LA SCUOLA
comunità di apprendimento
Daniele Novara, pedagogista direttore CPP
La scuola italiana ha un problema
metodologico. Le riforme non hanno mai
neanche sfiorato questo punto.
Maria Montessori, il movimento freinettiano e
altri portatori di metodi avanzati sono sempre
stati ai margini del panorama scolastico
italiano.
Scuola Montessori anni ‘20
Don Milani anni ‘60
Mario Lodi anni ‘70
Curioso al proposito che nei programmi delle
elementari (primaria) non compaia mai la
parola «lezione» mentre la didattica comune
si basa su questo dispositivo.
La scuola sembra costruita su pratiche inerziali che non hanno alcuna intenzionalità metodologica ma che continuano all’infinito senza consapevolezza delle loro origini.
Le note
La campanella
I cortili piatti
L’intervallo nei banchi
La disposizione dei banchi
aula 1920
aula 1940
aula 1955
aula 1990
aula 1995
aula 2000
aula 2015
aula 2016
aula 2017
aula 2018
aula 2018
OBIETTIVI O COMPETENZE
DA RAGGIUNGERE
(curriculum o
programma)
TRASMISSIONE
FRONTALE
(lezione verbale o
videolezione)
VERIFICA DEGLI
OBIETTIVI NON
RAGGIUNTI IN OGNI
SINGOLO ALUNNO
CENTRALITĂ
DOCENTE
La scuola del controllo
PUNTI DI PARTENZA
DI OGNI ALUNNO
ESPERIENZE DI
APPRENDIMENTO:
Laboratori e
situazioni di
valorizzazione delle
risorse degli alunni
VERIFICA DEI
PROGRESSI
PERSONALI
CENTRALITĂ GRUPPO
CLASSE E
PROTAGONISMO
ALUNNI:
processi di
condivisione, di
scambio, di imitazione
con DOCENTE REGISTA
La scuola dell’apprendimento
LA SCUOLA MAIEUTICA
1. Si impara dai compagni, nella condivisione
con gli altri; copiare non solo è possibile ma è
proprio l’imitazione reciproca che permette di
apprendere.
2. Si impara con le domande, quelle
maieutiche che non cercano la risposta
esatta ma attivano motivazione, interesse,
curiosità e la voglia di scoprire.
3. Si impara nel laboratorio non ascoltando
più o meno passivamente chi sta facendo
lezione, nella concretezza delle esperienze
dirette, nel cercare risposte ai problemi
usando tutte le informazioni possibili.
4. Si impara valutando i progressi, evitando
l’elenco degli errori, monitorando il percorso
di crescita senza giudicare le incertezze.
Ad esempio la prova Invalsi maggio 2012, 2° elementare: Questo è il titolo del racconto che poi leggerai: “La gara di barche”. Leggendo questo titolo puoi aspettarti che il racconto parli di alcune cose, indica quali. Ricordati che devi mettere una sola crocetta. Domanda 1 Le barche saranno: a. di tanti colori b. più di una c. molto grandi d. tutte belle
5. Si impara sbagliando, provando e
riprovando finché la conoscenza smette di
essere teorica e diventa capacità applicativa,
padronanza, competenza concreta.
6. Si impara con l’insegnante che fa da
regista che non vuole stare al centro e lascia
sempre il protagonismo ai suoi allievi,
predisponendo più che disponendo.
7. Si impara divertendosi, se la didattica
sorprende, è creativa, imprevedibile, diventa
scoperta continua.
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dell’apprendimento innovativo e di qualità
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