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POF ISTITUTO COMPRENSIVO DI GONZAGA
Dirigente Scolastico
Prof. Patrizia Mantovani
2012
2013
Istituto Comprensivo Gonzaga Anno Scolastico 2012/2013
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P
O
F
PIANO OFFERTA FORMATIVA
Gonzaga, giugno 2013
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INDICE
Premessa
1. Riferimenti normativi p. 4
2. Presentazione dell’Istituto p. 4
Cap. 1 SCELTE EDUCATIVE
1.1. Le finalità generali delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo: che cosa
dice la normativa.
p. 6
1.2. Lettura del contesto alla luce delle esigenze formative del nostro tempo p. 7
1.3. Il nostro credo pedagogico p. 7
Cap. 2 LE SCELTE ORGANIZZATIVE
2.1. Modalità di iscrizione alle Scuole dell’Istituto p. 9
2.2. Criteri di formazione delle sezioni e delle classi p. 10
2.3. Criteri di assegnazione dei docenti alle sezioni/classi p. 11
2.4. L’Istituto come comunità accogliente p. 12
2.5. Un tempo scuola per gli alunni p. 17
2.6. Le persone della scuola come “parti di un insieme”: ruoli, funzioni,
competenze, interazioni
p. 20
2.7. Le reti educative ovvero i collegamenti tra la scuola e le opportunità
territoriali
p. 27
2.8. Il patto di corresponsabilità ovvero l’alleanza educativa tra scuola e
famiglia.
p. 28
Cap. 3 LE SCELTE CURRICOLARI E DIDATTICHE
3.1. Il Curricolo d’Istituto: struttura e significato p. 28
3.2. Campi di esperienza e discipline di studio come strategie per imparare ad
apprendere
p. 30
3.3. L’arricchimento sostenibile dell’offerta formativa p. 36
3.4. Verifica e valutazione degli apprendimenti p. 44
3.5. Impegni per dare un’identità unitaria all’Offerta Formativa d’Istituto p. 53
ALLEGATI
1.Protocollo accoglienza
2.Patto di Corresponsabilità
3.Certificato delle competenze in uscita dalla classe V
4.Certificato delle competenze in uscita dalla Scuola Secondaria di primo grado
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PREMESSA
1. Riferimenti normativi
Con il Piano dell’Offerta Formativa si intende fornire all’utenza un documento che dia una
visione d’insieme sulle finalità, sulle linee pedagogiche, sull’organizzazione e sui percorsi
educativo – didattici dell’Istituto Comprensivo.
Grazie all’autonomia scolastica entrata in vigore col DPR 275/99 e in virtù della Legge n.
53/2003 e del Decreto Legislativo n. 59/2004, normativa poi aggiornata con le Nuove Indicazioni
del DM del 31/07/2007, l’Istituto col POF declina il curricolo fondamentale obbligatorio
proposto dal Ministero nel proprio curricolo d’Istituto, in base anche alle indicazioni date
dall’Ufficio Scolastico Regionale, alle esigenze del territorio e alle proprie risorse umane e
finanziarie.
L’Istituto si ispira anche alle linee fondamentali della Carta dei Diritti dello Studente e in
particolare all'art. 3 della Costituzione: "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali
davanti alla legge, senza distinzioni […]. È compito della Repubblica [e quindi anche della
Scuola] rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e
l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva
partecipazione di tutti […] all'organizzazione politica, economica e sociale del paese." Questo
significa che l’Istituto pone al centro della propria azione lo sviluppo della persona-alunno nella
sua interezza, cercando di predisporre un percorso di formazione personale e di apprendimento
che lo valorizzi e porti alla luce le sue potenzialità.
Inoltre l’Istituto si attiene alla nuova normativa vigente in materia di Disturbi Specifici
dell’Apprendimento: la legge 170 del 2010 e le nuove Linee guida del Decreto Ministeriale del
12 luglio 2011. Le Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito
scolastico sollecitano ancora una volta la scuola a porre al centro delle proprie attività e della
propria cura la persona. La legge si focalizza sulla didattica individualizzata e personalizzata,
sugli strumenti compensativi, sulle misure dispensative, su adeguate forme di verifica e di
valutazione per la tutela del diritto allo studio. Per consentire agli alunni con DSA di raggiungere
gli obiettivi di apprendimento, devono essere riarticolate le modalità didattiche e le strategie di
insegnamento sulla base dei bisogni educativi specifici, in tutti i gradi di scuola.
2. Presentazione dell’Istituto
L’Istituto Comprensivo di Gonzaga ha un’origine recente; è stato istituito infatti nell’anno
scolastico 2008/2009 e raggruppa tre diversi ordini di scuole suddivisi nei seguenti plessi:
Scuola dell’Infanzia “Lorenzini – Collodi” di GONZAGA, Via Canaro, 7
Scuola dell’Infanzia “Marchesa Maraini” di PALIDANO, Via Carlo Guerrieri, 4
Scuola Primaria “Don Milani” di GONZAGA, con nuova ubicazione
Scuola Secondaria di 1° grado “ Benedetto Croce" GONZAGA, Via L. Pedroni, 7/b
In seguito all’aggregazione si sta cercando di definire l’identità del nuovo Istituto, tenendo conto
sia delle esperienze dei tre ordini di scuola, sia delle riforme scolastiche.
L’Istituto accoglie bambini e ragazzi di età compresa fra i tre e i quattordici anni e la
I.C. GONZAGA I.C. GONZAGA
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verticalizzazione offre la possibilità di operare in una prospettiva di continuità educativa e
didattica che permetta di progettare e realizzare un percorso unitario per la crescita personale
dell’alunno.
Scuole Alunni Sezioni/
Classi
Docenti Collaboratori
Scolastici
Scuola dell’Infanzia di Gonzaga 103 4 10 3
Scuola dell’Infanzia di Palidano 37 1 3 2
Scuola Primaria di Gonzaga 406 22 49 7
Scuola Secondaria di 1° grado 274 12 36 4
TOTALE 820 39 98 16
Personale ATA di segreteria DSGA: 1 Assistenti
amministrativi: 5
Dati al giugno 2013.
L’Istituto Comprensivo di Gonzaga è inserito in un territorio prevalentemente agricolo, in cui è
presente un modesto tessuto di piccole e medie imprese, che negli ultimi anni ha risentito
pesantemente della crisi economica.
L’utenza dell’Istituto, unica realtà scolastica dell’obbligo nel territorio, per quel che riguarda la
Scuola primaria e secondaria, è diversificata per provenienza e appartenenza sociale e culturale
per effetto del flusso migratorio verso il comune, che ha portato negli anni ‘80/’90 molte famiglie
del sud Italia a trasferirsi, per cercare impiego nel settore edilizio e nell’industria dell’automobile
presente nel vicino comune di Suzzara e, negli ultimi anni famiglie di origine extra-comunitarie,
in cerca di occupazione nel settore agricolo e delle confezioni.
La popolazione scolastica è formata per circa il 25% da alunni stranieri provenienti per lo più
dall’India, dal Pakistan, Marocco, Cina e Paesi dell’est. Per questi bambini e le loro famiglie la
scuola ha messo in atto pratiche di accoglienza e di integrazione, sostenuta anche dalle
associazioni di volontariato presenti nel territorio, e all’occorrenza di mediatori culturali in
lingua.
La crisi economica e la perdita di diversi posti di lavoro nelle aziende locali e nelle imprese
artigiane di costruzioni hanno influito negativamente sulle famiglie e sull’accesso ai servizi
scolastici attivati dal comune, soprattutto per quanto riguarda trasporto e mensa, che dal 2011
hanno registrato una progressiva flessione.
Nonostante ciò, la disponibilità finanziaria richiesta alle famiglia per il miglioramento e
l’ampliamento dell’offerta formativa, come, ad esempio, per la partecipazione ad uscite
didattiche, è tutt’ora positiva.
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Venendo quindi ad analizzare il complesso mondo dei BES, i Bisogni Educativi Speciali, che si
riferiscono a tutti quegli alunni che hanno per diversi motivi ed esigenze un percorso scolastico
personalizzato, in base a una serie di rilevazioni effettuate quest’anno, si nota che nella Scuola
dell’Infanzia, della Primaria e nella Secondaria sempre poco più di un quarto della popolazione
scolastica necessita di una didattica differenziata. Si tratta di alunni certificati, di alunni con
disturbi aspecifici di apprendimento, di alunni che devono avere un percorso personalizzato, e di
alunni con DSA. Per i BES l’Istituto rende disponibili protocolli di accoglienza e interventi
didattici personalizzati. A tal fine si vale, oltre che di personale docente interno specializzato,
della collaborazione con l’ASL, col gruppo CTRH del distretto (che si raccorda anche col piano
di Zona afferente a Suzzara), col Comune e l’assistenza sociale, nonché, sempre tramite il
Comune, con una Cooperativa di Educatori.
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Cap. 1 SCELTE EDUCATIVE
1.1. Le finalità generali delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo: che cosa
dice la normativa
L’Istituto Comprensivo opera facendo riferimento a tutta la normativa della Riforma scolastica ed
soprattutto alle Nuove Indicazioni per il Curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo
d’istruzione del 31 agosto 2007 e all’Atto di Indirizzo dell’8 settembre 2009.
I suddetti documenti richiedono alla scuola di essere consapevole del nuovo scenario in cui essa
agisce, una nuova cornice culturale rispetto al passato, caratterizzata dalla complessità, per cui
continui stimoli, messaggi, informazioni, problemi si intrecciano moltiplicando, per ogni società,
le opportunità ma anche i rischi.
In questo rapido divenire la scuola è chiamata a contrastare la frammentazione e la dispersione
delle conoscenze, attraverso la formazione salda e completa di ogni singola persona, in modo da
poter affrontare positivamente l’incertezza e la mutevolezza dei contesti presenti e futuri.
Compito della scuola, oggi, è quello di educare istruendo, ovvero trasmettere il patrimonio di
conoscenze e linguaggi culturali, senza mai perdere di vista il soggetto che apprende; esso è
unico ed irripetibile ed ha il diritto di essere posto al centro dell’azione educativa, accompagnato
nel percorso di formazione personale e fornito delle competenze indispensabili per partecipare
attivamente al proprio contesto economico e sociale.
Nel perseguire queste finalità, la scuola non può dimenticare di partecipare alla costruzione del
concetto di cittadinanza, insegnando le regole del vivere e del convivere in alleanza educativa
con la famiglia, in primo luogo, e le altre agenzie educative del territorio.
Inoltre, la scuola, contribuisce alla costruzione di un nuovo umanesimo, educando alla visione
sistemica del mondo, per cui ogni parte del sistema influenza le altre parti. Ogni persona, in
quanto parte del sistema, ha una responsabilità unica nei confronti del futuro dell’umanità, ed a
questa consapevolezza dovrebbe pervenire ogni alunno in ogni fase della sua formazione. A
questo scopo la scuola può contribuire, non con la semplice trasmissione di tante informazioni in
vari campi del sapere, ma insegnando i nuclei fondanti di tutti gli àmbiti disciplinari e,
contemporaneamente, guidando alla elaborazione dei loro molteplici collegamenti.
Alla luce delle suddette indicazioni ministeriali, i docenti delle nostre scuole operano affinché gli
alunni possano avere consapevolezza dei cardini della formazione della persona: identità,
autonomia, orientamento, socialità, competenze.
L’alunno diventerà pertanto protagonista del suo percorso formativo in un’ottica di crescita
culturale ed umana. Il curricolo sarà predisposto nei diversi ordini di scuola con i seguenti criteri:
favorire la crescita dell’individuo;
far maturare il concetto di identità allo scopo di giungere alla consapevolezza di sé e delle
proprie attitudini per un reale processo di orientamento;
favorire la formazione di cittadini, capaci di un equilibrato rapporto con il mondo;
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acquisire conoscenze, abilità e competenze.
1.2. Lettura del contesto alla luce delle esigenze formative del nostro tempo
L’osservazione della realtà territoriale evidenzia, pertanto, un contesto sociale e culturale
piuttosto eterogeneo e in continua evoluzione, che si colloca in pieno nel nuovo scenario globale
della complessità e della crisi, caratterizzato da una molteplicità di problemi, di stimoli e
informazioni spesso difficilmente governabili.
L’Istituto Comprensivo di Gonzaga, unica istituzione scolastica della scuola dell’obbligo di tutto
il comune, comprese le frazioni di Palidano e Bondeno, consapevole dei tanti problemi originati
dai rapidi cambiamenti della società odierna, vuole porsi come centro di promozione culturale,
sociale, civile e predispone interventi educativi di varia natura.
La nostra scuola riconosce di essere chiamata a riflettere sulle grandi sfide educative del nostro
tempo per:
contrastare la frammentazione e la dispersione delle innumerevoli informazioni trasmesse
dalla rapida crescita e diffusione delle nuove tecnologie informatiche e della
telecomunicazione, attraverso un apprendimento significativo che rivaluti l’esperienza, la
ricerca, la scoperta, il confronto e la riflessione critica delle proprie conoscenze, nonché la
condivisione di esse con la comunità.
Costruire l’integrazione tra le componenti eterogenee sociali che, per effetto del fenomeno
della globalizzazione e della conseguente mobilità territoriale di persone, si trovano a
convivere nel nostro territorio. I docenti si adoperano per una cultura dell’inclusione,
rimuovendo le barriere della comunicazione poste ad escludere l’altro, promuovendo la
conoscenza, la valorizzazione e il rispetto delle diversità, allo scopo di formare cittadini privi
di pregiudizi e consapevoli di far parte di una società civile.
Costruire un’alleanza educativa con le famiglie, per rispondere ai bisogni formativi
dell’utenza e favorire la motivazione all’apprendimento, la prevenzione del disagio ed il
recupero degli svantaggi. Famiglie e scuola collaborano e condividono il processo di
costruzione delle regole in modo da prevenire il problema della modernità liquida (Z.
Bauman), cioè la formazione di identità flessibili, incapaci di costanza, impegno e
progettualità, e, al contrario, contribuire al pieno sviluppo della persona umana.
1.3. Il nostro credo pedagogico
L’Istituto Comprensivo fa proprie le seguenti affermazioni di Jacques Delors (da
“Nell’educazione un tesoro”, in Rapporto all’UNESCO della Commissione Internazionale
sull’Educazione per il XXI secolo):
«L’educazione si colloca al centro dello sviluppo sia della persona sia della comunità; il suo
compito è quello di consentire a ciascuno di sviluppare pienamente i propri talenti e di realizzare
le proprie potenzialità creative, compresa la responsabilità per la propria vita e il conseguimento
dei propri fini personali.»
Quattro sono i pilastri su cui si basa l’educazione (si cita sempre da J. Delors, “Nell’educazione
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un tesoro”, in Rapporto all’UNESCO della Commissione Internazionale sull’Educazione per il
XXI secolo):
Imparare e conoscere, ciò significa anche imparare ad imparare, in modo tale da trarre beneficio
dalle opportunità offerte dall’educazione nel corso della vita.
Imparare a fare allo scopo d’acquistare non soltanto un’abilità professionale, ma anche, più
ampiamente, la competenza di affrontare molte situazioni e di lavorare in gruppo.
Imparare ad essere, in modo tale da sviluppare meglio la propria personalità e da essere in
grado di agire con una crescente capacità di autonomia, di giudizio e di responsabilità personale.
Imparare a vivere insieme, sviluppando una comprensione degli altri ed un apprezzamento
dell’interdipendenza in uno spirito di rispetto per i valori del pluralismo, della reciproca
comprensione e della pace
Fatto tesoro dei principi suddetti, l’Istituto dichiara il proprio credo pedagogico in riferimento
all’idea di educazione, alunno e scuola.
In tal senso si impegna a:
favorire lo sviluppo e l’affermazione della personalità secondo le caratteristiche individuali;
sviluppare le potenzialità e le capacità dell’alunno perché possa fare, progettare e prendere
decisioni;
educare al senso di responsabilità, alla convivenza democratica e all’impegno civile;
promuovere il successo formativo di tutti gli alunni;
favorire il processo di inclusione ispirandosi alla citazione:
“Non uno di meno”
Nel nostro Istituto viene rivolta una particolare attenzione all’individuo come essere unico ed
irripetibile nei suoi vari aspetti: dalle diversità affettive a quelle cognitive, dalle diversità socio-
culturali a quelle etniche.
Si ritiene che alla base di tutte le integrazioni ci debba essere una scuola che si avvalga di
esperienze dirette e di linguaggi diversificati. Questa modalità permette agli alunni di accedere
alle conoscenze seppure con spessori diversi.
In una scuola dove si dà ampio spazio alla conversazione, alla discussione, al confronto, alla
fabulazione, alla narrazione, al gioco, al teatro… c’è spazio per l’interiorità, l’originalità, una
varietà infinita di possibilità e sfumature.
Fermi restando questi presupposti, la scuola si adopera nella ricerca di scelte organizzative
coerenti e capaci di realizzare il nostro credo pedagogico.
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Cap. 2 LE SCELTE ORGANIZZATIVE
2.1. Modalità d’iscrizione alle Scuole dell’Istituto
I genitori degli alunni che si iscrivono al primo anno della Scuola dell’Infanzia, Primaria e
Secondaria di Primo grado, nel mese di Febbraio: prima delle iscrizioni, incontrano in una
assemblea il Dirigente Scolastico per la presentazione del Piano dell’Offerta Formativa
dell’Istituto.
Le domande di iscrizione sono accolte entro il limite massimo dei posti complessivamente
disponibili nella singola istituzione scolastica
All’atto delle iscrizioni degli alunni alle sezioni/classi prime della scuola dell’infanzia
elementare e delle classi prime della scuola secondaria di primo grado:
a) le famiglie hanno la facoltà di scegliere tra le diverse offerte di tempo scuola;
b) le richieste sono vagliate in relazione ai vincoli numerici previsti per la formazione delle classi
e ai limiti di organico assegnati, e dunque non necessariamente potranno essere soddisfatti.
I bambini in età di obbligo scolastico residenti vengono accolti come previsto dalle norme
vigenti.
In caso di domande di iscrizione in eccedenza saranno inseriti bambini che abbiano i seguenti
requisiti:
1. residenti nel Comune;
2. alunni iscritti al tempo massimo proposto dalla scuola (solo per infanzia);
3. continuità con fratelli frequentanti il plesso;
4. alunni con almeno un genitore che lavori nel comune della scuola richiesta;
5. provengano dall’ordine precedente di scuola (continuità nido-infanzia- primaria - secondaria);
6. data di nascita: hanno la precedenza di frequenza i bambini di 5 anni, di 4 anni e 3 anni ( solo
per infanzia;
7. alla scuola dell’Infanzia, dopo 30 giorni dall’inizio della scuola, sarà fatta una verifica sulle
iscrizioni: chi non ha mai frequentato sarà depennato per attingere alle liste di attesa del singolo
plesso.
Per quanto riguarda la prima iscrizione degli anticipatari alla scuola dell’Infanzia,
l’ammissione dei bambini è condizionata
alla disponibilità dei posti e all’esaurimento di eventuali liste d’attesa;
alla disponibilità di locali e dotazioni idonei sotto il profilo dell’agibilità e funzionalità tali da
rispondere alle diverse esigenze dei bambini in età inferiore a tre anni;
alla valutazione pedagogica e didattica, da parte del collegio dei docenti, dei tempi e delle
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modalità d’accoglienza.
Per quanto riguarda la prima iscrizione degli anticipatari alla scuola primaria : vale a dire i
bambini che compiono gli anni utili all’iscrizione dopo il 31 dicembre dell’anno di riferimento,
l’ammissione è condizionata alla:
valutazione pedagogica e didattica da parte delle insegnanti della scuola dell’infanzia di
provenienza ;
somministrazione di prove di accertamento dei prerequisiti
colloquio con la psicologa del Punto d’ ascolto
2.2. Criteri di formazione delle sezioni e delle classi
Scuola dell’Infanzia
Le sezioni della scuola dell’Infanzia saranno costituite con il criterio dell’eterogeneità delle fasce
d’età suddividendo i bambini nuovi iscritti in modo che:
1. Ogni sezione abbia possibilmente lo stesso numero di utenti per fasce d’età.
2. Equa distribuzione di alunni portatori di handicap.
3. Equa distribuzione degli alunni stranieri: rispetto del tetto del 30% come prevede la
circolare n° 2 del 2010.
4. Sia equilibrato il numero dei maschi e delle femmine.
5. Sia garantito l’inserimento nella stessa sezione per continuità a gruppi di alunni provenienti
dallo stesso asilo nido.
6. Equa distribuzione degli alunni nati nel secondo semestre.
Nella scuola dell’Infanzia si conferma la formazione di classi omogenee per età, sesso e
nazionalità, con la ridistribuzione degli alunni in più nelle altre sezioni
Classi prime alla Scuola Primaria e Secondaria di primo grado
Le classi vengono formate alla luce dei seguenti criteri, elaborati e deliberati dal Consiglio di
Istituto.
1. Equa distribuzione di alunni portatori di handicap e/o segnalati dalla Scuola dell’Infanzia e
primaria o come “casi difficili”.
2. Equa distribuzione degli alunni per sesso e per livelli desunti dalla scheda di passaggio e
dalle prove in uscita di letto-scrittura, avendo cura di formare gruppi eterogenei all’interno
delle classi/sezioni ed omogenei tra loro..
3. Equa distribuzione degli alunni stranieri: rispetto del tetto del 30% come prevede la
circolare n° 2 del 2010.
4. Inserimento omogeneo degli alunni stranieri per capacità linguistiche.
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5. Mantenimento di piccoli gruppi provenienti dalle stesse sezioni della scuola materna e della
scuola primaria.
2.3. Criteri di assegnazione dei docenti alle sezioni / classi
L’Istituto individua nella continuità didattica ed educativa un principio fondamentale per
garantire ad ogni alunno un percorso formativo organico, completo e coerente. Tale principio
viene rispettato, laddove sia possibile, anche attraverso scelte organizzative opportune relative al
personale docente delle scuole, tenendo conto di un contesto caratterizzato da un alto tasso di
precarietà.
In linea con quanto detto sopra, la Scuola Primaria ha optato per il modello organizzativo
seguente:
ogni insegnante opera su due gruppi classe con una distribuzione oraria che può oscillare da un
minimo di 10 ad un massimo di 16 ore su una classe. Nel caso si operi per un minimo di 6 ore
sulla classe, queste devono essere dedicate all’insegnamento disciplinare.
Tale organizzazione flessibile vuole garantire la sostenibilità operativa per tutti gli insegnanti,
salvaguardando, allo stesso tempo, la possibilità di ogni alunno di avere durante il suo percorso
almeno una figura di riferimento stabile.
Criteri di assegnazione degli insegnanti di sostegno alle sezioni, ai team e ai consigli di
classe
N. di ore
Si deve garantire un maggior numero di ore agli alunni con una patologia definita grave da:
a) certificazione della Commissione di valutazione e possesso della certificazione in base
alla legge 104;
b) valutazione degli operatori della scuola e della NPI.
Si può diminuire il numero di ore (non inferiore a sei) agli alunni che sono inseriti in una classe
dove è presente un altro alunno certificato.
Scelta dell’insegnante
Generalmente deve essere assicurata la continuità dell’insegnante di sostegno sugli alunni.
Occorre tener conto dell’esperienza del docente in relazione all’handicap specifico (ad esempio
assegnare un insegnante di sostegno ad un bambino ipoacusico in quanto il docente ha una
formazione specifica e/o ha avuto esperienza con questa tipologia di handicap).
Si può proporre la possibilità di interrompere la continuità di un docente di sostegno specializzato
di ruolo per l’ingresso di un alunno con gravità e assicurare però la continuità di almeno un
docente di classe o sezione.
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La presenza dell’educatore deve essere affiancata da un certo numero di ore dall’insegnante di
sostegno.
L’insegnante di sostegno, in accordo col team, potrebbe insegnare una disciplina, assicurando
però che le ore sottratte all’alunno vengano garantite da un docente di classe, il quale può
garantire la continuità. Tale scelta deve essere motivata per iscritto al dirigente scolastico.
L’insegnante di sostegno essendo di supporto alla classe, potrebbe occuparsi di gruppi di lavoro
includendo anche bambini in difficoltà, condividendo il percorso da svolgere con i docenti di
classe in modo da favorire il più possibile l’integrazione dei bambini all’interno della classe.
Inoltre la distribuzione oraria nella settimana deve essere proporzionale al numero di ore delle
discipline, cioè garantire la presenza dell’insegnante di sostegno in numero abbastanza equo nelle
discipline (italiano, matematica, storia, geografia, scienze e inglese).
All’inizio dell’anno scolastico, l’assegnazione dei docenti di sostegno dell’Istituto deve avvenire
in un’apposita riunione alla presenza del Dirigente Scolastico, dei coordinatori di team (scuola
primaria), di classe (scuola secondaria di primo grado) e di plesso (scuola dell’infanzia) e di
almeno un docente che ha il bambino certificato in classe.
2.4. L’Istituto come comunità accogliente
L’attenzione ai processi di accoglienza, integrazione e di orientamento di tutti gli alunni, senza
distinzioni, qualificano l’Istituto come scuola accogliente.
L’accoglienza
Per promuovere il benessere degli alunni a scuola i docenti si impegnano a progettare buone
pratiche di accoglienza per tutti gli alunni e le rispettive famiglie. Le seguenti pratiche sono
ormai consolidate da tempo e condivise da tutti i gradi di scuola:
Attività di accoglienza nel periodo di passaggio tra un ordine di scuola e quello successivo, e
tra una classe e quella successiva, al fine di creare un clima rassicurante di relazioni e quindi
favorevole al processo di apprendimento.
Colloqui periodici individuali con gli insegnanti (generalmente due calendarizzati verso la
fine del primo e del secondo quadrimestre e colloqui su appuntamento), finalizzati a costruire
relazioni costanti con le famiglie, e a condividere, nel riconoscimento dei reciproci ruoli, il
progetto educativo di ciascun alunno.
Attività di continuità: l’Istituto si propone di prevenire le difficoltà degli alunni nel passaggio
da un ordine all’altro di scuola. I docenti delle scuole di provenienza e quelli delle scuole di
grado successivo organizzano insieme incontri tra gli alunni dei due ordini. Gli alunni
vengono coinvolti in attività da svolgere in gruppi misti per favorire la conoscenza reciproca
e la collaborazione. In una seconda fase i nuovi docenti acquisiscono informazioni e dati sugli
alunni dagli insegnanti che li hanno accompagnati fino a quel momento.
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Punto d’ascolto
È un servizio di consulenza psico-pedagogica rivolto ai consigli di classe, ai singoli insegnanti e
ai genitori con la finalità di dare supporto alle azioni educative, volte alla promozione del
benessere dei ragazzi. Il Punto d’ascolto, coordinato dalla figura dello psicologo scolastico,
affianca la Scuola nella promozione di:
relazioni positive tra docenti, alunni e genitori;
uno spazio di ascolto, sostegno e orientamento per le problematiche educative degli
insegnanti;
un potenziamento delle competenze comunicazionali degli insegnanti;
una gestione efficace delle difficoltà e dei disagi degli alunni nel contesto scolastico, anche
attraverso l’attuazione di strategie di intervento in collaborazione con la rete territoriale dei
Servizi;
un supporto per i genitori nelle difficoltà educative e relazionali durante la fase
preadolescenziale dei figli;
un potenziamento delle competenze genitoriali nel rapporto educativo.
Il protocollo d’accoglienza
Il Protocollo d’accoglienza è un documento che viene deliberato dal Collegio dei Docenti. Il
Protocollo nasce dall’esigenza di definire pratiche condivise all’interno delle scuole in tema di
iscrizione, accoglienza e integrazione di alunni che provengono da altre scuole, da altre città
italiane e da altre culture.
VEDI ALLEGATO 1
L’inclusione
La Scuola ritiene una priorità l’inserimento e l’inclusione nel contesto scolastico di tutti gli
alunni. A tal fine risulta indispensabile l’utilizzo di un curricolo personalizzato per gli alunni
diversamente abili, alunni in situazione di svantaggio ed alunni stranieri, nell’intento di offrire a
tutti pari opportunità di crescita culturale (a tal fine risulta indispensabile l’utilizzo di un
curricolo personalizzato).
Il piano intende favorire la conoscenza e l’accettazione positiva delle diversità, ritenute un valore
e non un ostacolo, in un’ottica di attenzione alle esigenze di ciascun allievo, di solidarietà e di
integrazione sociale.
L’obiettivo è promuovere il superamento del disagio iniziale al momento dell’ingresso nella
nuova scuola, lo sviluppo di relazioni positive e, per gli alunni stranieri, anche l’acquisizione
graduale della lingua italiana come strumento di comunicazione.
La prima fase di accoglienza, ed in particolare per gli alunni di altra cultura, ha come obiettivo la
conoscenza dell’alunno appena iscritto e la rilevazione delle competenze in ingresso attraverso
colloqui con la famiglia (compilazione del modulo riguardante la raccolta dei dati socio –
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anagrafici) o con lo studente, l’esame della documentazione scolastica pregressa, e, ove
necessario, la somministrazione di prove di ingresso.
Per quanto riguarda gli alunni stranieri, durante la seconda fase dell’accoglienza e sulla base di
quanto stabilito dall’art. 45, comma 4 del DPR n° 394 del 31. 08. 1999: “il Collegio dei docenti
definisce, in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri il necessario
adattamento dei programmi di insegnamento”; il Consiglio di classe predisporrà un percorso
individuale di apprendimento (Piano di Studio Personalizzato) che valorizzi le competenze
pregresse dello studente coinvolgendolo e motivandolo verso obiettivi comuni condivisi dal
Consiglio, che possono essere la priorità dell’apprendimento della lingua italiana, la sospensione
temporanea di alcune discipline, la definizione dei nuclei essenziali delle discipline che faranno
parte del Piano di Studi Personalizzato.
L’Istituto si impegna a favorire l’integrazione scolastica per tutti gli alunni, senza differenze o
distinzioni, attraverso la seguente organizzazione.
Gli insegnanti di sostegno assegnati sono a disposizione delle singole scuole dell’Istituto, a
supporto del gruppo docente che opera sulla sezione/classe in cui è presente l’alunno
diversamente abile. Essi affiancano gli insegnanti curricolari nel processo di integrazione,
educazione e istruzione di tutti gli alunni.
I docenti predispongono per gli alunni diversamente abili interventi e percorsi personalizzati
(Piani Educativi Individualizzati) in collaborazione con l’ASL, l’Azienda Ospedaliera, l’Ufficio
Scuola, i Servizi Sociali e il Comune, che può provvedere all’assegnazione di educatori ad
personam.
La figura dell’insegnante di sostegno
L’insegnante di sostegno è una figura professionale e specializzata con il compito di essere
all’interno del team docente un riferimento specifico per la progettazione e la verifica degli
interventi idonei ad affrontare positivamente le situazioni di disabilità presenti nella classe.
È una persona che accoglie l’altro come parte integrante di una comunicazione educativa.
L’ascolto di sé e dell’altro è centrale per capire e per trovare modalità adeguate di intervento.
Inoltre:
È contitolare, a tutti gli effetti, della classe.
È di supporto e sostegno al lavoro della classe.
Consulta la documentazione relativa all’alunno diversamente abile, reperisce le prime
informazioni dai colleghi, dalla famiglia e dalla ASL competente per territorio.
Svolge attività sistematica di osservazione dell’alunno nel contesto della classe.
Promuove attività di toutoring in classe.
Stende il P.E.I. in collaborazione con gli insegnanti di classe, i genitori e gli operatori
ASL.
Media i rapporti fra tutte le figure che ruotano intorno all’alunno in una logica di rete
(insegnanti di classe, ASL, dirigente scolastico, educatori, genitori, Ente Locale) al fine di
accompagnare il progetto di vita dell’alunno diversamente abile e qualificare i contesti in
cui esso si realizza.
Partecipa al lavoro di programmazione didattica – educativa della classe.
Mette a disposizione le proprie competenze in base ai bisogni dell’alunno e al percorso
che dovrà affrontare confrontandosi con i colleghi.
16
Suggerisce nuove modalità di insegnamento/apprendimento e strategie di semplificazione
e adattamento che tengano conto dei tempi di apprendimento e dei diversi stili cognitivi di
ciascun alunno.
È di aiuto alla famiglia dell’alunno diversamente abile nel reperire tutte le informazioni
utili sulle realtà che operano nel territorio.
Partecipa agli incontri di Commissione H per confrontarsi con gli altri insegnanti.
Favorisce il più possibile l’integrazione dell’alunno disabile lavorando sia in piccolo
gruppo sia in classe promuovendo così gli aspetti relazionali.
Per quanto attiene ai Bisogni Educativi Speciali, in presenza di diagnosi di DSA (Disturbo
Specifico di Apprendimento) ricevuta dall’ASL e secondo le indicazioni di questa, il team dei
docenti, il Consiglio di Classe, il referente DSA e la famiglia concordano un Piano Didattico
Personalizzato (detto PDP), dove sia precisato il tipo di difficoltà presentata dall’alunno e dove
siano anche dichiarati gli strumenti compensativi e le misure dispensative da mettere in atto nella
prassi didattica, nelle verifiche in itinere e nell’esame di fine ciclo.
Il PDP viene steso dal Consiglio di classe entro tre mesi dall’inizio dell’anno scolastico con la
consulenza del docente referente DSA.
Nel PDP è necessario prevedere e sviluppare i seguenti punti:
Dati personali relativi all’alunno e alla sua scolarità pregressa,
Descrizione del funzionamento delle abilità strumentali;
Caratteristiche del processo di apprendimento;
Individuazione di eventuali modifiche all’interno degli obiettivi disciplinari per il
conseguimento delle competenze fondamentali;
Strategie metodologiche e didattiche utilizzabili per lo studio;
Strategie metodologiche e didattiche adottate da ciascun docente;
Strumenti compensativi consigliati e misure dispensative accordate;
Programmazioni per ogni disciplina;
Modalità e criteri di verifica e valutazione per ogni disciplina;
Informazioni sull’ambiente educativo.
Per quanto riguarda gli strumenti compensativi, l’Istituto si è attivato per creare un percorso di
avviamento al loro uso, con l’intento di presentare nuove strategie che facilitino il successo negli
apprendimenti e rendano autonomo il lavoro di studio nei casi di DSA.
L’obiettivo di tali misure e strumenti è quello di mettere l’alunno con DSA sullo stesso piano dei
compagni senza violare l’imparzialità.
Tra gli strumenti compensativi un grande rilievo viene attribuito alle nuove tecnologie.
Gli strumenti tecnologici, infatti, semplificano l’attività svolgendo una serie di operazioni
automatiche che l’alunno dislessico ha difficoltà ad eseguire.
L’apporto della tecnologia nelle scuole permette un arricchimento nel modo di “fare scuola”,
inducendo un cambiamento degli approcci didattici tradizionali, creando modelli più innovativi.
Il nostro Istituto si confronta sempre più con una pluralità di culture, che accoglie in un’ottica di
ascolto e di inclusione mediante collaborazioni con gli Enti Territoriali e soprattutto progettazioni
mirate. A tal proposito il Consiglio di classe predispone, dove è necessario, un piano di studio
personalizzato che verrà steso entro tre mesi dall’inizio dell’anno scolastico. Il PSP sviluppa i
seguenti punti:
Dati relativi all’alunno;
Rilevazione delle competenze;
Individuazione di eventuali modifiche all’interno degli obiettivi disciplinari per il
conseguimento delle competenze fondamentali;
17
Programmazione disciplinare;
Caratteristiche del percorso di alfabetizzazione laddove è previsto.
I docenti dei vari plessi attuano progetti di alfabetizzazione di primo e secondo livello,
utilizzando personale interno ed esterno; inoltre attivano laboratori di educazione interculturale
anche con l’ausilio dei mediatori culturali.
L’orientamento
Per la Scuola Secondaria di I grado è attivo anche un percorso orientativo, che viene sviluppato
nel corso del triennio affinché i ragazzi possano operare scelte consapevoli in vista del percorso
scolastico successivo della scuola superiore.
L’attività ha valenza formativa in quanto strettamente connessa al processo evolutivo di
maturazione della personalità dell’alunno.
Gli insegnanti con i loro interventi si preoccupano di:
guidare gli alunni a migliorare la conoscenza di sé, al fine di individuare capacità, interessi,
attitudini, aspirazioni, motivazioni personali, limiti, stili di apprendimento;
favorire l’acquisizione di autostima;
sviluppare la capacità di decidere, di assumere responsabilità e di valutare le proprie
potenzialità.
Nel corso dell’ultimo anno di scuola si cura l’aspetto informativo.
I docenti analizzano con gli studenti:
i curricoli degli Istituti di Istruzione Secondaria di Secondo Grado;
le opportunità di lavoro, che la realtà territoriale può offrire.
Ogni Consiglio di Classe, sulla base di osservazioni sistematiche e continue, di colloqui con gli
studenti e con le loro famiglie, elabora per ciascun alunno il consiglio orientativo.
Il processo di orientamento è infine globale: la riflessione su se stessi avvia il processo di analisi,
che condurrà i ragazzi a considerare il grado di autonomia, il senso di responsabilità e la capacità
di giudizio critico maturati.
La sperimentazione di situazioni ed ambiti di conoscenza vari rende concreta la possibilità di
esercitare scelte consapevoli in relazione al percorso scolastico e agli sbocchi professionali che
esso può offrire; inoltre ogni alunno, individuate le proprie motivazioni ed inclinazioni naturali,
può fare ipotesi sul proprio futuro, tenendo conto del percorso svolto.
2.5. Un tempo scuola per gli alunni
L’Istituto promuove più tempo scuola come valore aggiunto delle istituzioni scolastiche per
perseguire gli obiettivi raccomandati dalle indicazioni ministeriali:
“Il primo ciclo di istruzione: una buona partenza per tutti”
…obiettivo centrale è garantire traguardi adeguati alla formazione dei propri allievi, facendo si
che questi si traducano in apprendimenti coesi, coerenti e aperti ai successivi sviluppi
dell’itinerario scolastico…”
(dall’Atto di indirizzo di Settembre 2009)
18
“… La scuola non è un’autostrada
… ma un sentiero nel bosco”
Scuole dell’Infanzia
Nelle Scuole dell’Infanzia si organizzano due tempi scuola:
3. 25 ore settimanali;
4. 40 ore settimanali.
La scelta delle 25 ore settimanali prevede la presenza di un’unica insegnante all’interno della
sezione.
OCCORRE PIÙ TEMPO!
La scelta delle 40 ore settimanali permette la contemporaneità di due insegnanti nella sezione
dalle ore 10.00 alle ore 12.00, con la possibilità di ripartire i bambini in gruppi di lavoro ed
usufruire di maggiori tempi scolastici per interventi più mirati.
QUINDI …
PIÙ RELAZIONI …
PIÙ ESPERIENZE …
PIÙ PERCORSI PERSONALIZZATI …
PIÙ LABORATORI.
L’orario di funzionamento di tutti i plessi della Scuola dell’Infanzia Statale è il seguente:
25 ORE
SETTIMANALI
da LUNEDÌ a VENERDÌ
7.45/12.45
40 ORE
SETTIMANALI
da LUNEDÌ a VENERDÌ
7.45/15.45
19
Scuola Primaria
La Scuola Primaria ritiene indispensabili 30 ore settimanali di attività scolastica
per concorrere alla formazione di persone autonome e sicure di sé,
che sappiano scegliere,
che si muovano consapevolmente nel proprio ambiente,
che conoscano i propri limiti,
che accolgano la diversità come parte della vita.
È IMPORTANTISSIMO AVERE IL TEMPO PER:
esplorare il territorio con visite guidate e IMPARARE SUL CAMPO;
usare il corpo in attività di animazione e manipolazione e imparare attraverso LINGUAGGI
DIVERSI;
ascoltare l’insegnante che legge libri e imparare che anche LE PAROLE FANNO
SOGNARE.
L’orario di funzionamento è il seguente:
TEMPO
MODULO
da LUNEDì a SABATO
Mattino 8.00/12.30
Mensa 12.30/14.30
Pomeriggio 14.30/16.00
N° 2 rientri pomeridiani
Nota
Servizio pre - scuola,
gestito da personale
educativo EE. LL., in
Palestra, dalle 7.30
alle 8.00.
TEMPO PIENO
da LUNEDì a VENERDì
Mattino 8.00/12.30
Mensa 12.30/14.30
Pomeriggio 14.30/16.00
N° 5 rientri pomeridiani
20
Scuola Secondaria di I grado
Più tempo scuola equivale a un valore aggiunto per gli alunni in termini di:
Maggiori risorse e compresenze;
Maggiori occasioni di confronto fra insegnanti e fra studenti di classi parallele;
Più tempo a disposizione per imparare e per imparare ad imparare.
Il tempo scuola di 34 ore dà la possibilità di svolgere attività di approfondimento e interazioni
disciplinari. Tuttavia nella nostra Scuola è presente anche il modello a trenta ore.
Modello a 30 ore curricolari
articolate in 6 mattine
dalle 8.10 alle 13.10
Modello a 34 ore curricolari
articolate in 6 mattine dalle 8.10 alle 13.10
e due rientri pomeridiani dalle ore 14.10
alle ore 16.10
Servizio di mensa facoltativo dalle 13.10
alle 14.10
21
2.6. Le persone della scuola come parti di un insieme: ruoli, funzioni,
competenze interazioni
Vicario: Alberto Castagnoli
Responsabile plesso Sc. Secondaria: Tiziana Moretti
Collaboratore del Dirigente: Donatella Fontanesi
Presidente Consiglio di Istituto: Miriam Farris
DIRIGENTE
Patrizia Mantovani
COLLEGIO DOCENTI
DIRETTORE AMMINISTRATIVO
CONSIGLIO DI ISTITUTO
Aspetto didattico –
pedagogico
Aspetto amministrativo - organizzativo
Funzioni strumentali
e loro commissioni
Progetti: referenti di
progetto
Consigli di intersezione: interclasse/ classe
Coordinatori di
plesso/ team/ classe
Bilancio acquisti
Contabilità
Alunni
Protocollo Posta
Docenti
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Tutti gli aspetti didattico – pedagogici vengono presentati, discussi e deliberati dal Collegio dei
Docenti Unificato o dal Collegio Docenti di Scuola, presieduto dal Dirigente Scolastico.
I Progetti, i corsi di aggiornamento e di formazione e le risorse vengono coordinati, sulla base
delle linee elaborate nel POF, dallo Staff di Istituto.
Lo staff è composto da:
Dirigente Scolastico
Insegnanti Collaboratori del Dirigente
Coordinatori di plesso
Insegnanti incaricati di Funzione Strumentale
Sono operativi gruppi di lavoro e commissioni che fanno riferimento alle Funzioni Strumentali.
Di fondamentale importanza sono gli incontri mensili di programmazione per la Scuola
dell’Infanzia, gli incontri di programmazione settimanale dei team della Scuola Primaria e i
Consigli di Classe della scuola Secondaria di primo grado al fine di:
confrontarsi e condividere gli interventi formativi;
esaminare problemi attinenti agli alunni;
elaborare modalità di verifica;
programmare interventi di recupero o potenziamento;
predisporre il Contratto Formativo/Piano annuale di lavoro.
Organigramma
Dirigente Prof. Patrizia Mantovani
Collaboratori del dirigente Prof. Alberto Castagnoli (vicario del Dirigente)
Ins. Donatella Fontanesi
Funzioni strumentali Area 1: POF (curricolo,
linguaggi, valutazione)
Area 2: Intercultura
Rizzardi Sandra
Scarduelli Raffaella
Cruso Sarah
Manfredi Sara
Area 3: Servizi alla
Persona
Area 4: DSA
Camonchia Ilenia
Galeotti Giovanna
Fonti Ornella
Area 5: Informatica
Bitasi Sandra
Salvo Massimo
Responsabili di plesso Moretti Tiziana – Plesso Secondaria di I grado
Musa Maurizia – Plesso Primaria sede centrale
Gavioli Massimiliano – Plesso Primaria sede Ex RSA
Fontanesi Donatella – Plesso Primaria P.zza Matteotti
Manfredi Sara – Plesso Infanzia Gonzaga
Veneri Chiara – Plesso Infanzia Palidano
23
Coordinatori di team di
Scuola Primaria
Classi prime Gavioli Massimiliano
Classi seconde Prezzi Claudia
Classi terze Rasini Vally
Classi quarte Zanardi Arianna
Classi quinte Musa Maurizia
Coordinatori di team di
Scuola Secondaria
Classi prime Sanfelici Maria Rosa
Classi seconde Castagnoli Alberto
Classi terze Cruso Sarah
Coordinatori Consigli di
classe Scuola Secondaria
1 A Bertozzo Sandra
1 B Galeotti Maria Iva
1 C Sanfelici Maria Rosa
1 D Feraco Alessia –
Bonacci Rachele
2 A Failla Rosa
2 B Baricca Rosanna
2 C Castagnoli Alberto
2 D Allegretti Clara
3 A Rizzardi Sandra
3 B Fonti Ornella
3 C Cruso Sarah
3 D Moretti Tiziana
Responsabile Servizi
Prevenzione e Protezione
P.I. Ravelli Davide
Coordinatori della gestione
delle emergenze
Plesso Infanzia Gonzaga
Sicurezza:
Balasini Elisabetta –
Galeotti Giovanna
Pronto soccorso:
Angione Lucia
Plesso Infanzia Palidano Sicurezza:
Veneri Chiara
Pronto soccorso:
Auri Patrizia
Plesso Scuola Primaria ex
RSA
Plesso Scuola Primaria
Piazza Matteotti
Castagnoli Paola
Benatti Elisa
Plesso Scuola Secondaria Galeotti Maria Iva
Subconsegnatari Plesso Infanzia
Gonzaga
Sussidi didattici,
informatici,
audiovisivi
Mazza Gina
Plesso Infanzia
Palidano
Sussidi didattici,
informatici,
audiovisivi
Auri Patrizia
24
Plesso Scuola
Primaria
Laboratorio
d’immagine
Prevedelli Laura
Sussidi per
attività motoria
Musa Maurizia
Laboratorio
scientifico
Galeotti Cinzia
Strumenti
audiovisivi
Castagnoli Paola
Dotazione
informatica
Bitasi Sandra
Plesso Scuola
Secondaria
Laboratorio arte Pavesi Susanna
Sussidi per
attività motoria
Bondavalli
Fiorenza
Laboratorio
scientifico
Allegretti Clara
Laboratorio
musicale
Marchetti
Elisabetta
Dotazione
informatica
Salvo Massimo
Segretaria Collegio docenti
unificato
Baricca Rosanna
Comitato valutazione Docente infanzia
(membro effettivo)
Veneri Chiara
Docente primaria
(membro effettivo)
Prevedelli Laura
Docente primaria
(membro effettivo)
Guglielmi Grazia
Docente secondaria
(membro effettivo)
Sanfelici Maria Rosa
Docente secondaria
(supplente)
Baricca Rosanna
Docente primaria
(supplente)
Fontanesi Donatella
Tutors tirocinio alunni
scuole superiori
INFANZIA Mazza Gina
per Angione Lucia
Balasini Elisabetta
per Coluzzi Gabriella
Manfredi Sara
per Passaro Rosa Maria
Carlini Valeria
per Galeotti Giovanna
25
Carlini Valeria
per Balasini Elisabetta
PRIMARIA Fontanesi Donatella
per Scarduelli Raffaella
Galeotti Cinzia
Per Cangiano Patrizia
SECONDARIA Moretti Tiziana
per Cruso Sarah
Commissione elettorale Docente secondaria Failla Maria Rosa
ATA Marchi Laura
Docente secondaria Allegretti Clara
Genitore secondaria Iotti Daniela
Commissione Mensa Plesso Infanzia Gonzaga Liaci Manuela
Plesso Infanzia Palidano Grimaldi Rosa
Plesso Scuola primaria Mazza Sandra
Plesso Scuola secondaria Sanfelici Maria Rosa
Commissione Intercultura Funzioni strumentali Cruso Sarah
Manfredi Sara
Docenti Infanzia
Docenti primaria Castagnoli Paola
Cangiano Patrizia
Docenti secondaria Moretti Tiziana
Commissione POF Funzioni strumentali Rizzardi Sandra
Scarduelli Raffaella
Docenti infanzia Carlini Valeria
Veneri Chiara
Docenti primaria Prevedelli Laura
Prezzi Claudia
Docenti secondaria Sanfelici Maria Rosa
Galeotti Maria Iva
Commissione Servizi alla
Persona – Benessere
Funzioni strumentali Camonchia Ilenia
Fonti Ornella
Galeotti Giovanna
Docenti Infanzia Auri Patrizia
Docenti primaria Benatti Elisa
Mazza Sandra
Docenti secondaria Failla Rosa
Commissione GLH Docenti infanzia Tutti i docenti di sostegno
Docenti primaria Tutti i docenti di sostegno
Docenti secondaria Tutti i docenti di sostegno
Commissione Informatica Funzioni strumentali Bitasi Sandra
26
Salvo Massimo
Docenti infanzia Manfredi Sara
Docenti primaria -
Docenti secondaria Foroni Gianna
Referente Valutazione
Commissione Orario Sanfelici Maria Rosa
Responsabili Trattamento
dei Dati
Mantovani Patrizia
Erpetelli Lorena
Aspetto amministrativo – organizzativo
L’attività amministrativa è coordinata dal Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi e dal
Dirigente Scolastico.
La funzionalità dei servizi è garantita da:
distribuzione dei compiti al personale;
assemblee periodiche del personale A.T.A.;
informazione diffusa;
collaborazione tra il D.S.G.A. e il Dirigente Scolastico.
Il Consiglio di Istituto, fatte proprie le linee del POF, delibera sulle materie di competenza:
gestione finanziaria;
orari di funzionamento;
regolamenti di Istituto;
viaggi di istruzione e uscite didattiche;
calendario scolastico.
FUNZIONI STRUMENTALI
Per coordinare e promuovere importanti attività all’interno della scuola il Collegio dei Docenti ha
definito quattro aree di intervento: POF, Servizi alla persona, Intercultura ed Informatica. Di
ciascuna di esse è responsabile la corrispondente FUNZIONE STRUMENTALE:
AREA 1
POF
Progetta, organizza e coordina le attività del Piano per garantire
la loro coerenza con le scelte della scuola, secondo gli indirizzi
del Collegio dei docenti e del Consiglio di Istituto.
Coordina la valutazione ed il monitoraggio delle attività del
Piano.
Coordina la Commissione POF.
Coordina le attività di presentazione del POF ai genitori e agli
allievi delle future prime.
Coordina le attività di orientamento e di continuità.
Collabora attivamente all’interno del Tavolo Interistituzionale.
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AREA 2
INTERCULTURA
Collabora alla definizione e miglioramento del Piano
dell’Offerta Formativa.
Coordina la Commissione Intercultura.
Coordina le attività di accoglienza, inserimento e inclusione e
stesura del PSP degli alunni di altra cultura.
Promuove progettazioni in àmbito di educazione interculturale
e ne cura la realizzazione in coerenza con le scelte dell’Istituto,
secondo gli indirizzi del Collegio Docenti e del Consiglio di
Istituto.
Cura la valutazione e il passaggio tra i vari ordini di scuola
degli alunni stranieri.
Promuove la formazione dei docenti in àmbito interculturale.
Collabora attivamente all’interno del Tavolo Interistituzionale.
Partecipa agli incontri di rete interculturale e si confronta con le
funzioni strumentali degli Istituti Comprensivi di Suzzara 1 e 2,
Moglia, Pegognaga e San Benedetto Po.
AREA 3
SERVIZI ALLA
PERSONA:
GRUPPO H
Collabora alla definizione e miglioramento del Piano
dell’Offerta Formativa.
Coordina la Commissione Servizi alla Persona.
Coordina le attività di accoglienza, inserimento e integrazione
di tutti gli alunni, in particolare quelli diversamente abili, in
situazione di svantaggio e con bisogni specifici.
Coordina il Gruppo di Lavoro H d’Istituto.
Coordina il Tavolo Interistituzionale.
Cura la progettazione d’Istituto e la formazione dei docenti in
termini di “promozione del benessere”.
Collabora con il CTRH.
AREA 4
SERVIZI ALLA
PERSONA: DSA
Approfondisce e riferisce all’Istituto la normativa di
riferimento.
Organizza una mappatura degli allievi con disturbo specifico di
apprendimento.
Fornisce supporto ai Consigli di classe nell’adozione di
Percorsi Didattici Personalizzati e di criteri valutativi adeguati
nel rispetto delle disposizioni nazionali, soprattutto in relazione
agli Esami di stato.
Ricerca materiali didattici e individua gli strumenti
compensativi e le misure dispensative più idonee al fine di
realizzare un intervento didattico il più possibile adeguato e
personalizzato
Si occupa delle comunicazioni con AID, ASL,
MIUR/USR/Uffici periferici, Reti di scuole.
Cura la dotazione bibliografica e di sussidi all’interno
dell’Istituto.
Diffonde e pubblicizza le iniziative di formazione specifica o di
aggiornamento.
Fornisce informazioni riguardo a siti o piattaforme on line per
la condivisione di buone prassi in tema di DSA.
Fornisce informazioni riguardo alle
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Associazioni/Enti/Istituzioni/Università ai quali poter fare
riferimento per le tematiche in oggetto:
Funge da mediatore tra colleghi, famiglie, studenti, operatori
dei servizi sanitari ed agenzie formative accreditate sul
territorio.
Promuove lo sviluppo delle competenze dei docenti sostenendo
la “presa in carico” dell’alunno, affinchè tutti siano
corresponsabili del progetto formativo elaborato e realizzato
per gli alunni con DSA.
AREA 5
INFORMATICA
Provvede alla gestione del sito della scuola e all’aggiornamento
dei software in uso nell’Istituto.
Provvede alla “gestione” dei laboratori di informatica in uso
nell’Istituto.
Coordina e promuove l’utilizzazione di nuove tecnologie.
Provvede alla compilazione informatica e alla stampa dei
documenti di valutazione.
Collabora alla definizione e miglioramento del Piano
dell’Offerta Formativa.
COMMISSIONI
Per razionalizzare il lavoro progettato e per consentire un’agile realizzazione delle proposte, nella
scuola operano le seguenti commissioni di lavoro:
POF
SERVIZI ALLA PERSONA
INTERCULTURA
CONTINUITÀ
GRUPPO GLH
VALUTAZIONE DEL SERVIZIO
SICUREZZA
ELETTORALE
MENSA
2.7. Le reti educative ovvero i collegamenti tra la scuola e le opportunità
territoriali
L’istituto comprensivo, nell’ottica dell’autonomia, si rapporta con la realtà territoriale per far
conoscere all’esterno la propria progettualità, nella consapevolezza di far parte di una realtà più
vasta.
Il rapporto con il Territorio si concretizza in collegamenti, comunicazioni e collaborazioni con
Enti e Agenzie.
In primo luogo con l’ Amministrazione Comunale, ma anche con
Azienda Ospedaliera “C. Poma” – Mantova (Servizio di logopedia e di neuropsichiatria)
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ASL (Consultorio Familiare e Servizi Sociali)
Servizio Tutela Minori del Distretto
Biblioteca
Associazioni Sportive
Scuola di musica e teatro comunale
Agenzie Educative
Commissione mensa
Comitato genitori
Tavolo Interistituzionale
Il Tavolo è una risorsa promossa e coordinata dalla Scuola per favorire il confronto, nel corso di
incontri periodici, tra istituzioni ed enti, che si occupano di educazione sul Territorio. Il Tavolo
ha come finalità la strutturazione di un lavoro in rete per osservare, progettare, sperimentare e
verificare interventi educativi, che utilizzino in modo efficace professionalità e risorse. Al Tavolo
siedono, oltre agli operatori scolastici, amministratori, il responsabile degli Affari Generali e dei
Servizi alla Persona del Comune, l’assistente sociale del Comune, operatori dell’Asl, il
Responsabile del Servizio Tutela Minori, educatori e Puntodascolto.
2.8. Il Patto di Corresponsabilità ovvero l’alleanza educativa tra scuola e
famiglia
L’Istituto ritiene indispensabile condividere il proprio progetto educativo con le famiglie degli
alunni; senza la condivisione delle famiglie non c’è possibilità che la scuola realizzi il proprio
compito di educare istruendo.
Al fine di rendere effettiva l’alleanza educativa con la Famiglia, l’Istituto Comprensivo di
Gonzaga, condividendo la proposta del Ministro della Pubblica Istruzione (Direttiva 15 marzo
2007), chiede di sottoscrivere, all’inizio del percorso dell’alunno, il Patto educativo di
corresponsabilità, nel quale sono definiti diritti e doveri nel rapporto tra Istituzione scolastica,
Studenti e Famiglie.
VEDI ALLEGATO 2
CAP. 3 LE SCELTE CURRICOLARI E DIDATTICHE
3.1. Il curricolo d’Istituto: struttura e significato
La costituzione dell’Istituto Comprensivo ha posto il problema della costruzione di un curricolo
in verticale al fine di operare in una prospettiva di continuità educativa e didattica che permetta
di progettare e realizzare un percorso unitario per la crescita personale dell’alunno.
A tal proposito, si è costituita la Commissione Continuità, formata da docenti dei tre ordini di
scuola. Essa ha avviato un confronto trasversale e mira alla formulazione di curricoli in verticale
in ogni disciplina ed area di apprendimento.
Nella costruzione del curricolo, il gruppo docente si propone di individuare una scansione dei
30
percorsi di apprendimento tali da permettere, in relazione alla situazione di partenza degli alunni,
l’acquisizione delle competenze, intese come capacità di utilizzare le conoscenze in modo
criticamente strutturato e di trasferirle in àmbiti, tempi e contesti diversi.
Gli obiettivi sono contraddistinti da criteri di essenzialità e di progressività:
essenzialità, in quanto il percorso scolastico è caratterizzato non dallo studio estensivo di molti
contenuti, ma da quello intensivo e criticamente approfondito;
progressività, in quanto prefigura un percorso di istruzione che accompagni l’alunno
dall’ingresso alla scuola alla conclusione dell’intero ciclo.
Nel fare questo, la commissione così come la comunità professionale tutta, fa riferimento alle
Indicazioni Nazionali per quanto riguarda finalità, traguardi di competenza e obbiettivi di
apprendimento, e, nel rispetto dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, dei fondamenti
pedagogici propri di ciascun ordine di scuola, elabora scelte specifiche relative a contenuti,
metodologie, organizzazione e valutazione.
Inoltre la didattica, fondandosi sulla centralità dell’alunno, deve avere i caratteri di
individualizzazione e personalizzazione; e secondo questi principi deve essere declinato il
curricolo.
L’azione formativa individualizzata pone obiettivi comuni per tutti i componenti del gruppo
classe, ma adatta le metodologie in funzione delle caratteristiche individuali degli alunni, per
assicurare a tutti il conseguimento delle competenze fondamentali del curricolo.
L’azione formativa personalizzata ha, in più, la prerogativa di dare a ciascun alunno l’opportunità
di sviluppare al meglio le proprie potenzialità, e quindi può porsi obiettivi diversi per ciascun
alunno, essendo strettamente legata ad un alunno specifico con le sue peculiarità.
Principio della flessibilità
L’organizzazione delle attività educative e didattiche, riferendosi all’attuale ordinamento
dell’autonomia scolastica, è flessibile rispetto all’orario, all’articolazione dei gruppi classe e di
attività modulari e progettuali. Ciò permette di valorizzare le risorse professionali, di organizzare
compresenze e contemporaneità dei docenti. Questa strategia operativa favorisce la
personalizzazione degli interventi, offrendo la possibilità di un approccio più rispondente agli
interessi degli studenti nel rispetto delle modalità e dei tempi di lavoro di ciascuno.
Scuola dell’Infanzia e Primaria
I curricoli della Scuola dell’infanzia e della Scuola primaria tengono conto dei seguenti
fondamenti pedagogici:
alla base di ogni percorso di crescita verso l’autonomia e l’identità deve esserci la fiducia, la
considerazione, il senso del valore personale dell’adulto rivolto al bambino;
ogni bambino ha un suo percorso di crescita; perciò tutti i bambini hanno diritto di
apprendere e di procedere, ma non necessariamente nello stesso modo; non tutti devono
arrivare alla stessa meta e nello stesso momento. Il successo formativo non corrisponde alla
31
somma delle conoscenze acquisite, ma ad un processo di crescita globale che rispetta i ritmi
di ciascuno; non esiste una partenza unica ed un arrivo unico ma tante partenze e tanti arrivi.
La scuola è un luogo privilegiato dove si compie un’esperienza forte e coinvolgente sul piano
emozionale, affettivo e relazionale, in cui ognuno si confronta con i tempi, gli schemi cognitivi,
gli atteggiamenti, i valori dell’altro, in un ambiente protetto.
La scuola persegue un sapere motivato, frutto di esperienze, aperto verso l’esterno. Si progettano,
il più possibile, percorsi centrati sul territorio, in cui si inseriscono le varie discipline e aree di
apprendimento: si tratta di una didattica per esperienze.
Si attuano percorsi unitari, detti unità di apprendimento, che aiutano il bambino ad attribuire
senso alle esperienze e significatività agli apprendimenti.
La scuola lavora sui contenuti, ma è tendenzialmente finalizzata all’acquisizione delle
competenze, che permettono l’applicazione delle conoscenze a seconda del contesto e con senso
di consapevolezza e autonomia.
L’insegnante s’impegna a:
praticare un “atteggiamento di ascolto”, cercando ogni possibile sintonia, con la storia e i
bisogni di ciascun bambino;
organizzare il lavoro in un clima collaborativo di attenzione all’altro, condivisione di
responsabilità e aiuto reciproco;
strutturare l’ambiente organizzando le attività, utilizzando i tempi, predisponendo gli spazi,
nella consapevolezza che sono strettamente connessi con la qualità delle relazioni e delle
attività.
In altre parole si impegna a creare un contesto vario, flessibile e accogliente e che vada incontro
anche alle diversità.
Scuola secondaria di primo grado
La Scuola secondaria di primo grado:
accoglie gli alunni che hanno completato il percorso formativo della Scuola primaria;
segue l’evoluzione del bambino e la sua trasformazione in pre-adolescente;
pone le basi della formazione, che verrà completata nel secondo ciclo.
La Comunità professionale sceglie come criteri fondamentali dei propri interventi educativi,
didattici e formativi:
la centralità dell’alunno e del suo processo formativo. Ogni allievo è cioè protagonista
della propria crescita ed è una persona unica, che va rispettata, sostenuta, guidata ed
incoraggiata;
la personalizzazione del curricolo, perché tutti hanno il diritto di apprendere, di avere le
32
stesse opportunità e di sviluppare le proprie potenzialità.
3.2. Campi di esperienza e discipline di studio come strategie per imparare
ad apprendere
Il curricolo si articola attraverso i campi di esperienza nella scuola dell’Infanzia e attraverso le
discipline nella scuola del primo ciclo.
“I campi di esperienza sono luoghi del fare e dell’agire del bambino orientati dall’azione
consapevole degli insegnanti e introducono ai sistemi simbolico-culturali” (dalle Indicazioni per
il Curricolo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo).
Nel passaggio alla scuola del primo ciclo i saperi si strutturano progressivamente in discipline
intese come modelli per lo studio della realtà.
Scuola dell’Infanzia
“La scuola dell’infanzia un luogo di apprendimento e di cura educativa
…luogo educativo intenzionale in cui le bambine e i bambini realizzano una parte sostanziale
della propria relazione con il mondo…
…luogo in cui si favorisce l’apprendimento di comportamenti fondamentali e di conoscenze
iniziali, utili per acquisire le competenze successive e per rapportarsi con la società…”
(dall’Atto di indirizzo di Settembre 2009)
“Cominciare bene … è importante”
La Scuola dell’Infanzia statale accoglie ed accompagna il bambino nel suo percorso di crescita in
collaborazione con la famiglia e sostiene attraverso varie attività di pre–accoglienza, accoglienza
e progetti di continuità:
il passaggio dall’asilo nido o dal nucleo familiare alla Scuola dell’Infanzia statale;
il passaggio tra Scuola dell’Infanzia statale e Scuola Primaria.
la conoscenza tra i bambini dell’ultimo anno delle due scuole dell’Infanzia statale prima
dell’ingresso alla scuola Primaria.
Partendo da queste premesse le insegnanti preparano l’ingresso alla Scuola Primaria realizzando
esperienze comuni tra le due scuole, all’interno del progetto Continuità orizzontale e verticale.
Già da alcuni anni, nelle scuole dell’infanzia statali si attua un approccio alla letto-scrittura
mediante attività specifiche e mirate che si vanno a completare nella successiva scuola Primaria
con l’acquisizione delle abilità di lettura e di scrittura da parte del bambino. La realizzazione di
questa attività consente di:
valorizzare le individualità;
33
avviare una linea di coerenza metodologica;
conoscere in quale fase del percorso di costruzione della lingua scritta il bambino si trova;
rafforzare la coesione tra docenti tramite una forma di raccordo più consapevole ed efficace.
Scuola Primaria
La Scuola Primaria ritiene indispensabili 30 ore settimanali di attività scolastica
per concorrere alla formazione di persone autonome e sicure di sé, che sappiano scegliere, che
si muovano consapevolmente nel proprio ambiente, che conoscano i propri limiti.
Classi e gruppi
Le classi sono un dato giuridico. In genere le classi giuridiche corrispondono ai gruppi di lavoro;
può rendersi necessario rimescolare e riorganizzare i bambini in gruppi diversi:
all’interno della stessa tipologia organizzativa (gruppi di alunni dello stesso tempo-scuola),
a classi aperte (gruppi di alunni di classi parallele),
in piccolo gruppo
al fine di un riequilibrio numerico, di una migliore eterogeneità all’interno dei gruppi e per
superare problemi socio - affettivi e relazionali.
In base alle risorse, possono essere organizzati gruppi di recupero, potenziamento e/o di
laboratorio, numericamente inferiori ai gruppi base, per offrire maggiori opportunità a tutti.
(percorsi personalizzati).
Curricolo
Il Piano dell’ Offerta Formativa dell’Istituto percepisce le linee di indirizzo e le indicazioni
programmatiche introdotte dalla Riforma Moratti (L.53/2003) e dalle successive Indicazioni per
il curricolo, riconoscendone le valenze educative fondamentali:
Informatica e Inglese in tutte le classi;
garanzia di un curricolo uguale per gli alunni iscritti al tempo pieno e al tempo modulo;
attività di recupero e potenziamento degli apprendimenti;
piani di studio personalizzati.
Il team docente organizza inoltre al proprio interno l’assegnazione delle discipline ad ogni
insegnante secondo criteri di competenza personale e/o specializzazione.
34
Assegnazione ore settimanali ad ogni disciplina
Disciplina Classe
prima
Classe
seconda
Classe
terza
Classe
quarta
Classe
quinta
Italiano 8 8 8 8 8
Inglese 1 2 3 3 3
Storia 2 2 2 2 2
Geografia 2 2 2 2 2
Matematica 7 7 7 7 7
Scienze 2 2 2 2 2
Tecnologia e
informatica 1 1 1 1 1
Musica 1 1 1 1 1
Arte e immagine 2 1 1 1 1
Attività motorie e
sportive 2 2 1 1 1
Religione cattolica 2 2 2 2 2
Totale ore
settimanali discipline 30 30 30 30 30
L’insegnamento di Educazione alla cittadinanza non compare nella tabella perché è inteso come
trasversale a tutte le discipline.
Il monte-ore settimanale indicato nella tabella non va inteso in modo rigido in quanto esigenze
ambientali od organizzative possono suggerire adeguamenti e correzioni.
Ogni team valutando la situazione, motiverà alle famiglie nella presentazione del Contratto
Formativo le scelte che differiscono da questa ripartizione oraria.
Scuola Secondaria di Primo Grado
“La scuola secondaria di primo grado rappresenta la fase in cui si realizza l’accesso alle
discipline come punti di vista sulla realtà e come modalità di interpretazione, simbolizzazione e
rappresentazione del mondo” (Indicazioni per il Curricolo per la scuola dell’infanzia e per il
primo ciclo d’istruzione del settembre, 2007).
Il curricolo è in primo luogo centrato sul soggetto che apprende ed è articolato in discipline,
attività di ampliamento dell’offerta formativa ed opzionali. Il ventaglio dell’offerta intende così
rispondere al naturale desiderio di conoscenza e di nuove esperienze di ogni individuo ed alle
aspettative delle famiglie.
I docenti con le loro proposte:
mirano a suscitare l’interesse degli alunni verso le discipline;
guidano gli studenti a cogliere i nuclei fondanti di ciascuna disciplina;
favoriscono l’elaborazione di una visione unitaria del sapere.
Ogni insegnamento disciplinare infatti è ricco di echi e di spunti, che richiamano le altre
discipline; le connessioni tra i vari insegnamenti diventano i punti di forza di metodologie
didattiche, tese a superare la frammentazione dei saperi.
35
Il tempo scuola è di :
36 ore settimanali, comprensive delle due ore di mensa, articolate in 5 ore antimeridiane
giornaliere e due rientri pomeridiani di due ore per le classi prime, seconde e terze;
30 ore settimanali, articolate in 5 ore antimeridiane giornaliere.
MODELLO A 34 ORE CURRICOLARI
Materie QUADRIM. I e II
Italiano, Storia e Geografia 9 11
Cittadinanza e Costituzione 1 1
Matematica e Scienze 7 6
Inglese 3 3
Francese 2 2
Tecnologia 2 1
Arte e Immagine 2 2
Musica 2 2
Scienze Motorie e Sport 2 2
Religione cattolica o attività alternativa 1 1
Approfondimento di Italiano 2
Approfondimento scientifico – matematico 2
Scienze della Terra 1
Informatica 1
MODELLO A 30 ORE CURRICOLARI
Materie 30 ore
Italiano, Storia e Geografia 9
Cittadinanza e Costituzione 1
Matematica e Scienze 6
Inglese 3
Francese 2
Tecnologia 2
Arte e Immagine 2
Musica 2
Scienze Motorie e Sport 2
Religione cattolica o attività alternativa 1
Attività e progetti proposti nel corso del triennio:
Cinemascuola
Scienza Under 18
Continuità e Orientamento
“Un libro per la testa”
Alfabetizzazione per alunni stranieri
Teatro in lingua inglese
Visite di Istruzione
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Teatro (nel modello a 34 ore)
Progetti interculturali (nel modello a 34 ore)
Progetti in collaborazione con la Scuola di Musica, la Biblioteca e gli Enti del Territorio (nel
modello a 34 ore): ad es. Didattica dell’arte; Percorso della memoria.
Uscite sul territorio legate all’interazione di Scienze della Terra (nel modello a 34 ore)
Latino (possibile opportunità al terzo anno, nel modello a 34 ore)
Progetti di percorsi individualizzati
Progetto per l’uso di strumenti compensativi (Digital School Action)
Partecipazione ai Giochi di matematica
Per quanto riguarda i progetti di percorsi individualizzati, l’Istituto, in base alle risorse
disponibili, si propone nel corso dell’anno di offrire attività di recupero e potenziamento, che
potranno essere anche facoltative, ad esempio in un pomeriggio aggiuntivo; potranno essere
inoltre a piccoli gruppi interni alla classe o a piccoli gruppi a classi aperte, e rivolte a tutti gli
alunni indipendentemente dalla scelta del tempo scuola.
Qualora venga confermato l’indirizzo musicale, che si è richiesto per la Scuola secondaria di
primo grado, c’è la possibilità di scegliere tale indirizzo che prevede un pomeriggio aggiuntivo di
due ore (un’ora di orchestra e un’ora di strumento).
L’Istituto arricchisce l’offerta formativa con una serie di attività e progetti finalizzati al
miglioramento qualitativo dell’offerta culturale, alla crescita personale e all’inclusione, così
distinti:
attività di arricchimento dell’offerta curricolare
progetti e attività integrative curricolari
progetti extracurricolari ed opzionali.
Attività curricolari
Le attività di Approfondimento sono il luogo del
SAPER FARE
SAPER PENSARE
Durante gli approfondimenti alcuni temi già affrontati nelle linee generali all’interno delle
discipline (Italiano, Storia, Matematica, Scienze) vengono ripresi perché i ragazzi abbiano la
possibilità di riflettere sul:
“COME” SI FA
“COME” SI PENSA
“COME” SI PROGETTA
APPROFONDIMENTO L1
Si sviluppa in:
Ambito Linguistico
• Lettura di testi letterari per rafforzare le competenze
di lettura e di comunicazione nella pluralità degli
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stili e delle idee.
• Scrittura creativa per riscrivere in modo personale
testi narrativi.
• Conoscenza e padronanza delle diverse tipologie
testuali ( narrative, espositive, argomentative,
espressive…).
• Esperienze sulla pluralità dei linguaggi
comunicativi (cinematografici, teatrali, musicali,
grafici…)
APPROFONDIMENTO
SCIENTIFICO-
MATEMATICO
In tale ambito si progettano attività:
per un approccio ludico alla matematica con i
giochi matematici
per un avvio consapevole alla formalizzazione e
alla generalizzazione
per imparare a osservare, a formulare ipotesi e
progettare e verificare, cioè promuovere
l’acquisizione del metodo scientifico
sperimentale
per apprendere attivamente e razionalmente
In questi anni l’esperienza di laboratorio di scienze
matematiche ha permesso agli alunni di acquisire
conoscenze e abilità e di esercitarle, comunicarle ad altri
nel contesto strutturato di Scienza Under 18
SCIENZA DELLA TERRA
Interazione disciplinare e compresenza di Scienze,
Geografia, Storia…
Gli obiettivi di questo percorso sono:
- Conoscere contenuti geografici, scientifici e storici
- Riflettere sull’importanza dell’interdipendenza e dei
collegamenti tra i saperi
- Rafforzare le capacità di organizzare il proprio metodo di
studio
- Acquisire un metodo di studio aperto alle interconnessioni
tra le discipline.
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INFORMATICA
Interazione e/o contemporaneità di Lettere con Matematica
o Lettere e Tecnologia
Elementi di informatica e di utilizzo delle nuove tecnologie
sono considerati trasversali.
Nel laboratorio di informatica vengono conseguite le
seguenti abilità:
- Utilizzare di programmi specifici per presentazioni e per
comunicare
- Utilizzare software specifici per approfondire o
recuperare aspetti disciplinari o interdisciplinari
- Utilizzare la comunicazione in rete
3.3. L’arricchimento sostenibile dell’Offerta Formativa
L’Istituzione arricchisce l’offerta formativa con una serie di progetti finalizzati al miglioramento
qualitativo dell’offerta culturale. Essi concorrono a realizzare una scuola che valorizzi la didattica
per esperienze e un apprendimento che utilizzi diversi tipi di linguaggio, nonché ad approfondire
le conoscenze e potenziare le competenze degli alunni.
PROGETTI COMUNI D’ISTITUTO
PUNTODASCOLTO
Il progetto Puntodascolto, presente nelle Scuole del Territorio
da sei anni e finanziato col Piano di Diritto allo studio, si
configura come uno spazio per insegnanti e genitori, che
richiedono ad un professionista esterno un aiuto, un confronto e
un orientamento nelle situazioni di disagio scolare che il
bambino/ragazzo può incontrare.
In maniera specifica il progetto Puntodascolto si articola nelle
seguenti attività:
- spazio di consulenza: Punto d’Ascolto offre utili
momenti di sostegno ad insegnanti e genitori nel loro
delicato ruolo formativo, permettendo ad essi di
confrontarsi su scelte e azioni in ambito educativo
attraverso la condivisione di dubbi, esperienze,
incertezze e risorse nella relazione con i più piccoli,
superando un diffuso senso di solitudine;
- attività laboratoriali: Puntodascolto entra nelle classi
per favorire l’espressione delle potenzialità e il dialogo,
che previene il disagio.
- ponte tra scuola e famiglia: Puntodascolto è
un’occasione per riflettere, osservare, capire,
condividere insieme le esperienze. Grazie a questa
opportunità, la Scuola crea spazi dove dialogare e
collaborare coi genitori, mostrandosi accogliente e
disponibile a collaborare;
39
- formazione docenti e genitori: progetta e realizza
percorsi formativi a tema, incontri di consulenza, di
progettazione, di laboratorio, che sono concrete e reali
occasioni di formazione e confronto per tutta la
comunità educante;
- Rete con il territorio: partecipazione ai Tavoli Interistituzionali per una
condivisione e progettazione in rete con il Territorio.
INTERCULTURA
Il progetto nasce dall’esigenza dell’Istituto Comprensivo di
strutturare un intervento rivolto alla persona straniera che arriva
nel nostro territorio, sotto il profilo sociale, relazionale ed
educativo-didattico.
I bisogni emersi nei tre ordini di scuola riguardano:
l’accoglienza dei bambini/ragazzi stranieri e delle loro
famiglie a scuola e alle strutture sul Territorio;
l’alfabetizzazione linguistica di primo e secondo livello
sui tre ordini di scuola;
l’ampliamento e il completamento della formazione
culturale e sociale degli alunni in contesti
extrascolastici;
il coinvolgimento attivo delle famiglie nella realtà
scolastica e territoriale, nell’ottica di una vera
integrazione;
la formazione dei docenti sull’insegnamento della lingua
italiana come L2 e sulle culture altre;
la revisione dei curricoli e della valutazione degli alunni
stranieri;
la traduzione di avvisi, comunicazioni scolastiche e
informazioni riguardanti i servizi territoriali.
CITTADINANZA E
COSTITUZIONE
Il progetto si sviluppa a partire dal Tavolo Interistituzionale, un
gruppo di lavoro trasversale, promosso e coordinato dalla
Scuola, al quale partecipano: amministrazione comunale
(settore cultura, settore servizi sociali), ASL, Servizio Tutela
Minori, Comitato Genitori, Cooperativa “Tante Tinte”,
psicologo scolastico. Il Tavolo è un luogo di osservazione e
progettazione di interventi di promozione educativa rivolti
all’infanzia e all’adolescenza.
Anche il progetto “Cittadinanza e Costituzione” nasce dal
confronto, dalla collaborazione e dall’intervento professionale e
specifico delle diverse realtà istituzionali ed educative presenti
sul territorio.
Il percorso si snoda su tutti gli ordini di scuola e si esplicita in
diversi àmbiti:
40
-area interculturale
-area letteraria e delle scienze umane
-area scientifica
Il percorso, al fine della promozione di un intervento
maggiormente efficace rivolto ad una realtà culturale molto
diversificata, si avvale di una pluralità di lunguaggi:
verbale
teatrale
cinematografico
multimediale
e viene realizzato attraverso diverse metodologie:
lezioni frontali
incontri con testimoni esperti
ricerca – azione
laboratori didattici
visite sul territorio.
In ogni anno scolastico la declinazione e le proposte cambiano
in base ai bisogni e alle tematiche individuate.
PROGETTO DI
CONTINUITÀ
ORIZZONTALE E
VERTICALE
Si tratta di progetti che riguardano i momenti delicati del
passaggio dalla Scuola dell’Infanzia alla Scuola Primaria e del
passaggio dalla Scuola Primaria alla Scuola Secondaria.
Tale percorso vede la collaborazione della Scuola, nei diversi
ordini, con il Punto d’Ascolto, ovvero con lo psicologo
scolastico, per promuovere laboratori di promozione del
benessere a scuola nei momenti di passaggio e per facilitare
all’interno delle classi relazioni positive e motivanti, che
sostengano i percorsi formativi e di apprendimento.
Il percorso viene sviluppato in quattro-sei incontri, le modalità
sono laboratori ali e i temi sono incentrati sulla conoscenza del
sé e degli altri. Tra gli obiettivi del percorso c’è lo sviluppo
delle competenze affettive e sociali.
Alla fine del progetto, il risultato del lavoro svolto può venire
restituito ai genitori in un incontro-laboratorio.
Il progetto Continuità Scuola primaria – Scuola secondaria di
primo grado si articola nelle seguenti fasi:
il coinvolgimento degli alunni dei due ordini di scuole in
attività laboratoriali svolte insieme allo scopo di
avvicinare, attraverso proposte accuratamente
predisposte, i bambini delle classi quinte alla nuova
realtà scolastica, permettendo l'elaborazione di fantasie e
il superamento di luoghi comuni che spesso
accompagnano il passaggio;
41
momenti di incontro tra i docenti per permettere la
condivisione dei percorsi didattici-educativi avviati nella
scuola primaria.
Uno spazio particolare è dato a quelle situazioni che hanno
richiesto un'attenzione speciale nella scuola primaria in modo
tale da consentire ai nuovi insegnanti di poter predisporre
attività il più possibile adeguate alle reali potenzialità di questi
alunni allo scopo di continuare il percorso già avviato e una
reale condizione di benessere particolarmente importante per
quelle situazioni che rivelano maggiore fragilità.
PROGETTO SUI DSA
L’Istituto promuove la formazione nel campo dei Disturbi
Specifici di Apprendimento e fin dall’introduzione della legge
170 del 2010 ha istituito la figura di Referente DSA.
Il progetto si propone di predisporre una didattica compensativa
che abbia tra i suoi obiettivi lo sviluppo delle competenze degli
alunni DSA, nell’ottica della personalizzazione del piano di
studio.
Nell’anno scolastico 2011-12, grazie a un progetto destinato
agli alunni della classe V della Scuola Primaria e delle tre classi
della Scuola Secondaria, due tirocinanti della Facoltà di
Logopedia dell’Università di Mantova e due docenti
dell’Istituto hanno accompagnato un piccolo gruppo di studenti
DSA nell’approfondimento dell’uso di alcuni strumenti
compensativi, parte dei quali basati sull’Informatica.
Il punto di vista dello studente DSA comporta per lui
semplicemente un diverso stile di apprendimento, cui si deve
rispondere con svariati stili educativi, i quali comprendono
anche l’introduzione di questi strumenti compensativi.
L’Istituto intende intraprendere un percorso dove l’uso di queste
nuove strategie educative semplifichino e rendano autonomo il
lavoro di studio negli studenti DSA.
La fase successiva prevede che queste esperienze, queste
strategie e competenze siano condivise con la propria classe e
con altri studenti DSA in entrata.
SCIENZA UNDER 18
È un’attività laboratoriale, che ha lo scopo di promuovere la
cultura scientifica, favorire lo sviluppo di competenze
progettuali, operative e comunicative, accrescere la motivazione
degli alunni ad apprendere, sviluppare l’apprendimento
cooperativo.
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DO, RE… MUSICA
Il progetto si propone di offrire agli alunni la possibilità di
conoscere un linguaggio universale che coinvolge la persona in
modo completo (sensorialità, emotività, intelletto, creatività,
spiritualità) e che stimola uno sviluppo armonico del bambino,
migliorandone attenzione, concentrazione, memoria, impegno
personale, senso di responsabilità.
Si intendono perseguire i seguenti obiettivi
Stimolare il piacere di “far musica ”insieme per scoprire
fenomeni sonori e musicali come base per l’analisi e la
comprensione del linguaggio musicale;
sviluppare l’aspetto uditivo, l’istinto ritmico,
l’espressione vocale;
potenziare e consolidare la pratica musicale, vocale , di
ascolto e strumentale anche, accompagnata dal
movimento o danza ritmica.
VIAGGI E VISITE
D’ISTRUZIONE
I viaggi di istruzione e le visite guidate hanno valenza
educativo-didattica e rappresentano per gli alunni un
arricchimento delle esperienze vissute quotidianamente in
classe.
Le attività promuovono l’approfondimento delle conoscenze
curricolari acquisite grazie all’esperienza diretta, l’acquisizione
di nuove conoscenze e di comportamenti maturi e responsabili,
la valorizzazione del patrimonio artistico, culturale e ambientale
del territorio.
SCUOLA DELL’INFANZIA
PROGETTO
MUSICALE
Le insegnanti della scuola dell’Infanzia intendono proseguire l’esperienza
del laboratorio musicale, perché in questi anni è stata accolta
positivamente dai bambini sviluppando in loro una vera sensibilità
musicale, che ha posto le fondamenta per l’espressione musicale grafica e
strumentale.
Educare alla musica con la musica, è un’attività formativa completa, che
permette di sviluppare molte competenze comuni a tutti gli ambiti di
esperienza e di favorire il gusto estetico, il coordinamento audio-oculo-
motorio e le capacità attentive.
UN MONDO DI
Alla Scuola dell’infanzia di Palidano: percorso rivolto a docenti, bambini
43
EMOZIONI
(PALIDANO)
e genitori, con l’obiettivo di approfondire il mondo delle emozioni.
SCUOLA PRIMARIA
TEATRO
Il progetto teatro mira a favorire il processo di maturazione ed il
consolidamento della capacità di relazionarsi in modo consapevole con
gli altri, sviluppando la socializzazione, lo spirito di collaborazione e di
accettazione reciproca.
Il progetto teatro prevede diverse attività che vanno dalla scelta
dell’argomento da trattare, alla realizzazione della sceneggiatura, alla
produzione dei copioni. La realizzazione di uno spettacolo finale che
coinvolgerà alunni, docenti e genitori favorirà un reciproco inserimento
della realtà scolastica e di quella ambientale
TEATRO L2
Allo scopo di destare maggior interesse per la lingua inglese, di
sviluppare la capacità di comunicazione in situazione reali e di
stimolare l’uso della lingua, viene rappresentato uno spettacolo teatrale
in lingua inglese con attori madrelingua, cui seguono attività di
workshop rivolte agli alunni tutti.
PROMOZIONE
ALLA LETTURA
Da diversi anni la Scuola Primaria di Gonzaga, grazie alla preziosa
collaborazione della Biblioteca comunale realizza percorsi di
promozione alla lettura per tutte le classi, facendo attenzione a
differenziare le proposte per creare opportunità adeguate alle fasi di
crescita e di sviluppo del linguaggio dei bambini e per mantenere
sempre un elevato grado di stimolazione verso la parola scritta.
GIOCO SPORT
Il Progetto è rivolto ai bambini della scuola primaria e concerne
proposte di attività ludico-motorie e di Giocosport semplici e divertenti,
differenziate per ciascuna classe e coerenti con gli stadi di sviluppo
fisico, psichico ed emotivo dei bambini.
Gli obiettivi di questo percorso sono:
Conoscere e sperimentare le diverse discipline sportive
Eseguire le attività proposte per sperimentare e migliorare le
proprie capacità.
Utilizzare tecniche di sperimentazione e miglioramento delle
proprie capacità
Rispettare le regole dei giochi sportivi praticati.
Svolgere un ruolo attivo e significativo nelle attività di gioco-
sport individuale e di squadra.
Cooperare nel gruppo, confrontarsi lealmente, anche in una
competizione, con i compagni.
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PERCORSO
SULLE
EMOZIONI
Si tratta di un percorso dedicato alla scoperta delle emozioni e alla loro
gestione nei rapporti interpersonali.
Nello scorso anno scolastico è stato destinato a due classi terze.
SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO
Progetti e attività integrative curricolari
La Scuola intende rispondere alle esigenze del contesto socio-culturale, attivando progetti
educativo-didattici in ambito curriculare allo scopo di approfondire le conoscenze e potenziare le
competenze degli alunni.
TEATRO
Tramite la collaborazione di esperti esterni si svolgono attività che
intendono:
Valorizzare la relazione tra il corpo/ il gesto/ la voce/ la
parola/ il testo/ la musica
Valorizzare la relazione con gli altri in funzione di un
obiettivo/ progetto da costruire insieme
Valorizzare percorsi di conoscenza anche tramite la
narrazione teatrale
Sviluppare il pensiero creativo
Promuovere le prime esperienze di educazione estetica ( di
carattere espressivo-creativo o
fruitivo-critico)
Valutare criticamente e leggere alcune produzioni teatrali
attraverso la visione di spettacoli
Realizzare rappresentazioni teatrali
Alla fine del percorso viene presentato uno spettacolo, prodotto e
interpretato dagli studenti.
TEATRO L2
Allo scopo di destare maggior interesse per la lingua inglese, di
sviluppare la capacità di comunicazione in situazione reali e di
stimolare l’uso della lingua, viene rappresentato uno spettacolo
teatrale in lingua inglese con attori madrelingua, cui seguono attività
di workshop rivolte agli alunni tutti.
Ci si attende il rinforzo della conoscenza della lingua in un contesto
interattivo e il miglioramento della fluency.
CINEMASCUOLA
Vengono proposti per una settimana all’attenzione degli studenti
film di formazione nell’intento di avviare i ragazzi all’analisi del
linguaggio cinematografico, alla riflessione su tematiche
dell’infanzia, dell’adolescenza o di attualità, alla conoscenza di
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realtà diverse, all’esercizio della capacità critica.
LABORATORIO DI
INTERCULTURA
Interazione e compresenza Lettere e Religione Cattolica.
Lo scopo è quello di presentare, analizzare e approfondire il
pensiero, i valori, i significati all’interno delle diverse culture
attraverso la letteratura e le espressioni artistiche e spirituali con
l’obiettivo di guidare alla conoscenza di sé e alla conoscenza
dell’altro attraverso lo scambio, l’interazione, la condivisione di
emozioni, idee, saperi, in un confronto di apertura e inclusione
Progetti e attività integrative extracurricolari
DIDATTICA
DELL’ARTE
Le opere d’arte giunte a Gonzaga attraverso il concorso d’arte indetto dalla
Fiera Millenaria e ora in possesso del Comune, costituiscono la base di
partenza per il progetto.
Tali opere, di cui è in corso una campagna fotografica e catalografica,
formeranno il nucleo centrale della collezione che verrà esposta nel nuovo
spazio museale del Comune di Gonzaga all’interno della Torre, realizzato
grazie ai contributi del progetto Dominus.
I ragazzi delle classi coinvolte nel progetto avranno la possibilità di
partecipare in prima persona al processo di musealizzazione dei beni
culturali. L’esperienza permette loro di stringere un rapporto privilegiato
con le opere e con il museo, attivando un processo di identificazione nel
bene culturale. In particolare vengono sensibilizzati all’importanza dei
concetti di tradizione, continuità e discontinuità storica, appartenenza,
ricordo, ricchezza, e di conseguenza all’idea di salvaguardia del
patrimonio.
Il laboratorio esperienziale che andiamo a presentare ha una durata
triennale (dal 2012 al 2014), interessa solo le classi a tempo prolungato e
sarà scandito dalle fasi in cui si formerà il museo di Gonzaga.
UN LIBRO
PER LA
TESTA
Il progetto ha lo scopo di promuovere nei ragazzi il piacere della lettura e
di favorire l’accostamento ai diversi generi letterari. E’ un percorso che
contemporaneamente fa riflettere gli studenti sui propri gusti letterari e
sulle emozioni suscitate dalle varie storie.
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3.4. Verifica e valutazione degli apprendimenti
La valutazione degli alunni non deve essere intesa solo come atto di verifica finale del processo
di apprendimento. La valutazione assume una preminente finalità formativa poiché accerta lo
sviluppo educativo nel contesto della realtà del soggetto ed ha lo scopo di stimolare il
miglioramento del processo di insegnamento-apprendimento, in quanto si riferisce a competenze,
comportamenti, atteggiamenti (area socio-affettiva), conoscenze e abilità (area cognitiva).
Si articola in tre momenti:
iniziale o diagnostica
in itinere o formativa
finale o sommativa.
La valutazione diagnostica definisce la situazione di partenza degli alunni ed è volta alla
conoscenza dei prerequisiti e delle abilità di base da essi possedute, in modo da poter procedere
all’impostazione dell’attività didattica.
La valutazione formativa fornisce informazioni sul grado di apprendimento dell’alunno e sulle
difficoltà incontrate in itinere. I docenti controllano l’efficacia dell’azione didattico-formativa
svolta; nel caso non si riscontrino progressi degli studenti si provvede alla revisione del
percorso previsto, adottando i correttivi necessari per favorire il conseguimento degli obiettivi.
La valutazione sommativa rileva le modifiche intervenute nel processo di apprendimento,
accertando il grado di raggiungimento degli obiettivi e tiene conto dei progressi dell’alunno
rispetto alla situazione iniziale, ma anche rispetto ai traguardi finali da raggiungere al termine del
primo ciclo.
La valutazione è anche orientativa, perché orienta il processo di apprendimento ed indirizza
gradualmente gli studenti all’autovalutazione, coinvolgendo la loro dimensione affettivo–
emotiva.
Il confronto continuo con gli alunni, nel tentativo di comunicare con chiarezza le modalità di
valutazione e la terminologia usata, crea un clima favorevole alla costruzione da parte degli
alunni di un’idea di sé ancorata alla realtà. La consapevolezza di questo percorso, che conduce
alla maturazione della personalità, motiva gli alunni ad orientare le proprie scelte future
calibrandole su se stessi, sulle proprie esperienze e sul progetto di vita, che cominciano a
immaginare .
L’attività di valutazione ha in ogni unità scolastica finalità rivolte al miglioramento della qualità
del servizio scolastico. Commissioni e gruppi di lavoro hanno elaborato strumenti di rilevazione
e di osservazione che vengono utilizzati ai seguenti fini:
raccordo tra ordini di scuola (scheda di passaggio – rilevazione delle competenze
disciplinari);
modalità di osservazione degli alunni in rapporto ai processi di insegnamento/apprendimento;
relazioni sui singoli casi che evidenziano particolari difficoltà.
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Il processo di apprendimento viene valutato nella sua globalità, seguendo i seguenti indicatori:
esiti delle verifiche periodiche
impegno
interesse / partecipazione
grado di autonomia raggiunto
livello di competenza raggiunto.
In accordo con uno stile didattico che tenga conto sempre più di una personalizzazione del
curricolo, in ordine alla valutazione vengono valorizzati in ciascun bambino le conquiste e i
progressi compiuti.
La valutazione degli apprendimenti viene distinta in valutazione disciplinare e valutazione del
comportamento.
I docenti verificano in modo sistematico il processo di apprendimento per mezzo di prove
oggettive per rilevare l’acquisizione di conoscenze, abilità e competenze in relazione alle attività
didattiche svolte e prove aperte (interrogazioni, produzione di elaborati di varia natura) per
delineare i progressi rispetto ai livelli di partenza.
I criteri di valutazione vengono comunicati agli alunni durante l’attività quotidiana in classe e alle
loro famiglie nel corso dei colloqui.
Modalità e strumenti di verifica
Modalità di verifica Strumenti di verifica
Colloqui, conversazioni guidate in
classe
Prove di ingresso
Prove in itinere
Prove quadrimestrali e finali
Prove (scritte e orali) Produzione degli alunni
(scritte ed orali)
Prove graduate e sostitutive per gli
alunni in difficoltà
Prove oggettive
(test, questionari,tabelle…)
Osservazioni dirette e sistematiche
nei vari momenti e contesti
scolastici.
Osservazioni per gli obiettivi non
cognitivi.
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Almeno una volta a quadrimestre verranno somministrate prove comuni a tutte le classi dello
stesso livello, concordate nei dipartimenti disciplinari e col duplice intento di uniformare gli
obiettivi per ogni livello e di verificare il loro raggiungimento.
Le prove di verifica per alunni DSA
Gli alunni con DSA avranno prove personalizzate in base al loro Piano Educativo Personalizzato,
coi dovuti mezzi compensativi e misure dispensative preventivamente concordati.
Per le prove scritte:
preparare verifiche scritte in modo chiaro, usando un carattere leggibile, stampato maiuscolo(
Arial, Verdana, Comic Sans, Georgia dimensione 12-14, interspazio 1,5)
garantire tempi più lunghi e/o ridurre il numero degli esercizi.
predisporre esercizi a complessità crescente
evitare di richiedere definizioni o dati mnemonici
formulare sempre le consegne anche a voce
sono preferibili le verifiche strutturate
può essere utile dividere le richieste per argomento con un titolo ed evidenziare la parola
chiave
utilizzare per le verifiche domande a scelta multipla
dare indicazioni su come deve essere svolto un esercizio, possibilmente con un esempio
Per le prove orali:
privilegiare l’orale allo scritto
programmare le interrogazioni specificando gli argomenti che saranno chiesti e ridurre il
numero delle pagine
durante le interrogazioni fare utilizzare sussidi cartacei quali: mappe concettuali e tabelle
(dati, eventi, nomi, categorie grammaticali ecc.); linea del tempo, carte geografiche fisiche e
politiche, grafici e strumenti di calcolo come la calcolatrice, formulari, algoritmi ecc.
le verifiche devono essere prevalentemente orali e guidate con domande circoscritte e
univoche, non contenenti doppie negazioni, senza domande plurime
va lasciato il tempo per la rielaborazione della domanda e per la predisposizione della
risposta. Le domande non devono essere incalzanti
evitare di richiedere lo studio mnemonico e tenere presente che vi è una notevole difficoltà
nel ricordare nomi, termini tecnici, specifici e definizioni.
Valutazione per gli alunni con DSA
valutare il percorso compiuto dall’alunno, evidenziando soprattutto i progressi acquisiti,
l’impegno, le conoscenze apprese, le strategie utilizzate e il grado di autonomia
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conseguita
considerare le ripercussioni sull’autostima: se i rimandi sono positivi si migliora
l’autostima dell’alunno
si farà attenzione alla comunicazione della valutazione degli elaborati , quindi si
premieranno i progressi e gli sforzi
si terrà conto del punto di partenza e dei risultati conseguiti
si valuterà il contenuto e non la forma degli elaborati
non saranno valutati gli errori di calcolo, di trascrizione e gli errori ortografici.
Valutazione alunni stranieri con PSP
Tenendo conto della normativa vigente la valutazione degli alunni stranieri con PSP avverrà in
base ai seguenti criteri:
il punto di partenza e i risultati conseguiti;
il percorso compiuto dall’alunno, evidenziando soprattutto i progressi, l’impegno e il
grado di autonomia e maturazione conseguito;
gli obiettivi raggiunti rispetto al PSP;
gli esiti raggiunti nel percorso di alfabetizzazione;
le potenzialità di apprendimento dell’alunno nel percorso di studi successivo.
Valutazione nella Scuola dell’infanzia
Nella scuola dell’Infanzia la valutazione non è la risultante sommativa di una serie di rilevazioni,
ma una interpretazione, in chiave formativa, delle informazioni raccolte.
È un’analisi dei processi, delle operazioni mentali, delle esperienze fatte dai bambini per
riprogettare e calibrare meglio altre esperienze, altri processi, altre operazioni.
Valutazione nella Scuola Primaria
A partire dalle premesse già citate nei criteri comuni d’Istituto per la Valutazione, si attribuisce
ad ogni singola disciplina un voto espresso in decimi, riportandolo nel Documento di
Valutazione:
DIECI: gli obiettivi sono stati pienamente raggiunti. L’alunno ha conseguito piena competenza e
possiede conoscenze complete e personalizzate. Organizza in modo autonomo e completo
consegne e compiti affidati. Denota padronanza e capacità di trasferire ad altri contesti le
competenze acquisite
NOVE : gli obiettivi sono stati pienamente raggiunti. L’alunno possiede una padronanza sicura.
Ha conseguito un buon livello di competenza e utilizza adeguatamente i linguaggi specifici.
Esegue con impegno e autonomia consegne e compiti.
OTTO: gli obiettivi sono stati raggiunti. Ha conseguito una buona competenza e utilizza i
50
linguaggi specifici di ogni disciplina. Esegue consegne e compiti affidati.
SETTE: gli obiettivi sono stati raggiunti ma vanno consolidati. L’alunno possiede una
competenza essenziale per procedere nel curricolo e non utilizza i linguaggi specifici. Esegue
consegne e compiti affidati .
SEI: gli obiettivi prefissati sono stati parzialmente raggiunti. L’alunno ha conseguito una
competenza essenziale. E' in difficoltà nell'esecuzione di consegne e compiti affidati.
CINQUE: gli obiettivi prefissati non sono stati raggiunti. L’alunno non ha conseguito una
competenza essenziale. E' in difficoltà nell'esecuzione di consegne e compiti affidati.
Inoltre, si valutano le competenze disciplinari in uscita dalla classe V mediante certificazione.
VEDI ALLEGATO 3
Valutazione del comportamento
Per quanto riguarda la valutazione del comportamento, si considerano i seguenti descrittori :
l’alunno si assume la responsabilità dei propri doveri nei diversi contesti educativi
l’alunno porta a termine con affidabilità gli impegni presi
l’alunno utilizza in modo corretto strutture e materiali della scuola
l’alunno rispetta consapevolmente le regole della scuola
l’alunno valorizza le potenzialità del gruppo di lavoro, collaborando in modo positivo con
insegnanti e compagni.
Alla valutazione corrispondono giudizi sintetici a cui viene attribuito il seguente significato
valutativo:
OTTIMO: obiettivo pienamente raggiunto
DISTINTO: obiettivo raggiunto
BUONO: obiettivo complessivamente raggiunto
SUFFICIENTE: obiettivo parzialmente raggiunto
NON SUFFICIENTE: obiettivo non raggiunto.
Criteri di valutazione per la Scuola secondaria di primo grado
Per quanto riguarda la valutazione disciplinare e la misurazione delle prove oggettive i docenti
usano la seguente griglia:
Percentuali per le prove strutturate
Valutazione Percentuali
4
4,5
30 – 34%
35 – 39 %
51
5
5,5
6
6,5
7
7,5
8
8,5
9
9,5
10
40 – 47 %
48 – 55 %
56 – 62 %
63 – 69 %
70 – 74 %
75 – 79 %
80 – 84 %
85 – 89 %
90 – 93 %
94 – 97 %
98 – 100 %
Il voto espresso in decimi sarà sempre accompagnato da un giudizio di valutazione, che indica i
fattori da modificare, incoraggia l’autostima degli alunni, suggerisce il modo di migliorare.
I dati relativi alle verifiche disciplinari e le osservazioni sistematiche sono gli strumenti per
mezzo dei quali verrà formulata la valutazione degli allievi.
L’informazione sulla situazione scolastica dei singoli allievi avviene attraverso la comunicazione
dei risultati delle verifiche scritte mediante visione diretta delle prove, mentre gli esiti delle prove
orali vengono registrati sul diario scolastico; durante i colloqui individuali vengono fornite
informazioni più dettagliate.
La valutazione, periodica e finale, in applicazione della legge 169/2008 (conversione del DL
137/08) è riportata con voto numerico espresso in decimi ed avverrà al termine del primo e del
secondo quadrimestre.
Gli esiti della valutazione degli apprendimenti e del comportamento saranno comunicati alle
famiglie al momento della consegna della scheda di valutazione quadrimestrale, non solo per
informarle, ma anche per condividere il raggiungimento degli obiettivi.
Criteri generali per la valutazione del comportamento alla Scuola secondaria di primo
grado
La valutazione del comportamento viene attribuita dall’intero Consiglio di classe in sede di
scrutinio in base ai seguenti criteri:
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AMBITO PERSONALE
a) interesse e partecipazione al dialogo educativo
b) rispetto degli impegni scolastici:
- eseguire i compiti
- applicarsi nello studio
- portare il materiale necessario allo svolgimento
delle lezioni
c) responsabilità personale
- nella collaborazione con docenti, personale
scolastico e
compagni
- durante attività di carattere educativo svolte al di
fuori della sede scolastica
AMBITO SOCIALE
d) rispetto degli altri e delle norme che regolano la vita e
l’attività dell’Istituto
AMBIENTE e) rispetto delle strutture e dei materiali scolastici (propri,
dei
compagni e della scuola)
Ai sensi dell’art. 2 comma 8 del D.P.R. n. 122 del 22 giugno 2009, “la valutazione del
comportamento è espressa nella scuola secondaria di primo grado con voto numerico
espresso collegialmente in decimi” e della normativa del Ministero dell’Istruzione del 23
gennaio 2009 “il voto di comportamento, definito dal consiglio di classe, concorre alla
valutazione complessiva dello studente, in quanto determina, autonomamente, la non
ammissione alla classe successiva o all’esame di Stato nel caso sia inferiore a sei decimi,
indipendentemente dalla votazione conseguita nelle singole discipline di studio”.
Sono considerate valutazioni positive della condotta i voti dal 6 (sei) al 10 (dieci).
Il sei segnala però una presenza in classe poco costruttiva o per passività o per eccessiva
esuberanza.
Fatta salva l’autonomia di giudizio del singolo Consiglio di classe, si suggerisce l’attribuzione
di una determinata valutazione in presenza della maggioranza dei relativi descrittori.
L’attribuzione del 5 potrà avvenire esclusivamente in presenza di comportamenti di particolare
gravità, riconducibili alle fattispecie previste dal D.P.R. 249/1998 e successive modifiche (D.P.R.
235/2007 e nota al prot. 3602/PO del 31/07/2008) e definitivamente recepite nel DPR 22.06.2009
n.122. In ogni caso l’infrazione grave oggetto di sanzione dovrà essere documentata con note sul
registro di classe e/o registrazione sui verbali del Consiglio di classe.
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CRITERI
GENERALI Indicatori Descrittori
10 9 8 7 6
Ambito
personale
Interesse e
partecipazione
al dialogo
educativo
Rispetto degli
impegni
scolastici
(eseguire i
compiti,
applicarsi nello
studio, portare
il materiale
necessario allo
svolgimento
delle lezioni)
Responsabilità
personale
(collaborazione
con i docenti,
personale
scolastico,
compagni)
Interesse vivo,
partecipazione
propositiva
alle lezioni e
alle attività
della scuola
Puntuale e
serio
espletamento
degli impegni
scolastici
Ruolo
propositivo e
collaborazione
costruttiva
Interesse
costante e
partecipazione
attiva alle
lezioni
Costante
adempimento
dei doveri
scolastici
Ruolo positivo
e continua
collaborazione
nel gruppo
classe
Interesse
abbastanza
costante e/o
partecipazione
abbastanza
attiva
Assolvimento
di norma
regolare dei
doveri
scolastici
Ruolo
generalmente
di
collaborazione
nel gruppo
classe
Interesse
selettivo e/o
superficiale e
partecipazione
discontinua
alle attività
scolastiche
Assolvimento
non sempre
regolare dei
doveri
scolastici
Ruolo
episodico di
disturbo o
passivo e
collaborazione
discontinua
nel gruppo
classe
Interesse e
partecipazione
alle lezioni scarsi
e/o disturbo
delle attività
scolastiche
Saltuario
adempimento
dei doveri
scolastici
Ruolo di
disturbo
reiterato dello
svolgimento
delle attività
scolastiche e
scarsa
disponibilità alla
collaborazione
Ambito
sociale
Rispetto degli
altri e delle
norme che
regolano la
vita e l’attività
dell’istituto
Rispetto
consapevole
degli altri e
delle norme
disciplinari
d’istituto
Pieno rispetto
degli altri e
delle norme
disciplinari
d’istituto
Complessivo
rispetto degli
altri e delle
norme
disciplinari
d’istituto
Rispetto in
genere degli
altri e delle
norme
disciplinari
d’istituto,
seppur con
infrazioni lievi
(ritardi
reiterati,
assenze
ingiustificate,
tardiva
restituzione
delle verifiche,
uso di un
linguaggio a
volte
sconveniente
etc)
Episodi di
mancato
rispetto degli
altri e del
regolamento
scolastico, (es.
comportamenti
che possono
provocare danni
a compagni o
altre persone
dentro e fuori
l’edificio
scolastico,
offese verbali,
falsificazione
firme genitori,
mancata
restituzione
delle verifiche,
uso linguaggio
spesso non
54
corretto etc)
Ambiente Rispetto delle
strutture e dei
materiali
scolastici
(propri, dei
compagni e
della scuola)
Rispetto
dell’integrità
delle strutture
ed uso
corretto e
consapevole
dei materiali
scolastici
Rispetto
dell’integrità
delle strutture
ed uso sempre
corretto dei
materiali
scolastici
Rispetto
dell’integrità
delle strutture
ed uso
corretto dei
materiali
scolastici
Rispetto delle
strutture e uso
in genere
corretto delle
attrezzature e
dei materiali
scolastici
Scarso rispetto
delle strutture
ed uso non
sempre corretto
delle
attrezzature e
dei materiali
scolastici
(sottrazione e/o
danneggiamento
di beni altrui
etc).
Valutazione dell’azione didattica
Esistono due tipi di valutazione: interna ed esterna.
La valutazione interna deve essere intesa come momento di riflessione sull’efficacia degli
interventi educativo-didattici nel processo formativo dell’alunno, per individuare i punti di forza
da consolidare e gli aspetti critici da migliorare.
L’obiettivo è il miglioramento della qualità dei servizi della scuola.
I docenti hanno occasione di discutere, di verificare e valutare il piano; in particolare la
valutazione degli esiti del POF viene affidata al Collegio dei Docenti, ai Consigli di Classe, i
quali adeguano finalità ed obiettivi alle esigenze degli alunni, ai team, ai Dipartimenti
disciplinari.
La valutazione esterna viene attuata confrontandosi con i genitori degli alunni, che possono
esprimere giudizi e indicazioni per mezzo dei propri rappresentanti negli Organi Collegiali.
Il Collegio dei Docenti interpreta i segnali positivi e negativi provenienti dal territorio per
confermare o correggere le proposte educative inserite nel P.O.F.
Una seconda modalità di valutazione viene effettuata dall’INValSI (Istituto Nazionale per la
Valutazione del Sistema dell’Istruzione) che accerta annualmente, in linea con le direttive del
MIUR, gli apprendimenti di Italiano e Matematica delle classi prime e terze della scuola.
Il Certificato delle Competenze
E’ il documento ufficiale che viene consegnato agli alunni dopo l’Esame di Stato. Viene
compilato da tutti i docenti del Consiglio di Classe e riporta sia la valutazione numerica finale
ottenuta nelle prove d’esame, sia l’indicazione dei livelli di competenza raggiunti nelle singole
discipline nell’arco del triennio di scuola secondaria di primo grado.
55
Il Certificato delle Competenze costituisce da una parte il punto di arrivo del percorso formativo
compiuto dagli alunni nella scuola media, dall’altra il punto di partenza per le successive
esperienze di studio e di vita.
VEDI ALLEGATO 4
3.5. Impegni per dare un’identità unitaria all’Offerta formativa d’Istituto
Sito Internet
Per dare visibilità all’Istituto e alle sue buone pratiche, è stato attivato il sito internet
www.icgonzaga.net con cui si intende in particolare:
Fornire informazioni sia al personale che all'utenza.
Facilitare la comunicazione interna e quella con l'esterno della scuola.
Dare informazioni sull'organizzazione dell'Istituto e sulle attività scolastiche dei diversi
plessi.
Fornire materiale di segreteria per via telematica.