26Prato città della moda | uno scatto in avanti
Prato città della moda | uno scatto in avanti
cambiamento che la Camera di Commercio di Prato
ha cercato di innescare in questi ultimi anni, mettendo
in campo una serie di iniziative che si sono realizzate
anche grazie alla collaborazione delle associazioni di
categoria. Un’esigenza che ha preso forma in seguito
ai numerosi cambiamenti intervenuti nel mercato
negli ultimi anni, con l’affacciarsi sulla scena di
“Dire ‘Prato: città della moda’, dare risalto alla
grande creatività e alla capacità innovativa
l’elemento centrale e prevalente di un sistema
promuovere l’arte, la storia, le bellezze naturali
attraverso un elemento economico – chiave.
“Linee di indirizzo e di programma”
delibera Consiglio n.19 del 20.11.2002
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nuovi e temibili competitori e di un modello di produzione che vede sempre più
protagonisti i paesi dell’area asiatica.
crisi della domanda, da un rallentamento di quei paesi che storicamente sono
stati sempre i partner privilegiati di Prato, come la Germania, gli Stati Uniti, il
Giappone. A tutto questo si è accompagnato il fenomeno della delocalizzazione e
della produzione a basso costo, che ha creato un vero e proprio tsunami all’interno
del mercato.
In questo contesto l’eccellenza del distretto tessile richiede di essere accompagnata
possibile anche grazie alla considerevole presenza di manodopera cinese sul nostro
territorio.
Fare squadra contro la crisi:il piano di rilancio del tessile
Elaborato nel 2003, il piano straordinario di rilancio del tessile, varato in
contemporanea al Piano moda della Regione Toscana, doveva servire per stimolare
il rinnovamento del settore, con uno stanziamento di fondi considerevoli che sono
stati utilizzati dalle associazioni di categorie per una serie di iniziative ritenute
strategiche.
Per arrivare all’elaborazione del piano di intervento, la Camera di Commercio
di Prato ha coordinato un tavolo di lavoro al quale hanno preso parte le parti
economiche e sociali del distretto, che è stato condiviso e che ha segnato un
importante momento di sinergia tra le forze in gioco.
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PIANO DI RILANCIO DEL TESSILEtotale stanziamento € 890.000
_ standardizzazione delle procedure
di comunicazione tra committenti e
terzisti
_ progetti di allungamento
_ indagine della grande distribuzione
organizzata europea
_ Iniziative di promozione del
specializzate e di settore
Riorganizzazionedistretto
Promozionee internazionalizzazione
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Prato e la lobby in Italia e in Europa
I cambiamenti intervenuti nello scenario competitivo che hanno dovuto affrontare
le imprese che operano in settori tradizionali, hanno reso necessario stabilire dei
contatti con le istituzioni europee, chiamate a disegnare il futuro dell’economia
europea e a tracciare le linee di sviluppo dei comparti produttivi.
Far comprendere a Bruxelles che il tessile non è un settore maturo è stato
un obiettivo per il quale la Camera di Commercio di Prato ha iniziato a lavorare
sinergie per poter fare azione di lobby sulle istituzioni comunitarie. In questa ottica
è stata organizzata il 30 settembre
2003 una tavola rotonda in
occasione di Prato expo con alcuni
rappresentanti della Commissione
europea, dal titolo “Le prospettive
di sviluppo del settore tessile – Il commercio
internazionale e le politiche internazionali
dopo Cancun”, per poter discutere dei risultati
dei negoziati internazionali.
Grazie al proprio impegno, il presidente
Rinfreschi è poi riuscito ad entrare a far parte come membro effettivo del gruppo
di lavoro sul dialogo Euromediterraneo, nato in seno al Gruppo di alto
livello istituito presso la Commissione europea e chiamato ad individuare progetti
strategici per lo sviluppo del settore. L’Italia ha individuato in Rinfreschi il proprio
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Due momenti della tavola
rotonda del 30/09/03
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Monitoraggio sui prodotti tessili venduti a Prato
dalla Camera di commercio di Prato su un campione di 122 capi di abbigliamento
messi in vendita in negozi tradizionali,
grande distribuzione e mercato.
dal Laboratorio dell’Istituto Buzzi
è accompagnato da un’etichetta
di composizione errata e fornisce
quindi informazioni sbagliate al
consumatore.
dichiarato come importato e solo il
è già di fatto presente sulla maggioranza
dei capi posti in commercio e che una
regolamentazione più attenta a livello
europeo su questo tema sarebbe utile
per evitare che ci sia un utilizzo erroneo
dell’indicazione, teso solo a mettere in
confusione il consumatore.
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rappresentante in seno a questo organismo; Rinfreschi ha lavorato in questi
anni come co-leader del gruppo di lavoro sulla competitività insieme al Libano.
in due anni ma in seguito, visti i risultati raggiunti, è stato prorogato di altri due
anni.
Sono poi stati avviati anche alcuni contatti con la Commissione europea per
valutare la possibilità di estendere il riconoscimento dell’IGP (indicazione
individuando nel cardato pratese un prodotto con le caratteristiche ideale per fare
da esperienza pilota.
A livello nazionale la Camera di Commercio di Prato è stata promotrice, insieme
a quella di Varese, della costituzione dell’organismo intercamerale per
, al quale hanno aderito 22
Camere di Commercio italiane. L’organismo, di cui Rinfreschi è vice presidente,
è stato costituito nel 2005, ma è già riuscito ad elaborare un sistema volontario
settembre. Inoltre ha lavorato per avviare i controlli sul mercato dei prodotti tessili,
un ambito nel quale le Camere di Commercio potrebbero operare in accordo con il
di lavorazione
Con la crisi del settore il problema del prezzo delle commesse si è fatto più pressante
e le associazioni di categoria hanno chiesto alla Camera di Commercio di fornire
uno strumento adeguato che aiutasse soprattutto i terzisti ad individuare i costi
delle lavorazioni. Sono quindi state effettuate quattro indagini sui costi di tessiture,
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aiutare gli imprenditori ad individuare il proprio punto
di equilibrio, cercando di potenziare la managerialità di
queste imprese.
Lo stesso gruppo di lavoro formato da artigiani ed
industriali ha poi continuato a lavorare anche per
l’adeguamento del contratto di subfornitura alle imprese
del distretto, un gesto concreto per sostenere l’integrità
tra committenti e terzisti. E’ stato quindi licenziato
categoria hanno promosso tra i loro associati.
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Occorre lavorare per favorire l’incontro delle imprese
dell’area con tutto ciò che il mondo della ricerca
rende disponibile per uso industriale. Sono stati fatti
passi avanti, ed il progetto Tra Tec, che l’Unione ha
realizzato proprio con il supporto della Camera di
Commercio, si propone di moltiplicare le occasioni di
immissione di nuove tecnologie nelle imprese.
valorizzazione delle produzioni pratesi di alta qualità:
l’ottimo esito mediatico delle iniziative effettuate ne è
a disposizione delle imprese che vogliono crescere e
delle lavorazioni terziste sono state, ciascuna a suo
modo, occasioni per far crescere la consapevolezza
delle imprese su aspetti importanti della loro attività.
Vorrei ricordare anche la comune battaglia per il
made in.
Sì, abbiamo sottoposto alla Camera dei progetti che
rispondevano alle esigenze delle imprese ed abbiamo
trovato ascolto e supporto: un buon metodo di
lavoro.
Carlo LongoPresidente Unione Industriale Pratese
Tessile e innovazione, un binomio cruciale. Cosa si può dire sulla situazione di Prato ?
Con la Camera di Commercio avete lavorato anche per il cashmere, l’inter-nazionalizzazione, le aggregazioni, i rap-
quali i risultati ?
allora, quello fra la Camera di Commercio e le industrie pratesi ?
Tre domande a|
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Il sistema volontario di rintracciabilità del sistema moda di ITF a Prato
Fornire al consumatore una informazione puntuale e corretta sulla storia dei
elaborato da ITF, l’organismo delle Camere di Commercio che si occupa di moda,
alla stesura del quale ha collaborato anche la Camera di Commercio di Prato.
Le informazioni vengono raccolte in
un’etichetta, che riporta l’indicazione del
luogo di produzione delle principali fasi di
lavorazione del prodotto, richiamando il
nobilitazione e la confezione.
aver dimostrato di essere in grado di essere in grado di tenere traccia documentale
delle proprie lavorazioni.
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Sistema di RintracciabilitàGarantito dalle Camere di Commercio
fatevi riconoscere
zoomIl Sistema ITF in Dettaglio
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Le aggregazioni e l’allungamento
La ridotta dimensione delle imprese pratesi è uno dei fattori di criticità per il
rilancio del settore. Per questo negli ultimi anni è stata più volte invocata l’esigenza
di provvedere ad aggregazioni tra imprese che permettessero di creare strutture
più solide e meglio articolate, in grado di competere sul mercato.
Industriale Pratese ha costituito
una società con la mission di
accompagnare le imprese nel
percorso di selezione del partner
e realizzazione della fusione,
alla quale anche la Camera di
Commercio ha aderito.
sulle possibili opportunità che
potrebbero aprirsi al distretto
pratese con un allungamento
un’indagine sulla Grande
Distribuzione Organizzata
Europea, per accertare se e quale spazio potrebbe conquistare il distretto pratese
con un’offerta integrata di confezioni. Ne è emersa la necessita di potenziare i
servizi accessori alla produzione, per monitorare qualità e tempi di consegna.
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Certamente. Hanno permesso ad alcune aziende di
riposizionarsi e hanno rappresentato un’occasione
per dare spazio a delle innovazioni, anche se molte
questioni restano da risolvere.
Si investe poco e non ci sono gli strumenti adeguati
per il trasferimento tecnologico. E poi c’è molta
innovazione informale nei processi, che viene messa
in circolo senza essere brevettata. Nelle Pmi la cultura
della protezione intellettuale è troppo scarsa.
Credo che sia importante farci carico del problema di
tenere i giovani nel tessile, perché abbiamo bisogno
di teste e risorse nuove. Una ricetta per riuscire in
questo intento non c’è, ma credo che nel corso del
prossimo mandato la Camera di Commercio dovrà
affrontare questo problema in maniera seria.
Anselmo PotenzaConsigliere camerale e Presidente Cna Prato
I contributi straordinari del piano di rilancio del tessile erogati dalla Camera di Commercio hanno fatto registrare qualche risultato ?
Parlando di innovazione, per le imprese sembra
questa direzione…
Nell’artigianatosi avverte molto il problema del passaggio generazionale in azienda. Quali possono essere le soluzioni ?
Tre domande a|
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La Vetrina Giovani stilisti e la collaborazione con il Polimoda
L’incontro tra le giovani leve della moda e il mondo della produzione è fondamentale
per la crescita del settore. Per questo la Camera di Commercio di Prato cerca sempre
di coinvolgere il Polimoda, ci cui è socia, nelle iniziative di promozione, tenuto conto
che si tratta di un luogo di formazione di fama internazionale.
Per facilitare le imprese del territorio ad entrare in contatto con i nuovi talenti,
la Camera di Commercio di Prato ha promosso la Vetrina Giovani Stilisti,
un servizio innovativo per
agevolare l’incontro tra
domanda e offerta. Si tratta
di una vera e propria banca
dati riservata alle nuove
leve che caratterizzeranno
il futuro della moda italiana
ed internazionale, che hanno
la possibilità di inserire
il proprio curriculum. Lo
scopo è quello di fornire alle
imprese che operano nel
settore tessile-abbigliamento
uno strumento in grado
di soddisfare le esigenze
di personale altamente
in grado di evitare inutili dispendi di tempo e di energie.
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salto di qualità, che sembra però interessare di più
i giovani. Molti dei nostri imprenditori hanno una
il passaggio.
Certamente, ma è questa la strada che dobbiamo
seguire. Con un gruppo di imprese di Confartigianato
abbiamo intenzione di aprire un negozio all’Outlet di
Barberino di Mugello; credo che questa sia una bella
palestra.
C’è bisogno di rinnovamento, ma non credo che il
modello artigiano sia in crisi, anche se il settore ha
genere per noi funziona un modello inverso: all’inizio
Ma se poi la crisi perdura la bassa redditività rende
Stefano AcerbiConsigliere camerale e Presidente Confartigianato Prato
L’allungamento della
sul quale avete puntato molto con i progetti del piano di rilancio del tessile. A che punto siamo ?
Ma per chi ha sempre lavorato come terzista non è anche più
con il consumatore ?
La crisi dell’artigianato si è acutizzata negli ultimi anni. E’ forse legata alla crisi generale di un modello di impresa ?
Tre domande a|