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Date post: 29-Jun-2015
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LA POLITICA PONTIFICIO CONSIGLIO DELLA GIUSTIZIA E DELLA PACE - COMPENDIO DELLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA - LA COMUNITÀ POLITICA nn.° 377 - 427 Prof. Luca Fabbri
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  • 1. Luca Fabbri Prof. PONTIFICIO CONSIGLIO DELLA GIUSTIZIA E DELLA PACE - COMPENDIO DELLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA - LA COMUNIT POLITICA nn. 377 - 427

2. 377 Il popolo di Israele, nella fase inizialedella sua storia, non ha re, come gli altripopoli, perch riconosce soltanto la signoriadi Jahve. Dio che interviene nella storiaattraversouominicarismatici, cometestimonia il Libro dei Giudici. Allultimo diquesti uomini, Samuele, profeta e giudice, ilpopolo chieder un re (cfr. 1 Sam 8,5; 10,18-19).Samuele mette in guardia gli Israeliti circa leconseguenze di un esercizio dispotico dellaregalit (cfr. 1 Sam 8,11-18); il potereregale,tuttavia,pu essereanchesperimentato come dono di Jahve che vienein soccorso del Suo popolo (cfr. 1 Sam 9,16). Allafine, Saul ricever lunzione regale (cfr. 1Sam 10,1- 2). La vicenda evidenzia le tensioniche portarono Israele ad una concezionedella regalit diversa da quella dei popolivicini: il re, scelto da Jahve (cfr. Dt 17,15; 1Sam 9,16) e da Lui consacrato (cfr. 1 Sam16,12-13), sar visto come Suo figlio (cfr. Sal 2,7) edovr renderne visibile la signoria e il disegnodi salvezza (cfr. Sal 72). Dovr dunque farsidifensore dei deboli e assicurare al popolo lagiustizia: le denunce dei profeti siappunteranno proprio sulle inadempienze deire (cfr. 1 Re 21; Is 10,1-4;Am 2,6-8; 8,4-8; Mi 3,1-4). 3. 378 Il prototipo del re scelto da Jahve Davide, di cui il racconto biblico sottolinea con compiacimento lumileM. Chagall (1887-1985), Re Davide suona lacetra, Museo nazionale, Nizza. condizione (cfr. 1 Sam 16,1-13). Davide il depositario della promessa (cfr. 2 Sam 7,13-16; Sal 89,2-38; 132,11-18), che lo rende iniziatore di una speciale tradizione regale, la tradizione messianica. Essa, nonostante tutti i peccati e le infedelt dello stessoDavide e dei suoi successori, culmina in Ges Cristo, lunto di Jahve (cio consacrato del Signore: cfr. 1 Sam 2,35; 24,7.11; 26,9.16; cfr. anche Es 30,22-32) per eccellenza, figlio di Davide (cfr. le due genealogie in Mt 1,1-17 e Lc 3,23-38; cfr. anche Rm 1,3). Il fallimento sul piano storico della regalit non porter alla scomparsa dellideale di un re che, nella fedelt a Jahve, governi con saggezza e operi la giustizia. Questa speranza riappare pi volte nei Salmi (cfr. Sal 2; 18; 20; 21; 72). Negli oracoli messianici attesa, per il tempo escatologico, la figura di un re abitato dallo Spirito del Signore, pieno di sapienza e in grado di rendere giustizia ai poveri (cfr. Is 11,2-5; Ger 23,5-6). Vero pastore del popolo dIsraele (cfr. Ez34,23-24; 37,24), egli porter la pace alle genti (cfr. Zc 9,9-10). Nella letteratura sapienziale, il re presentato come colui che pronuncia giusti giudizi e aborrisce liniquit (cfr. Pr 16,12), giudica i poveri con equit (cfr. Pr 29,14) ed amico delluomo dal cuore puro (cfr. Pr 22,11). Diventa via via pi esplicito lannuncio di quanto i Vangeli e gli altri testi del Nuovo Testamento vedono realizzato inGesdi Nazaret, incarnazione definitiva della figura del re descritta nellAntico Testamento. 4. 379 Ges rifiuta il potere oppressivo e dispotico dei capi sulle azioni (cfr. Mc 10,42) e laloro pretesa di farsi chiamare benefattori (cfr. Lc 22,25), ma non contesta maidirettamente le autorit del Suo tempo. Nella diatriba sul tributo da dare a Cesare(cfr. Mc 12,13-17; Mt22,15-22; Lc 20,20-26), Egli afferma che occorre dare a Dio quello che diDio, condannando implicitamente ogni tentativo di divinizzazione e diassolutizzazione del potere temporale: solo Dio pu esigere tutto dalluomo. Nellostesso tempo, il potere temporale ha diritto a ci che gli dovuto: Ges nonconsidera ingiusto il tributo a Cesare. Ges, il Messia promesso, ha combattuto esconfitto la tentazione di un messianismo politico, caratterizzato dal dominio sulleNazioni (cfr. Mt 4,8- 11; Lc 4,5-8). Egli il Figlio delluomo venuto per servire e dare lapropria vita (Mc 10,45; cfr. Mt 20,24-28; Lc 22,24-27). Ai Suoi discepoli che discutono su chi siail pi grande, il Signore insegna a farsi ultimi e a servire tutti (cfr.Mc 9,33-35), indicandoai figli di Zebedo, Giacomo e Giovanni, che ambiscono a sedersi alla Sua destra, ilcammino della croce (cfr. Mc 10,35-40; Mt 20,20-23). Valentin de Boulogne), Il Tributo di Cesare, ca. 1620, Muse du Chteau, Versailles 5. 380 La sottomissione, non passiva, ma per ragioni di coscienza (cfr. Rm 13,5), alpotere costituito risponde allordine stabilito da Dio. San Paolo [] insiste suldovere civico di pagare i tributi: Rendete a ciascuno ci che gli dovuto: a chiil tributo, il tributo; a chi le tasse, le tasse; a chi il timore, il timore; a chi ilrispetto, il rispetto (Rm 13,7). LApostolo non intende certo legittimare ognipotere, quanto piuttosto aiutare i cristiani a compiere il bene davanti a tuttigli uomini (Rm 12,17), anche nei rapporti con lautorit, in quanto essa alservizio di Dio per il bene della persona (cfr.Rm 13,4; 1 Tm 2,1-2; Tt 3,1) e per la giustacondanna di chi opera il male (Rm 13,4). (Vedi anche 1 Pt 2,13). Il re e i suoi governatorihanno il compito di punire i malfattori e premiare i buoni (1 Pt 2,14). La loroautorit deve essere onorata (cfr. 1 Pt 2,17), cio riconosciuta []. La libert nonpu essere usata per coprire la propria malizia, ma per servire Dio (1 Pt 2,15). Sitratta allora di unobbedienza libera e responsabile ad unautorit che farispettare la giustizia, assicurando il bene comune. 381 La preghiera per igovernanti, raccomandata da san Paolo durante le persecuzioni, indicaesplicitamente ci che lautorit politica deve garantire: una vita calma etranquilla, da trascorrere con tutta piet e dignit (cfr. 1 Tm 2,1-2). [] 382 Quando ilpotere umano esce dai limiti dellordine voluto da Dio, si autodivinizza e chiedelassoluta sottomissione []. 383 [] Cristo svela allautorit umana, sempretentata dal dominio, il suo significato autentico e compiuto di servizio. [] Lasovranit appartiene a Dio. Il Signore, tuttavia, non ha voluto riservare solo as lesercizio di tutti i poteri. Egli assegna ad ogni creatura le funzioni che essa in grado di esercitare []. Questo modo di governare deve essere imitato nellavita sociale. [] 6. 384 La persona umana fondamento e fine della convivenzapolitica. Dotata di razionalit, essa responsabile delle propriescelte e capace di perseguire progetti che danno senso allasua vita, a livello individuale e sociale. Lapertura verso laTrascendenza e verso gli altri il tratto che la caratterizza econtraddistingue []. Questo significa che per luomo, creaturanaturalmente sociale e politica, la vita sociale non qualcosadi accessorio, bens unessenziale ed ineliminabiledimensione. [] La comunit politica [] esiste per ottenere unfine altrimenti irraggiungibile: la crescita pi piena di ciascunodei suoi membri, chiamati a collaborare stabilmente perrealizzare il bene comune, sotto la spinta della loro tensionenaturale verso il vero e verso il bene. 385 [] Il popolo non una moltitudine amorfa, una massa inerte da manipolare estrumentalizzare, bens un insieme di persone, ciascuna dellequali [] ha la possibilit di formarsi una propria opinione sullacosa pubblica e la libert di esprimere la propria sensibilitpolitica e di farla valere in maniera confacente al bene comune.Il popolo vive della pienezza della vita degli uomini che locompongono, ciascuno dei quali ... una persona consapevoledelle proprie responsabilit e delle proprie convinzioni. Gliappartenenti ad una comunit politica, pur essendouniti organicamente tralorocomepopolo, conservano, tuttavia, uninsopprimibile autonomia alivello di esistenza personale e dei fini da perseguire. 386 Ciche caratterizza in primo luogo un popolo la condivisione divita e di valori, che fonte di comunione a livello spirituale e 7. 388 Considerare la persona umana comefondamento e fine della comunit politica significaadoperarsi, innanzi tutto, per il riconoscimento e ilrispetto della sua dignit mediante la tutela e lapromozione dei diritti fondamentali e inalienabilidelluomo [] 389 La comunit politica persegue ilbene comune operando per la creazione di unambiente umano in cui ai cittadini sia offerta lapossibilit di un reale esercizio dei diritti umani e diun pieno adempimento dei relativi doveri [] Lapiena realizzazione del bene comune richiede chela comunit politica sviluppi, nellambito dei dirittiumani, una duplice e complementare azione, didifesa e di promozione: Si deve quindi evitareche, attraverso la preferenza data alla tutela deidiritti di alcuni individui o gruppi sociali, si creinoposizioni di privilegio; e si deve pure evitareche, nellintento di promuovere gli accennatidiritti, si arrivi allassurdo risultato di ridurreeccessivamente o renderne impossibile il genuinoesercizio. 8. 390 Il significato profondo della convivenza civile e politica nonemerge immediatamente dallelenco dei diritti e dei doveri dellapersona. Tale convivenza acquista tutto il suo significato se basatasullamicizia civile e sulla fraternit. Il campo del diritto, infatti, quello dellinteresse tutelato e del rispetto esteriore, dellaprotezione dei beni materiali e della loro ripartizione secondoregole stabilite; il campo dellamicizia, invece, quello deldisinteresse, del distacco dai beni materiali, della lorodonazione,della disponibilit interiorealle esigenzedellaltro. Lamicizia civile, cos intesa, lattuazione pi autenticadel principio di fraternit, che inseparabile da quello di libert e diuguaglianza. Si tratta di un principio rimasto in gran parte nonattuatonelle societ politichemoderne econtemporanee, soprattutto a causa dellinflusso esercitato dalleideologie individualistiche e collettivistiche. 391 Una comunit solidamente fondata quando tende alla promozione integrale dellapersona e del bene comune; in questo caso, il diritto vienedefinito, rispettato e vissuto anche secondo le modalit dellasolidariet e della dedizione al prossimo. La giustizia richiede cheognuno possa godere dei propri beni e dei propri diritti e puessere considerata la misura minima dellamore. La convivenzadiventa tanto pi umana quanto pi caratterizzata dallo sforzoverso una pi matura consapevolezza dellideale verso cui essadeve tendere, che la civilt dellAmore. Luomo unapersona, non solo un individuo. Con il termine persona si indicauna natura dotata di intelligenza e di volont libera: dunqueuna realt ben superiore a quella di un soggetto che si esprime neibisogni prodotti dalla mera dimensione materiale. [] 9. 393 [] Iddio [] ha creato gli esseri umani sociali pernatura; e poich non vi pu essere societ che si sostenga, senon c chi sovrasti gli altri, muovendo ognuno con efficacia edunit di mezzi verso un fine comune, ne segue che allaconvivenza civile indispensabile lautorit che la regga; laquale, non altrimenti che la societ, da natura, e percistesso viene da Dio . Lautorit politica pertantonecessario a motivo dei compiti che le sono attribuiti e deveessere una componente positiva e insostituibile dellaconvivenza civile. 394 Lautorit politica deve garantire la vitaordinata e retta della comunit, senza sostituirsi alla liberaattivit dei singoli e dei gruppi, ma disciplinandola eorientandola, nel rispetto e nella tutela dellindipendenza deisoggetti individuali e sociali, verso la realizzazione del benecomune. [] Lesercizio dellautorit politica, infatti, sia nellacomunit come tale, sia negli organismi che rappresentano lostato, deve sempre essere praticato entro i limiti dellordinemorale, per procurare il bene comune secondo un ordinamentogiuridico legittimamente definito o da definire. Allora i cittadinisono obbligati in coscienza ad obbedire. 395 Il soggettodellautorit politica il popolo, considerato nella sua totalitquale detentore della sovranit. Il popolo, in varieforme, trasferisce lesercizio della sua sovranit a coloro cheliberamente elegge suoi rappresentanti, ma conserva la facoltdi farla valere nel controllo delloperato dei governanti e anchenella loro sostituzione, qualora essi non adempiano in manierasoddisfacente alle loro funzioni. [] Il solo consenso popolarenon tuttavia sufficiente a far ritenere giuste le modalit diesercizio dellautorit politica. 10. 396 Lautorit deve lasciarsi guidare dalla leggemorale: tutta la sua dignit deriva dallo svolgersinellambito dellordine morale [] 397 Lautoritdeve riconoscere, rispettare e promuovere ivalori umani e morali essenziali. Essi sonoinnati, scaturiscono dalla verit stessadellessere umano ed esprimono e tutelano ladignit della persona: valori, pertanto, chenessun individuo, nessuna maggioranza enessuno Stato potranno mai creare, modificare odistruggere. Essi non trovano fondamento inprovvisorie e mutevoli maggioranze diopinione, ma devono essere semplicementericonosciuti, rispettati e promossi come elementidi una legge morale obiettiva, legge naturaleiscritta nel cuore delluomo (cfr. Rm 2,15), epunto di riferimento normativo della stessa leggecivile. [] 398 Lautorit deve emanare leggigiuste, cio conformi alla dignit della personaumana e ai dettami della retta ragione. []Quando invece una legge in contrasto con laragione, la si denomina legge iniqua; in tal casoper cessa di essere legge e diviene piuttosto unatto di violenza. [] 11. 399 Il cittadino non obbligato in coscienza a seguire le prescrizioni delle autoritcivili se sono contrarie alle esigenze dellordine morale, ai diritti fondamentali dellepersone o agli insegnamenti del Vangelo. Le leggi ingiuste pongono gli uominimoralmente retti di fronte a drammatici problemi di coscienza: quando sono chiamatia collaborare ad azioni moralmente cattive, hanno lobbligo di rifiutarsi. Oltre adessere un dovere morale, questo rifiuto anche un diritto umano basilare che, proprioperch tale, la stessa legge civile deve riconoscere e proteggere: Chi ricorreallobiezione di coscienza deve essere salvaguardato non solo da sanzioni penali, maanche da qualsiasi danno sul piano legale, disciplinare, economico e professionale.400 Riconoscere che il diritto naturale fonda e limita il diritto positivo significaammettere che legittimo resistere allautorit qualora questa violi gravemente eripetutamente i principi del diritto naturale. [] 401 La dottrina sociale indica i criteriper lesercizio del diritto di resistenza: La resistenza alloppressione del poterepolitico non ricorrer legittimamente alle armi, salvo quando sussistano tutte insiemele seguenti condizioni: 1. in caso di violazioni certe, gravi e prolungate dei dirittifondamentali; 2. dopo che si siano tentate tutte le altre vie; 3. senza che si provochinodisordini peggiori; 4. qualora vi sia una fondata speranza di successo; 5. se impossibile intravedere ragionevolmente soluzioni migliori. La lotta armata contemplata quale estremo rimedio per porre fine a una tirannia evidente eprolungata che attentasse gravemente ai diritti fondamentali della persona enuocesse in modo pericoloso al bene comune di un paese. La gravit dei pericoliche il ricorso alla violenza oggi comporta fa ritenere comunque preferibile la stradadella resistenza passiva []. 12. 402 Per tutelare il bene comune, la legittima autorit pubblicaha il diritto e il dovere di comminare pene proporzionate allagravit dei delitti. Lo Stato ha il duplice compito direprimere i comportamenti lesivi dei diritti delluomo e delleregole fondamentali di una civile convivenza, nonchdi rimediare, tramite il sistema delle pene, al disordinecausato dallazione delittuosa. []. 403 La pena non serveunicamente allo scopo di difendere lordine pubblico e digarantire la sicurezza dellepersone: essadiventa, altres, uno strumento per la correzione del colpevole[]. La finalit cui tendere duplice: da un lato favorire ilreinserimento delle persone condannate; da un altrolato promuovere una giustizia riconciliatrice, capace direstaurare le relazioni di armonica convivenza spezzatedallatto criminoso. [] 404 Lattivit degli uffici prepostiallaccertamento della responsabilit penale [] deve tenderealla rigorosa ricerca della verit e va condotta nel pienorispetto della dignit e dei diritti della persona umana [].Nellespletamento delle indagini va scrupolosamenteosservata la regola che interdice la pratica della tortura [].Va altres escluso il ricorso ad una detenzione motivatasoltanto dal tentativo di ottenere notizie significative per ilprocesso . Inoltre, va assicurata la piena celerit deiprocessi []. I magistrati sono tenuti a un doveroso riserbonello svolgimento delle loro inchieste per non violare il dirittodegli indagati alla riservatezza e per non indebolire il principiodella presunzione dinnocenza. Poich anche un giudice pusbagliarsi, opportuno che la legislazione disponga un equoindennizzo per la vittima di un errore giudiziario. 13. 406 [] La Chiesa apprezza il sistema dellademocrazia, in quanto assicura la partecipazione deicittadini alle scelte politiche e garantisce ai governatila possibilit sia di eleggere e controllare i proprigovernanti, sia di sostituirli in modo pacifico, ove cirisulti opportuno. [] 407 Unautentica democrazianon solo il risultato di un rispetto formale diregole, ma il frutto della convinta accettazione deivalori che ispirano le procedure democratiche: ladignit di ogni persona umana, il rispetto dei dirittidelluomo, lassunzione del bene comune comefine e criterio regolativo della vita politica.[]410 Coloro che hanno responsabilit politiche nondevono dimenticare o sottovalutare la dimensionemoraledellarappresentanza, che consistenellimpegno di condividere le sorti del popolo e nelcercare la soluzione dei problemi sociali. In questaprospettiva, autorit responsabile significa ancheautorit esercitata mediante il ricorso alle virt chefavoriscono la pratica del potere con spirito diservizio []; unautorit esercitata da persone ingrado di assumere autenticamente come finalit delproprio operare il bene comune e non il prestigio olacquisizione di vantaggi personali. 411 Tra ledeformazioni del sistema democratico, la corruzionepolitica una delle pi gravi, perch tradisce al tempostesso i principi della morale e le norme della giustiziasociale []. 14. 417 La comunit politica costituita per essere al servizio dellasociet civile, dalla quale deriva. [] La societ civile uninsiemedi relazioni edirisorse, culturalieassociative, relativamente autonome dallambito sia politico siaeconomico: Il fine della societ civile universale, perch quello che riguarda il bene comune, a cui tutti e singoli i cittadinihanno diritto nella debita proporzione. [] 418 La comunitpolitica e la societ civile, seppure reciprocamente collegate einterdipendenti, non sono uguali nella gerarchia dei fini. Lacomunit politica essenzialmente al servizio della societcivile []. Lo Stato deve fornire una cornice giuridica adeguataal libero esercizio delle attivit dei soggetti sociali ed esserepronto ad intervenire [] per orientare verso il bene comune ladialettica tra le libere associazioni attive nella vita democraticae per dirimere e appianare le ambiguit e contraddizioni chesono presenti in quanto la societ anche luogo di scontro trainteressi diversi, dove c il rischio che il pi forte prevalga sulpi indifeso. 419 La comunit politica tenuta a regolare i proprirapporti nei confronti della societ civile secondo il principio disussidiariet: essenziale che la crescita della vita democraticaprenda avvio nel tessuto sociale. Le attivit della societ civile[] costituiscono le modalit pi adeguate per sviluppare ladimensione socialedellapersona.[] 420Lacooperazione, anche nelle sue forme meno strutturate, sidelinea come una delle risposte pi forti alla logica del conflittoe della concorrenza senza limiti, che oggi appare prevalente. Irapporti che si instaurano in un clima cooperativo e solidalesuperano le divisioni ideologiche, spingendo alla ricerca di ciche unisce al di l di quanto divide. [] 15. 421 Il Concilio Vaticano II ha impegnato la Chiesa Cattolica nella promozione della libertreligiosa. [] 422 La libert di coscienza e di religione riguarda luomo individualmentee socialmente [] 423 A motivo dei suoi legami storici e culturali con una Nazione, unacomunit religiosa pu ricevere uno speciale riconoscimento da parte dello Stato: talericonoscimento non deve in alcun modo generare una discriminazione dordine civile osociale per altri gruppi religiosi. []Autonomia e indipendenza 424 La Chiesa e la comunit politica, pur esprimendosiambedue con strutture organizzative visibili, sono di natura diversa sia per la loroconfigurazione sia per le finalit che perseguono. [] Collaborazione425 Lautonomia reciproca della Chiesa e della comunit politica non comporta unaseparazione che escluda la loro collaborazione. [] 426 La Chiesa ha diritto alriconoscimento giuridico della propria identit. 427 Al fine di prevenire o attutirepossibili conflitti tra Chiesa e comunit politica, lesperienza giuridica della Chiesa edello Stato ha variamente delineato forme stabili di rapporti e strumenti idonei agarantire relazioni armoniche.


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