Date post: | 13-Feb-2017 |
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Government & Nonprofit |
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Comunicazione, design e immagine coordinata
sono strumenti fondamentali per le strategie di
marketing. Quando poi questi strumenti sono al
servizio di cause sociali, per il recupero e il reinte-
gro nella società di giovani svantaggiati, il valore
che assumono diventa straordinario.
Quotidianamente Matitegiovanotte.Forlì ha il pri-
vilegio di incontrare realtà non profit con cui per-
correre un tratto di strada. Non è mai solo lavoro,
non può esserlo. Quando si entra nel sociale e si
opera si sposa la causa, la si condivide, ci si la-
scia travolgere e si lavora insieme per un bene
che diventa comune.
Questo sta succedendo con tutte le realtà non
profit con cui stiamo collaborando attualmente.
Con "Salesiani per il sociale" è nata una simpatia
immediata, generata dalla capacità di accoglien-
za e dal dolce accento romano di Ilaria, che da
Roma ci coordina e indirizza con la supervisione
di Valerio Melandri.
Restyling del logo, immagine coordinata, nuovo
sito, campagna DM, 5x1000: sono questi i tanti
progetti attivi su cui ci confrontiamo e con piace-
re, mettiamo la firma.
Esistono altre applicazioni dedicate al turismo re-
ligioso con tema San Francesco. Questa è la pri-
ma app rivolta a tutti i devoti e credenti che de-
siderano portare sempre con sé il Santo di Assisi
e le sue parole. L’applicazione si propone come
strumento quotidiano per trovare Il conforto nelle
parole del Santo di Assisi e la sua testimonian-
za di fede, le sue preghiere, i suoi pensieri, il suo
esempio di beatitudine e santità.
Tra le caratteristiche dell’app la pubblicazione
quotidiana di un pensiero di San Francesco che,
giorno dopo giorno, apparirà sullo smartphone
per una riflessione, un momento di pace e di spe-
ranza. Oltre a questo, la possibilità di condivide-
re frasi, immagini e testimonianze del Santo sui
profili social. Tutti i contenuti dell’app sono rica-
vati direttamente dalle Fonti Francescane e dalle
pubblicazioni della casa editrice Porziuncola.
Sono presenti scritti e preghiere come pensie-
ri ispiratori e alimenti quotidiani per la fede e la
speranza e inoltre centinaia di immagini sacre del
Santo, dei luoghi in cui ha vissuto, dei miracoli,
dei momenti mistici della sua vita.
L’app, che esce in versione italiana per Android l’8
dicembre al costo di 0,89 euro, sarà disponibile
a gennaio anche nell’Apple store e implementata
successivamente nelle lingue spagnola e ingle-
se. Il ricavato servirà a finanziare i progetti e le
opere francescane.
Matitegiovanotte.Forlì si è occupata della proget-
tazione dell'APP e di tutti gli strumenti di comuni-
cazione e si occuperà di tutte le implementazio-
ne future dell'applicazione.
“Veniamo volentieri giù ad incontrarvi”
“Vi aspettiamo, siamo qui da 900 anni”
Che emozione e che strano questo compito: una
campagna di DM per adottare i seminaristi che
decidono di scegliere la strada della povertà e
di vestire l’abito francescano. E’ con il massimo
rispetto e in punta di piedi che ci avviciniamo a
questo compito, lavorando con la massima cura
con immagini e parole.
Il risultato è una campagna articolata con carto-
line per raccogliere database, busta, 3 lettere di-
verse per diversi momenti della campagna, 1 mai-
ling raccolta fondi, una pubblicazione per major
donor. Infine 5 corner raccogli cartoline da distri-
buire all’interno della basilica. E un nuovo compito
da affrontare insieme: una campagna per adotta-
re le opere della basilica.
www.celiachia.it
Il tuo 5x1000 per AIC è uno straordinario moltiplicatore
di risultati: a te non costa nulla, ma permette diagnosi
precoci, nuovi fondi per la ricerca, maggiore informazione
e sempre più opportunità per mangiare senza glutine fuori
casa. Insomma, una vita normale, per tutti noi, anche per te.
L’Associazione Italiana Celiachia,
da più di 30 anni, ha questo risultato
come obiettivo.
AIC ASSOCIAZIONE ITALIANA CELIACHIA
Cosa fa un villo quando vede il glutine? Si nasconde. Almeno così accade a chi soffre di celiachia, una malattia subdola che usa tanti sintomi, anche molto diversi da un soggetto all’altro, per confondere la diagnosi. Ma il villo non mente, perché in villo veritas, se non si vede vuol dire che la celiachia sta lavorando.Per non fare come il villo, l’Associazione Italiana Celiachia (AIC), che per 30 anni ha lavorato ventre a terra per promuovere l’assistenza ai celiaci e alle loro famiglie, informare la classe medica, stimolare la ricerca scien-tifica e sensibilizzare le istituzioni, ha cominciato a raccontare i risultati importanti che ha raggiunto come la distribuzione gratuita dei prodotti senza glutine, l’esenzione dal servizio militare e la creazione di un network di ristoranti informati sulla celiachia. E per farlo aveva bisogno degli strumenti giusti, le matite di Forlì, che hanno proposto un restyling del marchio storico, un nuovo sito web e una campagna che si fa riconoscere.
processo creativo tratto dalla copy strategyLa celiachia, anche quando c’è, non si vede. Bisogna saperla riconoscere perché si nasconde. Anche chi soffre di celiachia tende a nascondersi e crede di non poter più avere una vita sociale, di non poter neanche più uscire a cena con gli amici. Questo luogo comune viene ribaltato e smascherato attraverso il meccanismo dello straniamento: si mette in dubbio la riconoscibilità, di un testimonial famoso, indubbiamente riconoscibile. Dato che la celiachia una volta scoperta non è più un problema, anzi grazie alla diagnosi si risolvono molti problemi perché la diagnosi coincide con la soluzione, se conosci/riconosci la celiachia, puoi ricominciare a fare una vita normale.
CASE HISTORY
Esig
enze
iniz
iali • cominciare a comunicare le attività
e i risultati di 30 anni di lavoro dell’Associazione;• incrementare la notorietà dell’Associazione;• gestire a livello centrale nazionale una comunicazione che si sviluppa in maniera capillare e viene poi declinata a livello locale.
Obie
ttivi • riposizionare il brand
dell’Associazione;• sensibilizzare sulla patologia; • rendere noto al grande pubblico l’esistenza della stessa;• fidelizzare i soci e acquisirne di nuovi.
• rendere immediatamente leggibile e riconoscibile il marchio dell’Associazione, da qui la scelta di procedere con il restyling del logo storico;• utilizzare i testimonial dell’Associazione (Pierluigi Collina, Daniele Bossari e Gaia De Laurentiis) per facilitare la veicolazione del messaggio, giocando in maniera ironica sula loro indiscutibile notorietà per aumentare la notorietà dell’Associazione;• parlare della celiachia in toni non drammatici e trasmettere serenità, partire dal positivo delle soluzioni e non dal negativo della malattia;rendere automatico il collegamento Celiachia - AIC;• scelta creativa e narrativa centrata sull’idea di poter condurre una vita normale, così come effettivamente avviene, semplicemente seguendo un regime alimentare senza glutine, cosa che è divenuta molto più facile per i celiaci e le loro famiglie anche grazie ai risultati raggiunti dall’AIC.
Stra
tegi
a
Str
umen
ti di
com
unic
azio
ne • Immagine coordinata (logo, carta intestata, biglietti da visita) - restyling completo• ADV (creatività e pianificazione nazionale) veicolata su periodici, quotidiani e affissione• Spot (matitegiovanotte ha collaborato all’individuazione del concept creativo)• Brochure istituzionali• Sito web - restyling grafico completo, riorganizzazione della struttura e dei contenuti
Ris
ulta
ti • Comunicazione istituzionale uniforme a livello nazionale e locale• Nuovo posizionamento per AIC• Maggiore riconoscibilità di AIC• Incremento del senso di appartenenza dei soci
- i celiaci di questa campagna sono: Francesca, figlia di Pierluigi Collina; Sebastiano, il figlio maggiore di Gaia De Laurentiis; Daniele Bossari.
- il presidente aic prima della presentazione del nuovo marchio: “Per cambiare il marchio dovrete passare sul mio cadavere!”, il presidente gode di ottima salute così come il nuovo marchio.
- il presidente di aic ha lasciato l’incarico per diventare il presidente della Fondazione Celiachia. Indovinate chi ha fatto il marchio della Fondazione?
Francesca ha riconosciuto i sintomi della celiachia e adesso non si ripresentano più. Ora può condurre una vita normale, anche a tavola, grazie alla dieta senza glutine.Questo è uno dei risultati dei 30 anni di attività dell’Associazione Italiana Celiachia, che, con il suo impegno costante, ha reso la celiachia e i suoi sintomi meno sconosciuti.
Se li riconoscipuoi invitarli fuori a cena.
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matitegiovanotte/forlì - foto: Elio Leonardo Carchidi
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Provincia Autonomadi TrentoAssessorato allo Sport
Magnifica Comunitàdi Folgaria
Comitato RegionaleProvincia Autonoma Trento
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Dopo la campagna del 2009 - realizzata per i 30
anni di attività dell’AIC - la collaborazione tra l’As-
sociazione Italiana Celiachia e Matitegiovanotte.
Forlì continua con 2 folder, un restyling e il roll-up
banner.
I due folder comunicano, uno la realtà dell’AIC e il
progetto Alimentazione Fuori Casa ai professioni-
sti della ristorazione, per arricchire la propria of-
ferta di prodotti adatti all’alimentazione dei celia-
ci; e l’altro il valore del marchio Spiga Barrata e la
sua funzione di garanzia per i cibi senza glutine.
Il restyling invece riguarda il marchio del progetto
Alimentazione Fuori Casa di cui contestualmente
Matitegiovanotte.Forlì ha realizzato anche il ma-
nuale dell’uso del logo.
Per tutte le sedi regionali AIC sono stati inoltre
realizzati roll-up banner istituzionali per la comu-
nicazione della realtà AIC presso le sedi stesse o
durante eventi o fiere.
Anche quest’anno è tornata nelle piazze di tutta Ita-
lia l’iniziativa della Papa Giovanni XXIII “Aggiungi un
Pasto a Tavola”, l’evento che sostiene tutti i progetti
nutrizionali della comunità, in Italia e nel mondo. Il
loro nome è uno solo “Un Pasto a Tavola” ma le decli-
nazioni del progetto sono tante come tante sono le
realtà di povertà nel mondo.
In Italia l’iniziativa che lo sostiene è appunto “Aggiun-
gi un Pasto a Tavola” che quest’anno si è svolta in
600 postazioni in tutta Italia (il doppio rispetto all’e-
dizione 2011). Nei gazebo e nei mini banchetti allesti-
ti dai membri e dai volontari dell’APG23 era possibile
lasciare la propria offerta e ricevere in cambio il “kit”
composto da shopper, confezione da 500 grammi di
pasta donata dal pastificio Divella (partner dell’ope-
razione per il quarto anno consecutivo) e folder per
le donazioni continuative.
La confezione di pasta contiene in sé un forte valore
simbolico: servendola in tavola, la persona che ha
donato condivide un pasto con qualcuno di povero
dall’altra parte del mondo.
Matitegiovanotte.Forlì, che collabora con l’APG23 or-
mai da diversi anni, ha realizzato la comunicazione
dell’evento realizzando le shopper, gli allestimenti
degli stand per le piazze e i minibanchetti autopor-
tanti per i volontari, il folder, le locandine e le affis-
sioni, le inserzioni su quotidiani nazionali e lo spot
radio e tv.
Dalla collaborazione con persone straordinarie nascono
sempre cose a dir poco speciali.
A noi capita con tutti i progetti che realizziamo con l’APG23:
sappiamo che è sempre per una buonissima causa e allora
ci mettiamo la testa per fare in modo che a vincere sia sem-
pre il cuore.
La sfida, ogni giorno, per noi è questa: rendere chiaro che la
povertà è un’ingiustizia sociale, comunicare la condivisione
e la società del gratuito, e far uscire allo scoperto la grande
forza delle Case Famiglia APG23 accompagnando ogni sin-
golo messaggio con tutto il carisma ispiratore e la portata
rivoluzionaria che don Oreste Benzi ha trasmesso alle inizia-
tive della comunità e ai suoi volontari.
Ma è anche quest’altra: realizzare una campagna con una
call to action capace di mostrare al target (persone in carne
e ossa) quanto sia prezioso per tutti dare tanto (agli altri) in
cambio di quasi nulla (per sé).
Una prova entusiasmante per uno studio di comunicazione
fatto di persone, in carne e ossa, che ci mettono l’anima.
Ce l’abbiamo messa tutta anche nell’ultimo mailing di Nata-
le dedicato alla raccolta fondi per l’apertura, ad Haiti, di una
Casa Famiglia APG23.
E per averlo fatto ci sentiamo di dire, ancora una volta, “gra-
zie” a chi ci ha chiesto di realizzare il tutto, perché continua
ad accoglierci nello spirito di una famiglia incredibile, fatta
di persone che sono metà angeli e metà guerrieri, permet-
tendoci di sperimentare quotidianamente la straordinarietà
della loro vocazione.
La campagna per il 5x1000 doveva essere diret-
ta: come le persone che ogni giorno sono impe-
gnate nelle attività di beneficenza e di assistenza
(sociale e sanitaria) dell’Antoniano, ed efficace:
come le specifiche azioni di affiancamento e so-
stegno rivolte a bambini, stranieri e persone in
condizione di disagio, e che si svolgono presso
il Centro d'Ascolto, la Mensa, il Fiore della Solida-
rietà e l’Antoniano Insieme.
Prima ancora di cominciare a cercarla, l’idea ha
trovato noi: realizzare il classico annuncio da ba-
checa, di quelli scritti a mano dove si cercano o
affittano stanze, appartamenti etc. Un annuncio
che però non cerca: trova.
Quello che “abbiamo trovato” è il modo di aiutare
chi ha bisogno grazie a chi, nella propria dichiara-
zione dei redditi, fa una scelta di solidarietà: de-
stinare il 5x1000 all’Antoniano di Bologna.
Tutti gli operatori si sono messi all’opera per di-
stribuire gli annunci nelle strade e presso i con-
domini in cui vivono.
Da Bologna ci hanno fatto sapere che i taglian-
dini con il codice fiscale di Antoniano ONLUS
(01098680372) sono andati via come il pane.
Una campagna multisoggetto con cartoline, lo-
candine, inserzioni sui quotidiani, banner web,
mailing DM e bigliettini promemoria: questi gli
strumenti di comunicazione per la nuova campa-
gna 5x1000 a favore di Antoniano onlus.
Il cinque per mille è una forma di finanziamento
che non comporta oneri aggiuntivi al contribuen-
te, dal momento che questi, tramite la compila-
zione dell’apposita sezione nella dichiarazione
dei redditi, sceglie semplicemente la destinazio-
ne di una quota della propria IRPEF.
Matitegiovanotte.Forlì si è occupata della creati-
vità e dello sviluppo della campagna insieme con
i responsabili fundraising di Antoniano onlus.
Lunedì 6 maggio 2013 è stato presentato pres-
so il Foyer del Cinema Teatro Antoniano il Bilancio
Sociale di Antoniano Onlus e, per l’occasione, l’an-
teprima dell’App realizzata per il progetto Capo di
Lucca 37. Crediamo che niente possa spiegare
meglio le finalità di questo progetto delle parole
scritte da Amelia Frascaroli, Assessore Politiche
Sociali del Comune di Bologna che appaiono ad
apertura della pubblicazione.
“Un centro di accoglienza notturno con l’unico
obiettivo di offrire una “tregua”, un periodo di pro-
tezione dalla vita di strada, per chi ha condizioni
di vita così fragili da far temere per la vita stessa.
Questo è il Centro di accoglienza notturno di via
capo di Lucca 37 a Bologna. La nostra città merita
luoghi come questo, per chi è più debole, più affa-
ticato, più sofferente.
Ce lo meritiamo tutti un posto come questo, dove
non si aspira alla risoluzione di tutti i problemi del-
le persone accolte, dove non si pretende il cam-
biamento a tutti i costi. Le difficoltà fanno parte
delle relazioni umane, ancor di più quando le per-
sone sono molto ferite, molto sole, quando hanno
vissuto molti abbandoni. Ed è davanti a tali diffi-
coltà che l’impegno deve essere ancora più forte,
più determinato.
Le immagini dell’E- Book non sono solo belle da
un punto di vista artistico ma ci fanno entrare in
un’altra dimensione, solo apparentemente lonta-
na da noi, ma con la quale invece dobbiamo im-
parare a fare i conti ogni giorno.
Un ultimo pensiero va a colui che darà il nome alla
struttura: Rostom, il sig. Rostom M. che questa
città ha accolto e che, seppur con povertà di ri-
sorse, ha accompagnato, fino all’ultimo momento.
Grazie anche a Rostom, perché anche da lui ab-
biamo imparato ad essere migliori”.
Dopo lo spot lanciato nel corso dell’ultima edi-
zione dello Zecchino d’Oro, sono pronti anche i
mailing e le cartoline della campagna di raccolta
fondi “Disegnamo un mondo senza povertà.” che
ha come obiettivo la costruzione a Bologna di un
centro di accoglienza per i senzatetto.
Sono anche on air le affissioni 100x140, i banner
web sui maggiori siti italiani, le inserzioni sui prin-
cipali quotidiani ed è on line la pagina Facebook.
E’ inoltre stato realizzato il calendario dello Zec-
chino con le immagini del piccolo Coro.
Contestualmente alla messa in onda dello Zec-
chino d’Oro, è stata realizzata una splah page sui
principali siti (Antoniano, Zecchino d’oro e Sele-
zioni dello Zecchino) dedicata alla campagna che
promuove l’operazione di fund raising, mentre
sul sito dell’Antoniano è stato aggiornato, senza
modificarne la struttura, l’archivio dello Zecchino
che raccoglie tutte le precedenti edizioni attra-
verso documentazione video e foto, e i curricula
dei partecipanti.
L’Anffas è stata la prima realtà a Forlì a lottare per
i diritti delle persone disabili e delle loro famiglie.
Dopo le conquiste ottenute, oggi l’associazione si
occupa di migliorare la qualità della vita delle per-
sone disabili in tutti i contesti - a casa, a scuola e
al lavoro - occupandosi in modo attivo anche del
loro tempo libero.
Per presentare l’Anffas a tutti i cittadini che non
la conoscono, matitegiovanotte.forlì ha scelto di
veicolare un concept che permettesse di parlare
delle nuove attività in corso attraverso una visio-
ne “diversa” della diversità: come la caratteristica
distintiva di ogni persona, disabile e no. Siamo
tutti diversi l’uno dall’altro quindi ognuno può dire
“Come me non c’è nessuno.”
La head “Come me non c’è nessuno”, appunto,
torna sui tre soggetti in cui si articola la campa-
gna e che comprendono, oltre a due ragazzi di-
versamente abili, anche un giovane volontario in
funzione di people raiser.
I mezzi in pianificazione sono affissioni 6x3, ma-
nifesti 70x100 e locandine. Contestualmente al
passaggio del Giro d’Italia sono stati realizzati
dei banner distribuiti lungo il percorso forlivese.
In occasione dell’evento organizzato al parco ur-
bano di Forlì per i festeggiamenti del compleanno,
sono state distribuite T-shirt, spille, palloncini e
folder di presentazione dell’associazione.
Da tutti, buon compleanno Anffas.
Sembra un controsenso - e forse l’abbiamo scelto
anche per questo - ma a guardarlo bene il senso
del progetto è contrario solo a quello che normal-
mente si pensa dei detenuti: che il loro tempo in
carcere non possa dare frutti per un futuro fuori
da quelle mura. Nel caso di Semi di Libertà i frut-
ti ci sono eccome e hanno la forma e il sapore
dei prodotti della terra: melanzane, pomodori, e
altri ortaggi comuni. Si vede nelle 12 foto, una per
mese, scattate sul campo da Francesca Sara Ca-
ruso, per un intero anno, ai detenuti al lavoro in un
orto realizzato sopra a un ex campo di calcetto.
Il nome del progetto, Semi di Libertà, la grafica del
marchio che lo rappresenta e il risultato finale, il
calendario, sono nati in Matitegiovanotte, a Forlì,
attraverso la collaborazione con chi l’orto lo ha
pensato come forma di recupero, cioè Techne e
in collaborazione con i volontari che l’orto lo han-
no promosso, l’Associazione Con...tatto.
La cooperativa sociale Domus Coop ha affidato
a matitegiovanotte di Forlì la realizzazione della
carta dei servizi, il restyling del sito internet e la
creazione del marchio della Fondazione Domus,
nata per custodire nel tempo un valore e favorire
lo sviluppo del patrimonio culturale e patrimonia-
le della cooperativa e delle realtà ad essa colle-
gate.
Domus Coop accoglie e accompagna in un per-
corso di crescita e valorizzazione minori, mamme
e adulti con disabilità psichica per migliorarne la
qualità della vita e favorire l’integrazione sociale,
attraverso la convivenza, la relazione e la cura di
operatori professionalmente competenti, orga-
nizzati in equipe di lavoro multidisciplinari. Per
assicurare e mantenere un alto livello di soddi-
sfazione – interna ed esterna – nell’erogazione
dei servizi, Domus Coop ha scelto di operare in
conformità con le norme di gestione per la qualità
internazionalmente riconosciute.
La carta dei servizi realizzata da matitegiovanot-
te vuole essere una finestra spalancata sul mon-
do che Domus Coop contiene e al tempo stesso
una finestra aperta sul mondo per chi trova nella
Domus Coop un luogo di accoglienza e di educa-
zione. La carta dei servizi, con grandi immagini
e headlines evocative dei servizi e della filoso-
fia che li guida, diventa da strumento di lavoro
uno strumento di incontro tra la Cooperativa e i
suoi Ospiti, i Servizi Pubblici, le organizzazioni del
mondo economico e sociale perché un servizio a
forte valenza educativa ha bisogno di una propo-
sta chiara e di un dialogo permanente con tutte
le persone che si incontrano nelle circostanze
quotidiane.
È la cellula da cui è nato l’evento più importante di
rete-network italiano sul fundraising (Festival del
Fundraising) ed è l’unico corso universitario dedi-
cato alla raccolta fondi: è il Master in Fundraising,
una vera e propria scuola di pensiero e di azione
sul fundraising che unisce ai corsi formativi un
centro di ricerca sul nonprofit e la responsabilità
sociale; una casa editrice che è la prima italiana
interamente dedicata al fundraising; un portale
sul tema, che è luogo di scambio di idee, modi di
fare e strumenti utilizzati per la raccolta fondi; un
sito dedicato al mailing e il primo blog di settore.
“Nel nostro sistema economico, il nonprofit ha un
ruolo determinante: contribuire a realizzare una
società migliore. Noi crediamo che accrescere
e migliorare la comprensione del fundraising sia
uno dei modi per migliorare la nostra società.”
Senza modificare in nulla la filosofia del Master in
Fundraising, dopo gli anni di esperienza e di suc-
cesso, il filo rosso del non profit si è trasformato
in un nastro con un certo spessore. Un logo più
moderno che allo stesso tempo contempla tut-
ta la solidità dell’esperienza maturata nel tem-
po e che è presente, oltre che sul sito fresco di
restyling, su tutti i materiali di promozione del
nuovo anno accademico, realizzati da Matite: af-
fissioni, inserzioni per l’apertura delle iscrizioni e
brochure di presentazione del master.
Master in FundraisingIl valore di una scelta che ti mette al lavoro.
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Il Master in Fundraising dell’Università di Bologna è rivolto a chi già opera o vuole operare nel
nonprofit attraverso la raccolta fondi. La formazione completa e concreta garantita da docenti nazionali
e internazionali ti permette di acquisire un metodo di lavoro efficace da attuare immediatamente nel
nonprofit. La pratica comincia da subito grazie al servizio Stage e Placement che definisce per ciascuno
studente il percorso di inserimento nel mondo del lavoro. Il Master è in Italia il corso universitario
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In pratica ti insegniamo quello che in teoria non s’impara.
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Master in Fundraising
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Con 600 partecipanti, il Festival del Fundraising
era al completo già qualche giorno prima dell’ini-
zio della sua quinta edizione. Si è svolto il 9, 10 e
11 maggio ed anche quest’anno ha segnato una
tappa fondamentale nello sviluppo e nell’affer-
mazione, in Italia, della cultura del dono che è alla
base della raccolta fondi. Parola d’ordine del 2012
è stata networking. E networking è stato, grazie
soprattutto al Matching: la novità di quest’anno,
che prevedeva 2 ore dedicate allo scambio di
esperienze tra colleghi di organizzazioni diverse.
Matite ha realizzato tutto il materiale di comuni-
cazione consegnato ai partecipanti, il sito web e
l’allestimento dell’area del Grand Hotel di Castro-
caro dedicato al Festival.
Oltre ai tanti materiali dedicati ai partecipan-
ti (programma generale, pass, block notes per
gli appunti, questionari, promemoria del festival
con informazioni utili, relazione sociale e lista dei
partecipanti, Matitegiovanotte.Forlì ha realizzato
concept e materiali di presentazione dell’Italian
Fundraising Suite e del Master in Fundraising, con
tutta la nuova immagine coordinata al suo de-
butto e la comunicazione del premio per il primo
Italian Fundraising Award di cui ha realizzato an-
che la targa. Infine, in questa occasione è stato
presentata il restyling della collana Smart, di cui
è stata realizzato il nuovo marchio, in linea con il
progetto Italian Fundraising Suite, cinque nuove
pubblicazioni e la grafica di tutte quelle già pub-
blicate.
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Delle tre collane di Edizioni Philanthropy - la pri-
ma casa editrice italiana interamente dedicata al
fundraising - Smart Fundraising è la più veloce,
quella che riesce a somministrare pillole di rac-
colta fondi in poco più di 5 minuti. Perché i suo
libri sono piccoli ma la sua missione è grande:
trattare “con uno stile soft & easy” gli argomenti
essenziali per la crescita del fundraising.
Insieme a Philanthropy Centro Studi, alla Fun-
draising Academy, a fundraising.it, a Fundraising
Blog e al Festival del Fundraising, la casa editrice
fa parte dell’Italian Fundraising Suite, la scuola di
pensiero e di azione che fa capo al Master in Fun-
draising diretto da Valerio Melandri.
Le pillole sui diversi aspetti della raccolta fondi
contenute in Smart Fundraising sono state ac-
cordate all’immagine del Master in Fundraising,
recentemente rivista da Matitegiovanotte.Forlì
che per la collana ha mantenuto l’illustrazione (al-
cune delle quali realizzate ex novo) come unico
elemento di raccordo con la precedente versio-
ne, cambiando invece impaginazione, sia interna
che esterna, e cromia delle copertine.
Tutti i colori della raccolta fondi in una collana di
perle.
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È la grande novità dell’edizione 2012 del Festival
del Fundraising e premia i protagonisti della rac-
colta fondi in Italia.
Si chiama Italian Fundraising Award e debutterà
a maggio.
L’Associazione Festival del Fundraising l’ha isti-
tuito, in collaborazione con VITA, per celebrare
l’eccezionale contributo di tutte le persone che
quotidianamente lavorano per diffondere in Italia
la cultura del dono, dando loro il giusto ricono-
scimento pubblico e suggerendo di pensare a se
stessi come a membri di una squadra che rag-
giunge obiettivi importanti.
Il successo del fundraising è, infatti, il successo
di un gruppo: donatori, volontari e professionisti
insieme per un progetto comune.
Le categorie sono proprio queste tre e i candidati
della cateria Fundraiser Professionista sono già
on line per essere votati. I 5 più votati passeranno
di seguito alla giuria di professionisti.
La cerimonia di premiazione si terrà il 9 maggio, in
occasione della serata di gala ospitata dal Festi-
val del Fundraising.
Matite ha realizzato l’immagine coordinata del
premio e sta progettando la targa che verrà con-
segnata ai vincitori delle tre categorie nella sera-
ta del 9 maggio 2012.
Ci sono famiglie che rientrano negli schemi e ci
sono famiglie che escono dal foglio. Come quelle
della Comunità Papa Giovanni XXIII, che aprono la
loro casa a tutte le persone - adulti e bambini - che
nella vita non hanno nessun altro posto in cui sta-
re. Di famiglie così, in tutto il mondo, ce ne sono
più di 200, si chiamano Case Famiglia e sono tutte
nate dalla grande intuizione di don Oreste Benzi:
“Dare una famiglia vera a chi non ce l’ha”. È di loro
che si parla nella campagna realizzata da Mati-
tegiovanotte.Forlì per la Comunità Papa Giovanni
XXIII, fondata nel 1968 da don Oreste Benzi.
Il concept doveva esprimere tutta la straordina-
rietà di questa forma di accoglienza caratterizzata
da un numero di componenti che supera di gran
lunga il numero di persone di una famiglia normale:
la mamma è una, il papà anche, i figli però possono
arrivare a essere 10, senza contare i nonni e gli zii:
una famiglia insomma che, per disegnarla tutta, un
foglio solo non basta.
La campagna è anche on line con il sito www.ca-
safamiglia.apg23.org e sarà declinata anche in
uno spot televisivo di cui è stato da poco realizza-
to il finale che, ovviamente, non vi sveliamo.
Dal 2006 la Comunità Papa Giovanni XXIII promuo-
ve il suo impegno alle Nazioni Unite con lo Status
Consultative Special nell’Ecosoc e ad oggi è il
primo ente di accoglienza di minori in Italia e tra
i più accreditati nel mondo. Oltre che in Italia la
Comunità è diffusa in: Albania, Australia, Bangla-
desh, Bolivia, Brasile, Cile, Cina, Croazia, Georgia,
Kenya, Kossovo, India, Israele/Palestina, Molda-
via, Olanda, Repubblica di San Marino, Romania,
Russia, Spagna, Sri Lanka, Tanzania, Nord Ugan-
da, Venezuela e Zambia.
Era arrivato a destinazione già qualche tempo fa
questo mailing pieno di regali.
Realizzato per l’acquisizione di nuovi donatori,
questo mailing di raccolta fondi presentava le
Case-Famiglia Apg23 con un libro delle fiabe a
forma di casa e una mappa delle Case-Famiglia
Apg23 nel mondo.
Matite ha progettato l’operazione insieme con il
servizio Fund raising della Comunità, realizzando
la grafica della lettera e ideando i doni da allegare.
Le autrici delle favole contenute nel libro delle
fiabe sono due mamme di due diverse Case-Fa-
miglia Apg23, l’illustratrice è Sally Galotti - dise-
gnatrice e cartoonist dell’ Accademia Walt Disney
- che da anni mette a disposizione il suo gran-
de talento decorando i reparti pediatrici di molti
ospedali italiani ed europei. Sally ha concesso le
sue illustrazioni gratuitamente.
Goods 50x70: Triennale di Milano - esposizione di 2 manifesti selezionati attraverso un contest internazionale.
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La prima edizione di “Good 50x70”, il concorso in-
ternazionale che promuove la creatività nella co-
municazione sociale, si è conclusa con due ma-
nifesti firmati matitegiovanotte.forlì tra i finalisti.
La prestigiosa giuria internazionale, ha selezio-
nato i lavori tra gli oltre 1600 iscritti da ogni parte
del mondo.I manifesti sono stati realizzati, per la
categoria “human rights”, dall’art Simone Verza
in collaborazione con la casa di post-produzione
fotografica Take, e, per la categoria “aids”, dal di-
rettore creativo Barbara Longiardi.
Entrambi saranno esposti insieme agli altri poster
finalisti dal 19 al 26 giugno alla Triennale di Milano.
I lavori della short-list saranno inoltre pubblicati
sull’esclusivo catalogo, in edizione limitata, che
sarà consegnato ai finalisti e ai membri della giu-
ria.
Goods 50x70: Triennale di Milano - esposizione di 2 manifesti selezionati attraverso un contest internazionale.
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Stavolta proprio non ce l’abbiamo fatta a mante-
nere un certo contegno mentre esultavamo per
la good news: 2357 i poster ricevuti (entries) e
uno era il nostro, 210 selezionati (good posters)
e 1 è quello nostro (!). Good 50x70, detto con pa-
role loro, è un progetto internazionale di comuni-
cazione sociale che fa appello a chi lavora nella
comunicazione per scuotere lo stato attuale del-
le regole di mercato e creare una nuova sinergia
tra il non profit e una creatività spontanea e radi-
cale. Fonti autorevoli e anglofone lo definiscono
così “”The project is definitely one of the most
important social oriented activities nowadays”.
L’edizione del 2010 di “Good 50x70 - The Project
that Helps Social Communication” aveva 5 buone
cause, ognuna sponsorizzata da una ong inter-
nazionale: AMREF, LILA, LIBERA, AMNESTY INTER-
NATIONAL,EMERGENCY E WWF. Il WWF chiedeva
“Will you roaaarrrr for the tiger?” e noi, per la tigre,
abbiamo anche tirato fuori le unghie. Ora le tenia-
mo incrociate, sì le unghie, perché vogliamo che
vinca anche lei!
Viale Schiaparelli 21 - 47120 Forlì - [email protected] - www.matitegiovanotte.it
Abbiamo lavorato per:Antoniano Onlus, Frati Minori dell’Umbria, Federazione ScS Salesiani per il so-ciale, Centro Studi Philanthropy, Master in Fundraising, Blog Valerio Melandri, Mailing.fundraising.it, Comunità Papa Giovanni XXIII, Istituto Oncologico Ro-magnolo, Associazione Italiana Celiachia, Anffas...