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Piazzale Matteotti rinato con le cure dei bersaglieri parchi 27...L'ECO DI BERGAMO 25 LUNED 27...

Date post: 25-Apr-2019
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L’ECO DI BERGAMO 25 LUNEDÌ 27 GIUGNO 2016 Viaggio nei parchi Seriate (2) /[email protected] Piazzale Matteotti è rinato con le cure dei bersaglieri La convenzione. L’associazione da pochi mesi tiene in ordine l’area grazie a un accordo con il Comune Giardino frequentato per la sua posizione strategica SERIATE DANIELE FOFFA Quello in piazzale Mat- teotti, dopo l’Oasi verde (a cui abbiamo dedicato una prece- dente puntata del nostro viag- gio), è probabilmente il parco pubblico più importante di Se- riate. Esteso su un’area di 13.946 metri quadrati, il giardino di piazzale Matteotti è formato da due isole d’erba e alberi, avvolte dalle spire di uno stradone, le cui curve si incrociano al centro del piazzale e disegnano un grande otto nel cuore della città. Tutt’intorno si snoda una stri- scia di verde, fiancheggiata da via Caterina da Siena: separa, a settentrione, il piazzale dai bi- nari della ferrovia che corre ver- so Bergamo; a meridione, dai palazzi che si affacciano su cor- so Roma. Passeggiando, si incrociano tutti i tipi di utenti. I bambini sciamano intorno all’isola dedi- cata al loro divertimento, dotata di altalene, scivoli, cavallucci a molla. Tutt’intorno panchine e muretti e l’ombra delle maesto- Nelle belle giornate l’area è molto frequentata da bambini e famiglie FOTO PERSICO se fronde degli alberi. Bonario e ormai rasserenato, un busto del nobile Giacomo Matteotti dà le spalle a questo paese dei balocchi, ai bambini e ai genito- ri o nonni che li accompagnano, e rivolge la fronte all’ingresso principale del parco ad acco- gliere i visitatori. Nell’isola ge- mella, severe pertiche e scale orizzontali per gli appassionati del corpo libero. Moltissimi, poi, i padroni con i cani al guin- zaglio. Lungo il verde che cir- conda il piazzale si distende il percorso salute «policrosalus», segnalato da cartelli, non tutti, a dir la verità, leggibilissimi. Mancano, inoltre, alcune strut- ture per effettuare gli esercizi indicati perché sono state ri- mosse a seguito dell’usura, del- l’imperizia o, al limite, della stu- pidità devastatrice dei vandali di turno. Chi si sobbarca questi e altri lavori di manutenzione sono gli uomini della Protezione Civile dell’Associazione Nazionale Bersaglieri di Seriate. La qualità complessiva con cui è tenuto il parco, al netto dei piccoli incon- venienti, è la testimonianza elo- quente dei loro sforzi: tutto è in ordine. Ma non sempre le cose sono andate in questo modo: «Per anni la zona è stata lasciata un po’ nell’incuria – dicono dal- l’associazione -. Addirittura qualche volta sono giunte se- gnalazioni di persone infrattate tra i rami degli alberi, spioventi fino al terreno. Non si sa per quale motivo preciso fossero lì, ma di solito non ci si va a na- scondere se non si sta facendo nulla di proibito». Così il marzo scorso l’associazione ha offerto i propri servigi al Comune, il quale, volentieri, ha sfruttato l’occasione stipulando una con- venzione quadriennale. «Ora il parco è tranquillo. Abbiamo ta- gliato i rami, in modo che non ci siano più zone dove nascon- dersi, falciamo l’erba ogni 15-20 giorni e segnaliamo al Comune quando qualche attrezzo si rompe o è reso inservibile, per ottenere un rapido rimpiazzo. Lo facciamo – sottolineano or- gogliosi – perché vogliamo tra- smettere i nostri valori e dare un contributo alla comunità». Così, il parco oggi è un luogo molto frequentato e apprezzato dalla popolazione. Vuoi per la sua posizione strategica, che at- tira a sé i furgoni dei venditori del mercato, che ogni lunedì mattina vivacizza con grida e colori l’atmosfera della zona, vuoi per l’organizzazione di eventi (concerti, sagre), ospitati in quest’area con una certa fre- quenza, il parco di piazzale Mat- teotti rappresenta per i seriatesi un centro vitale di evasione dal- l’angustia degli uffici e della ri- strettezza delle mura di casa. da bambini, genitori e nonni, grazie al bel prato e all’area gio- chi. Ci si imbatte spesso anche in ragazzi, per lo più provenienti dal centro pastorale Giovanni XXIII, dove per lo più i loro coe- tanei praticano sport nel campo da calcio e in quello da basket. Per trovare l’ultima grande area di verde pubblico bisogna spostarsi in via dei Partigiani, poco lontano dall’Asst Bergamo Est e dall’istituto Ettore Majo- rana. Il parco è gestito da un an- no da un’altra associazione mol- to attiva sul territorio, quella de- gli alpini. Le penne nere tengo- no anche qui il prato e gli alberi, i due scivoli, le due altalene, le panchine e il bel monumento dell’89 donato dagli alpini: posto all’ingresso, rende omaggio alla straordinaria storia del corpo e ai suoi valori. Forse è per questo che i frequentatori del parco so- no di tutti i tipi, italiani, stranie- ri, famiglie, ragazzi, anziani: senza distinzioni si godono la tranquillità della zona e la sicu- rezza, garantita dal servizio «Gi- roparchi», sorta di passeggiata di sorveglianza effettuata dai vo- lontari una volta alla settimana. D. Fof. a Betty Ambiveri, grande figura femminile di imprenditrice, partigiana, benemerita della cit- tà. Storia e ricordi si intrecciano, al Paravisi, con la vita di tutti i giorni. E così, tra i grandi alberi del parco scorrono vie pedonali, fiancheggiate da panchine occu- pate a tutte le ore del giorno dai molti stranieri che lì amano ri- posarsi e conversare. «Sono so- prattutto loro che lo vivono dav- vero – riferisce una signora con il cane al guinzaglio –. Gli altri per lo più sono di passaggio, an- che se spesso si vedono anziani e genitori che vengono a prendere i figli all’istituto comprensivo Cesare Battisti». Tra i visitatori non pochi sono bambini. Sfrut- tano l’area gioco, composta da due altalene, uno scivolo e due cavallucci a molla in buone con- dizioni. Del resto è tutto il parco a essere ben gestito: l’associazio- ne dei bersaglieri vigila e ogni due settimane dà il suo contri- buto al mantenimento del ver- de. La stessa cura i bersaglieri la dedicano al parco di via Donizet- ti, il «Cortinovis» (in onore di Ferdinando, arciprete di Seriate dal 1989 al 2005). Non molto grande, è però frequentatissimo Gli altri spazi Dal «Paravisi» dedicato a monsignor Angelo al parco nel pressi del Majorana e curato dalle penne nere Lungo via Dante, ac- canto alla chiesa del Santissimo Redentore, si apre a lato della strada una finestra di smeraldo: è il parco «Paravisi», dedicato a monsignor Angelo, arciprete di Seriate dal 1976 al 1988. L’in- gresso, privo di recinzioni, è se- gnato da due severi pilastri qua- drangolari. Poco più in là, nello spiazzo principale, a corona della fonta- na nel centro, si concentrano i monumenti. Il più vistoso è un bersagliere: è un dono dell’asso- ciazione locale, risalente al 1997. Un altro monumento è per i car- risti. L’ultimo, invece è dedicato E nell’area verde di via Partigiani a sorvegliare ci sono gli alpini L’area giochi di via Partigiani Parco di piazzale Matteotti Situazione del verde Offerta e cura giochi per bambini Servizi Sicurezza Ristori 5 3 3 4 3 G i u d i z i o c o m p l e s s i v o 4 su 5 Su tutti «vigila» il busto di Giacomo Matteotti I bersaglieri curano vari parchi Lavori nel parco di via Dante efJfznfTvwGAJ6CPWMj8KjVjUPlkaeUOj6HVJWhGL+o=
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L’ECO DI BERGAMO

25LUNEDÌ 27 GIUGNO 2016

Viaggio nei parchi Seriate (2) /[email protected]

Piazzale Matteottiè rinato con le curedei bersaglieriLa convenzione. L’associazione da pochi mesi tienein ordine l’area grazie a un accordo con il ComuneGiardino frequentato per la sua posizione strategica

SERIATE

DANIELE FOFFA

Quello in piazzale Mat-teotti, dopo l’Oasi verde (a cuiabbiamo dedicato una prece-dente puntata del nostro viag-gio), è probabilmente il parcopubblico più importante di Se-riate.

Esteso su un’area di 13.946metri quadrati, il giardino dipiazzale Matteotti è formato dadue isole d’erba e alberi, avvoltedalle spire di uno stradone, lecui curve si incrociano al centrodel piazzale e disegnano un

grande otto nel cuore della città.Tutt’intorno si snoda una stri-scia di verde, fiancheggiata davia Caterina da Siena: separa, asettentrione, il piazzale dai bi-nari della ferrovia che corre ver-so Bergamo; a meridione, daipalazzi che si affacciano su cor-so Roma.

Passeggiando, si incrocianotutti i tipi di utenti. I bambinisciamano intorno all’isola dedi-cata al loro divertimento, dotatadi altalene, scivoli, cavallucci amolla. Tutt’intorno panchine emuretti e l’ombra delle maesto-

Nelle belle giornate l’area è molto frequentata da bambini e famiglie FOTO PERSICO

se fronde degli alberi. Bonarioe ormai rasserenato, un bustodel nobile Giacomo Matteottidà le spalle a questo paese deibalocchi, ai bambini e ai genito-ri o nonni che li accompagnano,e rivolge la fronte all’ingressoprincipale del parco ad acco-gliere i visitatori. Nell’isola ge-mella, severe pertiche e scaleorizzontali per gli appassionatidel corpo libero. Moltissimi,poi, i padroni con i cani al guin-zaglio. Lungo il verde che cir-conda il piazzale si distende ilpercorso salute «policrosalus»,segnalato da cartelli, non tutti,a dir la verità, leggibilissimi.Mancano, inoltre, alcune strut-ture per effettuare gli eserciziindicati perché sono state ri-mosse a seguito dell’usura, del-l’imperizia o, al limite, della stu-pidità devastatrice dei vandalidi turno.

Chi si sobbarca questi e altrilavori di manutenzione sono gliuomini della Protezione Civiledell’Associazione NazionaleBersaglieri di Seriate. La qualitàcomplessiva con cui è tenuto ilparco, al netto dei piccoli incon-venienti, è la testimonianza elo-quente dei loro sforzi: tutto è inordine. Ma non sempre le cosesono andate in questo modo:«Per anni la zona è stata lasciataun po’ nell’incuria – dicono dal-l’associazione -. Addiritturaqualche volta sono giunte se-

gnalazioni di persone infrattatetra i rami degli alberi, spioventifino al terreno. Non si sa perquale motivo preciso fossero lì,ma di solito non ci si va a na-scondere se non si sta facendonulla di proibito». Così il marzoscorso l’associazione ha offertoi propri servigi al Comune, ilquale, volentieri, ha sfruttatol’occasione stipulando una con-venzione quadriennale. «Ora ilparco è tranquillo. Abbiamo ta-gliato i rami, in modo che nonci siano più zone dove nascon-dersi, falciamo l’erba ogni 15-20giorni e segnaliamo al Comunequando qualche attrezzo sirompe o è reso inservibile, perottenere un rapido rimpiazzo.Lo facciamo – sottolineano or-gogliosi – perché vogliamo tra-smettere i nostri valori e dare uncontributo alla comunità».

Così, il parco oggi è un luogomolto frequentato e apprezzatodalla popolazione. Vuoi per lasua posizione strategica, che at-tira a sé i furgoni dei venditoridel mercato, che ogni lunedìmattina vivacizza con grida ecolori l’atmosfera della zona,vuoi per l’organizzazione dieventi (concerti, sagre), ospitatiin quest’area con una certa fre-quenza, il parco di piazzale Mat-teotti rappresenta per i seriatesiun centro vitale di evasione dal-l’angustia degli uffici e della ri-strettezza delle mura di casa.

da bambini, genitori e nonni, grazie al bel prato e all’area gio-chi. Ci si imbatte spesso anche inragazzi, per lo più provenienti dal centro pastorale Giovanni XXIII, dove per lo più i loro coe-tanei praticano sport nel campoda calcio e in quello da basket.

Per trovare l’ultima grandearea di verde pubblico bisogna spostarsi in via dei Partigiani, poco lontano dall’Asst Bergamo Est e dall’istituto Ettore Majo-rana. Il parco è gestito da un an-no da un’altra associazione mol-to attiva sul territorio, quella de-gli alpini. Le penne nere tengo-no anche qui il prato e gli alberi, idue scivoli, le due altalene, le panchine e il bel monumento dell’89 donato dagli alpini: postoall’ingresso, rende omaggio alla straordinaria storia del corpo e ai suoi valori. Forse è per questo che i frequentatori del parco so-no di tutti i tipi, italiani, stranie-ri, famiglie, ragazzi, anziani: senza distinzioni si godono la tranquillità della zona e la sicu-rezza, garantita dal servizio «Gi-roparchi», sorta di passeggiata di sorveglianza effettuata dai vo-lontari una volta alla settimana. D. Fof.

a Betty Ambiveri, grande figura femminile di imprenditrice, partigiana, benemerita della cit-tà. Storia e ricordi si intrecciano,al Paravisi, con la vita di tutti i giorni. E così, tra i grandi alberi del parco scorrono vie pedonali,fiancheggiate da panchine occu-pate a tutte le ore del giorno dai molti stranieri che lì amano ri-posarsi e conversare. «Sono so-prattutto loro che lo vivono dav-vero – riferisce una signora con il cane al guinzaglio –. Gli altri per lo più sono di passaggio, an-che se spesso si vedono anziani egenitori che vengono a prenderei figli all’istituto comprensivo Cesare Battisti». Tra i visitatori non pochi sono bambini. Sfrut-tano l’area gioco, composta da due altalene, uno scivolo e due cavallucci a molla in buone con-dizioni. Del resto è tutto il parco a essere ben gestito: l’associazio-ne dei bersaglieri vigila e ogni due settimane dà il suo contri-buto al mantenimento del ver-de. La stessa cura i bersaglieri la dedicano al parco di via Donizet-ti, il «Cortinovis» (in onore di Ferdinando, arciprete di Seriatedal 1989 al 2005). Non molto grande, è però frequentatissimo

Gli altri spaziDal «Paravisi» dedicato

a monsignor Angelo al parco

nel pressi del Majorana

e curato dalle penne nere

Lungo via Dante, ac-canto alla chiesa del Santissimo Redentore, si apre a lato della strada una finestra di smeraldo: è il parco «Paravisi», dedicato a monsignor Angelo, arciprete di Seriate dal 1976 al 1988. L’in-gresso, privo di recinzioni, è se-gnato da due severi pilastri qua-drangolari.

Poco più in là, nello spiazzoprincipale, a corona della fonta-na nel centro, si concentrano i monumenti. Il più vistoso è un bersagliere: è un dono dell’asso-ciazione locale, risalente al 1997.Un altro monumento è per i car-risti. L’ultimo, invece è dedicato

E nell’area verde di via Partigiania sorvegliare ci sono gli alpini

L’area giochi di via Partigiani

Parco di piazzaleMatteotti

Situazione del verde

Offertae cura giochiper bambini

Servizi

Sicurezza

Ristori

5

3

3

4

3

Giud

izio complessivo

4 su 5

Su tutti «vigila» il busto di Giacomo Matteotti

I bersaglieri curano vari parchi

Lavori nel parco di via Dante

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