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Pino Puglisi, il prete martire Il vangelo giovane Piazza Armerina e … · 2020-04-30 ·...

Date post: 02-Jun-2020
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La Voce Misena - 13/09/2018 Pagina : 08 Copyright (c)2018 La Voce Misena, Edition 13/09/2018 Settembre 18, 2018 6:08 pm (GMT -2:00) Powered by TECNAVIA Copia ridotta al 75% del formato originale letter della pagina Il vangelo giovane Chiesa di STEFANIA COPPARONI “Giovani per il Vangelo”. Rinnovar- si tutti nella parola di Gesù: questo il tema della prossima Giornata Missionaria Mondiale, questo il te- ma delle Giornate nazionali di for- mazione e spiritualità missionaria, alle quali anche un gruppetto del nostro Centro missionario dioce- sano ha preso parte, ad Assisi, dal 26 al 29 agosto scorsi. Ciascuna giornata si è aperta con un rac- conto video e testimonianze dal Convegno missionario dei giova- ni svoltosi nel mese di aprile, se- guiti dalla lectio divina tenuta dal biblista del Centro missionario di Milano Luca Moscatelli e da vari interventi di approfondimento: da parte di don Alberto Lolli (forma- tore ed esperto di pastorale gio- vanile della diocesi di Milano), di Laura Gusella (monaca e biblista della fratenità Maranatha di Piom- bino - FI), del missionario del Pi- me padre GianniCriveller, di alcu- ni collaboratori della fondazione Missio della Cei (promotore del convegno) e di alcuni giovani pro- venienti da varie diocesi italiane, che hanno animato con entusia- smo e profondità i laboratori bi- blici. Davvero un tempo di grazia Anche il nostro Centro missionario diocesano ha partecipato all’appuntamento assisano che ogni fine estate lancia idee e formazione per interrogarsi su cosa significa oggi vivere la ‘missione ad gentes’. La sintesi di una partecipante Il tema scelto è in linea con quello del Sinodo dedicato a “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale” bo peggiore che essere prigionieri del sogno di un altro, ma la rivo- luzionaria verità della vocazione cristiana, è che solo nel sogno di Dio, abita la felicità; i giovani han- no paura del non senso della vita, hanno (abbiamo) bisogno che qual- cuno li afferri e che risponda al lo- ro grido. Gli adulti siano dunque testimoni del desiderio che non si spegne, dell’uomo che ricerca, che non ha smesso di guardare il cielo, ottimisti e fiduciosi nei con- fronti del futuro di bene che Dio ci propone. La vita richiede una parte teore- tica necessaria, ed è la giovinez- za che anticipa tutti i temi nodali della vita. Andiamo quindi alle ra- dici, domandandoci quali siano le condizioni di possibilità della fede, sentendoci in uno stato permanen- te di conversione che favorisca u- na comprensione vocazionale del cristianesimo, il recupero della vita come vocazione, risvegliando im- A DESTRA, LA DELEGAZIONE SENIGALLIESE per i 230 partecipanti, un tempo di preghiera, di riflessione, di sogno, di ricerca, di proposta, di verifica, incentrato sì sull’annuncio del van- gelo ai giovani, ma soprattutto, au- tenticamente, sull’annuncio gioio- sodei giovani stessi, che chiedono nel grido silenzioso del loro cuore, testimonianze vocazionali di un’au- tentica pienezza di vita, profonda- mente e radiosamente radicate in Cristo.Sentiamoci quindi tutti coin- volti e tutti chiamati in occasione del sinodo episcopale sui giovani che si aprirà il 3 ottobre: un sino- do che sia di tutti i giovani e per tutti i giovani, per i quali la nostra chiesa sia una fraternità educante, una casa dello spirito, una famiglia che dialoga. I giovani non amano se non i propri sogni, e potrebbe non esserci incu- maginari di fraternità, orizzonti, desideri. Impegnamoci a leggere in profondità le esperienze riuscite di fraternità, ad individuare dei picco- li ma concreti itinerari di fraternità, riconoscendo e vivendo l’amicizia come via maestra della missione. Ricordiamoci che siamo figli di un Dio che non ama le strutture, ma di un Dio che cammina nella storia. Facciamoci custodi del legame pro- fondo tra servizio e discernimento, rifiutando l’”esperienzialismo”, po- niamo attenzione alle frontiere in- visibiliche si frappongono all’an- nuncio (il linguaggio, le conven- zioni, le apparenze ….), sapendoci avvicinare riconoscendo le ferite e camminando accanto. Lasciamo ogni paura, affidiamo il vangelo ai giovani! A livello diocesano, in occasione della Giornata missionaria mon- diale, invitiamo tutti quanti ed in particolare tutti i giovani, ad una veglia di preghiera in cattedrale, sabato 20 ottobre alle ore 21,00.
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Page 1: Pino Puglisi, il prete martire Il vangelo giovane Piazza Armerina e … · 2020-04-30 · destagionalizzazione dell offerta e del riposizionamento delle Marche sui mercati turistici

La Voce Misena - 13/09/2018 Pagina : 08

Copyright (c)2018 La Voce Misena, Edition 13/09/2018Settembre 18, 2018 6:08 pm (GMT -2:00) Powered by TECNAVIA

Copia ridotta al 75% del formato originale letter della pagina

la voce misena13 settembre 2018 09

Percorsi di fedeDue milioni e mezzo di euro per i ‘Cammini lauretani’

è stata approvata dalla Giunta regionale la deliberazione che stanzia 2 milioni e 500 mila euro di risorse aggiuntive per la valorizzazione dei Cammini lauretani nei comuni del cratere, dando così attuazione all’intervento del POR FESR SISMA e approvando nel contempo lo schema di accordo tra la Regione e gli Enti interessati. Come ha spiegato l’assessore al Turismo- Cultura, Moreno Pieroni, “ con questo provvedimento, che si aggiunge alla prima tranche per le aree interne

per un tracciato di 150 km verso l’Umbria e uno stanziamento di 1 milione 100 mila euro, arriviamo ad un’assegnazione complessiva di 3 milioni e 600 mila di risorse per valorizzare i tratti significativi della Via Lauretana, convinti che il cluster del turismo religioso e culturale possa imprimere una forte spinta alla ripresa del flusso turistico nei territori colpiti dal sisma, anche nell’ottica della destagionalizzazione dell’offerta e del riposizionamento delle Marche sui mercati turistici nazionali e

internazionali . In particolare il progetto approvato prevede l’attuazione della valorizzazione del tracciato cinquecentesco e sua fruibilità, attraverso interventi più “infrastrutturali” che riguardano la messa in sicurezza di alcuni tratti, segnaletica e creazione aree di sosta lungo il tragitto nel tratto marchigiano all’interno dell’area-sisma. La seconda linea di attività, per un costo di 200 mila euro, riguarda la valorizzazione dei Cammini lauretani con azioni di promozione e comunicazione.

PastoraleSpiritualità a

misura di famiglia

Il vescovo di Loreto, Fabio Dal Cin ha presentato domenica scorsa

presso l’auditorium Giovanni Paolo II il progetto di spiritualità

familiare “Casa di Maria, casa di ogni famiglia”. Il progetto

prenderà corpo già nei giorni 29 e 30 settembre, a Loreto, con un

seminario teologico pastorale, cui parteciperanno famiglie

provenienti da tutta Italia, con un programma che prevede un

intervento di Mons. Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara,

sul significato della Santa Casa per la famiglia e sul mistero

dell’incarnazione, momenti di preghiera e condivisione, e una

testimonianza dei coniugi Davide e Nicoletta Oreglia, responsabili

della pastorale familiare della diocesi di Mondovì.

Da ottobre fino al giugno prossimo sono stati poi

programmati diversi percorsi formativi. IL TEAM DELLA SALUTA DON ANDREA

senigalliaTANTI GIOVANI PER SALUTARE E RINGRAzIARE DON ANDREA BALDONI PER qUESTI ANNI DI SERVIzIO IN PASTORALE GIOVANILE. UN GRAzIE PIENO DI AFFETTO A ‘BALDO’ PER LA SUA DISPONIBILITà, BONTà, VOGLIA DI FARE METTENDO SEMPRE AL PRIMO POSTO IL BENE DI NOI GIOVANI! DOPO LA S. MESSA, LA FESTA NEI LOCALI DELLA CASA DELLA GIOVENTù.

Don andrea Baldoni sarà ora nelle parrocchie

di corinaldo e castelleone di suasa

la voce misena13 settembre 201808

Il vangelo giovane

chiesadi STEFANIA COPPARONI

“Giovani per il Vangelo”. Rinnovar-si tutti nella parola di Gesù: questo il tema della prossima Giornata Missionaria Mondiale, questo il te-ma delle Giornate nazionali di for-mazione e spiritualità missionaria, alle quali anche un gruppetto del nostro Centro missionario dioce-sano ha preso parte, ad Assisi, dal 26 al 29 agosto scorsi. Ciascuna giornata si è aperta con un rac-conto video e testimonianze dal Convegno missionario dei giova-ni svoltosi nel mese di aprile, se-guiti dalla lectio divina tenuta dal biblista del Centro missionario di Milano Luca Moscatelli e da vari interventi di approfondimento: da parte di don Alberto Lolli (forma-tore ed esperto di pastorale gio-vanile della diocesi di Milano), di Laura Gusella (monaca e biblista della fratenità Maranatha di Piom-bino - FI), del missionario del Pi-me padre GianniCriveller, di alcu-ni collaboratori della fondazione Missio della Cei (promotore del convegno) e di alcuni giovani pro-venienti da varie diocesi italiane, che hanno animato con entusia-smo e profondità i laboratori bi-blici. Davvero un tempo di grazia

Anche il nostro Centro missionario diocesano ha partecipato all’appuntamento assisano che ogni fine estate lancia idee e formazione per interrogarsi su cosa significa oggi vivere la ‘missione ad gentes’. La sintesi di una partecipante

il tema scelto è in linea con quello del sinodo dedicato a “i giovani, la fede e il discernimento vocazionale”

bo peggiore che essere prigionieri del sogno di un altro, ma la rivo-luzionaria verità della vocazione cristiana, è che solo nel sogno di Dio, abita la felicità; i giovani han-no paura del non senso della vita, hanno (abbiamo) bisogno che qual-cuno li afferri e che risponda al lo-ro grido. Gli adulti siano dunque testimoni del desiderio che non si spegne, dell’uomo che ricerca, che non ha smesso di guardare il cielo, ottimisti e fiduciosi nei con-fronti del futuro di bene che Dio ci propone.

La vita richiede una parte teore-tica necessaria, ed è la giovinez-za che anticipa tutti i temi nodali della vita. Andiamo quindi alle ra-dici, domandandoci quali siano le condizioni di possibilità della fede, sentendoci in uno stato permanen-te di conversione che favorisca u-na comprensione vocazionale del cristianesimo, il recupero della vita come vocazione, risvegliando im-

A DESTRA, LA DELEGAzIONE SENIGALLIESE

per i 230 partecipanti, un tempo di preghiera, di riflessione, di sogno, di ricerca, di proposta, di verifica, incentrato sì sull’annuncio del van-gelo ai giovani, ma soprattutto, au-tenticamente, sull’annuncio gioio-sodei giovani stessi, che chiedono nel grido silenzioso del loro cuore, testimonianze vocazionali di un’au-tentica pienezza di vita, profonda-mente e radiosamente radicate in Cristo.Sentiamoci quindi tutti coin-volti e tutti chiamati in occasione

del sinodo episcopale sui giovani che si aprirà il 3 ottobre: un sino-do che sia di tutti i giovani e per tutti i giovani, per i quali la nostra chiesa sia una fraternità educante, una casa dello spirito, una famiglia che dialoga.I giovani non amano se non i propri sogni, e potrebbe non esserci incu-

Pino Puglisi, il prete martire che ha amato la sua gentePiazza Armerina e Palermo attendono con grande en-tusiasmo la visita di Papa Francesco. Al centro di questo viaggio siciliano, la limpida testimonianza di “3P”.

Personedi L.M.

Sono giornate importanti per chi ha amato don Pino Puglisi (foto), il prete ucciso a Palermo il 15 settembre del 1993, esattamente 25 anni fa. In occasione del suo anniversario si mobiliterà Papa Francesco in persona, desideroso di omaggiare una figura della chiesa che a livello pastorale molto sembra avere in comune con l’azione espressa dal pontificato di Bergoglio nei confronti della mafia. Il 25 maggio di 5 anni fa don Pino Puglisi veniva reso beato e proprio per celebrare la memoria del sacerdote Rizzoli ha pubblicato un libro di scritti inediti: “Don Pino Puglisi - Se ognuno fa qualcosa si può fare molto” realizzato dal giornalista

Francesco Deliziosi (allievo e amico del sacerdote). Come riportato da La Sicilia, nel volume vengono racchiuse memorie, lettere, omelie e appunti il più delle volte inediti che servono a chiarire una volta di più i tratti di un martire che ha avuto il coraggio di non piegarsi alla mafia. (agg. di Dario D’Angelo).Papa Francesco farà visita la prossima estate presso Piazza Armerina di Palermo, per ricordare don Giuseppe Puglisi, noto anche come Pino Puglisi. Un prete che venne ucciso da Cosa Nostra a causa delle attività svolte dallo stesso religioso, per combattere la diffusione a macchia d’olio della

mafia. Venne ucciso il giorno del suo 56o compleanno dopo un agguato, e proprio il prossimo 15 settembre Papa Francesco lo commemorerà con una messa in piazza duomo. Don Pino venne nominato parroco a San Gaetano, nel quartiere Brancaccio di Palermo, nel 1990. Storicamente è una delle zone più “difficoltose” del capoluogo siciliano, comandato dalla mafia. In quegli anni governavano i fratelli Graviano (Filippo e Giuseppe), coloro che ordinarono l’assassino del prelato, ritenuti anche responsabili dell’uccisione dei due magistrati antimafia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, poi arrestati nel 1994. Entrambi erano alle dipendenze del boss Leoluca Bagarella, anch’egli in carcere per svariate condanne. Don Pino Puglisi cercò in quegli anni di aiutare i ragazzi in difficoltà, evitando che si affiliassero alla mafia, e nel contempo, provò a riportare sulla retta via coloro che guà svolgevano

attività malavitose. Il suo importante attivismo antimafia lo portò alla morte dopo una serie di minacce a cui lo stesso non diede mai ascolto: venne ucciso il 15 settembre del 1993, e nell’occasione si rivolse ai suoi aguzzini dicendo “Vi stavo aspettando”.“La bellezza dell’impostazione pastorale di don Pino non sta nell’essere stato un prete antimafia – dice il vescovo di Palermo, Lorefice –. No, forte dell’eredità del Concilio, aveva compreso nel concreto, a Brancaccio, che il Vangelo doveva tradursi in promozione umana. E aveva fatto fino in fondo quanto è chiamato a compiere ogni sacerdote: conoscere la sua gente e il territorio; leggerli alla luce della Parola di Dio; spronare la comunità affinché il messaggio di salvezza di Cristo diventi una proposta totale di vita, che riguarda lo spirito e il corpo, quindi anche la convivenza umana”.

cHiesa [email protected]

Siamo la novità, anche se portiamo sulle spalle duemila anni di storia. Il Vangelo è la novità. (don primo mazzolari)

Teologia per laici, la formazione che serveDella durata di due anni (più uno pastorale), propone incontri che si tengono presso il Seminario vescovile ogni lunedì dalle 19.30 alle 22.30. La testimonianza di chi ha partecipato

Testimonianzaa cura di DANIELA GIULIANI

Riparte ad ottobre“La vita e la fede” il percorso di teologia per laici organizzato dal Centro Dio-cesano Vocazioni. Il corso della durata di 2 anni (più uno pastora-le), si pone l’obiettivo di formare laici che desiderano qualificare la propria formazione cristiana, anche a vantaggio di un possibile servizio responsabile all’interno della comunità cristiana. I cor-si si tengono presso il Seminario vescovile ogni lunedì dalle 19.30 alle 22.30. Abbiamo chiesto a Pa-trizia Pellegrino della parrocchia di Chiaravalle una testimonianza di come il Corso ha portato frut-ti nella sua vita di fede e nel suo impegno pastorale.

“Il Corso di teologia, che ho fatto alcuni anni fa,è stato per la mia vita una bellissima esperienza di formazione, di comprensione e di approfondimento per la mia fe-de. Ancora oggi attingo dai tanti spunti che ci sono stati proposti

nei 3 anni di corso, e ne sento la bellezza, la profondità, e una fonte preziosa a cui attingere,per conti-nuare a desiderare di conoscere, a crescere nella mia formazione spi-rituale personale, a discernere sul-la mia vocazione e la mia respon-sabilità e impegno nella Chiesa. Sono impegnata in Parrocchia co-me catechista, sempre desiderosa di conoscere e approfondire la Pa-rola di Dio, che parla e interroga la mia vita, ogni giorno. Quello che mi ha dato il Corso è il continuo desiderio di formarmi, attraverso tutti i percorsi possibili e di attin-gere a quell’acqua viva, indispen-sabile nella vita di tutti i giorni.Il corso mi ha aperto la mente su quello che vuol dire veramente pregare. La fede è un dono che viene da Dio, è sempre una rispo-sta a Qualcuno che ci chiama, è un impegno che deve trovare un ter-reno adatto e accogliente. La fede è fatica, sacrificio, nel cammino possono venire dubbi, momenti di aridità, ed è solo nell’affidarsi che si ritrova luce, pace e forza.”Dio ètroppo grande per stare nella no-

stra mente, ma si fa così piccolo che può stare nel nostro cuore”.Il corso mi ha aiutato anche a ca-pire cosa vuol dire essere Chiesa, Popolo di Dio secondo il grande disegno di amore del Padre: esse-re fermento di Dio in questa nostra umanità, annunciare con la vita, e portare la salvezza di Dio a tutti. U-na Chiesa con le porte aperte, per-ché tutti possano entrare, e perché noi, che abbiamo fatto esperienza del suo Amore,dobbiamo uscire-

per annunciarlo a tutti. “Lo Spirito Santo santifica il popolo di Dio, di-stribuendo a ciascuno i propri do-ni come piace a Lui, dispensa tra i fedeli di ogni ordine, grazie spe-ciali, con le quali li rende adatti e pronti ad assumersi varie opere ed uffici, utili al rinnovamento e alla maggiore espansione della Chiesa, secondo quelle parole” a ciascuno la manifestazione dello Spirito è data perché torni a comune van-taggio” (LG32).

Sì al Vangelo della gioia

Riprendiamo, dopo la paura estiva la rubrica curata dal

Centro diocesano vocazioni. Parole, testimonianze, volti

ed esperienze che fa bene conoscere, perché ci rendiamo

più conto - anche con questo piccolo strumento - di quanto

la vita di fede, quella che forse non fa rumore e non riempie

la grande comunicazione, è la vera ricchezza della chiesa.

Donne e uomini, giovani, bambini, ragazzi e anziani che

vogliono vivere il Vangelo della gioia nella semplicità di esistenze per nulla perfette, ma desiderose di autenticità

e di condivisione. è stato bello, finora, leggere di scelte

vocazionali di ogni colore, tipo e peculiarità. La rubrica continua,

allora, grazie all’impegno del CdV che scommette su una

comunicazione che racconta una bella chiesa senigalliese.

maginari di fraternità, orizzonti, desideri. Impegnamoci a leggere in profondità le esperienze riuscite di fraternità, ad individuare dei picco-li ma concreti itinerari di fraternità, riconoscendo e vivendo l’amicizia come via maestra della missione. Ricordiamoci che siamo figli di un Dio che non ama le strutture, ma di un Dio che cammina nella storia. Facciamoci custodi del legame pro-fondo tra servizio e discernimento, rifiutando l’”esperienzialismo”, po-niamo attenzione alle frontiere in-visibiliche si frappongono all’an-nuncio (il linguaggio, le conven-zioni, le apparenze ….), sapendoci avvicinare riconoscendo le ferite e camminando accanto. Lasciamo ogni paura, affidiamo il vangelo ai giovani!A livello diocesano, in occasione della Giornata missionaria mon-diale, invitiamo tutti quanti ed in particolare tutti i giovani, ad una veglia di preghiera in cattedrale, sabato 20 ottobre alle ore 21,00.

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