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Portfolio | 09

Date post: 26-Mar-2016
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lettera di presentazione aree archeologiche e progetto di architettura UN MUSEO PER VILLA ADRIANA ricuciture: MARMI | Museo Arte Romana di Milano interni urbani: MONDO CINEMA
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indice

lett era di presentazione

aree archeologiche e progett o di architett ura UN MUSEO PER VILLA ADRIANA

ricuciture: MARMI | Museo Arte Romana di Milano

interni urbani: MONDO CINEMA

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lett era di presentazione

A luglio 2009 mi sono laureata conseguendo il diploma in Laurea Specialisti ca in Architett ura EU presso il Politecnico di Milano, con specializzazione in progett azione architett onica con il docente arch. Angelo Torricelli e in architett ura degli interni con il docente arch. Pierluigi Cerri.

Nel periodo universitario ho avuto esperienze di ti rocinio e di lavoro part-ti me presso studi di architett ura che mi hanno permesso di conoscere in modo concreto e più approfondito il mondo del lavoro collaborando e partecipando atti vamente con un team di lavoro dinamico e sti molante.

Ho otti me capacità organizzati ve e predisposizione all’apprendimento veloce data dalla mia grande determinazione e voglia di imparare.

Att ualmente sono alla ricerca di un’opportunità che mi consenta di approfondire e mett ere in prati ca le temati che dei miei studi e mi permett a di fare esperienza.

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aree archeologiche e progett o di architett ura UN MUSEO PER VILLA ADRIANA

Tesi di Laurea Specialisti ca in Architett ura EU Relatore: Arch. Angelo Torricelli Correlatore: Arch. Marco Andréula discussa il 23 luglio 2009

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cava di tufo coperta dalla vegetazione, casino triboletti , rovine delle cento camerelle

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Villa Adriana è una zona archeologica di grande interesse, con un tessuto architettonico e naturale complesso ed articolato. Al cuore della Villa, riccamente costruito, si contrappone un margine poco definito in cui la natura si manifesta con prepotenza. Proprio per questa caratteristica il primo problema che si è presentato è stato di ridefinire il limite nordovest della Villa

ridisegnandolo dal punto di vista orografico e caratterizzandolo con una funzione nobile. Non secondari per la scelta del sito sono stati la presenza di una cava di tufo e la prossimità con lo spettacolare impianto delle Cento Camerelle che affianca la strada basolata che conduceva al Vestibolo, storico ingresso della Villa.

aerofoto dell’area di progett o

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L’intervento prevede di prolungare il sistema delle Cento Camerelle tagliando la cava di tufo secondo la direzione di uno dei fronti delle stesse; questo è anche uno degli assi di allineamento di diverse architett ure presenti nella Villa. L’impianto costruito prevede una galleria museale e un edifi cio con funzioni di servizio; entrambi att estano su una piazza, punto di snodo di tre percorsi: la rampa di

accesso, la scalinata che porta a un livello superiore della Villa, ed il percorso museale.L’intervento prevede di sfrutt are un’apertura già esistente nel murosett ecentesco come accesso ad un senti ero romanti co che att raversa il bosco fi no ad intersecare la strada che conduce al museo.In una delle estremità della strada abbiamo la “radura delle rovine”. Nell’altra estremità

planivolumetrico

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si trova il complesso museale ( a quota + 3,00 m) che si raggiunge tramite una rampa che taglia la cava seguendo l’allineamento del museo. Il punto di arrivo è la “piazza delle ott o muse sedute”, queste opere scultoree rinvenute nella Villa sono posizionate su basamenti che affi orano dallo specchio d’acqua che funge da fi ltro tra l’elemento naturale della roccia e quello arti fi ciale del costruito.

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Protagonisti di questa piazza sono i materiali: il tufo grezzo della cava, il tufo lavorato e il cemento. Il progett o è fortemente legato alsuolo e proprio per evidenziare questo rapporto si è scelto il tufo come materiale di tutt e quelle parti , verti cali e orizzontali, a contatt o con ilterreno. La parte espositi va si arti cola seguendo due percorsi che permett ono una diversa visione delle opere esposte.

pianta | sezioni longitudinali del percorso discendente

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Il primo che si incontra è a cielo aperto, e manti ene la quota dei 3,00 m, in modo da potersi raccordare alla scala ricostruita di una rovina che faceva parte delle CentoCamerelle, e porta a quota zero. Il secondo percorso è contenuto all’interno dell’edifi cio del museo ed è caratt erizzato dall’andamentodiscendente. Usando il cemento armato è stato possibile realizzare una strutt ura imponente che si mostrasse nella sua purezza e coerenza.La sezione, unica in tutt a la lunghezza della galleria espositi va è fi gurati vamente una “L” rovesciata. La copertura è interamente asbalzo ed inclinata verso l’alto raccordandosi visivamente al livello del terreno anti stante, contenuto dal muro in tufo. Per l’interalunghezza non ci sono aperture nella strutt ura, ma la luce fi ltra unicamente dal taglio dato dallo spazio tra il museo e il muro. Questa sezionericorda quella dei criptoporti ci della Villa, in cui la luce è zenitale e crea un’illuminazione diff usa.Per mantenere questo eff ett o, e proteggere le opere dagli agenti atmosferici una parete di vetro segue longitudinalmente il fi lo della copertura. L’uti lizzo di vetri autoportanti accostati senza intelaiatura metallica ha l’intento di apparire come una chiusura trasparente minimamente percepita.L’interno è suddiviso in nove ambienti (l’atrio di ingresso più ott o salett e espositi ve) da pareti in muratura intonacate di bianco. Ogni sala manti ene una larghezza e una lunghezza costante, che deriva dal modulo delle celle delle Cento Camerelle. A cambiare è l’altezza dei setti , costanti nel fi lo superiore, variabili in quello inferiore in quanto si adatt ano al percorso discendente. La rampa interna è conti nua e si interrompe solo in corrispondenza degli accessi alle sale. Questo percorso si congiunge con quello a cielo aperto nello spazio anti stante la rovina delle Quatt ro Celle.

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parti colari della sala a quota -3,00 m | parti colari della sala a quota -0,30 m parti colare costrutti vo degli elementi principali della strutt ura

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Fotografi e dei modelli costruiti in scala 1:500 (sopra) e 1:200 (sott o)

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ricuciture: MARMI | Museo Arte Romana di Milano

Laboratorio di Architett ura degli Interni Docente: Arch. Pierluigi Cerri anno accademico 2007 - 2008

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Piazza Missori Rudere della chiesa di San Giovanni in Conca Cripta ipogea

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Oggi il ricordo della chiesa di San Giovanni in Conca è affi dato al rudere ancora visibile da piazza Missori. Esso è ridott o a isolato relitt o con funzioni di sparti traffi co e tutt o quello che si vede è solo una parte dell’anti ca

abside della chiesa. Il muro sbrecciato, che comprende due monofore, cospicuo avanzo dell’arte romanico-lombarda, e la sott ostante cripta è ciò che rimane a testi moniare questa importante basilica.

aerofoto dell’area di progett o

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Il progett o prevede pedonalizzare l’intera area di progett o dando respiro ai resti della basilica, disegnando ex novo ed ampliando gli ingressi al museo ma anche alla metropolitana, infatti il progett o a livello ipogeo si collega con l’ingresso della metropolitana fermata Missori.Una sezione del museo sarà caratt erizzata dalla velocità composta da una lunga parete

di plasmawall, che proiett ando immagini della citt à contemporanea vuole proporsi come viaggio sensoriale nella citt à sconosciuta, una galleria uti lizzata per esporre opere di videoarte che vogliono reinterpretare in chiave contemporanea la citt à di Milano. Si creerà dunque un ambiente ibrido dove anti co e moderno convivono con un unico scopo: quello di far conoscere gli aspetti più nascosti

planivolumetrico

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pianta | sezioni

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e dimenti cati della capitale dell’industria.La seconda sezione più arti colata e concepita come luogo dello stare e sarà il vero e proprio museo d’arte romana, esso conterrà le opere rinvenute durante gli scavi (statue, mosaici, lapidi, monumenti funebri) ma anche da una materioteca e videoproiezioni esplicati ve della storia di San Giovanni in Conca e dell’arte romana della citt à.La cripta infi ne sarà totalmente visibile e prevede ospitare concerti di gruppi emergenti e non.In questo modo si vuole costruire un percorso che comprenda tutt a la citt à e che faccia prendere coscienza, al visitatore, della ricchezza della Milano romana. Si vuole così rivalutare una parte del patrimonio arti sti co della citt à per molti sconosciuto e di cui la cripta di San Giovanni in Conca rappresenta una tappa importante.

viste prospetti che parti colare dei pannelli espositi vi e di videoproiezione | sistema di controsoffi tt atura

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parti colare dei setti di suddivisione degli spazi espositi vi | supporto mobile delle statue | sistema a scomparsa dei proiett ori

parti colare della strutt ura a costoloni | sistemazione dei plasmawall | sistemazione degli impianti | illuminazione del piano stradale

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fotografi e del modello in scala 1:500

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fotografi e del modello in scala 1:20

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interni urbani: MONDO CINEMA

Laboratorio di Architett ura degli Interni Docente: Arch. Pierluigi Cerri anno accademico 2006 - 2007

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Piazza Oberdan Via Lecco Varietà della popolazione del quarti ere

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Nel quarti ere ombre pesanti proteggono, abbracciano, un mondo di stati cità, un mondo di spezie e di odori, pensieri e culture lontane che si incontrano in piccoli luoghi ricchi di identi tà.Un quarti ere in cui convivono molte culture, ma che non ha ancora scoperto la ricchezza

della diversità.L’obietti vo del progett o è quello di incrementare le atti vità dello spazio Oberdan, creando una serie di atti vità inerenti alle manifestazioni cinematografi che e culturali già presenti in questo luogo.

aerofoto dell’area di progett o

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Questo viene considerato come punto di partenza del percorso, un ingresso che guida il passante all’interno del quarti ere, alla scoperta di una realtà poco esplorata.L’asse principale del progett o coincide con la via centrale del quarti ere, via Lecco, che divide il Lazzarett o in due parti ma che al contempo può essere considerata come area di incontro e di scambio.In questo senso il progett o ha voluto

valorizzare questa via creando degli aff acci su di essa, aprendo le corti dei palazzi verso la strada, diversifi cando l’intervento dalla preesistenza anteponendo alla facciata una “pelle” uniforme di traverti no.Le corti off rono nella parte più interna uno spazio desti nato ai laboratori della scuola (scenografi a, scenografi a per bambini, fotografi a, montaggio, tecnica del suono, regia, sceneggiatura e recitazione).

planivolumetrico - funzionale

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Mentre, gli spazi pubblici che si aff acciano dirett amente sulla via divengono luoghi dove creare momenti di scambio, confronto e dialogo tra le varie culture.La scuola di cinema che si inserisce in questo contesto cerca di sfrutt are il caratt ere multi etnico del quarti ere come “linfa vitale”. Una scuola in cui viene studiata la fi lmografi a di diversi paesi extraeuropei, ma sopratt utt o, un luogo dove l’arte del

cinema diviene “pretesto” per unire i residenti della zona, i quali potranno apportare le proprie conoscenze ed il proprio modo di vedere e vivere una realtà, e anche partecipare alla preparazione delle manifestazioni, festi val del cinema e mostre fotografi che che riguardano i diversi paesi e diverse culture al fi ne di far conoscere uno scenario cinematografi co poco diff uso.

piante|sezioni

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Il quarti ere non si trasformerà solo in una scuola ma sarà un fulcro importante della citt à, dove chiunque, passeggiando e vivendo gli spazi d’interazione potrà conoscere, confrontare ed apprezzare la diversità e le analogie della cinematografi a, intesa non solo come semplice proiezione di un fi lm ma specchio di diverse realtà apparentemente lontane ma molto vicine.

piante|sezioni

vista prospetti ca di via Lecco

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vista prospetti ca di via Lecco e via Panfi lo Castaldi vista prospetti ca di un corti le interno - ipogeo

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fotografi e del modello in scala 1:200

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