+ All Categories
Home > Documents > POLITICHE PER LE DISABILITÀ NEWS - Home - CGIL · POLITICHE PER LE DISABILITÀ NEWS PERIODICO...

POLITICHE PER LE DISABILITÀ NEWS - Home - CGIL · POLITICHE PER LE DISABILITÀ NEWS PERIODICO...

Date post: 18-Feb-2019
Category:
Upload: vuongdung
View: 218 times
Download: 0 times
Share this document with a friend
32
NUMERO 8 - 2017 Chiuso in redazione il 31/10/2017 *Copia ad uso interno POLITICHE PER LE DISABILITÀ NEWS PERIODICO TELEMATICO A CURA DELL'UFFICIO POLITICHE PER LE DISABILITÀ CGIL CORSO D'ITALIA, 25 00198 ROMA E-MAIL [email protected] NOTIZIE LAVORO: DA PAG. 4 SCUOLA: DA PAG. 6 WELFARE: DA PAG. 8 DAL TERRITORIO DA PAG. 13 INTERNAZIONALE: DA PAG. 19 VARIE DA PAG. 21
Transcript

NUMERO 8 - 2017Chiuso in redazione il 31/10/2017*Copia ad uso interno

1

POLITICHE PER LE DISABILITÀ NEWS

PERIODICO TELEMATICO ACURA DELL'UFFICIO POLITICHE

PER LE DISABILITÀ CGIL

CORSO D'ITALIA, 25

00198 ROMA

[email protected]

NOTIZIELAVORO: DA PAG. 4

SCUOLA: DA PAG. 6

WELFARE: DA PAG. 8

DAL TERRITORIO DA PAG. 13

INTERNAZIONALE: DA PAG. 19

VARIE DA PAG. 21

INDICE

LAVORO

TRASFERIMENTO LIMITATO CON LA 104 4

INSERIMENTO LAVORATIVO: DAL LAZIO BANDO DI 6 MILIONI PER TIROCINI

DEDICATI AI DISABILI

5

SCUOLA PAGINA

ORIENTAMENTI CONCERNENTI IL PIANO TRIENNALE DELL'OFFERTA FORMATIVA

(PTOF)

6

STUDENTI CON DISABILITÀ SENSORIALI ANCORA SENZA ASSISTENZA A SCUOLA 7

WELFARE PAGINA

DAL FONDO INVESTIMENTI 180 MILIONI DI EURO ALLE BARRIERE

ARCHITETTONICHE

8

INPS - ASSEGNO MENSILE PER ASSISTENZA PERSONALE E CONTINUATIVA (ASSEGNO

DI ACCOMPAGNAMENTO) – RIVALUTAZIONE ANNUA - NUOVO IMPORTO

9

PENSIONE DI REVERSIBILITÀ - ATTIVITÀ LAVORATIVA DEI FIGLI INABILI 11

2

DAL TERRITORIO

UN OSSERVATORIO SULLA DISABILITÀ SENZA LE PERSONE CON DISABILITÀ 13

"ALICE E IL LAVORO DELLE MERAVIGLIE": PRIMA BANCARIA CON SINDROME DIDOWN

15

ROMA: UNA NUOVA CONDANNA PER DISCRIMINAZIONE 16

TOSCANA, 1.500 DISABILI AVVIATI AL LAVORO 17

CALABRIA DIRITTO ALLO STUDIO: DIMEZZATI I FONDI PER I RAGAZZI DISABILI 18

INTERNAZIONALE PAGINA

IMPRENDITORI CON DISABILITÀ IN EUROPA: ECCO LE 6 RACCOMANDAZIONI 19

VARIE PAGINA

DISABILITÀ. PROGRAMMA DI AZIONE, "STRUMENTO PER RIPENSARE LA CITTÀ DI

TUTTI"

21

ACCESSIBILE E DI QUALITÀ, NASCE EXPLORAMY: PER PRENOTARE VACANZE SU

MISURA

23

ADOZIONI, QUANTO FA PAURA LA DISABILITÀ? 24

MECCANISMI PER SUPERARE PICCOLI DISLIVELLI: MINI PIATTAFORME 26

AGENDA 2030, DALL'AMBIENTE ALLA DISABILITÀ: "OBIETTIVI NON SONO UTOPIA" 27

DISABILITÀ, RISORSA NON COLPA 28

MACIGNI INACCETTABILI, CHE PESANO SULLA VITA DI MILIONI DI PERSONE CON

DISABILITÀ

29

3

LAVORO

TRASFERIMENTO LIMITATO CON LA 104

di Giuseppe Bulgarini d’Elci

Il lavoratore che, in base all’articolo 33 della legge 104/1992, assiste un familiare disabile non puòessere trasferito unilateralmente da una sede di lavoro a una nuova quand’anche il trasferimento noncomporti lo spostamento a una nuova unità produttiva. Infatti il dato dirimente è costituito dalmutamento geografico del luogo di svolgimento della prestazione lavorativa. La tutela dei disabiliLa Corte di cassazione, nella sentenza n. 24015/2017, osserva che nella valutazione deltrasferimento del dipendente che fruisce dei permessi mensili ...

(18 ottobre 2017)

Fonte: IlSole24ore

4

INSERIMENTO LAVORATIVO: DAL LAZIO BANDO DI 6 MILIONI PER TIROCINIDEDICATI AI DISABILI

Un bonus di 800 euro al mese fino ad un massimo di un anno per consentire alle persone condisabilità di seguire tirocini con lo scopo di un futuro inserimento lavorativo. Lo prevede il bandodella regione finanziato con 6 milioni di euro

ROMA - Un bonus di 800 euro al mese fino ad un massimo di un anno per consentire alle personecon disabilità di seguire tirocini con lo scopo di un futuro inserimento lavorativo. Lo prevede ilbando della Regione Lazio finanziato con 6 milioni di euro e presentato dal governatore NicolaZingaretti nel corso di una conferenza stampa a cui hanno preso parte anche gli assessori al Lavoro,Lucia Valente, e alle Politiche sociali, Rita Visini. Le risorse serviranno a pagare integralmente leindennità di partecipazione e i servizi di tutoraggio specialistico, questi ultimi necessari per assisteree aiutare i partecipanti nell'inserimento nei contesti aziendali.Complessivamente il bando sarà in grado di coinvolgere circa 500 persone con disabilità sia fisicache psichica e si chiuderà ad esaurimento delle risorse disponibili. Grazie alla normativa regionalesui tirocini introdotta nel mese di ottobre, per la prima volta i contributi mensili sono di 800 euro,300 euro in più rispetto al precedente avviso, e 500 in più rispetto all'importo minimo fissati dallelinee guida nazionali. In questo caso, inoltre, sarà la Regione Lazio ad erogare l'intera somma, senzaalcun costo per gli imprenditori e per le aziende.Gli obiettivi del bando sono molteplici. Il primo e' favorire l'inserimento lavorativo delle personecon disabilità che, proprio perché si trovano a fronteggiare difficoltà nel mercato del lavoro, hannonecessità di misure che facilitino la loro formazione sul campo e introduzione in contesti lavorativi;inoltre, il bando rappresenta un'occasione anche per le aziende in quanto favorisce una conoscenzadiretta e una formazione mirata del tirocinante. Già da oggi gli iscritti negli elenchi delcollocamento mirato dei centri per l'impiego possono inoltrare la richiesta di partecipazione agli entiaccreditati seguendo le informazioni pubblicate sul sito della Regione. A partire dall'1 novembrepartiranno i primi tirocini. "Ora occorre far conoscere questa opportunità e io lo farò con una letterache scriverò a tutte le associazioni", ha dichiarato Zingaretti.

(26 ottobre 2017)

Fonte: Superabile.it

5

SCUOLA

ORIENTAMENTI CONCERNENTI IL PIANO TRIENNALE DELL'OFFERTAFORMATIVA (PTOF)

Nota del Ministero dell'istruzione sulla base dei cambiamenti apportati dai decreti attuativi dellaLegge 107/15 (Buona scuola).

Con la Nota del 6 ottobre 2017 n. 1830 in allegato, il Ministero dell'istruzione dà indicazioni perl'integrazione del Piano Triennale dell'Offerta Formativa (PTOF) per il corrente anno scolastico.Entro la fine di ottobre le scuole possono rivedere il Piano e a tal proposito è utile che taleaggiornamento avvenga anche alla luce delle innovazioni introdotte dai decreti legislativi di cuiall'art. 1, comma 181 della Legge 107/2015, pubblicati nella Gazzetta Ufficiale del 16 maggio 2017.Il PTOF deve integrare in modo armonico e coerente gli obiettivi generali e specifici dei diversiindirizzi di studio, determinati a livello nazionale, con la risposta alle esigenze del contestoculturale, sociale ed economico della realtà locale, a partire quindi da un'analisi del contesto edall'interpretazione delle sue esigenze educative.Per quanto riguarda le norme per la promozione dell'inclusione scolastica degli studenti condisabilità (Decreto Legislativo 13 aprile 2017 n. 66), nel PTOF deve essere inserito il Piano perl'inclusione, strumento di riflessione e di progettazione, elaborato con la finalità di integrare lescelte della scuola in modo sistemico e connesso con le risorse, le competenze professionali delpersonale, le possibili interazioni con il territorio, gli Enti Locali e le ASL.Il decreto legislativo colloca l'inclusione scolastica in un nuovo quadro che parte dal presuppostoche le potenzialità di ciascuno debbano trovare le risposte per consentire a ognuno di esprimere ilmeglio di sé, nelle proposte didattiche, nella progettualità della scuola, nella costruzione degliambienti di apprendimento. Si evidenzia la visione bio-psico-sociale dell'ICF che pone le basi per laelaborazione del profilo di funzionamento, del progetto individuale e del Piano EducativoIndividualizzato (PEI).

(11 ottobre 2017)Fonte: Superabile.it

6

STUDENTI CON DISABILITÀ SENSORIALI ANCORA SENZA ASSISTENZA A SCUOLA

La denuncia / ats in ritardo per non udenti e non vedenti

di Federica Venni

Trascorso oltre un mese dall'inizio della scuola, frequentare le lezioni per gli alunni disabili è ancoraun percorso ad ostacoli.

Così la Ledha, che in queste settimane ha raccolto le segnalazioni sia delle singole famiglie chedegli operatori che si occupano di trasporto e assistenza educativa, lancia l'allarme: «Siamo moltopreoccupati — spiega il direttore Giovanni Merlo — per gli studenti con disabilità sensoriali per iquali non sono ancora partiti i servizi di assistenza alla comunicazione ». In sostanza, la maggiorparte dei bambini e ragazzi non vedenti e non udenti della Lombardia sta andando a scuola senza unaiuto specifico per seguire le lezioni al meglio, con gli insegnanti che devono tamponare leemergenze. Come mai? Da quest'anno la Regione ha redistribuito le competenze in materia: serviziche prima erano a carico della Città metropolitana ora sono state trasferiti ai Comuni e alle Ats. Inparticolare, le Ats devono pensare al trasporto e all'assistenza dei disabili sensoriali, mentre aiComuni sono in capo i servizi per tutte le altre disabilità. I Comuni si stanno attrezzando e, singolicasi a parte che riguardano soprattutto il trasporto, i disagi si stanno riducendo. Perché la maggiorparte delle amministrazioni lombarde ha anticipato i fondi regionali garantendo la partenzadell'assistenza. E così ha fatto Palazzo Marino che ha messo sul piatto quasi 950mila euro da darealle scuole che a loro volta erogheranno i fondi alle associazioni che svolgono operativamente iservizi.

«Questa prima tranche di fondi — chiarisce la vice sindaca e assessora all'Educazione AnnaScavuzzo — permetterà ai servizi di partire, ora la Regione faccia la sua parte». «Era ora — esultala Ledha — ma resta il tema dei non vedenti e non udenti: lanciamo un appello alla Regioneaffinché si sblocchi anche questa situazione».

Una empasse che coinvolge soprattutto Milano e l'area metropolitana, dove bambini e ragazzi nonvedenti e non udenti raggiungono quasi quota 500. Mentre in tutta la Lombardia, gli alunni residenticon disabilità di diverso tipo sono circa 5mila.

Giovanni Merlo, presidente Ledha

(15 ottobre 2017)

Fonte: La Repubblica

7

WELFARE.....................................................................................................................

DAL FONDO INVESTIMENTI 180 MILIONI DI EURO ALLE BARRIEREARCHITETTONICHE

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Dpcm che innalza gli investimenti del Fondo destinatialla eliminazione delle barriere architettoniche da 150 a 180 milioni di euro

Il Fondo investimenti è stato istituito con la Legge 232/2016 (Legge di bilancio 2017) (all’articolo1 comma 140) allo scopo di assicurare gli investimenti e lo sviluppo delle infrastrutture con progettidi breve, medio e lungo periodo (la programmazione interessa gli anni dal 2017 al 2032). A maggio2017 il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm 29 maggio 2017) ha indicato ladotazione complessiva degli investimenti in 46 miliardi di euro e nella tabella di previsionepubblicata a luglio 2017 è stata fornita una indicazione degli importi per anni di programmazione ecapitoli di spesa assegnati ai Ministeri.

I dieci capitoli di spesa indicati sono: trasporti viabilità, mobilità sostenibile, sicurezza stradale,riqualificazione e accessibilità delle stazioni ferroviarie; infrastrutture, anche relative alla rete idricae alle opere di collettamento, fognatura e depurazione; ricerca; difesa del suolo, dissestoidrogeologico, risanamento ambientale e bonifiche; edilizia pubblica, compresa quella scolastica;attività industriali ed alta tecnologia e sostegno delle esportazioni; informatizzazione dellaamministrazione giudiziaria; prevenzione del rischio sismico; investimenti per la riqualificazioneurbana e per la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo diprovincia; eliminazione delle barriere architettoniche.

La dotazione complessiva del Fondo, che era stata indicata (46 miliari di euro), è stata confermatanel Dpcm 21 luglio 2017 - Riparto del fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppoinfrastrutturale del Paese, di cui all'articolo 1, comma 140, della legge 11 dicembre 2016, n. 232 -pubblicato in Gazzetta Ufficiale (GU n. 226 del 27-9-2017).

L’attribuzione degli importi per capitoli, nella versione definitiva contenuta nella tabella allegata alDpcm, rispetto a quanto indicato precedentemente (tabella di previsione di luglio 2017) ha subitodegli aggiustamenti aumentando complessivamente, per gli anni di programmazione, le risorse perle voci:

• trasporti viabilità, mobilità sostenibile, sicurezza stradale, riqualificazione e accessibilitàdelle stazioni ferroviarie da 19 a oltre i 19,3 miliardi di euro;

• edilizia pubblica, compresa quella scolastica da 5,6 a circa 5,7 miliardi di euro; • eliminazione delle barriere architettoniche da 150 a 180 milioni di euro.

Il capito di spesa per l’eliminazione delle barriere architettoniche, in carico al Ministero delleInfrastrutture e dei Trasporti per la programmazione dal 2017 al 2032, indica l’importo di 20 milionidi euro nel 2017, di 60 milioni di euro nel 2018 e di 40 milioni di euro nel 2019; gli importirisultano uguali alla precedente attribuzione. L’incremento di spesa nel capitolo è stato attribuito alperiodo dal 2020 al 2032 innalzandolo da 30 milioni a 60 milioni di euro.

(6 ottobre 2017)Fonte: Superabile.it

8

INPS - ASSEGNO MENSILE PER ASSISTENZA PERSONALE E CONTINUATIVA(ASSEGNO DI ACCOMPAGNAMENTO) – RIVALUTAZIONE ANNUA - NUOVOIMPORTO

Rivalutazione dell’assegno - Nuovo importo - I lavoratori invalidi, a cui è stata riconosciuta dallacommissione medica dell’INPS l'inabilità lavorativa, possono ottenere l'assegno mensile perl'assistenza personale e continuativa (assegno di accompagnamento).

Rivalutazione e misura attuale dell'assegno

Ad agosto o settembre di ogni anno, viene emessa la relativa circolare con il nuovo importodell'assegno mensile di accompagnamento. La rivalutazione decorre, comunque, dal 1° luglio 2017di ogni anno. Importo attuale è di 533,22 euro.

La nuova misura dell'assegno viene erogata con decorrenza dal 1° gennaio 2018 e sulla 1° rata dipensione del 2018 è corrisposto il conguaglio per il periodo dal 1° luglio al 31 dicembre 2017.

Beneficiari

I lavoratori invalidi, a cui è stata riconosciuta dalla commissione medica dell’INPS l'inabilitàlavorativa, possono ottenere l'assegno mensile per l'assistenza personale e continuativa (assegno diaccompagnamento), se si trovano nell'impossibilità di deambulare senza l'aiuto permanente di unaccompagnatore oppure hanno bisogno di assistenza continua non essendo in grado di compiere gliatti quotidiani della vita (art. 5, comma 1, Legge 222/84).

L'assegno mensile per l'assistenza personale e continuativa è diverso dall’indennità diaccompagnamento concessa agli invalidi civili; infatti è rivolto soltanto ai lavoratori invalidi a cuisia stata riconosciuta l’inabilità lavorativa da parte della commissione medica dell’Inps.

I requisiti per presentare domanda d’inabilità lavorativa sono: avere un’infermità fisica o mentaleche determini una invalidità tale da provocare una assoluta e permanente impossibilità a svolgerequalsiasi lavoro; inoltre, è richiesta un’anzianità contributiva pari a 5 anni, anche non continuativi,dei quali almeno 3 anni versati nei 5 anni precedenti alla domanda di pensione.

Nota

L'importo dell’assegno mensile per l'assistenza personale e continuativa (accompagnamento)dell’Inps è previsto nella stessa misura dell'assegno personale e continuativo erogatodall'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali (INAIL).

Domanda

L'assegno è concesso a domanda dell'interessato e può essere chiesto contestualmente alla domandadi pensione di inabilità .

Reversibilità

Diversamente alla pensione di inabilità lavorativa Inps, l'assegno non è reversibile aisuperstiti quindi cessa di essere corrisposto alla morte del titolare.

L'assegno non spetta (art. 5, comma 1, lett. a), Legge 222/84):

per i periodi di ricovero in istituti di cura o di assistenza a carico della pubblicaamministrazione nei casi di ricovero in istituti di cura o di assistenza privati, quando la relativa spesa siaassunta in carico dalla pubblica amministrazione

9

L'assegno è incompatibile

con l'assegno mensile di assistenza personale e continuativa corrisposto dall'INAIL (art. 5,comma 1, lett. b, Legge 222/84)

L'assegno è ridotto

per coloro che fruiscono di analoga prestazione erogata da altri enti previdenziali. In questocaso l'INPS corrisponde la differenza tra le due prestazioni (art. 5, comma 1, lett. c, Legge 222/84).

L'assegno può coesistere

con l'indennità di accompagnamento per gli invalidi civili se non derivante dalla stessainfermità che ha determinato il riconoscimento della pensione di inabilità; altrimenti esiste il dirittodi opzione per il trattamento più favorevole.

Come fare domanda

La domanda deve essere presentata all'INPS online: direttamente dall’interessato attraverso ilservizio destinato oppure, in alternativa, tramite gli enti di patronato e intermediari dell’Istituto,attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.

Ad ogni modo, che la domanda sia presentata dal diretto interessato oppure da altri intermediariautorizzati (patronati) deve essere inoltrata sempre per via telematica. E’ consigliabile, in questafase, che la domanda sia presentata tramite patronati autorizzati, che possono offrire assistenza econsulenza ed eventualmente gestire anche la successiva fase amministrativa.

Alla domanda deve essere allegata la certificazione medica (mod.SS3 – Certificato medico / COD.AP42).

RIFERIMENTI NORMATIVI

Legge 12 giugno 1984, n. 222: Revisione della disciplina dell'invalidità pensionabile (G.U. 16giugno 1984, n. 165)

(9 ottobre 2017)Fonte: Superabile.it

10

PENSIONE DI REVERSIBILITÀ - ATTIVITÀ LAVORATIVA DEI FIGLI INABILI

L'inizio di attività lavorativa, anche part-time, successiva alla liquidazione della pensione,determina la perdita della stessa - Eccezione di attività lavorativa per i figli inabili.

Per quanto riguarda la pensione di reversibilità concessa ai figli maggiorenni inabili, l'inizio diattività lavorativa, anche part-time, successiva alla liquidazione della pensione, determina la perditadella pensione della reversibilità, qualunque sia il reddito ricavato dall'attività lavorativa. La perditadel diritto è definitiva: la pensione di reversibilità non può essere ripristinata neanche in caso dicessazione dell'attività lavorativa (Circolare INPS 289/1991).

Eccezione di attività lavorativa per i figli inabili

L'articolo 46 della Legge 28 febbraio 2008, n. 31 (conversione in legge con modificazioni delDecreto Legge del 31 dicembre 2007, n. 248) stabilisce che l'attività svolta con finalità terapeuticadai figli riconosciuti inabili, con orario non superiore alle 25 ore settimanali, presso le cooperativesociali (di cui l'art. 4 della Legge 8 novembre 1991, n. 381), o presso datori di lavoro che assumonole persone disabili con convenzioni di integrazione lavorativa, (di cui l'art. 11 della Legge 12 marzo1999, n. 68), con contratti di formazione e lavoro, con contratti di apprendistato o con leagevolazioni previste per le assunzioni di disoccupati di lunga durata non preclude il conseguimentodella pensione di reversibilità.

L'importo del trattamento economico corrisposto dai datori di lavoro non può essere inferiore altrattamento minimo delle pensioni a carico dell'assicurazione generale obbligatoria per l'invalidità,la vecchiaia ed i superstiti incrementato del 30 per cento.

Pertanto, l'attività svolta dal soggetto inabile deve avere una funzione terapeutica e di inclusionesociale. Tali caratteristiche, per espressa previsione normativa, sono accertate dall'Istituto che erogala prestazione (Circolare INPS del 6 febbraio 2009, n.15).

La finalità terapeutica, da parte dei dirigenti medici dell'Istituto, andrà indagata in tutti i casi in cuiil soggetto richiedente risulti collocato sia presso le cooperative sociali di cui alla legge 8 novembre1991 n. 381 sia, tramite la Legge 68/99, presso datori di lavoro pubblici o privati che abbianostipulato le convenzioni di cui all'art. 11 della suddetta legge.

IMPORTANTE

La finalità terapeutica dell'attività svolta deve essere accertata dall'ente erogatore della pensione aisuperstiti.

Quindi è consigliabile, prima di iniziare l’attività lavorativa, che verificare attentamente se il lavoroche s’intende svolgere rientra tra quelli consentiti dalla legge per mantenere la pensione direversibilità

Natura del datore di lavoro e durata del contratto

Per definire se l'inabile superstite può conseguire o conservare il diritto alla pensione ai superstiti leSedi dovranno primariamente verificare se il datore di lavoro:

rientri nella categoria dei laboratori protetti o della cooperative sociali di cui alla legge n.381 del 1991;

abbia assunto l'inabile per effetto di una convenzione di integrazione lavorativa di cuiall'articolo 11 della legge n. 68 del 1999;

abbia assunto l'inabile con contratto di formazione di lavoro, di apprendistato, ovvero con leagevolazioni previste per le assunzioni di disoccupati di lunga durata.

11

Consultare il testo completo della circolare Inps:Circolare INPS del 6 febbraio 2009, n.15: Articolo 46 del Decreto-Legge 31 dicembre 2007, n. 248recante "Disposizioni in favore di soggetti inabili".Circolare Inps, trattamento pensionistico per i superstiti:Circolare INPS del 18-11-2015, n. 185: Linee guida e istruzioni operative in materia di trattamentopensionistico ai superstiti - art. 22, legge 21 luglio 1965, n. 903

(10 ottobre 2017)

Fonte: Superabile.it

12

NOTIZIE DAL TERRITORIO

UN OSSERVATORIO SULLA DISABILITÀ SENZA LE PERSONE CON DISABILITÀ

Niente persone con disabilità né Associazioni che le rappresentano, nell’Osservatorio sullaCondizione delle Persone con Disabilità della Regione Sicilia, come stabilito da un recenteDecreto. Eppure quell’organismo nasce proprio in applicazione della Convenzione ONU sui Dirittidelle Persone con Disabilità (Legge dello Stato da quasi nove anni), che parla chiaramente di«coinvolgimento attivo delle persone con disabilità nei processi decisionali che le riguardanodirettamente»! E quindi? Le Associazioni stanno dunque valutando l’ipotesi di tutelare i propridiritti nelle sedi più opportune

Le persone con disabilità devono avere «l’opportunità di essere coinvolte attivamente nei processidecisionali relativi alle politiche e ai programmi, inclusi quelli che li riguardano direttamente»: nonpotrebbe essere più chiaro il quindicesimo punto del Preambolo alla Convenzione ONU sui Dirittidelle Persone con Disabilità, che da otto anni e mezzo – è sempre bene ricordarlo – è diventatoLegge dello Stato Italiano (Legge 18/09).

Non sembra però essersene affatto reso conto l’Assessorato alla Famiglia, alle Politiche Sociali e alLavoro della Regione Sicilia, se è vero che nei giorni scorsi, all’interno del Decreto con cui haprovveduto a istituire l’Osservatorio Regionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità –organismo che adempie proprio a quanto sancito dalla stessa Convenzione ONU – non si prevede lapresenza di alcuna persona con disabilità, né di alcun rappresentante delle relative Associazioni.

All’articolo 2 del Decreto, infatti, ove vengono specificate le figure che dovranno comporrel’Osservatorio, si parla di «rappresentanti delle Amministrazioni Territoriali; dell’ANCI(Associazione Nazionale Comuni Italiani); delle AASP (Aziende Sanitarie Provinciali); dell’Istitutodi Statistica; dell’Istituto Scolastico Regionale; dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione eFormazione Professionale; delle Confederazioni CGIL, CISL e UIL».

E suona in un certo senso “a beffa”, quasi peggiorando la situazione, la postilla in cui si scrive che«possono essere chiamati, secondo le necessità, […] le associazioni e le organizzazioni del terzosettore operanti nel campo della disabilità, nonché esperti di comprovata esperienza nel campo delladisabilità».

Non richiede troppe parole in più la dura presa di posizione di Giuseppe Di Natale, portavoce delForum del Terzo Settore Sicilia, che commenta così, senza mezzi termini, i contenuti di quelprovvedimento: «Credo che la lettura di quel Decreto indichi con tutta evidenza la superficialità el’insufficiente capacità del Governo Regionale ad affrontare con serietà le questioni legate ai dirittie alle tutele delle persone con disabilità e delle loro famiglie. È per lo meno “strano”, infatti, chenell’Osservatorio non sia presente nessun disabile e nessun rappresentante delle Associazioni didisabili e delle loro famiglie, ed è così anche per il Comitato Tecnico Scientifico che dovrà agireall’interno dell’Osservatorio. Né è prevista la presenza del Garante delle Persone con Disabilitàdella Regione Siciliana, figura istituita da una Legge Regionale e la cui nomina è di competenzadello stesso Assessore alla Famiglia, alle Politiche Sociali e al Lavoro. È dunque chiedere troppo

13

che si ricordi all’Assessore Regionale che ha ancora senso e assume una forza straordinaria il mottoche contraddistingue le battaglie di civiltà del mondo della disabilità, ovvero Nulla su di Noi senzadi Noi? In Sicilia questo non accade!».

Dal canto loro, va segnalato in conclusione, le varie Associazioni stanno valutando l’ipotesi ditutelare i propri diritti nelle sedi più opportune.

(5 ottobre 2017)Fonte: Superando.it

14

"ALICE E IL LAVORO DELLE MERAVIGLIE": PRIMA BANCARIA CON SINDROMEDI DOWN

Alice ha 23 anni, vive a Roma e ha un sogno nel cassetto: avere un lavoro. Nel settembre 2016 hainiziato ad avverarlo, con un percorso di formazione al lavoro retribuito, presso la Bancanazionale del Lavoro. Al suo fianco, la famiglia e un tutor di Aipd

ROMA – Ma quali bisogni speciali? I bisogni delle persone con sindrome di Down sono del tuttonormali e comuni: Alice, per esempio, sogna di avere un lavoro. E oggi lo ha realizzato, diventandola prima impiegata bancaria con sindrome di Down. La notizia arriva da Aipd Roma, a pochi giornidalla Giornata Nazionale dell’8 ottobre, che è centrata proprio sui bisogni “umani, non speciali” diqueste persone.

Alice ha 23 anni, vive a Roma, nel quartiere Torrino, con i genitori e un fratello poco più grande dilei e, come tante altre coetanee, ha delle passioni: ama sciare, danzare e recitare. E poi ha sempresognato di avere un lavoro, come tutti: come il fidanzato Gabriele, anche lui 23 anni e sindrome diDown, che lavora presso Burger King.

Alice ha frequentato l'Istituto Tecnico per il Turismo e, dopo il diploma, attraverso il Servizioinserimento lavorativo (Sil) di Aipd Roma, ha iniziato un percorso di formazione lavorativa. Nel2015 ha svolto una breve esperienza di tirocinio presso Burger King, come operatrice di sala. Poi,l’anno successivo, un’occasione che non ha voluto perdere: un percorso di formazione al lavororetribuito nel nuovo palazzo “Orizzonte Europa”, la Direzione generale di Bnl Gruppo Bnp Paribasa Roma, in zona stazione Tiburtina. Alice è nella struttura It Customer Satisfaction e collabora alleattività di comunicazione interna della Direzione It dal lunedì al venerdì, dalle 9,00 alle 13,00. Asostenerla, oltre alla sua famiglia, un tutor dell’Aipd e uno interno a Bnl.

“L’inserimento di Alice - assicura Aipd - oltre a rappresentare un suo traguardo personale,rappresenta anche un successo per tutta l’associazione, in quanto si tratta del primo inserimento inItalia di una persona con sindrome di Down in un contesto lavorativo che richiede mansioni basemolto complesse”. In particolare, “questo inserimento lavorativo – afferma il presidente di AipdRoma Catello Vitiello - ci riempie di grande soddisfazione. Attualmente usufruiscono del nostroservizio d’inserimento lavorativo circa 120 persone, di cui 67 lavoratori assunti con regolarecontratto e i restanti in cerca di lavoro. C’è ancora tanta strada da fare, ma possiamo dire di averscritto una pagina importante nel percorso di autonomia delle persone con sindrome di Down”.

(6 ottobre 2017)Fonte: Redattoresociale.it

15

ROMA: UNA NUOVA CONDANNA PER DISCRIMINAZIONE

È stata resa pubblica in questi giorni la Sentenza con cui il Tribunale di Roma ha condannatoRoma Capitale e la Società di Trasporti ATAC, per condotta discriminatoria nei confronti dellepersone con disabilità a causa del mancato abbattimento delle barriere architettoniche presso duestazioni della metropolitana, oltreché per il mancato funzionamento degli ascensori in un’altrastazione. Già negli anni scorsi analoghe condanne avevano colpito il Comune capitolino e sempresu iniziativa dell’Associazione Luca Coscioni

Non è purtroppo la prima volta che il Comune di Roma viene condannato per discriminazione neiconfronti delle persone con disabilità. Come avevamo di volta in volta riferito, infatti, era giàsuccesso nel 2012 e nel 2014, anche allora su iniziativa dell’Associazione Luca Coscioni. A quantopare, quindi, cambiano le Giunte del Governo capitolino, ma non cambiano le Sentenze di questotipo, che continuano invece ad arrivare abbastanza simili tra loro.

L’ultima di esse è stata resa pubblica in questi giorni, pur risalendo al 2 settembre, e proviene dallaPrima Sezione Civile del Tribunale di Roma, che ha appunto condannato Roma Capitale e laSocietà di Trasporti ATAC, «per condotta discriminatoria nei confronti delle persone disabili acausa del mancato abbattimento delle barriere architettoniche presso le stazioni della metropolitana“Flaminio” e “Piazza di Spagna” nonché per il mancato funzionamento degli ascensori presso lafermata “Subaugusta”».

La vicenda giudiziaria, come detto, è stata promossa anche in questa occasione dall’AssociazioneLuca Coscioni, traendo spunto dalla disavventura subita da due giovani in carrozzina, rimastiintrappolati per ben due volte e per più di un’ora sotto alla metropolitana, a causa del mancatofunzionamento di ascensori e servoscala.

Roma Capitale e l’ATAC dovranno quindi risarcire il danno da loro subìto e rimuovere tutti gliostacoli che ancora oggi impediscono a chi ha difficoltà motorie di accedere alle fermate dellametropolitana prive di ascensori e servoscala o che, quando ci sono, vengono a quanto paredisattivati dopo un certo orario.

«Questa decisione del Tribunale di Roma – si legge in una nota dell’Associazione Coscioni –dimostra ancora una volta l’autentica via crucis che molte persone con disabilità devono affrontareogni giorno a causa della presenza delle barriere architettoniche sparse ovunque sul suolocapitolino, che impediscono a chi soffre di ridotte capacità motorie di accedere ai mezzi di trasportopubblico».

La stessa Associazione Coscioni, dunque, si appella ad Andrea Venuto, nuovo disability managerdel Comune di Roma, come abbiamo segnalato nei giorni scorsi, al quale chiede innanzitutto «diimpegnarsi affinché siano presto attuati gli interventi ordinati dal Tribunale di Roma, con lasperanza che si possano cominciare a vedere rapidamente i primi segni della famosa discontinuitàpromessa dall’attuale Amministrazione Comunale».

(6 ottobre 2017)Fonte: Superando.it

16

TOSCANA, 1.500 DISABILI AVVIATI AL LAVORO

Lavorano negli orti, nei ristoranti, negli agriturismi, nelle fabbriche, nelle cooperative sociali,nelle imprese agricole. L'assessore Saccardi: "Senza lavoro una persona rischia di morire dentro,per questo è fondamentale offrire questo diritto e questo dovere a tutte le persone"

FIRENZE – Lavorano negli orti, nei ristoranti, negli agriturismi, nelle fabbriche, nelle cooperativesociali, nelle imprese agricole. Sono circa 1.500 i disabili che in Toscana sono in fase di avviamentoal lavoro. Un progetto finanziato con circa 14 milioni dalla Regione. Si tratta di una serie diopportunità per chi ha serie ed effettive difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro. I progetti diquesto tipo sono oltre 30 sul territorio regionale e stanno coinvolgendo in attività diaccompagnamento in azienda (stage, laboratori, formazione). Restano comunque ancora tante, circa40mila, le persone disabili senza lavoro.

“Senza lavoro una persona rischia di morire dentro, per questo è fondamentale offrire questo dirittoe questo dovere a tutte le persone, indipendentemente dalle loro condizioni di salute, che nonpossono costituire una barriera. Offrire a 1.500 disabili in tutta la Toscana un’opportunità di sentirsiparte attiva della società è un grande e importante risultato da un punto di vista sociale, umano edeconomico”. Obiettivo finale del progetto è quello di prendere in carico un totale di 2.100 disabili.

(13 ottobre 2017)Fonte: Redattoresociale.it

17

CALABRIA DIRITTO ALLO STUDIO: DIMEZZATI I FONDI PER I RAGAZZI DISABILIDiritto allo studio, fondi dimezzati: «Colpiti i disabili»

Calabria. La denuncia del Garante per l'Infanzia regionale Marziale: «I contributi diminuiscono mai bisogni aumentano» PAOLO FERRARIO Dsmezzati i fondi per il diritto allo studio in Calabria e iprimi a soffrirne le conseguenze sono gli alunni disabili. Lo denuncia il Garante per l'infanzia el'adolescenza della Regione, Antonio Marziale, che ricorda come i fondi siano passati dai 9,6milioni di euro del 2010 ai 4,4 di quest'anno. «Il drastico ridimensionamento dei contributi —sottolinea Marziale — deve, paradossalmente confrontarsi con l'aumento della disabilità, che riferitasoltanto al "primo ciclo" (elementari e medie), cioè quella da finanziarsi con la legge regionale,vede un totale di 5.251 bimbi disabili. Mentre quelli del "secondo ciclo", coperti dal Dpcm del 30agosto 2016 ammontano a 2.162 adolescenti disabili». I tagli dei contributi colpiscono anche ilservizio mensa, dove il rimborso a pasto per ogni bambino varia dai 18 ai 25 centesimi al giorno.«Neanche una caramella costa così poco», ironizza, amaramente, Marziale. «Tra i servizi e gliinterventi previsti dalla legge regionale 27/85 — continua il Garante—vi sono quelli destinati aiminori diversamente abili, diritti fondamentali e come tali inviolabili da parte del legislatore e degliamministratori pubblici, in quanto vi è un nucleo indefettibile di garanzie che devono essereagevolate senza condizioni. Nel caso rilevato, il diritto all'istruzione viene finanziariamentecondizionato in contrasto con gli articoli 3, 34 e 38 della Costituzione Italiana e 24 dellaConvenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, tutti riferiti al diritto all'istruzione, cuil'Italia è tenuta ad uniformarsi». Il "caso-Calabria" non è, però, isolato sul territorio nazionale,anche alla luce dell'aumento degli alunni disabili. Secondo gli ultimi dati diffusi dal Miur e relativoall'anno scolastico in corso, gli alunni con disabilità sono 234.658, diecimila in più rispetto all'annoscorso. Il contingente maggiore (83.232) frequenta la scuola primaria, mentre 65mila sono iscrittialle medie e altrettanti alle superiori. Infine, 19.571 bambini disabili frequentano la scuoladell'infanzia. Sul versante del diritto allo studio, i problemi maggiori sono alle elementari e allemedie, soprattutto quando ci sono allievi con disabilita grave. Secondo l'Istat, l'8% dei disabili allaprimaria e il 6% alle medie non sono autonomi nelle tre principali attività: spostarsi, mangiare eandare in bagno. E non sempre l'assistenza è garantita, dato che, rileva sempre l'Istituto di statistica,l'8% delle famiglie della primaria e il 5% di quelle delle medie, hanno dovuto presentare un espostoin Tribunale per ottenere l'aumento delle ore di sostegno cui i loro figli avevano diritto. Anchequando l'insegnante di sostegno c'è (138.849 i posti programmati per quest'anno scolastico), lacontinuità didattica non è sempre assicurata. È sempre l'Istat a ricordare come il 16% degli alunnicon disabilità della primaria e il 19% di quelli delle medie ha cambiato insegnante di sostegnodurante l'anno. Addirittura i 42% degli alunni delle elementari e il 36% di quelli delle medie hacambiato docente di sostegno rispetto all'anno precedente.

(23 ottobre 2107)Fonte: Avvenire.it

18

INTERNAZIONALE

IMPRENDITORI CON DISABILITÀ IN EUROPA: ECCO LE 6 RACCOMANDAZIONI

Dati e considerazioni al termine del progetto Erasmus + “Creating leaders for the future”,promosso dalla fondazione Prevent. In Italia l’80% delle persone con disabilità è disoccupato,contro il 21% della Francia e il 28,7% della Polonia. L’imprenditoria è una possibilità: ma l’Italiaè fanalino di coda, con un tasso inferiore al 5%, rispetto alla media europea del 7,8%

ROMA – Imprenditoria e disabilità, il binomio è possibile e, in molti casi, auspicabile. E’ ilprincipio e la scommessa del progetto Erasmus + “Creating leaders for the future”, promosso ecoordinato dalla Fondazione Prevent, un’organizzazione che si occupa di formazione di persone condisabilità per l’inclusione sociale e l’occupazione. Obiettivo generale del progetto, che si èrecentemente concluso, è facilitare la piena integrazione sociale delle persone con disabilitàattraverso l’apprendimento e mediante la realizzazione di una formazione di alto livello. Beneficiaridel progetto sono quindi le persone con disabilità che avviano la propria iniziativa di auto-impiegoo apprendimento. Quattro sono i Paesi europei coinvolti nell’iniziativa: Spagna, Francia, Polonia eItalia: per ciascuno di questi, è stato analizzato da un lato il concetto di disabilità nei suoi diversiaspetti, dall’altro, in particolare, il tema dell’imprenditorialità. Ecco il quadro che ne emerge, dareport pubblicato a fine progetto.

I dati: disabilità e disoccupazione. In Spagna, su una popolazione complessiva di 46.711.341, icittadini disabili (2.813.592) rappresentano il 6,02%. Il tasso disoccupazione globale è il 24,4%,mentre i disoccupati con disabilità sono il 32,2%. In Francia, su una popolazione complessiva di66.380.602, i cittadini disabili (12 milioni) rappresentano il 18,46%. Il tasso disoccupazione globaleè il 9,9%, mentre molto più alta è la percentuale di disoccupati con disabilità: il 21%. In Polonia, suuna popolazione totale di 38,5 milioni di abitanti, 4.697.000 persone hanno una disabilità, ovvero il12,20%. La disoccupazione, che riguarda il 13% della popolazione, arriva a una percentuale del28,7% tra i cittadini disabili. Il quadro italiano è particolarmente significativo, soprattutto per quelche riguarda la disoccupazione: su una popolazione di 60.665.551 persone, 5,5 milioni hanno unadisabilità, cioè il 9,06%. Di queste, ben l’80% è disoccupato, mentre il tasso di disoccupazioneglobale è pari all’11,5%.

Imprenditorialità. Per quanto riguarda, in generale, l’imprenditorialità, il tasso medio europeo siattesta intorno al 7,8%, a fronte del 13.8% degli Stati Uniti. Tra i Paesi presi in esame dal progettoErasmus +, l’Italia è il meno “imprenditoriale”, con un tasso del 4,9%, inferiore alla Spagna (5,7%),alla Francia (5,7%) e alla Polonia (9,2%).

L’inchiesta. Per esaminare il rapporto tra disabilità e imprenditorialità nei diversi Paesi europei eideare strategie e metodi per incrementarlo e favorirlo, i promotori del progetto hanno messo apunto un questionario, che è stato somministrato a 149 imprenditori, di cui 101 con diversedisabilità (55% fisica, 17% sensoriale, 17% multipla, 6% psicologica, 5% cognitiva), per raffrontarele valutazioni e le necessità delle due categorie. Obiettivo generale dell’inchiesta era raccoglieredati quantitativi e qualitativi sulle iniziative di successo che promuovono l’imprenditorialità nellepersone con disabilità in ogni paese partecipante. Il 90,6% degli intervistati considera di averbisogno di aiuto per avviare un’attività e l’83,2% pensa che la formazione specifica perl’imprenditorialità sia utile. Il 56,4% degli imprenditori intervistati dichiara di aver ricevuto una

19

formazione specifica in imprenditoria e l’83,8% segnala la necessità della presenza di un tutoredurante il processo imprenditoriale.

I settori dell’impresa. I settori in cui gli imprenditori con disabilità hanno iniziato o stanno iniziandole loro attività sono: servizi personali, arte e cultura, medico o paramedico, mentre i settoriprevalenti tra gli imprenditori non disabili sono turismo e artigianato. Per iniziare un business, gliimprenditori con disabilità reputano proprietario l’aiuto finanziario, mentre i loro colleghi nondisabili danno la priorità alla presenza di un tutor durante tutto il processo.

Le “good practice”. Il report del progetto passa quindi in rassegna alcune delle buone prassiesaminate nei diversi paesi coinvolti nell’iniziativa, fornendo una sintetica descrizione di ciascuna.Per l’Italia, figurano progetto “Re Start-up”, sviluppato da Anmil per sostenere progettid’imprenditorialità presentati da persone disabili; “Imprenderò 4.0”, che ha l’obiettivo di facilitarela creazione di opportunità di occupazione; il “Laboratorio di socializzazione lavorativa” diProgetto H, che ha l’obiettivo di sostenere le opportunità di integrazione e socializzazione; “Ragazziin Erba”, di Anffas Mestre, che avvia giovani con disabilità al mondo della coltivazione e dellaproduzione agricola; e “Village for All”, il marchio di qualità internazionale di ospitalità per tutti. Ingenerale, le “Good Practices europee sviluppate da entità pubbliche e private – si legge nellaconclusione del report - spiccano per la loro innovazione, i loro prodotti, il numero di beneficiariattesi o il loro impatto temporale”.

Le raccomandazioni per un’imprenditoria “inclusiva”. Queste dunque le raccomandazioni finali,formulate al termine del progetto, in seguito all’elaborazione dei questionari e all’analisi dellebuone prassi: primo, “sviluppare contesti inclusivi per la formazione di imprenditori con disabilità”;secondo, “fornire formazione in competenze tecniche e trasversali per l’imprenditorialità”; terzo,“tenere in conto la partecipazione dei collaboratori sociali, imprenditoriali ed educativi”; quarto,“contare sulla partecipazione di una equipe professionale plurale”; quinto, “promuovere lo sviluppoparallelo della formazione teorica con applicazione pratica”; sesto, “convalidare il successo delprogramma e controllare l’utilità dell’allenamento”.

(31 ottobre 2017)

Fonte: Redattoresociale.it

20

VARIE

DISABILITÀ. PROGRAMMA DI AZIONE, "STRUMENTO PER RIPENSARE LA CITTÀDI TUTTI"

Il Consiglio dei ministri ha approvato in via definitiva il secondo Programma biennale. Ecco lesfide più impegnative: dalla riforma strutturale dell'attuale sistema di certificazione dellacondizione di disabilità al lavoro, dall’inclusione scolastica alla mobilità. “Basilare è ridurre ledisuguaglianze fra territori”

ROMA - Il Consiglio dei ministri ha approvato in via definitiva il secondo Programma di azionebiennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità. Unaapprovazione che arriva a oltre un anno di distanza dalla ratifica che il testo aveva avutodall’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità e dalla discussione in senoall’ultima Conferenza nazionale sulle Politiche per la disabilità. Il ministro Poletti, dopo la primaapprovazione da parte dell’Osservatorio, aveva dichiarato che "il Programma testimonia la grandequalità del lavoro e il proficuo impegno di tutti i membri dell'Osservatorio e conferma labontà dell'approccio altamente partecipativo che, sin dall'istituzione dell'organismo nel 2010, si èvoluto imprimere alle attività portate avanti insieme dai rappresentanti delle istituzioni e delleorganizzazioni delle persone con disabilità".Otto linee di intervento. Il documento affronta le principali tematiche in materia di disabilità, con unampio ventaglio di proposte e azioni per la piena inclusione delle persone. Individua 8 linee diintervento: Riconoscimento/certificazione della condizione di disabilità e valutazionemultidimensionale finalizzata a sostenere il sistema di accesso e la progettazione personalizzata;Politiche, servizi e modelli organizzativi per la vita indipendente e l'inclusione nella società; Salute,diritto alla vita, abilitazione e riabilitazione; Processi formativi e inclusione scolastica; Lavoro eoccupazione; Promozione e attuazione dei principi di accessibilità e mobilità; Cooperazioneinternazionale; Sviluppo del sistema statistico e di reportingsull'attuazione delle politiche.

Le sfide più impegnative. Tra le sfide più impegnative da affrontare ci sono la riforma strutturaledell'attuale sistema di certificazione della condizione di disabilità; servizi e modelli organizzativiper la vita indipendente e il sostegno all'autodeterminazione; a livello di diritto alla salute,attenzione puntata sul consolidamento dei Livelli essenziali di assistenza e l'integrazionesociosanitaria, sul Nomenclatore tariffario delle protesi, si auspicano interventi sulla qualità delladiagnosi, a favore delle persone con disabilità intellettiva e disturbo psichiatrico, l'attuazione dellalegge sull'autismo. Sul versante della scuola, occorre rendere più efficace il processo di inclusionescolastica anche con la formazione degli insegnanti di sostegno e dell'intero personale scolastico;inoltre, un tema fatto proprio dal Programma d'azione è quello dell'accesso degli adulti condisabilità a percorsi d'istruzione e formazione permanente. Sul fronte lavoro, la sfida è di"aggiornare aspetti specifici della normativa per renderla più efficace", mentre alle grandi impresesi propongono iniziative come l'istituzione dell'Osservatorio aziendale e il disability manager. Lasfida in materia di mobilità è la revisione delle normativa italiana in tema di accessibilitàdell'ambiente fisico, urbano e architettonico, mentre non mancano proposte per rendere fruibili iluoghi del turismo e accessibile l'informazione, a partire da quella delle pubbliche amministrazioni.

21

Ridurre le disuguaglianze tra territori. Il Programma impegna il Governo nazionale e il Parlamentoma, allo stesso tempo, stimola l'azione coordinata e sinergica dei governi locali e delleamministrazioni regionali. Il richiamo più grande che emerge dalla bozza del Programma d'azione,e "garanzia di successo" per lo stesso, è al "lavoro di riduzione delle diseguaglianze territoriali chetanto incidono sulle opportunità di vita delle persone con disabilità e che, troppo spesso, sono stateinvocate come ragione per ritardare, se non evitare, innovazione e cambiamento nel sistema diriconoscimento della disabilità, nell'organizzazione dei servizi in generale, nella realizzazione dipolitiche pienamente rispettose dei diritti delle persone con disabilità".

Strumento per ripensare la città di tutti. Il Programma appena approvato “si occupa di persone condisabilità ma - ribadiscono gli estensori del documento - proprio nella misura in cui accoglie e cercadi rispondere alla richiesta di "cittadinanza piena e integrale" dei soggetti più fragili e vulnerabili,offre suggerimenti e indicazioni per ripensare complessivamente una società più giusta, coesa erispettosa delle tante diversità che compongono la comunità nazionale".

(3 ottobre 2017)Fonte: Redattoresociale.it

22

ACCESSIBILE E DI QUALITÀ, NASCE EXPLORAMY: PER PRENOTARE VACANZE SUMISURA

E’ la start-up creata da Max Ulivieri, già ideatore di portali come Diversamenteagibile.it. Unsistema di prenotazioni e recensioni online dedicato ai turisti con bisogni particolari: dalle personecon disabilità o con malattie croniche alle donne in gravidanza o con figli piccoli

FIRENZE - “Accessibile non basta più. Deve essere accessibile e di qualità”. Su queste basi nasceExploramy, start-up creata da Max Ulivieri, già ideatore di portali come Diversamenteagibile.it eportavoce di progetti per l’affettività e la sessualità nella disabilità, insieme a Patrizia Pappalardo,fondatrice di una sorta di booking per prenotare guide turistiche specializzate. Exploramy vuoleessere un sistema di prenotazioni e recensioni online dedicato ai turisti con bisogni particolari. Nonsolo persone con disabilità, ma anche donne in gravidanza o con figli molto piccoli, anziani,persone con malattie croniche, intolleranze alimentari o altre esigenze che difficilmente trovanorisposta nelle strutture ricettive “tradizionali”. Sono queste le nuove frontiere del turismo, di cuiMax Ulivieri parlerà venerdì 6 ottobre a Pisa, in occasione dell’Internet Festival (5-8 ottobre).

“Un turista è un turista, sia esso disabile o non disabile. Un cliente va ‘coccolato’ nelle sue esigenzee il prendersi cura di ogni tipo di clientela ormai è considerato un elemento che innalza il valoredella struttura. Una struttura accessibile per tutti è una struttura moderna e al passo con i tempi doveoramai l’inclusione è una mission imperativa”, dichiara Ulivieri. Dal 2009 in poi Ulivieri harecensito oltre 400 esperienze turistiche e testato più di 250 strutture ricettive per disabili. "Neglianni il turismo accessibile si è evoluto. È passato da una forma strettamente sociale e di‘benevolenza’ verso persone con più difficoltà rispetto ad altre, a una forma più completa, cheprende in considerazione, giustamente, una nuova opportunità per operatori del settore ealbergatori”.

Di qui l’idea di un portale attraverso il quale scegliere e prenotare vacanze su misura e di una appche funzioni anche come servizio assistenza e pronto intervento in caso di bisogno. Ma anche comemodalità di valutazione delle esperienze, da parte di chi le ha provate in prima persona. “Il concettodi accessibilità non è più legato unicamente a delle regole di accessibilità – specifica Ulivieri - maanche alla qualità dell’accessibilità. Se un hotel spinge le sue caratteristiche peculiari sull’originalitàdelle proprie stanze, sulla loro modernità o antichità, non può escludere la stanza adibita allepersone con disabilità da simili caratteristiche. Come il far vanto di uno splendido panorama eubicare la stanza per persone con disabilità magari dall’altro lato. Insomma, accessibile non bastapiù. Dev’essere accessibile ma con qualità”.

(4 ottobre 2017)Fonte: Redattoresociale.it

23

ADOZIONI, QUANTO FA PAURA LA DISABILITÀ?

A Napoli una neonata con sindrome di Down è stata rifiutata da sette coppie disponibiliall'adozione: l'ha accolta un uomo single. Nel 2015 le adozioni speciali di bambini con disabilitàsono state soltanto quattro. Il 12% dei minori fuori famiglia ha una disabilità, che impatta sul tipodi accoglienza: solo il 38% va in affido, il 62% resta nei servizi residenziali

Una bambina con sindrome di Down è stata abbandonata alla nascita e sette coppie rifiutano diadottarla. È successo a Napoli: la piccola non è stata riconosciuta dalla madre, che ha partorito inanonimato come previsto dalla legge. La bambina ha trovato alla fine un papà: è stata data inaffidamento preadottivo a un uomo single, che aveva dato disponibilità all’adozione senzalimitazioni legate alla disabilità.

«Non riesco a giudicare chi ha fatto una scelta diversa dalla mia, non l'ho mai fatto, ma non possonegare che la notizia che arriva da Napoli mi ha trafitto lo stomaco», scrive su Facebook MartinaFuga, del direttivo di CoorDown, ricordando come domenica 8 ottobre sia proprio la GiornataNazionale delle persone con sindrome di Down. «Così come non mi sono mai sentita di giudicarel'aborto, non mi sento di giudicare l'abbandono post nascita, anzi quest'ultimo lo vedo come unapossibilità di vita e francamente non conosciamo le ragioni di quella scelta. Quello che mi fa maledi tutta questa vicenda sono le sette aspiranti famiglie adottive che hanno detto no. Sette! Nonaggiungo altro... Voglio solo dedicare questo nostro video al papà single che ha adottato la bambinacon sindrome di Down abbandonata in ospedale. Non facciamone un eroe, perché lui vuole soloessere padre». Il video è il pluripremiato "Dear Future Mom", in cui dei ragazzi con sindrome diDown rispondono ai dubbi di una mamma che ha appena saputo che il bimbo che aspetta ha latrisomia 21.

«Ci piacerebbe conoscere questo neo papà per fargli sapere che non è solo. Noi siamo disponibili,attraverso le nostre associazioni sul territorio a lui più vicine, a sostenerlo e a metterlo in contattocon altri genitori, in modo che possano condividere esperienze e conoscenze», afferma AntonellaFalugiani, presidente di CoorDown Onlus: «Le persone con sindrome di Down, proprio come tuttigli altri, hanno il diritto di essere felici e di avere reali opportunità di inclusione nel contesto socialenel quale vivono».

«Sempre più spesso, per l’adozione nazionale come per quella internazionale, la disponibilità dellecoppie non corrisponde con le necessità dei bambini adottabili, sempre più di frequente con bisognispeciali, anche severi. È con questa realtà che si deve confrontare chi, come noi, lavora per darerisposte ai bambini che hanno bisogno di trovare una famiglia», scrive invece il Ciai, che ha giàlanciato più volte l'allarme dicendo che per ogni bambino straniero adottabile per cui si riesce atrovare una famiglia, ce n'è uno che ha altrettanto bisogno di amore ma che nessuna famiglia vuole .Per l’adozione nazionale la Legge prevede la possibilità di adottare anche da parte di single, in casiparticolari come quello di bambini disabili: «Potrebbe essere questa una soluzione, anche perl’adozione internazionale? Se ne sarebbe dovuto parlare nella riforma dell’adozione promessaancora due anni fa dal governo Renzi, ma non se ne è più fatto nulla; le adozioni non sono più statedi interesse per la politica. Sarebbe invece quanto mai indispensabile riparlarne, per garantireaccoglienza e cura a tutti i bambini senza famiglia, italiani e non».

Marco Griffini, presidente di AiBi si chiede invece se la vicenda avrebbe avuto lo stesso epilogo seci fosse stata una banca dati Nazionale dei Minori Adottabili e delle Coppie Disponibiliall’Adozione operativa su tutto il territorio nazionale: «Questi sono i risultati della mancanza di unabanca dati nazionale per i bambini adottabili e le famiglie che hanno dato disponibilità», afferma

24

Griffini, «sono passati 16 anni dal 2001, quando è stata istituita per legge e ben sei dal nostroricorso al TAR nel 2012, eppure ad oggi in Italia la banca dati è operativa solo in 11 Tribunali per iMinorenni sui 29 esistenti. Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, aveva promesso che sarebbestata realizzata entro la fine di settembre 2016, ma da allora è passato un anno e nulla è stato fatto.Questo fa capire il grado di attenzione della politica verso le adozioni».

L’adozione ai single è prevista in Italia solo nei casi speciali contemplati dall’articolo 44 della legge183/1984 e non si tratta comunque di una adozione piena. La lettera a) prevede che i minori possanoessere adottati da persone unite al minore da vincolo di parentela fino al sesto grado o dapreesistente rapporto stabile e duraturo, quando il minore sia orfano di padre e di madre; la lettera b)che possa essere adottato dal coniuge nel caso in cui il minore sia figlio -anche adottivo- dell'altroconiuge; la lettera c) quando il minore si trovi nelle condizioni indicate dall'articolo 3, comma 1,della legge 5 febbraio 1992, n. 104, e sia orfano di padre e di madre; la lettera d) quando vi sia laconstatata impossibilità di affidamento preadottivo. Nel 2015 le adozioni speciali rispetto allalettera c) dell’articolo 44, quelle legate alla disabilità, sono state quattro (in questo numero nonrientrano i bambini con disabilità che sono stati adottati da coppie coniugate e che quindi nonrientrano nelle adozioni speciali), sulle 770 adozioni speciali complessive realizzate in baseall’articolo 44.

La Commissione Giustizia, nella sua indagine conoscitiva sull’attuazione della legge sull’adozionee i punti da modificare, conclusa nel marzo 2017, aveva ampiamente aperto alla possibilità diallargare l’adozione ai single. Simonetta Matone in particolare aveva parlato della «opportunità diestendere l’adozione ai single, che potrebbero adottare minori adolescenti o preadolescenti difficili,per i quali la procedura di adozione non sia andata precedentemente a buon fine».

Anche l’ultima indagine “Bambini e bambine temporaneamente fuori dalla loro famiglia di origine”ci dice che il 12% dei bambini/ragazzi fuori famiglia (ovviamente non tutti i minori fuori famigliasono adottabili) ha una forma di disabilità certificata e in particolare: il 7,4% dei minori fuorifamiglia presenta disabilità psichica, il 2,3% disabilità plurima, l’1,3% fisica e un residuale 0,4%disabilità sensoriale. Si tratta di una percentuale decisamente superiore a quella registrata sull’interapopolazione: nelle scuole la presenza di alunni con una certificazione di disabilità è intorno al 2,4%.«Questi ragazzi con bisogni speciali hanno una distribuzione per età all’inizio della permanenzafuori dalla famiglia di origine che risulta tendenzialmente in linea con quella descritta in precedenzae una proporzione di maschi e femmine che rispecchia quella complessiva», dice il rapporto, ma difatto la disabilità impatta molto sul tipo di accoglienza: dei 3mila bambini e ragazzi con disabilitàcertificata in accoglienza il 38% si trova in affido e il 62% nei servizi residenziali. Approfondendopoi il tipo di disabilità emergono alcune ulteriori evidenze: i bambini e i ragazzi con disabilità ditipo psichico – la disabilità prevalente sia tra gli affidati che tra gli accolti – sono orientatipreferibilmente, e in modo ancor più sostanziale, verso i servizi residenziali (71%), in alcuni casiservizi specializzati per la presa in carico di questa specifica accoglienza, mentre per coloro chehanno una disabilità fisica – che risultano comunque in numero assai limitato – appare maggiore ilricorso all’istituto dell’affido (70%)».

(5 ottobre 2017)

Fonte: Vita.it

25

MECCANISMI PER SUPERARE PICCOLI DISLIVELLI: MINI PIATTAFORME

Nelle strutture aperte al pubblico le mini piattaforme possono essere una soluzione per risolvere ledifficoltà di fruizione complesse.

Le piattaforme elevatrici per il superamento di dislivelli minimi – mini piattaforme- rappresentano,previo confronto con ogni altra possibile alternativa adottabile e verifica di fattibilità, una soluzioneper le difficoltà di accesso delle persone che si muovono con difficoltà o che usano la sedia a ruotein spazi in cui è necessario superare un numero limitato di gradini. Le mini piattaforme,semplificando, sono attrezzature meccaniche costituite da una piattaforma, che si muoveverticalmente per raccordare due livelli (generalmente superano non oltre i 5 gradini e comunquenon più di 2 metri); adatte sia per interni che per esterni; prive di cabina chiusa, ma dotate di ognidispositivo utile a garantire la massima sicurezza dell’utilizzatore – cancelli, sbarre ed elementiantiscivolo (devono attenersi a restrittive norme di sicurezza). Alcune soluzioni, in particolaricondizioni, abbinano al movimento verticale quello traslante in grado di spostare la piattaforma perraccordarla al piano di arrivo.

Le mini piattaforme risultano adatte a situazioni in cui gli spazi sono ristretti e quando gli interventirealizzabili non devono incidere sulla struttura: la loro messa in opera comporta l’esecuzione diridotte o minime opere murarie (per alcuni tipi non è necessaria alcuna opera).

Nella gamma di quelle disponibili sul mercato, è possibile individuare due tipologie:

quelle che non richiedono alcuna opera muraria muovendosi generalmente lungo una guidaverticale istallata a parete; alcune hanno la piattaforma richiudibile e sono alimentate a batteriericaricabili; quelle che richiedono la realizzazione di un minimo scavo nel pavimento (di dimensione minima di10 centimetri) all’interno del quale possono essere alloggiate: scomparendo in modo mimetico nelpavimento anche grazie all’utilizzo di opportune finiture di rivestimento.

Le soluzioni realizzabili si possono adattare alle situazioni più diverse ed inoltre, sono disponibili,meccanismi che si “trasformano”: gradini che diventano piattaforma a movimentazione verticale. Ènecessario precisare che l’utilizzo delle mini piattaforme, negli spazi aperti al pubblico, è in genere,condizionato dalla presenza di personale addetto per motivi di gestione e sicurezza, ed il lorocorretto funzionamento deve essere opportunamente monitorato, oltre la loro periodicamanutenzione. I diversi meccanismi rispondono a restrittive norme, direttive nazionali ed europee(Norme UNI, Direttiva Macchine ecc) ed alcune ditte forniscono le opportune certificazioni diqualità.Per la loro versatilità risultano adatte a risolvere le difficili situazioni spesso presenti negli edifici diparticolare pregio storico architettonico, consentendo di migliorare ed incrementare i livelli difruizione in ambienti nei quali è necessario conciliare la tutela e la conservazione del luogo con lavalorizzazione rivolta alla fruizione da parte di una utenza ampliata.

(6 ottobre 2017)Fonte: Superabile.it

26

AGENDA 2030, DALL'AMBIENTE ALLA DISABILITÀ: "OBIETTIVI NON SONOUTOPIA"

Riuscirà il nostro Paese a ridurre in modo significativo la povertà, la disoccupazione e ledisuguaglianze, a proteggere l’ambiente e contrastare i cambiamenti climatici? Con questadomanda si è aperto il primo giorno del Festival della cooperazione internazionale dedicato alladisabilità

OSTUNI - Riuscirà il nostro Paese a ridurre in modo significativo la povertà, la disoccupazione e ledisuguaglianze, a proteggere l’ambiente e contrastare i cambiamenti climatici? Con questa domandasi è aperto il primo giorno del Festival della cooperazione internazionale dedicato alla disabilità e aidiritti promosso da Aifo. Il tema dell'incontro riguardava infatti i 17 Obiettivi di SviluppoSostenibile voluti dall'Onu da raggiungere entro il 2030. E a questa domanda ha cercato di dare unarisposta Ottavia Ortolani di Asvis (Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile), realtà nata nel2016 che ha come missione proprio quella di sensibilizzare e di mobilitare la società italiana suquesti obiettivi.

“Gli obiettivi non sono sentiti come un'utopia - afferma Ottavia Ortolani - sono stati presi molto sulserio a livello globale”. In generale infatti l'Agenda 2030 è più conosciuta degli obiettivi di finemillennio voluti dall'Onu nel 2000 e terminati nel 2015. Eppure secondo il rapporto 2016 dell'Asvislo sviluppo italiano non è sostenibile; se per certi temi come fame, istruzione, parità di genere, lottaal cambiamento climatico l'Italia si sta muovendo, per altri, come povertà, servizi sanitari,disuguaglianze rimane indietro, addirittura peggiora. “Possiamo dire - conclude Ortolani - che daqui al 2030 avremo un aumento leggero del benessere ma anche un peggioramento ambientaleclimatico”.

Enrico Malatesta di Aics (Agenzia italiana per cooperazione allo sviluppo) definisce i nuoviobiettivi Onu come un vero e proprio “manifesto di un programma universale per lo sviluppoumano e la conservazione del pianeta”. Anche se sono ben 17, questi obiettivi sono tuttiinterdipendenti ad esempio, se l'obiettivo di fine millennio a proposito di salute si occupava dimortalità infantile o materna, l'obiettivo sostenibile corrispondente invece si occupa di priorità dellasalute globale e parla non solo di malattie ma anche di giustizia sociale e ambiente.

Un obiettivo sostenibile centrale è quello relativo alla lotta alle disuguaglianze. “Le disuguaglianzesono diminuite tra i paesi ma sono aumentate all'interno dei paesi stessi- afferma Malatesta - masono proprio le disuguaglianze che minano la coesione sociale, causano migrazione,violenza eanche terrorismo”. Giampiero Griffo del Rids (Rete italiana disabilità sviluppo) ha portato ladiscussione sul tema della disabilità parlando della Convenzione Onu sui diritti delle persone condisabilità che ha spostato l'attenzione dai bisogni ai diritti delle persone disabili. “Mentre negliobiettivi di fine millennio noi disabili non venivamo presi in considerazione - dice Griffo - in quellisostenibili ci siamo un vari punti, come quelli riguardanti l'istruzione, il lavoro, le disuguaglianze, lecittà sostenibili”.

(14 ottobre 2017)

Fonte: Redattore sociale

27

DISABILITÀ, RISORSA NON COLPA

di Francesco Dandolo

A qualsiasi età la vita dei disabili, se non accolta, può essere molto dura. Ad aumentare le difficoltàha concorso la preoccupante aggressività di questi ultimi tempi. A livello nazionale, sono statieclatanti gli insulti che nel milanese una persona con handicap ha subito per avere chiamato i vigiliin seguito all’occupazione del parcheggio auto riservato da parte di una persona «normale». Ma unodegli elementi di maggior durezza che subiscono le persone con disabilità intellettive o con deficitdi relazione è il mancato rispetto della loro vita spirituale ed affettiva. Ed è notizia degli ultimigiorni che in una parrocchia di Bari sembra sia stato scoraggiato un bambino con un lieve deficitmentale a frequentare il catechismo. Eppure, in occasione del Giubileo delle persone con disabilitàpapa Francesco ha pronunciato parole molto esplicite: «Bisogna rinnovare l’impegno affinché lepersone disabili siano pienamente accolte nelle parrocchie, nelle associazioni e nei movimentiecclesiali». Sotto questo aspetto assume particolare significato la scelta del cardinale Sepe diamministrare i sacramenti della Cresima e dell’Eucarestia ai disabili della diocesi nella primadomenica di Avvento di ogni anno. A Napoli si nota una certa disattenzione, che affiora a tratti dalleinterviste che i familiari rilasciano ai giornali: annosi problemi per il trasporto scolastico, difficoltàdi percorrere in modo sicuro le strade, barriere che impediscono l’accessibilità di luoghi pubblici.

C’è forte malessere che trova poco ascolto presso le istituzioni e la società civile. E gli investimentiper migliorare la qualità della vita dei disabili sono residuali. Di solito, l’obiezione alle mancaterisposte è la ristrettezza delle politiche di bilancio. Così il problema diventa solo economico, unalettura fuorviante con cui si accentua l’isolamento. Eppure, chi vive con un disabile, malgrado iproblemi in cui è coinvolto, spesso ha l’opportunità di essere a contatto con persone di un’umanitàstraordinaria. È un aspetto di cui si parla pochissimo, ma allo stesso tempo straordinariamente vero.Si pensi alle persone con deficit intellettivo, che quando sono circondate da stima e condivisionetrasmettono simpatia e felicità. Prova di questa umanità è anche l’arte. Lo sappiamo dalla storia, malo si osserva anche oggi: il disabile può essere autore di opere di rara sensibilità. La fragilità allorastimola una prospettiva diversa, più profonda, nel considerare i valori veri della vita, comel’amicizia, il bisogno di compagnia, l’affetto. In questo senso, si impongono domande fondamentaliche coinvolgono tutti, mettendo in discussione un modo di vivere, assai diffuso, basato sulla forza,l’autosufficienza e la prestanza fisica. Si tratta di costruire una nuova cultura che ispiri le politichepubbliche ma anche il nostro modo quotidiano di relazionarsi all’altro. Un radicale cambiamento dimentalità che dia rilevanza alla debolezza delle persone, sulla base di una logica opposta a quelladominante, considerandole una risorsa e non un peso. Si pensi alla presenza in classe di un disabile,aiutato da personale specializzato, quanto alimenta un clima di umanità e di rispetto negli altristudenti. Oppure l’inserimento lavorativo, oggi sostanzialmente negato. Nei casi in cui avviene,affiora una dedizione al lavoro e un desiderio di essere apprezzati per il proprio impegno che è raroriscontrare nei cosiddetti «normali».

Si può realizzare tutto ciò? Sì, a condizione che si agisca nell’ottica che la disabilità non è unacolpa da espiare in solitudine, ma una risorsa su cui investire. Vi è però una peculiaritàfondamentale da perseguire: non la ricerca di profitti particolari, ma assicurare spazi di umanità eattenzione per la debolezza. Se fatti con questa logica i benefici saranno per tutti.

(19 ottobre 2017)

Corriere Della Sera

28

MACIGNI INACCETTABILI, CHE PESANO SULLA VITA DI MILIONI DI PERSONECON DISABILITÀ

«Chiediamo per prima cosa di fare applicare le leggi esistenti e di trovare finalmente per lepersone con disabilità risorse certe e adeguate»: lo ha dichiarato Nazaro Pagano, presidentenazionale dell’ANMIC (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili), nel corso di unaconferenza stampa durante la quale la stessa ANMIC ha denunciato le tante criticità che ancorapenalizzano le persone con disabilità nel nostro Paese, dall’assistenza al lavoro e alla scuola,senza contare i quotidiani casi di discriminazione

«Non servono semplici leggi-manifesto che affermano solo dichiarazioni di principio, né bastanorisorse-tampone trovate sempre all’ultimo e da definire anno per anno. Chiediamo per prima cosa difare applicare le leggi esistenti e di trovare finalmente per le persone con disabilità risorse certe eadeguate. Questo è l’unico modo per avviare una seria programmazione pubblica degli interventiassistenziali su scala nazionale in materia di non autosufficienza, per poter fornire così una realeparità di trattamento sul territorio».

A dirlo è stato Nazaro Pagano, presidente nazionale dell’ANMIC (Associazione Nazionale Mutilatie Invalidi Civili), nel corso della conferenza stampa convocata nei giorni scorsi a Roma dalla stessaANMIC (se ne legga anche la presentazione del nostro giornale), voluta per denunciare appunto letante criticità che ancora penalizzano le persone con disabilità nel nostro Paese.

Parlando di assistenza e di solitudine delle famiglie, Pagano ha sottolineato poi che «se il presentedelle persone con disabilità italiane è già incerto, le proiezioni demografiche per il futuro ciconfermano che l’assistenza pubblica, già in crisi, è destinata a implodere. Occorre dunque avviaresubito la costruzione, grazie anche alla consultazione delle Associazioni di persone con disabilità, diuna riforma sostenibile, che garantisca un sistema di interventi adeguato e l’incremento immediatodei servizi domiciliari. Servizi e prestazioni che oggi solo una parte esigua e “fortunata” del Paeseha già organizzato sul proprio territorio, creando fra cittadini di Regioni diverse una crescente einaccettabile disparità di trattamento».

Di lavoro, durante la conferenza stampa, si è occupato poi il vicepresidente dell’ANMIC AlbertoMutti, secondo il quale lo Stato non rispetta affatto l’articolo 4 della Costituzione («La Repubblicariconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendono effettivo questodiritto»), consentendo, come accade con la Legge 68/99, «di pagare per non assumere. Anzi agisceesattamente nella direzione opposta». «Per questo – ha dichiarato – di fronte agli sconcertanti datisull’occupazione delle persone con disabilità (una percentuale ridottissima di loro trova lavoro),stiamo valutando la possibilità di sollecitare una questione di costituzionalità su quell’articolo dellaLegge 68/99 in aperto contrasto con i dettami della Carta Costituzionale. Ma soprattutto saremopressanti nella fase di stesura della ormai improrogabile riforma della disciplina, per cercare dievitare che questo principio assurdo venga confermato nella nuova legge sull’inserimentolavorativo delle persone con disabilità».

Le denunce dell’ANMIC si basano anche sui dati raccolti tramite il proprio Numero VerdeAntidiscriminazione (800572775), attivo da circa un anno e potenziato negli ultimi mesi, che «neisoli primi sette mesi di quest’anno – ricorda Annalisa Cecchetti, responsabile dell’UfficioAntidiscriminazione ANMIC – ha fatto registrare un numero crescente di casi nei quali la Leggevigente in materia, la 67/06 (Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime didiscriminazione), è stata completamente disattesa, comportando episodi di ordinaria o straordinariadiscriminazione. In particolare, oltre alle evidenti barriere architettoniche, ancor più numerose sonorisultate le segnalazioni legate a pregiudizio, superficialità e inefficienza, ciò che porta a far pensarea problema innanzitutto di natura culturale. Dal canto nostro, di fronte alla maggior parte delle

29

segnalazioni abbiamo in primo luogo informato le vittime degli obblighi sanciti dalle disposizionilegislative, quindi dei diritti “azionabili” e, quando opportuno, abbiamo creato un collegamento conl’Ufficio ANMIC territoriale, al fine di garantire una più diretta tutela della persona». «Nei mesiestivi – conclude Cecchetti – è aumentato il caso di segnalazioni relative alla “vita sociale erelazione con i cittadini”, mentre con l’inizio dell’anno scolastico, purtroppo, il grosso dellesegnalazioni ha segnatamente riguardato le discriminazioni subite giornalmente dagli alunni condisabilità».

(27 ottobre 2017)

Fonte: Superando.it

30

31

Rassegna stampa realizzata daUfficio Politiche per le Disabilità – CGIL Nazionale

A cura di Valerio Serinocon la collaborazione di Gea Minerva Massimi

Tel.: 06.8476514E-mail: [email protected]

32


Recommended