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Plauto, Tito Maccio - Mostellaria

Date post: 12-Jul-2015
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Tito Maccio PlautoLa commedia del fantasma(Mostellaria)Argomento Filolachete ha comprato la sua amante e poi l’ha affrancata; assente il padre, consuma tutto il patrimonio. Quando il vecchio ritorna, Tranione lo burla: dice che in casa avvengono dei prodigi terrificanti; da un pezzo hanno dovuto traslocare. Un usuraio avido di guadagni viene a riscuotere degli interessi, e il vecchio subisce una seconda beffa, perché Tranione dice che il mutuo è stato dato in pegno per l’acquisto di una cas

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Tito Maccio Plauto

La commedia del fantasma(Mostellaria)

Argomento Filolachete ha comprato la sua amante e poi lha affrancata; assente il padre, consuma tutto il patrimonio. Quando il vecchio ritorna, Tranione lo burla: dice che in casa avvengono dei prodigi terrificanti; da un pezzo hanno dovuto traslocare. Un usuraio avido di guadagni viene a riscuotere degli interessi, e il vecchio subisce una seconda beffa, perch Tranione dice che il mutuo stato dato in pegno per lacquisto di una casa. Il vecchio chiede quale; gli indica quella del vicino. Va a vederla, poi soffre di essere stato deriso ma cede alle preghiere di un compagno del figlio. GRUMIONE TRANIONE FILOLACHETE FILEMAZIO SCAFA CALLIDAMATE DELFIO TEOPROPIDE SIMONE PINACIO FANISCO 12 240 60 39 30 36 17 219 63 18 41

ATTO PRIMO

SCENA PRIMAGrumione, Tranione. Grumione giunge dalla campagna; bussa alla porta di Teopropide e ne esce Tranione.

GRUMIONE Vieni fuori dalla cucina, ribaldo, invece di farmi lo spiritoso

tra le padelle. Esci di casa, rovina dei padroni, e vieni in campagna: se sar ancora vivo, ti castigher io a dovere. Esci, ti dico, esci, papparrosti. Perch ti nascondi? TRANIONE Coshai da gridare, maledetto, qui davanti al palazzo? Credi di essere in campagna? Via di qua, torna in campagna e impiccati. Via dalla porta! (Colpendolo con un bastone) Tieni. E questo che volevi? GRUMIONE Sono morto. Perch mi batti? TRANIONE Perch sei vivo. GRUMIONE Pazienza. Lascia solo arrivare il nostro vecchio. Lascialo solo arrivare sano e salvo! Tu lo divori in sua assenza. TRANIONE Ci che dici non vero n verosimile, zuccone! Come si pu divorare uno in sua assenza? GRUMIONE Cos tu, bellimbusto di citt, cucciolino di tutta la gente, mi rinfacci i miei campi? Credo proprio di sapere il. perch, Tranione: sai che presto ti faranno passare al mulino. Entro breve tempo tu, Tranione, verrai certamente ad aumentare il numero dei campagnoli, o razza da catene. Sotto ora, finch vuoi e puoi: trinca, distruggi gli averi del padrone, corrompi suo figlio * ottimo giovane. Passate le giornate e le notti a bere, continuate a vivere alla greca compratevi delle amanti e rilasciatele libere, ingrassate parassiti, fate provviste al mercato come per allestire un banchetto agli di! Questo il mandato che ti diede il vecchio padrone partendo per lestero? Cos vorr ritrovare assestati i suoi averi? Pensi sia questo il compito di un buon servitore: rovinare insieme gli averi e il figlio del padrone? Che sia rovinato, per me certo: si appassiona a questa vita! Prima dora, non si trovava un giovane in tutta lAttica che fosse altrettanto parsimonioso e morigerato. Adesso nellaltro verso che detiene il primato. Tutto frutto delle tue virtuose lezioni. TRANIONE Cosa ti occupi tu, maledetto, di me e di ci che faccio? Per

favore, non ci sono buoi in campagna, di cui occuparti? Mi piace trincare, far lamore, pagarmi delle sgualdrine. Lo faccio a rischio della mia schiena, non della tua. GRUMIONE (andandogli pi vicino) Che discorsi baldanzosi! TRANIONE (ritraendosi) Crepa, per Giove e tutti gli altri di! Uff! Che zaffata daglio e di cane e di capra messi insieme! Sei un autentico letamaio, un cascinale, un montone, un porcile. GRUMIONE Cosa vuoi farci? Non tutti possono odorare di unguenti esotici come te, n star sdraiati sui divani pi alti della tavola, n vivere di vivande fini, come fai tu. Ma tienti pure le tue tortorelle, i pesci, i volatili, e a me lascia il mio aglio e il mio destino. Tu sei fortunato, io infelice: bisogna aver pazienza. Me, mi aspetta la mia ricompensa, a te il tuo castigo. TRANIONE Vedo che quasi minvidi, Grumione, perch me la passo bene e tu male. Ma giustissimo! A me si adatta far l amore, a te fare il bovaro; a me condurre la bella vita, a te stentarla. GRUMIONE O crivello dei carnefici! Perch lo diventerai, spero: ti sforacchieranno coi pungoli, facendoti passare per le vie col patibolo sul collo, * se torna il padrone. TRANIONE Come fai a sapere che non toccher prima a te che a me? GRUMIONE Io non lho mai meritato, tu s, prima e adesso. TRANIONE Poche chiacchiere, taglia corto, se non sei in cerca di una buona lezione. GRUMIONE Volete darmi o no il foraggio da portare ai buoi? Date pure i soldi alle donnacce, su, continuate per la strada che avete imboccato, bere e far vita da greci, mangiare, rimpinzarvi, abbattere gli animali da ingrasso! TRANIONE Sta zitto e torna in campagna. Io voglio andare al Pireo a procurarmi del pesce per questa sera. Il foraggio te lo far mandare alla fattoria domani. Coshai adesso da fissarmi in quel modo, pezzo da forca? GRUMIONE Ecco un titolo che, credo, presto star bene a te. TRANIONE Se intanto tutto rimane cosi, non mi preoccupo del tuo presto. GRUMIONE Certo. Ma questo solo sappi: i guai succedono molto prima delle brame. TRANIONE Non infastidirmi oltre. Va in campagna, sgombra. Certo non mi darai altro impiccio. (Rientra in casa). GRUMIONE Se n proprio andato senza contare un fico le mie parole. 0 di immortali, mi appello alla vostra lealt! Fate tornare al pi presto il

nostro vecchio padrone, dopo tre anni ormai dassenza, o tutto va in malora, palazzo di citt e campagna. Se non torna qui, non ci rimane che un rimasuglio di pochi mesi. Ora andr ai miei campi, perch vedo, ecco, il figlio del padrone. Un ottimo giovane, ora cos guastato! (Esce, mentre sopraggiunge Filolachete). SCENA SECONDAFilolachete.

FILOLACHETE Ho molto riflettuto, a lungo ho meditato, ho molto ragionato, pesato nel cervello - se ne ho uno - e dibattuto a lungo: a chi somiglia nascendo luomo? A cosa si pu paragonare? Ed ecco, l ho trovato. Per me, luomo che viene al mondo rassomiglia a un nuovo fabbricato. Ve ne dar le prove. A voi non pare, ma io far che lo crediate, di certo vi convinco ch come affermo io. Voi stessi, ne son certo, appena avrete udito il mio discorso, non potrete dir diverso. Attenti, che ora espongo le prove. Vorrei rendere edotti pure voi. Appena un edificio pronto, rifinito, squadrato a dovere, ne loda il costruttore e si approva ledificio. Ciascuno prende il modello per s, desidera che il proprio somigli quello, e a tale scopo non lesina n spese n fatiche. Ma simpianta l dentro un buono a nulla, un uomo trasandato e con servit pigra, sporcaccione e rilassato, l edificio comincia subito a guastarsi; buono, ma lo trattano male. Cos spesso avviene che sopraggiungendo i temporali, manda in pezzi tegole e coppi; il padrone, trasandato, non ha voglia di sostituirli; sopraggiunge la pioggia, bagna i muri, lacqua filtra, fa marcire i travi e rovina l opera del costruttore. Ledificio non pi utilizzabile. Ma non colpa del costruttore, bens della gente, che si comporta cos: una riparazione che si potrebbe fare con pochi soldi, aspettano a farla finch crollano i muri. Allora bisogna riedificare tutto ledificio da capo. Questo il mio ragionamento sulle case. Adesso vi dir il resto, per persuadervi della rassomiglianza tra case e uomini. Anzitutto, i genitori sono i costruttori dei loro figli. Essi gettano le basi, li fanno crescere, si preoccupano di consolidarli. Perch siano buoni alluso e allaspetto, tanto per citt che per s, non risparmiano il materiale, e le spese fatte non le giudicano un dispendio. Li raffinano, li istruiscono nelle lettere, nel diritto, nelle leggi. A furia di spese e di fatiche cercano di mettere negli altri la voglia di averne duguali. Quando poi sono arruolati * * * , mettono al loro fianco qualche parente. A questo punto i giovani abbandonano i loro costruttori; assolto il periodo di leva, allora si mostra alla prova quale sar il futuro

delledificio. Cosi io. Fui un giovane perbene e onesto finch rimasi sotto i miei architetti. Poi, quando mimpiantai nella mia indole, subito guastai completamente la loro opera. Sopraggiunse lignavia, come un temporale. Port con s grandine e pioggia; demol, scoperchi e disperse immediatamente ogni rispetto e ogni abito virtuoso; n in seguito mi sono pi curato di ripararmi. Subito dopo entr nel mio cuore, come pioggia, lamore, filtr fino in fondo al petto e rammoll tutto il cervello. Adesso mi abbandonano in massa gli averi, il credito, la stima, la virt, lonore. Di me non si pu pi fare un uso buono. E ahim, anche i miei travi sono ormai marci. Non credo di poter riparare ledificio senza che crolli tutto da cima a fondo; le basi si sono sfatte e nessuno potrebbe porvi rimedio. Mi si stringe il cuore al pensiero di ci che sono e di ci che ero, quando non esisteva un atleta pi operoso di me fra i giovani * * *. Disco, asta, palla, corsa, armi, cavallo erano i diletti della mia vita; ero maestro di sobriet e di resistenza agli altri, i migliori cercavano di prendere ammaestramenti da me. Adesso sono ridotto a nulla, e di questo risultato devo dir grazie a me stesso. SCENA TERZAFilemazio, Scafa, Filolachete, Sferione. Filemazio e Scafa escono di casa senza scorgere Filolachete; Scafa reca gli oggetti per la toilette. FILEMAZIO da un pezzo davvero che non facevo cosi volentieri un

bagno freddo; n penso di essermi mai scaricata meglio il ventre, o Scafa mia. SCAFA Hai successo in tutto. Sembri il raccolto di questanno, che stato abbondante. FILEMAZIO Quale rapporto esiste tra il raccolto e il mio bagno? SCAFA Lo stesso che tra il tuo bagno e il raccolto. FILOLACHETE (a parte, vedendo Filemazio) O Venere vezzosa! Ecco l il temporale che scoperchi e disperse la copertura della mia saggezza. Amore e Desiderio filtrarono nel mio petto e non riesco pi a ripararmi. I muri della mia ragione sono ormai inzuppati, ledificio completamente perduto. FILEMAZIO Osserva, Scafa mia cara, questo vestito: mi sta abbastanza bene? Desidero piacere a Filolachete, la mia pupilla, il mio protettore. SCAFA Perch, affascinante come sei, non ti adorni del fascino dellonest? Gli innamorati non amano il vestito della loro donna, ma

limpasto che sta sotto. FILOLACHETE (c. s.) Il cielo mi protegga: che garbo quella Scafa! La sa lunga la birba. Conosce bene tutti i comportamenti e i pensieri degli innamorati. FILEMAZIO Beh? SCAFA Cosa? FILEMAZIO Guardami e osserva se mi sta bene. SCAFA Grazie alla tua bellezza, hai la fortuna che qualunque cosa indossi ti sta bene. FILOLACHETE (c. s.) Ecco, Scafa, una frase per cui oggi ti regaler... qualcosa. Non lascer senza ricompensa lelogio che hai fatto della mia bella. FILEMAZIO Non voglio adulazioni da te. SCAFA Sei proprio sciocca! Preferisci falsi rimproveri a elogi sinceri? Ah no, io preferisco senzaltro sentirmi lodata, anche a torto, che criticata a ragione o derisa dagli altri per il mio aspetto. FILEMAZIO Io amo la verit, voglio che mi si dica la verit. Aborrisco la menzogna. SCAFA Com vero che tu mi ami e il tuo Filolachete ti ama, cosi sei graziosa! FILOLACHETE (c. s.) Cosa dici, scellerata? Che giuramento questo? Io lamo, e lei, che mi ama, perch non l hai aggiunto? Regali? Come non detto. Sei finita male: tavevo promesso un regalo, e tutto finisce li. SCAFA Davvero mi stupisci. Sei una ragazza cos accorta, cos istruita e ben educata, e ora ti comporti cos scioccamente da sciocca. FILEMAZIO Rimprovera, per favore, i miei sbagli. SCAFA Ma sbagli nel bramare solo lui, compiacere lui singolarmente e disprezzare tutti gli altri. Le signore, non le sgualdrine si dedicano a un solo amante. FILOLACHETE (c. s.) Per Giove! Quale flagello si aggira per casa mia! Gli di e le dee tutte mi facciano morire fra i peggiori supplizi, se non faccio morire quella vecchiaccia di sete, di fame e di gelo. FILEMAZIO Non voglio che tu mi dia dei cattivi precetti, Scafa. SCAFA Sei proprio sciocca a credere che sar per te un amante generoso per sempre. Ti avverto: col tempo si sazier e ti lascer. FILEMAZIO Spero di no. SCAFA Cpita pi spesso ci che non speriamo di ci che speriamo. E infine, se non riescono le parole a farti credere alla verit di ci che dico, ti ammaestrino sulla realt i fatti. Tu vedi quale sono. Ma quale non ero!

Non fui certo amata meno di te ora * * *, e pensai a compiacere un uomo solo. Ahim, quando la mia testa mut di colore per gli anni, mi lasci derelitta. Temo che a te capiter altrettanto. FILOLACHETE (c. s.) Stento a trattenermi dal volarle negli occhi. Cosa listiga a fare! FILEMAZIO Mi ha reso libera a sue spese perch io fossi la sola per lui solo. A lui solo penso di dover ubbidienza. FILOLACHETE (c. s.) Di immortali, che donna di garbo, che anima casta! Ho proprio fatto bene; mi rallegro di aver tutto perduto per amor suo. SCAFA Sei davvero unidiota. FILEMAZIO Per quale motivo? SCAFA Ti preoccupi di avere il suo amore. FILEMAZIO Perch non dovrei farlo? SCAFA Ormai sei libera, hai ci che cercavi. Se non ti amer lui per conto suo, avr buttato via i soldi spesi per la tua persona. FILOLACHETE (c. s.) Per Ercole, io crepo se non l ammazzo fra i peggiori tormenti. Mi guasta la ragazza coi suoi cattivi consigli, questa viziosa mezzana. FILEMAZIO Non gli potr mai essere grata abbastanza per il bene che mi ha fatto. Scafa, non indurmi ad averlo meno prezioso. SCAFA Per rifletti solo a questo: se pensi a servire lui solo mentre sei cos giovinetta, da vecchia verserai lacrime amare. FILOLACHETE (c. s.) Vorrei cambiarmi in angina, adesso, per prendere alla gola quella strega e soffocarla. A quali scelleratezze la istiga! FILEMAZIO Devo conservargli la mia riconoscenza, ora che ho ottenuto ci che volevo, non meno che prima di riuscirci, quando lo circondavo di moine. FILOLACHETE (c. s.) Il cielo faccia di me ci che vuole, se per queste parole non torno a liberarti unaltra volta e non ammazzo Scafa. SCAFA Se per te pacifico che avrai da mangiare per sempre, e che il tuo amante sar tuo finch campi, penso che devi dedicarti a lui solo. Adotta le trecce come le signore. FILEMAZIO Secondo la fama di cui si gode fra la gente, di solito si trovano i soldi. Se io mi conserver una buona reputazione, sar ricca abbastanza. FILOLACHETE (c. s.) Giuro che dovessi anche vendere mio padre, lo vender volentieri, piuttosto di lasciarti mancare qualcosa o vederti mendicare, mentre sono in vita. SCAFA Che ne sar degli altri tuoi amanti?

FILEMAZIO Mi ameranno di pi, al vedermi riconoscente dei benefici

ricevuti.FILOLACHETE (c. s.) Oh se mi arrivasse ora la notizia della morte di mio padre! Rinuncerei alleredit, per farne erede costei. SCAFA Ben presto i vostri averi saranno consumati. Si mangia e si beve

per giorni e notti intere, nessuno pensa a risparmiare: come animali allingrasso! FILOLACHETE (c. s.) Certo comincer da te a sperimentare la mia parsimonia. Entro dieci giorni non avrai pi n da mangiare n da bere a casa mia. FILEMAZIO Se hai intenzione di parlar bene di lui, parla liberamente. Se lo insulti invece, saranno botte ormai, tassicuro. FILOLACHETE (c. s.) Oh si! Se avessi offerto al sommo Giove in argento fino la somma che ho speso per la sua persona, non sarebbe stato un impiego cosi buono. Si vede che mi ama fino al fondo dei midolli. Sono un giovane avveduto: ho liberato un avvocato che difender la mia causa. SCAFA Vedo che di fronte a Filolachete tutti gli altri uomini per te sono nulla. Ora, non vorrei buscarle a causa sua. Preferisco compiacerti, se sei abbastanza sicura che rester tuo amante per sempre. FILEMAZIO Presto, Scafa, da qua lo specchio e il cofanetto coi gioielli. Voglio farmi bella per larrivo di Filolachete, la mia delizia. SCAFA Le donne che diffidano di se stesse e della propria et hanno bisogno di specchi. Cosa serve lo specchio a te, che sei lo specchio pi bello in cui ci si possa specchiare? FILOLACHETE (c. s.) Questa frase piena di garbo non l hai pronunciata invano, Scafa. Oggi stesso ti dar un gruzzoletto..., o Filemazio mia. FILEMAZIO (prendendo lo specchio e guardandosi, Ti pare che io abbia i capelli tutti abbastanza a posto, in un ordine piacevole? SCAFA Poich sei piacevole tu, lo sono, credimi, anche i tuoi capelli. FILOLACHETE (c. s.) Puah! Si pu citare una donna peggiore di questa? Prima contrariava, e adesso adula, la scellerata. FILEMAZIO Da qua il bianchetto. SCAFA A cosa ti serve? FILEMAZIO A spalmarne le guance. SCAFA E come cercar dimbianchire lavorio con linchiostro. FILOLACHETE (c. s.) Garbata la frase sullinchiostro e sullavorio. Brava, applausi a Scafa. FILEMAZIO Allora dammi il rossetto.

SCAFA Io no. Ma hai un po dintelligenza? Vorresti falsare con un nuovo

strato di pittura un capolavoro graziosissimo? Alla tua et non conviene laggiunta di nessun colore, sia bianco di cerussa o di Melo 1 o qualsiasi altro belletto. FILEMAZIO Prendi dunque lo specchio. (Nel riconsegnare lo specchio a Scafa lo bacia). FILOLACHETE (c. s.) Oh povero me, un bacio allo specchio! Vorrei proprio avere una pietra per rompere il capo a quello specchio. SCAFA (porgendo a Filemazio un asciugamano) Prendi questa pezzuola e pulisciti le mani. FILEMAZIO Perch mai? SCAFA Hai stretto lo specchio, non vorrei che le mani ti odorassero dargento. Filolachete potrebbe sospettare che qualcuno te ne ha regalato. FILOLACHETE (c. s.) Credo di non aver mai visto una ruffiana pi astuta. Ci vuole una bella arguzia e una bella furberia per farsi venir in mente lo specchio! FILEMAZIO Credi che devo anche ungermi dunguenti? SCAFA Non farlo! FILEMAZIO Per quale motivo? SCAFA La donna odora di buono quando odora di nulla. Queste vecchie che usano ungersi di unguenti sono falsarie decrepite e sdentate. Occultano col belletto i difetti del proprio corpo, e quando il sudore fa lega con gli unguenti, eccole subito mandare il puzzo delle salse quando in cucina vanno tutte insieme. Un odore indefinibile, per questo almeno capisci: ch un odore orrendo. FILOLACHETE (c. s. agli spettatori) Quanta esperienza, che istruzione perfetta! Non c sapienza che la superi. E vero ci che dice. I pi di voi lo capiscono, quanti almeno hanno in casa delle mogli vecchie, che se li sono comprati con la dote. FILEMAZIO Su, osserva i gioielli e lo scialle. Mi stanno abbastanza bene, Scafa? SCAFA Non tocca a me occuparmi di queste cose. FILEMAZIO A chi dunque, per favore? SCAFA Te lo dir: a Filolachete, per non comprarti nulla se non certo1 La cerussa, una biacca di piombo, entra in tutti i cosmetici della toilette d una cortigiana: cfr. Ovidio, Medicamina /aciei, 73; Marziale, i 72.6; Il 4.12; Vii 23.2; X 22.2; Plinio, Naturalis bistoria xxxv 30. Anche Novio, 83 Ribbeck 3: Intino cretam cerussam purpurissum. Nellisola di Melo esisteva una miniera di carbonato di calcio dottima qualiti (cfr. Vitruvio, vii 7.3; Plinio, Naturalis bistoria XXXV 37).

che ti piaccia. Un innamorato acquista le grazie della propria amante con loro e la porpora. A che scopo mettergli davanti agli occhi ci che lui non vorrebbe per s? La porpora deve solo nascondere gli anni, l oro la laidezza di una donna. Le nudit di una bella donna sono pi belle delle vesti di porpora. Daltra parte, i pi bei gioielli sono inutili, se brutta la condotta. Una condotta laida insozza gli ornamenti pi belli peggio del fango. Se sei bella, sei fin troppo adorna. FILOLACHETE (c. s.) Da troppo mi trattengo. (Ad alta voce, a Filemazio) Cosa fate voi qui da tanto tempo? FILEMAZIO Mi faccio bella per piacerti. FILOLACHETE Fin troppo bella ti sei fatta. (A Scafa) Rientra tu, e porta via questi gioielli. (A Filemazio, mentre Scafa si allontana con gli arredi) O mia delizia, mia Filemazio, ho voglia di brindare con te. FILEMAZIO Oh si, anchio con te! Ci che a te piace piace anche a me, delizia mia. FILOLACHETE Ecco una frase che a dir poco vale venti mine. FILEMAZIO Dammene dieci, mio caro. Voglio cederti questa frase a buon mercato. FILOLACHETE Ho ancora dieci mine sul mio conto presso di te. Fa il calcolo. Trenta ne ho date per la tua libert2. FILEMAZIO Perch me le rinfacci? FILOLACHETE Io rinfacciartele, mentre vorrei che lo facessero a me! Da un pezzo non impiegavo cos bene i miei soldi. FILEMAZIO Certo io, dal momento che ti amo, non avrei potuto riporre meglio il mio amore. FILOLACHETE Dunque torna il conto del dare e dellavere fra noi. Tu mi ami, io ti amo, e tutte due valutiamo ch una cosa ben fatta. Quanti altri ne godono, possano godere sempre in eterno del loro bene; gl invidiosi invece, non abbiano mai a suscitare invidia in nessuno con la propria fortuna. FILEMAZIO Su dunque, corichiamoci. (A uno schiavo nellinterno, che esce e li serve) Porta lacqua per le mani, ragazzo, e metti qui un tavolino. Cerca di trovare i dadi. (A Filolachete) Vuoi profumi? FILOLACHETE Per che fare? Ho la mirra al mio fianco. (Sodono voci per la via). Non il mio compagno che sta arrivando con la sua amica? E lui, Callidamate e il suo amore che arriva. Evviva! (A Filemazio) Pupilla mia, ecco che i commilitoni si adunano: esigono la loro parte di bottino.2Molto; lei si accontenterebbe della met. Il credito di Filolachete era di trenta mine pagate per il riscatto di Filemazio: se ne tolgono venti per il suo bon mot, e ne rimangono ancora dieci in eredito.

SCENA QUARTACallidamate, Delfio, Filolachete, Filemazio, Sferione e altri servi di Filolachete, Fanisco. Arriva Callidamate, gi ebbro, con la sua amica e lo schiavo Fanisco. Intanto i servi allestiscono il banchetto; Filolachete e Filemazio si sdraiano a tavola. CALLIDAMATE (rivolto allo schiavo) Voglio che al momento giusto mi veniate incontro verso la casa di Filolachete 3. Mi senti? Ecco, lordine lhai avuto. (Lo schiavo si allontana). Da dovero sono scappato via per

la noia dei commensali e della conversazione. Adesso vado a far bisboccia da Filolachete; l saremo ricevuti allegramente e con garbo. (A Delfio) Non ti sembra mi-mi-mica che sono ubriaco? DELFIO Sei sempre disposto a be-bere tu. CALLIDAMATE Vuoi che ti abbracci io, o tu me? DELFIO Se ti fa piacere, puoi. CALLIDAMATE Che garbo! (Porgendole la mano) Guidami, cara. DELFIO Attento a non cadere. Rggiti. CALLIDAMATE Pu-pu-pupilla mia, sono il tuo fantolino, miele mio. DELFIO Attento solo a non allungarti nella strada prima che ci stringiamo luna allaltro sul letto preparato per noi. CALLIDAMATE Lasciami, lasciami cadere. DELFIO (fingendo di assecondarlo e stringendo la mano di lui) S, s. CALLIDAMATE Ma e questo? Cos che ho in mano? DELFIO Cos se cadi, cadr anchio nella tua caduta. CALLIDAMATE Qualcuno poi ci tirer su da terra tutte due; DELFIO (a parte) ubriaco. CALLIDAMATE Tu mi-mi-mi dici ubriaco? DELFIO Qua la mano, non voglio che ti faccia male. CALLIDAMATE (porgendo la mano) Eccola, stringi. DELFIO Su, vieni con me. CALLIDAMATE Venire dove? DELFIO Non sai? CALLIDAMATE S, adesso mi viene in mente: vado a casa a far bisboccia. DELFIO Appunto, proprio cos. CALLIDAMATE Adesso ricordo.3 Al termine del banchetto i serv pedisequi riaccompagnavano a casa il padrone al lume delle fiaccole; era anche una scorta contro i brutti incontri. Fanisco torner di fatto a prendere il padrone nel IV atto, scena I, seguito da Pinacio.

FILOLACHETE (a Filemazio, alzandosi da tavola) Non vuoi che vada loro

incontro, anima mia? Di tutti gli amici quello a cui voglio pi bene. Torno subito. FILEMAZIO Un subito che per me tardi. CALLIDAMATE C qualcuno qui? FILOLACHETE S. CALLIDAMATE Oh, Filolachete! Salute, amico mio carissimo pi di ogni altro mortale. FILOLACHETE Il cielo ti protegga. Sdriati qui, Callidamate. Da dove vieni? CALLIDAMATE Da dove pu venire un uomo completamente ubriaco. FILEMAZIO (a Delfio) Perch non ti sdrai anche tu qui, Delfio mia cara? (Al servo) Versale da bere. CALLIDAMATE Io presto sar addormentato. (E cade addormentato). FILOLACHETE (alle donne) Non strano n una novit il suo comportamento. DELFIO Cosa farne di questuomo? FILEMAZIO Lascialo com, mia cara. (Allo schiavo) Tu intanto fa girare presto la coppa, cominciando da Delfio.

ATTO SECONDO

SCENA PRIMATranione, Filolachete, Callidamate, Delfio; Filemazio, Sferione e altri servi di Filolachete. Mentre in corso il festino davanti alla casa di Filolachete, arriva Tranione trafelato dalla strada del porto, parlando fra s. TRANIONE Il sommo Giove con un supremo sforzo del proprio ingegno

cerca di distruggermi insieme a Filolachete, il figlio del mio padrone. Ogni nostra speranza perita, la nostra baldanza non ha pi riparo, nemmeno la dea Salute, se pur lo volesse, potrebbe salvarci. Unimmensa montagna di guai e di sofferenze mi apparsa poco fa al porto. Il padrone tornato dal suo viaggio, Tranione perduto! C qui un uomo che desidera guadagnare un po dargento, lasciandosi mettere in croce oggi al posto mio? Dove sono questi soffribtte, questi valorosi consumacatene, o i disposti per tre soldi a scalare le torri nemiche, ove di solito si rimane trafitti con cinque o dieci aste ciascuno attraverso il corpo? Sono pronto a versare un talento al primo che monta in croce di corsa. Per a patto che si lasci conficcare due volte i piedi e due volte le braccia. Eseguita lopera, esiga pure la somma in contanti. Ma io... non sono il pi sciagurato degli uomini, a non correre di corsa a casa? FILOLACHETE (vedendolo) Sono arrivate, sono arrivate le provviste! Ecco Tranione che torna dal porto. TRANIONE Filolachete! FILOLACHETE (scendendo in strada) Ebbene? TRANIONE Tu ed io... FILOLACHETE Tu ed io cosa? TRANIONE ... siamo morti. FILOLACHETE Perch mai? TRANIONE Tuo padre qui. FILOLACHETE Cosa sento da te? TRANIONE Siamo distrutti. E arrivato, ti dico, tuo padre. FILOLACHETE Dov, dimmi? TRANIONE Dov? Qui. FILOLACHETE Chi lo dice? Chi lha visto?

TRANIONE Lho visto io coi miei occhi, ti dico. FILOLACHETE Povero me! Cosa faccio? TRANIONE Cosa fai tu mi chiedi, maledetto? Sei a tavola! FILOLACHETE Lhai proprio visto tu? TRANIONE Proprio io, ti dico. FILOLACHETE Sicuro? TRANIONE Sicurissimo. FILOLACHETE Sono morto, se vero il tuo racconto. TRANIONE Che interesse avrei a mentire? FILOLACHETE Cosa far adesso? TRANIONE Fa sgombrare tutto di qui. Chi dorme li? FILOLACHETE Callidamate. (A Delfio) Sveglialo, Delfio. DELFIO (scuotendo Callidamate) Callidamate, Callidamate, sveglia! CALLIDAMATE (ancora assonnato) Sono sveglio. Dammi da bere. DELFIO Sveglia! Il padre di Filolachete tornato dal suo viaggio. CALLIDAMATE Tanti saluti al padre. FILOLACHETE Lui certo in salute, mentre io sono disperato, sono morto. CALLIDAMATE Come si pu essere morti e disperati? FILOLACHETE Perdio, lzati, per favore. Mio padre arrivato. CALLIDAMATE Tuo padre arrivato? Digli di andarsene di nuovo. Che

bisogno aveva di tornare ancora qui? FILOLACHETE Cosa fare? Da un momento allaltro mio padre arriva, povero me! e mi trova qui ubriaco, con la casa piena di commensali e di donne. Triste compito scavare alla fine il pozzo, quando la sete stringe alla gola. Cos io, sciagurato, cerco adesso, allarrivo di mio padre, cosa fare. TRANIONE (indicando Callidamate) Guardalo li. Ha lasciato cadere la testa e dorme ancora. Sveglialo. FILOLACHETE (riscuotendo Callidamate) Non ti svegli ancora? Se ti dico che presto sar qui mio padre! CALLIDAMATE Tuo padre dici? Dammi i miei sandali, voglio prendere le armi. Giuro che lo ammazzo. FILOLACHETE Tu rovini tutto! DELFIO Zitto, per carit! FILOLACHETE (ai servi) Prendetelo e portatelo subito dentro a braccia. CALLIDAMATE Com vero Ercole, vi adopero per pitale, se non mi date in fretta quello vero. (Viene portato via). FILOLACHETE (a Tranione) Sono perduto!

TRANIONE Ftti coraggio. Trover io un bel rimedio per la tua paura. FILOLACHETE Sono annientato. TRANIONE Sta zitto. Placher le acque, il modo lo scoprir. Ti contenti se allarrivo di tuo padre riesco a non farlo entrare, anzi a farlo allontanare

di corsa dal palazzo? Voi andate solo via di qui, in casa, e sgombrate in fretta questa roba. FILOLACHETE Io dove dovr mettermi? TRANIONE Dove preferisci. (Indicando le due donne) Con luna o con laltra. DELFIO E se noi due ci allontanassimo? TRANIONE (mostrando il dito) Nemmeno tanto cosi, o Delfio. Continuate a bere in casa come se nulla fosse successo FILOLACHETE Ahim, dolci parole! Ma che fine faranno? Sono sudato per la paura. TRANIONE Ti riesce di star calmo e di fare come dico io? FILOLACHETE Certo. TRANIONE (alle donne) Per prima cosa, Filemazio, entra in casa, e tu Delfio con lei. DELFIO Ti asseconderemo tutte due.Entrano in casa. TRANIONE Giove lass lo voglia! (A Filolachete) Attento ora a ci di cui dovrai occuparti. Prima di tutto fa chiudere subito il palazzo, e guai se

dentro lasci fiatare qualcuno. FILOLACHETE Sar fatto. TRANIONE Come se dentro non ci sia nessuno e il palazzo sia disabitato. FILOLACHETE Va bene. TRANIONE E nessuno risponda, quando il vecchio busser alla porta. FILOLACHETE Desideri altro? TRANIONE La chiave della casa, quella laconica 4. Fammela portare subito fuori, che chiuda la porta dallesterno. FILOLACHETE Affido alla tua custodia me stesso e le mie speranze, Tranione. (Entra in casa). TRANIONE Non c una piuma di differenza, se val pi il protettore o il protetto. Anche un uomo privo di ardire in cuore, qualunque uomo,4 Un tipo di chiave che permetteva la chiusura del catenaccio della porta dallesterno e impediva dallinterno lapertura (cos lo scolio ad Aristofane, Le donne alla festa di Demetra, 423, che cita anche un passo di Menandro [Misomenos, 10 Koerte]; cfr. anche Olimpiodoro, a Platone, Alcibiade I, p. 152 Creuzer, ove si spiega che gli Spartani custodiscono bene le loro donne, in seguito a un oracolo contrario ai bastardi, e diversamente dagli Ateniesi.

ottimo o pessimo, pu facilmente agire male tutta un tratto. Ma bisogna considerare un punto, ed l lagire delluomo abile: se le imprese indicate come delittuose si concludono tutte tranquillamente e senza danno per lautore, senza motivi per poi odiare la vita. E ci che voglio ottenere io. Gli scompigli che abbiamo portato qui, devono finire tutti lisci lisci, nella bonaccia, senza lasciarci in eredit dei fastidi. (Vede uscire di casa lo schiavo, con la chiave). Cosa esci a fare, Sferione? Cos presto? Hai fatto benissimo a ubbidire alle mie istruzioni. SCHIAVO Ho lincarico di scongiurarti col massimo vigore perch dissuada ad ogni costo suo padre dallentrare. TRANIONE Anzi! Digli questo: non oser nemmeno guardare l edificio; si avvolger la testa nel mantello e via, in gran terrore. Da qua la chiave, rientra e chiudi la porta. Io chiuder da fuori. (Sferione rientra, la porta viene chiusa). Adesso di pure al vecchio di venire. Oggi gli far dei giochetti, a lui vivo e vegeto, quali credo che non gliene capiteranno nemmeno da morto. Ritiriamoci dalla porta, qui: di qui spier lontano come caricare al vecchio il suo fardello quando arriva. SCENA SECONDATeopropide, Tranione, schiavi di Teopropide. Giunge dal porto Teopropide con due schiavi carichi dei bagagli. TEOPROPIDE Ti sono molto grato, o Nettuno, di avermi mollato e lasciato rientrare a casa mia vivo comunque. Ma se dora innanzi verrai a sapere che ho posato sulle tue onde anche solo la pianta d un piede, sei libero di

farmi fare subito la fine che ora volevi. Basta, basta, lontano da me! Tutto il credito che potevo darti te lho dato. TRANIONE (a parte) Ehi, Nettuno, lhai fatta grossa! Hai perso unoccasione cos buona. TEOPROPIDE Dopo tre anni torno a casa dall Egitto. Credo che i miei familiari sospirino il mio arrivo. TRANIONE (c. s.) Era molto pi sospirato lannuncio della tua morte, tassicuro. TEOPROPIDE (cercando di entrare in casa) Ma cosa c? La porta chiusa in pieno giorno! Busser. (Bussando) Ehi, c qualcuno? Non aprite la porta? TRANIONE (avvicinandosi, e come se non lo riconoscesse) Chi si avvicinato cos alla nostra casa? TEOPROPIDE Ma questo il mio schiavo Tranione!

TRANIONE O Teopropide, padrone mio, salute! Godo che torni sano e

salvo. Sei stato sempre bene? TEOPROPIDE Sempre, come vedi. TRANIONE Molto bene. TEOPROPIDE E voi? Siete ammattiti. TRANIONE Perch mai? TEOPROPIDE Cos! Passeggiate fuori casa, e dentro non c anima viva a custodirla, ad aprire e a rispondere. A furia di battere coi piedi ho quasi rotto tutte due i battenti. TRANIONE Che? Hai toccato questo edificio? TEOPROPIDE Perch non avrei dovuto? Se ti dico anzi che a furia di bussare ho quasi rotto i battenti. TRANIONE Lhai toccato? TEOPROPIDE S ti dico, e bussato anche. TRANIONE Uhh! TEOPROPIDE Che c? TRANIONE Hai fatto molto male. TEOPROPIDE Cosa succede? TRANIONE Non si potrebbe esprimere la gravit del sacrilegio che hai commesso. TEOPROPIDE Perch mai? TRANIONE Fuggi, ti scongiuro, allontnati da questo edificio! Fuggi qui, rifgiati pi vicino a me. Hai toccato i battenti? TEOPROPIDE Come avrei potuto bussare senza toccarli? TRANIONE Ebbene, hai assassinato... TEOPROPIDE Quale mortale? TRANIONE ... tutti i tuoi. TEOPROPIDE Gli di e le dee tutte per questo presagio ti facciano... TRANIONE Ho paura che non potrete espiare questo fatto n tu n i tuoi. TEOPROPIDE Per quale motivo? Quale novit mi porti cosi allimprovviso? TRANIONE (indicando gli schiavi coi bagagli) Su presto, comanda loro di allontanarsi di qui tutte due. TEOPROPIDE (ai due servi) Indietro! TRANIONE Non toccate la casa. Toccate la terra anche voi 5. (Teopropide e5Gesto che ai compiva nellinvocare la Terra. I moderni vi vedono un valore apotropaico, che pare assente dai testi antichi ov un atto cerimoniale: vedi soprattutto Macrobio, Saturnalia III 9.12: Cum Tellurem dicit, manibus terram tangit: cum Iovem dicit, manus ad caelum tollit; ma anche Iliade IX ~68 sg., con accenno ai mani; pi complesso Varrone, De re rustica I 2.27, pure citato da Ussing, che

i due schiavi, come Tranione, toccano con un dito per terra e si ritraggono). TEOPROPIDE Ti supplico, in nome di Ercole, spiegami: di che si tratta? TRANIONE Da sette mesi nessuno mette piede in questo edificio, da quando abbiamo sloggiato. TEOPROPIDE Spiega: come mai? TRANIONE Guarda bene intorno, se c qualcuno pronto ad afferrare il nostro discorso. TEOPROPIDE Sicurezza assoluta. TRANIONE Guarda ancora. TEOPROPIDE Non c nessuno. Parla adesso. TRANIONE stato commesso un assassinio. TEOPROPIDE Come? Non capisco. TRANIONE Un delitto, dico, stato commesso tanto tempo fa, un crimine antico, vecchio. TEOPROPIDE Antico? TRANIONE Noi labbiamo scoperto solo adesso. TEOPROPIDE Che delitto? E chi lha commesso, di? TRANIONE Un ospite ammazz un suo ospite a tradimento. La persona, suppongo, che ti vendette ledificio. TEOPROPIDE Un assassinio? TRANIONE Tolse allospite loro che possedeva, poi sotterr lospite stesso allinterno delledificio. TEOPROPIDE Cosa vi fa sospettare il fattaccio? TRANIONE Ti dir, ascolta. Tuo figlio cenava fuori. Rientrato in casa dalla cena, andammo tutti a coricarci, e tutti ci addormentammo. Mi ero per caso dimenticato di spegnere la lucerna. Ad un tratto ecco che lancia un grido fortissimo. TEOPROPIDE Chi? Mio figlio? TRANIONE Sst, taci. Sta a sentire e basta. Raccont che in sogno era venuto da lui il morto. TEOPROPIDE Era dunque un sogno? TRANIONE Si capisce. Ma sta a sentire dunque. Raccont che il morto gli aveva parlato cos... TEOPROPIDE In sogno? TRANIONE Sarebbe strano se gli avesse parlato da sveglio, mentre era stato ucciso sessantanni prima. Certe volte sei proprio sciocco e balordointende bene il passo.

***.TEOPROPIDE Taccio. TRANIONE Ma ecco cosa gli disse * *: Io sono Oltremare, uno straniero dellaltra sponda domiciliato qui. Questo domicilio mi fu assegnato perch lOrco si rifiut di accogliermi nellinferno, avendo perso la vita

prima del tempo 6. Caddi vittima di un tradimento; mi uccise qui il mio ospite e fui sotterrato senza funerali, di nascosto, in questo stesso edificio: una vera scelleraggine, compiuta per avidit di denaro. Tu ora sloggia da questo edificio maledetto; abitarvi un sacrilegio. Per raccontarti i prodigi che cpitano li dentro non mi basterebbe un anno. TEOPROPIDE Sst! Sst! TRANIONE Cos successo, dimmi, in nome di Ercole? TEOPROPIDE Uno stridio alla porta. TRANIONE (verso la casa, indicando Teopropide) stato lui a picchiare! TEOPROPIDE Non ho pi una goccia di sangue, i morti vogliono portarmi ancora vivo allAcheronte. TRANIONE (a parte) Sono finito! Quelli l dentro oggi mi butteranno allaria tutta la mia storia. Ho una gran paura che il vecchio mi colga in flagrante delitto. TEOPROPIDE Coshai da parlare da solo? TRANIONE Allontnati dalla porta. Fuggi, ti scongiuro, in nome di Ercole! TEOPROPIDE Fuggire dove? Fuggi anche tu! TRANIONE Non ho nulla da temere io, sono in pace coi morti. UNA VOCE DALLINTERNO Ehi, Tranione! TRANIONE (fingendo di rispondere al morto) Non rivolgerti a me, se sei saggio. Io non ho fatto niente di male, non ho picchiato io alla porta. * * * Ti prego, perch non ti apparti * * * . TEOPROPIDE * * * ti agita, Tranione? Con chi stai parlando? TRANIONE (come riavendosi) Mi avevi chiamato tu, per favore? Il cielo mi protegga, ho creduto fosse il morto che ci chiedeva ragione perch avevi picchiato alla porta. Ma tu stai ancora li fermo senza ubbidire a ci che dico? TEOPROPIDE Cosa devo fare? TRANIONE Fuggire, senza guardarti indietro; e cpriti la testa.6 Per morte violenta, non naturale. Si aggiunge lassenza di una sepoltura rituale, causa delle peregrinazioni delle anime fuori dallAverno nei noti passi di Polidoro (III 49-63), Miseno (VI 132-233) e Palinuro (VI 364-71) dellEneide. C un po di confusione nellidea plautina del trapasso mortale; o la confusione del personaggio che sta inventando una storia inesistente; o il personaggio vuol confondere il suo ascoltatore (vedi le note di G. Pasquali e di L. Banti, in Studi italiani di filologia classica 5, 2929, pp. 314-16; 1930, pp. 68-82).

TEOPROPIDE E tu perch non fugg? TRANIONE Sono in pace coi morti. TEOPROPIDE Lo so. Ma allora, un momento fa? Perch hai avuto tanta

paura?TRANIONE Non preoccuparti di me, ti dico. Ci penser io. Tu continua per

la tua strada, fuggi a pi non posso e invoca Ercole7. TEOPROPIDE Ercole, tinvoco! (Esce fuggendo). TRANIONE Anchio... (a bassa voce) perch ti mandi oggi stesso, vecchio mio, un bellaccidenti. Bont divina, che brutto affare ho combinato oggi!

7

Ercole, distruttore di mostri, era invocato a difesa da qualche pericolo.

ATTO TERZO

SCENA PRIMALusuraio, Tranione, Teopropide. Sono in scena lusuraio e, da lui non visto, Tranione. USURAIO (da un lato, senza scorgere Tranione) Non mi mai toccata unannata pi sventurata di questa per far prestiti a interesse. Dal mattino

alla sera passo tutte le mie giornate in piazza senza riuscire a collocare un solo soldo dargento. TRANIONE (a parte) Questa volta sono davvero finito, completamente e per sempre. Ecco lusuraio che ci diede * * * per riscattare lamica e * * * . Si scopre tutto, se prima non corro ai ripari: il vecchio verr a sapere la verit. Andiamo incontro a questo strozzino. (Scorgendo dallaltra parte Teopropide in arrivo) Ma come mai quest altro torna cos presto a casa? Temo che abbia sentito parlare dei nostri affari. Mi avvicino e gli parlo. Che paura per, povero me! Niente peggio che aver la coscienza sporca, come lho io. Comunque sia, cercher di accrescere ancora la confusione. La situazione io esige. (Ad alta voce, rivolgendosi a Teopropide) Di dove vieni? TEOPROPIDE Sono stato a trovare la persona che mi vendette questa casa. TRANIONE Gli hai parlato della faccenda che tho detto? TEOPROPIDE Certo. Gli ho detto tutto. TRANIONE (a parte) Oh povero me! Ho paura che le mie macchinazioni siano finite per sempre. TEOPROPIDE Coshai da parlare da solo? TRANIONE Proprio niente. Ma dimmi, gliel hai detto davvero? TEOPROPIDE Si ti dico, tutto per ordine. TRANIONE E lui? Ammette la storia dellospite? TEOPROPIDE Anzi, stranega. TRANIONE Nega * * * . TEOPROPIDE * * * Lo direi, se avesse confessato. Ora cosa pensi che devo fare? TRANIONE Io cosa penso? Prendi daccordo con lui, ti prego, un arbitro; ma uno, bada, che si fidi di me. La vincerai con la stessa facilit con cui

una volpe ingoia una pera 8. USURAIO (scorgendo Tranione) Ma ecco il servo di Filolachete, Tranione. Da quei due non riesco ad avere n il capitale n l interesse dei miei soldi. TEOPROPIDE (a Tranione, che sta andando dalla parte dellusuraio) Dove vai? TRANIONE Da nessuna parte me ne vado. (Fra s) Sono proprio un infelice, uno sventurato, nato in odio a tutte le divinit? Ecco che mi affronta in presenza del vecchio. Sono proprio un infelice. Di qui o di l, mi mettono nei guai. Ma laffronto io per primo. USURAIO Sta venendo da me, sono salvo. C speranza per i miei soldi. TRANIONE (fra s) E allegro, lilluso. (Ad alta voce) Ti auguro buona salute, Misargiride. USURAIO Salute anche a te. Quali notizie dei miei soldi? TRANIONE Indietro, bestiaccia. Sei appena arrivato e gi mi lanci il dardo. USURAIO (tra s, ma udito da Tranione) Questuomo in bolletta. TRANIONE (fra s) Questuomo un indovino, non c dubbio. USURAIO Perch non la smetti con le tue frottole? TRANIONE Dimmi cosa vuoi. USURAIO Dov Filolachete? TRANIONE Non potevi arrivare pi a proposito di adesso. USURAIO Come mai? TRANIONE (allontanandolo da Teopropide) Vieni qui in disparte. USURAIO Perch non mi vengono pagati gli interessi? TRANIONE So che hai una bella voce. Non gridare troppo. USURAIO Io grido fin che voglio, io. TRANIONE Oh, cerca di essere un po accondiscendente! USURAIO Accondiscendente in cosa? TRANIONE Va a casa, ti prego. USURAIO Andare? TRANIONE E torna qui verso mezzogiorno. USURAIO Dunque mi verranno pagati gli interessi. TRANIONE Certo. Adesso va. USURAIO Perch correre qui di nuovo, prendermi un fastidio e perdere il mio tempo? Se invece aspettassi sul posto fino a mezzogiorno?8 Pare un proverbio, per dire facilmente; ma non attestato da nessun altra parte (cfr. Otto, Die Sprichwrter und sprichwrtlichen Redensarten der Rmer cit., s. v. vulpes, 3). Lo spiega invece Erasmo (Adagia III 5.70 (-II, p. 844a]): Per dire di una cosa di facile esecuzione, poich per la grande dentatura di una volpe mangiare una pera non costa nessuna fatica.

TRANIONE Ma no, va a casa. Giuro che dico la verit. Solo va a casa. * *

* gli interessi * * * USURAIO Ma voi pagatemi gli interessi. Che scherzi son questi? TRANIONE Ma s, ma s... solo vattene, dammi retta. USURAIO (volto verso la casa) Adesso giuro che lo chiamo, col suo nome. TRANIONE Evviva! Un bel coraggio! Sei contento adesso di chiamarlo? USURAIO Domando ci che mi spetta. Sono troppi giorni che m illudete in questo modo. Se vi do fastidio, restituitemi i soldi e me ne andr. Ti basta una parola per sottrarti a tutte le mie rimostranze. TRANIONE Accetta il capitale. USURAIO No, gli interessi. Prima voglio gli interessi. TRANIONE Senti un po, odiosissimo uomo: sei venuto qui a fare il gradasso? Fa quel che puoi. Lui non te li d, non te li deve. USURAIO Non me li deve? TRANIONE Nemmeno un guscio vuoto puoi portar via di qui. Cosa temi? Che esca dalla citt, che espatri a causa dei tuoi interessi, mentre puoi ricevere fin da ora il capitale? USURAIO Ma io non chiedo il capitale. Prima gli interessi; questi dovete darmi. TRANIONE Non essere fastidioso. Nessuno ti d niente, fa ci che vuoi. Non sei il solo, immagino, che presti denaro a interesse. USURAIO Dammi gli interessi, paga gli interessi, gli interessi! Pagate! Volete darmi subito gli interessi? Mi pagate gli interessi? TRANIONE Interessi qui, interessi l! Non sa parlar d altro che dinteressi! Tienti alla larga! Non credo daver mai visto una bestiaccia pi odiosa di te. USURAIO Non mi spaventi proprio con queste parole. TEOPROPIDE (fra s, avvicinandosi a Tranione) E una faccenda scottante: anche da lontano brucia mica male. (A Tranione) Di che si tratta, per favore? Che interessi reclama questuomo? TRANIONE (mostrando allusuraio Teopropide) Ecco suo padre. tornato dal viaggio non molto fa. Lui ti dar interessi e capitale. Non cercare dintrappolarci ancora. (Fra s, vedendo lusuraio che si affretta verso Teopropide) Guarda un po se aspetta! USURAIO Prender qualsiasi cosa, se me la dnno. TEOPROPIDE (a Tranione) Senti un po. TRANIONE Cosa vuoi? TEOPROPIDE Chi questuomo? E cosa cerca? Perch insulta in questo modo mio figlio Filolachete e ti butta in faccia tutte queste insolenze?

Cosa gli si deve? TRANIONE Ti scongiuro, in nome di Ercole, fagli gettare in bocca una manciata di soldi a questa sozza bestiaccia. TEOPROPIDE Far gettare, io... TRANIONE Fllo sferzare sul muso con monete dargento. USURAIO Subisco facilmente i colpi, quando sono dargento. TEOPROPIDE (a Tranione) Di che argento si tratta? TRANIONE Di... una piccola somma che gli deve Filolachete. TEOPROPIDE Piccola quanto? TRANIONE Circa... quaranta mine9. Non giudicarla troppo grande. USURAIO Certo, una piccola somma. TRANIONE (a Teopropide) Senti? Non ti pare, dimmi, un usuraio perfetto, la razza pi detestabile che esista? TEOPROPIDE Non minteressa di sapere chi , cos, di dove viene. Unaltra cosa voglio che mi si dica, unaltra cosa desidero sapere. Sento parlare anche di interessi che si devono pagare. TRANIONE Il debito verso di lui di quarantaquattro mine in tutto. Digli che gliele darai, cos se ne va. TEOPROPIDE Io dirgli che gliele dar? TRANIONE S. TEOPROPIDE Io? TRANIONE Tu in persona. Non dir altro, dammi ascolto. Prometti, ti dico, su. Sono io che te lo consiglio. TEOPROPIDE Rispondimi: che ne di quei soldi? TRANIONE Sono al sicuro. TEOPROPIDE Allora pagate voi stessi, se sono al sicuro. TRANIONE Tuo figlio ha comprato una casa. TEOPROPIDE Una casa? TRANIONE Una casa. TEOPROPIDE Evviva! Il Filolachete tutto suo padre! Inclina gi verso i commerci. Una casa hai detto? TRANIONE Una casa, s. Ma sai di che tipo? TEOPROPIDE Come posso saperlo? TRANIONE (canzonatorio) Eh eh! TEOPROPIDE Ebbene? TRANIONE Non chiedermi nulla. TEOPROPIDE Cosa vuoi dire?9 La somma piuttosto elevata, comunque.

TRANIONE Una casa luminosa come uno specchio, un vero splendore. TEOPROPIDE Bellaffare di sicuro. E, quanti soldi ci ha messo? TRANIONE In grossi talenti, tanti quanti siamo tu ed io. Ha per dato in

pegno le quaranta mine avute da costui; le ha prese per darle al venditore. Intendi bene? La nostra casa qui era nelle condizioni che ti ho descritto, e tuo figlio si affrettato a comprarne unaltra. TEOPROPIDE Bellaffare di sicuro. USURAIO (a Tranione) Ehi, mezzogiorno si avvicina. TRANIONE (a Teopropide) Liquidalo, per favore. Altrimenti ci annienta col suo vomito. Sono quarantaquattro mine che gli dobbiamo, capitale e interessi tutti insieme. USURAIO Esatto. Non chiedo di pi. TRANIONE Vorrei vedere che chiedessi un solo soldo di pi! TEOPROPIDE (allusuraio) Giovanotto, tratta laffare con me. USURAIO Vuoi dire che devo chiedere i soldi a te? TEOPROPIDE Vieni a chiederli domani. USURAIO Me ne vado. Sono soddisfatto, se domani li prendo. (Si allontana). TRANIONE (fra s, alludendo allusuraio che se ne va) Gli di e le dee tutte lo maledicano questuomo! C mancato ben poco che non sconvolgesse i miei piani. (A Teopropide) Accidenti, non c una razza duomini Oggi pi odiosa e perversa degli usurai. TEOPROPIDE In quale quartiere si trova la casa acquistata da mio figlio? TRANIONE (a parte) Eccomi morto adesso! TEOPROPIDE Vuoi rispondere alla mia domanda? TRANIONE Certo. Ma sto cercando qual il nome del proprietario. TEOPROPIDE Su, vedi dunque di ricordarlo. TRANIONE (fra s) Cosa fare adesso, se non * * * al nostro vicino? Dichiarare che suo figlio ha comprato la casa del vicino? Ho sentito dire che la miglior menzogna appunto quella ancora calda. E deciso: ci che il cielo mi detta, io dico. TEOPROPIDE Beh, che c? Non t ancora venuto in mente? TRANIONE Il cielo lo dnni... (a parte) o te, piuttosto! (A Teopropide) Tuo figlio ha comprato quella casa li dal nostro vicino. TEOPROPIDE certo? TRANIONE Certo, se tu paghi i soldi, incerto se non paghi10.10 Doppio scherzo dei servo sulla domanda del padrone. Teopropide chiede se ci che egli ha detto vero; Tranione risponde che la compera valida, se qualcun altro paga. Inoltre, sembra dapprima rispondere affermativamente Certo!), ma laggiunta che fa immediatamente capovolge la risposta,

TEOPROPIDE Lacquisto non stato fatto in una posizione molto buona. TRANIONE Ottima invece. TEOPROPIDE Vorrei proprio dare unocchiata alla casa. Bussa alla porta e chiama fuori qualcuno dallinterno, che venga da te, Tranione. TRANIONE (a parte) Eccomi finito! Non so Cosa dire adesso. I flutti mi

hanno ributtato sul solito scoglio. TEOPROPIDE Ebbene? TRANIONE (c. s.) Ebbene, non trovo proprio cosa fare. Sono colto in flagrante delitto. TEOPROPIDE Chiama dunque fuori qualcuno, presto, e chiedigli di condurmi a fare un giro. TRANIONE Ehi ehi! Ma ci sono delle donne dentro. Prima bisogna vedere se acconsentono o no. TEOPROPIDE Sta bene, la richiesta giusta. Va a informarti e chiedi il permesso. Io aspetto qui fuori che tu esca. TRANIONE (a parte) Gli di e le dee tutte ti dannino negli abissi, vecchio maledetto. Stai sgominando tutte le mie pensate. (Vedendo Simone uscire di casa dallaltro lato) Evviva. a meraviglia! Ecco uscir fuori il padrone di casa, Simone in persona. Mi ritiro il tempo di convocare nella mia testa il senato delle idee; poi lo affronter, quando avr trovato un piano. SCENA SECONDASimone, Tranione, Teopropide, un giovane schiavo di Simone. Mentre Tranione si apparta, uscito di casa Simone, il vicino, parlando allegramente fra s, senza scorgere gli altri due.

SIMONE Durante tutto lanno non mi mai capitato di meglio in casa mia; non ho mangiato mai con pi piacere. Un pranzo mia moglie mi ha servito buonissimo, e ora vuole che vada a riposare.cogliendo di sorpresa linterlocutore, come linizio aveva sorpreso ledotto ascoltatore nella platea. Sono tutti ritrovati del dialogo plautino, su cui bisognerebbe richiamare ogni volta lattenzione dei lettore, e prima ancora: ch difficile rendere nelle loro sottigliezze.

Eh no! Lho ben capito che non mi offriva a caso un pranzo sopraffino: in camera voleva condurmi quella vecchia. Il sonno dopo pranzo non va; e sono uscito di casa cheto cheto. Adesso lei l dentro, lo so, ribolle dira. TRANIONE (a parte) Al vecchio si prepara unorrida serata. Avr da mangiar male e peggio da dormire.SIMONE

Rifletto sempre pi a questo fatto: se uno spos una moglie ricca di dote ma anche danni, non mai frastornato dal sonno; sempre odioso per lui andare a letto. Cosi adesso, io piuttosto vado in piazza che in camera. Non so (rivolto agli spettatori) le vostre come sono, ma bene so la mia i mali che minfligge; e il peggio ha da venire! TRANIONE (c. s.) Sei tu che uscendo, o vecchio, ti sei servito male. Nessuno puoi incolpare in cielo, tutta tua la colpa. Ormai tempo di fare quattro chiacchiere col vecchio. L, ho trovato il modo daggirarlo, linganno che allontani

da me la pena. Avanti! (Avvicinandosi a Simone) Il cielo ti protegga assai, Simone. SIMONE Salute a te, Tranione. (Gli porge la mano). TRANIONE Come stai? SIMONE Non male. Cosa fai di bello? TRANIONE Tengo per mano unottima persona. SIMONE Sei gentile a farmi questo complimento. TRANIONE Meritato. SIMONE Certo. Ma io no che non tengo per la mano un buon servitore. TEOPROPIDE (richiamando Tranione) Ehi, ribaldo, torna qui da me. TRANIONE Ci sar in un attimo. SIMONE Ebbene? Quando comincia? TRANIONE Cosa? SIMONE Ci che si fa di solito l da voi. TRANIONE Cio? SIMONE Hai gi capito cosa voglio dire. Ma giusto cos. * * * Mostrati accondiscendente, e intanto pensa a com breve la vita. TRANIONE Come? Ah, finalmente ho capito: stai parlando di come vanno le cose da noi. SIMONE Ve la passate proprio da raffinati, come del resto vi compete: vino e viveri, pesci fini. E una vita da eletti la vostra. TRANIONE Di piuttosto che lo era prima. Ora tutti questi agi sono svaniti, Simone. SIMONE Come mai? TRANIONE Siamo belle morti tutti quanti, Simone. SIMONE Sta zitto! Fino ad oggi tutto vi riuscito felicemente. TRANIONE Cos era infatti, non lo nego. Siamo proprio vissuti a nostro piacere. Ma adesso, o Simone, il buon vento ci ha lasciati... SIMONE Cio come? TRANIONE ... in gran pasticci. SIMONE Non era al sicuro sulla terraferma la nave? TRANIONE Ahim! SIMONE Come? TRANIONE Povero me, sono morto. SIMONE Perch? TRANIONE E sopraggiunta una nave che potrebbe fracassare la chiglia alla nostra. SIMONE Vorrei come tu avresti voluto che fosse, Tranione. Ma cosa

succede?TRANIONE Ti racconter. Il padrone tornato dal suo viaggio. SIMONE Cos * * ti stirano, poi vengono le catene, poi la croce. TRANIONE (gettandosi ai suoi piedi) Ti supplico, per le tue ginocchia, non

rivelare nulla al mio padrone. SIMONE Da me, nessuna paura, non sapr niente. TRANIONE (rialzandosi) O mio patrono, ti saluto! SIMONE Non ci tengo a clienti della tua risma. TRANIONE Ora, lincarico che mi ha dato il nostro vecchio per te... SIMONE Rispondi prima alla mia domanda: il vecchio ha gi avuto sentore dei vostri bagordi? TRANIONE Neanche un po. SIMONE Ha strepitato contro suo figlio? TRANIONE C bonaccia come in tempo di bonaccia. Ora mi ha ordinato di chiederti con la massima insistenza il permesso di visitare la tua casa. SIMONE Non in vendita. TRANIONE Lo so. Per il vecchio vuole costruire nella sua un appartamento per le donne, dei bagni, un passeggio e un porticato. SIMONE Cosa si sognato? TRANIONE Ti dir. Cerca di dar moglie a suo figlio il pi presto possibile; perci vuole costruire un nuovo appartamento per le donne. Sostiene che un architetto, non so quale, gli ha fatto l elogio di casa tua, una costruzione bella alla follia; e se tu lo permetti, vuole prenderla a modello. Tanto pi che ha sentito dire dell ombra eccellente che destate regna sotto quel tetto divino anche per tutta una giornata. SIMONE Ti assicuro ch il contrario. Quando c ombra dappertutto, l dentro invece c sempre sole da mattino a sera, fermo alla mia porta come un creditore: cos non ho mai ombra, se non forse nel pozzo. TRANIONE Beh? Se non hai lumbra, hai almeno una sarsinate 11? SIMONE Non essere fastidioso. Ti dico le cose come stanno. TRANIONE Comunque lui vorrebbe fare una visita. SIMONE Faccia pure, se vuole. E se trova qualcosa che gli piace, costruisca pure anche lui sul mio modello. TRANIONE Vado a chiamarlo?11 Gioco di parole fra umbra = ombra, e Umbra = umbra, abitante dellUmbria. Sarsina, la patria di Plauto, ai trovava pure in Umbria; per cui il gioco inconsistente. Si pensato per dargli un senso rigoroso, a una rivalit fra Sarsina e il resto dellUmbria; meglio lUssing, fondandosi su dati, ricorre alla geografia polibiana del luogo (cfr. Polibio, Il 24.7, Ove si distinguono le due popolazioni; e ora Walbank, p. 200). Osserva bene il Collart (Paris 1970) che Tranione cerca comunque con questa boutade di calmare lirritazione crescente di Simone.

SIMONE Va a chiamarlo. TRANIONE (a parte) Alessandro Magno, Agatocle 12 A loro due si attribuiscono le imprese pi grandi dellumanit. Cosa sar del terzo, io, autore da solo dimprese immortali? Quel vecchio l (indica Simone) porta il suo basto, questaltro (indica Teopropide, a cui si avvicina) il

suo. Mi sono messo per una nuova attivit lucrativa niente male. I mulattieri hanno per il basto dei muli, io per il basto ho degli uomini. Sono ben robusti: qualunque peso gli metti addosso, lo portano. Adesso, non so, ma dovrei parlare allaltro. Mi avvicino (Forte) Ehi, Teopropide! TEOPROPIDE Eh? Chi mi chiama per nome? TRANIONE Uno schiavo fedele in tutto al suo padrone. TEOPROPIDE Da dove arrivi? TRANIONE Mi avevi affidato una missione. Torno dopo un completo successo. TEOPROPIDE Come mai, dimmi, hai indugiato tanto? TRANIONE Il vecchio non era libero, e lho aspettato. TEOPROPIDE Mantieni la tua antica abitudine di esser lento. TRANIONE Ehi ehi, non vuoi ricordare il proverbio: Soffiare e insieme trangugiare son difficili da fare? Mi era impossibile essere qui e l contemporaneamente. TEOPROPIDE Ebbene? TRANIONE Puoi fare la visita. Guarda fin che vuoi, a tuo piacimento. TEOPROPIDE Su, va avanti. Conducimi l. TRANIONE Che ti trattengo? TEOPROPIDE Ti seguo da vicino. TRANIONE Ecco. Il vecchio in persona ti aspetta davanti alla porta. Ma com spiacente di aver venduto la sua casa! TEOPROPIDE E allora? TRANIONE Vorrebbe che io convincessi Filolachete a restituirgliela. TEOPROPIDE (arrestandosi) Non sono dellidea. In campagna, ciascuno miete per se stesso. Se avessimo fatto un brutto acquisto, non ci sarebbe permesso di ridarla indietro. Se c del guadagno, bisogna tirarlo in casa. Non bisogna aver piet * . TRANIONE Accidenti, ci fai perdere del tempo * . Vienimi dietro.12 Lattacco del monologo tipico e usuale in Plauto: un paragone iperbolico crea uno sfondo scenografico alle gesta dei servi. Personaggi leggendari e della storia recente sono mescolati in qualche modo a gherminelle quotidiane, con notevole effetto comico. Alessandro Magno ha sempre evocato lidea di un grande generale. Meno famoso, ma non in et ellenistica, Agatocle: tiranno di Siracusa, morto nei 289 a. C., port la guerra ai Cartaginesi sbarcando persino in Africa, come faranno pi tardi gli stessi Romani sotto Attilio Regolo e Scipione.

TEOPROPIDE E sia! Sono a tua disposizione. TRANIONE Il vecchio l. (A Simone) Ehi, ti ho portato lamico. SIMONE Mi rallegro che sei tornato sano e salvo dal tuo viaggio, o

Teopropide.TEOPROPIDE Il cielo ti protegga. SIMONE Mi diceva il tuo servo che vuoi visitare la mia casa. TEOPROPIDE Se non tincomoda. SIMONE Anzi, mi fa piacere. Entra pure e fa la tua visita. TEOPROPIDE Ma le donne... SIMONE Non far conto un fico delle donne. Passeggia dove vuoi per la

casa, esattamente come se fosse tua. TEOPROPIDE Come se? TRANIONE (sottovoce) Attento, non gettargli in faccia adesso, col dispiacere che ne ha, lacquisto della casa. Non vedi che triste aspetto ha il vecchio? TEOPROPIDE (sottovoce anchegli) Vedo. TRANIONE (c. s.) Quindi non aver laria di sbeffeggiarlo e di smaniare per questo. Evita di far menzione dellacquisto. TEOPROPIDE Capisco. Mi sembra un buon consiglio, frutto dun animo caritatevole. (A Simone) Ebbene? SIMONE Entra dunque e visita tutto a tuo piacere e con calma. TEOPROPIDE Grazie. Vedo che sei gentile. SIMONE Fa pure, per me va bene. Vuoi qualcuno che ti faccia da guida? TEOPROPIDE Niente guida, non mi va. Comunque sia, preferisco sbagliare che farmi guidare da qualcuno13. TRANIONE Vedi il vestibolo davanti alledificio e il passeggio come son fatti? TEOPROPIDE Splendidi senza dubbio. TRANIONE Su, guarda i battenti delle porte. Che solidit di costruzione, che spessore! TEOPROPIDE Non credo di averne mai visti di pi belli. SIMONE Ti garantisco che mi erano costati allora una bella somma. TRANIONE (sottovoce, a Teopropide) Senti? Dice erano! Si vede che stenta a trattenere il pianto.13 La seconda frase della battuta di Simone e questa di Teopropide appaiono interpolate: i due versi si ritrovano quasi uguali poco dopo. Il Seyffert ha spiegato linserzione col proposito, in una ripresa pi tarda della commedia, di eliminare i vv. 817-47 (vedi Lindsay, apparato); lUssing, con una svista del copista rabberciata poi da un grammatico. In latino, qui, guidare con producto, productor pu anche voler dire, nella lingua popolana, far da mezzano per il bordello o il gioco.

TEOPROPIDE (a Simone) Quanto li avevi pagati? SIMONE Tre mine per questi due soli, oltre al trasporto. TEOPROPIDE (osservando la porta pi da vicino) Ahim, sono molto pi

scadenti di quanto credevo da principio. TRANIONE Perch? TEOPROPIDE Accidenti, sono tarlati tutte due in basso. TRANIONE Penso siano stati tagliati fuori stagione. Questo difetto li guasta. Ma sono ancora piuttosto sani, basta una passata di pece. Chi li ha fatti non era un barbaro mangiapolenta14. Vedi come i montanti combaciano? TEOPROPIDE Vedo. TRANIONE Osserva come dormono stretti. TEOPROPIDE Dormono? TRANIONE Volevo dire si serrano. Soddisfatto? TEOPROPIDE Quanto pi mi guardo intorno, tanto pi mi piace. TRANIONE Vedi quel dipinto, con una cornacchia che si prende gioco di due barbagianni? TEOPROPIDE Proprio non lo vedo. TRANIONE Io invece s. C una cornacchia in mezzo a due barbagianni15, nellatto di spennarli a turno tutte due. Guarda verso di me, per favore, se vuoi scorgere la cornacchia. La vedi ora? TEOPROPIDE Non scorgo davvero nessuna cornacchia. TRANIONE Guarda allora di l, verso voi due. Se non riesci. a vedere nessuna cornacchia, forse potrai scorgere i barbagianni. TEOPROPIDE Finiscila: io non vedo dipinto nessun uccello, assolutamente. TRANIONE Su, lasciamo stare, pazienza! E let che non ti permette di vedere. TEOPROPIDE Ci che posso vedere, mi piace proprio tutto, e molto. SIMONE Varrebbe la pena di procedere oltre, finalmente. TEOPROPIDE Buon consiglio, certo. SIMONE (chiamando verso la casa) Ehi, ragazzo! (Esce un giovane14 Una serie di testi citati da Ussing e Augello sembrano rinviare ai Cartaginesi, falegnami rinomati; ma barbaro, quand specifico, per Plauto litalico, visto dal greco (cfr. Asinaria, 11; Curculio, 150; Miles gloriosus, 211; Trinummui, 19); e quando torna (in Poenulus, 54) il gustoso termine spregiativo di pultiphagus, inventato da Plauto, attribuito dal poeta a se stesso (Ussing legava l Patruus a Pultiphagonides come titolo della commedia, e su questo essenzialmente si fondava per la sua interpretazione). In ogni caso mi pare decisivo un passaggio di Plinio (Naturalis historia XVIII 83 sg.), che fa della puls lantico cibo latino in luogo del pane, sconosciuta alla Grecia (Catone, De re rustica, 85, specifica una puls Punica). 15 Nel dipinto immaginario di Tranione, Tranione la cornacchia, i due barbagianni i vecchi (volturii, propriamente, ne esprime lavidit; muli a 781). La cornacchia era proverbiale per lacutezza della vista.

schiavo). Guidali intorno per la casa e per le stanze. Lo farei io stesso, se non avessi da fare in tribunale. TEOPROPIDE Niente guida per me. Non ci tengo a farmi condurre da altri. Comunque sia, preferisco sbagliare che farmi guidare da qualcuno. SIMONE Per la casa, dico. TEOPROPIDE Appunto. Entrer senza guide. SIMONE Fa pure. (Un gesto, e lo schiavo si allontana). TEOPROPIDE Entriamo dunque. TRANIONE Un momento, per favore: guardo che il cane non... TEOPROPIDE Su dunque, guarda. TRANIONE (cercando di scacciare il cane di guardia) Sst! Via di qui, cagnaccia! Sst! Via, presto. Non te ne vuoi andare sulla forca, maledetta? Sei ancora qui? Sst! Via di qui. SIMONE Su, non c nessun pericolo * . E pacifica come tutte le bestie pregne. Potete entrare senza paura. Io vado al tribunale. TEOPROPIDE Sei stato cortese. Buona passeggiata. (A Tranione, mentre Simone esce verso la piazza) Tranione, su, fa rimuovere dalla porta questa cagna, anche se non temibile. TRANIONE Ma non vedi com coricata pacificamente? Non vorrai fare il noioso e mostrarti vile. TEOPROPIDE Va bene, come vuoi. Seguimi dunque, di qua. TRANIONE Non mi staccher dun piede dai tuoi.Entrano in casa di Simone.

ATTO QUARTO

SCENA PRIMAFanisco. Fanisco, lo schiavo di Callidamate, viene a cercare il padrone, secondo lordine avuto16.

FANISCO Se uno schiavo, pur essendo innocente, tuttavia ha paura del padrone, pi utile per lui. Quello invece che non ha mai timor di nulla, dopo il castigo meritato, cerca stupidi rimedi: or si allena per la corsa, fugge poi, ma vien ripreso e in mancanza daltro fa gran raccolta di legnate: piano piano, sempre pi * . Le mie idee son diverse. *** Il mio cuoio ha da restare com stato fino ad ora, tutto liscio, senza piaghe. Se so appena dominarmi, la mia pelle sta al riparo: quando grandina sugli altri, su me no. Il padrone quale se lo vogliono gli schiavi: buoni loro, buono lui, ma cattivo coi cattivi. Quanti sono in casa nostra16 Fanisco e Pinacio (cfr. scena seguente) dovevano essere i nomi di due degli schiavi pedisequi di Callidamate, che lhanno accompagnato al banchetto e ora vengono a riprenderlo, secondo lordine ricevuto. Gli altri rimangono assenti, Fanisco arriva per primo, poi seguito da Pinacio; ed esce nel monologo del servo fedele e zelante, gi considerato altrove (cfr. Aulularia IV I).

i gaglioffi, spendaccioni solo ricchi di legnate! Se li chiami per andare a incontrare il lor signore: Non ci vado. Che fastidio! So perch tu hai tanta fretta: hai qualcosa in vista. Mula, vuoi andare alla pastura! Questo quanto ho guadagnato con le mie benemerenze. Sono uscito; adesso, solo tra un buon numero di schiavi vado incontro al mio padrone. Lui domani, quando avr risaputa la faccenda, che lezione mattutina dar loro con le spoglie tolte ai buoi! Ma infine, io penso pi alla schiena mia. Meglio loro a sfibrar buoi che io a torcere la corda. SCENA SECONDAPinacio, Fanisco. Sopraggiunge anche laltro schiavo richiesto da Callidamate.

PINACIO (ancora da lontano) Frmati, arrstati subito, Fanisco. Non vuoi

guardare indietro? FANISCO Non infastidirmi. PINACIO Guarda che schifiltosa questa scimmia! Vuoi fermarti subito, sozzo parassita? FANISCO Come sarei un parassita? PINACIO Te lo spiego io: con un po di cibo si pu indurti a qualunque cosa. FANISCO Io sono solo mio e mi piace essere... a tavola. Cosa timpicci tu? PINACIO Fai lo sprezzante perch il padrone ti preferisce. FANISCO Puah! Mi dolgono gli occhi. PINACIO Perch?

FANISCO Perch le fumisterie mi dnno fastidio. PINACIO Sta zitto tu, falsario. FANISCO Non puoi certo costringermi tu a dirti degli insulti. Il padrone mi

conosce. PINACIO Per forza: deve ben conoscere il suo materassino. FANISCO Se non fossi ubriaco, non minsulteresti. PINACIO Dovrei ossequiarti, mentre tu non sai farlo con me? Vieni invece con me, incontro al padrone, maledettissimo uomo. FANISCO Smetti per, ti prego, di continuare su questo tono. PINACIO Va bene. Busser alla porta. (Bussa alla porta di Filolachete). Ehi, c qualcuno qui, per risparmiare ai battenti i pi grossi oltraggi? Qualcuno li apre? Di qui, non esce fuori nessuno. Come farabutti non sono mica male. Tanto pi ci vuole cautela, che non esca qualcuno e mi conci per le feste.I due si allontanano, mentre dalla casa di Simone riescono Teopropide e Tranione.

SCENA TERZATeopropide, Tranione. TRANIONE Cosa ne pensi della compravendita? TEOPROPIDE Pienamente, pienamente soddisfatto. TRANIONE Non pensi che sia stata pagata troppo cara? TEOPROPIDE Sono sicuro di non aver mai visto da nessuna parte un

edificio buttato via in questo modo. TRANIONE Dunque ti piace? TEOPROPIDE Se mi piace, chiedi? Ma mi piace moltissimo, ti assicuro. TRANIONE Ti va lappartamento delle donne? E il porticato? TEOPROPIDE Follemente. Belli. Credo che anche tra gli edifici pubblici non ce ne siano di pi grandiosi. TRANIONE Ma se io stesso e Filolachete abbiamo misurato tutti i porticati a disposizione del pubblico! TEOPROPIDE Ebbene? TRANIONE Questo di gran lunga il pi lungo. TEOPROPIDE Di immortali, che acquisto intelligente! Giuro, che se adesso mi porta sei grossi talenti dargento e me li versa in contanti per riavere la sua casa, non li accetto. TRANIONE Se anche tu volessi accettarli, io non lo permetter mai.

TEOPROPIDE Il nostro patrimonio stato collocato bene in questo

acquisto.TRANIONE Devi per dire risolutamente che l affare s fatto per mio

consiglio e su mio incitamento. Io ho spinto tuo figlio a prendere i soldi in prestito dallusuraio per versarli come pegno. TEOPROPIDE Hai decisamente salvato la barca. Non sono ottanta le mine dovute a Simone? TRANIONE Non un soldo di pi. TEOPROPIDE Oggi stesso le avr. TRANIONE Meglio cos, per non offrirgli qualche pretesto. Puoi contarle qui a me, e poi io le conto a lui. TEOPROPIDE Ho paura di essere preso in trappola, se le consegno a te. TRANIONE Ma oserei mai, io, anche solo per gioco, ingannarti a parole o a fatti? TEOPROPIDE E io oserei mai non stare allerta con te, al punto di affidarti qualcosa? TRANIONE Ti ho mai gabbato in qualsiasi modo, da quando sono tuo? TEOPROPIDE Sono sempre stato bene allerta, grazie al cielo e alla mia intelligenza. Occorre molta furbizia anche solo per stare in guardia da te. TRANIONE Daccordo. TEOPROPIDE Ora va alla fattoria e avverti mio figlio che sono tornato. TRANIONE Far come comandi. TEOPROPIDE Digli di venire con te in citt di gran carriera. TRANIONE Va bene. (A parte) Adesso io, per la porta di dietro, raggiungo i miei bravi compagnoni. Riferir loro che tutto tranquillo da questa parte e che ho allontanato il vecchio. (Si allontana). SCENA QUARTAFanisco, Teopropide, Pinacio. Si fanno di nuovo avanti i due schiavi di Callidamate e si avvicinano alla porta di Filolachete. FANISCO Ma qui non sento n il solito rumore dei convitati, n il suono

della flautista, n altre voci. TEOPROPIDE (in disparte) Cosa succede? Cosa cercano questi due davanti a casa mia? Cosa vogliono? Cosa guardano dentro? FANISCO Continuiamo a bussare alla porta. (Bussa forte). Ehi, apri! Ehi, Tranione, vuoi aprire?

TEOPROPIDE (c. s.) Che storia questa? FANISCO Vuoi aprire? Veniamo a prendere Callidamate, il nostro

padrone.TEOPROPIDE (avvicinandosi) Ehi voi, ragazzi, cosa fate qui? Cosa avete

da demolire questo edificio? PINACIO Ehi, vecchio, coshai da interrogarci su cose che non ti riguardano? TEOPROPIDE Non mi riguardano? PINACIO A meno che tu non sia stato nominato prefetto da poco, per occuparti degli affari altrui, indagare, osservare e ascoltare. TEOPROPIDE Non casa altrui quella dove voi siete. PINACIO Cosa dici? Filolachete lavrebbe gi venduta? Oppure questo vecchio ci sta prendendo in giro. TEOPROPIDE Sto dicendo la verit. Ma voi, che avete da fare qui? FANISCO Ti spiegher. Il nostro padrone l che trinca. TEOPROPIDE Il vostro padrone l che trinca? FANISCO Appunto. TEOPROPIDE Ragazzo, sei fin troppo spiritoso. PINACIO Gli siamo venuti incontro. TEOPROPIDE A chi? PINACIO Al nostro padrone. Per favore, quante volte dobbiamo ripeterlo? TEOPROPIDE Ragazzo mio, qui non abita nessuno. E dire che mi sembri onesto. FANISCO Non abita qui, in questo edificio, il giovane Filolachete? TEOPROPIDE Abitava; ma da un pezzo ha sloggiato. FANISCO (fra s) Questo vecchio ha senzaltro bisogno di elleboro17. (A Teopropide) Sbagli completamente, padre mio. A meno che abbia traslocato oggi o ieri, sono sicuro che abita qui. TEOPROPIDE Ma se da sei mesi ormai ch disabitata! PINACIO Tu sogni. TEOPROPIDE Io? PINACIO Tu. TEOPROPIDE Non infastidirmi! Lasciami parlare al tuo compagno. (A Fanisco) E disabitata! FANISCO Abitatissima! Ieri e laltro ieri e tre giorni fa e quattro giorni fa e cinque giorni fa insomma fin da quando suo padre partito per l estero, non si lasciato passare un sol giorno senza far bisboccia per tre.17 pazzo: cfr. Menaecbmi V v.

TEOPROPIDE Cosa dici? FANISCO Che non si mai smesso per tre giorni di fila di mangiare, di

bere, di prendere sgualdrine, di passarsela alla greca, ingaggiando suonatrici di lira e di flauto. TEOPROPIDE Chi faceva tutto questo? FANISCO Filolachete. TEOPROPIDE Quale Filolachete? FANISCO Suo padre Teopropide, mi pare. TEOPROPIDE (a parte) Ahim, sono morto, se racconta la verit. Continuer a interrogarlo. (A Fanisco) Dici tu che questo Filolachete, sia chi si sia, di solito trincava qui col vostro padrone? FANISCO Certo che lo dico TEOPROPIDE Ragazzo, malgrado le apparenze, sei stupido. Vedi un po se non ti sei fermato per caso da qualche parte a fare uno spuntino, e hai bevuto un po pi del necessario. FANISCO Come? TEOPROPIDE Lo dico, perch potresti esser venuto alla casa sbagliata. FANISCO So per dove devo andare e conosco il luogo dove sono venuto. Filolachete abita qui, e suo padre Teopropide. Dopo la partenza del padre per i suoi commerci, ha dato la libert a una flautista. TEOPROPIDE Filolachete, dunque? FANISCO S, a Filemazio. TEOPROPIDE Per quanto? FANISCO Trenta... TEOPROPIDE Talenti? FANISCO Ma no, per Apollo! Mine 18. TEOPROPIDE Lha liberata? FANISCO Liberata saldamente, per trenta mine. TEOPROPIDE Tu dici che per trenta mine, e per farne la sua amante, Filolachete... FANISCO Appunto. TEOPROPIDE E lha affrancata? FANISCO Appunto. TEOPROPIDE E dopo la partenza di suo padre da qui, per l estero, non ha fatto altro che sbevazzare, e in compagnia del tuo padrone? FANISCO Appunto.18 Il vecchio, disperato, immagina una cifra folle per una schiava, quale sarebbe quella di trenta talenti; Fanisco immediatamente soggiunge la cifra giusta. A sottolineare la propria correzione impaziente, lo schiavo invoca una divinit in greco (nel testo) anzich in latino.

TEOPROPIDE Come? Non ha comprato la casa del vicino? FANISCO No, appunto. TEOPROPIDE Non ha anche versato quaranta mine

in pegno al

proprietario? FANISCO Anche questo no, appunto. TEOPROPIDE Ahim, mi rovini! FANISCO Lui piuttosto ha rovinato suo padre. TEOPROPIDE Oracolo veritiero! FANISCO Falso vorrei essere. Tu sei un amico del padre certamente. TEOPROPIDE Ahim, infelice davvero il padre che tu nomini! FANISCO Ma non niente, trenta mine, a confronto delle sue altre dissipatezze. TEOPROPIDE Ha rovinato suo padre. FANISCO C l dentro un maledetto schiavo, Tranione, capace di distruggere persino le rendite di Ercole19. Giuro che suo padre impietosisce la mia piet. Quando verr a sapere questi fatti, il poveretto avr il cuore sui carboni ardenti. TEOPROPIDE Purch sia vero ci che dici. FANISCO Che interesse avrei a mentire? PINACIO (bussando di nuovo alla porta) Ehi voi, qualcuno apre la porta? FANISCO Perch bussi, se non c nessuno dentro? Credo siano andati a far bisboccia altrove. (A Pinacio) Andiamo ora,... TEOPROPIDE Ragazzo... FANISCO ... continuiamo a cercare. Seguimi, di qua. PINACIO Ti seguo. TEOPROPIDE (a Fanisco) Ragazzo, gi te ne vai? FANISCO La libert ti copre le spalle a te. Io, fuori dal timore e dallo zelo verso il mio padrone, non ho altro per proteggere le mie.I due servi se ne vanno.

SCENA QUINTATeopropide, Simone. TEOPROPIDE Sono proprio rovinato! Che altro dire? Se ho ben capito, non

in Egitto che la mia nave mi ha portato. Invece mi ha fatto compiere un19 La frase nasce dallusanza, gi segnalata di offrire parte di un guadagno o di un bottino a Ercole: che cosi accumulava un bel patrimonio!

lungo giro verso terre deserte e rive sperdute, visto che non so dove mi trovo. (Scorgendo Simone che sopraggiunge dalla piazza) Ma presto lo sapr. Ecco luomo dal quale mio figlio ha comprato la casa. (Andando a incontrarlo) Cosa fai di bello? SIMONE Procedo dalla piazza verso casa. TEOPROPIDE C stato qualcosa di nuovo in piazza oggi? SIMONE S. TEOPROPIDE Cosa dunque? SIMONE Ho visto portare un morto alla sepoltura. TEOPROPIDE Ah!? SIMONE Era un morto nuovo che portavano fuori casa per la sepoltura. Dicevano che un momento prima era vivo. TEOPROPIDE Maledizione a te! SIMONE Perch mi fai delle domande oziose, su cosa c di nuovo? TEOPROPIDE Sono arrivato oggi dallestero. SIMONE Sono impegnato fuori citt, non illuderti di avere da me un invito a cena. TEOPROPIDE Non lo chiedo davvero. SIMONE Ma domani, se altri inviti non ne... ho, potrei anche cenare da te. TEOPROPIDE Neanche questo ti chiedo. Se non hai altri impegni pi gravi, prestami attenzione. SIMONE Senzaltro. TEOPROPIDE Non hai ricevuto, che io sappia, quaranta mine da Filolachete? SIMONE Mai un soldo, che io sappia. TEOPROPIDE E dal suo schiavo Tranione? SIMONE Tanto meno. TEOPROPIDE Quante te ne ha date in pegno? SIMONE Cosa ti sogni? TEOPROPIDE Io? Tu piuttosto. Speri in questo modo, fingendo nulla, di rendere nullo laffare. SIMONE Quale affare? TEOPROPIDE Quello che ha concluso qui con te mio figlio durante la mia assenza. SIMONE Lui ha concluso qui con me un affare mentre tu eri assente? Quale affare, in che giorno? TEOPROPIDE Ti devo ottanta mine dargento. SIMONE A me no di certo. Comunque, se le devi, dammele. Bisogna

mantenere la parola, non cercare di smentirla. TEOPROPIDE Non nego affatto di dovere dei soldi, e li dar. Attento tu a non negare daver ricevuto da lui quaranta mine. SIMONE Per favore, guardami bene in faccia e rispondi. * * * mine dargento * * * . TEOPROPIDE Te lo dir. * * * deve per la casa presa da te. SIMONE Davvero? Avrebbe comprato da me la casa? *** SIMONE Il tuo schiavo mi diceva che volevi dar moglie al figlio e perci volevi costruire sul tuo. TEOPROPIDE Io volevo costruire? SIMONE Cos mi disse. TEOPROPIDE Ahim sono rovinato! Non ho pi voce. Vicino mio, sono perduto, sono morto! SIMONE Tranione ti ha suscitato qualche scompiglio? TEOPROPIDE Qualche? Tutto mi ha scompigliato! Oggi mi ha giocato in modo indegno. SIMONE Cosa dici? TEOPROPIDE Le cose stanno come te le ho esposte: oggi mi ha giocato per intero. Ora, ti scongiuro, aiutami. Da bravo, dammi una mano. SIMONE Cosa vorresti? TEOPROPIDE Vieni con me, ti supplico, accompagnami. SIMONE Ma s. TEOPROPIDE Metti a mia disposizione degli schiavi e della corda, per favore. SIMONE Prendi pure. TEOPROPIDE Con loccasione ti racconter anche i fatti, le astuzie con cui oggi mi ha giocato.Entrano in casa di Simone.

ATTO QUINTO

SCENA PRIMATranione, Teopropide, aguzzini di Simone. Tranione dapprima solo. TRANIONE Luomo timido nei pericoli non vale una noce - perch poi si

dica una noce non so proprio 20 -. Cos, dopo che il mio padrone mi mand alla fattoria a chiamare suo figlio, partii e raggiunsi di nascosto il nostro giardino attraverso il vicolo. Ho aperto la porta del giardino che d sul vicolo e di l ho fatto uscire tutto il mio esercito, maschi e femmine. Liberati i commilitoni dallassedio e portati al sicuro, decido di convocare il senato dei miei compagni di baldoria. Ci fatto, ecco che loro mi escludono dallassemblea. Visto che mi vendono sul mio stesso mercato, lestamente imito tanti altri che, in una situazione pericolosa o ingarbugliata, la ingarbugliano ancora di pi perch nessuno possa aver pace. So bene che ormai non c e pi modo di nascondere al vecchio la realt. Nessun altro amico * * * . Li prevengo, occupo per primo la posizione e concludo un patto. Ma io perdo il mio tempo. (Udendo rumore alla porta) Per, com che sento scricchiolare la porta del vicino? (Vedendo uscire Teopropide) il mio padrone! Voglio assaporarmi il suo discorso. (Si apparta). TEOPROPIDE (agli aguzzini di Simone nellinterno) State li fermi, dietro la soglia. Appena vi chiamo, balzate subito fuori e mettetegli in fretta le manette. Io lo aspetter davanti alla casa. Mi ha giocato, ma oggi, se campo, che giochetti far io sulla sua pelle! TRANIONE (a parte) Tutto scoperto. Adesso, o Tranione, il meglio vedere cosa resta da fare. TEOPROPIDE Dovr cercare di prenderlo con labilit e con lastuzia, quando arriva. Non gli presenter subito lamo; lascer andare la lenza piano piano. Far finta di non saper nulla dellaccaduto. TRANIONE (c. s.) Che malizia! Non si potrebbe dire che ad Atene ci siano altri pi abili di lui. Oggi pi facile gabbare lui che un paracarro. Adesso lo affronto e gli rivolgo la parola. TEOPROPIDE Vorrei che arrivasse ora. TRANIONE (avanzando) Se cerchi proprio di me, eccomi presente in tua20

presenza.TEOPROPIDE Evviva! O Tranione, cosa c di bello? TRANIONE Arrivano dalla villa i nostri villeggianti. Filolachete sar qui a

momenti.TEOPROPIDE Mi arrivi proprio a proposito. Il nostro vicino mi sembra una

persona sfrontata e malvagia. TRANIONE Perch mai? TEOPROPIDE Dice di non conoscervi... TRANIONE Davvero? TEOPROPIDE ... e di non aver mai ricevuto da voi un soldo dargento. TRANIONE Via, ti prendi gioco di me. Non ci credo, non pu negarlo. TEOPROPIDE Perch mai? TRANIONE Capisco, vuoi divertirti. Non lo nega di sicuro. TEOPROPIDE Invece lo nega, e come! Dice di non aver mai venduto la sua casa a Filolachete. TRANIONE Oh oh! Non avr detto che non gli furono dati i soldi, per favore! TEOPROPIDE Mi ha offerto di giurare, se lo voglio, che non ha venduto la casa e che non gli stato dato un soldo. TEOPROPIDE E ci che gli ho detto anchio. TRANIONE Cosa risponde? TEOPROPIDE Mi ha promesso tutti i suoi schiavi per linchiesta21. TRANIONE Scherza! Non te li dar mai. TEOPROPIDE Me li d di sicuro. TRANIONE Ma se io lo trovo in casa... TEOPROPIDE Aspetta. Penso di fare la prova. TRANIONE Penso dici? E deciso: a me quelluomo, portalo qua. TEOPROPIDE Se dunque adesso chiamassi gli schiavi? TRANIONE Dovevi averlo fatto da un pezzo. Oppure fa perseguire lui per la propriet del palazzo. TEOPROPIDE No. Prima di tutto voglio prendere in consegna i suoi schiavi per linchiesta.21 Casi noti di schiavi torturati per rendere testimonianza contro i loro padroni durante uninchiesta giudiziaria, si hanno a Roma solo per la tarda repubblica e in fatti di natura politica; si fanno pi frequenti nelle lotte civili e pi che mai nellImpero. La pratica era invece comune in Grecia e ampiamente documentata negli oratori attici: anzi, non si conosceva altra forma di testimonianza servile. Chiunque poteva offrire i propri schiavi allinchiesta dellavversario e offerta o domanda avevano la loro definizione giuridica (proclesis eis basanon) la tortura avveniva in privato, non in tribunale, ove ci si limitava a leggere le deposizioni cos ricavate e confermate dai presenti allestorsione. Perci da ritenere che il passaggio figurasse sulloriginale greco e di l fosse preso da Plauto.

TRANIONE Penso proprio che convenga. Intanto io prendo possesso dellaltare. (Si dirige verso laltare che sorge davanti alla casa di Simone,

e vi si siede sopra). TEOPROPIDE Perch mai? TRANIONE Non capisci nulla. Perch non possano rifugiarsi qui gli schiavi che ti dar per linchiesta! Di qui ti far da presidente, perch linchiesta non finisca in nulla. TEOPROPIDE Lvati di l. TRANIONE Nientaffatto. TEOPROPIDE Non occupare laltare, per favore. TRANIONE Perch? TEOPROPIDE Ti dir. Ci che pi desidero che gli schiavi cerchino rifugio liss. Lascia fare. Riuscir pi facilmente a ottenere che lo condannino in giudizio a una multa22. TRANIONE Fa ci che devi fare. Perch vuoi complicare ancora le cose? Non sai il rischio di ricorrere in giudizio? TEOPROPIDE Devi levarti di l dunque. Ho un consiglio da chiederti. TRANIONE Anche cos, ti dar di qua il mio parere. Da seduto mi si sveglia lintelligenza. E poi, i consigli sono pi sicuri quando provengono da un luogo sacro. TEOPROPIDE Lvati, non dire sciocchezze. Guardami bene in faccia. TRANIONE Ecco fatto. TEOPROPIDE Vedi? TRANIONE Vedo si. Se intervenisse un terzo, morirebbe di fame. TEOPROPIDE Perch mai? TRANIONE Perch non avrebbe nulla da guadagnare, tanto siamo marioli tutte due. TEOPROPIDE Che rovina! TRANIONE Cosa ti succede? TEOPROPIDE Mi hai gabbato. TRANIONE Come, infine? TEOPROPIDE A dovere. Che spremuta mi hai dato! TRANIONE Vedi un po se basta: non ti cola il muco dal naso? TEOPROPIDE Ma se mi hai spremuto fuori anche tutto il cervello dalla testa! Ho scoperto fino in fondo tutte le vostre malefatte. Ma nemmeno22 Tranione si rifugiato sullaltare, dove i supplici erano al riparo da qualsiasi offesa, come Palestra e Ampelisca nella Rudens. Teopropide cerca di persuaderlo ad allontanarsene col pretesto che per evitare linchiesta vi accorreranno certamente gli schiavi di Simone, con ci stesso denunciando le colpe del padrone.

fino in fondo, perdio: fino in strafondo! TRANIONE Ah no, controvoglia oggi * . TEOPROPIDE Far mettere tuttintorno allaltare delle fascine e vi dar fuoco, boia. TRANIONE Sbaglieresti: di solito sono meglio lesso che arrosto. TEOPROPIDE Voglio dare una bella lezione a tutti, con te. TRANIONE Piaccio: per questo mi additi a modello. TEOPROPIDE Dimmi: in quali condizioni lasciai mio figlio allatto di partire? TRANIONE Fornito di piedi, mani, dita, orecchie, occhi, labbra. TEOPROPIDE Non ti chiedo questo. TRANIONE Dunque, non rispondo alla tua domanda. (Sopraggiunge Callidamate). Ma ecco il compagnone di tuo figlio: vedo arrivare Callidamate. Esponi le tue ragioni contro di me in sua presenza, se vuoi. SCENA SECONDACallidamate, Teopropide, Tranione. Arriva Callidamate, parlando fra s. CALLIDAMATE Ho smaltita per intero la sbornia nel sonno, dormendoci su. Filolachete mi annuncia allora larrivo di suo padre, di ritorno dal viaggio, e il modo come al suo arrivo lo schiavo l ha giocato; confessa di

aver paura di presentarsi al cospetto del padre. Cos, di tutta la brigata sono stato designato io solo come ambasciatore per ottenere dal padre un trattato di pace. (Scorgendo Teopropide) Eccolo l Benissimo! (Al vecchio) Ti auguro buona salute e godo che tu sia tornato sano e salvo dal tuo viaggio, o Teopropide. Perch oggi non ceni qui da noi? Accetta! TEOPROPIDE Il cielo ti protegga, Callidamate. Della cena ti faccio grazia. CALLIDAMATE Perch non vieni? TRANIONE (a Teopropide) Di di s. Andr io al tuo posto, se non ne hai voglia. TEOPROPIDE Canaglia, mi deridi ancora? TRANIONE Perch accetto di sostituirti a cena? TEOPROPIDE Non ci andrai comunque. Io ti far portare al patibolo, come meriti. CALLIDAMATE Su, lascia perdere questa storia. A cena da me... TRANIONE (a Teopropide) Di che ci andrai! Perch stai zitto? CALLIDAMATE Ma tu, perch ti sei rifugiato sullaltare?

TRANIONE Questo idiota al suo arrivo mi ha spaventato. (A Teopropide) Esponi adesso le mie malefatte. Ora, ecco, c qui chi pu decidere fra noi due. Su, fa il tuo esposto. TEOPROPIDE Sostengo che hai corrotto mio figlio. TRANIONE Ascolta un po. Ha commesso degli errori, daccordo: ha dato

la libert alla sua amante in tua assenza, ha preso denaro a interesse e lha sperperato, lammetto. Ma si comportato diversamente da tutti i figli delle migliori famiglie? TEOPROPIDE In nome di Ercole! Devo stare in guardia con te. Sei un oratore troppo abile. CALLIDAMATE Lascia giudicare a me. (A Tranione) Lvati, che stabilisco l il mio seggio. TEOPROPIDE Benissimo. Assumiti tu il giudizio di questa lite. TRANIONE Cerchi di mettermi in trappola! (A Callidamate) Fa che io non abbia nulla da temere, prenditi carico tu della mia paura. TEOPROPIDE (a Callidamate) Faccio molto meno conto * * che del modo come mi ha giocato. TRANIONE Ti sta proprio bene; godo di avertela fatta. Alla tua et bisogna avere del buon senso, coi capelli bianchi! TEOPROPIDE (a Callidamate) Cosa devo fare ora? TRANIONE Se sei amico di Difilo e Filemone, raccontagli il tiro che ti ha giocato il tuo schiavo: fornirai loro dei raggiri meravigliosi per le commedie 23. CALLIDAMATE Sta zitto per un momento. Lascia che adesso parli io. (A Teopropide) Ascolta. TEOPROPIDE Volentieri. CALLIDAMATE Anzitutto, sai che sono uno dei compagni di tuo figlio. Egli si rivolto a me, perch si vergogna di presentarsi al tuo cospetto, sapendo che sai ci che ha fatto. Ora, ti scongiuro, perdona all insipienza della sua giovinezza. E tuo figlio; a quell et, lo sai, sono quelli i giochi a cui si gioca. Quanto ha fatto, lo ha fatto in nostra compagnia: siamo noi i delinquenti. Interessi, capitale, tutte le spese per il riscatto della sua amica, daremo tutto noi. Faremo una colletta; spenderemo del nostro, non del tuo. TEOPROPIDE Non poteva mandarmi un oratore pi efficace di te. Non sono pi adirato con lui, non sento nessuna rabbia. Anzi, pu fare anche in mia presenza lamore, e i brindisi, e quanto altro vuole. La vergogna23 Accenno scherzoso ai due maggiori autori della Commedia Nuova, a cui Plauto stesso si ispirato. Qualcuno ha voluto trarne partito per riconoscere sicuramente nel Fantasma di Filemone il modello plautino.

che prova per i suoi sperperi mi pare una punizione sufficiente. CALLIDAMATE Altro che vergogna! TRANIONE Dopo questa assoluzione, che sar ora di me? TEOPROPIDE Sarai messo alla forca e flagellato, fogna. TRANIONE Anche se mi vergogno io pure? TEOPROPIDE Giuro che ti ammazzo, se campo. CALLIDAMATE Fa che il perdono sia completo: rimetti per questa volta la sua colpa a Tranione, per un riguardo a me. TEOPROPIDE Chiedimi qualsiasi altra cosa e lotterrai pi facilmente. Non rinuncer a sprofondare costui per la sua profonda disonest. CALLIDAMATE Lascialo andare, ti prego * . TEOPROPIDE (indicando la posa baldanzosa di Tranione) Vedi come mi sfida il furfante? CALLIDAMATE (a Tranione) Tranione, clmati, se sei furbo. TEOPROPIDE Tu clmati, e non chiederlo a lui. Lo costringer io con le bastonate a calmarsi. TRANIONE Non ce n alcun bisogno. CALLIDAMATE (a Teopropide) Su, adesso lsciati convincere dalle mie preghiere. TEOPROPIDE Non voglio essere pregato. CALLIDAMATE Te lo chiedo per favore. TEOPROPIDE Non voglio, ti ripeto, esser pregato. CALLIDAMATE Non importa se non vuoi. Questa colpa soltanto, una sola... Ti prego, fllo per riguardo a me. TRANIONE (a Teopropide) Perch la fai grossa? Come se domani non ne commetter subito unaltra. Allora potrai punirmi come si deve per tutte due, per questa e per quella. CALLIDAMATE Lsciati convincere dalle mie preghiere. TEOPROPIDE (a Tranione) Su, vattene, vattene senza danni. Eh, devi essere riconoscente a lui (indica Callidamate). (Agli spettatori) Spettatori, la commedia finita; a voi dapplaudire.


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