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Portico 273 Dicembre 2010

Date post: 19-Jul-2015
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ANNO XXIX MENSILE NOVELLARESE D'INFORMAZIONE Dicembre 2010 n.273 TAZZA D’ORO di Catellani Letizia & C. BAR - PIZZERIA TAVOLA CALDA NOVELLARA (RE) via Cavour, 48 tel. 3465772503 Buon Natale a tutti i novellaresi! La città di Babbo Natale Abicoop compie 40 anni 2 novellaresi a New York p.20
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ANNO XXIX MENSILE NOVELLARESE D'INFORMAZIONE Dicembre 2010 n.273

Tazza D’orodi Catellani Letizia & C.

Bar - PIzzErIa TaVoLa CaLDa

NoVELLara (rE)via Cavour, 48 tel. 3465772503

Buon Natale a tutti i novellaresi!

La città di Babbo Natale Abicoop compie 40 anni 2 novellaresi a New York p.20

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Lo scenario politico nazionale è in continua evoluzio-ne e la crisi politica della maggioranza di centro-de-stra ormai è evidente, così come altrettanto evidente e tangibile è anche la distanza tra il Governo ed il Paese. Vi è una pesante crisi economica e sociale che sta attraversando l’Italia con gravi conseguenze anche sul nostro territorio, una profonda crisi anche morale provocata da quella cultura berlusconiana che ha impoverito il tessuto civile del paese. E’ vero che il Partito Democratico non è ancora percepito da tutti come il motore dell’alternativa a questo Governo, ma il PD c’è e vuole essere prota-gonista del rinnovamento. Sicuramente è in campo la tentazione verso un astensionismo crescente, un rifiuto generalizzato verso la politica che altro non è che la conseguenza di uno degli aspetti più deva-stanti del berlusconismo. L’idea che la politica non serva. Invece c’è bisogno di una buona politica e di ridare speranza in un futuro.Il rinnovamento è possibile con la partecipazione popolare, con il dialogo, il coinvolgimento, il con-fronto mettendo a frutto la ricchezza di pluralismo che esiste per ricavarne proposte e soluzioni. Il rinnovamento è scommettere sul futuro del nostro partito, puntare sulle competenze presenti fra noi, valorizzare la passione che c’è in noi puntando sulle persone giuste. Il rinnovamento è anche l’impegno per il bene del proprio paese, è scommettere sul nostro lavoro, sulla nostra passione per la politica.

Scommettere su di noi.Il nostro semplice ma necessario contributo oltre che con la partecipazione alla vita politica del circo-lo PD locale, può essere dato aderendo ritirando la tessera. Avere la tessera PD rappresenta un impegno che ci prendiamo nell’ intraprendere un cammino di costruzione e crescita di un partito nuovo. Un parti-to che intende il lavoro come un diritto e dovere di ciascuno, che vuole una riforma fiscale che sposti il prelievo dal lavoro alle rendite finanziarie e patrimo-niali, crede nel sostegno all’occupazione femminile. Un partito che come qua a Novellara si batte per una scuola pubblica di qualità, che valorizzi il merito, che investe sull’educazione e sull’innovazione e con strutture adeguate e sicure. Il circolo PD di Novellara (così come qualsiasi altro circolo locale) dovrebbe essere il luogo dell’iniziativa politica sui temi di inte-resse e rilievo soprattutto locale, deve essere espres-sione della base, e riteniamo quindi importante il coinvolgimento di iscritti, simpatizzanti, volontari e chiunque abbia voglia di dare il proprio contributo per il bene della comunità o per la propria passione politica. Abbiamo voluto creare dei “gruppi di lavoro tematici” su Lavoro, Welfare, Ambiente, Scuola come strumento di coinvolgimento, approfondimento e di-scussione su precisi temi politici di interesse soprat-tutto locale ma anche nazionale; come mezzo per presentare ed elaborare proposte, raccogliere idee e suggerimenti da cittadini, iscritti, simpatizzanti.

di Milena Saccani Vezzani e Alessandro Baracchi

E’ un modo per ascoltare e confrontarsi. Vi invito quindi a partecipare all’ attività politica del nostro circolo insieme a questi gruppi di lavoro, at-traverso il tesseramento ma anche semplicemente passando dalla sede di Viale Montegrappa n°54 per fare una chiacchierata. Il circolo Pd è aperto tutte le mattine, potete con-tattarci all’indirizzo mail HYPERLINK “mailto:[email protected][email protected] op-pure al numero telefonico 0522-654447. Non dobbiamo pensare a quello che il nostro paese può fare per noi, ma a ciò che ognuno di noi può fare per il proprio paese.

Costruiamo insieme il rinnovamentoIl rinnovamento è possibile con la partecipazione popolare, con il dialogo, il coinvolgi-mento, il confronto, mettendo a frutto la ricchezza di pluralismo che esiste per ricavarne proposte e soluzioni. Il circolo Pd è aperto tutte le mattine.

Nel momento in cui scrivo siamo a pochi giorni dalla ma-nifestazione dell’11 dicembre e dal voto sulle mozioni di sfiducia al Governo del 14 dicembre. Chi mi legge cono-sce già l’esito di questo voto. E’ quindi particolarmente difficile un commento su questo importante e delicato passaggio della vita politica e istituzionale del Paese. Penso pertanto sia più opportuna una considerazione sulle condizioni che ci hanno portato ad avere mozio-ni di sfiducia che, complessivamente, hanno raccolto le firme della maggioranza dei deputati. La prima riflessio-ne è che non era per niente scontato arrivare a questo punto. Quando vinse le elezioni nel 2008 il centro destra sembrava in una situazione che poteva garantire senza problemi la stabile maggioranza per tutta la legislatura. Tra il 2008 e il 2009 ha collezionato una vittoria elettorale dietro l’altra e un aumento di consensi. Molti hanno letto in questo modo anche l’esito delle elezioni regionali del 2010. A mio avviso, invece, proprio in quel momento iniziava una inversione di tendenza e i problemi del cen-tro destra. Sta di fatto che un anno fa nessuno avrebbe previsto quello che sta ora succedendo. Vi è un senso

comune per cui tutto questo è avvenuto per l’esclusivo protagonismo di Fini e per i suoi contrasti con Berlusconi, come se l’azione e l’iniziativa del Partito Democratico non avessero avuto nessuna influenza. Ritengo questa opi-nione sbagliata. Il centro destra non è andato i crisi solo per problemi di rapporti personali. E’ andato in crisi es-senzialmente per questioni politiche. Tre in particolare. La distanza tra gli annunci sulla crisi economica e la realtà della situazione italiana. La distanza tra gli annunci sulla legalità e i continui provvedimenti ad personam proposti che ne minano le fondamenta. Le contraddizioni tra una democrazia che si vuole ridurre sempre più a proprietà privata del leader e la risoluzione dei problemi.Mentre si annunciava che la crisi era già passata, l’Italia registrava il peggior posizionamento mondiale sulla com-petitività -–dietro c’è solo Haiti – degli ultimi dieci anni, la maggiore riduzione di PIL in ambito europeo negli anni della crisi e una ripresa più lenta degli altri paesi europei più importanti, l’aumento della disoccupazione, imprese sempre più in difficoltà, nessuna politica industriale per la crescita, nessuna politica fiscale a favore del lavoro,

dell’On. Maino Marchi

Centro destra: una crisi tutta politicaLa maggioranza che ha vinto le elezioni non c’è più e da qui si riparte.

delle famiglie e delle imprese, la riduzione del risparmio privato. Questioni su cui il PD ha continuamente insi-stito. Così come su legalità e sicurezza sono esplose le contraddizioni tra una continua campagna elettorale su questi temi e la realtà, fatta di tagli alle risorse per le forze dell’ordine e la giustizia, di attacchi continui alla magistra-tura, di proposte di legge ad personam che mettono a re-pentaglio la sicurezza di tutti e che colpiscono il principio dell’uguaglianza di fronte alla legge, di nuove cricche e corruzione dilagante, di assenza di interventi sul rapporto mafie-economia (anzi, con lo scudo fiscale si è favorito il riciclaggio). Anche su questi temi il PD ha portato avanti una costante battaglia in Parlamento e nel Paese. L’idea del “ghe pensi mi”, di una vita istituzionale che si riduce alle elezioni poi alla delega totale a uno solo ha dimo-strato non soltanto di essere in stridente contrasto con l’idea di democrazia della nostra Costituzione, ma di non essere in grado di risolvere i problemi del Paese. Anche su questo aspetto il Segretario Nazionale del PD Pierluigi Bersani ha insistito con forza e continuità. In sostanza la crisi del centro destra non è nata per caso, né solo per questioni personali. E’ una crisi politica determinata da fatti e questioni politiche. Fatti e questioni su cui si deve lavorare per cambiare pagina e determinare una svolta. Sul dopo fiducia non mi pronuncio. Dipende da quel voto e solo in seguito si potrà valutare la situazione. Quel che è certo è che la maggioranza che ha vinto le elezioni non c’è più e da qui si riparte.

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Da sempre con il vero lievito della birra irradiatoLinea mangimi per cani e gatti

Negozio e Magazzino viale Roma, 33/35 tel. e fax 0522/654209Aperto tutti i giorni dalle 8,30/12,30 e dalle 14,30/18,30 (chiuso sabato pomeriggio)

I migliori auguri di Buon Natale e Buon Anno

Buongiornosiamo gli abitanti di via A. Costa e più volte abbiamo segnalato il disagio del traffico in questa via ma in modo particolare allo stop in fondo per immettersi a sinistra verso il centro e a destra verso viale Roma. Quando si arriva allo stop non c’è visibilità nè a sinistra nè a destra in modo particolare bisogna immettersi in mezzo alla strada. E’ un caos. Poi se succede un tampona-mento sà chi ha torto? Chi non ha rispettato lo stop? E’ assurdo. Per forza che uno non lo rispet-ta, non c’è visibilità. L’amministrazione non ci sente. Chiamiamo striscia la notizia a questo pun-to? Provi anche lei in macchina a fare il percorso dalle 09.00 di mattina in poi... O qualche foto.... Grazie per averci letto. Buon lavoro.

L’Amministrazione Comunale, consapevole dei disagi relativi alla circolazione e alla sosta dei veicoli nel centro storico di Novellara, ha approvato un piano di riqualificazione della viabilità volto a facilitare il traffico in detta zona. Piano per altro già parzialmente realizzato con la ristrutturazione di P.za U. D’Italia, l’istituzione del disco orario e di percorsi ciclo-pedonali. Questo piano inoltre prevede anche l’istitu-zione di un senso unico in via Costa con uscita in via Marchi e la realizzazione di una pista ciclabile. L’amministrazione ha valutato che, con l’introduzione del senso unico, le problematiche oggi rilevate da coloro che si immettono su via Roma e corso Garibaldi saranno sicuramente risolte. La Polizia Municipale inoltre, sino alla piena realizzazione del progetto, pone e porrà particolare attenzione al ri-spetto da parte dei cittadini delle norme che presiedono alla sosta dei veicoli e a tutto ciò che potrebbe intralciare e rendere pericolosa la circolazione.P.S. A nome della redazione ho parlato personalmente con la Polizia Municipale ed ho avuto rassicu-razioni circa il loro fattivo intervento con sanzioni a carico di diversi automobilisti scorretti. Purtroppo a causa dei loro molteplici impegni in alcuni orari della giornata (scuole) non possono essere presenti sulla via A. Costa.

E’ singolare notare come tale questione sia passata sotto silenzio sopraffatta da fatti di cronaca nera, e dalle peripezie dell’attuale governo. Eppure l’omi-cidio del sindaco Vassallo rappresenta l’ennesimo caso di presunta eliminazione di stampo camorristi-co di un individuo evidentemente scomodo di fronte al sistema di potere che , come ormai risaputo, non è più solo una piaga del sud del nostro paese.Le ipotesi sottostanti il delitto sono molteplici e tutt’ora si fatica a definire le effettive cause anche se i sospetti e diversi indizi hanno accertato progetti di sviluppo legati al porto e al turismo in generale, che avrebbero potuto ledere determinati interessi privati legati alla malavita. Ora è inutile star qui a celebrare le virtù umane e politiche del sindaco ucciso. L’obbiettivo non deve essere celebrare ma capire; capire come la buona politica sia spesso lasciata sola, abbandonata dalle istituzioni soprattutto in territori dove le istituzioni stesse dovrebbero essere doppiamente presenti. Troppe frasi fatte vengono spese in queste occasioni, ma la consapevolezza di un pericolo crescente non è sufficiente affinché si prendano delle contromisure effettive. Occorre tenere presente che anche i nostri territori, non sono immuni da questo cancro che at-tanaglia la politica. In tutto ciò bisogna precisare che ancora non sono stati individuati in modo definitivo i mandanti dell’omicidio. Ma poco importa se chi ha ucciso fa-ceva parte di una organizzazione ben strutturata o fosse una pedina di piccolo calibro. Ciò che è rilevan-te è il condizionamento che puntualmente vivono le amministrazioni, di destra o di sinistra. E puntual-mente chi resiste fa una brutta fine.Il valore della legalità deve essere maggiormente tutelato e non solamente sbandierato al primo ap-puntamento elettorale. Lo stato si deve far carico di tutelare le amministrazioni e in senso lato i territori , soprattutto ove questi ultimi sono maggiormente a rischio. Senza un’azione in tal senso uno sviluppo culturale politico ed economico sarà pressoché pre-

cluso e non solo al Sud.In questo momento storico però stiamo assisten-do al movimento contrario. La politica governativa è orientata alla privatizzazione dei servizi pubblici, precludendo alle amministrazioni la possibilità di po-terli gestire, attraverso il crescente abbattimento dei finanziamenti verso regioni , province e comuni.Se questa sarà la direzione arriveremo nel medio ter-mine ad avere degli organismi territoriali meramen-te rappresentativi, lasciando i servizi totalmente in mano all’iniziativa e alla gestione privata. Le gare di

Tre mesi fa l’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo

di Alessandro Baracchi

La legge dei mass media è spietata. Basta poco affinché una notizia che ha bucato lo schermo, sparisca senza lasciare traccia. Sono passati quasi tre mesi dall’omi-cidio dell’ormai ex sindaco di Pollica Angelo Vassallo, e ad oggi, dopo qualche giorno di risonanza mediatica, tutto tace.

appalto per l’assegnazione di questi ultimi saranno sempre più frequenti, e con esse le possibilità di elu-dere la regolarità di questi processi.L’allentamento dell’intervento statale non è la solu-zione per risolvere il dilemma della spesa pubblica. Le risorse per i territori vanno garantite contestual-mente alla garanzia di un monitoraggio del modo in cui vengono gestite.L’omicidio del sindaco Vassallo è l’ennesima riprova della carenza delle nostre istituzioni e dell’illegalità dominante alla quale si fatica a porre rimedio.

Lettere al giornale

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NOVELLARA (RE) via C. Colombo, 91/93 Tel. 0522/662526

L’URP informa... rubrica a cura dell’ufficio relazioni con il pubblico

GRAzIEUn ringraziamento particolare da parte dell’URP e di tutta l’Amministrazione Comunale ai tanti volon-tari, amici e sponsor che con simpatia, intelligenza e passione hanno lavorato con noi per la buona ri-uscita delle iniziative dell’anno 2010! …e un invito a quanti si vorranno aggiungere per la realizzazione degli eventi del prossimo anno.

APERtuRE E cHIusuRE IN coMuNE NEL PERIoDo DI NAtALEUffici Comunali e URP: 24 e 31 dicembre chiusura anticipata alle 12.30.Biblioteca 24 dicembre chiusura anticipata 12,30 e 31 dicembre chiusura intera giornata.Il Museo sarà chiuso domenica 26 dicembre.L’archivio storico rimarrà chiuso dal 23 dicembre al 3 gennaio.

LuDotEcA GIocHILANDIASabato 4 dicembre riapre la Ludoteca Comunale Giochilandia, presso la scuola elementare (ingresso laterale da via Don Pasquino Borghi) nei giorni:Martedi dalle 16.00 alle 18.30Giovedi dalle 16.00 alle 18.00Sabato dalle 10.00 alle 12.00

DAL 20 DIcEMbRE DIstRIbuzIoNE DELLA stRENNA NAtALIzIALe famiglie di Novellara, a partire dal giorno 20 di-cembre tutte le mattine dalle 9.00 alle 12.00 fino al 5 gennaio 2011, possono ritirare la Strenna di Na-tale in distribuzione nella SALA DEL FICO in Rocca Comunale. Quest’anno in omaggio una stampa con le decorazioni del soffitto della Spezieria dei Gesuiti.

VENDItE PRoMozIoNALI E DI fINE stAGIoNE: uLtIME NoVItà Si avvisano i commercianti di Novellara che da quest’anno le vendite promozionali possono essere effettuate durante tutto l’anno, purchè non imme-diatamente precedenti o coincidenti con i saldi di fine stagione per i medesimi prodotti, ovvero dal 6 gennaio al primo sabato di marzo e dal primo saba-to di luglio al primo sabato di settembre. Non è più obbligatoria alcuna comunicazione.

NoVELLARA D’INVERNoCerchiamo immagini per la home page del sito del Comune di Novellara. Chiunque puo’ inviare le sue fotografie con le modalità descritte alla voce: Servizi on line. Procedimenti e modulistica - Concorso fo-tografico – all’indirizzo: www.comune.novellara.re.it

35 boRsE DI stuDIo PER GIoVANI DELLA PRoVINcIA DI REGGIo EMILIAIl progetto denominato 4T4EU mette a disposizione un totale di 100 borse di studio (35 per la provincia di Reggio) per giovani tra i 19 e 32 anni, diplomati o laureati (purchè non iscritti all’università, a master o a dottorati di ricerca). Il tema trasversale del Progetto e quello delle “3T” ovvero il principio che riconosce nella contemporanea presenza sul territorio di Tol-leranza, Talento e Tecnologia l’elemento aggiunto in grado di valorizzare le potenzialità e le competenze

specifiche dei giovani. (info: www.provincia.re.it)

IN cAso DI NEVE In caso di neve ci vuole innanzitutto pazienza…! Il servizio spazzaneve può essere attivato solo quando la superficie del manto nevoso supera i 5 cen-timetri. Il servizio opere pubbliche garantisce l’uscita sul territorio di n. 13 automezzi, che devono seguire un percorso che privilegia le zone di accesso ai servi-zi pubblici del capoluogo.

L’AcEtAIA AccEttA VIsItE!Da poco inaugurata ma già meta di molti appassio-nati e cultori dell’“Oro Nero”, l’aceto balsamico tradi-zionale reggiano, l’acetaia comunale è già una realtà significativa che si inserisce in modo armonico nel percorso storico culturale della Rocca. Situata nella suggestiva cornice del sottotetto dell’ala est del ca-stello, merita una visita alla scoperta di un prodotto unico della terra reggiana. Le visite sono previste la prima domenica del mese dalle 10.00 alle 11.30 e dalle 15.30 alle 17.00 oppure su appuntamento tele-fonando al n. 3392865791. (rif. Zecchetti Avio)

PAssAPoRto ELEttRoNIco: QuEstuRA oN LINEAl via da pochi giorni la pro-cedura telematica per fare la richiesta del proprio pas-saporto direttamente dal sito www.passaportonline.poliziadistato.it. Dopo avere effettuato una registrazione è possibile compilare la do-manda on-line e fissare l’ap-puntamento per il deposito all’Ufficio Passaporti del-la Questura di Reggio Emilia delle proprie impronte digitali. In alternativa si può eseguire la medesima procedura presso l’URP dove gli operatori, oltre ad effettuare il collegamento alla compilazione della do-manda e degli appuntamenti on-line sono autoriz-zati a ricevere le firme e ad autenticare le fotografie.

AVVIso PER I VIAGGIAtoRI MuNItI DI cARtA D’IDENtItà VALIDA PER L’EsPA-tRIo RINNoVAtA, DIREttI ALL’EstERo Si segnala che a fronte dei ripetuti disagi verificatisi a nostri connazionali, determinati dal mancato riconoscimento da parte di alcuni Paesi delle carte d’identità valide per l’espatrio prorogate il Ministero dell’Inter-no ha emanato la Circolare n. 23 del 28.7.2010, con la quale ha comunicato che i possessori di carte di identità rinnovate o da rinnovare possono richiede-re al proprio Comune di sostituirle con nuove carte d’identità, la cui validità decennale decorrerà dalla data del nuovo documento. E’ buona regola in ogni caso, prima di recarsi in Paesi esteri, informarsi pres-so le Rappresentanze diplomatico-consolari presenti in Italia o il proprio agente di viaggio sui documenti richiesti per l’ingresso. Ad ogni buon fine, si consiglia ai viaggiatori diretti verso le varie destinazioni estere

di munirsi comunque di passaporto. (dal sito www.viaggiaresicuri.it)

DIscobus uN NuoVo MoDo PER INcoNtRARsISul sito del Comune di Novellara il pieghevole con gli orari di partenza e di arrivo a Novellara del Di-scobus, il servizio realizzato da Provincia e ACT che permette di raggiungere in modo sicuro e protetto i locali più frequentati dai giovani in tutta la Provincia di Reggio. Il Discobus quest’anno si è arricchito due nuovi percorsi comprendendo anche la linea Ros-sa che collega Guastalla al Teatro Ariosto. Pratica-mente ogni sabato sera nel nostro comune vi sono tre distinte fermate: Novellara in zona zona COOP (anziché Piazzale Prampolini), San Giovanni (Sp3) e Santa Maria (Sp3).

HAI GIà PRENotAto IL tuo GREMbIuLE DI “MoNDoPEN-toLA”?Puoi ancora farlo in biblioteca op-pure alle prossime serate di cucina interculturale il 15 dicembre con la cucina del Marocco e Turchia e il 12 gennaio con la cucina dell’Est Euro-pa al costo di 5 euro.

MEDIAtoRI INtERcuLtuRALI 2011. Il ponte tra i servizi pubblici e i nuovi cittadiniSono operatori preziosi nel faticoso cammino d’inte-grazione e comprensione reciproca, per rimuovere gli ostacoli culturali e per favorire lo scambio e la comunicazione tra culture diverse. Salutiamo Liuba Nechyporuk che ci lascia per sopraggiunti impegni lavorativi dopo aver collaborato con noi per diversi anni e diamo il benvenuto a Dimitri Mel’nykov che la sostituirà a partire dal 2011 per la mediazione con i cittadini di lingua russa e ucraina . Benvenuta anche a Georgeta Lacramioara Decu per la lingua rumena. Per la mediazione in cinese si aggiunge come colla-boratore il novellarese Hu Siwen (Stefano). Per prendere un’appuntamento telefonare all’U.R.P. allo 0522 655417 oppure inviare un’e-mail a: [email protected]. Giorni e orari di ricevimento sul sito www.coumune.novellar.re.it alla voce: info stranieri.

coRso DI ItALIANo PER stRANIERIPartirà nel mese di gennaio un corso d’Italiano per i cittadini stranieri finanziato dal Fondo Sociale Euro-peo tramite la Provincia di Reggio Emilia tenuto dal prof. Francesco Le Rose presso la Sala Civica del Comune di Novellara. I partecipan-ti, che devono essere in possesso del permesso di soggiorno, saran-no impegnati per due mattine dal mese di gennaio al mese di giugno 2011, e conseguiranno, dopo il su-peramento di una prova d’esame, il “Certificato CILS Università di Siena Livello A1” equiparato alla prova d’esame obbligatoria per l’ottenimento della carta di soggiorno. Info e iscrizioni entro il 20/1/2010: all’Urp oppure presso il Prof. Le Rose - Scuole Elementari di Novellara nei giorni feriali dalle 18.00 alle 19.00.

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di Bassoli Ulisse & C. snc

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cARtA DI soGGIoRNo. IL tEst D’ItALIANo è oN-LINEDal 9 dicembre entra in funzione la procedura in-formatica per la presentazione delle domande e la consultazione degli appuntamenti per svolgere la prova di conoscenza della lingua Italiana, indispen-sabile per il rilascio del Permesso di Soggiorno di lungo periodo Cittadini Extracomunitari ( ex Carta di soggiorno) Info al sito: www.testitaliano.interno.it.

stANIERI: è obbLIGAtoRIA LA DIcHIARAzIo-NE DI DIMoRA AbItuALE NEL coMuNE.Ricordiamo ai cittadini extracomunitari l’obbligo di rinnovare la dichiarazione della dimora abituale nel Comune di Novellara presentandosi all’URP con il Permesso o la Carta di Soggiorno ad ogni nuovo ri-lascio o rinnovo.

IL NAtALE DEI cuccIoLINatale è alle porte. Se dovete fare un regalo gradito a un amante degli animali, visitate il canile interco-munale di via Valle. Vi trovate cani cuccioli, adulti, di taglia piccola, media e grande, a pelo lungo a pelo corto, di razza e bastardini. Tutti in cerca di una casa. E ci sono anche i gatti: anche loro aspettano qualcu-no che li coccoli e che si prenda cura di loro. Se non potete adottarli, potete comunque aiutare gli animali con un’offerta di denaro. Offri anche una piccola somma, sarà comunque importante e gra-dita. Possono essere disposte offerte a favore di “Gente di Canile”, organizzazione di volontariato che attualmente gestisce il canile intercomunale, me-diante versamento presso Banca Reggiana IBAN: IT44R 07058 66400 000000048797. Le offer-te possono essere disposte anche al Comune di Novellara mediante versamento all’URP o sul conto presso Banca Reggiana Credito Cooperativo IBAN: IT58 V 07058 66400 000000024292.Il canile si trova in strada Valle, 142 (tel. 0522 654647 - fax. 0522 758556) - orario di apertu-ra al pubblico: tutti i giorni (domeniche e festivi compresi) dalle ore 08,00 alle ore 14,00. sul sito internet del comune www.comune.novellara.re.it (cliccando su “canile intercomunale”) trovate le foto di cani e gatti che chiedono di essere adottati.

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Ad un anno dalla scomparsa di Tonino Mariani Cerati, l’indimenticato Sindaco di Novellara negli anni più duri e di povertà per il paese, l’amministrazione comunale ha voluto interpretare la volontà di tutti i cittadini che hanno avuto modo di apprezzare il suo operato, attraverso l’affissione in ogni punto della città di una locandina che ripercorre le tappe più importanti della sua vita.Il ricordo di Tonino è proseguito nel Consiglio Comunale di giovedì 11 novembre, in occasione del quale si è presentato il gruppo di ricerca. “Siamo davvero felici e sinceramente emozionati di poter dare il via ad una ricerca sulla vita pubblica e privata del Sindaco Tonino, esempio di una politica vicina ai propri cittadini, di amore verso la propria terra, di sacrificio della propria vita privata ma anche di grande soddisfazione per i risultati raggiunti. Da oggi si apre in modo simbolico il lavoro di un gruppo “aperto” al quale invito a partecipare tutti coloro che possono portare un proprio contributo o un proprio punto di vista alla storia di quest’uomo. Ritengo questo il modo migliore per mantenere vivi i lungimiranti valori che hanno trasmesso Tonino e la moglie Edda. Ringrazio davvero tutti coloro che in questi mesi lavoreranno con passione, dedizione e interesse a questo progetto.” Queste le parole del Sindaco, Raul Daoli, in apertura della toccante

Notizie a cura dell’Amministrazione Comunale

La Novellara di Edda e del Sindaco“Tonino”Nasce un gruppo di ricerca sulla storia del Sindaco “Tonino”

celebrazione in Consiglio Comunale, alla quale consiglieri di maggioranza ed opposizione hanno partecipato con ricordi personali e con ringraziamenti al gruppo di ricerca. Lavoro di ricerca che permetterà a tutti, anche ai più giovani, non solo di tenere viva la memoria ma di vivere il presente con lungimiranza, cogliendo stimoli per nuove vie e nuove soluzioni. “Merita riconoscenza questo uomo che ha conosciuto la sofferenza dei lager nazisti, che ha conosciuto la prigionia ingiusta per i propri cittadini, che ha scelto di mostrare con coraggio le conseguenze di una grave malattia senza vergogna. Merita che Novellara dica: –grazie- a chi ha dato senza nulla pretendere se non un po’ di coraggio e fiducia nel futuro.” Così interviene Barbara Cantarelli, Vice Sindaco del Comune di Novellara.

Al termine i ringraziamenti commossi ed emozionati a tutto il Consiglio Comunale da parte del figlio, Daniele Mariani Cerati, nell’auspicio di intraprendere una ricerca davvero condivisa da tutte le forze politiche e che porti alla riscoperta di quell’ampiezza di vedute per le quali si è caratterizzato il padre. Per sancire la nascita di questo nuovo gruppo di ricerca il Sindaco consegna a Daniele Mariani Cerati un libro bianco dal titolo “La Novellara di Edda e del Sindaco Tonino”.

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Lo scorso 27 novembre si è tenuto presso L’univer-sità di Neuroscienze Anemos, a Reggio Emilia, il convegno Aggressività e affermazione sociale: tra patologia e modelli culturali al quale hanno parteci-pato Paola Palanza (biologa e etologa, PR), Elena Pulcini (filosofa, FI), Silvio Merciai (psichiatra TO), Romano Màdera (filosofo MI), Ruggiero Pierantoni (neurofisiologo GE), Massimo Picozzi (criminologo VA). Il tema si presta a tantissime letture e speriamo possa essere un buon punto di partenza per un di-battito all’interno del “Portico”. Nello scegliere que-sto argomento un anno fa, era stata determinante la nostra posizione di medici neurologi e psichiatri di fronte all’aggressività: fisiologica fino ad un certo li-vello, patologica o frutto di disagio quando supera certi limiti. Questa posizione non è più valida, l’ag-gressività è ora considerata un modo lecito di affer-mazione sociale. E’ difficile quindi distinguere tra aggressività fisiologica, aggressività provocata da pregiudizi e ignoranza, aggressività secondaria a si-tuazioni ambientali. Azzardo con la tabella allegata una classificazione che sia il punto di riferimento per le successive considerazioni. Punto 1.: esiste una ag-gressività naturale. Partiamo dal contributo dell’eto-logia (studio del comportamento animale) e della neurobiologia (studio del nostro cervello). Il compor-tamento aggressivo è normale in tutte le specie e serve per rispondere ad una spinta competitiva per le risorse o per proteggersi. Nel maschio serve ad accaparrarsi un territorio, delle femmine, il cibo, il predominio nel gruppo; è quindi il nesso col quale si acquisisce uno stato di dominanza. Nella femmina l’aggressività è volta alla protezione dei cuccioli, ad assicurarsi un maschio per avere la possibilità di pro-creare. Nella specie umana non c’è molta differenza, l’aggressività serve per acquisire un centro di potere, un ruolo predominante nel gruppo o in un territorio, piccolo o grande che sia, nella difesa del proprio uomo o dei propri figli; possiamo aggiungere la dife-sa delle proprie aspettative lecite e dei diritti che ha lo stesso significato dal punto di vista evolutivo, ma che ovviamente vediamo solo nell’uomo. L’aggressi-vità è stata selezionata dall’evoluzione, utilizza lo stesso meccanismo d’azione e ha gli stessi fini da milioni di anni, è finalizzata ad ottenere qualcosa che ci dia un vantaggio. E’ questo qualcosa ciò che deve essere studiato per capire come questa società ci sembri così eccessivamente aggressiva. Il comporta-mento è il modo di esprimersi del nostro cervello che a sua volta ha caratteristiche innate (basti pensa-re alla paura innata delle scimmie per i serpenti) ma che può essere modificato tramite la cultura e l’inte-razione con l’ambiente. Esistono quindi grandi varia-

zioni individuali. I centri cerebrali dell’aggressività sono nel diencefalo, sono gli stessi che controllano l’emotività nella quale albergano le regole morali, i pregiudizi, i desideri, le aspirazioni, le passioni e sap-piamo che l’emotività agisce in modo non cosciente condizionando fortemente le nostre scelte, il com-portamento, il carattere, il modo di reagire, anche quello aggressivo. Modificando le basi emotive pro-vocheremo reazioni diverse compresa quella ag-gressiva. Qui sorgono i problemi che emergono dai punti 2-3-4 della tabella: questa società dell’apparire, individualista, arrogante ha forgiato individui narcisi-sti, egocentrici, insicuri, pronti ad omologarsi alle mode per non sentirsi “diversi” e asserviti alla neces-sità di desiderare e consumare. L’aggressività serve per raggiungere questi fini. Ma mentre negli animali il desiderio è finalizzato al raggiungimento di uno scopo dopo di che si placa, nell’uomo il desiderio è illimitato. L’uomo non è mai sazio e utilizza l’aggres-sività anche al di là del necessario. La globalizzazio-ne ha allargato le mire e le ambizioni, il senso di potenza dell’uomo, e nello stesso tempo è stata fon-te di fortissima insicurezza e ambivalenza. Ha tra-sformato l’abitante del mondo in un consumatore globale con una soggettività ancora più illimitata, l’idea che vi sia un accesso ai beni senza alcun limite e che per essere qualcuno, per emergere dalla mas-sa, si debba consumare e ci sia anzi, il diritto di con-sumare. Non importa cosa, l’importante è consuma-re, la logica dell’usa e getta ha invaso tutto, anche la politica e i rapporti interpersonali; l’amicizia dura al massimo qualche settimana su facebook, le coppie si sciolgono dopo pochi mesi, i politici vendono illu-sioni e bombardano le televisioni e le nostre case con slogan creati da pubblicisti, non da statisti. Per ottenere questa nostra visibilità condizionata e omo-logata non ci sono più regole, tutto è lecito perché è finalizzato a creare la considerazione di Sé che pur-troppo equivale a come ci vedono gli altri, soprattut-to a se ci vedono. Non tolleriamo l’indifferenza, me-glio apparire sui giornali come delinquenti che non apparire affatto. Altro problema è la difficoltà ad af-frontare i conflitti, di qualunque natura e importanza, dal posto in parcheggio alla competizione sportiva o per un incarico di lavoro. Eppure il conflitto è norma-le in ogni società, si pensi solo al conflitto generazio-nale tra genitori e figli nell’età dell’adolescenza che ha proprio il compito di “allenare” i giovani ad affron-tare i conflitti che incontreranno poi nella vita. Oggi prevale l’incapacità di rapportarsi agli altri, di reggere alla vera competizione rispettandone le regole. La competitività da normale conflitto diventa violenza. Alla base ci sta una grande contraddizione: da una

parte l’individuo si sente onnipotente, illimitato, con-sumista dall’altro è indifferente, impotente, passivo. È attirato dal mito del successo, della ricchezza, dell’apparire e restando vittima delle sue aspettative troppo elevate e non esaudibili cerca di ottenere quello che desidera con l’aggressività o con la merci-ficazione della propria persona che è una forma di auto aggressività. C’è uno slittamento continuo dai contenuti alla forma. Non è l’oggetto quello che con-ta ma la possibilità di continuare a desiderare, di ap-parire ciò che non si è. Si alimenta un vero mercato delle emozioni col solo scopo di mantenere vivi i de-sideri; la propaganda sa bene dove deve arrivare: nel nostro inconscio, non dobbiamo renderci conto di questo lento cedimento. Il Prof, Merciai ha conclu-so che in queste condizioni “la coscienza è un lus-so”. Concludo parlando di un altro tipo di aggressi-vità, quella frutto di pregiudizi razziali o religiosi, co-dificata nei punti 5 e 6 della tabella. Il Prof Màdera ha spiegato che l’uomo ha davanti due alternative: 1. concepire l’altro come nostro simile; 2. concepire l’altro come un mostro, un’aberrazione, qualcosa as-solutamente altro da noi. Questo secondo modo è l’unico che ci permette di compiere atrocità verso i nostri simili senza avere sensi di colpa. È il meccani-smo della demonizzazione incrociata: porre l’altro totalmente altro, costruire il demone per poter ri-muovere i meccanismi inibitori e poterlo distruggere. Il razzismo si nutre in questo modo, creiamo il mo-stro, il demone, e a lui potremo attribuire tutti i mali di questa società, su di lui potremo scaricare la no-stra aggressività senza remore né responsabilità. Così, se si fa passare l’idea che in IRAQ ci sono armi di distruzione di massa e terroristi passa anche l’idea che sia giustificato bombardare e uccidere civili e bambini o, qualcosa di più vicino a noi, prima di-struggiamo le regole di un consorzio civile ritenendo-le illiberali creando isole di impunità, poi cacciamo via gli extracomunitari dicendo che non seguono le regole. Teniamo in parlamento più di cinquanta par-lamentari condannati per mafia e il “governo del fare” mostra le sue capacità rimandando a casa gli stranieri che sbagliano ad un esame di italiano. An-che questa è aggressività. Come opposizione chie-derei che anche tutti i nostri parlamentari per mante-nere il posto vengano sottoposti ad un esame di ita-liano. Temo che ci sarebbe da ridere.

Aggressività e affermazione sociale: tra patologia e modelli culturali. Nello scegliere questo argomento un anno fa, era stata determinante la nostra posizione di medici neurologi e psichiatri di fronte all’aggressività: fisiologica fino ad un certo livello, patologica o frutto di disagio quando supera certi limiti. Questa posizione non è più valida, l’aggressività è ora considerata un modo lecito di affermazione sociale.

di Marco Ruini - neurochirurgo

8 dicembre 2010 - La città di Babbo Natale

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1. Da normale conflitto interpersonale (evolutivo, naturale)aggressività fisiologicarisposta alla chiusura degli sbocchi e delle aspirazioni lecite di ogni personadifesa dei propri diritti

2. per omologazione e desiderio di apparire per aumentare la propria visibilitàper omologazione ad una personalità vista come vincente

3. per soddisfare desideri illimitati, sempre nuovi da compulsione per il desiderioda compulsione al consumo

4. per soddisfare desideri irrealizzabili, al di là della nostra portata (mancanza di limiti e di regole)da disagio socialeda sensazione di onnipotenza, egocentrismoda narcisismo

5. Giustificato dalla demonizzazione dell’altroda pregiudizi razzialida osservanza politica o religiosa

6. Di gruppoda plagioda liberazione dei freni inibitorida condizionamento, suggestione, dipendenza

7. Da modifiche della struttura cerebraleda sostanze stupefacenti o alcolda patologie cerebrali

Auguri

Buon Natale e Felice Anno Nuovo

ai nonni Afro e Afrail vostro piccolo Matteo Morini

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Notizie a cura dell’Amministrazione Comunale

Nel Consiglio Comunale del 25 Novembre è stato approvato in via definitiva, il PIANO URBANISTICO ATTUATIVO DI TIPO AGRICOLO presentato dalla Società Agricola Vivaio dell’Antico Podere s.s. Il progetto presentato è quello dell’agriparco, preve-dendo quindi di mantenere la coltivazione dei terreni e di sposarla con l’aumento della frequentazione pub-blica, con l’ospitalità, la didattica e con la commercia-lizzazione dei prodotti agricoli coltivati sul posto. L’agriparco sarà occasione di avvicinamento alla na-tura ed alle tradizioni agricole e culturali della nostra storia. Attraverso la realizzazione di questo progetto sarà infatti possibile ed incentivato un uso plurimo e diffuso della conduzione dei terreni, concedendo pic-coli appezzamenti per la coltivazione esclusivamen-te a soggetti non agricoltori che credono in una auto produzione biologica e naturale dei prodotti della ter-ra. Sarà possibile per coloro che ne faranno richiesta coltivare un proprio piccolo appezzamento concesso in uso dal proprietario, solo a condizione che que-sti rispettino un rigoroso protocollo di conduzione biologica ed ecocompatibile dei terreni predisposto dall’azienda, la quale garantirà non solo la necessaria formazione ed il supporto tecnico occorrente, ma an-che la formazione “in progress” dei nuovi “coltivatori” attraverso il proprio personale altamente qualificato.L’intenzione fondamentale del progetto è quella di re-alizzare una sorta di grande “fattoria didattica” che ri-chiami alla frequentazione agricola le genti che, anche se non interessate alla auto produzione possano però recuperare una dimensione cognitiva della conduzio-

A Novellara nascerà un agriparco

ne agricola dei terreni e dell’allevamento degli animali da cortile.L’intero progetto si fonda sul principio ambientale “zero energy” e “zero carbon emissions”, ovvero la realizzazione di residenze e spazi attrezzati che non consumano più energia di quella che riescono a pro-durre. Inoltre il progetto prevede serre, frutteti, una parte residenziale concepita sulla base di tre obiettivi guida; conservazione dell’energia, gestione integrale delle risorse e benessere dell’ambiente interno. Gli edifici saranno realizzati in materiali diversi: mattoni in laterizio, terra cruda, legno e paglia. Ci sarà anche una abitazione costruita sugli alberi. Il nucleo residen-ziale assieme alla funzione di albergo-foresteria offrirà una proposta pedagogica: in quella sede i bambini

Sarà un’occasione di avvicinamento alla natura ed alle tradizioni agricole e cultu-rali della nostra storia.

potrebbero imparare come attuare il risparmio ener-getico, come prendersi cura degli animali, come col-tivare l’orto e il frutteto, come coltivare e lavorare la canapa, come allevare il baco da seta, come coltivare il riso, la vite, come vinificare, come fabbricare il bur-ro e il formaggio e fare il pane. All’’interno del parco saranno ospitate alcune razze di animali domestici in via di estinzione e verrà posta particolare attenzione alla cura di tutti quegli aspetti terapeutici sia attivi che passivi che il “verde” può contribuire e favorire, inol-tre aree di gioco, piccoli laghetti, giochi d’acqua e un labirinto nel mais.Questo progetto si basa sul bisogno dell’uomo, sem-pre più sentito in questi anni, di riappropriarsi di tra-dizioni e di natura passando dal globale al locale ri-scoprendo i valori della terra e delle nostre tradizioni.

Iniziano i lavori al Teatro della Rocca dopo l’approvazione da parte del Consiglio Comunale della necessaria varia-zione al Piano triennale delle Opere Pubbliche. I lavori di ammodernamento degli impianti si svolgeranno nei pros-simi mesi con l’obiettivo di riaprire le porte al pubblico nel mese di marzo.Sarà quella l’occasione per rendere omaggio e ringraziare Franco Tagliavini indimenticabile tenore, già Cavaliere al merito della Repubblica nel 2001 intitolandogli il Teatro della Rocca. L’amministrazione comunale, infatti, lo ricor-da come “uomo di cultura e d’arte che ha saputo con gran-

Partono i lavori al Teatro della Roccade altruismo partecipare alla vita culturale di Novellara. La comunità novellarese gli sarà sempre grata”. La sua voce, la sua presenza scenica e la sua personalità, l’hanno reso tra gli interpreti più richiesti a partire dagli anni ’60. Le sue grandissimi interpretazioni nei maggiori teatri italiani ed internazionali gli hanno dato la possibilità di affermarsi come grande artista; una brillante carriera che però l’ha mai distaccato dalla sua Novellara e soprattutto non ha mai intaccato il suo animo gentile, la sua grande umanità e socievolezza. Per ringraziarlo e rendergli omaggio è vo-lontà della Giunta intitolargli il Teatro della Rocca.

di Erika Tacchini segreteria del sindaco

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cenTro revisioni auToveicoli e MoTociclicon auTorizzazione MinisTeriale

insTallaTore auTorizzaTo iMPianTi

GPl e MeTano

Partendo dal presupposto che lo Sport rappresen-ta da sempre un veicolo di valori educativi positivi rispetto alla socialità, alla salute ed alla convivenza civile e che il nostro territorio è ricchissimo di risorse in questo settore sia dal punto di vista impiantistico che dal punto di vista di vivacità e numero di perso-ne che vi ruotano intorno, abbiamo in questi mesi innescato un primo passo verso un cambiamento “tecnico” ma anche di mentalità importantissimo per il futuro dello Sport a Novellara. Dopo anni di gestione frammentaria delle strutture sportive nel nostro Comune, l’aver raggiunto l’accor-do su una gestione unitaria costituisce un passaggio significativo per la valorizzazione di tutto il vasto pa-trimonio sportivo novellarese.Diversi sono stati i momenti di incontro tra l’ammi-nistrazione comunale e le principali società sporti-ve, le perplessità iniziali di questa idea messa sul tavolo dall’amministrazione, che ovviamente ha un po’ destabilizzato la tradizionale concezione matu-rata in anni di attività, sono state presto superate da coloro che hanno lavorato con costanza al pro-getto ed ognuno ha apportato il proprio contributo. Trattandosi in parte di società storiche (quali la palla-canestro e il calcio) con anni di esperienza di gestio-ne consolidata alle spalle, il fatto di aver accettato di rimettersi nuovamente in gioco, il fare tabula rasa per confrontarsi con altre società (quali la pallavo-lo) ed arrivare ad un accordo unitario per un unico scopo credo sia stato un qualcosa di veramente po-

sitivo per tutti. Ne è uscito un progetto che avrà per il primo anno una veste sperimentale, si valuteranno in corso e al termine i risultati maturati e le modifiche che eventualmente si renderanno necessarie, ma tut-to sommato il primo importante passo è stato fat-to insieme. Proprio l’aver lavorato insieme credo sia l’aspetto più importante per il raggiungimento di risultati positivi. Dedicare gran parte del proprio tempo libero ad uno sport è possibile solo se si ha amore e passione, solo se si crede veramente nel valore dello sport, da questo punto di vista a Novellara sono tante le persone che in gran parte a titolo volontario fanno questo e riorganizzare gli impianti sarebbe stato impensabile senza il loro apporto. Gestire unitariamente non significa infatti solo rendere più efficienti gli impianti , cosa impor-tantissima sicuramente, ma significa anche aprire gli orizzonti di ogni società sportiva verso altri sport, allargare e democratizzare i processi decisionali che riguardano le attività pur nel rispetto dell’autonomia di ciascuno e significa infine responsabilizzare ogni fruitore della struttura pubblica sentendosi un po’ più a casa propria. Concludo augurandomi che grazie all’entusiasmo e all’energia di ciascuno degli attori coinvolti si pos-sa migliorare sempre più in questa direzione e per questo ringrazio per i consigli e lo scrupoloso lavoro tutti coloro che hanno accettato questa sfida. Buon lavoro a tutti!

Accordo tra Amministrazione Comunale e società per una gestione unitaria del patrimonio sportivo novellarese

di Maria Ghizzi assessore allo Sport

I mercatini di Natale: la scuola ringrazia

I mercatini di Natale organizzati con oggetti rea-lizzati dagli alunni della scuola dell’infanzia, ele-mentare e media sono ormai una consuetudine. Tagliare, incollare, dipingere, per produrre un pic-colo centro tavola, una decorazione per l’albero o un addobbo natalizio, uno sgabello per il fratellino o il cuginetto o quant’altro rappresenta prima il piacere di fare, di realizzare un oggetto finito, poi la soddisfazione di proporlo ai “grandi”e di poter-lo anche vendere. Per i ragazzi sperimentare, in prima persona, è importante così come è fonda-mentale per la scuola una rete di condivisione con le diverse componenti locali: i nostri alunni sono “cittadini” del paese e col paese devono avere occasione per imparare a rapportarsi in maniera corretta. Ringraziamo perciò, per la disponibilità e la pazienza dimostrate, i cittadini, i negozianti e tutti coloro che in diverso modo hanno colla-borato al buon esito delle iniziative. Ringraziamo in particolare tutti i volontari che offrono le loro abilità e il loro tempo per collaborare con alunni e docenti nella realizzazione di una scuola “aperta al territorio” Ringraziamo poi tutti coloro che hanno offerto e stanno offrendo aiuti all’Istituto per arric-chire il piano dell’offerta formativa.

buon Natale e felice Anno Nuovo a tuttiEdie Pavarini

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Si è concluso alla fine di novembre il corso “Geni-tori Efficaci” condotto dal Dott. Andrea Allione, Re-sponsabile dell’Istituto sull’Approccio Centrato sulla Persona (IACP) e formatore autorizzato del metodo Gordon. Il corso, che ha come obiettivo quello di migliorare e sviluppare la sensibilità e le competenze necessarie per affrontare con successo i molteplici aspetti del-la vita famigliare, si è svolto all’interno della Rocca Comunale, nella splendida sala del Fico, nei mesi di ottobre e novembre.Ci siamo ritrovati in un gruppo di genitori, insegnan-ti, coppie e ci siamo confrontati, insieme, con sem-plicità. “E’ incredibile notare quanto bisogno avessimo tutti noi di esternare i nostri sentimenti e le nostre emo-zioni, al corso sembravamo quasi tutti come dei vul-cani in eruzione” dice Mario, uno dei partecipanti e

Corso di formazione “genitori efficaci”, un’esperienza da vivere

continua dicendo “E’ chiaro a tutti, penso, che il cor-so ci sia servito soprattutto per prendere consapevo-lezza delle nostre potenzialità e dei nostri sentimenti “POSITIVI” e condividere tutto questo con gli altri è stato terapeutico. In un mondo votato all’individua-lismo e all’autoaffermazione trovare tante persone contemporaneamente che invece “condividevano” e si “autorivelavano “ è stato illuminante.”Per Cristina è stato “un cammino di approfondimen-to che mi ha permesso di guardare in modo diverso al sistema di relazioni che mi circonda e di offrire alla mia bambina e non solo a lei, un abbraccio più avvolgente nei momenti di difficoltà”.Stefania ha scoperto che la capacità di “autorive-larsi”, l’”ascolto attivo” sono una vera opportunità. “Smettere di reprimere le emozioni, la propria sensi-bilità, i sentimenti e gli stati d’animo e lasciarli andare con semplicità e naturalezza”. E’ questa la strada da

percorrere.Non è stato facile mettersi in discussione e lasciarsi andare in quel cerchio “magico” che ad ogni incontro Andrea, il nostro formatore e “amico” creava con le sedie, perche diceva “così ci guardiamo negli occhi e impariamo a conoscerci, piano piano”.Come afferma Massimo “fare pratica delle cose nuo-ve è spesso difficile e spesso tornano ad affacciarsi solo i “vecchi” modi di approcciarsi alle relazioni, ma la memoria delle persone che hanno partecipato al corso ed hanno condiviso le loro emozioni e le loro esperienze rimangono vive in noi come segnali che un qualcos’altro è possibile”.Ad Elisa è piaciuto molto condividere le esperienze e sapere che “ci siamo anche noi e che possiamo contare gli uni sugli altri, mettendoci a disposizione reciprocamente nel racconto e nell’ascolto più pro-fondi…ridendo assieme”.Sono stati giorni di forti emozioni, di risate, di ab-bracci, di silenzi, di lacrime.Mi piace pensare, come dice Mavi (Maria Vittoria) che “questo percorso fatto insieme ad Andrea e a voi tutti sia come un RISVEGLIO”. Nessuno di noi, credo, avesse veramente intenzione di diventare un genitore efficace.Tutti noi invece, dal primo momento in cui ci siamo presentati, abbiamo capito che in quelle ore pote-vamo essere semplicemente “noi”, con le nostre emozioni vere e le nostre splendide imperfezioni. Del resto, come ricorda Elisa, la nostra dolcissima prof. d’artistica, la prima sera presentando il corso, Andrea ha parlato di “genitori passabili” ed io come lei mi sono sentita subito a mio agio ed ho pensato “così forse ci riesco”.Siamo stati davvero bene insieme e queste emozioni stanno accompagnando ognuno di noi nel suo pic-colo percorso di vita.Noi tutti oggi continuiamo a sentirci e a confrontarci e sinceramente speriamo di poterci ritrovare ancora, ad altri corsi (per questo abbiamo già parlato con l’amministrazione comunale ed in particolare con l’assessore Paolo Santachiara che approfittiamo per ringraziare calorosamente per l’opportunità offertaci, insieme alle ditte che hanno sponsorizzato il corso stesso (Decoraservizi, FB Immobiliare e Tirabassi e Vezzali).Vorrei chiudere con un consiglio per tutti.Quest’anno noi del gruppo vorremmo fare gli auguri di Natale in un modo nuovo, come ci ha suggerito Cristina, una delle nostre compagne di viaggio.Scriveremo sui biglietti d’auguri quello che di bello hanno per noi le persone che li riceveranno. Fatelo anche voi.Un grazie speciale ad Andrea….grazie davvero di cuore… Buone Feste a tutti.

“E’ chiaro a tutti, penso, che il corso ci sia servito soprattutto per prendere consa-pevolezza delle nostre potenzialità e dei nostri sentimenti “positivi” e condividere tutto questo con gli altri è stato terapeutico. In un mondo votato all’individualismo e all’autoaffermazione trovare tante persone contemporaneamente che invece “con-dividevano” e si “autorivelavano “ è stato illuminante.“ (Mario)

di Monica Rossini

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Circa un anno fa le necessità di molte madri locali e le difficoltà di trovare un lavoro per diverse donne hanno fatto nascere l’esigenza di trovare nuove figure professionali che coprano ulteriormente l’educazione all’infanzia nel territorio. A maggio di quest’anno si è costituita l’Associazione Piccoli Mondi, un’ organizza-zione di Terzo settore.L’Associazione Piccoli Mondi opera in collaborazione con l’associazione nazionale Domus di Trento. Alla base la pedagogia della domesticità - di cui necessi-tà, abitudini e formazione del singolo bambino in un piccolo ambiente familiare sono i pilastri fondamenta-li - garantendo allo stesso tempo flessibilità del servi-zio, preparazione e professionalità dell’educatrice, agli utenti e maggiori diritti riconosciuti alla lavoratrice.Il 25 settembre è partito il primo corso di Tages Mutter della nostra provincia. Partecipano 3 ragazze di Novellara che, a partire da febbraio, a conclusione del corso potranno intraprendere questo nuovo lavoro, che nasce dalla consapevolezza di un bisogno, ma an-che da una grande passione per i bambini.Il servizio - La tagesmutter è una persona, adeguata-mente formata che offre educazione e cura ai bambini di altri presso il proprio domicilio (massimo 5 bambi-ni), supportata da stabili e regolari contatti con l’asso-ciazione.L’origine tedesca del nome significa alla lettera “mam-me di giorno”; è una figura nata circa 20 anni fa nei Paesi del Nord Europa e da 10 anni in Italia con la co-operativa sociale “Tagesmutter del Trentino Il Sorriso”

di Trento. Tale figura professionale permette che il lavoro som-merso di molte donne emerga trasformandolo in una vera professione; il servizio infatti rende trasparente il lavoro con maggiori garanzie sia per l’utente che per la lavoratrice. L’associazione le offre l’opportunità di formarsi, di ave-re consulenza psicologica, pedagogica e organizzativa, con visite e telefonate giornaliere, settimanali, mensili. Si crea una vera e propria rete tra Tagesmutter: essere in tante “Mamme di giorno” è una garanzia di continuità e alto livello del servizio con il confronto con altre edu-catrici a cui i genitori possono fare riferimento dovesse sopraggiungere un impedimento momentaneo (ferie, malattia, lutto, etc.). Inoltre tra utenti e Tagesmutter si creano nuove relazioni, che sensibilizzano la comunità ad un’attenzione costante sui bambini. Allo stesso tempo l’associazione garantisce, nei con-fronti delle famiglie utenti, il mantenimento degli stan-dard qualitativi previsti, sia dal punto di vista ambienta-le che educativo. Infatti deve fornire idonea documen-tazione, sia relativa agli ambienti in cui si svolge l’atti-vità che alle persone abilitate a tale compito, nonché al progetto pedagogico ed educativo di riferimento.Questo, stipulato tra famiglia e Tagesmutter, promuo-ve la centralità del piccolo con i suoi tempi, esigenze e abitudini. Nelle nostre case i bambini vivono la “peda-gogia della domesticità”: un ambiente intimo e ristretto con la costante presenza dell’adulto. La famiglia è rico-nosciuta come primo luogo educativo e le tagesmutter

si pongono come continuatrici delle scelte educative dei genitori. Il bambino ritrova un ambiente simile a quello in cui vive abitualmente, seguito ed educato nel momento di maggiore crescita a contatto con alcuni compagni con cui socializzare. Associazione Piccoli Mondi - L’associazione in questi mesi ha raccolto molte richieste da parte di genitori che a causa dei turni lavorativi, della situazione familiare, del contesto di crisi economica, desiderano un servizio flessibile per conciliare i tempi di lavoro e di famiglia. È evidente come anche nella nostra zona ci sia il bisogno di servizi educativi flessibili che vadano a completare quelli già esistenti. Chiunque volesse informazioni ul-teriori su questo nuovo servizio può consultare il sito: LINK www.piccolimondi.org - www.piccolimondi.org oppure telefonare al nr. 3459561283 o mandare una mail al seguente indirizzo Email: [email protected]”.

Le tages mutter: una nuova opportunità per donne e bambiniLa tagesmutter è una persona, adeguatamente formata che offre educazione e cura ai bambini di altri presso il proprio domicilio (massimo 5 bambini), suppor-tata da stabili e regolari contatti con l’associazione.

di Jael Pes

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cara Alessandra puoi raccontarci qualcosa di te…Mi chiamo Alessandra Losi (in Italia), Losi Gunnars-son (in Svezia!). Sono sposata con Rickard Gunnars-son da 9 anni. Ho 2 figli, Emil che ha 6 anni e Ella che ha 4 anni e mezzo, e ne ho un’altro in arrivo... (a maggio). Abito a Stoccolma da 9 anni, anche se non ho sempre abitato nello stesso posto da quando mi sono trasferita qui. Adesso viviamo in una casa singola che abbiamo rifinito in gran parte da soli alla periferia di Stoccolma a circa venti, venticinque mi-nuti di macchina dal centro. Insegno matematica e fisica in una scuola su-periore in centro a Stoccolma. come hai conosciuto tuo marito e quando hai deciso di trasferirti in svezia ?Ho conosciuto Rickard durante una vacanza in Spagna a Torremolinos in-sieme alla mia amica novellarese An-nalisa, nel 1995. E’ stato quasi amore a prima vista per tutti e due, ma du-rante l’anno successivo ci siamo solo scritti lettere (a mano) e abbiamo ini-ziato a telefonarci sempre più spesso. Fino al ’98 ci vedevamo solo durante le vacanze estive e di Natale (a vol-te anche per Pasqua). Poi Rickard nell’estate del 98 è venuto in Italia al politecnico di Torino come studente Erasmus e così potevamo vederci più spesso. Rickard ha imparato l’italia-no molto bene durante quell’anno ed anche la “mentalità” italiana; io volevo imparare lo svedese, affinchè la nostra relazione fosse ancora più profonda. D’al-tra parte io non avevo un lavoro fisso, ma solo ad ore, mentre Rickard aveva già iniziato a lavorare nel tempo libero dell’ultimo anno di ingegneria e questo alla fine mi ha fatto decidere di partire per la Svezia, anche se all’inizio avevo pensato a un’esperienza di un anno. Alla fine di quell’anno avrei poi preso una

decisone piu`definitiva.come è stato il tuo impatto in un paese per abitu-dini abbastanza diverso dal nostro, un paese del “nord europa” ? Mi sono sentita subito molto bene accolta dalla fami-glia di Rickard, sono stata loro ospite per un periodo abbastanza lungo mentre frequentavo alcuni corsi di fisica e di svedese all’università. Anche a livello sociale non mi sono mai sentita una “svart skalle” (letteralmente testa nera, ma nel gergo svedese ha

una valenza negativa e offensiva nei confronti de-gli immigrati). All’università ho sempre conosciuto persone pronte ad aiutarmi, anche se a volte ero io a dover fare il “primo passo”. Ad esempio, alla pri-ma lezione di un corso di fisica la distanza minima tra uno studente e quello successivo era di almeno due posti. Io, invece, da vera italiana, mi sono mes-

sa proprio di fianco a una ragazza e ho cominciato a parlare con lei. Questo succede spesso anche in metropolitana o sul treno locale: c’è una regola non scritta secondo la quale bisogna lasciare almeno un posto libero tra te e il prossimo passeggero se ci sono posti liberi.Una cosa che mi ha colpito quando mi sono trasfe-rita qui è stata il fatto che la stragrande maggioranza dei giovani che iniziano a studiare all’università tra-slocano dalla casa dei genitori e vanno ad abitare da soli, per lo più in appartamenti per studenti (singo-li), anche se studiano nella stessa città in cui hanno sempre abitato. Questo naturalmente è reso possi-bile dal welfare svedese che assicura agli studenti un prestito a fondo perduto più uno da restituire quando si comincia a lavorare. Inoltre le tasse uni-versitarie sono molto ridotte. Questo fenomeno, co-munque, è un esempio di quanto siano importanti la sfera individuale e la capacità di cavarsela da soli. A livello di comunicazione, l’inglese è quasi come una seconda lingua qui in Svezia. Dai bambini di 10 anni agli adulti della generazione dei genitori di Rickard:

tutti sanno tenere una conversazione in inglese. Il problema per me è sta-to quello di smettere attivamente di parlarlo e di iniziare a parlare in sve-dese, perchè all’inizio era come re-gredire, non riuscendo a esprimermi così bene come in inglese. Ma dopo un anno circa parlavo più in svedese che in inglese. L’averlo imparato è stato per me un fattore determinante per trovare lavoro come insegnante e, in generale, credo che lo sia per tutti gli immigrati. Poi bisogna avere anche spirito d’iniziativa e il coraggio di “buttarsi”, di provare nuove espe-rienze.Qui a Stoccolma la società è multi-culturale e, a volte, quando sono in metropolitana, mi chiedo “Ma dove sono gli svedesi alti con i capelli biondi?” In generale è più facile per un citta-dino dell’Unione Europea avere un permesso di soggiorno permanente,

anche perchè non c’è bisogno del permesso di lavo-ro. Le cose sono un po’ più complicate se si è extra-comunitari. Alle ultime elezioni è entrato in parla-mento un partito che ha come punto fondamentale quello di ridurre drasticamente l’immigrazione in Svezia: probabilmente questo è una conseguenza della recente crisi economica, anche se la Svezia se

Alessandra Losi: vivere e insegnare a Stoccolma

di Paolo Bigi

Intervista alla nostra concittadina Alessandra Losi, in Svezia da una decina d’anni, dove insegna matematica e fisica in una scuola superiore di Stoccolma.

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l’è cavata bene rispetto a tanti altri paesi, ma fa co-munque pensare.La svezia si contraddistingue sicuramente per la bellezza naturale del proprio territorio, merito si-curamente anche della cultura nordica, attenta al rispetto per l’ambiente in cui vive.Il rispetto della natura è “intrinseco” in un paese che ha solo, direi, tre città di dimensioni che noi in Italia consideriamo vere città (Stockholm, Göteborg, Mal-mö). I boschi e i laghi sono sempre così vicini ovun-que tu vada... A volte percorri tratti di autostrada con sempre e solo foresta...Chi abita nelle città ha spesso una “casa estiva” fuori città. Queste case estive si trovano spesso in mezzo a un bosco e vicino a un lago e ogni famiglia cerca di crearsi la propria oasi a “lagom” (giusta) distanza dal vicino. C’è sempre qualcosa da fare con la casetta oppure si va a funghi, a fare il bagno nel lago, meglio se con il piccolo motoscafo, o un po’ di sci di fondo e si spargono semi e briciole per uccelli, scoiattoli e cerbiatti che d’inverno vegono volentieri nei giardini a cercare cibo. Insomma ci si può proprio rilassare, ma a me all’inizio questo stile di vita sembrava un po’ troppo “introverso” e isolato, abituata com’ero alla vita novellarese. Adesso che abito in una cit-tà, lavoro e ho una famiglia (lo stress è maggiore), apprezzo di più questi stacchi dalla vita quotidiana quando andiamo a trovare i genitori di Rickard nella loro casa estiva.spesso si sente dire che i paesi del nord europa sono molto più efficienti in certi settori, come ad esempio il welfare e l’istruzione scolastica. tu cosa ne pensi ? Sono d’accordo riguardo all’efficienza. Gli svedesi sono pragmatici: quando c’è un problema, bisogna prima analizzarlo, poi si trovano delle soluzioni, que-ste vengono messe in pratica e poi si valutano.Il welfare è ben sviluppato. I posti negli asili e case di riposo sono pressochè garantiti e a quote accessibili. Non ci si aspetta che i nonni si prendano cura dei nipoti mentre i genitori lavorano o che i figli adulti si prendano cura dei genitori anziani, anche perchè l’età minima pensionabile qui è di 65 anni per uomi-ni e donne e questo da diversi anni.Le infrastrutture in generale sono molto sviluppate, dalle linee di autobus, treni vari, metropolitana, piste ciclabili e persino marciapiedi funzionali anche per i disabili. Naturalmente tutto questo ha un costo: i tre-ni, ad esempio, sono molto più cari rispetti all’Italia e le tasse sul reddito sono molto elevate.A tuo parere, per una donna italiana, vivere in sve-zia offre maggiori (o le stesse) opportunità profes-sionali rispetto l’Italia ?

Direi che le donne qui in Svezia si sono fatte strada in più ambienti di lavoro tipicamente maschili rispet-to all’Italia (inoltre già dalla generazione precedente alla mia in pressochè ogni famiglia lavoravano sia il marito che la moglie). Questo è reso possibile, come ho detto prima, dal sistema di asili e “dagmammor” (mamme che a casa propria hanno una specie di mini-asilo, pagate naturalmente) ben sviluppato, dalla possibilità di rimanere a casa in maternità per un lungo periodo (più di un anno e mezzo da poter sfruttare fino a che il bimbo abbia compiuto 8 anni di età) e dal fatto che tre mesi di maternità siano di esclusivo utilizzo da parte del papà.Anche qui, però, il dibattito sulla parità va ancora avanti: in certi settori, ad esempio, lo sviluppo dei salari delle donne è più indietro rispetto a quello de-gli uomini. Inoltre, già a partire dall’asilo, si cerca di combattere la distinzione tipica dei ruoli maschili e femminili.Puoi parlarci della tua professione di insegnante ? Attualmente insegno matematica e fisica in una scuola superiore privata, corrispondente ai nostri ultimi tre anni di scuola superiore italiana. Qui la scuola dell’obbligo finisce a 16 anni, anche se il 98% (credo) dei ragazzi continua poi alla scuola superio-re. È a 16 anni che si fa la scelta del “programma” da seguire. Io ora insegno al programma scientifico e a quello tecnico (corrisponde più o meno al nostro liceo scientifico e ITI), senza il latino, naturalmente!La prima cosa che mi ha colpito quando ho iniziato a insegnare è stato il carattere pratico dell’insegna-mento della matematica e della fisica. Gli esercizi di matematica hanno spesso un collegamento diretto a problemi della vita quotidiana o per lo meno a pro-blemi che sorgono in altri campi scientifici; l’insegna-mento della fisica non è solo teorico, ma prevede molti esperimenti e successive relazioni. L’attrezzatu-ra per gli esperimenti è in generale avanzata.L’insegnamento ha inoltre un carattere più “demo-cratico” rispetto all’Italia: ad esempio, non ci si rivol-ge all’insegnante con il “lei”; gli studenti sono messi ben al corrente di come funziona il sistema di valu-tazione e dei giudizi, possono proporre proprie idee agli insegnanti e hanno molta libertà di scelta delle materie (anche se la nuova riforma che entrerà in vigore il prossimo anno la limiterà). Tutto questo ha un rovescio: a mio parere gli studenti hanno meno senso della disciplina rispetto all’Italia e sono spesso abituati ad avere sempre una “seconda chance”.Un’altra cosa che mi ha colpito è lo spirito critico che si cerca di inculcare nei ragazzi, cioè l’idea di farsi un parere proprio sulle cose. Ad esempio, tutti gli studenti hanno come materia “samhällskunskap”,

conoscenza della società, una specie di corso di edu-cazione civica dove uno dei metodi fondamentali è il dibattito a gruppi. Mi piace molto il mio lavoro e mi trovo bene ad insegnare qui in Svezia. Si lavora mol-to insieme ai colleghi: abbiamo anche una “squadra di lavoro” composta da professori che insegnano circa negli stessi programmi e nelle stesse classi. La giornata lavorativa è più lunga che in Italia, perchè gli studenti hanno lezione anche al pomeriggio (man-giano nella mensa della scuola), ma la maggioranza dei colleghi rimane anche dopo che le proprie lezioni sono finite.In Italia proprio in queste settimane il governo sta discutendo di una riforma dell’istruzione, che tocca in particolar modo l’ambiente universitario. In sve-zia, questo settore a tuo parere è ben organizzato oppure ci sono aspetti che anche lì il governo sve-dese dovrebbe migliorare ?Da quello che ho capito parlando con dottorandi e post-dottorandi provenienti dall’Italia, in Svezia i fi-nanziamenti per la ricerca non mancano e, cosa non meno importante, sono distribuiti in modo equo in base ai meriti, non in base a raccomandazioni...Vivendo in svezia ormai da tanti anni, come vedi la politica italiana ? cosa pensano i tuoi amici svedesi dei “nostri politici” ? Un disastro! Sui giornali svedesi si legge a volte di Berlusconi e della situazione economico-sociale dell’Italia. In Svezia il giornalismo ha la libertà di es-sere critico e spesso mi chiedo se gli italiani hanno la possibilità di farsi un’immagine veritiera sulla situa-zione dell’Italia o se il controllo dei mezzi di comuni-cazione ha ormai reso impossibile ciò. Qui in Svezia sarebbe impensabile avere un primo ministro che controlli tutti i mezzi di comunicazione e che continui ad essere proprietario di imprese nello stesso tempo in cui è primo ministro. La gente qui si aspetta che i soldi che derivano dalle tasse vengano utilizzati per la gente e vige una grande trasparenza a proposito di questo (a volte fino all’estremo). Ad esempio, alcuni anni fa, una nota personalità politica in parlamento aveva acquistato un Toblerone (cioccolato) con la carta di credito che invece avrebbe dovuto essere utilizzata solo per impegni politici. I giornalisti l’han-no scoperta e ci fu quasi uno scandalo, tant’è che si dovette ritirare dalla vita politica per un po’.I miei amici e colleghi scherzano spesso con me di quello che si legge sull’Italia e io sto allo scherzo, ma dentro di me sono un po’ preoccupata. A volte mi sento anche in dovere di spiegare le ragioni/l’origine di certi problemi, quasi come se dovessi difendere l’Italia! Dopotutto sono ancora italiana e mi infervoro quando devo spiegare qualcosa che mi sta a cuore!

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a Ilaria Davolioche il 19 dicembre ha compiuto 23 anni.

Auguri dia mamma Mariella, papà Luciano, non-na Emma, i fratelli Dario e Mario e i parenti tutti.

A chi ha contribuito alla “bancarella di bene-ficenza”, in piazza, nelle giornate del 5 e 8 di-cembre. Maura belluti, a nome degli promotori dell’iniziativa, ha provveduto a versare euro 100 al Gruppo Missionario “Progetto bambini Perù” e 200 euro sul conto pro Haiti, per la costruzione di una scuola.

Grazie a tutti.

Grazie

SI informano gli iscritti, che la consueta festa prenatali-zia non avrà luogo, ma si sta programmando un’inizia-tiva pomeridiana nella quale sarà presente Auro Algeri, grande esperto delle problematiche previdenziali e pensionistiche, che potrà rispondere a tutte le domande dei presenti e ai diversi quesiti che gli saranno sottopo-sti. Sarà l’occasione per fare nuove conoscenze, scam-biare idee e iniziative che si potrebbero attuare nei pros-simi anni. Si ricorda ai cittadini di Novellara gli orari di permanenza e di apertura dei servizi che offre la nostra Camera del Lavoro:sERVIzIo c.A.f. AssIstENzA fIscALEpermanenze tutti i giovedì dalle 9,00 alle 12,30 e dalle 15,00 alle 18,00 su appuntamento, tel. 0522/830226

sERVIzIo I.N.c.A. PRAtIcHE PENsIoNAMENtI, AssIstENzA PER DIsoccuPAzIoNI AssEGNI fAMILIARI ED ALtRopermanenze tutti i martedì dalle 8,30 alle 12,30 il giovedì dalle 8,30 alle 12,30 e 14,30 / 18,30.

SPI – CGIL - INFORMAA cura di Giuseppe Crociati segretario SPI Novellara.

A voi ed alle vostre famiglie i migliori auguri di Buon Natale

fEDERcoNsuMAtoRI E suNIA permanenze il 2° e 4° mercoledì di ogni mese.PubbLIco IMPIEGo (PENsIoNAtI INPDAP) permanenze il 3° venerdì di ogni mese.

uffIcIo sINDAcALE permanenze tutti i giovedì dalle 17,00 alle 18,30

s.P.I. permanenze, dal lunedì al venerdì, 9,15 / 11,30- Coordina i servizi sopracitati e si occupa della distribu-zione delle tessere, degli abbonamenti al nostro men-sile (LiberEtà),- compila le pratiche infortuni per gli iscritti, - coordina le manifestazioni, organizza gite sociali ed altri momenti di aggregazione.

tutti questi servizi operano in giorni prestabiliti, men-tre per le urgenze o necessità di orari particolari ci si può rivolgere alla camera del lavoro di Guastalla tel. 0522/826445 dove si potrà accedere anche ad altri ser-vizi quali il legale o l’assistenza per gli stranieri.

Augurisilvano fornaciari e Maria Ambrogi

hanno festeggiato i 60 anni di matrimonio circondati dall’affetto dei lori famigliari

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Faccio parte del gruppo ANGOLO “OASI” da quando si è costituito e cioè circa tre anni fa. Il tutto e iniziato incontrando per caso un’amica (ammalata di tumore al seno ed una delle ideatrici del gruppo) che mi in-vita a partecipare ad un incontro organizzato da lei e da un’altra ragazza per presentare l’idea di formare, a Novellara, un gruppo di mutuo aiuto psicooncologico e non. Questo incontro è aperto a tutti i cittadini ed un in-vito particolare è stato esteso ai nostri medici di famiglia ed ai Dott. Lucchini e Rossi dell’ospedale di Guastalla; si terrà presso l’Appartamento in Via C. Cantoni n.47. Li per li non so cosa rispondere; lei mi toglie subito dall’imbarazzo dicendomi: se riesci a venire mi farebbe molto piacere, so che sei una persona sensibile ai pro-blemi degli altri, anche tu hai dei problemi di salute e poi dai così mi aiuti a fare un po’di numero. Io rispon-do prontamente: guarda faccio il possibile per venire. Ci salutiamo con un sorriso complice che ha fatto capire ad entrambe che la cosa non sarebbe finita lì. Mentre me ne torno a casa sulla mia bicicletta, penso tra me e me: io per fortuna non ho un cancro, ma nella vita non si sa mai cosa ti può capitare e poi si può aver bisogno di una parola, di un consiglio per qualsiasi motivo e per qualsiasi tipo di malattia. Ad esempio la depressione è una malattia subdola, che non si vede dall’esterno, non ti porta alla morte, come a volte succede per il cancro, ma ti può uccidere l’anima e se non hai qualcuno che ti sostiene, da solo non ce la fai. Quindi posso partecipa-re, in fondo cosa mi costa: faccio un favore ad un’ami-ca. A proposito di questa amica apro una parentesi. Pensate che bello! Ci siamo conosciute quando abbia-mo dato alla luce il nostro primo figlio e anche se poi non ci siamo frequentate spesso, credo che qualcosa di importante ci ha sempre tenuto unite. La sera dell’in-contro sono libera e vado. Entro nell’appartamento un po’ emozionata; non so chi ci sarà…. ma per fortuna incontro subito lo sguardo della mia amica che pron-tamente mi accoglie, sempre con il suo bel sorriso, mi saluta presentandomi alle persone sedute in cerchio che gentilmente mi fanno spazio per potermi sedere. Occorre un po’ di tempo per rendermi conto di ciò che

mi circonda. Infatti, nell’attesa che arrivi qualcun’altro, osservo pian piano le persone una ad una riconoscendo l’assessore ai servizi sociali, la mamma di una coetanea di mio figlio e altri volti noti e meno noti di Novellara, e altri mai visti. Questi volti mai visti erano poi la psicolo-ga del Reparto Oncologico dell’ospedale di Carpi dove appunto c’è il gruppo “ANGOLO”, alcune sue pazienti e delle volontarie invitate per l’occasione. La mia amica le conosce perché sia lei che altre persone di Novellara si fanno seguire da questo reparto anche perché fun-zionando il sostegno psicologico si sentono più tutelate (cosa che manca purtroppo a Guastalla). Si da inizio alla serata anche se non si è in tanti e anche se mancano tutti i medici invitati; solamente il Dott.Lucchini ha tele-fonato per scusarsi della sua mancata partecipazione a causa di un impegno improvviso. Durante l’incontro si è deciso di provare a formare un gruppo di mutuo aiuto e pensato come muoversi in futuro per farci conoscere alla comunità Novellarese ed a quelle dei Comuni limitrofi. Così, grazie alla possibilità di utilizzare l’appartamento concesso gratuitamente dal Comune, ci siamo accordati di ritrovarci il primo ed il terzo lunedì del mese dalle ore 8,30 in poi. La presenza a questo primo incontro è stata esclusivamente femminile, si sa, l’uomo, per sua natura, fatica molto ad aprirsi, soprattutto sotto questo aspetto. Col tempo però alcune figure maschili si sono aggiunte e direi che, anche se poche, piuttosto toste!!!! Purtroppo una non c’e più ma il breve tempo che ha trascorso con noi ha lasciato il suo segno. Anche persone di Rio Saliceto, Correggio e Reggiolo, nel frattempo si sono unite a noi. Ci tengo poi a ricordare che ogni volta che ci incontriamo è sempre presente una psicologa del grup-po “ANGOLO” di Carpi che porta sempre con se alcune pazienti o volontarie del gruppo. Sono contenta di far parte di ANGOLO “OASI” e spero vivamente che con-tinui ad esistere. Questo dipende anche da tutti Voi che dedicate un po’ del vostro tempo alla lettura di questo spazio. Vi invito a passare qualche lunedì sera: un po’ per curiosità, o chissà, per fare un favore ad una amica o ad un amico come è successo a me.

z.G.

“Vi racconto come sono entrata a far parte del gruppo angolo OASI”

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In questo fine settimana si è svolto a Ravenna il “ 5°Meeting del Mosaico” riservato alle cate-gorie Esordienti A, Ragazzi, Junior ed Assoluti in vasca da mt50. Coopernuoto, alla sua prima uscita stagionale, si è presentata con tutta la squadra al gran completo, 60 atleti, ottenendo ottimi risultati: ben 4 i record della manifesta-zione migliorati dai nostri atleti: Erica Varini due record, uno nei 400 misti oro con 5’13’’56 ( mi-gliorato il suo personale ) ed uno oro nei 200 rana con 2’47’’95; Alice Ferrari record oro nei 200 dorso con 2’31’’99 ( migliorato il personale ) e Gregorio Paltrinieri record oro nei 400 misti

con 4’38’’62.In base al regolamento, venivano assegna-ti anche “premi speciali” in base al punteggio FINA, alle miglior prestazioni tecniche maschi-li e femminili per ogni categoria con premi in euro: sono stati premiati Erica Varini categoria Ragazzi nei 400 misti e Gregorio Paltrinieri nei 400 stile libero con 4’03’’70 categoria Juniores.Due podi ancora per questi ragazzi: Alice bron-zo nei 100 stile e Gregorio argento nei 200 rana.Da evidenziare le prestazioni di Luca Vezzadini: oro nei 100 stile con 54’’08; bronzo nei 100 far-falla con 58’’29 e nei 200 farfalla con 2’08’’55.

Coopernuoto: Varini, Paltrinieri e Ferrari ottengono ottimi risultati a Ravenna

di Anna Torelli

Luca in tutte e tre le prove ha migliorato il suo personale e nelle gare a farfalla ha polverizzato i record societari Coopernuoto in assoluto.Tanti i podi conquistati dai nostri atleti: Francesco Caroso oro nei 200 stile e due ar-genti nei 400 e 100 stile; Nicole Nasi due ar-genti nei 200 misti e nei100 rana; Alessandra Geti argento nei 400 stile e bronzo nei 200 stile; Veronica Setti argento nei 100 rana e bronzo nei 200 rana; Tommaso Viani argento nei 100 rana; Samuele Perna bronzo nei 200 stile; Ida Taschini bronzo nei 200 misti; Michelle Alberini bronzo nei 200 farfalla; Valentina Fantini bron-zo nei 200 farfalla; Martina Reggiani bronzo nei 200 dorso.

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Nell’ambito della manifestazione invernale per gli esordienti A e B del Circuito Regionale Federazione Italiana Nuoto, tenutasi domenica 28 Novembre si sono svolte le eliminatorie in-

SPORT / NuOTO

Emma e Lorenzo sul podio al torneo “esordienti sprint”

di Anna Torelli

terprovinciali del raggruppamento di REGGIO e PARMA con la presenza di tutte le società, in vasca da 25 mt. nella Piscina “Moletolo” di Parma. La squadra UNINUOTO con la catego-ria Esordienti B con 22 atleti e la categoria Esordienti A (in questa categoria i 20 atleti di Uninuoto sono tesserati con Ober Ferrari gra-zie alla collaborazione sportiva) nella Piscina “Comunale” di Novellara. La squadra UNINUOTO non ha smentito le aspettative e gli Esordienti B hanno conqui-stato ben 8 finali ed altre 5 sono arrivate dagli Esordienti A. Nella “Finale Individuale” di mer-coledì 8 dicembre nella piscina di Parma, sono saliti sul podio Emma Brioni medaglia d’argen-to nei 100 farfalla 1’16’’50 e Lorenzo Ruggiero medaglia di bronzo nei 100 stile con 1’17’’40.Emma ha concluso la sua seconda gara dei 100 dorso con un buon 1’21’’60.Ha invece sfiorato il podio, medaglia di le-gno, Aurora Chiapponi nei 100 rana con l’ot-timo 1’28’’20 mentre solo 7^ nei 100 stile con 1’09’’00. Giovanni Pilati 5° nei 50 farfalla con 38’’10 e 11° nei 100 stile con 1’17’’70; Eleonora Tosi 6^ nei 100 dorso con 1’30’’50; Matteo Ceci 8° nei 100 dorso con 1’27’’40; Filippo Salami 9° nei 50 dorso con 44’50; Yuna Preti nei 100 dorso ha concluso in 1’25’’30;

Emma e Aurora

Gessica Ferroni nei 50 farfalla con 46’’70 ed in-fine Elisa Gasperini nei 50 dorso con 50’’60 Da ricordare la convocazione alla Finale Nazionale UISP del “ TROFEO delle REGIONI” di Emma BRIONI nella rappresentativa regiona-le dell’Emilia Romagna il 04-05 dicembre scorsi a Pomezia nella quale la nostra Rappresentativa dell’Emilia Romagna ha conquistato il 1° posto grazie anche alla medaglia d’argento di Emma nei 100 farfalla.

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“Siamo dispiaciuti per non aver portato a Napoli la SuperCoppa Italiana. Ma abbiamo perso contro una squadra che quest’anno ha vinto tutto. E stato bello poter sfidare i più forti d’Italia in questo momento, es-sere ospitati e soggiornare questi due giorni in Emilia, una terra che ha dato tanto alla pallacanestro”. Queste le parole di Stefano Ciollaro dirigente del Ba-sket Marigliano Napoli al termine di Deportivo Novel-lara -Basket Napoli. E così, la SuperCoppa Italiana Uisp prende la strada dell’Emilia, entrando nella bacheca

del Deportivo Novellara. L’equipo reggiana mette a segno il grande slam aggiudicandosi in un solo anno il titolo Provinciale, Regionale, Nazionale e per l’ap-punto la superCoppa Italiana al termine di una gara sostanzialmente corretta. Dissipati timori e ansie della vigilia, le due formazioni si sono affrontate senza ec-cessivi tatticismi, in modo fisico maschio ma leale. Da un lato la maggior stazza fisica dei campani alla quale l’equipo del Presidente Carletti contrapponeva mag-gior movimento e circolazione di palla, conscio che in condizioni di gioco statico è punteggio basso era il De-portivo a rischiare qualcosa di più dell’avversario. La

gara Primo quarto quasi perfetto per il Deportivo 4/0 dopo 30”. Napoli registrata la partenza diesel, entra in partita ed alza l’impatto difensivo, adesso e Novella-ra che arranca, impigliata nella ragnatela partenopea, fatica non poco ad attaccare sotto canestro la stazza dei Campani 7/11 al 5°. Time out (da lavagnetta) per il Deportivo. Alla ripresa del gioco, a Pavone (17p) e Cremaschi (21p), vengono i 3 minuti, ed inizia il parti-tone con un 8/9 (3/3 da tre punti), prodotto da pene-trazioni, ribaltamenti, grande movimento e tiro dalla

distanza che permette la fuga ai reggiani 25/13 al 9°. I partenopei stanno a vedere e sono letteralmente presi a schiaffi dal par-ziale di 18/2 che fa svoltare la gara. Napoli, incenerita e stordita va in confusione tatti-ca, si chiude a zona (rispolverando la mi-tica 1/3/1 ) nel tentativo di sigillare il cane-stro. Novellara in emergenza falli molla un poco e passa anch’essa in difesa collettiva, ma sotto canestro i chili in meno si fanno si fanno sentire, i campani sembrano ri-entrare 38/31 al 17°. Lodi e Panini sulla panchina reggiana centellinano i cambi, gli uomini più prolifici non giocano assieme, ma a staffetta con rotazioni ridotte al fine di tenere alto il ritmo gara. E’ la mossa vin-

cente i “cagnacci” del Deportivo (Cremaschi, Marazzi e Soncini) mettono la museruola ai “mastini napo-letani”. Benevelli (16p) e Spaggiari (14p) si esaltano contro la zona partenopea, Novellara adesso spinge di brutto e vola via al massimo vantaggio 55/34 al 25°. La partita torna in frigo per “l’equipo, che sul più bello, perde improvvisamente energia continua a costruire, ma balbetta in fase realizzativa. Napoli da segni di risveglio piazza un 11/2 per il 57/45 al 28°. Adesso è il Deportivo in difficoltà perde forza e muscoli con Marazzi e Ferrari out per falli. Napoli temporeggia ed il Deportivo ritrova l’energia mentale per riportarsi

Al Deportivo Novellara la supercoppa italiana

BASKET uISP AMATORI

Nota anche come coppa di lega è la competizione cestistica in cui si affrontano i campioni d’Italia Uisp (i vincitori del campionato Nazionale) ed i vincitori della Coppa Italia Nazionale. I novellaresi si aggiudicano il prestigioso trofeo battendo la squadra degli amici di Bob Marigliano Napoli per 84 a 69.

di Panini Giovanni

avanti 69/50 al 33°. I campani sornioni non mollano, approffitano del rilassamento del Deportivo e rientra-no fino al -7, 71/64 al 36°. Sulla panchina emiliana, si soffre non c’è però, aria di bufera, ma bensi segnali di una superiorità netta, in quanto, quando si alza-no i ritmi e si corre, il divario è netto. Time out, Lodi prende in mano la lavagnetta e disegna un Deportivo con 3 portatori di palla, per controllare ritmo e tempo gara.Napoli non mangia la foglia tenta disperatamente il forcing per riequilibrare il risultato, la gara sembra infiammarsi, falli sistematici ed antisportivi. Ma quella dei partenopei, più che una fiammata, si rivela un fuo-co fatuo, i lunghi faticano a fare la voce grossa sotto i tabelloni e dalla distanza non entra niente. Novellara sebben imprecisa dalla lunetta ( 6/11 ultimo periodo), questa volta non si rilassa, riparte 76/65 al 38° e non si ferma più 84/69 al 40°. Il Deportivo chiude così, la stagione 2009/2010, la stagione dei record come la definisce il Presidente Davide Carletti “abbiamo vin-to tutto quello che c’era da vincere quest’anno nella galassia Uisp, sono contento, felice, quasi incredulo, questa squadra ha ottenuto qualcosa di incredibile. Non ci siamo ancora ben resi conto di quello che ab-biamo fatto. Forse ce ne renderemo conto fra 20 anni, quando si favolereggerà degli “eroi” del 2010 e di uno scudetto mai scucito. Un motivo di orgoglio per noi, un motivo di vanto per la Novellara del basket

Deportivo NovellaraGli amici di bob Marigliano

Napoli 84/69

(27/16-46/32-63/48)

Arbitri: Fabbri di Forlì, Farioli di Scandiano note usciti per falli Marazzi -9,50 (63/48) Ferrari -6,26” (69/50), Esposito -2,57” (76/65), Buonincontri - 0,48” (81/67) fallo tecnico Ferrari - 11,08” (60/45)Novellara t/l 23/40 Napoli t/l 22/39Deportivo Novellara: Ruini 2, Benevelli 16, Marazzi 2, Mazzoli 2, Soncini 2, Spag-giari 14, Subazzoli 2, Ferrari 4, Pavone 17, Cremaschi D. 21, Panini 2, Cremaschi, All. Lodi.Gli amici di Bob Napoli: Del Giudice 5, De Riggi 5, Pesce 3, Stringile 4, Buonincontri 16, Fiorgentile 2, Napolitano 8, Esposito 4, Di Buono 10, Tomo 3, Covone 4, Ro-mano, All Mautone

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DAL 2010 ANcHE REVIsIoNI Moto

Il reggiano Stefano Baldini l’aveva corsa in varie occasio-ni classificandosi tra i primi dieci. Proprio mentre lo scor-so ottobre il campione olimpionico reggiano annunciava il suo ritiro dalle competizioni sportive, a causa di un infortunio, agli inizi di novembre due novellaresi hanno evidentemente deciso di seguire le sue orme per lascia-re un’impronta nel panorama podistico provinciale. Ma non solo. “Andiamo a battere il record di Pizzolato, due volte vincitore della maratona”, dice Fabio ironicamente. Scherzi a parte, alla fine il cronometro ha segnato tempi di tutto rispetto: 4 ore esatte per Matteo (14.992 posto) e 4h11m41s per Fabio (18.891 posto). Considerato il gran numero di partecipanti, si tratta di una prestazione degna di nota. Quest’anno a correre lungo i fatidici 42 chilometri e 195 metri erano iscritti quasi 4mila italiani, il gruppo più numeroso dopo gli americani. Tra loro, ol-tre ai due novellaresi, una pattuglia di parlamentari, l’ex ciclista Davide Cassani, il deejay Linus e il pilota auto-mobilistico Alex Zanardi che ha corso su una carrozzella per diversamente abili. Mentre del rampollo di casa Fiat Lapo Elkann non ci sono viste le tracce, nonostante fos-se iscritto. Tra i partecipanti c’era anche uno dei minatori cileni rimasti intrappolati sottoterra per mesi. Matteo e Fabio sono due stimati professionisti novel-laresi. Magnani, dopo un praticantato da commercia-lista presso la PriceWaterHouseCoopers di Bologna, azienda leader mondiale nel settore delle certificazioni contabili, attualmente lavora alla Ferrari di Maranello. Mentre Casarelli, dopo la laurea in farmacia all’Univer-sità’ di Modena, lavora alla farmacia Davolio Marani di Fabbrico. Questa è dunque la storia di un commerciali-sta e di un farmacista che hanno visto un loro sogno tra-sformarsi in realtà. Mai come in quest’occasione si può dire senz’ombra di dubbio che la realizzazione di questo sogno ha richiesto molto impegno e fatica.“Abbiamo iniziato a correre diversi anni fa per migliorare una condizione fisica non proprio perfetta, come tanti. Dopodiché, da una specie di purgatorio per rimediare alle trasgressioni e ai vizi è diventata una piacevole con-suetudine” dichiarano i due. Da podisti della domenica, quindi, Matteo e Fabio si sono messi in testa che avreb-bero potuto correre la mitica maratona di New York. Perchè no? Un’idea che pian piano si è sviluppata con

Due novellaresi alla maratona di New YorkMatteo Magnani e Fabio Casarelli erano tra i 45mila podisti provenienti da tutto il mondo che quest’anno hanno partecipato alla famosa kermesse sportiva celebratasi nella Grande Mela

di Alessandro Cagossi

sessioni d’allenamento tra le strade delle campagne no-vellaresi che hanno fatto da sfondo alla loro preparazio-ne. In estate, in inverno, sotto il sole, sotto la pioggia, di giorno o sotto sera. L’importante era correre, e via via ag-giungere qualche chilometro in più a fiato e muscoli. “A quel punto la cosa si è fatta seria e non c’erano più scuse per saltare gli allenamenti: il lavoro, le condizioni meteo, gli impegni personali. Tutto doveva passare in secondo piano”, dice Matteo. Una storia esemplare di piccoli eroi, con un gran significato: tutto nella vita è possibile, anche le cose più impensabili, se ci si mette molto impegno e un pizzico di genuina follia.Matteo e Fabio mi raccontano che come in ogni edizio-ne il percorso della maratona più celebre del mondo ha attraversato tutti i quartieri, Brooklyn, Queens, Bronx, Manhattan, per terminare al Central Park. Di certo si trat-ta di uno scenario metropolitano ben diverso dalle Valli novellaresi o dal Borgazzo, ma i nostri ci dicono che li hanno saputi apprezzare entrambi. “Della corsa – dicono estasiati ma stremati - ci rimangono impressi tanti mo-menti: la partenza, con lo sparo di cannone dal ponte di Verrazzano che ha dato il via alla maratona sotto le note di ‘New York, New York’ cantata da Liza Minelli, le strette di mano e le pacche sulle spalle da parte di decine di persone che ci auguravano “in bocca al lupo” in mille lingue diverse. Durante la corsa le strade erano piene di molti newyorkesi che incitavano tutti i podisti, dal primo all’ultimo, anche dopo 7 ore di corsa. Cosí anche l’ama-tore si sente un campione! Inoltre è stato molto toccante leggere sulle magliette dei partecipanti le ragioni per cui correvano. Chi lo ha fatto in favore di un’associazione benefica, chi per i figli, chi per una persona che non c’è più. Correre lungo i boulevard di Manhattan circondati dai grattacieli e l’arrivo a Central Park tra gli applausi del pubblico sono grandissime emozioni che ci hanno ripa-gato da tutti gli sforzi ed i sacrifici fatti”. Quest’anno la vittoria è andata tra gli uomini all’etio-pe Gebremariam e tra le donne alla keniana Kiplagat. Ma anche Matteo e Fabio possono dire di aver portato a casa il loro meritato trofeo. Ad ogni buon conto, cari amici miei, se 42 chilometri non vi fossero bastati, vi consiglio la massacrante “100 chilometri del Sahara”. E’ una corsa a tappe che si corre in quattro giorni (anche di

notte) in Tunisia su un percorso interamente off-road tra dune sabbiose, caldo africano, freddo notturno e vento secco. C’è ogni tipo di comfort: pernottamento in ten-doni berberi con materassini di gomma piuma, acqua e cibo razionati, doccia da campo per lavarsi. E la ma-ratona di New York vi sarà sembrata una passeggiata. Provare per credere: ma non è un consiglio da amico! In realta’, tra me, Matteo e Fabio esiste una vecchia ami-cizia. Quando eravamo adolescenti, con Matteo ho con-diviso un anno di viaggi quotidiani in macchina a Parma dove studiavamo economia. Laurea che lui ha brillante-mente terminato e che gli ha consentito di intraprendere la carriera di commercialista, mentre il sottoscritto ha preferito imboccare la strada della sociologia a Trento. Ad un certo punto a Fabio capitò di trascorrere un perio-do di tirocinio in una farmacia di Andalo, sulle dolomiti trentine, e visto che io studiavo a Trento, ci ritrovammo tutti per un fine settimana sulle piste innevate. Senza di-menticare che spesso in compagnia di amici in estate si andava nei lidi ferraresi per trascorrervi qualche gior-no in villeggiatura. Indimenticabili i mitici i viaggi padani tra moscerini e afa attraversando in macchina la bassa modenese e ferrarese, tra paesini sperduti e campi ster-minati. Purtroppo impegni lavorativi del sottoscritto in West Virginia hanno impedito una gloriosa reunion dei magnifici tre sotto la Statua della Libertà. Ma per recuperare, l’appuntamento sarà per un drink sotto i portici novellaresi verso natale, quando tutti sa-remo nei paraggi. Oppure di fronte a un boccale di birra alla Tana delle Rane, visto che Fabio ha orgogliosamente gareggiato con una loro maglietta. Giusto per non di-menticare i vizi.

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Daniele Reverberi, novellarese doc, imprendi-tore nel settore degli impianti elettrici, si aggiu-dica con uno dei suoi cavalli “paint” il trono più alto del GRAN CHAMPION FUTURITY HALTER. L’importante gara di “morfologia equina” si è svolta nell’ambito della tradizionale Fieracavalli di Verona, dal 4 al 7 novembre 2010. Daniele ha conquistato il 1° posto italiano nella categoria “6 mesi”, dopo avere superato varie selezioni fino alla finale del 6 novembre. Il suo cavallo è stato selezionato da giudici specializzati ed internazionali fra una decina di esemplari di altrettanta bellezza e maestosa postura. Questo risultato assume una notevole impor-tanza se si pensa che la 112° rassegna inter-nazionale di Verona è ormai riconosciuta come la più importante del settore, con una parte-

un cavallo novellarese “vincente”

Di Paolo Bigi e Moris Michelini

cipazione di oltre 153 mila visitatori; inoltre quest’anno ha superato il record storico di pre-senze estere, aumentate del 19% rispetto allo scorso anno, il 15% del totale complessivo. Oltre 700 gli espositori da 25 Paesi, 350 mila metri quadrati espositivi, 2500 cavalli di 60 razze 900 giornalisti, con le principali testate ed emittenti italiane ed estere presenti in fiera.Daniele, sposato e con due figlie, accudisce quotidianamente i suoi tre cavalli con cura ma-niacale e precisione. Per queste sue doti e per l’affetto che presta ai suoi cavalli Daniele ha meritato l’importante riconoscimento, che sicuramente lo ripaga di tanto impegno e sacrificio. Complimenti a Daniele ed in bocca al lupo per nuovi successi.

Il concittadino Daniele Reverberi conquista il 1° posto italiano nel Gran Champion Futurity Halter alla Fieracavalli di Verona.

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La città di Babbo Natale ringrazia per i bei momenti di festa:

Come di consueto, l’8 dicembre i ragazzi del gruppo Tiutati si sono ritrovati di buonora per una partitella tra amici, aperta a tutti i calciofili novellaresi e non solo. Il meteo non aiuta mai in questo periodo, ma nonostante il freddo e la pioggia tanti i ragazzi che non sono voluti man-care a questa festa, terminata come d’abitudine con un pranzo goliardico. Mister Cico (Cesare Altimani) ci racconta che la data dell’8 dicem-bre non è di certo un giorno scelto a caso: es-sendo l’immacolata concezione… concezione di intendere il calcio in modo particolare… Ed ancora Cico racconta…tutti gli anni si creano due squadre, quella di quest’anno è la 33° edi-zione e nel passato abbiamo visto di tutto…ecco alcune sfide del passato: sposati contro scapoli; milanisti contro resto del mondo; alti contro bassi; destri contro sinistri; quelli con oltre 5000 capelli contro i pelati; quelli che in novembre avevano fatto oltre 5 volte all’amore contro quelli che lo avevano fatto meno di 5 volte; quelli che avevano 22 punti sulla patente contro che ne avevano meno; quelli che pesa-

Festa del gruppo sportivo TIuTATI calcio Novellara

di Paolo Bigi

vano meno di 85 kg contro quelli che pesava-no oltre 85 Kg; quelli nati negli anni pari contro quelli nati negli anni dispari; quelli che preferi-scono il mare contro quelli che preferiscono la montagna; quelli che preferiscono il vino bian-co contro quelli che preferiscono il vino nero (gli astemi hanno fatto gli arbitri).Quest’anno la sfida è stata tutta POLITICA. A Novellara mercoledì mattina 8 dicembre alle ore 10.30 si è votato in anticipo la fiducia al governo Berlusconi.Si è anticipata la votazione del 14 dicembre alla camera… il parlamento a Roma era chiuso in quel periodo, mentre a Novellara si lavorara in-tensamente.Le due squadre erano così divise: CHI VOTA LA FIDUCIA AL GOVERNO contro QUELLI CHE VOTANO CONTRO…Chi abbia vinto non è dato a sapersi… è rima-sto un segreto tra i partecipanti.Forse guardando la sintesi della partita sul ca-nale You Tube dei Tiutati… http://www.youtu-be.com/user/tiutati

una ricetta al meseRubrica a cura di Domenico e Eletta

tortino di pere e fondente con salsa al balsamico

Ingredienti per 10 personePasta frolla ............................................. g. 300Vino bianco ...............................................cl. 3Limoni ...................................................... n. 1Cannetta ...........................................n.1 steccaLiquore all’amaretto .................................. g.30Cioccolato fondente ................................ g.200Burro ...................................................... g.100Uova ........................................................... n.2Tuorli d’uova ............................................... n.4Zucchero ................................................ g.100Farina ....................................................... g.60Pere William ............................................... n. 3Mandone a filetti ....................................... g.50Zucchero a velo ........................... quanto bastaFrutti della passione ................................... n. 5Per il caramelloZucchero ................................................ g.100Acqua ....................................................... g.50Limone 1 gocciaAceto balsamico ....................................... g.50Panna liquida .......................................... g.200Pirottini d’alluminino ................................. n.10Preparazione: Mondare le pere e levare il torsolo, cuocere in acqua, zucchero, succo di limone, cannella e liquore d’amaretto per circa 20 minuti. Tirare la pasta frolla e tagliare dei dischi, bucherellarli e cuocere in forno a 160° per circa 5 minuti. In un pentolino cuocere lo zucchero con l‘acqua fino a quando sarà di colore biondo. Aggiungere l’aceto balsamico tutto in una volta, togliere dal fuoco e coprile con un coperchio. Dopo qual-che minuto controllare che la salsa si sia amalgamata ed eventualmente rimettere sul fuoco per addensare. Aggiungere la panna, porla sul fuoco fino a ridurla per metà del suo volume. Far bollire ancora per 10 minuti. Montare i tuorli d’uovo e l‘uovo intero con lo zucchero nello sbattitore elettrico a velocità massima. Far montare il composto. Sciogliere a fuoco moderato il cioccolato e il burro e incorporarli gradualmente al composto di uova montate; infine aggiungere la farina. Riporre in frigorifero per 1 ora. Tagliare le pere a pezzettini e unire alla pasta di cioccolato.Mettere 10 cerchi d’acciaio sulla placca da forno. Sopra la base disporre il disco di pasta frolla, riempire con la pasta di cioccolato, coprire con i fìletti di mandorle e introdurre in forno per 6 minuti a 180”.

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Gruppi di Reggio Emilia e provincia - tel. 346.303.70.00

E la vita continuaSono Stefano alcolista, anni 45, sposato con una donna fantastica e due figli maggiorenni di cui uno non vedente. Ho bevuto ininterrottamente per vent’an-ni: birra, vino, campari e chi più ne ha più ne metta. Allora ero considerato e mi consideravo il classico ubriacone-vizioso, poiché non sapevo che l’alcolismo è una malattia. Se devo fare a ritroso il percorso drammatico di quel periodo, mi viene la pelle d’ oca. Proprietario di una fabbrica, ho dovuto abbandonare tutto; se dovessi quantificare in litri l’ alcol che ho ingerito, sono certo che ne uscirebbe un nuovo mare. La discordia in famiglia e l’aggressività con cui affrontavo le persone mi portavano inesorabilmente a continui ricoveri, tra i quali due in coma etilico.Giuravo e mi ripromettevo di smettere di bere, senza alcun risultato. Quante volte arrivavo davanti al Gruppo di A.A tornavo poi indietro per entrare in nuovi bar, tracannare di un fiato un bei bicchierone di vino o birra, per fermare la compulsione che mi prendeva lo stomaco pensando al prossimo e poi ancora il prossimo. Qualche volta andavo a caccia con il mio bel approvvigionamento di bevande e mentre sparavo agli uccelli (che neppure vedevo), la tentazione di premere il grilletto contro me stesso si faceva sempre più forte. Non potevo vivere in quella maniera, meglio la morte. Ho pregato mille volte Dio, di concedermi la forza di togliermi di mano quella maledetta bottiglia. In un certo senso sono stato ascoltato. Il 5 dicembre 1999 quando tutti i membri del Gruppo che avevo cominciato a frequentare rego-larmente, mi davano quasi per spacciato e irrecuperabile, tornato a casa, mi chiusi nella camera da letto e ci rimasi per un giorno. La molla era scattata! No al primo bicchiere, come mi era stato suggerito. Determinato, con un

grande desiderio di smettere di bere, con l’aiuto degli amici AA, oggi sono un uomo che lavora, che ama la famiglia, che aiuta persone alcoliste. Contraccambiato dall’amore di mia moglie e dei figli, specie di quello non vedente, ho imparato a conoscere i miei limiti perché io non solo ho toccato il fondo per venti anni ma so perfettamente convivere con la mia malattia. E la vita continua.Molto meno denaro ma sufficiente, più valori morali, adesso dico grazie a tutti ma soprattutto “Grazie Ste-fano”.

Debutterà a maggio, in data da definire, il terzo musical di Cristian Cattini e Simone Oliva, promosso dall’associazione “Il Contemporaneo”.Cinque anni ormai sono passati dalla vendita dell’edificio di Igea Marina che dagli anni ’60 accol-se migliaia di ragazzi e ragazze della bassa reggiana. La cessione dell’immobile sancì definitivamente la chiusura di un’esaltante esperienza educa-tiva reggiana che ebbe tra i suoi padri fondatori il grande maestro Loris Malaguzzi. L’importanza dell’esperienza della Colonia è evidenziata in una frase estrapolata dalla sua “lettera aperta al genitore” in cui afferma: “…la Casa di Vacanze offre a tuo figlio una esperienza preziosa e nuova: scambi affettivi e sociali di grande varietà e ampiezza, partecipazione e collaborazione ad una ordinata e gioiosa vita di comunità, educazione all’autonomia personale, orizzonti nuovi di cono-scenza…”. L’idea di “Adriatico” nasce quindi dall’esigenza di celebrare questa esperienza con il sorriso e con un pizzico di fantasia. I temi trattati riguardano la difficoltà di crescere, la rivoluzione educativa che si verificò proprio alla fine degli anni ’60 e, come in ogni racconto estivo, non mancherà la storia d’amore. Sono 7 i protagonisti principali: dall’educatrice rivoluzionaria al bagnino scanzonato, passando attraverso il direttore marziale e la bambina monella. I cantanti provengono da Campagnola, Fabbrico, Rio Saliceto, Guastalla, Reggio Emilia, Mantova e Milano. La loro età è compresa tra i 9 e i 50 anni e sono in buo-na compagnia in quanto assieme a loro saliranno sul palco 30 studenti delle classi prime delle scuole medie di Novellara e Correggio. Questi ultimi interpreteranno un gruppo di bambini in vacanza presso la Casa di Vacanze CCR. Oltre alla partecipazione delle due scuole, sono state attivate ben due Leve Giovanili per individuare ragazze che possano essere interessate ad aiutare i due autori nella realizzazione delle coreografie. Un’altra Leva Giovanile invece è stata attivata per gli amanti del fumetto. Nei prossimi numeri del Portico infatti verran-no pubblicati quattro episodi a fumetti che rappresenteranno i protagonisti del musical nelle fasi precedenti l’arrivo in colonia.

Adriatico arriva a maggio Cattini e Oliva raccontano ancora una volta la storia locale con un musical divertente e solare. I due autori, dopo aver musicato la resistenza partigiana e le vicende private dei Gonzaga, si divertono a rievocare i fasti della colonia CCR di Igea Marina.

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Lo scorso diciannove dicembre, a Novellara, dove l’aria d rinnovamento non è mai troppa… una nuova attività ha aperto le porte ai nostri concittadini e non si tratta di un semplice negozio ma la sede legale di un gruppo legato indissolubilmente ad un’associazione del nostro territorio. Un punto d’incontro per i fans dei Ma Noi No dove ritrovare tutti i loro contatti, le date dei concerti e le informazioni del fans club unito all’as-sociazione Augusto Per La Vita che avrà i propri gadget e gli oggetti del merchandising al fine di continuare la raccolta fondi. Una piacevole sessione terminata con il pranzo presso il ristorante Briciola alla Tenuta Riviera dove il gruppo ha scambiato i consueti auguri di Natale con i suoi fans e amici.Durante il pranzo sono state consegnate a diverse per-sonalità le somme raccolte grazie al “Memorial Luana Montanari” tenuto dai Ma Noi No in settembre a San Bernardino:La signora Rosy Fantuzzi per l’associazione Augusto Per La Vita.La dott.ssa Monica Maccaferri per il centro di musico-

terapia.Don Nino Ghisi per la concessione dell’area parroc-chiale di S.Bernardino.Sauro Rossi per aver messo a disposizione il campo per il torneo.A tutto loro va il ringraziamento del gruppo e dei par-tecipanti lieti della riuscita dell’evento in memoria di una persona cara scomparsa quale la sorella di Paolo il cantante. Un’occasione per ricordare tutti quegli affetti che fisicamente non ci sono più ma ci rimangono vicini nel cuore.Ore sedici parte il concerto acustico dei Ma Noi No per festeggiare insieme questo bellissimo cammino che unisce e che ha ancora tanta strada da percorrere. Chiediamo a Paolo e Rosy di descriverci cosa rappre-senta questo “ufficio” e cosa vuol divenire.PAOLO MONTANARI:”Era un mio sogno tornare in qualche modo a Novellara che è il mio paese e che mi permette di sentire Augusto nell’aria. Sono felice di ri-entrarvi con quest’ufficio che è solo il primo passo di un’iniziativa più ampia non solo per radicare sempre

di più la nostra presenza sul territorio, ma anche per dar voce attraverso nuovi canali, a tanti ragazzi che non trovano spazio per la loro musica. In un mercato, quello musicale, chiuso, quasi ottuso, dove prevalgo-no solo esteriorità e personaggi preconfezionati dalla tv, con altri amici stiamo studiando qualcosa che vo-gliamo, diventi sorprendente. Aspettatevi novità molto presto”.ROSY FANTUZZI”Ancora una volta i Ma Noi No ci aiu-tano! All’interno di questo loro spazio ci daranno l’op-portunità di illustrare ciò che abbiamo fatto e ciò che sono i nostri progetti futuri e fare una raccolta fondi con il materiale: saranno infatti disponibili tutti i gadget dell’associazione cataloghi, libri, maglie e altro. Siamo vicini a questi ragazzi, ma non solo di casa, siamo co-esi negli intenti e nella voglia di ricordare sempre Augusto quale nostro punto fermo.”Appuntamento quindi nei pressi della Rocca per visita-re l’ufficio in via Gonzaga e scoprire tante novità.

EVENTI MuSICALI

In via Gonzaga a Novellara un punto di incontro per i fans dei “Ma Noi No”

di Sara Lanza

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Rubrica mensile di musica e spettacoli a cura di Luca Lombardini e alcuni amici

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Novellara stellareLa rappresentativa provinciale iscritta al campionato di eccellenza Emilia Romagna guida la classifica con pieno merito. La squadra di capitan Bussei (Ciorla per gli amici) è composta dai seguenti giocatori: Catellani Gabriele, Vecchi Stefano, Braglia Alan, Bussei Stefano, Ganesi Guido, Lotito Salvatore, Beneventi Luca, Gua-landri Claudio, Gavioli Daniele, e Golinelli Federico.La squadra, nata quattro anni orsono fra lo scetticismo di molti, ha sempre migliorato il proprio rendimento dando grandi soddisfazioni ai novellaresi, al presidente provinciale sig. Pasturini e a tutti gli amanti del biliardo che frequentano la sala Tex Master il mercoledì (giorno di gara). Questo campionato molto impegnativo, ha migliorato i nostri giocatori sia sotto l’aspetto tecnico che mentale quindi un’elogio a tutti e in modo par-ticolare ai due “milanesi” Ganesi e Lotito per la loro disponibilità. Per quanto riguarda invece il nostro cam-pionato provinciale la Tex Master Baldazzi STYL guida la classifica di serie “A” Felina e Jolly Scandiano quella di serie “B” mentre in serie “C” le due Tex Master dei capitani Bellini e Bigarelli, e la Casarini Lamiere (Canto-ne) di capitan Cerchiari sono in testa nei rispettivi gironi

a cura di Massimo Bertani

L’angolo del biliardo

bussEI stEfANoEccellenza Tex Master

cAffARRI LAuRoSerie “A”

Tex Master

cAMuRRI fRANcoSerie “B”

Cantonese

Il 2010 volge al termine. In questo anno abbiamo ascoltato ottima musica. Talmente tanta che a dire il vero non ricordo più quali e quanti dischi sono passati nel mio lettore. Proviamo a fare un sunto.

Massive Attack … “Heligoland”30 seconds to Mars … “this is War”Gorillaz “Plastic beach”Il teatro degli orrori “ A sangue freddo” Litfiba “Live”Le vibrazioni “Le strade del tempo”Kula shaker “the Pilgrim Progress”Interpol “Interpol”blonde Redhead “Penny sparkle”zucchero : “chocabeck”Linkin Park : “A thousand suns”Arcade fire “the suburbs”

Uno su tutti? Per me Kula Shaker, e in seconda battuta, Linkin Park…. Ma … qui passa di tutto. E deve essere così. Non esiste una classifica. No. Non può esistere. Ognuno si fa la sua. È un mondo nel mondo. C’è chi ascolta a manetta gli AC-DC, chi sente dentro Mario Biondi, o chi va al concerto dei Marillion (io per primo) estasiato. C’è chi crede che Lady GAGA sia l’erede di Madonna. È così. La musica è arte e come tale deve essere interpretata. Se ascolto i Massive Attack o i Linkin Park ascolto musica “moderna” al massimo della concezione. Se metto nel lettore Zucchero, ascolto ottima musica italiana, condita da testi che sono poesie. Inserisco a sorpresa Gorillaz? Vuol dire cerco un po di “sperimentazione” e musica basale, fatta di poche note ma ben azzeccate. Posso dire di ascoltare anche Negramaro con un certo interesse, di aver valutato ottimamente anche l’ultimo Liga, o di avere ancora in testa l’ultimo lavoro dei Negrita, davvero ottimo. Ma credo che ognuno possa giudicare da solo. Io mi sono solo permesso di consigliarVi il meglio, o quasi (ci provo) che passa nel periodo. Non mi reputo un critico musicale. Mi piace ascoltare la musica che trasmette emozioni e sensazioni. È bello anche leggere i testi delle canzoni, a volte ci si imbatte in poesie, testi onirici o dichiarazioni d’amore. È un mondo variopinto. Come quello reale, fatto di tante cose, eventi, fedi, amore o odio o disprezzo e contestazione. La musica e chi la interpreta, sono attori del mondo in cui viviamo. E quindi ci sta anche un Fabri Fibra che (dice) di contestare la società, ma che alla fine la fa sua e ci sguazza (a mio parere). Che non sia davvero lo specchio della ipocrisia reale che impervia in tanti ambiti? Per fortuna non in tutti. Comunque sia, che leggiate un libro o ascoltiate musica con passione, vorrà dire che starete bene. Vi auguro un buon Natale e felice anno nuovo. Ciao. Alla prossima.

si è svolta in data 20 novembre 2010 la cena degli amici nati nel 1960

L’iniziativa è stata gradita dai partecipanti che si sono ritrovati dopo tanti anni.

N.B. chi fosse interessato ad avere copia delle foto scattate durante la cena, può rivolgersi al forno Paroli tel.0522/654770.

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Conoscere la flora

Nella creazione dell’atmosfera natalizia fatta di colore e calore, anche le piante giocano un ruo-lo importante. Alcune sono il portato di tradizioni antichissime, altre sono parte del moderno consu-mismo, della ricerca di beni in grado di soddisfare il bisogno di cose belle e originali.Senza voler fare elenchi esaurienti ma solo per ricordare le principali, abete, vischio, agrifoglio, stella di Natale e muschio, sono i rappresentanti principali della famiglia delle piante natalizie.Nel contesto delle “Feste”, le piante citate, usate negli addobbi, esaltano o rappresentano aspetti particolari costitutivi della tradizione, spesso solo vagamente intuiti rispetto ai significati originali. Vediamo di tratteggiare questi significati a partire proprio dalla loro formazione. L’abete rosso (Picea excelsa) o peccio, l’albero di natale per antonomasia, è una conifera sempre-verde, caratterizzata da foglie aghiformi e da tron-chi a corteccia screpolata resinosa e rossastra. Fin dall’antichità presso le popolazioni al nord delle Alpi, ha rappresentato il simbolo della vita che continua anche nella avversa stagione. Per la sua forma svettante, vari miti pagani lo identificavano come albero cosmico che univa la terra al cielo. L’usanza di addobbarlo nacque con il desiderio di renderselo favorevole per la nuova stagione che si apriva dopo questo tempo del solstizio d’inverno. Si sperava nell’ottenimento delle cose desiderate nella primavera che ne sarebbe seguita. Per lungo tempo l’abete natalizio fu osteggiato dalla chiesa come simbolo pagano il cui significato si cercò poi di modificare assimilando l’abete alla croce. Ora è uno dei simboli universalmente adottati.Il vischio (Viscum album) era la pianta magica dei Galli che, poiché cresceva solo su alberi colpiti dal fulmine, la ritenevano di origine celeste. E’una pianta parassita a foglie spatolate e bacche bian-co-cenere; cresce sulle parti aeree di varie piante arboree , succhia la linfa grezza e la elabora come nutrimento con una propria funzione clorofilliana. I Druidi la raccoglievano con un rituale complesso che doveva preservare le proprietà benefiche per rinnovare la fecondità della terra e delle persone. Il bacio scambiato sotto il ramo del vischio potrebbe

invertire il calo demografico italiano poiché l’usan-za aveva proprio questo scopo fecondante.L’agrifoglio (Ilex aquifolium) è pianta natalizia degli antichi Romani, pianta a foglie spinulose e bacche rosse, protettrice e portafortuna, donata durante i Saturnali e durante la festa del “Sole in-victus”, o sole vittorioso che rinasceva dopo il sol-stizio d’inverno allungando il giorno.La stella di Natale o Poinsettia è una euforbia (piante con lattice) di origine messicana. E’ dive-nuta pianta natalizia per le brattee rosse dei suoi falsi fiori. Recare un colore del Natale, il rosso, nel tempo giusto, è stato un fattore decisivo per la poinsettia per divenire pianta natalizia. La tradizio-ne tuttavia attribuisce la sua origine a un miracolo divino per abbellire il dono di una bimba povera.Il muschio (Polytrichum commune), per addob-bare e ricreare nel presepe il verde, questa pianta primordiale era indispensabile. Quello vellutato che cresceva sulla cortecce o quello più ramoso del terreno umido, erano elementi fondamenta-li per dare alla rappresentazione della Natività il senso della vitalità. Forse i giochi dei movimenti meccanici dei moderni presepi non riescono altret-tanto bene nello scopo. Ricordi d’infanzia? Auguri di Buon Natale!

tuttE LE PIANtE DEL NAtALE

In gennaio (nei giorni 14 – 15 – 16) i commercianti di Novellara ci meraviglieranno per il 25° anno con-secutivo.Nella sala “I Nomadi” in Borgonuovo (di fronte al parcheggio del Conad) si terrà il “Mercatino d’Inver-no”, vero e proprio trionfo dell’affare, dell’acquisto di merce con sconti da capogiro, del commercio a go – go del di tutto e del di più.Si tratta dei saldi invernali di fine stagione che i nostri commercianti, sotto l’egida del “Consorzio Empori della Rocca”, ci proporranno in forma collettiva e or-ganizzata. Nicoletta Davoli, una delle animatrici del consorzio, ci ha detto che ”gli espositori saranno una ventina e tutti i generi principali (abbigliamento, cal-zature, profumeria-cosmesi, articoli da regalo, piante e fiori, ecc) saranno posti in vendita a prezzi vera-mente concorrenziali, e la qualità dell’offerta non de-luderà di certo la clientela”. Allora che dire? Lunga vita a questo bellissimo momento di com-mercio e di festa che esprime “tutta la convenienza della piccola città” e la capacità di attrarre, meravi-gliare, emozionare.Per dovere di cronaca vale la pena ricordare che il nostro mercatino dei saldi di fine stagione è stato il primo in provincia, ed è l’unico che resiste in modo brillante e inossidabile al tempo. Forse allora (25 anni fa) il non dimenticato Marco Tellini, Giuseppe e Maria Davoli, Pietro Mariani Cerati e altri non avreb-bero scommesso cifre importanti sulla longevità del-la loro creatura. Ma a volte ci si sbaglia: in questo caso l’errore è comunque gradito.

sergio calzari

Mercatino d’inverno 25 anni portati alla grande

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Non occorre aspettare Natale. A San Bernardino i miracoli accadono ogni giorno dell’anno. Però, se proprio volete quello classico, di miracolo intendo, quello tutto incor-niciato di rami d’abete innevato, col vischio sull’uscio di casa e il focolare dove, allegra, divincola la fiamma, allora potete trovarne uno così nei locali adiacenti la canonica di San Bernardino, nel periodo che va dal 24 dicembre al 7 gennaio. Già ve ne parlai lo scorso anno. Nei sopraddetti locali è allestita una mostra di presepi, diversi per stile, provenienza, materiale, epoca e raccolti, con mirabile co-stanza, da Giordano nel corso di una vita. Non rappresen-tano un traguardo in senso collezionistico, piuttosto sono tappe della sua personale ricerca esistenziale. Se anche quest’anno torno a parlarvene è perché non si tratta della solita mostra, quella, per intenderci, allestita col confor-to della più spinta tecnologia, l’unica, sembra, in grado di sprigionare in chi guarda un sussulto, seppur breve, di meraviglia. Di queste mostre potete trovarne ovunque. Quella di cui sto per raccontarvi, potete trovarla solo a San Bernardino. Bandita ogni velleità museale, ogni snobismo estetico, nonché ogni virtuosismo elettrico, essa pone al centro di se stessa nient’altro che la Natività, quella sola obbligandoci a guardare e, magari, anche a vedere. Il vi-sitatore, abituato a valutare le apparenze, non si accorge subito della sostanziale differenza e tuttavia, di buon gra-do, si addentra nei meandri in cui si snoda il percorso della mostra. A tratti, rivedendo i presepi della propria infanzia, il visitatore si sente prendere da un sottile struggimento. Ciò che un tempo lo incantava per la magnificenza, adesso lo commuove per la pochezza. Ma è lo smarrimento di un istante. Intorno ci sono le esclamazioni degli altri visitato-ri, gli spintoni di qualche bambino, il sottofondo musica-le del Tu scendi dalle stelle che Giordano non dimentica di azionare. In breve si arriva all’ultima capanna di Gesù Neonato, (anche Lui lo è stato prima di essere bambino), e viene da pensare con sollievo che anche quest’anno la tradizione l’abbiamo rispettata. Non resta che salutare Giordano, sebbene lui non abbia nessunissima intenzione di lasciarci andare. Di fatto ci accompagna sì verso l’uscita ma, attraversando la canonica, sornionamente ci dirotta in una delle stanze; la stanza-guardaroba per esempio, con al centro un tavolone. Il piano, che subito cattura l’ attenzione, è affastellato da cumuli di indumenti traballanti

verso il soffitto. Giordano li palpeggia fuggevolmente, c’è di tutto, dice. “Quando vengono qui e vedo che hanno freddo con la maglia sintetica o invece delle scarpe pe-santi hanno ancora quelle sfoderate, perché c’ho anche le scarpe, vede? Io allora tiro fuori quello che ci vuole. Gli do perfino la maglia di lana di sotto. Sembra che ci sia un po’ di confusione, invece non mi scappa niente. Abbiamo l’estivo, l’invernale, le mezze stagioni. Però la roba deve andare a chi ha bisogno davvero! L’altro giorno è venuto uno in giacchetta e dice che gli serve un paletot. Caro, ma il paletot te lo sei già preso la settimana passata! Questo qui adesso lo metti giù per qualcun altro. Eh sa com’è, qui se non si tiene gli occhi aperti”! La voce di Giordano è impetuosa, sferzante, teatrale. La risata istrionica. E’ il mat-tatore di queste stanze sovraccariche di cose, di cibi, co-lori, immagini sacre, pensieri, proverbi, preghiere. Tappa obbligata per chi si inoltra in canonica resta comunque la cucina. E’ bello entrarci nei giorni dell’inverno quando la stufa satura l’aria di vapori. Ogni giorno Giordano l’accen-de. Prepara merende e cene per chi passa di qui. Stranieri e non. Adulti e bambini. Non solo li nutre, s’incarica dei

A San Bernardino una mostra di presepi dal 24 dicembre al 7 gennaio

di Eda Ferrabue

Sarà allestita nei locali adiacenti alla canonica e sarà curata con mirabile costanza dall’amico Giordano.

loro mille altri bisogni ma, poiché li ha a cuore veramente, questo non gli basta, pretende da loro educazione, dignità. Quando i bambini arraffano pezzi di torta senza ringrazia-re, li riprende come un padre severo. Altre volte, quando si accorge che qualcuno ha sgraffignato qualcosa di nasco-sto, s’arrabbia, s’indigna, sbatte le porte. “E pensare che tutto quello che c’è qui è solo per loro! Di roba ne avanza sempre” geme sconfitto. Ma la mattina del giorno dopo Giordano torna a riaprire la canonica. Riaccende la stufa, impasta una doppia paradiso perché i bambini sono tanti, programma la cena con quello che gli passa la Caritas e il resto che lui si è portato da casa. E intanto aspetta: nel pomeriggio nugoli di bambini verranno a spintonarsi at-torno ai vassoi della merenda, i senza lavoro o famiglia o prospettive di alcun genere busseranno nella nebbia della sera. Giordano apre la porta a tutti. Ve l’ho detto, non oc-corre aspettare Natale. A San Bernardino i miracoli acca-dono ogni giorno dell’anno. Si informano i lettori che il 26 dicembre alle ore 16 nella chiesa di San Bernardino si terrà un concerto ispirato alla Natività.

Carissimi, alla fine di questo anno in cui il Comitato Locale C.R.I. festeggia il suo 25° anno di fondazione è per me motivo di grande soddisfazione ed orgoglio pensare a tutti quei volontari che si sono prodigati nello spirito dei Principi della Croce Rossa per prestare soccorso, garantire trasporti, assicurare aiuti materiali a persone bisognose, tutto senza mai chiedere nulla in cambio: solo la soddisfazione di aver aiutato il prossimo. Come non pensare poi a tutti quei concittadini benefattori, Associazioni, Ditte che in questi anni hanno contribuito con donazioni alla crescita del Nostro Comitato rendendoci una realtà solida e radicata sia nel territorio Comunale che nei Comuni limitrofi. Una presenza amica sempre pronta ad aiutare il prossimo. Un sincero ringraziamento deve anche essere fatto a tutti i famigliari dei nostri Volontari che, con il loro sacrificio e comprensione ci aiutano nell’attività quotidiana.Siano queste Festività occasione per ringraziare davvero tutti, non potendo farlo personalmente, per lo splendido regalo che ogni giorno da 25 anni abbiamo fatto nostra Cittadina e che si chiama C.R.I.Auguro a tutti i Volontari, ai loro famigliari, a tutti i nostri Concittadini, alle Istituzioni ed alle Autorità che sempre sono al nostro fianco uno splendido Natale ed un nuovo Anno pieno di felicità.

Il commissario Locale Roberto crotti42017 Novellara (RE) Largo della Solidarietà e della Pace, 1

Tel.0522.654944 – Fax. 0522.651024 Email : [email protected]

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Rubrica a cura della dott.ssa Roberta Bocedi

Medicina veterinaria per cani e gatti

I PERIcoLI IN cAsATalvolta i pericoli per la salute dei nostri animali si nascondono nelle cose all’ap-parenza più innocue, che teniamo co-munemente in casa. Così ci sono cibi, sostanze chimiche, piante ornamentali, farmaci, ecc. che, se ingerite in quanti-tà più o meno ingenti, possono causare gravi sintomi di intossicazione e/o avve-lenamento. La severità dei sintomi dipen-de generalmente dal principio attivo contenuto e dalla quantità ingerita in comparazione con la taglia dell’animale.Tra gli alimenti da evitare: cipolle e aglio (talvolta ritenuti dalla tradizione popolare validi antiparassitari ma che se assunti in quantità possono causare una forma di anemia anche molto grave), uva (causa, in alcuni cani, di una forma di insufficienza renale) e, specialmente in questo periodo natalizio, cacao e cioccolata, soprattutto fondente (causa di vomito, diarrea, difficoltà respiratorie, anomalie del ritmo cardiaco ed anche convulsioni e morte). Vi sono poi altri alimenti che sarebbe meglio evitare come latte, carne cruda, sale, alcool, avocado e noci di macademia che possono provocare, per ra-gioni diverse, problemi di varia natura. Generalmente si va dai più comuni vomito e diarrea, per lo più transitori, a gravi forme di intossicazione.Tra le piante ornamentali (da giardino e da appartamento) ve ne sono diver-se che, se ingerite, possono causare sintomi di intossicazione. Se non si è sicuri della non pericolosità delle piante di casa, sarebbe meglio conservarle in luoghi inaccessibili agli animali, ricordando che i gatti possono raggiunge-re posti spesso impensabili. Gli animali in genere non ingeriscono le pian-te per alimentarsi ma possono farlo per gioco, noia, ingordigia o curiosità. Soprattutto i gatti d’appartamento, che non hanno accesso ad un giardino esterno e non possono così mangiare erba, tenderanno a “provare” le piante che sono in casa. Alcune piante causano solo effetti locali come irritazione, gonfiori, ulcerazioni delle parti venute a contatto, soprattutto bocca e zone glabre. Altre causano sintomi di intossicazione generalizzata. Tra le piante tossiche ricordiamo i gigli (pericolosissimi per i gatti nei quali possono cau-sare una grave insufficienza renale), bulbi di tulipani e narcisi, azalee e rodo-dendri, ricino, ciclamini, amarilli, tasso, edera, pothus e, in questo periodo, stella di natale e vischio. Altri pericoli per i nostri animali possono derivare da sostanze chimiche comunemente conservate in casa come saponi e detersivi vari, candeggina, vernici e solventi, ma anche acetone (tossico anche per inalazione dei vapori), canfora ed antigelo. Quest’ultimo soprattutto, con un sapore dolciastro sembra attrarre particolarmente cani e gatti e può portare ad una grave insufficienza renale e morte. Alcune di queste sostanze posso-no essere irritanti non solo per ingestione ma anche per semplice contatto.Lungo discorso a parte merita, e meriterà in futuro, il capitolo degli antipa-rassitari per l’orto ed il giardino (organofosfati, carbammati e metaldeide) e dei rodenticidi. Tra i farmaci a cui fare particolare attenzione voglio ricordare l’ibuprofene, l’acido acetilsalicilico (principio attivo dell’Aspirina), il parace-tamolo (principio attivo della Tachipirina), pericolosissimo soprattutto per i gatti, oltre naturalmente a sostanze illecite come gli oppiacei. E’ naturalmente impossibile elencare tutto quello che può essere pericoloso per i nostri animali ma, in ogni caso, se si ha il sospetto che il nostro cane o gatto abbia ingerito o sia venuto a contatto con qualcosa di potenzialmente pericoloso, occorre portarlo prontamente dal medico veterinario. Buona nor-ma è anche portare, se disponibile, la scatola della sostanza ingerita. Vi sono alcune procedure d’emergenza, come l’induzione del vomito, che possono essere utili solo se effettuate entro 30-60 minuti dall’ingestione del tossico. La maggior parte delle sostanze citate non possiede un antidoto specifico per cui il trattamento consisterà nel cercare di ridurre la quantità di tossico assorbito dall’organismo e nel mettere in atto tutte quelle terapie di supporto per permettere all’animale di superare la fase acuta dell’avvelenamento. La prognosi dipenderà sempre dal tipo e quantità di tossico ingerito e da quanto tempo è stato ingerito prima della visita dal veterinario.

EDuCAzIONE SANITARIA

di Michelangelo Pavone - osteopata

L’articolazione della spalla ha una funzione dominante che è quella di orientare l’arto superiore nello spazio assicurando la maggiore mobilità possibile. Da que-sta premessa ne consegue che l’ampia mobilità determina una ridotta stabilità della spalla assicurata da un pacchetto muscolo-legamentoso; infatti uno dei maggiori problemi di questa articolazione è l’instabilità. La seconda considera-zione biomeccanica che vorrei fare è di non considerare la spalla come una sola articolazione ma come un complesso articolare di almeno 4, o secondo alcuni autori anche 5 articolazioni.Anche nel caso di un dolore alla spalla ricordo che la prima valutazione deve essere fatta dal medico di base o specialista per verificare che questo dolore non sia l’espressione di una patologia in atto. Il dolore è quasi sempre localizzato nella parte superiore della scapola e può scendere lungo il braccio e la persona ha difficoltà nel sollevare il braccio verso l’alto; purtroppo per questo quadro clinico abbastanza semplice molteplici sono le cause che possono portare a questo tipo di dolore e questo rappresenta una delle maggiori difficoltà nell’approccio ai problemi di spalla. Accanto ai problemi di instabilità dove io credo che il percorso fisioterapico con rinforzo muscolare possa ottenere dei miglioramenti, le strutture della spalla sono soggette ad in-fiammazione, usura eccessivo stress.Il ruolo dell’osteopata è quello di eseguire un esame obiettivo di tutte le articola-zioni e di tutte le strutture del complesso articolare della spalla e con un esame posturale che coinvolge in particolar modo il torace e colonna cervico-dorsale. Ristabilire l’equilibrio e il giusto movimento a queste strutture può diminuire gli stati infiammatori e l’eccessivo stress. E’ chiaro che atteggiamenti posturali in chiusura o eccessiva apertura delle spalle meritano un approfondimento per l’alterazione delle linee di movimenti degli arti superiori. Infine la valutazione dell’integrità muscolare diventa fondamentale in una articolazione come la spalla deputata al movimento. Arrivederci a tutti al prossimo appuntamento dove par-leremo del gomito. Per informazioni 339-2913789

Dolore alla spallaCredo di poter individuare il fastidio più importante degli arti superiori nel dolore alla spalla.

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Il GRuPPo tEAtRALE IL DIAPAsoN cERcA coMPARsE

Il gruppo teatrale “Il Diapason” del Centro Comunale di Musicoterapia di Novellara sta lavorando alla stesura del nuovo lavoro … i “Promessi Sposi”!!!!!!!!!! Sarà un recital godibile, divertente, satirico … con molte sorprese inim-maginabili!!Per raggiungere questo obiettivo abbiamo però anche bisogno di com-parse (bambini, giovani, adulti e anziani) che rappresentino gli appestati descritti nel capitolo XXXV dal Manzoni con queste parole:«S’immagini il lettore il recinto del lazzaretto, popolato di sedici mila ap-pestati; quello spazio tutt’ingombro, dove di capanne e di baracche, dove di carri, dove di gente; quelle due interminate fughe di portici, a destra e a sinistra, piene, gremite di languenti o di cadaveri confusi, sopra sacconi, o sulla paglia; [...] e qua e là, un andare e venire, un fermarsi, un correre, un chinarsi, un alzarsi, di convalescenti, di frenetici, di serventi.».Per mettere in scena il lazzaretto confidiamo dunque in voi, residenti di Novellara che facendo un calcolo approssimativo…siete più o meno quanti ne richiede il Manzoni!!!! Certi che accetterete in massa questo invito…..vi ringraziamo tut-ti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

claudio Prandini (per Il Diapason)Per informazioni e adesioni

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L’INfLAzIoNE DELLA DEMocRAzIAUna riflessione sui costi della politica

21 Settembre 2010, palazzo Montecitorio. Il deputato Antonio Borghesi (Idv), propo-ne l’abolizione del vitalizio che spetta ai parlamentari dopo 5 anni di legislatura. “E’ assurdo” dichiara “chiedere ai lavoratori italiani di versare contributi per quarant’an-ni, quando per deputati e senatori sono sufficienti 5 anni per percepire un vitali-zio”. Risultato finale; 22 voti a favore, 498 contro. Al di là del risultato sopraccitato, ampliando il discorso: quanti e quali sono i privilegi riconosciuti alla “casta”? Ecco qui un breve elenco: Indennità mensile, portaborse assistenza medica 24 ore su 24, telefono, tessera cinema e teatro, voli aerei nazionali, viaggi: in treno, pedaggio autostradale, assicurazione infortuni e morte, cliniche, spese mediche e dentistiche = TUTTO GRATIS. Sarebbe facile a questo punto degenerare nel solito e scontato chiacchiericcio denigratorio. Ritengo tuttavia la democrazia una forma di governo indispensabilmente costosa e giusto che tale realtà sia sostenuta dalla collettività. Se così non fosse, la politica sarebbe attività riservata ai soli ricchi. Chi ama la de-mocrazia, allo stesso tempo, deve però chiedersi quanta parte del denaro pubblico è necessaria per il suo funzionamento e quanto, invece costituisce un inaccettabile spreco, in grado di produrre corruzione e decadimento nella vita pubblica e nella so-cietà civile. Onde evitare tutto ciò, consideriamo la democrazia il regime di tutti, che ha bisogno di serietà e sobrietà negli stili di vita, unici elementi capaci di rigenerare, visti i tempi attuali, una stima reciproca fra governati e governanti. Ecco allora che l’uguaglianza nei mezzi materiali ed intellettuali consente quell’ alternanza fra i partiti (maggioranza / opposizione) e al loro interno fra individui (governati - governanti), affinché la democrazia non cambi natura e si trasformi in oligarchia, cioè del regime del privilegio di pochi. Concludendo, riprenderei le parole del programma dell’Unio-ne: “ il problema non è “se” la politica costa, ma “quanto” e attraverso quali modi: i costi devono essere trasparenti e controllabili e la collettività deve conoscerli con chiarezza”. Il centro sinistra si impegni per una politica di risanamento, abbattendo privilegi e di conseguenza l’idea stessa dell’esistenza di una “casta “.

Panciroli Daniele

Rubrica a cura di Giovanni Franzoni

Fatti e personaggi d’altri tempi

Da 17 anni racconto Novellara e i suoi abitantiFortunatamente sono ancora amico di tanti novellaresi. Un valido motivo quello di non avere mai chiesto la loro carta d’identità per conoscerne l’età Penso che ciò mi dia la forza per dialogare con giovani e meno giovani con serietà onestà e senza imposizioni. Non è necessario arrivare al contrasto perché si può interrompere un dialogo, poco gradito, con un semplice saluto o un normale sorriso. Forse le mie origini, essendo cresciuto in una famiglia che gestiva un forno con relativa vendita del pane, mi hanno formato a tale modo educativo di comportamento. Ricordo, quando, diciassette anni or sono (1993) l’amico, Paolo Paterlini, mi offrì di collaborare con “il Portico”. Accettai senza riserve e senza pensare a cosa dovevo passare alle stampe.In tutti questi anni, personalmente, mi sono divertito mentre chiedo venia a quei lettori che hanno faticato a leggermi. Tutto quello ho narrato, special-mente il mio paese e i suoi abitanti, sono stati il filo conduttore.Vi ripropongo, qui di seguito il mio primo primo scritto, pubblicato nel numero di novembre del 1993.“Confesso che non è cosa facile mettere su carta certi avvenimenti o perso-naggi del passato perché uno dovrebbe esprimersi in dialetto per meglio colorire il tutto. Poi, non avendo molti lettori conosciuto di persona l’even-tuale personag- gio descritto, si rischierebbe di creare poco interesse. La voglia però di lasciare qualche ricordo del passato è tanta e con la speranza che i giovani riescano a comprendere tale spirito, si parte.Quanto durerà? Posso solo assicurare i lettori che nel caso la cosa non trovasse rispondenza, nessun dramma sorgerà. Tante scuse anticipate. Si fermerà tutto, tanto non ci sono penali per lo scrivente. Con il prossimo numero proveremo. Se poi qualche novellarese vuole aiutarci nel ricordare “Persone e cose d’altri tempi”, è sicuramente ben accetto.”Sono ancora dello stesso parere, salvo motivi che non dipendono da me. In questo periodo dell’anno, provo sempre una grande gioia formulare ai cari lettori tanti AUGURI DI BUON NATALE assieme alle loro Famiglie.

Anno 1924 - Panoramica del convento dei Gesuiti. Sulla sinistra uno scorcio de villa Bossone

29 novembre 2010 - Sala 2000 a Campagnola E. - Abicoop Bassa Reggiana festeggia insieme ai soci il suo 40° compleanno

foto Ivan Montanari

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un pizzicotto ai più piccoli e non soloRubrica a cura di Luisa Torelli

Ricordo ancora, come se fosse ieri, il giorno della mia nascita. In effetti, ora che mi ci fate pensare, è stato proprio ieri e non è stata una cosa da tutti i giorni, come quelle che capitano, per l’appunto, tutti i giorni, ma una nascita regale. Signorsì, signori! Avete davan-ti a voi un ricco e nobile calzino, sir Pedalino della contea di Calcea, da Re Ferdinando di Damasco, già signore di Buskin e dalla amabilissima mia madre Regina Elisabetta di Poulaine. Già!... Principe! In ef-fetti sì… almeno fino a ieri, quando sono scappato, lasciando un biglietto con sopra scritto: Esco, così mi perdo! Non che io volessi apparire come un ingrato viziato, capiamoci, non accade tutti i giorni di essere il Delfino di un armonioso e ordinato regno e io, credete a me,ero il calzino più felice dell’universo. Soltanto, già dai primi minuti che sancivano la mia nascita, sentivo come una sorta di indisposta malin-conia, di sana ribellione e percepivo come se quello non fosse il mio posto. Ebbene, facciamo chiarezza e iniziamo da ieri. Tutti aspettavano con ansia e trepida-zione il mio arrivo, di colui che sarebbe stato il solo e unico pretendente al trono di Calcea. Il sontuoso ban-chetto era stato allestito e pronto per essere consuma-to, la banda lustrata e lucidata, pronta per la fanfara, i sudditi cerati e sistemati, pronti per esultare. Tutto era perfetto. Il Re e la Regina, tenendosi per mano, prese-ro con l’altra un lembo del drappo, al di sotto del qua-le sarei spuntato io e, in effetti, così fecero, ma, invece di sentire urla di giubilo, applausi e commozione, non feci in tempo ad aprire gli occhi che mi si parò davanti una massa attonita, incredula e schifata.“Un calzino spaiato! Com’è possibile?” gridò sgomen-to mio padre, mentre la Regina madre cadeva sulle ginocchia, piangendo. “Presto! Chiamate gli uomini fidati del Re e che si interroghino sul da farsi”. Urlò un galoppino ad un cenno della mano di sua maestà. Scusate… ma come… non capisco. Non un benve-nuto, non un bacio, non un sorriso. Ero spaiato, va

bene … e allora? Ero e sono unico come ognuno di noi. Dico… che c’è di male ad essere spaiati, è forse un crimine? Probabilmente nel mondo ordinato e perfetto di Calcea sì.In effetti arrivò Monsignor Otzi, Granduca di Soccus, che, facendosi portavoce del Re, ordinò, secondo le leg-gi vigenti, l’obbligo di far arrivare al più presto un sosia per il Principe Pedalino, perché i calzini si sa, nascono sempre al paio. “Pare che qualcuno abbia ordito una trama di meno!” Pronunciò Re Ferdinando. “Entro po-che ore creeremo un altro Principe Pedalino, uguale, identico a quello appena nato, dimodoché restino uniti per l’eternità”. Confermò la Regina Elisabetta di Poulai-ne. “No, scusate… macché sosia…io sono io… Madre, padre, non voglio un altro me… ascoltatemi! Urlai men-tre mi divincolavo, per reclamare la mia unicità ed il mio posto su questo mondo. Purtroppo a nulla valsero le mie accorate menzioni, pareva quasi non esistessi per nessuno, nemmeno per la mia famiglia, intrappolata in una vita di agi e apparenze, non riusciva a vedere al di là di un pezzo di stoffa.Fu allora che maturai la convinzione di fuggire da quello che tutto era fuorché il mio posto. Pertanto feci un gran bel sospiro, presi carta e penna e scrissi ai miei ama-ti genitori un biglietto sopra il quale si poteva leggere: “Esco, così mi perdo, so di essere unico, troverò il mio posto nel mondo, non cercatemi… e tanti saluti a tutti”. Così feci io…e così fecero anche loro. No, dico! Non mi cercarono per davvero, ma tanto ormai che importava, era già mattina inoltrata e io mi dovevo ritrovare. D’al-tronde non so bene come, ma mi persi veramente.Continuando a camminare arrivai fino ai piedi di una ra-dura, sulla quale si ergevano alcune abitazioni che ribol-livano di un gran via vai di gente, ora preoccupata, ora rasserenata. “Collina dei Rattoppi” pareva si chiamasse, una frazione fra Spoletta, Dellago e Ditale, famosa per essere frequentata da gente non troppo benestante, per non dire alla fame. Infatti non ci misi tanto a capire che

“ESCO COSI’ MI PERDO” del reggiano Matteo Razzini

Vincitore del concorso Hans Christian Andersen anno 2010

il mio aspetto regale calamitava l’attenzione tutta su di me. Tutta brava gente, per carità! Tutta tranne quel gruppo di gambaletti sudici e malfamati che più che guardarmi, mi mangiavano con gli occhi. “Ehi, princi-pino dove te ne vai tutto soletto?”“Vieni qui, non ti facciamo niente. Ti prendiamo solo un pezzo di stoffa, in fondo siamo tutti amici!” dis-sero in tono minaccioso, avan-zando sempre di più. In quel momento una figura, sbrac-ciandosi dalla collina, mi urlò: “Scappa! Veloce! Vogliono farti la pelle, anzi la stoffa!!”Poffarbacco, non me lo feci ri-petere due volte. Cominciai a correre più forte che potevo, senza sapere nemmeno dove stessi andando e corsi, corsi, corsi fino a quando non caddi esausto. Mi voltai di scatto e mi accorsi che, fortunatamente, ero solo… ero vivo, ma… solo. Lì per lì, non riuscii a capirne il motivo, ma accadde che d’un tratto mi sentii fragile e stanco. Tutte le certezze, tutta la forza, tutta l’autostima che mi dava coraggio si sciolse come la neve al sole e io mi ritrovai malinconico a piangere, come mai avevo fatto prima. Passarono diverse ore prima che mi potessi riprendere poi, improvvisamen-te, una bolla di sapone, comparsa dal nulla, mi si av-vicinò piano e mi chiese: “Pedalino, perché piangi?” “Perché piango mi chiedi? Non vedi che sono solo, spaiato e malconcio?” risposi alla bolla di sapone. “Certo che lo vedo, ma per trovare quello che cerchi occorre fatica e determinazione… e amor proprio!” “Forse… ma può darsi che certe cose si possano trovare solo nei sogni” le risposi. “E’ probabile” dis-se la bolla di sapone sorridendo e, così dicendo, mi prese nel suo grembo leggero e diafano, cominciò a cullarmi dolcemente sulle note di un’aria delicata e, avvolgendomi di una calda luce bianca, mi fece, pia-no piano, addormentare. Quando mi svegliai, capii di aver trovato finalmente il mio posto nel mondo. Rammendato, abbellito e ricucito ebbi nuova vita, di-ventando il burattino a mano di un bambino ed egli mi amò profondamente, per quello che ero: spaiato, ma non più solo. Ecco qua! Ora sapete la mia storia e che storia ragazzi! Scusatemi, però adesso devo pro-prio scappare. Si va in scena!!

La notte tra il 12 e il 13 dicem-bre arriva S.LUCIA, signora della luce, bella, giovane, vestita di chiaro, accompagnata da un asi-nello che trascina un carrettino carico di doni; per lui, i bambini appoggiano sul davanzale della

finestra un mazzetto di fieno o una ciotola di latte con qualche biscotto. Nel nord Europa, S. Lucia viene rap-presentata con in testa una corona fatta di candeline ac-cese: infatti, secondo la tradizione, è lei che porta la luce del sole sulla terra. La notte che precede la sua festa è considerata la più lunga dell’anno, ma, dopo la metà di dicembre, le giornate cominciano impercettibilmen-te ad allungarsi e le notti si fanno più brevi. E’ il primo segnale che il sole tornerà presto più luminoso e caldo a risvegliare e a riscaldare la terra, perché possa offrire i suoi doni agli uomini. Questa “festa della luce” è molto sentita nei paesi del grande nord, dove le notti invernali sono tanto più lunghe e fredde che da noi. Per festeggia-re S.LUCIA, in Svezia, il 13 dicembre, le ragazze vestite di bianco e con in testa una corona di foglie, ornata da sette candeline accese, distribuiscono, a chi incontrano, caffè e dolci a forma di sole.

DIcEMbRE: il 21 c’è il solstizio d’inverno: il sole raggiunge la massima distanza dall’equatore, le ore di buio superano le ore di luce

Il 25 DICEMBRE si celebra IL NATALE, la nascita della luce nel mondo: GESU’ BAM-BINO. Per festeggiarlo si usano molti sim-boli, come il PRESEPE allestito per la prima

volta a Greccio da S.Francesco. Accanto al BAMBINO ci sono la mamma MARIA e il papà GIUSEPPE, il bue ro-busto e paziente e l’asino buono e laborioso. Intorno, i pastori lo adorano e vigilano, sono nomadi e sono il sim-bolo della nostra vita passeggera nel mondo. LA STELLA COMETA che con la sua luce vince il buio della notte e guida e L’ALBERO VERDE che, con la sua potenza vitale, vince il freddo inverno e la morte.A tal proposito, si narra di un boscaiolo che, la Vigilia di Natale, fu colpito dal meraviglioso spettacolo delle stelle che brillavano attraverso i rami di un abete carico di neve. Per riprodurre lo splendore che aveva visto, il boscaiolo ta-gliò un piccolo abete, lo portò a casa e lo decorò di cande-line accese. Le candeline assomigliavano alle stelle e i fe-stoni alla neve. L’albero piacque agli abitanti del villaggio e l’usanza si diffuse in ogni casa. Un tempo si decorava l’abete di frutta: mele, arance, noci…poi si cominciò ad usare palline di vetro soffiato, mentre le luci colorate pre-sero il posto delle candele accese. Sotto

L’ALBERO, la mattina di NATALE, i bambini più fortunati trovano un regalo e pare che, a portarli in tutto il mondo, sia BABBO NATALE, un nonno rubicondo con la barba bianca, alla guida di una slitta volante trainata da velo-cissime renne fatate.

Nei tempi antichi, invece, nel giorno di NA-TALE ricorreva la festa pagana del Sole invin-cibile, che aveva come simbolo il gallo. E’ il gallo, infatti, che, per primo, tutte le mattine annuncia col suo canto la nascita del sole.

LO SCHIACCIANOCI è uno dei balletti clas-sici più famosi: proprio la notte di NATALE, un piccolo dono, uno schiaccianoci di legno si animò e portò la bambina che lo aveva ricevuto in un fantastico mondo.

per tutti voi, gli auguri più belliArrivederci al mese di gennaio

in compagnia dei RE MAGI e della NoNNINA MAGIcA

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s.GIoVANNI DI NoVELLARA (RE) via Provinciale sud, 45 tel.0522657123 - fax 657735 email: [email protected]

E’ sempre corretto limitare allo stretto necessario l’uso di farmaci, evi-tandone un’assunzione disinvolta e contestualmente ci sarebbe motivo di aumentare l’attenzione rispetto all’igiene orale e di seguire con scru-polo l’insorgere di qualsivoglia sintomo, affidandosi alle cure del proprio odontoiatra di riferimento, sottoponendosi dunque almeno ogni 4 mesi a visita di controllo. In seguito alle modificazioni fisiologiche che insorgo-no nelle donne durante la gravidanza, si presenta con maggior frequenza la malattia dei tessuti di sostegno dei denti che è influenzata sia dalla ge-netica e su ciò poco possiamo influire, ma anche dalla qualità dell’igiene orale, sulla quale molto possiamo e dobbiamo fare per evitare che una semplice infiammazione gengivale possa evolvere verso la formazione di tasche parodontali. La U.S.Food and Drug Administration sostiene che anestetici, antibiotici ed analgesici, hanno un ottimo grado di sicurezza. I medicinali potenzialmente teratogeni, che possono cioè determinare malformazioni fetali, sono molto pochi ed esplicano il loro grave effetto collaterale durante l’embriogenesi cioè tra la quinta e la decima settima-na di gestazione.I colleghi ginecologi, secondo diversi sondaggi ritengono eccessiva le cautele con le quali gli odontoiatri trattano le donne in gravidanza soste-nendo per la quasi totalità che non esiste rischi per la madre ed il feto.Tali sensazioni trovano all’attualità una conferma scientifica pertanto gli odontoiatri dovrebbero monitorare le loro pazienti in gravidanza con maggior frequenza di quanto non si faccia abitualmente.

EDuCAzIONE SANITARIA

Gravidanza e OdontoiatriaLe donne che si sottopongono ai periodici controlli odontoia-trici in gravidanza sono, secondo un sondaggio condotto ne-gli Stati Uniti, dal 25% al 50% del totale. Ciò accade perché in assenza di una adeguata informazione si tende a lasciare prevalere le preoccupazioni che legano alcuni farmaci e de-terminate operazioni alla possibilità di costituire un rischio per il feto e la madre.

di Luca Minghetti - Odontoiatra

cena dei collaboratori AVIs: fronda d’oro al dott. Alberto ferrari, tra ricordi e gratitudine

Si è svolta lunedì 29 novembre, in un clima di grande cordialità, la cena che ha riunito i tanti collaboratori della sezione AVIS di Novellara. Un centinaio di persone che dedicano il proprio tempo, a seconda della propria disponibilità, competenze, attitudini, a sostegno della promozione della donazione del sangue e dei valori di solidarietà ed altruismo che ne stanno alla base.La serata è stata l’occasione per ringraziare con particolare affetto chi per molto tempo ha dato, e continua a dare, un contributo prezioso all’Associazione. Primo fra tutti, il dott. Alberto Ferrari, al quale, avendo raggiunto il ragguardevole traguardo delle 75 donazioni, è stata consegnata la fronda d’oro. Egli ha ricordato come, fin dai suoi primi anni di università, frequentasse la sezione, una sorta di “palestra” professionale, ma soprattutto un gruppo di amici con cui condividere esperienze di vita e attraverso i quali conoscere il mondo del volontariato. Ciò che l’AVIS, agli esordi della sua carriera, ha dato al dott. Ferrari, questi l’ha restituito con una dedizione e un impegno sempre più consapevoli e maturi tanto da avere accettato, a distanza di anni, l’incarico di Direttore Sanitario prima e di Presidente poi, trasmettendo alla sezione locale gli strumenti adeguati per un servizio sempre più conforme alle richieste specialistiche del settore. Una storia, insomma, partita da lontano e ancora attuale di profonda amicizia, stima e collaborazione. Come tante altre d’altronde che nascono all’AVIS, in qualche caso “cedute” agli effetti del tempo e al sopraggiungere dei limiti legati all’età, ma ancora vive nella memoria delle persone e nelle relazioni create. È così per Erio Santachiara, il collaboratore per vent’anni sempre presente il sabato mattina per il disbrigo delle tante mansioni di tipo burocratico/amministrativo, a cui è stata conferita una targa di gratitudine e riconoscenza. Commovente anche lo spazio dedicato a Livio Catellani, uno dei fondatori dell’AVIS novellarese insieme ad Egisto Festanti e Carlo Mazzoni: un vero momento di storia, in cui i ricordi si sono incontrati con il presente, in un appello ai giovani e a chiunque sia idoneo a donare sangue, per salvare vite e controllare costantemente il proprio stato di salute, e a fare comunque volontariato in generale, il modo più bello per sentirsi utili e dare un senso alla propria vita.

segretario AvisPiero Ghidini

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REDAzIoNE: VIALE MoNtEGRAPPA, 54 NoVELLARA (RE) tEL. 0522/654447

Direttore responsabile: Dino Medici Proprietario: circolo il contemporaneo

Capo Redattore: Paolo Paterlini Redazione: Marco Villa, Giovanni franzoni, Giovanni Panini, Paolo bigi, simone oliva,

sara Lanza

Impaginazione: ci&Wi Corso Garibaldi, 36 Stampato presso tipolito Lugli Novellara via Prov.le Nord, 20/C

Il contenuto degli articoli firmati esprime l'opinione dell'autore e non necessariamente quella della redazione

mensile novellarese d'informazione Autorizzazione Tribunale Reg. stampa RE nº589 del 7/12/89

Sped. in abb. post. comma 27 art.2 Legge 549/95 - Fil. RE gr.III 70%

ANNA MARIA bEccHI E DEMEtRIo toRELLI

Un caro ricordo alla mamma e al papà dalla figlia Luisa, dal genero Walter e dagli adorati nipoti Fausto e Ilaria Santachiara.

cLINIo coRRADINI (GIusEPPE)Carissimo Giuseppe, grazie per tutto quello che hai fatto per noi e per il tempo che ci hai dedicato. Sarai sempre nei nostri cuori. Elsa, Sandro, Sandra e i tuoi adorati nipoti Valeria e Riccardo

cEsARINA fERRo LINo sANtINI

Vi ricorderemo sempre, Elsa Eros, Nadia, Sandro, Sandra, Marzia, Mirco, Valeria e Riccardo

LucA soPRANIA sei mesi dalla tua scomparsa ti rinnoviamo l’amore di sempre cogliendo l’occasione di ringraziare tutti gli amici cari e le persone che hanno dimostrato con la loro presenza, i silenzi, le donazioni fatte, di volerti bene.

Mamma Albertina, Lucio e i nonni.

MAtILDE GALLoNIGINo cAtELLANI

Nella ricorrenza natalizia vi ricordiamo con grande affetto. Giancarlo e Ave, Orianna e Nando, i nipoti Luca , Manuela, Veronica, Marcella Giovanni e Daniele e i pronipotini, Manuel, Martin, Gabriele e Anita.

AVIs informa:Sabato 8 e domenica 9 gennaio 2011, presso la sede AVIS di Novellara, ci sarà la consueta-donazione di sangue.Presentarsi dalle ore 7,30 alle 11,00Alimenti permessi prima della donazione compresi gli esami annuali: acqua, camomil-la, caffé, spremute, il tutto senza zucchero.Evitare tassativamente latte e suoi derivati.

Al termine ti verrà consegnato il calendario del 2011 e la strenna natalizia.

Il segretarioPiero Ghidini

sezione comunale Novellara

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In memoria di Rossi Giannino Rossi Sergio, Rossi Verilio, Rossi Albertina In memoria di Paluan Renzo Rondini NadiaLibera offerta Saccani Pellegrino

Offerte in favore dei servizi dell’istituzione “I Millefiori”In memoria di taschini GinaParmigiani Sasia, Grazioli Nadia, Festanti Maura, Lucenti Renata, Righi Rossana, Man-zotti Giuliana, Manzotti Gabriella, Soprani Si-monetta, Panisi Anna, Del Monte Anna

fAbIo bARtoLINell’ 11° anniversario della scomparsa lo ricordano con affetto la moglie Bruna i figli Sauro e Morena e i familiari tutti.

VAsco MEcuGNINella ricorrenza natalizia lo ricordano con affetto la moglie , i figli e i nipoti.

ANtoNIo PAoLo MEcuGNINel 5° anniversario della scomparsa lo ricordano con immutato affetto, la mamma Antonietta, i figli Lorenzo e Giulia i fratelli e i parenti tutti.

oDINo RossEttINel 13° anniversario della scomparsa dei propri cari li ricordano

con immutato affetto il figlio Luigi, la nuora Rosanna e la nipote Monica

NELLA bEDoGNI

GIusEPPINA sAN MARtINoNel’ 9° anniversario della scomparsa la ricordano con affetto la nipote Mariella con Paolo e Edith.

coRRADo MEDIcINel 1 anniversario della scomparsa lo ricordano con affetto la moglie Ivana, le figlie Maura e Patrizia, il genero, i nipoti e la pronipote.

uMbERto RossINel 10° anniversario della scomparsa lo ricordano con affetto la moglie cor-radini Lucia, il figlio Maurizio , la nuora Monica e i nipoti Gaia e Federica.

LEoNIDA LusuARDINel 4° anniversario della scomparsa

vi ricordano con affetto immutato i vostri cari.

cARoLINA fERREttI

DARAMMo sPAGGIARINella ricorrenza Natalizia i vostri cari

vi ricordano con affetto.

EbE subAzzoLI

ELEs bRuNA sAGRADINel 2° e nel 5°anniversario della loro scomparsa li ricordano con affetto

i figli Claudio e Giorgio, le nuore Afra e Cristina, il nipote Alessandro con Paola e il piccolo riccardo, le sorelle Laura e Lucia.

ALbERto VERoNI

GINo MARIANI cERAtIAd un anno dalla scomparsa lo ri-cordano con affetto la moglie Misa, la figlia Roberta, il genero Paolo e il nipote Davide.

zINI fERNANDoAd 1 anno dalla scomparsa di Armida e 1 mese di Fernando,

lasciando un grande vuoto in famiglia, li ricordano il figlio Andrea, la nuora Laura e le nipoti Monica e cecilia.

bELtRAMI ARMIDA

bRuNA MENozzI GIuLIo GuERRA GIANNINA MENozzIVi ricordiamo sempre con affetto, Anna e Nicoletta Guerra.

osANNA bAGNINel 12° anniversario della scomparsa la ricordano con affetto, la mamma Zanichelli Lina, i fratelli ovillio e odillo, le sorelle oli-vetta e ondina, cognati e cognate.

sEVERINo bAGNINel 15° anniversario della scomparsa lo ricordano con affetto la moglie Zani-chelli Lina, i figli Ovilio, Odillo, Olivetta e ondina, nuore generi e nipoti.

ADRIANo sPAGGIARINel 4° anniversario della scomparsa lo ricordano con affetto la moglie rosa, la mamma Orbella, i figli Paolo e Fabrizio, le nuore e i nipoti.

DANtE coRRADINILi ricordano con immutato affetto le sorelle Maria e Lucia

il cognato corrado e i nipoti.

stEfANo coRRADINI

I dipendenti e gli Amministratori del Comune di Novellara, in occasione del 1° anniversario della scomparsa di Vittorio Davolio, lo ricordano con grande affetto.

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Campagnola Emilia via Reggiolo, 22 tel.0522/663508

tel.0522/654224 - fax 0522/654545 - Email [email protected] - Internet www.lombardinivini.it

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