Date post: | 01-Nov-2014 |
Category: |
Education |
Upload: | maria-principato |
View: | 378 times |
Download: | 0 times |
Unità teoricaDIALETTI E ALTRI IDIOMI D’ITALIACarla Marcato
Elaborato gruppo 2 : R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M.Principato
gruppo 2 :Elaborato gruppo 2 : R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M.EE Principatomana, M
Unità teoricaDIALETTI E ALTRI IDIOMI D’ITALIACarla Marcato
Percorsi“C’era una volta ….” Lo cunto de li cunti da Giambattista Basile a Walt Disney
M. Sanfilippo
Dialoghiamo con il dialettoM. Pasqualone
Il tempo della parola: gioco e festa nel dialetto calabreseM. Sanfilippo
Incontriamo il dialettoM. Pasqualone
Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
Il dialetto è “un sistema linguistico autonomo” (Dardano)
Il dialetto è “una varietà parlata della lingua nazionale” (Dardano)
Il dialetto è “una varietà locale della lingua nazionale” (Marcato)
Dialetto dell’Italia o dialetti italiani?
Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
Il dialetto come “varietà” prevalentemente orale
Il dialetto come espressione di una cultura arretrata
Il dialetto come stigma di una comunità Demonizzazione socio – culturale del dialetto
Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
Un populu / mittitilu a catina / spugghiatilu / attuppatici a vucca / è ancora libiru. // Livatici u travagghiu / u passaportu / a tavula unni mancia / u lettu unni dormi, / è ancora riccu. // Un populu, / diventa poviru e servu, / quannu ci arrobbanu a lingua / addutata di patri: / è perso pi sempri. // Diventa poviru e servu, / quannu i paroli non figghianu paroli / e si manciano tra d’iddi. / Mi nn’addugnu ora, / mentri accordu a chitarra du dialettu / ca perdi na corda lu jornu […],
«Un popolo / mettetelo in catene / spogliatelo / tappategli la bocca, / è ancora libero. // Toglietegli il lavoro / il passaporto / la tavola dove mangia / il letto dove dorme, / è ancora ricco. // Un popolo, / diventa povero e servo, / quando gli rubano la lingua / avuta in dote dai padri: / è perduto per sempre. // Diventa povero e servo, / quando le parole non figliano parole / e si divorano fra loro. // Me ne accorgo ora, / mentre accordo la chitarra del dialetto / che perde una corda al giorno […].
(Ignazio Buttita, Lingua e dialettu)
“Nel dialetto è la storia del popolo che lo parla; e dal dialetto siciliano, così come dai parlari di esso, è dato apprendere chi furono i padri nostri, che cosa fecero, come e dove vissero, con quali genti ebbero rapporti, vicinanza, comunione”
(Giuseppe Pitrè)
“Conoscere il dialetto è possedere lo strumento per capire il mondo da cui siamo venuti e in cui siamo ancora immersi, non per limitare il nostro orizzonte, ma, al contrario, per collocare i fatti della nostra storia particolare nel quadro più ampio della storia e della cultura nazionale ed europea che è fatta di tanti contributi particolari che lentamente si sono aggregati e stanno ancora aggregandosi”.
( Tullio De Mauro)
Elaborato gruppo 2: R.- M. Fiore, G. Gullaci, M. Giulia Mammana, M. Principato
Criteri genealogico (Ascoli) Criterio storico – prospettico (Merlo) Criterio dell’isoglossia
Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
Area dialettale settentrionale (sonorizzazione e scempiamento)
Area dialettale centro meridionale (Metafonesi e raddoppiamento fono – sintattico)
Area meridionale (ammutinamento betacismo) Area meridionale estrema (retroflessione, impopolarità dell’infinito) Sistemi particolari: Sardo,
Friulano LadinoAree alloglotte
Le principali aree dialettali
Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
dialetti piemontesi lombardi liguri emiliani e romagnoli sicilianiLa denominazione risale a Bernardino Biondelli (1853) ed èdovuta al fatto che l’area condivide elementi che si ritrovano
inquella francese e che costituiscono il risultato di
un’evoluzionecomune, dal latino, per ragioni storiche e culturali: presenza di sostrato celtico presenza di un superstrato germanico continuità di rapporti con la Gallia sino all’XI secolo e anche
dopo.Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
“Lo cunto de li cunti” di Giovan Battista Basile
Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
Stranamente i nostri alunni guardano, approfondiscono, sono affascinati dal globale, ma non sempre riescono a cogliere la valenza della propria individualità, della propria tradizione che invece è dietro l’angolo: un racconto, una ninna nanna, un proverbio ripetuto spesso in modo vuoto e inconsapevole.
Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
… possedere lo strumento per capire il mondo da cui siamo venuti e in cui siamo ancora immersi, non per limitare il nostro orizzonte, ma,
al contrario, per collocare i fatti della nostra storia particolare nel
quadro più ampio della storia e della cultura nazionale ed europea che è fatta di tanti contributi particolari
che lentamente si sono aggregati e stanno ancora aggregandosi
T. De Mauro
raccolta di 50 fiabe in dialetto napoletano
edita fra il 1634 e il 1636 a Napoli ricalca il modello novellistico del
Decameron possiede i toni fiabeschi e popolari codice usato: lingua riflessa
È "il più antico, il più ricco e il più artistico fra tutti i libri di fiabe popolari...“ (B. Croce)
Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
Il Pentamerone è il primo e il più grande di tutti i racconti della nostra tradizione in
dialetto napoletano non solo perché ne è il fondamento, ma perché ne segna il
punto più alto. Infatti, non è una raccolta di fiabe anonime come ce ne sono tante, ma di racconti fiabeschi e fantastici di un unico autore dotato di genio e di grande
versatilità […] è il “cunto de li cunti” della plebe napoletana, un’ ‟opera letteraria di
prim’ordine, ed è l’humus culturale da cui ancora oggi attingono linfa e ispirazione
molti scrittori napoletani”R. La Capria
Con Basile il dialetto passa dall’oralità alla scrittura e si ferma nel tempo, lascia una traccia da cui è possibile poi risalire al nostro DNA, all’origine delle nostre parlate
Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci , M. G. Mammana, M. Principato
La Gatta Cennerentola Cagliuso Petrosinella I racconti di mia
mamma l’Oca (Charles Perrault) Le fiabe dei fratelli
Grimm
Stesso nucleo tematic
o
Importante risorsa per l’educazione interculturale poiché rileva la fiaba come forma narrativa molto antica di origine popolare
Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
Fratelli GrimmCharles Perrault G. B. Basile
Superare i pregiudizi Offrire un esempio di
letteratura riflessa Favorire la conoscenza del
patrimonio dialettale della storia letteraria
Conoscere la varietà e la ricchezza idiomatica presente sul territorio
Evidenziare il genere fiaba come forma narrativa molto antica di origine popolare.
Vedere la fiaba come strumento di confronto fra passato e presente
Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
http://lnx.ginevra2000.it/Disney/video_index.htm
FINALITÀ DEL PERCORSO Comprendere il significato
globale del testo Saper individuare i principali
elementi costitutivi di una fiaba Imparare a riconoscere il
significato delle parole e delle espressioni dialettali
Saper produrre brevi testi scritti ispirati alla struttura fiabesca
OBIETTIVI DEL PERCORSO: Favorire la consapevolezza del
valore del dialetto grazie ad una pro-spettiva pluriculturale (la fiaba dal dialetto all’italiano, alle lingue eu-ropee)
Sviluppare l’approccio alla manipolazione della lingua (flessibilità, creatività, ricchezza del lessico)
Suggerire la lettura e l‟uso di codici diversi per lo stesso testo (narra-tiva, film, teatro, musica/canzone) Competenze di riferimento per lo studente - Capacità di ascolto consapevole - Capacità di comprendere il valore del dialetto per superare eventuali atteggiamenti di rifiuto- Uso creativo del lessico dialettale e della forma/fiaba
Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
1^ ATTIVITÀ Leggere il testo fiabesco Porre a confronto diversi
testi in diversi codici Far conoscere a grandi
linee l’opera del Basile Cogliere il lessico
dialettale, tradurlo, confrontarlo con espressioni dialettali in uso
Produrre un glossario attorno all’opera del Basile
2^ ATTIVITÀ Manipolare la lingua Manipolare le fiabe Individuare i personaggi Individuare le funzioni
Elaborato gruppo 2 : R. M. Fiore, G. Gullaci , M. G. Mammana, M. Principato
G. Rodari
Superare i pregiudizi sul dialetto e considerarlo come una risorsa
Valorizzare il patrimonio linguistico-etnografico degli allievi
Considerare la cultura regionale come parte integrante della storia (sociale, linguistica, letteraria) d’Italia ed oltre
Stimolare ad un confronto pluriculturale Sviluppare la competenza metalinguistica
attraverso il confronto lingua/dialettoElaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
Pluralità di approcci Strategie innovative: uso dei media;
attività ludiche, creative e laboratoriali Uso di nuove tecnologie Approccio personale: “farsi ricercatori” Auto valutazione sul percorso effettuato Cooperative Learning Approfondimento interdisciplinare Costante richiamo alle indicazioni
nazionaliElaborato gruppo 2 : R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato
Giuseppe Gullaci, U.T.: Dialetti e altri idiomi d’Italia & Percorso sul dialetto “C’era una volta…..”Lo cunto de li cunti da Giambattista Basile a Walt Disney (pp 1-6 e 15)
Rosa M. Fiore, Unità teorica Dialetti e altri idiomi d’Italia & Percorso sul dialetto “C’era una volta…..”Lo cunto de li cunti da Giambattista Basile a Walt Disney (pp 7-14)
Maria Principato, Dialetti e idiomi d’ Italia, Unità teorica Dialetti e altri idiomi d’Italia & Percorso sul dialetto “C’era una volta…..”Lo cunto de li cunti da Giambattista Basile a Walt Disney (pp 11 – 17)
M. Giulia Mammana, Dialetti e idiomi d’ Italia, Unità teorica Dialetti e altri idiomi d’Italia & Percorso sul dialetto “C’era una volta…..”Lo cunto de li cunti da Giambattista Basile a Walt Disney (pp. 2, 5, 18, 19 e revisione complessiva)
Elaborato gruppo 2: R. M. Fiore, G. Gullaci, M. G. Mammana, M. Principato