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[email protected] Aprire le nostre porte · garetti – a partire dai cammini del Lazio,...

Date post: 18-Feb-2019
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ristiani e musulmani per la miseri- cordia» è il tema dell’incontro in programma domattina a Roma, a partire dalle 9.30, presso la sede della Federa- zione nazionale della stampa, in Corso Vitto- rio Emanuele II, 349. Organizzato da Fnsi, Ar- ticolo21, e dall’Associazione Giornalisti Amici di padre Dall’Oglio, l’appuntamento risponde al- l’invito del Papa a offrire, in questo momento così difficile, un contributo affinché il Giubi- leo sia occasione di apertura e confronto nel segno della solidarietà. Si parlerà del valore dell’Anno Santo per lo stimolo al dialogo, di migranti, e di esperienze concrete, come quel- la testimoniata in Siria da padre Paolo dall’O- glio, rapito il 29 luglio del 2013, e del quale da allora non si hanno più notizie. Tra i parte- cipanti il cardinale Antonio Maria Vegliò, pre- sidente del pontificio Consiglio per i Migranti, padre Antonio Spadaro, direttore di La Civiltà Cattolica, Abdellah Redwane, segretario genera- le Centro Culturale Islamico di Roma, e Yahya Pallavicini, vice– presidente Coreis. C « n vista del maggior flusso di utenti per i mezzi pubblici regionali, che si avrà in occasione del Gliubileo straordinario della Misericor- dia, la Regione Lazio ha predisposto un piano di potenziamento del trasporto pubblico. In particolare, come ha spiegato il presidente Zin- garetti, la sua giunta punta molto sul servizio ferroviario: «L’inter- vento rafforzerà ulteriormente il lavoro che in questi due anni e mez- zo abbiamo fatto per il rinnovamento di Cotral e per il potenziamento del servizio ferroviario nell’area metropolitana di Roma». Tra gli obiettivi del programma vi è anche quello che riguarda la re- te dei cammini spirituali: «Vogliamo offrire – ha spiegato ancora Zin- garetti – a partire dai cammini del Lazio, un’esperienza accessibile al- le diverse tipologie di viaggiatori provenienti da tutto il mondo, in ter- mini di servizi e di infrastrutture. Il nostro intervento si è quindi con- centrato in particolare sulla promozione e messa in sicurezza delle principali vie religiose che arrivano a Roma: la via Francigena, il Cam- mino di Francesco, il Cammino di San Benedetto». Inoltre per integrare ricettività e trasporto, saranno impiegate delle “Card del pellegrino” che oltre ai titoli di viaggio avranno titolo per ingressi a musei e per altri servizi. Gino Zaccari I Dialogo di solidarietà CON LO STESSO CUORE DEL P ADRE DI VINCENZO TESTA Domani mattina un appuntamento a Roma tra cristiani e musulmani in risposta all’invito del Papa Aprire le nostre porte Nei riti che nelle diverse diocesi inaugureranno il Giubileo della Misericordia il richiamo a fare della vita dei credenti la via attraverso la quale tutti riconoscano l’amore del Padre l Giubileo della Misericordia ci ricorda che Dio ci aspetta a braccia aperte, come fa il padre con il figlio prodigo». E’ uno degli ultimi twitter di papa Francesco. Si, a braccia aperte. E’ un’immagine potente una sollecitazione al cuore che scuote e fa vibrare corpo, anima e spirito. Un Padre che ci accoglie a braccia aperte, che ci abbraccia forte e che, poi, ci prende per mano e ci accompagna per le strade del mondo. Un Padre che ci protegge, ci incoraggia, ci sostiene e ci offre un appiglio per risalire la china. Un Padre buono che non ci abbandona mai. Questo anno giubilare straordinario ci invita ad aprire il cuore al Signore perchè è qui che la Sua presenza ci aiuta a decidere tra il bene e il male e a fare scelte coerenti che danno pace e gioia alla vita ordinaria. Permettere al Signore di entrare nel nostro cuore servirà a far pulizia del male che vi si è annidato affinché il nostro quotidiano sia sempre condiviso con Gesù Cristo, unico Maestro e Salvatore della nostra vita. E’ nel cuore, infatti, che Gesù agisce e spazza via ogni lordura, ogni male rendolo puro e permettendo alle nostre scelte di coniugare verbi di carità e di speranza. L’opportunità che papa Francesco ci ha offerto con questo anno speciale è un invito a purificarci per essere “strumenti” nelle sue mani e perché ognuno sia, per davvero, “Misericorioso come il Padre”. Sentirci investiti di un mandato ad agire così diretto ci abilità nella semplicità della vita quotidiana a costruire nell’oggi il domani di Dio. Un domani che la “misericordia” costruisce anche oltre “i confini della Chiesa. Essa –ha scritto Francesco– ci relaziona all’Ebraismo e all’Islam, che la considerano uno degli attributi più qualificanti di Dio”. Insieme ad essa, Francesco ci ha anche invitato a riflettere sulle opere di misericordia corporale e spirituale sulle quali saremo giudicati. Un invito potente alla conversione di tutti. Anche degli uomini di Chiesa. I « DI STEFANIA DE VITA mio desiderio che il Giu- bileo Straordinario del- la Misericordia sia espe- rienza viva della vicinanza del Pa- dre […] Per vivere e ottenere l’in- dulgenza i fedeli sono chiamati a compiere un breve pellegrinaggio verso la Porta Santa, aperta in ogni Cattedrale o nelle chiese stabilite dal Vescovo diocesano, e nelle quat- tro Basiliche Papali a Roma». Queste le parole di Papa Francesco in merito al Giubileo, inaugurato nella cattedrale di Bangui, Capita- le della Repubblica Centrafricana, in anticipo rispetto alla data uffi- ciale fissata per l’8 dicembre. E an- che in tutto il Lazio Lazio ci si pre- para a questo inizio. Il 13 dicem- bre la diocesi di Frosinone–Vero- li–Ferentino vedrà l’apertura della Porta Santa della Cattedrale di San- ta Maria Assunta in Frosinone, mentre il 20 dicembre l’Abbazia ci- stercense di Casamari aprirà la sua Porta ai fedeli. Ad Anagni la Porta Santa verrà aperta il 13 dicembre. Nella diocesi reatina saranno di- verse le porte giubilari: in cattedrale domenica 13, in carcere la vigilia di Natale, nel santuario del Santissi- mo Crocifisso la prima domenica di Quaresima; mentre nel Santua- rio francescano di Poggio Bustone (che tra i santuari della Valle San- ta reatina richiama l’esperienza del perdono dei peccati di cui San Fran- cesco ebbe la rivelazione) l’apertu- ra avverrà la domenica in Albis. Per la diocesi di Sora Cassino A- quino Pontecorvo saranno aperte la Porta della Cattedrale di Sora, del- la Chiesa Madre di Cassino, della Basilica Pontificia Minore di Can- neto e del carcere di Cassino. Tre le Porte che si apriranno anche nella diocesi di Palestrina: il 13 quella della cattedrale, e il 20 quelle del santuario di Genazzano e del Sacro ritiro di Bellegra. Sempre il 13 sa- ranno aperte le Porte delle rispet- tive cattedrali nelle diocesi di Al- bano, Gaeta e Civitavecchia. La diocesi di Latina Terracina Sezze Priverno ha individuato la sua Por- ta Santa in quella della cattedrale di San Marco a Latina e l’apertura avverrà il 18 dicembre, giorno del- E « la Dedicazione della Cattedra- le. A Porto–Santa Rufina si a- priranno la Porta nella catte- drale dei Sacri Cuori di Gesù e Maria a La Storta il 12 novem- bre e il giorno successivo quel- la del Santuario mariano di Ce- ri, dedicato a Maria Madre del- la Misericordia. A Tivoli, il Ve- scovo aprirà la Porta Santa il 13 dicembre pomeriggio. A Civita Castellana le porte del Giubileo saranno aperte in quattro luoghi diversi: dome- nica 13 dicembre nella catte- drale con la celebrazione della Santa Messa, il 20 dicembre presso il Monastero di San Vin- cenzo a Bassano Romano e nel- la Basilica di San Giuseppe a Castel Sant’Elia; mentre il 27 dicembre la Santa Messa di i- nizio Giubileo sarà celebrata presso il Santuario del Sorbo a Campagnano. 112 nuovo numero unico n numero unico per tutte le emergenze, per una gestione più veloce, precisa e semplice di tutti i casi di richiesta di assistenza da parte dei cittadini. Il Lazio è la seconda Regione italiana e mandare in soffitta i vecchi numeri per chiamare i Vigili del fuoco, piuttosto che la polizia o i Cara- binieri. Ora, grazie ad un investimento di 5 milioni di euro è nato il nue (numero unico dell’emer- genza) che risponde al 112 in tutta la regione. Molte le novità del nuovo sistema, ad esempio l’ottimizzazione dei tempi di intervento, con la geolocalizzazione del chiamante, un sistema fil- tro per abbattere di oltre il 50% le chiamate inap- propriate, e tanta semplificazione: non solo per l’introduzione del nue, ma anche per la possibi- lità di essere assistiti in 14 lingue diverse. Per il pre- sidente Zingaretti l’obiettivo raggiunto costituirà un «grande valore aggiunto» anche nella gestio- ne del Giubileo. (Gi. Zac.) U Trasporti e «card del pellegrino» la Regione potenzia la mobilità per le emergenze ALBANO DUE PASTORI DAL GREGGE a pagina 3 ANAGNI LA VERIFICA DI UN CAMMINO a pagina 4 NEL LAZIO I CAMMINI DELLO SPIRITO a pagina 2 C. CASTELLANA OPERAI PER LA MESSE a pagina 5 CIVITAVECCHIA IL DECRETO D’INDIZIONE a pagina 6 FROSINONE IMMIGRAZIONE, SFIDA «EPOCALE» a pagina 7 GAETA LA FORZA DI BESMIR a pagina 8 LATINA TRASFORMARE LA SOCIETÀ a pagina 9 PALESTRINA CANDELA DI SALVEZZA a pagina 10 PORTO-S. RUFINA NUOVO SANTUARIO MARIANO a pagina 11 SORA COL CUORE DEL PADRE a pagina 13 TIVOLI DA S. CHIARA ALLA PORTA SANTA a pagina 14 LAZIO SETTE ra pochi giorni cominceremo il cammino dell’anno santo della Misericordia. Ed è una vera e propria chiamata quella che il Pa- pa ha fatto alla Chiesa. Dobbiamo convertirci a partire dalla miseri- cordia di Dio. Dalle parole recenti che egli ha ripetuto in tante oc- casioni e dallo straordinario viaggio nel cuore dell’Africa dilaniata dalla guerra e dalla povertà, non possiamo che comprendere come per Francesco sia essenziale questo passo prioritario della miseri- cordia. Un tema, questo, che è antico quanto la vita della Chiesa e che sempre l’ha rinnovata, rifondata, rimodellata. Così vorremmo offrire un piccolo contributo a questo “sogno” della misericordia con questo spazio. Che da oggi non si chiamerà più “la gioia”, ma “la mi- sericordia”. Sarà un modo per sottolineare questo anno, questo in- vito. Sarà un modo per tener desto il cuore e sintonizzarlo su que- sto sogno: di una Chiesa – cioè io, te e tutti i credenti in Gesù Cristo – rinnovata nel profondo non da un impegno di perfezione (o nel- la versione postmoderna della coerenza), ma dall’amore di Dio che ci precede e che noi chiamiamo “misericordia”. Un canto che si usa in questo tempo di Avvento dice: “ora è tempo di gioia!” Ma ora pos- siamo dire anche che “ora è tempo di misericordia! Non ve ne ac- corgete? Ecco, faccio una cosa nuova… nel deserto una strada aprirò”: è la strada dell’amore misericordioso di Dio che raggiungendoci ci spalanca orizzonti infiniti di verità e di giustizia. E ci fa giungere fi- no a trasfigurare noi stessi, fino alle vette dell’amore che non si e- salta, ma che tutto dona senza chiedere nulla in cambio. Francesco Guglietta T NELLE DIOCESI IL FATTO RIETI TESTIMONI COME BARBARA a pagina 12 Sintonizzati su un sogno Padre Paolo Dall’Oglio Domenica, 6 dicembre 2015 Avvenire - Redazione Roma Piazza Indipendenza, 11/B - 00185 Roma; Telefono: 06.688231 - Fax: 06.68823209 Email: [email protected] Avvenire - Redazione pagine diocesane Piazza Carbonari, 3 - 20125 Milano; Telefono: 02.6780554 - Fax: 02.6780483 Sito web: www.avvenire.it Email: [email protected] Coordinamento: Salvatore Mazza DIFFUSIONE COPIE NELLE PARROCCHIE: PROGETTO PORTAPAROLA mail: [email protected] SERVIZIO ABBONAMENTI NUMERO VERDE 800820084 La Porta Santa della basilica di San Pietro in Vaticano
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ristiani e musulmani per la miseri-cordia» è il tema dell’incontro inprogramma domattina a Roma, a

partire dalle 9.30, presso la sede della Federa-zione nazionale della stampa, in Corso Vitto-rio Emanuele II, 349. Organizzato da Fnsi, Ar-ticolo21, e dall’Associazione Giornalisti Amici dipadre Dall’Oglio, l’appuntamento risponde al-l’invito del Papa a offrire, in questo momentocosì difficile, un contributo affinché il Giubi-leo sia occasione di apertura e confronto nelsegno della solidarietà. Si parlerà del valoredell’Anno Santo per lo stimolo al dialogo, dimigranti, e di esperienze concrete, come quel-la testimoniata in Siria da padre Paolo dall’O-glio, rapito il 29 luglio del 2013, e del qualeda allora non si hanno più notizie. Tra i parte-cipanti il cardinale Antonio Maria Vegliò, pre-sidente del pontificio Consiglio per i Migranti,padre Antonio Spadaro, direttore di La CiviltàCattolica, Abdellah Redwane, segretario genera-le Centro Culturale Islamico di Roma, e YahyaPallavicini, vice– presidente Coreis.

n vista del maggior flusso di utenti per i mezzi pubblici regionali,che si avrà in occasione del Gliubileo straordinario della Misericor-

dia, la Regione Lazio ha predisposto un piano di potenziamento deltrasporto pubblico. In particolare, come ha spiegato il presidente Zin-garetti, la sua giunta punta molto sul servizio ferroviario: «L’inter-vento rafforzerà ulteriormente il lavoro che in questi due anni e mez-zo abbiamo fatto per il rinnovamento di Cotral e per il potenziamentodel servizio ferroviario nell’area metropolitana di Roma».Tra gli obiettivi del programma vi è anche quello che riguarda la re-te dei cammini spirituali: «Vogliamo offrire – ha spiegato ancora Zin-garetti – a partire dai cammini del Lazio, un’esperienza accessibile al-le diverse tipologie di viaggiatori provenienti da tutto il mondo, in ter-mini di servizi e di infrastrutture. Il nostro intervento si è quindi con-centrato in particolare sulla promozione e messa in sicurezza delleprincipali vie religiose che arrivano a Roma: la via Francigena, il Cam-mino di Francesco, il Cammino di San Benedetto».Inoltre per integrare ricettività e trasporto, saranno impiegate delle“Card del pellegrino” che oltre ai titoli di viaggio avranno titolo peringressi a musei e per altri servizi.

Gino Zaccari

I

Dialogo di solidarietà

CON LO STESSOCUORE DEL PADRE

DI VINCENZO TESTA

Domani mattinaun appuntamentoa Roma tra cristiani e musulmaniin risposta all’invito del Papa

Aprire le nostre porteNei riti che nelle diverse diocesi inaugureranno il Giubileo della Misericordia il richiamoa fare della vita dei credenti la via attraverso la quale tutti riconoscano l’amore del Padre

l Giubileo della Misericordia ciricorda che Dio ci aspetta abraccia aperte, come fa il padre

con il figlio prodigo». E’ uno degliultimi twitter di papa Francesco. Si, abraccia aperte. E’ un’immaginepotente una sollecitazione al cuoreche scuote e fa vibrare corpo, anima espirito. Un Padre che ci accoglie abraccia aperte, che ci abbraccia forte eche, poi, ci prende per mano e ciaccompagna per le strade del mondo.Un Padre che ci protegge, ciincoraggia, ci sostiene e ci offre unappiglio per risalire la china. Un Padrebuono che non ci abbandona mai.Questo anno giubilare straordinario ciinvita ad aprire il cuore al Signoreperchè è qui che la Sua presenza ciaiuta a decidere tra il bene e il male e afare scelte coerenti che danno pace egioia alla vita ordinaria. Permettere alSignore di entrare nel nostro cuoreservirà a far pulizia del male che vi si èannidato affinché il nostro quotidianosia sempre condiviso con Gesù Cristo,unico Maestro e Salvatore della nostravita. E’ nel cuore, infatti, che Gesùagisce e spazza via ogni lordura, ognimale rendolo puro e permettendo allenostre scelte di coniugare verbi dicarità e di speranza. L’opportunità chepapa Francesco ci ha offerto conquesto anno speciale è un invito apurificarci per essere “strumenti” nellesue mani e perché ognuno sia, perdavvero, “Misericorioso come ilPadre”. Sentirci investiti di unmandato ad agire così diretto ci abilitànella semplicità della vita quotidiana acostruire nell’oggi il domani di Dio.Un domani che la “misericordia”costruisce anche oltre “i confini dellaChiesa. Essa –ha scritto Francesco– cirelaziona all’Ebraismo e all’Islam, chela considerano uno degli attributi piùqualificanti di Dio”. Insieme ad essa,Francesco ci ha anche invitato ariflettere sulle opere di misericordiacorporale e spirituale sulle qualisaremo giudicati. Un invito potentealla conversione di tutti. Anche degliuomini di Chiesa.

DI STEFANIA DE VITA

mio desiderio che il Giu-bileo Straordinario del-la Misericordia sia espe-

rienza viva della vicinanza del Pa-dre […] Per vivere e ottenere l’in-dulgenza i fedeli sono chiamati acompiere un breve pellegrinaggioverso la Porta Santa, aperta in ogniCattedrale o nelle chiese stabilitedal Vescovo diocesano, e nelle quat-tro Basiliche Papali a Roma».Queste le parole di Papa Francescoin merito al Giubileo, inauguratonella cattedrale di Bangui, Capita-le della Repubblica Centrafricana,in anticipo rispetto alla data uffi-ciale fissata per l’8 dicembre. E an-che in tutto il Lazio Lazio ci si pre-para a questo inizio. Il 13 dicem-bre la diocesi di Frosinone–Vero-li–Ferentino vedrà l’apertura dellaPorta Santa della Cattedrale di San-ta Maria Assunta in Frosinone,mentre il 20 dicembre l’Abbazia ci-stercense di Casamari aprirà la suaPorta ai fedeli. Ad Anagni la PortaSanta verrà aperta il 13 dicembre.Nella diocesi reatina saranno di-verse le porte giubilari: in cattedraledomenica 13, in carcere la vigilia diNatale, nel santuario del Santissi-mo Crocifisso la prima domenicadi Quaresima; mentre nel Santua-rio francescano di Poggio Bustone(che tra i santuari della Valle San-ta reatina richiama l’esperienza delperdono dei peccati di cui San Fran-cesco ebbe la rivelazione) l’apertu-ra avverrà la domenica in Albis. Per la diocesi di Sora Cassino A-quino Pontecorvo saranno aperte laPorta della Cattedrale di Sora, del-la Chiesa Madre di Cassino, dellaBasilica Pontificia Minore di Can-neto e del carcere di Cassino. Tre lePorte che si apriranno anche nelladiocesi di Palestrina: il 13 quelladella cattedrale, e il 20 quelle delsantuario di Genazzano e del Sacroritiro di Bellegra. Sempre il 13 sa-ranno aperte le Porte delle rispet-tive cattedrali nelle diocesi di Al-bano, Gaeta e Civitavecchia. Ladiocesi di Latina Terracina SezzePriverno ha individuato la sua Por-ta Santa in quella della cattedraledi San Marco a Latina e l’aperturaavverrà il 18 dicembre, giorno del-

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la Dedicazione della Cattedra-le. A Porto–Santa Rufina si a-priranno la Porta nella catte-drale dei Sacri Cuori di Gesù eMaria a La Storta il 12 novem-bre e il giorno successivo quel-la del Santuario mariano di Ce-ri, dedicato a Maria Madre del-la Misericordia. A Tivoli, il Ve-scovo aprirà la Porta Santa il 13dicembre pomeriggio. A Civita Castellana le porte delGiubileo saranno aperte inquattro luoghi diversi: dome-nica 13 dicembre nella catte-drale con la celebrazione dellaSanta Messa, il 20 dicembrepresso il Monastero di San Vin-cenzo a Bassano Romano e nel-la Basilica di San Giuseppe aCastel Sant’Elia; mentre il 27dicembre la Santa Messa di i-nizio Giubileo sarà celebratapresso il Santuario del Sorbo aCampagnano.

112 nuovo numero unicon numero unico per tutte le emergenze, peruna gestione più veloce, precisa e semplice

di tutti i casi di richiesta di assistenza da parte deicittadini. Il Lazio è la seconda Regione italiana emandare in soffitta i vecchi numeri per chiamarei Vigili del fuoco, piuttosto che la polizia o i Cara-binieri. Ora, grazie ad un investimento di 5 milionidi euro è nato il nue (numero unico dell’emer-genza) che risponde al 112 in tutta la regione.Molte le novità del nuovo sistema, ad esempiol’ottimizzazione dei tempi di intervento, con lageolocalizzazione del chiamante, un sistema fil-tro per abbattere di oltre il 50% le chiamate inap-propriate, e tanta semplificazione: non solo perl’introduzione del nue, ma anche per la possibi-lità di essere assistiti in 14 lingue diverse. Per il pre-sidente Zingaretti l’obiettivo raggiunto costituiràun «grande valore aggiunto» anche nella gestio-ne del Giubileo.

(Gi. Zac.)

U

Trasporti e «card del pellegrino»la Regione potenzia la mobilità

per le emergenze

◆ ALBANODUE PASTORIDAL GREGGE

a pagina 3

◆ ANAGNILA VERIFICADI UN CAMMINO

a pagina 4

◆ NEL LAZIOI CAMMINIDELLO SPIRITO

a pagina 2

◆ C. CASTELLANAOPERAIPER LA MESSE

a pagina 5

◆ CIVITAVECCHIAIL DECRETOD’INDIZIONE

a pagina 6

◆ FROSINONEIMMIGRAZIONE,SFIDA «EPOCALE»

a pagina 7

◆ GAETALA FORZADI BESMIR

a pagina 8

◆ LATINATRASFORMARELA SOCIETÀ

a pagina 9

◆ PALESTRINACANDELADI SALVEZZA

a pagina 10

◆ PORTO-S. RUFINANUOVO SANTUARIOMARIANO

a pagina 11

◆ SORACOL CUOREDEL PADRE

a pagina 13

◆ TIVOLIDA S. CHIARAALLA PORTA SANTA

a pagina 14

LAZIOSETTE

ra pochi giorni cominceremo il cammino dell’anno santo dellaMisericordia. Ed è una vera e propria chiamata quella che il Pa-

pa ha fatto alla Chiesa. Dobbiamo convertirci a partire dalla miseri-cordia di Dio. Dalle parole recenti che egli ha ripetuto in tante oc-casioni e dallo straordinario viaggio nel cuore dell’Africa dilaniatadalla guerra e dalla povertà, non possiamo che comprendere comeper Francesco sia essenziale questo passo prioritario della miseri-cordia. Un tema, questo, che è antico quanto la vita della Chiesa eche sempre l’ha rinnovata, rifondata, rimodellata. Così vorremmooffrire un piccolo contributo a questo “sogno” della misericordia conquesto spazio. Che da oggi non si chiamerà più “la gioia”, ma “la mi-sericordia”. Sarà un modo per sottolineare questo anno, questo in-vito. Sarà un modo per tener desto il cuore e sintonizzarlo su que-sto sogno: di una Chiesa – cioè io, te e tutti i credenti in Gesù Cristo– rinnovata nel profondo non da un impegno di perfezione (o nel-la versione postmoderna della coerenza), ma dall’amore di Dio checi precede e che noi chiamiamo “misericordia”. Un canto che si usain questo tempo di Avvento dice: “ora è tempo di gioia!” Ma ora pos-siamo dire anche che “ora è tempo di misericordia! Non ve ne ac-corgete? Ecco, faccio una cosa nuova… nel deserto una strada aprirò”:è la strada dell’amore misericordioso di Dio che raggiungendoci cispalanca orizzonti infiniti di verità e di giustizia. E ci fa giungere fi-no a trasfigurare noi stessi, fino alle vette dell’amore che non si e-salta, ma che tutto dona senza chiedere nulla in cambio.

Francesco Guglietta

T

NELLE DIOCESIIL FATTO

◆ RIETITESTIMONICOME BARBARA

a pagina 12

Sintonizzati su un sogno

Padre Paolo Dall’Oglio

Domenica, 6 dicembre 2015

Avvenire - Redazione RomaPiazza Indipendenza, 11/B - 00185 Roma; Telefono: 06.688231 - Fax: 06.68823209

Email: [email protected]

Avvenire - Redazione pagine diocesanePiazza Carbonari, 3 - 20125 Milano; Telefono: 02.6780554 - Fax: 02.6780483Sito web: www.avvenire.it Email: [email protected]: Salvatore Mazza

DIFFUSIONE COPIE NELLE PARROCCHIE:PROGETTO PORTAPAROLAmail: [email protected] ABBONAMENTINUMERO VERDE 800820084

La Porta Santa della basilica di San Pietro in Vaticano

TECNAVIA [CROPPDFINORIG] crop = -45 -30 -45 -30

I luoghi dell’accoglienzal Lazio vedrà affluire centinaia di migliaia di pel-legrini verso le grandi basiliche papali per il cam-

mino giubilare. E molti di questi opteranno ancheper percorsi meno conosciuti ma non meno ricchi dispiritualità. Senza contare il movimento interno, chevedrà i pellegrini residenti nelle diocesi laziali spo-starsi da un luogo all’altro per celebrare il Giubileo.Così siamo andati alla scoperta di alcuni luoghi, di-versi dai classici circuiti alberghieri, che possono of-frire ospitalità ai pellegrini. Iniziamo il nostro viaggio dalla diocesi di Frosinone–Veroli–Ferentino. Due edifici, di proprietà diocesana,ora riconvertiti, offrono un «turismo sociale e re-sponsabile»: il B&B Rocca di San Leucio, a Veroli, puòospitare fino a 7 persone in due camere doppie ed u-na tripla (www.roccadisanleucio.it – 0775.230471). Poil’Albergo diffuso Monastero di Sant’Erasmo, strutturadell’anno 1000, ristrutturato in tutte le sue parti: amaggio 2014 il vasto complesso – che dispone di 25posti letto – ha aperto al pubblico come location pereventi, privati e pubblici, manifestazioni, cerimonie,festival e congressi (0775.230471). Ci sono poi strutture di ospitalità di ordini religiosi:la Casa di Esercizi spirituali S. Sosio presso i Padri Pas-sionisti, a Falvaterra (0775.914148); la Casa di Spiri-tualità San Bernardo delle Suore Giuseppine diChambéry (0775/914064 – 0775.914183) e il Centrodi Spiritualità Convento Madonna del Carmine dei Car-melitani a Ceprano (0775.914148); il Centro di Spiri-tualità Abbazia di Casamari dell’Ordine Cistercense aVeroli (0775.282371).Ci spostiamo nella diocesi di Rieti, dove troviamo di-verse strutture per l’accoglienza: il Centro di spiri-tualità Madre Cabrini a Rieti (0746.200727); l’Oasi Ge-sù Bambino a Greccio (0746.750279); l’istituto S. Fi-lippa Mareri a Borgo San Pietro (0746.558134). Per ac-

coglienza spartana di gruppi gio-vanili, scout e saccopelisti di-sponibili anche locali parroc-chiali e case religiose in città edintorni, come Palazzo S. Rufo alcentro storico di Rieti. Altre strut-ture si trovano nei santuari lun-go i cammini di spiritualità del-la diocesi. Il santuario di PoggioBustone dispone di una doppiaforesteria: l’Oasi del Perdono, ri-servata a gruppi di giovani adultiin autogestione per esercizi spi-rituali o ritiri, dotata di 7 stanze.La foresteria Filippo Longo, ri-

servata ai pellegrini dei diversi cammini o gruppi digiovani per camposcuola, dispone di 30 posti letto. Il santuario di Fonte Colombo può ospitare personesingole e gruppi per momenti di riflessione e lavoroinsieme ai frati, per un totale di 25 stanze. L’acco-glienza stabile è consentita a tutte le persone che ab-biano compiuto almeno 17 anni. La foresteria delsantuario di Greccio, riservata ai pellegrini dei di-versi cammini, è una piccola struttura ai piedi delconvento con 6 posti letto. Inoltre c’è una strutturapresso la parrocchia S. Maria di Loreto (Limiti di Grec-cio) con 28 posti letto. Per informazioni331.82495852, e–mail [email protected] diocesi stanno completando il censimento del-le proprie strutture di accoglienza, di cui si troverànotizia nelle pagine diocesane.

Carla Cristini

I

Più di 400 volontari formati per il primo soccorsoora sono diventati «piccoli sacramenti del bene»DI REMIGIO RUSSO

vegliare sulla sicurezza dei tanti fedeliche arriveranno a Roma per il Giubileodella Misericordia ci sarà anche un

nutrito gruppo di volontari che oltre a dareinformazioni generali sull’evento saprà usarein caso di emergenza i defibrillatori e fornireassistenza e primo soccorso ai pellegrini.Sono 420 tra uomini e donne, dai 18 ai 65anni d’età, appartenenti ad associazioni divario genere. Il progetto cui hannopartecipato è «Oltre l’accoglienza: i volontaricompetenti», organizzato appunto dallaRegione Lazio e affidato all’Asl di Latina. Loscorso 28 novembre, a conclusione del loropercorso formativo, il gruppo di volontari èstato ricevuto a Roma dal cardinale vicarioAgostino Vallini e dal presidente NicolaZingaretti. «Siete il volto della vicinanza edell’attenzione al prossimo. Voi siete piccolisacramenti del bene, siete segni che

realizzano vie di salvezza. Siete un piccoloesercito della salute che può risolvereproblemi concreti», ha spiegato Vallini. Daparte sua Zingaretti, ha commentato: «È unaforte occasione, per laici e credenti, diricollocare al centro un modo di vivere cheunisce chi rifiuta l’idea che da una fede in unDio debba nascere violenza». Le dirigentidell’Asl pontina, Assunta Lombardi eMarilisa Coluzzi, hanno spiegato che «illavoro svolto era finalizzato alla formazionedi volontari che nel loro servizioesprimessero il volto del Dio che accoglie esi prende cura dell’uomo con tenerezza econ competenza, così da poter dare unarisposta a contingenti esigenze sanitarie eparallelamente a necessità di accoglienza eumanizzazione». Particolare apprezzamentohanno espresso nei confronti di monsignorAndrea Manto, responsabile della Pastoralesanitaria della Diocesi di Roma «che hasaputo supportarci con competenza

nell’organizzazione delle attività eimprimere loro lo spirito culturale ecristiano consono all’evento giubilare». Ivolontari hanno frequentato 28 ore dilezione in aula e 15 sul campo per impararel’uso del defibrillatore e le tecniche di primosoccorso ma «hanno imparato anche leattività di approccio e d’intervento versopersone con disabilità mentale e fisica; cosìabbiamo bilanciato le competenze tecnichecon l’attenzione alla fragilità», hannospiegato le due dirigenti. Il progetto haprevisto la creazione di un’App e di unaCarta del volontario, strumenti di lavoro perfacilitare l’orientamento dei pellegrini verso iservizi socio–sanitari. «Ci sembra un buonesempio per sviluppare sinergie future traistituzioni, volontariato e Chiesa», hannoconcluso Lombardi e Coluzzi. Intanto, ivolontari hanno manifestato l’intenzione diproseguire questo percorso formativo comeservizio ai più bisognosi.

A

I «cammini giubilari»ai tempi di Francesco

L’abbazia di Fossanova, uno dei più frequentati luoghi di spiritualità in regione

DI ANDREA FIASCO

onifacio VIII quando indisse ilprimo giubileo della storia era dapoco uscito da cruente lotte che

avevano visto il Papato scontrarsiferocemente contro le famigliefeudatarie del Lazio. A distanza disecoli, quei territori che oggi fiorisconointorno a Roma e che sono sede didiocesi, anche suburbicarie, sonoscandite da santuari e luoghi dispiritualità, molto spesso costruitecome dono e offerta da parte proprio diquelle famiglie belligeranti con il Papa.Questi luoghi costituiranno per ipellegrini in arrivo nella capitale letappe di una spiritualità extramoenia,fuori dall’Urbe, legata ai camminigiubilari, conosciuti anche e piùcomunemente come “cammini dellospirito”. O, per usare un neologismo,con i “percorsi giubilari”. L’ex sindaco diRoma Capitale Ignazio Marino, primadelle sue dimissioni, ne aveva lanciatiben quattro di questi “cammini”, tuttiurbani chiaramente, per i quali avevapromesso la realizzazione dimiglioramenti infrastrutturali per ipellegrini che ne avrebbero fruitoattraverso una pedonalizzazionecompleta dei singoli percorsi. Restiamoin attesa. Nel frattempo diamoun’occhiata a quelli diffusi nelleprovince del Lazio e intorno a Roma,spesso di tradizione francescana obenedettina. I più suggestivi restanoquelli arroccati sui monti, come ilpercorso di spiritualità verso ilsantuario della Madonna di Cannetonella diocesi di Sora, immerso nel ParcoNazionale d’Abruzzo, o quello cheraggiunge il Santuario della Mentorella,sul monte Guadagnolo, tanto caro aGiovanni Paolo II e più anticosantuario mariano d’Europa. In questopassa la famosa “Via Benedicti”, dellaquale tappa fondamentale sarà l’altavalle dell’Aniene e Subiaco, con i suoigioielli della spiritualità dentro i cenobi,come il santuario di Santa Scolastica.Nel cuore della Ciociaria meraviglioso ilcammino delle tre abbazie: Casamari, laCertosa di Trisulti e l’abbazia diFossanova, quasi ai limiti della pianapontina. Qui vicino un santuario molto

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piccolo, ai piedi dei monti Aurunci, èl’abbazia di Valvisciolo, di straordinariabellezza, una perla peraltro da pochiconosciuto. Tanti i “cammini” nelLazio, sia per la presenza benedettina,che qui ha forgiato luoghi diinstancabile spiritualità, come l’abbaziadi Montecassino, tempestata dal fuocoalleato durante la Seconda GuerraMondiale, o quelli francescani. Proprio l’itinerario di san Francesco haquel quid pluris dal sapore moltofamiliare, soprattutto ai tempi di unPapa che sta portando avanti ilministero pastorale propriosull’impronta e la scia lasciata dal santod’Assisi. Nella Valle Santa reatinatroviamo un percorso di otto tappe alla

ricerca del primo Presepe o, lì, doveFrancesco scrisse la Regola. Greccio, LaForesta, Poggio Bustone, il faggio delsanto a Rivodutri, Fontecolombo.Questo cammino ha tutti i presuppostiper essere l’itinerario giubilare, sempreche si abbia voglia di andare allascoperta di questi luoghi e che i touroperator trovino, nei loro fittiprogrammi, la voglia e l’interesse perricercare quella misericordia invocatada papa Francesco in questi postimagici. Se questi sono i cammini che piùvedranno la presenza dei pellegrini cisaranno anche luoghi che sicuramentesi affacceranno all’attenzione deipellegrini. Come il santuario di Santa

I Santuari e i tantissimi luoghi di spiritualità del Laziorappresentano i posti attorno ai

quali s’è andato sviluppando il rapporto tra Roma, «centro»della Chiesa, e la cattolicità

Rieti e Terni,progetto promozione turisticaVelino–Nera

Il Reatino guardaall’Umbria, regione a cuila Sabina è storicamentelegata, e tra Rieti e Terniprende il via un progettoconcreto per la comune promozioneturistica dell’area compresa fra i dueterritori. La settimana scorsa un appositostudio è stato presentato nella conferenzastampa svoltasi nel capoluogo umbro nellasede della Fondazione Carit, con ilpresidente di ques’ultima Fornaci e isindaci delle due città, il reatino Petrangelie il ternano Di Girolomo. L’aera interessata è quella tra i fiumi Velinoe Nera, interessante comuni umbri (Terni,Narni, Stroncone, Arrone, Ferentillo,Montefranco, Polino e reatini (Rieti, Labro,Greccio, Colli sul Velino, Cittaducale, Morro,Cantalice, Poggio Bustone, Rivodutri, CastelSant’Angelo e Contigliano). Turismoacquatico, itinerari francescani e vicinanza

all’area metropolitana di Roma sono icardini del progetto, che si prefigge diverificare la vocazione turistica delterritorio, ancora poco svilupata e anzi arischio involuzione. Occorre ora «far percepire alle nostrecomunità e agli operatori turisticil’importanza di quello che è stato fatto e leenormi potenzialità strategiche di questoprogetto», ha dichiarato il sindaco di Rieti,ribadendo come «il futuro è dentro progettidi sviluppo integrato in grado di unire duecittà che sono oramai un ambito unico econdiviso. Noi siamo per la cooperazione ela collaborazione tra enti e territori eRieti/Terni è un asse che deve pensare losviluppo necessariamente insieme».

per i pellegrini

Maria Goretti a Nettuno, l’essenza dellagiovane misericordia, o il santuariodelle Tre Fontane sulla Laurentina alleporte di Roma, o il santuario dellaMadonna del Buon Consiglio aGenazzano. Perché visitare uno diquesti luoghi nell’anno giubilare?Questi santuari, abbazie, cenobi oluoghi simbolo della figura di un santocostituiscono il paesaggio religiosointorno al quale nel corso del tempo siè plasmata Roma Cristiana e con essa lesue sfere ecclesiastiche, la sua culturareligiosa, il rapporto fra Roma centrodella religiosità cattolico–cristiana e ilsuo hinterland, le sue diocesi. Incammino e, almeno per quest’anno, peruna volta, senza barriere o confini.

DI ALBERTO COLAIACOMO

n piccolo Vangelo con una dedicapersonalizzata. È il dono che daundici anni ricevono i bambini nati

all’Ospedale di Civitavecchia grazieall’iniziativa di Pierluigi De Paolis, diaconopermanente della Diocesi di Civitavecchia–Tarquinia che al servizio nella suaparrocchia affianca l’opera presso ilnosocomio cittadino. «La scelta diimpegnarmi con i malati – spiega DePaolis – è precedente al mio percorsovocazionale. Ero al fianco dei giovani

tossicodipendenti e, dopo l’ordinazione, ilvescovo mi invitò ad affiancare ilcappellano nell’ospedale». Il servizio deldiacono è stato fondamentale per darecontinuità alla pastorale sanitaria delladiocesi che ha visto succedersi settesacerdoti come cappellani. «Un’operaquotidiana che inizia al mattino con ladistribuzione dell’eucaristia, le“chiacchiere” scambiate con chi è solo, econtinua nel pomeriggio quandoconcelebro la Messa insieme alcappellano». «Il contatto con la sofferenza– spiega ancora Pierluigi – mettecontinuamente alla prova. Molte volteincontro ex colleghi e conoscenti, ascolto iproblemi delle loro famiglie e le paure dichi si trova in contatto con la malattia». Da undici anni il diacono arriva ognigiorno nella camera mortuaria a benedirele salme e nel reparto maternità a salutare i

genitori e i bebè, «ogni mattina è diversa,non so cosa mi aspetta. Ho però la graziadi iniziare la giornata portando lacomunione e vedere, sempre con rinnovatostupore, la fede di tante persone cheaffidano al Signore le loro sofferenze». Lapastorale all’interno di un ospedale è ancheessere vicini a tante solitudini, «portare unacarezza a chi è senza famiglia, attivarsi per isenza dimora a trovare un riparo quandovengono dimessi, segnalare a volontari eoperatori sanitari quelle persone deboli chehanno bisogno di un’attenzioneparticolare». Sono sedici i diaconi permanenti nellaChiesa di Civitavecchia–Tarquinia e lascelta di Pierluigi De Paolis di un serviziodi carità non è l’unica. Enzo Ferraccioli è dadue anni direttore della Caritas diocesana,Alessandro Diottasi è fondatore epresidente della Comunità “Mondo

Nuovo”. Chi invece è letteralmente in“periferia” è Pietro Tavani, assistentespirituale nel Carcere di via Tarquiniainsieme al cappellano e ai volontari dellaCaritas e della Comunità di Sant’Egidio.«Ascolto, storie e problemi, speranze edolori» così spiega la sua presenza. Ildiacono è anche il catechista dei detenutiche si preparano ai sacramenti. «Ognianno, al termine del cammino, organizzouna giornata di ritiro in uno dei Santuaridella Diocesi. Per molti di loro è anchel’occasione di riabbracciare i famigliari».Pur essendo un “volontario”, Pietro haconquistato la fiducia dei magistratidivenendo accompagnatore dei reclusi in“permesso”: «sono il compagno di viaggiodi uomini che vanno al matrimonio di figliche non vedono da molti anni, oppure figliche vanno al funerale degli anziani genitoricon il dolore di non essere stati loro vicini».

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Carcere e ospedale, i diaconi nella Chiesa degli ultimiPierluigi e Pietro, testimoninei luoghi della sofferenza, una vocazione per annunciare la fede e portare speranza

2 LAZIOLAZIO dalla regioneDomenica, 6 dicembre 2015

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di Anguillara perimplorare lapioggia, che nel dìseguente caddeabbondantemente».Una storia affascinante di cui sirischia di perdere la memoria.A differenza del più notosantuario di Ceri, intitolato nel1986 alla Vergine dellaMisericordia, la chiesa di SantaMaria in Celsano forse è nota aipiù per la celebrazione dimatrimoni. Chi poi oggi si reca

nel piccolo borgo, accanto allaquieta bellezza agreste nota ladesolante mancanza di abitanti.L’unica realtà effettivamente viva èda sempre la nostra chiesa, unpiccolo gioiello di storia e di fede.All’origine di tanta devozione siricorda un miracolo…È raccontatonell’affresco della

l’evento.L’inizio del Giubileo della Misericordiaporta alla diocesi un nuovo santuario mariano

Nuova «casa» per Maria

DI SIMONE CIAMPANELLA

artedì prossimo, nella festadell’ImmacolataConcezione, giorno di

apertura del Giubileo dellaMisericordia, a Santa Maria diGaleria il vescovo Gino Realiattribuirà formalmente all’anticachiesa di Santa Maria in Celsanola qualifica di santuario diocesanodella “Madre della Consolazione”.Ce ne parla don Roberto Leoni,rettore della chiesa e parroco diSant’Andrea Apostolo.Don Roberto, Santa Maria diGaleria richiama più che altro lastazione delle antenne dellaRadio Vaticana, ma qual èl’origine del toponimo?Il nome di Santa Maria di Galeriaci riconduce alle origini del borgoomonimo, formatosi agli inizi del1800; gli abitanti di Galeria, acausa della malaria, si trasferironoattorno ad una chiesa che dasecoli custodiva l’icona di SantaMaria in Celsano – è l’immaginedella Vergine più antica esistentenella nostra diocesi di Porto–Santa Rufina. L’icona, di fatturaorientale, risale al XIII secolo erappresenta la “Virgo lactans” (ndrla vergine che allatta), tra gliapostoli Pietro e Andrea e altri duesanti. Intorno a questa icona ruotada secoli un culto che supera lostretto ambito parrocchiale. Lecronache ad esempio narrano chefu «trasportata processionalmenteil 23 aprile 1893 dall’arcipreteOliviero Jozzi con concorso ditutto il popolo e la confraternita

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navata sinistra. La Vergine, la cuiicona si trovava su un albero digelso, guarì improvvisamente unbambino malato. I fedeli laportarono processionalmente inchiesa, insieme alla radicedell’albero che attualmente sitrova sotto l’altare maggiore.Come nasce questa celebrazionedell’8 dicembre?Anche se le vicende storichepossono non aver favorito ilfiorire di un vero paese attornoalla chiesa, le nostre famiglie,dedite al lavoro della terra, hannosempre avuto una grandedevozione alla Madre del Signore.Soprattutto dopo laproclamazione del dogmadell’Immacolata Concezione nel1854, la data dell’8 dicembre nellanostra comunità parrocchiale èvissuta con grande intensitàspirituale. E’ significativo il fattoche nel marzo 1945 i fedeliedificarono l’attuale altaremarmoreo in ringraziamento allaMadonna che li aveva protettidall’immane flagello della guerra;per non parlare dei numerosi ex–voto per scampato pericolo oottenuta guarigione. Insomma, èun percorso di secoli che oggimerita alla nostra chiesa il titolodi “santuario”.Un dono particolarmentesignificativo all’inizio dell’AnnoSanto della Misericordia.L’attribuzione del titolo di“santuario diocesano” non è altroche un sigillo, da partedell’autorità della Chiesa, dellasecolare devozione all’icona diSanta Maria in Celsano, Madredella Consolazione. Unriconoscimento formale che cichiama a vivere ancora di più ladimensione mariana della fede,proprio come diceva il beatoPaolo VI: «un cristiano non può

non essereautenticamentemariano». Lacelebrazione dell’8dicembre, proprioall’inizio del Giubileo,ci aiuterà ad avviare nelmodo migliore questoperiodo di grazia e aviverlo sotto lo sguardodi Maria santissima.Come si svolgeràl’evento?Dopo la recita delrosario meditato e unapiccola processione

nella piazza del borgo, alle 17monsignor Reali presiederà laconcelebrazione eucaristica, altermine della quale verrà letto ildecreto di istituzione del nuovosantuario. Dopo la celebrazione,la corale Santa Rosa, diretta dalmaestro Antonio Barbagallo,proporrà un concerto in onore diGiovanni Paolo II, l’indimenticatoPapa che ha sperimentato laprotezione e la consolazione diMaria e ha insegnato alla Chiesa afare altrettanto.(www.santamariaincelsano.it)

Al via il cantiere di Santa Paola a Fiumicinoartedì alle ore 15.30, il vescovo Reali benedirà la primapietra dei nuovi locali pastorali della parrocchia di San-

ta Paola Frassinetti a Fiumicino. L’opera segna il completa-mento del centro pastorale, iniziato nel 1992 per volere del-l’allora vescovo Diego Bona e del parroco padre Claudio Giu-seppone, che con le risorse a disposizione costruirono la chie-sa e la canonica. La presenza del luogo di culto ha permesso la nascita dell’o-dierna comunità che in questi anni, a seguito dello sviluppo della zona, hasofferto le limitate dimensioni dei luoghi costruiti e, soprattutto, la totaleassenza di spazi per la pastorale. Per questo il vescovo Reali ha voluto prov-vedere alla loro realizzazione incaricando, a settembre 2013, l’architettoMario Giuliani, già progettista della chiesa, di elaborare un edificio sem-plice, che occupasse poco spazio verde, assicurasse un congruo numero diaule per la catechesi e un grande salone polifunzionale. La costruzione, che ha ottenuto tutti i pareri di fattibilità dalle ammini-strazioni preposte, si eleverà su tre piani fuori terra, con un salone di circa210 metri quadrati, 12 grandi aule per la catechesi, uffici e spazi di servi-zio. I lavori sono stati affidati all’impresa Pessina spa, aggiudicataria del-l’indagine di mercato che ha coinvolto 12 imprese del territorio di Fiumi-cino e Roma.

Gianluigi Saddi

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«Angeli e demoni nell’arte»alla biblioteca di Ladispoli

erafini e cherubini, limbo e paradiso, giusti e dannati, cavalieridell’Apocalisse: lunga è la lista dei soggetti iconografici cheruotano intorno alla problematica del Giudizio universale,

temi chiave e fonte di ispirazione per gli artisti fin dagli albori delcristianesimo, che sono stati discussi nel seminario “Angeli edemoni” il 28 novembre nella biblioteca Peppino Impastato diLadispoli. Organizzata dall’associazione Ucai (Unione CattoliciArtisti Italiani) in collaborazione con l’assessorato alla cultura delcomune, l’iniziativa ha esplorato le dimensioni dell’angelico e deldemoniaco, viste come duplice volto di una sola realtà metafisica ecome forme che sono ancora oggi capaci di farsi interpreti diinquietudini e aspirazioni. I relatori Stefania De Vita, storicodell’arte, e don Amelio Cimini, consulente ecclesiastico dell’Ucai,hanno spiegato come queste realtà abbiano influenzino la vita degliartisti e condizionino ancora oggi le nostre vite. Parte integrantedell’incontro è stata la mostra di pittura curata della presidente dellasezione Ucai di Ladispoli Anna Usova. L’assessore Francesca diGirolamo ha espresso il plauso per l’iniziativa che mostra la ormaiconsolidata collaborazione con l’Ucai, oltre a ribadire l’importanzadella biblioteca comunale come spazio culturale.

Anna Moccia

SI canti mariani al Sacro Cuore

DI ALEJANDRO DIEGUEZ

olteplici i messaggidi apprezzamentogiunti all’Ufficio

liturgico diocesano per ilXIII raduno dei cori diCristo Re, avvenutodomenica 22 novembrescorso al Sacro Cuore diLadispoli. È statosoprattutto sottolineato ilclima di fraternità che la

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parrocchiaospitante hasaputo offrire aipartecipanti.Una chiesagremita e attentaha ascoltato i 16brani mariani

proposti. Non solo ascoltoattento ma anche preghieranel canto. Il raduno haavuto inizio col benvenutodel parroco don GiuseppeColaci e il saluto delvescovo Reali, quindi èincominciata lapresentazione dei braniscelti, introdotti da VivianaLoriga della vicinaparrocchia di San GiovanniBattista e Francesco Giuli di

San Giuseppe a SantaMarinella. Alla fine delleesibizioni c’è stata la provaper i canti della Messa edopo è iniziata lacelebrazione eucaristicapresieduta da donGiuseppe Colaci. Grandeintesa dei cori rimasti adanimarla e bel dialogocanoro tra il celebrante el’assemblea, esempioconcreto della cura edell’impegno con cui i coridiocesani preparano il loroservizio di animazionedella liturgia. DonGiuseppe nell’omelia si èsoffermato sulla figura diCristo Re, interpretata inchiave antica e moderna.

Antica secondo la modalitàdel governo di una nazione,pensando a tante figure dire, regine, imperatori eimperatrici che sonodiventati santi – e non sonopochi – interpretandol’esercizio della sovranitàcome forma di servizio. Inchiave moderna i sovranicome segno di unità eidentità nazionale. Tuttoquesto in Cristo, re perchéservo per la salvezzadell’umanità e fondamentodi unità e fraternità per laChiesa e l’umanità. Allafine dell’evento il coro diSanta Maria di Nazareth haricevuto il testimone per ilXIV raduno nel 2016 nella

parrocchia di Casalotti aRoma. Il raduno dei coricresce ogni anno nelmantenere vivi laconoscenza e le relazionitra persone che solo inquesta occasione riescono aincontrarsi: è un feliceesempio di comunionediocesana e di amiciziaattorno alla musica.

DI MARINO LIDI

a custodia della memoria è la ricchezza di ogni Chiesa e ilvescovo Diego rappresenta il ricordo ben vivo nel cuore dellagente di un amico, fratello e padre della sua Chiesa». Con

queste parole il vescovo Gino Reali ha salutato il vescovo Bona,all’inizio della celebrazione per i suoi trent’anni di episcopato che si èsvolta martedì scorso nel santuario mariano di Ceri. Parole cheraccolgono il programma di vita di un sacerdote – a Roma nelleparrocchie di Ostia e della Garbatella e poi vescovo a Porto–SantaRufina dal 1985 al 1994 – visibile ancora oggi nel dono di saperincontrare tutti e parlare ad ogni singola persona. “Don Diego”, comesiamo abituati a chiamarlo, ha saputo sempre offrire la parola giustanei momenti difficili. Non è retorica. Nei racconti di religiosi,sacerdoti, uomini e donne, che hanno avuto a che fare con lui,emerge l’immagine di un padre buono che conforta, che consola, unuomo che si è sempre impegnato per il vangelo della pace, a tutti ilivelli. Non a caso è stato presidente di Pax Christi dopo don ToninoBello. Don Diego ha voluto il santuario della Madre di Misericordiaper rivolgere la sua gratitudine a Dio per il suo ministero. Una sceltache nasce da lontano. «È la Madonna che mi è venuta incontro» hadetto durante l’omelia. Dagli anni nel seminario minore ad Alba,insieme a suo fratello Alfredo, la Madonna del Buon Consiglio, cui èdedicato un santuario vicino Castiglione Tinella, sua città natale, harappresentato un punto fermo nelle scelte quotidiane, «da quelle piùsemplici a quelle più complesse». La devozione alla Madonna di Ceri,giunto a Porto–Santa Rufina, nacque proprio dalla consapevolezzache la madre Dio è la buona consigliera, e così mosse i primi passi peravviare quella bella tradizione della diocesi che ogni settembre, ilsabato successivo alla Natività di Maria, raccoglie i fedeli ai piedi delborgo di Ceri per andare in processione e affidare l’anno allaprotezione della vergine. È stata ancora Maria, quando è andatovescovo a Saluzzo, ad aiutarlo nell’accoglienza dei tanti albanesi chegiungevano in Italia negli anni Novanta. La storia della Madonna delBuon Consiglio rimanda infatti a un evento miracoloso avvenuto nelCinquecento in Albania. Attraverso questo legame riuscì a instaurareun dialogo con quegli immigrati e di lì promuovere quell’integrazionevera che negli anni li ha inseriti come membri attivi di quella zona delPiemonte. Oggi, alla «sera della vita», Don Diego torna nuovamenteMaria: «tra un po’ sarò davanti a Dio e ho bisogno di tanta, tantamisericordia». È la Misericordia che ha sempre insegnato, è lamisericordia che ci ha testimoniato. Auguri vescovo Diego.

I trenta anni di episcopatodi monsignor Diego Bona

l’anniversario a Ceri Don Roberto Leoni raccontala storia di devozione e speranzadi Santa Maria in CelsanoMartedì la Messa del vescovo Reali

L’apertura delle Porte Santel vescovo Reali aprirà la Porta Santa nellacattedrale dei Sacri Cuori di Gesù e Maria

a La Storta (Roma) il 12 dicembre.L’appuntamento per tutti i fedeli è presso ilCrocifisso che si trova all’inizio di via del Ce-nacolo alle ore 16 nel lato dell’istituto SanGabriele (i parroci sono pregati di segnalarein curia il numero indicativo dei parteci-panti). Seguirà quindi la processione, fino alla chie-sa cattedrale, e la Santa Messa. Domenica 13 alle ore 17 sarà invece apertala Porta Santa presso il Santuario mariano diCeri (Cerveteri), dedicato a Maria Madre del-la misericordia.

Fulvio Lucidi

I

Il successo del XIII radunodelle corali a LadispoliIncontrarsi e ascoltarsiper fare comunione

Un momento del raduno

I vescovi Gino Reali, a sinistra, e Diego Bona, a destra L’interno di Santa Maria in Celsano (foto Biagio Tamarazzo)

martedì la posa della prima pietra

Lo spazio del cantiere

8 DICEMBREImmacolata concezione. Festa a LaGiustiniana (Roma) a Ceri (Cerveteri).

12 DICEMBREL’Idr e la visione antropologica.Formazione insegnanti di religione.(ore 9–12, Auxilium)Apertura Porta Santa in cattedrale (16)

13 DICEMBREApertura della Porta Santa a Ceri (17)

11

PORTO SANTA RUFINA

Pagina a cura di don Giovanni Di Michele Curia diocesana

via del Cenacolo 5300123 Roma

e-mail: [email protected] www.diocesiportosantarufina.it

Domenica, 6 dicembre 2015

l’agenda

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