Date post: | 02-May-2015 |
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Politiche industriali e politiche regionali. Quale intervento per le aree in ritardo dopo la crisi?
Domenico Scalera
(Università del Sannio)
La politica industriale all’epoca della crisi
XI Workshop 2013Ancona 24-25 gennaio
Sommario
1. Ascesa e declino della Nuova Politica Regionale (1994-2007): teoria, risorse e risultati
2. Interpretazioni dell’insuccesso della NPR: limiti teorici e difetti di applicazione
3. La crisi (2008-…) e le risposte di policy
4. Quale intervento dopo la crisi?
2
Ascesa e declino della Nuova Politica Regionale (1994-2007)
Le basi teoriche della NPR
Prima che da accumulazione e tecnologia, lo sviluppo economico è determinato da contesto culturale, fattori istituzionali e capitale sociale.
Una NPR tesa a dare competitività alle imprese locali e ad attirare risorse e soggetti dall’esterno producendo questi fattori essenziali per lo sviluppo
Politiche place-based, logica bottom-up, coinvolgimento degli attori locali, collaborazione orizzontale e verticale tra soggetti pubblici e privati
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Ascesa e declino della Nuova Politica Regionale (1994-2007)
Gli strumenti della NPR
Programmazione negoziata Patti territoriali Contratti d’area Contratti di programma Sussidi fiscali Sussidi finanziari non discrezionali Sussidi alla imprenditorialità
giovanile Incentivi alla ricerca
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Ascesa e declino della Nuova Politica Regionale (1994-2007)
Le risorse erogate
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1996 1998 2000 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 20110.0
10.0
20.0
30.0
40.0
50.0
60.0
Pubblica Amministrazione. Spesa in c/capitale nel Mezzogiorno. Totale e soli trasferimenti
Trasferimenti. QuotaMezzogiorno/Italia
Totale. QuotaMezzogiorno/Italia
Totale in miliardidi Euro correnti
Trasferimenti inmiliardi Euro corrente
Quote % suPIL Mezzogiorno
Fonte: DPS Rapporto annuale 2011
Ascesa e declino della Nuova Politica Regionale (1994-2007)
Risultati modesti…
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Il dualismo Nord-Sud (Svimez).
1991199219931994199519961997199819992000200120022003200420052006200720082009201020115051525354555657585960
PIL procapite (Mezzogiorno in % del Centro-Nord)
199119921993199419951996199719981999200020012002200320042005200620072008200920102011707274767880828486
PIL per unità di lavoro (Mezzogiorno in % del Centro-Nord)
Ascesa e declino della Nuova Politica Regionale (1994-2007)
… in un contesto deludente
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Il declino italiano. Divario percentuale rispettoalla media (semplice) dei 17 paesi OCSE più ricchi.
Fonte: OECD. National accounts database. PPA costanti 2005
Ascesa e declino della Nuova Politica Regionale (1994-2007)
Risultati
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Qualità ed efficienza dei servizi pubblici ( Centro-Nord e Mezzogiorno).
2000 2006-2007CN Sud CN Sud
Ambiente
Raccolta differenziata 20,3 2,4 33,2 10,2Verde pubblico 41,7 40,0 48,2 48,5Fonti rinnovabili 2,7 0,9 4,1 4,7Acqua rubinetto* 41,9 50,4 30,7 45,3Sporcizia strade* 32,9 30,3 32,9 36,7
Mobilità
Diffic. parcheggio* 38,0 40,8 40,3 44,0Trasp. pubb. loc. 147,2 104,7 150,4 111,7Parcheggi corrispondenza 14,2 7,9 18,0 10,8Servizio ferroviario 55,3 49,5 44,9 42,7
Assistenza
Soddisfazione ospedali 38,0 20,8 45,7 18,4Mobilità serviziOspedalieri* 5,0 10,7 5,1 9,7Diffusione asili nido 47,6 21,1 51,0 25,1Assistenza anziani 2,5 0,9 3,6 1,7
Università Attrattività 12,7 -22,8 12,9 -21,0
Infrastrutturerete
Gas* 4,3 3,8 5,7 4,9Elettricità* 2,8 5,2 1,7 3,7Acqua* 8,3 28,6 9,2 21,8
Uffici
Anagrafe* 10,4 12,7 15,0 15,7ASL* 33,6 47,0 39,9 53,4Poste* 15,2 37,0 25,3 45,5Informatizzaz. enti locali 30,2 16,0 82,3 65,3
*Questi indicatori rappresentano insoddisfazione degli utenti, per cui a valori più bassi corrispondono migliore qualità e/o maggiore efficienza.Fonte: Elaborazioni su dati Istat.
Ascesa e declino della Nuova Politica Regionale (1994-2007)
Risultati
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Misura Autore/i Anno Occupazione Fatturato Investimenti Produttività Impianti
488/1992
Pellegrini e Carlucci 2003-05 Positivo
Bronzini e de Blasio 2006 Sostituzione
Adorno et al. 2007 Positivo Positivo
Bernini e Pellegrini 2011 Positivo Positivo Positivo Negativo
Cerqua e Pellegrini 2011 Positivo Positivo
388/2000 Cannari et al. 2007 Nullo
Bronzini et al. 2008 Positivo
Contratti Progr.Bianchi et al. 2008 Positivo Nullo
Giunta e Mantuano 2010 Positivo
Andini e de Blasio 2012 Spiazzamento Spiazzamento
Patti Territoriali Accetturo e de Blasio 2008 Nullo Nullo
Imprend. giov.le Scalera e Del Monte 2001 Positivo
488, 388 e seg., CP
Min. Sviluppo Economico 2008 Positivo
L’efficacia dei sussidi alle imprese. Un quadro (quasi) completo
Le interpretazioni dell’insuccesso della NPR
Perché ha funzionato male?
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1. Cattiva applicazione Poche risorse per gli strumenti place based (Viesti) Eccessiva frammentazione (N. Rossi) Problemi di coordinamento tra i livelli di
amministrazione (Barca)
2. Inefficacia degli strumenti (Franzini e Giunta; Paniccià et al.; Scalera e Zazzaro) Gli spazi di rent-seeking nella negoziazione NPR La difficoltà nella valutazione Le insufficienti competenze delle amministrazioni
localiIn sintesi: “indirizzare le aspettative e i comportamenti verso un sistema di valori basato su fiducia, civicness e senso di responsabilità ricorrendo a strumenti la cui efficacia presuppone l’esistenza di aspettative e comportamenti che in quel sistema di valori si muovono già da tempo”
Le interpretazioni dell’insuccesso della NPR
Perché ha funzionato male?
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3. Insufficienza delle politiche di contesto “Dieci anni sprecati nella disarmante
retorica del localismo” (Giannola) Più peso agli incentivi alle imprese (MET,
Brancati)
4. La posizione anti-interventista. L’unica politica industriale e regionale efficace è la riduzione delle imposte
La crisi…
Quanto ha perso il Mezzogiorno?
12
Fonte: Confindustria e SRM (2012)
La crisi…
Quanto ha perso il Mezzogiorno?
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* Variazione 2012 (III trimestre) su 2007 (III trimestre) e 2011 (III trimestre) su 2007 (III trimestre)** Differenza tra l'incidenza delle famiglie povere registrata nel 2011 e nel 2007 e differenza tra il 2010 e il 2007Fonte: Confindustria e SRM (2012)
La crisi…
Quanto ha perso il Mezzogiorno?
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Fonte: Confindustria e SRM (2012)
PIL Imprese Export Occupazione Investimenti Italia -4,5 1,5 3,7 -1,3 -15,5 ItaliaCentro-Nord -3,8 2,7 3,7 0,2 -16,9 Centro-NordMezzogiorno -6,8 -0,9 3,6 -5,1 -11,5 MezzogiornoAbruzzo -3,9 0,0 -0,5 0,3 -10,3 AgricolturaMolise -11,6 -3,0 -33,3 -5,4 -27,8 Industria s.s.Campania -8,4 2,6 0,3 -8,6 -42,5 CostruzioniPuglia -5,6 -1,6 13,3 -2,7 -5,5 ServiziBasilicata -7,0 -3,2 -33,4 -6,2 Calabria -6,9 -0,4 -11,3 -7,5 Sicilia -7,3 -4,0 10,5 -5,5 Sardegna -4,5 -2,4 11,5 -1,5
Differenza percentuale 2011-2007 (per l’occupazione 2012-2007)
La crisi…
Effetti su integrazione e dipendenza
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Meno investimenti diretti delle imprese di proprietà centro-settentrionali Ricomposizione portafoglio impieghi bancari Riduzione degli investimenti pubblici e dei residui fiscali
BILANCIA DEI PAGAMENTI
VALORE DEGLI SCAMBI
DEFICIT EQUILIBRIO
ALTO
BASSO
… e le risposte di policy
La politica regionale negli anni 2008-11
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1996 1998 2000 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 20110.0
10.0
20.0
30.0
40.0
50.0
60.0
Pubblica Amministrazione. Spesa in c/capitale nel Mezzogiorno. Totale e soli trasferimenti
Trasferimenti. QuotaMezzogiorno/Italia
Totale. QuotaMezzogiorno/Italia
Totale in miliardidi Euro correnti
Trasferimenti inmiliardi Euro corrente
Quote % suPIL Mezzogiorno
Fonte: DPS Rapporto annuale 2011
… e le risposte di policy
La politica regionale negli anni 2008-11
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Molti annunci Piano nazionale per il Sud con 8 priorità strategiche Ponte sullo stretto Banca del Mezzogiorno
Caduta della spesa ordinariaMezzogiorno 2009: 13,8 miliardi
2011: 7 miliardi (-49%)Centro-Nord 2009: 37,7 miliardi
2011: 30,2 (-20%)
Smantellamento della programmazione unitaria del QSN 2007-2013 e “saccheggio” del FAS (per almeno 1/3 delle risorse)
… e le risposte di policy
La politica regionale negli anni 2008-11
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Svimez, 2012: Peggioramento delle performances di programmazione delle amministrazioni centrali e periferiche e della quasi totalità dei soggetti attuatori
Frammentazione degli interventi e mancanza di strategia di sviluppo complessiva
Procedure di attuazione troppo complesse e difficoltà di gestione di progetti di dimensione e di impatto maggiore, con più stringenti vincoli procedurali e burocratici a cui le amministrazioni e i soggetti attuatori hanno sempre meno saputo far fronte.
… e le risposte di policy
La politica regionale nel 2012
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Il Piano di Azione CoesioneObiettivo: Riqualificare e accelerare l’attuazione dei programmi cofinanziati dai fondi strutturali 2007-2013
Priorità: ferrovie, istruzione, giovani e inclusione, agenda digitale e dal maggio 2012 ricerca, innovazione e internazionalizzazione delle imprese
Metodo: Concentrazione su tematiche di interesse strategico nazionale; fissazione di risultati-obiettivo cooperazione “rafforzata” con la Commissione Europea; supporto e affiancamento da parte di centri di competenza nazionale
… e le risposte di policy
La politica regionale nel 2012
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Il Piano di Azione Coesione. Un risultato…
Quale intervento dopo la crisi
La proposta Barca (2013).Metodo, opzioni strategiche, obiettivi
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Metodo:Programmi operativi (non indicativi) con risultati attesi, azioni, tempi e valutazione di impattoTrasparenza (OpenCoesione)Partenariato mobilitatoConcentrazione degli interventiForte presidio nazionale
Opzioni strategiche: Mezzogiorno: cittadinanza e “industria” Città Aree interne
Obiettivi generali (missioni): Lavoro, competitività ed innovazione Valorizzazione, gestione e tutela dell’ambiente Qualità della vita e inclusione sociale Istruzione, formazione e competenze
Quale intervento dopo la crisi
Alcuni punti essenziali
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Risorse
Strategie
Imprese
Politiche attive e concorrenza
Agenti e coordinamento
Quale intervento dopo la crisi
Risorse
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Invertire la tendenza alla riduzione della spesa in conto capitale (45%) e degli investimenti nel Mezzogiorno. Svimez: Mezzo punto di PIL da destinare annualmente alla spesa aggiuntiva (Fondo Sviluppo e Coesione) Ripresa della spesa ordinaria e ripristino del principio di addizionalità effettiva della spesa per finalità strutturali pattuito con l’UE
Quale intervento dopo la crisi
Risorse
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Spending Review e Negoziazione in sede UE per sottrarre le spese per investimenti del FSC dalla morsa del Fiscal Compact
Finanza innovativa. Fondi garanzia, venture, scouting, seed capital. Capitalizzare per ridurre la dipendenza dal credito (start-up innovative, L.221/2012)
Quale intervento dopo la crisi
Strategie
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Infrastrutture integrate: ruolo privilegiato per le Piattaforme Logistiche Nazionali del Mezzogiorno (Tirrenica Sud, Adriatica Sud, Mediterraneo Sud): ferrovie, porti, interporti, industria high-tech a elevato contenuto di conoscenza e export-oriented (Migliore e Petraglia). Regolazione (Autorità)
Energia/Ambiente: il ruolo del Mezzogiorno in un nuovo Piano Energetico Nazionale (vedi Agenda Monti); petrolio (Basilicata) e rinnovabili.
Digital divide e Agenda Digitale: colmare il gap per informatizzazione PA (-10 province), accesso internet (-37 famiglie, -10 conn. mobile imprese), siti web imprese (-15), e-govt (-9).
Quale intervento dopo la crisi
Imprese. Tre fronti
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Grande impresa: asimmetrie informative e rischi di cattura MA esternalità e incentivi. Contratti di sviluppo per cluster e distretti tecnologici. Obiettivi chiari e controllo stringente.
SMEs: Incentivi NON alla localizzazione MA specifici (innovazione, ricerca, trasferimento tecnologico, internazionalizzazione). Le gazzelle ad alte potenzialità di crescita. Sussidi e meccanismi assicurativi (nudge di Thaler e Sunstein). Settori high-tech ma interrelazioni tecnologiche rendono avanzate pure settori tradizionali
Reti: Cooperazione tra imprese (distretti tecnologici, consorzi, marchi, etc.). Partnership per il trasferimento tecnologico Università-laboratori-imprese Integrazione nelle catene globali del valore.
Quale intervento dopo la crisi
Politiche attive e concorrenza
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La sfida a concepire ed implementare politiche attive non contrarie ma complementari a politiche della concorrenza (Matrix approach, Aiginger e Sieber, 2006; Systemic industrial and innovation policy, Aiginger, 20a11).
Interventions need to be targeted on activities (a new technology, a particular kind of training, a new good or service), rather than on sectors per se (Rodrik, 2004)
Quale intervento dopo la crisi
Politiche attive e concorrenza
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Politiche industriali verticali “targeting green technologies, skill-intensive and competitive sectors (…), not biased towards individual firms within the sector” Aghion et al, 2011.
La critica iper-liberista alla politica industriale è “less an argument against any type of intervention at all than an argument for clear principles for the selection of sectors and for the governance of support to these sectors” Aghion et al, 2011
Quale intervento dopo la crisi
Agenti e coordinamento
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Bottom-up, top-down o two-axes alla Rodrik? ”L’esperienza e la riflessione … suggeriscono un rafforzamento del presidio nazionale … rifuggendo da pericolose tentazioni neo-centraliste” Barca, 2012Strategia unitaria e coordinamento nazionale del disegno di sviluppo.
Il coordinamento multilivello degli agenti UE, Governo, enti locali, stakeholders, organismi tecnici intermedi (cabina di regia, autorità, fondi, agenzie, dipartimenti) con un ruolo chiave. Il disegno dei meccanismi di funzionamento e la scelta dei manager: discrezionalità, trasparenza, controllo, valutazione e responsabilità.
Conclusioni
Leadership politica e correttezza amministrativa: competenza e legalità
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Come in passato le politiche per lo sviluppo hanno funzionato solo per il periodo in cui un manipolo di straordinari personaggi le hanno disegnate e guidate, così oggi per ridare impulso al paese e al Mezzogiorno sono indispensabili personalità di alto profilo alla guida del cambiamento
Non si chiedono milioni: poiché i milioni hanno fatto fiasco, e nessuno, naturalmente vuol dar più milioni, quando i primi sono stati spesi male o perduti (…). Faccia il suo dovere, chiunque, non altro che il suo dovere.Matilde Serao, Il ventre di Napoli, 1904.