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Piovà Massaia - astiturismo.it · COLONIALISMO L’espansione italiana in Africa inizia sotto il...

Date post: 18-Feb-2019
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Piovà Massaia sala mostre piazza don borio 1 Orario visite: dal 2 al 4 giugno dalle ore 15 alle 21 5 giugno dalle ore 10 alle 21 dal 6 al 26 giugno su prenotazione Fra Guglielmo Massaia piazza Don Borio 1, 14026 Piovà Massaia (AT) Tel. 349.4501408 wwww.fraguglielmo massaia.it Il sogno di Tsige via jervis 98 - 10015 Ivrea (TO) Tel. 0125 48030 - 340 2756013 e-mail: [email protected] www.ilsognodtisige.it Con il patrocinio del comune di Piovà Massaia La mostra è a cura delle associazioni:
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Piovà Massaiasala mostre piazza don borio 1Orario visite: dal 2 al 4 giugno dalle ore 15 alle 21 5 giugno dalle ore 10 alle 21dal 6 al 26 giugno su prenotazione

Fra Guglielmo Massaia piazza Don Borio 1,14026 Piovà Massaia (AT) Tel. 349.4501408wwww.fraguglielmo massaia.it

Il sogno di Tsigevia jervis 98 - 10015 Ivrea (TO) Tel. 0125 48030 - 340 2756013 e-mail: [email protected] www.ilsognodtisige.it

Con il patrocinio del comune di Piovà Massaia

La mostra è a cura delle associazioni:

ORIGINI DELL’ETIOPIA – Preistoria e storia.

L’Etiopia ha una preistoria che risale ad almeno 3 milioni di anni fa ed è testimoniata dal ritrovamento di scheletri preominidi tra cui quello della famosa Lucy (un Australopitecus afarensis) oggi conservato nel museo di Addis Abeba. Favolosa è la leggenda della regina di Saba che dal suo regno raggiunse Gerusalemme, sposò re Salomone da cui ebbe un figlio, Menelik, il quale sarebbe diventato il capos-tipite della famiglia imperiale etiope. Ma per entrare nella storia dell’Etiopia bisogna partire da un millen-nio a.C. e dal regno di Axum dell’Abissinia, regione dell’ alta Etiopia, che verso il 350 d.C. abbracciò il cristianesimo assimilandosi poi con la chiesa copta, cristiano-egiziana. Nei secoli l’Etiopia subì attacchi dagli Arabi, ebbe crisi dinastiche e, infine, con l’apertura del Canale di Suez nel 1869 fu esposta

alle ingerenze europee. Nel 1889 Menelik prese la corona imperiale con l’aiuto dell’Italia che aveva occupato l’Eritrea. Durante il regno di Hailè

Selassiè l’Etiopia divenne colonia dell’Italia fascista con la guerra del 1935-36 . Liberata dagli inglesi nel 1941, ritornò sotto il potere imperiale di Hailè Selassiè fino al colpo di stato del colonnello Menghistu nel 1974. Fu proclamata repubblica nel 1975 e governata dispoticamente con orientamento marxista leninista fino al 1991 quando il Fronte Democratico Rivolu-zionario riusci a dare inizio a una lenta evoluzione verso la democrazia.

IL CARDINAL GUGLIELMO MASSAIA

Assai prima dei tentativi di espansione italiana,

iniziati con i governi Depretis e Crispi, si trova in Africa la presenza piovatese dell’umile e grande frà Guglielmo Massaia, cappuccino. Inviato missionario da papa Gregorio XVI nel 1846 come vicario apostol ico nel territorio dei Galla, proprio in Etiopia, egli vi rimase per trentacinque anni, cioè fino al 1880, evangelizzando e curando le genti nello spirito della religione cattolica.

COLONIALISMO

L’espansione italiana in Africa inizia sotto il governo Depretis nel 1885 con l’occupazione di Massaua che fallisce nel 1887; continua sotto il governo Crispi con la prima guerra italo-etiopica finita tragicamente

ad Adua nel 1896. Dopo queste scon-fitte l’Italia abban-dona i progetti di invasione del Corno d’Africa e nel 1911 mira a conquistare la

Libia dichiarando guerra alla Turchia che la gover-nava. Solo nel 1935 l’Italia, sotto il regime fascista, riporta la guerra in Etiopia per la conquista dell’im-pero. Al comando dei generali Pietro Badoglio e Ro-dolfo Graziani l’esercito italiano occupa l’Eritrea, la Somalia e l’Abissinia e il 5 maggio 1936 conquista Addis Abeba determinando la fuga del negus Hailè Selassiè. L’impero italiano durò cinque anni, cioè fino al1942 quando anche i territori etiopici furono conquistati dagli inglesi. In quegli anni molti italiani si trasferirono in Africa e si integrarono nelle

comunità etiopiche determinando scambi non solo commerciali e sociali con le popolazioni indigene, ma anche tra quelle e la madre patria. Ancora oggi esistono rapporti imprenditoriali e culturali, se pur difficili, che mantengono ininterrotte le relazioni amichevoli fra l’Italia e l’Etiopia.

OGGI E DOMANI

La povertà quasi assoluta caratterizza oggi le con-dizioni di vita di quelle popolazioni. Un terzo non ha abbastanza cibo, le malattie sono spesso epidemiche, i medicinali scarsi o irreperibili, le cure mediche spes-so inesistenti, mentre la siccità mette a rischio l’agri-coltura e l’allevamento del bestiame. Eppure la con-formazione geologica del paesaggio permetterebbe una razionale distribuzione delle acque e un maggio-re sfruttamento delle materie prime se si intervenisse con adeguati lavori di ingegneria, per esempio nella produzione dell’energia elettrica, e se si attuassero opere specifiche di agraria e di sistemazione dei terre-ni per ottenere una irrigazione strutturata. Il domani dell’Etiopia sarà migliore solo se la volontà politica locale e mondiale s’impegnerà in questo tipo di pro-gresso, non dimenticando che alla base di tutto sta l’istruzione e un idoneo sistema scolastico.


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