+ All Categories
Home > Documents > Pratiche, comunità e competenze Cristina Zucchermaglio.

Pratiche, comunità e competenze Cristina Zucchermaglio.

Date post: 01-May-2015
Category:
Upload: fortunata-rossetti
View: 216 times
Download: 0 times
Share this document with a friend
22
Pratiche, comunità e competenze Cristina Zucchermaglio
Transcript
Page 1: Pratiche, comunità e competenze Cristina Zucchermaglio.

Pratiche, comunità e competenze

Cristina Zucchermaglio

Page 2: Pratiche, comunità e competenze Cristina Zucchermaglio.

C.Zucchermaglio, Padova, 10/5/2008

Alcune domande…..

• Cosa è il lavoro?

• Cosa è una pratica lavorativa?

• Perché serve una comunità?

• Dove sono le competenze?

Page 3: Pratiche, comunità e competenze Cristina Zucchermaglio.

C.Zucchermaglio, Padova, 10/5/2008

Workplace studies……

• Il lavoro non è:

– quello ipotetico e delle descrizioni formali e astratte (tecniche di task/ job analysis)

– una prestazione individuale ( (tutto dipende dalla adeguatezza/inadeguatezza individuale)

– la realizzazione, più o meno “corretta”, di compiti dati e assegnati (tutto dipende da procedure, norme e sanzioni)

Page 4: Pratiche, comunità e competenze Cristina Zucchermaglio.

C.Zucchermaglio, Padova, 10/5/2008

Sistema di codifica delle competenze (Spencer e Spencer,2000)

Competenze realizzative (orientamento al risultato, attenzione all’ordine, iniziativa……)

Competenze di influenza (persuasività, costruzione di relazione, consapevolezza organizzativa…..)

Competenze manageriali (attitudine al comando, cooperazione, leadership…..)

Competenze cognitive (pensiero analitico, pensiero concettuale, expertise…)

Competenze di efficacia personale (autocontrollo, flessibilità, autocontrollo…..)

Page 5: Pratiche, comunità e competenze Cristina Zucchermaglio.

C.Zucchermaglio, Padova, 10/5/2008

Sistema di codifica delle competenze (Spencer e Spencer,2000)

Iniziativa: disposizione ad agire anche senza indicazioni

Cooperazione: lavorare con altri piuttosto che da soli

Pensiero concettuale: riconoscere modelli astrattii e rapporti fra situazioni complesse

Autocontrollo: avere il controllo delle proprie emozioni ed evitare la reattività nel conflitto

Page 6: Pratiche, comunità e competenze Cristina Zucchermaglio.

C.Zucchermaglio, Padova, 10/5/2008

Workplaces studies…….

• Il lavoro come insieme di pratiche

– interattivamente realizzate – continuamente negoziate– modificate, situate e riconfigurate

dagli attori sociali

Page 7: Pratiche, comunità e competenze Cristina Zucchermaglio.

C.Zucchermaglio, Padova, 10/5/2008

Dall’”eseguire in astratto”(es. Orientamento al risultato)

al “costruire/performare localmente “ (decidere, discutere,, pianificare,,affrontare imprevisi)

Cosa è una pratica lavorativa?

Page 8: Pratiche, comunità e competenze Cristina Zucchermaglio.

C.Zucchermaglio, Padova, 10/5/2008

Dal “cognitivo e mentale”(es, pensiero concettuale)

alla conoscenza pratica, situata

”ancoraggio materiale”:• nei discorsi con altri • nel tempo e nello spazio• nelle infrastrutture• negli strumenti e nelle

tecnologie• nell’evoluzione storica-

culturale e istituzionale….

Cosa è una pratica lavorativa?

Page 9: Pratiche, comunità e competenze Cristina Zucchermaglio.

C.Zucchermaglio, Padova, 10/5/2008

Dal “chi fa”(individuo che ha inizativa, autocontrollo, sensibilità interpersonale…..)i

al“cosa si fa” (linee di attività

congiunta, coordinate,negoziae,

in evoluzione)

Cosa è una pratica lavorativa?

Page 10: Pratiche, comunità e competenze Cristina Zucchermaglio.

C.Zucchermaglio, Padova, 10/5/2008

Perché serve una comunità?

Le pratiche lavorative e le competenze:

* vengono create, diffuse e costudite nelle comunità

* sono distribuite nella organizzazione dell'attività

Le comunità sono “contenitori” sociali delle pratiche che li

costituiscono e definiscono (nel bene e nel male)

Page 11: Pratiche, comunità e competenze Cristina Zucchermaglio.

C.Zucchermaglio, Padova, 10/5/2008

Le competenze distribuite nelle comunità

Orr, 1995: Condividere le conoscenze, celebrare l'identità. La memoria di comunità in un cultura di servizio.

Non uso della documentazione tecnica fornitadall'azienda

Page 12: Pratiche, comunità e competenze Cristina Zucchermaglio.

C.Zucchermaglio, Padova, 10/5/2008

Le competenze distribuite nelle comunità

• Storie di guerra "situate”( invece di albero decisionale astratto):

– incorporano un repertorio di pratiche lavorative efficaci nella soluzione di problemi (competenza pratica in azione)

– forma privilegiata di discorsoforma privilegiata di discorso attraverso cui i tecnici costruiscono e distribuiscono la competenza della comunità(““memoria di comunitàmemoria di comunità”).”).

Page 13: Pratiche, comunità e competenze Cristina Zucchermaglio.

C.Zucchermaglio, Padova, 10/5/2008

Le competenze distribuite nelle comunità

Ogni tecnico condivide narrativamente le informazioni con glialtri:

* per essere legittimato e riconosciuto come membro membro competentecompetente

* per contribuire allo sviluppo della competenza competenza espertaesperta della comunità. della comunità.

Page 14: Pratiche, comunità e competenze Cristina Zucchermaglio.

C.Zucchermaglio, Padova, 10/5/2008

Le competenze distribuite nelle comunità

Carattere non individualenon individuale della competenza esperta

CompetenzaCompetenza come una costruzione discorsiva e collaborativa di compiti, soluzioni e innovazioni

Micro-negoziazioni e di pratiche di interpretazione congiunta che costituiscono l’attività quotidiana delle comunità lavorative (Zucchermaglio, Alby, 2005)

Page 15: Pratiche, comunità e competenze Cristina Zucchermaglio.

C.Zucchermaglio, Padova, 10/5/2008

Distribuzione delle competenze

Le comunità possono affrontare compiti più complessi (di cui non esiste un corrispettivo individuale)

Sistemi di cognizione distribuita (Hutchins, 1995):

centrale la distribuzione

delle competenze

nella comunità

Page 16: Pratiche, comunità e competenze Cristina Zucchermaglio.

C.Zucchermaglio, Padova, 10/5/2008

Distribuzione delle competenze

NON:

Tutti sanno fare tutto (sistema anti-economico)

OPPURE:

• Ognuno sa fare una cosa particolare (sistema poco sicuro e fragile )

Page 17: Pratiche, comunità e competenze Cristina Zucchermaglio.

C.Zucchermaglio, Padova, 10/5/2008

Distribuzione delle competenze

Per compiti più semplici competenze

ridondanti

Per compiti più complessi

competenze

meno ridondanti

(pochi le sanno

svolgere).

Page 18: Pratiche, comunità e competenze Cristina Zucchermaglio.

C.Zucchermaglio, Padova, 10/5/2008

Distribuzione delle competenze

Disomogenità e differenza tra le competenze anchecollegata alla produttività e capacità di innovazionedelle comunità (Dunbar, 1993)

L’interazione argomentativa permette di fare:

* meno errori ( che individui da soli)* ragionamenti più complessi e creativi (analogie, ipotesi, soluzioni, ecc)

Page 19: Pratiche, comunità e competenze Cristina Zucchermaglio.

C.Zucchermaglio, Padova, 10/5/2008

Pratiche lavorative e lavori “sociali”

In molti lavori “sociali” (servizi sociali, comunità di minori ecc.) :

– tendenza a vedere solo il proprio lavoro individuale (senza contesto materiale e sociale)

– sottovalutazione complessità sociale lavoro

– distribuzione delle competenze? •

Page 20: Pratiche, comunità e competenze Cristina Zucchermaglio.

C.Zucchermaglio, Padova, 10/5/2008

Pratiche lavorative e lavori “sociali”

• Saglietti, M. (2006). Ricerca etnografica in una casa-famiglia:

[9] Ricercatrice: «Il vostro è un lavoro di gruppo o è essenzialmente solitario?».

– Barbara: «No, noi non lavoriamo mai in gruppo…tranne che in questi momenti».

• L’assistenza ai ragazzi come impresa individuale

• Non consapevolezza della dimensione sociale delle pratiche lavorative e organizzative

Page 21: Pratiche, comunità e competenze Cristina Zucchermaglio.

C.Zucchermaglio, Padova, 10/5/2008

Pratiche lavorative e lavori “sociali”

Non uso di risorse di sostegno alla costruzione, mentenimento e innovazione pratiche condivise:

• Spazi (non spazio privato per le operatrici)

• Tempi di lavoro (ambiguità e non coordinamento nelle responsabilità, momenti vuoti altri troppo pieni, turni poco “pensati”, supervisione svuotata)

Page 22: Pratiche, comunità e competenze Cristina Zucchermaglio.

C.Zucchermaglio, Padova, 10/5/2008

Pratiche lavorative e lavori “sociali”

Artefatti non negoziati e pensati (vuoti e ritualistici): riempire schede; agenda “confusa” (ambigua, causale)


Recommended