+ All Categories
Home > Documents > PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · 2 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE...

PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · 2 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE...

Date post: 21-Sep-2020
Category:
Upload: others
View: 2 times
Download: 0 times
Share this document with a friend
21
DOSSIER MIGRAZIONI E MIGRANTI APPELLO ALL’EDUCAZIONE POSTE ITALIANE SPA - SPED. IN ABB. POSTALE D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 2 E 3, C/RM/04/2014 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM ANNO LV NUMERO 1 GENNAIO/APRILE 2017 RIVISTA DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE
Transcript
Page 1: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · 2 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM EDITORIALE Da cinquant’anni un“Messaggio per la pace”

DOSSIERMIGRAZIONI E MIGRANTIAPPELLO ALL’EDUCAZIONE

POSTE ITALIANE SPA - SPED. IN ABB. POSTALE D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 2 E 3, C/RM/04/2014

PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM

ANNO LV NUMERO 1 GENNAIO/APRILE 2017

RIVISTADI SCIENZEDELL’EDUCAZIONE

Page 2: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · 2 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM EDITORIALE Da cinquant’anni un“Messaggio per la pace”

COMITATO DI DIREZIONE

PINA DEL CORE MARCELLA FARINA

MARIA ANTONIA CHINELLO GRAZIA LOPARCO ELENA MASSIMI MARIA SPÓLNIK

COMITATO SCIENTIFICO

JOAQUIM AZEVEDO (PORTUGAL)GIORGIO CHIOSSO (ITALIA)

JENNIFER NEDELSKY (CANADA)MARIAN NOWAK (POLAND)

JUAN CARLOS TORRE (ESPAÑA)BRITT-MARI BARTH (FRANCE)MICHELE PELLEREY (ITALIA)

MARIA POTOKAROVÀ (SLOVAKIA)

COMITATO DI REDAZIONE

CETTINA CACCIATO INSILLA PIERA CAVAGLIÀ

HIANG-CHU AUSILIA CHANG MARIA ANTONIA CHINELLO SYLWIA CIEZKOWSKA PINA DEL CORE MARIA DOSIO

ALBERTINE ILUNGA NKULU MARCELLA FARINA

KARLA M. FIGUEROA EGUIGUREMS MARIA KO HA FONG RACHELE LANFRANCHI GRAZIA LOPARCO ELENA MASSIMI

ANTONELLA MENEGHETTI ENRICA OTTONE

MICHAELA PITTEROVÀ PIERA RUFFINATTO MARTHA SÉÏDE

ROSANGELA SIBOLDI ALESSANDRA SMERILLI MARIA TERESA SPIGA MARIA SPÓLNIK MILENA STEVANI BIANCA TORAZZA

DIRETTORE RESPONSABILE

MARIA ANTONIA CHINELLO

COORDINATORE SCIENTIFICO

MARCELLA FARINA

SEGRETARIA DI REDAZIONE

MARIA PIERA MANELLO

RIVISTA DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONEPUBBLICAZIONE QUADRIMESTRALE EDITA DALLA PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE“AUXILIUM” DI ROMA

DIREZIONE Via Cremolino 14100166 Roma

Tel. 06.6157201Fax 06.615720248

E-mail [email protected]@pfse-auxilium.org

Sito internet http//www.pfse-auxilium.org

Informativa D. Igs 196/2003 I dati personali non saranno oggetto di comunicazioni o diffusione a terzi. Per essi Lei potrà richiedere, in qualsiasi momento, modifiche, aggiornamenti, integrazioni o cancellazione, rivolgendosi al responsabile dei dati presso l’amministrazione della rivista.

ASSOCIATA ALLA UNIONE STAMPAPERIODICAITALIANA

Aut. Tribunale di Roma 31.01.1979 n. 17526

Progetto grafico impaginazione e stampa EMMECIPI SRL

ISSN 0393-3849

Page 3: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · 2 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM EDITORIALE Da cinquant’anni un“Messaggio per la pace”

ANNO LV NUMERO 1 • GENNAIO/APRILE 2017Poste Italiane Spa

Sped. in abb. postale d.l. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2 e 3, C/RM/04/2014

PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM

RIVISTADISCIENZEDELL’EDUCAZIONE

Page 4: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · 2 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM EDITORIALE Da cinquant’anni un“Messaggio per la pace”

2 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM

EDITORIALEDa cinquant’anni un “Messaggio per la pace” 6-11

A “Message of peace” for fifty yearsRachele Lanfranchi

La nonviolenza: stile di una politica per la pace 12-19Messaggio del Santo Padre Francescoper la celebrazione della L Giornata mondiale della Pace1° Gennaio 2017

Non Violence: a Style of Politics for PeaceMessage of His Holiness Pope Francis for the Celebrationof the Fiftieth World Day of Peace1 January 2017

DOSSIERMigrazioni e Migranti: appello all’educazioneMigrations and migrants: appeal to education

Introduzione al Dossier 22-26

Introduction to the DossierMarcella Farina

Migrazioni: lo scenario in cambiamento 27-42

Migration: a changing sceneryGian Carlo Blangiardo

Le migrazioni in alcuni Rapporti di ricerca pubblicati in Italia nell’anno 2016 43-66

The migrations in some research Reports published in Italy in 2016Maria Teresa Spiga

SO

MM

AR

IO

Page 5: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · 2 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM EDITORIALE Da cinquant’anni un“Messaggio per la pace”

3RIVISTA DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE • ANNO LV NUMERO 1 GENNAIO/APRILE 2017

Imparare a vivere insieme. Una sfida educativa chiave per il nostro tempo 67-84

Learning to live together.A key educative challenge of our timeHiang-Chu Ausilia Chang

Immigrazione e Chiesa 85-99

Immigration and the Church Oliviero Forti

Figlie di Maria Ausiliatrice e migranti italiani nel primo ’900. Apporto di fonti inedite 100-116

Daughters of Mary Help of Christians and Italian migrants in the early ‘900.Contribution from unpublished sourcesGrazia Loparco

SISTEMA PREVENTIVO OGGI

Transmettre la pédagogie salésienne en France: le service formation des maisons don Bosco 118-130

Transmitting the Salesian pedagogy in France:The formation service of the houses of Don Bosco

Myriam Marechal - Nadia Aidjian

ORIENTAMENTI BIBLIOGRAFICI

Recensioni e Segnalazioni 132-162

Libri ricevuti 163-167

Norme per i collaboratori della Rivista 168-169

Page 6: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · 2 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM EDITORIALE Da cinquant’anni un“Messaggio per la pace”

doSSierMIGRAZIONI E MIGRANTI

APPELLO ALL’EDUCAZIONE

Page 7: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · 2 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM EDITORIALE Da cinquant’anni un“Messaggio per la pace”

1. introduzione

È di qualche tempo fa un sondaggioapparso su un quotidiano online2 chechiedeva ai lettori se sull’immigrazionefossero schierati con il partito di Rat-zinger o con quello di Bergoglio. Lapossibilità di votare il papa emeritoera introdotta da una sua citazionetratta dal messaggio per la Giornatamondiale del migrante e del rifugiatodel 2013: «Prima ancora che il dirittoa emigrare, va riaffermato il diritto anon emigrare, cioè a essere in condi-zione di rimanere nella propria terra».3

Il voto a Papa Francesco, invece, ve-niva anticipato da un breve passaggiodel suo discorso tenuto in occasionedel conferimento del Premio CarloMagno nel 2016: «Sogno un’Europain cui migrare non sia un delitto».4

Evidentemente l’intento del giornalenon era quello di mettere in contrap-posizione i due Pontefici, quanto, inprimo luogo, di rimarcare una tensio-ne, ormai più che latente, all’internodella Chiesa e della società civile. In-fatti l’ansia di trovare una soluzioneai crescenti flussi migratori ha vistonel tempo confrontarsi due scuole di

85RIVISTA DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE • ANNO LV NUMERO 1 GENNAIO/APRILE 2017

IMM

IGR

AZ

ION

E E

CH

IES

A /

OLI

VIE

RO

FO

RTIpensiero: quella di chi predica la so-

luzione del “aiutiamoli a casa loro”,(formula che maschera maldestra-mente il vecchio adagio: lontani dagliocchi, lontani dal cuore), e quella dichi prima di trovare qualsivoglia solu-zione, rivendica la tutela dei dirittidella persona a partire dalla sua ac-coglienza. In un siffatto contesto, con-notato in molti casi da un approccioideologicamente orientato, l’occasionedi mettere a confronto i due Pontefici,che nel sentire comune vengono iden-tificati come conservatore l’uno e pro-gressista l’altro, è apparsa quantomai ghiotta. Peraltro sono molti coloroche ancora non si capacitano di comel’attuale pontificato torni costante-mente sul tema migranti, talvolta inmaniera troppo empatica e per certiversi rivoluzionaria. Non a caso da quando si è insediatoBergoglio, sono improvvisamente fio-riti luoghi e spazi, soprattutto virtuali,dove il suo ministero viene duramentecriticato, non di rado in riferimentoproprio alla vicenda dei profughi. 5

Preme sottolineare, però, come qual-siasi studioso serio non etichetterebbemai le due citazioni come antitetiche,

IMMIGRAZIONE E CHIESAIMMIGRATION AND THE CHURCH

OLIVIERO FORTI1

Page 8: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · 2 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM EDITORIALE Da cinquant’anni un“Messaggio per la pace”

quanto complementari, nella misurain cui entrambe riaffermano dei dirittifondamentali della persona che, inquanto tali, non possono essere inconflitto tra di loro. D’altronde il dirittoa rimanere nella propria terra6 e ildiritto ad emigrare sono due voltidella libertà dell’uomo, intesa comecondizione formale di una scelta, inquesto caso quella di emigrare o dinon emigrare. Scegliere di rimanerenella propria terra significa essere li-beri di decidere se partire o meno.Cosa ben diversa da chi invece è co-stretto a lasciare il proprio paese in

assenza di condizioni minime percondurre una vita dignitosa. Ratzinger,affermando che il diritto a non emi-grare è prevalente, ci richiama sem-plicemente alla nostra corresponsa-bilità nel costruire le condizioni miglioriper non costringere le persone a la-sciare il proprio paese, liberandolecosì dalla schiavitù della miseria edella guerra. E allo stesso modo PapaFrancesco ci ricorda che «i migrantisono nostri fratelli e sorelle che cer-cano una vita migliore lontano dallapovertà, dalla fame, dallo sfruttamentoe dall’ingiusta distribuzione delle ri-

86 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM

DOSSIER

RIASSUNTO

L’articolo prende avvio dalla consi-derazione dei due diversi pronuncia-menti di Benedetto XVI e di papaFrancesco a favore dei diritti dei mi-granti. In seguito il discorso procededimostrando che in Europa si sonospesso coltivate posizioni di scarsaapertura verso i profughi, spesso permotivi di timore e di difesa contro l’in-vasione islamica. Ma dall’abbondanzadei dati profusi nell’articolo, viene di-mostrato che di fatto, la Chiesa, siacome comunità di credenti, che comeistituzione, si è sempre prodigata perl’accoglienza, la solidarietà e l’inte-grazione dei profughi e dei migranti.Ciò è avvenuto a partire dai fatti dellaseconda guerra mondiale e poi versotutte le ondate di profughi, provenientidai Paesi europei, asiatici, africani esudsahariani dal 1970 ad oggi. Si co-stata quindi che la Chiesa con la suamissione di advocacy, di critica e di

promozione integrale verso chi è nelbisogno, continua ad essere sostegnodi chi cerca nel nostro Paese unfuturo migliore.parole chiave: profughi, migranti,diritti, boat people, accoglienza, in-tegrazione, advocacy, centri delleCaritas.

SUMMARY

The article begins from a considera-tion of two diverse pronouncementsof Benedict XVI and Pope Francis infavor of the rights of migrants. Thediscourse then proceeds to demon-strate that in Europe often there hasbeen cultivated positions of little open-ness towards refugees, often for mo-tives of fear and defense against theIslamic invasion. But from the abun-dance of data in the article, it isdemonstrated that in fact, the Church,both as a community of believers aswell as an institution, has alwaysshown welcome, and worked for sol-

Page 9: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · 2 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM EDITORIALE Da cinquant’anni un“Messaggio per la pace”

sorse del pianeta, che equamentedovrebbero essere divise tra tutti.Non è forse desiderio di ciascunoquello di migliorare le proprie condi-zioni di vita e ottenere un onesto elegittimo benessere da condividerecon i propri cari?».7

Aver forzato l’interpretazione dei duePontefici a vantaggio di una polemicainesistente, appare un’operazionegiornalisticamente discutibile. Perònon si può negare il fatto che il son-daggio nasca in un momento storicopeculiare, caratterizzato da un dibat-tito pubblico, talvolta esasperato,

87RIVISTA DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE • ANNO LV NUMERO 1 GENNAIO/APRILE 2017

IMM

IGR

AZ

ION

E E

CH

IES

A /

OLI

VIE

RO

FO

RTI

sulla questione dei migranti. Un di-battitto nel quale sin da subito si è in-serito in maniera autorevole PapaFrancesco che, con spiazzante natu-ralezza, non ha perso occasione perricordare che: «La rivelazione biblicaincoraggia l’accoglienza dello stra-niero, motivandola con la certezzache così facendo si aprono le porte aDio e nel volto dell’altro si manifestanoi tratti di Gesù Cristo».8

Un richiamo forte che non sembraperò convincere tutti i cattolici che,ieri come oggi, sollevano perplessitàcirca questa apertura, a detta loro in-

idarity and integration of refugeesand migrants. This has been hap-pening beginning with the facts ofWWII, and then the waves of refugeesfrom European, Asiatic, African andSub-Saharan lands from 1970 untiltoday. One realizes, then, that theChurch’s mission of advocacy, of in-dication and of integral promotiontowards those in need, continues tobe a support to those who seek abetter future in our Country.Key words: refugees, migrants, rights,boat people, welcoming, integration,advocacy, Caritas Centers.

RESUMEN

El punto de partida del artículo es laconsideración de dos pronuncia-mientos diversos de Benedicto XVIy de Papa Francisco en favor de losderechos de los migrantes. El temaprocede luego demostrando que enEuropa se han asumido frecuente-mente posiciones de escasa apertura

hacia los refugiados por motivos detemor o de defensa contra la invasiónislámica. Sin embargo, los numero-sos datos presentados en el artículo,demuestran que, de hecho, la Iglesia,sea como comunidad de creyentes,sea como institución, se ha prodi-gado siempre en la acogida, solida-ridad e integración de los refugiadosy de los migrantes. Esto se ha reali-zado a partir de los hechos de la se-gunda guerra mundial y luego haciatodos los flujos de prófugos, prove-nientes de los Países europeos, asiá-ticos, africanos y subsaharianos,desde 1970 hasta hoy.En realidad, se constata que la Iglesiacon su misión de advocacy, de crí-tica y de promoción integral hacialos necesitados, continúa siendoapoyo para quien busca un futuromejor en nuestro País.palabras clave: refugiados, mi-grantes, derechos, boat people,acogida, integración, advocacy,centros de Caritas.

Page 10: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · 2 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM EDITORIALE Da cinquant’anni un“Messaggio per la pace”

discriminata, verso tanti migranti con-siderati peraltro una possibile minac-cia in quanto autori di un presuntoprocesso di islamizzazione dell’Eu-ropa. Quella dell’Islam è una pauraatavica che già più di un quindicenniofa aveva visto autorevoli voci dellaChiesa alzarsi in direzione di una stre-nua difesa dei valori identitari. Era il2000, infatti, quando l’allora arcive-scovo di Bologna, Giacomo Biffi, inun contesto migratorio completamen-te diverso dall’attuale, aveva affermatoche «una consistente immissione distranieri nella nostra penisola è ac-cettabile e può riuscire anche benefica,purché ci si preoccupi seriamente disalvaguardare la fisionomia propriadella nazione».9 Un riferimento chiarodel cardinale all’identità cristiana delnostro paese in un momento nel qualel’incipiente processo di scristianizza-zione costituisce una delle principalipreoccupazioni della Chiesa universale. Sempre più frequentemente, però,questo richiamo all’identità cristianaè anche la via percorsa da certa po-litica per celare interessi altri, primofra tutti quello di alimentare derivepopuliste, contrarie all’ingresso dinuovi migranti, soprattutto se di cul-tura e religione diverse.D’altronde, quella identitaria è unatensione che si è diffusamente affer-mata negli ultimi anni, in particolarmodo tra coloro che hanno interpre-tato l’incipiente processo di globaliz-zazione come un indebolimento deipropri riferimenti culturali. Nel sistemaglobale, dove i confini non sono piùquelli tradizionali, e dove si assistealla disgregazione dello Stato nazione,basato su un popolo, una cultura espesso una religione, è sorta l’esi-

genza di trovare spazi immateriali incui le persone possano identificarsi,creare legami di comunanza per sen-tirsi parte di una comunità tracciandocosì il confine tra “noi” e “gli altri”.L’identità è, dunque, un’inquietudinedella nostra epoca, frutto della sfiduciadel cittadino che non trova solide al-ternative allo Stato-Nazione. Per que-sto l’identificazione diventa semprepiù importante per chi è alla ricercadi un “noi” di cui entrare a far parte.10

Anche i più recenti fatti, in Europacome in altre aree del pianeta, ci rac-contano di una tensione costante versospinte nazionaliste che individuano neltratto identitario e religioso il denomi-natore comune per legittimare formedi chiusura. Un esempio paradigmaticoè la recente dichiarazione al quotidianobavarese Passauer Neue Presse, diVictor Orban, noto per la sue posizionianti immigrazione. Il premier Unghere-se, infatti, ha ribadito che «[…] l’Islamnon è compatibile con la civiltà cristiana,sono due mondi diversi, non è unaquestione politica ma la realtà dellecose. Dove arrivano molti musulmani,nel giro di vent’anni cambia radical-mente il modo di vivere».11

Proprio questo timore aveva portatoillo tempore il cardinal Biffi, sempre inoccasione del già citato intervento alSeminario della Fondazione Migran-tes, a ribadire che «In una prospettivarealistica, andrebbero preferite […] lepopolazioni cattoliche o almeno cri-stiane, alle quali l’inserimento risultaenormemente agevolato (per esempioi latino-americani, i filippini, gli eritrei,i provenienti da molti paesi dell’EstEuropa, eccetera); poi gli asiatici (co-me i cinesi e i coreani), che hanno di-mostrato di sapersi integrare con

88 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM

DOSSIER

Page 11: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · 2 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM EDITORIALE Da cinquant’anni un“Messaggio per la pace”

buona facilità, pur conservando i trattidistintivi della loro cultura».12

Una posizione che evidentementenon trovava, già allora, un consensounanime all’interno della Chiesa, alpunto che sempre l’arcivescovo diBologna disse che «questa linea dicondotta […] non dovrebbe lasciarsicondizionare o disanimare nemmenodalle possibili critiche sollevate dal-l’ambiente ecclesiastico o dalle or-ganizzazioni cattoliche».13 Insommauna chiara presa di posizione versoquel mondo di cosiddetti “buonisti”che non riusciva ad identificarsi nelleparole dell’alto prelato. D’altronde inquegli stessi anni operavano e cre-scevano realtà ecclesiali e movimentifortemente impegnati sul tema del-l’accoglienza e della tutela dei cittadinistranieri: la Caritas, la FondazioneMigrantes, la comunità di Sant’Egidioe tante altre realtà che si riconosce-vano nel ruolo profetico della Chiesadavanti alle sfide della modernità.Questa differente visione non fa partesolo del recente passato, ma la ritro-viamo anche oggi, nonostante la lineamagisteriale di papa Francesco ap-paia molto chiara. Un esempio, tra glialtri, è fornito dalle posizioni di uncerto episcopato dell’Europa orientaleche, sul tema immigrazione, sembraandare in controtendenza rispetto alVaticano. A questo proposito le recentiparole di Gyula Márfi, arcivescovo diVeszprém, una delle principali autoritàecclesiastiche dell’Ungheria, (pronun-ciate nel corso di un convegno suiproblemi demografici del Mediterra-neo), appaiono emblematiche: «Pensoche la migrazione prevalentementenon abbia cause, ma scopi specifici»- ha detto Márfi. «Chi parla solo di

89RIVISTA DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE • ANNO LV NUMERO 1 GENNAIO/APRILE 2017

IMM

IGR

AZ

ION

E E

CH

IES

A /

OLI

VIE

RO

FO

RTI

cause mente o si sbaglia. La sovrap-popolazione, la povertà o la guerrahanno solo un ruolo di secondo o diterzo grado nella migrazione. Pressole famiglie musulmane nascono 8-10bambini prevalentemente non peramore ma perché loro si ritengonoesseri superiori e il Jihad impone lorodi conquistare in qualche modo tuttoil mondo. Lo scopo è quello di occu-pare l’Europa, dove momentanea-mente tutti credono ciò che vogliono,ma generalmente nessuno crede nien-te. Questo è un terreno ideale da con-quistare per l’islam».14

Sono toni forti e inequivocabili quellidell’arcivescovo ungherese che tro-vano, però, in una recente dichiara-zione di papa Francesco, un arginealla possibile deriva che si rischiaanche nella Chiesa a seguito dei notieventi che hanno portato nel 2015oltre un milione di profughi in Europa.Bergoglio, infatti, ricevendo in udienzaun gruppo di circa mille luterani a duesettimane dal viaggio in Svezia, il 13ottobre 2016, per i 500 anni della rifor-ma di Lutero, ha affermato, senzamezzi termini, che è ipocrita «dirsi cri-stiano e cacciare via un rifugiato» ec’è una «contraddizione» in coloro che«vogliono difendere il cristianesimo inOccidente e dall’altra parte sono controi rifugiati e contro le altre religioni».15

Una posizione e un atteggiamentoche avevamo già colto nell’enciclicaLaudato sì, al numero 25, dove, conriferimento proprio alle cause dellemigrazioni, si legge: «È tragico l’au-mento dei migranti che fuggono lamiseria aggravata dal degrado am-bientale, i quali non sono riconosciuticome rifugiati nelle convenzioni in-ternazionali e portano il peso della

Page 12: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · 2 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM EDITORIALE Da cinquant’anni un“Messaggio per la pace”

propria vita abbandonata senza al-cuna tutela normativa. Purtroppo c’èuna generale indifferenza di fronte aqueste tragedie, che accadono tuttorain diverse parti del mondo. La man-canza di reazioni di fronte a questidrammi dei nostri fratelli e sorelle èun segno della perdita di quel sensodi responsabilità per i nostri simili sucui si fonda ogni società civile».16

L’attenzione della Chiesa al tema deimigranti oltre a non essere univocanon è nemmeno recente. In pochi,forse, ricordano che vi è un’ampiaproduzione magisteriale sul tema. Tragli altri Paolo VI fu colui il quale, inmaniera autorevole, si espresse sullemigrazioni e sui migranti. Durante ilsuo pontificato, oltre mezzo secolofa, si è più volte pronunciato sul fe-nomeno della mobilità umana conparole che già allora apparivano ine-quivocabili, non dando adito ad alcunaincertezza circa la posizione dellaChiesa rispetto a questo fenomeno:«L’ Emigrazione - da un Paese all’ al-tro, ovvero entro il territorio d’unostesso Paese - costituisce oggi unodei fenomeni più importanti e piùgravi nella vita del mondo. La Chiesa,attenta e sollecita verso i problemidell’ umanità, non è stata indifferentedavanti al problema dell’ Emigrazione.Durante e dopo la guerra special-mente, quando tale fenomeno si èverificato nella sua forma più dolorosae più disordinata delle trasmigrazionidei profughi, non ha tardato ad inte-ressarsi con ogni mezzo a sua dispo-sizione: quello dell’ assistenza cari-tativa, quello degli interventi diplo-matici, quello delle precisazioni dot-trinali, per temperare i disagi e i di-sordini dell’ emigrazione violenta, o

forzata, o priva di guida e di aiuto».17

Anche nel Motu proprio: ApostolicaeCaritatis del 1970 - con il quale peral-tro viene istituita la pontificia com-missione per la pastorale dell’emi-grazione e del turismo - Paolo VI ri-torna sul tema evidenziando come ilcampo della cura pastorale si sia «al-largato al massimo nella nostra età,nella quale, grazie al mirabile sviluppodella tecnologia, sono diventati moltofacili i viaggi di qualsiasi genere e sisono straordinariamente intensificatii reciproci rapporti tra cittadini e na-zioni, ed i contatti tra gli uomini. Pro-prio per questo l’azione pastoraledev’essere rivolta non soltanto a co-loro che vivono entro i limiti bendefiniti delle parrocchie, delle asso-ciazioni e di altri istituti similari, maanche a coloro che di propria sceltao per qualche necessità lasciano iloro luoghi di residenza. Bisogna,inoltre, esaminare da un punto divista scientifico, stabilendo ancheopportune intese, quali siano le causedi tale fenomeno e le loro conse-guenze, per vedere poi come questiuomini, che si spostano e si muovono,possano essere aiutati nel loro pro-gresso umano e religioso, e da qualipericoli debbano essere difesi».18

Parole pronunciate in un periodo incui erano ancora lontane espressionicome globalizzazione ed erano al-trettanto lontani i successivi processidi allargamento dei confini come poiaccaduto con Schengen, eppure viera una chiara consapevolezza versodove stava procedendo l’umanità equali sarebbero state le maggiori sfideda affrontare. Le migrazioni eranosenza dubbio annoverate fra queste,come riportato anche nella Lettera

90 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM

DOSSIER

Page 13: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · 2 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM EDITORIALE Da cinquant’anni un“Messaggio per la pace”

apostolica: Octogesima adveniensdel 14 maggio del 1971, dove PaoloVI si fa promotore per i migranti di«uno statuto che riconosca un dirittoall’emigrazione, favorisca la loro in-tegrazione, faciliti la loro promozioneprofessionale e consenta a essi l’ac-cesso a un alloggio decente, dove,occorrendo, possano essere raggiuntidalle loro famiglie».19

Da Paolo VI a Papa Bergoglio, dun-que, il magistero della Chiesa sullemigrazioni non lascia spazi a molteinterpretazioni. «Di fronte alla tragediadi decine di migliaia di profughi chefuggono dalla morte per la guerra eper la fame, e sono in cammino versouna speranza di vita, il Vangelo cichiama a essere “prossimi” dei piùpiccoli e abbandonati. A dare lorouna speranza concreta».20

2. l’azione della chiesa in italiaa tutela dei migranti

Dunque, nonostante le molteplici po-sizioni e sfumature registrate nel corsodegli anni, i profughi, i perseguitati ei migranti sono stati oggetto di atten-zione e cura da parte della Chiesa. Letestimonianze in tal senso sarebberomigliaia e per questo possiamo ricor-dare solamente quelle più note, comele drammatiche vicende belliche che,durante il secondo conflitto mondiale,hanno visto Pio XII spalancare le portedel Vaticano a profughi ed ebrei. Il nu-mero di persone che la Chiesa catto-lica ha portato in salvo tra gli anni ‘30e gli anni ‘40 del XX secolo è moltoelevato. Solo nella città di Roma al-l’incirca 10.000-12.000 persone so-pravvissero nascondendosi in chiesee stabili di proprietà della Santa Sede.21

Dopo 30 anni la Chiesa italiana si

91RIVISTA DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE • ANNO LV NUMERO 1 GENNAIO/APRILE 2017

IMM

IGR

AZ

ION

E E

CH

IES

A /

OLI

VIE

RO

FO

RTI

mobilitò nuovamente a sostegno deiprofughi vietnamiti. Mentre Paolo VIchiedeva con un accorato appelloche si intervenisse prontamente edefficacemente affinché l’armistizio fraStati Uniti e Vietnam del Nord si tra-sformasse in vera pace, la CaritasItaliana, voluta dallo stesso Paolo VIquale organismo pastorale della Chie-sa per l’animazione delle comunitàalla carità, rispondeva all’invito dellaCEI predisponendo l’accoglienza deicosiddetti boat people. Di fronte al-l’immane tragedia vietnamita l’appellodella Caritas Italiana alle famiglie ealle parrocchie fu quello di aprire leporte ai fratelli vietnamiti: ognuno ven-ne invitato ad adottare una famiglia diprofughi. Le Caritas diocesane si im-pegnarono ad accogliere e assisterenell’alloggio e nel lavoro circa tremilavietnamiti, cambogiani e laotiani. Ca-ritas Italiana e altre associazioni e mo-vimenti ecclesiali (Pime, Comunione eLiberazione, Agesci, Acli, Azione Cat-tolica, Focolarini, Conferenze S. Vin-cenzo ed altri), raggiunsero questoobiettivo attraverso un’attività di pres-sione sul governo italiano affinché,derogando alle norme vigenti, conce-desse rifugio ad un numero, anchesimbolico, di profughi. Una forte azionedi advocacy che indusse il GovernoAndreotti a concedere l’ingresso inItalia dei boat people che furono poiaccolti da circa 80 Diocesi. Una vicen-da che anticipò quanto sarebbe acca-duto un trentennio dopo con le migra-zioni dall’Africa. L’accoglienza in Italiadei profughi vietnamiti, laotiani e cam-bogiani si concluse nel 1980, ma neglianni successivi l’aiuto della ChiesaItaliana verso i profughi presenti in varicampi del Sud Est asiatico proseguì.

Page 14: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · 2 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM EDITORIALE Da cinquant’anni un“Messaggio per la pace”

Trascorsero appena dieci anni dal-l’esperienza dei profughi indocinesiquando l’Italia dovette affrontare l’ar-rivo di migliaia di albanesi in fuga. È a partire dal 7 marzo 1991, infatti,che gli albanesi sono entrati a pienotitolo sulla scena nazionale ed inter-nazionale con quello che fu denomi-nato “l’esodo biblico”. L’immagine didecine di migliaia di persone chesbarcavano sulle coste pugliesi im-pressionò l’immaginario collettivo: intutte le case italiane, attraverso cen-tinaia di ore di trasmissioni televisive,quelle immagini si imposero all’at-tenzione generale. Come d’incantoemerse la condizione di un popoloavvolto per mezzo secolo in un invo-lucro impenetrabile. Le scene che sipararono davanti agli occhi degli ita-liani richiamavano quelle di un esodoa cui bisognava rispondere con gran-de solidarietà, così come si fece anniprima con i vietnamiti. In quel fran-gente la società civile si mostrò piùreattiva rispetto alle istituzioni: par-rocchie, associazioni, singole famigliefurono immediatamente pronte a gesticoncreti di solidarietà. L’allora ponte-fice, Giovanni Paolo II, non mancò diricordare che nessuno poteva essereindifferente di fronte alle «drammaticheimmagini degli uomini, delle donne edelle intere famiglie, che giungonosulle sponde dell’Italia meridionale […]» e al contempo invitava le organiz-zazioni cattoliche affinché dessero«tutto l’aiuto possibile per alleviare lesofferenze di questi nostri fratelli».Non mancò in quel frangente anchedi ricordare alla comunità internazio-nale di «dimostrarsi concretamentesolidale con l’Albania nell’aiutarla aprogredire sulla strada intrapresa e

ad assicurare a tutti i suoi figli miglioricondizioni di vita in patria!».22

Passarono pochi mesi che l’Europasi trovò a dover fare i conti con nuoviflussi di profughi, questa volta prove-nienti dalla ex Jugoslavia. Migliaia dipersone per le quali a livello governa-tivo vengono implementate soluzionidi accoglienza improvvisate, in centricollettivi gestiti dalla Croce Rossa oin caserme, scuole e strutture alber-ghiere, di cui usufruiscono poco piùdi duemila persone. Ma senza dubbiola parte maggiore dell’accoglienzaviene sostenuta da Comuni, Asso-ciazioni, ONG, Parrocchie, Centri peril pellegrinaggio, nonché da tanti pri-vati cittadini e famiglie che fornisconodirettamente vitto e alloggio mettendoa disposizione stanze nelle loro primeo seconde case. La guerra in unpaese così vicino al nostro, le notiziediffuse quotidianamente sulle atrocitàcommesse verso i civili e la popola-zione più inerme, portano alla nascitadi una solidarietà senza precedenti al-l’interno della società civile italiana. Intante città si creano comitati attraversocui le persone raccoglievano fondi,sia per gli aiuti umanitari da portarenella ex Jugoslavia che per appog-giarne poi la ricostruzione, ma ancheper trasportare e poi ospitare gruppidi sfollati. «Il dramma della ex Jugo-slavia ha trovato un’eccezionale ri-sposta in soccorsi e aiuti umanitari daparte di singoli e riuniti in organizzazionie associazioni di varia natura, chenelle più svariate parti di Europa e dialtre parti del mondo hanno testimo-niato una diffusa solidarietà. Il volon-tariato è stato il vero protagonista diuna vasta campagna di aiuti con iquali sono state alleviate le sofferenze

92 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM

DOSSIER

Page 15: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · 2 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM EDITORIALE Da cinquant’anni un“Messaggio per la pace”

di persone, soprattutto bambini, donnee anziani, vittime della guerra. In moltecircostanze sono stati soprattutto igiovani a prodigarsi per la raccolta dimedicinali, viveri, vestiti e mezzi finan-ziari. I vari gruppi organizzati a livelloparrocchiale o che si sono messi a di-sposizione di associazioni di volonta-riato di diversa dimensione hannospesso garantito l’arrivo di aiuti inzone difficilmente raggiungibili dallestesse organizzazioni internazionali.Particolarmente significativo è il coin-volgimento della Caritas».23

Nel 1998, a partire dall’inizio delleostilità fra l’esercito serbo e l’UCK(Esercito di liberazione del Kosovo),e ancor di più con l’inizio dei bombar-damenti della NATO contro la Jugo-slavia nel 1999, diverse centinaia dimigliaia di cittadini kosovari abban-donarono le loro abitazioni per cercareriparo soprattutto negli Stati limitroficome la Macedonia e l’Albania. Difronte a questi avvenimenti, il Governoitaliano manifestò un atteggiamentoondivago; per cui se all’inizio il Go-verno, decretando lo stato di emer-genza si rese disponibile ad accoglierei profughi dal Kosovo, di lì a pocooptò per mettere in campo un’opera-zione umanitaria, denominata Arco-baleno, di aiuti (consistenti soprattuttoin tende e generi alimentari) ai profughipresenti nei campi allestiti nei paesilimitrofi alle aree di combattimento.Anche tale scelta fu poi rivista, manmano che divenne chiaro che il pro-trarsi del conflitto portava i kosovaria tentare di raggiungere altri Paesieuropei. Cominciarono dunque le tra-versate dell’Adriatico, con l’acquistodi documenti di viaggio falsi, per usu-fruire della relativa sicurezza di tra-

93RIVISTA DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE • ANNO LV NUMERO 1 GENNAIO/APRILE 2017

IMM

IGR

AZ

ION

E E

CH

IES

A /

OLI

VIE

RO

FO

RTI

ghetti o ferry boat, oppure affidandosia trafficanti senza scrupoli che im-barcavano le persone, allora comeora, su malsicuri gommoni. Anche inquell’occasione si verificarono pun-tualmente tragedie del mare. Nel mag-gio del 1999 si aprì un ponte aereo trale due sponde dell’Adriatico, dallaMacedonia all’Italia, per diecimila pro-fughi del Kosovo. Destinazione Co-miso, in Sicilia, dove prontamente laDiocesi di Ragusa si impegnò, colsupporto di Caritas Italiana e di altreCaritas diocesane, nella messa a pun-to di due centri d’ascolto, un asilonido per 60 bambini, una scuola ma-terna (in collaborazione con l’Agesci),un servizio dedicato alle madri (incollaborazione con il Consultorio Fa-miliare diocesano). Furono inoltre at-tivati alcuni corsi professionali e stagedi formazione per i giovani. Volontarie operatori si spesero per garantireuna presenza costante nella base. Il23 agosto gli ultimi 85 kosovari la-sciarono la base di Comiso in Sicilia.In totale, i kosovari che giunsero framaggio e agosto 1999 in Italia dal-l’Albania e dalla Macedonia (traspor-tati con un ponte aereo) furono circa19.000 e trovarono sistemazione prin-cipalmente a Comiso, Trieste e Cro-tone. Oltre a Ragusa, anche altre Dio-cesi si prodigarono nell’accoglienza:in particolare le Caritas diocesaneumbre accolsero circa 200 profughi,dapprima presso il Centro di CaseBasse, poi presso nuclei familiari. Negli anni successivi le rotte migra-torie sono cambiate: agli approdi tra-dizionali sulle coste pugliesi, che ave-vano caratterizzato la fine degli anniNovanta, si sono sempre più sostituitiquelli sulle coste siciliane, con un

Page 16: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · 2 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM EDITORIALE Da cinquant’anni un“Messaggio per la pace”

crescente protagonismo dell’isola diLampedusa prima e di tutta la Siciliapoi. Sono cambiate anche le nazio-nalità e, di conseguenza, i cosiddettipush factors. Se fino a pochi anni pri-ma giungevano soprattutto personein fuga da guerre conflitti e persecu-zioni, sono poi cominciati sempre piùgli arrivi determinati da una serie digravi difficoltà, dall’instabilità politicaed economica, dalle violazioni di dirittiumani, dalle illegalità e dal grave sfrut-tamento perpetrati ai danni della po-polazione dei paesi di appartenenza odi transito. Le crisi politico/istituzionalidi alcuni paesi, soprattutto dell’areasubsahariana sono diventate endemi-che, si sono cronicizzate e sempre piùpersone sono state spinte a migrare.Soprattutto dal Corno d’Africa inizia-vano ad arrivare numerosi richiedentiasilo in fuga da regimi dittatoriali. Alcontempo il nostro paese doveva con-frontarsi con le migrazioni intraeuropee,in particolar modo di cittadini neoco-munitari (romeni e bulgari) che nume-rosi decisero di spostarsi. In questo contesto in continua evo-luzione, l’Italia iniziava ad implemen-tare un sistema di accoglienza e ditutela più organizzato, che potevacontare sulla presenza, il supporto ela collaborazione delle organizzazionireligiose, in primis quelle cattoliche. Inumeri delle accoglienze attivate inquesti decenni parlano di centinaia dimigliaia di persone passate nei centridelle Caritas diocesane e delle altreorganizzazioni che hanno assicuratoininterrottamente un accompagna-mento nel difficile percorso di inte-grazione dei cittadini stranieri. Era la fine del 2010 quando prendevaavvio quel movimento di dissenso

popolare che ha avuto come esitopiù visibile e duraturo, da un lato, lacaduta di regimi autocratici come laTunisia, l’Egitto e la Libia, dall’altro,invece, ha prodotto nel breve periodouna mobilità regionale molto accen-tuata. Nei giorni immediatamente suc-cessivi all’inizio della “rivoluzione deigelsomini” in Tunisia si pensò chesarebbero giunte sulle nostre costepiù di un milione e mezzo di persone,facendo registrare in questo modo ilpiù grande “esodo” degli ultimi de-cenni. La temuta invasione si è limi-tata, invece, a circa 60.000 arrivi. Inquesto quadro l’opera dei maggiorienti di tutela è apparsa da subito ne-cessaria e indifferibile. Basti pensare al ruolo svolto dallaChiesa nei paesi dilaniati dalla guerracivile come nel caso della Libia o delcontributo delle Caritas europee onordafricane nella gestione degli effettidella crisi nelle aree di confine traEgitto e Libia e Tunisia e Libia. Nelle settimane immediatamente suc-cessive a quel 17 dicembre 2010,quando il venditore ambulante Mo-hamed Bouzizi morì dandosi fuoco aSidi Bouzid (a Sud della Tunisia), esa-sperato da burocrazia vessatoria, pic-cole tangenti e umiliazioni poliziesche(dando di fatto inizio alla “rivoluzionedei gelsomini”), Caritas Italiana si èimmediatamente attivata per daresupporto alle istituzioni presenti sul-l’isola di Lampedusa che stava vi-vendo una situazione di forte afflussodi migranti, prima dalla Tunisia, di na-zionalità tunisina, poi dalla Libia, dinazionalità mista. In quel frangentel’opera incessante della parrocchiadi Lampedusa fu straordinaria. Nel frattempo era scoppiato il conflitto

94 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM

DOSSIER

Page 17: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · 2 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM EDITORIALE Da cinquant’anni un“Messaggio per la pace”

in Libia, da dove giungevano in Italiamigliaia di migranti in prevalenza sub-sahariani accolti in molte strutturedel privato sociale che avevano datola loro disponibilità (tra cui le Caritasdiocesane con circa 3.000 posti inaccoglienza) . Dopo la drammatica vicenda del nau-fragio a Lampedusa, ad ottobre 2013,l’Europa intera si è interrogata sul fu-turo delle migrazioni, senza però met-tere in campo alcuno strumento effi-cace per prevenire le cause che de-terminano questi flussi. Ed è proprioper questo motivo che nel 2015 oltre1 milioni di profughi, nella stragrandemaggioranza dei casi siriani, ha bus-sato alle porte del vecchio continenteper chiedere accoglienza. Una vicenda che ha visto la mobilita-zione di tutte le Chiese europee chehanno garantito aiuto e servizi a cen-tinaia di migliaia di persone. In Italiasi è continuato nell’opera di acco-glienza di coloro che intanto conti-nuavano a giungere sulle nostre costemettendo in campo l’impegno di mi-gliaia di operatori e volontari che oggiseguono oltre 25 mila persone. È un’opera straordinaria che vede laChiesa italiana presente lungo tuttala filiera dell’accoglienza che va dallapresenza ai porti di sbarco fino aipercorsi di integrazione dei cittadinistranieri. E per rispondere all’appellodi Papa Francesco, che nel mese disettembre 2015 invitava le parrocchie,le comunità religiose, i monasteri e isantuari di tutta Europa ad esprimerela concretezza del Vangelo acco-gliendo una famiglia di profughi, inmolti si sono attivati. Caritas Italianalo ha fatto con il progetto Protetto.Rifugiato a casa mia grazie al quale

95RIVISTA DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE • ANNO LV NUMERO 1 GENNAIO/APRILE 2017

IMM

IGR

AZ

ION

E E

CH

IES

A /

OLI

VIE

RO

FO

RTI

migliaia di persone si sono impe-gnate per accogliere e integrare cen-tinaia di migranti. Un gesto che siunisce alle altre numerose acco-glienze che vengono ordinariamentegarantite dalle diocesi italiane.24

3. la chiesa, fattore di cambia-mento

Il ruolo della Chiesa nella difficile sfidadelle migrazioni non si è mai limitatoal semplice sollievo delle persone insituazione di difficoltà, garantendo iservizi necessari per l’accoglienza oper un corretto processo di integra-zione. Oltre ad assicurare questiaspetti fondamentali, vi è stato semprel’impegno ad accompagnare i pro-cessi storici che hanno attraversatola società contemporanea conun’azione volta attivamente alla pro-mozione delle cause dei più deboli.L’azione della Chiesa è consistita econsiste nella volontà di modificaregli esiti di politiche pubbliche spessodeficitarie o di decisioni che hannoun impatto diretto e negativo sullavita delle persone, nella fattispeciesu quella dei migranti. Lo ha ricordato Papa Francesco il 30aprile 2015 nel corso di un’udienzanell’aula Paolo VI: «Di fronte alla cul-tura della illegalità, della corruzione edello scontro, voi siete chiamati a de-dicarvi al bene comune, anche me-diante quel servizio alle gente che siidentifica nella politica. Essa, come affermava il beato PaoloVI, è la forma più alta ed esigentedella carità. Se i cristiani si disimpe-gnassero dall’impegno diretto nellapolitica, sarebbe tradire la missionedei fedeli laici, chiamati ad esseresale e luce nel mondo anche attra-

Page 18: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · 2 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM EDITORIALE Da cinquant’anni un“Messaggio per la pace”

verso questa modalità di presenza».25

Tuttavia, per il Papa venuto “dallafine del mondo”, l’impegno diretto inpolitica non può e non deve sostan-ziarsi nella creazione di un partitocattolico, anzi. Ogni forma di presenzao di pressione politica deve essereanimata non dalla volontà di occuparela scena pubblica per interessi di par-te, ma dall’impegno volto al conse-guimento del bene comune. In questomodo il cattolico si sottrarrà alle ten-tazioni lobbistiche che così male han-no fatto alla Chiesa, anche quandoerano animate dalla volontà di difen-dere valori irrinunciabili. Il cattolico inpolitica dovrebbe essere sinonimo diuna presenza «più coinvolta nella vitadel popolo, più a servizio degli ultimi,meno incline agli interventi e alle con-trapposizioni cultural-identitarie,» 26

come invece è avvenuto soprattuttonegli ultimi decenni. Papa Francesco sta gradualmentespostando l’asse della predicazioneecclesiale verso un’attenzione priori-taria agli ultimi e agli esclusi. In un tempo in cui la Chiesa nonagisce più come una lobby di pres-sione ma ha preso a rilanciare i granditemi d’ispirazione cristiana, è dunquecompito dei cattolici farsi interpreti diquesto cambiamento attraverso unapratica diffusa di advocacy.Ed è anche sul binomio lobbying/ad-vocacy che sta maturando il profondomutamento della Chiesa contempo-ranea. L’aspetto peculiare di questatransizione va individuato proprionel passaggio da un’attività di pres-sione politica volta a promuovere edifendere esclusivamente interessidi parte, ad un’attività in cui le rica-dute pratiche portano invece van-

taggi a soggetti altri che non neces-sariamente fanno parte di chi pro-muove l’attività di pressione. Si la-vora per la tutela e la promozionedei diritti, con maggior propensioneper le fasce più deboli della popola-zione che in questo modo possonoaccedere al dibattito pubblico e por-re in luce nei circuiti decisionali, te-matiche spesso relegate ai marginidel dibattito politico o non conside-rate a causa di interessi diversi.Al fine di ottenere dei cambiamentipositivi per chi è senza voce, la Chiesalavora affinché norme, politiche eprassi nazionali e internazionali sianoconformi ai principi delle convenzioniinternazionali e delle legislazioni na-zionali. La sua attività di advocacy èvolta a sensibilizzare e influenzare leistituzioni che, con le loro azioni e de-cisioni, sono in grado di incidere sullacondizione di uomini, donne e bambinispesso in fuga da guerre, conflitti epersecuzioni. L’azione di advocacydella Chiesa avviene anche attraversoun’analisi seria e approfondita delleproblematiche correlate alla mobilitàumana, nonché del contesto, dellastrategia, della mobilitazione, del-l’azione e della valutazione. In unatale prospettiva, la disseminazionedei risultati dei numerosi studi e ri-cerche realizzati in questi decenni,costituisce un contributo al processodi cambiamento in atto.27

L’advocacy nella Chiesa ed in parti-colare nei suoi organismi pastoraliquali la Caritas, ha una duplice di-mensione: da un lato è “critica”, de-nunciando l’ingiustizia, mettendopressione sui governi per realizzareun’azione politica decisiva per il benecomune; dall’altro lato è “positiva”,

96 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM

DOSSIER

Page 19: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · 2 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM EDITORIALE Da cinquant’anni un“Messaggio per la pace”

offrendo proposte volte al cambia-mento e alla speranza verso un futuromigliore. Advocacy è anche sensibi-lizzare ed educare tutti noi verso stilidi vita più umani, fraterni, gratuiti, percontribuire alla costruzione di unacomunità umana, una casa comuneper l’intera famiglia umana.In questi anni sul tema della mobilità,l’azione di advocacy da parte dellaChiesa è stata molto intensa e si èsostanziata in molteplici attività, atutti i livelli, finalizzate sempre al rag-giungimento del bene comune, alladifesa degli interessi dei più vulnerabiliche sono costantemente sottoposti aprocessi di “marginalizzazione politi-ca”. Quando, ad esempio, il governoitaliano, per scoraggiare l’arrivo dimolti migranti dalla Libia, stipulò unaccordo con Gheddafi, in spregio alleconvenzioni internazionali che tutelanoil diritto dei migranti a non essere re-spinti verso un paese che non garan-tisce il rispetto dei diritti umani, CaritasItaliana disse pubblicamente: «Non sipuò dimenticare che ogni persona inpericolo di vita è da salvare. (…) Anchein situazioni di gravi pressioni createda sbarchi continui, il principio di nonrespingimento chiede di essere ri-spettato».28 Parole pronunciate in unperiodo nel quale si stava assistendoad una vera e propria deriva autoritariacirca il riconoscimento e la tutela deidiritti delle persone che arrivavano inItalia. Quella della Chiesa fu una voceautorevole che, unita ad altre, indusseil governo a rivedere le sue scelte.Qualche anno dopo per quei respin-gimenti la Corte Europea dei Dirittidell’Uomo condannò l’Italia con unasentenza che ha fatto scuola. 29

Molte altre sono state le azioni di

97RIVISTA DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE • ANNO LV NUMERO 1 GENNAIO/APRILE 2017

IMM

IGR

AZ

ION

E E

CH

IES

A /

OLI

VIE

RO

FO

RTI

pressione che la Chiesa, attraverso isuoi organismi, ha portato avanti inquesti anni nei confronti delle istituzionied in particolare del Parlamento, anchesul fronte dei cosiddetti diritti civili. Inparticolare, insieme ad altre associa-zioni laiche o di ispirazione cristiana,ha promosso nel 2011 una campagnavolta a superare l’anacronistica legi-slazione sulla cittadinanza presentan-do una proposta di legge per consen-tire ad oltre un milione di giovani diorigine straniera che si sentono italianidi fatto, di acquisire la cittadinanza. Èuna proposta di riforma che prevedeper i bambini nati in Italia da genitoristranieri regolari di essere anch’essicittadini italiani e riconosce il dirittoelettorale amministrativo ai lavoratoriregolarmente presenti in Italia da cin-que anni. Per raggiungere questi obiet-tivi le due proposte di legge di iniziativapopolare hanno raccolto oltre 50milafirme grazie al lavoro di tanti operatorie volontari che nelle piazze si sonoprodigati per presentare i contenuti eil senso di questa iniziativa. L’alloraPresidente della Repubblica, incon-trando i promotori della campagnasottolineò il fatto, «che i bambini e iragazzi venuti con l’immigrazione fac-ciano parte integrante dell’Italia dioggi e di domani, e rappresentino unagrande fonte di speranza e di energia.A tutti gli adulti e gli anziani il compitodi realizzare questo futuro».30

4. conclusione

Da questa breve disamina sul ruolodella Chiesa nel vasto e complessomondo della mobilità umana, si evin-ce, a partire dai vari pronunciamentimagisteriali, come anche dall’intensaattività di tutela e accoglienza portata

Page 20: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · 2 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM EDITORIALE Da cinquant’anni un“Messaggio per la pace”

avanti dalle numerose associazioni eorganizzazioni ecclesiali, la capacitàdi intervenire tanto nelle situazioni diemergenza quanto in quelle di ordi-naria accoglienza e integrazione.Negli ultimi decenni la Chiesa è statain grado di interpretare con grandelungimiranza la contemporaneità, spe-rimentando azioni innovative a so-stegno di coloro che hanno scelto diraggiungere il nostro paese in cercadi un futuro migliore. Tutte le sfaccet-tature del fenomeno migratorio sonostate oggetto costante di un’analisipuntuale che si è tradotta anche instudi e ricerche sulle cause e gli effettidelle migrazioni. Questa lettura deifenomeni ha permesso di elaborarestrategie di advocacy volte a soste-nere criticamente i processi politici eistituzionali che hanno caratterizzatoil governo del fenomeno migratorio inquesti ultimi decenni. È anche vero che non sono mancatee non mancano delle contrapposizioniall’interno della Chiesa circa il suoruolo nella grande vicenda umana dellemigrazioni. Ma forse su un punto sonotutti concordi ovvero sul fatto che «Ilmale non è l’immigrazione ma l’ingiu-stizia diffusa nel mondo che la provoca.Quando si muovono i popoli cambia lastoria. Occorre prenderne atto».31

NOTE1 Forti Oliviero è attualmente responsabiledell’Immigrazione della Caritas Italiana e pre-sidente della Migration Commission di CaritasEuropa. Si occupa eminentemente del coor-dinamento nazionale delle attività delle Caritasterritoriali a tutela dei migranti, richiedenti asiloe rifugiati, mantenendo costanti rapporti conle Istituzioni e le Organizzazioni nazionali e In-ternazionali. Sul fronte dei flussi nell’area delMediterraneo, in seno a Caritas Italiana, ha

promosso e avviato il tavolo MigraMed cheriunisce le Caritas nazionali della sponda sude nord del Mediterraneo. 2 Cf REDAZIONE de IL POPULISTA, Immigrazione:stai con Bergoglio o con Ratzinger? Di’ la tuacon un click (06-05-2016), in http://www.ilpop-ulista.it/sondaggi/6-Maggio-2016/630/Immi-grazione—stai-con-Bergoglio-o.html (20-03-2017).3 L. cit.4 L. cit.5 Cf Sull’immigrazione il devastante populismodi Bergoglio si contrappone alla saggezzadella Chiesa cattolica (30 agosto 2015), in LoStraniero. Il blog di Antonio Socci, inhttp://www.antoniosocci.com/sullimmigrazio-ne-il-devastante-populismo-di-bergoglio-si-contrappone-alla-saggezza-della-chiesa-cat-tolica/( 18-02-2017). 6 In occasione del Giubileo della Misericordiae su invito della Conferenza Episcopale Italiana,Fondazione MISSIO, la Federazione degli Or-ganismi Cristiani Servizio Internazionale Vo-lontario (FOCSIV) e Caritas Italiana nel 2016hanno lanciato la campagna dal titolo: Il dirittodi rimanere nella propria terra, per promuoveree garantire a ciascuno il diritto di restare nelproprio Paese vivendo in modo dignitoso.7 Papa FRANCESCO, Messaggio per la giornatadel migrante e rifugiato del 2016: Migranti e ri-fugiati ci interpellano. La risposta del Vangelodella misericordia, in https://w2.vatican.va/con-tent/francesco/it/messages/migration/docu-ments/papa-francesco_20150912_world-mi-grants-day-2016.html § 6 (17-02-2017).8 Ivi § 4.9 Intervento dell’arcivescovo di Bologna card.Giacomo Biffi al Seminario della FondazioneMigrantes, 30 settembre 2000, in http://chie-sa.espresso.repubblica.it/articolo/7283.html(20-02-2017).10 Cf BAUMAN Zigmunt, Intervista sull’identità,Roma, Laterza 2005.11 ORBáN, Nessuno può obbligarci a sostituiregli ungheresi con gli immigrati, in Il Populista(20 ottobre 2016), inhttp://www.ilpopulista.it/news/20-Ottobre-2016/6175/orban-nessuno-puo-obbligarci-a-sostituire-gli-ungheresi-con-gli-immigrati.html(17-02-2017). 12 Cf sopra nota 9.

98 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM

DOSSIER

Page 21: PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL'EDUCAZIONE AUXILIUM · 2 PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE AUXILIUM EDITORIALE Da cinquant’anni un“Messaggio per la pace”

13 L. cit.14 KOVACS Andras, Ungheria. L’Arcivescovo diVeszprém: la migrazione non ha cause mascopi ben precisi, in Riscossa cristiana, 27aprile 2016, in http://www.riscossacristiana.it/ungheria-larcivescovo-di-veszprem-la-migra-zione-ha-scopi-precisi-e-non-cause-di-an-dras-kovacs/ (18-02-2017).15 RODARI Paolo, Il Papa: «Ipocrita chi difendeCristo e caccia i rifugiati», in R.it Giubileo2016, inhttp://www.repubblica.it/vaticano/2016/10/13/news/il_papa_ipocrita_chi_difende_cristo_e_caccia_i_rifugiati_-149683059/ (17-02-2017).16 PAPA FRANCESCO, Lettera enciclica sulla curadella casa comune: Laudato si’ n. 25 (24 mag-gio 2015), in https://w2.vatican.va/content/francesco/it/encyclicals/documents/papa-francesco_20150524_enciclica-laudato-si.html(15-02-2017).17 PAOLO VI, Radiomessaggio per la giornatadella emigrazione. Domenica 24 novembre1963, in https://w2.vatican.va/content/paul-vi/it/messages/migration/documents/hf_p-vi_mes_19631124_emigrazione.html (14-02-2017).18 ID, Lettera apostolica in forma di Motu Pro-prio: Apostolicae Caritatis §2 (19 marzo 1970),in https://w2.vatican.va/content/paul-vi/it/mo-tu_propr io/documents/hf_p-v i_motu-proprio_19700319_apostolicae-caritatis.pdf(16-02-2017).19 ID., Lettera apostolica: Octogesima adveniensn.17 (14 maggio 1971), in http://w2.vatican.va/content/paul-vi/it/apost_letters/docu-ments/hf_p-vi_apl_19710514_octogesima-ad-veniens.html (18-02-2017).20 Papa FRANCESCO, Angelus 6 settembre 2015,in http://w2.vatican.va/content/francesco/it/angelus/2015/documents/papa-francesco_angelus_20150906.html (19-02-2017).21 Cf RICCARDI Andrea, L’inverno più lungo:1943-44: Pio XII, gli ebrei e i nazisti a Roma,Roma, Edizioni Laterza 2012.22 GIOVANNI PAOLO II, Angelus, Castel Gandolfo,domenica 11 agosto 1991, in https://w2.vati-can.va/content/john-paul-ii/ it/angelus/1991/documents/hf_jp-ii_ang_19910811.html(18-02-2017).23 SPIAZZI Raimondo - MAGAGNOTTI Paolo, Prin-cipi di sussidiarietà nella dottrina della Chiesa

99RIVISTA DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE • ANNO LV NUMERO 1 GENNAIO/APRILE 2017

IMM

IGR

AZ

ION

E E

CH

IES

A /

OLI

VIE

RO

FO

RTI

dalle nazioni alle regioni, Bologna, EdizioniStudio Domenicano 1995, 200.24 CARITAS ROMA, Progetto della caritas romana:Rifugiato a casa mia, in http://www.caritasro-ma.it/2016/06/protetto-rifugiato-a-casa-mia/(18-02-2017).25 PAPA FRANCESCO, Discorso con le Comunitàdi vita cristiana CVX e Lega missionaria studentiLMS, incontro del 30 aprile 2015, inhttp://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2015/april/documents/papa-francesco_20150430_comunita-vita-cristiana.html (19-02-2017).26 GARELLI Franco, Religione e politica in Italia:i nuovi sviluppi, in Quaderni di Sociologia(2014) 66, 9-26.27 Tra gli altri è senza dubbio importante ricor-dare il rapporto statistico sull’immigrazioneche la Caritas ormai pubblica da oltre 25 annie che è riconosciuto come il precursore deimanuali socio-statistici sull’immigrazione. 28 Migranti: Perplessità della Caritas riguardoai respingimenti, in Unimondo.org (06 ottobre2004), inhttp://www.vita.it/it/article/2009/11/10/cari-tas-sugli-sbarchi-risposte-concrete/95326/(18-02 2017).29 Cf Sentenza della Corte Europea dei Dirittidell’Uomo del 23 febbraio 2012 - Ricorso n.27765/09 - Hirsi Jamaa e altri c. Italia, inhttps://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_1_20_1.wp?facetNode_1=0_8_1_60&previsiousPa-ge=mg_1_20&contentId=SDU743291 (18-02-2017).30 NAPOLITANO Giorgio, Intervento all’incontrodedicato ai “Nuovi Cittadini italiani”, Palazzodel Quirinale 15 novembre 2012, in http://pre-sidenti.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?ti-po=Discorso&key=2302 (18-02-2017).31 Diocesi: Ischia, il Card. Montenegro il 1° set-tembre terrà una catechesi sull’opera di mise-ricordia: “Accogliere i forestieri”, in SIR (30agosto 2016), in http://agensir.it/quotidiano/2016/8/30/diocesi-ischia-il-card-montene-groil-1-settembre-terra-una-catechesi-sullo-pera-di-misericordia-accogliere-i-forestieri/(18-02-2017).


Recommended