C.P.I.A. AREZZO CENTRO PROVINCIALE PER L’ISTRUZIONE DEGLI ADULTI
Piazza del Popolo n. 6– 52100 AREZZO
Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca Scientifica
PEC:[email protected] -TEL. 0575/1739609- C.F. 92080740514- COD.MECC. ARMM06700C -e-mail:
CORSO DI FORMAZIONE/AUTOAGGIORNAMENTO
Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca Scientifica
DICEMBRE 2016 – FEBBRAIO 2017
OBIETTIVI DEL CORSO 1. Rispondere correttamente ai nuovi obblighi della
formazione in servizio. 2. Rafforzare le competenze in tema di ambiente di
apprendimento in un contesto teso all’integrazione socio-scolastica e alla relazione interculturale, partendo dall’analisi della normativa.
3. Condividere esperienze e modalità di approccio alla complessità, attraverso la valorizzazione delle buone pratiche scolastiche in atto nel Cpia.
4. Individuare i punti di forza e di debolezza, rafforzare i primi e tentare di correggere i secondi.
5. Migliorare l’analisi delle competenze in entrata per poter progettare interventi mirati, al fine di garantire il più ampio successo formativo.
Inquadrare il CPIA nel contesto storico-normativo (breve sintesi)
DAL DOPOGUERRA AD OGGI
1 gennaio 1948 artt. 33 e 34 della Costituzione : concetti attuati solo con la legge 1859/62, (nascita della scuola media e obbligo di istruzione a 14 anni). Principio della
gratuità e dell’universalità. La Carta anticipa l’art.26 della Dichiarazione dei diritti umani dell’ONU del 1948:« Ognuno ha
diritto ad un'istruzione. L'istruzione dovrebbe essere gratuita, almeno a livelli elementari e fondamentali. L'istruzione elementare dovrebbe essere obbligatoria. L'istruzione tecnica e professionale, dovrebbero essere generalmente fruibili, così come pure un'istruzione superiore dovrebbe essere accessibile sulle basi del merito.
Chiara la connessione con l’art.3 Cost. «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di …. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana…….
Statuto dei lavoratori art.10 L. 300/1970 Diritto allo studio lavoratori
• La prima attuazione si ebbe tre anni dopo, aprile 1973, CCNL metalmeccanici, che introdusse l'istituto delle 150 ore. Pubblico impiego solo nel 1988 (D.P.R. 395/88).
Legge 59/97 “Bassanini”: decentramento amministrativo e «deregulation»
Legge Treu 24 giugno 1997, n. 196 l’obbligo di istruzione è elevato dai 14 ai 16 anni;
si prevede l’obbligo formativo fino a 18 anni sancito con la legge 144 del 17 maggio del 1999: a) nel sistema di istruzione scolastica; b) nel sistema della formazione professionale di competenza regionale; c) nell'esercizio dell'apprendistato.
Dal diritto/obbligo di istruzione al diritto di cittadinanza attiva
In Italia nascono i CTP O.M. n.455 29 luglio 1997
Obiettivi sociali dell’educazione permanente: inserimento dei giovani nel mondo del
lavoro, lotta alla disoccupazione, accoglienza agli immigrati, integrazione degli
emarginati.
CTP luogo di incontro tra scuola elementare e media e soggetti preposti alla formazione,
ereditano le esperienze dei corsi di alfabetizzazione primaria e corsi per lavoratori.
Con Decisione n. 2493/95, il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione
europea proclamano il 1996 anno europeo dell’istruzione e della formazione lungo
tutto l’arco della vita (lifelong learning).
AUTONOMIA SCOLASTICA didattica, amministrativa, organizzativa (D.P.R. n.
275/1999) trova origine nell'art. 21 della legge 15 marzo 1997, n, 59, dove viene definita
l'articolazione dell'attività didattica e si introduce il principio sulla flessibilità oraria dei
docenti. D.Lgs. N.165/2001 Dirigenza scolastica D.I. n.44/2001 controllo di
gestione Succede al 1994– T.U. Legislazione scolastica
Nel marzo del 2000, a Lisbona, il Consiglio Europeo adottò l’obiettivo strategico di
"diventare l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in
grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro
e una maggiore coesione sociale». L’UE realizza due tappe basilari verso la creazione
dell’apprendimento permanente: crea il F. Sociale Europeo, una specifica misura
finalizzata alla formazione permanente della popolazione adulta e pubblica un
Memorandum nel quale rende espliciti 6 messaggi chiave:
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1 ACCESSO UNIVERSALE E PERMANENTE all’istruzione e formazione o
L’AGGIORNAMENTO delle competenze di base per la partecipazione attiva alla
società della conoscenza;
2. > INVESTIMENTI IN CAPITALE UMANO;
3. SVILUPPARE LE INNOVAZIONI NELLE TECNICHE DI INSEGNAMENTO
sfruttando le ICT
4. MIGLIORARE I RISULTATI DELL’APPRENDIMENTO FORMALE ma anche
proporre ed elaborare strumenti capaci di certificare gli apprendimenti acquisiti in
ambito NON FORMALE ED INFORMALE;
5. RIPENSARE L’ORIENTAMENTO rivolto alle persone di qualsiasi età;
6. OFFRIRE OPPORTUNITÀ FORMATIVE IL PIÙ POSSIBILE ACCESSIBILI
AGLI UTENTI FAD
(L. n. 92/2012, art. 1, comma 52). Dal lifelong al lifewide learning.
Per apprendimento formale si intende quello che si attua nel sistema di istruzione e formazione … e che si
conclude con il conseguimento di un titolo di studio o di una qualifica o diploma professionale, conseguiti
anche in apprendistato…”
Per apprendimento non formale si intende quello caratterizzato da una scelta intenzionale della persona, che
si realizza al di fuori dei sistemi indicati al comma 52, in ogni organismo che persegua scopi educativi e
formativi, anche del volontariato, del servizio civile nazionale e del privato sociale e nelle imprese”
Per apprendimento informale si intende quello che, anche a prescindere da una scelta intenzionale, si realizza
nello svolgimento, da parte di ogni persona, di attività nelle situazioni di vita quotidiana …»
L’Italia risponde alle Indicazioni e Raccomandazioni europee ripensando i CTP e nella legge finanziaria n.296
del 2006 riorganizza l’istruzione degli adulti, primo segmento dell’intero processo di Riforma dell’intero sistema
dell’istruzione e formazione (seguirà la Riforma Gelmini). D.M. 25 ottobre 2007 decreta l’istituzione dall’a.s.
2008/2009 dei CENTRI PROVINCIALI PER L’ISTRUZIONE DEGLI ADULTI, passando dal concetto di
Educazione (assistenziale) a quello di Istruzione e Formazione degli adulti. Ma il Regolamento sarà emanato solo
il 29 ottobre 2012 (DPR 263) e le Linee guida pubblicate in Gazzetta Ufficiale solo il giorno 8 giugno 2015. I
CPIA cominciano ad agire dall’a.s. 2014/15.
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-ORDINAMENTI FOTOCOPIA DEI CORSI DIURNI
-MANCANZA DI AUTONOMIA PERCHÈ INCARDINATI IN ISTITUTI COMPRENSIVI O
SUPERIORI CHE LI HANNO MANTENUTI IN UNO STATO DI SUBORDINAZIONE
-ASSENZA DI UN SISTEMA F.A.D.
-CARENZA DI UNA CHIARA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
-FORMAZIONE INADEGUATA DEL PERSONALE DOCENTE E ATA
-CARENZA DELLE RISORSE UMANE, MATERIALI E FINANZIARIE
-LIMITI BUROCRATICI CHE TENDONO AD AUTORIPRODURRE UN SISTEMA VIRTUALE
E NON REALE E CHE LIMITANO L’AZIONE E L’INIZIATIVA
Limiti che si possono travasare nei Cpia rendendo sterile il tentativo di Rinnovamento.
2001 Riforma del Titolo V della Costituzione art.117 l’Autonomia scolastica
assume rilievo costituzionale, mantenuto anche in sede di modifica della legislazione
esclusiva e/o concorrente.
I C.p.i.a. realizzano un'offerta formativa finalizzata al conseguimento di titoli di studio relativi a :
-Ciclo primario I PERIODO I LIVELLO (ex licenza media) I PERIODO SECONDO LIVELLO
(mono-biennio superiori)
-Certificazione attestante le competenze dell´istruzione dell´obbligo
-Raggiungimento di un livello della lingua italiana, almeno Livello A2 dei sei livelli previsti dal
Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue (QCER).
Il QCER o Common European Framework of Reference for Languages (CEFR) è un sistema
impiegato per valutare le abilità conseguite nello studio di una lingua europea.
I sei livelli di competenza (A1, A2, B1, B2, C1, C2) e i tre livelli intermedi (A2+, B1+, B2+)
articolati nel QCER sono utilizzati in tutta Europa.
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- Il CPIA è una istituzione scolastica autonoma ai sensi del DPR 275/99, con proprio
organico, risorse e amministrazione, che realizza una offerta formativa strutturata per
livelli di apprendimento
- Può ampliare l’offerta formativa nell’ambito della propria autonomia stipulando accordi
di rete con soggetti pubblici e privati e utilizzare la quota di autonomia del 20%.
- È articolato su più punti di erogazione del servizio con una SEDE CENTRALE
- Deve stipulare accordi con IT, IP e LA, per costituire Commissioni per la definizione del
Patto formativo individuale
- Svolge attività di Ricerca, Sperimentazione e Sviluppo (RS&S) in materia di istruzione
degli adulti ai sensi del DPR 275/99,
I percorsi di istruzione di 1. livello
Primo periodo didattico
Secondo periodo didattico
8 competenze chiave e
risultati apprendimento
aggregati per 4 assi
culturali DM 139/07 L2 Istruzione degli adulti Istruzione in carcere
-10% DEL PERCORSO FORMATIVO PER LA PARTECIPAZIONE DELL’ADULTO
ALLA DEFINIZIONE DEL PFI NELL’AMBITO DELLA FASE DI ACCOGLIENZA E
ORIENTAMENTO
FRUIZIONE A DISTANZA
20% DEL PERCORSO E COSTITUZIONE DEGLI AMBIENTI AGORÀ (Ambiente
Gestione Offerta formativa Rivolta agli Adulti)
70% del secondo periodo didattico
A fronte di una popolazione scolastica aretina praticamente costante negli anni fa da contraltare
una popolazione scolastica straniera in rapido aumento.
Gli Alunni stranieri si concentrano soprattutto nella primaria, il che significa un travaso consistente
nei prossimi anni nel ciclo superiore.