+ All Categories
Home > Documents > POLIZIA PENITENZIARIA DOMANI

POLIZIA PENITENZIARIA DOMANI

Date post: 22-Mar-2016
Category:
Upload: osapp-polpen
View: 214 times
Download: 0 times
Share this document with a friend
Description:
n. 15 del 14 settembre 209
8
Registrazione Tribunale di Roma n. 103-99. Spedizione in a.p. -45% Art. 2 comma 20/b Legge 662/96 Filiale di S. Alessio Siculo (Me) Periodico - Organo ufficiale dell’O.S.AP.P. Anno XI - numero 15 - 14 settembre 2009 Carcerati Carcerati per per contratto contratto
Transcript

Registrazione Tribunale di Roma n. 103-99. Spedizione in a.p. -45% Art. 2 comma 20/b Legge 662/96 Filiale di S. Alessio Siculo (Me)

Periodico - Organo ufficiale dell’O.S.AP.P. Anno XI - numero 15 - 14 settembre 2009

Carcerati Carcerati

per per

contrattocontratto

2 Numero 15 - Anno XI - Lunedì 14 settembre 2009

Chi di voi non si sente quotidiana-

mente carcerato per contratto?

Questa domanda è l'unica a cui

tutti diamo la stessa risposta. Sì, la

Polizia Penitenziaria sta scontando

una pena ancora peggiore dell'er-

gastolo: una pena per contratto. Lo

spunto per questo ci viene dato da

un'inchiesta del Tempo in cui si fa

riferimento a questa forma di 'car-

cere a vita' per gli agenti di Polizia

Penitenziaria. In un'intervista ad un

collega che da 26 anni fa servizio

nelle carceri romane viene fuori la

cruda realtà di chi nelle carceri ci

lavora. Per una volta i riflettori dei

mezzi d'informazione si concentra-

no su chi 'dietro le sbarre' ci va

ogni giorno a lavorare. Sono

espressioni forti ma rendono bene

l'idea della situazione attuale che

vivono gli uomini e le donne della

polizia penitenziaria. “Velate

minacce, sguardi che parlano

come megafoni e il cuore che inizia

a battere forte. Cresce la paura e

l'ansia che possa accadere qual-

cosa di irreparabile. Mattina,

pomeriggio, notte. Non sai quale

sia il turno migliore. Chiudi le celle

e tu stesso sei chiuso dentro un

corridoio, un atrio. Ti occupi di

tutto. Sei guardia, psicologo, infer-

miere, assistente sociale. Devi

essere severo ma anche compren-

dere quando il detenuto chiede

due parole di conforto. E tu devi

essere sempre disponibile perchè

un atteggiamento sbagliato può

scatenare un putiferio e far precipi-

tare la situazione. Pensi alla fami-

glia e vuoi tornare a casa”. Leg-

gendo queste righe tutti noi ci rive-

diamo in questo collega. E' una

situazione condivisa da tutti ed in

tutti gli istituti. La Polizia Peniten-

ziaria è ignorata da anni. Una

Forza di Polizia di serie B, nono-

stante tutti gli sforzi per spiegare e

far capire l'importanza di un lavoro

difficile e fondamentale per la sicu-

rezza pubblica. Il Governo, poi,

non prende posizioni. Il Piano Car-

ceri dovrebbe (il condizionale è più

che mai d'obbligo) essere portato

al Consiglio dei Ministri entro set-

in primain prima

[email protected]

di

LeoBeneduci

Carcerati per contratto

“Cresce la paura e l'ansiache possa accadere

qualcosa di irreparabile. Mattina, pomeriggio,

notte. Non sai quale sia ilturno migliore”.

tembre. Anche se così fosse, que-

sto intervento non risolve i proble-

mi immediati che vengono arginati,

rimandati e mai affrontati seria-

mente.

Il Guardasigilli si pone davanti al

problema penitenziario come chi

pensa che le responsabilità siano

da ritrovarsi in altri ambiti magari

nei contesti europei. Oltre alla rea-

lizzazione di nuove strutture si

devono trovare misure alternative.

Tutti ne parlano ma nessuno

affronta seriamente il problema.

Così la Polizia Penitenziaria è

sempre più rilegata nel suo ruolo

secondario, quasi da 'non trattare'

e neanche solitari spunti di ottima

informazione riescono a sollevare i

problemi e gli allarmi. Infatti non

c'è stata nessuna reazione a que-

ste parole. Niente di niente. Nes-

suno ha ripreso quest'intervista, né

a livello politico, né a 'scopi socia

li'.

Permettetemi di dire (senza appa-

rire presuntuoso) che diversa

sarebbe stata la reazione se quel-

le parole fossero state pronunciate

da un detenuto.

3Numero 15 - Anno XI - Lunedì 14 settembre 2009

BLOCK NOTESAppunti dal ‘pianeta Giustizia’

«Il sovraffollamento delle carcerinon è un problema solo di detenutiitaliani e l’ Unione Europea non puòfare finta di niente». Il ministro dellaGiustizia Angelino Alfano aveva coltol'occasione per chiamare nuova-mente in causa Bruxelles nel dibatti-to sull’ enorme numero di personeche sta portando al collasso gli istitu-ti di pena. La replica della Commis-sione non si è fatta attendere:«Siamo pronti ad aiutare ma noninterveniamo nella gestione quotidia-na del sistema di giustizia criminaledei singoli stati membri». Quindi,come dire: ne possiamo parlare manon aspettatevi miracoli. Sul tavolo didiscussione ci sarà il miglioramentodelle modalità di trasferimento deidetenuti comunitari per far scontarela pena nei loro paesi d’origine. IlGuardasigilli anche nei giorni scorsi ètornato a parlare di sovraffollamentoallontanando le voci di possibili indul-ti. «In Italia - spiega - ci sono oltre63mila detenuti, di cui oltre 20milasono stranieri. Il che vuol dire che lecarceri italiane sono idonee ad ospi-tare i detenuti italiani, ma con l’ag-giungersi degli stranieri si supera lacapienza non solo regolamentare maanche quella tollerabile dei peniten-ziari». «Ho fatto un appello all’Ue:non può da un lato esercitare sanzio-ni e dall’altro chiudere gli occhi sulfenomeno del sovraffollamento car-cerario che deriva dalla presenza didetenuti stranieri: un fenomeno a cuila Ue deve prestare attenzione. LaUe o si fa promotrice di trattati o devedare risorse economiche agli Statipiù interessati dal problema dei dete-

ANNO XI - n. 15 Lunedì 14 settembre 2009

Direttore Responsabile Leo Beneduci

Direttore Editoriale Domenico Nicotra

Vice Direttore Domenico Mastrulli

Capi Redattori Canio Colangelo - Pasquale Montesano Gennaro Ricci

Direttore Organizzativo Luca Cruciani

Coordinamento Redazionale Alfio Grasso

Stampa Graph snc - S. Alessio Siculo

Roma - Via della Pisana, 228. Tel. 06.61165588 - 06.66154010. Sono sedi di Polizia

Penitenziaria Domani tutte le segreterie regionali dell’O.S.A.P.P.

Questo periodico è associato

all’Unione Stampa Periodica Italiana

Registrazione Tribunale di Roma n. 103/99. Spedizione in a.p. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 Filiale di S. Alessio Siculo (Me)

DISTRIBUZIONE GRATUITA

www.poliziadomani.it - [email protected] - [email protected] - [email protected]

COMPETENZE - L’Unione Europea si dice disposta a parlare ma non interverrà nei problemi interni

[email protected]

di

DomenicoNicotra

Botta e risposta Alfano - UE

nuti stranieri per costruire nuove car-ceri».Il portavoce Abbott rileva che i poteridell’Ue e della Commissione nel

campo della giustizia penale sono«solo quelli conferiti dal trattato del-l’Ue». L’articolo 33 del Trattato,osserva, stabilisce che solo gli Stati

Ue «sono responsabili per il manteni-mento dell’ordine pubblico sul proprioterritorio e per la salvaguardia dellasicurezza interna».

Agenti sequestrano un mezzoma non possono fare il verbale

4 Numero 15 - Anno XI - Lunedì 14 settembre 2009

POLIZIA STRADALE - L’iniziativa legittima della Polizia Penitenziaria rischia di creare un problema legale

Alcuni agenti di Polizia Penitenzia-

ria hanno proceduto al sequestro di

un autoveicolo parcheggiato nelle

vicinanze di un istituto penitenziario

per gravi violazioni al Codice della

strada. Il mezzo è stato trasportato

presso un deposito giudiziario. Il

proprietario ha chiesto il rilascio del

verbale relativo al sequestro per

potersi rivolgere al Prefetto e richie-

dere il dissequestro del mezzo.

Nessun verbale, però, però è stato

predisposto anche perchè a sei

anni dall'attribuzione delle preroga-

tive di Polizia Stradale il Personale

del Corpo non è stato ancora

messo in condizioni di adempiere

pienamente a quelli che sono preci-

si obblighi di legge. A questo punto

i poliziotti penitenziari che pure

hanno adempiuto ai loro doveri, si

sono visti rifiutare dalle altre forze

di polizia la richiesta di collabora-

zione con l'argomentazione che

anche loro sono organi accertatori.

Il cittadino proprietario dell'autovei-

colo non riuscirà ad ottenere il dis-

sequestro non avendo il Prefetto

ricevuto il verbale di sequestro. Il

titolare del deposito giudiziario non

otterrà le dovute spettanze per la

custodia del mezzo, non essendosi

mai perfezionata la pratica di

sequestro. Vuoi vedere che i poli-

ziotti penitenziari che anticipano

per proprio conto le spese di mis-

sione ed effettuano prestazioni

straordinarie analogamente non

retribuite, dovranno a proprie

spese ritirare l'autoveicolo dal

deposito giudiziario e, con tante

scuse, riconsegnarlo al proprieta-

rio?

5Numero 15 - Anno XI - Lunedì 14 settembre 2009

La legge 27 febbraio 2009, n. 14 ha

ampliato la sfera giuridica dei

Garanti conferendo loro le due spe-

cifiche prerogative di svolgere col-

loqui con i singoli ristretti e di visita-

re senza autorizzazione le strutture

penitenziarie. I primi mesi di appli-

cazione della legge e della conse-

guente circolare hanno invece

segnato in alcune realtà peniten-

ziarie un arretramento di tali prero-

gative ed un aumento delle difficol-

tà, per i garanti di operare all'inter-

no delle strutture. Si è anche assi-

stito alla revoca delle tessere di

assistente volontario ex art. 78

(precedentemente rilasciate ai

Garanti), o ad un'applicazione

restrittiva delle direttive impartite

con riferimento ai luoghi ed ai tempi

in cui possono svolgere i colloqui

con i ristretti. L'intento della circola-

Legge, colloqui e Garanti

INIZIATIVE - Al via lo scrutinio per chi ha compiuto due anni di servizio alla data dal 31 dicembre 2007

Promozione dei Vice Commissari

re era quello di fornire un’interpre-

tazione univoca delle nuove norme

di legge, ma certamente non quello

di ridimensiona-

re la preziosa

attività svolta da

soggetti istitu-

zionali che ha

assunto negli

ultimi anni un

ruolo sempre

più importante

nella garanzia

dei diritti e del

buon funziona-

mento dell'istitu-

zione peniten-

ziaria. Lo spirito

della norma

indicava alcune

linee direttive. I colloqui possono e

non devono svolgersi nei locali

ordinariamente utilizzati per gli

incontri con i familiari. Infatti secon-

do le singole disponibilità degli isti-

tuti e in con-

formità all'or-

ganizzazione

del lavoro, cri-

teri di opportu-

nità suggeri-

scono di met-

tere a disposi-

zione dei

garanti, ove

p o s s i b i l e ,

locali più ido-

nei o consoni

allo scopo.

Così pure si

ritiene oppor-

tuno suggerire

che le prassi eventualmente già

instaurate, secondo i colloqui si

svolgevano nelle sale avvocati o

nelle sezioni, non hanno ragione di

essere dismesse o modificate in

pejus. Le nuove modalità della

legge si aggiungono, e non elimina-

no, quelle previste dagli art. 17 e 78

O.P. Sinora utilizzate in assenza di

più puntuali previsioni, per cui ogni

revoca delle prerogative individua-

te da questi articoli può essere giu-

stificata solamente da specifiche

motivazioni che facciano riferimen-

to ad elementi concreti obiettiva-

mente valutabili. Il limite numerico

dei colloqui si riferisce alla sola

nuova disposizione di legge, ma

non inficia le possibilità di incontro

che gli art. 17 e 78 forniscono già ai

Garanti; in tale veste il garante ha

la possibilità di incontro con il dete-

nuto, senza che si limitino le oppor-

tunità i colloquio con i familiari.

L'Amministrazione ha intrapreso le

iniziative per procedere alla promo-

zione dei Vice Commissari appar-

tenenti al ruolo direttivo ordinario

del Corpo di Polizia Penitenziaria,

alla qualifica di Commissario con

decorrenza 1 gennaio 2008 tant'è

che il Consiglio di Amministrazione

ha provveduto nella seduta del 27

luglio 2009 sulla base della propo-

sta dell'Amministrazione centrale

ad ammettere allo scrutinio i funzio-

nari che alla data del 31 dicembre

2007 hanno compiuto due anni di

effettivo servizio nella qualifica di

Vice Commissario.

Perlamentari e sindacati, per Iontanessun problema di visite contestualiIl Capo del DAP Franco Ionta ha

risposto ad una nota nella quale si

evidenziavano possibili problemi

per la conco-

mitanza negli

Istituti delle

visite parla-

mentari e

quelle sinda-

cali. “Ove

non vi ostino

effettive esi-

genze di

sicurezza – scrive Ionta – nella nor-

mativa vigente non si rinvengono

impedimenti od ostacoli circa la

contestualità della presenza negli

istituti penitenziari di rappresentan-

ti del Parlamento e delegati sinda-

cali. Occorre ribadire naturalmente

che le finalità degli accessi dei Par-

lamentar i

da un lato

e dei Sin-

d a c a l i s t i

da l l ' a l t r o

h a n n o

s c o p i

diversi e

d i v e r s e

r e g o l a -

mentazioni”. L'unica nota del capo

del DAP segnala che le visite,

anche se contestuali, devono esse-

re gestite dal Direttore dell'Istituto o

dal Comandante del Reparto.

Ove non vi ostino effettive esigen-ze di sicurezza non si rinvengono

impedimenti od ostacoli circa la contestualità della presenza dirappresentanti del Parlamento e

delegati sindacali.

6 Numero 15 - Anno XI - Luned’ 14 settembre 2009

A Como disagi e maxiproblemiPERICOLI - Il sovraffollamento porta l’istituto lombardo a situazioni pericolose ed incontrollabili

L'istituto di Como è stato nei giorni

scorsi, innumerevoli volte, sede di scontri,

risse e azioni di protesta da parte dei dete-

nuti. Come quasi tutti gli istituti limitrofi

all'area metropolitana milanese e più di altri

Como infatti riceve da tempo le "rimanenze"

provenienti, ad esempio, dai periodici sfolla-

menti di Milano- S.Vittore, senza che sui

soggetti interessati possano operarsi scelte

o differenzazioni in base alla tipologia dei

reati. L'esigenza di alleviare le tensioni del-

l'istituto di Como anche legate al sovraffolla-

mento è stata riconosciuta di recente dalla

Direziome Generale per i detenuti del Dap

che ha di recente disposto per lo sfollamen-

to de tale sede di circa 40 detenuti, solo

che.... mentre i 40 uscivano altri 60 detenu-

ti provenienti da Milano erano in attesa di

entrare.

Anziche' promuovere un provvedimen-

to svuota carceri che rischierebbe gli stessi

esiti dell'indulto del 2006 bisognerebbe

sostenere in analogia con il pacchetto sicu-

rezza un vero e proprio 'pacchetto detenzio-

ne'. Un pacchetto di misure riguardante l'ac-

celerazione dei tempi processuali e un

potenziamento dell'area penale esterna,

con l'estensione delle misure alternative al

carcere di natura non detentiva a tutti i reati

di minore allarme e pericolosita' sociale.

Oltre che l'introduzione della fattispecie di

reato per lesioni gravi o gravissimi nei con-

fronti del pubblico ufficiale addetto agli istitu-

ti penitenziari e i cani antisommossa nelle

sezioni".

INIZIATIVE

Il “Pacchetto detenzione”

è una nuova soluzione

EMERGENZA

L’1544 c’è ma non

è mai stato attivato

Il nuovo piano per la numerazione di

emergenza ha suddiviso numeri quali il 113

per il servizio di Soccorso Pubblico di emer-

genza della Polizia di Stato ed il 112 per il

Pronto Intervento dell’Arma dei Carabinieri,

ecc, e per i servizi di pubblica utilità, quali il

117 della Guardia di Finanza o il 1515 del

Corpo Forestale dello Nonostante anche alla

Polizia Penitenziaria da oltre un anno, sia

stato attribuito un numero telefonico di pub-

blica utilità il 1544, come Guardia di Finanza

e Corpo Forestale dello Stato, ecc., il DAP

non si è minimamente preoccupato di attiva-

re la prescritta utenza telefonica.

7Numero 15 - Anno XI - Lunedì 14 settembre 2009

zappingzappingNews dal Mondo e dall’Italia

Nuova influenza,arriverà il vaccino nellecarceri italiane?'Con i livelli di sovraffollamento attuali, per altro tendenti ad

aumentare, c'e' il rischio concreto che le carceri italiane siano

fra i primi luoghi dove il virus A/N1H1 possa attecchire e dif-

fondersi nella sua forma peggiore''. E' l'allarme lanciato dal

Garante dei diritti dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni dopo

i sopralluoghi effettuati dai suoi collaboratori, nelle carceri del

Lazio.

''Giustamente si parla di una campagna di vaccinazione che,

nei prossimi mesi, riguardera' alcune categorie a rischio - ha

detto Marroni, che e' anche vicepresidente della Conferenza

Nazionale dei Garanti dei detenuti - quello che mi stupisce e'

che fra tali priorita' nessuno parli del carcere in tutte le sue

componenti: detenuti, agenti di polizia penitenziaria, volonta-

ri e i loro familiari''.

In effetti il pianeta carcere, spiega una nota, 206 istituti con

oltre 64mila persone recluse in tutta Italia, dai minorenni agli

ultraottuagenari, con oltre il 35% di stranieri e il 30% di tossi-

codipendenti sembra racchiudere tutte le criticita' tali da farlo

ritenere una priorita' nell'emergenza A/H1N1''.

Negli istituti, prosegue, ''si registra, infatti, un indice di salute

medio - grave (con oltre 6 persone su 10 malate), una diffu-

sione elevata di malattie come tubercolosi, epatiti B e C, dia-

bete e hiv, problemi cardiocircolatori e polmonari, una fre-

quenza altissima di reclusi con fragilita' mentale e un nume-

ro di decessi che, solo nei primi sette mesi del 2009, e' gia' a

quota 118, fra cui 45 suicidi.

Ai detenuti vanno poi aggiunti 34mila agenti di polizia peni-

tenziaria e centinaia di operatori dell'area educativa (educa-

tori, UEPE, volontari, direttori ecc). Secondo il DAP, nel

2008, il turn over nelle carceri ha coinvolto piu' di 90.000 per-

sone.

Queste persone, si legge ancora nella nota, sono costrette a

vivere 24 ore al giorno in ambienti non salubri, vetusti, in

strutture che all'80% non sono a norma, sovraffollate e che

per questo non rispondono alle norme per cio' che concerne,

ad esempio, i m/quadrati, la luce, la ventilazione e i servizi

igienici pro capite, con una oggettiva impossibilita' di mini-

mizzare i contatti con le persone ammalate. A questa massa

di persone occorre poi aggiungere le criticita' rappresen-

tate dagli immigrati (e relativi sorveglianti e addetti)

ospitati nei 13 CIE italiani e dai minori dei 17 istituti

penitenziari minorili.

In assenza di notizie certe, sto predisponendo una let-

tera urgente da inviare al ministro del Welfare e a

quello della Giustizia e al capo del Dap - ha concluso

Marroni - per invitarli, in vista della riunione che

dovrebbe stabilire le linee guida della campagna di

vaccinazione, ad inserire anche il carcere fra le priori-

ta' del piano di prevenzione e controllo dell'epidemia. Con le

condizioni attuali si corre davvero il rischio che il virus

A/H1N1 mostri la sua faccia piu' virulenta proprio nelle car-

ceri''.

Il boss che ama l'arte e regala due

disegni ad un latitante dal 41 bis

Nel numero 14 di Polizia Penitenziaria Domani è stato pubblicato un articolo in

cui si segnalava il ritrovamento di due quadri 'firmati' dal boss Sandokan in una

casa del latitante Michele Zagaria. Il Direttore del GOM Generale B. Alfonso

Mattiello ha inviato in redazione una nota: “Appare opportuno segnalare che

quanto riportato fornisce una descrizione di fatti, circostanze e persone che

non corrispondono alla realtà. Dalla lettura dell'articolo traspare il messaggio

che un noto detenuto ad elevatissimo indice di pericolosità, alias Sandokan,

nonostante la sottoposizione al regime di 41 bis, lo stesso sarebbe riuscito a

mettersi in contatto con l'esterno, addirittura inviando due dipinti. Nell'immagi-

nario del lettore, anche addetto ai lavori, si raffigurano le ipotesi in cui il dete-

nuto è stato così abile da eludere i controlli della Polizia Penitenziaria, ovvero

che qualcuno all'interno, quindi qualche “agente infedele” abbia permesso il

verificarsi di tale circostanza o, infine, che il detenuto sarebbe stato autorizza-

to dall'Autorità Dirigente ad inviare all'esterno i dipinti. Infine, si precisa che il

detenuto non risulta mai essere stato ristretto presso la Casa di Reclusione di

Spoleto”.

L'articolo in questione fa parte della rubrica ZAPPING – NEWS DAL

MONDO E DALL'ITALIA e raccoglie le notizie più curiose e particolari sul

pianeta carceri. In questo caso la notizia è partita dall'associazione Inter-

no18 di Caserta che si occupa di fornire informazioni sui problemi di quel

territorio con un occhio rivolto ai fatti di camorra. Nell'articolo era scritto

a chiare lettere (e per ben due volte) come gli inquirenti stanno ancora

valutando la veridicità dei due dipinti e non si è fatto alcun riferimento su

“agenti infedeli” o mancanze dell'Autorità Dirigente. Abbiamo riportato il

fatto del ritrovamento dei due dipinti, senza commentare né mettere in

dubbio l'operato della Polizia Penitenziaria.

La redazione

LETTERA IN REDAZIONE


Recommended