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Poesie della classe 3°A Scuola Secondaria di 1°Grado

Date post: 13-Dec-2015
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Poesie elaborate per il concorso Padre Melis degli alunni della classe 3°A della scuola secondaria paritaria di 1°grado "R. Venerini" di Ancona.
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SCUOLA SECONDARIA I GRADO PARITARIA “Rosa Venerini” - D. M. 28 Febbraio 2001 Via Matteotti, 21 - 60121 ANCONA Tel. 071.200519 - Fax 071.2076462 [email protected] CLASSE III A Io nel bosco Mi trovo qui in questa notte, in questo bosco illuminato dalla luce della luna piena, in lontananza c’è un ruscello, che rispecchia la luce della luna cerco di avvicinarmi piano piano per non far rumore e per non rovinare quel bellissimo silenzio che cosparge tutto il bosco. Arrivato al ruscello mi appoggio con le ginocchia a terra e avvicino la testa in modo da rispecchiare la mia immagine nell’acqua vedo i miei occhi che brillano e mi sento sopraffatto da una sensazione di tranquillità e benessere… come se tutti i problemi spariscano… Pian piano vedo una immagine che compare sul ruscelloera un lupo, rimango stupito, i suoi occhi gialli illuminano il mio cuore, provo ad allungare la mano ma proprio in quel momento tutto svanisce. E’ una notte magica, non come le altre puoi essere solo felicee da quel momento il bosco diventa la mia seconda casa” Baroni Alessandro - classe III A Inutile Inutile può sembrare una parola insignificante, ma spesso ci capita di sentirci cosi; ci sembra di essere all’oscuro di tutto, ci sembra di essere sempre di troppo, ti viene voglia di scomparire per sempre
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Page 1: Poesie della classe 3°A Scuola Secondaria di 1°Grado

SCUOLA SECONDARIA I GRADO PARITARIA “Rosa Venerini” - D. M. 28 Febbraio 2001

Via Matteotti, 21 - 60121 ANCONA Tel. 071.200519 - Fax 071.2076462

[email protected]

CLASSE III A

Io nel bosco

Mi trovo qui in questa notte, in questo bosco illuminato dalla luce della luna piena, in lontananza c’è un ruscello, che rispecchia la luce della luna cerco di avvicinarmi piano piano per non far rumore e per non rovinare quel bellissimo silenzio che cosparge tutto il bosco. Arrivato al ruscello mi appoggio con le ginocchia a terra e avvicino la testa in modo da rispecchiare la mia immagine nell’acqua vedo i miei occhi che brillano e mi sento sopraffatto da una sensazione di tranquillità e benessere… come se tutti i problemi spariscano… Pian piano vedo una immagine che compare sul ruscello… era un lupo, rimango stupito, i suoi occhi gialli illuminano il mio cuore, provo ad allungare la mano ma proprio in quel momento tutto svanisce. E’ una notte magica, non come le altre puoi essere solo felice… e da quel momento il bosco diventa la mia seconda casa”

Baroni Alessandro - classe III A

Inutile

Inutile può sembrare una parola insignificante, ma spesso ci capita di sentirci cosi; ci sembra di essere all’oscuro di tutto, ci sembra di essere sempre di troppo, ti viene voglia di scomparire per sempre

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e non tornare più… A volte fai cose che non avresti mai immaginato di fare… L’inutilità è un sentimento così potente quasi difficile da sacrificare… Cosi mi sento ora, come un pesce fuor d’acqua, che soffoca e non trova mai una via d’uscita, di libertà. È quasi come se tutti fossero contro di te, è quasi come se vogliano farti tutto il male possibile… Agli occhi di alcuni l’inutilità è una cosa brutta, ma se ci sei dentro è tutta un’altra cosa. La voglia di urlare, di sfogarsi, di piangere. Un uragano di emozioni che non riesci a tirare fuori, perciò ti tieni tutto dentro, e nel tuo cuore gira solo il dolore. Ci sono gli amici, che ti sostengono e ti stanno accanto, ti vogliono bene come fratelli e non ti lasciano mai. Gli amici sono l’unica cosa che ho, e mai mi permetterei di perderli, perché loro mi hanno aiutato, salvata ed amata… Ora voglio solo ringraziarli infinitamente. Compra Alison - classe III A

Primavera

La primavera divide il freddo dell’inverno con il caldo dell’estate. Da piccolo i miei genitori mi portavano quasi sempre all’aperto. Una domenica mattina, quando ormai avevo una certa età per uscire da solo decisi di andare al Parco.

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Mi misi seduto, sotto l’ombra di un albero. Faceva sia caldo che freddo, avevo la sensazione di vivere la primavera. Ad un certo punto mi ricordai tutte le mattine ed i pomeriggi passati quando ero piccolo. Sorrisi perché vivevo ricordi belli e brutti vissuti da piccolo. Mentre quei ragazzi correvano, mi accorsi che erano i miei amici dell’infanzia e io da piccolo! Rimasi a bocca aperta, lì ero sempre felice. Il piccolo Andrea si avvicina verso di me e mi si siede accanto appoggiando la sua testa sulla mia spalla. Tutto svanisce quando una foglia cade lentamente sulla testa di Andrea, come un aereo che sta atterrando. Era una visione di quando ero bambino, più che una visione era un bel ricordo. Era ora di pranzo, mi alzai e ritornai a casa felice sapendo che un buon pranzo mi aspettava. Andrea Nicolli - classe III A

La luce delle stelle

Così belle, così profonde, messaggeri di vita e morte sono spiriti, guida dei discendenti dei primi uomini e delle prime donne, sono le anime del paradiso

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racchiuse nei corpi celesti e puri di cui le stelle sono l’involucro. Cosi mistiche, cosi divine, con la loro essenza di luce purificano il tempo e lo spazio dalle impurità del peccato. Rappresentano il delicato equilibro tra bene e male. Nella loro grandiosità si rivestono di umiltà. Evelyn Peruzzi - classe III A

Siamo qui

Come angeli discesi a popolar la terra siamo qui per vivere e provare emozioni; come libri aperti scritti in lingue sconosciute siamo qui per comunicare fra di noi. Dal più imponente al più minuto ci faremo forza e resteremo uniti. Ci regaleremo sorrisi mai visti e abbracci che scaldano cuore e anima. Non fermeremo il tempo, perché la vita continua, come una maestra dietro il suo banco ci insegnerà: fate il possibile, siate voi stessi. Se supereremo il male, saremo il bene. Francesca Ippoliti - Classe III A

Tutto parla

Piccola nell’immensità, accompagnata da giganti spettacolari.

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Ogni cosa è viva e lo sarà fin quando la guarderai con amore. Che sia una foresta spaventosa e incantevole. Che siano due tigri che litigano e si rispettano. Che sia tu che affascini e minimizzi. Fin quando potete, osservate. L’ acqua scorre come la vita che continua, le foglie restano sui rami immobili come noi, le creature diventano tutt’uno con la magia che le circonda. I nostri occhi superano ogni ostacolo. Tutto parla, impariamo ad ascoltare. Francesca Ippoliti - Classe III A

I Libri

I libri sono come oggetti magici, ti fanno “vivere” e provare avventure ed emozioni che mai potresti immaginare, ti fanno capire cose e ti lasciano messaggi nel cuore che ti cambiano nel profondo. Leggendo, potrai dire di aver vissuto dieci, cento, mille vite, quelle dei personaggi che hai amato ed odiato. I genitori ti insegnano a parlare, camminare, correre, ma solo un libro può metterti le ali e insegnarti a volare. Francesca Piersigilli - classe III A

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In mezzo al mare…il tramonto Quale fantastico spettacolo di colori, quale meraviglia naturale. In mezzo al mare, su una piccola barchetta, questi colori mi avvolgono. Il rosso l’arancione e l’oro, che si riflettono sulle acque creando quella spettacolare sfumatura violetta. L’infinito orizzonte che si colora di arancio e vengo trasportata in un mondo fantastico. Francesca Piersigilli - classe III A

Chi sono?

Di tanto in tanto nel pensier mi compare la domanda “Chi sono?” Una risposta concreta mi chiedo Ma forse non è possibile rispondere. E guardando fuori dalla finestra, il cielo, le stelle, la luna… Oh cielo, ma come è possibile che tale domanda non abbia risposta e che l’uomo debba soffrire a tal modo? Cosa ci fate lassù stelle solo per brillare? Allora noi cosa facciamo qui? Se dopo la notte viene il mattino, quando posso io brillare pur non essendo una stella? Ma forse il vero segreto è che noi siamo come stelle, e come tali aspettiamo, aspettiamo di brillare, perché la stella brilla di notte. Gioia Piersanti - classe III A

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Aspettando il giorno Cielo cadente, pioggia di stelle e pioggia di lacrime. In quella notte guardando fuori dalla finestra, il cielo era pieno di stelle. Brillavano. Brillavano come i miei occhi, pieni di lacrime. E i ricordi, come un film, si proiettavano nella mia mente, mi tormentavano. La stella brilla, brilla ogni notte. Non ho mai visto una stella non brillare Voglio brillare, ma io non sono una stella, e quindi non posso brillare? Brillerò. Lo prometto. Dimostrerò al mondo intero che io posso brillare. Il cielo, fuori dalla finestra, è pieno di stelle, ma qui non ce n’è nessuna. o forse sì? Le stelle sono come gli amici, la famiglia, io sono dunque una stella? Le lacrime continuano a staccarsi dagli occhi, proprio come le foglie dagli alberi in autunno

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E voi stelle, lassù, non fate niente, restate a guardare con compassione la sorte dell’uomo, aspettando il giorno per sparire. Gioia Piersanti - classe III A

Questa è casa mia Sembrano, versioni inutili, lanciate a vuoto da una società, che, a tratti immobili, lancia un vuoto in una vasca di poesia. Guarda, osserva… L’aria vibra nel sentire che sei qui. Ho aspettato e sperato ho urlato e accarezzato e aspettato e abbracciato. Tutto si fa veloce, attraversando la strada alla ricerca di un perché. Correre e guardare in alto, notare tra le nuvole il sole caldo e buono che è già qui. Tutto si fa piano, si trasforma… Qualcosa si consuma, ma non è grave corri e vedi che ci vuole solo un po’… E’ questa casa mia. Giulia Maria Sica - classe III A

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Lo spettacolo più grande:

dal tramonto all’alba E’ così bello, è un piacere stare lì ad ammirare tale spettacolo. Davanti a respiri trattenuti, a sorrisi nascosti, a rari versi si sta ad ammirare la sua imponenza. Accanto a profumi sublimi, a fiori dai colori di gemme. Ad occhi di cerbiatto, si sta ad ammirare la sua maestosità. Con dietro un passato frastagliato, con mille sfumature, belle e spiacevoli, si sta ad ammirare di aspirare ad un futuro, in salita, ma dà soddisfazione. Ammirando ciò, mi accorgo che il sole sta calando, e la notte sta scendendo, ma la tua grandezza, è sempre lì di fronte a me che mi circonda: oh montagna! Giulia Maria Sica - classe III A

Sorridi Perché uno nella vita non dovrebbe sorridere? Anche se ti va tutto male sorridere è anche spesso la tua unica arma. nessuno è così povero Da non poter donare un sorriso E nessuno è così ricco da poterne fare a meno.

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Il sorriso è il sole che caccia l’inverno dal volto umano. Nella fatica del tuo sorriso cerca un ritaglio di paradiso. Luca Viezzoli - classe III A

Il tramonto dei pensieri

Erano le sei di pomeriggio dinanzi al terrazzo di casa mia il sole decise di calare sul profondo mar. Il cielo diventò una miscela di colori rosa, rosso, blu e arancione salutavano il loro amico che andava via. La città restava in silenzio, contemplando l’addio del signor sole e la venuta della signora luna. L’atmosfera intorno era stupenda, ma dentro di me c’era una sensazione di innaturale tristezza. I miei genitori erano entusiasti, io ero triste perché il signor sole sarebbe andato presto via ed io quel momento speciale capii che tutte le cose belle hanno una triste e veloce fine.

Luca Viezzoli - classe III A

Sono il tuo angelo custode Sono qui, accanto a te, resterò al tuo fianco fino a che vorrai, ti aiuterò a rialzarti, ti difenderò da tutto, ti darò forza sempre, ti accenderò una luce nel buio, come una candela, e ti consiglierò. Sono sempre qui: sono il tuo angelo custode. Maddalena Campagnoli - Classe III A

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La bellezza della neve Scendeva giù, lenta e delicata, bianca, soffice come una piuma, mi sembrava di essere tornata bambina, di vedere quello spettacolo per la prima volta, volevo distendermi in quel morbido terreno, e non pensare più a niente. Sentivo di rinascere. Anche se fuori era freddo, dentro di me c’era il caldo per la grande emozione. Maddalena Campagnoli - classe III A

Qual è il mio compito?

Tutti abbiamo un compito nella vita, tutti siamo nati con una meta, un sogno da realizzare, ma qual è il mio? Io una volta diventata grande cosa farò? L’unica risposta che posso dare a questa domanda è: non lo so! Chissà un giorno diventerò dottoressa, oppure pittrice, veterinaria e tanti altri, Ma qual è quello giusto per me? Ho paura di sbagliare; se prendessi quello sbagliato cosa succederebbe? Ma alla fine l’importante è camminare sempre a testa alta. Milena Masci - classe III A

Il fuoco

Un interminabile ripetersi di emozioni danzanti

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paura, rabbia, amore

hanno un origine e sono destinati a placarsi.

Sconvolgente allegria

in quel ripetitivo scoppiettio di fiamma

si avverte

Il più incredibile misterioso nemico della natura

come vita in principio ha dato

divora materia senza scrupoli

e all’esistenza, porrà fine

Innumerevoli interpretazioni ci dona

C’è chi lo guarda distruttore;

c’è chi lo scruta con terrore;

e chi del male portatore.

C’è chi lo guarda con amore;

c’è chi lo osserva con fervore;

e chi di storie narratore.

E io?

io cauto e curioso lo miro

gioia e dolore, dolore e amore,

amore e sofferenza, sofferenza e morte,

morte e vita, vita e morte

nel vivido ardore a trovare l’arrivo.

Riccardo Marchegiani - classe III A

Giorni di un futuro passato

Per dimenticare

sconfitte, liti, dolori, tradimenti

ci vuole tempo, molto tempo

La mente, sede e rifugio del cuore rimane

il cuore e l’anima al contrario, avversi alla testa sono,

portano a decisioni folli e avventate per fallire…

quindi generare piccole sconfitte e nel tempo nascondersi

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Per dimenticare avvicenderanno piccoli traguardi

che a lungo non durano

perché marchiate da troppi ricordi, troppe sconfitte.

Nel passato nascondere possiamo,

non eliminare.

Dal passato allontanarci possiamo,

non fuggire.

Il passato possiamo distorcerlo,

non cambiarlo.

Nel passato ancora incoscienti

disorientati, smarriti, contornati da una confortante paura

con un’aspra goccia di genio in un dolce lago di ignoranza

a vergare gli atti nostri in un unico libro ci ritrovammo

quel libro era storia.

la nostra storia, della nostra famiglia, dei nostri cari, la nostra vita.

Non possiamo realmente il passato dimenticare

è parte di noi, del nostro grande libro

In bene e in male…

… tuttavia il futuro possiamo cambiare!

Riccardo Marchegiani - classe III A

La primavera Finalmente la primavera è tornata, perciò oggi si preannuncia una bella giornata. Adoro la primavera perché ci porta allegria e il freddo dell’ inverno porta via. Ormai posso tornare al campo a giocare è iniziato anche il campionato che, dopo un inverno di duro lavoro, ho aspettato passa un filo di vento sento una leggera brezza marina che in questa dura mattina trascorsa a scuola a studiare, mi viene voglia di andare. Dalla finestra vedo un mare di tetti rossi mentre penso alla voglia che ho di volare. Tutto ciò rimane un mio desiderio quindi adoro sognare,

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lasciare la mia fantasia sfogare. Stefano Panichi - classe III A

Il Sole Immagino di essere nella mia casa al mare, smetto di studiare, mi affaccio alla finestra vedo il mare una lunga distesa celeste, immensa, un paesaggio che non smetterò d’amare un giallo acceso, un colore caldo, con quei bei fiorellini gialli di ginestra. Adoro l’estate, il mare, il caldo soprattutto quando s’ innalza la brezza osservo intorno, ripongo il mio sguardo a destra vedo nel lungomare i bambini giocare spensierati e innocenti, lontani da ogni tristezza. Il cielo è azzurro limpido, pulito, non vi sono nuvole, rimango travolto dall’ orizzonte con due bei blu in contrasto, sono affascinato da tale bellezza. Percepisco un intenso calore di quella bellissima stella che riscalda e illumina il pianeta, essa è il nostro sole. Stefano Panichi - classe III A

Speranza Il Sole tramonta, cala la notte, ultimo bagliore di luce dentro la nebbia. Il Sole ci lascia, la Luna ci trova, ma la notte sarà oscura e piena di terrori. Il cuore trema e lo spirito è inquieto, il vento freddo mi taglia il fiato, ma qualcosa rimane a consolarmi, in questa notte oscura e piena di terrori. Con me c’è il Signore, onnipotente e saggio, in me lo Spirito Santo, santa speranza, con essi affronterò la notte scura e piena di terrori. Speranza Divina, guidami alla Luce,

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fai risorgere il Sole e la vita, la notte scura e piena di terrori è ormai finita. Vittorio Burchiani - classe III A

L’oltre Come un camoscio sale la montagna, così io mi arrampicai tra pianure, colli e alture fino a un lontano osservatorio. Giunsi lì ormai stremato, freddo il mio corpo, freddo il mio cuore, nel salone un caldo benefico mi accolse, mi avvicinai al grande telescopio e guardai. Venni travolto da magnifiche immagini, pianeti, stelle, galassie di tutti i tipi, mi accolsero e mi fecero vedere altro, oltre la coltre di fumo che copre i nostri occhi. L’oltre è immenso, indescrivibile e puro, l’immensità dell’Universo è stato creato dall’oltre, nebulose, stelle binarie e supernove sono sue. Cos’è l’oltre? Io conosco la verità! Me lo ha detto l’Universo. Ovunque ci sono le prove, non lo si può negare, la bellezza e grandezza dell’Universo e del creato ce lo dicono. La verità è una e magnifica: l’oltre è Dio e l’Universo ne è testimone. Vittorio Burchiani - classe III A

Il tramonto Un giorno mi ritrovai in spiaggia a passeggiare con il mio cane, era quasi sera ormai. Uno spettacolo mi sorprese, quando mi girai verso il mare,

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un tramonto misto di giallo, rosso e arancione, che si rifletteva sul mare facendolo sembrare pieno di colori. Stetti lì, a guardare quel sole che scendeva come fanno gli animali quando vanno in letargo che scendono nelle tane. Fui travolta da quello spettacolo che poche volte si vede nella vita e molte volte non ci si fa caso Tania Castelletti - classe III A

I cavalli Una criniera, due orecchie, una coda, quattro zoccoli. Il cavallo, una creatura che non è mai stata schiava davvero, sempre un po’ selvaggia, ma che stranamente sceglie di sottomettersi all’uomo, sceglie di diventare tutto uno con esso, anche ora. I cavalli rappresentano la forza, la bellezza, la libertà, la voglia di vita. I cavalli, creature stupende già da prima di noi popolavano la terra, galoppavano liberi prima che noi arrivassimo. L’uomo non aveva le ali per volare allora Dio, nella sua immensa bontà gli donò il cavallo che seppe fare da ali a quell’uomo che non sepeva volare. Tania Castelletti - classe III A

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La natura ieri ed oggi… Mi ricordo di quella volta, in cui mi ritrovai in mezzo al nulla, sola impaurita, ma anche curiosa. Cercai un attimo di rispondere a queste domande e poi senza pensarci, andai, non so dove, ma andai. Mentre camminavo, cercavo di cogliere ogni particolare anche se sapevo che era quasi impossibile, ma mi sforzai. Giravo ormai senza una meta tra alberi, fiori, e foglie e mentre procedevo avvertii un rumore di cascata, che si avvicinava, si avvicinava… fin quando non la vidi. Era grande, imponente, maestosa, non avevo mai visto uno spettacolo della natura così prorompente. Restai lì ad ammirarla per quasi un’ora, senza preoccuparmi di dov’ero, da quale parte fossi e come riprendere la strada del ritorno. Avevo trovato la risposta alle mie domande: la natura mi stava rivelando se stessa ed io ero totalmente immersa in lei. La natura è un dono, è varia, è travolgente, ma io l’ho scoperta solo oggi. Lucrezia Frizzo - classe III A

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Come gli occhi di un bambino Il mio sogno è diventare grande, ma allo stesso tempo rimanere piccola. Vorrei essere grande per capire di più il mondo e per saperlo affrontare meglio, come una persona adulta, che osserva e fa suo. Vorrei anche rimanere piccola per guardare il mondo, con occhi da bambino, sinceri, come fa un piccolo rivolgendosi a sua madre. Purtroppo ci sentiamo potenti e guardiamo sempre in grande e spesso non riusciamo a cogliere il significato più vero di ciò che ci circonda. Siamo piccoli e presuntuosi, distruggiamo quello che abbiamo, al contrario dovremmo fare un esame di coscienza. Per questo voglio diventare grande, i grandi si dimenticano che sono stati bambini, sono proprio loro che dovrebbero imparare dai piccoli: non rimanere indifferenti di fronte alle domande, cercare di capire e non distruggere. Non hanno mai tempo per nulla, noi invece riusciamo a distinguere le cose importanti. Mi chiedo se i grandi si ricordano, come ci si sente da ragazzi. Sara Ferretti - classe III A

Ti aspetterò per sempre Ero con te, vicino a te, in una stanza buia, ma non avevo paura, perché eravamo vicini… ora tutto questo parla di te. Mi hai preso la mano e mi hai salvata ed io ora non voglio perderti. Ero felice, ero libera, quella stanza così fredda, era riempita del tuo amore,

Page 19: Poesie della classe 3°A Scuola Secondaria di 1°Grado

così dolce, così profondo, che quasi fa male pensare che non sei qui, accanto a me. Sei per me un abbraccio sincero, una presenza forte. Il mio cuore non riesce più ad aspettare… Sono la tua guerriera, la tua salvatrice. Vale la pena soffrire per una persona? Forse sì, perché mi ha fatto sentire grande. Sara Ferretti - classe III A

Una sera così normale, così diversa C’era confusione, rumore, non sembrava diversa dalle altre sere estive, ma doveva accadere qualcosa che mi avrebbe fatto cambiare idea. Ero lì seduta, quando una mia amica mi chiese di accompagnarla. Dove? Non lo sapevo. L’hotel era troppo grande per orientarmi. Mi aveva portato in terrazzo… Perché? Non lo sapevo. Ma poi mi disse: “Ci sono le stelle cadenti!” Non mi sembrava niente di speciale: ero sicura che non ne avrei vista neppure una. Là fuori era deserto, calmo, come un altro mondo. Se alzavamo la testa non vedevamo nulla, così senza esitazioni ci sdraiammo per terra. Là, in montagna, il vento soffiava e faceva un po’ freddo, ma non mi importava, infatti qualcosa di più grande mi avrebbe ripagata. Era tutto nero, ad eccezione di quelle minuscole stelline, che splendevano come tanti diamanti preziosi. Ero lì, meravigliata, a bocca aperta, quando una stellina iniziò a correre via… Cosa desiderare?

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Di poter restare ancora… Maria Paolella - classe III A

Smarrito e perso… Come è bella la natura, ti regala grandi visioni e non ti fa mancare straordinarie emozioni. Osservando il dono di Dio Creatore, cogliamo bontà, tenerezza e generosità. Guardando il cielo, cosa vediamo? Il sole, le stelle, le costellazioni, i pianeti, eppure lassù, in quel gran cielo blu, ci riflettiamo e scopriamo chi siamo: è lì che capiamo da dove veniamo e perché siamo qui. Osservando il cielo, vedo buio infinito, si crea un gran vuoto dentro di me, mi sento come in una voragine infinita. Scorgo la terra: un’enorme vastità! Penso al tempo sprecato, alle sfide fallite, alle giornate buttate. Chiudo gli occhi, non vedo e non sento, sono in un mondo nuovo e diverso, solo, sperduto, senza nessuno. Con gli occhi chiusi tutto è perfetto: non c’è da lottare tra bene e male, tutto è bello, gioioso e sereno. Il silenzio, la quiete fanno bene al corpo e danno vigore allo spirito, aiutano a ritrovare se stessi e quanti ti sono vicini in un atteggiamento diverso: perché hai ritrovato Dio in te. Francesco Maria Maggio - classe III A

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La natura Una veduta a perdita d’occhio, questo è il nostro paesaggio, ricco di vegetazioni e coltivazioni, pieno di verde e tante zolle rimosse: questa è Ancona, per lo meno alcune sue parti. Ma anche qui, nella piccola città, ricca di strade, cunicoli e case, troviamo paesaggi ancora intatti, un valido esempio è il nostro adorato Parco del Conero. Osservando tale immensità, possiamo contemplare non solo la natura, ma la grandezza di Dio che ci parla e ci ama attraverso tanta bellezza ed armonia. Francesco Maria Maggio - Classe III A

Una distesa azzurra Il mare è blu come il cielo, è immenso come la terra, splendente come il sole, rinfrangente come uno specchio. Molte cose si possono fare: tra sabbia, scogli, alghe ed onde. O mare, tu sei la casa dei viventi, sei la vita di tante persone, sei la gioia di piccoli e grandi, sei l’amico che rinfresca e ristora, sei la casa di preziosi tesori, ma, a volte, culla di inaudite tragedie. Sujoy Saju Saha - classe III A


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