m, ghiaino da -20,0 m a -36,0 m; argilla da -36,0 m a -

40,0 m ; ghiaino da -40,0 m a fondo foro;

M4:

tubo cieco da p.c. a – 48,5 m, tubo fenestrato da -48,5 m a fondo foro; argilla bentonitica da p.c. a -40,0 m, ghiaino da -40,0 m a fondo foro;

M5:

tubo cieco da p.c. a – 52,5 m, tubo fenestrato da -52,5 m a fondo foro; cementazione con boiacca da p.c. a -40,0 m, materiale di risulta da -40,0 m a – 46,0 m,

ghiaino da -46,0 m a fondo foro;

M6:

tubo cieco da p.c. a – 52,0 m, tubo fenestrato da -52,0 m a fondo foro; argilla bentonitica da p.c. a -46,5 m, ghiaino da -46,5 m a fondo foro;

M7:

tubo cieco da p.c. a – 57,0 m, tubo fenestrato da -57,0 m a fondo foro; cementazione di superficie da p.c. a -11,0 m, ghaino da -11,0 m a – 18,00m, argilla

bentonitica da -18,0 m a -22,0 m, ghiaino da -22,0 m a fondo foro;

M8:

tubo cieco da p.c. a – 51,7 m, tubo fenestrato da -51,7 m a fondo foro; argilla bentonitica da p.c. a -42,0 m, ghiaino da -42,0 m a fondo foro;

M9:

tubo cieco da p.c. a – 51,0 m, tubo fenestrato da -51,0 m a fondo foro; argilla bentonitica da p.c. a -41,3 m, ghiaino da -41,3 m a fondo foro;

M10:

tubo cieco da p.c. a – 50,1 m, tubo fenestrato da -50,1 m a fondo foro; argilla bentonitica da p.c. a -42,8 m, ghiaino da -42,8 m a fondo foro;

M11:

tubo cieco da p.c. a – 55,5 m, tubo fenestrato da -55,5 m a fondo foro; cementazione da p.c. a -51,0 m, argilla bentonitica da -51,0 m a -52,5 m, ghiaino da -

52,5 m a fondo foro;

M12:

tubo cieco da p.c. a – 55,5 m, tubo fenestrato da -55,5 m a fondo foro; cementazione da p.c. a -51,0 m, argilla bentonitica da -51,0 m a -52,5 m, ghiaino da -

52,5 m a fondo foro;

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M13:

tubo cieco da p.c. a – 55,5 m, tubo fenestrato da -55,5 m a fondo foro; cementazione da p.c. a -51,0 m, argilla bentonitica da -51,0 m a -52,5 m, ghiaino da -

52,5 m a fondo foro;

M14:

tubo cieco da p.c. a – 42,0 m, tubo fenestrato da -42,0 m a fondo foro; cementazione (iniezione di boiacca cemento-bentonitica) da p.c. a -38,0 m, argilla

bentonitica da -38,0 m a -40,0 m, ghiaino da -40,0 m a fondo foro;

M15:

tubo cieco da p.c. a – 43,5 m, tubo fenestrato da -43,5 m a fondo foro; cementazione (iniezione di boiacca cemento-bentonitica) da p.c. a -39,5 m, argilla

bentonitica da -39,5 m a -41,6 m, ghiaino da -41,6 m a fondo foro;

M16:

tubo cieco da p.c. a – 44,0 m, tubo fenestrato da -44,0 m a fondo foro; cementazione (iniezione di boiacca cemento-bentonitica) da p.c. a -40,0 m, argilla

bentonitica da -40,0 m a -42,0 m, ghiaino da -42,0 m a fondo foro;

M17:

tubo cieco da p.c. a – 39,0 m, tubo fenestrato da -39,0 m a fondo foro; cementazione (iniezione di boiacca cemento-bentonitica) da p.c. a -35,0 m, argilla

bentonitica da -35,0 m a -37,0 m, ghiaino da -37,0 m a fondo foro;

M18:

tubo cieco da p.c. a – 15,25 m, tubo fenestrato da -15,25 m a -17,25 m, tubo cieco da – 17,25 m a fondo foro;

isolamento (pellets di argilla ad alto potere rigonfiante) da p.c. a -15,15 m, ghiaino da -15,15 m a fondo foro;

M19-M20-M21:

tubo cieco da p.c. a – 3,0 m, tubo fenestrato da -3,0 m a fondo foro; compactonite da p.c. a -2,5 m, ghiaino da -2,5 m a fondo foro;

M22:

tubo cieco da p.c. a – 6,0 m, tubo fenestrato da -6,0 m a fondo foro; compactonite da p.c. a -5,5 m, ghiaino da -5,5 m a fondo foro;

M23 profondo (76 m):

tubo cieco da p.c. a – 50,0 m, tubo fenestrato da -50,0 m a fondo foro; compactonite da p.c. a -19,0 m, ghiaino da -19,0 m a fondo foro;

M23 superficiale (17 m):

tubo cieco da p.c. a – 3,0 m, tubo fenestrato da -3,0 m a fondo foro; compactonite da p.c. a -2,5 m, ghiaino da -2,5 m a fondo foro;

M24 profondo (74 m):

tubo cieco da p.c. a – 47,0 m, tubo fenestrato da -47,0 m a fondo foro; compactonite da p.c. a -22,0 m, ghiaino da -22,0 m a fondo foro;

M24 superficiale (17 m):

tubo cieco da p.c. a – 3,0 m, tubo fenestrato da -3,0 m a fondo foro; compactonite da p.c. a -2,5 m, ghiaino da -2,5 m a fondo foro;

 

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Falda freatica profonda

I rilievi freatimetrici effettuati indicano un livello idrico posto tra i 55 m (morbida) e i 61 m (magra) di profondità dal piano campagna, corrispondente ad una falda posta tra 55,7 e 49,2 m s.l.m..

Figura 2.1/V: Piezometri profondi (in magenta) e superficiali (in rosso). M23 e M24 sono piezometri doppi (sia profondi

che superficiali)

Le opere, realizzate per mezzo di trivella meccanica a rotazione, sono costituite da tubi in PVC, con tratto fessurato sull’intera zona satura. L’ubicazione planimetrica dei piezometri è stata determinata per mezzo di strumentazione satellitare (GPS). L’acquisizione dei dati è stata impostata con uno scarto inferiore a 0,05 m su tutte le tre coordinate.

Le stratigrafie ottenute nel corso delle terebrazioni per la realizzazione della rete piezometrica hanno confermato che la successione stratigrafica dei primi ottanta metri è costituita da ghiaie sabbiose con ciottoli, poggianti su un livello continuo di argille limose che costituiscono la base dell’acquifero. I materiali sedimentari, la cui percentuale granulometrica relativa oscilla negli intervalli delle ghiaie e delle sabbie, presentano una stratificazione abbastanza regolare, secondo piani sub orizzontali. Intercalati si individuano livelli discontinui e lenticolari di depositi alluvionali limo-argillosi a bassa permeabilità.

La falda qui individuata circola pertanto all’interno di un materasso alluvionale poroso, caratterizzato da permeabilità medio elevata, poggiante su un livello a bassa permeabilità che ne costituisce la base. Tale intercalazione limo-argillosa di circa 6 m di spessore si estende senza soluzione di continuità per parecchie centinaia di metri nell’intorno della discarica, a quota variabile da 31 a 43 m s.l.m.. Le più modeste intercalazioni limo-argillose individuate nel materasso ghiaioso soprastante, in occasioni di forte piovosità e in corrispondenza dei momenti

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di irrigazione, determinano la formazione i esigui acquiferi di scarsa importanza, quale quello individuato nel fondo “Vigneto Ferrari”.

Si tratta quindi di una falda freatica di elevato spessore (circa 20 m lo spessore saturo) che più a valle andrà ad alimentare l’Acquifero dell’Alta Pianura Veronese propriamente detto.

Al di sotto della falda freatica, e da questa separata dall’orizzonte limoso-argilloso impermeabile, è presente un acquifero confinato che contiene una falda in pressione, caratterizzata da una buona produttività ed utilizzata a scopo idropotabile.

Il regime della falda freatica è stato individuato attraverso l’esecuzione di misure freatimetriche sulla rete di monitoraggio, effettuate con frequenza mensile da gennaio 2001. Per cause non note, le misurazioni relative ai primi 5 anni sono affette da errore e non vengono pertanto considerate nella presente. Inoltre poiché il gradiente piezometrico è molto basso (0,07%), la differenza di soggiacenza tra un pozzo e l’altro è talmente ridotta (nell’ordine dei 30 cm tra il pozzo più a monte e quello più a valle, che distano 800 m) che la misura è facilmente passibile di errore.

I rilevamenti di campagna sono stati quindi elaborati per riportare i valori in quote assolute, espresse in m s.l.m.

Nella figura seguente si riportano i diagrammi di regime della falda, in corrispondenza dei punti di misura, per il periodo considerato (gennaio 2006 – dicembre 2010). I piezometri superficiali verranno trattati a parte in quanto rilevano una falda sospesa ad interesse strettamente locale e per cui non correlabile con gli altri piezometri monitorati. L’anno 2011 non viene considerato in quanto non sono ancora disponibili i dati freatimetrici definitivi.

 

Figura 2.1/VI: Diagrammi di Regime dell’Acquifero Locale, in corrispondenza dei piezometri della rete di monitoraggio.

Dall’osservazione del grafico è possibile trarre alcune informazioni circa il regine idrogeologico caratteristico dell’area. Nell’arco di 5 anni di rilevamento è stato possibile individuare i momenti di morbida dell’acquifero, che avvengono nel periodo tra metà agosto e metà ottobre, e di magra, che coincidono con il periodo primaverile. L’oscillazione stagionale si assesta sempre tra i 4 ed i 5 m.

In tale ciclicità è possibile individuare l’influenza combinata delle infiltrazioni provenienti dalle precipitazioni meteoriche con quelle derivanti dalle pratiche irrigue. Le precipitazione vedono infatti i momenti di massima piovosità nei mesi di aprile– giugno e di settembre - novembre, mentre l’irrigazione è attiva generalmente dalla metà di aprile alla fine di settembre.

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Grazie all’elaborazione dei dati relativi al livello di falda sono state redatte dai progettisti le carte delle isofreatiche nonché definite le direzioni di deflusso della falda, che in area così limitata hanno un range di variazione piuttosto ampio a causa delle differenti fonti di alimentazione dell’acquifero (precipitazioni, acquiferi di monte, irrigazione).

In figura 2.1/VII si riporta l’elaborazione dei rilevamenti freatimetrici più significativi, che rappresentano i momenti culminanti delle fasi di piena e di minima, nel 5 anni considerati.

Dalle carte emerge come un rilievo a piccola scala possa subire variazioni anche importanti per aspetti significativi quali la direzione di deflusso. Infatti, sebbene nel complesso la direzione della falda segua un andamento diretto da Nord verso Sud, le isofreatiche in alcuni momenti mostrano una divergenza delle linee di deflusso spostandosi verso sud. In altri casi l’andamento delle isofreatiche disegna un piano regolare con linee di deflusso parallele.

Questa variabilità del deflusso è da imputarsi da un lato a piccoli errori di misurazione, dall’altro alle fonti di alimentazione dell’acquifero ed al diverso grado di impermeabilizzazione superficiale. Infatti localmente la presenza di una strada asfaltata o di un fosso collegato alla rete irrigua determinano significative variazioni del deflusso. Inoltre si tenga presente che generalmente l’irrigazione viene fornita a rotazione pertanto rappresenta un’alimentazione realmente disomogenea che tende quindi a creare anomalie di deflusso.

Il gradiente idraulico rilevato si attesta intorno allo 0,07%.  

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Fase di Piena

20/09/2007 14/10/2008 05/10/2010

Fase di Magra

17/04/2007 18/02/2009 13/04/2010

Figura 2.1/VII: Planimetria dell’area con indicati i pozzi monitorati, le isofreatiche desunte e le relative linee di deflusso. In rosso l’area di progetto

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Per quanto riguarda il massimo di falda registrato in questa campagna di rilevamento, esso è pari a 55,8 m s.l.m. ed è stato rilevato in M2 ad ottobre 2009.

Falda freatica Superficiale

Nell’area denominata “Vigneto Ferrari”, la perforazione del piezometro M18 ha permesso di rilevare la presenza di una falda sospesa poggiante su un livello a bassa permeabilità posto a circa 18 m di profondità dal piano campagna.

Al fine di chiarire l’ampiezza e la qualità di questo acquifero sono stati realizzati alcuni approfondimenti analitici (nuovi piezometri e indagini geoelettriche).

In particolare a giugno 2011 sono stati perforati 6 piezometri (M19, M20, M21, M22, M23, M24) che andassero ad indagare proprio questa falda superficiale.

E’ stato possibile effettuare due rilievi freatimetrici tra maggio e giugno 2011, che hanno permesso la ricostruzione dell’andamento di tale falda. In figura 19 viene riportato l’andamento delle isofreatiche dedotte dai rilievi, con indicata la direzione di deflusso, e risulta evidente che questo acquifero sospeso ha caratteristiche ed andamento completamente differenti dal sottostante acquifero freatico, con un deflusso diretto da est verso ovest ed un gradiente idraulico del 2,3%.

 

Figura 2.1/VIII: Planimetria del fondo “Vigneto Ferrari” con indicato il perimetro di intervento della discarica (in nero la discarica esistente ed in verde l’area “Vigneto Ferrari”), i piezometri che rilevano la falda sospesa (in rosso), i

piezometri che rilevano la falda profonda (in rosa), le isofreatiche con la direzione di deflusso della falda sospesa a giugno 2011 (in blu).

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2.2 Aree di potenziale interesse ai fini della contaminazione

In 12 sondaggi ubicati tra l’area di ampliamento della discarica e il “Vigneto Ferrari” (M14, M16, M17, M18, M20, M21, M22, M22DA, S31, S33, M23, 24) sono stati intercettati livelli costituiti da rifiuti (fanghi limosi da segagione del marmo, RSU, fanghi di lavaggio delle ghiaie, laterizi, etc..) per uno spessore massimo di 16,2 m dal piano campagna (M23).

Figura 2.2/I: Ubicazione indagini geognostiche dirette (in blu), con indicazione dell’area di discarica (tratteggio rosso); in viola i sondaggi che hanno mostrato presenza di rifiuto incontrollato.

In particolare dalle stratigrafie è emerso che i rifiuti intercettati afferiscono a differenti tipologie, quali:

• Materiali di scavo e demolizione: laterizi, mattoni, frammenti ferrosi, etc… ;

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• Fanghi di lavaggio (limi grigio-verdastri) ;

• Fanghi di segagione del marmo (limi calcarei biancastri con plaghe nero-verdastre fetide);

• Rifiuti assimilabili ad RSU: materiale ligneo, gomma, plastica, vetro, carta, rame, pellame, etc…

Di seguito si riporta una planimetria con le tracce di sezione e due sezioni relative all'area del Vigneto Ferrari e di parte dell'adiacente fondo posto ad est, in cui è stato rappresentato schematicamente il corpo rifiuti nonché il livello impermeabile sottostante.

Figura 2.2/II: Ubicazione delle tracce di sezione di seguito riportate.

A

B

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Figura 2.2/III: Sezioni geolitologiche dell’area del Vigneto Ferrari e di parte del fondo Galtarossa

A B 

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La base di questo deposito incontrollato di rifiuti segue un andamento che, iniziando lungo una linea grossomodo parallela al confine dell’attuale discarica di Cà Filissine e distante da questo circa 15 m, va approfondendosi in direzione Sud Est, fino a raggiungere la massima profondità di 16,2 m in corrispondenza del piezometro M23, ubicato al confine tra il fondo “Vigneto Ferrari” ed il fondo denominato ubicato più ad est, e proseguendo poi nello stesso fondo, come segnalato dal piezometro M24.

2.3 Modello concettuale del sito (MCS) e della contaminazione

Sulla base di quanto emerso in fase di realizzazione delle indagini è possibile individuare la seguente successione stratigrafica in corrispondenza dell'area in oggetto (in particolare nella zona del Vigneto Ferrari e del fondo ad est in corrispondenza del piezometro M24):

o Terreno vegetale/agricolo, da p.c. a circa 0,5 - 1,2 m da p.c.;

o Terreno di riporto, con presenza di rifiuti vari in proporzione variabile a seconda dei sondaggi, fino a profondità comprese tra 4 e 16 m da p.c. circa;

o Terreno naturale, costituito da sabbia/ghiaia limosa, fino a circa 17-19 m da p.c.;

o Livello a granulometria fine (limo argilloso/argilla), di spessore mediamente pari a 1-2 m, che costituisce la base della falda sospesa in corrispondenza del Vigneto Ferrari;

o Terreno naturale, costituito da materiale alluvionale ghiaioso con locali intercalazioni di sabbia e limo, presente fino a significative profondità, variabili tra 71 e 78 m da p.c.;

o Livello a granulometria fine (argilla), che costituisce la base dell’acquifero superficiale.

Per quanto riguarda lo stato di contaminazione del sottosuolo si riporta nel seguito un commento con riferimento alla principali matrici ambientali.

Qualità dei terreni naturali

I campioni di terreno prelevati (2) mostrano l’assenza di superamenti delle CSC previste dal D.Lgs. 152/06 per la destinazione d’uso commerciale/industriale.

Oltre a questi due campioni, sono stati prelevati alcuni campioni di terreno (28) sottostante il rifiuto, sottoposti all'analisi del rifiuto tal quale, tipologia di indagine notoriamente meno cautelativa rispetto alle analisi dei terreni; in 7 casi si sono rilevati sforamenti delle CSC relativamente ad Idrocarburi, Arsenico e Stagno.

Pertanto è necessario approfondire l’aspetto concernente la qualità dei terreni sottostanti il corpo rifiuto, che al momento non risulta chiaro, per accertare l'esatta estensione del fenomeno contaminativo proveniente dal corpo rifiuti presente nel Vigneto Ferrari e nell'adiacente fondo ubicato ad est.

Falda sospesa in corrispondenza del Vigneto Ferrari

È presente una falda sospesa (percolato), avente una soggiacenza mediamente pari a 16 m da p.c., la cui base è costituita dal livello a granulometria fine presente a circa 18-20 m da p.c. Tale falda, alimentata dalle infiltrazioni meteoriche e dalle irrigazioni agricole, è caratterizzata da una significativa contaminazione, riconducibile in larga misura ad ammoniaca e solventi organici aromatici, e derivante presumibilmente dalla percolazione dai sovrastanti spessori di riporto misto a rifiuto (RSU, Fanghi di segagione del marmo).

Le acque provenienti da tale falda, sostenute da un livello a bassa permeabilità discontinuo, tendono a percolare attraverso il materasso ghiaioso per raggiungere la sottostante falda freatica.

Falda freatica profonda

I rilievi freatimetrici effettuati indicano un livello idrico posto tra i 55 m (morbida) e i 61 m (magra) di profondità dal piano campagna, corrispondente ad una falda posta tra 55,7 e 49,2 m s.l.m.. Questo acquifero circola all’interno di un materasso alluvionale poroso, caratterizzato da

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permeabilità medio elevata, poggiante su un livello a bassa permeabilità che ne costituisce la base. Tale livello limo-argillosa di circa 6 m di spessore si estende senza soluzione di continuità per parecchie centinaia di metri nell’intorno della discarica, a quota variabile da 31 a 43 m s.l.m..

Anche questa falda ha mostrato dei superamenti delle CSC, in particolare per quanto riguarda l'Ammoniaca (sforamenti rilevati su M4, M5, M7, M11, M12,M13, M14, M15, M16), il Ferro (sforamenti rilevati su M7), il Manganese (sforamenti rilevati su M3, M7, M12, M13, M14, M15, M16) ed il Nichel (sforamenti rilevati su M1, M3, M7, M13).

I superamenti registrati non hanno mai mostrato diffusione nella direzione di deflusso della falda, ovvero sui piezometri posti più a sud (M8, M9, M10).  

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3. Piano di investigazione

Il Piano di investigazione comprende le attività di indagine mirate a:

• individuare ogni possibile sorgente di contaminazione sul sito.

• delimitare l’ammasso di rifiuti;

• verificare le condizioni di inquinamento di suolo, sottosuolo, materiali di riporto, acque sotterranee;

• individuare delle possibili vie di dispersione e migrazione inquinanti dei contaminanti dalle sorgenti primarie e secondarie e rilevarne la concentrazione nelle diverse matrici ambientali;

• ricostruire le caratteristiche geologiche ed idrogeologiche dell’area ed in particolare la permeabilità degli acquiferi,

• definire le vie di esposizione di bersagli umani ed ambientali alle sostanze inquinanti

Nel caso in esame è necessario operare ad una distinzione rispetto ai due fondi interessati, ovvero il "Vigneto Ferrari", che come detto è già stato oggetto di diverse campagne di indagine, ed il fondo ubicato ad est del vigneto, per il quale non si hanno a tutt'oggi dati sufficienti a stabilire l'estensione e la natura del rifiuto.

Pertanto per il VF si procederà ad un piano di caratterizzazione volto a definire il modello concettuale definitivo, mentre per quanto riguarda il fondo posto ad est è necessario svolgere delle indagini che consentano la modellazione preliminare dell'area ed ad acquisire informazioni di dettaglio sull’area in adiacenza all’ambito di progetto (1° fase), utili quindi anche alla realizzazione di un piano di investigazione di dettaglio della restante parte (2° fase – se necessaria).

3.1 Il fondo denominato "Vigneto Ferrari"

Le indagini previste nel Piano di investigazione iniziale, di seguito descritte, comprendono indagini sui rifiuti presenti nel Vigneto Ferrari, sul sottosuolo delle aree circostanti il deposito incontrollato e sui sistemi idrici sotterranei superficiali e profondi.

Preliminarmente si propone di utilizzare un elettromagnetometro2, il quale, essendo in grado di misurare rapidamente la conducibilità dei terreni, consente di ubicare i valori anomali imputabili a strutture, stratificazioni, agglomerati fluidi o melmosi o corpi sepolti a profondità comprese tra 0 e 6 metri circa, dipendentemente dalle orientazioni utilizzate. L’utilizzo di tale strumentazione consentirà di individuare grosso modo il perimetro del deposito incontrollato di rifiuti, in modo tale da poter valutare con maggior precisione il volume del deposito incontrollato di rifiuti.

Contestualmente si propone di realizzare le seguenti indagini:

                                                            2 L'utilizzo del elettromagnetometro, come strumento di ricerca in campo archeologico ed ambientale, è ampiamente documentato da una vasta letteratura scientifica. La strumentazione di misura è solitamente composta da due bobine: la prima, percorsa da una corrente alternata a frequenza audio, genera un campo magnetico primario, la cui variazione induce a sua volta delle correnti elettriche di bassa intensità nel terreno. Queste ultime creano un campo magnetico secondario Hs, che viene misurato dalla spira ricevente assieme al primario Hp. Il campo Hs è funzione dello spazio tra le due spire, della frequenza alla quale operiamo e della conduttività del terreno. In questo modo è possibile ottenere delle verticali di resistività (o conducibilità) che opportunamente trattati (inversione dei dati) possono fornire indicazioni sulla natura del sottosuolo o l’eventuale presenza di corpi anomali, come possono essere murature interrate, antichi basolati stradali, corpi metallici o vasellame.

Conoscendo i valori di resistività apparente per diverse frequenze o per diversi valori di s (spazio fra le due bobine) in diversi punti di stazione lungo una sezione è possibile ottenere, grazie ad appropriati programmi d’inversione, un modello del sottosuolo dove è possibile associare agli strati i relativi valori di resistività reale e spessore.  

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3.1.1 Sondaggi profondi con installazione di piezometri (già indicati nella rete di monitoraggio):

I seguenti sondaggi andranno realizzati in terreno naturale e avranno come scopo la verifica della presenza o meno di contaminazione al di fuori del corpo rifiuti, sia per quanto riguarda i terreni che per quanto riguarda le acque sotterranee.

MA06, MA07, MA08, MA10, MA11: sondaggi a carotaggio continuo approfonditi fino a

circa 75 m, ovvero al raggiungimento del livello argilloso di base; in ognuno di questi sondaggi verrà installato un tubo piezometrico, con fessurazione da -47m a fondo foro, riempimento a lato del filtro con ghiaino e parte superiore sigillata a bentonite; laddove si rilevasse la presenza di un livello a bassa permeabilità a circa 18 m di profondità (non dovrebbe esserci), saranno eseguiti a lato dei fori aggiuntivi, con installati piezometri, ad intercettare la falda più superficiale (fessurato da -3 a -17 m). L'ubicazione riportata in tavola 1 è indicativa, infatti laddove si incontrassero rifiuti, si suggerisce di spostarsi in posizione più arretrata rispetto al vigneto: i piezometri vanno infatti eseguiti in terreno naturale.

rilevo topografico con stazione totale o GPS differenziale delle quote relative e assolute delle teste dei piezometri rilevate a bocca foro (PVC);

L'ubicazione delle indagini è indicata in tavola 1, allegata al testo.

3.1.2 Sondaggi superficiali con installazione di piezometri:

All'interno del corpo rifiuti è fortemente sconsigliata l'esecuzione di fori che perforino il livello a bassa permeabilità che sostiene la falda sospesa contaminata. Infatti si rischierebbe di veicolare gli inquinanti alla sottostante falda freatica. Si propongono quindi alcuni sondaggi che indaghino i primi 18 m, ovvero il corpo rifiuti.

L'ubicazione è stata progettata con criterio sistematico a griglia regolare ed in completamento dei sondaggi già realizzati.

SC01, SC02, SC03, SC04, SC05, SC06: sondaggi a carotaggio continuo approfonditi fino a circa 18 m, ovvero al raggiungimento del livello a bassa permeabilità.

M18bis: esecuzione di un nuovo foro a lato di M18 per prelievo di campioni ed analisi dei volatili.

installazione di piezometri in ogni foro di sondaggio con fenestratura da -3 a fondo foro e sigillatura della parte superiore a bentonite;

rilevo topografico con stazione totale o GPS differenziale delle quote relative e assolute delle teste dei piezometri rilevate a bocca foro (PVC);

3.1.3 Piano di campionamento ed analisi

Si propongono le seguenti azioni:

Nei sondaggi realizzati al di fuori del corpo rifiuti:

o Prelievo di campioni di terreno naturale per ogni differente litologia incontrata, per un numero minimo di 3 campioni per sondaggio (il primo da 0 a 1m dal piano campagna, il secondo nel metro che comprende la frangia capillare, il terzo nella zona intermedia tra i due campioni)

o Analisi di un numero minimo di 3 campioni di terreni per sondaggio

Nei sondaggi realizzati all’interno del corpo rifiuti:

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o Prelievo di campioni di rifiuto per ogni differente tipologia incontrata ed esecuzione di analisi del tal quale e test di cessione (Dm 27/09/2010).

o Si prelevi ed analizzi come rifiuto anche il primo metro sottostante il corpo rifiuti.

Prelievo di campioni di acqua in due distinte campagne su tutti i piezometri, compresi quelli realizzati in campagne precedenti, così come quelli appartenenti alla rete di monitoraggio della discarica Cà Filissine.

Prove di permeabilità in foro del tipo Lefranc sul livello limo-argilloso posto a circa 18 m di profondità, laddove riscontrato, e sul livello argilloso di base (circa -70m).

Prove respirometriche mediante allestimento di almeno 3 appositi campi prova, da ubicare in funzione della distribuzione dei rifiuti urbani, ciascuno costituito da un pozzo di ventilazione e da sonde di monitoraggio gas.

Prelievo ed analisi dei gas interstiziali prelevati su tedlar bags e fiale adsorbenti attraverso i pozzi e le sonde dei campi prova respirometrici, con determinazione della composizione dei gas (O2, CO2, N2, CH4. H2S, mercaptani) e ricerca dei composti volatili (idrocarburi, solventi clorurati, solventi aromatici).

3.2 Area ad est dell’ambito di progetto

Il PAT ed il PRG del comune di Pescantina segnalano anche in quest'area la presenza di una cava attiva o di riporto (PRG) e di un'area di discarica (PAT). Anche dall'osservazione di ortofoto storiche è rilevabile la presenza di una pregressa attività estrattiva poi ripristinata.

Gli atti di causa consultati confermano la presenza di una attività estrattiva dal 1963. Inooltre è emersa la sussistenza di autorizzazioni per discarica di RSU (1985) e, su parte dell’area, di discarica di materiale inerte (1989).

La sussistenza di un fenomeno contaminativo nell'area è stata accertata tramite l'esecuzione del sondaggio/piezometro M24, ubicato a circa 50 m ad est del confine con il fondo denominato "Vigneto Ferrari", che indica la presenza di un deposito di rifiuti nei primi 16 m.

Poichè il perimetro di questo deposito non è noto con precisione, si propone un piano di caratterizzazione volto in primo luogo all'individuazione del perimetro dell'area interessata da rifiuto, che permetta la successiva corretta ubicazione di indagini di dettaglio quali sondaggi e piezometri.

Come detto, dal momento che il presente piano si inserisce nell'ambito di un progetto di bonifica e messa in sicurezza della vicina discarica Cà Filissine e dell'adiacente fondo Vigneto Ferrari, e considerata la situazione di emergenza in cui versa la discarica, si propone di eseguire la caratterizzazione in due fasi successive, o stralci:

la prima fase, in parte contemporanea alla caratterizzazione del fondo "VIgneto Ferrari", sarà volta alla conoscenza dello stato delle cose nell'immediato intorno del perimetro di intervento, al fine di valutare eventuali interferenze con il progetto e funzionale alla corretta stesura dello stesso;

la seconda fase, se necessaria, completerà le indagini utili alla ricostruzione del modello concettuale dell'intera area e sarà la base per la stesura di un eventuale distinto progetto di bonifica.

1° fase:

In primo luogo è necessario eseguire un rilievo topografico sull'intera area con strumentazione GPS in modo da valutare eventuali morfologie che possano dare indicazioni sulla presenza o meno del rifiuto.

Si propone quindi di utilizzare anche qui un elettromagnetometro, il quale, essendo in grado di misurare rapidamente la conducibilità dei terreni, consente di ubicare i valori anomali imputabili a strutture, stratificazioni, agglomerati fluidi o melmosi o corpi sepolti a profondità

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comprese tra 0 e 6 metri circa, dipendentemente dalle orientazioni utilizzate. L’utilizzo di tale strumentazione consentirà di individuare grosso modo il perimetro del deposito incontrollato di rifiuti, in modo tale da poter proseguire con indagini a maggior dettaglio. Si seguirà in ogni caso il perimetro indicato in tavola 1, riservandosi di correggere il percorso laddove i risultati dovessero suggerirlo.

Una volta percorso il fondo con tale strumentazione sarà possibile ubicare correttamente gli stendimenti per l’indagine geoelettrica (tomografia elettrica con misure sia di resistività che di polarizzazione indotta) che consentano di valutare la presenza del rifiuto anche a profondità più elevate. Si propone in particolare l'esecuzione di 13 stendimenti, ubicati come illustrato in tavola 1. In ogni caso ci si riserva di variare numero, lunghezza e ubicazione degli stendimenti alla luce dei risultati ottenuti tramite elettromagnetometro.

Una volta individuato il perimetro esatto del deposito incontrollato di rifiuti, verranno in primo luogo realizzate le indagini geognostiche afferenti all'area più prossima all'ambito di progetto, ovvero:

- 3 Sondaggi superficiali (SC07, SC08, SC09): sondaggi a carotaggio continuo ubicati all'interno del corpo rifiuti lungo il confine con il fondo denominato "Vigneto Ferrari" ed approfonditi fino a circa 18 m, ovvero al raggiungimento del livello a bassa permeabilità, con installazione di piezometri;

- Prelievo di campioni di rifiuto per ogni differente tipologia incontrata ed esecuzione di analisi del tal quale e test di cessione (Dm 27/09/2010). Si prelevi ed analizzi come rifiuto anche il primo metro sottostante il corpo rifiuti.

- Laddove si incontrasse terreno naturale lungo la perforazione, prelievo di campioni di terreno naturale per ogni differente litologia incontrata, per un numero minimo di 3 campioni per sondaggio (il primo da 0 a 1m dal piano campagna, il secondo nel metro che comprende la frangia capillare, il terzo nella zona intermedia tra i due campioni)

- Prelievo di campioni di acqua in due distinte campagne sui 3 piezometri.

- Prove di permeabilità in foro del tipo Lefranc sul livello limo-argilloso posto a circa 18 m di profondità, laddove riscontrato.

II° fase:

Si descrive di seguito il completamento del piano di caratterizzazione dell’area, ma poiché non si ha facoltà di intervenire su questi fondi, non si specifica per questa fase né il computo metrico (allegato 2) né il crono programma (allegato 3).

Completamento della caratterizzazione del fondo:

- 5 Sondaggi profondi: sondaggi a carotaggio continuo approfonditi fino a circa 75 m, ovvero al raggiungimento del livello argilloso di base, ubicati immediatamente al di fuori dell'area interessata dal rifiuto; in ognuno di questi sondaggi verrà installato un tubo piezometrico, con fessurazione da -47m a fondo foro, riempimento a lato del filtro con ghiaino e parte superiore sigillata a bentonite; laddove si rilevasse la presenza di un livello a bassa permeabilità a circa 18 m di profondità (non dovrebbe esserci), saranno eseguiti a lato dei fori aggiuntivi, con installati piezometri, ad intercettare la falda più superficiale (fessurato da -3 a -17 m).

- 13 Sondaggi superficiali: sondaggi a carotaggio continuo ubicati all'interno del corpo rifiuti ed approfonditi fino a circa 18 m, ovvero al raggiungimento del livello a bassa permeabilità, con installazione di piezometri;

- Nei sondaggi realizzati al di fuori del corpo rifiuti:

o Prelievo di campioni di terreno naturale per ogni differente litologia incontrata, per un numero minimo di 3 campioni per sondaggio (il primo da 0 a 1m dal piano campagna, il secondo nel metro che comprende la frangia capillare, il terzo nella zona intermedia tra i due campioni)

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o Analisi di un numero minimo di 3 campioni di terreni per sondaggio

- Nei sondaggi realizzati all’interno del corpo rifiuti:

o Prelievo di campioni di rifiuto per ogni differente tipologia incontrata ed esecuzione di analisi del tal quale e test di cessione (Dm 27/09/2010).

o Si prelevi ed analizzi come rifiuto anche il primo metro sottostante il corpo rifiuti.

- Prelievo di campioni di acqua in due distinte campagne su tutti i piezometri, compresi quelli realizzati in campagne precedenti, così come quelli appartenenti alla rete di monitoraggio della discarica Cà Filissine.

- Prove di permeabilità in foro del tipo Lefranc sul livello limo-argilloso posto a circa 18 m di profondità, laddove riscontrato, e sul livello argilloso di base (circa -70m).

- Prove respirometriche mediante allestimento di almeno 3 appositi campi prova, da ubicare in funzione della distribuzione dei rifiuti urbani, ciascuno costituito da un pozzo di ventilazione e da sonde di monitoraggio gas.

- Prelievo ed analisi dei gas interstiziali prelevati su tedlar bags e fiale adsorbenti attraverso i pozzi e le sonde dei campi prova respirometrici, con determinazione della composizione dei gas (O2, CO2, N2, CH4. H2S, mercaptani) e ricerca dei composti volatili (idrocarburi, solventi clorurati, solventi aromatici).

I sondaggi profondi saranno posizionati secondo un metodo di ubicazione ragionato, ovvero coincidente con il perimetro del deposito di rifiuto. I sondaggi superficiali, nel numero complessivo di 16 (3 nella I° fase e 13 nella II° fase) come indicato dall'allegato 2 del D.M.471/99 (per lotti tra i 10.000 ed i 50.000 mq si eseguano da 5 a 15 sondaggi), saranno invece posizionati secondo un metodo di ubicazione sistematica, ovvero secondo una maglia quadrata di lato pari a circa 50 m.

3.3 Nota tecnica

La perforazione dei sondaggi geognostici dovrà essere eseguita a carotaggio continuo con tecnica a rotazione, garantendo la più alta percentuale di recupero compatibile con i materiali attraversati. La perforazione dovrà essere condotta per quanto possibile a secco, senza utilizzo di fluidi di perforazione: la circolazione di acqua, avente caratteristiche di potabilità, è consentita per l’attraversamento di livelli cementati e/o a granulometria grossolana altrimenti non perforabili.

Per garantire la corretta esecuzione delle operazioni di perforazione e campionamento e controllare la validità dei dati raccolti è necessaria la presenza continua di un Geologo, il quale alla fine fornirà la stratigrafia del terreno e lo schema particolareggiato dei piezometri. Dovranno essere descritte eventuali evidenze visive ed olfattive di inquinamento e particolarità stratigrafiche e litologiche rilevabili nella carota, indicandone con precisione le profondità.

Le carote restituite dai sondaggi andranno fotografate (con macchine fotografiche digitali), dal basso verso l’alto, indicando la scala di riferimento, la data e il numero del sondaggio. Inoltre, le cassette contenenti le carote andranno conservate in apposito luogo, almeno per tutta la durata del cantiere e comunque per un periodo da valutarsi con la D.L.

Nell’esecuzione delle perforazioni occorrerà adottare la massima cautela al fine di non provocare la diffusione degli inquinanti, che potrebbe falsare i risultati dei controlli previsti: pertanto, è prescritta un’accurata decontaminazione delle attrezzature utilizzate per la perforazione. Macchinari e utensili (carotiere, corone, aste di perforazione, tubazioni di rivestimento, etc.) dovranno essere puliti prima di ogni avanzamento: eventuali tracce di solventi o lubrificanti, anche nei tratti filettati, dovranno essere rimosse; allo stesso modo dovranno essere completamente rimossi, sia internamente che esternamente, i materiali potenzialmente inquinanti che potrebbero aderire alle pareti degli strumenti.

Le fasi di perforazione sono di seguito illustrate:

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1. Sondaggi superficiali: perforazione verticale a rotazione con carotaggio continuo, con carotiere Ø 101 mm e rivestimento Ø 168 mm, fino ad una profondità prevista di 18÷25 m dal p.c., in modo da immorsarsi per circa 20-30 cm nel livello argilloso potenzialmente presente a tale profondità.

2. Sondaggi profondi: perforazione a rotazione con carotaggio continuo, con rivestimenti e carotieri di vari diametri in funzione delle caratteristiche del sottosuolo, fino ad una profondità prevista di 75÷80 m da p.c e comunque fino a raggiungere il livello argilloso che costituisce la base dell’acquifero superficiale, immorsandosi nello stesso per non più di 20-30 cm e senza attraversarlo completamente.

Ulteriori specifiche relative alla modalità di esecuzione dei carotaggi si trovano nel computo metrico allegato alla presente relazione.

Per quanto concerne l'installazione dei tubi piezometrici, si ritiene necessario fare le seguenti precisazioni:

i piezometri a servizio sia dei sondaggi profondi sia dei sondaggi superficiali saranno installati direttamente nei fori realizzati con tecnica a carotaggio continuo;

la porzione filtrante deve interessare tutta la zona satura estendendosi parzialmente anche nella zona insatura per poter intercettare le fluttuazioni verso l'alto del livello piezometrico (fluttuazioni stagionali e giornaliere, tanto naturali quanto indotte da attività antropiche).

l'intercapedine tra il foro di sondaggio e il filtro (dreno) sarà riempita di materiale permeabile, quale ghiaietto del diametro di 2,5 mm. E' importante che il materiale costituente il dreno riempia completamente l'intercapedine tra foro e piezometro al momento della sua immissione per evitare assestamenti successivi che potrebbero interrompere la continuità del dreno stesso;

I piezometri devono essere cementati nella parte superiore con prodotti sigillanti affinché l'acqua o contaminanti superficiali non trovino una via preferenziale per infiltrarsi nel sottosuolo: la sigillatura dell'intercapedine sarà costituita da bentonite o cemento bentonitico; la sigillatura della superficie con cemento puro.

Al termine della posa in opera e dell'esecuzione delle cementazioni sarà necessario effettuare il cosiddetto sviluppo del piezometro per assicurare una corretta connessione idraulica con l’acquifero, che sarà realizzato con tecnica "air-lift" (spurgo con aria compressa).

Per quanto riguarda le analisi da effettuare sui campioni di terreno naturale, rifiuto ed acque prelevati, si ritiene necessario utilizzare un laboratorio accreditato per tutte le analisi proposte.

Di seguito i set di analisi proposti:

- Set di Analisi per i terreni naturali:

• Metalli (As, Cd, Cr tot, Cr VI, Hg, Cu, Ni, Pb, Zn), sul 100% dei campioni.

• Idrocarburi Leggeri C<12 e Pesanti C>12, sul 100% dei campioni.

• PCB, sul 100% dei campioni

• Idrocarburi Aromatici (BTEXS), sui campioni prelevati al di sotto del corpo rifiuti.

• Idrocarburi alifatici clorurati (tutte le sostanze previste dall’all.5 al Titolo V, Parte IV D.Lgs 152/06), sui campioni prelevati al di sotto del corpo rifiuti.

• Clorobenzeni, sui campioni prelevati al di sotto del corpo rifiuti.

• IPA, sui campioni prelevati al di sotto del corpo rifiuti.

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- Set di Analisi per i rifiuti:

• Metalli (As, Cd, Cr tot, Cr VI, Hg, Cu, Ni, Pb, Zn), sul 100% dei campioni.

• Idrocarburi Leggeri C<12 e Pesanti C>12, sul 100% dei campioni.

• Idrocarburi Aromatici (BTEXS), sul 100% dei campioni.

• Idrocarburi alifatici clorurati (tutte le sostanze previste dall’all.5 al Titolo V, Parte IV D.Lgs 152/06), sul 100% dei campioni.

• Clorobenzeni, sul 100% dei campioni.

• IPA, sul 100% dei campioni.

• Markers di pericolosità di cui alla Legge n.13 del Febbraio 2009, al D.L. 2/2012 ed al D.L. 5/2012 e relativi pareri ISS.

• Sostanza secca, sul 100% dei campioni.

• Diossine, sul 20% dei campioni.

• PCB, sul 100% dei campioni.

• TOC, sul 100% dei campioni.

-Set di analisi per le acque sotterranee:

• Temperatura, ph, conducibilità, potenziale redox (preferibilmente misurati in campo con strumentazione portatile durante il campionamento)

• T.O.C

• C.O.D.

• Pesticidi fosforati e totali

• Fenoli e clorofenoli

• Azoto ammoniacale

• Azoto nitroso

• Cianuri

• Ossidabilità

• Cloruri

• Fluoruri

• Nitrati

• Solfati

• Arsenico

• Cadmio

• Cromo Nichel

• Piombo

• Rame

• Zinco

• Cromo VI

• Ferro

• Manganese

• Mercurio

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• Selenio

• Antimonio

• Idrocarburi aromatici (BTEXS)

• Idrocarburi Alifatici Clorurati Cancerogeni e non cancerogeni

• I.P.A.

• Organo alogenaticlorobenzeni

In relazione alle metodiche di campionamento ed alle modalità di confezionamento delle aliquote, esse saranno concordate con ARPAV e si valuterà l’eventuale necessità di utilizzare vials per i composti volatili.

Per quanto concerne la prova respirometrica, essa ha come obiettivo la stima del tasso di consumo dell’ossigeno (kO) e la valutazione delle potenzialità di degradazione dei substrati biodegradabili presenti nel sito (carbonio organico della frazione organica dei rifiuti, tra cui anche composti organici contaminanti), mediante la stima del tasso di biodegradazione (kB).

Preliminarmente all’esecuzione della prova respirometrica è necessario raggiungere concentrazioni di ossigeno significative (pari a concentrazioni nell’ordine del 15%) in corrispondenza dei punti fissi di monitoraggio, mediante una fase di ventilazione di lungo periodo (preferibilmente in assetto di estrazione attraverso il pozzo di ventilazione e tenendo sotto controllo i livelli di LEL nei punti di monitoraggio). Al termine della ventilazione, in corrispondenza dei punti di monitoraggio si misurano, a intervalli periodici, le concentrazioni di ossigeno e anidride carbonica nei gas interstiziali fino al raggiungimento di valori confrontabili con quelli osservati prima della ventilazione.

Il tasso di consumo dell’ossigeno (kO) è stimato diagrammando rispetto al tempo le concentrazioni di ossigeno e di anidride carbonica rilevate nei punti di monitoraggio durante la fase respirometrica della prova.

Castelnuovo del Garda (VR), maggio 2012

D.ssa Geol. Daria Dell’Acqua

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ALLEGATO1: 

Confronti cartografici 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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ALLEGATO2: 

Computo metrico 

 

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CODICE DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità par. ug. lung. larg. H/Peso unitario TOTALE

PIANO DI CARATTERIZZAZIONE AREA "EX VIGNETO FERRARI" e LIMITROFA AREA AD EST

A) Accesso alle aree e consulenze tecniche

A.1 Predisposizione accesso ai punti di sondaggio

Accesso e allestimento aree di perforazione

Vigneto Ferrari (VF) 1,00 650,00 € 650,00

Area ad Est del Vigneto (Aest) I° FASE 1,00 650,00 € 650,00

SOMMANO cad 2,00 € 1.300,00

A.2 Assistenza topografica per ubicazione sondaggi

Ubicazione sondaggi con strumentazione GPS.

VF Vigneto Ferrari (VF) 1,00 1,00 400,00 € 400,00

Aest IF Area ad Est del Vigneto (Aest) I° FASE 1,00 1,00 400,00 € 400,00

SOMMANO cad 2,00 € 800,00

A.3 Rilievo topografico con strumentazione GPS Area ad est

Rilievo planoaltimetrico Aest I° FASE 1,00 1,00 1850,00 € 1.850,00

SOMMANO a corpo 1,00 € 1.850,00

A.4 Consulenza tecnica esterna

Perizia agrotecnica e valutazione indennizzo

VF Vigneto Ferrari (VF) 1,00 1,00 700,00 € 700,00

Aest IF Area ad Est del Vigneto (Aest) I° FASE 1,00 1,00 700,00 € 700,00

SOMMANO cad 2,00 € 1.400,00

A.VF) Totale € 1.750,00

A. Aest I° F) Totale € 3.600,00

A) - TOTALE Accesso aree e consulenze € 5.350,00

B) Esecuzione sondaggi a carotaggio continuo

B.1 Trasporto in andata e ritorno dell' attrezzatura di perforazione, impianto esmontaggio cantiereM I S U R A Z I O N I:

VF Vigneto Ferrari (VF) 1,00 1,00 1220,00 € 1.220,00

Aest IF Area ad Est del Vigneto (Aest) I° FASE 1,00 1,00 1220,00 € 1.220,00

SOMMANO 2,00 € 2.440,00

B.2Installazione dell’attrezzatura di perforazione a carotaggio continuo incorrispondenza di ogni punto di perforazione, in area accessibile ai normali mezzi dicantiere.M I S U R A Z I O N I:

Sondaggi a 75 m:

VF Vigneto Ferrari (VF) 5,00 1,00 5,00 183,00 € 915,00

Sondaggi a 18 m:

VF Vigneto Ferrari (VF) 7,00 1,00 7,00 183,00 € 1.281,00

Aest IF Area ad Est del Vigneto (Aest) I° FASE 3,00 1,00 3,00 183,00 € 549,00

SOMMANO cad. 15,00 € 2.745,00

B.3Perforazione verticale a rotazione con carotaggio continuo (perforazione acannoccchiale con rivestimenti di vari diametri) in terreni ghiaiosi con ciottoli anchedi grandi dimensioni e/o trovanti;

B.3.1 Perforazione verticale a rotazione con carotaggio continuo con rivestimento Ø 220mm da 0 a 20 mSondaggi a 75 m:

VF Vigneto Ferrari (VF) 5,00 20,00 100,00 292,80 € 29.280,00

SOMMANO ml 100,00 € 29.280,00

B.3.2 Perforazione verticale a rotazione con carotaggio continuo con rivestimento Ø168/178 mm da 20 a 30 mSondaggi a 75 m:

VF Vigneto Ferrari (VF) 5,00 10,00 50,00 148,84 € 7.442,00

SOMMANO ml 50,00 € 7.442,00

B.3.3 Perforazione verticale a rotazione con carotaggio continuo con rivestimento Ø168/178 mm da 30 a 40 mSondaggi a 75 m:

VF Vigneto Ferrari (VF) 5,00 10,00 50,00 169,58 € 8.479,00

SOMMANO ml 50,00 € 8.479,00

B.3.4 Perforazione verticale a rotazione con carotaggio continuo con rivestimento Ø152/127 mm da 40 a 50 mSondaggi a 75 m:

VF Vigneto Ferrari (VF) 5,00 10,00 50,00 154,94 € 7.747,00

SOMMANO ml 50,00 € 7.747,00

I M P O R T ID I M E N SI O N I

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CODICE DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità par. ug. lung. larg. H/Peso unitario TOTALE

PIANO DI CARATTERIZZAZIONE AREA "EX VIGNETO FERRARI" e LIMITROFA AREA AD EST

I M P O R T ID I M E N SI O N I

B.3.5 Perforazione verticale a rotazione con carotaggio continuo con rivestimento Ø152/127 mm da 50 a 60 mSondaggi a 75 m:

VF Vigneto Ferrari (VF) 5,00 10,00 50,00 175,68 € 8.784,00

SOMMANO ml 50,00 € 8.784,00

B.3.6 Perforazione verticale a rotazione con carotaggio continuo con rivestimento Ø152/127 mm da 60 a 70 mSondaggi a 75 m:

VF Vigneto Ferrari (VF) 5,00 10,00 50,00 201,30 € 10.065,00

SOMMANO ml 50,00 € 10.065,00

B.3.7 Perforazione verticale a rotazione con carotaggio continuo con rivestimento Ø152/127 mm da 70 a 80 mSondaggi a 75 m:

VF Vigneto Ferrari (VF) 5,00 5,00 25,00 228,14 € 5.703,50

SOMMANO ml 25,00 € 5.703,50

B.4Alesaggio fino a diametro 168/178 mm, da 40 m fino a fondo foro, necessario perl'installazione del piezometro D5" (da applicare agli artt. da b3.4 a b3.7)

Sondaggi a 75 m:

VF Vigneto Ferrari (VF) 5,00 35,00 175,00 61,00 € 10.675,00

SOMMANO ml 175,00 € 10.675,00

B.5 Perforazione verticale a rotazione con carotaggio continuo con rivestimento Ø168/178 mm da 0 a 20 mSondaggi a 18 m:

VF Vigneto Ferrari (VF) 7,00 18,00 126,00 236,90 € 29.849,40

Aest IF Area ad Est del Vigneto (Aest) I° FASE 3,00 18,00 54,00 236,90 € 12.792,60

SOMMANO ml 180,00 € 42.642,00

Fornitura e formazione di cassette catalogatrici in polietilene o legno, munite discomparti e adatte alla conservazione di 5 m di carotaggio.M I S U R A Z I O N I:

Sondaggi a 75 m:

VF Vigneto Ferrari (VF) 5,00 75,00 0,20 75,00 31,72 € 2.379,00

Sondaggi a 18 m:

VF Vigneto Ferrari (VF) 7,00 20,00 0,20 28,00 31,72 € 888,16

Aest IF Area ad Est del Vigneto (Aest) I° FASE 3,00 20,00 0,20 12,00 31,72 € 380,64

SOMMANO cad. 115,00 € 3.647,80

Restituzione relazioni stratigrafiche dei sondaggi e schede di realizzazione deipiezometri elaborate da tecnico Geologo iscritto all'AlboM I S U R A Z I O N I:

VF Vigneto Ferrari (VF) 12,00 1,00 12,00 55,00 € 660,00

Aest IF Area ad Est del Vigneto (Aest) I° FASE 3,00 1,00 3,00 55,00 € 165,00

SOMMANO cad 15,00 € 825,00

B.VF) Totale € 125.368,06 B. Aest I° F) Totale € 15.107,24 B) - TOTALE Esecuzione sondaggi € 140.475,30

C) Installazione di piezometri e impiantistica di prelievo

Fornitura e posa di tubazione in pvc, cieca e fessurata nelle quantità previste dalpiano di caratterizzazione e su richiesta dalla D.L., esente da sali di piombo,compresi i tappi di fondo/testa:Diametro 5"

Piezometri a 75 m:

VF Vigneto Ferrari (VF) 5,00 75,00 375,00 36,60 € 13.725,00

SOMMANO m 375,00 € 13.725,00

Fornitura e posa di tubazione in pvc, cieca e fessurata nelle quantità previste dalpiano di caratterizzazione e su richiesta dalla D.L., esente da sali di piombo,compresi i tappi di fondo/testa:Diametro 4"

Piezometri a 18 m:

VF Vigneto Ferrari (VF) 7,00 18,00 126,00 29,28 € 3.689,28

Aest IF Area ad Est del Vigneto (Aest) I° FASE 3,00 18,00 54,00 29,28 € 1.581,12

SOMMANO m 180,00 € 5.270,40

Costruzione di massiccio drenante mediante immissione lenta di ghiaino siliceo didiam. 2÷5 mm, vagliato, lavato e uniforme.M I S U R A Z I O N I:

Piezometri a 75 m:

VF Vigneto Ferrari (VF) 5,00 75,00 375,00 3,00 € 1.125,00

Piezometri a 18 m:

VF Vigneto Ferrari (VF) 7,00 18,00 126,00 3,00 € 378,00

Aest IF Area ad Est del Vigneto (Aest) I° FASE 3,00 18,00 54,00 3,00 € 162,00

SOMMANO ml 555,00 € 1.665,00

B.7

C.1

C.3

C.1

B.6

Page 80: piano_di_caratterizzazione_studio_dell_acqua

CODICE DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità par. ug. lung. larg. H/Peso unitario TOTALE

PIANO DI CARATTERIZZAZIONE AREA "EX VIGNETO FERRARI" e LIMITROFA AREA AD EST

I M P O R T ID I M E N SI O N I

Costruzione di sigillatura dell'intercapedine mediante immissione di cementobentoniticoM I S U R A Z I O N I:

VF Vigneto Ferrari (VF) 12,00 1,00 12,00 150,00 € 1.800,00

Aest IF Area ad Est del Vigneto (Aest) I° FASE 3,00 1,00 3,00 150,00 € 450,00

SOMMANO cad 15,00 € 2.250,00

Operazioni di espurgo per il ravvenamento della falda, eseguito medianteinsufflazione di aria compressa per Air-Lift diretto o impiego di altro mezzo idoneoper una durata massima di 8 (otto) ore, comprendendo nelle otto ore il temponecessario per il montaggio e lo smontaggio delle apparecchiature.

M I S U R A Z I O N I:

VF Vigneto Ferrari (VF) 12,00 1,00 12,00 600,00 € 7.200,00

Aest IF Area ad Est del Vigneto (Aest) I° FASE 3,00 1,00 3,00 600,00 € 1.800,00

SOMMANO cad 15,00 € 9.000,00

Fornitura e posa di pozzetto di sicurezza in acciaio verniciato lucchettabile,alloggiato in pozzetto di cemento completo di chiusino in ghisa carrabile 100 x 100

M I S U R A Z I O N I:

Piezometri a 75 m:

VF Vigneto Ferrari (VF) 5,00 1,00 5,00 501,90 € 2.509,50

SOMMANO cad 5,00 € 2.509,50

Fornitura e posa di pozzetto di sicurezza in acciaio verniciato lucchettabile,alloggiato in pozzetto di cemento completo di chiusino in ghisa carrabile 40 x 40

M I S U R A Z I O N I:

Piezometri a 18 m:

VF Vigneto Ferrari (VF) 7,00 1,00 7,00 200,44 € 1.403,08

Aest IF Area ad Est del Vigneto (Aest) I° FASE 3,00 1,00 3,00 200,44 € 601,32

SOMMANO cad 10,00 € 2.004,40

Fornitura e installazione di pompe di prelievo piezometri profondi, complete di tuttigli accessori M I S U R A Z I O N I:

Piezometri a 75 m:

VF Vigneto Ferrari (VF) 5,00 1,00 5,00 1500,00 € 7.500,00

SOMMANO cad 5,00 € 7.500,00

C.VF) Totale € 39.329,86 C. Aest I° F) Totale € 4.594,44 C) - TOTALE Installazione di piezometri € 43.924,30

D) Esecuzione indagini indirette

Indagini geoelettriche - Trasporto ed installazione cantiere

M I S U R A Z I O N I:

Aest IF Area ad Est del Vigneto (Aest) I° FASE 1,00 1,00 1,00 610,00 € 610,00

SOMMANO corpo 1,00 € 610,00

Indagini geoelettriche - Acquisizione sezioni

M I S U R A Z I O N I:

Aest IF Area ad Est del Vigneto (Aest) I° FASE - Previsti n° 13 stendimenti 13,00 1,00 13,00 854,00 € 11.102,00

SOMMANO cad 13,00 € 11.102,00

Indagini geoelettriche - elaborazione dati e stesura relazione tecnica

M I S U R A Z I O N I:

Aest IF Area ad Est del Vigneto (Aest) I° FASE 13,00 1,00 13,00 244,00 € 3.172,00

SOMMANO cad 13,00 € 3.172,00

Indagini elettromagnetiche

M I S U R A Z I O N I:

VF Vigneto Ferrari (VF) 1,00 1,00 1,00 1750,00 € 1.750,00

Aest IF Area ad Est del Vigneto (Aest) I° FASE 1,00 1,00 1,00 1750,00 € 1.750,00

SOMMANO cad 2,00 € 3.500,00

D.VF) Totale € 1.750,00 D. Aest I° F) Totale € 16.634,00 D) - TOTALE Indagini indirette € 18.384,00

D.4

D.2

D3

C.5

C.6

C.8

C.7

C.4

D.1

Page 81: piano_di_caratterizzazione_studio_dell_acqua

CODICE DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità par. ug. lung. larg. H/Peso unitario TOTALE

PIANO DI CARATTERIZZAZIONE AREA "EX VIGNETO FERRARI" e LIMITROFA AREA AD EST

I M P O R T ID I M E N SI O N I

E) Campionamento, analisi in situ e in laboratorio: rifiuti, terreni e acque sotterranee

Campionamento ed analisi acque sotterranee su tutti i piezometri esistenti e dinuova realizzazione (2 campagne mensili ), secondo le metodiche previste dallenorme UNI e/o ufficialmente riconosciute. M I S U R A Z I O N I:

VF Nuovi piezometri Vigneto Ferrari ed esistenti 2,00 38,00 76,00 550,00 € 41.800,00

Aest IF Nuovi piezometri Area ad Est del Vigneto (Aest) I° FASE 2,00 3,00 6,00 550,00 € 3.300,00

SOMMANO cad 82,00 € 45.100,00

Campionamento ed analisi dei rifiuti attraversati durante i carotaggi. I campionidovranno essere formati immediatamente a seguito dell'estrusione del materiale dalcarotiere in quantità significative e rappresentative, secondo le metodiche previstedalla norma UNI 10802/04. Ciascun campione di rifiuto prelevato dovrà esseresottoposto a determinazione analitica di laboratorio per valutarne l'ammissibilità indiscarica per irifuti non pericolosi ai sensi del D.M. 27/9/2010, ai sensi del D.lgs152/06 e s.m.i., del D.L. 2/2012 e del D.L. 5/2012

M I S U R A Z I O N I:

Prelievo campioni e caratterizzazioni analitiche ( minimo 2 a sondaggio)

VF Vigneto Ferrari (VF) 2,00 7,00 14,00 650,00 € 9.100,00

Aest IF Area ad Est del Vigneto (Aest) I° FASE 2,00 3,00 6,00 650,00 € 3.900,00

SOMMANO cad 20,00 € 13.000,00

Campionamento ed analisi dei terreni attraversati durante i carotaggi. I campionidovranno essere formati immediatamente a seguito dell'estrusione del materiale dalcarotiere in quantità significative e rappresentative, secondo le metodiche previstedalla norma UNI 10802/04. il tutto secondo quanto previsto dal piano dicaratterizzazione e su richiesta dalla D.L.M I S U R A Z I O N I:

Prelievo campioni di terreno ( minimo 3 a sondaggio)

VF Vigneto Ferrari (VF) 3,00 12,00 36,00 220,00 € 7.920,00

Aest IF Area ad Est del Vigneto (Aest) I° FASE 3,00 3,00 9,00 220,00 € 1.980,00

SOMMANO cad 45,00 € 9.900,00

Campionamento e prova di permeabilità a carico variabile su foro, sul livello limoargilloso superficiale , laddove riscontrato, e sul livello argilloso di base. tali analisisaranno eseguite da laboratori di geotecnica qualificati, nel rispoetto delle procedurestabilite dalle "Raccomndazioni sulle prove geotecniche di laboratorio"dell'Associazione Geotecnica Italiana (1994). M I S U R A Z I O N I:

Prove di permeabilità a carico variabile

VF Vigneto Ferrari (VF) 1,00 7,00 7,00 130,00 € 910,00

Aest IF Area ad Est del Vigneto (Aest) I° FASE 1,00 3,00 3,00 130,00 € 390,00

SOMMANO cad 10,00 € 1.300,00

E.VF) Totale € 59.730,00 E. Aest I° F) Totale € 9.570,00 E) - TOTALE Campionamento e Analisi di laboratorio € 69.300,00

F) Prove respirometriche

Trasporto e installazione sonda meccanica per la realizzazione dei sondaggi

M I S U R A Z I O N I:

VF Vigneto Ferrari (VF) 1,00 1,00 1,00 500,00 € 500,00

Aest IF Area ad Est del Vigneto (Aest) I° FASE 1,00 1,00 1,00 500,00 € 500,00

SOMMANO cad 2,00 € 1.000,00

Posizionamento installazione su ogni punto di perforazione, incluso lo spostamento.

M I S U R A Z I O N I:

VF Vigneto Ferrari 4,00 1,00 4,00 110,00 € 440,00

Aest IF Area ad Est del Vigneto (Aest) I° FASE 4,00 1,00 4,00 110,00 € 440,00

SOMMANO cad 8,00 € 880,00

Esecuzione di pozzi di campo prova compresa la perforazione a carotaggio continuoa secco con diametro 101 mm, la fornitura e posa in opera di tubazione in PVC da 4'' con tratto filtrante microfessurato e cieco, la formazione di dreno in ghiaietto siliceoselezionato e il tappo superficiale in bentonite. E' compreso il chiusino metallico aprotezione. Previsti 3 campi prova costituiti ciascuno da un pozzo pilota e 3 pozzi dimonitoraggio). M I S U R A Z I O N I:

Pozzi Pilota (fino a 15 m indicativi)

VF Vigneto Ferrari (VF) 1,00 15,00 15,00 135,00 € 2.025,00

Aest IF Area ad Est del Vigneto (Aest) I° FASE 1,00 15,00 15,00 135,00 € 2.025,00

Pozzi monitoraggio ( fino a 10 m indicativi)

VF Vigneto Ferrari (VF) 3,00 10,00 30,00 135,00 € 4.050,00

Aest IF Area ad Est del Vigneto (Aest) I° FASE 3,00 10,00 30,00 135,00 € 4.050,00

SOMMANO cad 90,00 € 12.150,00

F.3

F.1

F.2

E.1

E.4

E.3

E.2

Page 82: piano_di_caratterizzazione_studio_dell_acqua

CODICE DESIGNAZIONE DEI LAVORI Quantità par. ug. lung. larg. H/Peso unitario TOTALE

PIANO DI CARATTERIZZAZIONE AREA "EX VIGNETO FERRARI" e LIMITROFA AREA AD EST

I M P O R T ID I M E N SI O N I

Fornitura e posa in opera di sonde fisse di monitoraggio per punto di indagine comedescritte nella proposta metodologica. In particolare, per ogni punto si prevede diinstallare una sonda a 7 m e una sonda a 3 m. M I S U R A Z I O N I:

Pozzi monitoraggio ( fino a 10 m indicativi)

VF Vigneto Ferrari (VF) 3,00 10,00 30,00 39,00 € 1.170,00

Aest IF Area ad Est del Vigneto (Aest) I° FASE 3,00 10,00 30,00 39,00 € 1.170,00

SOMMANO cad 60,00 € 2.340,00

Fornitura e formazione di cassette catalogatrici in polietilene o legno, munite discomparti e adatte alla conservazione di 5 m di carotaggio.M I S U R A Z I O N I:

VF Vigneto Ferrari (VF) 45,00 0,20 9,00 31,72 € 285,48

Aest IF Area ad Est del Vigneto (Aest) I° FASE 45,00 0,20 9,00 31,72 € 285,48

SOMMANO cad 18,00 € 570,96

Esecuzione prove di estrazione gas per una durata massima di 5 giorni secondo lemodalità indicate nella proposta metodologica, incluso il prelievo di campioni di gas,il trasporto A/R e l'installazione della strumentazione.M I S U R A Z I O N I:

VF Vigneto Ferrari (VF) 1,00 1,00 1,00 3150,00 € 3.150,00

Aest IF Area ad Est del Vigneto (Aest) I° FASE 1,00 1,00 1,00 3150,00 € 3.150,00

SOMMANO cad 2,00 € 6.300,00

Esecuzione analisi chimiche per la determinazione di Idrocarburi, BTEX, SolventiClorurati su campioni di gas interstiziale (previsti 2 campioni a pozzo).

M I S U R A Z I O N I:

VF Vigneto Ferrari (VF) 4,00 2,00 8,00 190,00 € 1.520,00

Aest IF Area ad Est del Vigneto (Aest) I° FASE 4,00 2,00 8,00 190,00 € 1.520,00

SOMMANO cad 16,00 € 3.040,00

Caratterizzazione biogas (Metano, Azoto, Ossigeno, Anidride Carbonica, AcidoSolfidrico, Mercaptani) su 9 campioni (9 punti di monitoraggio) mediante analisichimiche di laboratorio e/o strumentazione di campo.M I S U R A Z I O N I:

VF Vigneto Ferrari (VF) 3,00 1,00 3,00 310,00 € 930,00

Aest IF Area ad Est del Vigneto (Aest) I° FASE 3,00 1,00 3,00 310,00 € 930,00

SOMMANO cad 6,00 € 1.860,00

F.VF) Totale € 14.070,48 F. Aest I° F) Totale € 14.070,48 F) - TOTALE Indagini Respirometriche € 28.140,96

G) Totale lavori Piano di caratterizzazione (A+B+C+D+E+F) euro € 305.574,56

G.VF) Piano di caratterizzazione Ex Vigneto Ferrari totale euro € 241.998,40 G.Aest I° F) Piano di caratterizzazione Area Est I° Fase totale euro € 63.576,16 H) Oneri di Progettazione 3% (G) totale euro € 9.167,24 H.VF) Piano di caratterizzazione Ex Vigneto Ferrari totale euro € 7.259,95 H.Aest I° F) Piano di caratterizzazione Area Est I° Fase totale euro € 1.907,28 I) Oneri di Direzione Lavori 4% (G) totale euro € 12.222,98 I.VF) Piano di caratterizzazione Ex Vigneto Ferrari totale euro € 9.679,94 I.Aest I° F) Piano di caratterizzazione Area Est I° Fase totale euro € 2.543,05 L) Oneri di Sicurezza 2% (G) totale euro € 6.111,49 L.VF) Piano di caratterizzazione Ex Vigneto Ferrari totale euro € 4.839,97 L.Aest I° F) Piano di caratterizzazione Area Est I° Fase totale euro € 1.271,52 M) Piano di caratterizzazione (G+H+I+L) totale euro € 333.076,27 M.VF) Piano di caratterizzazione Ex Vigneto Ferrari totale euro € 263.778,26 M.Aest I° F) Piano di caratterizzazione Area Est I° Fase totale euro € 69.298,01

F.6

F.8

F.7

F.4

F.5

Page 83: piano_di_caratterizzazione_studio_dell_acqua

STUDIO DELL’ACQUA & ASSOCIATI

_______________________________________________________________________________________

Sede legale: Via dell’Industria, n. 5- 37014 Castelnuovo del Garda (VR) tel. 0456450534 fax 0456461210 e-mail [email protected] - www.studiodellacquaeassociati.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ALLEGATO3: 

Cronoprogramma dei lavori 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Page 84: piano_di_caratterizzazione_studio_dell_acqua

Punto "zero" - Autorizzazione ai lavori I° FASE

1° sett. 2° sett. 3° sett. 4° sett. 1° sett. 2° sett. 3° sett. 4° sett.

Ubicazione sondaggi con GPS

Elettromagnetometria

Sondaggi a 75 m n° 5 con installazione piezometri, espurgo, prove di permeabilità

Sondaggi a 18 m n° 7 con installazione piezometri, espurgo, prove di permeabilità

Campionamento ed analisi dei rifiuti attraversati durante i carotaggi

Campionamento ed analisi dei terreni attraversati durante i carotaggi

Respirometrie

Campionamento ed analisi acque sotterranee su piezometri esistenti e nuovi

Report finale

APPROFONDIMENTI DEL PIANO DI CARATTERIZZZIONE DELL'AMBITO DI PROGETTO ED INDICAZIONI RELATIVE ALLA CARATTERIZZAZIONE DELLE AREE POSTE AD EST DELLO STESSO

CRONOPROGRAMMA

Vigneto Ferrari2° MESE1° MESE

1° sett. 2° sett. 3° sett. 4° sett. 1° sett. 2° sett. 3° sett. 4° sett.

Ubicazione sondaggi e rilievo topografico con GPS

Elettromagnetometria

Tomografia elettrica

Sondaggi a 18 m n°3 con installazione piezometri, espurgo, prove di permeabilità

Campionamento ed analisi dei rifiuti attraversati durante i carotaggi

Campionamento ed analisi dei terreni attraversati durante i carotaggi

Respirometrie

Campionamento ed analisi acque sotterranee su piezometri esistenti e nuovi

Report finale

Note:Le settimane si intendano come lavorativeLe tempistiche delle analisi delle acque sotterranee si riferiscono alla prima campagna di monitoraggio

Area ad Est dell'ambito di progetto - I° FASE1° MESE 2° MESE

Le tempistiche delle analisi delle acque sotterranee si riferiscono alla prima campagna di monitoraggio

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STUDIO DELL’ACQUA & ASSOCIATI

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Sede legale: Via dell’Industria, n. 5- 37014 Castelnuovo del Garda (VR) tel. 0456450534 fax 0456461210 e-mail [email protected] - www.studiodellacquaeassociati.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ALLEGATO4: 

Piano particellare di asservimento 

 

 

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STUDIO DELL’ACQUA & ASSOCIATI _______________________________________________________________________________

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tel. 0456450534 fax 0456461210 e-mail [email protected] - www.studiodellacquaeassociati.it

1. PREMESSA In riferimento alla procedura di occupazione temporanea prevista nel Decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2001, n. 327 Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità, si riportano alcune nozioni e spiegazioni previste dalla norma.

PROCEDIMENTO DI OCCUPAZIONE TEMPORANEA (art. 49) T.U.E.

Nozione e funzione dell'istituto

L'art. 49, comma 1, del T.U. prevede che l'autorità espropriante possa "disporre l'occupazione temporanea di aree non soggette al procedimento espropriativo anche individuate ai sensi dell'art. 12, se ciò risulti necessario per la corretta esecuzione dei lavori previsti".

Lo stesso articolo, al comma 5, consente che le medesime disposizioni "si applicano, in quanto compatibili, nel caso di frane, alluvioni, rottura di argini e in ogni caso in cui si utilizzano beni altrui per urgenti ragioni di pubblica utilità".

La norma pertanto assoggetta, ad una comune regolamentazione, due ipotesi distinte di occupazione temporanea (comunque riferite a lavori relativi ad opere pubbliche o di pubblica utilità disciplinate dal T.U.), definite come segue:

I - Occupazione temporanea per la realizzazione di lavori di pubblica utilità

La prima ipotesi, prevista dal comma 1, è relativa all'occupazione temporanea di aree, non soggette al procedimento espropriativo, necessarie per la corretta esecuzione dei lavori. In tale caso devono essere pertanto accertate condizioni di necessità, individuate in rapporto alle particolarità esecutive dell'opera da realizzare, che richiedono l'occupazione di terreni direttamente non preordinati alla realizzazione dell'opera.

Le condizioni richieste possono riscontrarsi:

a) per lo svolgimento di lavori dichiarati di pubblica utilità, ai sensi dell'art. 12 del T.U., per la realizzazione dei quali è prevista sia l'acquisizione dei terreni necessari, tramite l'avvio di una procedura espropriativa, che l'occupazione temporanea di altri terreni che, alla fine dei lavori, saranno restituiti ai proprietari (tale ipotesi è espressamente richiamata dall'articolato con l'inciso "anche individuate ai sensi dell'art. 12");

b) per lo svolgimento di lavori, riconosciuti di pubblica utilità, per i quali non è previsto l'avvio della procedura espropriativa (in quanto ad esempio i terreni direttamente necessari alla realizzazione dell'opera sono già nella disponibilità del soggetto attuatore dei lavori stessi);

II - Occupazione temporanea necessitata da urgenti ragioni di pubblica utilità

In questo caso l'occupazione temporanea è necessitata dall'utilizzo di beni altrui per urgenti ragioni di pubblica utilità, come nei casi di frane, alluvioni, rottura di argini. Pertanto le aree oggetto di occupazione temporanea possono essere, dopo l'intervento urgente, anche soggette ad un successivo procedimento espropriativo (la prescrizione che limita l'istituto alle aree non soggette ad espropriazione vale solo per la prima ipotesi).

1. Presupposti per l'avvio del procedimento:

In tutti i casi evidenziati si applicano, in quanto compatibili, le norme procedimentali previste dall'art. 49, commi 2, 3, e 4. Trattasi di procedimenti che si qualificano per il fatto che l'ablazione non ha come oggetto il diritto di proprietà del privato, ma la facoltà di godimento e di utilizzazione del bene stesso per un periodo commisurato alla persistenza di condizioni di necessità (art. 49, primo comma) o di urgenza (art. 49, quinto comma).

Il procedimento può essere avviato quando sussistono i seguenti presupposti, definiti con riferimenti alle tre ipotesi evidenziate:

I a- Occupazione temporanea per la realizzazione di lavori di pubblica utilità da disporre parallelamente al procedimento di esproprio

Trattasi dell'ipotesi in cui l'occupazione temporanea di aree necessita per la realizzazione di opere per le quali è prevista anche l'espropriazione di altri beni.

In tale caso, il procedimento può essere avviato quando:

• l'opera è stata regolarmente dichiarata di pubblica utilità ai sensi dell'art. 12 del T.U

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• ad integrazione al piano particellare di esproprio sia stato predisposto l'elenco delle aree da occupare temporaneamente in quanto non soggette al procedimento di esproprio, con allegata individuazione nelle mappe catastali;

• anche dopo la dichiarazione di pubblica utilità sia stata predisposta una dichiarazione del progettista o del direttore dei lavori che attesti che i terreni necessitano per la corretta esecuzione dei lavori e indichi il periodo di tempo previsto per la durata massima dell'occupazione.

I b- Occupazione temporanea per la realizzazione di lavori di pubblica utilità per i quali non è previsto l'avvio del procedimento di esproprio

Trattasi dell'ipotesi in cui l'occupazione temporanea di aree necessita per la realizzazione di opere per le quali non è prevista l'espropriazione di beni. In tale caso, il procedimento può essere avviato quando:

• l'opera è stata regolarmente dichiarata di pubblica utilità ai sensi dell'art. 12 del T.U.

• è stato predisposto l'elenco delle aree da occupare temporaneamente, con allegata individuazione nelle mappe catastali;

• anche dopo la dichiarazione di pubblica utilità è stata predisposta una dichiarazione del progettista o del direttore dei lavori che attesti che i terreni necessitano per la corretta esecuzione dei lavori e indichi il periodo di tempo previsto per la durata massima dell'occupazione

II - Occupazione temporanea necessitata da urgenti ragioni di pubblica utilita'

Trattasi dell'ipotesi in cui l'occupazione temporanea di aree necessita per ragioni impreviste ed urgenti. In tale caso, il procedimento può essere avviato quando:

• siano accertate urgenti ragioni di pubblica utilità per le quali necessita realizzare pronti interventi o lavori urgenti a seguito di frane, alluvioni, rottura di argini e ogni altro caso in cui, per le stesse ragioni, si utilizzano beni altrui;

• è stato predisposto l'elenco delle aree da occupare temporaneamente, con allegata individuazione nelle mappe catastali;

• è stata predisposta una dichiarazione del responsabile dell'ente per tali interventi che attesti l'urgenza dei lavori medesimi e indichi il periodo di tempo previsto per la durata massima dell'occupazione.

2. Predisposizione degli atti e avvio del procedimento:

Il promotore dell'occupazione, nel caso non sia anche autorità espropriante

• (1) trasmette gli atti, richiesti per l'avvio del procedimento, all'ufficio per le espropriazioni dell'autorità espropriante competente per gli adempimenti di cui art. 49, comma 1.

3. Emissione del decreto di occupazione temporanea

Il dirigente dell'ufficio per le espropriazioni dell'autorità espropriante competente:

• (2) accerta la sussistenza delle condizioni di necessità (art. 49, primo comma) o di urgenza (art. 49, quinto comma), anche chiedendo ulteriori motivazioni al promotore dell'occupazione;

• (3) emette, dando atto della sussistenza delle condizioni richieste, il decreto che dispone l'occupazione temporanea dei beni immobili necessari (art. 49, comma 1), determina l'indennità dovuta ai sensi dell'art. 50, comma 1 e fissa il termine di durata massima dell'occupazione.

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2. INDIVIDUAZIONE AREA DI OCCUPAZIONE TEMPORANEA In riferimento al crono programma allegato alle integrazioni al piano di caratterizzazione del fondo denominato “Vigneto Ferrari” ed delle indicazioni delle indagini da eseguire nell’area ad est dell’ambito di progetto, si riportano nelle successiva tabella i mappali delle area interessate dalle indagini e caratterizzazione, suddivisi nelle diversi fasi.

Tipo di Coltura

Ferrari Arturo 8 438 seminativo irriguo Vigneto 3.111,00

Valpolicella scavi srl 8 396 fabbricato sup. pertinenziale 1.300,00

Azienda agricola Zanoni Emilia 8 458 seminativo

irriguo arb Vigneto 1.321,00

Ferrari Arturo 8 504 seminativo irriguo Vigneto 100,00

Ferrari Arturo 8 505 seminativo irriguo Vigneto 25,00

Ferrari Arturo 8 506 seminativo irriguo Vigneto 110,00

Ferrari Arturo 8 507 seminativo irriguo Vigneto 3.725,00

Ferrari Arturo 8 508 seminativo irriguo Vigneto 276,00

Ferrari Arturo 8 509 seminativo irriguo Vigneto 69,00

Ferrari Arturo 8 510 seminativo irriguo Vigneto 112,00

Ferrari Arturo 8 511 seminativo irriguo Vigneto 8.252,00

Ferrari Arturo 8 514 seminativo irriguo Vigneto 616,00

Ferrari Arturo 8 515 seminativo irriguo Vigneto 154,00

Ferrari Arturo 8 516 seminativo irriguo Vigneto 229,00

Ferrari Arturo 8 517 seminativo irriguo Vigneto 110,00

Ferrari Arturo 8 518 seminativo irriguo Vigneto 11.933,00

Azienda agricola s.pietro sas di Galtarossa Giacomo e de min Camilla &c.

8 460 seminativo irriguo Vigneto 23.977,00

Zanoni Emilia 8 512 seminativo irriguo Vigneto 167,00

Zanoni Emilia 8 513 seminativo irriguo Vigneto 1.055,00

Azienda agricola s.pietro sas di Galtarossa Giacomo e de min Camilla &c.

8 444 vivaio Vigneto 5.225,00

Azienda agricola s.pietro sas di Galtarossa Giacomo e de min Camilla &c.

8 428 frutteto irriguo Vigneto 13.711,00

Azienda agricola s.pietro sas di Galtarossa Giacomo e de min Camilla &c.

8 430 frutteto irriguo Vigneto 4.796,00

Azienda agricola s.pietro sas di Galtarossa Giacomo e de min Camilla &c.

12 19 cava Vigneto 9.455,00

Pedrotti Davide 12 119 cava Vigneto 5.768,00

Vigneto Ferrari

Area est dell'impianto di progetto - I° fase

Area est dell'impianto di progetto - II° fase (se necessaria)

Descrizione da cronoprogramma Ditta/Quota di Proprietà Coltura in atto Esproprio (mq)

Dati catastali

N° Foglio

N° Particel. Qualità

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Si riporta estratto planimetria catastale dell’area interessata.

3. INDENNITÀ PER L’OCCUPAZIONE In riferimento all’art. 50 T.U.E. (Testo Unico Espropri) nel caso di occupazione di un’area, è dovuta al proprietario una indennità per ogni anno pari ad un dodicesimo di quanto sarebbe dovuto nel caso di esproprio dell’area e, per ogni mese o frazione di mese, una indennità pari ad un dodicesimo di quella annua. Quindi il calcolo per il conteggio dell’indennità di occupazione temporanea eseguito è stato il seguente: INDENNITA’ DOVUTA PER OGNI MESE DI OCCUPAZIONE TEMPORANEA PER ESIGENZE DI CANTIERE (Io) (a) Io = (VA / 144) x So x P = …... € (VA della coltura in atto ossia valore di eventuale esproprio (valore agricolo effettivo di mercato), diviso 144 per il computo dell’indennità mensile - moltiplicato per So = superficie occupata e per P = mesi di durata dell’occupazione) (a) 1 Si riporta la tabella di calcolo.

1 Note: (a) La realizzazione dei lavori richiede sempre l’occupazione temporanea dei terreni da asservire, che devono essere indennizzati, con il criterio di cui all’art. 50 del T.U.E., per un importo annuo pari ad un dodicesimo della presunta indennità di esproprio e per ogni mese, o frazione di mese, per un importo pari ad un dodicesimo dell’importo annuo (coefficiente mensile 0,0069 = 1/12/12).

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Tipo di Coltura

Ferrari Arturo 8 438 seminativo irriguo Vigneto 750 150 3.111,00 175,45 0,25 1 45,69€ 913,80€ 959,49€

Valpolicella scavi srl 8 396 fabbricato sup. pertinenziale 250 150 1.300,00 135,00 0,25 1 35,16€ 234,38€ 269,53€

Azienda agricola Zanoni Emilia 8 458 seminativo

irriguo arb Vigneto 500 150 1.321,00 175,45 0,25 1 45,69€ 609,20€ 654,89€

Ferrari Arturo 8 504 seminativo irriguo Vigneto 0 0 100,00 175,45 0,25 1 -€ -€ -€

Ferrari Arturo 8 505 seminativo irriguo Vigneto 0 0 25,00 175,45 0,25 1 -€ -€ -€

Ferrari Arturo 8 506 seminativo irriguo Vigneto 50 50 110,00 175,45 0,25 1 15,23€ 60,92€ 76,15€

Ferrari Arturo 8 507 seminativo irriguo Vigneto 250 150 3.725,00 175,45 0,25 1 45,69€ 304,60€ 350,29€

Ferrari Arturo 8 508 seminativo irriguo Vigneto 0 0 276,00 175,45 0,25 1 -€ -€ -€

Ferrari Arturo 8 509 seminativo irriguo Vigneto 0 0 69,00 175,45 0,25 1 -€ -€ -€

Ferrari Arturo 8 510 seminativo irriguo Vigneto 50 50 112,00 175,45 0,25 1 15,23€ 60,92€ 76,15€

Ferrari Arturo 8 511 seminativo irriguo Vigneto 250 150 8.252,00 175,45 0,25 1 45,69€ 304,60€ 350,29€

Ferrari Arturo 8 514 seminativo irriguo Vigneto 0 0 616,00 175,45 0,25 1 -€ -€ -€

Ferrari Arturo 8 515 seminativo irriguo Vigneto 0 0 154,00 175,45 0,25 1 -€ -€ -€

Ferrari Arturo 8 516 seminativo irriguo Vigneto 50 50 229,00 175,45 0,25 1 15,23€ 60,92€ 76,15€

Ferrari Arturo 8 517 seminativo irriguo Vigneto 50 50 110,00 175,45 0,25 1 15,23€ 60,92€ 76,15€

Ferrari Arturo 8 518 seminativo irriguo Vigneto 600 300 11.933,00 175,45 0,25 1 91,38€ 731,04€ 822,42€

Azienda agricola s.pietro sas di Galtarossa Giacomo e de min Camilla &c.

8 460 seminativo irriguo Vigneto 470 1000 23.977,00 175,45 0,75 0,25 913,80€ 143,16€ 1.056,96€

Zanoni Emilia 8 512 seminativo irriguo Vigneto 100 150 167,00 175,45 0,75 0,25 137,07€ 30,46€ 167,53€

Zanoni Emilia 8 513 seminativo irriguo Vigneto 50 150 1.055,00 175,45 0,75 0,25 137,07€ 15,23€ 152,30€

mesi di occupazione temporanea (sondaggi-

respirometrie)

occupazione per elettromagnetism

o IO= (VA/144)*So*P

Ditta/Quota di Proprietà N° Foglio

N° Particel. Qualità Classe Coltura in

atto

Indennità per l'occupazione

Occupazione Temporanea

sondaggi

Occupazione Temporanea

elettromagnetismo

Superfice tot di Occupazione (mq.)totale IO=

(VA/144)*So*P

Esproprio

Vigneto Ferrari

Area est dell'impianto di progetto - I° fase

mesi di occupazione temporanea

(elettromagnetometria e tomografia

elettrica)

occupazione per sondaggi e

respirometrie IO= (VA/144)*So*P

Dati catastali VAM (€/mq) Coltura in atto

(Tabella Provinciale Espropri 2011)

Des

criz

ione

da

cron

opro

gram

ma