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Poetiche 3 - Amos edizioni · 2018. 11. 21. · Nota alla presente edizione Due sono i motivi che...

Date post: 14-Feb-2021
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Transcript
  • Poetiche3

  • Julio Llamazares

    POESIE COMPLETE

    con un’intervista all’autore

    AMOS EDIZIONI

  • Titolo originaleVersos y ortigas

    (Poesía 1973-2008)

    Foto di copertina © Lorenzo De Nobili

    traduzione e cura di Sebastiano Gatto

    © Julio Llamazares, 1979, 1982, 1985, 2009

    La prima edizione di Versos y ortigasè stata pubblicata nel 2009

    da Ediciones Hiperión, Madrid

    © 2011 Amos Edizioni

    ISBN 978-88-87670-28-8

    Indice

    9 Nota alla presente edizione

    11 Intervista a Julio Llamazares

    Poesie complete

    21 La lentezza dei buoi

    71 Memoria della neve

    139 Ritratto di bagnista

    147 Altri versi (1973-78 / 1984-2008)

    213 Postfazione di Julio Llamazares

    219 Notizia

  • 9

    Nota alla presente edizione

    Due sono i motivi che ci inducono a curare ed edi-t a re il presente volume: da una parte l’uscita inSpagna nel 2009 di Versos y ortigas, la raccolta ditutte le poesie di Llamazares dai suoi esordi a oggi,dall’altra la voglia di continuare quel rapporto fattodi stima e amicizia, nato quasi dieci anni fa traJulio Llamazares, l’editore di questo libro e il sotto-scritto.Il libro che qui proponiamo, fin dal titolo, non rical-ca l’edizione spagnola: mentre l’originale, comespiegato nel prologo all’edizione spagnola (quiapposto in calce), procede cronologicamente, que-sta edizione si articola sostanzialmente in duemacro sezioni: da una parte i testi contenuti nei trelibri La lentezza dei buoi, Memoria della neve eRitratto di bagnista (quest’ultimo incompleto e maipubblicato), dall’altra i testi sparsi, precedenti e suc-cessivi ai tre libri. Quella di adottare una strutturapiù soggettiva, più pilotata di quella cronologica, ciè sembrata la scelta che meglio si presta ad accom-p a g n a re nella lettura il pubblico italiano, per ilquale l’opera letteraria di Llamazares non è ancoracosì nota e diffusa come in altri paesi europei. Il destino di Memoria della neve, libro pubblicatoda Amos edizioni ormai otto anni fa, fu assai signi-ficativo: tolte le let ture pubbliche tenute da

  • 10

    L l a m a z a res, venuto in Italia in quell’occasione, illibro si fece strada da sé, conquistò sul campo i pro-pri lettori, diventando presto introvabile. Sarà statala forza dei versi, l’urgenza di dire che in essi sem-pre si avverte, quel loro essere contestualmente fuorie dentro il tempo presente; sarà stata la bella edizio-ne, fatto sta che molti di quanti lessero quel librocontinuano a portarselo dentro. A questo nuovo edefinitivo libro sulla poesia di Llamazares auguroun simile destino.Due i ringraziamenti: a Llamazares per la fiduciadimostrata negli anni e confermata da questa pub-blicazione, e a Michele, che per impastare i suoilibri usa, oltre a quello della qualità, anche il lievitodel rispetto e quello dell’amicizia.

    s.g.

    INTERVISTA A JULIO LLAMAZARES

    di Sebastiano Gatto

  • 13

    Come scrivi nel prologo all’edizione spagnola, lascelta di raccogliere in volume tutte le tue poesieedite e inedite, è dovuta più alla casa editriceHiperión che a te. Fatta questa premessa, ora cheil lavoro è concluso, che sensazione ti dà tenerein mano questo libro scritto in definitiva in tren-tacinque anni?

    Beh, in realtà niente di speciale, salvo la consta-tazione di quanto poco ho scritto in tutto questotempo pur avendo potuto senza dubbio scriveredi più.

    Quando, durante la traduzione, sono giunto a Lalentitud de los bueyes ho avuto la sensazione chequel libro rappresenti uno spartiacque nel tuopercorso non solo poetico, bensì letterario. È comese in quel determinato momento tu abbia smessodi cercare la storia da raccontare, perché è la sto-ria stessa, la storia dei pantani, la storia del tuopaese, che è venuta da te e si è imposta comeunica storia possibile.

    Più che di una storia io parlerei di uno sguardopoetico: lo sguardo dal quale il bambino vedeche tutto è rovine nel tempo.

  • 15

    prosa è perché la poesia mi andava stretta; ti diròdecisamente di no. Semplicemente accadde chemi parve, in poesia, di aver già detto tutto. Forsemi sbagliai, ma non me ne pento.

    Seppure in diversi generi e in svariate declinazio-ni, la storia del tuo paese natale, fatta forse ecce-zione per libri di viaggio quali C u a d e rno delD u e ro, Tr á s - o s - M o n t e s e Rosas de piedra ( m anon, ad esempio El río del olvido), entra in tutti ituoi libri. Anche nel tuo ultimo romanzo El cielode Madrid, a tratti fa da sfondo. Condividi questasensazione? Se sì, pensi che questa storia siaccompagnerà sempre alla tua letteratura?

    Ognuno è il frutto della sua biografia e la mia èquella che è. Ciononostante io non direi tantoche la storia del mio paese (la sua scomparsasotto l’acqua) determini tutto quello che scrivo.Sì, sicuramente il mio modo di scrivere e di senti-re. Su questo sì, posso essere d’accordo.

    Uno dei temi più dirompenti dell’opera di PrimoLevi è quello della testimonianza: di fatto noiconserviamo solo la testimonianza di quelli chelui chiama “i salvati”, mentre dei “sommersi” cimanca la voce. Da un certo punto di vista i tuoidue libri di poesia e La lluvia amarilla sembranodar voce proprio ai sommersi. Ritieni sia loroascrivibile la componente della testimonianza?

    Ogni libro ha una dimensione testimoniale. Dipiù: penso che noi scrittori dobbiamo dare testi-monianza del nostro tempo, della storia che

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    La tua infanzia è trascorsa tra le montagne diLeón, terre dure, dagli inverni lunghissimi e geli-di. Quelle montagne e quei paesi nati attorno alleminiere di carbone sono lo scenario di molti tuoilibri. Escenas de cine mudo ne è l’esempio pertutti. Ma i tuoi libri di poesia hanno a che farecon un altro luogo, un luogo che non esiste più.Puoi raccontarci cosa avvenne precisamente aVegamián?

    Quanto accadde a Vegamián è lo stesso cheaccadde in molti altri posti: ossia che l’interesseeconomico si sovrappone a tutto senza badarealle distruzioni che causa. E non mi riferisco soloalla distruzione materiale e fisica.

    A un certo punto smetti di fare poesia in modosistematico e passi alla prosa. Cambiare genere ,tuttavia, non ha significato cambiare argomento,penso ad esempio a Luna de lobos o La lluviaa m a r i l l a, scritti a ridosso della Lentitud de losbueyes, Memoria de la nieve e di Retrato de bañi-sta. Hai sentito che a un certo punto la poesia tiandava stretta?

    Hai ragione: tutti i miei libri raccontano la stessacosa; qualunque sia il genere cui appartengono oil tema di cui trattino. Nella seconda edizione diLa lentezza dei buoi lo scrissi chiaramente: “Tuttoquello che ho scritto e scriverò nella mia vita ènel primo verso di questo libro: «La nostra quieteè dolce e blu e torturata a quest’ora. / Tutto èlento come il passaggio di un bue sulla neve». Michiedi se la ragione per cui incominciai a scrivere

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    uno sfondo, una decorazione; il paesaggio è loscenario in cui si sviluppa la nostra peripezia e inlei influisce tanto come altri elementi o accadi-menti personali e/o vitali. Nella mia letteratura ilpaesaggio è fondamentale, determina ogni cosa,oserei dire che è il protagonista tanto delle miepoesie quanto dei miei romanzi. Senza il paesag-gio i personaggi sono marionette.

    Una delle ultime poesie che hai scritto recita: “Ilmondo fugge da me già da un po’. Prima non lovedevo o non me ne accorgevo. Il mondo fugge dame già da un po’ così come io fuggo da lui findalla gioventù” (El mundo huye de mí desdehace tiempo. Antes no lo veía o no me dabacuenta. El mundo huye de mí desde hace tiempocomo yo huyo de él desde mi juventud). La lette-ratura è qualcosa che ti permette di realizzare lafuga, di impedirla o di raccontarla?

    La letteratura serve e si utilizza per molte cose,dipende dall’intenzione di ogni scrittore. Nel miocaso concreto la letteratura è una necessità vitale:non so vivere senza scrivere.

    Siamo in un momento storico difficile: disoccupa-zione, crisi economica e finanziaria, assenza dimobilità sociale. Qui in Italia la cultura, l’univer-sità e la ricerca sono state tra le prime spese (pur-troppo non le uniche) a essere sforbiciate. Anchela Spagna, a quanto pare, non naviga in buoneacque. Tu che hai conosciuto, da un lato perragioni storiche, dall’altro per ragioni geografi-che, altri contesti e periodi difficili, cosa pensi di

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    abbiamo vissuto. In questo io non faccio eccezio-ne.

    Nella prosa, a differenza che nella poesia che haicomposto dagli esordi fino a oggi, ti concedianche sacche di leggerezza, penso ad esempioa l l ’E n t i e r ro de Genarín, ad alcune bellissimepagine del Río del olvido o all’ultimo Rosas dep i e d r a. È un caso o credi che il tuo strumentopoetico sia accordato soprattutto su tonalità piùgravi o, scusa il termine retrò, impegnate?

    Ogni genere ha il suo proprio registro, la sua par-titura, come nella musica. A me risulta diff i c i l efare umorismo in una poesia allo stesso modo incui mi estrania essere trascendente in un articoloo in un racconto. Da qui i diversi piani di espres-sione.

    Senza l’intenzione di etichettare te e la tua operapoetica, fai parte di quegli scrittori, qualiKenzaburo Oe o Mario Rigoni Stern (che per altroti consegnò qui in Italia un importante pre m i oletterario) che mettono il paesaggio (appositamen-te dico paesaggio e non natura) al centro del loroimmaginario. Paesaggio non solo come sfondo,ma come elemento agente, determinante per ildestino dei protagonisti dei tuoi lavori. È unacosa che avviene consapevolmente? Lo senti comeun dovere quello di occupartene? Pensi che la let-teratura abbia una funzione, un obbligo versoquesto tema?

    Completamente d’accordo: il paesaggio non è

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    quello che sta accadendo? Cosa si vede dalla pro-spettiva dello scrittore? Cosa può fare un intellet-tuale in simile contesto?

    In primo luogo ti correggo: io non sono un intel-lettuale, io lavoro (scrivo) con le mani. Per altraparte diffido molto degli “intellettuali”: quandouno si proclama intellettuale si sta ponendo suun piano superiore agli altri. E nessuno ha il dirit-to di sentirsi superiore, men che meno per il tipodi occupazione o attività cui si dedica. In ognicaso uno scrittore è un privilegiato. Potersi espri-mere e vivere di questo è uno dei maggiori privi-legi cui possa aspirare una persona.Rispetto alla tua domanda ti dirò una cosa moltosemplice: la gente in genere sempre ha conside-rato la creazione un ornamento, un capriccio diq u a t t ro pazzi o pretenziosi, un gesto di strava-ganza che si sopporta solo finché non disturbitroppo. Viene da qui che i primi tagli dei politici,quando le cose si fanno dure, come ora accade,siano nelle spese della cultura. Succede in Italia,succede in Spagna e in tutti i paesi della Terra.

    Se dovessi indicare un solo elemento per cui vor-resti che la tua opera fosse ricordata, quale sareb-be?

    La passione.

    POESIE COMPLETE

  • La lentezza dei buoi

    *

    La lentitud de los bueyes

    (1979)

  • 23

    1

    La nostra quiete è dolce e blu e torturata aquest’ora.

    Tutto è lento come il passaggio di un bue sullaneve. Tenero tutto come le bacche rosse dell’a-grifoglio.

    Il nostro abbandono è grande come l’esistenza,profondo come il sapore dei frutti guasti.

    Il nostro abbandono non termina con la stan-chezza.

    Non è un erro re la lentezza, né abitano lanostra anima i vuoti della conoscenza.

    In qualche roveto lontano annida un uccellod’olio 1 che nasce col giorno. Sento la sua setegranata a volte. Come il nostro è dolce il suoabbandono.

    Di costume non è, la sua lentezza, spossessata.

    22

    1

    Nuestra quietud es dulce y azul y atorturada enesta hora.

    Todo es tan lento como el pasar de un bueysobre la nieve. Todo tan blando como la bayasrojas del acebo.

    Nuestro abandono es grande como la existen-cia, profundo como el sabor de las frutasmachacadas.

    N u e s t ro abandono no termina con el cansancio.

    No es un error la lentitud, ni habitan nuestraalma las oquedades del conocimiento.

    En algún zarzal lejano anida un pájaro de acei-te que nace con el día. Siento su sed granatealgunas veces. Su abandono es tan dulce comoel nuestro.

    Su lentitud no está desposeída de costumbre.

  • 25

    2

    In origine fu il silenzio dei cisti accesi, dei por-tici d’acqua e dei grappoli di datteri amari.

    Fu quello il solo momento certamente memo-rabile.

    E se il niente cresce sulla bocca spumosa dellastoria, quando le fiamme convergeranno sottole volte di pietra, a che servirà affacciarsi sulcuore metallico del tempo?

    Come tenersi all’anima il giorno in cui le roc-che impazziranno?

    Gli spini silvestri non potranno graff i a re laprima parola, né le piogge potranno seccare leferite che il vapore che si leva dalla pauradepositò sul gesto.

    Perché è qui che nascono le sabbie mobili del-l’oblio.

    Perché è qui, nell’acidità gelata del bacio origi-nario della donna che ha il ventre gonfio di tri-stezza, che si incuba l’uccello invisibile delladesolazione.

    E certamente nessuno scenderà fino alle noriea bere acqua amara. Nessuno ricorderà ilprimo grido.

    24

    2

    En el origen fue el silencio de las jaras encen-didas, los pórticos de agua y los racimos dedátiles amargos.

    Aquel fue el único momento ciertamentememorable.

    Y, si la nada crece sobre el brocal de espumade la historia, cuando las llamas se conciertenbajo las bóvedas de piedra, ¿de qué valdrá aso-marse al corazón metálico del tiempo?

    ¿Cómo parar el viento el día en que las ruecasenloquezcan?

    Los espinos silvestres no podrán arañar la pri-mera palabra, ni las lluvias podrán restañar lasheridas que el vapor que se eleva del miedodepositò sobre el gesto.

    Porque es aquí donde nacen las arenas move-dizas del olvido.

    Porque es aquí, en la acidez helada del besooriginario de la mujer que tiene el vientre hin-chado de tristeza, donde se incuba el pájaroinvisible de la desolación.

    Y, sin embargo, nadie bajará hasta las norias abeber agua amarga. Nadie recordará el primergrito.

  • 27

    Con la prima parola nasce la paura e con lapaura si incendia il fogliame della conoscenzae dell’oblio.

    Ma non basta chinare il capo come teneri gira-soli.

    Non è sufficiente spargere le braci dell’ultimofuoco.

    La prima legge è scritta sulla corteccia dellebetulle ed esiste una misura convenuta in anti-cipo per quando sopraggiunga la stanchezza.

    Poco importa se il paesaggio si rompe primadel tempo o che i roveti rossi ostruiscano leuscite ai lati.

    Viene un momento in cui il dubbio non serveda moneta.

    Viene un momento in cui il silenzio più dolcee più gelido scivola come un gatto per l’angu-sto lucernario della paura.

    E per l’ora delle noci arrugate e vuote, i segniimpressi nel fango saranno già stati cancellati.

    Non resterà per tanto nessuna prospettiva diritorno: i fitti boschi di cuccagna non possonoessere abbattuti in un giorno.

    26

    Con la primera palabra nace el miedo y, con elmiedo, se incendia la hojarasca del conoci-miento y del olvido.

    Pero no basta con doblar la cabeza como tier-nos girasoles.

    No es suficiente con esparcir las brasas de laúltima fogata.

    La primera ley está escrita sobre la corteza delos abedules y existe una medida convenida deantemano por si el cansancio llega.

    Qué importa, pues, que el paisaje se ro m p aantes de tiempo o que zarzales rojos obstruyanlas salidas a los lados.

    Llega un momento en que la duda no sirve demoneta.

    Llega un momento en que el silencio másdulce y mas helado se escurre como un gatopor el angosto tragaluz del miedo.

    Y, para esa hora de las nueces arrugadas yvacias, las señales grabadas en el barro yahabrán sido borradas.

    No quedará por tanto ninguna perspectiva deretorno: pues los espesos bosques de cucañasno pueden ser talados en un día.

  • 29

    3

    Niente trascende la fitta pace di questa sera.

    Tutto è in quiete davanti ai miei occhi: le cico-gne arenate sul silenzio e filari fioriti oltre icavi della ferrovia.

    In otri molto antiche, così antiche che nemme-no il dolore può raggiungerle, è custodito iltempo. E la sua consuetudine lascia sedimentipiù acidi e blu dell’oblio.

    Come erba cresciuta tra rovine, la solitudine èil suo unico alimento e di certo la sua sostanzaè dolce come panna montata.

    Pur tuttavia astenetevi dal porre interro g a t i v igialli o dal cercare dèi di stracci là dove esisto-no solamente acque assurde.

    A tutti è chiaro che il tempo non possiede altragrandezza che la sua propria pace.

    28

    3

    Nada trasciende la densa mansedumbre de estatarde.

    Todo está en calma delante de mis ojos: lascigüeñas varadas sobre el silencio y los frutalesflorecidos más allá del tendido del ferrocaril.

    En odres muy antiguos, tan antiguos que nisiquiera el dolor puede alcanzarlos, está guar-dado el tiempo. Y su costumbre deja pososmás ácidos y azules que el olvido.

    Como hierba crecida entre ruinas, la soledad essu único alimento y, sin embargo, su sustanciaes tan dulce como nata crecida.

    Abstenéos, no obstante, de ponerle interrogan-tes amarillas o de buscar dioses de trapo allídonde esiste solamente aguas absurdas.

    De todos es sabido que el tiempo no poseeotra grandeza que su propia mansedumbre.

  • Notizia

  • 221

    Julio Llamazares, scrittore tra i più importanti dellaletteratura spagnola contemporanea, è nato nel1955 a Vegamián (León), paese ora scomparso sottoun lago artificiale. Laureato in Diritto, abbandonòmolto presto l’esercizio dell’avvocatura per dedicarsial giornalismo a Madrid, città in cui risiede. La suaopera abbraccia molti generi letterari: poesia,romanzo, libro di viaggio, copione cinematografico,cronaca, articolo e saggio narrativo.In italiano sono tradotti La pioggia gialla (Einaudi,1995, ora Passigli, 2009), Trás-os-montes (Feltrinelli,1999), Luna da lupi (Passigli, 2008) e A metà di nes-suna parte (Passigli, 2008).

    * * *

    Sebastiano Gatto è nato a Mestre nel 1975. È poetae traduttore. Ha pubblicato i libri di poesie PadreVostro (Campanotto, 2000) e Horse Category (Pontenel sale, 2009). Per Amos Edizioni ha tradotto la prima edizione diMemoria della neve; e il romanzo di Miguel deUnamuno, Abel Sánchez.

  • Questa edizione di Poesie complete di JulioL l a m a z a re s , n. 3 della collana “Poetiche”, è statastampata presso le Grafiche Liberalato di Ve n e z i a -Mestre nel mese di maggio 2011.

  • Collana “Poetiche”

    1. Son to the Ocean. New Essays on Douglas Livingstone’sP o e t r y, Marco Fazzini, ed. 2008

    2. DOUGLAS LIVINGSTON, Loving. Poesie scelte e altriscritti. Selected Poems and Other Wr i t i n g s. A cura diMarco Fazzini. 2009

    3. JULIO LLAMAZARES, Poesie complete. Traduzione ecura di Sebastiano Gatto. 2011

  • AMOS EDIZIONIDI TONIOLO MICHELE

    VIA SAN DAMIANO, 11 - 30174 VENEZIA MESTRETELEFONO 333 64 57 682 - SOLO FAX 041 98 99 80

    sito web: www.amosedizioni.ite-mail: [email protected]


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