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PM di luglio-agosto 2011

Date post: 10-Mar-2016
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Il numero estivo del PM in anteprima!
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CONTIENE I.P. ANNO 85 • n° 988 • € 3,00 • Poste Italiane s.p.a. • sped. in a.p. • D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1, DCB VERONA www.bandapm.it il piccolo missionario luglio/agosto 2011 - n. 7/8 CONTIENE I.P.
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il piccolo missionarioluglio/agosto 2011 - n. 7/8

Attualità Cos’hai nel nucleo?

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Speciale

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“S“S e un tostapane brucia per un corto circuito ba-sta staccare la spina ed aspettare che si raf-freddi. Se un’auto prende fuoco basta allon-

tanarsi un po’ ed aspettare che la benzina nel serbatoio si esaurisca. Invece in una centrale nucleare, se abbandona-ta a sé stessa (e si stacca la spina dalla centrale), avviene inevitabilmente un evento simile a quello di Cernobyl”. Basterebbe questa sensata espressio-ne dell’ingegnere Alex Sorokin di Inte-rEnergy srl per ren-dersi conto che con l’energia nucleare non c’è proprio da scherzare. A distan-za di 25 anni dalla tra-

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Dieci NO all’ energia nucleare

Attualità

Ma cos’hai nel nucleo?!

a cura di Pablo Sartori

GERMANIA: La Germania, prima po-tenza industriale in Europa e quarta al mondo, spegnerà tutti i suoi reat-tori nucleari entro il 2022. Per la na-zione tedesca si prevede che entro il 2050 l’80% dell’energia si otterrà da fonti rinnovabili. Anche se il conto della rinuncia al nucleare sarà sa-lato (da 90 a 200 miliardi di euro), il Paese investirà 5 miliardi di euro per la costruzione di parchi eolici marini, diventando così la nazione numero 1 al mondo in tecnologie verdi.

ENERGIA NUCLEARE: In fisica

l’energia (dal greco “azione ef-

fi cace”) è la capacità di un cor-

po o di un sistema di compiere

un lavoro. Si chiama nucleare

l’energia rilasciata dalla fi ssione

(1 nucleo si divide in 2) o dalla

fusione (2 nuclei si uniscono e si

fondono) del nucleo di un atomo.

Entrambe queste reazioni av-

vengono in un reattore.

gedia di Cernobyl, gli scienziati ave-vano assicurato il mondo che simili catastrofi non si sarebbero mai più ri-petute. Invece il disastro nucleare di Fukushima sbatte in faccia all’intera umanità i rischi e i pericoli di una fonte di energia che peggiora le condizioni di vita del nostro pianeta.

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IL DECALOGO DEL NO AL NUCLEAREDiciamo NO al nucleare perché:

Lug-Ago 2011

1. È MOLTO PERICOLOSOLe tragedie di Cernobyl e Fukushima hanno dimostrato la pericolosità di questa fonte di energia. Quegli incidenti hanno causato e cau-seranno ancora nel futuro centinaia di migliaia di vittime, senza contare l’impatto delle radia-zioni sia sulla fl ora che sulla fauna delle aree contaminate. Cresce l’evidenza di leucemie in-fantili nelle aree vicino alle centrali nucleari.

2. È LA FONTE DI ENERGIA PIÙ SPORCALe centrali nucleari generano scorie radioatti-ve, rifi uti tossici che ancora oggi non si riesce a stoccare in luoghi sicuri. Le scorie a vita me-dia rimangono radioattive da 200 a 300 anni; le scorie a vita lunga anche miliardi di anni.

3. È LA FONTE DI ENERGIA CHE GENERA MENO OCCUPAZIONEAttualmente in Germania il nucleare occupa 30mila persone e l’energia prodotta da fonti rinnovabili, 340mila. In termini di posti di lavo-ro, l’energia verde in Europa può creare 10-15 volte l’occupazione prodotta dal nucleare.

4. È TROPPO COSTOSOSecondo il Dipartimento USA dell’energia un reattore EPR costa 7,5 miliardi di euro. Nel 2020 l’elettricità nucleare costerà il 75% in più di quella del gas, e il 27% in più di quella eolica. Ai costi vanno aggiunti i conti dello smaltimen-to delle scorie e dello smantellamento e bonifi -ca degli impianti nucleari.

5. NON È NECESSARIOEntro il 2020 le fon-ti rinnovabili, insieme a misure di efficienza energetica, produrranno circa tre volte l’energia ricavata dal nucleare. In soli tre anni, in Italia, gli impianti eolici, i pannelli solari e il risparmio ener-getico hanno dato tanta elettricità come 3 centrali nucleari.

6. È UNA FALSA SOLUZIONE AL PROBLEMA DEL CLIMADato che le centrali saranno pronte certamente dopo il 2020, bisogna incominciare da subito a ridurre le emissioni di gas serra e investire sulle fonti energetiche pulite e rinnovabili.

7. NON FAVORISCE L’INDIPENDENZA ENERGETICASe il nucleare dovesse tornare in Italia, con-tinueremo a importare petrolio per i traspor-ti e diventeremo dipendenti dall’estero per l’uranio e per la tecnologia nucleare.

8. È UNA RISORSA LIMITATAL’uranio è una risorsa molto limitata destinata a esaurirsi in poche decine di anni. Nel caso venissero costruiti nuove centrali, l’esaurimen-to delle risorse di Uranio si accelererebbe.

9. NON GODE DEL SOSTEGNO DEI CITTADINI Oggi i sondaggi rivelano che la stragrande maggioranza degli italiani non vuole una cen-trale nucleare nella propria Regione.

10. È UN RISCHIO PER LE ENERGIE PULITEPer fare spazio al nucleare si vogliono blocca-re le fonti energetiche rinnovabili, un settore in forte crescita in ogni parte del mondo. E pro-prio le fonti rinnovabili, assieme all’idrogeno e alle reti “intelligenti” forniranno, entro il 2030, l’80% dell’elettricità che il pianeta necessita.

URANIO: Anche se con un solo grammo di uranio si può tenere accesa una lampadina per 30 anni, questo minerale è una fonte di energia facilmente esauribile ed inquinante a livello di estrazio-ne. I migliori giacimenti oggi for-niscono un grammo di uranio per ogni chilo di minerale e l’energia necessaria per estrarre l’uranio è maggiore di quella ricavata dal-lo stesso. Al ritmo di consumo attuale, i giacimenti di uranio si esauriranno entro il 2100.

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Arlit Nigeria, miniera d’uranio a cielo aperto

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NO AL NUCLEARE

... dico no, dico no, dico no al nucleare!Io dico no, dico no, dico no al nucleare!Io dico no, dico no, dico no al nucleare!Io dico no, dico no, dico no al nucleare!

caro ministro scusi se insistoma il suo ragionamento suona sinistroalle mie orecchie sembra un mistodi disinformazione e opportunismo

evidentemente avrete il vostro interessea costruire cattedrali nel desertole motivazioni sono sempre le stessee per capirlo non serve un esperto

certo, c’è bisogno di energiama il nucleare no non è l’unica viaprima c’è il risparmio, e la rinnovabilealternativa praticabile...

“No al Nucleare” Artisti contro il nucleare

Meglio quindi, come dice il professor Vincenzo Balzani, puntare sul caro, vecchio sole, “grande fonte di energia naturale che durerà ancora per 4 mi-liardi di anni”. Si tratta di “una stazio-ne di servizio sempre aperta che invia una quantità di energia 10mila volte superiore a quella che l’intera umani-tà consuma”. Altro che nucleare!

Protesta antinucleare

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L’eolico, una delle energie del futuro

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Speciale a cura di p. Elio Boscaini

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EE ra il 20 luglio del 2008 quando a Sidney (Australia) papa Benedetto XVI aveva invitato i giovani di tutto il mondo ad an-

dare con lui a Madrid. Eccoci arrivati. Sarà cer-tamente l’avvenimento religioso e culturale me-diatico dell’anno che rischia di surclassare altri avvenimenti comunque importanti. Ma questo è speciale. Parliamo della Giornata mondia-le della Gioventù (GMG), la 26a della serie ini-ziata nel 1985 (Anno internazionale dei giova-

ni) da Giovanni Paolo II a Roma, che si terrà dal 16 al 21 agosto nella capitale spagnola. Tema dell’incontro: “Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede” (Colossesi 2, 7). Sono attesi a Madrid più di un milione di giovani tra i 18 e i 29 anni, provenienti da quasi tutti i paesi del mon-do. Dopo quella di Santiago di Compostela nel 1989, questa è la seconda volta che la Giornata si tiene in Spagna. Il popolo spagnolo sarà dun-que il testimonial di questo grande evento.

Nella capitale spagnola la festa per la GMG 2011

Lug-Ago 2011

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LA SOLIDARIETà

Anche per questa edizione della Giornata mondiale della gioventù è stato crea-to un fondo di solidarietà. Ogni partecipante, al momento dell’iscrizione, è stato invitato a donare 10 euro in aggiunta al costo del proprio pacchetto (per gli italiani 210 euro per l’intera settimana a Madrid) così da facilitare la parte-cipazione di quei giovani che provengono da nazioni povere e che avrebbero diffi coltà enormi ad arrivare a Madrid. Si vorrebbe, infatti, che la Giornata fosse davvero “mondiale”, permettendo anche a tanti giovani di famiglie povere del Sud del mondo di partecipare ad un’esperienza che sarà certamente unica per i “giovani pellegrini”.

Certo, la GMG ha anche un costo. E il suo profi lo economico (si parla di 50 milioni di euro di spesa) potrebbe met-tere i credenti a disagio se la Giornata ci offrisse lo spettacolo di responsa-bili religiosi a braccetto con grandi imprenditori e signori dei capitali, con fi nanziatori spesso associati ad una fi nanza pubblica in affanno, con mi-lioni di poveri e disoccupati, soprat-tutto giovani. Dobbiamo sempre su-perare la “tentazione del pane”, così come quella della spettacolarità. E guardare invece con simpatia e soli-

La croce della GMG parte da Roma alla volta di Madrid

…e Benedetto XVI ha continuato la tradizione

Giovanni Paolo II ha inaugurato le GMG…

Le proteste dei giovani “indignati” a MadridA

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darietà ai giovani indignados (indigna-ti) che in 100 piazze spagnole hanno protestato pacificamente chiedendo lavoro e futuro. Non bisogna mai di-menticare che il Gesù annunciato nella GMG è sempre lo stesso che procla-ma la “buona notizia ai poveri”. Ma dove dormiranno queste centina-ia di migliaia di giovani, veri protago-nisti della Giornata? Certo non in hotel o alberghi di lusso, ma in “dormitori” più usuali come scuole, palestre, chiese e presso moltis-sime famiglie che offrono la loro disponibilità ad ospitare uno o più giovani.

IL PROGRAMMA

Il Papa sarà presente a Madrid dal pomeriggio di giovedì 18 agosto. Il venerdì si svolgerà per le strade della capitale spagnola la Via crucis, mentre la veglia e la messa fi nale si celebreran-no all’aeroporto militare Cuatro Vientos, a 8 km a sud della città. Domenica 21 agosto sarà il momento clou della Giornata: il Papa presiede-rà la celebrazione eucaristica d’invio, rivolgen-do ai giovani il mandato missionario ad essere testimoni della fede nel mondo. Sempre ri-cordando che i giovani della Giornata stanno vivendo “una delle epoche di maggiore incer-tezza”. Se il 45% dei giovani spagnoli sono di-soccupati, sono milioni in Europa e nel mondo i giovani senza lavoro o costretti a svolgerne uno “precario”. La Spagna, comunque, ci aspetta! Fosse an-che solo davanti allo schermo televisivo. Con

il suo sole, il suo caldo e la sua allegria e gioia di vivere. Lo spettacolo è assicurato. E che sia fi esta per tutti, nella speranza che la prossima GMG si svolga in Africa, l’unico continente che non ha ancora avuto l’onore di accogliere questa moltitudine di giovani orgogliosi della loro fede.

Lug-Ago 2011

Quando i giovani del Sud del mondo potranno partecipare in massa ad una Giornata Mondiale della

Gioventù nel loro continente?

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I giovani del mondo attendono delle risposte dalla GMG

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“M” DI MARIA E MADRID

I l logo per quello che è il più grande ap-puntamento mondiale dei giovani, è sta-to preparato dal giornalista e disegnatore quarantenne spagnolo José Gil-Nogués che lo ha così spiegato: il fondo del disegno rappresenta i giovani del mondo intero che si ritrovano uniti a celebrare la fede a fi an-co del Papa, ai piedi della croce e formano la corona della Vergine, la Madonna di Al-mudena, patrona di Madrid. Sulla corona si stacca la M di Maria che è anche l’iniziale di Madrid, luogo dell’incontro. Gil-Nogués dice ancora: «I giovani hanno nella fede di Maria l’esempio e il modello per giungere fi no a Cristo e realizzare lo scopo principa-le della Giornata: far conoscere il suo mes-saggio al mondo». E che dire dei colori così caldi usati per il logo? Il rosso, l’arancio e il giallo trasmettono un calore senza pari, segno d’identità per una città come Madrid e un paese come la Spagna.

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6 agosto 1945: esplode la prima bomba atomica. 20 luglio 1969: l’uomo sbarca sulla luna

Zoom

PP ochi giorni dopo aver messo piede sulla Terra, gli uomini smisero di contemplarla e co-

minciarono ad avere sete e fame. Per soddisfare la prima videro che basta-va cercare un fi ume o una pozza, chi-narsi e avvicinare il viso, oppure chiu-dere la mano a coppa. Per soddisfare la seconda impararono a raccogliere ciò che la terra offriva e a coltivarla. Un giorno uno di loro scoprì che lo sfregamento di alcune pietre genera-va uno strano bagliore, che riparava dal freddo e rendeva il cibo più appe-titoso. Fu una rivoluzione.Ma la vita degli uomini cambiò radi-calmente quando scoprirono che po-tevano ammazzarsi tra loro. In breve i sassi appuntiti divennero lance, poi fu la volta di coltelli, spade, catapulte; i cavalli furono bardati, vennero fab-bricati scudi e armature. Secoli dopo arrivarono le pistole, i fu-cili, i cannoni. Da questi si passò infi -ne alle bombe.

Gli uomini cominciarono a morire in massa. Erano gli anni in cui venivano date alla luce macchine complicatissime, congegni di ogni tipo che miglioravano la qualità della vita; ma ciononostante gli omicidi non cessavano. Anzi, più il tempo passava, più si scoprivano nuovi modi sempre più effi caci di perpetuarli. Con lo scoppio della Grande Bom-ba migliaia di persone furono annientate in un battito di ciglia.Qualche decennio dopo, un gruppo di persone s’imbarcò su una nave volante, schizzò via dall’orbita terrestre e at-terrò su una palla distante chilometri e chilometri, chiama-ta Luna. “Un piccolo passo per l’uomo, un grande balzo per l’umanità”, si disse.

a cura di

Luca Peloso

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Lug-Ago 2011

“Se l’uomo può fare una cosa, prima o poi la farà. Quando inventeranno una Bomba in grado di annientare l’inte-ro pianeta, qualcuno la innescherà”, dissero infine i più impertinenti. E a nessuno venne una risposta che non fosse di circostanza.E la Storia continua…

Scoppiò il fi nimondo: popoli invidio-si cercarono di superare l’impresa, altri tentarono di dimostrare che era tutta una menzogna. I più pensarono che non sarebbe cambiato nulla per le persone, perché nel frattempo le guerre non erano cessate e la morte continuava ad essere causata dalla mano colpevole dell’uomo, oltre che da quella senza colpa della natura.In pochi pensarono che a volte una verità è nascosta perché se ne sta in bella vista, dove nessuno la cerca. In pochi pensarono che gli uomini pos-sono anche andarsene in giro per lo spazio, inventare macchine del tem-po e altri prodigi, ma non per questo smettono di amare, emozionarsi, commuoversi. “Non smettono nemmeno di odiare”, pensarono altri. Ma se neanche la Grande Bomba ha posto fine all’av-ventura umana, si dissero, beh allo-ra significa che la distruzione non è un destino, che la partita è ancora da giocare.

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Wow!

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DD al 1999 il Futu-re Film Festi-val di Bologna

è un punto di riferi-mento per gli amanti del cinema d’anima-zione e delle nuove tecnologie. Tante le novità di questa edi-zione 2011, che sot-to la guida dei diret-tori Giulietta Fara e Oscar Cosulich ha offerto iniziative, in-

contri, anteprime e fi lm in concorso, accontentando i gusti e i pubblici più diversi. Il regista francese Luc Besson (Il quinto elemento, Léon), ospite d’onore quest’anno, ha presentato l’ultimo capitolo della saga dei Minimei (in usci-ta nei prossimi mesi), raccontando ai numerosi fan la sfi da di scrivere e girare una serie per ragazzi, sfi da affrontata con entusiasmo e rispetto. Il suo prossimo lavoro sarà un “biopic” (fi lm biografi co) sulla vita dell’attivista birmana Aung San Suu Kyi. Tra le anteprime, si sono viste la commedia di fantascien-za Paul e il nuovo fi lm dello studio Ghibli Arrietty (a otto-bre nei cinema), un ritorno alle “piccole storie” per lo stu-dio giapponese, dopo le ambientazioni spettacolari della Città incantata e del Castello errante di Howl. I 5 minuti in anteprima assoluta di Kung Fu Panda 2 (in uscita a fi ne

agosto) fanno invece prevedere un fi lm ancora più ricco di azione, in cui si scoprirà qualcosa di più sul passa-to del protagonista. Ma è soprattutto tra le opere in con-corso che si può intuire dove sta an-dando il mondo dell’animazione e del cinema fantastico, e chi lo guida: così se il Giappone è ancora protagonista, seguito dagli Stati Uniti, la Cina si fa strada e non mancherà di sorprende-re in futuro. Per quest’anno ha vinto ancora il Sol Levante, grazie all’adat-tamento di un cupo romanzo psico-logico degli anni ’40 realizzato con

Dopo alcuni anni di “pausa” il PM è tornato a Bologna per il Future Film Festival

Sopra: “No longer human”, fi lm vincitore del FFF 2011 (Giappone, 2010)A fi anco: Il super ospite Luc Besson con i direttori del festival Giulietta Fara e Oscar Cosulich

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Lug-Ago 2011

Per saperne di più: www.futurefi lmfestival.orgwww.futurefi lmfestival.org

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a cura di

Elena Dante

maestria dallo Studio MadHouse (Tokyo God-fathers, Death Note), mentre nella sezione cor-tometraggi, dove si vedono al lavoro le tecniche più diverse, ha prevalso la Francia. Il rimpianto, in questo festival dal respiro inter-nazionale ma pur sempre italiano, è la mancanza di opere dal nostro Paese, dove convivono tanti piccoli studi spesso a corto di fondi e personale. I workshop e gli incontri hanno tuttavia fatto cono-scere anche aziende e giovani professionisti che, sfruttando la praticità dell’animazione in Flash, riescono a portare avanti nel mondo della pub-blicità e su Internet l’animazione made in Italy, una lunga tradizione iniziata con le pubblicità di Carosello. Ben altri numeri girano negli Stati Uniti, dove a un fi lm d’animazione lavorano per anni decine di persone. Dopo aver ospitato negli anni Pixar, Dreamworks e Blue Sky, quest’anno il FFF ha ce-lebrato l’esordio in questo mondo del più celebre studio di creazione di effetti speciali, quella Indu-

strial Light & Magic nata per il primo Star Wars e che ora ha prodotto un gioiellino come Rango. Il dietro le quinte del fi lm offerto dalla responsabile dell’animazione Maya Kaiser e un documenta-rio sulla storia dello studio hanno concluso de-gnamente un’edizione che ha permesso ancora una volta di scoprire cosa c’è dietro a una “ma-gia” costruita con pazienza e fatica, che riscuote sempre più successo al cinema e spesso riesce a raccontare storie come un normale blockbu-ster non riuscirebbe mai a fare.

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aestria dallo Studio MadHouse (Tokyo God-thers, Death Note), mentre nella sezione cor-metraggi, dove si vedono al lavoro le tecniche ù diverse, ha prevalso la Francia. iimim ipipianantto, , inin q qqueueststoo fefeststivivalal d dalal r resespipiroro i intnterer-

nazionale ma pur sempre italiano, è la mmancanza didi opere d d lal nosttro o PaPaesesee, d dovo e convivono tanti piccoli studi spesso a corto di foondi e personale. I workshop e gli incontri hanno tutttavia fatto cono-scscereree ananchchee azazieiendndee ee gigiovovani profo essionisti chehe, sfsfsfsfrurrurutttttttttanananandoddododo ll laaaa prprprpratatataticiicicittititààà àà deded lll’animaziiononee iin Flash, riescono a portare avaaannti nel momondndo della pupub-b-blicità e su Internet l’aanimazioone mmadaddee e inin I I Itatatalyly, una lungga a tradizioionene i inniziata con lele p pubbubu bblbllicicititààààà à dididi Caaroroosesellllo. BeBeen altri numeri girano nenegli Stati Uniti, ddove a uunn fi lm m d’d ananimimazazioionne lavororano peerr anni decine ddi pppersone. Dopo aver ospiitat to neg ili aannn i Pixar, Drreaaaeamwmm orks e Blue Sky, quesst’anno il FFF haha ce--elebrattoo l’l’l esesesororordididioo iinin q queeeuestss o moondo del più celeebrrre estudio di creazione di eeffff etti spepeciali, quellllaa Induuu-

strial LLigightht & Magagicic nata per il primo Star Warsche ora haa pp prorodottto o unu gioiellino come Rangodietro le quintete d del fi lmm ofo ferto dalla responsabdell’animazione e MMaya KKKaia ser e un documentririoo susulla storia dellolo sstudidio oo hah nno concluso dgnamentete u un’n’n ede izionenee c he hhha a permesso ancoununaa vovoltltaa didi s scococoprp ire cocoossa c’è’è d dietro a una “mgia” costruita cooonn paziennzza e fafatit ca, che riscusempre più succcccecec sso al ccininemaa e e spesso riesa raacccconontatareree s s sstotorie come uu n noormrmale blockststeerrer nn nnonononon r riiuiuscirebbe mai a ffarare.

“Arrietty” dello studio Ghibli, nei cinema nei prossimi mesi

CORTOMETRAGGI

Premio della Provincia di Bologna: Bottle di Kirsten Lepore (USA 2010)

Groupama Future Film Short più votato dal pubblico:

Le Royaume / The King and the Beaver di A.A. V.V. (Francia 2010)

LUNGOMETRAGGI

Lancia Platinum Grand Prize: No longer human, di Morio Asaka

(Giappone, 2009)

Menzione speciale: Paul di Greg Mottola (USA, 2011)

Premio Franco La Polla (tesi di laurea): I mondi invisibili della Pixar

(Alessandro Giordano, IULM Milano)

I VINCITORI

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Maya Kayser, lead animator della ILM, svela i segreti di “Rango”

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Page 22: PM di luglio-agosto 2011

Chasqui

TT i posso assicurare che la musica si “tocca”. O meglio è lei che mi tocca e mi fa vibrare. Forse non ci crederai ma ti dico che sono i miei “strumenti” che suonano me e non viceversa. L’importante è che il tuo corpo riesca ad aprirsi alle vibrazioni della vita e che si faccia attraversare dai suoni che scaturiscono dagli oggetti.Quando avevo 8 anni, come molti altri bambini e bambine della mia età, mi appassionai con la musica del pianoforte, anche se ero fortemente attratta dagli strumenti a percussione. Il problema con quest’ultimi era che diffi cilmente sarei po-tuta diventare un “solista” nelle percussioni. Purtroppo all’età di 12 anni fui colpita da una grave forma di sor-dità irreversibile e quindi costretta ad abbandonare il piano e tutti gli strumenti che si basano sulla percezio-ne dei suoni. Secondo il concetto classico di musica, una sorda non sarebbe mai in grado di diventare una musicista professionista proprio perché incapace di sentire il suono degli strumenti.

A quel punto, se volevo raggiungere l’obiettivo che mi ero posta, dovevo utilizzare il mio handicap a mio favore. Con tanta tenacia, studio e pazienza, poco a poco imparai a sentire ugualmente la mu-sica attraverso l’osservazione e la percezione delle vibrazioni degli strumenti a percussione. Ricordo che con il mio insegnante di musica passavamo ore e ore con le mani appoggiate ad una parete per sentire le vibrazioni degli strumenti. Si trattava di mettersi “in connes-sione” con essi, fi no ad arrivare a scoprire che “ognuno ha la sua frequenza cui è più sensibile”. Una volta trovata la frequenza – quelle più basse sono le più facili da

sentire – bisognava svilupparla e “la-vorarla” con il proprio corpo.

Con grande meraviglia mi resi conto che ero in grado di per-

cepire le vibrazioni e le to-nalità anche minime

L’armonia del silenzioL’armonia del silenzio

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degli strumenti con le mie mani, secondo

una gamma molto più vasta di quella che

una persona normale avrebbe potuto ri-

cavare usando il solo udito.

Da quel momento in poi niente e nessuno

poté fermarmi. Nemmeno la Royal Acca-

demy for Music di Londra, che in un pri-

mo tempo respinse la mia domanda di

ingresso a causa della mia sordità. Alla

fi ne mi accettarono, grazie soprattutto

alla mia tenacia nell’affermare che in

futuro nessuna scuola di musica se-

ria dovrebbe rifi utare gli studenti

solo sulla base del loro handi-

cap. Anche un disabile può di-

ventare un ottimo musicista,

il quale deve essere valuta-

to solo per il suo talento

e la capacità profonda

di “sentire la musi-

ca”. Ed io ne sono

la prova vivente.

Io non mi considero un miracolo della natura. Infatti non ho perso l’udito da un giorno all’altro, ho fatto in tempo ad abituarmi Tutto il corpo diventa una cassa di risonanza e inter-preto la partitura ogni volta come fosse la prima Il movimento visivo mi consente di immaginare il suono, io sento perché vedo. Quando il vento scuote i rami di un albero, io sento il vento che passa attraverso di esso Se vuoi capire la natura di chi non sente, devi saper ascoltare Molta gente sbaglia nel considerare i sordi come delle persone che vivono in un mondo fatto di solo silenzio Ognuno di noi percepisce un suono in maniera diversa. Per me, ascol-tare è una forma specializzata di comunicazione. Il corpo è come un grande orecchio e di conseguenza ci sono tante possibilità di ascoltare e apprezzare la musica I miei genitori non hanno voluto farmi frequentare una scuola speciale per sordi, per non farmi sentire diversa. Questo mi ha rinforzato. Ho avuto periodi drammatici e bui. Ma non mi sono lasciata andare, non ho mai ceduto Quando si suona esiste solo quello e si annulla tutto il resto. La musica è la mia sola ragione di vita

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Page 24: PM di luglio-agosto 2011

Parlane con ...PADOVAp. Daniele: [email protected]. Lorena: [email protected]

VENEGONO SUPERIORE (VA)p. Livio: [email protected]. Betty - sr. Eleonora: [email protected]. Domenico: [email protected]

PESAROp. Ottavio: [email protected]

p. Jesùs: [email protected]. Eugenia: [email protected]. Tiziana - sr. Rosa: [email protected]: [email protected]

Oggi Evelyn Glennie, nata in Scozia il 19 luglio 1965, è un’affermata musicista a livello mondiale. Percussio-

nista professionista – si dice possegga oltre 1800 strumenti a

percussione – e compositrice, Evelyn gira il mondo esibendosi in più di 100 concer-ti all’anno, accompagnata e diretta dalle migliori orchestre e dai più importanti maestri e compositori del pianeta. Nei suoi concerti si presenta a piedi nudi sul palco, usando il suo corpo come un’enor-me cassa di risonanza, con i suoni che le “attraversano” gambe, piedi, viso, collo e petto. Le vibrazioni entrano in Evelyn e lei le fa ritornare al pubblico attraverso i tam-buri, lo xilofono, la batteria, le maracas e decine di altri strumenti inusuali. In quei suoni e in quelle vibrazioni che scuotono i teatri, oltre alla musica, scorrono le note della vittoria sulla sordità e su ogni forma di handicap. In questo sta la vera bravura di Evelyn: far passare come “normalità” il miracolo realizzato su sé stessa di aver tra-sformato il silenzio in una splendida armo-nia che risuona nel profondo dell’anima.

Oièli

nisposse


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