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Prevenzione incendi e sicurezza: risponde l' · PDF filePrevenzione incendi e sicurezza:...

Date post: 07-Feb-2018
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Prevenzione incendi e sicurezza: risponde l'esperto Semplice, veloce e di particolare utilità per gli utenti meno esperti, questo servizio è offerto gratuitamente dal coordinamento Nazionale Fp-Cgil Vigili del Fuoco. Si avvale del contributo dei massimi esperti del settore coordinati dai componenti della Cgil all'interno del Comitato Tecnico Scientifico del Ministero dell'Interno Corpo Nazionale Vigili del Fuoco. L'Ing. P. G. chiede: "Se ho un capannone industriale (carpenteria) con diversi generatori di aria calda a metano di tipo C di potenza singola inferiore a 35 Kw, ma con potenza complessiva superiore ai 116 Kw, devo considerare l'ambiente (con lavorazione ordinaria di carpenteria metallica) come una "centrale termica" sui generis soggetta al parere preventivo dei Vigili del Fuoco"? Risposta Il Decreto M.I. 12 aprile 1996, regola tecnica di prevenzione incendi per impianti termici alimentati da combustibili gassosi, all'art. 1 comma 2 dice: "più apparecchi termici alimentati a gas installati nello stesso locale o in locali direttamente comunicanti sono considerati come facenti parte di un unico impianto di portata termica pari alla somma delle portate termiche dei singoli apparecchi", pertanto attività 91 del DM 16.2.1982. Per ciò che riguarda, invece, lo scarico dei prodotti della combustione la norma di riferimento è la UNI-CIG 7129/92. (100) Il Sig. S. B. chiede: "A vosto giudizio, vista la proroga al 31.12.1999 per l'adeguamento delle strutture ricettive, è da ritenersi valido il NOP fino a tale data"? Risposta La proroga 31.12.1999 mantiene ancora in "vita" il NOP (nulla osta provvisorio), a meno che non siano cambiate le condizioni del rilascio dello stesso, come da art. 7 DPR 12 gennaio 1998 n. 37. E' quasi certa ulteriore proroga al 2002-2004.(99) Il Sig. E. M. di Ascoli P. chiede: "Come previsto dal DPR 547 art. 34, i mezzi antincendio devono essere controllati almeno una volta ogni sei mesi da personale esperto. Vorrei un chiarimento sulla definizione "personale esperto": - un addetto all'evacuazione dei posti di lavoro con rischio d'incendio medio che ha fatto il corso presso i VVF di 8 ore può essere considerato idoneo ad effettuare queste verifiche e quindi applicare la normativa UNI che da indicazioni sulle modalità di verifica? - come ci si può qualificare "esperto" per effettuare questo lavoro senza ricorrere a terzi?" Risposta La definizione di "Imprese singole o associate e, di conseguenza, "personale esperto" con competenza specifica, rientra nelle specifiche della legge 46/90 e DPR 447/91 che identificano quelle regolarmente iscritte alla Camera di Commercio nel registro delle ditte o nell'Albo provinciale delle Imprese Artigiane ed in possesso dei requisiti secondo quanto previsto dalla stessa legge.(98) L'Ing. A. M. di Brindisi chiede: "In una piscina coperta la copertura posta ad una altezza minima di 4.5. metri è in legno lamellare, non vi sono spettatori, si pratica solo attività natatoria con presenza contemporanea massima di bagnanti pari a 176 unità. Si tratta di una attività soggetta al controllo dei Vigili del Fuoco? Devo considerare nel carico d'incendio tale copertura? A quale normativa devo fare riferimento?" Risposta Le piscine coperte prive di spettatori sono disciplinate dall'art. 20 del DM
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Prevenzione incendi e sicurezza: rispondel'esperto

Semplice, veloce e di particolare utilità per gli utenti meno esperti, questoservizio è offerto gratuitamente dal coordinamento Nazionale Fp-Cgil Vigilidel Fuoco.Si avvale del contributo dei massimi esperti del settore coordinati daicomponenti della Cgil all'interno del Comitato Tecnico Scientifico delMinistero dell'Interno Corpo Nazionale Vigili del Fuoco.

L'Ing. P. G. chiede:"Se ho un capannone industriale (carpenteria) con diversi generatori di ariacalda a metano di tipo C di potenza singola inferiore a 35 Kw, ma con potenzacomplessiva superiore ai 116 Kw, devo considerare l'ambiente (con lavorazioneordinaria di carpenteria metallica) come una "centrale termica" sui generissoggetta al parere preventivo dei Vigili del Fuoco"?RispostaIl Decreto M.I. 12 aprile 1996, regola tecnica di prevenzione incendi perimpianti termici alimentati da combustibili gassosi, all'art. 1 comma 2 dice:"più apparecchi termici alimentati a gas installati nello stesso locale o inlocali direttamente comunicanti sono considerati come facenti parte di ununico impianto di portata termica pari alla somma delle portate termiche deisingoli apparecchi", pertanto attività 91 del DM 16.2.1982. Per ciò cheriguarda, invece, lo scarico dei prodotti della combustione la norma diriferimento è la UNI-CIG 7129/92.(100)Il Sig. S. B. chiede:"A vosto giudizio, vista la proroga al 31.12.1999 per l'adeguamento dellestrutture ricettive, è da ritenersi valido il NOP fino a tale data"?RispostaLa proroga 31.12.1999 mantiene ancora in "vita" il NOP (nulla ostaprovvisorio), a meno che non siano cambiate le condizioni del rilascio dellostesso, come da art. 7 DPR 12 gennaio 1998 n. 37. E' quasi certa ulterioreproroga al 2002-2004.(99)Il Sig. E. M. di Ascoli P. chiede:"Come previsto dal DPR 547 art. 34, i mezzi antincendio devono esserecontrollati almeno una volta ogni sei mesi da personale esperto. Vorrei unchiarimento sulla definizione "personale esperto":- un addetto all'evacuazione dei posti di lavoro con rischio d'incendio medioche ha fatto il corso presso i VVF di 8 ore può essere considerato idoneo adeffettuare queste verifiche e quindi applicare la normativa UNI che daindicazioni sulle modalità di verifica?- come ci si può qualificare "esperto" per effettuare questo lavoro senzaricorrere a terzi?"RispostaLa definizione di "Imprese singole o associate e, di conseguenza, "personaleesperto" con competenza specifica, rientra nelle specifiche della legge 46/90e DPR 447/91 che identificano quelle regolarmente iscritte alla Camera diCommercio nel registro delle ditte o nell'Albo provinciale delle ImpreseArtigiane ed in possesso dei requisiti secondo quanto previsto dalla stessalegge.(98)L'Ing. A. M. di Brindisi chiede:"In una piscina coperta la copertura posta ad una altezza minima di 4.5.metri è in legno lamellare, non vi sono spettatori, si pratica solo attivitànatatoria con presenza contemporanea massima di bagnanti pari a 176 unità. Sitratta di una attività soggetta al controllo dei Vigili del Fuoco? Devoconsiderare nel carico d'incendio tale copertura? A quale normativa devo fareriferimento?"RispostaLe piscine coperte prive di spettatori sono disciplinate dall'art. 20 del DM

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Interno 18 marzo 1996 "Norme di sicurezza per la costruzione e l'eserciziodegli impianti sportivi". Per quanto riguarda il controllo da parte deivigili del Fuoco, rientra al punto 83 del DM 16.2.1982. La copertura perimpianti sportivi con struttura in legno lamellare non concorre al caricod'incendio, ma è disciplinata dalla lettera Circolare Min. Interno del3.3.1976 n. 4625, che rimanda ad una certificazione della struttura delCentro Studi Esperienze del Corpo Nazionale VV.F. Completiamo l'informazioneinvitando a leggere anche la lettera Circolare del Min. Interno del 12.1.1995n. 559 "Piscine annesse a complessi ricettivi ..."(97)Il Sig. L. Z. chiede:"Vorrei avere indicazioni in merito al sistema di allarme antincendio di cuial IV DM 10.3.1998. Il capannone da coprire ha un'estensione di circa 2.000mq. (distinti in tre reparti che però fanno tutti parte dello stessocompartimento e la zona uffici (stesso compartimento del capannone) occupa340 mq.. Esiste qualche norma che specifica come deve essere realizzatol'impianto? (se autoalimentiamo o meno, numero e tipo di sirene, ecc). Se siaziona l'allarme nel capannone deve entrare in funzione anche la sirena degliuffici?. Grazie e complimenti per l'iniziativa."RispostaLe norme da prendere in considerazione per quanto riguarda il presidioantincendio per il capannone in questione, oggi, si possono cosìidentificare:- UNI 9795 "Sistemi fissi automatici di rivelazione e segnalazione manuale diincendio"

• NFPA 72 "Nationale Fire Alarm Code" edizione 1993 ed altre eventualinorme di buona tecnica esistenti in Europa.

• Si suggerisce di installare dispositivi di allarme che evitino, perquanto possibile, momenti di panico in presenza di incendi di modestaentità; altresì l'invio della segnalazione di allarme deve essere inluogo presidiato ed in grado di attivare i provvedimenti del caso.(96)

Il Sig. V. M. chiede:"Sono gestore e proprietario di un albergo di montagna, composto da una partecostruita negli anni 30 ed una parte 20 anni fa, con un piano rialzato edaltri due sopra. La capacità ricettiva attuale, in base alla licenza, di 24camere e 36 posti letto mai tutti effettivamente utilizzati. Ai sensi del DM9.4.1994 per poter continuare l'attività, tra le altre cose, mi è stato dettoche entro il 2002 devo sostituire materassi, coperte, tende ecc., nonché leporte delle camere che devono essere a norme REI ed insonorizzate. Riducendola capacità ricettiva a 24 posti letto sarei, comunque, costretto allesostituzioni di cui sopra, oppure le norme che riguardano gli alberghi fino a25 posti letto mi permettono di continuare l'attività senza dover fare grandiristrutturazioni?"RispostaLe attività alberghiere con meno di 25 posti letto non sono soggette alrilascio del CPI (Certificato di prevenzione incendi) perché non rientrano alpunto 84 del DM 9 aprile 1994 "Disposizioni relative alle attività ricettivecon capacità non superiore a 25 posti letto" che definisce le misure diprevenzione incendi da adottare per questo tipo di strutture. L'analisidell'albergatore per quanto riguarda l'adeguamento alla normativa sono esattiperchè la minore capacità ricettiva impegna l'utente al solo rispetto deltitolo III del sopra citato DM.(95)L'Ing. I. chiede:"Ho da poco scoperto il vostro sito che trovo estremamente interessante;complimenti. Vi chiedo se esiste un elenco completo ed ufficiale delleomologhe ministeriali secondo la norma UNI-CNVVF 9723 rilasciate aicostruttori di chiusure tagliafuoco".RispostaGrazie per i complimenti; per quanto ci riguarda cerchiamo solo di colmare lapoca trasparenza legislativa, sforzandoci di garantire l'informazione sullaPrevenzione Incendi, così complessa nel suo termine più completo, coscientiche l'interdisciplinarietà ed il numero delle norme di sicurezza che laregolano, non ne rendono facile l'applicazione. Per quanto riguarda la

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resistenza al fuoco di porte ed altri elementi di chiusura, non siamo aconoscenza di uno scritto comparativo tra le Norme UNI-CNVVF 9723 ed altreomologhe. Sappiamo che il problema è presente nel Comitato TecnicoScientifico presso il Ministero dell'Interno che certamente darà unarisposta. Completiamo l'informazione ricordando che nella Gazzetta Ufficialedel 24.2.1999 n. 45 è stato pubblicato il DM 27 gennaio 1999 "Resistenza alfuoco di porte ed altri elementi di chiusura; prove e criteri diclassificazione"(94)L'Arch. G. B. di Rimini chiede:"Complimenti per l'iniziativa; in questo campo è così difficile avererisposte sicure. In un locale di pubblico spettacolo, i mobili di arredo(banchi bar, sedie, tavoli, panche, ecc.) non essendo compresi nell'allegatoA2.1 del DM 26 giugno 1984 devono essere realizzati con materiali di classedi reazione al fuoco 1 e certificati in tal senso? Se si, in base a qualedisposizione legislativa?RispostaIl punto 2.3.3 del DM 19 agosto 1996 detta le caratteristiche di reazione alfuoco dei materiali per locali di pubblico spettacolo. Per quanto riguarda ilquesito, sembra di capire che l'installazione sia relativa ad un bar chedeve, quindi, essere conforme al punto 2.2.4 2° comma del DM. Se quanto sopraè corretto, i mobili di arredo a disposizione del bar rientrano nel conteggiodel carico d'incendio, per le sedie o poltrone imbottite vale quantoprescritto ai commi "d" e "f" e punto 2.3.2 del sopra citato Decreto.(93)Il P.I. L. F. di VR chiede:

• "Se è corretta l'interpretazione della legge n. 179 del 16 giugno 1997che abolisce la funzione dei consorzi per lo smaltimento HALON 1301 -1211 (rif. Legge del 28.12.1993)".

• - Se detti estintori portatili omologati possono restare in commerciosino alla data del 31.12.2008, mentre per quelli non omologati ècessata la commercializzazione e l'uso alla data 31.1.21998".- Se lo smaltimento è soggetto ad un costo a carico del proprietario ose lo smaltimento non ha alcun fine di lucro".

• RispostaLa Legge n. 179 del 16 giugno 1997 all'art. 3 comma 6, istituisce icentri di raccolta autorizzati per lo smaltimento dell'HALON 1301 -1211; altresì lo smaltimento è soggetto ad un costo a carico delproprietario. Dal 1.1.1999 non è più possibile detenere ed impiegarel'agente estinguente denominato HALON 1301, 1211 e 2402 (fluobrene),sia in impianti fissi sia mobili. Conformemente agli accordiinternazionali, nonché alla Legge 549/93 sulla difesa dell'ozonostratosferico e dell'ambiente così come modificata dalla legge 179/97ed al D.Lgs. 56 del 10.2.1996, la produzione e la commercializzazionedei prodotti chimici HALON sono cessate.(92)

Il Sig. V. T. chiede:"Sono proprietario di un bar ed ho lasciato in affitto il locale a 4 ragazzi(da 5 mesi). Pochi giorni or sono tramite raccomandata mi chiedono cheinstalleranno un impianto d'aspirazione per fumi più condizionatoreall'esterno. A questo punto, visto che io abito nel cortile sul retro dellocale, devo subire il rumore terrificante del condizionatore? Come possorispondere ai ragazzi?"RispostaSe il problema dell'installazione di un gruppo condizionatore a servizio delbar è relativo alla sua rumorosità, il titolare della licenza può invitare iragazzi ad insonorizzare la struttura in modo che non disturbi gli inquilinivicini. Altra eventualità nel caso di rumorosità insopportabile è quello diun esposto alla ASL competente che dovrebbe intervenire ed effettuare ledovute misure per accertare l'esistenza di inquinamento acustico (91)Il Sig. I. C. chiede:"Oltre alla pressione di ciascun idrante occorre verificarne anche laportata? Quali strumenti possono essere utilizzati per tali verifiche?"RispostaLe prestazioni idrauliche di una rete che alimenta gli idranti devono

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garantire la portata e la pressione. Uno degli strumenti utilizzabili pertali verifiche è il tubo di PITOT (90 )L'Arch. S. B. dello Studio ... di Milano chiede:"Vorrei sapere come comportarsi nella valutazione della prevenzione incendirelativa ad un capannone industriale prefabbricato in cui si svolgeun'attività di corriere internazionale (attività 88) in cui non vi èstoccaggio di merci in quanto la movimentazione delle stesse è giornaliera.Eventualmente come comportarsi per il calcolo del carico d'incendio? Se perscelte, progettuali, gli automezzi in fase di carico/scarico sonoparzialmente all'interno dell'edificio questo incide in merito al caricod'incendio?"Rispostail D.M. 30.1.1983 - termini e definizioni di prevenzione incendi - definisceil carico d'incendio quale "potenziale termico della totalità dei materialicombustibili contenuti in uno spazio, ivi compresi i rivestimenti dei muri,delle pareti provvisorie, dei pavimenti e dei soffitti". Pertanto l'eventualecalcolo dovrà essere effettuato sulla media giornaliera dei materialicombustibili presenti nell'attività. A giudizio dello scrivente l'automezzonon rientra in detto calcolo.(89 )Il Sig. F. T. chiede:"Lavoro in un Ospedale per il quale non è stata approntata la mappa deirischi e no sono mai state fatte esercitazioni per i casi di emergenza. Lacentrale termica, inoltre, sembra sia a forte rischio! Quali sono lenormative vigenti e quale è la strada più veloce per ottenere l'intervento diqualcuno per porre rimedio a questa situazione a rischio?"RispostaLa filosofia preventiva del D.Lgs 626/94 per quanto riguarda il sistemasicurezza e prevenzione incendi negli ospedali, identifica nella formazioneed informazione dei lavoratori, un ruolo prioritario per costituire unefficace sistema di sicurezza. L'attivazione degli organi di controllo ASL eVigili del Fuoco dovrà dare una risposta alle Sue preoccupazioni. Comeriferimenti normativi per l'ospedale ricordiamo la Circolare Min. Int.8351/4122 del 31.3.1992 ed il DM 9.4.1994 (strutture alberghiere) persimilitudine; per la centrale termica a gasolio la Circ. Min. Int. n. 68 del25.11.1969 ed il Decreto M. I. 12.4.1996 (88 )L'Ing. F. B. di PD chiede:"In relazione ad attività alberghiera preesistente al DM 9.4.1994, le scalesono di tipo protetto con larghezza minima delle uscite pari 1 m. (maggioredi 90 cm minimi richiesti). Le porte (REI 120) tuttavia si aprono sulle scalee riducono la sezione dello spazio utile alla scala, è ammissibile? Al pianoterra tra la scala protetta e l'uscita in un luogo sicuro vi è un tratto dicirca 15 metri in altro compartimento, è ammissibile?"RispostaPer quanto riguarda il primo quesito, le porte che si aprono sulle scale nonpossono ridurre la larghezza utile delle stesse. La lunghezza dei percorsi diesodo di cui al punto 20.4 del DM 9.4.1994 è abbastanza chiara, la domanda sipresta a diverse interpretazioni, sarebbe opportuno qualche elemento in più,tipo il tratto di circa 15 metri si può definire "luogo sicuro dinamico?"(87)L'Ing. F. B. di PD chiede:"In riferimento alla mia domanda ed alla vostra risposta n. 76, cambiaqualche cosa se il combustibile è gasolio? Per il gas nelle serre c'è unanormativa specifica per il gasolio dove ho incombusti, nel DM si tralascia ladescrizione dei camini, significa che mi devo rifare al caso generale?"RispostaIl DM 9.2.1989 "Norme di sicurezza antincendio da applicarsi nellaprogettazione ed installazione di impianti di produzione di calore a serviziodi serre" disciplina gli impianti con combustibile liquido (gasolio). Perquanto riguarda lo scarico dei gas combusti il riferimento normativo è laCircolare Ministero dell'Interno n. 73 del 1971 e successive modificazioni edintegrazioni.(86)

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Il Sig. P.P chiede:"In una vostra risposta citate estintori con classe 39A 144B-C; questo tiponon esiste in commercio, come mai li avete citati?"RispostaGli estintori con capacità estinguente non inferiore a 39A - 144B-C idoneianche all'utilizzo su apparecchi sotto tensione elettrica, sono prescrittinel DM 19 marzo 1990. Siamo a disposizione per ulteriori chiarimenti ecomplimenti per la Sua rivista della quale siamo assidui lettori.(85)Il Sig. A. L. della ... SpA di Padova chiede:"Il registro di controllo dei mezzi antincendio per quanto tempo deve esseretenuto?"RispostaSe il registro controllo mezzi antincendio si riferisce agli obblighiconnessi con l'esercizio dell'attività di cui all'art. 5 comma 2 del DPR12.1.1984 n. 37, la risposta è che tale registro deve essere mantenuto sempreaggiornato e reso disponibile ai fini dei controlli di competenza. (84)L'Arch. M. G. chiede:"Su quale G.U. è stato pubblicato l'elenco più recente dei professionistiabilitati alla prevenzione incendi? Per ritenersi abilitato è sufficiente ilnumero di matricola, oppure occorre attendere la pubblicazione sulla G.U. ?"RispostaIl DM 25 marzo 1985 "Procedure e requisiti per l'autorizzazione el'iscrizione dei Professionisti negli elenchi del Ministero dell'Interno dicui alla Legge 818/84, stabilisce i requisiti per essere iscritti neglielenchi del Ministero dell'Interno. Per quanto riguarda l'abilitazione allacertificazione, il titolo secondo della legge 818/84 è stato superato dal DM30.4.1993 che all'art. 4 comma 1 stabilisce l'annualità dell'aggiornamentodegli elenchi ribadendo il rispetto delle procedure di cui al DM 25.3.1985per l'iscrizione negli elenchi e, con l'art. 5 "Autorizzazioni provvisorie"demanda agli Ordini e Collegi Professionali le prerogative di provvisorietàgià presenti nel precedente DM.(83)Il Geom. C. B. chiede:"Quali sono gli adempimenti per un'azienda di autotrasporti che presso lasede ha un serbatoio da 7000 litri di gasolio per il rifornimento dei propriautomezzi?"RispostaLa normativa di riferimento per il deposito in oggetto è il DM 19 marzo 1990.Il contenitore non deve superare i 9000 litri di gasolio, il serbatoiodistributore deve essere di tipo approvato dal M. I. ai sensi del DM 31luglio 1934; deve essere provvisto di bacino di contenimento di capacità noninferiore alla metà della capacità geometrica del serbatoio; deve essereosservata distanza di sicurezza interna non inferire a 3 metri, deve esserecontornato da area sgombra di vegetazione non inferiore a 3 metri; devonoessere osservati i divieti e le limitazioni previsti dal DM 13.7.1934; inprossimità dell'impianto devono essere installati n. 3 estintori omologatiper fuochi di classe A-B-C con capacità estinguente non inferiore a 39A -144B - C. Gli impianti e le apparecchiature elettriche devono essererealizzate in conformità di quanto stabilito dalla legge 1 marzo 1968 n. 186.L'attività non è soggetta al rilascio del CPI.(82)Il Sig. B. D. di Rho chiede:"Nel corso della realizzazione di un piano di recupero urbanistico è natal'esigenza di posizionare nuove condotte per il gas metano e per l'acquapotabile di servizio dei condomini da poco ultimati. Il nuovo impiantointeresserebbe, anche solo marginalmente, l'area esterna di una scuola media,venendo interrato in prossimità di attrezzature per il gioco e lo sport. IlComune chiede al Consiglio d'Istituto un consenso in merito. Il sottoscritto,Preside della scuola in questione, che si trova nella posizione del datore dilavoro ai fini della rilevazione dei rischi, è molto perplesso e chiede se lanormativa in materia di impianti per il gas metano consente un simileintervento e, in caso di risposta affermativa, quali regole devono essereosservate e quali sono le norme di riferimento."RispostaLa normativa da osservare per quanto riguarda le condotte di gas è il DM 24

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novembre 1984 "Norme di sicurezza antincendio per il trasporto, ladistribuzione, l'accumulo e, l'utilizzazione del gas naturale con densità nonsuperiore a 0,8. tale normativa evidenzia che le condotte di gas metanonecessitano di distanze di interramento con altri servizi.(81)Lo Studio G ... di Novara chiede:1 - "E' possibile, con quali limiti e secondo quali norme, depositare nellostesso scavo i tubi per il passaggio di gas metano e quelli dell'acqua dellarete idranti? i tubi sono tutti in polietilene A.D."2 - "Ho letto con sorpresa, ma non riesco a ritrovare il documento, che iltermine per l'adeguamento della larghezza delle porte adibite ad uscita disicurezza è stato fissato a fine anno 2000. Ricordo bene?"3 - "Per questioni ergonomiche e di forza fisica siamo orientati a preferireestintori da 6 Kg in ambienti a prevalente presenza femminile, rispettando ilnumero indicato sul DM 10 marzo 1998. Quale è il criterio per la scelta dellacapacità degli estintori?"Risposta1 - E' possibile con le limitazioni di cui al DM 24.11.1984 (norme disicurezza antincendio per il trasporto, la distribuzione, l'accumulo el'utilizzazione del gas naturale con densità non superiore a 0,8.2 - Il Decreto Interministeriale 10 marzo 1998 all'art. 8 (disposizionitransitorie e finali) specifica quali sono le attività che per quantoriguarda le vie di esodo da utilizzare in caso di emergenza, devono essereadeguate entro due anni dalla data di entrata in vigore del sopra citatoDecreto.3 - L'Allegato V del DM 10 marzo 1998 al punto 5.2 specifica che tipo diestintore deve essere scelto in base alla tipologia della superficie daproteggere (rischio basso - medio-elevato) per le attività cosiddette nonnormate. Per quelle normate sono le norme di riferimento a stabilire lacapacità estinguente degli estintori portatili. Spiace sinceramente che lenormative di prevenzione incendi non tengano nel debito conto le donne.(80)Lo Studio E... chiede:"Un'attività artigianale (due addetti) di manutenzione, riparazione e venditadi moto/motorini con capienza superiore a 9 motocicli è soggetta alle visiteed ai controlli di prevenzione incendi? (attività n. 72 DM 16.2.1982.RispostaL'attività descritta potrebbe non rientrare al punto 72 del DM 16.2.1982, manel punto 92 con le caratteristiche di autosalone (numero di motociclisuperiore a 9 ed eventualmente al punto 87 se la superficie del locale superai 400 mq. Tutte le tre attività di cui sopra sono soggette ai controlli diprevenzione incendi ed al rilascio del CPI da parte dei Vigili del Fuoco (79)Il Sig. M. G. "RLS" del Comune di ... chiede:"Nel sottotetto di Palazzo C., privo, sembra anche di agibilità, sonoammassate in maniera allucinante cataste di fascicoli di anni passati. Siaccede al piano solo attraverso una scala di marmo di circa 70 cm dilarghezza o con un ascensore che ogni tanto si blocca. All'interno lavorano15 dipendenti che in caso di veloce evacuazione senza ascensoreimpiegherebbero parecchi minuti a causa della scala stretta. Non sonosegnalate vie di fuga, esistono solo due estintori su 200 mq (12 stanze +archivi), tutte le tramezzature delle stanze sono di faesite stampata ed icontrosoffitti sono di stoffa. Secondo voi quale è la strada più giusta perintervenire a tutela dei dipendenti?RispostaIl quesito non offre sufficienti elementi per fare una valutazione delrischio che consenta di approntare misure di sicurezza certe a tutela deilavoratori. Si consiglia, quindi, di rivolgersi con esposto al locale Comandodei vigili del Fuoco rappresentando tutte le "perplessità" in merito allasicurezza della struttura. La struttura in oggetto dovrebbe rientrare alpunto 90 del DM 16.21982 e disciplinata dal DPR 30 giugno 1995 n. 418 che èil regolamento concernente norme di sicurezza antincendio per edifici diinteresse storico-artistico destinati a biblioteche ed archivi. Il decreto dicui sopra fornisce una risposta tecnica alle Sue preoccupazioni. (78)L'Ing. A. S. chiede:

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"Vorrei sapere se la recente norma uni 10779 dà indicazioni anche in meritoal numero minimo di idranti da collocare presso unità produttive o se questavariabile rimane una scelta del progettista.RispostaIl criterio generale del posizionamento degli idranti è quello che devonoessere posizionati in modo che ogni parte dell'attività sia raggiungibile conil getto d'acqua di almeno un idrante. La norma UNI 10779 dà indicazioni inmerito all'installazione degli stessi, cioè non toglie al professionista lapossibilità di progettare un impianto purché rispetti la prova dell'artedell'impianto.(77)L'Ing. F. B. di PD chiede:"Parliamo di serre per floricoltura con struttura in nylon o prefabbricata invetro. Installazione di generatori di aria calda a scambio diretto dipotenzialità inferiore (singolarmente) a 100.000 Kcal/h.Problema n. 1. Se nel medesimo ambiente installo più generatori, e quindisupero le 100.000 Kcal/h mi serve il CPI? IO sostengo di SI, il produttoredice NO, chi ha ragione?Problema n. 2. Dato che la potenzialità del singolo generatore supera le30.000 Kcal/h, devo realizzare dei camini ai sensi del DPR 1391/70 e UNI9615, con camera di raccolta incombusti ecc. Il produttore sostiene che èsufficiente porre in opera dei terminali di ventilazione, o meglio, un "tubo"assimilabile al canale di fumo che porta all'esterno i prodotti dellacombustione. Chi ha ragione ed in base a quali norme. Grazie e complimentiper il servizio.

RispostaRisposta n. 1 - Più apparecchi termici alimentati a gas installati nellostesso locale, o in locali direttamente comunicanti, sono considerati comefacenti parte di un unico impianto di portata termica pari alla somma delleportate termiche dei singoli apparecchi, art. 1 punto 2 del DM 12 aprile1996.Riposta n. 2 - Lo scarico dei prodotti della combustione deve avvenire nelrispetto della normativa vigente (rif. norme UNI 9615 e UNI). Il riferimentonormativo per apparecchi a gas installati all'interno di serre è ilsopracitato DM 12 aprile 1996, punto 4.7.(76)Il sig. M. M. di Ancona chiede:"Nel DM 19.8.96 "regola tecnica di prevenzione incendi ..." si stabilisce chenei locali adibiti a pubblico spettacolo è obbligatorio prevederel'installazione di un sistema di rilevazione automatica d'incendio, quando ilrischio (d'incendio) è superiore a 30 Kg per metro quadro. Cosa significaprecisamente carico d'incendio pari a tot. Kg per metro quadro?"RispostaLa normativa tecnica per il calcolo del carico d'incendio è la Circolare 14settembre 1961 n. 91 (Ministero dell'Interno). Il DM 30 novembre 1983,termini, definizioni generali e simboli grafici di prevenzione incendi cosìlo definisce: CARICO D'INCENDIO; POTENZIALE TERMICO DELLA TOTALITA' DEIMATERIALI COMBUSTIBILI CONTENUTI IN UNO SPAZIO, IVI COMPRESI I RIVESTIMENTIDEI MURI, DELLE PARETI PROVVISORIE, DEI PAVIMENTI E DEI SOFFITTI.Convenzionalmente è espresso in Kg di legno equivalente (potere calorificoinferiore del legno 4.400 K/cal Kg). (75)Il P.I. A. S. di Milano chiede:"Realizzazione di una scenografia per uno studio televisivo al di sotto dei100 posti (studio televisivo).- colui che progetta e/o realizza la scenografia quali certificazioni oattestati deve rilasciare?- al termine dell'esecuzione dei lavori è necessario richiedere l'agibilità oautorizzazione all'utilizzo alla Commissione Provinciale di Vigilanza?- quali sono le normative di riferimento relativamente al/ai campi diintervento della Commissione?"RispostaLa realizzazione di materiale scenico per studi televisivi o cinematograficirientra al punto 2.3.3 del DM 19 agosto 1996, regola tecnica di prevenzioneincendi per la progettazione, costruzione ed esercizio dei locali di

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intrattenimento e di pubblico spettacolo. La Commissione Provinciale diVigilanza sui locali di pubblico spettacolo presso le Prefetture è unOrganismo tecnico-consultivo che deve rispondere delle condizioni disicurezza di tutte le strutture o spazi allestiti per la circostanza in cuisi svolgono pubblici spettacoli, al fine di consentire all'autorità sindacaleil rilascio previsto dall'art. 68 del T. U. delle leggi di P.S. La normativadi riferimento è la regola tecnica sui locali di pubblico spettacolo giàmenzionale.(74)L'Ing. M. B. di Brescia chiede:"Quali sono le caratteristiche (secondo le normative) di scale, parapetti esoppalchi nei luoghi di lavoro?. Si faccia riferimento a magazzini ed aziendeproduttive in Lombardia".RispostaLa normativa di riferimento per attività produttive con lavoratori dipendentiper quanto concerne le scale, parapetti e soppalchi, è il DPR 27 aprile 1995n. 547 e il D.Lgs 19 settembre 1994 n. 626 e successive modificazioni edintegrazioni.(73)L'Ing. L. C. di Palermo chiede:"Desidero conoscere la norma relativa ai rilevatori di fumo lineari, vistoche la UNI 9795 si occupa soltanto dei rilevatori di fumo puntiformi. Nelcaso in cui non ci fosse la norma relativa, sono utilizzabili ed in chemodo?"RispostaLa normativa di riferimento per i rilevatori di fumo è la UNI 9795 per quantoconcerne le modalità operative relative all'esercizio del sistema. Per quantoriguarda i rilevatori di fumo lineari il sistema è costituito da una sorgentedi raggi infrarossi, opportunamente modulati, e da un elemento ricevente.Quando il raggio è attraversato dal fumo o dal calore prodotto da un incendiosi ha un'alterazione del segnale e, quindi, l'allarme. Questi rilevatori sonoimpiegati nella protezione di ampi locali (mostre, depositi, ecc.). Lelimitazioni di utilizzo sono analoghe a quelle dei dispositivi puntiformi;non possono essere installati dove il raggio stesso può essere intercettatoda elementi in movimento. Inconvenienti, infine, si possono riscontraresoprattutto nel caso di tratte protette molto lunghe, in seguito a vibrazionie a disallineamento della sorgente rispetto al ricevitore.(72)Il Geom. V. T. (CN) chiede:"Il DL 494/96 richiede nella descrizione cronologica delle varie lavorazioni,di indicare l'importo relativo ai costi previsti per la sicurezza. Gradireisapere se tali costi si riferiscono esclusivamente agli onorari e spese delcoordinatore della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione deilavori, oppure ad altri oneri che ovviamente sono già calcolati nei prezziunitari adottati nella stesura del computo metrico estimativo dei lavori".RispostaLa Rubrica è finalizzata a fornire informazioni tecniche di prevenzioneincendi; per quanto riguarda la gestione degli investimenti, per ottenere unreale miglioramento delle condizioni di sicurezza evitando lo spostamento dicapitali e risorse in documentazioni sterili che ben poca rilevanza rivestonoper la sicurezza dei lavoratori, necessita di piani di spesa certi efinalizzati. Considerazioni in merito a tale problema sono state pubblicatesulla rivista ANTINCENDIO nel numero di luglio 1998, a firma dell'Ing. S.Marsella.(71)L'Ing. G. C. di Catania chiede:"Nell'ambito della progettazione di un acquedotto cittadino, desiderereiconoscere le prescrizioni relative all'installazione degli idranti nelle reticittadine, distanze reciproche tra un idrante e l'altro e la relativa normadi riferimento".RispostaLa progettazione di una rete idranti in ambito Comunale deve rispettare icriteri di costruzione tipici degli acquedotti e delle reti di distribuzionedell'acqua potabile. I presupposti ai quali deve rispondere una rete idricaantincendio sono la portata e la pressione, e la destinazione, esclusiva atale scopo. L'alimentazione idrica delle reti idranti antincendio, salvoquanto stabilito eventualmente da disposizioni emanate dalle autorità

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competenti, deve essere realizzata secondo criteri di buona tecnica; lanormativa di riferimento, a giudizio di chi scrive, è la UNI 10779 delsettembre 1998.(70)Il Sig. F. L. chiede:"Il DM 20.12.1982 nelle norme transitorie prescrive, decorsi 15 anni dalladata di emanazione, il ritiro di tutti gli estintori che non rispondono airequisiti richiesti dallo stesso DM. Desidero sapere:- rientrano in tale prescrizione gli estintori a polvere da kg 10 tipo asoffitto automatici che siano senza numero di matricola?- esistono in commercio estintori del tipo a polvere da 10 Kg tipo a soffittoautomatici con le caratteristiche richieste dallo stesso DM?- se esistono è possibile avere indicazioni su eventuali fornitori?- devono essere ritirati dall'esercizio anche gli estintori tipo carrellatosenza numero di matricola devono essere ritirati dall'esercizio e comunquequali sono le norme tecniche di riferimento?- in una bombola della capacità di 30 litri quanti Kg di NAF SIII possonoessere contenuti, e comunque quali sono le norme tecniche di riferimento?"RispostaIl DM 12.11.1990 all'art. 4 stabilisce che decorsi sedici anni dalla datad'emanazione del DM 20.121982 (G.U. 20.1.1983) quindi dal 19.1.1999, dovrannoessere utilizzati solo estintori d'incendio portatili i cui prototipi sianostati approvati a norma del DM 20.12.1982. Decorso il suddetto termine, gliestintori i cui prototipi non siano stati approvati ai sensi de DM 20.12.1982dovranno essere ritirati dall'esercizio e resi inutilizzabili a cura delproprietario o dell'esercente (anche quelli a polvere da 10 Kg a soffitto).Per quanto riguarda gli estintori carrellati il Decreto 6.3.1992 stabilisceall'art. 10 che decorsi 13 anni dalla data d'emanazione dello stesso(10.3.1992), quindi dal 9.3.2005, potranno essere utilizzati solo estintorid'incendio carrellati i cui prototipi siano stati, ai sensi dello stessoDecreto, omologati. Decorso il termine ... come i portatili. Informazionidettagliate sull'agente estinguente NAF SIII si trovano sul sito internetdell'importatore www.gielle.it. Per i fornitori di estintori concaratteristiche di cui al quesito, per correttezza consultare le paginegialle o chiedere informazioni alle locali Camere di Commercio.(69)Il Sig. G. M. chiede:"E' possibile il passaggio di un gasdotto per la distribuzione di gasnaturale con densità inferiore a 0,8 di diametro 150 Dn in una stradavicinale larga 1,95m (di difficile accesso da mezzi di soccorso e/omanutenzione) delimitata per tutta la sua estensione da un muro di sostegnoh=2 a monte e per un tratto di circa 15 m da un fabbricato rurale h=6m avalle?"RispostaPer valutare la corretta posa e la profondità di interramento in stradecarrabili, fissata dalla tabella contenuta nell'art. 3.4.1 lettera a del DM24.11.1984 è necessario conoscere la "Specie" della condotta. La "Specie" èidentificata dalla pressione di esercizio.Tubo acciaio 1a - 2a - 3a specie > 5 bar (profondità d'interramento 0,90 m)Tubo acciaio 4a specie da 1,5 a 5 bar (profondità d'interramento 0,90 m)Tubo acciaio 5a specie da 0,5 a 1,5 bar (profondità d'interramento 0,90 m)Tubo acciaio 6a specie da 0,04 a 0,5 bar (profondità, d'interramento 0,60 m)Tubo acciaio 7a specie < 0,04 bar (profondità d'interramento 0,60 m) (68)L'Arch. P. M. di Bari chiede:"Sono in procinto di progettare l'interno di una palestra privata per ilfitness. Il locale ha una superficie di circa 600 mq ubicato al piano terradi un edificio residenziale di quattro piani con cortile interno. Dei 600 mqcirca 400 si sviluppano nel cortile condominiale. A garantire luce ed aria diquesta parte provvede un grande lucernario ricavato dal solaio di coperturadel piano terra e delle finestre che si aprono su una parete perimetrale delcortile. La destinazione originaria d'uso del locale era di garage conofficina meccanica, ma non lo è più da diversi anni. Quali norme antincendiodevo osservare data la nuova destinazione d'uso a palestra ed una capienzapresumibile di 60/80 persone?"

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RispostaLa norma antincendio da osservare per un impianto sportivo tipo palestra conattività di Fitness con capienza inferiore alle 100 persone, è il DM 18 marzo1996 "Norme di sicurezza per la costruzione e l'esercizio degli impiantisportivi" che all'art. 20 disciplina i complessi e gli impianti con capienzanon superiore a 100 spettatori o privi di spettatori.(67)L'Ing. V. B. di Cuneo chiede:Innanzitutto vi ringrazio per l'encomiabile servizio che fornite in questosettore così, permettetemi, ... irto di insidie e di dubbi. Il quesito è ilseguente: "Vorrei conoscere, al fine del calcolo del carico d'incendio, ivalori del potere calorifico superiore dei seguenti materiali; polistirolo incristalli, nylon, resine acetaliche, coloranti a base di resine olefiniche,pallets di legno. Vorrei inoltre sapere il limite per il carico d'incendioper le attività n. 57 e n. 58 del DM 16.2.1982".RispostaLe attività 57 e 58 del DM 16.2.1982 rientrano nella sfera delle attivitàindustriali; per tali attività non esiste normativa specifica per quantoriguarda la resistenza al fuoco delle strutture. pertanto sulla base diquanto indicato all'art. 3 della Circ. Ministero dell'Interno 91/61, ilcarico d'incendio in Kg mq di legno standard esprime in minuti primi ledurate minime di resistenza al fuoco per le strutture (per il coefficiente diriduzione K si assume il valore massimo pari all'unità). In linea di massimail potere calorifico superiore dei seguenti materiali è:- Polistirolo con il 30% fibre vetro 37,7 MJ/Kg- Nylon 42 MJ/Kg- Resine acetaliche 42 MJ/Kg- Resine olefiniche 42 MJ/Kg- Pallets di legno 17 MJ/KgSi ricorda altresì che esistono norme che stabiliscono dei valori minimi perla resistenza al fuoco delle strutture, indipendentemente dal caricod'incendio(66)Il Sig. M. M. di Viareggio chiede:"Vorrei sapere riguardo la prevenzione incendi, e la legge 626/94 di uncantiere di lavoro di 800 mq e sei addetti con lavorazione di stampi inresina, se la caldaia da 350.000 Kcal è soggetta ad altre norme".RispostaI riferimenti normativi di prevenzione incendi per la caldaia da 350.000Kcal/h sono quelli degli impianti termici. Per quanto riguarda il cantierecon lavorazione di stampi di resina, il DM 22.12.1958 "Luoghi di lavoro per iquali sono prescritte le particolari norme di cui agli articoli 329 e 331 delDPR 547" evidenzia alla tabella B che le polveri di acetato di cellulosa,resine fenoliche, metacriliche, polistiroliche, ureiche rientrano nellecompetenze del DPR 547/55 e del più recente DM 10 marzo 1998 in attuazione diquanto disposto dall'art. 13 del Dlgs 19.9.1994 n. 626. (65)Il Sig. F. F. precisa:"Vorrei fare una precisazione riguardo la risposta (n. 61) da Voi fornitaall'Ing. P.C. S. in merito alla necessità di redigere un documento divalutazione dei rischi per una falegnameria con meno di 10 addetti. Se nonsbaglio, ai sensi dell'art. 5 del DM 10.3.1998 vige l'obbligo per aziende conpiù di 10 addetti o svolgenti attività soggette ai controlli dei VV.F. diredigere un piano di emergenza e non di un documento di valutazione deirischi d'incendio, che è cosa diversa (obbligatorio solo per aziende con piùdi dieci dipendenti, D.Lgs. 626/94, art. 4, comma 2) e nello specifico èl'oggetto del quesito del Vostro interlocutore".RispostaRingrazio il Sig. F. F., attento lettore della nostra pagina, per l'interessemostrato con la richiesta di precisazioni in merito al documento divalutazione del rischio incendio oggetto della nostra risposta n. 61.L'attività di falegnameria rientra al punto 47 del DM 16.2.1982 e quindisoggetta al controllo dei Vigili del Fuoco. Il DPR 12.1.1998 n. 37, nuovoRegolamento di Prevenzione Incendi, disciplina i procedimenti relativi allemisure di sicurezza antincendio; il DM 4 maggio 1998 detta le modalità dipresentazione ed il contenuto delle domande per l'avvio dei procedimenti di

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prevenzione incendi, nel nostro caso del parere di conformità al progetto dicui all'art. 2 del DPR 37/98.L'art. 1 del sopra citato DM, al punto 2 dice: alla domanda sono allegati: a)documentazione tecnico progettuale in duplice copia a firma del tecnicoabilitato e conforme a quanto specificato nell'allegato I° al presenteDecreto.L'allegato I° al punto A2 (relazione tecnica) dice: la relazione tecnicaevidenzia l'osservanza dei criteri generali di sicurezza antincendio, tramitel'individuazione dei percoli d'incendio, la VALUTAZIONE DEI RISCHI CONNESSI ela descrizione delle misure di prevenzione e protezione antincendio daattuare per ridurre i rischi.Seguono altre indicazioni di sicurezza fino al punto A.2.3. VALUTAZIONEQUALITATIVA DEL RISCHIO, che indica nella terza parte della relazione tecnicala valutazione qualitativa del livello di rischio.Dal combinato dei Decreti di cui sopra si evince che il documento divalutazione dei rischi d'incendio, per le attività soggette al controllo deiVigili del Fuoco, sta all'interno della relazione tecnica propedeuticaall'esame progetto.Siamo a disposizioni per eventuali precisazioni.(64)Il Sig. C. B. della I... di Imola, chiede:"Elenco delle norme che regolano, dal punto di vista della sicurezzaantincendio, i distributori di carburanti (attività n. 18 dell'allegato al DM16.2.1982)".RispostaLe norme tecniche che regolano la sicurezza antincendio per l'attività n. 18del DM 16.2.1982 sono:- DM 31.7.1934 art. 82;- Circ. n. 10 del 10.2.1969;- DM 19.3.1990 (riguarda i distributori mobili ad uso privato);- DM Ambiente del 16.5.1996 (installazione sistemi di recupero dei vapori dibenzina durante il rifornimento).(63)Il Sig. F. F. chiede:"Dovendo gestire per un'azienda un registro dei controlli, vorrei venire aconoscenza delle indicazioni previste dalle norme riguardo i controlliperiodici per gli impianti termici e di condizionamento (e, se possibile,delle norme che regolano tali obblighi)". Vi ringrazio in anticipo per larisposta e porgo i miei complimenti per il servizio fornito.RispostaLe norme di riferimento che regolano gli impianti termici a gasolio e/o gassono:GASOLIO- Legge 13 luglio 1966 n. 615;- DPR 22 dicembre 1970 n. 1391;- Circ. n. 73 del luglio 1971.GAS- Circ. n. 68 del 25 novembre 1996;- DM 12 aprile 1996.

Per quanto riguarda i dispositivi automatici di sicurezza a corredo degliimpianti, negli estremi dei certificati di approvazione del Ministerodell'Interno sono presenti le scadenze dell'omologazione.Altri riferimenti normativi sono:- Scarico dei prodotti della combustione, norme UNI 9615 e 9731;- Impianti elettrici, norme CEI 64-2 appendice b e 64-8;- Bruciatori ad aria soffiata, norme UNI-cig 8042;- Impianti di protezione antincendio, norma UNI-VVF 9494 per glievacuatori di fumo e calore, norma UNI-VVF 9796 per sistemi fissi dirilevazione e segnalazione d'incendio, norma UNI-VVF 9489 e 9490 per gliimpianti di estinzione automatici a pioggia sprinkler, norma UNI 10779 perrete idranti fissi.L'obbligo a mantenere aggiornato il registro dei controlli è richiamatodall'art. 5 del DPR 12 gennaio 1998 n. 37.(62)L'Ing. P.C. S. (AT) chiede:

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"Una falegnameria (attività n. 47) con meno di dieci addetti è obbligata aredigere il documento di valutazione del rischio d'incendio?"RispostaL'art. 5 del DM 10.3.1998 afferma che la redazione del piano di emergenza perla valutazione dei rischi d'incendio è obbligatoria solo se il datore dilavoro impiega lavoratori dipendenti in numero superiore a 10, ad eccezionedelle aziende di cui all'art. 3 comma 2 stesso Decreto che fa riferimentoalle attività soggette al controllo dei VV.F. ai sensi del DPR 29 luglio 1982n. 577. Pertanto essendo la falegnameria inserita nel DM 16.2.1982 punto 47 esoggetta ai controlli dei VV.F., il titolare l'attività deve redigere ildocumento di valutazione dei rischi antincendio. (61)L'Ing. L. M. di Roma chiede:- "Un ostello per la gioventù con capacità superiore a 25 posti letto èsoggetto al DM 9 aprile '94 come "attività di nuova costruzione";- "Il locale (con capienza superiore a 100 persone) destinato al serviziomensa di tale ostello deve rispettare le prescrizioni indicate al punto 8.4.del DM 9 aprile '94 ?. Preciso che tale locale non verrà utilizzato pernessuna delle "manifestazioni" elencate al citato punto 8.4";- "Nel caso il locale mensa venga ubicato al primo piano interrato (calpestio3,8 sotto il livello stradale) quali sono le norme tecniche da seguire perquanto riguarda la prevenzione incendi, l'areazione, ecc. ?";- "E' possibile ubicare anche la cucina al primo piano interrato? Quali sonole norme tecniche da seguire?"RispostaL'ostello per la gioventù con capacità superiore a 25 posti letto è soggettoal DM 9 aprile 1994 in quanto inserito al punto "h" dell'art. 1.Un locale adibito a ristorante non rientra al punto 8.4 del DM, maeventualmente nella regola tecnica di P. I. per la progettazione, lacostruzione e l'esercizio degli impianti termici alimentati da combustibilegassoso di cui al DM 12 aprile 1996 punti 4.4. e 4.4.3 se con portatacomplessiva degli utilizzatori maggiore di 35 KW.Certamente l'ubicazione del locale punto 5 e la separazione e comunicazionepunto 5.2. del decreto sugli alberghi devono essere rispettati; per tanto siapplica il comma "C" del punto 5.2 nel caso che l'impianto cucina rientri trale attività soggette al controllo dei vigili del fuoco.Per quanto riguarda l'ubicazione nei piani interrati dell'impianto cucina elocale mensa, se la potenzialità è superiore ai 35 KW deve essere applicatala regola tecnica sugli impianti a gas, se inferire ai 35 KW il riferimentonormativo è la norma UNI-CIG 7129/92.(60)Il Sig. G. C. della provincia di Cremona chiede:"Vi sarei grato se poteste chiarire un dubbio in merito al Decreto 10 marzo1998. Nell'allegato V viene riportata la tabella I per la scelta degliestintori in base alla classe di rischio. La domanda è la seguente; in unluogo classificato a rischio d'incendio elevato, nel caso in cui sia presenteanche un impianto di estinzione ad idranti, è comunque necessario adottare ilnumero di estintori che si ricava dall'applicazione della tabella I ?"RispostaLa risposta alla domanda è SI. Vorrei altresì ricordare che il decreto 10marzo 1998 copre tutte quelle attività con lavoratori dipendenti che non sononormate. Per normate si intendono quelle attività regolamentate con lineeguida o norme deterministiche di cui al DM 16.2.1982, come ad esempiocentrali termiche, autorimesse, locali di pubblico spettacolo, alberghi,scuole, centri commerciali, ecc.(59)Il Sig. G. F. chiede:"Amministro un "condominio" di box di cui 10 sono interrati e 4 sovrastanti.Si chiede1 - Deve essere richiesto il CPI per i box interrati e a quale DMsi fa riferimento?2 - Il CPI ha una scadenza?3 - Quanti e di che tipo devono essere gli estintori da posizionare nellaparti comuni della rimessa sotterranea?4 - Nella parte interrata comune vi è la possibilità di parcheggiareun'ulteriore auto che, per'altro, non impedisce l'accesso o l'uscita dai box;

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questo comporta ulteriori adempimenti e verifiche essendo aumentato il numerodelle auto parcheggiate nel sotterraneo?5 - Se l'assemblea non dovesse approvare i necessari interventi di messa anorma, la responsabilità potrebbe ricadere anche sull'amministratore?"Grazie per le vostre graditissime risposte.Risposte1 - Deve essere richiesto il CPI come da DM 1.2.1986;2 - Il CPI scade ogni 6 anni;3 - Estintori per fuochi di classe ABC con capacità estinguente non inferiorea 21 A, 89 B: il numero degli estintori deve essere di 1 ogni 5 autoveicoliper i primi 20 ed 1 ogni 10 autoveicoli fino a 200;4 - La superficie specifica di parcamento non può essere inferiore a 20 mqper autoveicolo;5 - Le responsabilità ricadono tutte sull'Amministratore.(58)Il Sig. A.S. chiede:"Il DM 31 marzo 84 stabilisce all'art. 2.2 le prescrizioni per l'istallazione di un serbatoio fisso di gas GPL in cortile chiuso. Nellosvolgimento della mia professione di professionista antincendio mi sonotrovato di fronte ad una situazione che ritengo particolare perché ilcapannone industriale in cui si doveva installare il serbatoio era postoall'interno di un area circondata da recinzione di cemento armato di altezza2.20 mt., ma l'ampiezza del cortile era tale (circa 20000 mq.) che a miogiudizio non giustificava la necessità di interrare il serbatoio e portare ilpunto di riempimento all' esterno del cortile in nicchia. Domanda: si puòottenere deroga all'art. 2.2 del DM 31 marzo 1984 quando il cortile chiusoracchiude un' area talmente estesa da rendere non necessarie, ai fini dellasicurezza, le prescrizioni di tale articolo? E se si quale potrebbe esserel'ampiezza dei cortili per far accettare la deroga?"RispostaDalla descrizione del contorno l'area dove è stato installato il serbatoio diGPL, la recinzione in cemento armato di altezza di 2.20 mt. non si configura,a giudizio dello scrivente, come cortile pertanto pare legittimal'osservazione del tecnico di non interrare il deposito.La definizione enciclopedica di CORTILE è:Area scoperta delimitata dai corpi di fabbrica di uno solo o più edificicontigui necessaria per illuminare e areare gli ambienti interni. (57)Il Sig. R. A. chiede:"Un gruppo di dipendenti dell' ASL di M., in servizio presso una strutturaospedaliera che, in quanto tale, è un luogo a rischio d'incendio elevato, haseguito un corso tenuto dal Comando VVF di M. e, prossimamente, dovràsostenere l'esame finale. Poiché, da quanto ci è stato detto, le norme pertale esame finale sono recentemente cambiate ed la Direzione Centrale VVF hainviato ai Comandi Provinciali l'elenco dei nuovi quiz da utilizzare per gliesami suddetti, chiedevo se esisteva la possibilità di avere copia di tali,per procedere ad "allenare" alla prova i nostri dipendenti. Se talepossibilità esiste, vorrei sapere dove o da chi è possibile ottenere taliquiz."RispostaIl questionario inviato ai Comandi Provinciali VVF è composto da 550 domandedi tipo vero-falso e di 60 a risposta multipla.Il numero dei quesiti che sarà sottoposto ai candidati sarà pari a 30 (di cui10 a risposta multipla) e in tempo massimo di 15 minuti.Seguirà la prova orale che verterà sugli argomenti trattati nel corso conparticolare riferimento agli argomenti sui quali il candidato, nella provascritta, ha dimostrato una non completa conoscenza.Ultimo atto la prova pratica.Per quanto riguarda i quiz, di cui abbiamo copia, non riteniamo corretta laloro divulgazione, anche se lo scrivente coglie il vero senso dellarichiesta.(56)Il Sig. N. M. chiede:"Quale tipo di impianto di riscaldamento può essere installato all' internodi una falegnameria in relazione al rischio di incendio?"

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RispostaL'attuale normativa che regola gli impianti termici, il DM 12 aprile 1996,non consente l'istallazione di impianti di riscaldamento se non ubicati inambienti ad uso esclusivo.La norma tecnica di cui sopra regolamenta impianti termici maggiori di 35KW.Gli apparecchi di tipo C con circuito di combustione a tenuta che consentel'alimentazione di aria comburente al bruciatore con prelievo direttodall'esterno e contemporaneamente assicura l'evacuazione diretta all'esternodi prodotti della combustione a tiraggio naturale o forzato, di portatatermica nominale non maggiore di 35KW, regolamentati dalla norma tecnica UNI-CIG7129/92, potrebbero essere una soluzione.(55)Il Sig. M. M. chiede:"Esiste un Decreto Legge in cui vengono dettagliatamente elencate lecondizioni che obbligano un'azienda, un cinema, un'ospedale o un qualsiasialtro luogo pubblico a munirsi di un sistema di rilevazione automaticad'incendio?"RispostaGli impianti di rilevazione e segnalazione automatica degli incendi, quandonecessario, sono prescritti all'interno delle normative di prevenzionespecifiche per ogni attività.Per i locali di pubblico spettacolo, il DM 19 agosto 1996 "Regola tecnica diprevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio dei localidi intrattenimento e di pubblico spettacolo" al titolo XVI prescrive quando ecome deve essere realizzato l'impianto di rilevazione; per le struttureospedaliere il riferimento normativo per estensione è quello del DM 9 aprile1994 "Regola tecnica di prevenzione incendi per la costruzione e l'eserciziodelle attività ricettive turistico-alberghiere che al punto 12 stabilisce icriteri per l'installazione di impianti di rilevazione.Per tutto ciò che non è normato è buona regola prescrivere un impianto dirilevazione e segnalazione automatica degli incendi negli ambienti con caricod'incendi superiore a 30 Kg/mq.Completiamo l'informazione citando la Direttiva CEE: DIR 89/654/CEE, allegatoI, p.to 5.1: "A seconda delle dimensioni e dell'uso degli edifici, delleattrezzature presenti, delle caratteristiche fisiche e chimiche dellesostanze presenti, nonché del numero massimo delle persone che possono esserepresenti, i luoghi di lavoro devono essere dotati di dispositivi adeguati percombattere l'incendio e, se del caso, di rilevatori di incendio e di sistemidi allarme". (54)Il Sig. R. R. chiede:"La sede espositiva di una Associazione culturale di artisti, pittori escultori, consiste in un vano tipo negozio di 7 metri per 5 metri con accessolibero al pubblico, in cui si tengono mostre con esposizione di quadri (tipogalleria d'arte), incontri culturali, discussioni sull'arte e lezioni,necessita del CPI o a quale altra normativa sulla sicurezza deve rispondere?"RispostaPer poter esprimere un parere compiuto al riguardo necessitano informazionipiù dettagliate in riferimento all'attività. Comunque, essendo il locale inquestione di circa 35 mq. si presume un affollamento massimo inferiore alle100 persone e quindi non soggetto al rilascio del CPI come attività n. 83locale di pubblico spettacolo. Il DM 19 agosto 1996 regola tecnica diprevenzione incendi per i locali di intrattenimento e pubblico spettacolo,disciplina al titolo XI anche i locali con capienza inferiore a 100 personeper quanto riguarda le vie di esodo, la statica delle strutture el'esecuzione a regola d'arte degli impianti tecnici.(53)Il Sig. V. R. chiede:"Ho da poco assunto l'Amministrazione del mio condominio e, come spessoaccade, analizzando la documentazione mi sono accorto che il CPI è scaduto dacirca due anni e che gli amministratori che mi hanno preceduto non hannofatto nulla in tal proposito. Un rapido sopralluogo ha evidenziato che alposto degli originari 3 estintori CO2 da 10 Kg si trovano 3 estintori apolvere di Kg 9. Inoltre nel mio stabile composto da 9 appartamenti e 9 boxesiste un ascensore che dal piano terra arriva al secondo piano, non servendo

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box e soffitte rispettivamente al piano interrato ed al terzo piano. A questopunto vi chiedo cosa devo fare per sanare la situazione dei box e ascensorenon essendoci in quest'ultimo nessuna dotazione antincendio?"RispostaPer sanare il contenzioso del condominio ai fini del rinnovo del CPI,l'Amministratore dovrà inoltrare richiesta di sopralluogo al competenteComando Provinciale Vigili del Fuoco, evidenziando che precedente istanza erastata presentata nell'anno 1991e che era stato pagato il bollettino per lavisita di collaudo.Dal quesito si evince che le attività in questione sono:- n. 94, edificio destinato a civile abitazione con altezza in grondasuperiore a 24 metri;

• n. 95, vani di ascensori in servizio privato aventi corsa sopra ilpiano terreno > di 20 metri, installati in edifici aventi altezza ingronda > di 24 metri;

• - n. 92, autorimessa privata con più di 9 autoveicoli.Come si legge si potrebbe pensare che tutte e tre le attività non sonosoggette al rilascio del CPI perché sprovviste delle caratteristicherichieste come sopra elencate.

• Per una valutazione più attenta vi suggeriamo di rivolgersi aprofessionista abilitato.(52)

L'Ing. A. L. C. di Avellino chiede:1. "In merito alla risposta del 19.2.1999 relativa alla valutazione del

REI e permeabilità al gas di una muratura di tufo, non essendociriferimenti tabellari e normativi, è ipotizzabile applicare il"criterio di confronto" con murature di altro materiale (es. in mattonipieni o forati), e quindi estrapolarne un valore significativo? Opossono ancora escludendo la prova in laboratorio per i suoi costi, masoprattutto per i suoi tempi, quali metodi possono a suo parere essereapplicati per risolvere il quesito in esame?"

2. "Nel caso di autorimesse scoperte quali sono le norme da applicare aifini dell'antincendio e del regolare esercizio dell'attività. Vi sonoriferimenti che individuano giuridicamente un'area scoperta qualeautorimessa?"Rinnovando i complimenti per il servizio offerto, porgo distintisaluti.Risposta1) La valutazione della classe di resistenza al fuoco può essere ditipo sperimentale - tabellare o analitica. Pertanto la soluzione da Leisuggerita può essere percorribile.2) Per quanto riguarda le autorimesse scoperte la normativa che leregolamenta è il DM 1 febbraio 1986 "Norme di sicurezza antincendio perla costruzione e l'esercizio di autorimesse e simili", al punto 7.(51)

Il Sig. G. P. chiede:"Desidero sapere se la norma di riferimento più aggiornata per gli edificicivili è il DM 246/87 e quella per le autorimesse è il DM 1.2.1986. Inoltrequal'è quella per gli ascensori".RispostaLa norma di riferimento per gli edifici civili è il DM 246/87.Per le autorimesse è il DM 1.2.1986, integrato dalla Circolare 29 agosto 1995prot. P. 1563/4108 sott. 28, che deroga in via generale ai punti 3.2 - 3.6.3- 3.7.2 del DM di cui sopra.Gli ascensori sono regolamentati dal:

• DPR 29/5/63 n. 1497, regolamento per ascensori e montacarichi inservizio privato;

• DM 246/87 punti 2.5 - 2.5.0 - 2.5.1;• DM 9/12/87 n. 587 in attuazione della direttiva n. 847529/CEE relativa

agli ascensori elettrici;• Lettera Circ. 13 luglio 1995 prot. P. 1208/4135 sott. 9, chiarimenti

per le porte di piano. (50)

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Il Sig. M. C. chiede:"Potreste cortesemente segnalarmi le norme a cui deve attenersi chi volesseadibire dei capannoni industriali per lo stoccaggio di campioni di materialeinfiammabile (idrocarburi). Il quantitativo massimo previsto è di 20 metricubi. Il materiale sarebbe contenuto in lattine o bottiglie della capacitàmassima di 10 litri".RispostaLa normativa tecnica a cui attenersi per depositi di liquidi infiammabili èancora oggi il Decreto Ministeriale 31 luglio 1934 "Approvazione delle normedi sicurezza per la lavorazione, l'immagazzinamento, l'impiego o la venditadi olii minerali, e per il trasporto degli stessi". Il testo è statomodificato nel tempo con disposizioni emanate successivamente al 31 luglio1934, pertanto si consiglia di acquisire una versione aggiornata. (49)Il Geom. S. G. di Venezia chiede:

"Nella norma UNI 10779 per impianti idrici antincendio sono previstetubazioni interrate in acciaio. E' possibile installare tubazioni inpolietilene? Quali altri materiali sono utilizzabili? Quale è la specificanormativa di riferimento citata al punto 6.2.2. della normativa UNI 10779 perle tubazioni in polietilene? Applicando i criteri e le modalità di questaspecifica normativa di riferimento e le altre prescrizioni della UNI 10779potrò considerare l'impianto conforme alla regola d'arte o è necessarioaltro?"RispostaL'impianto idrico è considerato alla regola dell'arte applicando la Norma10779 di concerto con i riferimenti normativi di cui alla pagina "uno" dellanorma in oggetto, ed in particolare le UNI 9489-9490. L'uso del polietilene èconsentito soltanto nelle installazioni interrate.(48)L'ing. S. dello Studio ... di Asti chiede:"Una falegnameria soggetta a CPI con meno di 10 addetti è obbligata aredigere il piano di emergenza? L'obbligo esiste anche per la redazione deldocumento di valutazione del rischio incendio, tenendo conto che la stessanon ha eleborato un documento di valutazione dei rischi (ai sensi dell'art. 4del D.lgs. 626/94 e successive modifiche)?"RispostaIl piano di emergenza è obbligatorio ai sensi dell'art. 5 del DM 10 marzo1998 che prevede la redazione del piano di emergenza in conformità ai criteririportati nell'allegato VIII, per i luoghi di lavoro ove sono occupati nonmeno di 10 lavoratori o, comunque, per attività soggette al controlloobbligatorio dei Vigili del Fuoco al fine del rilascio del CPI. L'art. 2 delDM 10 marzo 1998, con l'allegato 1, fissa le linee guida per la valutazionedei rischi d'incendio nei luoghi di lavoro. Le valutazioni di cui sopra e leconseguenti misure vanno riportate nel documento di cui all'art. 4 comma 2,del D.lgs. 626/94; tale specifico adempimento non è previsto per le azienderiportate al comma 11 dell'art. 4 del D.lgs. 626/94, in tale circostanza èsufficiente una autocertificazione sull'avvenuta valutazione del rischiod'incendio. (47)Il Sig. G. A. di S. Benedetto del Tronto chiede:"Per uno o più generatori di aria calda a tenuta stagna installati in unicoambiente, alimentati da gas metano e di potenza complessiva maggiore di30.000 Kcal/h, è necessaria la pratica ISPELS?"RispostaIl Decreto MI del 12 aprile 1996 "Regola tecnica di prevenzione incendi perla progettazione, la costruzione e l'esercizio degli impianti termicialimentati da combustibili gassosi", disciplina gli impianti termici diportata termica complessiva maggiore di 35 Kw (30.000 Kcal/h) e, pertanto,soggetti al controllo dei Vigili del Fuoco. Una precisazione importante sirende necessaria quando si tratta di apparecchi di tipo C (stagni).L'installazione di apparecchi "stagni" in locali privi di areazione èvietata; la norma UNI-CIG 7129/92 non consente al punto 2.3.2.1.l'installazione di giunzioni filettate in locali non ventilati, e cioè prividi aperture verso l'interno. Essendo il collegamento della condotta del gas

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all'apparecchio ed al rubinetto realizzata mediante giunzione filettata e nonsaldata, ne determina il divieto.(46)Il Sig. P.C. di Fabriano chiede:"Il sottoscritto P. C. desidera conoscere la normativa per realizzare unimpianto alimentato a gas GPL con serbatoio interrato per il riscaldamento erelativo uso domestico, nella propria abitazione sita su un terreno le cuiabitazioni limitrofe sono a circa 20 metri di distanza".RispostaPer quanto riguarda la normativa tecnica per la progettazione, lacostruzione, l'installazione e l'esercizio dei depositi di gas GPL concapacità complessiva non superiore a 5 mc, la normativa è quella del DecretoMinisteriale 31 marzo 1984. La mormativa UNI CIG 7131/72 disciplina gliimpianti a gas GPL per uso domestico. (45)Il P.I. P. N. chiede:

1. "All'interno di un condominio devono essere predisposti estintore anchenel locale macchina dell'ascensore e nei locali contatori o in altreparti comuni? Se si quali regole si devono seguire per l'individuazionedel tipo?

2. "L'amministratore del condominio quali azioni deve compiere peradempire al D.lgs. 626/94 nei confronti di lavoratori esterni e neiconfronti dei condomini?

Risposta1) Un condominio deve installare presidio antincendio (estintore, idrante,ecc.) nei locali tecnici in cui le norme di prevenzione incendi loprescrivono. Non sono definiti locali tecnici il locale contatori o altrilocali non meglio specificati. Per quanto riguarda il locale macchinaascensore, essendo l'attività soggetta ai controlli di prevenzione incendi,deve essere alloggiato estintore nelle immediate adiacenze; l'individuazionedel tipo di estinguente è data dal tipo di materiali presenti nell'attività enel caso in questione essendoci apparecchiature elettriche è consigliato CO2e la polvere.Per quanto riguarda l'amministratore del condominio, la Circ. 5 marzo 1997 n.28/97 del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale individua comelavoratori, con rapporto di lavoro privato, esclusivamente chi svolgemansioni di portierato. Pertanto l'amministratore condominiale, ai finidell'assolvimento degli obblighi d'informazione e formazione, è individuatocome datore di lavoro. (44)La signora A. B. chiede:"Sono proprietario di un cortile sovrastante un'autorimessa condominialeinterrata comprendente una ventina di box, costruita una ventina di anni fàal servizio di un palazzo contiguo. Come posso far verificare la rispondenzadella stessa alle norme di sicurezza dal momento che mi pare del tuttotrascurata, come si è anche verificato recentemente in occasione di unincidente?"RispostaL'Amministrazione Pubblica che può rilasciare parere di conformità su unaautorimessa è il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco. Pertanto ilproprietario del cortile sovrastante l'autorimessa deve presentare istanza disopralluogo presso il locale Comando, rappresentando il recente incidente efinalizzando l'esposto al controllo di eventuali situazioni di pericolo.(43)Il Sig. C. M. di Vigevano chiede:"Oltre alla UNI 9994, quali altre disposizioni riguardano le verifiche sugliestintori portatili?"RispostaLe norme tecniche e procedurali per l'approvazione e omologazione degliestintori portatili d'incendio è il DM 20.12.1982.Il DM 12.11.1990 integra le norme sulle procedure, la commercializzazione eproroga i termini di validità.La norma UNI 9994 prescrive i criteri per effettuare la sorveglianza, ilcontrollo, la revisione ed il collaudo degli estintori al fine di garantirnel'efficienza operativa. (42)

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Il Sig. G. Z. di S. Benedetto del Tronto chiede:"Dovendo installare all'interno di un capannone n. 6 generatori di aria caldaa gas (scambio diretto) con potenza pari a 30.000 Kcal/h ciascuno, ènecessario richiedere il CPI?E' possibile installare i generatori in posizione non adiacente alle paretiesterne?"RispostaIl DM 12 aprile 1996 all'art. 1 comma 2 stabilisce che più apparecchi termicialimentati a gas installati nello stesso locale, o in locali direttamentecomunicanti, sono considerati come unico impianto di portata termica parialla somma delle portate termiche dei singoli apparecchi. Pertanto il caso inoggetto si configura come generatore di aria calda a gas di potenzialità paria 120.000 Kcal/h e, quindi, soggetto al rilascio del CPI.Il punto 4.5. del DM 14.04.1996 specifico per i generatori di aria calda ascambio diretto, consente di installare i generatori anche non adiacenti allepareti esterne.(41)L'Ing. B. F. chiede:"Un'impianto di lavorazione rifiuti che prevede lo stoccaggio di RSU in 4vasche, ognuna di dimensioni pari a 4m X 4m X 5m, la macinazione e lasuccessiva separazione della parte organica è soggetto a CPI? La presenzadegli RSU, data l'eterogeneità dei componenti, può far rientrare l'impiantoal pt 28 dell'elenco allegato al DM 16.021982? Se la risposta è affermativagradirei conoscere la normativa di riferimento".RispostaLo smaltimento dei RSU e di quelli ad essi assimilabili costituisce un serioproblema i cui aspetti igienico-sanitari e di tutela ambientale debbonoessere tenuti nella massima considerazione. Ciò premesso, per un impianto dilavorazione di rifiuti solidi urbani, probabilmente su spazio a cielo liberoed il conseguente stoccaggio in vasche, non riteniamo che l'attività cosìcome rappresentata nel quesito, sia soggetta al rilascio del CPI nérientrante al punto 28 del DM 16.02.1982. (40)L'Ing. A. L.C. chiede:"Dovendo valutare la REI di una muratura di tufo e la sua permeabilità algas, vorrei sapere se esistono riferimenti o valori tabellati relativi a talicaratteristiche".RispostaNon esistono riferimenti normativi per valutare la REI di una muratura intufo. Bisogna ricorrere a prove sperimentali presso laboratori. Il DecretoInterministeriale 16.01.1996 "Norme tecniche relative ai criteri generali perla verifica di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi",può rappresentare un valido avvio. (39)L'Uffico Tecnico ... di Chieti chiede:"Quali sono le norme alle quali riferirsi per il parcamento di autoalimentate a GPL in garage seminterrati in condominio con sette garage?RispostaLa normativa di riferimento per il parcamento di auto è il Decreto Ministerodell'Interno 1.02.1986. Per quanto riguarda il quesito il Decreto di cuisopra cita al punto 10.6: "Il parcamento di autoveicoli alimentati a gasavente densità superiore a quella dell'aria (il GPL) è consentito soltantonei piani fuori terra non comunicanti con piani interrati". (38)Il Sig. M. G. di Ferrara chiede:"E' regolare che un computer portatile sia stato venduto alla fine dell'anno1994 senza marcatura CE? Da quale data tali apparecchiature devono esseremarcate CE? "RispostaPubblicheremo la risposta tra breve, non essendo il quesito materia diprevenzione incendi.(37)Il Sig. C. T. chiede:Vi sarei grato se potessi avere indicazioni per attuare una reale prevenzionee gestione dell'eventuale evento "incendio" rispetto ad una piccola casa diriposo".RispostaIl tragico evento verificatosi presso la casa di riposo per anziani di Motta

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Visconti (Milano) ha posto l'attenzione sulle problematiche afferenti lasicurezza antincendio in tali strutture. Le anzidette strutture, infatti,sono soggette ai controlli di prevenzione incendi come attività 86 del DM16.02.1982. La normativa di riferimento è la "Regola tecnica di prevenzioneincendio per la costruzione e l'esercizio delle attività turisticoalberghiere" Decreto 9 aprile 1994. Pertanto gli adempimenti di prevenzioneincendi di cui all'art. 13 del Dlgs 626/94, ed il conseguente DM 10.03.1998che stabilisce i criteri per la valutazione del rischio incendio nei luoghidi lavoro, non sono riferimenti normativi per le case di riposo perchél'attività è disciplinata dal Decreto 9 aprile 1994. (36)Il Sig. D. C. di Palermo chiede:"Informazioni in merito all'obbligo o meno del datore di lavoro difrequentare il corso di cui al DM 10.3.1998".RispostaL'art. 95 del Dlgs 626/94 ha consentito fino al 31 dicembre 1996 ai datori dilavoro di svolgere quanto previsto dall'art. 10 senza l'obbligo difrequentare l'apposito corso di formazione. Il Ministero del Lavoro e dellaPrevidenza Sociale con il Decreto 16 gennaio 1997 ha stabilito i contenutiminimi dei corsi di formazione per i datori di lavoro che intendano svolgeredirettamente i compiti di cui all'art. 10. Dalla data di entrata in vigoredel DM 10.3.1998, il corso di cui sopra per la parte attinente alla sicurezzaantincendio deve recepire i contenuti di cui all'allegato IX. Pertanto ildatore di lavoro deve, a giudizio dello scrivente, frequentare il corsopreposto in quanto la norma transitoria di cui all'art. 95 dalla 626/94esclude solo in prima applicazione e COMUNQUE NON OLTRE IL 31 DICEMBRE 1996la possibilità di non frequentare il corso. Di conseguenza dal giorno 1gennaio 1997 tutti i datori di lavoro nelle condizioni dell'esponentedovevano attivarsi in merito. (35)Il Sig. F. F. chiede:

1. "Che periodicità devono avere i controlli di manutenzione di unimpianto elettrico e quali normative regolano tale obbligo?"2) "In merito alla canna fumaria della cucina di un albergo, èobbligatoria la presenza di un sistema di aspirazione meccanica o èsufficiente il tiraggio naturale della suddetta condotta?"Risposta1) Il DPR 27 aprile 1955 n. 547 "Norme per la prevenzione nei luoghi dilavoro" è il riferimento normativo che prescrive delle verifiche agliimpianti elettrici. L'art. 336 stabilisce che le installazionielettriche previste dall'art. 330 installazioni elettricheantideflagranti di tipo stagno e dall'art. 332 impianti diilluminazione elettrica nei luoghi pericolosi, devono essere sottopostea verifica almeno una volta ogni 2 anni.2) Il sistema di evacuazione forzato (es. cappa munita di aspiratoremeccanico) è prescritto per apparecchi a gas a servizio di cucine inlocali in cui avviene anche la consumazione dei pasti, vedasi DM12.04.96 punto 4.4.3. (34)

Il Sig. A. S. chiede:"Esistono dei limiti di tempo per la presentazione di una richiesta disopralluogo di controllo per il rilascio del certificato di prevenzioneincendi (CPI)".RispostaNon esistono limiti di tempo per la richiesta di sopralluogo dopol'approvazione di un progetto da parte del Comando Provinciale Vigili delFuoco. Si evidenzia che per non incorrere nell'esercizio abusivodell'attività soggetta alle norme di Prevenzione Incendi, l'art. 3 del DPR37/98 prevede la possibilità per il titolare dell'attività di presentare, inattesa del sopralluogo, una dichiarazione attestante il rispetto dellanormativa di sicurezza antincendio finalizzata all'esercizio provvisoriodell'attività stessa.(33)La Sig.a D. M. chiede:"A quali norme di prevenzione incendi occorre fare riferimento per l'attivitàn. 35 (mulini per cereali e relativi depositi) di cui al DM 16.02.1982 ?".

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RispostaNon esiste una norma deterministica per l'attività n. 35. Pertanto ilprofessionista può in prima istanza far riferimento al DM 8 marzo 1985(direttive sulle misure più urgenti ed ... ) per la stesura del progetto dasottoporre al parere del locale Comando Provinciale Vigili del Fuoco. (32)L'Ing. A. P. della provincia di Pisa chiede:"Gradirei avere un chiarimento circa l'art. 2.3.1 - resistenza al fuoco dellestrutture - del DM 19 agosto 1996 ?"1) Le strutture devono avere i requisiti di resistenza al fuoco valutati inbase alla circolare 91/61 (1° e 2° comma);2)La tabella al 3° comma dei valori R e REI in funzione dell'altezzaantincendio si riferisce esclusivamente alle strutture dei locali inseriti inedifici pluripiano (es. condomini) oppure è valida in ogni caso?.RispostaIl riferimento alla tabella di cui al punto 2.3.1 del DM 19 agosto 1996 èvalido in ogni caso di edificio pluripiano. Ricordo altresì che l'ultimocomma del citato punto dice: "per le strutture di pertinenza delle aree arischio specifico devono applicarsi le disposizioni emanate nelle relativenormative di prevenzione incendi". (31)Il Sig. A. M. di Prato chiede:"Per quanto riguarda la manutenzione degli idranti/naspi a quale normativa sideve fare riferimento (UNI ...) in mancanza di una normativa e quali sono leprocedure da adottare?":RispostaLe normative UNI VVF relative ai componenti per idranti e naspi sono:- UNI VVF 9485, idranti a colonna soprasuolo in ghisa;- UNI VVF 9486, idranti sottosuolo in ghisa;- UNI VVF 9487, tubazioni flessibili antincendio di DN 45/70 per pressionid'esercizio fini a 1.2. MPa;- UNI VVF 9488, tubazioni semirigide DN 20 e 25 per naspi;- UNI 10779 settembre 1998, specifica per la progettazione, l'installazione el'esercizio della rete idranti. (30)L'Ing. T. M. C. di Bologna chiede:

1. "E' possibile mantenere in servizio un deposito per gasolio asservito acentrale termica di potenzialità pari 770.000 Kcal, avente capacitàpari a 50 metri cubi?".

2. 2) "Quali sono i riferimenti normativi (leggi, decreti, circolari ecc.)ai quali fare riferimenti?".

Risposta1) La Circolare M.I. n. 73 del 29 luglio 1971 al punto 2.2 stabilisce che lacapacità di ciascun serbatoio al servizio di un impianto termico non puòessere superiore a 15 mc.2) I riferimenti normativi per C.T. a gasolio sono:- Legge 13 luglio 1966 n. 615;- DPR 22 dicembre 1970 n. 139;- Circ. Min. n. 73 del 29 luglio 1971.Per i depositi di olio combustibile (gasolio) da 50 metri cubi, la normativadi riferimento è il DM 31 luglio 1934 che li inserisce alla categoria C -classe 9a. (29)Il Sig. F. F. chiede:"Quali sono le normative di riferimento per una pompa di erogazione delgasolio ad uso privato (deposito ditta di autotrasporti)?".RispostaLe norme di riferimento per la distribuzione di liquidi infiammabili(benzine, gasolio) sono regolamentate dall'art. 82 del DM 31.07.1934,integrate dalla Circolare n. 10 del 10 febbraio 1969 che coordina tutta unaserie di disposizioni emanate a partire dal 1959. Per completezzad'informazione diciamo che con DM 19 marzo 1990 è consentita l'installazionee l'utilizzo di contenitori distributori mobili ad uso privato per liquidi dicategoria C (gasolio), esclusivamente per il rifornimento di macchine eautomezzi all'interno di aziende o cantieri edili.

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L'Ing. G. S. di RG chiede:"Quali sono i criteri secondo i quali va condotta la valutazione qualitativadel rischio d'incendio per la realizzazione di un deposito di GPL inbottiglie di I categoria (fino a 5000 Kg) ?".RispostaLa valutazione del rischio d'incendio per un deposito di bottiglie GPL passanecessariamente attraverso una analisi delle condizioni di rischio legateall'attività stessa. Per tale valutazione può essere presa a riferimento laseguente griglia:

• Caratteristiche delle sostanze immagazzinate, classificazione dipericolosità, scheda di sicurezza;- Centri di pericolo, aree a rischio specifico, modalità di stoccaggio,fonti di innesco, sistemi di caricamento e trasporto;

• Requisiti dell'area: ubicazione del deposito in relazione al contorno,destinazione urbanistica dell'area, caratteristiche morfologiche chepossano costituire maggiore rischio, distanze di sicurezza,accessibilità dell'area ai mezzi di soccorso VVF;- Caratteristiche costruttive: distribuzione planovolumetrica deldeposito, resistenza e reazione al fuoco del fabbricato,compartimentazioni e separazioni, sistemi di areazione per evitaremiscele esplosive, sistemi di evacuazione fumi e calore;- Impianti tecnologici: elettrici, termici, di sollevamento, altri;- Vie di esodo: massimo affollamento ipotizzabile, ubicazione ecaratteristiche dei percorsi, segnaletica di sicurezza, illuminazionenormale e di sicurezza;

• Presidi antincendio: estintori portatili e carrellati, idranti,impianti di rilevazione e segnaletica antincendio

• Gestione della sicurezza: divieti e limitazioni ai fini antincendio,formazione lavoratori dipendenti, squadra di vigilanza aziendaleprocedure in emergenza. (27)

L'Arch. F. D. L. di Roma chiede:1. "Un albergo composto da quattro corpi di fabbrica esterni e totalmente

separati e intestati ad unica ditta, ciascuno con numero di posti lettoinferiore a 25, complessivamente con circa 100 posti letto, risultasoggetto alle visite dei VV.F. ed è soggetto alla procedura per larichiesta del CPI?"

2. "Quanto tempo massimo può trascorrere dall'ottenimento del parerefavorevole all'esame di progetto alla richiesta di sopralluogo ai finidell'ottenimento del CPI?"Risposte1) A giudizio dello scrivente l'attività di albergo articolata suquattro edifici totalmente separati e con un numero di posti letto perciascun edificio inferiore a 25, non è soggetta al rilascio del CPI(Certificato di Prevenzione Incendi).

3. Il DPR 37/98 pone tra i suoi obiettivi la riduzione al minimo dei tempidi risposta dell'Amministrazione, e non quelli dell'utenza. Per tantoil DPR all'art. 2 stabilisce in 45 giorni il pronunciamento su esamiprogetto elevabili a 90 giorni per attività complesse. Ove il ComandoProvinciale VV.F. non si esprima nei termini prescritti, l'utente puòentro i successivi 60 giorni adire al Giudice amministrativo per fardichiarare illegittimo il comportamento del Funzionario incaricato e,conseguentemente, chiedere eventuale risarcimento di danni chel'omissività del provvedimento arreca. Per quanto riguarda la richiestadi sopralluogo l'art. 3 riserva al Comando Provinciale VV.F. 90 giorniprorogabili a 135 motivandone il rinvio. Entro 15 giorni dalsopralluogo sarà rilasciato il CPI (26)

Il Sig. S. B. di Venezia chide:"Sono stati prorogati i termini relativi alle seguenti scadenze?"1) smaltimento Halon (31.12.1998);

1. sostituzione estintori non omologati DM 20.12.82 (gennaio 1999);3)porte tagliafuoco.

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Risposte1) Dal 1.1.1999 non si può detenere/impiegare gas estinguente denominatoHalon 1301, 1211 e 2402 (fluobrene). Per tanto dai combinati legislativisulla difesa della fascia di ozono è cessata la commercializzazione di questotipo di prodotto. Fanno eccezione le applicazioni in campo militare, solomezzi mobili; aviazione civile, solo aeromobili; piattaforme petrolifere;come da DM 26.3.96 art. 2 e 3 che dovranno essere smaltiti con le proceduredel DM 5.2.98 e D.Lgs. 22 del 5.3.97

1. Per gli estintori portatili il Decreto 12.11.90 stabilisce che decorsi16 anni dall'emanazione del DM 20.12.82 non si debbono utilizzareestintori non omologati. Per quanto riguarda i carrellati il DM 6.3.92art. 10 stabilisce che decorsi 13 anni dalla data di pubblicazione,quindi dal 9.3.2005, dovranno essere utilizzati estintori carrellatiomologati ai sensi del sopra citato Decreto.

3) Nessuna proroga al 31.12.1998. (25)L'Ing. G. C. di Brindisi chiede:

1. "L'Ultimo elenco, a me noto, dei dispositivi di sicurezza approvati dalMinistero dell'Interno è quello allegato alla Lettera Circolare prot.n. 9556/4191/A sott. 1 del 9.6.1993. Essendo scadute le approvazionidei suddetti dispositivi, è stata emessa in data successiva un'altraLettera Circolare avente uguale argomento?"

2. "Un dispositivo di sicurezza approvato dal Ministero dell'Interno deveavere necessariamente il marchio CE?"Risposte1) Non è stata emessa alcuna Circolare simile alla n. 9556/4191/ Asott. 1 del 9.6.1993.

3. In conformità alle Direttive Europee sono state pubblicate:- Circolare n. 3573/41/91 A sott. 1 in materia di apparecchi a gas;- La Direttiva Europea del 22.7.1993 n. 93/69 CEE, modificata dallaDir. DEC. COM CE del 9.3.98 - 98/214/CE in materia di:a) Recipienti semplici a pressioneb) Sicurezza giocattolic) Prodotti da costruzioned) Compatibilità elettromagnetica

e) Macchine (24)Il Sig. N.M. di Ferrara ci chiede:1)" Quale periodicità dovrebbero avere, secondo voi, gli interventi di"sorveglianza" sulle misure di protezione antincendio previsti dal DM10.03.1998 Allegato VI?"2)" Anche se non dichiarato esplicitamente, la lettura dell'Allegato III delDM 10.03.1998 lascia pensare che ogni piano di un luogo di lavoro che ricadenel campo di applicazione del suddetto decreto sia dotato di uscite di pianocome definite al punto 3.1. E' corretto?"Risposte1) Ai sensi dell'art. 5 del DPR. 37/98 il responsabile dell'attività hal'obbligo di mantenere in stato di efficienza i sistemi, i dispositivi, leattrezzature e le altre misure di sicurezza antincendio adottate e dieffettuare verifiche di controllo ed interventi di manutenzione nel rispettodell' art. 4 del DM 10.03.1998 secondo le cadenze temporali sotto elencateannotandone, le risultanze, in apposito registro sempre aggiornato e resodisponibile ai fini dei controlli di competenza del Comando VV.F. Il mancatorispetto di quanto sopra descritto produrrà la revoca del documentoautorizzativo (CPI) e potrà comportare l'applicazione dell'art. 650 del C.P.o della procedura sanzionatoria di cui al D.L. 758/94.ESTINTORIrif. norma UNI 9994:controllo semestrale;revisione con sostituzione della carica: a polvere ogni 36 mesi, acqua o aschiuma ogni 18 mesi, a CO2 ogni 60 mesi, idrocarburi alogenati o lorosostituti ogni 72 mesi;- collaudo della bombola dell'estintore ogni 6 anni.

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IDRANTI- Controllo semestrale dell'efficienza, manichette, lance, e parti soggettead usura.IMPIANTI FISSI DI RIVELAZIONE AUTOMATICA E DI SEGNALAZIONE MANUALE D'INCENDIORif. modalità operative norma UNI 9795 relativamente all'esercizio delsistema:- ispezioni periodiche semestrali.IMPIANTI FISSI DI ESTINZIONE AUTOMATICI A PIOGGIA (sprinkler)Rif. modalità operative norma UNI 9489 esercizio impianto:- ispezioni periodiche semestrali;

• prova delle fonti di alimentazione annuali;• - revisione generale, quando una ispezione ne segnali l'esigenza ed in

ogni caso a intervalli non maggiori di 20 anni.

EVACUATORI DI FUMO E CALORERif. modalità operative norma UNI 9494 all'art. 5.7.6:

• controllo di funzionamento annuale.• 2) L'interpretazione dell'esponente é corretta.

L'Arch. D. N. di Genova chiede:"Informazioni in merito alle procedure di certificazione delle verniciintumescenti"RispostaLe certificazioni riguardano la vernice applicata in una determinata quantità(spessore in micron) su un determinato elemento strutturale o di divisione.Per certificazione su singole vernici, sebbene l'argomento sia oggetto diampia discussione, il calcolo va eseguito con il metodo ANALITICO previstodalle norme UNI 9502 - 9503 - 9504 che introducono il fattore di massivitàcioè il rapporto S/V. Per informazioni su pubblicazioni o altro, contattareil Centro Studi Esperienze Vigili del Fuoco di Roma-Capannelle (Laboratoriodi Scienze delle Costruzioni o Laboratorio di Chimica), telefono 06-7180551.(22)L'ing. C.C. chiede1)" In un condominio dotato di autorimessa interrata con circa 100 postiauto, devo alimentare i contatori elettrici posti nelle singole scalepassando con linea ENEL sottopavimento autorimessa, con pozzetti d'ispezionee relativi chiusini. Se ciò è possibile che caratteristiche sono richieste?"2)" In una centrale termica alimentata a gas con potenzialità di circa 1.000kW, già dotata di CPI ancora valido, è presente un gruppo frigoriferoraffreddato ad acqua di torre con relativi dispositivi, non funzionante. Devosostituire questo gruppo con uno nuovo. E' possibile installare il nuovogruppo al posto del vecchio o sono obbligato ad installarlo fuori dallacentrale termica?"Risposte1) Il punto 3.8 Pavimenti, del Decreto M.I. 1 febbraio 1986 disciplina lapavimentazione delle autorimesse; il successivo punto 3.8.1 afferma che: "lapavimentazione deve essere realizzata con materiali antisdrucciolevoli edimpermeabili". Pertanto dovendo essere il pavimento impermeabile ai liquidi(sia infiammabili che non) la linea ENEL sottopavimento con pozzettid'ispezione e relativi chiusini ne inficia le caratteristiche.2) Di norma un locale contenente un centrale termica è ad uso esclusivo. Perquanto riguarda la possibilità di alloggiare un gruppo frigorifero con lestesse caratteristiche di quello esistente, penso a suo tempo approvato dallocale Comando Provinciale Vigili del Fuoco, in quanto in possesso di CPIancora valido, nulla osta. Trattandosi di attività a gas di rete, gliimpianti ed i dispositivi elettrici di tutte le apparecchiature presenti nellocale dovranno essere del tipo a sicurezza antideflagrante.(21)Il Sig. C. C. chiede:"Corsi per addetti alla lotta antincendio, DM 10.03.98"RispostaIl corso formativo per gli addetti al servizio antincendio può essere svoltoda chiunque abbia un preparazione alle tematiche antincendio. L'art. 6 comma1 definisce i luoghi di lavoro che devono conseguire l'attestato di idoneità

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tecnica di cui all'art. 3 della Legge 28 novembre 1996 n° 609, riportatinell'allegato X del DM in questione, previo esame svolto in via esclusiva daiVigili del Fuoco (20)Il Sig. D. C. chiede:"Chiarimento "verso apertura porte uscite di emergenza"RispostaIl punto 13 dell'art. 33 della Legge 626 modificata, al punto 17 commasecondo, cita: " Per i luoghi di lavoro costruiti o utilizzati prima del27.11.1994 non si applicano le disposizioni dei commi 2, 3, 4, 5, 6,concernenti la LARGHEZZA delle porte.Pertanto non si riferisce all'apertura delle stesse ma esclusivamente allalarghezza; l'apertura nel verso dell'esodo è specificata nell'allegato IIIpunti 3.9 e 3.10 del Decreto Interministeriale 10 marzo 1998.Si ricorda altresì che i criteri riportati nel sopraccitato D.M. non sonoapplicabili alle attività soggette al controllo dei Vigili del Fuoco e daquesto normate.(19)Il Sig. L. D.S. di Roma chiede:

1. "Quali problemi comporta l'installazione di un serbatoio di azotoliquido da 500 litri"."Chi deve tenere il registro della formazione e delle verifiche" (DPR37/98)".3) "Per tale registro esiste un limite per il numero dei dipendenti".4) "Struttura fuori norma scuola pubblica".Risposte1) I serbatoi (tank) di azoto liquido sono disciplinati dalla circolare15 ottobre 1964 n. 99 Ministero dell'Interno; tali impianti devonoessere collocati all'aria aperta o in appositi locali, le distanzeminime di sicurezza sono:- costruzioni e depositi di materiali combustibili o infiammabili,locali di pubblico spettacolo, ospedali, viadotti, depositi di gascompressi o liquefatti - metri 15 -- fabbricati con pareti perimetrali incombustibili e resistenti alfuoco - metri 7,5 -- strutture incombustibili e resistenti al fuoco - metri 3 -

2) Il registro delle verifiche deve essere tenuto e aggiornato comedisposto dall'art. 5 del DPR 37/98 in tutte quelle attività soggette aicontrolli di Prevenzione Incendi ai sensi dell'art. 4 della legge966/65 e DM 16.2.82 e dalle tabelle A e B del DPR 689/59; rientranoaltresì (n.d.r.) i luoghi di lavoro di cui al Decreto Interministeriale10 marzo 1998 art. 4, in attuazione dell'art. 13 del D. Lgs 626/94.

3) Nessun limite.4) Le esercitazioni di emergenza di cui al punto 12 del DM 25 agosto1992 possono essere coordinate dai Vigili del Fuoco solo in presenza diattività in possesso di Certificato di Prevenzione Incendi o conformialla normativa vigente. Ricordiamo altresì che l'attività 85 (scuole)deve adeguarsi completamente alla normativa di cui al DM 25 agosto 1992entro il 31 dicembre 1999; evidenziamo che essendo un'attività conlavoratori dipendenti entra in gioco il D.Lgs 626/94 e, per quantoriguarda certe inadempienze normative, le procedure sanzionatorie delD.Lgs 758/94.(18)Il Sig. P. M. chiede:"Variazione della persona fisica titolare dell'attività, nell'ambito diattività soggette al rilascio del Certificato di Prevenzione Incendi(CPI)".RispostaIl C.P.I. è un atto puramente tecnico ed è rilasciato dall'autoritàcompetente (Vigili del Fuoco) soltanto per le attività soggette eriscontrate in regola con le normative vigenti ai fini dellaprevenzione incendi. Il titolare dell'attività è sempre l'intestatariodel CPI; non volturare il CPI a nostro giudizio non implica la

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possibilità di incorrere in sanzioni penali o amministrative. Iltitolare dell'attività potrebbe riscontrare problemi nel rinnovo dellalicenza o delle polizze assicurative, qualora allo stesso venisserichiesto il CPI. Evidenziamo che la variazione del titolare nel CPI èfornita gratuitamente dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco dicompetenza. (17)Il Sig. N. M. di Ferrara chiede:"Anche gli idranti vanno sottoposti a controllo semestrale da parte dipersonale specializzato?".RispostaRiferimento normativo aggiornato UNI 10779 settembre 1998. Ricordiamo,inoltre, che la rete idranti antincendio nei tratti fuori terra deveutilizzare tubazioni metalliche, pertanto è consentito l'uso delpolietilene soltanto per installazioni interrate impiegate peralimentare la rete assicurando la portata e la pressione massimarichieste dall'impianto.(16)Il Sig. P. Z. chiede:"Centrale Termica a metano inserita all'ultimo piano di una Chiesa"RispostaIl locale centrale termica posto all'ultimo piano della Chiesa inquestione e sottostante al locale adibito a riunioni, a parere delloscrivente, non rientra al punto 4.2.1 (ubicazione) e punto 4.2.3.(aperture di areazione) del D.M. 12.04.96 in quanto non è sottostante ocontiguo a locali di pubblico spettacolo ma "sovrastante", pertanto lasuperficie netta di areazione deve rispettare i valori di cui al punto4.1.2 lettera A. (15)L'Ing. M. L. di TN chiede:"Requisiti richiesti all'incaricato del controllo semestrale degliestintori portatili"RispostaDal disposto congiunto del D.P.R. 547/55 (controllo semestrale degliestintori), il regolamento di attuazione della legge 5 marzo 1990 ecioè il D.P.R. 6 dicembre 1991 n. 47 art. 1 punto 6, art. 2 e art. 3,la norma UNI Corpo Nazionale VV.F. 9994 punto 8, si evince quali sianoi requisiti necessari per gli incaricati al controllo degli estintoriportatili; requisiti tutti legati alle imprese artigiane di settorericonosciute dalla Commissione Provinciale per l'Artigianato. (14)Il Sig. R. S. di TV chiede:"Piano di sicurezza nei cantieri edili"RispostaLa redazione del piano di sicurezza e di coordinamento ed il pianogenerale di sicurezza deve essere redatto durante la progettazioneesecutiva dell'opera e, comunque, prima del contratto d'appalto. Lanotifica preliminare deve essere trasmessa all'organo di vigilanzacompetente per territorio prima dell'inizio dei lavori. La sanzionepenale prevista per chi non ottempera alla redazione del piano disicurezza è "arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 1.3 milioni a 1.8milioni."(13)Il Sig. M. F. chiede:"Lunghezze delle vie di esodo negli ospedali"RispostaAncora oggi il riferimento normativo di cui all'oggetto è la normativadegli alberghi, D.M. 9 aprile 1994 punto 20.4. E' stata già approntatadal C.C.T.S. del Ministero dell'Interno, la nuova regola tecnica diprevenzione incendi per gli Ospedali che, una volta espletate tutte leprocedure necessarie, diventerà norma tecnica. Nel frattempo è statainviata per conoscenza agli Ispettorati Regionali Vigili del Fuoco epotrà essere utilizzata come linea guida per eventuali deroghe. Si puòaffermare (avendola letta) che, comunque, la lunghezza delle vied'uscita non si discosta molto da quella degli alberghi.(12)Lo Studio L. di MN chiede:

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"Serbatoio gasolio di capacità geometrica 9 mc provincia MN utilizzogasolio come carburante automezzi Ditta di Trasporti (uso privato)"RispostaEssendo il serbatoio di gasolio, in questione, utilizzato in unimpianto di distribuzione l'attività di riferimento del D.M. 16.2.1982è la 18 (la Circolare 9.3.1998 chiarisce che sono da considerarsi comesemplici depositi di carburante e cioè att. 15 i distributori mobiliper carburanti di tipo C ai sensi del D.M. 19.3.1990).Pertanto i disposti normativi sono:- D.M. 31.7.1934- D.M. 17.6.1987Il D.M. 19.3.1990 è applicabile per il rifornimento di carburanti amezzo di contenitori-distributori mobili ad uso privato e non perserbatoi interrati.La sistemazione dei serbatoi interrati per liquidi delle categorie A-B-C è rappresentata dai punti 64 e 67 del D.M. 31.7.1934.La categoria per questo tipo di impianto è la C, con classe di deposito10. (11)Il Sig. G.D. chiede:"In quali casi un impianto di rilevazione incendi deve avere unasegnalazione di incendio, nella zona coperta dall'impianto?"RispostaLa segnalazione di un incendio da impianto di rilevazione automatica è,di solito, dislocata nell'area a rischio o al di fuori di essa, purchéil luogo sia presidiato.La rilevazione d'incendio si prescrive in ambienti o locali il cuicarico d'incendio superi i 30 kg/mq.Le attività di cui al D.M. 16.2.1982 nelle quali è prescrittoun'impianto di rilevazione incendi sono:- D.M. 9.4.1994 Alberghi- D.P.R. 30.6.1995 n. 418 Edifici di interesse storico- D.M. 18.3.1996 Impianti sportivi- D.M. 19.8.1996 Locali di pubblico spettacoloAltresì il D.Lgs 626/94 e il D.M. 10.3.1998 relativi alla sicurezza neiposti di lavoro ne disciplinano l'applicazione in tutte le attività conlavoratori dipendenti.(10)Il Sig. G. B. chiede:"Come vanno considerati, ai fini della prevenzione incendi, gliapparecchi carica batterie per carrelli elevatori o simili inseritiall'interno di un locale di lavoro o di un deposito soggetto acontrollo VV.F.?"RispostaL'art. 303 del DPR 547/55 determina le caratteristiche che debbonoavere i locali che contengono accumulatori. Gli apparecchi caricabatterie posti all'interno di ocali di lavoro che non hanno lecaratteristiche richieste dal sopra citato DPR non possono essereutilizzati per caricare accumulatori di qualsiasi tipo, idem per quantoriguarda depositi soggetti a controllo VV.F. Eventuali lavoratoriesposti all'azione dell'elettrolisi dell'acqua e acido delle batteriedovranno adeguare la loro attività a quanto dispongono le norme ENPIdatate 1.1.1967, il DPR 303/56, DL 626/94 e successive modifiche edintegrazioni.(9)Il Sig. C. L. di Livorno chiede:"E' possibile fare corsi di formazione da parte di Ingegneri e/o PeritiIndustriali con esperienza di progettazione e gestione di impiantiindustriali ed iscritti negli elenchi del Ministero dell'Interno pergli adempimenti previsti dalle Legge 7.12.1984 ?"RispostaI Corsi di specializzazione di Prevenzione Incendi per i Professionistilegati alla Legge 818/84, sono disciplinati dal DM 25 marzo 1985 art. 5il cui punto 4 recita: "gli Ordini ed i Collegi Professionali e le

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autorità scolastiche competenti potranno altresì designare espertiqualificati nelle singole discipline per l'affidamento degli incarichidi docenza".Il successivo punto 6 stabilisce dove debbono essere svolti detti corsidi specializzazione.Pertanto, dalla lettura complessiva dell'art. 5 si evince che espertiqualificati possono fare docenza ma sempre sotto l'egida degli ordiniprofessionali(8)Il Sig. P.N. chiede:"Per quanto riguarda gli impianti di riscaldamento, se si installa unbombolone, oltre al certificato di conformità cosa altro è necessario?"RispostaGli impianti di riscaldamento a gas metano o GPL (attività 91 DM16.02.1982) sono regolamentati dal DM 12 aprile 1966, REGOLA TECNICA DIPREVENZIONE INCENDI PER LA PROGETTAZIONE, LA COSTRUZIONE E L'ESERCIZIODEGLI IMPIANTI TERMICI ALIMENTATI DA COMBUSTIBILI GASSOSI, per impiantidi portata termica maggiore a 35 kw ( (30.000 Kcal/h).I bomboloni di GPL (attività 4/b DM 16.02.1982) sono regolamentati dalDM 31 marzo 1984 per depositi con capacità complessiva non superiore a5 mc, e il DM 13 ottobre 1994 per quelli con capacità complessivamaggiore a 5mc.La certificazione da presentare al Comando Provinciale dei Vigili delFuoco per il rilascio del CPI per impianti a gas metano o per i varitipi di bomboloni di GPL, può essere richiesta al Comando VVF della tuacittà(7)L'Ing. S.C. chiede:"Possibilità di accesso ad una cabina di trasformazione ENEL dallacorsia di manovra di una autorimessa al primo piano interrato con 36posti autoRispostaLa cabina di trasformazione ENEL non rientra tra le attività soggetteal rilascio del CPI di cui all'allegato B del DM 12.02.1982; il punto3.5.2 del DM 1.02.86 consente la comunicazione "con locali di attivitàad altra destinazione non comprese nell'elenco del DM 16.02.82" perautorimesse con capacità di parcamento fino a 40 autovetture, con porteRE 120 munite di congegno di autochiusura.(6)Il Sig. E. P. chiede:"L'attività di biblioteca pubblica Comunale, con quantitativi dimateriale cartaceo superiori a 50 qli (libri), rientra tra le attivitàdi cui al punto 43 del DM 16.02.82 per cui è soggetta al rilascio delCPI ?"RispostaL'attività di biblioteca pubblica Comunale rientra tra quelle del d.m.16.2.82 se inserita in edificio di interesse storico - artistico epertanto al n. 90 stesso d.m. regolamentata dal Decreto 30 giugno 1995n. 418.L'attività n. 43 del d.m. 16.2.82 recita: Depositi di carta, cartoni eprodotti cartotecnici nonché depositi ......La lettera Circolare 30 ottobre 1996 n. P2244/4122 sott. 32,chiarimenti applicativi e deroghe in via generale per l'ediliziascolastica, interpreta al comma 3 il punto 6:2 del decreto - SPAZI PERDEPOSITI - : Si chiarisce che per "deposito" devono essere intesiambienti destinati alla conservazione dei materiali per uso didattico eper servizi amministrativi, con l'esclusione degli archivi e delleBIBLIOTECHE in cui è prevista la presenza continuativa di personaledurante l'orario di attività.Pertanto si evince che le biblioteche non rientrano al punto 43 deld.m. 16.2.82, e non sono quindi soggette al rilascio del CPIPermane per il responsabile dell'attività l'obbligo di garantire la

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sicurezza antincendio adottando le misure necessarie a prevenire gliincendi ed a tutelare l'incolumità dei lavoratori dipendenti.Tale obbligo deriva dall'art. 2087 del Codice Civile; dagli art. 437 -451 del Codice penale; dall'art. 33 d.p.r. 547/55 e dall'art. 4 comma 5lettera q) del Dlgs 626/94 (5)L'ing. A. L. di Avellino chiede:"Notizie in merito alla progettazione di impianto di stoccaggio edimbottigliamento di GPL e di distributori stradali di GPL"RispostaGli impianti di stoccaggio ed imbottigliamento GPL sono regolati dallaCircolare MI n. 74 del 20.9.1956 e successive integrazioni. Idistributori sono invece regolamentati dal DPR 12.1.1971 n. 208 esuccessive integrazioni. Pubblicazioni e libri in merito sonodisponibili nelle librerie specializzate. Consigliamo Edizioni EPC. (4)L'Ing. G. M. di Torino chiede:"Le Ditte con meno di 10 dipendenti sono obbligate a redigere ildocumento per la valutazione del rischio incendio?"RispostaLe Ditte con meno di 10 dipendenti non sono obbligate a redigere ildocumento per la valutazione del rischio incendio, art. 10 comma 1,Decreto Legislativo 626/94. Hanno però l'obbligo di attuare tutte lemisure di sicurezza antincendio previste dal Decreto Interministeriale10.3.1998.(3)L' Arch. P. G. di Genova chiede:"Il locale macchina di un'ascensore oleodinamico deve avere areazionepermanente come da punto 2.5.1, comma 3 Decreto 16 maggio 1987 n. 246?"RispostaUn impianto ascensore oleodinamico non mette in comunicazione il localemacchine ed il vano corsa; pertanto non necessariamente deve essererispondente al punto citato dalla domanda.(2)Il Sig. R. N. di Roma chiede:"A quale normativa di prevenzione incendi si deve fare riferimento perl'attività di ricovero anziani?"RispostaIl riferimento normativo per le strutture di ricovero anziani è laregola tecnica di prevenzione incendi per la costruzione e l'eserciziodelle attività alberghiere; Decreto 9 aprile 1994 pubblicato sullaGazzetta Ufficiale n. 116 del 20.5.1994 (1)L'Ing. G. S. chiede:"Esistono in commercio delle vernici da applicare su tubazioni di gastali da garantire una resistenza al fuoco pari a REI 180?"RispostaIl quesito dovrebbe essere più articolato; non riusciamo a comprenderela necessità di garantire REI 180 a tubazioni del gas. (200)Il Sig. C. R. chiede:"Esistono norme specifiche per le fonderie?"RispostaNon esiste normativa specifica per le attività industriali possiamo,però, suggerire "La prevenzione incendi nell'Industria enell'Artigianato" edizioni EPC (tel. 06-3313000). (199)Il Sig. B. A. chiede:"Quali sono le protezioni da applicare alle tubazioni esterne dellarete idranti a muro contro il pericolo di gelo?"RispostaNei luoghi con pericolo di gelo le tubazioni devono sempre essereinstallate in modo che la temperature non scenda mai sotto i 2° C.Dovranno quindi essere adottate le necessarie protezioni tenendo contodelle condizioni climatiche del luogo.(198)Il Sig. U. N. chiede:"Dove posso trovare le norme di riferimento per la distribuzione diliquidi infiammabili (benzine, gasolio) regolamentate dall'art. 82 delDM 31.7.1934 ed integrate dalla Circolare n. 10 del 10.2.1969"?

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RispostaLa normativa tecnica pubblicata ed aggiornata nel tempo perdistributori di carburante è pubblicata dalle edizioni EPC (tel. 06-3313000)(197)Il P.I. S. B. chiede:"Nel caso in cui la rete idranti di un impianto antincendio siacollegata direttamente all'acquedotto comunale, e lo stesso Comunegarantisca pressione, portata e continuità di erogazione, è comunquenecessario dotarsi di vasca di accumulo, motopompa ed elettropompa?".RispostaIn presenza di tutte le garanzie da parte del Comune non è necessariala riserva idrica. (196)L'Ing. L. G. chiede:"Informazioni in merito a normative e prescrizioni particolari nellaprogettazione di una caserma per Vigili del Fuoco".

RispostaIl Servizio Tecnico Centrale della Direzione Generale dei ServiziAntincendi del Ministero dell'interno dispone di progetti tipo per sedidi servizio per Vigili del Fuoco. (195)Il Sig. A. S. chiede:"E' possibile installare il serbatoio di servizio dell'oliocombustibile in centrale termica ed, eventualmente, con qualilimitazioni e che caratteristiche deve avere?".RispostaLa normativa vigente vieta l'installazione di serbatoi di combustibileall'interno di locali adibiti a centrale termiche.(194)Il Sig. L. L. chiede:"Sono uno studente d'ingegneria meccanica e vorrei sapere come sicalcola la classe d'incendio di un materiale attraverso il caricod'incendio e l'indice K".RispostaLa classe di un incendio si calcola applicando la normativa di cui allaCircolare del 14 settembre 1961. (193)L'Ing. G. G. chiede:"In un autosalone le porte vetrate che danno sulla pubblica via sono daconsiderare aperture di aerazione naturale?"RispostaQualsiasi apertura con infissi rientra nel calcolo dell'aerazionenaturale del locale. (192)L'Ing. G. G. chiede:"In un capannone di superficie superiore a 1000 mq con uffici ubicatiin un altro compartimento antincendio, è possibile mettere incomunicazione gli uffici con il magazzino a mezzo di una portatagliafuoco dotata di dispositivo di autochiusura o devo prevedere unfiltro a prova di fumo"?RispostaLa soluzione da adottare, se comunicazione diretta con portatagliafuoco o filtro, è subordinata al tipo di lavorazione e materialepresente nel magazzino e conseguente tipo di rischio. Si consiglia lasoluzione della porta tagliafuoco esclusivamente in presenza dimateriali incombustibili, pertanto per rischi medio bassi.(191)Il P.I. L. S. chiede:In riferimento alla vostra risposta n. 170."Le aperture di areazione naturale complessive per le autorimesseinferiori a 9 autoveicoli, secondo quanto indicato al punto 2.1 del DM1.2.1986, debbono essere non inferiori a 1/30 (0,03 m2 per m2) dellasuperficie in pianta del locale. Tali aperture possono essere tutte coninfisso vetrato o si devono realizzare (almeno in parte) senzaserramento vetrato"?RispostaLa norma non prescrive per autorimesse, aventi capacità di parcamento

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non superiore a 9 autoveicoli, che parte della superficie di areazionedeve essere priva di serramenti.(190)Il Sig. J. X chiede:"Esiste una normativa che prescrive la presenza di cartelli indicatori(sulle uscite di emergenza) da fissare all'esterno, e se sì qual'è"?RispostaLa normativa di riferimento per la segnaletica di sicurezza è il DL14.8.1996 n. 493. (189)Il P.I. L. G. chiede:"Per gli zoo safari esiste qualche normativa o legge alle quali fareriferimento per quanto riguarda la prevenzione incendi? E' necessariol'adeguamento 626"?RispostaNon esiste una normativa di prevenzione incendi specifica per zoosafari fermo restando che nello zoo safari siano presenti localitecnici tipo impianti termici, gruppi elettrogeni ed altro. Per quantoriguarda la legge 626/94 la presenza di lavoratori dipendenti mette ingioco, ai fini della prevenzione incendi, il Decreto Interministeriale10.3.1998.(188)L'Ing. A. D. P. chiede:"Relativamente alla possibilità in un supermercato di derogare lalunghezza della via di esodo di 30 metri, qualora si installasserosistemi di rilevazione (la lunghezza effettiva risulta 35 metri).2. "Altezza minima di una autorimessa interrata.3. "Deroga per una autorimessa esistente in cui la ventilazionenaturale esiste ma sia largamente insufficiente, si può proporre unsistema di ventilazione forzata?"4 "Sulla rampa di accesso dell'autorimessa è presente una cabina ENEL.E' ammissibile? Quali provvedimenti adottare?"Risposta1. Come consiglio per l'eventuale deroga oltre al sistema dirilevazione, un'aumento delle aperture di areazione2. L'altezza minima di una autorimessa interrata è quella di cui alpunto 3.2 del DM 1.2.1986.3. E' pertinente nell'ipotesi di deroga per una carenza di areazionenaturale, proporre di incrementarla con ventilazione forzata.4. Se la rampa di accesso all'autorimessa è su spazio a cielo libero,nulla osta che sia presente un locale con cabina ENEL.(187)L'Ing. M. M. chiede:"Quali sono le disposizioni normative per la vendita minuta di fuochid'artificio e che requisiti deve possedere un locale per la vendita alpubblico?"

RispostaGli esercizi di minuta vendita di sostanze esplodenti - attività n. 25del DM 16.2.1982 - sono disciplinati dai DM 18.10 1973 e 18.9.1975 chemodificano il Regio Decreto 6.5.1940 n. 635.(186)Il Sig. V. R. chiede:"Si possono installare generatori d'aria calda alimentati a gas metanoall'interno di fabbricati artigianali adibiti alla lavorazione di fibreartificiali (nailon, seta artificiale, rayon ecc.) seppur del tipo acamera stagna?"RispostaIl DM 12 aprile "Regola tecnica di prevenzione incendi per impiantitermici alimentati a combustibili gassosi" al punto 4.5. regolamenta igeneratori di aria calda.(185)Il sig. G. C. chiede:"Come può essere fatto un programma di manutenzione di portetagliafuoco REI 120? E' possibile avere un elenco di norme diriferimento per la costruzione delle stesse?"

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RispostaLa norma di riferimento per le porte tagliafuoco è la UNI - CNVVF 9723del 1.1.1990.(184)Lo Studio B... chiede:"L'articolo 4.6.1 del DM 12.4.1996 cita " ... le strutture verticalie/o orizzontali su cui sono installati i moduli a tubi radianti devonoessere almeno REI 30 e in classe 0 di reazione al fuoco ..." non èspecificato però se tali strutture sono da intendersi quelledell'intero locale o soltanto quelle dove sono fissati i tubi radianti(ad esempio staffe o catene metalliche)".RispostaIl punto 4.6.1 del DM 12.4.1996 si riferisce alle strutture verticalie/o orizzontali sulle quali sono installati i moduli a tubiradianti.(183)Il Sig. A. V. chiede:"In un bocciodromo dove tra pubblico spettacolo ed addetti non sisuperano le 1000 persone, si può realizzare un impianto a naspi?.L'autoclave può funzionare sia per l'impianto idrico che per quelloantincendio? Gli estintori possono essere del tipo a polvere da 6 Kg?Qualora la prima risposta fosse NO, l'impianto ad idranti dovrà essererealizzato con un anello che avrà come percorso l'intero perimetro delbocciodromo?"RispostaGli impianti sportivi al chiuso con spettatori inferiori a 1000 devonoessere dotati almeno di naspi DN 20. Ogni naspo deve essere corredatoda una tubazione semirigida realizzata a regola d'arte. l'autoclave nonpuò essere ad uso promiscuo. Gli estintori per impianti sportivi devonoavare capacità estinguente non inferiore a 13a - 89b. A protezione diimpianti a rischio specifico devono essere previsti estintori di tipoidoneo.(182)Il Sig. A. D. S. chiede:"In un albergo l'autoclave può funzionare come VVF (a naspi) e impiantoidrico? Nel caso che un impianto VVF (naspi) è composto dalla stessalinea di un impianto idrico cosa si deve fare? Sempre in un albergo cisono dei naspi posizionati fuori delle uscite di sicurezza di uncorridoio del secondo piano che porta verso delle aree dette sicure,possono rimanere o devono essere rimosse?"RispostaI naspi possono essere collegati alla normale rete idrica purché sia ingrado di alimentare in ogni momento contemporaneamente oltre all'utenzanormale, i due naspi in posizione idraulicamente più sfavorevole,assicurando a ciascuno na portata non inferiore a 351/m ed unapressione non inferiore a 1,5 bar. I naspi devono essere distribuiti inmodo da consentire l'intervento in tutte le aree dell'attività, e nondevono essere posti all'interno delle scale in modo da non ostacolarel'esodo delle persone. Ricordiamo anche che il punto 11.3 del decreto 9aprile 1994 "Regola tecnica per le strutture turistico alberghiere èmolto esaustivo". (181)L'Ing. L. chiede:"Vorrei sapere il significato della sigla NAF presente sull'estintore"RispostaSi tratta di una nuova famiglia dell'Halon HCFC NAF "NEW ADVANCEDFORMULA"(180)L. di Genova chiede:"Vorrei sapere se per l'installazione di un serbatoio ad usoartigianale privato, di capacità inferiore a 10 mc e con annessacolonnina di distribuzione, è necessario rispettare altre prescrizionioltre a quale contenute nel Regio Decreto del luglio 1934 e nel DecretoMinisteriale del 20.10.1998 (nuova disciplina serbatoi interrati).Inoltre vorrei sapere se è necessaria anche la pratica ISPELS".

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RispostaLa normativa di riferimento è quella citata ai punti 1 e 2 del quesitoe non è necessaria la pratica ISPELS.(179)La Sig.na E. chiede:"Quali sono le normative antincendio che regolano una casa dimaternità?"RispostaNon essendo ancora emanata la normativa che interessa le struttureospedaliere, già approntata dal CCTS del Ministero dell'Interno, ilriferimento normativo rimane quello per le strutture alberghiere. GliIspettorati Regionali VVF ed i Comandi Provinciali VVF sono in possessodella bozza di normativa per le strutture ospedaliere da utilizzarecome linea guida per i nuovi progetti.(178)Il Sig. M. V. di Roma chiede:"A proposito di un condominio per il quale non è mai stati chiesto CPIe che recentemente ospita nel locale seminterrato un'Associazioneculturale ...".RispostaCi siamo permessi di sintetizzare la sua domanda perchè non contieneelementi sufficienti per fornire una valutazione. Le consigliamo diattivare il locale Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco,rappresentando eventuale pericolo per la sicurezza e l'incolumità deglioccupanti dello stabile.(177)L'Ing. M. T. chiede:"Parliamo di una autorimessa con oltre nove veicoli e con archiviocartaceo al piano soprastante (n. 43 - DM 16.2.1982). Il solaiopresente è costituito da travi in cemento armato e raggiunge unospessore di circa di circa 20 cm più il massetto soprastante. Qualespessore di copriferro devo avere per garantire almeno la classe REI 90del solaio? Non riesco ad accoppiare i dati presenti nella circolare91/61 sulle tabelle 3 e 5. Esiste un testo su questi argomentiaggiornato con spiegazioni più recenti del 1961"?RispostaLe tabelle della Circolare 91/61 non consentono di calcolare lospessore minimo del copriferro perché lo stesso deve essere valutatocon il metodo analitico o determinato con prove sperimentali.(176)L'Ing. M. G. chiede:"Le case di riposo per anziani, con più di 25 posti letto e ospiti nonautosufficienti, sono attività ad alto rischio, punto 1 dell'allegato Xdel DM 10.3.1998"?RispostaIl punto 9.2 del DM 10.3.1998 elenca le attività da considerare adelevato rischio di incendio ed identifica al punto I ospedali, case dicura e di ricovero per anziani. L'allegato X riporta l'elenco deiluoghi di lavoro dove è previsto che il personale preposto al controllodelle misure di prevenzione incendi, consegua l'attestato diidoneità.(175)Il Sig. F. F. chiede:"Il corso di formazione di 32 ore per rappresentanti dei lavoratori puòessere condotto dal responsabile del servizio di prevenzione eprotezione"?RispostaNulla osta da parte della normativa vigente affinché la formazione peril rappresentante dei lavoratori sia espletata dal responsabile delservizio di prevenzione e protezione.(174)Il Sig. R. B. chiede:"Dove posso trovare tutta la legislazione aggiornata inerente laprevenzione incendi"?RispostaIl manuale più aggiornato, a giudizio dello scrivente, è "TUTTE LENORME DI PREVENZIONE INCENDI" di G. Giomi - R. Pais edito da EPC Libri(tel. 06-3313000) (173)L'Ing. G. V. chiede:

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"In locale di pubblico spettacolo (cinema, teatro con più di 100 posti)quanti addetti devono essere abilitati alla gestione delle emergenze?Come possono tali addetti avere l'abilitazione richiesta dall'allegatoX del DM 10.3.1998"?RispostaL'articolo 6 del DM 10.3.1998 comma 1, stabilisce che è il datore dilavoro che designa i lavoratori incaricati di attuare le misure diprevenzione incendi ai sensi dell'art. 4 comma 5 del DLgs 626/94.L'abilitazione o attestato di idoneità tecnica deve essere richiesto allocale comando VV.F. previo accertamento di idoneità a seguito di provaconsistente in un colloquio e questionario, propedeutico al rilasciodell'attestato di idoneità ai sensi dell'art. 3 della legge609/96".(172)L'Ing. M. G. chiede:"Il deposito all'aperto di auto in demolizione di uno sfascia-carrozzeè una attività soggetta a controllo dei Vigili del Fuoco"?RispostaL'attività di autodemolizione non rientra tra le 97 di cui al DM16.2.1982 soggette al rilascio del CPI (171)L'Ing. G. M. chiede:"1- nelle autorimesse con capienza superiore a 9 autoveicoli è ammessol'uso di portoni realizzati in legno o in latro materiale combustibilea chiusura della rampa di accesso dall'esterno"?"2 - nelle autorimesse con capienza superiore a 9 autoveicoli è ammessol'uso di portoni realizzati in legno o in latro materiale combustibilea chiusura dei singoli box"?"3 - i serramenti posti sulle aperture di ventilazione naturale(eccedenti gli 0,003 m2 per m2 di pavimento sempre liberi) devonoessere comunque apribili o possono essere fissi, cioè per esempio:devono essere finestre incernierate apribili o possono essere telaivetrati fissi"?Risposte1 - La porta posta a chiusura dell'accesso all'autorimessa posta suspazio a cielo aperto può essere realizzata anche in legno.2 - La definizione di BOX data dal DM 1.2.1986, vincola le strutturedello stesso a Resistenza al fuoco definita, di conseguenza ilserramento del Box deve essere incombustibile.3 - Le aperture di areazione possono essere anche con infissi a telaiovetrato, purché il tipo di vetro utilizzato in caso di incendio sirompa favorendo l'uscita del fumo ed il calore. (170)Il Sig. L. J. chiede:"Sono un operatore del campo archivistico, vorrei saper in merito allespecifiche richieste per la prevenzione incendi negli archivi (storicie non) vi è una normativa specifica.RispostaLa normativa tecnica di riferimento per gli archivi inseriti in edificidi interesse storico-artistico è il DPR 30.6.1995 n. 418, pubblicatosulla G.U. n. 235 del 7.10.1995.(169)L'ing. G. G. chiede:"Mi occupo sicurezza per depositi di merci infiammabili e per iltrasporto di tali merci su strada e rotaia. Vorrei sapere se esistonopubblicazioni aggiornate in cui siano presenti tutte le leggi cheriguardano tale argomento".RispostaLe Edizioni EPC Libri che abbracciano tutte le normative di prevenzioneincendi, hanno pubblicato recentemente un testo a cura dell'Ing. G.Giomi che risponde a quanto richiesto. (EPC Libri tel 06-3313000).(168)Il Sig. S. T. chiede:"Deposito di olii minerali 4a classe ai sensi del Decreto 31.7.1934.Dovendo inserire un nuovo serbatoio interrato contenente benzina, qualeè la distanza di sicurezza interna da rispettare tra la cisterna

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interrata ed il più vicino edificio interno contenete attività soggettaal controllo dei VV.F.?"RispostaLa zona di protezione interna per serbatoi interrati di 4a classe cat.a-b è di metri 2. La distanza di rispetto tra i fabbricati esterni e ilperimetro dei serbatoi è di metri 3 come da tabella di cui al DM31.7.1934. (167)L'Ing. R. chiede:"E' possibile effettuare la ricarica delle batterie dei carrellielevatori all'interno di un capannone? Quali precauzioni si devonoadottare?"RispostaLa normativa di riferimento per locali contenitori di accumulatori è ilDPR 27.4.1955 n. 547 art. 303. Le misure (precauzioni) atte ad evitareeventuali pericoli di esplosione si identificano nella ventilazione deilocali e di eventuali fonti di innesco generate da apparecchiatureelettriche o termiche. (166)L'Ing. F. E di Brindisi chiede:"Per attività 87 "Locali adibiti ad esposizione e vendita all'ingrossoo al dettaglio con superficie lorda superiore a 400 mq comprensiva deiservizi e depositi" riguardo alle lunghezze delle vie di esodo a qualenormativa si deve fare riferimento?RispostaIl DM 10.3.1998 disciplina tutte quelle attività non inserite nel DM16.2.1982 e prive di normativa di riferimento. I locali adibiti adesposizione e vendita con superficie lorda superiore a 400 mq rientranonell'attività n. 87 del DM 16.2.1982 e disciplinate dalla Circolare M.I. 75/67. (165)Il Sig. G. B. chiede:"Gradirei conoscere i riferimenti normativi da rispettare per irequisiti di posizionamento dei comignoli di canne fumarie di centraletermica con portata tecnica maggiore di 35 Kw, ovvero al di fuori delcampo di applicazione della norma UNI 7129".RispostaLo scarico dei prodotti della combustione per impianti termici di 35 Kwè regolamentato dalle norme UNI 9615 e UNI 9731. (164)Il Geom. C. B. chiede:"Quali adempimenti deve rispettare un'attività esercente commercio aldettaglio ed all'ingrosso rientrante nel codice n. 87 - superficielorda superiore a 1000 mq. Si richiede inoltre se è possibile avere iltesto della Circolare Ministeriale n. 75 del 17.2.1967 (Grandimagazzini)".RispostaLa normativa di riferimento per l'attività n. 87 del DM 16.2.1982 è laCircolare M.I. n. 75 del 17.2.1967 che comprende i grandi magazzini etutti i locali adibiti a vendita con superficie > di 400 mq. Ciscusiamo, ma non siamo in grado di fornirne in alcun modo copia. Puòcomunque provare a richiederla al Comando provinciale VVF della suacittà. (163)La S. I. SrL di Brescia chiede:"Vorremmo sapere se per un bruciatore con potenzialità pari a 250.000Kcla/h alimentato a gasolio utilizzato per il riscaldamento di un fornodi essicazione per vernici inserito in un ciclo di produzioneindustriale si configura l'attività n. 91 del DM 16.2.1982? Inoltrecome va considerato il relativo serbatoio interrato che in questo casoè di 3.000 litri? E' configurabile l'attività n. 15?"RispostaL'impianto per il riscaldamento di un forno di essiccazione di vernicicon potenzialità pari a 250.000 Kcal/h ed il relativo serbatoio dicombustibile, rientra nell'attività n. 91 del DM 16.2.1982. (162)Il Sig. A. P. chiede:"Sto costruendo un residence su 3 piani di 9 appartamenti da circa 20posti letto totali. Ho dovuto mettere l'ascensore ed i servizi per gli

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handicappati in ogni piano ed, in base al DM 9.4.1994, il progettistaha detto che non è necessaria la scala d'emergenza, mentre un suocollega dice che è necessaria comunque anche se il residence èpiuttosto piccolo e ci sono solo appartamenti e non camere singole.Vorrei sapere se devo fare la scala oppure no.RispostaIl punto 84 del DM 16.2.1982 alberghi, pensioni, motel, dormitori esimili con oltre 25 posti letto è regolamentato dal DM 9.4.1994 cheprescrive per nuove strutture con numero di piani uguale o superiore a3 due o più scale. I residence possono non essere attività soggette senon è prevista apposita licenza di P.S. e se, in pratica, si possonoconfigurare condomini composti da piccoli appartamenti senza servizi edimpianti comuni, o se non superano i 25 posti letto. (161)Il Sig. F. L. chiede:"Attività n. 18. In un impianto stradale di distribuzione carburanti lasostituzione di erogatori con nuovi del tipo omologato è soggetta aparere di conformità. LA sostituzione di un serbatoio con nuovi di paricapacità per esigenze di adeguamento alla normativa decreto 20.10.1998è soggetta a parere? In generale il concetto che il parere va richiestoogni qualvolta si modifichino le condizioni di sicurezza antincendio inuna attività, ha fondamento quando le attrezzature installate sono deltipo omologato e rispondenti comunque ai dettami della normativa diriferimento (DM 31.7.1934 e successive circolari).RispostaLe modifiche di cui al quesito non sono soggette ad autorizzazione. Laditta deve inviare soltanto una comunicazione al locale ComandoProvinciale VV.F. (160)L'Ing. S. M. chiede:"Potreste, cortesemente, specificare le norme nazionali in vigore perl'installazione di serbatoi interrati pari a metri 15 cubi ad usoriscaldamento per edifici con le relative distanze minime). Puòcomunque essere carrabile la zona dove viene interrato il serbatoio?Essendo il serbatoio in falda (doppia camera) quando è vuoto e la faldaè più alta dello stesso si ha la sottospinta dell'acqua è possibilequindi immergere il serbatoio in un getto di 13 metri cubi di cls?"RispostaGli impianti termici ad olio combustibile o a gasolio sono disciplinatidal DPR 22.12.1931 e circolari n. 73 del 29.7. 1971. Per ciò cheriguarda le distanze minime la norma è esaustiva; la zona deve esseretransitabile da veicoli. Per quanto riguarda, invece, la spintaidrostatica la soluzione ipotizzata è praticabile. (159)Il Sig. D. N. chiede:"Faccio parte del Ser. Prev. e Prot. di una società che gestisce menseaziendali e la mia domanda è questa. In base al Decreto 10.3.1998 lecucine aventi potenzialità inferiori alle 100.000 Kcal possoclassificarle a livello di rischio basso e solamente nel caso si superiquesta potenzialità, e quindi soggette al CPI, considerarle a livellodi rischio incendio medio?"RispostaIl rischio incendio in attività che utilizzano gas combustibili non puòessere definito "rischio basso". A parere dello scrivente l'attività dimensa aziendale potrebbe configurarsi, con presenza di congruo numerodi commensali, a rischio elevato. Ricordiamo altresì che la normativadi riferimento per cucine con potenzialità superiori a 30.000 Kcal è ilDecreto 12 aprile 1996. (158)Il P.I. A. T. chiede:"Un Comune della mia provincia mi chiede un parere in merito al Decreto19.8.1996 - Approvazione della regola di prevenzione incendi per laprogettazione ed esercizio dei locali di intrattenimento e pubblicospettacolo. Il caso in oggetto tratta di una manifestazione di pubblicospettacolo in un luogo all'aperto e non recintato (piazza municipale)con l'uso di un palco di altezza superiore agli 0,80 metri dal suolo.

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Si chiede conferma sull'applicabilità del Decreto 19.8.1996 comeprevisto dall'art. 2 comma a)".RispostaNon si può applicare l'art. 2 comma a) se il palco è superiore a 0,80m. pertanto essendo una manifestazione pubblica svolta all'aperto ladensità di affollamento deve essere 1,2 persone a mq, e gli impiantielettrici realizzati in conformità alla legge n. 186/68. Altresì dovràessere prodotta certificazione dell'idoneità statica delle strutturesopraelevate a firma di professionista abilitato. (157)La Sig.a B. D. chiede:"Nel caso che vorrei sottoporre una società, che chiamerò A, gestisceuna attività di mensa in locali di proprietà di una seconda società chechiamerò B che risulta proprietaria delle attrezzature della cucina edel refettorio (comprate per suo conto da A al solo fine di apprestarei locali in cui la stessa A svolgerà la propria attività in regime diappalto). Alla luce di quanto disposto dagli artt. 2 e 3 del DPR n.37/98 quale delle due società deve chiedere ai Vigili del Fuoco l'esamedei progetti dei nuovi impianti ed a quale delle due società verràrilasciato il certificato"?RispostaIl certificato di prevenzione incendi viene rilasciato a chi gestisceun'attività soggetta ai controlli di prevenzione incendi di cui allatabella del DM 16.2.1982,,nel caso del quesito alla società A. Altermine del contratto chi subentra nell'appalto può chiedere al ComandoVV.F. di competenza la voltura del CPI (Certificato di PrevenzioneIncendi). (156)L'Ing. M. G. chiede:"E' obbligatoria la presenza del custode 24 ore su 24 in impiantiindustriali ad ammoniaca con più di 20 quintali di refrigerante (NH3)".RispostaLa normativa di sicurezza che disciplina gli impianti frigoriferi adammoniaca non evidenzia la necessità che l'impianto sia controllato daun custode 24 ore su 24. (155)Il Sig. M. P. chiede:"Abito in un condominio con più di 9 autorimesse. Il mio amministratoredice che per poter avere il nulla osta per la sicurezza antincendio daiVigili del fuoco deve essere installato un interruttore generale concui si possa interrompere, in caso d'incendio, la corrente elettrica ditutte le autorimesse. E' vero"?RispostaPer dare una risposta esauriente sono necessarie più informazioni,specialmente per quanto riguarda gli ingressi ed i momenti dipromisquità delle varie autorimesse. Gli impianti elettrici, punto 5della normativa sulle autorimesse, fanno riferimento alla regoladell'arte pertanto la legge 186/68 ed alle norme CEI specifiche per leautorimesse. (154)Il Sig. P. P. chiede:"Dovendo trasformare una autorimessa seminterrata di 390 mq. in 9 box,vorrei conoscere le seguenti informazioni. Se la capacità di parcamentomassimo di 9 autovetture deve essere dichiarata ed a chi. Se èpossibile realizzare un posto auto esterno su una delle due ramped'accesso ai box, posto che è localizzato al di fuori del normaletransito ed accesso. quali dispositivi antincendi sono richiesti. Qualidocumenti si devono realizzare ed a chi vanno consegnati".Risposta- 1 E' il titolare l'attività che deve dichiarare il parcamento.2 - La risposta potrebbe essere si, la riserva è d'obbligo, lavalutazione andrebbe eseguita con una planimetria.3 - Solo estintori omologati da 6 kg.4 - per una autorimessa con 9 autoveicoli devono essere rispettate lenorme di cui al DM 1.2.1986 punto 2. (153)L'Ing. L. M. chiede:

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"Vorrei sapere le caratteristiche di un impianto ad idranti UNI 45installato in un capannone artigianale per interpretare i risultatidella ditta che ha eseguito la verifica. L'impianto risale al 1993, ècomposto da 3 manichette ed un attacco per le autopompe. Vorrei anchesapere quanti idranti vanno aperti per eseguire le prove ed eventualiriferimenti normativi per il settore artigianale".RispostaGli idranti UNI 45 dovranno essere posti vicino agli accessi distanticirca 40 m. gli uni dagli altri. Portata idranti 150/180 litri alpiano, pressione minima 2 bar alla lancia. per quanto riguarda le provedovranno essere aperti gli idranti più sfavorevoli. (152)Lo Studio A... chiede:"L'art. 10 della legge 626/94 stabilisce che i datori di lavoro possonosvolgere direttamente i compiti di responsabile servizio di prevenzionee protezione. Questi datori di lavoro erano esentati dalla ferquenzadei corsi di formazione se comunicavano all'Organo di Vigilanza (ASL)il proprio nominativo entro il 31.12.1996 (art. 95 DLgs 626/94). IlMinistero dell'Interno ha emanato una Circolare la n. 16 dell'8.7.1998DM 13.3.1998 dalla quale risulta al 5 comma del paragrafo formazioneaddetti, la speciale esenzione di cui all'art. 95 della 626/94.Pertanto se i datori di lavoro hanno comunicato il proprio nominativoentro il 31.12.1996 o hanno effettuato corsi per la legge 626/94 primadell'entrata in vigore del DM 10.3.1998 sono esentati dai corsi. Vorreicortesemente sapere se è esatta la mia interpretazione in quanto alcuniprofessionisti ritengono che tale circolare non ha valore. Eventualidipendenti devono essere informati"?RispostaL'art. 95 norma transitoria del DLgs 626/94 non esonera i datori dilavoro dal corso di formazione di cui alla Circolare dell'8.7.1998 inquanto l'esonero in prima applicazione della legge durava fino al31.12.1996 e non oltre. La seconda risposta è SI. Tutti i lavoratoridipendenti devono essere informati sulle norme di sicurezza vigentinell'azienda e sull'uso dei DPI. (151)Il Sig. F. M. chiede:"Un'attività di lavorazione materie plastiche che ha all'interno dellaboratorio un quantitativo di materiale plastico non superiore a 50ql, ma invece detiene tale quantità all'esterno del fabbricato inun'area a cielo libero (piazzale) si considera soggetta alla richiestadel CPI quale attività individuata al punto 57 del DM 16.2.1982"?RispostaLa risposta al Suo quesito è la n. 103. (150)Il Sig. N. R. chiede:"Ho un locale, al piano terra del condominio nel quale abito, destinatoa locale sgombero. Nel locale che ha una superficie in pianta di 20 mqcon apertura diretta verso il cortile esterno, vorrei ricavare un boxper la mia auto. Al piano primo c'è l'appartamento di un altrocondomino e la soletta che separa i due ambienti è in legno. E'sufficiente trattare il legno con una vernice ignifuga "CLASSE 1" odevo ricorrere ad altro sistema?"RispostaIl parcamento di autovetture è regolamentato dal DM 1.2.1986 che alpunto 2.1. comma 5 sottolinea che: " l'eventuale suddivisione internain box deve essere realizzata con strutture almeno del tipo REI 30".(149)il Sig. N. R. chiede:"Un box di circa 25 mq è soggetto al rilascio del CPI? Se no, come devocomportarmi visto che l'ho affittato a circa 15 posti per motorini da50 cc o più?"RispostaIl parcamento delle autovetture, motorini, bus, ecc. è disciplinato dalDM 1.2.1986. Per quanto riguarda il quesito, autorimesse a box conaccesso diretto da spazio a cielo libero, si applica il punto 2 inquanto non eccedenti 180 mq. Significativo per capire quante

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autovetture o motorini si possono parcheggiare è il punto 2.4 chetestualmente dice: "nelle autorimesse a box, purchè di volume netto perogni box non inferiore a 40mc, è consentito l'utilizzo di dispositividi sollevamento per il ricovero di non più di DUE autoveicoli".Ricordiamo altresì che per autoveicolo si intende sia un'autovetturache un motorino o bus. L'attività di autorimessa di circa 25 mq,pertanto, non è soggetta al rilascio del CPI, la capacità di parcamentoper ogni autoveicolo è di 20 mq. (148)Il Geom. L. A. di Roma chiede:"In merito alla risposta n. 142, desidero conoscere se la porta REI inquestione può essere da 30' o deve essere superiore."RispostaTutte le porte REI devono essere munite di dispositivo di autochiusuraatto a non vanificare le caratteristiche intrinseche della portaREI.(147)C. SrL chiede:"In un reparto, di una Azienda con pericolo di esplosione ed incendio,con presenza di sei lavoratori quante uscite di emergenza occorrono equal'è la loro misura?"RispostaPer attività che comportino pericolo di esplosioni o specifici rischid'incendio, il locale deve avere una porta ogni 5 lavoratori apribilenel verso dell'esodo di larghezza non inferiore a 120 cm, (art. 33comma 14 punto 2 Dlgs 626/94). (146)L'Ing. P. G. chiede:"Per un Silos metallico di una falegnameria, contenente segatura, visono particolari prescrizioni tipiche (protezione dai fulmini inparticolare)? Il garage di una abitazione può comunicare direttamentecon l'abitazione tramite una normale porta di legno o questa deveessere del tipo tagliafuoco?"RispostaTrattandosi di un Silos metallico, si rende necessaria una protezionecontro le scariche atmosferiche di cui alla norma CEI 81-2 in vigoredal marzo 1994. Per quanto riguarda la comunicazione tra unaautorimessa ed altri locali, in via generale , si può affermare chedetta comunicazione deve essere protetta con porta metallica piena achiusura automatica.(145)Il Dr S. T. chiede:"Può essere posizionato un posto-auto, per soste prolungate, sullabotola ispezione/carico di una cisterna contenente gasolio?"RispostaLa norma di riferimento per i depositi di olio combustibile o gasolioper riscaldamento è la Circolare Ministero dell'Interno n. 73 del 29luglio 1971. I punti 2.1 e 2.3 della stessa Circolare menzionano unaeventuale transitorietà di veicoli e non il loro stazionamento. E'indubbio che una macchina parcheggiata sopra la generatrice superioredel serbatoio non consente l'accessibilità ai dispositivi di carico eprelievo di campioni del combustibile; proprio per questo non siconsiglia tale soluzione.(144)GM di Prato chiede:"In riferimento alla Vostra risposta n. 102 vorrei puntualizzare quantosegue. I certificati di approvazione con data 12.3.1999 in mio possessocon intestazione Ministero dei Trasporti e dell'Aviazione Civile .....e Istituto per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro riportanol'esito positivo delle prove ed autorizzano l'uso del recipiente finoal 2009 (10 anni), precedentemente erano 5. Questi anni sono quelliriportati dallaUNI 9994 oppure abbiamo fatto confusione?"RispostaLa norma UNI 9994 al punto 5.4. nel merito del collaudo stabilisce:- gli estintori e le bombole di gas ausiliario che non siano soggetti a

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verifiche periodiche secondo la predetta legislazione, devono subire uncollaudo periodico OGNI 6 ANNI, che consiste in una prova idraulicadella durata di 1 minuto ad una pressione di 3,5 MPa, ad eccezionedegli estintori a CO2 e delle bombole di gas ausiliario per i quali lapressione di prova deve essere di 25MPa. (143)Il Sig. G. P. chiede:"Desidero sapere se in un edificio preesistente alla data di emanazionedel DM 246/87, la porta di comunicazione tra il locale macchinariodell'ascensore condominiale ed il vano scala può essere REI 30? Grazie.RispostaLa porta del locale macchinario ascensori deve essere REI; la suafunzione è quella di impedire che eventuali fumi dovuti ad incendioinvadano il vano scala condominiale. (142)Il Sig. F. T. di Bologna chiede:"All'interno di un fabbricato nel quale opera una piccola Ditta (33dipendenti) di sviluppo software esistono diversi estintori, due deiquali ad idrocarburi alogenati tipo NAF P14770. Ora, consci del fattoche una volta eventualmente utilizzati non potranno più esserecaricati, al di là del contratto di manutenzione con la Dittafornitrice cosa dobbiamo fare? Le norme UNI 9994 parlano disostituzione di carica dopo 72 mesi (nel nostro caso non sono ancorapassati).RispostaConformemente agli accordi internazionali, nonché alla legge 549/93sulla difesa dell'ozono stratosferico e dell'ambiente, così comemodificata dalla legge 179/97 e dal D.Lgs n. 56 del 10.2.1996, laproduzione e la commercializzazione dei prodotti "HALON" sono cessate.Pertanto alla data 1 gennaio 1999 non è più possibile detenere eimpiegare detto agente estinguente. (141)L'Ing. G. A. di Asti chiede:"Un titolare di una Ditta individuale coadiuvato dalla moglie e senzadipendenti gestisce un distributore carburanti, attività soggettaall'obbligo del rilascio del CPI. Trattandosi di impresa familiare, equindi non soggetta agli obblighi previsti dal Dlgs 626/94 (circ.154/96 del 19.11.1996 Ministero del Lavoro e della P.S.) vale a dire:nomina RSPP e comunicazione a ASL e Ispettorato del Lavoro -valutazione dei rischi e redazione del relativo documento. Ai sensidegli art. 6 e 7 del decreto 10.3.1998 il titolare dell'attività, o ilsuo coadiuvante, è obbligato alla frequenza di un corso per "addettoalla prevenzione incendi", anche se la Ditta non rientra nel campo diapplicazione del DLgs 626/94 ?" Complimenti per la rubrica.RispostaE' indubbio che un distributore di carburante possa essere definito"luogo di lavoro" leggasi art. 30, 1° comma punto "a" D.Lgs 626/94. Ilcampo di applicazione del Decreto Interministeriale 10 marzo 1998comprende i luoghi di lavoro così definiti da citato art. 30.L'allegato VII del Decreto 10 marzo 1998, al punto 7.3 formazioneantincendio si riferisce espressamente a lavoratori "esposti aparticolari rischi d'incendio correlati al posto di lavoro, quali peresempio gli addetti all'utilizzo delle sostanze infiammabili o ...ecc". (140)L'Ing. S. G. chiede:"In un deposito dotato di scaffalature, dovendo realizzare una lamad'acqua di lunghezza in pianta 55 metri e altezza (quota diposizionamento spruzzatore) 9 metri, per separazione di duecompartimenti; quale portata per metro lineare, o al mq, devoconsiderare per avere un efficace e sicuro risultato? Esistono normespecifiche in materia?"RispostaIl DM 13.10.1994 utilizza barriere d'acqua per i depositi di GPL. Laportata d'acqua degli impianti di raffreddamento deve essere per iserbatoi coibentati di 3 lt/min/mq e per le cisterne sotto travaso di10 lt/min/mq. Siamo a Sua disposizione per ulteriori chiarimenti. (139)

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La ... SrL di Bari chiede:"A quali norme si deve fare riferimento per la protezione del personalemanutentore che opera su impianti elettrici TT e TN?"RispostaLa normativa di sicurezza come riferimento legislativo per il personaleche opera su impianti elettrici è il DPR 27.4.1955 n. 547 TITOLOSETTIMO.(138)

L'Ing. M. C. chiede:"Il locale centrale termica di produzione di vapore di potenzialitàpari a 1200000 Kcal/h può comunicare tramite una porta REI 120 con unasala di lavorazione? Se non è possibile, si può creare un disimpegnoper l'accesso alla zona di lavorazione con due porte REI 120 e muri da30 cm?"RispostaL'accesso ad una centrale termica può avvenire dall'interno tramitedisimpegno, realizzato in modo da evitare la formazione di sacche digas, con le caratteristiche del punto 4.2.5 lettera "b" del DM12.4.1996 e cioè con superficie netta del disimpegno minima di 2 mq;resistenza al fuoco delle strutture REI 60 e con porte REI 60;areazione a mezzo di aperture di superficie non inferiore a 0,5 mq,realizzate su parete attestata su spazio scoperto. (137)Il Sig. S. T. chiede:"Nel nostro condominio esistevano due impianti alimentati a gasolio inun apposito locale caldaie non facente parte del corpo di fabbricaprincipale. Attualmente è in funzione un solo impianto di potenzainferiore a 35 KW collegato ad una cisterna della capacità di 2000litri dotata di sfiato a distanza. Un secondo impianto di potenzasuperiore a 190 KW non è più in funzione ma è ancora collegato ad unacisterna (vuota da 15 anni) di capienza imprecisata. I quesiti sonodue:1) E' necessario il controllo antincendio dell'impianto tuttora infunzione? Secondo quali norme?

2. E' vero che la cisterna vuota deve essere rimossa?"RispostaL'impianto con potenzialità < a 35 KW non è soggetto al rilascio delCPI. Per quanto riguarda il secondo con potenzialità > a 190 KW se infunzione deve applicare le normative di cui al DPR 22.12.1970 n. 1391 ela Circolare Ministeriale n. 73/71; se dismesso il serbatoio deveessere rimosso o inertizzato. (136)Il Sig. A. B. di Modena chiede:"La norma UNI 671/2 prevede l'utilizzo delle lance a triplo effettoall'interno delle cassette idranti UNI 45 e UNI 70. Tale norma è già invigore? Se si, nel caso di autorimessa ad uso pubblico che ha ottenutoil CPI prima dell'entrata in vigore delle suddetta norma, il soggetto ètenuto immediatamente ad adeguarsi o potrà attendere fino al momentodel rinnovo del CPI?"RispostaNon risulta che la norma UNI 671/2 sia stata recepita dlla NormativaNazionale. Ricordiamo altresì che nel campo della Prevenzione Incendile nuove norme non esauriscono le precedenti e devono essere applicatesolo per le nuove attività ed in quelle che attuano modifichesostanziali rispetto all'esistente. (135)Il Sig. M. D. B. chiede:"Un serbatoio da mc 2 di gasolio, sotteso ad un gruppo elettrogenosulla linea di equilibramento necessita dell'installazione delsaturatore tagliafiamma, oppure è da considerare come serbatoio perimpianti termici, cioè dotato solo di tubo di equilibramento conterminale rompifiamma?"RispostaI gruppi elettrogeni sono disciplinati dalla Circolare 31 MI.SA /78 cheal punto 3.2.3 comma b dice:"L'installzione dei serbatoi di gasolio e

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di olio combustibile è disciplinata dalla Circolare Ministeriale n. 73del 29.7.1971 (impianti termici gasolio)". (134)Il Sig. S. L. chiede:"Vorrei avere qualche indicazione per una relazione da presentareall'... sull'analisi del rischio di fulminazione della/delle strutturedell'azienda redatta sulla scorta della normativa CEI 81.1/4."RispostaCon lavoratori dipendenti la normativa di riferimento per il rischio difulminazione è sempre il DPR 27 'Aprile 1955 n. 547 TITOLO SETTIMO.(133)Il Sig. S. D. C. chiede:"La normativa prevede che gli estintori portatili devono essere ubicatilungo le vie d'uscita e fissati al muro. In un locale adibito adufficio per le relazioni con il pubblico di una pubblicaamministrazione, gli estintori sono fissati al muro a circa due metridal posto di lavoro degli operatori. E' corretta la loro ubicazione"?RispostaGli estintori portatili devono essere ubicati in posizione ben visibilee facilmente accessibile in prossimità dei vani scala e nei corridoi.Possono essere sistemati a muro, con staffa di sostegno infissa in modoche l'impugnatura risulti ad una altezza dal suolo non superiore a 150cm; appoggiati a terra in posizione verticale in modo che non creinoingombro al passaggio di persone e mezzi. In corrispondenza del puntodove è collocato l'estintore deve essere installata cartellonistica disegnalazione. Per quanto riguarda attività non soggette al rilascio delCPI il riferimento normativo per il numero e la capacità estinguentedegli estintori portatili è il Decreto Interministeriale 10.3.1998punto 5.2.(132)L'Ing. R. L. chiede:1) "Un edificio scolastico, in base alla normativa antincendiospecifica, deve avere un gruppo di pompaggio con due pompe chegarantisca 720 L/min alla rete idranti. La portata di 720 L/min deveessere fornita da una sola pompa per volta? Oppure è la somma delleportate delle due pompe"?2) "E' obbligatorio installare un gruppo pompe/quadri/automatismi anorma UNI-VVF prefabbricato da un costruttore specializzato, o èpossibile costruirlo in opera a cura di un installatore idraulicoabilitato ed, eventualmente, con dichiarazione di conformità alla UNIVVF sottoscritta da Ingegnere abilitato?"Risposta1) Il DM 26.9.1992 - Norme di prevenzione incendi per l'ediliziascolastica - al punto 9.1 precisa come deve essere realizzato unimpianto con idranti; l'impianto dovrà essere dimensionato pergarantire una portata minima di 360 lt/min per ogni colonna montante.Nel caso in oggetto si evince che le colonne montanti sono due conpressione all'estremità di 1,5 bar. Nelle scuole di tipo 4 e 5, igruppi di pompaggio devono essere costituiti da due pompe, una diriserva all'altra, alimentate da fonti di energia indipendente (gruppoelettrogeno).2) Per quanto riguarda il gruppo pompe/quadri/automatismi, se costruiticon materiali omologati e rispondenti alle norme UNI VVF, ladichiarazione di conformità sottoscritta da Ingegnere abilitatodovrebbe essere esaustiva. (131)L'Ing. L. S. chiede:1) "La somma delle portate termiche deve essere fatta anche per dueapparecchi installati all'esterno del fabbricato (ALL'APERTO) e quindinon all'interno di nessun locale"?2) "Alcune attività previste dal DM 16.2.1982, quali ad esempio leautorimesse oppure le scuole, sono normate da precisi Decreti cheimpongono l'installazione anche di un certo numero di idranti e peressi indicano le dovute portate, pressioni, durata e contemporaneità difunzionamento. La recente norma UNI 10779/98 che specifica i requisiti

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minimi da soddisfare negli impianti idrici per idranti e naspi impone,invece, valori maggiori. Quale normativa si deve applicare"?Risposta1) Il Decreto 12.4.1996 - regola tecnica di prevenzione incendi degliimpianti termici - all'art. 1 comma 2 si riferisce a più apparecchiinstallati nello stesso locale o in locali direttamente comunicanti ,pertanto più apparecchi installati all'aperto non sommano le loroportate.2) Non sempre la norma UNI 10779/98 impone valori maggiori, ad esempioper gli edifici civili, le scuole, le portate ed i tempi sono inferiorialle prescrizioni Ministeriali. La normativa da applicare è quellaprescritta dalla regola tecnica deterministica, altrimenti per le nuoveattività il riferimento dovrà essere quello della sopracitata UNI10779/98.(130)L'Ing. G. L. chiede:"E' possibile installare fuori terra un serbatoio di gasolio a serviziodi un distributore ad uso privato (per rifornire gli automezzi di unaditta di autotrasporti), della capacità di 15 mc? A quali norme si devefare riferimento?Impianti Sprinkler - deposito intensivo D3 con altezza di impilamentodi circa 8 metri. La norma UNI 9489 prevede l'installazione dierogatori a soffitto e di erogatori intermedi. Ma se la scaffalatura èdel tipo compattabile in quale situazione si ricade? Infatti non visono corridoi intermedi e non è possibile installare gli erogatoriintermedi perchè le scaffalature sono mobili. Si potrebbero installaregli erogatori a soffitto incrementando opportunamente la portatad'acqua"?RispostaI distributori di gasolio ad uso privato sono definiti dall'art. 82 delDM 31.7.1934 ed equiparati ai distributori di carburante stradali. Perquanto riguarda i distributori mobili utilizzati per il rifornimento dicarburante alle aziende di cui al DM 19.3.1990 la norma stabilisce illimite di 9000 litri, altresì non sono soggetti al controllo dei VV.F.e le norme tecniche del DM 19.3.1990 devono essere osservate sotto laresponsabilità del titolare dell'attività. Per quanto riguarda ilsecondo quesito la soluzione prospettata potrebbe essere consideratamisura alternativa. (129)L'Ing. M. L. chiede:"Chiedo chiarimenti in merito alla risposta n. 82 - serbatoio da 7000litri al servizio di una azienda di autotrasporti; il DM 19.3.1990 fariferimento ai distributori in uso esclusivamente presso aziendeagricole, cave, cantieri. E' possibile, quindi, utilizzare i serbatoi(di tipo approvato) anche in attività non rientranti in quellestabilite dal citato Decreto"?RispostaIl DM 19.3.1990 si riferiscce a contenitori distributori mobili ad usoprovato per liquidi di categoria C, esclusivamente per rifornimentimacchine e automezzi di aziende agricole, cave, ecc.. Pertanto solo aquelle attività elencate nel Decereto è possibile utilizzare ilcontenitore-distributore con capacità geometrica inferiore a 9000litri, alle condizioni che la norma prescrive (128)L'Ing. M. C. chiede:"Una comunità alloggio per portatori di handicap mentali e/o fisici conmeno di 25 posti letto è da classificarsi come luogo di lavoro arischio di incendio elevato? Lo stesso per un centro di accoglienzadiurno con meno di 25 persone? Un ufficio nel quale possono accederevisitatori anziani, bambini, portatori di handicap, è da classificarsicome luogo di lavoro a rischio di incendio elevato con tutto ciò che neconsegue (corso di formazione di 16 ore, vie di esodo di ridottalunghezza, ecc), anche se l'attività non è soggetta al controllo deiVV. F. (elenco del DM 16.2.1982)".RispostaL'allegato X del DM 10.3.1998 riporta l'elenco dei luoghi di lavoro ove

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si svolgono attività a livello di rischio elevato, e pertanto soggettea conseguire l'attestato di idoneità tecnica di cui all'art. 3 dellaLegge 28.11.1996 n. 609. La comunità alloggio per portatori di handicapsi identifica al punto "l" dell'allegato X, stesso discorso per ilcentro di accoglienza se struttura ospedaliera. Per quanto riguarda gliuffici il punto "n" specifica con oltre 500 dipendenti. (127)

L'Arch. A. C. di Napoli chiede:"Le porte tagliafuoco in legno possono arrivare ad una resistenza REI120 o vanno anche oltre? La presenza di vetro all'interno della portaconsente di mantenere la stessa resistenza al fuoco? A mio avviso conoblò in vetro REI 60 l'intera porta viene declassata a REI 60. Poteteaggiornarmi su questo aspetto, cioè esistono vetri speciali in grado diassicurare questi tipo di prestazione antincendio?"RispostaLe porte in legno tagliafuoco sono oggi omologate REI 30 - REI 60 - REI120 - secondo la norma europea UNI 9723. Il vetro eventualmenteinserito nella struttura deve essere omologato per la resistenza alfuoco della porta stessa. (126)L'Ing. F. G. chiede:"In riferimento alla Circolare 12.12.1998 - modalità di accertamentoidoneità tecnica addetti antincendio in base al DM 10.3.1998 - èpossibile avere in formato elettronico i testi delle 550 domande tipovero/falso e delle 60 domande a risposta multipla da cui i VVFestraggono i 30 requisiti per il test d'accertamento?"RispostaCi dispiace ma no siamo in grado di fornirLe i testi nel formatorichiesto. Comunque le domande sono state pubblicate da "ANTINCENDIO larivista della prevenzione incendi e della protezione civile" nel numerodi Aprile. (125)L'U. T. chiede:"E' possibile sfruttare una rete antincendio di una struttura a monteper alimentarne una a valle evitando così il gruppo motopompaelettrogeno? Occorre anche presentare i relativi calcoli?"RispostaPer una risposta esauriente vi preghiamo voler riformulare il quesito.Ricordiamo, comunque, che una rete idrica antincendio deve essereindipendente per ciascuna attività. (124)Il Sig. F. F. chiede:"Un privato può svolgere corsi di formazione antincendio (4-8-16 ore)ai sensi del DM 10.3.1998? Se si, quali sono i requisiti richiesti?"RispostaL'art. 3 della Legge 609/96 attesta che la formazione può esserefornita dai Vigili del Fuoco e/o Enti o privati. Per quanto riguarda laqualificazione di chi può essere abilitato ad organizzare e istruiredetti corsi, spetta al Ministero del Lavoro e della previdenza Socialedi concerto con altri Ministeri individuare specifici requisiti.Pertanto in assenza di atto legislativo nella materia che identifichiEnti o formatori qualificati, il possesso di conoscenze professionaliin materia, riteniamo possa essere sufficiente a svolgere l'incarico.Altresì evidenziamo che, a seguito di incontro dell'AmministrazioneAntincendio con alcune Società del settore formazione, è seguita lanota Ministero dell'Interno n. 6316104 che definisce quanto esposto.(123)Lo Studio T. chiede:"Quali sono le vigenti norme antincendio per magazzini e depositi dimerci (attività n.88)?"RispostaI magazzini e depositi merci, in generale, non hanno normativaspecifica. Oggi il riferimento per depositi con superficie > di 100 mqpertanto attività soggette al rilascio del CPI, è il DM 8 marzo 1985 e

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per similitudine le prescrizioni per depositi inserite all'interno diattività normate. (122)Il Sig. C. G. chiede:"Abito in un paese dove tre anni fa non c'era il metano ed hoinstallato un bombolone per GPL. Non mi sono accorto, all'epoca, di unaclausola che mi impegna a fornirmi dalla ditta per cinque anni. Ora ilmetano è arrivato e vorrei allacciarmi alla rete. Un Vigile del fuocodella mia provincia mi diceva che il bombolone è privo di certificatoantincendi e non ci sono i presupposti per averlo da parte dei Vigili.Se i Vigili del Fuoco mi chiedono la rimozione del bombolone, laclausola con la ditta decade?"

RispostaSembra di capire che sia stato sottoscritto un contratto in comodatogratuito con la ditta fornitrice di gas GPL. Pertanto il titolarel'attività è la ditta fornitrice. Se l'attività di deposito GPL di cuial punto 4/b del DM 16.2.1982 soggetta quindi al rilascio di CPI, nonsottopone il progetto al locale Comando dei vigili del Fuoco che seconforme necessita di sopralluogo per l'inizio dell'attività come daDPR 12.1.1998 n. 37, il serbatoio non può essere rifornito GPL con laconseguente non applicabilità del contratto. Suggeriamo di verificarela situazione della pratica presso il Comando Provinciale dei Vigilidel Fuoco. (121)L'Ing. M. C. chiede:"In case di riposo con 50 ospiti non autosufficienti sono necessariemaschere a filtro o con autorespiratore in aggiunta a idranti e portetagliafuoco che creano le necessarie compartimentazioni e zone sicure?"RispostaLa normativa di prevenzione incendi per case di riposo prevede, tra lemisure di protezione attiva, l'uso di autoprotettori, maschere a filtroecc. Sarebbe opportuno dotare di questi dispositivi il personaleincaricato di attuare le misure antincendio come da DLgs 626/94.(120)

Il Sig. C. D. M. chiede:"Dovrei installare un impianto antincendio Sprinkler in una autorimessaposta in seminterrato. Quali sono le norme generali da rispettare dalpunto di vista tecnico e legislativo? Quali sono le norme alle qualifare riferimento per capire quali siano le caratteristiche principalidi un erogatore, al fine di installare quello più adatto?"RispostaPer una corretta installazione di un impianto antincendio Sprinkler lenorme sono le UNI 9489 - 9490 - 9491. Per quanto riguardal'installazione di un impianto in autorimessa posta in seminterrato ipunti 3.1.0 comma 5 e 6.1.8 del DM 1.2.1986 sono i riferimentinormativi per le autorimesse.(119)Il Sig. N. M. di Ferrara chiede:"Una cava rientra nel campo di applicazione del DM 10 marzo 1998?"RispostaSino a quando non sarà emanato apposito decreto dal Ministerodell'Industria di concerto con i Ministeri dell'Interno, Commercio eArtigianato (come da comma 2 art. 13 D.Lgs 626/94) le cave rientranonel campo di applicazione del DM 10 marzo 1998 per quanto riguarda lasicurezza antincendio. (118)Il P.I. A. T. chiede:"Un Comune della mia provincia ha appaltato lavori di adeguamentodell'impianto elettrico in un vecchio asilo nido. A lavori effettuatiho verificato diverse mancanze ed ho fatto osservare al settore dicompetenza (ufficio lavori pubblici) l'inosservanza del DM 26 agosto1992 "Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica". Mi èstato risposto che l'asilo nido non rientrava nel campo d'applicazionedi tale decreto e che, quindi, era sufficiente applicare la normativa ela legislazione vigente per le strutture ordinarie. Considerato che ai

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fini antincendio quella struttura presenta diverse difformità econsiderato che il citato DM 26.8.1992 ha per scopo i criteri disicurezza antincendio da applicare negli edifici e nei locali adibiti ascuole di qualsiasi tipo ordine e grado ai fini della tuteladell'incolumità della persone e dei beni dal rischio d'incendio chiedo:non sarebbe giusto incorporare anche gli asili nido nell'applicabilitàdi questo Decreto?"RispostaLe scuole materne e gli asili nido, per quanto riguarda la normativaantincendio e fino a quando non saranno emanate norme specifiche, sonodisciplinati dal DM 26.8.1992 - Edilizia scolastica. Sarebbeinteressante conoscere a quale momento legislativo "l'ufficiocompetente" fa riferimento per asserire che l'attività in oggetto nonrientra nel decreto dell'edilizia scolastica e quali sono le normativeper le "strutture ordinarie".(117)Il Sig. E. M. chiede:"Dovendo classificare un luogo di lavoro composto da uffici ed una salatermica soggetta a CPI, è corretto classificare a medio rischio solo lasala termica ed a basso rischio gli uffici, e procedere alla formazionedel personale addetto all'emergenza con il corso di 4 ore per ilrischio basso, da fare presso i Vigili del Fuoco"?RispostaL'allegato IX del Decreto 10.3.1998 "Criteri generali di sicurezzaantincendio e per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro" inattuazione del disposto dell'art. 13 comma 1 del DLgs 626/94, riportariferimenti per valutare a che tipo di rischio deve essere associatal'attività. Come risposta al quesito, l'impianto termico soggetto a CPIrientra nel rischio medio in quanto compreso nel DM 16.2.1982 e gliuffici a rischio basso se non compresi nel DM di cui sopra. (116)L'Arch. U. D. C.:"Al fine del rilascio del Certificato di Prevenzione Incendi (CPI) misi chiede, tra le altre cose, una planimetria aggiornata ove siariportata l'ubicazione di colonnine e serbatoi e le distanze disicurezza di cui al DM del 31.7.1934 e successive disposizioni. Vorreiconoscere il numero del decreto in oggetto e quali sono le disposizionisuccessive che regolano l'argomento".RispostaI Decreti Ministeriali non hanno numeri, il riferimento è la data diapprovazione. I distributori di carburante sono disciplinati dal DM31.7.1934 principalmente dall'art. 82 ma, più in particolare, dallaCircolare M. I. n. 10 del 10.2.1969. Le norme di cui sopra sono l'"ossatura" delle disposizioni di prevenzione incendi per quantoriguarda i distributori di carburante. (115)Il Sig. G. C. chiede:"Esiste una normativa o una regola pratica atta ad individuare lapotenzialità termica di un forno a legna"?RispostaLa potenzialità di un forno a legna si può calcolare in viasperimentale moltiplicando il potere calorifico del legno per laquantità di legno-ora bruciata nel forno (il panificatore dovrebbesapere quanti Kg di legna brucia in 1 ora). Per tanto la formula sarà:Q=4400 . Kg/h=Kcal/h. (114)Il Sig. A. V. di Pescara chiede:"Vorrei avere indicazioni in merito alle normative, ed alle tipologie,di prodotti riguardanti i sistemi di rilevamento dei fumi installati abordo di container, adibiti a contenitore quadri elettrici funzionantia bassa tensione, con possibilità di accesso agli operatori".RispostaLa norma UNI-VVF 9495 aprile 1989 "Sistemi fissi automatici dirilevazione e di segnalazione manuale di incendio" fornisce i criteriper la realizzazione e l'esercizio dei sistemi di rilevazione fumo.(113)Il Sig. F. M. chiede:

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"Un suolificio (suole per scarpe) con n. 7 addetti complessivi (n. 5operai, n. 1 titolare e n. 1 segretaria in ufficio) ha al suo internouna piccola cabina di verniciatura a spruzzo utilizzata per "tingere"le suole e che utilizza vernici e prodotti affini infiammabili inquantità peraltro minima (< 500 Kg e con deposito temporaneo). Siconsidera l'attività individuata al punto 21 di cui al DM 16.2.1982"?Complimenti per il vostro sito.RispostaL'attività di cui al punto 21 del DM 16.2.1982 si riferisce ad officineo laboratori per la verniciatura con vernici infiammabili e/ocombustibili con oltre 5 addetti, per tanto un suolificio non siconfigura in questa attività. Si chiarisce altresì che per numero diaddetti si deve intendere solo quello riferito a quanti impegnatieffettivamente alla lavorazione. La quantità di vernici e prodottiinfiammabili < a 500 Kg non configura l'attività neppure come depositodi liquidi infiammabili e/o combustibili punto 15 comma "a" stessodecreto. Per tanto a nostro giudizio l'attività non rientra tra quelleindicate nel DM 16.21982 soggette al rilascio del CPI. (112)L'Ing. L. M. di Roma chiede:Si vuole adibire ad attività ricettiva con più di 25 posti letto(attività n. 84) un fabbricato avente un muro perimetrale in comune conuna esistente officina con capienza superiore a 9 autoveicoli (attivitàn. 72) dotata di nulla osta provvisorio (NOP). Entrambe le attivitàsono ubicate al piano terreno. Con riferimento all'art. 5.1 lettera b)del DM 9 aprile 1994, è possibile arretrare il muro perimetrale didetta attività ricettiva, creando un'intercapedine areata di opportunaREI al fine di interrompere la "contiguità" tra le due attività inoggetto? In ogni caso esiste una distanza di sicurezza minima darispettare tra le due attività? Grazie e complimenti per l'utileservizio".RispostaIl muro perimetrale che divide le attività n. 84 (albergo) e n. 72(autofficina), nel rispetto del combinato dei Decreti 9 aprile 1994punto 5.1. lettera b e Decreto M.I. 1 febbraio 1986 punto 3.4.1 terzocomma, deve essere di tipo REI 180. Nulla osta che le due attivitàsiano poste in adiacenza. (111)L'Ing. G. C. chiede:"Nel 1995 ho presentato un progetto per la costruzione di un elevatoreper autovetture (in edificio privato) costituito da cabina con corsa dim 12. L'accesso avveniva dall'esterno direttamente nella cabina e undoppio fondo era previsto per chiudere l'apertura al fine di impedirela caduta di persone e di oggetti. Questo era il progetto di base dellaB. E. in base alle En 81/2. Ora che dovrei realizzare l'opera concessa,l'Ispels mi dice che non potrebbe collaudare l'apparecchiatura inquanto in superficie dovrei realizzare un vano atto a raccogliere ilbox-montavetture. Posso sapere se questo è vero ed in base a qualelegge"?RispostaDa come si legge il quesito, sembrerebbe che l'Ispels facciariferimento alla lettera Circolare M. I. n. P1563/4108 sott. 28 del 29agosto 1995 "Critri per la concessione di deroghe in via generale aipunti 3.2, 3.6.3 e 3.7.2 del DM 1.2.1986". Per quanto riguarda ilmontauto il riferimento è il punto 3.7.2 "Autorimesse senza rampa conaccesso da montauto". (110)Il Sig. L. F. chiede:"In merito all'apertura di una palestra di 600 mq circa, se questo tipodi attività è soggetta a prevenzione incendi"RispostaSe la palestra si configura come impianto sportivo con o senzaspettatori, la normativa di prevenzione incendi di riferimento è il DM18.3.1996 "Norme di sicurezza per la costruzione e l'esercizio degliimpianti sportivi". (109)Il Sig. C. C. di Lecce chiede:

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"Vivo in un condominio con 110 appartamenti con relativi box e cantineposti al piano seminterrato. L'accesso alle cantine ed ai box avvienetramite una scala delimitata alla fine da una porta tagliafuoco, dallaquale si accede ad un piccolo disimpegno dove altre tre portetagliafuoco danno i vari accessi alle cantine, con 2 porte una a dx el'altra a sx della scala ed al vano manovra dove sono situati i boxauto.- Le porte tagliafuoco possono essere chiuse a chiave?- Se non possono essere chiuse a chiave, potete indicarmi in base aquale legge o articolo posso denunciare questa mancanza siadell'amministratore che di alcuni condomini?- A quali Autorità devo denunciare il mancato rispetto delle norme?- Posso chiedere un eventuale risarcimento danni in caso di incendiovisto che io abito al piano terra ed ho notato che nelle cantine postesotto al mio appartamento è depositato molto materiale (mobili,scatole, libri ed altro)"?RispostaPer dare una risposta esaustiva al quesito deve essere chiarito l'usodella porta tagliafuoco. Se la porta tagliafuoco è inserita in una viadi esodo e/o uscita di sicurezza deve essere provvista di barra dicomando a spinta (maniglione antipanico), come mezzo di comunicazionetra una autorimessa e locali di abitazione la normativa di riferimentoè il DM 1.2.1986 punto 3.5 se con capacità di parcamento superiore a 9autovetture. Dovrebbe essere chiaro che se la funzione della portatagliafuoco è quella di consentire il passaggio di persone dal vanoscala dell'abitazione all'autorimessa le porte devono essere apribili.Diverso discorso per le porte delle cantine che devono essere REI 120.Si ricorda altresì che all'interno delle cantine non possono esseredepositati liquidi infiammabili; per quanto riguarda il materialecombustibile il carico d'incendio presente deve essere testato allestrutture del locale.(108)Il P.I. L. S. della provincia di BG chiede:Innanzitutto complimenti per il servizio che offrite in modo altamenteprofessionale ed esaustivo. Avrei alcuni dubbi da proporvi. "Nel casodi un generatore di aria calda avente potenzialità termica installatasuperiore ai 116 Kw, posto all'esterno di un edificio artigianalequalsiasi, esiste l'obbligo di richiesta del CPI perché trattasi diattività n. 91 del DM 16.2.1982. Se lo stesso edificio fosse inveceriscaldato da 2 generatori uguali al precedente, ma di potenza termicainstallata inferiore per ciascun generatore ai 116 Kw, esiste comunquel'obbligo di richiesta del CPI perché entrambi i generatori riscaldanolo stesso ambiente, oppure non si è soggetti all'obbligo in quanto gliapparecchi sono installati all'esterno e quindi non sono in uno stessolocale?"RispostaIl Decreto M. I. 12 aprile 1996 regola tecnica di prevenzione incendiper impianti termici alimentati da combustibili gassosi all'art. 1comma 2 dice: "più apparecchi termici alimentati a gas, installatinello stesso locale o in locali direttamente comunicanti sonoconsiderati come facenti parte di un unico impianto di portata termicapari alla somma delle portate termiche dei singoli apparecchi. Pertantoattività n. 91 del DM 16.2.1982. Per quanto riguarda, invece, loscarico dei prodotti della combustione la norma di riferimento è laUNI-CIG 7129/92. (107)Il Sig. F. Z. chiede:"Quanto può essere il carico d'incendio massimo in un archivioalloggiato in un edificio non storico"?RispostaIl calcolo del carico d'incendio nella normativa antincendi italiana èstato definito dalla Circolare n. 91 del 14.9.1961. Una volta definitoil carico d'incendio si può definire la classe del compartimento equindi dimensionare le protezioni delle varie parti strutturali

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dell'edificio. Le attività normative con archivi o depositi cartacei,stabiliscono in quali casi superando il carico d'incendio massimodevono essere installati impianti automatici di estinzione, leggasiedilizia scolastica DM 26 agosto 1992 carico incendio > di 30 Kg/mq,oppure il DPR 30 giugno 1995 per quanto riguarda gli edificid'interesse storico il cui carico d'incendio sia > di 50 Kg/mq: Altroriferimento legislativo per le limitazioni del carico d'incendio perattività non normate è il DM 8 marzo 1985 punto 3 allegato A. (106)

Il Sig. A. M. chiede:"E' obbligato un lavoratore a seguire il corso antincendio? Puòrifiutarsi"?RispostaIl Capo III° art. 12 - Disposizioni generali - al comma 3 della Legge626/94 stabilisce: "i lavoratori non possono, se non per giustificatomotivo, rifiutare la designazione". I lavoratori sono puniti conl'arresto fino ad un mese o con ammenda da lire 400.000 fino a lire1.200.000 per la violazione degli articoli 5, comma 2; 12, comma 3 -primo periodo- 39; 44; 84, commi 1 e 3. (105)Il Sig. S. S. chiede:"Quali sono le prescrizioni per l'installazione di un deposito di GPLin due-tre serbatoi interrati da 5 mc cadauno che alimentano una solarete canalizzata? Distanza di un bombolone interrato di GPL dellacapacità di 5 mc da un elettrodotto (10.000 volt) che attraversa laproprietà. Quali sono le normative (se ci sono) che prescrivono larecinzione attorno ad un serbatoio interrato di GPL da 5 mc al serviziodi una rete canalizzata?"RispostaLa normativa di riferimento per un deposito di GPL > di 5 mc è il DM13.10.1994 "Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione,la costruzione, l'installazione e l'esercizio dei depositi GPL inserbatoi fissi di capacità > a 5 mc. Per quanto riguarda i depositi concapacità complessiva non superiore a 5 mc la normativa di sicurezza èil DM 31.3. 1984. Particolare rilievo deve essere dato al DM 20.7.1993che modifica il titolo 2 del DM sopra citato per quanto riguardal'ubicazione dei serbatoi. Con serbatoio interrato o con muri dischermo, le distanze di sicurezza interna si riducono della metà. Lanormativa che prescrive la recinzione attorno ad un serbatoio interratodi 5 mc è il punto 4.6 del DM 31.3.1984 che è stato modificato dallaLettera Circolare 27 ottobre 1995 n. P2004/4106 - Depositi di GPL dicapacità fino a 5 mc in serbatoi interrati protetti da un rivestimentoin resine epossidiche termoindurenti ... -, che recita: "la recinzioneprevista al punto 4.6. del DM 31.3.1984 non è necessaria nel caso diinstallazioni in aree private non accessibili al pubblico". (104)Il Sig. F. M. chiede:"Il punto 57 del DM 16.2.1982 recita testualmente: "Stabilimenti edimpianti per la produzione e lavorazione di materie plastiche conquantitativi superiori a 50 q.". Un'azienda che detiene più di 50 q. distoccaggio di materie plastiche, non all'interno del laboratorio ma suun piazzale all'interno dello stesso, è soggetta a richiesta del CPI"?RispostaUn deposito di materiali plastici con quantitativi > di 50 q. nonrientra al punto 57 del DM 16.2.1982 e, pertanto, non soggetto alrilascio del CPI. Pur tuttavia il quesito merita una riflessione. Se ilpunto 46 del DM 16.2.1982 esclude i depositi all'aperto di legno,paglia, fieno, carbone vegetale e minerale, sughero ed altri prodottiaffini, soltanto se con distanza di sicurezza esterna non inferiore a100 metri misurata secondo le disposizioni di cui al punto 2.1. del DM30.11.1983, stesso concetto deve essere esteso per similitudine alquesito in oggetto. (103)Lo Studio T. A. G&T chiede:"Vorrei tornare sullo spinoso problema della manutenzione degliestintori, già da voi affrontato nella risposta n. 23. La norma UNI

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9994, al punto 5.4. prescrive per gli estintori a CO2 un collaudoperiodico ogni 6 anni alla pressione di 25 MPa. Al periodo precedentedella norma UNI è scritto anche che "gli estintori devono rispettare leprescrizioni della legislazione vigente in materia di apparecchi apressione". Alcune ditte di manutenzione sostengono che la periodicitàdel collaudo è passata a 10 anni secondo quanto disposto dal Decreto16.10.1998 "periodicità delle verifiche e revisioni di bombole, tubi,fusti a pressione, incastellature di bombole e recipienti criogenici"pubblicato sulla G.U. del 9.11.1998. Secondo me quel Decreto emanatodal Ministero dei Trasporti e non dal Ministero degli Interni, riguardai contenitori per il trasporto su strada di gas compressi o liquefattie non recipienti paragonabili agli estintori. Pertanto la periodicitàper il collaudo degli estintori resta fissata dalla normativa tecnicadell'UNI in 6 anni, a meno che non esistano cogenti norme giuridiche, ame ignote, che dispongano in maniera diversa. Cosa ne pensate"?RispostaL'interpretazione del decreto 16.10.1998 da voi fornita è corretta. Adoggi la norma UNI 9994 per gli estintori a CO2 prescrive: controllosemestrale, revisione con sostituzione della carica ogni 60 mesi, ilcollaudo della bombola ogni 6 anni. (102)L'Ing. P. G. chiede:"Un gruppo elettrogeno da 125 kWA con serbatoio incorporato da 120litri di gasolio, non installato in un locale apposito ma postoall'aperto in una cava al servizio di un impianto di lavaggio autocarriposto nelle immediate vicinanze, circa 3 m (e alimentato solamente dalgruppo), e in assenza di sostanze combustibili, è soggetto al CPI inquanto generatore superiore ai 25 Kw? Se si, che progetto occorrepresentare ai Vigili del Fuoco, se l'impianto elettrico è giàinstallato da un paio di anni, e solo adesso hanno deciso di mettere ungruppo elettrogeno perché non riescono ad avere l'ENEL"?RispostaUn gruppo di produzione di energia elettrica sussidiaria con motoreendotermico di potenza complessiva superiore a 25 Kw è soggetto alrilascio del CPI da parte dei Vigili del Fuoco in quanto rientra alpunto 64 del DM 16.2.1982. La normativa di riferimento è la Circolaren. 31 del 31 agosto 1978 per quanto riguarda il gruppo elettrogeno,invece per il serbatoio di gasolio o di olio combustibile entra ingioco la Circolare Ministeriale n. 73 del 29 luglio 1971. (101)Il Sig. F. C. chiede:"Non disponendo di box auto ed avendo dai locali garage accesso diretto(pur se per il tramite di due porte antincendio) ai locali cantine,ricovero durante le ore notturne in tali locali un ciclomotore scooter50 cc (di costruzione 1998 e dotato di serbatoio di sicurezza). Ilquantitativo massimo di benzina all'interno del serbatoio è inferiore a4 litri. Ai fini delle problematiche inerenti la vigente legislazionein materia antincendio, tale quantitativo di liquido infiammabile(peraltro in apposito serbatoio) è da considerarsi fuori legge? Potete,per cortesia, indicarmi i quantitativi massimi di infiammabili (tipo A,B, C) tollerati nei locali cantina?"RispostaUn locale adibito a cantina non può essere utilizzato per il parcamentodi motorini, moto, macchine, ecc. Il riferimento normativo per ildeposito di sostanze infiammabili in locali di edifici di civileabitazione è il punto 2.3 dell'allegato A legge 818/84 che non consentel'eccedenza ai 10 l.(251)L'Ing. N. A. chiede:"Un albergo con 30 posti letto deve rispettare quanto previsto dalDecreto Aprile 1994 (GU n. 116 del 20 maggio 1994). La cucinadell'albergo a servizio di un ristorante per 40 persone ha solo la zonacottura alimentata con metano con potenzialità complessiva di 20.000Kcal/h. In questa caso pur non essendo obbligatorio rispettare ilDecreto 12 aprile 1996 "Regola Tecnica per impianti termici" è

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consigliabile tenerlo ugualmente in considerazione (ubicazione,areazione, ecc.). Al punto 4.4.2 Accesso e comunicazioni - relativi alocali di installazione di impianti cucina e lavaggio stoviglie - siafferma che l'accesso può avvenire dall'esterno (porta larga almeno0,90 m in materiale di classe 0 di reazione al fuoco) e/o da localeconsumazione pasti tramite porta con almeno 0,90 m e almeno REI 30(P<=116 Kw). Quindi se si dispone di un accesso dal locale consumazionepasti e non si può realizzare un altro accesso dall'esterno dellacucina (anche se consigliabile) le norme di sicurezza vengonorispettate. E' corretta l'interpretazione?"RispostaCondivisibile; vorremmo ricordare altresì che per utilizzatoriinferiori alle 30.000 Kcal/h la norma di riferimento è la UNI - CIG7129/92. (250)Il Sig. E. M. chiede:"Un capannone ubicato in terraferma, utilizzato per il ricovero dinatanti è da considerarsi come le autorimesse e costituisce attività(n.92) quando il numero dei natanti è superiore a nove? I locali diesposizione di natanti, in terraferma, costituiscono attività (n. 92)quando il numero dei natanti è superiore a trenta, come indicato nel DM1.2.1986 al punto 9 autosaloni?"RispostaLa Sua interpretazione della norma, a parere di chi scrive, è corretta.(249)Il Sig. B. S. chiede:"Una auto con impianto a gas può sostare in un box posto al primo pianointerrato sottostante un edificio a destinazione residenziale? Quale èla normativa di riferimento per auto con impianto a gas?"RispostaLa regola tecnica di riferimento per le autorimesse è il DM 1 febbraio1986 che al punto 10 delle norme di esercizio consente il parcamento diautovetture alimentate a gas aventi densità superiore a quelladell'aria soltanto nei piani fuori terra, non comunicanti con pianiinterrati. (248)L'Ing. G. L. chiede:"E' possibile installare cucine alimentate a GPL nei locali in cuiviene anche la consumazione dei pasti? Secondo la mia interpretazionedel punto 4.4 del DM 12.4.1999 dovrebbe essere possibile solo sel'affollamento del ristorante non è superiore a 0,4 persone/mq,circostanza altamente improbabile".RispostaAggiungeremmo oltre al punto 4.4.2.1 riferito alle ulteriorilimitazioni, i punti 4.1.1.1 e 4.1.2.1 Titolo VI ubicazione edareazione. (247)Il Sig. S. C. chiede:"Ho un'automobile alimentata a benzina e a GPL. La normativa cheriguarda il parcamento delle auto alimentate a GPL sopra il livello delterreno si applica anche alle auto alimentate a benzina se queste almomento di parcare si alimentatno a benzina (chiudendo quindi ilpassaggio del GPL)?"RispostaEssendo l'autovettura ad alimentazione promiscua benzina e gas GPL, acausa dello stesso GPL rientra nel divieto. La pericolosità del GPL stanel fatto che l'eventuale perdita del serbatoio o dei circuiti, dato ilmaggior peso dell'aria stratificherebbe il gas sul pavimento o siinsinuerebbe in spazi confinanti creando pericolo di esplosione. (246)Il Sig. G. F. chiede:"Vorrei sapere se in un locale pubblico spettacolo dotato di impiantodi condizionamento servono comunque degli estrattori di fumo chesarebbero posizionati in lucernari scheds."RispostaIl DM 19 agosto 1996 n. 149 regola tecnica di prevenzione incendi perla progettazione, costruzione ed esercizio dei locali di

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intrattenimento e di pubblico spettacolo, regolamenta al punto 12.3.2gli impianti di condizionamento e ventilazione. (245)Il Sig. G. Z. chiede:"In una ditta che obbligatoriamente deve avere un anello antincendioper ragioni particolari, è possibile sostituire tutti gli idranti UNI45 con tutti naspi? E' possibile attraversare l'interno del fabbricato(magazzino scarpe) con la tubazione dell'anello antincendio? Se sì, puòessere interrato o deve essere a vista corrente aereo?"RispostaL'uso del naspo come, misura alternativa all'idrante, deve essereconcordato previa concertazione con il Comando Provinciale Vigili delFuoco. (244)Il Sig. G. chiede:"Il Consorzio dell'acqua potabile di Milano può imporre la piombaturadelle rubinetterie degli idranti a muro e a colonnina? E richiedermitutte le volte che devo fare delle verifiche e delle ispezioni unalettera nella quale devo informarli che ho dovuto spiombarli? Ildeposito in questione è dotato di tutte le misure di sicurezza ai finiantincendi regolarmente certificate."RispostaNon siamo a conoscenza di eventuali regolamenti applicati dal Consorziodell'acqua potabile di Milano. Dovendo, eventualmente, approfondirel'argomento ci limitiamo a definire abbastanza "originale" ilcomportamento dello stesso Consorzio. (243)Il Sig. I. C. chiede:"Nel condominio dove abito, una palazzina di 4 piani, si vorrebbeinstallare un ascensore nel vano scale le quali sono prive di "tromba",riducendo così la larghezza del gradino a 0,88 m. Non sono previstescale di sicurezza esterne. Questo valore è da considerarsi sufficientealla luce della normativa in vigore? Quali sono i riferimentinormativi?"RispostaLa normativa di riferimento è il DM 16 maggio 1987 n. 246 "Norme disicurezza per gli edifici di civile abitazione". Il punto 2.4 definiscela larghezza minima delle scale in 105 cm. (242)Il Dott. M. C. chiede:"Ho sentito parlare di una nuova normativa riguardante gli ascensori,con relativi necessari corsi di formazione per collaudo e manutenzioneper ingegneri, architetti e geometri. Vorrei avere, se possibile,riferimenti normativi."RispostaLa norma a cui si riferisce è il DPR 30 aprile 1999 n. 162 GU10.6.1999n. 134 "Regolamento recante norma per l'attuazione della Direttiva95/16CE sugli ascensori e di semplificazione dei procedimenti per laconcessione del nulla osta per ascensori e montacarichi, nonché dellarelativa licenza d'esercizio. (241)L'Ing. G. F. chiede:"Gradirei sapere in riferimento al DM 12.4.96 quando si parla diapertura di areazione nel locale-cucina lavaggio (art. 4.4) devoverificare solo che S > 10 Q, essendo il mio locale al piano terra, odevo poi aumentare la superficie S del 50% poiché lo stesso è contiguoa locale di pubblico spettacolo con densità > 0,4 pers/mq, econtrollare che l'apertura si estenda per almeno il 70% della pareteattestante su spazio scoperto?"RispostaL'areazione del locale deve essere rispondente al punto 4.1.2 che per ilocali fuori terra è = S>qx10; per quanto riguarda la contiguità èammessa alle condizioni di cui al punto 4.2.1 purché la pareteconfinante con spazio scoperto, strada pubblica o privata scoperta, siestenda per una larghezza non inferiore al 20% del perimetro e lapressione d'esercizio non superi i 0.04 bar. (240)Il Sig. N. M. di Bologna chiede:

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"Con riferimento al quesito n. 156, desidero richiedere ulteriorichiarimenti. Qualora il titolare dello stabilimento al cui interno èpresente il refettorio in esame sia già in possesso di CPI relativoanche all'attività di cucina rientrante nel DM 16.2.1982, la Societàche ha in appalto il servizio di mensa è tenuta ugualmente a chiedereil CPI? Tale eventuale obbligo può essere rispettato tramite volturaparziale del CPI in essere? Con quale modalità?"RispostaSe il titolare dello stabilimento, in possesso del CPI è altresìproprietario del locale cucina con tutti gli annessi e connessi, aifini della prevenzione incendi in Lui si identifica il responsabiledell'attività e non chi confeziona i pasti. (239)Il Sig. G. Z. chiede:"In una autorimessa interrata a spazio aperto per il parcamento dellevetture, si devono avere misure minime di area per il parcheggio di unaautovettura? La superficie complessiva è di 314.26 mq. (/20=15autovetture max), lo spazio per ciascuna deve essere 2,5 x 5,0 metri?"RispostaIl DM 1 febbraio 1986 "Norme di sicurezza antincendi per la costruzionee l'esercizio di autorimesse e simili" definisce al punto 3.3 che lasuperficie specifica di parcamento non può essere inferiore a: 20 mqper autorimesse non sorvegliate - 10 mq per autorimesse sorvegliate oautosilo. Come devono essere posizionati i 20 mq non è soggetto alimiti.(238)La Sig.a C. P. chiede:"1) Ai fini della prevenzione incendi in una officina matalmeccanica,come si può gestire la cabina di verniciatura se non è possibile crearedei muri tagliafuoco tra la stessa e gli altri ambienti diverniciatura? (non è possibile perché è presente un carro ponte).2) Sempre ai fini della prevenzione incendi in una officinametalmeccanica è possibile installare riscaldare gli ambienti mediantetubi radianti gas?3) Quale normativa di riferimento riguarda l'areazione delle centralitermiche?"Risposta1) Purtroppo l'attività presenta alto rischio d'incendio, pertanto ètassativo l'art. 353 del DPR 547 che prescrive che le operazioni chepresentano pericoli di esplosione o d'incendio debbano effettuarsi inlocali o luoghi isolati, praticamente dei compartimenti antincendio.2) In attesa della norma specifica alle attività industriali ilriferimento legislativo per moduli a tubi radianti è il punto 4.6 delDM 12 aprile 1996.

3. L'areazione delle centrali termiche è stabilità dal DM 12 aprile 1996punto 4.2. (237)

L'Ing. M. S. chiede:"Per poter calcolare il carico d'incendio di una Tintoria industriale diprodotti tessili, sarebbe possibile conoscere il potere calorifico deiseguenti prodotti chimici in uso: acido cloridrico - acqua ossigenata -idrosolfito di sodio (Na2S204)".RispostaI prodotti chimici del quesito non concorrono alla formazione del caricod'incendio in quanto hanno caratteristiche esclusivamente di tossicità.(236)Il Sig. S. R. chiede:"Sono un amministratore condominiale, il condominio che amministro è privo diCPI in quanto il costruttore aveva preso preciso impegno contrattuale con icondomini ad eseguire tutto quanto necessario ai fini del rilascio delcertificato. Non avendo adempiuto il suo impegno vorrei sapere se in caso diincendio sono responsabile (anche se ho contattato un legale per citare ingiudizio il costruttore) e quali sono gli adempimenti necessari ai fini delrilascio del CPI".

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RispostaIl condominio, se soggetto ai controlli di prevenzione incendi, individuanella figura dell'amministratore il responsabile che pertanto ha l'obbligo dimantenere in stato di efficienza i dispositivi di sicurezza dei quali èresponsabile. La procedure per richiedere il CPI è quella del DPR 37/98. Lamodulistica necessaria per l'avvio della pratica può essere ritirata pressoil Comando VV.F. della Sua provincia. (234)Il Sig. M. C. di Firenze chiede:"Nel nostro condominio abbiamo un garage interrato soggetto al rilascio delCPI, abbiamo una porta con apertura a maniglione antipanico. tale porta èapribile dall'esterno. Vorrei sapere se mantenendo l'apertura con maniglioneantipanico è possibile mettere una serratura a chiave dall'esterno (perevitare che qualunque estraneo penetri nei seminterrati del condominio).RispostaTutti gli accorgimenti necessari ad impedire che la porta si apradall'esterno sono ammessi, deve essere chiaro che la barra antipanico postaall'interno dell'autorimessa deve essere apribile a semplice spinta. (233)Il Sig. G. R. chiede:"Devono essere verificati semestralmente gli estintori portatili (max 3,5 Kg)in uso nelle autovetture? E se sì può il conducente dell'autoveicolo eseguiretale verifica o è necessario che venga svolta da una Società abilitata allesuddette verifiche?"RispostaTutti gli estintori sono soggetti alla revisione semestrale fatta da"personale qualificato" (dipendente da ditta qualificata o iscrittoall'artigianato" con le caratteristiche di cui alla Legge 46/90. (232)L'Ing. G. L. chiede:"Gradirei conoscere gli estremi del decreto che ha prorogato i termini perl'adeguamento alle norme degli alberghi".RispostaCon Il decreto Ministro Interno 7 aprile 1999 (G.U. n. 91 del 20 aprile 1999)e con la disposizione riportata nell'art. 6, comma 10 della Legge 1 maggio1999 n. 140 (G.U. n. 117 del 21 maggio 1999) sono state previste le dilazionisui termini di adeguamento per gli alberghi, rispetto a quanto stabilito dalDM 9 aprile 1994. (231)Il F. F. chiede:"Un Ingegnere elettronico che per anni si è occupato di prevenzione nellaaziende è divenuto da podo datore di lavoro: per svolgere direttamente icompiti di Responsabile del Servizio di prevenzione e protezione nellapropria azienda è obbligato comunque a frequentare il corso di formazioneinmateria di sicurezza e salute sul luogo di lavoro come da DLgs 626/94 art.10 comma 2, pur essendo già in possesso delle note "attitudini e capacitàadeguate"?RispostaIl responsabile del servizio di prevenzione deve essere in possesso di"attitudine e capacità adeguate"; il datore di lavoro in possesso di talirequisiti non è obbligato a frequentare corso formativo in quanto il dispostolegislativo non impone alcun corso per chi possiede capacità professionaliadeguate. (230)Il Sig. N. R. chiede:"Le porte delle camere degli alberghi devono essere RE 30. Vorrei sapere se èpossibile far costruire tali porte da un falegname facendogli applicare sullesuperfici una vernice ignifuga, che poi rilascerebbe una certificazione aisensi di quanto previsto dalla norma UNI 9796/CNVVF/CCI. Se sì potrei saperesocietà che forniscono queste vernici omologate?"RispostaUn falegname non può omologare porte antincendio. La classificazione delleporte antincendio è disciplinata dal DM 14.12.1993 e la classificazione èeffettuata secondo quanto specificato nella norma UNI CNVVF 9723.(229)Il Sig. S. Z. chiede:"E' possibile adibire allo stoccaggio di bombole di gas compresso (noncombustibile) un magazzino posto al piano seminterrato di un edificio di

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notevoli dimensioni ?(trattasi di ospedale). quali sono i riferimentinormativi per i depositi in genere di gas compressi in bombole".RispostaIl quesito è riferito a gas medicali all'interno di un ospedale. Nulla ostache tali gas siano installati in apposito locale e non all'aria libera. Illocale deve essere adeguatamente ventilato e usato esclusivamente comedeposito dei gas in questione. Come riferimento normativo la Circolare del15.101964 n. 99 può fornire le linee guida.(228)

L'Ing. G. N. chiede:"esistono indicazioni per la progettazione e la realizzazione di cortined'acqua a protezione delle aperture di comunicazione tra compartimentiantincendio, in sostituzione dei portoni tagliafuoco REI 60 che sarebberoaltrimenti necessari?"RispostaA giudizio di chi scrive, non si possono sostituire le porte tagliafuoco tracompartimenti antincendio con la realizzazione di cortine d'acqua. Riformuliil quesito, per cortesia. (227)La Dott. S. S. chiede:"In relazione al DM 16.2.1982 l'olio extra vergine di oliva è considerato unprodotto infiammabile per cui i frantoi necessitano del CPI. Cosa si intendeper "capacità geometrica".RispostaL'olio di oliva extra vergine non è considerato infiammabile, pertanto ifrantoi non sono soggetti al rilascio del CPI. Per capacità geometrica siintende la capienza del contenitore. (226)Il Sig. I. B. chiede:"In una esposizione di sanitari ed arredi per bagno, dove le pareti sonorealizzate in truciolare ignifugo, è possibile utilizzare un cavo conduttoredi elettricità privo di altre protezioni? Dove è possibile informarsi sullanormativa in questione?"RispostaLe norme e le disposizioni di riferimento per gli impianti elettrici, nelcaso specifico prospettato, sono le Norme CEI 64-8. (225)Il Sig. G. Z. chiede:"Una Ditta che imbottisce sedili per auto con 10 addetti, che lavora in unlaboratorio di 450 mq, che la sera o durante la lavorazione tiene al suointerno 10-12 auto, rientra tra le attività normate? Se sì quale numero(92?)".RispostaL'unica attività che si riscontra è quella di autorimessa di cui al punto 92del DM 16.2.1982. Il DM 1.2.1986 è il riferimento normativo.(224)L'Ing. S. P. chiede:"Devo installare un serbatoio di gasolio di capacità minore di 2000 litri;posso ubicarlo all'interno di una cantina esistente o devo necessariamenterealizzare un locale apposito?"RispostaIl deposito di gasolio costituito da uno o più serbatoi deve essereinstallato in apposito locale con le caratteristiche di cui alla CircolareMinistero dell'Interno n. 73 del 29 luglio 1971 punto 2.3.(223)Il P. C. chiede:"Parliamo di un edificio avente una autorimessa con meno di nove box autosottostante. Essendo l'altezza dell'area di manovra inferiore a 2 metrigradirei sapere se occorre o meno eseguire lavori per portare l'altezza adalmeno 2 metri come prescritto per le autorimesse aventi più di nove postiauto".RispostaPer le autorimesse aventi capacità di parcamento non superiore a novemacchine (punto 2 DM 1 febbraio 1986) l'altezza del locale deve essere noninferiore a 2 metri. Per quelle superiori a 9 macchine l'altezza non deveessere inferiore a 2.4 m. con un minimo di 2 m. sotto trave. Pertanto non

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necessita eseguire lavori per una autorimessa con numero inferiore a nove.Ricordiamo altresì che per misure lineari inferiori a 2.40 m. è possibile latolleranza del 5% in base al DM 30 novembre 1983. (222)Il P.I. G. R. chiede:"In una cabina automatica di verniciatura a secco dove sono presenti vernicie solventi è meglio utilizzare come mezzo estinguente sprinkler ad acqua o aCO2? Esiste una normativa a riguarda (circolari VVF o altro) sui mezziantincendio che stabilisce che cosa utilizzare per questi impianti e conqueste sostanze chimiche utilizzate (vernici e solventi)?"RispostaPer vernici e solventi si possono utilizzare con eguale efficacia mezziestinguenti quali: acqua nebulizzata - schiuma - polvere - anidridecarbonica. E' assolutamente sconsigliata l'acqua a getto pieno. (221)Il Sig. F. L. chiede:"Dopo aver effettuato lo smaltimento dell'Halon è possibile ricaricare a NAFS III o altri estinguenti gli estintori carrellati e quelli portatili? Qualisono le caratteristiche ed i titoli per poter svolgere le mansioni diresponsabile Prevenzione Incendi?"RispostaIl responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione è una delle figurecentrali del DLgs 626/94; deve essere in possesso di attitudine eprofessionalità tecnica adeguata, onde consentire una vera prevenzione nelluogo di lavoro. I compiti fondamentali del servizio di prevenzione eprotezione sono quali di cui all'art. 9 del DLgs 626/94. Nulla osta laricarica con altri gas estinguenti per vecchi estintori; valutare peròl'effettiva convenienza. (220)Il Sig. V. G. chiede:" ... è possibile che sia stata fatta confusione tra i delegati allasicurezza e l'elenco dei Sicuristi richiesto dalla ASL? Cosa sono questiSicuristi e chi li deve nominare?"RispostaLa figura della RLS è uno dei cardini del sistema introdotto dal DLgs 626/94la cui elezione risulta in qualche modo non più facoltativa. I criteri perl'elezione del RLS sono definiti dall'art. 18 dello stesso DLgs e, inparticolare per quanto riguarda i Pubblici dipendenti, dall'accordo Quadroper il P.I. laddove non è stato eletto è individuato nell'ambito dellerappresentanze sindacali. I "Sicuristi"? Consigliamo di rivolgersi alla ASLper chiedere cosa intenda con questo termine che non si evince dallanormativa in vigore. (219)L'Ing. P. Macchi chiede:"La lettera Circolare 26.01.1993 n. 24 "Impianti di protezione attivitàantincendi" indica che sono in via di recepimento con decreti ministeriali lenorme tecniche UNI-VVF. In attesa del loro recepimento inoltre viene indicatoche utilizzando dette norme, rende possibile considerare gli impiantirealizzati alla regola d'arte. Gradirei conoscere se tali norme sono stateeffettivamente recepite, inoltre molti Comandi richiedono il rispetto dellenuova norma UNI-10779. E' obbligatorio rispettarla integralmente e perchè".RispostaPer le attività normate gli impianti protezione attività antincendi, sonostabiliti dalla norma. Ricordiamo altresì che le norme UNi e CEI sono normevolontarie riconosciute come rispettose della regola d'arte. per quantoriguarda gli impianti di estinzione incendi con idranti, mancando lanormativa, la specifica di riferimento è la UNI-VVF 10779 che può esseresostituita con l'altra di pari efficacia sempre che sia rispettosa dellaregola d'arte. (218)Il Sig. S. T chiede:"E' consentita l'installazione di porte resistenti al fuoco (es. REI 69 o120) su pareti in cartongesso aventi la stessa resistenza al fuoco,ottemperando alla Risoluzione n. 38 del Ministero dell'Interno - Centro StudiEsperienze - riguardante l'ancoraggio di porte su pareti meccanicamneteinconsistenti? Qualora la risposta fosse negativa come ci si devecomportare?"

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RispostaA parere di chi scrive nulla osta la installazione di porte REI su pareti incartongesso con la stessa caratteristica REI. (217)Il Sig. R. L chiede:"Una lavanderia industriale con 9 dipendenti e con un locale di 110 mq confornitura trifase di 35 KW, ha l'obbligo del CPI? Oltre la conformitàdell'impianto elettrico ha l'obbligo del progetto redatto da un tecnicoabilitato?"RispostaLa lavanderia non rientra tra le 97 attività di cui al DM 16.2.1982 soggetteal rilascio del CPI. Ciò non toglie che il titolare dell'attività deveosservare sotto la sua responsabilità le norme tecniche vigenti. A giudiziodi chi scrive trattandosi di attività industriale, non entra in gioco lalegge 46/90. (216)Il Sig. I. C. chiede:"Gli archivi con quantitativi di carta (documenti, cartelle, ecc.) superioria 50 quintali sono soggetti a CPI, pur non comparendo nell'elenco delleattività soggette di cui al DM 16.2.1982? Analogo quesito per le bibliotechenon rientranti tra quelle indicate al n. 90 del medesimo decreto".RispostaL'attività 43 del DM 16.2.1982 definisce come soggetti alle norme diprevenzione incendi ed al rilascio del CPI "i depositi di carta, cartoni eprodotti cartotecnici, nonché depositi per la ... ecc. con quantitativisuperiori a 50 quintali". Pertanto gli archivi destinati alla custodia didocumenti con quantitativi superiori a 50 quintali rientrano nell'attività 43del DM in questione solo se gli stessi sono realizzati in apposito locale.Stesso riferimento per le biblioteche che non rientrano nell'attività n. 90in quanto non inserite in edifici pregevoli per arte e storia. Ricordiamo chela presenza di documenti cartacei in altri locali o uffici inferiori a 50quintali va computata, ovviamente, nel calcolo del carico d'incendio. (215)L'Ing. G. d. C chiede:"Abbiamo ottenuto il parere condizionato per un capannone esistente adibitoad attività metalmeccanica. I VV.F. richiedono l'installazione di un impiantoa naspi o idranti. Abbiamo ottenuto il permesso per l'ampliamento (raddoppio)di dette unità produttive. Chiaramente vorremmo già progettare la reteidranti per coprire i due capannoni (sono adiacenti). Cosa è lecito fare?Effettuare i lavori previsti (rete idranti) per il capannone esistente,chiedere il sopralluogo dei VV.F. e poi aprire di nuovo la pratica quando ilnuovo capannone sarà costruito? Oppure aprire subito una nuova pratica CPIche riguardi la realizzazione di questo nuovo capannone?"RispostaSuggeriamo di inoltrare documentazione integrativa del nuovo corpo allapratica esistente presso il Comando Provinciale VV.F.. Dopo ulteriore parerefavorevole richiedere unico sopralluogo di verifica per tutta l'attività.(214)Il Sig. G. M. di Prato chiede:"Dovendo fornire degli idranti e lance, quali sono le leggi vigenti e quelleche entreranno in vigore? Le lance di ottone vanno ancora bene, ed in futuro?O devono essere quelle a più posizioni? Gli idranti devono essere marcatiMinistero dell'Interno? La manutenzione degli idranti come deve essere? Lenormative in merito non sono chiare.RispostaLa progettazione, l'installazione e l'esercizio di impianti di estinzioneincendi con rete idranti, sono disciplinate dalla norma UNI 10779 delsettembre 1998. (213)Il Sig. M. Z. di Como chiede:"Abito in un condominio con più di 9 box auto situati nel piano interrato delpalazzo. Il corsello lungo 45 m. largo 6m. ha 3 aperture di areazione (acielo aperto): all'inizio, a metà ed in fondo al corsello, larghe come ilcorsello e profonde 90 cm. Oltre alla rampa di ingresso a cielo aperto ed unaparta REI posta a circa metà corsello con apertura a spinta che dà sullescale di uscita, sono necessarie altre vie di fuga? Le aperture di aerazionesono sufficienti? Servono altre misure di sicurezza?"

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RispostaLa normativa di riferimento per la costruzione e l'esercizio di autorimesse esimili è il DM 1.2.1986 pubblicato sulla G.U. n. 38 del 15.2.1986. Le vieuscita su strada pubblica o luogo sicuro devono essere ubicate in modo diessere raggiungibili con percorsi inferiori a 40 metri, o 50 m. se risultainstallato impianto di spegnimento automatico. Le aperture di aerazionenaturale devono avere una superficie non inferiore a 1/25 della superficie inpianta del locale; il punto 3.9 del DM in questione specifica compiutamentecome deve essere realizzata la ventilazione sia naturale che meccanica. Unaattenta lettura del DM servirà a dare risposta ad eventuali problemi legatialla sicurezza.(212)La Sig.ra C. M. chiede:"Vorrei sapere se esiste una normativa specifica che regoli lecaratteristiche degli arredi per uffici, eventualmente non solo rispetto allaprevenzione incendi".RispostaNon risulta a chi scrive una specifica normativa ai fini antincendio permobili ed arredi per uffici al di fuori dell'aspetto ergonomico riferito alla626/94. (211)L'Arch. L. P. chiede:"E' possibile installare all'interno delle zone filtro di accesso alle scaleed ascensori i quadri elettrici. Si tratta di un fabbricato universitario ela soluzione prospettata nasce da esigenze di spazio e dalla presenza attualedei vecchi quadri in tali spazi".RispostaA giudizio dello scrivente l'installazione di quadri elettrici all'interno diun filtro, ne inficia il concetto. (210)Il Sig. L. R. chiede:"E' possibile sapere il potere calorifico delle principali sostanze presentiin natura o avere un elenco discretamente fornito?"RispostaNon esiste, a parere di chi scrive, un elenco che comprenda tutte le sostanzeed il relativo potere calorifico. Un buon elenco si trova nel "Dizionario deitermini di prevenzione incendi" delle edizioni EPC (tel. 06-3313000)". (209)Il Sig. F. F. chiede:"Esistono norme (UNI o similari) per il controllo degli impianti sprinkler?"RispostaLe apparecchiature per l'estinzione incendi con impianti automatici a pioggia(sprinkler) sono regolamentati dalle Norme UNI-VVF 9489-9490-9491.(208)Il Sig. G. F. chiede:"Ho acquistato di recente un box in una autorimessa avente 10 box interratied ho riscontrato che il costruttore non ha richiesto, alla conclusione deilavori avvenuta nel 1986, il relativo CPI. Coso posso fare essendoacquirente; sono soggetto a penali?"RispostaNon è reato perseguibile penalmente non possedere il CPI per una attivitàsoggetta al controllo dei vigili del fuoco in base al DM 16.2.1982. Ciòpremesso, si ricorda che la normativa di sicurezza antincendio deve essereosservata sotto la responsabilità del titolare dell'attività, in questo casoprobabilmente l'amministratore. Ricordiamo altresì che in caso di incendio lamancanza del CPI pregiudica il riconoscimento di eventuali danni da partedelle Società Assicurative. (207)Il Sig. G. M. di Parma chiede:"Per il calcolo di quanti e quali evacuatori di fumo e calore in un capannoneindustriale, ci si deve attenere ancora alla norma UNI 9494 o ci sono leggi enormative seguenti che ne hanno modificato le prescrizioni?"RispostaLe caratteristiche, il dimensionamento degli evocatori di fumo e calore sonoregolamentati dalla Norma UNI-VVF 9494 o ci sono aprile 1989.(206)L'Ing. G. C. chiede:

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"Gli stabilimenti termali hanno una normativa antincendio? Il DM 19.81996 altitolo XIX prescrive per i locali di pubblico spettacolo la realizzazioneentro l'11.9.1999 anche della rete idrica antincendio (discoteca con 300 -600 persone). E' sufficiente realizzarla e trasmettere il progetto al ComandoVV.F. ed alla CPVLPS o si deve presentare un nuovo "esame progetto"?RispostaSe lo stabilimento termale è assimilabile ad una struttura sanitaria ilriferimento normativo può essere quello relativo alle attività alberghiere.Il titolo XIX non dispone l'adeguamento nei tre anni per la rete idricaantincendio, ma consente alle attività esistenti di adeguare impiantielettrici tecnologici di rilevazione e segnalazione incendio entro i tre annisuccessivi all'entrata in vigore del Decreto. Già la Circolare n. 16 del15.2.1951 obbligava i locali di spettacolo a dotarsi di impianto idranti,fatta eccezione per i cinematografi con meno di 600 posti, a condizione chenel raggio di 50 metri esistesse una bocca da incendio pubblica. Pertanto iltitolare dell'attività dovrà presentare alla CVP elaborato grafico cheevidenzi l'impianto antincendio, corredato di tutte le certificazioninecessarie. (205)Il Geom. S. M. chiede:"In una attività soggetta al controllo di prevenzione incendi è possibileinstallare i relativi quadri elettrici o contatori ed interruttori a paretidi legno o a pannelli di legno? Quali sono le norme e l'articolo diriferimento CEI che eventualmente lo vietano?"RispostaIl quesito dovrebbe più specifico in quanto non sono molte le attivitàsoggette al controllo da parte dei Vigili del Fuoco che inseriscono al lorointerno pareti in legno. (204)Il Sig. G. Z. chiede:"All'interno di un reparto produttivo di un'azienda che produce infissimetallici è installato un generatore d'aria calda a scambio diretto conpotenzialità di 116 kw. E' ammessa la presenza del generatore in questioneall'interno del reparto stesso va collocato in apposito locale? Inoltre,l'attività è soggetta a CPI, punto 91 DM 16.2.1982?"RispostaIl generatore in oggetto essendo a gasolio è disciplinato dalla CircolareMinistero dell'Interno n. 73 del 29 luglio 1971 che al punto 9 detta lecondizioni di ubicazione per questo tipo di apparecchiatura. L'attività èsoggetta al rilascio del CPI come dal punto da Lei indicato. (203)Il Sig. G. Z. chiede:"In un locale adibito a palestra con presenza di pubblico spettacolo per untotale di 250 persone (attivita n. 83), è obbligatoria l'installazione di unimpianto idrico antincendio (idranti - naspi)"?RispostaIl DM 18 marzo 1996 "Norme di sicurezza per la costruzione e l'eserciziodegli impianti sportivi" all'articolo 17 punto "mezzi estinzione incendi"determina le caratteristiche idrauliche per impianti idranti e/o naspi, fattaeccezione per impianti con presenza di spettatori non superiore a 100persone. (202)Il Sig. G. Z. chiede:"Vorrei un chiarimento relativo alla tolleranza dell'altezza di unautorimessa situata al 1° piano seminterrato con 30 posti auto. Per normadeve essere non inferiore a 2.4 m. Su questi 2.4. m. che tolleranza dobbiamotenere? (5%?)".RispostaConcordiamo con la tolleranza del 5%. (201)


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